DETERMINA

                 PROVINCIA DI VICENZA
               Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




         Determinazione Dirigenziale N° 278 DEL 03/03/2021

                     AREA TECNICA
                 SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS


DIRIGENTE/RESPONSABILE: Filippo Squarcina

OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO
AMBIENTALE   AI   SENSI  DELL’ART.  19   D.LGS.  152/2006
DITTA:       GEO      SCAVI       SRL
PROGETTO:RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE CON CONSOLIDAMENTO SCARPATE E
RIQUALIFICAZIONE DEL TERRENO DENOMINATO “LAGHETTI DI GIULIETTA E
ROMEO”      -     PROGETTO      DEFINITIVO.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE


            COPIA CONFORME PROVVEDIMENTO

Titolo: Copia Conforme

Note:



                      Documenti Presenti:

     Titolo       Nome File                   Formato          Data
Impronta
   TESTO ATTO     DD_2021_278.odt                 AT - ATTO         03/03/2021
68D8F2F627A42CC8446893D73F0C609E9CF04DD8
NON FIRMATO -


TESTO ATTO FIRMATO DD_2021_278.odt.pdf.p7m         AT - ATTO         03/03/2021
   DIGITALMENTE
B99672434CC11F71A6F673985FB0AC8982B5B6739C126E81B6862000F445FA3D
FIRMATO - CADES
Filippo Squarcina (TINIT-SQRFPP72H30A001W) - Certificato rilasciato da "InfoCert Firma Qualificata 2"
valido dal 09/08/2018 12:39:41 al 09/08/2021 02:00:00


   parere n.05/2020     Parere Geoscavi.pdf          INF - DOCUMENTO        24/02/2021
                        INFORMATICO
55532E6C0C72A27BA6C3B7465C71F2484EE0AF3F8DA290C5B03271100CE2F8C7
NON FIRMATO -
                     PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 278 DEL 03/03/2021

                         AREA TECNICA
                     SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE
IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006
DITTA:      GEO      SCAVI      SRL
PROGETTO:RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE CON CONSOLIDAMENTO SCARPA­
TE E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRENO DENOMINATO “LAGHETTI DI GIULIET­
TA    E   ROMEO”    ­   PROGETTO   DEFINITIVO.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE



                          IL DIRIGENTE

Vista la documentazione presentata in data 14/10/2020 (prott. nn. 43041, 43043 e 43045) ed inte­
grato in data 27/10/2020 (prot. n. 44893), da parte della ditta GEO SCAVI SRL con sede legale e
operativa in comune di Sovizzo in via Muzzi n.50, relativa al progetto “Ricomposizione ambientale
con consolidamento scarpate e riqualificazione del terreno denominato “Laghetti di Giulietta e Ro­
meo” ­ Progetto definitivo” con cui è stata richiesta l’attivazione della procedura di verifica ai sensi
dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto è sottoposto a procedura di verifica assoggettabilità a procedura di VIA in
quanto il sito oggetto dell’intervento di riqualificazione ambientale dell’ex cava di ghiaia, sarà og­
getto, al termine dei lavori, di specifica convenzione con il comune di Montecchio Maggiore con
destinazione finalità dell’area ad uso pubblico, e, per tale ragione, si è ritenuto opportuno valutarne
comunque i possibili impatti nell’ambiente circostante e le eventuali ulteriori mitigazioni necessa­
rie.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web della Provincia in data 02/11/2020, contestualmente
alla comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni di
­Comune di Montecchio Maggiore, con nota prot. 52280 del 10/12/2020;
­ Regione del Veneto – unità organizzativa forestale di Vicenza , con nota prot. 50671 del
27/11/2020;
­ Ministero per i beni e le attività culturali ed il turismo, con nota prot. 50461 del 26/11/2020 e prot.
51300 del 02/12/2020;
­ Snam Rete Gas con nota prot. 46367 del 04/11/2020 e prot. 52469 del 10/12/2020;
trasmesse alla ditta per le eventuali controdeduzioni, all’interno della comunicazione con la quale è
stata inoltrata la richiesta di integrazione generale (nota prot.54089 del 18/12/2020).
Viste e valutate le integrazioni pervenute in data 02/02/2021.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del gior­
no 18/02/2020, ha votato all’unanimità dei presenti l’esclusione dalla procedura di valutazione am­
bientale con le prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere n.05/2021 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti ambien­
tali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione del­
l’intervento.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal succita­
to D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della Provin­
cia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale”.;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competen­
    ze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2020­2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 11 del 24/11/2020

     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.1 del 25/01/2021 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2021­2023;

    Richiamato il PEG ­ Piano esecutivo di gestione ­ 2021/2023 approvato con Decreto presi­
denziale n. 11 del 12/02/2021;

                         DETERMINA


Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  1. di prendere atto facendolo proprio il parere espresso dal Comitato Tecnico provinciale VIA
    n.5/2021 del 18/02/2021, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;

  2. di non assoggettare a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, ai sensi dell’art.19
    del D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata da GEO SCAVI SRL con sede legale
    e operativa in comune di Sovizzo in via Muzzi n.50, relativa al progetto “Ricomposizione
    ambientale con consolidamento scarpate e riqualificazione del terreno denominato “Laghetti
    di Giulietta e Romeo” ­ Progetto definitivo”

  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico­finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all’albo pretorio on line

                             INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA ­ VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso a Geo Scavi srl, al Comune di Montecchio Maggiore, ad
ARPAV Vicenza, Ulss 8 Berica, Consorzio Bonifica APV, Vi.abilità, SNAM RETE GAS spa,
Regione del Veneto – Genio Civile, Regione del Veneto – Unità organizzativa forestale, Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norma, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.


                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale

Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI



ALLEGATI     ­ parere n.05/2020
         (impronta: 55532E6C0C72A27BA6C3B7465C71F2484EE0AF3F8DA290C5B03271100CE2F8C7)




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                     PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 278 DEL 03/03/2021

                         AREA TECNICA
                     SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE
IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006
DITTA:      GEO      SCAVI      SRL
PROGETTO:RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE CON CONSOLIDAMENTO SCARPA­
TE E RIQUALIFICAZIONE DEL TERRENO DENOMINATO “LAGHETTI DI GIULIET­
TA    E   ROMEO”    ­   PROGETTO   DEFINITIVO.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE



                          IL DIRIGENTE

Vista la documentazione presentata in data 14/10/2020 (prott. nn. 43041, 43043 e 43045) ed inte­
grato in data 27/10/2020 (prot. n. 44893), da parte della ditta GEO SCAVI SRL con sede legale e
operativa in comune di Sovizzo in via Muzzi n.50, relativa al progetto “Ricomposizione ambientale
con consolidamento scarpate e riqualificazione del terreno denominato “Laghetti di Giulietta e Ro­
meo” ­ Progetto definitivo” con cui è stata richiesta l’attivazione della procedura di verifica ai sensi
dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto è sottoposto a procedura di verifica assoggettabilità a procedura di VIA in
quanto il sito oggetto dell’intervento di riqualificazione ambientale dell’ex cava di ghiaia, sarà og­
getto, al termine dei lavori, di specifica convenzione con il comune di Montecchio Maggiore con
destinazione finalità dell’area ad uso pubblico, e, per tale ragione, si è ritenuto opportuno valutarne
comunque i possibili impatti nell’ambiente circostante e le eventuali ulteriori mitigazioni necessa­
rie.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web della Provincia in data 02/11/2020, contestualmente
alla comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni di
­Comune di Montecchio Maggiore, con nota prot. 52280 del 10/12/2020;
­ Regione del Veneto – unità organizzativa forestale di Vicenza , con nota prot. 50671 del
27/11/2020;
­ Ministero per i beni e le attività culturali ed il turismo, con nota prot. 50461 del 26/11/2020 e prot.
51300 del 02/12/2020;
­ Snam Rete Gas con nota prot. 46367 del 04/11/2020 e prot. 52469 del 10/12/2020;
trasmesse alla ditta per le eventuali controdeduzioni, all’interno della comunicazione con la quale è
stata inoltrata la richiesta di integrazione generale (nota prot.54089 del 18/12/2020).
Viste e valutate le integrazioni pervenute in data 02/02/2021.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del gior­
no 18/02/2020, ha votato all’unanimità dei presenti l’esclusione dalla procedura di valutazione am­
bientale con le prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere n.05/2021 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti ambien­
tali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione del­
l’intervento.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal succita­
to D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della Provin­
cia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale”.;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competen­
    ze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2020­2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 11 del 24/11/2020

     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.1 del 25/01/2021 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2021­2023;

    Richiamato il PEG ­ Piano esecutivo di gestione ­ 2021/2023 approvato con Decreto presi­
denziale n. 11 del 12/02/2021;

                         DETERMINA


Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  1. di prendere atto facendolo proprio il parere espresso dal Comitato Tecnico provinciale VIA
    n.5/2021 del 18/02/2021, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;

  2. di non assoggettare a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, ai sensi dell’art.19
    del D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata da GEO SCAVI SRL con sede legale
    e operativa in comune di Sovizzo in via Muzzi n.50, relativa al progetto “Ricomposizione
    ambientale con consolidamento scarpate e riqualificazione del terreno denominato “Laghetti
    di Giulietta e Romeo” ­ Progetto definitivo”

  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico­finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all’albo pretorio on line

                             INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA ­ VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso a Geo Scavi srl, al Comune di Montecchio Maggiore, ad
ARPAV Vicenza, Ulss 8 Berica, Consorzio Bonifica APV, Vi.abilità, SNAM RETE GAS spa,
Regione del Veneto – Genio Civile, Regione del Veneto – Unità organizzativa forestale, Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norma, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.


                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale

Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI



ALLEGATI     ­ parere n.05/2020
         (impronta: 55532E6C0C72A27BA6C3B7465C71F2484EE0AF3F8DA290C5B03271100CE2F8C7)




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
             PROVINCIA DI VICENZA
                   AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                    SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 18-02-2021
L'anno 2021 il giorno 18 del mese di febbraio alle ore 16:30 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riuni-
to nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: GEO SCAVI
SRL - Ricomposizione ambientale con consolidamento scarpate e riqualificazione del terreno denominato “Laghetti di
Giulietta e Romeo” - Progetto definitivo– comune di Montecchio Maggiore.

All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente               Assente

BALDISSERI ANDREA           Presidente delegato              Presente

CORTESI ANGELO              Commissario                Presente

DE MARCHI ROBERTO             Commissario                Presente

MONTANARI RICCARDO            Commissario                Presente

MURARO TERESA               Commissario                Presente

ROSSI STEFANO               Commissario                Assente

SALVIATI STEFANO             Commissario                Presente

SVEGLIADO GIULIA             Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO             Commissario                Presente

PIAZZI OTTORINO              Commissario


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 7063 del 18-02-
2021, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del
Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e
preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime congiun -
tamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




                                                        Pag. 1 di 28
             PROVINCIA DI VICENZA
                   AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                    SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                    GEO SCAVI S.R.L.
                       PARERE N. 05/2021

Oggetto: Ricomposizione ambientale con consolidamento scarpate e riqualificazione del terreno denomi-
nato “Laghetti di Giulietta e Romeo”.
PROPONENTE:            Geo Scavi S.R.L.
SEDE LEGALE:           Via Muzzi n. 50 – Sovizzo
SEDE INTERVENTO:         Via Ponte Guà – Montecchio Maggiore
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Ricomposizione ambientale
PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        \\\

COMUNE INTERESSATO:        \\\
DATA DOMANDA:           14 e 27 ottobre 2020
DATA PUBBLICAZIONE:        02 novembre 2020
DATA INTEGRAZIONI:        02 febbraio 2021

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Relazione tecnica descrittiva;
- Relazione tecnica integrativa;
- Relazione tecnica geologica e idrogeologica;
- Relazione geologica e idrogeologica;
- Relazione paesaggistica;
- Piano manutenzione delle opere;
- Documentazione fotografica;
- Computo metrico estimativo;
- Studio preliminare ambientale;
- INQUADRAMENTO DELL'AREA - Estratti cartografici e piano quotato;
- STATO ATTUALE - Piano Quotato e Sezioni;
- STATO FUTURO - Sistemazione finale e Particolari;
- STATO FUTURO - Planimetria Stralci e Sezioni;
- FABBRICATO AD USO RICETTIVO - Planimetrie, Prospetti, Sezioni e Dim. Planivolumetrica;
- SCHEMA SCARICHI - Fabbricato in progetto e Wc area pic-nic;
- Dichiarazione di Non Necessità di VINCA;
- Calcolo valore delle opere.

                      PREMESSE ED UBICAZIONE
Il progetto prevede la ricomposizione ambientale con consolidamento scarpate e riqualificazione del terreno
denominato 'Laghetti di Giulietta e Romeo'. Il sito è una ex cava di ghiaia e si presenta con 3 profonde de-
pressioni che intercettano la falda acquifera, per cui durante tutto l’anno (ad esclusione dei periodi più sicci -
tosi) vi sono tre laghetti con quota acqua variabile, da decenni inutilizzati.
L'area ha una superficie di complessivi mq 96277.
Il progetto intende modificare la geometria dei tre laghetti di Giulietta e Romeo con l’obiettivo di
- Ridurre la vulnerabilità della falda freatica alzando la quota dei laghetti e regolarizzando il fondo;
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- Ridurre il rischio di infiltrazioni dall’adiacente discarica comunale consolidando le scarpate dei laghetti;
- Mantenere l’attuale valenza ecosistemica dell’area con la fascia boscata perimetrale e l’ambiente lacustre
quale habitat privilegiato per la fauna e dando la possibilità ai cittadini di Montecchio e del territorio circo-
stante di goderne per attività ludico ricreative all’aperto.
L'intervento sarà sudpiso in tre stralci, intervenendo in tempi persi su ciascuno dei laghetti, e per ogni
stralcio si prevede:
− il consolidamento delle scarpate
− la sopraelevazione del fondo del laghetto
− la realizzazione di nuovi bacini d'acqua e di percorsi panoramici
Sull’area insiste attualmente un piccolo edificio ad uso annesso agricolo con un piano fuori terra e seminter -
rato in parte difforme da quanto autorizzato con la Licenza Edilizia n. 15/75 del 07.02.1975 oggetto di richie-
sta di Permesso di Costruire in sanatoria ai sensi dell’art. 32 del DL 30.09.03 n. 269 non ancora evaso. Il pro -
getto prevede la demolizione totale del manufatto e la sostituzione con un nuovo edificio dalla volumetria
più ampia (1048,50 mc fuori terra e 630 mc interrati) con destinazione a servizio dell’area ricreativa. Il volu-
me avrà una forma semplice con copertura a due falde asimmetriche che si rifà ai porticati delle zone rurali
del nostro territorio; tale nuovo edificio sarà a servizio dell’area che, ad ultimazione di tutte le opere, la pro-
prietà andrà a cedere al comune di Montecchio Maggiore con finalità esclusivamente ricreativa.
Il progetto prevede che, in prossimità dell’accesso da via Ponte Guà e dei parcheggi venga ricavata un’area
di accoglienza visitatori, con la realizzazione di un modesto volume che ospiterà un wc ed un portico che
possa offrire riparo ed una pompeiana con funzione di pergola per i tavoli e le panche per pic-nic.
La zona dell’ingresso carraio viene ridisegnata ricavando un ampio spazio per la manovra di accesso ai due
cancelli che portano rispettivamente all’area che rimarrà di proprietà dei committenti ed all’area pubblica.
Il sito in questione è classificato nel PRG vigente come 'Area per progetti speciali extra standard',
Il PRG evidenzia come parte dell’area sia sottoposta a vincolo Paesaggistico per la presenza del torrente Po -
scola.




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                          Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Montecchio Maggiore;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Montecchio Maggiore;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Programmatico e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.) DELLA REGIONE VENETO
Occorre che i capitoli dello S.P.A. sotto indicati vengano modificati al fine di coordinarli con quanto indicato
nel PTRC approvato con D.C.R. 62/2020.
- 6.5.1. Piano Territoriale di Coordinamento del Veneto (PTRC) 1992
- 6.5.2. Piano Territoriale di Coordinamento del Veneto (Approvato).
PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE (P.T.A.)
La tematica è stato analizzata in sede di “RELAZIONE TECNICA GEOLOGICA E IDROGEOLOGICA-
elaborato 3”, dove state inpiduate le tematiche del PTA che vanno ad interessare l’area l’intervento ma non
le si rapporta con l’intervento stesso.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


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             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
L'intervento sarà sudpiso in tre stralci intervenendo in tempi persi su ciascuno dei laghetti, in modo da
evitare il più possibile l'impatto diretto che si potrebbe avere con la fauna selvatica presente sul sito.
Per ogni stralcio si prevede:
− il consolidamento delle scarpate
− la sopraelevazione del fondo del laghetto
− la realizzazione di nuovi bacini d'acqua e di percorsi panoramici
Il primo stralcio, fondamentale per mettere in sicurezza la scarpata interessata da forte erosione verso la
discarica comunale Pontesello presente a nord, prevede, come per gli altri stralci, il parziale riempimento
della voragine di cava con terre e rocce da scavo, la stesura di uno strato argilloso impermeabilizzare con
soprastante materiale granulare, ed il riempimento del nuovo invaso, molto meno profondo (3 metri) con
acqua a formare il primo laghetto verso nord (n.1) a confine con la discarica. Ad opera eseguita si procederà
alla stessa operazione con i laghetto n.2 (verso est) e n. 3 (a sud). Si porrà in opera, in contemporanea, il
pozzo per l’approvvigionamento idrico ed i canali di collegamento tra gli invasi, la realizzazione delle
strutture per l’accoglienza e i parcheggi.
Il consolidamento delle scarpate, ed in particolare di quella a nord, viene eseguito per mettere in sicurezza la
zona a confine con la discarica comunale ed altre proprietà di terzi. Attualmente infatti il fronte dell’antico
scavo presenta vari cedimenti e frane dovuti al continuo innalzamento ed abbassamento del livello della
falda che erode progressivamente le sponde. Ciò tende ad indebolire il contenimento del terreno su cui
insiste il fabbricato dal Comune e la discarica rischiando di mettere a stretto contatto i rifiuti con le falde
acquifere superficiali del sito. Si prevede pertanto di realizzare un riempimento fino alla quota di confine con
la strada comunale o con la proprietà di terzi e la sagomatura della nuova scarpata avente una minor
pendenza rispetto l'esistente con un angolo massimo di 25° rispetto l'orizzonte, come previsto dalla
normativa sulle attività estrattive. I riporti saranno realizzati con terre e rocce da scavo caratterizzati da
concentrazioni dei composti ricercati inferiori ai limiti di cui alla colonna A, Tab 1, All. 5, Titolo V Parte
Quarta del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e dovranno rispettare i limiti normativi per siti residenziali o a verde
pubblico o privato.
La sopraelevazione del fondo dei laghetti verrà realizzata per diminuire il grado di vulnerabilità della falda
acquifera ed evitarne l'esposizione, vista la vicinanza alla discarica comunale. In questa fase verranno
regolarizzati e stabilizzati oltre che al fondo anche le sponde con la posa di uno strato di argilla e uno strato
superiore di materiale granulare. Le nuove sponde avranno un angolo massimo di 15° rispetto l'orizzonte
come meglio descritto nella relazione geologica. I fondi dei nuovi laghetti saranno realizzati su perse quote
e collegati l'uno con l'altro da dei canali, in modo da avere un sistema di riempimento dell'acqua a caduta dal
laghetto più alto (laghetto n.1) a quello più basso (laghetto n.3).
Il progetto prevede infine il riempimento dei nuovi bacini d'acqua circondati dai percorsi panoramici.
L'approvvigionamento idrico dei laghetti avverrà in modo naturale grazie alle precipitazioni meteoriche
periodiche. Al fine di equilibrare il deficit del bilancio idrico tra evaporazione, infiltrazione e precipitazioni,
sarà realizzato in prossimità del bacino superiore, un pozzo della profondità di circa 40 m sotto il piano
campagna. L'acqua verrà estratta dal pozzo ed immessa nel laghetto a quota più alta (quello più a nord)
tramite una pompa elettrica alimentata da 18 pannelli fotovoltaici, in modo da bilanciare il fabbisogno idrico
con una portata di 17 mc/h. I pannelli fotovoltaici saranno installati al limite del confine nord dell’area, nella
zona più coperta e protetta dalle alberature, su tre moduli da 6 pannelli ciascuno, inclinati a sud. Tale scelta è
fatta con l’intento di impattare il meno possibile sull’area usando energia proveniente da fonte rinnovabile
ed evitando linee elettriche aeree. Successivamente l'acqua, tramite i canali di collegamento, raggiungerà per

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caduta anche il 2° e il 3° laghetto. Raccordando dolcemente le perse quote, saranno realizzati i
camminamenti e i percorsi panoramici con un fondo in ghiaino/erba, con relative piantumazioni, panchine,
area picnic e alcune postazioni per il birdwatching.
La recinzione e le alberature esistenti poste a confine saranno mantenute invariate, procedendo solo
eventualmente con il reimpianto di nuove piantumazioni autoctone a sostituzione di quelle danneggiate o
marcescenti.
Sull’area insiste attualmente un piccolo edificio ad uso annesso agricolo con un piano fuori terra e
seminterrato in parte difforme da quanto autorizzato con la Licenza Edilizia n. 15/75 del 07.02.1975 oggetto
di richiesta di Permesso di Costruire in sanatoria ai sensi dell’art. 32 del DL 30.09.03 n. 269 non ancora evaso.
Il progetto prevede la demolizione totale del manufatto e la sostituzione con un nuovo edificio dalla
volumetria più ampia (1048,50 mc fuori terra e 630 mc interrati) con destinazione a servizio dell’area
ricreativa. Tale immobile si svilupperà su un piano interrato adibito a magazzino, autorimessa e locali
accessori (spogliatoio e wc), un piano terra con la sala bar/pizzeria, le relative cucine ed i wc ed un piano
primo ampio metà del piano terra e che affaccerà su di esso, con altro spazio adibito a sala pizzeria. Il
volume avrà una forma semplice con copertura a due falde asimmetriche che si rifà ai porticati delle zone
rurali del nostro territorio. Tale nuovo edificio rimarrà sull’area di proprietà del committente e sarà, come
detto, a servizio dell’area, che ad ultimazione di tutte le opere, la proprietà andrà a cedere al comune di
Montecchio Maggiore con finalità esclusivamente ecoturistico ricreativa.
Il progetto prevede inoltre che, in prossimità dell’accesso da via Ponte Guà e dei parcheggi venga ricavata
un’area che avrà la funzione di accogliere i visitatori, con la realizzazione di un modesto volume che ospiterà
un wc ed un portico che possa offrire riparo ed una pompeiana con funzione di pergola per i tavoli e le
panche per pic-nic.
La zona dell’ingresso carraio viene ridisegnata ricavando un ampio spazio per la manovra di accesso ai due
cancelli che portano rispettivamente all’area che rimarrà di proprietà dei committenti ed all’area pubblica. La
recinzione sarà in rete metallica plastificata e stanti metallici e cancelli metallici.
DESCRIZIONE DELLE FASI DI LAVORAZIONE
1- RIPRISTINO MORFOLOGICO
La realizzazione del progetto viene sudpisa in n. 3 STRALCI, ciascuno per ogni laghetto/depressione.
L'avanzamento per stralci successivi e funzionali risulta essere una efficace procedura di gestione del
cantiere in ragione dei seguenti aspetti:

- Durante l'intero corso dei lavori, sarà possibile mantenere in
essere, nelle zone non ancora interessate dai lavori, una
porzione di area umida e delle zone boscate a beneficio della
fauna presente;
- All'inizio dei conferimenti previsti nello stralcio 2, si possono
realizzare le opere a verde e la messa in funzione del nuovo
laghetto nel primo lotto di lavoro. In questo modo gli interventi
di rinverdimento e di carattere naturalistico, seguiranno di pari
passo i lavori di movimento terra limitando gli impatti sul
paesaggio e sugli ecosistemi. La medesima valutazione vale per
il lavori dello stralcio 2 e 3.
Per ogni stralcio attuativo si prevede:
− il consolidamento delle scarpate;
− la sopraelevazione del fondo del laghetto;
− la realizzazione di nuovi bacini d'acqua e di percorsi panoramici.
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Tipologia materiali impiegati
I materiali conferiti saranno costituiti da terreni e rocce da scavo verificando i requisiti di cui all’art. 184 bis
del D.Lgs. 152/2006, ai fini dell’utilizzo di materiali di scavo come sottoprodotti. I terreni utilizzati per il
riempimento dovranno essere caratterizzati da concentrazioni dei composti ricercati inferiori ai limiti di cui
alla colonna A, Tab. 1, All. 5, Titolo V Parte Quarta del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.: i terreni utilizzati dovranno
rispettare i limiti normativi per siti residenziali o a verde pubblico o privato. Inoltre, si dovrà ‡ tenere conto
dell’unità deposizionale in cui ricade l’area di intervento.
Impermeabilizzazione del fondo e sistemazione sponde
Ad oggi l’area della superficie libera dei laghetti risulta essere di circa 41.390 mq, in seguito al progetto si
avrà una superficie “bagnata” di circa 31.670 mq. Il fondo verrà impermeabilizzato con uno strato di 50 cm
di argilla caratterizzato da un coefficiente di permeabilità minore o uguale a 10 -6 cm/s, in modo tale da
ridurre al minimo l’infiltrazione dell’acqua nel terreno. Lo strato argilloso dovrà essere posto sia sul fondo
dei laghetti sia sulle sponde degli stessi. Al fine di evitare l’asportazione del materiale argilloso da parte del
movimento dell’acqua, sulle sponde. E’ necessario porre uno strato di materiale granulare di circa 20 cm che
dissipa l’energia dell’acqua e riduce l’erosione. Le sponde dovranno avere al massimo un angolo di 15 gradi,
in modo da evitare possibili smottamenti.




         Sezione trasversale indicativa dell'intervento di impermeabilizzazione del 1° laghetto, quello a nord-ovest

Sistemazione morfologica laghetti
La sistemazione morfologica consiste nel progressivo riempimento delle depressioni attualmente esistenti,
attraverso il conferimento dei materiali sopra descritti. Si procederà con il primo stralcio che prevede la
messa in sicurezza del laghetto verso nord (n.1) a confine con la discarica. Ad opera eseguita verranno
consolidate le scarpate del laghetto n.2 (verso est) in contemporanea alla realizzazione del pozzo. Infine sarà
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messo in sicurezza il 3° laghetto con le stesse modalità precedentemente descritte. Il consolidamento delle
scarpate viene realizzato per mettere in sicurezza l'attuale declivio in confine con la discarica comunale e le
proprietà di terzi. Si prevede pertanto di realizzare un riempimento fino alla quota di progetto realizzando
una nuova scarpata con una minor pendenza rispetto l'esistente e un angolo massimo di 25° rispetto
l'orizzonte, in accordo con quanto previsto dalla L.R. 13/2018 e dal PRAC sulle attività di cava. I bordi dei tre
laghetti avranno una conformazione morbida, il più possibile sinusoidale con rive degradanti a pendenze
variabili al fine di permettere che possano essere ospitate specie idrofile ed igrofile.
La sopraelevazione del fondo verrà realizzata per diminuire ulteriormente il grado di vulnerabilità della
falda acquifera ed evitarne l'esposizione, vista la vicinanza alla discarica comunale. I fondi dei nuovi laghetti
saranno realizzati su perse quote e collegati l'uno con l'altro da dei canali, in modo da avere un sistema di
riempimento dell'acqua a caduta dal laghetto pi˘ alto (laghetto n.1) a quello pi˘ basso (laghetto n.3).
Per quanto possibile, l'operazione di scarico e stesa dei materiali dovrà essere effettuata collocando
inizialmente materiali più grossolani, per passare poi ai terreni con granulometria inferiore, inoltre, con
l'intento di minimizzare eventuali fenomeni di cedimento, il materiale dovrà essere opportunamente steso e
compattato per spessori non superiori ai 50/100cm. Nelle zone interessate dalla realizzazione delle opere a
verde (semine e impianti), lo strato finale di circa 50 cm dovrà essere costituito da terreno a prevalente
componente argillosa, al fine di creare le idonee condizioni per l'attecchimento degli apparati radicali.
Complessivamente si prevede il conferimento di circa 1.034.600 mc, di seguito vengono riportate le
volumetrie per ogni stralcio attuativo.




La modellazione dell'area, ed in particolare delle sponde, dovrà consentire un adeguato sviluppo del
rinverdimento in modo da ricucire il tessuto vegetazione; si sottolinea inoltre che nella programmazione
degli interventi di rinverdimento si dovrà considerare una congrua tempistica in modo che il terreno
riportato possa svilupparsi ed evolvere nel nuovo sistema. Nelle immagini di seguito riportate viene
evidenziata l'entità dei riporti necessari al ripristino morfologico.




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Riduzione superficie boscata
Le operazioni di cantiere e di movimento terra comportano l'eliminazione di una parte delle aree boscate
presenti. La riduzione di superficie boscata seguirà gli stralci di avanzamento e pertanto, come già esposto,
l'impatto sarà graduale e compensato sia dalle fasce boscate non interessate dai lavori che dalle operazioni di
rinverdimento che potranno essere avviate già nel corso dei lavori. Come richiesto al pt. 1 delle PCLP, si è
determinata l’entità della riduzione di superficie boscata che ammonta a circa 31.200 mq. La normativa
regionale L.R. 52/78 e s. m. e i., stabilisce misure compensative da adottare per l'eventuale sottrazione di
superficie boscata:
a) destinazione a bosco di almeno altrettanta superficie;
b) miglioramento colturale di una superficie forestale di estensione doppia rispetto a quella ridotta;
c) il versamento in un apposito fondo regionale di un importo pari al costo del rimboschimento.
In riferimento a questo, il progetto di ricomposizione prevede la destinazione finale a bosco di una superficie
maggiore rispetto alla riduzione temporanea attesa per la fase di cantiere. Il progetto di ricomposizione
prevede, pertanto, l'applicazione della misura compensativa di cui alla lett. a) della richiamata L.R. 52/78,
ossia la destinazione a bosco della superficie sottratta durante la fase di cantiere. La misura di
compensazione di cui al punto a) sarà eseguita su una superficie di 33.785 mq.
Riempimento idrico laghetti
L'approvvigionamento idrico dei laghetti avverrà in modo naturale grazie alle precipitazioni meteoriche
periodiche. Al fine di equilibrare il deficit del bilancio idrico tra evaporazione, infiltrazione e precipitazioni,
sarà realizzato in prossimità del bacino superiore, un pozzo della profondità di circa 40 m sotto il piano
campagna. L'acqua verrà estratta dal pozzo ed immessa nel laghetto a quota più alta (quello più a nord)
tramite una pompa elettrica alimentata da 18 pannelli fotovoltaici, in modo da bilanciare il fabbisogno idrico
con una portata di 17 mc/h. Successivamente l'acqua, tramite i canali di collegamento, raggiungerà per
caduta anche il 2° e il 3° laghetto.
2- OPERE A VERDE
Il progetto di sistemazione ambientale tende, nel suo complesso, alla rinaturalizzazione delle aree di
cantiere, prediligendo un tipo di ricomposizione atto a garantire la riuscita dell'impianto, con l'introduzione
di consociazioni vegetali proprie dei luoghi dell'Alta Pianura Vicentina, in grado di auto mantenersi e
svilupparsi nel tempo.
Nel rispetto della caratterizzazione di specie vegetali e degli habitat potenzialmente presenti, si è potuto
identificare la migliore soluzione progettuale che determina, a seguito dei lavori di sistemazione, l'invarianza
rispetto agli habitat e alla composizione delle specie attualmente presenti. Per la scelta delle specie vegetali,
eventualmente ci si potrà avvalere della consulenza dei tecnici del “Centro Biopersità Vegetale e Fuori
Foresta” di Veneto Agricoltura presente a Montecchio Precalcino (VI).
Lavorazioni agronomiche
La tipologia e l'entità delle lavorazioni agronomiche preparatorie per la semina e la posa a dimora della
vegetazione sono le medesime per tutte le fasi di sistemazione, e saranno comunque da valutare in sede di
esecuzione delle opere verde, in quanto strettamente legati alle caratteristiche del substrato, al tempo che
intercorre tra la posa del terreno e la realizzazione del rinverdimento ed, infine, alla stagione di intervento.
Semine specie erbacee
Per quanto riguarda le specie erbacee, anche la semina di prati polifitici, con manutenzioni ridotte a due
sfalci/anno, permette la realizzazione di un ecosistema in forte contrazione nei contesti di pianura e in grado
di offrire sostentamento a perse specie.
Nelle aree in scarpata e sulle sponde dei laghetti la semina verrà effettuata mediante idrosemina che potrà
essere semplice o con collanti a seconda delle contingenti situazioni al momento dell'intervento.
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Piantumazioni specie arboree ed arbustive - Interventi di rimboschimento
La componente arborea-arbustiva, rispecchia la composizione dei boschi planiziali e delle specie rilevate in
sede di sopralluogo. La scelta del materiale vivaistico è essenziale per la buona riuscita dell'impianto; oltre
alla qualità delle piantine occorre porre attenzione alla provenienza che deve essere idonea, meglio se locale.
Complessivamente si prevede di effettuare un rimboschimento su di una superficie di 33.785 mq, adottata
una densità d'impianto di circa 1600 piante/ha, si prevede la messa a dimora di circa 5.400 piante.
Si interverrà secondo due modalità:
a) realizzazione di macchie boscate;
b) impianto tipico su filare sinusoidale.
Opere di manutenzione
Successivamente alla messa a dimora, per i successivi due anni, si deve eseguire una serie di interventi di
cure colturali:
- controllo della concorrenza esercitata dalle erbe infestanti;
- risarcimento delle fallanze, se superiori al 10%;
- irrigazione di soccorso al bisogno;
- eventuali sfalci per favorire il ricaccio del cotico;
- rimozione degli shelters;
- eventuale trinciatura della vegetazione erbacea da effettuarsi in epoca idonea.
3- VOLUMI EDILIZI E AREE RICREATIVE
La recinzione e le alberature esistenti poste a confine saranno mantenute invariate, procedendo solo
eventualmente con il reimpianto di nuove piantumazioni autoctone a sostituzione di quelle danneggiate o
marcescenti.
Sull'area insiste attualmente un piccolo edificio ad uso annesso agricolo con un piano fuori terra e
seminterrato. Il progetto prevede la demolizione totale del manufatto e la sostituzione con un nuovo edificio
dalla volumetria più ampia (1.048,50 mc fuori terra e 630 mc interrati) con destinazione a servizio dell'area
ricreativa. Tale immobile si svilupperà su un piano interrato adibito a magazzino, autorimessa e locali
accessori (spogliatoio e wc), un piano terra con la sala bar/pizzeria, le relative cucine ed i wc ed un piano
primo ampio metà del piano terra e che affaccerà su di esso, con altro spazio adibito a sala pizzeria. Il
volume avrà una forma semplice con copertura a due falde asimmetriche.
Tale nuovo edificio rimarrà sull'area di proprietà del committente: ad ultimazione di tutte le opere, infatti,
verrà ceduto, assieme all’intera area, al comune di Montecchio Maggiore con finalità esclusivamente
ecoturistico ricreativa.
Il progetto prevede inoltre che, in prossimità dell’accesso da via Ponte Guà e dei parcheggi venga ricavata
un'area per l’accoglienza dei visitatori, con la realizzazione di un modesto volume che ospiterà un wc ed un
portico.
4 - CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI
Viene riportato un cronoprogramma di massima dei lavori sudpiso per stralci.
Il conferimenti di materiale e movimenti terra utili alla sistemazione risultano essere l'intervento di maggior
rilievo: il cronoprogramma effettivo delle lavorazioni sarà in relazione alla disponibilità dei materiali utili
del proponente.




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In relazione alla rete ecologica, si chiedono approfondimenti e chiarimenti circa la connessione e la coerenza
con le future opere di riqualificazione dell’area dell’impianto di gestione rifiuti della ditta Scapin srl,
recentemente oggetto di verifica di assoggettabilità a V.I.A.
Inoltre, dovrà essere data evidenza dei rapporti intervenuti con il Genio Civile per quanto riguarda la
realizzazione e l’uso del pozzo di approvvigionamento.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
FASE DI CANTIERE
Durante la fase di realizzazione dei lavori di ricomposizione le principali fonti di emissioni in atmosfera
sono le seguenti:
· emissione di gas combusti dai macchinari usati per la movimentazione del materiale;
· emissione di gas combusti dal traffico veicolare pesante indotto dall'attività di conferimento dei materiali.
Nello specifico i lavori verranno effettuati in maniera discontinua e i mezzi impiegati in cantiere saranno in
funzione per circa 6 ore/giorno per 260 giorni lavorativi/anno.
Per quanto riguarda il traffico veicolare indotto, si stimano circa 88 passaggi/giorno in entrata ed uscita dal
cantiere, vale a dire circa 10 passaggi/ora.
Sulla base dei valori di confronto ottenuti, risulta comprovata l'assoluta limitatezza delle emissioni dovute
all’attività di cantiere in rapporto con i valori annui stimati per il Comune di Montecchio M.
Prescrizioni operative e mitigazioni
La produzione di polveri derivante dalle attività di movimentazione dei materiali sarà minima se non
trascurabile, si prevedono comunque alcuni accorgimenti accorgimenti tecnici e le procedure gestionali per


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minimizzarne la produzione stessa e l'eventuale dispersione. In particolare si indicano le seguenti misure
mitigative:
· in caso di condizioni ambientali predisponenti (terreni particolarmente asciutti, venti intesi) si dovrà
procedere con la bagnatura delle aree di transito con carro-botte;
· mantenere sempre una quinta arborea arbustiva sui limiti del cantiere al fine di limitare in modo
significativo la dispersione di polveri in caso di condizioni ambientali predisponenti (terreni particolarmente
asciutti, venti intesi).
L'emissione di gas combusti nell'aria dovrà essere mitigata utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici e
gestionali per minimizzarne la produzione.
Lo studio conclude affermando che la realizzazione dei lavori determinerà un occasionale e temporaneo
incremento di emissioni di sostanze inquinanti solo in corrispondenza dell'area direttamente interessata
dalle lavorazioni.
FASE DI ESERCIZIO
Il principale impatto in fase di esercizio rispetto alla componente atmosfera, riguarda il funzionamento degli
impianti tecnologici e il traffico indotto. Si stima un impatto negativo modesto in quanto presumibilmente ci
sarà un aumento di emissioni di gas combusti dovuta al traffico indotto (fruitori dell'area turistico-
ricreativa); considerata la tipologia di carico dei fruitori dell'area previsto, concentrato esclusivamente nei
fine settimana, si esclude che il traffico indotto possa comportare possibili modifiche della qualità dell'aria
locale.
Lo stesso assetto viabilistico consentirà di mantenere un traffico fluido, senza generare picchi di emissione di
CO2. Per la fase di esercizio si stima, pertanto, un impatto permanente e di tipo non significativo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
ACQUE SUPERFICIALI
L'idrologia superficiale comprende gli assi fluviali principali dell’Agno-Guà e del T. Chiampo, ed i loro
affluenti. Questi corsi d'acqua hanno andamenti delle portate di tipo torrentizio. Data la precedente
vocazione agraria dell'area, è inoltre presente una rete di scoli irrigui e canalette che attraversano il territorio.
Il territorio comunale è attraversato per la zona di pianura occidentale dai corsi d'acqua di maggiori
dimensioni, ovvero, dal torrente Poscola e il fiume Guà. Il primo è il principale affluente del fiume Guà.
Il fiume Guà si origina dalla confluenza di numerosi corsi d'acqua che scendono dai monti di Recoaro Terme.
Passa a ovest del centro abitato e della zona industriale per poi proseguire verso Montebello Vicentino.
La rete idrica minore Ë costituita da fossi poco profondi e di modesta sezione, di fatto scoline, che sembrano
servire sia come linee di drenaggio sia per l'approvvigionamento irriguo.
I laghetti di Giulietta e Romeo sono collocati a circa 400 m in direzione est rispetto al fiume Guà e a circa 230
m dal torrente Poscola.
STATO QUALITATIVO DELLE ACQUE SUPERFICIALI
I dati a disposizione forniti da ARPAV e contenuti nel RA permettono di riconoscere una situazione
generalmente da buona a sufficiente per il Torrente Poscola e il Rio Acquetta, anche se occorre rilevare che il
monitoraggio effettuato nel 2010 presso il Rio Acquetta ha permesso di riconoscere il superamento dello
standard di qualità ambientale relativamente agli Idrocarburi Policiclici Aromatici.
Per il Fiume Guà gli unici anni a disposizione risultano essere il 2000 e il 2001 quando lo stato ambientale del
corso d'acqua è stato rilevato rispettivamente pessimo e scadente; negli anni successivi di monitoraggio la

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scarsa disponibilità idrica non ha permesso l'identificazione di alcuni dei parametri necessari per il calcolo
degli indicatori qualitativi.
FASE DI CANTIERE Rispetto al reticolo idrografico, per la fase di cantiere non si inpiduano impatti
significativi, in quanto il progetto prevede la riproposizione dei laghetti attualmente presenti.
FASE DI ESERCIZIO Per la fase di esercizio si stima un impatto trascurabile in quanto la fruizione dell'area
non attiverà possibili scarichi o modifiche del reticolo idraulico superficiale. In particolare, per le acque
meteoriche di dilavamento del parcheggio, non è necessario prevedere trattamenti relativi alle acque di
prima pioggia ai sensi del Piano di Tutela delle Acque. Le acque nere verranno recapitate presso una trincea
disperdente.
ACQUE SOTTERRANEE
Idrogeologicamente, l'area è compresa nella fascia allo sbocco delle valli lessinee dell’Agno e del Chiampo
nel passaggio dall'alta pianura, alla bassa pianura.
Il passaggio dal sistema dell'acquifero indifferenziato agli acquiferi multistrato si ha lungo una fascia posta
fra Montebello e Montecchio Maggiore, poco oltre la confluenza in pianura del Chiampo e dell’Agno-Guà,
che passa a valle dell'area di studio.
Le falde presenti negli acquiferi multistrato poco a sud della linea delle risorgive, sono ricaricate dagli
apporti dell'acquifero monostrato, con cui sono in continuità. L'area in studio, situandosi vicino al passaggio
tra i due sistemi idrogeologici presenta un complesso superficiale di falde sotto il primo livello argilloso, con
spessore variabile e classificabile come libero o semiconfinato in relazione alla presenza e allo spessore della
copertura argillosa superficiale. La presenza di questo 2ì”canale” di richiamo per il flusso delle acque
sotterranee crea una direzione di deflusso locale in falda variabile da SSE a SE, contro una direzione
generalmente diretta verso sud.
Nell'area in oggetto, secondo l’Elab. 14 del PI di Montecchio Maggiore, la superficie della falda freatica si
attesta ad una profondità inferiore ai 2 metri dal piano campagna.
Per quanto riguarda la permeabilità dei suoli , possiamo definirla coma caratteristica intrinseca dei terreni e
delle rocce, legato alle caratteristiche geotecniche e geomeccaniche. L'area di intervento presenta una
permeabilità primaria elevata, soprattutto di tipo intergranulare, dovuta alla presenza di depositi ghiaiosi.
STATO QUALITATIVO DELLA ACQUE SOTTERRANEE
La qualità dell'acqua prelevata dal sito di monitoraggio è classificata come buona se tutte le sostanze sono
presenti in concentrazioni inferiori agli standard numerici riportati nel DLgs 152/2006 smi.
Nel 2019 la valutazione della qualità chimica ha interessato 289 punti di monitoraggio, 193 dei quali (pari al
67%) non presentano alcun superamento degli standard numerici inpiduati dal DLgs 152/2006 e sono stati
classificati con qualità buona, 96 (pari al 33%) mostrano almeno una non conformità e sono stati classificati
con qualità scadente. Il maggior numero di sforamenti è dovuto alla presenza di inquinanti inorganici (84
superamenti, 67 dei quali imputabili allo ione ammonio), e metalli (26 superamenti tutti per l'arsenico),
prevalentemente di origine naturale.
FASE DI CANTIERE Durante la fase di realizzazione dei lavori di ricomposizione ambientale le azioni in
grado di produrre possibili interferenze ne confronti delle acque sotterranee sono le seguenti:
· Conferimento e movimentazione dei materiali utili alla sistemazione morfologica;
· Realizzazione opere edilizie;
· Realizzazione pozzo per emungimento acqua di falda.
Rischio di rilascio di inquinanti Per quanto riguarda l’attività di conferimento e movimentazione dei
materiali e più in generale le operazioni svolte all'interno del sito per la realizzazione delle opere edili,
nessuna di queste determina interazione diretta o indiretta con l'ambiente idrico sotterraneo.
Secondo il progetto, la possibilità di dispersione di sostanze pregiudizievoli per l’ambiente e conseguente
potenziale rischio di inquinamento di acque sotterranee è praticamente nulla.

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Prescrizioni operative/gestionali Dovranno essere previsti tutti gli accorgimenti tecnici e le procedure
gestionali atti a minimizzarne l'eventuale dispersione di sostanze inquinanti sull'area. In particolare si
indicano le seguenti raccomandazioni:
· nell'eventualità si verificassero situazioni a rischio come sversamenti accidentali dovuti a guasti di
macchinari, incidenti tra automezzi e/o sversamenti di rifiuti, gli operatori dovranno essere istruiti per
intervenire prontamente con le dovute procedure di emergenza e di bonifica;
· la procedura per il conferimento e la gestione delle terre e rocce da scavo dovrà seguire il D.P.R. 120/2017 e
s.m.i.;
· la ditta proponente dovrà porre in essere le opportune procedure al fine di garantire l'idoneità ambientale e
la tracciabilità dei materiali conferiti.
FASE DI ESERCIZIO In considerazione della tipologia di acquifero presente nell'area, della portata di
esercizio annuale del pozzo e della sua ubicazione, è possibile affermare che non si modifica la portata della
falda e che esso non interferisce con i prelievi idropotabili situati tutti al di fuori di una distanza minima di
circa 0.65 km
POZZI E SORGENTI
Nell'ambito comunale sono presenti sorgenti, localizzate nella porzione collinare e settentrionale del
territorio comunale, a monte rispetto all'area di progetto. Il territorio comunale risulta inoltre interessato
dalla presenza di pozzi sfruttati ad uso acquedottistico. I pozzi di attingimento idropotabile più prossimi
all'area dei laghetti sono ubicati a 650 m in direzione sud-est e a circa 800 m in direzione nord.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO SUOLO E SOTTOSUOLO
1- CARATTERI GEOMORFOLOGICI DEL TERRITORIO
Il fondovalle del fiume Agno-Guà, sviluppato in direzione NNW-SSE è caratterizzato da una pendenza
media pari allo 0,56%, mentre il fondovalle del torrente Chiampo, sviluppato in direzione NWSE, ha
pendenza pari allo 0,91%. Nelle zone pianeggianti delle valli del Chiampo e dell’Agno sono ben
inpiduabili due orli di terrazzo fluviale che interessano le alluvioni ghiaioso-sabbiose dei due corsi d'acqua
e sono:
- il terrazzo fluviale dell’Agno Guà, ben visibile dalla località “La Busa” fino alla provinciale, nei pressi del
Cimitero di Arzignano, e quindi lungo tutta via dell'Altura;
- un residuo di terrazzo fluviale del Chiampo, inpiduabile nella parte vecchia dell'abitato di Arzignano, a
partire dall'incrocio di S. Rocco, lungo via Matteotti e via Mazzini sino all'incrocio con via Cazzavillan; la
presenza di questo terrazzo indica una ripresa erosiva del torrente alla fine dell'ultimo massimo glaciale,
fenomeno comune a tutti i corsi d'acqua prealpini che ha portato all'asportazione di parte delle vecchie
alluvioni e successiva ri-deposizione di nuovi materiali alluvionali, che non sempre hanno raggiunto le
quote preesistenti.
2- GEOLOGIA
L'ex area di cava si localizza in corrispondenza del fondo valle del torrente Agno in una zona sub
pianeggiante costituita dal riempimento dei terreni alluvionali dell’Agno e dei suoi affluenti, come si evince
dall’estratto della Carta Geologica d'Italia Fg. 49 Verona.
Il materasso alluvionale originato dalle pagazioni del Torrente Agno, e dalle sue “rotte” avvenute sino al
1927, arriva a spessori di parecchie decine di metri. Nella zona d'interesse il suo spessore è di almeno un
centinaio di metri come risulta dai dati ottenuti durante la terebrazione del pozzo comunale di località
Canova che ha raggiunto i 96 metri di profondità senza incontrare il substrato roccioso. Al di sotto dei terreni
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argillosi superficiali inizia il materasso alluvionale che nella prima decina di metri è costituito da ghiaie e
ciottoli (essenzialmente di calcari e dolomie), e sabbie debolmente limose.




Quest'area comprende depositi sciolti ghiaioso-ciottolosi di natura calcarea, mediamente arrotondati, a
percentuale variabile di matrice sabbiosa e sabbioso-limosa con la presenza sporadica di sacche di materiale
fine argilloso-limoso. I sedimenti più in superficie dipendono dall'azione di deposito del Fiume Guà mentre i
litotipi in profondità furono lasciati dall'Adige il cui corso, prima della sua deviazione verso Noventa a
causa di fenomeni tettonici, aveva sede in questa parte dei Berici settentrionali.
Lo spessore di tali depositi, stimato in 120-140 m nella parte settentrionale ai 250-300 m nel settore
meridionale, è stato inpiduato tramite perforazioni per pozzi e dalle indagini geofisiche eseguite nella
pianura alluvionale rilevando inoltre una graduale diminuzione della percentuale di frazione ghiaiosa, ed in
generale della granulometria dei terreni, da nord verso sud.
Il territorio in esame è classificato nella “Carta Geologica del Veneto” come:
· tipo 4b “Depositi di alluvioni fluviali e fluvio-glaciali, talora cementate (Quaternario)” (Regione Veneto,
Servizio Geologico, 2009).
3- IDROGEOLOGIA
Dal punto di vista idrogeologico la “Carta Geologica del Veneto” (1990) definisce il tipo 4b sopracitato come
“Aree di transizione tra l'acquifero freatico e le falde in pressione” a conferma di quanto espresso
precedentemente in merito all'alta permeabilità del suolo.
FASE DI CANTIERE La fase di realizzazione dei lavori prevede le seguenti azioni potenziali su suolo e
sottosuolo:
· GEOMORFOLOGIA-GEOLITOLOGIA: intesa come modifica della situazione fisica e litologica del suolo;
· RISCHIO IDRAULICO: valuta l'incidenza della realizzazione del progetto rispetto allo stato attuale del
sistema idraulico del luogo di attuazione;
· CONSUMO DI SUOLO: considera la quantità di suolo sottratto per la realizzazione dell'opera;
Modifica morfologica Per la componente geomorfologica si stima un impatto positivo modesto in quanto gli
interventi di piano consentiranno di portare a compimento le opere di ripristino e recupero del sito.
L'intervento di ricomposizione consentirà di consolidare la scarpata verso la discarica comunale Pontesello,
in quanto quest'ultima presenta numerosi cedimenti che vanno a indebolire la discarica stessa, rischiando di
mettere a stretto contatto i rifiuti con le acque di falda. Il progetto di ricomposizione consentirà di diminuire
l'attuale rischio di instabilità geomorfologica locale, consolidando le scarpate, riportando angoli di equilibrio

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naturali e utilizzando materiali e tecniche in grado di garantire maggiore stabilità rispetto alle condizioni
attuali.
Rischio idraulico Il rischio idraulico si stima di impatto trascurabile, in quanto, l'area non risulta soggetta a
tale problematica. La ricreazione dei laghetti dovrà garantire un apporto idrico adeguato a mantenere
costante la quota della superficie libera dei laghetti durante il periodo primaverile e estivo.
Consumo di suolo L'intervento di ricomposizione riproporrà di fatto l'attuale destinazione d’uso del suolo
(bosco igrofilo, specchi lacustri e radure a verde) senza introdurre variazioni apprezzabili in termini di aree a
verde. Non si ravvisa pertanto la possibilità di attivare azioni in grado di comportare la riduzione di
superficie agricola utilizzata (SAU).
Sversamenti accidentali di sostanze inquinanti da automezzi L'utilizzo dei mezzi di cantiere può causare il
versamento accidentale di carburanti e lubrificanti in grado di determinare inquinamento più o meno
significativo del sistema suolo-sottosuolo. Al fine di contenere il rischio e di gestire gli eventuali sversamenti
sono state inpiduate specifiche prescrizioni operative/misure di mitigazione.
Sulla base di quanto riportato, il progetto afferma che l'intervento consentir‡ di apportare dei miglioramenti
sull'assetto geomorfologico locale, diminuendo le attuali condizioni di rischio. Se correttamente gestito, il
cantiere e la realizzazione dei lavori non comportano ripercussioni negative sulla componente suolo-
sottosuolo.
FASE DI ESERCIZIO Non valutata.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Relativamente al clima acustico ad ambito locale (area di cantiere ed immediato intorno) la relazione riporta:
· le principali sorgenti sonore rilevabile nei pressi del sito aziendale sono dovute principalmente al traffico
veicolare sulle strade limitrofe l’impianto aziendale (SP 33 e SP 246) e all’attività della ditta Scapin SRL;
· I ricettori sensibili si possono identificare con le abitazioni civili più vicine all’area aziendale, poste ad una
distanza di circa 100 m rispetto al lato sudest dell’area di intervento.
Per quel che riguarda i limiti applicabili, l’area ricade in parte in Fascia B di pertinenza per strade
extraurbane principali ed in parte in Classe III - Aree di tipo misto.
Per quanto riguarda la Fascia B di pertinenza acustica per strade extraurbane principali il valore limite per il
rumore derivante da infrastrutture stradali di Leq(A) è pari a 65 dB(A) per il periodo diurno. All’interno di
tali fasce, tutte le altri sorgenti di rumore dovranno sottostare ai limiti della classe IV.
Nello studio di impatto ambientale si riporta che l’unico impatto acustico significativo si ha durante la fase di
cantiere a causa di:
· utilizzo macchine operatrici per la sistemazione delle terre e rocce da scavo;
· utilizzo macchine operatrici per la realizzazione delle opere edili;
· traffico veicolare indotto.
Il cantiere sarà attivo solo nel periodo diurno, dal lunedì al venerdì, con orario di lavoro giornaliero
compreso nel periodo dalle ore 08:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00, comunque con un tempo di
funzionamento massimo giornaliero pari a 8 ore.
L’attività di cantiere prevede l’utilizzo di n.2 macchinari (usati alternativamente) e di un autocarro per il
trasporto delle terre e rocce; essi saranno posizionati prevalentemente su quote ribassate e ad una certa
distanza rispetto ai ricettori sensibili (abitazioni singole poste mediamente ad oltre 100 m) più prossimi
all’area di cantiere.

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Da quanto riportato nello studio della viabilità si prevede il passaggio di una media di 10 veicoli pesanti
all’ora e. da considerazioni qualitative, tuttavia senza alcun approfondimento, si conclude che l’impatto è da
ritenersi non significativo nei confronti dell’abitazione posta a 100 m, in direzione sud est.
Trattandosi di cantiere e quindi di attività temporanea è prevista la possibilità di chiedere autorizzazione in
deroga in caso non siano rispettati i limiti previsti dal Piano di Classificazione Acustica, previa presentazione
di valutazione previsionale di impatto acustico.
Per quel che riguarda la fase di esercizio non si prevede l’attivazione di fonti di rumorosità di tipo
significativo, anche in relazione al numero contenuto di ospiti che la stessa area è in grado di accogliere. Si
stima pertanto un impatto trascurabile nei confronti della componente ambientale.
In fase di richiesta integrazioni è stato richiesto un approfondimento finalizzato a studiare l’impatto acustico
con l’avanzamento del cantiere (per gli stralci previsti) al fine di inpiduare in via previsionale eventuali
periodi in cui dovrà essere richiesta la deroga. La relazione dovrà riportare anche gli accorgimenti tecnico-
organizzativi finalizzati alla riduzione del disturbo (quali ad es. il posizionamento di materiale di risulta a
schermatura del rumore, percorsi per il della popolazione, transito dei mezzi in ingresso al cantiere,
definizione di orario di lavoro, interventi di informazione ecc.). Per la predisposizione della relazione dovrà
essere fatto riferimento anche al Regolamento comunale per la disciplina delle attività rumorose del
Comune.
A seguito delle integrazioni fornite, la documentazione risponde a quanto richiesto; in considerazione del
fatto che la previsione riporta dei valori prossimi alla soglia di applicabilità al ricettore R1, in alcune fasi del
cantiere, si da indicazione di verificare la situazione in corso d'opera ed eventualmente di chiedere al mo -
mento opportuno l'autorizzazione in deroga al Comune.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il progetto presentato è privo dell’analisi di tali aspetti che andranno opportunamente integrati.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il territorio amministrativo comunale di Montecchio Maggiore si caratterizza per i seguenti fattori:
· superfici occupate prevalentemente da suolo agricolo frammentato e da insediamenti residenziali e
produttivi. Il grado di integrità degli elementi di valore paesaggistico espressi dal sito Ë modesto a causa
della presenza di varie attività antropiche nell’area (attività industriali, allevamenti, discarica). Il territorio
può essere perciò rappresentato come un accostarsi di distese di campi coltivati, con centri abitati di varia
estensione ed edifici produttivi confinati entro spazi ben delimitati e disseminati a macchia di leopardo; · i
centri urbani presentano caratteristiche comuni o connotati da un prevalente sviluppo di tipo lineare (lungo
le principali strade di comunicazione con il territorio circostante) con tendenza alla saturazione progressiva
degli spazi interposti. Per quanto riguarda l’area dove andrà ad insistere il cantiere: gli elementi
paesaggistici più importanti delle zona sono il torrente Poscola e la zona agricola circostante; anche l’area dei
laghetti, presenta una certa valenza paesaggistica che verrà ulteriormente migliorata attraverso la
realizzazione delle opere in progetto.


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FASE DI CANTIERE E DI ESERCIZIO Gli effetti potenziali delle modifiche di progetto sul sistema paesaggio
si possono identificare nei seguenti aspetti.
Gli elementi residuali di pregio paesaggistico presenti nell’ambito in analisi sono riconducibili alla presenza
di elementi afferenti il sistema agricolo (coltivi, siepi interponderali, canali, scoli irrigui, viabilità rurale) e al
sistema delle fasce boscate, quest’ultime localizzate nell’area rinaturalizzata delle ex cave, lungo i principali
corsi d’acqua (t. Poscola e f. Guà). I rilievi fitosociologici realizzati mettono in evidenza che non sono
presenti elementi di pregio o di rarit‡ rispetto al contesto di riferimento. Complessivamente líintorno si
presenta con una morfologia varia, caratterizzato, per líappunto, dalla evidente depressione dellíarea delle
ex cave che verr‡ parzialmente sistemata con gli interventi in progetto. La scelta progettuale non prevede, di
fatto, la modifica dello stato dei luoghi in quanto: · gli interventi andranno ad innalzare il fondo dei laghetti
mantenendo comunque la conformazione morfologica dei laghetti; · la sistemazione delle scarpate permette
il consolidamento delle aree in frana attraverso la regolarizzazione delle superfici e líottenimento di una
pendenza finale di 25° in linea con le indicazioni del PRAC della Regione Veneto; · le superfici a bosco
ridotte in fase di cantiere verranno ampiamente compensate attraverso opportuni interventi di
rimboschimento; · i nuovi volumi edilizi si inseriscono adeguatamente nel contesto in esame agevolando la
fruizione dei luoghi da parte della cittadinanza.




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                    Caratteri tipici del paesaggio di appartenenza

Previsione degli impatti Gli elementi di progetto, correlabili con la componente ambientale “Paesaggio”,
riguardano pertanto:
- la modifica morfologica del fondo dei laghetti;
- la temporanea riduzione di superficie boscata;
- la realizzazione di strutture ad uso ricreativo.
Complessivamente l'area di progetto ed il suo intorno territoriale denotano un assetto paesaggistico
territoriale modificato dalla presenza di significativi interventi antropici che, nel tempo, hanno alterato
l’originaria percezione dei luoghi. La progettazione delle opere ha privilegiato, tra l’altro, i seguenti criteri:
scelta delle specie vegetazionali utilizzate per il rinverdimento in sintonia con i caratteri ecologici della
stazione; persità floristica; utilizzo di materiali naturali per l’impermeabilizzazione del fondo e delle
scarpate dei laghetti. Gli elementi di mitigazione inpiduati dal progetto in parola prevedono:
mantenimento, anche se molto addolcita, dell'attuale conformazione a conca; il mantenimento della fascia
boscata lungo il perimetro dell’ex cava; l’installazione dei pannelli fotovoltaici in prossimità del limite del
confine nord dell’area, nella zona pi˘ coperta e protetta dalle alberature, su tre moduli da 6 pannelli ciascuno,
inclinati a sud; tale scelta permetter‡ di impattare il meno possibile sull’area usando energia proveniente da
fonte rinnovabile ed evitando linee elettriche aeree (possibili elementi di intrusione). Si intende precisare che
i lavori di riqualificazione ambientale verranno eseguiti per stralci in modo da evitare il più possibile gli
impatti che possono avere con la fauna selvatica presente il loco. Inoltre, i lavori verranno sospesi nei periodi
di riproduzione/nidificazione degli anfibi, mammiferi e uccelli presenti nell’area di intervento.
Complessivamente la compatibilità paesaggistica appare verificata sia dal punto di vista visivo che
ambientale, grazie alle scelte effettuate per l’inserimento del progetto nell’ambito territoriale, la
minimizzazione delle opere e la presenza di opere di mitigazione (arginature rinverdite).

                          VALUTAZIONE


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Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’area di studio è direttamente servita dalla SP30 a sua volta connessa alla SP246. Per la descrizione del com-
parto ambientale in analisi si è fatto riferimento a:
- Progetto SIRSE (Sistema Informativo per la Rete Stradale Extraurbana), Monitoraggio del Traffico anni
2000/ 2006.
Gli elementi afferenti la viabilità interessati dai flussi di automezzi commerciali in entrata ed uscita
dall’impianto aziendale sono nell’ordine:
· la strada provinciale SP 33 . Montorsina. (via Ponte Guà);
· la S.P. 246 (variante)
Si precisa, inoltre, che gli elementi viari sopra inpiduati non interessano zone residenziali.
FASE DI CANTIERE
Gli effetti dell’attività di conferimento dei materiali utili alla sistemazione ambientale sul sistema viabilistico
locale si possono identificare in due persi aspetti: modifiche dei flussi stradali, modifiche totali o di punta
dei flussi.
Le interazioni con il flusso stradale possono essere valutate sia dal punto di vista dei flussi complessivi, sia
dal punto di vista degli accessi nei momenti di punta.
Il proponente scrive che il progetto in esame non produce una nuova domanda di mobilità nel seguito valu-
tata nel suo complesso, anche in relazione alle attività produttive in corso nel contesto territoriale. I quantita-
tivi di materiali in ingresso sono stimati in circa 1.034.600 mc.
Si prevede che i volumi di traffico veicolare nella durata del cantiere, siano costituiti da mezzi commerciali
pesanti, adibiti al trasporto di terre e rocce da scavo.
La fase di cantiere produrrà una nuova domanda di mobilità in quanto il conferimento delle terre e rocce da
scavo per le operazioni di ricomposizione ambientale comporteranno possibili variazioni apprezzabili
rispetto all’attuale volume di traffico pesante presente lungo la viabilità locale e sovraordinata.
Il traffico veicolare previsto dal progetto di ricomposizione sarà costituito da mezzi pesanti (autocarri con
portata di circa 18 mc), adibiti al trasporto dei materiali in ingresso da utilizzarsi per la ricomposizione
ambientale; i valori di flusso sono stati calcolati come affluenze orarie in una giornata-tipo lavorativa.
Sulla base delle informazioni relative ai quantitativi di terre e rocce da scavo da conferire nel quinquennio
autorizzato (1.034.600 mc) si è quindi stimato un traffico veicolare pesante in entrata ed uscita pari a 88
passaggi/giorno (44 automezzi pesanti/giorno).
Per quanto riguarda la stima relativa ai flussi orari si è considerato un arco temporale di 8 ore; ne deriva un
flusso medio orario di circa 10 passaggi/ora.
Il sito oggetto di ricomposizione ambientale è ubicato lungo Strada Provinciale 33 . Montorsina. (via Ponte
Guà) che collega Montecchio Maggiore con il Comune di Montorso. La stessa SP 33 si immette direttamente
nella SP 246 (variante) asse viario di collegamento tra il casello autostradale di Montecchio Maggiore (A4) e
le zone produttive del territorio della valle dell’Agno (Trissino, Castelgomberto, Cornedo Vicentino,
Valdagno e Recoaro).
Per l’ingresso e l’uscita dall’area di cantiere verrà utilizzata l’attuale viabilità interna, utilizzando l’accesso
esistente lungo via via Ponte Guà (SP 33).
Nel dettaglio i mezzi in entrata ed uscita percorreranno un tratto di circa 300 m lungo via Ponte Guà (SP
33 .Montorsina) fino all’ intersezione con la SP 246; da qui svolteranno in numero variabile in direzione nord
(Trissino-Valdagno) o sud (Montecchio Maggiore - Vicenza Autostrada A4) a seconda del luogo di
provenienza dei materiali utili per la ricomposizione.

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Per i trasporti verranno utilizzati automezzi pesanti con portata a pieno carico di circa 18 mc. Nel seguito si
riporta il riepilogo della viabilità interessata dai flussi di automezzi pesanti durante la fase di cantiere.
Rilevamento del traffico veicolare
Al fine di determinare i flussi veicolari che caratterizzano la viabilità interessata dal traffico indotto dal
progetto in esame, nel giorno 07.10.2020 è stato eseguito un rilievo strumentale (utilizzo di una centralina
automatica Tmsa Icoms) lungo via Ponte Guà (SP 33).
Analisi dell’impatto lungo la Via Ponte Guà (SP 33 Montorsina)
La fase di cantiere determinerà una generazione di traffico veicolare pesante lungo Via Ponte Guà (per un
tratto di circa 300 m fino all’ innesto con la SP 246 (viabilità sovraordinata di collegamento con il casello A4 o
con la valle dell’Agno) pari a circa 10 transiti/ora.
Una volta immessi in via Ponte Guà i flussi si diramano principalmente verso la SP 246 e secondariamente si
distribuiranno in modo uniforme lungo la direttrice nord (5 transiti/ora) e sud (5 transiti/ora) della stessa
provinciale.
Ciò premesso il traffico veicolare indotto dal cantiere comporterà un aumento del 20% (veicoli commerciali
pesanti) rispetto all’attuale traffico lungo via Ponte Guà (SP 33 Montorsina).
Trattandosi di una arteria relativamente sviluppata, caratterizzata da un flusso costante di mezzi commercia-
li, l’impatto dovuto ai mezzi connessi con la fase di cantiere risulterà ragionevolmente sostenibili, anche in
relazione al breve tratto interessato (circa 300 m).
Le considerazioni sopra esposte permetto di esprimere un giudizio di non significatività dell’impatto nei
confronti della suddetta componente viaria e di escludere possibili variazioni rispetto agli attuali livelli di
servizio (LOS) del tratto in analisi di Via Ponte Guà.
Analisi dell’impatto lungo la SP 246 .Recoaro.
La fase di progetto determinerà una generazione di traffico veicolare commerciale pesante lungo la SP 246
(sistema di area vasta/viabilità sovraordinata) pari a circa 10 transiti/ora distribuiti in ugual misura in dire-
zione sud (casello autostradale A4) e nord (valle dell’Agno).
Trattandosi di una importante arteria di grande comunicazione, relativamente sviluppata, caratterizzate da
un flusso costante di mezzi commerciali, l’impatto dovuto ai mezzi generati dalla fase di cantiere non risulte-
rà distinguibile.
Conclusioni e Prescrizioni operative e gestionali
Il traffico pesante indotto dalla fase di cantiere pur determinando impegni significativi a carico della viabilità
locale (via Ponte Guà) non può comunque rappresentare un elemento di potenziale disturbo in quanto rever-
sibile al termine dei cinque anni della fase e in relazione al breve tratto interessato (300 m); si riportano nel
seguito le prescrizioni operative, tecniche e gestionali tese ad annullare o a ridurre i potenziali effetti residui:
- inpiduare i percorsi più idonei per il transito dei mezzi pesanti, prevedendo l’utilizzo di tratti di viabilità
il più possibile esterni alle aree urbanizzate e con minori volumi di traffico;
- dovranno, comunque, essere attuati interventi mitigativi di tipo informativo, comunicando all’eventuale
popolazione coinvolta la durata complessiva dei lavori e le fasce orarie giornaliere in cui verranno svolte le
attività di trasporto, al fine di evitare disagi nelle fasce orarie protette.
Le considerazioni sopra esposte permetto di esprimere un giudizio di impatto .negativo basso. nei confronti
della suddetta componente viaria.
FASE DI ESERCIZIO
Durante la fase di esercizio si assisterà ad una fruizione dell’area turistico-ricreativa prevalentemente duran -
te i fine settimana; pertanto i flussi di traffico non tenderanno a sovrapporsi con quelli relativi al pendolari -
smo lavorativo.

                          VALUTAZIONE

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Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
VEGETAZIONE
L’attuale destinazione d'uso del suolo è prevalentemente di tipo boscato: l'area interessata dal progetto è in
parte interessata da attività estrattiva passata, mentre la restante parte è interessata da rimboschimenti.
Nell'area afferente l'ex cava risulta presente una cenosi forestale estesa su circa 5,2 ha, prevalentemente
composta da specie igrofile nel settore ribassato (salici e pioppi), mentre risalendo le scarpate prevalgono
specie più rustiche quali orniello, olmo campestre e robinia, quest'ultima in fase di sostituzione da parte
delle latifoglie più nobili.
L'area è stata sudpisa in tre settori come nel seguito meglio distinti.
Settore A Trattasi di un recente rimboschimento di latifoglie miste esteso su circa 1 ha, che occupa parte del
settore ovest dell'area in esame. Il consorzio è composto prevalentemente da noce (Juglans regia), acero (Acer
spp.) e frassino (Fraxinus excelsior).
Settore B Il settore si caratterizza per la presenza di un recente rimboschimento su circa 1 ha, che occupa
parte del settore ovest dell'area in esame. Il consorzio è composto prevalentemente da noce (Juglans regia).
Anche in questo caso, come per il settore A, il sesto d'impianto risulta fitto (2,5 x 2,5), mentre si riscontrano
diametri e altezze modesti in relazione alla giovane etetà del rimboschimento (circa 10-15 anni).
Settore C In questo settore rientra la gran parte della superficie boscata presente nell'area. Trattasi di un
consorzio di specie igrofile (Populus spp. e Salix spp.) che negli anni si è spontaneamente sviluppato e
affermato nella zona umida afferente ai laghetti del fondo cava e a gran parte dell'ambiente delle scarpate,
che periodicamente vengono interessate dall'innalzamento della falda. Prevalgono soggetti adulti di pioppo
(Pouplus nigra e Populus alba) che nelle stazioni più favorevoli sviluppano altezze superiori ai 15 m e diametri
di 35-40 cm. I salici (Salix alba e Salix fragilis) occupano, invece, le stazioni caratterizzate da maggiore ristagno
idrico.
Sulla base di quanto analizzato nell'area di progetto:
- la passata attività di cava e l'impianto posto in adiacenza hanno profondamente condizionato
qualitativamente e quantitativamente la diffusione e l'evoluzione della vegetazione spontanea;
- il rilievo dell'uso del suolo dell'area di progetto ha evidenziato la predominanza di superfici destinate
all'attività produttiva;
- non risultano presenti elementi vegetazionali degni di nota (filari, siepi arbustive, grandi alberi isolati);
- si ritiene possibile la presenza di qualche micro-mammifero e di rettili potenzialmente presenti nel sito in
esame, riconducibili a quelli normalmente diffusi negli agroecosistemi della pianura veneta;
- prevale un ecosistema di tipo antropico, caratterizzato nel complesso di elementi a bassa stabilità in quanto
la catena trofica naturale risulta semplificata.




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Rete ecologica
La ricomposizione ambientale non introduce possibili elementi di frammentazione territoriale; prevede,
altresì, la riproposizione delle zone umide e della vegetazione igrofila, anche attraverso l'impianto di specie
autoctone ed ecologicamente coerenti, garantendo pertanto l'invarianza rispetto alluso del suolo attuale e
all'idoneità ambientale per le specie faunistiche locali. Verrà pertanto riproposto l'ecosistema tipico delle
zone umide di pianura, idoneo per ospitare specie faunistiche anche di interesse comunitario.
Nella progettazione della sistemazione paesaggistico-ambientale si evidenzia quanto segue, facendo
riferimento anche a quanto emerso in sede di presentazione pubblica e di sopralluogo:
   1. verificare la possibilità di localizzare in ambito perso da quello proposto l’area a parcheggio,
     preferendo inoltre soluzioni costruttive degli stalli permeabili e con alberature;
   2. l’aspetto naturalistico della sistemazione finale – così come sottolineato in sede di sopralluogo - è
     conpisibile, ma si dovrebbe configurare attraverso l'identificazione di ambiti a: fruizione pubblica
     aperta/accessibile; aree a fruizione pubblica controllata/selezionata; ambiti a tutela integrale (senza
     utilizzo pubblico); in questo senso la porzione lontana del laghetto n. 2 dovrebbe configurarsi coma
     area a a massima naturalità e tutela, riservando le altre porzioni ad un utilizzo didattico e turistico,
     via via maggiore mano a mano che si procede verso l’ingresso;
   3. completare la possibilità di utilizzare la viabilità perimetrale interna ad uso pubblico controllato,
     anche tra i laghetti 2 e 3, ipotizzando un percorso a mezza costa nella parete di scarpata.
Si ribadisce l'importanza di assicurare la presenza ed attività di esperti professionisti di ambiente e
progettazione naturalistica la direzione dei lavori di ricomposizione naturalistica.
Viste le integrazioni prodotte e considerato che la porzione lontana del laghetto n. 2 dovrebbe configurarsi
coma area a a massima naturalità e tutela, riservando le altre porzioni ad un utilizzo didattico e turistico, via
via maggiore mano a mano che si procede verso l’ingresso, si prescrive, in fase di progetto definitivo, di

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completare la possibilità di utilizzare la viabilità perimetrale interna ad uso pubblico controllato anche tra i
laghetti 2 e 3, ipotizzando un percorso a mezza costa nella parete di scarpata; il progetto di variante, infatti,
appare del tutto analoga alla situazione illustrata nella tavola originaria n. 12 “Stato futuro” .

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
I rilievi vegetazionali eseguiti mettono in evidenza formazioni in cui nel piano dominante abbiamo Populus
nigra, Populus alba, Salix sp.,Robinia pseudoacacia, Ulmus carpinifolia e Fraxinus ornus. Nel piano dominato sono
presenti formazioni di rovo (Rubus sp.), edera (Hedera elix), corniolo (Cornus mas), biancospino (Crataegus
monogyna), prugnolo (Prunus spinosa), sanguinella (Cornus sanguinea), vitalba (Clematis vitalba). Come si
evince dalla documentazione di progetto, a fronte di una riduzione di circa 31.200 mq, verranno realizzati
interventi di rimboschimento compensativi su di una superficie di circa 33.785 mq.
Secondo quanto riportato nell'indagine faunistica, l'area risulta idonea per ospitare specie di interesse
comunitario. La ricomposizione ambientale mira a riproporre habitat e habitat di specie funzionali alle
specie richiamate nell'indagine faunistica, in quanto verranno riproposti gli stessi elementi strutturali degli
ecosistemi lacustri.
Verrà pertanto riproposto l'ecosistema tipico delle zone umide di pianura, idoneo per ospitare specie
faunistiche anche di interesse comunitario.
Si intende precisare che i lavori di riqualificazione ambientale verranno eseguiti per stralci in modo da
evitare il più possibile gli impatti che possono avere con la fauna selvatica presente il loco. Inoltre, in accordo
con la DDL, si valuterà come procedere con i lavori nei periodi di riproduzione/nidificazione degli anfibi,
mammiferi e uccelli presenti nell'area di intervento.
FASE DI CANTIERE
Durante la fase di cantiere gli elementi/azioni progettuali che possono generare fattori perturbativi nei
confronti delle componenti ambientali in esame sono riconducibili all'attività di movimento terra,
conferimento materiali e realizzazione strutture.
Analisi dell'impatto all'interno dell'area di progetto. Durante la fase di cantiere si assisterà alla produzione di
rumore a seguito dell'utilizzo di mezzi operativi (escavatore, bulldozer e autocarri).
Al fine del presente progetto il valore soglia di disturbo della fauna selvatica è stato fissato pari a 50 dB.
L'iniziativa di progetto non comporta una riduzione permanente degli habitat interni all'area “ex cave
Poscole e Montorsinsa” cosi da pregiudicare la loro funzione di potenziamento del ciclo vitale di alcune
specie (in particolare per quanto riguarda l'alimentazione, la predazione e la migrazione). Si precisa che i
lavori di riqualificazione ambientale verranno eseguiti per stralci in modo da evitare il più possibile gli
impatti nei confronti della fauna selvatica presente il loco e in modo da garantire sempre e comunque la
permanenza e presenza degli habitat elettivi per le specie segnalate. Inoltre, i lavori verranno sospesi nei
periodi di riproduzione/nidificazione degli anfibi, mammiferi e uccelli presenti nell'area di intervento.
Considerato dunque che l'intervento non comporta una variazione permanente dell'uso del suolo, non
aggrava in modo permanente la pressione sull'ambiente circostante e tanto meno compromette la
funzionalità ecologica complessiva del territorio, si può asserire che il progetto non muta l'idoneità
ambientale per le specie di cui alle direttive 92/43/CE e 2009/ 147/CE e non comporta alcuna modifica
negativa al grado di conservazione di tali specie, pertanto si valuta che non risultano possibili effetti
significativi negativi sulle specie di interesse comunitario a seguito dell'attuazione del progetto.
Le operazioni cantiere possono potenzialmente rappresentare una perturbazione acustica per la fauna
presente. Tuttavia, l'area risulta caratterizzata da livelli di pressione acustica superiori a 50 dB (fonte:
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Relazione Previsionale di Impatto Acustico ditta Scapin SRL). E’ da prevedere, peraltro, che le comunità
animali, per l'acquisito adattamento alle esistenti attività (traffico veicolare lungo la SP 33, attività ditta
Scapin Srl e altri disturbi di natura antropica), non subiranno sostanziali ripercussioni negative. L'area è già
interessata da contermini attività produttive, ed il progetto in esame riguarda la ricomposizione dell'area con
le finalità naturalistiche e turistico ricreative inpiduate in sede di PAT. L'impatto potenziale che si potrebbe
determinare si può considerare trascurabile e comunque reversibile in quanto limitato al tempo di
permanenza del cantiere (5 anni).
FASE DI ESERCIZIO Durante la fase di esercizio l'area naturalistica risulterà idonea per ospitare le specie
tipiche degli ecosistemi afferenti alle zone umide di pianura. Si stima un impatto positivo, anche in relazione
alla possibilità di eseguire periodici monitoraggi della fauna e della flora, in quanto l'area risulterà di
proprietà pubblica (Comune di Montecchio Maggiore).
Prescrizioni operative
Al fine di mitigare i potenziali effetti negativi residui, relativamente alla fase di cantiere, vengono prescritte
le seguenti misure:
· adottare tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali per ridurre la produzione di rumore;
· mantenere tronchi a terra in più punti dell'area naturalistica per favorire lo spazio biologico degli organismi
saproxilitici;
· mantenere, laddove possibile, i soggetti arborei di grandi dimensioni al fine di favorire la nidificazione di
specie di interesse conservazionistico;
· attuare gli interventi ricompositivi per lotti, garantendo sempre la presenza di habitat acquatici e boscati
all'interno dell'area di progetto;
· Non dovranno essere installati sistemi di illuminazione notturna;
· Recinzioni e/o cancelli di cantiere dovranno sempre garantire il libero passaggio della fauna;
· Atri accorgimenti potranno essere impartiti dalla Direzione Lavori.
Si prescrive quanto segue: è di fondamentale importanza assicurare la presenza e la fattiva operatività di
personale tecnico specializzato in sistemazioni paesaggistico-ambientali e di equilibrio floro-faunistico, in
sede di esecuzione dei lavori.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Nelle PCLP Comunali, si chiede che gli interventi di ripristino in progetto facciano riferimento alle specie
che caratterizzano gli habitat rientranti nei siti della Rete ecologica europea Natura 2000. Gli habitat a cui si
fa riferimento sono:
- Habitat 3220: Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea;
- Habitat 6510: Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis);
- Habitat 91E0: Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae,
Salicion albae.
Gli habitat 3220 e 91E0 sono comunemente presenti negli ambienti di fiume e di torrente. L’ambiente
fluviale, soprattutto nel settore ritrale (settore superiore), risulta essere estremamente dinamico ed in
continua mutazione. L’esperienza insegna che, anche nel corso di una sola stagione vegetativa, gli energici
processi di erosione e deposizione comportano l’alternarsi delle formazioni vegetali nell’asta torrentizia.



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Tali fenomeni determinano variazioni nella distribuzione degli stessi habitat, non solo quelli tipicamente
acquatici ma, in alcuni casi, anche i consorzi di tipo forestale con caratteristiche di maggior stabilità possono
subire rimaneggiamenti e riduzioni.
Al contrario, si possono formare ambiti idonei alla ricolonizzazione da parte di fitocenosi arbustive e
arboree, o comunque aspetti dinamicamente e serialmente collegati a questi. La situazione nell’ambito di
progetto risulta molto persa rispetto agli elementi caratteristici degli habitat 3220 e 91E0 sopra riportati;
non sono infatti presenti i processi energici (piene, erosione, deposizione, ecc.) che portano alle idonee
condizioni per l’insediamento e lo sviluppo delle specie che caratterizzano gli habitat 3220 e 91E0; le acque
dei laghetti risultano infatti stagnanti.
Per quanto riguarda l’habitat 6510, visto il contesto ribassato rispetto alle campagne limitrofe che comporta il
ristagno di sacche d’aria umida e alla presenza di aree bagnate, si è optato per la semina di specie prative
perse, aventi caratteristiche ecologicamente idonee per tali ambienti.
Con la caratterizzazione di specie vegetali e degli habitat potenzialmente presenti, si è potuto identificare la
migliore soluzione progettuale che determina, a seguito dei lavori di sistemazione, l’invarianza rispetto agli
habitat e alla composizione delle specie attualmente presenti (ritenuti ecologicamente coerenti rispetto alla
stazione locale).
Per la scelta delle specie vegetali, ci si potrà avvalere della consulenza dei tecnici del “Centro Biopersità
Vegetale e Fuori Foresta” di Veneto Agricoltura presente a Montecchio Precalcino (VI).
Si riportano le specie di interesse comunitario potenzialmente presenti nell’area "ex cave Poscola e
Montorsina". L’indagine faunistica condotta con rifermento all’Atlante distributivo delle specie della
Regione del Veneto (DGR 2200/2014), ha permesso di verificare che presso l’area di intervento le specie di
interesse comunitario potenzialmente idonee, risultano prevalentemente caratterizzate da categoria di
rischio IUCN “LC - Minor preoccupazione”.




La verifica delle alterazioni dirette e indirette nei confronti delle componenti ambientali, dimostra come gli
effetti indotti dal progetto di ricomposizione delle ex cave, si esauriscono all’interno della stessa aree di
cantiere o entro un ambito prossimo allo stesso sito, in ogni caso all’esterno dei siti della rete Natura 2000.
La ricomposizione per lotti, consentirà inoltre di mantenere invariate l’idoneità ambientale dei luoghi per le
specie segnalate.

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Sulla base di quanto sopra esposto, i progettisti ritengono, con ragionevole certezza, che le opere e le azioni
di progetto non possano interagire in maniera diretta o indiretta con i siti della rete Natura 2000 o con risorse
ambientali connesse alla loro funzionalità.
Gli interventi proposti risultano essere sostanziali e significativi nei confronti del biotopo in oggetto, in
quanto lo stesso viene interessato dal taglio di un terzo della superficie boscata e dal totale rimaneggiamento
della superficie bagnata. Pertanto il progetto non può rientrare nelle esenzioni di cui al punto 23 di cui
Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R.n. 1400 del 29.08.2017. Si chiede dunque di integrare la
documentazione con uno studio di incidenza con particolare attenzione all’inpiduazione e mappatura
degli eventuali habitat o habitat di specie.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                           VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, prescrivendo tuttavia, data la sensibilità del sito, che la direzione lavori venga affiancata da personale
qualificato in grado di valutare, in corso d’opera, gli ulteriori interventi necessari per la salvaguardia della flora e della
fauna presente nel sito, nonchè pianificare la ricomposizione ambientale secondo quanto definito dal progetto.


CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Il presente aspetto non risulta valutato e se ne chiede, seppur sintetica, trattazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanro richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


               VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                           CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto allo stato di fatto,
riqualificando altresì il sito rispetto alla sua configurazione attuale.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
                      Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE
      di non assoggettamento alla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per la
realizzazione delle opere.
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2) Il progetto definitivo dovrà prevedere di completare la possibilità di utilizzare la viabilità perimetrale
interna ad uso pubblico controllato anche tra i laghetti 2 e 3, ipotizzando un percorso a mezza costa nella
parete di scarpata.
3) In considerazione del fatto che la previsione riporta dei valori prossimi alla soglia di applicabilità al
ricettore R1, in alcune fasi del cantiere, si da indicazione di verificare la situazione in corso d'opera ed
eventualmente di chiedere al momento opportuno l'autorizzazione in deroga al Comune.
4) La direzione lavori dovrà essere affiancata da personale qualificato in grado di valutare, in corso d’opera,
gli ulteriori interventi necessari per la salvaguardia della flora e della fauna presente nel sito, nonchè
pianificare la ricomposizione ambientale secondo quanto definito dal progetto.
5) Dovrà essere presentata idonea istanza (tramite SUAP) per l’autorizzazione alla modifica e
regolarizzazione dell’accesso carraio e della strada di accessso all’attività ricettiva, incidente sulla Strada
Provinciale n.33.
Il progetto dovrà tenere conto che:
- tra il ciglio bitumato della S.P. 33 ed il cancello carraio del nuovo parcheggio, la pavimentazione dovrà
obbligatoriamente essere prevista con asfalto, calcestruzzo, betonelle o altra analoga soluzione, affinchè venga
garantito che da quest’area alcun tipo di materiale inerte vada ad interessare la carreggiata stradale. Su tale
area, dovrà essere anche previsto idoneo sistema autonomo di smaltimento delle acque meteoriche, affinchè
queste non si riversino sulla S.P.;
- la strada di accesso all’attività ricettiva, almeno nel tratto compreso tra la S.P. ed il cancello in progetto,
dovrà essere dimensionata in maniera tale da garantire il contestuale passaggio di due veicoli, ovvero sia
previsto un allargamento di almeno 2,35, così da ottenere una larghezza non inferiore a m 6,00.
Anche su tale tratto, dovrà essere previsto idoneo sistema autonomo di smaltimento delle acque meteoriche,
affinché queste non si riversino sulla S.P.


Vicenza, 18 febbraio 2021
  F.to Il Segretario                                  F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                                Andrea Baldisseri




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