Parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 23/02/2023
L'anno 2023, il giorno 23 del mese di MARZO alle ore 17:00 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riu-
nito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Euro-Cart
S.R.L.. Progetto – Ampliamento di un impianto di recupero rifiuti non pericolosi (di carta). Localizzazione – comune di
Castelgomberto, via della Scienza n. 16.

All'appello risultano:

SQUARCINA FILIPPO               Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA            Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO                Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO              Commissario               Presente


FERRARI CARLO                Commissario          Presente in collegamento


MONTANARI RICCARDO              Commissario               Presente


MURARO TERESA                Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                Commissario               Presente


SALVIATI STEFANO               Commissario               Presente


SERRAIOTTO MARIO               Commissario          Presente in collegamento


SVEGLIADO GIULIA               Commissario               Assente


VALVASSORI RIMSKY              Commissario               Assente


VICENTIN ALBERTO               Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 12903 del
23/03/2023, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funziona -
mento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle in-
formazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.

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                        Euro-Cart S.R.L.
                          PARERE N. 07/2023

Oggetto: Incremento della capacità massima di trattamento dell’impianto di recupero rifiuti.
PROPONENTE:              Euro-Cart S.R.L.
SEDE LEGALE:              Via Nievo n. 5 – Cornedo Vicentino
SEDE INTERVENTO:            Via della Scienza n.16 – Castelgomberto
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:          Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
PROCEDIMENTO:             Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/06
MOTIVAZIONE V.I.A:           ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                    infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                    pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                    operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                    decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:          \\\
DATA DOMANDA:             02 e 05 dicembre 2022
DATA PUBBLICAZIONE:          06 dicembre 2022
DATA INTEGRAZIONI:           14 marzo 2023

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
   Num.                               Titolo

   A2   Relazione Tecnica Descrittiva del Progetto

   A 1.1  Provvedimento di autorizzazione all'esercizio dell'impianto esistente

   A 1.2  Dichiarazione di disponibilità dell'immobile

   A 1.3  Certificato di destinazione urbanistica

   A 1.4  Attestati di adesione ai Sistemi di Gestione UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001

   A 1.5  Parere di compatibilità idraulica dell'Ufficio Regionale del Genio Civile di Vicenza

   A 1.6  Progetto preliminare del sistema antincendio

   A2   Elaborati grafici

   A 2.1  Inquadramento territoriale

   A 2.2  Planimetria di lay-out con rete scarichi

   A 2.3.a Disegni edilizi: piante

   A 2.3.b Disegni edilizi: sezioni e prospetti

   A 2.4  Particolari costruttivi impianto di raccolta e trattamento della prima pioggia, vasca di sollevamento acque di
       spegnimento incendi e riserva idrica antincendio

    B1   Studio Preliminare Ambientale

   B 1.1  Rapporti di prova relativi alla campagna di analisi sulle polveri aerodisperse allegati al collaudo dell'impianto del
       2016

   B 1.2  Progetto del verde

   B 2.1  P.T.R.C. - Piano Territoriale Regionale di Coordinamento

   B 2.2  P.T.C.P. - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Vicenza

   B 2.3  P.R.G. e P.A.T. - Piano Regolatore Generale e Piano di Assetto del Territorio del Comune di Castelgomberto

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    B3  Report sulla campagna di monitoraggio del traffico locale

    B4  Relazione geologica e idrogeologica

    B5  Valutazione previsionale dell'impatto acustico

    B6  Documentazione fotografica

    B7  Studio della visualità

    B8  Attestazione di non necessità della V.Inc.A.


                        PREMESSE ED UBICAZIONE
EURO-CART s.r.l., che ha la sua sede in Comune di Cornedo Vicentino, gestisce un impianto di recupero di
rifiuti di carta e cartone in Comune di Castelgomberto, Via della Scienza n. 16, il cui esercizio è stato autoriz-
zato dalla Provincia di Vicenza con Determinazione dirigenziale N. 25/2017 del 26/01/2017; l'attività viene
svolta all'interno di un capannone industriale insistente su un lotto della Zona Produttiva denominata "Le
Poscole".
Poiché Euro-Cart ha la disponibilità anche di un lotto adiacente a nord-ovest, intende sfruttare quest'area per
ampliare l'impianto esistente previa costruzione di un nuovo capannone, in aderenza all'esistente, da desti-
nare a deposito dei materiali (EOW) e dei rifiuti ottenuti dall'attività di recupero; il progetto di ampliamento
non contempla alcuna modifica delle tipologie di rifiuti autorizzate e/o delle operazioni di recupero già ef-
fettuate, che si confermano tal quali, ma prevede la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica da utilizzare
per il deposito differenziato di EoW e rifiuti prodotti dall'attività di recupero, in modo da dedicare il capan-
none esistente alla messa in riserva dei rifiuti in ingresso e alle operazioni di recupero vere e proprie.
L'intervento e la conseguente razionalizzazione del lay-out complessivo dell'impianto, oltre a garantire un
congruo deposito di EoW di carta da destinare agli utilizzatori, consentirà di aumentare l'attuale capacità di
trattamento dell'impianto di recupero del 30% (da 500 t/giorno fino a 650 t/giorno).
L'impianto esistente insiste su un lotto avente una superficie di 6840 mq, accessibile direttamente da Via della
Scienza attraverso due ampi varchi carrai (con accesso diretto da Via della Scienza) presidiati da cancelli me-
tallici scorrevoli. La struttura edilizia dell'impianto consta di un corpo di fabbrica (capannone) di tipo indu-
striale, sviluppato su un unico piano fuori terra, avente una superficie coperta di circa 4.020 mq e per
un'altezza utile di circa 9 m.
Il progetto riguarda l'ampliamento dell'impianto su un lotto adiacente sul Iato nord-ovest, avente superficie
pari a circa 12.900 mq, mediante la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica avente un sedime pari a circa
5.200 mq, realizzato in aderenza al capannone esistente, e l'ampliamento della superficie pavimentata scoper-
ta di ulteriori 5.000 mq circa, in modo da ottimizzare la circolazione interna dei vettori. La messa in riserva
dei rifiuti in ingresso e le operazioni di recupero continueranno a essere svolte nel capannone esistente, men-
tre il nuovo capannone sarà utilizzato esclusivamente per il deposito di EoW destinati all'industria cartaria e
dei rifiuti prodotti dall'attività di recupero; le aree pavimentate esterne saranno utilizzate esclusivamente per
la logistica dei trasporti e per la sosta/parcheggio dei mezzi.
Il progetto in esame prevede anche il potenziamento/revamping dell'impianto anticendio mediante l'installa-
zione di un sistema di spegnimento automatico del tipo sprinkler e di un sistema di intercettazione e raccolta
degli eventuali liquidi di spegnimento incendi opportunamente dimensionato, in modo da aumentare il gra-
do di sicurezza dell'impianto nei confronti delle matrici ambientali circostanti in caso di incendio.
Nella zona sono presenti persi altri stabilimenti produttivi, principalmente del settore metalmeccanico, e le
unità abitative si identificano unicamente nelle residenze dei proprietari o dei custodi degli stabilimenti stes-
si. Il recettore abitativo più prossimo al sito di Euro-Cart è rappresentato dall'azienda agrituristica "Le Posco -
le al Canton" che trovasi oltre 100 m a nord dell'area del previsto ampliamento. Altre abitazioni sparse lungo
Via Canton, a nord e a est, si trovano a distanze maggiori, tutte ad almeno 250 m dal sito di Euro-Cart.
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L'ambito ecologico di maggior interesse per la zona è rappresentato dal S.I.C. "Biotopo Le Poscole"
(IT3220039) che si estende a nord della Z.A.I. e comprende le aree verdi (principalmente costituite da appez-
zamenti agricoli) limitrofe al reticolo idrografico del Torrente Poscola, che scorre circa 10 m a est dell'impian -
to di EURO-CART.




                          Ortofoto del sito




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            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Castelgomberto;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine
di inpiduare possibili mitigazioni.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
1. Tavola 01a – USO DEL SUOLO – TERRA:
Lo S.P.A. non indica il fatto che uno stretto lembo di terra, in prossimità dell’area di confine, è all’interno di
“area di agricoltura mista a naturalità diffusa”.
La necessità della presentazione, da parte della ditta, di integrazioni a riguardo dovrebbe essere valutata
all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche” e “Caratterizzazione
della flora e fauna”.
5. Tavola 03 – ENERGIE E AMBIENTE:
Relativamente a detta tavola lo S.P.A., indica il fatto che “ il sito ricade all’interno di un’area di tessuto
urbanizzato con inquinamento da NOx fra 10 μg/mc e 20 μg/mc (basso) e con possibili livelli eccedenti di radon“..
Occorre che lo S.P.A. mette in relazione l’attività con le problematiche relative a dette caratteristiche.
Per la tematica in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle
verifiche ed alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale: “Caratterizzazione
dell'aria e del clima ” ; “Caratterizzazione dell’impatto da agenti fisici ”.
12. Tavola 09 – SISTEMA DAL TERRITORIO RURALE E DELLA RETE ECOLOGICA
Lo S.P.A. non indica il fatto che l’area interessata viene lambita da “aree nucleo”.
La necessità della presentazione, da parte della ditta, di integrazioni a riguardo dovrebbe essere valutata
all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche” e “Caratterizzazione
della flora e fauna”.
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE DI COORDINAMENTO (P.T.C.P.)
4. Tavola 2.3 del P.T.C.P. (Zona Sud) - Carta idrogeologica:
Tavola 3.1.B del P.T.C.P. (Zona Sud) - Carta del sistema ambientale:
Nello S.I.A. non viene indicato il fatto che l’area in questione è all’interno di “aree carsiche”.
Sarebbe opportuno che detta particolarità fosse messa in relazione con l’impianto esistente e con
l’ampliamento proposto.
La necessità della presentazione, da parte della ditta, della integrazione succitata dovrebbe essere valutata
all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del
sottosuolo”.
PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI (P.A.I.)
Lo S.P.A. presentato non indica con chiarezza che l’area interessata risulta essere all’interno di:
- ad15 - Carta delle altezze idriche scenario di media probabilità - TR 100 anni: Classi tiranti 50 -100 cm;
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- ad15 - Carta delle altezze idriche scenario di bassa probabilità - TR 300 anni: Classi tiranti 50 - 100 cm;
- ad 15 - Carta della pericolosità idraulica - Classi di pericolosità idraulica: P1 - Pericolosità idraulica
moderata;
- ad 15 - Carta del rischio idraulico - Classi di rischio idraulico: Rischio medio (R2).
La necessità della presentazione, da parte della ditta, della integrazione succitata dovrebbe essere valutata
all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del
sottosuolo”.
PAT DEL COMUNE DI CASTELGOMBERTO
Nello SPA c’e stato uno scambio di titoli, il testo relativo a quanto indicato in 5. Elaborato del P.A.T. –
Contributo dell’analisi geologica alla carta delle fragilità (in corso di elaborazione) riguarderebbe 6.
Elaborato del P.A.T. - Carta idrogeologica (in corso di elaborazione) e viceversa. La cosa dovrebbe essere
corretta in sede di integrazioni.
Occorre inoltre che sia messo in relazione con l’impianto esistente e con l’ampliamento previsto il Piano
urbanistico attuativo “Le Poscole” e, se presente, gli elaborati relativi alla proceduta di VAS. Dovrà essere
precisato se l’intervento proposto risulta coerente con suddetto piano o se risulta necessaria una variante.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Nello S.P.A., di fatto, viene descritto brevemente detto piano e viene analizzato l’art. 39 delle norme ma
vengono analizzate le tavole del piano suddetto.
A riguardo occorrerebbe verificare se il progetto vada ad interessare:
Tav. 36 “Zone omogenee di protezione dall'inquinamento”:
- Zone omogenee di protezione, Zona della ricarica;
La necessità della presentazione, da parte della ditta, della integrazione succitata dovrebbe essere valutata
all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del
sottosuolo”.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’impianto esistente di Euro-Cart insiste su un lotto avente una superficie di 6˙840 mq, dotato di due ampi
varchi carrai (con accesso diretto da Via della Scienza) presidiati da cancelli metallici scorrevoli e la struttura
edilizia dell’impianto consta di un corpo di fabbrica (capannone) di tipo industriale, sviluppato su un unico
piano fuori terra, avente una superficie coperta di circa 4˙020 mq; il capannone ha un’altezza utile di circa 9
m (9,4 m all’intradosso dei tegoli di copertura).
L’impianto di recupero esistente è autorizzato per una potenzialità massima giornaliera di conferimento e
trattamento di rifiuti (di carta/cartone) in ingresso pari a 500 t/giorno, corrispondente a una potenzialità
massima annua di conferimento e trattamento pari a 150˙000 t/anno, considerando 300 gg/anno di attività
dell’impianto stesso. La capacità di stoccaggio complessiva, intesa come somma della messa in riserva di
rifiuti in ingresso e del deposito temporaneo dei rifiuti prodotti, ascende a 595 t di cui 85 t di rifiuti prodotti.
Il progetto riguarda l'ampliamento dell'impianto su un lotto adiacente sul lato nord-ovest, avente superficie
pari a circa 12.900 mq, mediante la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica avente un sedime pari a circa
5.200 mq, realizzato in aderenza al capannone esistente, e l'ampliamento della superficie pavimentata scoper-
ta di ulteriori 5.000 mq circa, in modo da ottimizzare la circolazione interna dei vettori.

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Il nuovo capannone occuperà la porzione sud-est del lotto indisponibilità, mentre la superficie restante (pro-
paggine nord-ovest) sarà destinata a verde parcheggio privato.
Dal punto di vista costruttivo il nuovo capannone sarà sviluppato su un unico piano fuori terra e avrà
dimensioni in pianta di 61 m x 85 m e un’altezza utile di 9,15 m a partire dalla quota di imposta che sarà
rialzata di 50 cm rispetto al piano di campagna. Il corpo di fabbrica il progetto, previsto in continuità col
fabbricato esistente, sarà tamponato su tre lati (il tamponamento sud-est coinciderà con la parete del
capannone esistente) mentre il lato nord-ovest sarà mantenuto completamente aperto e disporrà di una
pensilina estesa per tutta la sua lunghezza che coprirà un’area di circa 400 m quadri.
Il nuovo capannone sarà collegato al fabbricato esistente tramite un’apertura ricavata sulla parete di
tamponamento nord-ovest di quest’ultimo.
Al pari del capannone esistente verrà realizzata una struttura portante in c.a.p. con tamponature in parete di
calcestruzzo armato in opera di spessore pari ad almeno 30 cm per un’altezza di 5 m sormontata da pannelli
prefabbricati in calcestruzzo alleggerito e da una finestratura nastro sui due lati sud-est e nord-ovest. Tutta la
superficie interna sarà pavimentata con un massetto di calcestruzzo armato tirato al quarzo con idonea
doppia pendenza a confluire in una canaletta centrale per la captazione di eventuali colaticci e di eventuali
acque di spegnimento incendi, afferente ad un pozzetto baricentrico del volume di 5 mc. Il pozzettone sarà
munito di indicatore di livello con allarme luminoso di massimo livello.
Tanto questo pozzetto quanto la vasta tenuta da 6 mc asservite capannone esistente saranno collegati nella
parte alta con una tubazione afferente a una vasca di sollevamento esterna di eventuali acque di
spegnimento incendi. Dalla vasca di sollevamento, le acque di spegnimento incendi verranno riprese con una
pompa sommergibile e rilanciate una batteria di vasche di raccolta.
All’interno del nuovo capannone in corrispondenza del suo angolo ovest sarà realizzato un blocco di uffici-
servizi a due piani fuori terra avendo avente un sedime di 140 mc.
Un ulteriore nuovo blocco ufficio peso ai servizi viene previsto nel capannone esistente; questo manufatto,
che sostituirà quello interno esistente da rimuovere, sarà realizzato a ridosso della parete esterna del
fabbricato in posizione prospiciente la stazione di pesa. Il manufatto avrà un unico piano fuori terra ed
occuperà sedime di circa 45 mq.




   Ortofoto con evidenziato in azzurro il perimetro dell’impianto esistente e in rosso il lotto di ampliamento



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Oltre alla costruzione del nuovo involucro edilizio il progetto prevede dunque la realizzazione dei seguenti
interventi:
   1) costruzione di un nuovo blocco ufficio (accettazione-pesa) e servizi a ridosso della parete esterna lato
     sud-ovest del capannone esistente da realizzarsi in luogo del manufatto interno che sarà rimosso;
   2) costruzione di un ulteriore blocco uffici e servizi a due piani nell’angolo ovest nuovo capannone e
     quindi entro la sagoma del capannone stesso;
   3) la pavimentazione con un massetto di calcestruzzo armato dell’area di movimentazione esterna di
     pertinenza del nuovo capannone e anche di una residuale porzione di area, allo stato non
     pavimentata, a nord e a sud-est del capannone esistente;
   4) la realizzazione della rete di captazione e dell’impianto di trattamento delle acque meteoriche di
     dilavamento delle aree impermeabilizzate esterne del nuovo capannone;
   5) la realizzazione di un impianto antincendio di elevate prestazioni asservito a tutto complesso
     impiantistico compresa la messa in opera di un sistema di vasche da dedicare alla riserva idrica
     antincendio alla raccolta delle acque (reflue) di spegnimento incendi;
   6) la realizzazione delle opere di mitigazione ambientale e in particolare di quinte arboree perimetrali
     di un’area boscata con funzione di filtro e barriera nei confronti del torrente Poscola e delle aree
     contermini sul lato nord-est.
Con l’ulteriore impermeabilizzazione prevista, l’area pavimentata di pertinenza dell’impianto esistente
(attualmente pari a 1800 mq) penterà complessivamente 2100 mq. La captazione delle acque meteoriche
insistenti sull’ulteriore superficie pavimentata sarà garantita da un sistema di caditoie afferenti all’attuale
impianto di raccolta e trattamento della prima pioggia e di sgrondo della seconda pioggia. Ne consegue
l’invarianza per il lotto dell’impianto esistente tanto del punto di recapito finale quanto del volume di prima
pioggia scaricata nella rete fognaria
Per quel che riguarda l’area di progetto, si prevede la pavimentazione dell’area scoperta di pertinenza del
lotto di ampliamento per un’estensione complessivamente pari a 5 mq. La nuova pavimentazione sarà
raccordata a quella del capannone esistente. La superficie pavimentata sarà esternamente compartimenta
lungo tutto il suo perimetro esterno da una cordonata di contenimento tenuta idraulica nei confronti della
contermine area verde.




                      Layout di progetto (tavola A2.2)


All’esterno della cordonata lungo tutto il perimetro sarà mantenuta una fascia verde piantumata con
funzione di barriera di protezione ambientale sul lato nord-est, opportunamente rinforzata a formare una

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“macchia boscata” con funzioni di mitigazione, ambientale e paesaggistica, nei confronti dell’area protetta
contermine.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
L’attuale impianto di Castelgomberto è autorizzato per attività di messa riserva, selezione e recupero di
rifiuti non pericolosi (carta da macero), per una potenzialità massima giornaliera in ingresso pari a 500
t/giorno, corrispondente a una potenzialità massima annua pari a 150.000 t/a. La capacità di stoccaggio
complessiva, intesa come somma della messa in riserva dei rifiuti in ingresso e del deposito temporaneo dei
rifiuti prodotti dall’attività di recupero è pari a 595 t, di cui 85 t di rifiuti prodotti.
Di seguito si riportano i codici CER dei rifiuti vengono conferiti all’impianto e dei rifiuti in uscita con relativi
quantitativi.




L’organizzazione dell’impianto di recupero prevede la seguente filiera operativa:
    pesatura dei rifiuti in ingresso
    scarico e accettazione previa verifica preliminare
    messa riserva di rifiuti di carta in ingresso;
    cernita manuale / con caricatore a polipo per differenziare la qualità dei materiali e separare
    eventuali materiali estranei;
    riduzione volumetrica con cesoia a ghigliottina in caso di rifiuti come bobine e/o pacchi,
    pressatura e imballaggio compresse imballatrice oleodinamica della carta selezionata
    (recuperata/EoW) destinata all’utilizzo in cartiera;
    pressatura e imballaggio con la medesima pressa imballatrice dei rifiuti di plastica;
    deposito di tutti i rifiuti prodotti;
    caricamento dei vettori con destinazione agli utilizzatori finali della carta e ad altri impianti dei
    rifiuti prodotti.
A seguito di ampliamento l’attività di recupero verrà riorganizzata destinando:
    il capannone esistente: alla messa in riserva (R13) rifiuti in ingresso e alle operazioni di recupero
    (R12-R3);
    il nuovo capannone: a deposito dei materiali EoW (prodotti e all’origine / sottoprodotti di terzi) e dei
    rifiuti prodotti dall’attività di recupero
In ragione dello spazio sarà liberato nel capannone esistente si prevede un potenziamento impiantistico atto
ad assicurare sia un incremento della capacità produttiva sia un miglioramento della operatività
dell’impianto.




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Allo scopo si prevede di installare una ulteriore pressa imballatrice, un ulteriore taglierina e un trituratore
lento monocolture da utilizzare per la riduzione volumetrica delle bobine di carta accoppiata che la
taglierina può tagliare soltanto in senso trasversale.
Considerate il nuovo assetto di progetto vengono richieste le seguenti potenzialità massime:




                          Valutazione
Si ritengono necessarie le seguenti integrazioni.
1. Chiarire l’origine e la provenienza del materiale inerte in cumulo presente nell’area oggetto di
ampliamento e che vuole essere riutilizzato in sito mediante campagna di lavorazione del terreno in loco,
verificando la coerenza con quanto previsto dal DPR 120/2017.
2. Verificare le schede tecniche di prodotto degli estintori per valutare se sono presenti sostanze riconducibili
alla famiglia perfluoroalchilica.
3. Specificare se le aree previste in R13 (vedi nel layout di riferimento) sono da intendersi come dinamiche sia
in termini dei rifiuti presenti sia in termini di possibilità di effettuare l’operazione di accorpamento R12.
4. Definire le procedure interne previste dalla ditta per garantire una separazione operativa e amministrativa
dei flussi di carta e cartone conferiti in impianto come rifiuti, sottoprodotti e “EoW all’origine” e,
considerando che gli stessi non ricadono nella gestione dei rifiuti, si chiedono i seguenti riscontri:
   a) dimostrazione della sussistenza dei requisiti di “sottoprodotto” ai sensi dell’art. 184-bis del D.Lgs.
     152/2006;
   b) dimostrazione della sussistenza dei requisiti di cessazione della qualifica di rifiuti per quel materiale
     qualificato come “EoW all’origine” ai sensi dell’art. 184-ter del D.Lgs. 152/2006 e del D.M. 188/2020,
     fornendo motivazioni a supporto della necessità di disporre di aree di deposito di EoW di carta
     acquistata da Terzi;
   c) descrizione delle lavorazioni meccaniche eventualmente previste in impianto sul materiale (indicare
     frequenza, linea di lavorazione, quantità);

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  d) descrizione dei controlli interni qualitativi previsti sul materiale conferito a verifica
     dell’ammissibilità e della corretta qualifica del medesimo (Piano di campionamento);
  e) descrizione ed indicazione della provenienza del materiale così qualificato e dimostrazione degli
     accordi commerciali stipulati (rapporto commerciale saltuario e/o consolidato);
  f) descrizione della gestione dei possibili scenari di non conformità.
5. Fornire i dati sulla potenzialità della nuova pressa in termini di resa massima oraria espressa sia in t/h che
mc/h e la frequenza di utilizzo (turni di ore, funzionamento in parallelo con pressa già in loco).
6. Presentare una planimetria gestionale completa di tutte le informazioni attinenti: la collocazione prevista
per i nuovi macchinari, la collocazione degli scaffali per i campioni di EoW da conservare, l’area di
conferimento dei rifiuti in ingresso per verifica visiva del carico (area AC1 nel layout presentato in fase di
istanza adeguamento DM 188/2020).
7. Nella tavola di inquadramento geografico vi è un refuso sui mappali elencati nella descrizione.
8. Fornire un approfondimento sugli impianti e operazioni a cui sono stati soggetti i rifiuti conferiti con
codice EER 191201, in considerazione dei criteri stabiliti dal DM n.188/2020.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
                              111
              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
La specifica attività svolta nell’impianto di Castelgomberto non comporta emissioni in atmosfera, quanto
meno di tipo convogliato.
Nel 2016, in occasione del collaudo susseguente l’attivazione dell’impianto, l’azienda ha effettuato una
campagna di monitoraggio delle polveri aereodisperse con particolare riferimento all’esposizione
professionale in ambienti di lavoro, i cui risultati ne avevano attestato la sostanziale trascurabilità.
In via cautelativa si è comunque deciso di presidiare l’impianto con un sistema di memorizzazione d’acqua
nelle aree di messa in riserva dei rifiuti onde prevenire possibili formazioni polveri, eventualità da ritenersi
comunque remota data la natura compatta e generalmente non polverulenta dei rifiuti trattati.
Il progetto in esame non prevede operazioni perse da quelle già effettuate e non è pertanto
ragionevolmente attesa alcuna variazione del quadro remissivo a seguito della realizzazione del progetto.
La suddetta conclusione può ripetersi anche in relazione ai contributi determinati dall’incremento del traffico
veicolare che, in quanto molto modesto, non può determinare alcuna significativa variazione del quadro
emissivo associato ai trasporti.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’attività di recupero rifiuti non dà luogo a scarichi di acque reflue industriali. Gli unici scarichi idrici
dell’impianto sono quelli dei servizi igienici (reflui assimilati a domestici) e delle acque meteoriche dei
pluviali della copertura e di dilavamento dell’area pavimentata scoperta.


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La superficie impermeabilizzata coperta, interessata da depositi di rifiuti ed EoW, è presidiata da caditoie e
canalette grigliate di captazione di eventuali colaticci e percolati, afferenti alla vasca a tenuta. I liquidi
raccolti (compresi eventuali reflui di lavaggio) vengono gestiti come rifiuti come tali conferiti ad impianti
terzi autorizzati.
Tutti i depositi di rifiuti e le aree operative insistono esclusivamente su superficie pavimentata coperta al
riparo dagli agenti atmosferici, mentre l’area di pertinenza esterna dell’impianto - per la porzione
pavimentata con massetto di calcestruzzo armato - viene utilizzata esclusivamente per la logistica dei
trasporti afferenti all’impianto.
Ciò premesso sono stati prudenzialmente previsti la raccolta e trattamento di un significativo volume di
pioggia insistente sull’area impermeabilizzata scoperta (ben superiore a quella usualmente considerata
prima pioggia) con recapito finale della fognatura nera della lottizzazione produttiva. L’eventuale eccedenza
meteorica (ampiamente di seconda pioggia) viene esaurita attraverso un pozzetto sfumature nella rete
fognaria delle acque bianche servita tutta la lottizzazione produttiva. Le acque meteoriche dei pluviali della
copertura, sicuramente incontaminate stante l’assenza di emissioni convogliate di sorta, vengono smaltite
direttamente nel collettore fognario delle acque bianche della lottizzazione produttiva.
Anche nella configurazione ampliata di progetto le aree operative le aree di deposito rimarranno dislocati
esclusivamente su superficie impermeabilizzata coperta mentre l’area impermeabilizzata esterna sarà
riservata esclusivamente la logistica dei trasporti.
La rete di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento di piazzali sarà di conseguenza adeguata in
ragione dell’ampiamento in progetto. Tutti piazzali saranno idraulicamente compartimentati con opportune
cordonate perimetrali di contenimento.
Il progetto prevede anche una significativa revisione dell’impianto antincendio mediante l’installazione di un
sistema di spegnimento automatico del tipo Sprinkler e per questo motivo è stato opportunamente previsto e
dimensionato un sistema di intercettazione raccolta delle eventuali liquidi di spegnimento incendi da gestire
come rifiuto da destinare a trattamenti fuori sito.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Sia nello stato di fatto che nello stato di progetto tutte le aree operative e le aree di stoccaggio di rifiuti sono
dislocate su superficie impermeabilizzata coperta, presidiata da un sistema di canalette di raccolta di
eventuali spanti afferenti a una vasta tenuta.
Nell’ambito delle attività di monitoraggio e manutenzione dell’impianto è prevista la verifica annuale dei
piazzali esterni finalizzata all’inpiduazione di eventuali fessurazioni miglioramenti delle pavimentazioni e
alle tempestive definizione e programmazione di conseguenti interventi di ripristino.
Si ritiene che per l’impianto siano state adottate previste tutte le misure necessarie ad evitare fuoriuscite e/o
scarichi incontrollati in grado di interessare le matrici ambientali suolo-sottosuolo- acque sotterranee.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’impianto si colloca in un’area a destinazione produttiva inserita dal Piano di Classificazione Acustica
comunale in classe acustica V “Aree prevalentemente industriali”.
In direzione est, oltre il torrente Poscola, il Piano inpidua un’area di classe III “Aree di tipo misto”.
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Per quel che riguarda i ricettori, il più prossimo (il ricettore R1) è un’azienda agrituristica che si colloca a
nord-ovest oltre il torrente, ad una distanza minima di 150 m dal sito di progetto e rientra in classe III.
I ricettori R3, R4 rientrano ugualmente in classe III, mentre R2 rientra in classe II nel Comune di Cornedo
Vicentino.
Le sorgenti acustiche interne al capannone si identificano con il caricatore polipo, la pressa imballatrice e la
taglierina, sorgenti che operano a ciclo continuo 24h/24 – per 5/6 giorni alla settimana.
Le operazioni di conferimento dei rifiuti in ingresso avvengono all’interno del capannone mentre quelle di
carico di materiali EoW e dei rifiuti prodotti vengono effettuate prevalentemente all’esterno del piazzale
prospiciente via della Scienza con utilizzo di carrelli elevatori diesel nell’intervallo 6.00-18.30.
Per quel che riguarda il traffico indotto sono stati stimati 148 passaggi giorno di mezzi pesanti; i vettori
giungono all’impianto provenendo più frequentemente da nord, percorrendo in senso orario via
dell’Economia.
Per caratterizzare il clima acustico è stata effettuata una campagna di misure al perimetro esterno
dell’impianto e in prossimità del ricettore più esposto (agriturismo), sia in periodo diurno che nel periodo
notturno.
Dai calcoli effettuati risulta il rispetto di tutti i limiti sia nella situazione attuale che nello stato di progetto.
                            Valutazione
Sulla base delle misure e delle elaborazioni proposte si ritiene necessario un approfondimento della
situazione (residuo ed emissioni) al ricettore R1 in periodo notturno in quanto dal tracciato temporale
risultano degli innalzamenti non trascurabili rispetto al rumore di fondo in persi momenti (ad es. a cavallo
delle 2.00, alle 2.30, dopo le 4.00); dallo stesso confronto fra il LAeq e il percentile L95 si nota una differenza
di circa 10 dB.
Non risulta inoltre evidenziata la presenza di uffici o case di custodi all’interno della zona industriale.
A seguito delle integrazioni fornite e preso atto delle stesse, si prescrive la verifica post - operam del rispetto
dei limiti ai ricettori critici da effettuarsi in periodo diurno e notturno con massima attività in essere e nelle
condizioni peggiorative relativamente a portoni e finestre; Le rilevazioni dovranno essere effettuate e
presidiate da un tecnico competente in acustica perso dal tecnico estensore della studio previsionale.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento. pur ritenendo necessario un monitoraggio successivo.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il SIA affronta solo gli aspetti del rumore. Non vengono affrontati gli impatti relativi a vibrazioni e campi
elettromagnetici.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’impianto di recupero si trova nella porzione della ZAI nord di Castelgomberto prossima dell’argine destro
del torrente Poscola, risultando pertanto soggetto al vincolo paesaggistico “corsi d’acqua” ex art.142 co.1 lett.
c) del D.Lgs. n.42/2004.
Sotto l’aspetto paesaggistico l’area in esame si inserisce limite di un ambito urbano urbanizzato a sua volta
inserito in una più vasta area agricola pianeggiante, confinata da rilievi collinari e caratterizzata dalla
successione vegetativa delle coltivazioni locali, inframezzato da corte rurali, strade e canalizzazioni

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idrauliche. Rispettivamente circa 1,2 km a sud dell’impianto si riscontra la presenza di Villa Piovene da Schio
di Villa Trissino Barbaran.
Dal punto di vista paesaggistico la ZAI appare sostanzialmente ben inserita nel territorio, grazie
all’implementazione di opportune fasce di mitigazione arborea dislocati sull’argine destro del torrente che
costeggia tutto il perimetro nord est della lottizzazione produttiva.
Al fine di migliorare l’inserimento paesaggistico dell’ampliamento edilizio in progetto i tecnici hanno
previsto ulteriori misure di mitigazione ambientale quali:
    il rinforzo aumento della fascia temperata sul lato prospiciente il torrente Poscola;
    l’adozione di adeguati livelli di finiture di specifiche colorazioni esterne dei fabbricati compreso il ca-
     pannone esistente.
I dettagli sono riportati nel progetto del verde “Riqualificazione e progettazione area verde privata”
elaborato dalla dott.ssa Roberta Meneghini.
                          Valutazione
In merito a quanto dichiarato, al fine di giungere ad una maggiore comprensione del progetto, si chiede una
integrazione di maggiore di dettaglio relativa ai colori ed alla tipologia dei materiali adottati per le facciate,
sia della parte in ampliamento che in quella esistente.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’impianto di recupero di EURO-CART si colloca al margine settentrionale della Zona Industriale Nord di
Castelgomberto, al civico n. 16 di Via della Scienza, circa 300 m a sud-est del tracciato della Superstrada
Pedemontana Veneta in questo tratto, attualmente ancora in fase di realizzazione. L’accesso alle attività della
Z.A.I. di Via della Scienza avviene attraverso Via Cengelle – Via Casarette, una strada vicinale che si stacca
dalla S.P. 246 circa un chilometro a sud dell’impianto di EURO-CART. Il collegamento da e verso
l’Hinterland Vicentino avviene principalmente (se non esclusivamente per i veicoli pesanti) attraverso
l’autostrada A4 con uscita a Montecchio Maggiore e prosecuzione lungo la tangenziale ovest e la S.P. 246 fino
alla Z.A.I. di Castelgomberto. In alternativa può essere impiegata anche la S.P. 35 da Sovizzo fino a
Castelgomberto, ma trattasi di una strada che viene impegnata principalmente (se non esclusivamente) dal
traffico leggero.
Il collegamento da e verso l’Alto Vicentino avviene invece attraverso il tratto più a nord della S.P. 246 fino a
Valdagno, raccordato a sua volta al territorio di Schio mediante un tunnel a pedaggio, che ha
progressivamente soppiantato la S.P. 124 Priabona, una strada di collegamento all’Alto Vicentino molto
utilizzata in passato (prima dell’apertura del tunnel Schio-Valdagno) tra Castelgomberto e Malo; questa
strada risulta peraltro ancora piuttosto utilizzata per le tratte in direzione Malo/Bassano, almeno fino alla
prossima apertura del nuovo casello della Superstrada Pedemontana Veneta di Castelgomberto. Per i
collegamenti più a lunga percorrenza, a est per quanto riguarda la Provincia di Vicenza e a ovest per quanto
riguarda la Provincia di Verona, l’arteria stradale di riferimento è l’autostrada A4 fino ai caselli autostradali
di Vicenza Ovest e Montecchio Maggiore, dove si raccorda alle infrastrutture stradali sopra descritte.
Nell’attuale configurazione, il traffico indotto dall’attività di EURO-CART corrisponde a 148 passaggi di
mezzi pesanti al giorno così determinati:
    40 vettori/giorno per conferimento rifiuti
    20 vettori/giorno per allontanamento EoW carta prodotta
    4 vettori/giorno per allontanamento rifiuti prodotti

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    10 vettori/giorno per intermediazione EoW all’origine / non rifiuti
    74 vettori/giorno x 2 passaggi/vettore (ingresso e uscita)
Totali 148 passaggi/giorno di mezzi pesanti.
A seguito della realizzazione del progetto in discussione viene previsto un incremento dei conferimenti
all’impianto di recupero di EURO-CART fino a 650 t/giorno (195˙000 t/anno). Nelle previsioni di progetto si
avrà in definitiva un aumento del 30% della potenzialità di conferimento/trattamento dell’attività di recupero
di EURO-CART. Per quanto riguarda l’attività di commercializzazione di EoW di carta all’origine si stima un
incremento fino a 85˙000 t/anno. Nella configurazione di progetto, il traffico indotto dall’attività di EURO-
CART corrisponderà pertanto a 192 passaggi di mezzi pesanti al giorno così determinati:
    52 vettori/giorno per conferimento rifiuti
    26 vettori/giorno per allontanamento EoW carta prodotta
    6 vettori/giorno per allontanamento rifiuti prodotti
    12 vettori/giorno per intermediazione EoW all’origine / non rifiuti
    96 vettori/giorno x 2 passaggi/vettore (ingresso e uscita)
Totali 192 passaggi/giorno di mezzi pesanti.
Il proponente sostiene che l’incremento del traffico indotto dell’attività, stimabile in circa 44 passaggi/giorno
di mezzi pesanti, risulta oggettivamente trascurabile rispetto ai flussi di traffico insistenti sulla viabilità
locale, considerato che la circolazione dei mezzi afferenti l’impianto di EURO-CART non impegna la rete
stradale locale nelle punte biorarie del mattino e della sera.
                          Valutazione
L’analisi dei flussi riportata in allegato al SPA riporta una indagine sui flussi eseguita nel giugno 2022,
concentrata esclusivamente lungo la SP 246. Se pur l’indotto veicolare in incremento lungo la SP 246 non
costituisca criticità in ragione dei valori di flusso attualmente transitanti, lo stesso non si può confermare (o
affermare) in merito alla viabilità locale di afferenza all’insediamento.
L’analisi proposta infatti non riporta:
- alcun rilievo di traffico in merito alla viabilità minore quale (via Casarette, Via Cengelle, o altre strade
limitrofe)
- valutazioni in merito alla effettiva provenienza dei mezzi e la distribuzione dei percorsi in ingresso e uscita
lungo la rete e conseguentemente l’interferenza con le intersezioni della viabilità locale (es: intersezione tra
Via Casarette – via villa: intersezione tra via Cengelle – viale della Scienza; rotatoria tra via del Velodromo –
viale della Scienza)
- analisi delle criticità in corrispondenza delle intersezioni locali.
Risulta pertanto necessario un approfondimento rispetto ai temi sopra riportati ed alla viabilità locale e con
particolare riferimento alle relative intersezioni poste a sud dell’intervento.
A seguito delle integrazioni fornite e preso atto delle stesse, si prescrive e vengano comunque eseguiti dei
rilevamenti di traffico sulle strade “minori” inpiduate nella precedente richiesta e ciò prima dell’attuazione
del progetto e poi ripetuti successivamente.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, pur ritenendo necessario un monitoraggio successivo.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il progetto prevede l’inserimento delle specie arboree in sintonia con la progettazione delle porzioni
edificate, dell’area a parcheggio e della zona confinante con la pista ciclabile e, poco oltre, del Torrente
Poscola.


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Le specie scelte per il progetto del verde sono autoctone/naturalizzate per garantire il massimo rispetto della
tipologia vegetazionale esistente nelle aree seminaturali presenti nel più ampio intorno dell’area di
intervento. Allo stato attuale, le specie vegetali arboree presenti nella porzione Nord sono prevalentemente
esemplari di Populus spp., oltre ad esemplari adulti di Robinia pseudoacacia e numerose aree di
rinnovazione della medesima. In quest’area sarà opportuno, vista la prossimità del Poscola, prevedere il
contenimento di questa specie, particolarmente invasiva ed infestante, controllando la rinnovazione con
frequenti tagli. In quest’area si prevede l’impianto prevalente delle seguenti specie: Acer campestre, Salix
spp, Ulmus minor per quanto riguarda le specie arboree ad alto fusto, mentre per la fascia arbustiva le specie
scelte sono, in particolare, Rosa canina e Viburnum spp.. La progettazione del verde ha tenuto conto delle
indicazioni contenute nella Relazione Tecnica allegata alla Sistemazione Verde del Piano di Lottizzazione
Artigianale Medio industriale “Poscole” a firma della Dott.ssa Agr. Silvia Spessot, datata 2000.
Il progetto di ampliamento prevede di mantenere “a verde” una superficie di circa 3˙300 mq, di quasi il 12%
superiore a quella che risulterebbe necessaria a soddisfare lo standard urbanistico richiesto; ciò in quanto,
data la tipologia di progetto in discussione, si ritiene doveroso garantire un appropriato inserimento
ambientale del complesso impiantistico nello specifico contesto territoriale. In particolare, a margine del
sedime impermeabilizzato dell’impianto sarà mantenuta una fascia verde alberata perimetrale, che realizza
la cosiddetta barriera di protezione ambientale, mentre pur soddisfacendo le particolari esigenze progettuali,
per soddisfare quelle paesaggistiche dello specifico contesto, si prevede di irrobustire la “mitigazione”
garantita dalla piantumazione arbustiva-arborea sia nella propaggine occidentale del lotto (a ridosso
dell’area di parcheggio), sia e soprattutto lungo il fianco nord-orientale dell’area di impianto a margine del
rilevato arginale del Torrente Poscola; si evidenzia al proposito come da questa visuale (in particolare dalla
pista pedonale presente sul lato opposto del Torrente Poscola) si percepiscano maggiormente (e in pratica
soltanto) gli “effetti” degli interventi in progetto e segnatamente il nuovo corpo di fabbrica.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Il sito ricade all’interno della ZAI nord di Castelgomberto e confina con l’argine destro del torrente Poscola
che costeggia tutto il perimetro nord-est della zona produttiva e appartiene al SIC “Biotopo Le Poscole” che
rappresenta il sito della rete natura 2000 più prossimo. Il sito costituisce un agrobiotopo con ampi tratti di
corso d’acqua di origine carsica che origina situazioni di prato umido accompagnati da brughiere e foreste
caducifoglie. In relazione alla fauna presente si segnala una significativa rilevanza del biotopo quale sito di
rifugio e riproduttivo per numerose specie di anfibi. Si osserva comunque che alcune opere complementari
alla realizzazione dell’importante arteria stradale della SPV abbiano, se non compromesso, almeno ridotto la
naturalità del corso d’acqua e delle aree verdi contermini.
L’estensore del SIA ritiene che l’ampliamento non possa ragionevolmente esercitare alcuna negativa
incidenza significativa nei confronti della flora della fauna locale. Infatti si sostiene che l’ampliamento
dell’impianto è previsto su un lotto a destinazione produttiva, l’attività non dà luogo a scarichi di acque
reflue industriali né ad emissioni in atmosfera. Le emissioni acustiche dell’attività, compatibili con il contesto
locale e con i ricettori abitativi più prossimi, non possono comportare alcun disturbo nei confronti degli
habitat presenti nelle aree naturali.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

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CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
L’impianto confina a nord con l’argine destro del torrente Poscola, un ambito fluviale di importanza
naturalistica parte del sito della rete natura 2000 “Biotopo Le Poscole” (SIC / ZSC IT3220039). Il sito
costituisce un agrobiotopo con ampi tratti di corso d’acqua di origine carsica che origina situazioni    di
prato umido accompagnati da boschi con facies e Buglossoido-Ostryetum ed è composto prevalentemente da
praterie umide e secondariamente da brughiere e foreste caducifoglie.
L’impianto esistente collocato in un’area a destinazione produttiva, come pure produttiva risulta l’area del
previsto ampliamento. L’attività di recupero di rifiuti di carta non produce reflue industriali; le superfici
impermeabilizzate scoperte sono opportunamente circondate da cordonate / muretti di compartimentazione
idraulica onde evitare tra filamenti delle acque meteoriche di dilavamento verso le aree verdi. Tutte le
operazioni di recupero degli stoccaggi di materiali rifiuti vengono svolte all’interno dell’involucro edilizio
mentre l’area esterna viene utilizzata esclusivamente per la logistica dei trasporti. Attività di recupero non
produce emissioni in atmosfera nè convogliate nè diffuse. Prudenzialmente l’impianto di recupero è
comunque presidiato da un sistema di bagnatura delle aree di messa in riserva dei rifiuti, onde prevenire
l’eventuale formazione di polvere (comunque poco probabile data la natura compatta e non polverulenta dei
rifiuti trattati).
In aggiunta viene evidenziato che verrà piantumata con adeguate specie arboree da subito ben sviluppate in
altezza, in modo da garantire il miglior inserimento ambientale di tutto complesso impiantistico.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Il SIA prende in considerazione in particolare gli aspetti legati alla sicurezza, con focus sul rischio incendio.
Il progetto in esame prevede il potenziamento dell’impianto antincendio mediante l’installazione di un
sistema di spegnimento automatico del tipo sprinkler di un sistema di intercettazione raccolta degli eventuali
liquidi di spegnimento incendi opportunamente dimensionato. In ogni caso, contestualmente alla richiesta di
approvazione progetto, sarà anche attivato il procedimento di “esame di progetto” (di modifica) antincendio
presso il competente Comando Provinciale dei VV.F. di Vicenza.
Si esclude la presenza di sostanze tossiche radioattive e di agenti patogeni. L’attività inoltre non produce
emissioni in atmosfera, né di tipo convogliato né di tipo diffuso. Anche le emissioni di rumore sono ritenute
irrilevanti viste i bassi livelli differenziali.
Non vi sono osservazioni ostative presenti da parte dell’Ulss competente per territorio.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


             VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
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Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica/monitoraggio degli effetti dell’intervento, rispetto alle componenti
acustiche e viabilistiche.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                      Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE
          al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. Preliminarmente all’avvio della procedura ex art.208 del D.Lgs. n.152/2006 dovranno essere affrontate le
osservazioni allegate al presente parere, dandone puntuale riscontro in sede di presentazione dell’istanza di
approvazione progetto, e formulate da:
- Autorità di Bacino Alpi Orientali (prot.n. 12712 del 23/03/2023);
- Genio Civile (prot.nn. 12596 del 22/03/2023 e 12750 del 23/03/2023);
- Comune di Castelgomberto (prot.n. 12885 del 23/03/2023);
- Viacqua (prot.n. 12362 del 21/03/2023).
In sede di presentazione dell’istanza di autorizzazione ex art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006 dovrà es-
sere trasmesso:
2. Il “Piano preliminare di utilizzo” ai sensi dell’art. 24, Titolo IV, del DPR 120/2017, corredato dalla plani -
metria di inpiduazione dei punti di indagine su griglia, per le terre e rocce da scavo prodotte nell’area og -
getto di ampliamento escluse dalla disciplina dei rifiuti in quanto l’utilizzo è certo presso il sito di produzio -
ne. In assenza del rispetto dei requisiti dell’art. 24, Titolo IV, del DPR 120/2017,con destinazione quindi ex-
tra sito, il terreno escavato deve essere gestito ai sensi del Titolo II e/o Titolo III del medesimo Decreto Presi -
denziale.
3. Una relazione tecnica descrittiva dell'attività di recupero in conformità alla vigente normativa e le relati-
ve planimetrie di layout (gestione rifiuti e scarichi idrici). In particolare, la documentazione tecnica deve es-
sere redatta in aderenza al Decreto Ministeriale n. 188 del 22/09/2020 “Regolamento recante disciplina della
cessazione della qualifica di rifiuto da carta e cartone, ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del decreto le-
gislativo 3 aprile 2006, n. 152”, analizzando i seguenti aspetti:
▪ modalità di adeguamento ai criteri e alle disposizioni specificate dal sopracitato decreto (es. documentazio -
ne a corredo dei rifiuti in ingresso, definizione del lotto calato sulla reale capacità dell’impianto, modalità di
conservazione delle Dichiarazione di Conformità);
▪ possesso della certificazione del sistema di gestione della qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001 come
previsto all’art. 6, comma 1 del D.M. 188/2020;
▪ descrizione della procedura di determinazione del peso del lotto, richiesto in sede di compilazione della Di -
chiarazione di conformità per la cessazione della qualifica di rifiuto della partita lavorata;
▪ descrizione della gestione dei possibili scenari di non conformità, distinguendo tra fase di conferimento del
rifiuto e uscita del prodotto.
▪ le procedure per l’addestramento del personale addetto all’accettazione e movimentazione dei rifiuti.

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4. Il Piano di Gestione Operativa (PGO) dell’impianto di recupero rifiuti aggiornato con riferimento
all’entrata in vigore del Decreto Ministeriale n. 188 del 22/09/2020. Il PGO deve essere comprensivo del
manuale della qualità per la descrizione delle procedure operative di controllo delle caratteristiche di confor -
mità del materiale alla norma UNI EN 643. Il documento deve essere redatto avendo a riferimento le Linee
Guida SNPA n. 41/2022, in particolare la tabella 4.1 per quanto riguarda i criteri e tabella 4.3 per quanto
riguarda le condizioni.
Il piano di Gestione Operativa deve, inoltre, contenere una sezione per le procedure interne gestionali della
ditta atte a garantire una separazione operativa e amministrativa dei flussi di carta e cartone conferiti in im -
pianto come rifiuti ed “EoW all’origine” (EoW acquistato da terzi).
5. Il Piano di campionamento contenente le procedure da adottarsi per effettuare i campionamenti come pre -
visto all’art. 6, comma 1, lettera b) del D.M. n. 188/2020. Indicare la frequenza con cui vengono effettuate le
verifiche per la cessazione della qualifica di rifiuto sull’EoW prodotto, ponendo particolare attenzione per
quelle qualità costituite da rifiuti da raccolta differenziata, per le quali prevedere frequenze maggiori durante
la fase di collaudo funzionale dell’impianto.
6. Il modulo standard di dichiarazione di provenienza “non urbana indifferenziata” del rifiuto conferibile
con codice EER 191201 in impianto, previsto a corredo della scheda di omologa del rifiuto.
7. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale ad -
detto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/
rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presen-
tazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
In sede di collaudo si dovrà procedere con i seguenti adempimenti/obblighi.
8. Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto del limiti ai ricettori critici da effettuarsi
in periodo diurno e notturno con massima attività in essere e nelle condizioni peggiorative relativamente a
portoni e finestre, da ripetersi poi con frequenza triennale:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei pun -
ti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunica -
te con congruo preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, sa-
ranno stati comunicati i risultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previ -
sionale di Impatto Acustico.
9. Impatto viabilistico
Attuazione di un monitoraggio ante e post operam con rilevamenti di traffico sulle strade “minori” inpi-
duate al punto 12 della precedente richiesta di integrazioni.

Vicenza, 23 marzo 2023
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri


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Allegato 1/8
- nota Autorità di Bacino Alpi Orientali (prot.n. 12712 del 23/03/2023) – pag. 1/2




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Allegato 1/5
- nota Autorità di Bacino Alpi Orientali (prot.n. 12712 del 23/03/2023) – pag. 2/2




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Allegato 2/5
- nota Genio Civile (prot.n. 12596 del 22/03/2023)– pag. 1/2




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Allegato 2/5
- nota Genio Civile (prot.n. 12596 del 22/03/2023)– pag. 2/2




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Allegato 3/5
- nota Genio Civile (prot.n. 12750 del 23/03/2023) --- pag. 1/1




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Allegato 4/5
- nota Comune di Castelgomberto (prot.n. 12885 del 23/03/2023) – pag. 1/7




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Allegato 4/5
- nota Comune di Castelgomberto (prot.n. 12885 del 23/03/2023) – pag. 2/7




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Allegato 4/5
- nota Comune di Castelgomberto (prot.n. 12885 del 23/03/2023) – pag. 3/7




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Allegato 4/5
- nota Comune di Castelgomberto (prot.n. 12885 del 23/03/2023) – pag. 4/7




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Allegato 4/5
- nota Comune di Castelgomberto (prot.n. 12885 del 23/03/2023) – pag. 5/7




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Allegato 4/5
- nota Comune di Castelgomberto (prot.n. 12885 del 23/03/2023) – pag. 6/7




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Allegato 4/5
- nota Comune di Castelgomberto (prot.n. 12885 del 23/03/2023) – pag. 7/7




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Allegato 5/5
- nota Viacqua (prot. n. 12362 del 21/03/2023) – pag. 1/2




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Allegato 5/5
- nota Viacqua (12362 del 21/03/2023) – pag. 2/2




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