Determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 860 DEL 20/07/2020
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
DITTA:ESSE EMME PLAST SRL
PROGETTO: AUMENTO QUANTITATIVI RIFIUTI PER ATTIVITÀ RECUPERO
RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ASIGLIANO VENETO
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota del 18 febbraio 2020 (prot. n. 7831), da parte della
ditta Esse Emme Plast srl con sede legale e operativa in comune di Asigliano Veneto, via del Lavoro
n.3, relativa al progetto di un “Aumento quantitativi rifiuti per attività recupero rifiuti speciali non
pericolosi” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi
dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti di
infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 27-02-2020, contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le seguenti
osservazioni:
- Comune di Asigliano Veneto con nota prot. 21722 del 21-05-2020
- Consorzio di Bonifica Adige Euganeo prot. 12284 del 16-03-2020
copia informatica per consultazione
- Osservazione Ulss 8 Berica prot. 10103 del 02-03-2020;
trasmesse al proponente per le considerazioni di pertinenza, con nota n.21718 del 21-05-2020,
all’interno della comunicazione con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 16-07-2020, ha disposto
l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
15/2020 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
dell’intervento.
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021.
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022.
DETERMINA
1. che il progetto della ditta Esse Emme Plast srl con sede legale e operativa in comune di
Asigliano Veneto, via del Lavoro n.3, relativa al progetto di un “Aumento quantitativi rifiuti
per attività recupero rifiuti speciali non pericolosi” è escluso dalla procedura di
valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i.
con le prescrizioni riportate nel parere 15/2020 allegato alla presente determinazione per
costituirne parte integrante e sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell’art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Asigliano
Veneto, ad ARPAV, all’Azienda ULSS n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura
Veneta, al Consorzio Bonifica Adige Euganeo, a Viabilità srl;
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
copia informatica per consultazione
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Vicenza, 20/07/2020
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ASIGLIANO VENETO
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 20/07/2020.
Vicenza, 20/07/2020
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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ESSE EMME PLAST S.R.L.
PARERE N. 15/2020
Oggetto: Aumento quantitativi rifiuti per attività recupero rifiuti speciali non pericolosi.
PROPONENTE: Esse Emme Plast srl
SEDE LEGALE: Via del Lavoro n.3 – Asigliano Veneto
SEDE INTERVENTO: Via del Lavoro n.3 – Asigliano Veneto
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture 7. Progetti di infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e
recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10
t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della
parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 18 febbraio 2020
DATA PUBBLICAZIONE: 27 febbraio 2020
DATA INTEGRAZIONI: 06 luglio 2020
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- All. 1 – Autorizzazioni-Certificati;
- All. 2 - Elaborati Grafici;
- All. 3 - Previsione Impatto Acustico;
- ALLEGATO E Esse Emme Plast- relazione;
- ALLEGATO E Esse Emme Plast;
- Studio Preliminare Ambientale.
PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta è titolare dell’autorizzazione n.563 del 30 giugno 2017 per l’esercizio dell’attività di messa in riserva,
selezione ed il recupero di rifiuti non pericolosi, con un limite massimo di rifiuti in stoccaggio di 491,5 ton -
nellate, di cui 462 ton in messa in riserva e 29,5 ton di rifiuti prodotti dall’attività, un limite massimo di rifiu-
ti accettabili in impianto di 40 tonnellate/giorno e 8.100 tonnellate/anno, di cui sottoposti ad effettivo recupe -
ro, operazione R3, per un quantitativo di 36 tonnellate/giorno e 7.920 tonnellate/anno..
Nel 2013 è già stata intrapresa una verifica di assoggettabilità alla V.I.A., conclusasi con il parere di non as-
soggettabilità con prescrizioni.
Il progetto prevede di implementare le attività di recupero, inserendo nuovi macchinari, aumentare le tipo -
logie dei rifiuti, classificati non pericolosi, e il quantitativo di rifiuti accettabile in impianto, sino ad un mas-
simo di 30.000 tonnellate/anno, di aumentare la quantità massima stoccata di rifiuti, per un massimo di 700
tonnellate, di cui 620 in messa in riserva e 130 prodotti.
L’attività è svolta in due stabili industriali, uno di proprietà (capannone 1), l’altro stabile, identificato come
capannone 2 e capannone 3, ha delle parti in leasing e una parte di proprietà della ditta.
Sul piazzale, posto a Sud, dotato di bacino di laminazione, viene stoccato solo il materiale che ha cessato la
qualifica di rifiuto, adeguatamente coperto, mentre sul parcheggio comunale sono stoccati solo cassoni vuoti
e non si prevedono costruzioni edili; le attività di recupero si svolgono sulle strutture e piazzali esistenti.
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Il Comune di Asigliano Veneto confina a Nord con il comune di Orgiano, provincia di Vicenza, adEst, Sud-
Est con il Comune di Pojana Maggiore, provincia di Vicenza, e a Sud, Sud- Ovest e Ovest con il comune di
Cologna Veneta, provincia di Verona.
La distanza fra il confine di proprietà della Esse Emme Plast S.r.l. e il confine comunale di Asigliano Veneto,
coincidente con il confine provinciale (provincia di Verona) è superiore ad un chilometro.
L’area in esame si trova nella zona industriale posta a nord del centro urbanizzato di Asigliano.
Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.I.) dei Comuni di Asigliano Veneto, Orgiano e Pojana Maggiore;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico non evidenzia un’adeguata inpiduazione degli strumenti di pianificazione,
mancando, ad esempio, l’amasi del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali e del Piano
degli interventi del Comune di Asigliano Veneto, inclusa la variante al PI approvata con D.C.C. n. 9 del
25.07.2018.
Per gli strumenti di pianificazione territoriale esaminati si richiedono i seguenti approfondimenti.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: occorre che lo S.P.A tenga conto del fatto che l’area dell’impianto è
all’interno di un area con “grado di vulnerabilità A - alto (Valori sintacs 50-70)” (Fig. 2.2 relativa alla “Carta
delle Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta”) e quindi messa in relazione con
l’impianto.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.) APPROVATO: da verifiche fatte la
zona in questione dovrebbe essere interessata solamente dalla tematica inpiduata nella Tav. 3 Integrità del
territorio agricolo – Ambiti con buona integrità (art. 23 N. d. A. 1 ); sarebbe opportuno approfondire il
rapporto tra l’impianto in questione con la suddetta sensibilità territoriale e con quanto indicato nell’artico
delle N.d.A. sopracitato.
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE COORDINAMENTO (P.T.C.P.): occorre che venga approfondito il
rapporto tra l’area dell’impianto con le sensibilità ambientali sottoindicate e con i relativi articoli delle norme
sotti inpiduati.
Sistama del Paesaggio Aree Agricole - Aree ad elevata utilizzazione agricola (Art.26);
Benu culturali - Corti rurali (Art.58).
P.A.T.I.
Tav. 2 – Carta delle Invarianti
Lo S.P.A. indica che “ … A nord della Pojanese (S.P. 3) è presente un edificio di valore storico ambientale
denominato “Boaria Colognese”, corte rurale tipica della campagna veneta. … “: lo S.P.A. dovrebbe
analizzare il rapporto con detto edificio di valore storico.
- Tav 4 - Carta delle trasformabilità - occorre che nello S.P.A. venga approfondito il rapporto con quanto
indicato nell’art. 27.6 delle Norme (relativa all’A.T.O. in questione) soprattutto per quanto riguarda gli
obiettivi inpiduati nel Par. 27.6.2..
Infine appare opportuno che vengano specificate le eventuali varianti urbanistiche (art. 208, comma 6, del
D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii.) necessarie in sede di approvazione dell’impianto in questione.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto; in particolare non viene analizzato,
di fatto, il PI e non si è approfondito il rapporto tra quanto previsto con la variante al PI approvata con
D.C.C. n. 9 del 25.07.2018; nell’ambito della procedura ex art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e
ii.), dovrà essere chiarito se l’intervento proposto ha bisogno, per essere realizzato, di variante urbanistica.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque di definire, nella successiva fase di approvazione del progetto, la necessità, o meno,
della variante urbanistica ex art.208.
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Dal punto di vista generale il progetto consiste in un aumento delle quantità e tipologie di rifiuti entranti e
un’implementazione delle attività di recupero con l’inserimento di nuovi macchinari. Il progetto non
prevede costruzioni edili e le attività di recupero si svolgono fra le strutture edili esistenti e i piazzali.
L’attività è svolta in due stabili industriali, uno di proprietà (capannone 1), l’altro stabile, identificato come
capannone 2 e capannone 3, ha delle parti in leasing e una parte di proprietà della ditta. L’area scoperta è
composta dal piazzale 1, di pertinenza del capannone 1, dal piazzale 2 di pertinenza dei capannoni 2 e 3 e
dal nuovo piazzale di 1260 m , posto a Sud rispetto all’area edificata, adibito allo stoccaggio di cassoni
scarrabili, contenenti materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto, e di sacchi vuoti.
Il sito risulta completamente recintato da muretti in calcestruzzo armato e da recinzioni in metallo.
Sul piazzale, posto a Sud, dotato di bacino di laminazione, viene stoccato solo il materiale che ha cessato la
qualifica di rifiuto, adeguatamente coperto. Sul parcheggio comunale, indicato con una superficie di 96 mq,
sono stoccati solo cassoni vuoti.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
La ditta è autorizzata in regime ordinario a recuperare rifiuti plastici tramite operazioni di selezione e
triturazione/macinatura, a mettere in riserva altre tipologie di rifiuti (metallo, carta) e a recuperare rifiuti di
legno. Di seguito sono descritte l’attività di recupero della plastica, attività principale, e le attività di
recupero di carta, vetro, legno e metallo.
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ATTIVITA’ 1: RECUPERO DELLA PLASTICA
Il recupero della plastica, effettuato in regime ordinario, si basa, come norma tecnica, al D.M. 5 febbraio
1998 e s.m.i.
Il recupero della plastica avviene secondo le seguenti fasi:
Arrivo del rifiuto in impianto - I rifiuti in arrivo seguono la “procedura di accettazione dei rifiuti”, riportata
nel paragrafo 2.1.3.5. I settori di accettazione visibili in planimetria sono funzionali all’operatività di tale
procedura.
Eventuale messa in riserva - Dopo che il carico di rifiuti è stato accettato è stoccato negli spazi inpiduati sia
all’esterno che all’interno del capannone, oppure direttamente lavorato.
Recupero:
Recupero in Capannone 1 – Linea 1
Recupero in Capannone 2 – Linea 2.1 e Linea 2.2
Recupero in Capannone 3 – Linea 3.1 e Linea 3.2
Gli aspetti ambientali per le attività sopra descritte si possono così riassumere:
AREA DI RECUPERO
Linea 1 - Emissioni in atmosfera (camino 1)
- Emissioni acustiche
- Recupero e Produzione di rifiuti
- Consumo risorse (energia elettrica)
Linea 2.1 e Linea 2.2 - Emissioni in atmosfera (camino 2)
- Emissioni acustiche
- Recupero e Produzione di rifiuti
- Consumo risorse (energia elettrica)
Linea 3.1 e Linea 3.2 - Emissioni acustiche
- Recupero e Produzione di rifiuti
- Consumo risorse (energia elettrica – acqua da acquedotto)
ATTIVITA’ 2: RECUPERO CARTA, VETRO, LEGNO E METALLO
L’attività di recupero dei rifiuti identificati come carta, vetro, legno e metallo si concretizza nella ricezione
dei rifiuti (procedura di ritiro), la loro messa in riserva ed eventuale selezione. Il materiale uscente non cessa
la qualifica di rifiuto.
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Il PROGETTO consiste:
Nell’aumento del quantitativo di rifiuti sottoposti ad operazioni di recupero, sino ad un massimo di
30.000 tonnellate/anno, e uno stoccaggio di 750 tonnellate di rifiuti di cui 625 in messa in riserva e 125 di
rifiuti prodotti.
Dai dati illustrati nel paragrafo dedicato agli impianti si può evincere che, con gli aggiornamenti tecnologici
apportati alle macchine operatrici le linee di recupero hanno questa capacità massima:
linea 1: 2,5 t/h
linea 2.1: 2,5 t/h
linea 2.2: 2,5 t/h
linea 3.1: 1 t/h
linea 3.2: 2 t/h (paragrafo 2.1.4.4)
Per una somma totale di 10,5 ton/h. L’impianto ha la possibilità di lavorare con tutte le linee e 24 ore su 24,
quindi per un massimo teorico di 252 ton/giorno. Considerando 220 giorni anno di attività si arriva
teoricamente a 55.440 tonnellate anno. L’azienda chiede 30.000 tonnellate anno, considerando in questo
numero anche i quantitativi di rifiuti che non vengono sottoposti a triturazione/macinazione attraverso le
linee sopraelencate.
L’implementazione di nuove attività di recupero e di adeguamento volumetrico su rifiuti identificati da
codici CER già autorizzati;
Recupero carta: si vorrebbe implementare il recupero della carta mediante l’installazione di una pressa,
rispondendo alla normativa tecnica del DM 5 febbraio 1998.
Recupero legno: l’azienda chiede di poter aggiustare i pallet di legno per recuperarne la funzionalità.
Adeguamento volumetrico: l’azienda sottopone ad adeguamento volumetrico alcune tipologie di rifiuti plastici
attraverso la linea 2.1. Praticamente i rifiuti, che rimangono tali all’uscita del processo, sono passati
attraverso un trituratore grossolano che li riduce ad una pezzatura più piccola senza provocare polvere.
L’intenzione è di sottoporre a questa operazione anche rifiuti costituiti da legno.
Inserimento di nuovi rifiuti, per i quali l’attività chiede le attività di recupero attuali e rinuncia dei codici
CER che identificano metalli ferrosi e non ferrosi.
L’azienda è un polo di riferimento per le molteplici attività agricole che insistono sul territorio del Sud
vicentino, attività agricole che, se non agevolate dall’art. 184 “classificazione”, comma 3) lettera a), del D.Lgs.
152/06 e s.m.i., devono provvedere all’allontanamento dei propri rifiuti come le attività
artigianali/industriali.
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Da qui nasce la richiesta di poter ricevere nuovi rifiuti, identificati dai CER riportati nella tabella sottostante,
tipici di aziende agricole o che effettuano attività di manutenzione del verde.
L’intenzione dell’azienda è operare sui nuovi rifiuti una messa in riserva e una selezione/cernita. Gli
eventuali materiali plastici, risultanti dalla selezione, che possono entrare nel ciclo di recupero dell’azienda,
saranno trattati in R3. La proprietà rinuncia ai codici CER appartenenti alle tipologie 3.1 e 3.2, non
rappresentando un mercato interessante per l’economia aziendale.
L’inserimento di altri macchinari:
un granulatore con suo abbattitore e nuovo camino di emissione in atmosfera – linea 3.2,
una pressa per la carta;
Nella linea 3.2 di deferrizzazione e separazione per induzione si richiede l’inserimento del nuovo
granulatore, in quanto, dopo aver effettuato la separazione dei metalli ferrosi e non ferrosi, si ha la necessità
di portare il materiale ad una pezzatura inferiore. Il granulatore sarà posto sotto aspirazione, il flusso d’aria
sarà depurato dalla polvere tramite un filtro a maniche avente le caratteristiche descritte in paragrafo 2.5.1.3
“Progetto Emissioni”, e sarà infine convogliato al camino 3, visibile nel nuovo lay-out.
Il compattamento della carta sarà effettuato tramite un impianto di imballaggio, composto da pressa
orizzontale, con capacità di impianto stimata in 2 ton/h.
Per quanto riguarda l’utilizzo di risorse naturali, lo schema a seguire riassume i consumi della ditta:
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Si ritiene necessario acquisire le seguenti integrazioni:
la relazione di studio preliminare ambientale presenta un’incongruenza nel dato di stoccaggio
richiesto per lo stato di progetto, che in differenti punti dell’elaborato è indicato una volta come 700
t (di cui 620 t in messa in riserva e 130 t prodotti, con somma delle due quote persa dal totale) e
un’altra volta come 750 t (di cui 625 t in messa in riserva e 125 t prodotti). Si ritiene necessario
precisare, a titolo integrativo, quale sia l’esatta consistenza del massimo stoccaggio richiesto;
verifica di conformità degli EoW rispetto alle Linee Guida emanate da ISPRA.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’inquinante principale sono le polveri da macinazione delle materie plastiche e nel progetto si prevede un
nuovo impianto di abbattimento, simile ai due già installati; non sono previste emissioni diffuse.
Attualmente le lavorazioni aspirate sono quelle dedicate alla linea 1 e alla linea 2.2. In particolare i due
impianti di aspirazione sono asserviti alle lavorazioni di macinazione dei mulini, mentre le lavorazioni di
triturazione non producono una polverosità tale da dover essere aspirata (scaglie di 10 cm). I due mulini
macinatori (linea 1 e linea 2.2) sono aspirati e asserviti a due sistemi di abbattimento delle polveri, costituiti
entrambi da un ciclone e un filtro a maniche, che convogliano l’aria depurata al camino 1 – linea 1 e al
camino 2 – linea 2.2 I due impianti di abbattimento polveri, asserviti ai camini 1 e 2, sono identici e sono
composti da un ciclone separatore e da un filtro a maniche.
Il progetto prevede un nuovo mulino nella linea 3.2 di deferizzazione e di selezione ad induzione, a questo
mulino sarà asservito un impianto di aspirazione, come quelli esistenti, che convoglierà le emissioni al cami-
no 3. L’impianto di abbattimento sarà composto dal ciclone e dal filtro a maniche successivo al ciclone:
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L’impianto di aspirazione sarà dotato di una ulteriore calata (proboscide) per permettere all’azienda di lavo-
rare nella postazione in prossimità del mulino con i macchinari mobili in dotazione, come, ad esempio, la
sega a nastro, attualmente utilizzata all’esterno.
Dalla figura sottostante emerge che:
il recettore più prossimo, cerchiato in rosso, è a circa 100 metri dal perimetro del sito occupato
dall’azienda, in direzione Nord Ovest.
Tutti i camini sono posizionati nel lato Sud Ovest del capannone,
Verso quel lato si apre la campagna e i primi recettori (in giallo) si trovano a circa 400 metri direzione
ovest e sud ovest, considerate le direzioni del vento prevalenti viste le rose dei venti dello studio ARPAV.
Figura 10: Primi recettori
Considerando l’esiguità delle portate ai camini (circa 1000 Nm /h), la dislocazione dell’azienda rispetto al
territorio circostante e la direzione prevalente del vento, si può desumere che le emissioni, dovute al
progetto della Esse Emme Plast S.r.l., possano considerarsi a impatto lieve.
Si rileva che, rispetto alle portate autorizzate per i due camini esistenti (3.200 Nm3/h), i controlli periodici
citati nello studio preliminare ambientale evidenziano valori difformi, più precisamente inferiori di oltre il
20% (attorno a 1.000 Nm3/h). Inoltre non è reperibile la portata prevista per il nuovo Camino 3. Si ritiene
necessario richiedere che siano precisati, a titolo integrativo, i dati di portata rimodulati per i camini
esistenti(n° 1 e n° 2) e il dato di progetto per il nuovo camino (n° 3).
Inoltre, fin d’ora, si ritiene necessaria, visto il notevole aumento della quantità di rifiuti previsti e la tipologia
che prevede anche il codice 20.02.01 rifiuti biodegradabili, una verifica dell’impatto odorigeno ante e post-
operam, secondo le specifiche tecniche disponibili sul sito internet della Provincia di Vicenza, tra gli
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"strumenti" a disposizione dei proponenti (http://www.provincia.vicenza.it/ente/la-struttura-della-
provincia/servizi/valutazione-impatto-ambientale/commissione-valutazione-impatto-ambientale)."
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Il territorio comunale di Asigliano Veneto è interessato da due bacini idrici di quarto livello, il Roneghetto,
tematismo verde, competenza del Consorzio Alta Pianura Padovana e il Ronego, tematismo azzurro,
competenza del Consorzio di bonifica Adige Euganeo. Lo Scolo Villanova raccoglie gli scoli dei campi posti
a Sud della Zona Industriale Villanova. Dalla cartografia del PATI è evidente come quei campi appartengano
al bacino scolante del Roneghetto, competenza del Consorzio di bonifica Adige Euganeo, mentre dagli
estratti delle cartografie dei Consorzi, quell’area risulta di competenza del Consorzio Alta Pianura Veneta.
La stazione 172 è posta nello scolo Lozzo in cui confluisce il Roneghetto, mentre la prima stazione di onito-
raggio del fiume Frassine, dopo la confluenza del Ronego, è la numero 203, in località Vescovana, quando il
corso d’acqua cambia nome in Canale Santa Caterina. La stazione 203 si trova ad una trentina di km lineari
dal sito in studio, non si presume pertanto che possa essere lontanamente rappresentativa della qualità delle
acque.
L'indice LIMeco, introdotto dal D.M. 260/2010 (che modifica le norme tecniche del D.Lgs. 152/2006), è un de -
scrittore dello stato trofico del fiume, che considera quattro parametri: tre nutrienti (azoto ammoniacale, azo-
to nitrico, fosforo totale) e il livello di ossigeno disciolto espresso come percentuale di saturazione.
Lo Scolo Lozzo, che raccoglie le acque di un’area di oltre 25.000 ettari, fra padovano e vicentino, solo
nell’anno 2011 ha raggiunto uno stato di qualità sufficiente.
Per quanto riguarda i potenziali impatti, l’attività fa uso di acqua a scopi industriali, nell’impianto di selezio-
ne ad umido, ma non è presente uno scarico in quanto l’impianto funziona a ciclo chiuso, con esigenza di
raccocco giornaliero per circa 50 litri/giorno.
Le acque utilizzate a scopo civile sono prelevate dall’acquedotto, convogliate in fossa imhoff, e scaricate in
subirrigazione: l’ubicazione e l’ispezionabilità dei sistemi di subirrigazione non sono reperibili nella docu -
mentazione di progetto.
L’azienda, come tipologia di attività, rientra nell’Allegato F del Piano di Tutela delle Acque. Sull’area sco -
perta insistono stoccaggi di materiale plastico, non coperti, sottoposti a dilavamento meteorico. L’area sco-
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perta attuale è composta dal piazzale 1, di pertinenza del capannone 1, dal piazzale 2 di pertinenza dei ca-
pannoni 2 e 3 e dal nuovo piazzale di 1260 m2, posto a Sud rispetto all’area edificata, adibito allo stoccaggio
di cassoni scarrabili, contenenti materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto, e di sacchi vuoti.
Quest’ultimo piazzale è dotato di bacino di laminazione delle acque meteoriche di 236,4 m2, necessario
all’ottenimento del permesso di costruire. Tale bacino è in terra, non è atto alla depurazione delle acque me-
teoriche ma solo al rispetto dell’invarianza idraulica. L’acqua del bacino è scaricata nello scolo campestre
adiacente. Non sono reperibili nella documentazione di progetto dati di controllo sulla qualità delle meteori-
che scaricate in acque superficiali dopo laminazione.
L’autorizzazione in essere prevede la raccolta delle acque meteoriche dai piazzali 1 e 2, dove sono stoccati ri-
fiuti e materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto. Successivamente i primi 6 mm di pioggia sono trattati,
mediante sistemi di disoleazione e sedimentazione, mentre la seconda pioggia viene scaricata direttamente
nella condotta comunale. Dopo essere stata trattata, anche la prima pioggia viene scaricata nella medesima
condotta, che raccoglie tutte le acque meteoriche della zona industriale e scarica nello stesso scolo campestre
(sul suolo) del bacino di laminazione relativo al piazzale nuovo.
Di seguito si riportano i principali dati descrittivi dell’impianto di depurazione delle acque di prima pioggia:
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Dai referti analitici si evince che i limiti di legge allo scarico sono stati rispettati.
Il progetto non prevede modifiche alla gestione delle acque meteoriche. Nello schema grafico sottostante è
riproposta la rete di collettamento delle acque meteoriche sovrapposta agli spazi dedicati al deposito di ma-
teriale. Le caditoie per lo sgrondo delle acque meteoriche sono tenute pulite e libere da ostacoli.
Si ritiene necessario acquisire le seguenti integrazioni:
si richiede di integrare descrizione e planimetria riportata sopra a pagina 11;
una caratterizzazione qualitativa dello scarico, su base analitica o descrittiva, in relazione alla
destinazione d’uso dell’area.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Nel 2013, ad integrazione dello studio Preliminare Ambientale, presentato, è stata eseguita una “Indagine
geologica ed idrogeologica”, dal dott. geol. Matteo Scalzotto, completa di campagna di indagine, al fine di
verificare l’effettiva vulnerabilità del sito a seguito delle indagini eseguite. Di seguito le conclusioni:
La relazione eseguita ha messo in evidenza come l’area in cui si trova la ditta Esseemmeplast è caratterizzata
dalla presenza di litotipi limoso-argillosi fino alla profondità variabile di 2-3 m con una falda superficiale
posta a – 1,6 m dal p.c.. L’analisi della vulnerabilità dell’acquifero con i nuovi dati a disposizione sul sito
specifico dimostrano come l’area possa essere classificata come area a vulnerabilità media e non a
vulnerabilità elevata. Questo è dovuto al fatto che il sito in esame è caratterizzato superficialmente (fino alla
profondità di2-3 m dal p.c.) da depositi limoso-argillosi e non da depositi sabbiosi come evidenziato nel
PATI.
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Poiché l’area su cui sorge l’attività si presenta completamente pavimentata non ci sarà nessun scarico diretto
sul suolo. Le acque meteoriche che dilavano i piazzali esterni verranno trattate con vasche di prima pioggia e
lo scarico avverrà sullo scolo posto sullo spigolo di SE, in cui si è verificata la presenza di litotipi superficiali
argillosi che proteggono la falda freatica sotterranea posta a -1,6 m dal p.c.. L’impatto sulla matrice acque
sotterranee è da ritenersi pertanto poco significativo
L’assetto edile attuale dell’impianto non cambia con il progetto proposto. Si ritiene quindi che l’indagine
geologica del dott. Scalzotto sia sufficiente per considerare la vulnerabilità della falda media.
Il progetto non implica altra occupazione di suolo o una modifica sostanziale della qualità e quantità dello
scarico, quindi l’impatto sulla componente Suolo-sottosuolo è da considerarsi invariato.
Si fa presente che la tubazione posta sotto al piazzale antistante la ditta, che convoglia le acque sul suolo, non
è asservita alla sola attività della Esse Emme Plast, ma anche alle altre attività operanti nella zona industriale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Il Piano Comunale di Classificazione Acustica di Asigliano Veneto inpidua l’area in cui è ubicato lo
stabilimento della Ditta e le aree confinanti con essa a nord a est e ad ovest in Classe V “Aree
prevalentemente industriali”. Attorno alla zona in classe V è presente una fascia di transizione con la classe
III, dove devono essere rispettati i limiti della classe maggiore ovvero della Classe V.
I ricettori più prossimi alla Ditta sono
• R1 a Nord di via XI Febbraio, a circa 150 metri a nord dell’Azienda, in classe III
• R2 a Sud di via XI Febbraio, a circa 100 metri a Ovest dell’Azienda, in classe V
• R3 su via Campostrino a circa 500 metri a Sud dell’Azienda, in classe III
Le sorgenti allo stato di progetto con i relativi valori di potenza acustica prese in considerazione dal presente
studio sono riconducibili principalmente a:
• Sorgenti impiantistiche: nuovo mulino in capannone 3 e relativo impianto di aspirazione convogliato al
camino 3. Utilizzando le misure effettuate nel capannone 1 dove è presente un impianto simile a quello
da installare si è stimato che il nuovo impianto cabinato genererà un livello acustico all’interno
del locale pari a 89 dB(A).
• Transito di mezzi pesanti da e per l’impianto.
Basandosi sui volumi di materiale in transito per la Ditta si stima che la situazione di progetto
comporti un incremento di traffico stimato in 26 veicoli pesanti al giorno lungo via XI Febbraio
distribuiti nell’arco delle 8 ore lavorative.
Sulla base di quanto riportato nello studio, si evince che:
il confronto tra i valori di rumorosità presso i ricettori ed i limiti acustici di immissione assoluta ha
evidenziato il rispetto dei limiti;
il confronto tra i valori di rumorosità presso i ricettori ed i limiti acustici di emissione ha evidenziato il
rispetto dei limiti;
il confronto tra i valori di rumorosità presso i ricettori ed il limite acustico differenziale ha evidenziato il
rispetto dei limiti;
il confronto tra i valori di rumorosità generati dal traffico attuale ed il traffico indotto ha evidenziato che
il progetto non apporta alcuna variazione alla situazione attuale.
La documentazione andrà integrata rispetto ai seguenti punti:
Al punto 3.2 dell’Allegato E “Relazione Ambientale”si indicano, come nuovi macchinari, n.1
granulatore con suo abbattitore e nuovo camino di emissione in atmosfera (linea 3.2) e n.1 pressa per
la carta; di questi solo il granulatore è menzionato nella documentazione in oggetto ed è
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indicata la sua ubicazione ma non è indicata la sua temporalità operativa e nemmeno quella
delle apparecchiature esistenti. Pertanto il giudizio sulla VPIA presentata riguarda il solo nuovo
macchinario “granulatore”ipotizzando che il calcolo consideri conservativamente un
funzionamento H24 delle apparecchiature esistenti e del granulatore; mancano tutti i dati relativi
alla pressa per la carta.
Nella documentazione presentata manca la sezione sui calcoli del modello Cadna che permetterebbe
di verificare i dati di input e di conseguenza gli output della simulazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, ovvero le onde elettromagnetiche che sono una
combinazione di campi elettrici e magnetici variabili e che si propagano nello spazio con le caratteristiche
del moto ondulatorio, si analizza quanto segue.
In merito al radon, premesso che la principale fonte di immissione di radon nell’ambiente è il suolo, insieme
ad alcuni materiali di costruzione, il Comune di Asigliano Veneto non rientra fra i comuni a rischio radon
(elenco scaricabile da ARPAV).
Nelle basi informative messe a disposizione della Regione sono riportate con dettaglio comunale le
percentuali di abitazioni attese superare il livello di riferimento di 200 Bq/m per tutti i 581 Comuni del
Veneto.
Relativamente alle Radiazioni non ionizzanti, non vi sono misure dei CEM sito specifiche, gli unici rilievi
sono stati eseguiti a Noventa Vicentina (nel 2019) e sono tutti risultati al di sotto dei limiti.
Ne consegue che, in relazione con il progetto, non si evincono relazioni degne di nota con tale tematica.
Relativamente alle radiazioni luminose, la cartografia regionale sulla luminanza dimostra che il territorio del
comune di Asigliano Veneto ricade quasi completamente nella categoria “Aumento della luminanza totale
rispetto la naturale tra il 300% ed il 900%”
L’azienda risulta dotato di un sistema di illuminazione tradizionale e si rende disponibile ad adeguare il
proprio impianto di illuminazione agli standard attuali; si richiede di presentare una proposta progettuale in
merito.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’area di indagine si inserisce nell’ambito di paesaggio n. 33 “Bassa Pianura tra i Colli e l’Adige” desunto
dall’Atlante Ricognitivo del Paesaggio. L’area è sita in una zona di fondovalle e, fra gli obiettivi e indirizzi di
qualità paesaggistica, al punto 26 è riportata la lista di obiettivi per la “Qualità urbanistica ed edilizia degli
insediamenti produttivi nei fondovalle”, di cui si riportano le indicazioni più pertinenti:
26a Inpiduare linee preferenziali di localizzazione delle aree produttive sulla base della presenza dei servizi e delle infrastrutture,
scoraggiando l’occupazione di territorio agricolo non infrastrutturato;
26b Promuovere il riordino urbanistico delle aree produttive esistenti in vista di una maggiore densità funzionale e un più razionale
uso degli spazi pubblici e dei parcheggi, di una razionalizzazione dell’approvvigionamento e della distribuzione dell’energia, dei
servizi comuni alle imprese e dei servizi ai lavoratori;
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26c Incoraggiare l’impiego di soluzioni insediative ed edilizie indirizzate verso un positivo ed equilibrato rapporto con il contesto e
verso una riduzione degli effetti di frammentazione;
26d Promuovere un migliore inserimento paesaggistico ed ambientale delle aree produttive (compresi gli allevamenti zootecnici
intensivi), anche sulla base di adeguati studi sulla percezione visiva e sociale;
26e Promuovere interventi di riordino e riqualificazione delle zone industriali ed artigianali in senso multifunzionale, con
particolare attenzione al commercio al dettaglio, ai servizi alle imprese ed ai lavoratori, alla continuità d’uso degli spazi anche al di
fuori degli orari di lavoro;
26f Incoraggiare iniziative di riqualificazione degli spazi aperti delle aree produttive esistenti e indirizzare il progetto di quelle nuove
verso una maggior presenza di vegetazione ed aree permeabili, anche con funzione di compensazione ambientale e integrazione della
rete ecologica;
26g Incoraggiare il miglioramento della qualità architettonica delle aree industriali, in particolare in direzione del risparmio
energetico, della biocompatibilità dell’edilizia, dell’uso razionale delle risorse.
Nel 2018 l’azienda ha eseguito un intervento di edilizia produttiva in deroga allo strumento urbanistico
generale, per il quale si è impegnata a realizzare e a mantenere in efficienza “le opere di mitigazione
costituite da un filare d’alberi d’alto fusto posto a dimora nella limitrofa area agricola e costituente una
cortina verde a completa mascheratura dell’intero stabilimento sia per la parte esistente che per la parte di
progetto”. Si reputa quindi che l’intervento proposto non sia in contrasto con il paesaggio circostante.
Nel 2018 l’azienda ha eseguito un intervento di edilizia produttiva in deroga allo strumento urbanistico
generale, per il quale si è impegnata a realizzare e a mantenere in efficienza “le opere di mitigazione
costituite da un filare d’alberi d’alto fusto posto a dimora nella limitrofa area agricola e costituente una
cortina verde a completa mascheratura dell’intero stabilimento sia per la parte esistente che per la parte di
progetto”; si richiede una tavola esplicativa con la tipologia di quanto messo in opera e il sistema di
manutenzione /gestione del verde.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’arteria stradale più importante, che si trova nei pressi dell’azienda, è la A31 (Valdastico Sud). In figura
sottostante è illustrato il percorso fra la posizione dell’attività, e il casello più prossimo al sito in studio (il
casello di Agugliaro), che dista circa 10 km, mentre il casello di Noventa Vicentina dista circa 12 km.
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Il percorso per arrivare al casello di Agugliaro si snoda attraverso la strada provinciale SP113, costituita da
un sedime adatto al trasporto pesante, e non attraversa nessun centro abitato. Il volume di traffico pesante
attuale prevede sette mezzi giornalieri conteggiati fra quelli che portano rifiuti e quelli che escono con il
materiale riciclato, che si traducono in quattordici passaggi giorno di mezzi pesanti, con capienza di carico di
circa 30 m
Il progetto, alla massima potenzialità prevista di 30.000 ton/anno, prevede, in proporzione con la capacità e il
numero di mezzi attuali, un massimo di ventisei mezzi pesanti al giorno, traducibili in cinquantadue
passaggi giorno. Si reputa che, vista la dislocazione dell’attività, la rete stradale possa tollerare tale
incremento.
Si evidenzia che lo studio preliminare ambientale non riporta rilievi di traffico sulla percorrenza giornaliera
media né della SP 3, né della strada di accesso al comparto industriale, e non sono presenti valutazioni sulla
interferenza dei veicoli indotti dichiarati nello studio rispetto alla viabilità principale.
Si ritiene opportuno suffragare tale valutazione con rilevamenti di traffico lungo la SP 3, al fine di valutare
l’effettivo volume di traffico giornaliero in una giornata tipo infrasettimanale, così da relazionare i passaggi
previsti di mezzi pesanti in progetto con i flussi attuali, di cui non è dato alcun riscontro numerico.
Si richiede di integrare la documentazione con:
esecuzione di un rilevamento di traffico finalizzato a definire l’entità del numero medio di veicoli
giornaliero e della percentuale di mezzi pesanti circolanti lungo la SP 3 (prendere in esame un
giorno infrasettimanale tipo);
valutazione del l livello di servizio della strada Provinciale in riferimento all’ora di punta mattutina
e/o serale;
fornire una stima delle provenienze dei veicoli indotti;
eseguire una valutazione sulla sostenibilità dell’interferenza dei veicoli indotti dall’intervento e i
veicoli circolanti lungo SP 3.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE, FLORA E FAUNA
L'ambito territoriale in cui si inserisce la committente è quello tipico della bassa pianura veneta, in questo
caso specifico parzialmente influenzato dai rilievi collinari dei Berici e degli Euganei, che ne caratterizzano il
profilo paesaggistico. Il valore strettamente naturalistico dell’ambito è scarso, a causa della semplificazione
del paesaggio agrario dovuta a pratiche colturali di tipo intensivo e in forma di latifondo e in questi ultimi
decenni a causa della crescita incontrollata dei centri abitati. La vegetazione di pregio dell’ambito è costituita
essenzialmente da saliceti ed altre formazioni riparie presenti lungo i corsi d’acqua principali e, benché
limitata, presenta buone caratteristiche naturalistico-ambientali.
Le campagne attualmente si presentano per lo più spoglie di alberi e siepi campestri a causa delle pratiche
agricole intensive, con ampie superfici quasi uniformemente coltivate a colza, mais, frumento, soia e
barbabietole, o con vigneti e frutteti. Da segnalare anche le coltivazioni a pioppo da cellulosa.
La rete ecologica risulta quindi frammentata ed è dominata dal tessuto agricolo e dalla rete di infrastrutture
di collegamento tra i poli economici regionali, come la A31 Valdastico Sud.
La biopermeabilità è limitata, con una prevalenza dei soprassuoli delle colture agricole rispetto agli
insediamenti, ciò comporta un significativo grado di reversibilità delle condizioni di frammentazione.
Si reputa che la componente biopersità non risenta in modo tangibile della realizzazione del progetto
Si richiede una integrazione per le componenti Paesaggio, Risorse Naturali/Agronomiche e Flora/Fauna, che
metta in evidenza lo stato delle citate “opere di mitigazione costituite da un filare d’alberi d’alto fusto posto
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a dimora nella limitrofa area agricola e costituente una cortina verde a completa mascheratura dell’intero
stabilimento sia per la parte esistente che per la parte di progetto”.
Tale struttura è abbozzata nella planimetria degli Elaborati grafici, senza alcuna specificazione. Se ne chiede
una analisi più approfondita sia dal punto vista vegetazionale, che dell’inserimento paesaggistico.
Da tale analisi dovrà essere verificata la opportunità di inserire o meno interventi di miglioramento
integrazione della cortina verde.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
L'area su cui insiste la committente è inserita nella Zona Industriale comunale.
Il sito più prossimo risulta essere IT3220037 “Colli Berici” - S.I.C. - a 4,42 km dalla committente; tutti gli altri
siti risultano essere a distanze maggiori ai 10 km.
La distanza risulta quindi la principale discriminante che permette di escludere effetti significativi negativi
del progetto sulla Rete Natura2000.
Tra area di progetto e siti S.I.C. e Z.P.S. sono presenti, inoltre:
→ la zona commercia ed industriale di Orgiano;
→ viabilità di ordine provinciale e comunale, di collegamento con la A31 Valdastico Sud;
→ aree agricole ad elevata utilizzazione e piccole aree urbane diffuse.
Questo sistema infrastrutturale, insieme al tessuto urbano diffuso, costituiscono un insieme di barriere
ecologiche che possono condizionare la mobilità di specie sia faunistiche che floristiche.
L'impianto di trattamento rifiuti oggetto del presente studio è esistente ed autorizzato, nonché confinante
con altri impianti produttivi all'interno della Zona Industriale di Asigliano Veneto.
L'intera Zona Industriale confina con aree ad elevata utilizzazione agricola, tipiche della bassa pianura.
Lungo il perimetro della committente la stessa ha provveduto a piantumare un filare arboreo ornamentale.
Alla luce di quanto fin qui esposto si può riassumere che:
la Esse Emme Plast S.r.l. si trova nella Z.I. di Asigliano Veneto e richiede l'incremento delle tipologie di
rifiuti, dei loro quantitativi e l’implementazione delle attività di recupero;
il territorio comunale di Asigliano Veneto si sviluppa nella parte della bassa pianura veneta che si
estende a sud dei Colli Berici e ad ovest dei Colli Euganei;
le distanze tra siti della Rete Natura 2000 e area di progetto sono superiori ai 4 km e tra essi e l'area di
progetto sussistono barriere antropiche;
il rispetto della normativa vigente in materia ambientale garantiranno la tutela delle aree naturali;
non è prevista alcuna azione tra quelle che determinano la vulnerabilità dei siti elencati;
l'intervento in progetto ricade all'esterno dei confini di S.I.C. e Z.P.S. per cui è stata presentata una
relazione tecnica finalizzata ad attestare che con ragionevole certezza che il progetto proposto non possa
arrecare effetti pregiudizievoli per l'integrità dei siti della Rete Natura2000 considerati, premesso quanto alle
pagine precedenti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Rispetto alla verifica di assoggettabilità effettuata nel 2013, gli impatti aggiuntivi sono dovuti ad un aumento
delle emissioni e del traffico, ma sono considerabili come trascurabili nel contesto.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
Osservazioni
Il Comune di Asigliano ha presentato le seguenti osservazioni, ritenendo il sito non è idoneo ad un ulteriore
ampliamento delle quantità dei rifiuti da trattare, per le seguenti motivazioni:
a) la “ditta” occupa all’esterno della proprietà un parcheggio comunale di mq. 96 autorizzato esclusivamente
(autorizzazione annua) per la sosta di scarrabili ed un ulteriore parcheggio pubblico (libero) per la sosta di rimorchi,
inoltre è solita ad eseguire manovre di scambio di scarrabili in strada (per mancanza di spazio all’interno dello
stabilimento);
La sopracitata tematica descritta in sede di osservazioni del comune e di controdeduzioni della ditta è stata affrontata
nell’ambito delle valutazioni di cui al presente parere, all’interno della matrice relativa alla “Caratterizzazione
dell’impatto viabilistico”, pur riguardando un’area esterna alla proprietà e quindi non oggetto di autorizzazione.
b) la Z.T.O. dove ricade l’intervento è priva di fognatura nera, mentre le acque meteoriche dei piazzali, dopo il
trattamento di prima pioggia, vengono convogliate allo scarico in acque superficiali (fossato di scolo agricolo posto a sud
dello stabilimento);
c) gran parte dei rifiuti da trattare sono stoccati all’aperto e pertanto sono soggetti al dilavamento delle acque
meteoriche;
La sopracitata tematica descritta in sede di osservazioni del comune e di controdeduzioni della ditta è stata affrontata
nell’ambito delle valutazioni di cui al presente parere, all’interno della matrice relativa alla “Caratterizzazione
dell’ambiente idrico” ed alla “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
d) visivamente, lo stabilimento ad oggi appare saturo, tale da far sembrare difficoltoso un ulteriore ampliamento del
quantitativo di rifiuti;
La sopracitata tematica descritta in sede di osservazioni del comune e di controdeduzioni della ditta che riguarda, di
fatto, la congruità del Lay-out proposto dalla ditta rispetto alle quantità di rifiuti trattati (All. 2 - Elaborati
Grafici.pdf) sarà oggetto di specifica prescrizione.
e) che in caso di incendio (materie plastiche ad alta infiammabilità), considerato che i piazzali sono stivati, l’intervento
dei Vigili del Fuoco sarà di certo poco agevole.
La sopracitata tematica descritta in sede di osservazioni del comune e di controdeduzioni della ditta sarà oggetto di
approfondimento e valutazione, con gli organi preposti, in sede di autorizzazione unica, art. 208 D.Lgs. 152/2006.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto e quanto prodotto dal Comune di
Asigliano Veneto risulta analizzato ed oggetto anche di specifiche prescrizioni.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
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Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento acustico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Alla luce di quanto analizzato si ritiene l’intervento compatibile pertanto, si esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2) Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione, la ditta dovrà presentare un documentazione aggiornata per i
seguenti aspetti:
- verifica dell’impatto odorigeno ante e post-operam, secondo le specifiche tecniche disponibili sul sito internet della
Provincia di Vicenza, tra gli "strumenti" a disposizione dei proponenti (http://www.provincia.vicenza.it/ente/la-
struttura-della-provincia/servizi/valutazione-impatto-ambientale/commissione-valutazione-impatto-ambientale).",in
considerazione della previsione di gestione rifiuti biodegradabili (CER 20.02.01);
- verifica di conformità degli EoW rispetto alle Linee Guida emanate da ISPRA, in particolare per quanto riguarda la
Tabella 4.1 per quanto riguarda i criteri e la Tabella 4.3 per quanto riguarda le condizioni
- definire la necessità, o meno, di procedere con puntuale variante urbanistica;
- adempiere alle prescrizioni del parere del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo di cui al prot.n. 3181 del 12/03/2020;
- adempiere alle prescrizioni del parere del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta di cui al prot.n. 2410 del
07/03/2020;
- presentazione di un nuovo Lay-out che dimostri la congruità rispetto all’osservazione proposta dal Comune di
Asigliano veneto;
- una procedura per la valutazione e controllo sullo stato di integrità delle pavimentazioni, che preveda una periodicità
esplicita per le perse attività svolte.
3) Successivamente al rilascio del provvedimento autorizzativo, l’azienda dovrà:
- effettuare una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenzial e e del limite di
emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con
modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia
con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico.
4) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al
ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati
(chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di
collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
Vicenza, 16 luglio 2020
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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