su_1171_2019_dete.pdf
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1171 DEL 02/08/2019
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
DITTA: FONDERIE PAVINATO SPA
PROGETTO: FUSIONE E PRESSOFUSIONE DI METALLI NON FERROSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI THIENE
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota in data 20 marzo 2019 prot. n. 16132, da parte della
ditta Fonderie Pavinato spa con sede legale e operativa in in comune di Thiene in via
dell’Informatica n.4/6/8, relativa al progetto di un “ Fusione e pressofusione di metalli non ferrosi.”
richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs.
152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 3.
Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali e) impianti di fusione e lega di metalli non ferrosi,
compresi i prodotti di recupero (affinazione, formatura in fonderia) con una capacità di fusione
superiore a 10 tonnellate per il piombo e il cadmio o a 50 tonnellate per tutti gli altri metalli al
giorno dell'allegato IV della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 28-03-2019 , contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni
dello Sportello Unico Associato prot. 26008 del 09/05/2019 , trasmesse al proponente per le
considerazioni di pertinenza, con nota prot. 27297 del 16/05/2019, all’interno della comunicazione
con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 01-08-2019, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
copia informatica per consultazione
n.19/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
dell'intervento.
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021.
Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta Fonderie Pavinato spa con sede legale e operativa in in comune di
Thiene in via dell’Informatica n.4/6/8, relativa al progetto di un “ Fusione e pressofusione
di metalli non ferrosi.” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di
cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
n.19/2019 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Thiene, ad
ARPAV, all’Ulss n.7 Pedemontana, a Viacqua spa
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
copia informatica per consultazione
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 02/08/2019
Sottoscritta dal Dirigente
(BAZZAN CATERINA)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1171 DEL 02/08/2019
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
DITTA: FONDERIE PAVINATO SPA
PROGETTO: FUSIONE E PRESSOFUSIONE DI METALLI NON FERROSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI THIENE
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 02/08/2019.
Vicenza, 02/08/2019
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Fonderie Pavinato S.p.A.
PARERE N. 19/2019
Oggetto: Fusione e pressofusione di metalli non ferrosi.
PROPONENTE: Fonderie Pavinato S.p.A.
SEDE LEGALE: Via dell’Informatica n. 4/6/8 – Thiene
SEDE INTERVENTO: Via dell’Informatica n. 4/6/8 – Thiene
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Fonderia metalli non ferrosi
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. -3.
Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali e) impianti di fusione e lega
di metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero (affinazione,
formatura in fonderia) con una capacità di fusione superiore a 10 tonnellate
per il piombo e il cadmio o a 50 tonnellate per tutti gli altri metalli al giorno.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 20 marzo 2019
DATA PUBBLICAZIONE: 28 marzo 2019
DATA INTEGRAZIONI: 23 luglio 2019
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- 01 Studio Preliminare Ambientale
- 02 Tavola 1. Inquadramento generale
- 03 Tavola 2. Lay-out impianto: planimetria
- 04 Tavola 3. Rete di approviggionamento idrico: planimetria
- 05 Tavola 4. Reti delle acque di processo, fognarie e dei punti di scarico: planimetria
- 06 Tavola 5. Rete raccolta acque meteoriche: planimetria
- 07 Tavola 6. Planimetria dei punti di rilascio e trattamento delle emissioni in atmosfera
- 08 Tavola 7. Aree di stoccaggio di materie e rifiuti: planimetria
- 09 Dichiarazione di non assoggettabilità a VINCA e relazione allegata
PREMESSE
La ditta svolge attività di fusione e trasformazione di metalli non ferrosi (alluminio e zama) con una capacità
di fusione superiore alle 50 t/giorno.
La Ditta è in possesso di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
A seguito della crescente domanda di mercato, la Ditta intende apportare delle modifiche all’impianto
esistente in termini di aumento della capacità produttiva.
Dal 1947 la ditta svolge l’attività di trasformazione di materia prima (leghe di alluminio e zama) in prodotti
semilavorati o finiti pronti per il motaggio o l’utilizzo da parte dei vari clienti. I clienti forniscono quindi in
prestito d’uso gratuito gli stampi alle per la produzione degli articoli richiesti.
Attualmente l’attività è svolta su due turni per un totale di 15 ore di produzione dal lunedì al venerdì per
215 giorni/anno. Sono infatti previsti due periodi di chiusura all’anno (agosto e dicembre) durante i quali si
procede anche alla fermata dei forni fusori e alla loro manutenzione
Sulla base delle attrezzature presenti e della capacità produttiva oraria, l’attuale capacità produttiva totale
della Ditta è di 3631 Kg/ora e 54467 Kg/giorno.
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
La principale modifica che si intende apportare all’attuale ciclo produttivo è l’aumento della capacità pro-
duttiva, unitamente all’introduzione di una nuova pressa a camera fredda; a questo si aggiunge l’organizza -
zione del lavoro, che passerebbe su tre turni di lavoro (24 h/giorno) anziché sulle attuali 15 h/giorno e co-
munque per 365 giorni/anno.
UBICAZIONE
L’impianto della Ditta ha la propria sede nella zona industriale di Molina di Malo, situata tra Thiene, Malo e
Villaverla, non lontano dal casello autostradale di Thiene Schio dell’autostrada A31.
La superficie topografica dell’area appare uniforme e non sono presenti rilievi e/o avvallamenti.
La quota assoluta del piano campagna è pari a circa 112 m s.l.m.
Dal punto di vista urbanistico l’area ove la ditta svolge la propria attività è classificata dal Piano degli Inter -
venti del Comune di Thiene come zona D2.1 “Tessuto per attività produttive di completamento”; si tratta di
aree di completamento destinate ad attività produttive industriali, artigianali e commerciali.
Lungo il confine ovest, est e nord dell’impianto sono presenti altri lotti destinati ad attività produttive. In
particolare lungo il confine ovest è presente un’abitazione ed un capannone attualmente affittato ed utilizza-
to dalla ditta
Lo stabilimento è completamente recintato ed occupa una superficie complessiva pari a circa 8.501 mq, di cui
588 mq in affitto:
- 4.733 mq di superficie coperta, occupati dal capannone industriale che ospita le attività produttive
- 3.768 mq di superficie scoperta pavimentata in cemento o asfalto, utilizzata per la movimentazione dei
mezzi all’interno della proprietà e a parcheggio di cui 1.020 in affitto.
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Thiene;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Thiene;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (P.T.R.A.);
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritengono necessari i seguenti approfondimenti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Nello stabilimento si svolge attività di trasformazione di leghe di Alluminio e Zama (lega metallica ad
elevato contenuto di Zinco con presenza di Rame ed Alluminio) in prodotti semilavorati/finiti pronti per
montaggio/utilizzo da parte dei Clienti. La Proponente dichiara che:
attualmente lo stabilimento:
ha una superficie complessiva pari a circa 8.501 mq di cui: - 4.733 mq superficie capannone per le
attività produttive - 3.768 mq superficie scoperta per movimentazione mezzi;
dispone di area parcheggio in affitto pari a 1.020 mq;
produce a seguito di attività svolta su due turni lavorativi di 15 ore/giorno (dal Lunedì al Venerdi);
l’aumento della capacità produttiva sarà esclusivamente dovuto a:
posizionamento di nuova attrezzatura per pressofusione - pressa a camera fredda all’interno del
capannone nell’area dove sono posizionate le altre presse (come unica modifica strutturale rispetto
all’attuale layout d’impianto);
riorganizzazione operativa dell’attività d’impianto a tre turni di lavoro di 24 ore/giorno
STATO DI FATTO
In sintesi il processo produttivo prevede: - Fusione dei metalli – Colata della lega fusa in una “forma
metallica” (Stampi predisposti in relazione alle specifiche richieste del Cliente) – Raffreddamento con
ottenimento del “getto finale” che viene avviato ad operazioni di finitura attualmente eseguite in altro
stabilimento di proprieta’ ubicato a Thiene (VI).
La produzione si sviluppa secondo le seguenti fasi operative: Fasi di supporto al processo “F0 , F1, F5A, F5B,
F5C, F5D, F6A” - Fasi di processo “F2, F3, F4, F5, F6, F7”.
SCHEMA DEL CICLO PRODUTTIVO
F0. Accettazione materie prime
F1. Preparazione delle cariche
F2. Fusione del metallo
F3. Trattamento metallo
F5C. Recupero
F5A. Attrezzaggio F4. Mantenimento matallo distaccante
stampo allo stato liquido
F5B. Riscaldamento F5. Preparazione Stampo Trattamento acque:
raffeddamento stampo F5D
Recupero acque da
soluzione esausta di
prodotto distaccante
F6. Colata (Stampaggio) F6A.
Recupero acque dal
sistema oleodinamico
F7. Estrazione getto e avvio a finitura
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DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Il processo di lavorazione è definito dai seguenti elementi significativi:
Fasi operative Descrizione
Le materie prime in forma di lingotti/pani vengono scaricate dagli autocarri
0 Accettazione materie prime
mediante carrello elevatore e trasferite al magazzino.
Le materie prime vengono caricate nei forni fusori:
1 Preparazione delle cariche Leghe in Alluminio in forni a tino o crogiolo;
Zama solo in forni a crogiolo.
Leghe di Alluminio – temperatura fusione compresa tra 680–700 °C.
2 Fusione metallo
Zama – temperatura di fusione compresa tra 380–400 °C.
Trattamento metallo Pulizia da scorie ed impurità con produzione di rifiuto riciclabile “scorie di
3
degassaggio/scorificazione Alluminio e Zama”rivenduto ad impianti di raffineria.
4 Mantenimento metallo allo stato liquido Forni d’attesa a bordo macchina per mantenimento temperatura post fusione.
Preparazione Stampo
Operazione con prodotto distaccante per realizzare film protettivo sulla super-
con applicazione distaccante e raffredda-
ficie dello stampo al fine di consentire un adeguato distacco del getto.
mento stampo
Gli stampi per ottenere i persificati prodotti commissionati vengono
A Attrezzaggio stampo
montati sulle presse di tipo “a camera calda” e “a camera fredda”.
Gli stampi montati su pressa a camera fredda devono essere preriscaldati a
B Riscaldamento stampo
temperature tra 180-220 °C.
I residui di distaccante spruzzato sullo stampo e l’olio di lubrificazione che
5 può cadere dal dispositivo “ginocchiera” (meccanismo atto ad effettuare il
movimento di apertura e chiusura della pressa), vengono raccolti in vasche
C Recupero distaccante
posizionate sotto le presse e convogliati ad impianto di disoleazione:
le morchie oleose vengono raccolte in cisterne collegate all’evaporatore;
il distaccante viene raccolto in apposita cisterna per essere riutilizzato.
La soluzione acquosa del distaccante viene raccolta e convogliata ad impianto
Recupero acqua da soluzione esau- di evaporazione dal quale si ottiene: acqua di recupero riutilizzata per produr-
D
sta di prodotto distaccante re nuova soluzione distaccante - residuo liquido avviato a smaltimento come
rifiuto.
Le Leghe di Alluminio/Zama fuse vengono versate nello stampo mediante ci-
lindro di iniezione con azione di apertura/chiusura della pressa effettuata me-
Colata (Stampaggio) diante “dispositivo ginocchiera”. Ginocchiera e pistone di iniezione vengono
azionati mediante sistema a “fluido oleodinamico in pressione”. Il prodotto
viene estratto dallo stampo mediante robot asportatore.
6 Ogni pressa è dotata di scambiatore di calore per trattare il fluido oleodinami-
co (che viene riscaldato per effetto della sua azione) collegato ad impianto di
Recupero acque dal sistema oleodi- raffreddamento/recupero costituito da due sezioni:
A
namico settore 1 – parte fredda: sezione di rimando acque alle presse;
settore 2 – parte calda: sezione di collettamento a n.2 torri evaporative per ri -
circolo acque al settore 1.
Estrazione prodotto/deposizione in contenitore in ferro per raffreddamento
mediante dispositivo robotizzato. Finitura: eliminazione bave/attacchi di cola-
7 Estrazione getto e avvio a finitura
ta, vibro-burattatura a secco, sabbiatura/granigliatura, lavorazioni meccani-
che, effettuata presso altro stabilimento di proprietà.
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CONFRONTO TRA STATO DI FATTO E DI PROGETTO
Stato di fatto Stato di progetto
Capacità produttiva totale 3631 Kg/ora per 54467 Kg/giorno. 3944 Kg/ora per 94646 Kg/giorno.
due turni di 15 ore/giorno tre turni di 24 ore/giorno
Turni di produzione
per 215 giorni/anno per 365 giorni/anno.
UTILIZZO RISORSE NATURALI , PRODUZIONE DI RIFIUTI, EMISSIONI IN ATMOSFERA E SCARICHI DI ACQUE
REFLUE
Si pone in evidenzia quanto segue:
Risorse idriche: l’impianto attinge acqua dal pubblico acquedotto con prelievo dai seguenti due punti:
Punti Prelievo Utilizzo
industriale di processo
AP1
industriale di raffreddamento
AP2 igienico-sanitario
Combustibile utilizzato: gas metano, specialmente nelle fasi iniziali della lavorazione (Fasi 2, 4 e 5). Durante
la fase di applicazione del distaccante, con utilizzo di lampade riscaldanti, al posto del gas metano viene
utilizzato GPL.
Rifiuti prodotti: nel corso del processo di produzione per la maggior parte vengono prodotti i seguenti
materiali di scarto: liquidi derivanti dalla depurazione delle acque (ca. 44%), colaticci (7%), scorie e bave di
Alluminio (rispettivamente 20% e 10%), scorie di Zama (6%). La proponente dichiara che:
Le differenti tipologie di rifiuti sono stoccate in appositi contenitori collocati sia all’interno che all’esterno
(su superficie pavimentata) dell’impianto e successivamente avviati a recupero o smaltimento conto terzi;
Considerato l’aumento di rifiuti a seguito dell’aumento di capacità di produzione di progetto, la capacità
totale e le modalità di stoccaggio dei rifiuti rimarranno comunque invariate;
I cassoni ammalorati verranno sostituiti con nuovi cassoni a tenuta dotati di copertura.
Emissioni in atmosfera: Nell’insediamento industriale sono presenti i seguenti n. 14 camini:
Punti di emissione Fasi di processo
2 F4 Mantenimento metallo allo stato liquido
3A F5 Preparazione Stampo
3B F4 Mantenimento metallo allo stato liquido
4A F5 Preparazione Stampo
4B F4 Mantenimento matallo allo stato liquido
5 F5 Preparazione Stampo
6 F2 Fusione metallo
8 F4 Mantenimento matallo allo stato liquido
10 F5 Preparazione Stampo
11 F4 Mantenimento matallo allo stato liquido
12 F2 Fusione metallo
13 F4 Mantenimento matallo allo stato liquido
14 F5 Preparazione Stampo
15 F2 Fusione metallo
Scarichi di acque reflue: Nell’insediamento industriale sono presenti:
n. 02 punti di scarico in Pubblica Fognatura:
SF1 SF2
Acque di risulta da Acque domestiche da ser- Acque domestiche
Provenienza
Torri evaporative/addolcitore vizi da servizi
Impianto di trattamento Presente Non presente Non presente
n. 02 pozzi perdenti per scarico acque meteoriche.
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Considerato il progetto per l’adeguamento al Piano di Tutela Acque che verrà realizzato nell’anno in
corso, si prevede:
Acque di prima pioggia - n. 6 vasche di accumulo a tenuta, con , capacità complessiva pari a 210 mc,
per raccolta e riutilizzo acque nel ciclo produttivo.
Acque di seconda pioggia - n. 2 vasche a tenuta con disoleatore e dissabbiatore per scarico in pozzo
perdente
Il quadro progettuale risulta sufficientemente esaustivo nelle sue definizioni generali. Le specifiche
integrazioni verranno richieste all’interno del Quadro ambientale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Le emissioni in atmosfera significative (fusione e pressofusione del ciclo) sono caratterizzate dai seguenti
parametri chimici inpiduati nell’autorizzazione in essere: Polveri, Cloro e suoi composti, Fluoro e suoi
composti, Ossidi di Azoto, Nebbie Oleose e COV. Nello stabilimento risultano presenti i seguenti punti di
emissione:
Punti di emis- Portata (autorizzata) Emissioni Fasi di
Dispositivi Tecnici di provenienza
sione Nmc/ora significative processo
Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
2 3.000 SI F4
prese e forni fusori a crogiolo
3A 12.600 SI F5 Presse a camera fredda (n.3)
Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
3B // NO F4
prese
4A 10.800 SI F5 Presse a camera fredda (n.6)
Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
4B // NO F4
prese
5 8.750 SI F5 Presse a camera fredda (n.4)
6 Tiraggio naturale NO F2 Forno fusorio Striko 1250
Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
8 // NO F4
prese
Presse a camera fredda (n.3)
10 7.350 SI F5
Presse a camera calda (n.2)
Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
11 // NO F4
prese
12 Tiraggio naturale NO F2 Forno fusorio Striko 2000
Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
13 5.800* NO F4
prese
14 16.750* SI F5 Presse a camera fredda (n.3)
15 8.800* NO F2 Forno fusorio Striko 3000
Nota: * portata calcolata espressa in mc/h
Allo stato attuale i maggiori apporti di inquinanti deriveranno dai camini cui sono convogliate le nebbie
oleose prodotte durante lo stampaggio dalle presse, ossia dai camini n. 3A, 4A, 5, 10 e 14. Le emissioni con-
vogliate a tali camini vengono attualmente trattate da filtri a coalescenza.
A seguito dello sviluppo del progetto proposto, che comporterà l’installazione di una nuova pressa e
l’aumento della capacità produttiva (24 h/g su 365 g/anno anziché 15 h/g su 215 g/anno), viene stimato un
aumento pari al 35% delle emissioni in atmosfera dai camini 3A e 3B (in termini di valori di concentrazione
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dei parametri chimici significativi già inpiduati nell’autorizzazione in corso di validità). L’incremento delle
ore di lavoro giornaliere e del numero dei giorni lavorativi porterà ad un incremento dei flussi di massa
(Kg/anno) per i parametri chimici sopra riportati per i camini n. 2, 6, 15, 3A, 4A, 5, 10, 14. In particolare, per
quanto riguarda i forni fusori, le emissioni annue in atmosfera aumenteranno significativamente solo in cor -
rispondenza del camino n. 2, cui sono collegati i forni fusori a crogiolo, mentre per i camini n. 6 e n. 15 i
quantitativi di emissioni non aumenteranno in modo significativo dato che già allo stato attuale sono utiliz-
zati quasi tutti i giorni dell’anno.
Oltre alle emissioni convogliate a camino, possono generarsi emissioni diffuse durante le fasi produttive
“F3- Trattamento metallo” e “F6-colata/stampaggio”. In merito la Proponente ha condotto nel marzo 2016
un’indagine chimico-analitica in ambiente di lavoro mediante campionamenti da postazione fissa e campio-
namenti di tipo personale. Dalle analis effettuate è risultato che tutti i valori di concentrazione dei parametri
rilevati (Polveri respirabili, Polveri inalabili, metalli, nebbie oleose e IPA) rientrano nei limiti di riferimento
(ACGIH 2014 e D.Lgs. n. 81/08 allegato XXXVIII aggiornato dal DM 6 agosto 2012)
Quanto sopra considerato, tenuto conto del rispetto dei limiti di emissione di Legge sia per i valori di
concentrazione misurati sia per i valori di concentrazione stimati per lo stato di progetto, si ritiene
ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti aggiuntivi significativi sulla
presente componente.
I Rapporti di Prova presentati nell'Allegato 2 (i cui dati più caratteristici sono riepilogati in alcune tabelle del
capitolo 2.5.1) descrivono lo studio di emissione 2018 tratteggiando una situazione che può essere
qualitativamente descritta nei seguenti termini:
- sovente la portata emessa differisce da quella autorizzata più del 20%; nel caso del camino 2 la portata
misurata è risultata doppia di quella autorizzata;
- i valori misurati di alcuni parametri (COV) pur rispettando il limite di concentrazione (come media di tre
misure della durata di 30') si collocano vicino ad esso (vedi camini 3A - interessato al nuovo macchinario,
4A, 5A).
Il progetto prevede un aumento di produzione (praticamente un raddoppio: da 54 a 94 ton/giorno) portando
la produzione dai due turni odierni ai tre giornalieri le quantità prodotte possono aumentare solo di un
terzo senza portare a variazioni di concentrazioni di inquinanti alle emissioni; poichè l'aumento di
produzione progettato costituisce il 75% dell'attuale produzione il richiedente dovrebbe approfondire il
quadro emissioni relativamente ai seguenti argomenti:
- strategie tecniche e/o gestionali utilizzate per non aumentare le concentrazioni degli inquinanti alle
emissioni;
- possibilità di mitigazioni.
Il richiedente dovrebbe corredare la tabella 12 con altre colonne: [presenza di abbattitori installati,
contaminanti oggetto di autorizzazione e limiti, valori misurati 2018], valutare le concentrazioni misurate in
funzione della presenza di sistemi di abbattimento e verificare la possibilità di mitigare gli impatti collegati
all'aumento di produzione (viene richiesto quindi un approfondimento di quanto riportato a pagina 131: "Le
emissioni convogliate a tali camini vengono attualmente trattate da filtri a coalescenza: si dovrà pertanto
prevedere una maggiore frequenza di pulizia ed eventuale sostituzione dei filtri a seguito dell’incremento
dell’attività produttiva.").
Infine, rispetto al capitolo in cui vengono ripresi i risultati di uno studio modellistico realizzato nel 2012
relativamente a PM10 e NOX, si richiedono i seguenti approfondimenti :
- quali sono le considerazioni per le quali stime previsionali che hanno inpiduato: "Le ricadute al suolo
degli inquinanti emessi non hanno superato il 24% del valore limite;
- per le PM10 e il 26% del valore limite per il biossido di azoto come media oraria e il 37% del limite come
media annuale. Pertanto le emissioni di PM10 e di ossidi di azoto sono risultate molto inferiori agli standard
di riferimento." sono state valutate accettabili omettendo valutazioni riguardanti l'additività dell'apporto
rispetto al quadro esistente;
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- a pag 138 viene ripreso:" Non prevedendo modifiche significative alle concentrazioni di inquinanti
atmosferici in uscita dall'impianto a seguito del progetto proposto, valgono le stesse considerazioni fatte pe
la situazione attuale, ossi si prevede che le ricadute di polveri ed ossidi di azoto rispetteranno i valori limite
degli Standard di Qualità Ambientale": si richiede di approfondire se il modello previsionale utilizzato
risulta influenzato solo dalle concentrazioni emesse e non dai flussi di massa.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene comunque di prescrivere di effettuare
uno studio del tempo massimo di lavoro dei filtri a coalescenza nelle condizioni attuali in modo da stimare i
tempi di utilizzazione dei filtri a coalescenza in prima istanza dopo modifica di produzione, ripetendo la
verifica dopo variazione produttiva allo scopo di conferma delle ore di lavoro stimate preventivamente.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Il Comune di Thiene rientra all’interno del bacino del Leogra-Bacchiglione, sistema idrografico complesso
che trae origine sia da torrenti montani sia da rogge di risorgiva che hanno origine a nord di Vicenza. La
pianura di Thiene è interessata da torrenti e rogge che attraversano il territorio in direzione nord-sud, corsi
d’acqua che hanno condizionato l’insediamento e le attività umane fin dall’antichità. Nelle immediate
vicinanze dell’area in esame, data anche la profonda urbanizzazione, non scorrono corsi d’acqua; più
distante passano il T. Rostone Ovest, la Roggia Thiene del Santo e, più a est la Roggia Verlata. Dal punto di
vista idrogeologico i depositi alluvionali dell’antico conoide dell'Astico alloggiano un unico acquifero
indifferenziato, molto ricco e perciò sfruttato anche a scopo idropotabile. La falda è quindi di natura freatica,
essendo libera di oscillare con la sua superficie superiore, secondo il regime di alimentazione. Un importante
asse drenante, posto ad est dei confini comunali, influenza l’andamento locale che ha direzione WNW-NNW
rispetto a quello regionale che ha orientamento da NNW verso SSE. Per effetto dei processi di ricarica e
drenaggio, la superficie freatica è soggetta a continue variazioni durante l’anno che possono raggiungere
anche alcuni metri da una stagione all’altra; essa si colloca mediamente a circa 40 m di profondità dal piano
campagna. La proponente dichiara che l’impianto presenta le seguenti tipologie di scarico di acque reflue:
scarico in Pubblica Fognatura:
SF1 SF2
Acque di risulta da Acque domestiche da Acque domestiche
Provenienza
Torri evaporative/addolcitore servizi da servizi
Impianto di trattamento Presente Non presente Non presente
Portata media (mc/anno) 2365 512
Rapporti in volume 95% 5% 100%
Modalità di scarico Discontinuo Discontinuo
La Proponente è autorizzata dall’Ente gestore della pubblica fognatura, Alto Vicentino Servizi, a scaricare
fino a 10 mc/g di acque reflue industriali e a seguito della realizzazione del progetto proposto prevede il
seguente aumento della Portata media degli scarichi: SF1=6933 mc/anno - SF2=1391 mc/anno
Scarico in pozzi perdenti:
Per quanto riguarda gli scarichi delle acque meteoriche provenienti dai tetti e dai piazzali è stato
recentemente presentato il progetto per l’adeguamento al Piano di Tutela Acque che verrà realizzato
nell’anno in corso. Il progetto prevede l’adeguamento della rete di raccolta delle acque meteoriche di
dilavamento dei piazzali e delle coperture dell’impianto, attraverso l’inserimento di vasche accumulo, la
realizzazione di un impianto di trattamento “disoleatore/dissabbiatore statico a coalescenza” ed il
rifacimento della pavimentazione dei piazzali esterni.
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- Acque di prima pioggia: n. 6 vasche di accumulo a tenuta, per una capacità complessiva pari a 210 mc,
per raccolta e riutilizzo acque nel ciclo produttivo.
- Acque di seconda pioggia: sistema di raccolta costituito da n. 2 vasche a tenuta con disoleatore e
dissabbiatore di portata 80 l/sec ciascuna con: sudpisione interna in vano di sedimentazione,
separazione filtrazione a coalescenza, corredata di batteria di filtri flottanti ADS idrorepellenti, dotato di
filtro a coalescenza, per ulteriore separazione degli olii presenti nell’acqua in uscita. Le vasche saranno
collegate a n. 2 pozzi perdenti inseriti in uno strato drenante in ghiaia sui lati e sul fondo.
Considerato le modifiche impiantistiche di progetto per la gestione delle acque reflue che prevede anche il
riutilizzo nell’impianto delle acque meteoriche (con risparmio della risorsa idrica da acquedotto) e che dalla
documentazione analitica presentata si riscontra l’ampio rispetto dei valori limiti di scarico attualmente
autorizzati, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti aggiuntivi
significativi sulla presente componente.
Si ritiene tuttavia necessario approfondire la tematica, con particolare riferimento all’eliminazione dello
scarico in pozzo perdente, prevedendo una gestione più spinta sul recupero delle acque meteoriche destinate
al reimpiego interno; in relazione a quanto descritto in merito nello S.P.A. si chiede di dettagliare
ulteriormente tale previsione integrandola con:
- un bilancio idrico tra l'attesa raccolta d'acqua meteorica ricavabile dai dati di precipitazione, le capacità di
raccolta, le discrasie tra tempi di accumulo e di impiego;
- una descrizione delle modalità con le quali il progetto di raccolta delle acque meteoriche si integra con il
progetto di gestione delle acque meteoriche (prima e seconda pioggia, scarichi e loro recapiti);
- un raffronto con i dettami che l'art.39 delle NTA del PTA inpidua per le aziende svolgenti attività
comprese nell'allegato F, considerato che le sei vasche di complessivi 210 mc (vedi pagina 43) svolgono
funzione di riserva d'acqua e non di vasca di prima pioggia (che prevede lo svuotamento nelle ore successive
alla conclusione dell'evento meteorico);
- un approfondimento di come l'utilizzo delle acque meteoriche nei processi produttivi costituisce un doppio
valore in termini di risparmio idrico e di non immissione di acque nei pozzi perdenti (la cui idoneità per tale
destino deve essere dimostrata soprattutto per quanto riguarda la presenza di idrocarburi visto la tipologia
di emissioni (distaccanti) e mantenuta monitorata).
Per quanto riguarda le acque industriali, invece, lo SPA prevede, a seguito del progettato aumento di
produzione, un aumento dei volumi di acque reflue (Tabella 20), si chiede di evidenziare se l'aumento della
produzione di progetto induce un aumento anche delle concentrazioni di contaminanti allo scarico.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene comunque di prescrivere, considerando
che lo scarico fognario dovrà essere attivato dopo 24 ore (nel caso in cui la produzione non prelevi il previsto
quantitativo in modo da lasciare comunque un volume libero minimo nelle vasche di 31.8 mc) e che questo
garantisce che in eventi successivi ai pozzi perdenti arrivi comunque acqua di seconda pioggia, la
realizzazione di un pozzetto di campionamento e di una relazione tecnica della Ditta che evidenzi e
sostenga, con analisi, l’assenza di idrocarburi; le analisi dovranno l’uso di metodiche analitiche basate su
tecnica GC, riportando nei rapporti di prova, separatamente, gli idrocarburi leggeri e pesanti. Il progetto
definitivo oggetto dell’istruttoria AIA dovrà inoltre chiarire in via univoca che lo scarico nei pozzi perdenti
avverrà solo in caso di eventi eccezionali e prolungati e che non riguarderà l'acqua contenuta nelle vasche
(troppo pieno), bensì l'acqua che è in arrivo dalla captazione di tetti e piazzali dopo disoleazione e
sedimentazione; il controllo periodico dovrà avvenire con cadenza annuale successivamente ad un evento
meteorico significativo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dal punto di vista morfologico, la zona vasta in cui ricadono i terreni in esame è pianeggiante, appartenendo
all’alta pianura vicentina; è situata a quote intorno ai 112 m s.l.m. e la pendenza è di circa l’1,5-2,5% verso SE.
Non presenta elementi morfologici naturali di risalto, mentre sono diffusi quelli antropici. Il sottosuolo è
costituito da un potente materasso alluvionale formato dalla sovrapposizione di numerose coltri alluvionali,
deposte dal T. Astico quando, sboccando tra il M. Summano e le colline delle Bregonze, si dirigeva verso
Thiene Dueville. Il materasso alluvionale, nella zona di Thiene, passa da depositi francamente ghiaioso
sabbiosi ad alternanze di ghiaie e sabbie con limi e argille. Dalla documentazione presentata, in relazione
allo sviluppo del progetto proposto, non si inpiduano significative escavazioni di suolo, costruzioni o
impermeabilizzazioni che implichino ulteriori consumi di suolo rispetto all’impianto esistente già operativo
con relative autorizzazioni. Sulla base di quanto sopra è ragionevole ritenere che le attività in progetto non
producano impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente ambientale.
Si ritiene necessario procedere con una verifica sulle pavimentazioni esterne, con previsione di eventuali
interventi di sistemazione delle superfici ammalorate, e di una procedura gestionale per il mantenimento nel
tempo di un adeguato stato di integrità delle stesse.
Inoltre, il DLgs 152/2006, all'art. 29-sexies c.6-bis, prevede che le attività incluse nelle AIA, si dotino di
programma di specifici controlli per le acque sotterranee e, siccome lo SPA non affronta l'argomento, si
chiede un progetto di monitoraggio della qualità delle acque sotterranee in grado di evidenziare l'assenza di
contributi derivanti dall'attività aziendale articolato in:
- studio idrogeologico circa la profondità e direzione di falda (isofreatiche) in grado di descrivere la possibile
diffusione di contaminati e le possibili cinetiche diffusive;
- la progettazione di un sistema di pozzi e/o piezometri (esistenti, se adeguati allo scopo e/o di nuova
realizzazione) tali da permettere di verificare l'assenza di contaminazioni riconducibili all'attività aziendale;
- un progetto analitico delle sostanze da ricomprendere nei monitoraggi che proponga le frequenze in
funzione delle stimate cinetiche diffusive.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene comunque di prescrivere, conpidendo
l’ubicazione proposta, una profondità di 70 metri, considerando che lo statico della zona è arrivato a 50-55
dalla superficie; il piano analitico dovrà prevedere anche la determinazione dei PFAS.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Dall’esame della classificazione acustica del territorio comunale l’area dello stabilimento ricade in classe VI
(aree esclusivamente industriali), in cui i limiti acustici di immissione sono pari a 70 dBA diurni e 70 dBA
notturni. La palazzina uffici ricade invece, come altri ricettori contermini in direzione sud e sud-ovest, in
classe acustica V in cui i limiti acustici di immissione sono pari a 70 dBA diurni e 60 dBA notturni.
La proponente ha presentato una valutazione previsionale di impatto acustico dalla quale risulta che:
In relazione alla posizione dei recettori rispetto alle sorgenti acustiche dello stabilimento e alle strade è
stato valutato l’interessamento dei recettori ritenuti più esposti: R1 - Confinante, R2 - a circa 60 m ed R3 -
a circa 75 m.
Le fonti di emissione acustica riconducibili all’insediamento sono le seguenti: attività di fusione e
pressofusione - movimentazione dei mezzi di trasporto (autocarri e automezzi dipendenti) all’interno
dello stabilimento.
Le attività interne (svolte tra le ore 08.00 e 21.00) producono livelli di rumore, mediamente
distribuiti nei reparti, di 86,9 dBA. Detti livelli di rumore si propagano all’esterno notevolmente
attenuati dalle strutture perimetrali dello stabilimento (pannelli prefabbricati in calcestruzzo
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alleggerito). A portoni chiusi, si stima un isolamento acustico (dall’interno verso l’esterno) di ca. 25
dBA ad un metro dallo stabilimento, a portoni aperti l’abbattimento è stimato pari ad almeno 8 dBA.
L’implementazione di una nuova pressa nell’ambito del reparto pressofusione, dove sono già
presenti 23 macchine aventi le stesse caratteristiche, non determina modifiche sensibili ai livelli di
rumore mediamente distribuiti nei reparti o comunque con valori calcolati inferiori a 0,2 dB.
All’esterno sono presenti più impianti ubicati principalmente lungo le pareti est e nord dello
stabilimento costituiti da gruppi aspirofiltranti, gruppi di scambio termico e gruppi di compressione
dell’aria. Altri punti di emissione di aspirazione o impianti sono convogliati o installati sulla
copertura con livelli di rumorosità che risultano attenuati a livello del suolo in prossimità
dell’insediamento per effetto della schermatura delle strutture edilizie.
In merito ai mezzi di trasporto, l’accesso avviene dai cancelli in Via dell’Informatica. Le aree di
carico e scarico sono sul piazzale esterno lato sud con portoni prevalentemente aperti e traffico
medio di circa 10 veicoli pesanti/giorno. Le attività di carico/scarico risultano concentrate negli orari
compresi tra le 08.00 e le 17.00. Sempre a sud dello stabilimento sono previste aree di parcheggio per
gli automezzi di dipendenti e/o clienti; il traffico indotto dai dipendenti in entrata ed uscita dalle
aree di parcheggio risulta compatibile con la destinazione dell’area e comunque concentrato nelle
ore di punta.
I livelli di rumore sono stati misurati lungo il perimetro dell’area di insediamento. I livelli di rumore
ambientale sono stati riferiti a specifici tempi di riferimento TR diurno e TR notturno, così da poter
essere confrontati con i limiti assoluti di zona. Per il calcolo dei livelli di immissione è stata
cautelativamente considerata una persistenza delle sorgenti acustiche di 16 ore su TR diurno e 8 ore
su TR notturno (ciclo continuo).
Dai valori riportati nella documentazione presentata, a confine dell’insediamento risultano rispettati i
limiti di immissione di rumore previsti dal DPCM 14/11/97 Allegato A Tabella C di 70 dBA diurni e 70
dBA notturni per le aree di classe VI. Per tutti i recettori sensibili considerati (R1-R3) sono rispettati i
limiti di immissione di rumore previsti di 70 dBA diurni e 60 dBA notturni per le aree di classe V. In
merito ai livelli differenziali di rumore, è stato riscontrato il rispetto di 5 dB diurni e 3 dB notturni per i
recettori ritenuti sensibili (R1-R3).
Sulla base del risultato della Valutazione Previsionale di Impatto Acustico, secondo il proponente, si può
ritenere ragionevolmente non significativo l’impatto sulla presente componente rispetto allo stato attuale
dell’area.
Rispetto a quanto sopra riportato, anche alla luce delle indagini fonometriche effettuate nel 2008 e nel 2014
in cui è stato riscontrato il superamento del limite differenziale del rumore, si chiede di integrare quanto
segue, considerando che l'ampliamento dell'attività con conseguente aumento della quantità dei materiali da
trattare e l'inserimento di un nuovo impianto di pressofusione richiede un’esaustiva documentazione di
Valutazione Previsionale di Impatto acustico:
a) Analisi recenti e riferibili – correlate di adeguate storie temporali dei monitoraggi effettuati presso i
ricettori e nell’area di studio afferente il lotto aziendale, con valutazione dei dati e scorpori anche tramite
analisi dei livelli percentili oltre alle schede tecniche e certificazioni degli impianti, macchinari, attività -
relative alle emissioni di rumore dello stato di fatto e di progetto circa le sorgenti di emissione sonora
dell’attività, atte alla caratterizzazione dei livelli di emissione, immissione e differenziali presso i ricettori
indagati.
Si ritiene opportuno indicare fin d’ora di verificare con rilievo fonometrico, i livelli di rumore residuo
scorporati dalle emissione stradali e non, presso i ricettori prossimi all’area indagata, nonché i valori LeqA e
L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale
presso i suddetti ricettori.
Si ponga inoltre, particolare attenzione alla verifica del criterio differenziale in funzione delle indicazioni
suddette; si indica fin d’ora che dichiarazioni circa la verifica del criterio differenziale (da effettuare per
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indicazione normativa in ambiente interno) relative ai livelli presunti, calcolati per il confronto con il limite
verificato a finestre chiuse non è accettato, bensì solo a finestre aperte che nel caso di effettiva impossibilità
di accesso ai vani del fabbricato, può essere assimilato al calcolo in facciata più esposta alle emissioni sonore.
b) Valutazione del traffico indotto, con indicazioni riferibili sui percorsi di collegamento alle strade
principali usati dai mezzi di trasporto del materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi
dell’attività e sulle emissioni di traffico indotto prodotte dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame,
allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti –
dell’attività, in funzione dell’effettiva classificazione secondo DPR n. 142/2004 delle infrastrutture stradali
percorse dai mezzi aziendali.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto, si prevedono pertanto specifiche
prescrizioni per il monitoraggio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Dalla documentazione presentata emerge che in relazione alle Radiazioni Ionizzanti e Non Ionizzanti non
sono previste attività che producano questo tipo di radiazioni e la zona non è a rischio Radon. In merito
all’impatto acustico si rimanda al capitolo specifico.
Dalla documentazione dello Studio di Impatto Ambientale, in relazione allo stato di progetto, non emergono
aspetti critici inerenti potenziali impatti da agenti fisici rispetto allo status quo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
La proponente riporta che dall’esame dell’Atlante ricognitivo del PTRC, il Comune di Thiene ricade in parte
nell’ambito paesaggistico n. 23 “Alta Pianura Vicentina”. L’ambito interessa il sistema insediativo
pedecollinare di Schio e Thiene fino a comprendere, verso sud, la città di Vicenza; è attraversato in direzione
nord-sud dall’asse autostradale della A31-Valdastico che collega Piovene Rocchette all’autostrada A4. In
direzione nord-est e delimitato dalla linea di demarcazione geomorfologica tra i rilievi prealpini dei costi e
l’alta pianura recente, a nord-ovest dalla linea di demarcazione geomorfologica tra i piccoli massicci molto
pendenti e i rilievi prealpini uniformemente inclinati, ad est dal corso del fiume Brenta, a sud dai rilievi dei
Colli Berici ed a ovest dal confine tra i rilievi collinari e la pianura. Gli elementi con particolare interesse
storico-culturale sono rappresentati dalle “Ville Venete” anche se il sistema paesaggistico ad esse afferente è
stato notevolmente compromesso dallo sviluppo insediativo e infrastrutturale. Di rilievo è lo stato di buona
conservazione di alcune contrade rurali. Dall’esame dei Piani di governo del territorio, non sono emersi
elementi di tutela dal punto di vista storico, archeologico e culturale nelle vicinanze dell’insediamento.
Il progetto proposto non prevede la realizzazione di alcuna nuova struttura o impianto significativo e dalla
documentazione dello Studio di Impatto Ambientale non si inpidua alcun nuovo impatto significativo
sulla componente ambientale “paesaggio”.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
La documentazione presentata evidenzia che la rete stradale principale attorno all’insediamento risulta
sufficientemente sviluppata per garantire flussi di traffico sostenuti, anche in orari critici come il mattino o la
sera. La rete stradale in prossimità dell’impianto è composta dall’A31 (Autostrada della Valdastico), con il
suo casello di svincolo Thiene e da strade provinciali tra cui la SP349 Costo che collega Vicenza a Thiene e
poi prosegue fino ad Asiago, la SP46 del Pasubio che collega Vicenza al Trentino, la SP48 della Molina che
collega Malo a Thiene. Sulla base dello studio presentato la Proponente riporta che, rispetto ai livelli di
Traffico veicolare Diurno Medio feriale attualizzati al 2019, i flussi generati dall’Insediamento (già esistente)
risultano non significativi. Inoltre va considerato che la prevista realizzazione della variante alla strada
statale 46 in direzione N-S e la Pedemontana in direzione E-W comporteranno uno spostamento dei
baricentri di traffico su poli più esterni al territorio Thienese comportando una significativa riduzione dei
flussi di traffico per le arterie di interesse.
Quanto sopra considerato, è ragionevole ritenere che la condizione di produzione di progetto prevista non
vada ad alterare in modo significativo gli elementi viari già utilizzati attualmente dai mezzi in ingresso e
uscita dall’insediamento.
Lo studio preliminare ambientale non riporta rilievi e dati di traffico aggiornati sulla percorrenza giornaliera
media né della strada di accesso alla azienda, né della viabilità principale, ma rimanda alle simulazioni
eseguite in ordine alla stesura del P.T.C.P. e precedentemente del progetto SIRSE (anno 2006). Allo stesso
modo non sono presenti valutazioni sulla movimentazione giornaliera del numero di mezzi in ingresso e
uscita dall’impianto, da mettere in relazione in particolare con il flusso veicolare della viabilità circostante.
Si ravvisa la necessità di prevedere le seguenti integrazioni:
a) definire il numero medio di veicoli in ingresso e uscita dal lotto in esame nella situazione di fatto e nello
scenario di progetto (giornaliero e ora di punta);
b) procedere alla definizione del traffico giornaliero medio interessante la viabilità di accesso (Via
dell’Informatica) su cui vi è l’affaccio del passo carrabile dell’attività, nonché su Via dell’Economia, via della
Statistica, Via della Fisica.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
L'area in esame si inserisce all'interno di una zona industriale situata a breve distanza da un casello
autostradale; l’ambiente naturale circostante è perciò fortemente compromesso dall’intervento umano e non
solo per le opere strutturali ed infrastrutturali realizzate, ma anche per le trasformazioni delle aree agricole
impoverite della loro originaria naturalità e persità dall’affermarsi di una meccanizzazione ed
industrializzazione delle colture. Lungo i corsi d’acqua è diffusa la robinia (robinia pseudoacacia) favorita
dagli interventi antropici, cui si associano le specie tipiche della zona quali i Salici gli Ontani e i Pioppi.
Nelle aree pianeggianti dedicate all'agricoltura prevale il seminativo specializzato e dal punto di vista
faunistico, l’urbanizzazione estensiva e l’estrema semplificazione degli ambienti coltivati hanno
drasticamente ridotto le potenzialità delle aree di pianura ed hanno condizionato la possibilità di
raggiungere densità elevate delle specie stanziali tipiche. I siti della “Rete Natura 2000” più vicini all'area
oggetto di studio sono:
SIC-ZPS IT3210040 “Monti Lessini che dista circa 9,1 km;
SIC IT3220008 “Buso della Rana” che dista circa 9,2 km;
SIC IT3220039 “Biotopo Le Poscole”, che dista circa 9,4 km;
SIC-ZPS IT3220013 “Bosco di Dueville”, che dista circa 5,7 km.
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
La proponente dichiara che considerati:
la distanza dai quattro siti - il contesto di zona industriale - la presenza dell’autostrada e di altre attività
produttive - la preesistenza del capannone e la tipologia delle attività che vi saranno svolte;
le modifiche che si intendono apportare non potranno interferire con i Siti Natura 2000 in quanto:
non comporteranno perdita di superficie del SIC - non comporteranno frammentazione o perturbazione
dello stesso - non modificheranno la qualità delle risorse ambientali del SIC - non genereranno impatti da
traffico nel SIC.
Dalla documentazione presentata, pertanto, non risultano criticità significative in relazione allo sviluppo del
progetto e non si ritiene ipotizzabile ne prevedibile alcuna variazione degli impatti sulla componente in
esame.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
rumore, sostanze tossiche, radiazioni (ionizzanti e non) e agenti patogeni. I rischi di incidenti connessi
all’attività di fonderia possono essere così inpiduati: Incendio - Malore/infortunio -
Fuoriuscita/spandimento di sostanze chimiche - Fuga di gas - Scoppio/esplosione - Black out elettrico -
Scossa sismica – Fulmine - Allagamento. In merito al rumore si rimanda allo specifico paragrafo mentre per
quanto sopra riportato la proponente dichiara che:
In applicazione a quanto previsto dal D.M. 10/03/1998, i rischi di incidenti sopra elencati sono stati
considerati e conseguentemente gestiti nel “Piano di Emergenza e procedure per l’evacuazione del
personale”;
Il progetto proposto non andrà a costituire una nuova fonte di rischio per la salute umana, trattandosi di
un potenziamento dell’installazione esistente attraverso l’aumento della capacità produttiva con
installazione di una nuova attrezzatura per il ciclo produttivo analoga a quelle già operative;
nel corso dell’anno 2010 l’Azienda ha implementato il Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul
Lavoro (SGSL) in conformità alle Linee Guida UNI INAIL.
Considerato che rispetto a quanto già autorizzato il progetto non comporta sostanziali modifiche in termini
di presenza di sostanze tossiche, radiazioni ed agenti patogeni, si ritiene ragionevole escludere l’instaurarsi
di condizioni tali da costituire rischi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui lavoratori rispetto
all’attuale già autorizzato.
Non risultano segnalazioni in merito da parte dell’Ulss competente per territorio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
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Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto .
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti
sull’ambiente idrico e di inquinamento acustico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Tutto ciò premesso, si esprime
PARERE FAVOREVOLE
Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire in via preventiva la necessaria modifica dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale; la documentazione progettuale dovrà prevedere anche quanto prescritto nei successivi punti
2),3), 4).
2) Presentazione di uno studio sul tempo massimo di lavoro dei filtri a coalescenza nelle condizioni attuali
in modo da stimare i tempi di utilizzazione dei filtri a coalescenza in prima istanza dopo modifica di
produzione, ripetendo la verifica dopo variazione produttiva allo scopo di conferma delle ore di lavoro
stimate preventivamente.
3) La realizzazione di un pozzetto di campionamento a servizio dei pozzi perdenti e di una relazione tecnica
che evidenzi e sostenga, con analisi, l’assenza di idrocarburi; le analisi dovranno l’uso di metodiche
analitiche basate su tecnica GC, riportando nei rapporti di prova, separatamente, gli idrocarburi leggeri e
pesanti. Il progetto definitivo oggetto dell’istruttoria AIA dovrà inoltre chiarire in via univoca che lo
scarico nei pozzi perdenti avverrà solo in caso di eventi eccezionali e prolungati e che non riguarderà
l'acqua contenuta nelle vasche (troppo pieno), bensì l'acqua che è in arrivo dalla captazione di tetti e
piazzali dopo disoleazione e sedimentazione; il controllo periodico dovrà avvenire con cadenza annuale
successivamente ad un evento meteorico significativo.
4) Per i pozzi spia di monitoraggio dovrà essere prevista una profondità di 70 metri ed il piano analitico
dovrà prevedere anche la determinazione dei PFAS.
5) In relazione alla frequenza triennale di controllo dell’impatto acustico prevista dal PMC, si raccomanda
che il monitoraggio venga effettuato con gli impianti, macchinari e mezzi funzionanti a pieno regime,
comprendendo verifiche fonometriche anche rivolte all’analisi del traffico indotto dai mezzi aziendali
(soprattutto pesanti) sulle strade afferenti l’attività indagata e/o presso i ricettori esposti alle emissioni
acustiche prodotte dall’attività stessa nel suo complessivo operare, al fine di un’eventuale inpiduazione di
ulteriori modalità operative o interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle criticità laddove si
potessero riscontrare livelli di emissione acustica superiori ai limiti di legge.
Si ponga inoltre, particolare attenzione alla verifica del criterio differenziale in funzione delle indicazioni
suddette; e si indica fin d’ora che dichiarazioni circa la verifica del criterio differenziale (da effettuare per
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indicazione normativa in ambiente interno) relative ai livelli presunti, calcolati per il confronto con il limite
verificato a finestre chiuse non è accettato, bensì solo a finestre aperte che nel caso di effettiva impossibilità
di accesso ai vani del fabbricato, può essere assimilato al calcolo in facciata più esposta alle emissioni
sonore..
Vicenza, 01 agosto 2019
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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