determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1072 DEL 11/09/2020
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
DITTA:FERPLAST SPA
PROGETTO: IMPLEMENTAZIONE (RIATTIVAZIONE) DELLA LINEA DI ZINCATURA
DELLO STABILIMENTO ESISTENTE
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BROGLIANO.
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota prot. 31752 del 27-07-2020, da parte della ditta
FERPLAST SRL con sede legale e operativa in comune di Caste,gomberto, via I° maggio n.5,
relativa al progetto di un Implementazione (riattivazione) della linea di zincatura dello stabilimento
esistente richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19
del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 3.
Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali - f) impianti per il trattamento di superficie di metalli
e materia plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al
trattamento abbiano un volume superiore a 30 mc.dell’allegato IV della parte seconda del D.Lgs.
152/2006 e s.m. e i..
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 30-07-2020, contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 03-09-2020, ha disposto
l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
19/2020 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
copia informatica per consultazione
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
dell’intervento.
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021.
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta FERPLAST SRL con sede legale e operativa in comune di
Caste,gomberto, via I° maggio n.5, relativa al progetto di un Implementazione
(riattivazione) della linea di zincatura dello stabilimento esistente è escluso dalla procedura
di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 e alla L.R. 4/2016 e
s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 19/2020 allegato alla presente determinazione
per costituirne parte integrante e sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell’art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di
Castelgomberto e Cornedo, ad ARPAV, all’Azienda ULSS n.8 Berica, Consorzio di Bonifica
Alta Pianura Veneta, Viacqua spa, SNAM RETE GAS spa, Comando provinciale dei Vigili
del Fuoco
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
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INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Vicenza, 11/09/2020
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DITTA:FERPLAST SPA
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LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BROGLIANO.
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 11/09/2020.
Vicenza, 11/09/2020
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
FERPLAST S.P.A.
PARERE N. 19/2020
Oggetto: Implementazione (riattivazione) della linea di zincatura dello stabilimento esistente.
PROPONENTE: Ferplast S.P.A.
SEDE LEGALE: Via I° maggio n. 5 – Castelgomberto
SEDE INTERVENTO: Via I° maggio n. 5 – Castelgomberto
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianti di trattamento superfici metalli
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 3.
Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali - f) impianti per il
trattamento di superficie di metalli e materia plastiche mediante processi
elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento abbiano un
volume superiore a 30 mc.
COMUNE INTERESSATO: Cornedo Vicentino
DATA DOMANDA: 27 luglio 2020
DATA PUBBLICAZIONE: 30 luglio 2020
DATA INTEGRAZIONI: 02 settembre 2020
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
A1 Relazione Tecnica Descrittiva del Progetto
A1.1 Rapporti di prova relativi ai controlli analitici delle emissioni in atmosfera
A1.2 Rapporti di prova relativi ai controlli analitici delle emissioni in pubblica fognatura
A1.3 Relazione d'analisi relativa ad un recente monitoraggio effettuato sulle acque meteoriche
A1.4 Schede di sicurezza delle materie prime/ausiliarie
A2 Elaborati grafici
A2.1 Inquadramento territoriale
Estratto C.T.R. Scala 1:10.000
Planimetria catastale Scala 1:2.000
Ortofoto satellitare fuori scala
Estratti P.A.T. Scala 1:5.000
Estratto P.R.G. Scala 1:5.000
A2.2 Lay-out dello stabilimento con rete scarichi ed emissioni in atmosfera
Planimetria Scala 1:400
Particolari Scale 1:200-1:100
Studio Preliminare Ambientale
B1 Relazione dello Studio Preliminare Ambientale
B2 Valutazione previsionale dell'impatto acustico
B3 Raccolte cartografiche
Piani territoriali
B3.1 P.T.R.C. - (vigente) Stralci cartografici Scala 1:700.000
B3.2 P.T.R.C. - (adottato) Stralci cartografici Scala 1:500.000 e Scala 1:50.000
B3.3 P.T.C.P. - Stralci cartografici Scala 1:50.000
B3.4 P.R.G. e P.A.T. del Comune di Castelgomberto Estratti cartografici Scala 1:5.000
B4 Documentazione fotografica
B5 Attestazione della non necessità della V.Inc.A.
B6 Verifica di assoggettabilità al D.Lgs. N. 105/2015 (Direttiva SEVESO III)
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PREMESSE
Nello stabilimento di Castelgomberto, Ferplast S.p.A. costruisce gabbie, voliere e acquari mediante operazio-
ni di carpenteria metallica e lavorazioni meccaniche e, recentemente la ditta ha ravvisato l’opportunità di
riattivare la linea di zincatura elettrolitica, dismessa da circa un decennio.
Da un punto di vista sostanziale, la linea galvanica in discussione è la medesima già autorizzata col provve-
dimento di A.I.A. N. 03/2010 (al quale la ditta aveva espressamente rinunciato nel 2017), con l’introduzione
di alcune modifiche migliorative sotto il profilo ambientale, segnatamente:
• l’introduzione dei risciacqui statici, che riducono il consumo di risorse idriche e materie prime e incidono
in maniera positiva su qualità e quantità degli scarichi idrici;
• l’implementazione di un idoneo scrubber per l’abbattimento (prudenziale) degli eventuali aerosol presenti
nel flusso d’aria aspirato dalle vasche “calde” prima della sua espulsione all’atmosfera.
L’impianto stesso viene, per quanto sopra, a prefigurarsi come una “nuova installazione” e dato che
l’impianto in parola sfrutta un processo galvanico con un volume complessivo di vasche attive superiore alla
soglia di 30 mc (di cui al punto 3, lett. f dell’allegato IV alla Parte Seconda del D.Lgs. N. 152/06 e ss.mm.ii.), la
sua legittimazione deve essere preceduta da una procedura di Verifica di Assoggettabilità (a V.I.A.) ai sensi
dell’art. 19 del D.Lgs. N. 152/06 e ss.mm.ii..
Lo stabilimento occupa un’area di circa 31˙500 mq di cui 21˙425 mq coperti.
UBICAZIONE
Lo stabilimento di Ferplast si trova nella parte settentrionale della Z.A.I. di Castelgomberto, al civico n. 5 di
Via I° Maggio E risulta circondato dalla viabilità della zona industriale e, in particolare, dalla strada di attra -
versamento - via del Velodromo - e dalle strade di servizio via I° Maggio e via del Commercio.
Nella zona sono presenti persi altri stabilimenti produttivi, principalmente del settore metalmeccanico, e le
unità abitative si identificano unicamente nelle residenze dei proprietari o dei custodi degli stabilimenti stes-
si, mentre sul lato ovest è presente un’area di parcheggio pubblico e lo stabilimento dispone anche di un par-
cheggio privato (in corrispondenza dell’angolo sud-ovest dell’area dello stabilimento) per le autovetture dei
dipendenti della ditta.
La destinazione urbanistica dell’area è : “D1b/1” attività produttive artigianale/commerciale di completa-
mento.
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Castelgomberto;
• Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Castelgomberto;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Programmatico e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: Lo S.I.A. ha analizzato il P.T.A. ma non ha precisato che l’area
dell’impianto è all’interno delle “Zone omogenee di protezione – zona della ricarica (Tav. 36 relativa alle
“Zone Omogenee di protezione dall’inquinamento”)”.
PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.)
Lo SPA non cita il fatto che:
- nella Tavola 2.1.B del P.T.C.P. (Zona Sud) - Carta della fragilità, in adiacenza all’area dell’impianto è
presente un “Metanodotto (Art.10)”;
- nella Tavola 5.1.B del P.T.C.P. (Zona Sud) - Carta del sistema del Paesaggio, l’area sud-est dell’impianto è
lambita da “Contesti figurativi – Contesti figurativi ville venete (art. 46)”.
Analisi propedeutica al futuro PAT
Anche in relazione alla Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale, nello SPA non viene citato il fatto
che la parte est dell’area dell’impianto è interessata dalla fascia di rispetto corsi d’acqua (10 m.) e che un
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metanodotto passa in adiacenza alla parte ovest dell’area e non viene citata la carta idrogeologica che
inpidua all’interno dell’edificio la presenza di due pozzi.
Le successive integrazioni prodotte hanno affrontato le suddette tematiche.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Fino al 2017 la ditta era autorizzata in regime di A.I.A. in quanto presso lo stabilimento veniva esercitata
anche un’attività IPPC e segnatamente quella corrispondente al Codice IPPC 2.6 (trattamento di superfici
metalliche…mediante processi elettrolitici o chimici, con vasche destinate al trattamento aventi una
volumetria superiore a 30 mc). La ditta disponeva infatti di linee galvaniche di zincatura e di ottonatura, la
prima dismessa da una decina d’anni e la seconda dismessa alla fine di marzo del 2017. A seguito della
dismissione della linea di ottonatura, la ditta ha rinunciato all’A.I.A. (effettivamente non più necessaria) ed
ha richiesto ed ottenuto il rilascio di un’A.U.A. (provvedimento provinciale N. 390/2017 del 28/09/2017) che,
di fatto, ha sostituito l’A.I.A. per l’attività attualmente svolta da Ferplast.
Attualmente la ditta effettua operazioni di carpenteria metallica, lavorazioni meccaniche e operazioni di
verniciatura a polveri epossidiche (plasticatura).
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Stato di fatto
Il ciclo di produzione si caratterizza per preliminarmente per le operazioni di carpenteria ed officina,
rappresentata dalle operazioni di puntatura elettrica/saldatura, cui seguono le fasi proprie del reparto
plasticatura, in cui si effettua la verniciatura elettrostatica a polveri epossidiche di gabbie e voliere, dove i
manufatti da verniciare vengono appesi su appositi telai agganciati ad una catena di trasporto attraverso le
varie sezioni che costituiscono l’impianto di plasticatura, costituito dalla seguenti fasi.
a) Fosfosgrassaggio: complesso di operazioni atte a garantire l’ottenimento di superfici idonee alla
verniciatura elettrostatica, attraverso le fasi di: sgrassaggio, fosfatazione e lavaggio.
b) Asciugatura: dove i manufatti fosfosgrassati vengono posti in un forno (tunnel) a 180°C.
c) Verniciatura: con l’applicazione delle polveri termoindurenti, con pistole che le caricano
elettrostaticamente e le spruzzano sui manufatti entro apposita cabina aspirata; la cabina è mantenuta in
depressione per impedire la fuoriuscita della polvere in eccesso (overspray) nell’ambiente di lavoro e
recuperare la polvere stessa per nuove applicazioni. L’impianto dispone anche di una cabina aspirata di
applicazione manuale utilizzata saltuariamente per prove di verniciatura (campionature).
c) Polimerizzazione delle polveri, in un forno (a tunnel) riscaldato alla temperatura di 180°C.
d) Sverniciatura: sui telai di aggancio dei manufatti si depositano e polimerizzano le polveri che, a seguito di
successive applicazioni, producono l’isolamento elettrico impedendo la verniciatura elettrostatica; per questa
ragione i telai devono essere periodicamente “sverniciati”; il mezzo ad oggi più affidabile per la pulizia dei
telai è la termodistruzione in forno pirolitico. Ferplast utilizza un forno pirolitico statico (a cariche) con
annessa camera (secondaria) di post-combustione dei fumi di pirolisi. I telai da sverniciare vengono
introdotti nella camera (primaria) di pirolisi dove, mediante il bruciatore primario, viene innescato il
processo di distillazione; i gas di pirolisi (in uscita dalla camera primaria) entrano nella camera (secondaria)
di post-combustione dove permangono per almeno 2 s a 950°C, temperatura minima di set-point di un
termoregolatore che controlla il funzionamento del bruciatore (secondario) asservito al post-combustore. Il
post-combustore è munito di dispositivo di misura e registrazione di temperatura e ossigeno libero dei fumi.
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Stato di progetto
La modifica in progetto riguarda la riattivazione della linea (galvanica) di zincatura, dismessa circa un
decennio fa, già legittimata dalla Provincia di Vicenza con un provvedimento di Autorizzazione Integrata
Ambientale a cui Ferplast ha deciso di rinunciare nel 2017.
La linea di zincatura è articolata nelle seguenti fasi (sequenziali) di trattamento:
A) Decapaggio acido – 7 mc
B) Sgrassatura elettrolitica (alcalina) – 5,25 mc
C) Neutralizzazione (acida) – 1,75 mc
D) Zincatura (acida) – 35 mc
E) Passivazione – 3,5 mc
Il volume complessivo delle vasche attive ascende pertanto a 52,5 mc.
Dopo ogni step di processo si effettuano dei lavaggi al fine di prevenire la contaminazione di bagni persi a
causa del drag-out, ovvero per rimuovere dai manufatti in trattamento i residui dei bagni precedenti. Nelle
fasi di pretrattamento si è deciso di implementare dei risciacqui statici (a monte delle vasche di lavaggio
dinamico) con recupero in controcorrente e rabbocchi/ripristino livelli con acqua di rete. Non avendo la
disponibilità di una vasca di risciacquo statico a valle del bagno di zincatura (che comunque essendo freddo
non necessita di significativi rabbocchi), si è optato per l’inserimento di una fase di soffiaggio (per recuperare
il drag-out) a monte della vasca di lavaggio dinamico. Il tutto assicura la massima “epicresi”, minimizzando
cioè i consumi idrici e al tempo stesso anche i consumi di prodotti chimici (grazie ai “recuperi” in contro
corrente).
Di seguito vengono descritte le perse fasi del ciclo di trattamento.
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A. DECAPAGGIO ACIDO
Il decapaggio ha lo scopo di rimuovere dalla superficie metallica polveri microscopiche, ruggini e ossidazioni
di vario tipo. Il decapaggio viene effettuato in un bagno a 22°Bè di acido solforico contenente il 2,5% di
additivo “Picklane” riscaldato ad una temperatura di 50°C; segue un risciacquo statico con recupero in
controcorrente (nel bagno di decapaggio) e quindi un lavaggio dinamico (con acqua a perdere) che rabbocca
anche il risciacquo statico.
B. SGRASSATURA ELETTROLITICA
La sgrassatura ha lo scopo di rimuovere dalla superficie metallica sostanze oleose, residuate da precedenti
lavorazioni, intrappolate nelle microasperità superficiali e comunque per ottenere una pulizia spinta. La
sgrassatura viene effettuata in un bagno alcalino a caldo (50°C); le basi forti contenute nel prodotto
sgrassante (“Prelik”) favoriscono il passaggio della corrente elettrica che, in combinazione con i saponi,
rimuove le impurità; segue un risciacquo statico con recupero in controcorrente (nel bagno di sgrassatura) e
quindi un lavaggio dinamico (con acqua a perdere) che rabbocca anche il risciacquo statico.
C. NEUTRALIZZAZIONE
I manufatti da zincare, dopo il trattamento di sgrassatura alcalina e rispettivi risciacqui, vengono immersi in
un bagno di neutralizzazione acida; questo step di processo ha il duplice scopo di:
- eliminare eventuali idrossidi (insolubili) formatisi sulla superficie metallica a seguito del trattamento di
sgrassatura alcalina (azione di decapaggio);
- rendere compatibile (abbassare) il pH della superficie metallica con il trattamento (acido) successivo (azione
di neutralizzazione).
Viene allo scopo utilizzata una soluzione acida diluita di acido cloridrico, a temperatura ambiente.
D. ZINCATURA
La vasca di zincatura è una vera e propria cella elettrolitica con anodi costituiti da cesti in Titanio contenenti
sfere di Zinco puro agganciati su una barra (conduttrice) di rame collegata al polo positivo dei raddrizzatori,
mentre i catodi sono formati dai pezzi da zincare, appesi ad appositi telai, a loro volta collegati (mediante
bracci conduttori) al polo negativo dei raddrizzatori.
L’elettrolita è una soluzione acida di cloruri di Zinco e
di Potassio contenente anche additivi (“Zetaplus”) atti
a favorire la penetrazione e la brillantezza oltre che a
tamponare le variazioni di pH (in passato, come
tampone, veniva usato acido borico, ora abbandonato
e sostituito anche per ragioni ambientali).Il passaggio
di corrente (con una densità di corrente di circa 3
A/dm2) porta in soluzione lo Zinco degli anodi come
ione Zn++ e quindi la sua deposizione ai catodi come
Zinco metallico. Mentre lo Zinco viene asportato dal
bagno, i radicali negativi aumentano la loro
concentrazione con effetto alcalinizzante; per questa
ragione è necessario aggiungere acido cloridrico al
fine di ripristinare il pH ai valori originari.
Il processo di zincatura adottato da Ferplast è a
FREDDO, (con temperature mantenute fra 18 e 23 °C
utilizzando all’occorrenza un impianto di
refrigerazione a circuito chiuso) e per questa ragione
non è necessario presidiare il bagno con impianto di
aspirazione.
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I pezzi zincati, in uscita dal bagno, vengono soffiati con appositi dispositivi al fine di eliminare il drag-out
(che viene riportato nel bagno dai getti di aria) e quindi sottoposti a lavaggio in apposita vasca con acqua a
perdere.
E. PASSIVAZIONE
La passivazione è un processo chimico col quale si produce una pellicola protettiva sui pezzi zincati al fine di
assicurarne la resistenza all’ossidazione. In passato venivano utilizzate (anche da Ferplast) soluzioni
passivanti contenenti sali di Cromo esavalente; queste soluzioni vengono oggi realizzate con prodotti più
ecologici (“Lantahe”) contenenti sali di Cromo trivalente; il bagno di passivazione viene mantenuto ad una
temperatura di circa 35 °C.
A seguire viene effettuato un lavaggio dinamico (con acqua a perdere) che deve essere veloce e molto intenso
per asportare completamente ogni residuo di bagno ed evitare così l’effetto di “sovrapassivazione”.
I pezzi zincati e passivati possono essere commercializzati tal quali oppure (più frequentemente) sottoposti
ad un trattamento di verniciatura; come nella situazione già a suo tempo autorizzata, la verniciatura viene
effettuata per immersione dei pezzi in una vasca contenente un prodotto verniciante (nero) a base acquosa
(“Form Zinthium”); segue l’asciugatura in forno alla temperatura di circa 100 °C.
La movimentazione dei pezzi e l’immersione nelle vasche sono gestite automaticamente tramite PLC; il
software gestisce automaticamente ogni fase del ciclo, tempi di immersione compresi.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Le emissioni prodotte dall’esercizio della linea di zincatura sono determinate dalla necessità di mantenere
adeguati standard qualitativi dell’ambiente di lavoro; infatti, poiché alcune vasche di trattamento
contengono bagni relativamente caldi (a 50°C), alla loro superficie possono liberarsi aerosol alcalini e gas
acidi che è necessario rimuovere “alla sorgente”. Per questo motivo è stata prevista l’installazione di appositi
dispositivi di captazione (cappe aspiranti a flusso tangenziale a bordo vasche) collegati ad un sistema di
abbattimento (scrubber a umido), con proprio camino di emissione. Le emissioni in atmosfera sono
caratterizzate da una concentrazione residua di ossidi di zolfo tale da non poter comportare alcuna
significativa variazione della qualità dell’aria dell’ambiente circostante, né la potenziale ricaduta di sostanze
inquinanti.
Per quanto sopra, ancorchè il progetto proposto preveda l’apertura di un nuovo camino, le relative emissioni
in atmosfera sono da considerarsi scarsamente rilevanti e quindi l’impatto determinato dall’esercizio della
linea di zincatura in progetto sulla componente ambientale “atmosfera” si ritiene, se non trascurabile,
sicuramente di lieve entità.
Le emissioni esistenti, non modificate, sono già oggetto di specifica di autorizzazione e verranno ricomprese
nella nuova Autorizzazione Integrata Ambientale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Ferplast non ha emissioni liquide in acque superficiali; le acque industriali, in particolare quelle (di lavaggio)
della linea di zincatura in discussione, vengono opportunamente trattate con un ridondante impianto di
depurazione (ampiamente sovradimensionato in relazione alla effettiva portata da trattare) e infine
recapitate nella fognatura pubblica che serve la zona industriale di Castelgomberto, attualmente gestita da
Viacqua S.p.A..
Le acque meteoriche vengono invece scaricate prevalentemente in un collettore fognario stradale e soltanto
in frazione residuale in una roggia tombinata che lambisce il lato meridionale dello stabilimento. In ogni
caso, per le acque meteoriche scolanti dai piazzali esterni impermeabilizzati viene escluso qualsiasi
significativo contributo inquinante dato che lo stabilimento di Ferplast si caratterizza per l’assenza di:
– depositi di rifiuti, materie prime, prodotti non protetti all’azione degli agenti atmosferici,
– lavorazioni,
– ogni altra attività o circostanza, che comportino il dilavamento non occasionale e fortuito di sostanze
pericolose o pregiudizievoli per l’ambiente.
Si esclude altresì ogni potenziale contributo inquinante ad opera delle acque meteoriche dei pluviali delle
coperture in quanto le emissioni prodotte dall’attività (e, in particolare, quelle della linea di zincatura in
discussione) non sono tali da provocare significative ricadute.
A conferma di quanto sopra si richiamano i risultati di una recente campagna di monitoraggio che dimostra
l’ampio rispetto dei limiti applicabili per lo scarico in acque superficiali.
In conclusione, si ritiene di poter considerare trascurabile qualsiasi impatto sulla componente ambientale
“acque superficiali” determinato dall’attività di Ferplast e, in particolare, dall’esercizio della linea di
zincatura in discussione.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
La linea di zincatura in progetto trovasi interamente all'interno di un capannone esistente in area
impermeabile (pavimentata con calcestruzzo armato) presidiata da sistemi di captazione di eventuali spanti
e colaticci, che vengono convogliati all’impianto di depurazione aziendale. I reflui di lavaggio (dinamico)
vengono convogliati all’impianto di trattamento (esistente), prima di essere scaricati in pubblica fognatura.
Non esiste e non è previsto alcuno scarico, nemmeno delle acque meteoriche scolanti dai piazzali esterni
pavimentati e dei pluviali delle coperture dello stabilimento, nel suolo e/o nel sottosuolo ragion per cui può
essere considerato irrilevante, se non nullo; qualsiasi impatto sulle componenti ambientali “suolo - sottosuolo
- acque sotterranee”, in particolare per quanto concerne l’implementazione in progetto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Il sito di Ferplast si colloca all’interno della Z.A.I. (nord), nell’ambito della Z.T.O. D1b/1 destinata ad attività
produttive artigianali/commerciali di completamento, in un’area inpiduata in classe V^ “aree
prevalentemente industriali” dal Piano Comunale di Classificazione Acustica di Castelgomberto, per cui
sono applicabili i limiti di immissione acustici di 70 dB(A) diurni e 60 dB(A) notturni, di cui al D.P.C.M.
14/11/97. Lo stabilimento di Ferplast rientra peraltro completamente nella fascia di pertinenza stradale a
margine della Superstrada Pedemontana Veneta definita ai sensi del D.P.R. 142/2004.
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Al fine di acquisire oggettivi elementi di valutazione, si è proceduto ad una indagine fonometrica nello stato
di fatto, con rilevamenti al perimetro aziendale, e ad una modellizzazione acustica per valutare l’impatto in
via previsionale a seguito di riattivazione della linea di zincatura.
Le conclusioni della specifica “Valutazione previsionale dell’impatto acustico” (argomento dell’Elaborato B2
al quale si rimanda per gli opportuni approfondimenti) evidenziano come i livelli di immissione dovuti
all’attività con le modifiche di progetto, siano inferiori ai limiti assoluti in tutti i punti a confine.
Per quel che riguarda il limite differenziale, esso risulta non applicabile in 3 casi (R1, R2, R3) e inferiore al
limite dei 5 dB in 1 caso (R4).
La relazione conclude evidenziando che le nuove sorgenti acustiche della linea di zincatura in progetto non
determinano alcun incremento significativo alle attuali immissioni specifiche di rumore al perimetro dello
stabilimento.
Prendendo atto delle conclusioni, considerato però che i livelli ambientali calcolati all’esterno sono di 3-4 dB
superiori alla soglia di applicabilità (50 dBA) e considerato che il limite sarebbe superato se il limite fosse
applicabile, una volta a regime l’impianto dovrà essere dato riscontro del rispetto del differenziale presso
tutti e 4 i ricettori.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Non risultano modifiche rispetto alla situazione impiantistica ed infrastrutturale esistente.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il paesaggio è il territorio colto nella sua accezione più vasta e dinamica di ecosistema globale che
comprende l’uomo, le sue azioni modificatrici e le origini culturali di tali modificazioni; in altre parole esso
rappresenta tutto ciò che è percepibile visivamente del mondo fisico, arricchito dai valori che su di esso
proiettano i vari soggetti percepenti. Ma così come l’intervento dell’uomo plasma e trasforma il paesaggio, è
altrettanto evidente che il paesaggio naturale condiziona lo sviluppo della civiltà. L’alta pianura vicentina ha
conosciuto dal dopoguerra un rapido ed imperioso sviluppo, basato sul modello della piccola media
industria, grazie proprio alla sua localizzazione e alla disponibilità territoriale e di corsi d’acqua.
Il Comune di Castelgomberto trovasi nella parte occidentale del territorio provinciale, tra la valle del torrente
Agno e la valle del torrente Onte, comprendendo ambiti di fondovalle pianeggiante e una porzione dei rilievi
collinari che dalle Piccole Dolomiti arriva fino alle porte di Vicenza. Si tratta quindi di un territorio
caratterizzato da una netta scansione morfologica, piso fra porzioni di pianura e rilievi collinari.
Come già evidenziato, il paesaggio agrario ha subito negli anni delle profonde trasformazioni indotte dallo
sviluppo urbanistico, che hanno significativamente ridotto la presenza di aree boscate ed entità forestali. La
trasformazione paesaggistica è avvenuta in un arco di tempo relativamente breve.
I paesaggi agrari sono ambiti aperti, con appezzamenti di medie dimensioni coltivati a seminativo,
caratterizzati da alberature e siepi campestri, allevate alternativamente a ceppaia e/o fustaia.
La copertura boschiva, che caratterizza in particolare i versanti ripidi, ha subito negli ultimi anni un lieve
aumento a livello di densità. Il territorio comunale, ricco di fossi e risorgive, è attraversato dal torrente
Poscola e racchiuso ai lati da colline di media altezza; vi si trovano ancora lunghe siepi che delimitano i
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campi coltivati, un bosco ceduo prevalentemente a Carpino nero, alberi di notevoli dimensioni come il
Castagno e perse fattorie tutt’ora in attività con tipiche case coloniche.
Nel suo complesso, il paesaggio agrario del Comune di Castelgomberto risulta molto semplificato a causa
della forte meccanizzazione e della politica agricola comunitaria che hanno favorito largamente la
coltivazione dei seminativi a scapito dei prati.
Lo stabilimento di Ferplast si trova all’interno della Z.A.I. nord di Castelgomberto, caratterizzata da un
ambiente fortemente antropizzato, com’è del tutto ovvio trattandosi di un’area a destinazione produttiva. In
particolare, la linea galvanica (di zincatura) in discussione sarà riattivata all’interno di un fabbricato
industriale esistente e regolarmente concessionato. Pertanto, non prevedendo alcun intervento edilizio, il
progetto non può determinare alcuna incidenza nei confronti della componente ambientale “paesaggio” e il
relativo impatto su questa componente ambientale è quindi da considerarsi nullo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Il sistema viario che interessa il territorio comunale di Castelgomberto è costituito dalle seguenti arterie
stradali principali:
• S.P. 246 “Recoaro”: l’ex strada statale di Recoaro collega la frazione di Alte Ceccato del Comune di
Montecchio Maggiore a Valli del Pasubio attraverso la Valle dell’Agno. Questa arteria stradale è attualmente
la più importante e si caratterizza per la maggior intensità di flusso di traffico;
• S.P. 35 “Peschiera dei Muzzi”: questa strada collega Castelgomberto (dallo svincolo con la S.P. 246) a
Vicenza attraverso i Comuni di Sovizzo e Creazzo;
• S.P. 124 “Priabonese”: questa strada collega Cornedo Vicentino a Malo attraverso il passo di Priabona;
• “Superstrada Pedemontana Veneta” (in corso di realizzazione): attraversa la Regione Veneto nel territorio
vicentino e trevigiano con un itinerario pedemontano di continuità, raccordato al sistema autostradale, che
inizia dalla A4 (Montecchio Maggiore), si collega con la A31 (tra Dueville e Thiene) e si chiude nell’A27
(all’altezza di Spresiano).
L’Allegato F - “Mobilità” del P.T.C.P. della Provincia di Vicenza riporta i risultati di una modellazione del
flusso veicolare equivalente e dei livelli di saturazione della rete viaria vicentina al 2006, eseguita mediante
specifico software a partire dai dati sulla domanda di mobilità nella Provincia di Vicenza, dai dati di
monitoraggio del traffico e dall’analisi della rete viaria esistente (Figura 2). Per quanto riguarda la S.P. 246 si
è previsto il superamento della soglia dell’80% del livello di saturazione proprio nei pressi del sito di
Ferplast.
Si rileva inoltre come nell’Allegato F al P.T.C.P. sia stata anche eseguita un’analisi delle variazioni dei flussi
veicolari futuri, per un possibile scenario al 2020, applicando dei coefficienti di incremento alle matrici di
traffico calibrate al 2006. L’incremento della domanda di spostamento è stato desunto dai tassi di crescita
stimati nel piano generale dei trasporti del 2000, facendo riferimento, a scopo cautelativo, allo scenario
“tendenziale” stimando incrementi annui del 2% per i mezzi leggeri e del 3,1% per i mezzi pesanti; nei pressi
di Ferplast lo scenario previsionale (fino a 20˙000 veicoli/giorno) è stato tuttavia almeno in parte smentito dai
dati rilevati nel 2008 (poco più di 16˙000 veicoli/giorno), sicuramente già cautelativi per l’attuale situazione.
Si rileva peraltro che la nuova Superstrada Pedemontana Veneta (in costruzione) consentirà un significativo
sgravio del traffico locale proprio nel tratto in cui si riscontrano le citate criticità (fra Montecchio Maggiore e
Castelgomberto) che viene utilizzato in via principale anche per il trasporto merci di Ferplast.
In ogni caso, la riattivazione della linea di zincatura in progetto non determina alcun effetto sull’entità del
traffico afferente a Ferplast in quanto non si tratta di una installazione finalizzata ad un aumento della
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capacità produttiva in essere e quindi nemmeno della quantità di materie prime in entrata e di prodotti finiti
in uscita dallo stabilimento; anche i quantitativi di ausiliari richiesti per lo specifico processo sono marginali
e comunque sicuramente irrilevanti per la componente “trasporti”.
In conclusione, la realizzazione del progetto proposto non potrà comportare alcun significativo effetto
peggiorativo dei volumi di traffico in essere.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE, FLORA E FAUNA E PER
LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Il territorio comunale di Castelgomberto è un classico esempio delle trasformazioni che hanno interessato in
questi ultimi anni l’ambiente agricolo del fondovalle (ai piedi dei Lessini vicentini). In particolare si
evidenzia come l’urbanizzazione diffusa sul territorio abbia fortemente compromesso dal punto di vista
ambientale la pianura della vallata dell’Agno, con evidenti conseguenze sulla qualità dell’ambiente e dei
corsi d’acqua. Da ultimo, all’impoverimento naturale locale contribuisce senz’altro la Superstrada
Pedemontano Veneta in costruzione il cui tracciato (a circa 50 m a ovest dallo stabilimento di Ferplast) pide
in due parti la zona produttiva di Castelgomberto.
Dal punto di vista dei valori naturalistici e ambientali, il territorio collinare e quello afferente alla valle
dell’Onte risultano essere quelli maggiormente qualificati.
Il territorio comunale di Castelgomberto è un classico esempio delle trasformazioni che hanno interessato in
questi ultimi anni l’ambiente agricolo del fondovalle (ai piedi dei Lessini vicentini). In particolare si
evidenzia come l’urbanizzazione diffusa sul territorio abbia fortemente compromesso dal punto di vista
ambientale la pianura della vallata dell’Agno, con evidenti conseguenze sulla qualità dell’ambiente e dei
corsi d’acqua. Da ultimo, all’impoverimento naturale locale contribuisce senz’altro la Superstrada
Pedemontano Veneta in costruzione il cui tracciato (a circa 50 m a ovest dallo stabilimento di Ferplast)
pide in due parti la zona produttiva di Castelgomberto.
Dal punto di vista dei valori naturalistici e ambientali, il territorio collinare e quello afferente alla valle
dell’Onte risultano essere quelli maggiormente qualificati.
Lo stabilimento di Ferplast si trova all’interno della zona industriale nord di Castelgomberto in Via I°
Maggio, a sud-ovest del sito della rete Natura 2000 più prossimo che risulta essere il S.I.C./Z.P.S. “Biotopo le
Poscole” (IT 3220039), il cui confine si spinge fino poco oltre 200 m dallo stabilimento in parola; il sito
costituisce un agrobiotopo con ampi tratti di corso d’acqua di origine carsica che origina situazioni di prato
umido accompagnati da boschi con facies e Buglossoido-Ostryetum ed è composto prevalentemente da
praterie umide e secondariamente da brughiere e foreste caducifoglie.
In relazione alla fauna presente, si segnala una notevole rilevanza del biotopo quale sito di rifugio e
riproduttivo per numerose specie di anfibi, tra i quali il tritone crestato, l’ululone dal ventre giallo, il rospo
smeraldino, la raganella italiana, la rana agile e la rana esculenta.
Il territorio del Comune di Castelgomberto risulta confermare la tendenza generale dove la presenza
dell’uomo e l’affermarsi dell’agricoltura specializzata, con elevati input energetici e di sostanze di sintesi,
hanno mutato in modo sostanziale gli habitat.
Le emissioni aeriformi previste sono residuali e non possono comportare alcuna significativa alterazione
della qualità dell’aria dell’ambiente circostante, men che meno arrecare disturbo per la vegetazione e la flora
locali, soprattutto in ragione della localizzazione dell’impianto in un’area industriale esistente, a circa 50 m a
est della futura Superstrada Pedemontana Veneta (in fase di realizzazione).
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Le emissioni acustiche determinate dall’esercizio dell’attività non comporteranno alcun disturbo antropico
significativo nei confronti degli habitat presenti in prossimità della ZAI nord di Castelgomberto.
Inoltre, in considerazione della distanza dell’impianto di Ferplast dal sito della rete Natura 2000 più
prossimo, oltre che del tipo di attività svolta e delle cautele e misure di mitigazione adottate, si ritiene che
l’esercizio dell’impianto non possa comportare effetti significativi di sorta sul sito medesimo, come risulta
dalla “Attestazione della non necessità di effettuare la V.Inc.A.”, argomento dell’Elaborato B6, né alcun
significativo contributo addizionale sulle componenti “vegetazione - flora e fauna”, relativamente alle quali
si valuta quindi un impatto trascurabile.
VALUTAZIONE
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dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Lo studio degli impatti su questa componente ambientale prende in considerazione il rischio a cui sono
esposti gli inpidui che potenzialmente possono venire a contatto, direttamente o indirettamente, con
l’attività in discussione.
In generale, nel caso di attività industriali, i possibili impatti sulla salute pubblica sono sostanzialmente
riconducibili:
• alla presenza di sostanze tossiche e radioattive;
• alla presenza di agenti patogeni biologici;
• all’emissione di gas, polveri, odori;
• all’emissione di rumori e vibrazioni.
L’analisi di questi parametri consente di valutare da un punto di vista concettuale il coefficiente di rischio per
la salute pubblica, utilizzando le valutazioni fatte per le altre componenti ambientali, in particolare per
l’atmosfera e per il clima acustico, ritenendosi nello specifico di poter ragionevolmente escludere la presenza
di sostanze tossiche e radioattive e di agenti patogeni.
I quantitativi massimi di stoccaggio di sostanze pericolose risultano di ordini di grandezza inferiori alle
rispettive soglie di riferimento di cui alla Parte 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. N. 105/2015 (Direttiva Seveso III) e
quindi l’attività non è qualificabile a rischio di incidente rilevante (vedasi “Verifica di assoggettabilità al
D.Lgs. N. 105/2015” argomento dell’Elaborato B6).
Infine, anche in merito al rilevante aspetto della sicurezza, si evidenzia come Ferplast disponga di idonei
mezzi di estinzione di eventuali incendi, efficaci al fine di prevenirne la propagazione nelle aree esterne al
sito. La sicurezza nei confronti di pericoli i cui effetti si possano estendere anche oltre il perimetro
dell’impianto è gestita da Personale adeguatamente formato sulla base di periodici specifici corsi di
addestramento, in particolare rivolti alle Squadre di controllo dell’Emergenza, in primo luogo la Squadra
degli Addetti antincendio. La gestione del rischio di incendio avviene in base a rigorose procedure sotto il
controllo del competente Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vicenza.
VALUTAZIONE
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VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso il Comitato esprime
PARERE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
in particolare per quanto riguarda l’Autorizzazione Integrata Ambientale.
2) La documentazione finalizzata al rilascio dell’AIA dovrà contenere:
- un aggiornamento di tipo analitico rispetto alla presenza di PFASs, mediante presentazione di nuovi RdP relativi sia
allo scarico che al pozzo di approvvigionamento idrico, considerato anche l’ aumento di consumi (20'000 m3/anno)
previsto per quest ultimo;
- una procedura gestionale per il mantenimento di un adeguato stato di integrità delle pavimentazioni, al fine di
limitare il rischio di infiltrazioni sul suolo e nel sottosuolo;
- in relazione alla normativa antincendio, la situazione di conformità dell’impianto termico avente potenzialità
superiore a 300 KW, sulla base del fatto che si tratti di impianto esistente ovvero di nuovo impianto.
3) Il PMC dovrà prevedere modalità di controllo della presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei prodotti in
ingresso e nei rifiuti liquidi inviati a smaltimento presso terzi ed un monitoraggio sulle acque meteoriche di
dilavamento, almeno in avvio per una caratterizzazione ed, eventualmente, con cadenza periodica in base ai risultati
iniziali.
Vicenza, 03 settembre 2020
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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