determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1201 DEL 17/10/2018

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: ECOFER POZZATO SRL
     PROGETTO: RINNOVO AUTORIZZAZIONE IMPIANTO RECUPERO RIFIUTI
     METALLICI CON AUMENTO DELLE QUANTITÀ TRATTABILI E AMPLIAMENTO
     DELL’ATTIVITÀ  ALL’INTERNO  DI  UN   EDIFICIO   ADIACENTE.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTICELLO CONTE OTTO

                            IL DIRIGENTE


     Vista la documentazione presentata con nota prot. 35724 del 29-05-2018, da parte della ditta Ecofer
     Pozzato srl con sede legale in Via dell’Industria n.34 in comune di Monticello Conte Otto e relativa
     al progetto di un “ Rinnovo autorizzazione impianto recupero rifiuti metallici con aumento delle
     quantità trattabili e ampliamento dell’attività all’interno di un edificio adiacente.” nel medesimo
     sito e richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del
     D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 12-06-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.



copia informatica per consultazione
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 17-10-2018, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     21/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.

     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020.

     Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019.


                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Ecofer Pozzato srl con sede legaleVia dell’Industria n.34 in
        comune di Monticello Conte Otto e relativa al progetto di un “ Rinnovo autorizzazione
        impianto recupero rifiuti metallici con aumento delle quantità trattabili e ampliamento
        dell’attività all’interno di un edificio adiacente.” nel medesimo sito è escluso dalla
        procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R.
        4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 21/2018 allegato alla presente
        determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Monticello
        Conte Otto, comune di Dueville, ad ARPAV, all’ULSS n.8, Consorzio di Bonifica Alta
        Pianura veneta ;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).




copia informatica per consultazione
        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.

                             INFORMA

     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 17/10/2018



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1201 DEL 17/10/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:     ECOFER      POZZATO        SRL
     PROGETTO: RINNOVO AUTORIZZAZIONE IMPIANTO RECUPERO RIFIUTI
     METALLICI CON AUMENTO DELLE QUANTITÀ TRATTABILI E AMPLIAMENTO
     DELL’ATTIVITÀ  ALL’INTERNO  DI  UN   EDIFICIO   ADIACENTE.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTICELLO CONTE OTTO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 18/10/2018.


     Vicenza, 18/10/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                    ECOFER POZZATO S.R.L.
                            PARERE N. 21/2018

     Oggetto: Rinnovo autorizzazione impianto recupero rifiuti metallici con aumento delle quantità trattabi-
     li e ampliamento dell’attività all’interno di un edificio adiacente.
     PROPONENTE:            ECOFER POZZATO srl
     SEDE LEGALE:           Via dell’Industria n.34 – Monticello Conte Otto
     SEDE INTERVENTO:         Via dell’Industria n.34 – Monticello Conte Otto
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità a V.I.A..
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        Dueville
     DATA DOMANDA:           29 maggio 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:        12 giugno 2018
     DATA INTEGRAZIONI:        05 settembre 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - - Domanda verifica assoggettabilità;
      - - Relazione di screening di valutazione di impatto ambientale;
      - - Dichiarazione di non necessità di avvio procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale;
      - - Planimetria generale - layout depositi:
      - - Planimetria rete acque;
      - - Piano di emergenza aziendale;
      - - Valutazione previsionale di impatto acustico;
      - - Certificazione ISO 900 1:2015;
      - - Certificazione ISO 1400 1:2015;
      - - Certificazione Reg (UE) n° 333:2011;
      - - Certificazione Reg (UE) n° 715/2013.

                               PREMESSE
     La ditta è attualmente autorizzata all’esercizio dell’impianto per messa in riserva (R13) di rifiuti speciali, pe-
     ricolosi e non pericolosi, e recupero (R4) di rifiuti speciali, non pericolosi, costituiti da metalli ferrosi e non
     ferrosi. L’autorizzazione vigente ha validità fino al 01/12/2018.
     L’attività consiste nella raccolta, il trasporto, il recupero di rifiuti non pericolosi con prevalenza di materiali
     ferrosi e si svolge su una superficie complessiva attuale di 5500 mq di cui circa 1500 mq coperti; tale superfi -
     cie complessiva ascende, in base al progetto in valutazione, a 6850 mq di cui circa 2400 mq coperti.
     Le operazioni di trattamento modificano solamente la forma fisica e/o la composizione del rottame (separan-
     do e/o eliminando eventuali elementi, materiali e/o componenti di natura non metallica che non sono recu-
     perati dall’azienda) e, a seconda dei casi, possono essere eseguite anche a cascata.

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     Le Materie Prime Secondarie (MPS) o materiale End of Waste (di seguito EoW) per industria metallurgica ot -
     tenute dalle operazioni di trattamento sopra descritte, sono quindi trasferite nelle zone previste per il loro
     stoccaggio.
     La modifica oggetto della presente istanza consiste nell’ampliamento dell’attività, sfruttando gli spazi coper-
     ti del capannone adiacente, confinante con la proprietà.
     L’ampliamento prevede l’aumento delle quantità ricevibili e trattabili fino a 450 t/giorno accompagnato
     dall’aumento delle quantità di rifiuti stoccabili in magazzino (dalle 700 t fino a 1700 t). I restanti materiali
     presenti a magazzino sono costituiti da materie prime secondarie.
     Dal punto di vista qualitativo il progetto non prevede variazioni rispetto alle attuali tipologie di rifiuti rice -
     vuti e avviati a recupero (in proprio o presso terzi); la richiesta, inoltre prevede, in affiancamento alle opera-
     zioni di recupero attualmente autorizzate (R4 ed R13), di poter effettuare anche l’attività di R12 (scambio di
     rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11) senza che ciò comporti variazioni a struttu-
     re o impianti.
     L’azienda ha di recente avuto disponibilità del capannone adiacente lo stabilimento che si intenderebbe nel
     prossimo futuro adibire a deposito di rifiuti costituiti da metalli non ferrosi provenienti da ecocentri, da pri -
     vati, da attività artigianali e industriali.
     Il capannone oggetto di futuro utilizzo è costituito da una struttura prefabbricata in elementi di cemento ar-
     mato.
     L’area oggetto di ampliamento è completamente pavimentata (cemento).

                              UBICAZIONE
     La ditta confina a Nord con via Chiuppese, in Comune di Monticello Conte Otto, a Sud e a ovest con capan -
     noni di altre ditte, a Est con altra ditta e con via dell’Industria.
     Lo stabilimento è ubicato nella Zona Industriale di Monticello Conte Otto in via dell’Industria alla quale si
     accede da via del Progresso; accesso e partenza dei materiali dall’impianto rimarrebbero dal civico 34 mentre
     il civico 23 potrebbe servire per accesso manutentori o altri fornitori a fronte di esigenze specifiche riguar -
     danti la gestione dell’immobile.




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                               Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Monticello Conte Otto;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
     • Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Speciali;
     • Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ;
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale non sufficientemente descritto,
     in particolare non risultano esaminati: il PTRC vigente, il Piano di Gestione Rischio Alluvioni, il PAT del
     comune di Monticello Conte Otto ed il PAT del comune di Dueville per le aree contermini; sono inoltre a
     analizzare, se presenti, il PI del comune di Monticello Conte Otto ed il PI del comune di Dueville per le aree
     contermini.
     Per quanto riguarda i piani analizzati, invece, si ritiene necessario rapportare le problematiche evidenziate
     con il progetto:
     - per il PTCP, nell’analisi della tav. 2.5 (carta del rischio idraulico) si afferma che “ … il sito aziendale ricade
     in un ambito classificato R1 del punto di vista del rischio idraulico dal Piano Provinciale di Emergenza,
     corrispondente ad un livello di rischio moderato (art. 10) … “;


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     - per il Piano Regolatore Generale del Comune di Monticello C. Otto, nello S.P.A. si afferma che “ … La parte
     esistente dell’impianto è parzialmente interessata dalla fascia di rispetto dell’elettrodotto, mentre il nuovo
     plesso ne è escluso: … “;
     - per il Piano Regionale di Tutela delle Acque, si afferma che “ … Il sito aziendale ricade all’interno di una
     zona caratterizzata nel complesso da differenti gradi di vulnerabilità: l’impianto sorge comunque a monte di
     una zona con prevalente giudizio “medio” (colore verde). … “, in realtà, nell’area interessata dall’impianto,
     nella fig. 2.2 (Carta della Vulnerabilità intrinseca della falda freatica della pianura veneta), il Gradi di
     Vulnerabilità è indicato come “Estremamente elevato (Ee)” - valore sintacs 80-100; la fig. 3.19 (Carta dei
     territori comunali con acquiferi confinati opregiati da sottoporre a tutela). inserisce il comune di Monticello
     Conte Otto proprio tra quei comuni con “acquiferi pregiati da sottoporre a tutela”; si ritiene che detto
     capitolo debba essere maggiormente approfondito rapportandosi analiticamente con quanto indicato a
     riguardo dal PTA;
     - per Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Speciali, si afferma che “ ... l’area in oggetto della presente
     relazione non risulta sottoposta a nessuno dei seguenti vincoli, in realta tutta l’area interessata è sottoposta a
     vincolo paesaggistico (corsi d’acqua).
     In considerazione che per quanto previsto dal Piano (Elaborato A Normativa di Piano – Titolo IV
     Localizzazione e gestione degli impianti - articolo 16 comma 3) “ … Gli impianti in esercizio in aree di
     esclusione assoluta, di cui all’art. 13, all’entrata in vigore del presente Piano, sono tenuti ad adeguarsi nel
     rispetto delle migliori tecniche disponibili. Non sono consentite inoltre modifiche sostanziali che comportino
     un aumento della potenzialità complessiva di trattamento annua e l’aumento dei quantitativi di rifiuti
     pericolosi trattati. … “ e (Allegato A - punto 1.3.1 Vincolo paesaggistico, Elaborato D – Programmi e Linee
     Guida – 1 Criteri per la definizione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e
     smaltimento dei rifiuti), che indica che per le aree tutelate al sensi degli artt. 10, 11 e 134 del D.Lgs 42/2004 è
     esclusa la realizzazione di impianti appartenenti ad ogni tipologia impiantistica.
     In considerazione del fatto che l'intervento in questione riguarda un impianto in esercizio all’entrata in
     vigore del suddetto piano e che l’impianto è situato in un area di esclusione assoluta, di cui all’art. 13,
     occorre precisare con chiarezza se la proposta di modifica prevede un aumento della potenzialità
     complessiva di trattamento annua e non prevede l’aumento dei quantitativi di rifiuti pericolosi ovvero dovrà
     essere previsto l’adeguamento dell’impianto alle cosiddette “migliori tecniche disponibili”.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     La ditta ECOFER Pozzato s.r.l. effettua la raccolta, il trasporto, il recupero di rifiuti non pericolosi con
     prevalenza di materiali ferrosi ed è iscritta al registro provinciale, quale ditta che effettua operazioni di
     recupero rifiuti con procedura semplificata per l’esercizio dell’impianto per messa in riserva (R13) di rifiuti
     speciali, pericolosi e non pericolosi, e recupero (R4) di rifiuti speciali, non pericolosi, costituiti da metalli
     ferrosi e non ferrosi.
     Totale superficie complessiva attuale: 5500 mq di cui circa 1500 mq coperti
     Totale superficie complessiva futura: 6850 mq di cui circa 2400 mq coperti
     La ditta Ecofer Pozzato s.r.l. si estende attualmente su una superficie complessiva di 5500 m2, di cui 1500 m2
     costituiti da superficie coperta (capannone, palazzina zona uffici) e i rimanenti 4000 m2 da piazzale esterno.


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     L’area di cui si chiede venga ricompresa in autorizzazione è di circa 1350 m2 di cui circa m2 900 coperti e cir-
     ca m2 450 scoperti.
     Il capannone oggetto di futuro utilizzo è costituito da una struttura prefabbricata in elementi di cemento ar-
     mato con parte superiore in pannelli compositi a tamponamento laterale e copertura a capriata e l’area og -
     getto di ampliamento è completamente pavimentata (cemento).
     Non sono previste modifiche agli impianti o agli edifici attualmente presenti nell’area bensì la sola “connes -
     sione” operativa tra area esistente e area oggetto di ampliamento mediante rimozione di parte della barriera
     di confine e correlata rivisitazione della viabilità e degli spazi di stoccaggio materiali.
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     Le operazioni di trattamento a maggiore criticità ambientale vengono svolte all’interno del capannone esi-
     stente, ove sono presenti due impianti, l’area di messa in sicurezza e bonifica da olii e rifiuti estranei e il la-
     vaggio fisico, mentre nel nuovo capannone si attuerà il solo stoccaggio di materiali.
     Con l’istanza presentata la ditta intende inserire anche l’operazione (R12).




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     Tutti i materiali gestiti dalla ditta (sia quelli in ingresso, che i materiali in uscita, siano essi rifiuti o materie
     prime secondarie derivanti dalle operazioni di recupero), sono gestiti tramite specifiche procedure interne,
     conformi allo standard ISO 14001 relativamente al quale l’azienda è certificata.
     Rifiuti in ingresso
     In particolare per la fase di accettazione, tutti i materiali in ingresso sono sottoposti ad una valutazione preli -
     minare attuata tramite l’acquisizione di dati dal produttore (al primo conferimento ed in seguito a variazioni
     significative nel processo di origine).
        • Materiali non pericolosi: l’azienda acquisisce le informazioni necessarie a verificare la conformità
          del materiale tramite compilazione di una specifica scheda da parte del produttore. La veridicità del -
          le informazioni riportate nella scheda è controllata dallo stesso trasportatore prima del viaggio del
          materiale verso l’impianto, onde limitare il rischio di dover respingere il carico.
        • Rifiuti pericolosi “puri”: oltre alla compilazione della specifica scheda dati da parte del produttore,
          l’azienda può acquisire eventuali analisi di caratterizzazione o le schede di sicurezza necessarie a ve-
          rificare la corretta attribuzione delle classi di pericolo del rifiuto.
        • Rifiuti con “codici specchio”: la specifica scheda dati è integrata da una descrizione di dettaglio del
          processo produttivo che dà origine al rifiuto e da tutte le ulteriori informazioni necessarie alla valu-
          tazione completa del rifiuto, tra cui schede di sicurezza delle sostanze e dei preparati che entrano in
          contatto con il materiale, analisi, documentazione fotografica, relazione merceologica o altro.
     I rifiuti in uscita dall’impianto sono regolarmente accompagnati da formulario di identificazione FIR, e con -
     feriti a soggetti autorizzati alle attività di recupero o smaltimento
     In relazione al Quadro Progettuale si ritiene necessario richiedere quanto segue:
     - riconsiderare quanto riportato nello Studio Preliminare: "I rifiuti prodotti dal trattamento dei rifiuti sono
     generalmente riconducibili alla famiglia 19.12.XX, ad esclusione delle acque di lavaggio che sono smaltite
     con codice 12.01.03" in quanto al CER 12.01.03 corrisponde la definizione "limatura e truccioli di materiali
     non ferrosi" come riportato anche nella tabella di capitolo 2.4 dello studio preliminare;
     - evidenziare descrizioni di maggior dettaglio, anche a titolo esemplificativo, sui codici rifiuti aventi defini -
     zioni generiche quali 100299, 101099, 160216, 200307;
     - procedure gestionali nel trattamento del codice CER 160104*;
     - relazione esiste tra tali materiali e l'autorizzazione in vigore o le variazioni in predicato rispetto alla tavola
     "6 ECO_planimetria generale_rev 2018.pdf", dove appare una zona definita "S" sul lato Nord dell'edificio ac -
     quisito, destinato ad ospitare "Materia prima secondaria da terzi".
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
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                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Le emissioni sono riconducibili alle seguenti tipologie:
     • Emissioni provenienti dalla caldaia a metano (poco significative): non sono previste modifiche all’impian -
     to; il nuovo stabile non è riscaldato.
     • Fumi da taglio con cannello ossiacetilenico mobile (ridotto inquinamento): non si prevede un significativo
     aumento del suo utilizzo dal momento che le attività di riduzione volumetrica mediante taglio continueran-
     no ad essere effettuate prevalentemente presso i fornitori.
     • Polveri provenienti dal materiale movimentato: la riorganizzazione del lay out interno con la realizzazione
     di box metallici per un migliore impilamento dei materiali e prelievo degli stessi dall’alto unitamente alla li -
     mitazione negli spostamenti laterali con pala meccanica dovrebbe limitare la diffusione delle polveri; i setto-
     ri produttivi grazie ai quali si punta inoltre ad aumentare le quantità trattate sono persi da quello edile (at-
     tualmente il più critico da tale punto di vista); la modifica oggetto della presente istanza prevede in partico -
     lare l’occupazione di un capannone di deposito chiuso con conseguente riduzione dell’impatto complessivo
     determinato dalle eventuali polveri sollevate durante la movimentazione.
     • Emissioni veicolari (fumi di combustione): l’aumento dei quantitativi di rifiuti trattabili, secondo la stima
     formulata al paragrafo 4.2.3, porterà ad un graduale incremento del traffico da e per l’impianto fino ai circa
     50-60 passaggi al giorno, corrispondenti a circa 4 passaggi/ora, che si confida potranno in parte essere com-
     pensati mediante una più efficiente gestione del parco mezzi (facilitata dal maggiore bacino di utenza) volta
     a limitare i viaggi a vuoto o con carico parziale. Considerato il traffico veicolare che insiste nella zona, il vo -
     lume di traffico connesso con l’attività aziendale, anche in seguito alla modifica oggetto della presente istan -
     za, appare ininfluente (stimabile nello 0.3% dei passaggi diurni in statale). Anche il traffico indotto dal per -
     sonale aziendale viene considerato non significativo visto il limitato numero di dipendenti.
     • Emissioni da gruppo elettrogeno: il gruppo elettrogeno comporta attualmente importanti consumi di gaso-
     lio, che però si stima dovrebbero ridursi drasticamente non appena saranno concluse le pratiche già avviate
     con Enel per l’aumento dell’energia elettrica approvvigionata dalla cabina presente accanto al nuovo stabile,
     che consentirà di sospendere l’utilizzo del gruppo mantenendolo per le sole situazioni di emergenza.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     La relazione analizza la caratterizzazione ecologico-funzionale e qualitativa (dal punto di vista biologico e
     chimico) del tratto prossimale della roggia Pila, che scorre in comune di Monticello Conte Otto, poco dopo la
     sua sorgente (si tratta di un corso d’acqua di risorgiva) in Comune di Dueville. Ciò in considerazione dello
     scarico delle acque meteoriche che la ditta Ecofer convoglia in un fossato, affluente laterale sinistro della rog-
     gia.
     La roggia Pila nasce in comune di Dueville da polle di risorgiva all’interno della zona industriale posta a Est
     della SS Marosticana e lungo il suo corso riceve gli apporti di altre rogge della stessa origine, l’ultima delle
     quali scorre proprio sul retro della proprietà ECOFER, sul lato nord di via Chiuppese andandosi a gettare
     nella roggia pochi metri prima della confluenza con il fossato ove scarica le acque meteoriche la ditta. Qual -
     che centinaio di metri più a valle la roggia Pila si getta nell’Astichello, corso d’acqua che ha la medesima ori -
     gine, che è lungo circa 7 km e che confluisce nel Bacchiglione nei pressi di Parco Querini in città di Vicenza.
     Regime idrico portante

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     In base alle informazioni disponibili relativamente alla Provincia di Vicenza, si è potuto risalire al regime
     idrico del sottobacino dell'Astichello che, essendo un fiume di risorgiva che nasce fisicamente a monte di Ca-
     vazzale dall'unione di numerose canalette risorgive tra cui la roggia Pila (corpo idrico recettore del fossato in
     cui Ecofer scarica le acque meteoriche), nella parte superiore ha una tipica tipologia risorgiva con fondo
     ghiaioso-sabbioso, vegetazione acquatica e portate ridotte che dipendono principalmente dalla falda da cui
     sgorga, a sua volta legata alle vicende climatiche.
     Come descritto nello Studio di Impatto Ambientale redatto da ECOFER Pozzato nel 2005, dalle sezioni di
     misura risulta per la roggia Pila una portata di circa 110 l/s, per poi accrescere a valle di Cavazzale pentan -
     do discreta (1-2 m3/s) con substrati fangosi e vegetazione acquatica più rada.
     Lo scarico di acque meteoriche della ditta, come risulta dai calcoli inviati al Consorzio di Bonifica per il rila-
     scio del parere allo scarico, è stato stimato avere portate non superiori a 21 l/s, pari al massimo a circa un
     quinto della portata del corpo recettore.
     Il risultato dell’analisi condotta durante la redazione dello Studio di Impatto Ambientale del 2005 è in linea
     con quanto riportato nello studio in riferimento alle analisi di ARPAV nel caso specifico del fiume Astichel -
     lo, in cui confluisce la roggia Pila e considerato che la modifica proposta nulla determina in termini di impat-
     to diretto sulla roggia non essendo previsti scarichi diretti dalle nuove superfici non la ditta non ha ravvisata
     la necessità di aggiornare con analisi di dettaglio questa sezione.
     Si ritiene necessario un aggiornamento di tale sezione, sia con riferimento all’evidenza di adeguamento a
     quanto richiesto dal PTA, sia per gli aspetti di seguito descritti.
     La situazione post-ampliamento viene descritta come non persa dall'attuale in quanto il nuovo stabile, che
     avrà funzione di deposito e non genererà reflui industriali, dispone di una rete di raccolta delle acque meteo -
     riche a sè stante, collegata alle condotte comunali.
     Tuttavia la situazione attuale merita una migliore descrizione. In particolare dallo studio della tavola "7
     ECO_planimetria rete acque_rev 2018.pdf" risulta:
     a) che le acque da tetto del primo capannone sono portate in pozzi perdenti posizionati nel lato est, mentre il
     troppo pieno delle stesse acque è posizionato nel lato ovest, ma non ne viene descritto il destino e quindi ne-
     cessita di chiarire rispetto a quali valutazioni le acque da tetto sono conferite in pozzi perdenti piuttosto che
     in superficiale come avviene per le acque depurate di piazzale;
     b) che la rete di trattamento delle acque da piazzale non prevede la raccolta di prima pioggia ed è basato su
     un impianto di trattamento (grigliatura, sedimentazione, disoleazione) in grado di trattare 80 litri/sec. Non
     risulta tuttavia chiaro quale possa essere il volume d'acqua convogliato da piazzale nell'unità di tempo in
     caso di forti acquazzoni e quale sia il destino dell'acqua in eccesso rispetto alla capacità dell'impianto. Allo
     stesso modo non risulta descritto il comportamento della rete di smaltimento nel caso di "raggiungimento
     del massimo volume di invaso degli olii collegato a segnale di allarme e visivo", come indicato a pag. 27 del -
     lo Studio Preliminare;
     c) chiarire la funzione dell'"impianto di filtrazione" posizionato nel primo stabile nell'angolo NO che non ri-
     sulta essere descritto nello Studio preliminare;
     d) non descritta (per esempio con i Rapporti di Prova previsti dal punto 29 dell'autorizzazione 123/2010 del -
     la Provincia) la qualità delle acque da piazzale al pozzetto di scarico relativamente al valore dei parametri ti -
     pici dell'impianto con particolare attenzione alla presenza di idrocarburi, SST e alla concentrazione di metalli
     (per esempio il Fe e gli anfoteri come Al e Zn) dal momento che l'impianto appare sprovvisto di step di pre -
     cipitazione alcalina e scambio ionico.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


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     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Dal punto di vista morfologico, il territorio si inserisce in una zona pianeggiante debolmente inclinata verso
     Sud e le quote dei terreni sono comprese tra 43 e 44 metri s.l.m.
     L’area in esame, dal punto di vista geologico strutturale ed idrogeologico, si colloca nella porzione
     immediatamente al di sotto della linea delle risorgive, caratterizzata da forte variabilità litostratigrafica e da
     abbondanza di acqua nel sottosuolo.
     Il sito Ecofer aziendale ricade in un ambito identificato come “Materiali alluvionali, fluvioglaciali, morenici o
     lacustri, a tessitura prevalentemente limo-argillosa (L-ALL06)”: relativamente al tema geologico non si
     segnalano incompatibilità del progetto.
     In tal senso merita ricordare che l’area oggetto di ampliamento è - completamente pavimentata (cemento)
     - non rientra in zone classificate a pericolosità idraulica o geologica;
     - non risulta in zona a rischio sismico;
     - non risulta in area esondabile ed è lontana da zone di laminazione.
     Dal punto di vista idrogeologico il sito in esame, ubicandosi nella zona immediatamente al di sotto della
     linea delle risorgive, è caratterizzato da una falda idrica a debole profondità, seguita da più falde in
     pressione contenute entro i livelli più permeabili e separate tra loro da strati a bassa conducibilità idraulica.
     L’acqua utilizzata in azienda proviene da pozzo (utilizzata per uso irriguo e in piccola parte igienico -
     sanitario) e da acquedotto (utilizzata per scopo potabile, igienico-sanitario e per l’impianto di lavaggio).
     Più in dettaglio il pozzo ha una portata di 0,2 l/s e la quantità giornaliera consumata è pari a 270 l. I consumi
     nel corso del 2017 dell’acqua sotterranea emunta da pozzo sono stati pari a 100 mc.
     I consumi di acqua da acquedotto (gestito da AIM spa) sono circa 187 mc/anno.
     L’ampliamento non comporterà alcun incremento significativo nei predetti consumi idrici.
     l’impianto sorge a monte di una zona con prevalente giudizio “medio” in quanto a vulnerabilità della falda.
     In ogni caso le strutture presenti (caratterizzate da pavimentazioni impermeabili e sistemi di contenimento,
     rete di raccolta e impianto di trattamento delle acque meteoriche, procedure di prevenzione e
     tamponamento degli sversamenti accidentali) consentono di garantire efficaci azioni di presidio, atte a
     scongiurare possibili interferenze con la falda. Inoltre, non sono presenti punti di captazione la cui zona di
     rispetto (raggio = 200 metri) intercetti l’area interessata dall’impianto: il pozzo idropotabile più vicino si
     trova infatti a circa 350 m dal sito.
     In sintesi il sito in argomento:
      - dal punto di vista geolitologico e geostrutturale appare sufficientemente caratterizzato attraverso
     l’acquisizione recente di dati alla scala delle prime decine di metri di sottosuolo (indagini geotecniche per
     scopi edilizi);
     - non presenta alcuna criticità in ordine a problematiche sismiche e/o vulcaniche;
      - relativamente alla geomorfologia il contesto di riferimento è rappresentato dalla pianura alluvionale
     recente: in tal senso nessuna particolare azione di modellamento, erosione o sedimentazione è in atto nel
     territorio in argomento;
     - alla stessa stregua nessuna problematica di instabilità dei pendii è riconducibile al contesto clivometirco e
     geologico in esame;
     - i dati disponibili permettono di valutare l’esistenza di differenti falde idriche sotterranee, persificate sia
     in senso di produttività (aspetto quantitativo) che di quadro idrochimico (assetto qualitativo);
      - la falda superficiale a carattere freatico è contenuta entro i primi metri di sottosuolo prevalentemente
     argilloso ed è caratterizzata da permeabilità da bassa a scarsa e da velocità di deflusso sotterraneo molto
     basse: da quest’ultima considerazione il Proponente consegue che in caso di accidentali sversamenti
     superficiali di liquidi inquinanti ci si attende che i volumi di sottosuolo e conseguentemente di falda freatica
     interessati siano estremamente limitati così da consentire una efficace e rapida rimozione degli inquinanti
     stessi

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     La modifica oggetto della presente istanza prevede da un lato l’aumento dei rifiuti trattati (senza variare
     l’attuale assetto impiantistico e pertanto senza conseguenza ambientali sul fattore suolo e sottosuolo) e
     dall’altro l’occupazione di un nuovo stabile interamente pavimentato e dotato di una rete di scarico collegata
     alle condotte comunali.
     Tali considerazioni consentono di affermare con ragionevole verosimiglianza che il progetto in esame non
     presenta possibili ricadute negative per l’ambiente sul fronte del suolo e sottosuolo ed acque sotterranee.
     Si richiede di illustrare, rispetto al pozzo di attingimento di acqua ad uso irriguo ed in parte igienico
     sanitario, con un consumo di circa 100 mc/anno, il posizionamento del pozzo e la protezione della testa-
     pozzo rispetto alla possibilità di contaminazione.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Relativamente alle possibili ricadute del progetto sul clima acustico, si è provveduto ad eseguire una
     valutazione previsionale di impatto acustico.
     Dall’analisi della cartografia e sulla base delle informazioni pregresse, si rileva che l’area di influenza,
     all’interno della quale potrebbe determinarsi una variazione significativa dei livelli di rumore ambientale
     rispetto alla situazione ante operam, è limitata all’abitazione posizionata a nord dell’azienda, lungo via
     Chiuppese ad una distanza di circa 50 metri.
     Il comune di Monticello Conte Otto (VI), nel proprio piano di classificazione acustica, identifica l’area in
     esame come “area prevalentemente industriale (classe V)”: caratterizzata dai seguenti valori limite (periodo
     diurno):
     classe V descrizione prevalent. Industriale emissione 65 dB(A) immissione 70 dB(A) valori di qualità 67
     dB(A) differenziale 5 dB(A)
     Le emissioni di rumore presenti in azienda sono dovute principalmente a:
     • funzionamento del gruppo elettrogeno che fornisce corrente elettrica alla pressocesoia;
     • funzionamento della pressocesoia;
     • movimentazione dei materiali.
     L’aumentato utilizzo della pressocesoia verrà compensato, in termini di emissioni di rumore, dalla
     sospensione dell’utilizzo del gruppo elettrogeno, che sarà mantenuto per le sole situazioni di emergenza.
     La valutazione previsionale di impatto acustico, condotta dal dott. Barcaro e i cui esiti sono riproposti in
     allegato e sintetizzati nel paragrafo 4.2.7, mostra un quadro di basso impatto ambientale, vedendo rispettati
     tutti i limiti previsti dal piano di zonizzazione acustica comunale.
     In funzione dell’analisi della documentazione previsionale di impatto acustico si indica quanto segue.
     Si ritiene che il grado di approfondimento del documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico
     non sia sufficiente viste le finalità emerse; l’argomento non e’stato trattato relativamente agli impatti acustici
     determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda per il periodo diurno, così come richiesto dalla
     normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative
     nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008):
     -Mancano indicazioni riferibili circa il contesto afferente l’area di indagine per il comune confinante di
     Dueville e per il territorio comunale in cui ricade l’area di progetto: indicazioni specifiche sulla
     classificazione acustica, sui ricettori presenti (anche non prettamente residenziali).
     Si ricorda che per norma la definizione di ricettore è: “qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo
     comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa;…”


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     A riguardo si chiede la verifica del livello differenziale presso eventuali ulteriori ricettori (con carattere
     commerciale e/o di foresteria) presenti in prossimità del lotto aziendale.
     Si chiede l’effettiva verifica dei livelli residuali atti al confronto con i valori di rumore prodotti dagli
     impianti e attività dell’azienda; cioè si ritiene opportuno verificare con rilievo fonometrico i livelli di rumore
     residuo scorporati dalle emissione stradali e non, presso i ricettori prossimi all’area indagata, nonché i valori
     LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello
     differenziale presso i suddetti ricettori.
     - Valutando la variabilità delle situazioni incognite presenti nel sito in analisi se non fosse possibile il
     monitoraggio in ambiente interno (così come chiesto dalla norma vigente) presso i suddetti ricettori, si
     ritiene opportuno valutare i livelli differenziali a finestre aperte assimilati ai valori in ambiente esterno
     verificati ad 1 mt. dalla facciata.
     - La documentazione deve sempre essere correlata di report di misura, con le storie temporali e l’analisi del
     dato, con percentili, dei monitoraggi utili alla caratterizzazione dei livelli residuali - presso i ricettori più
     impattati dalle emissioni sonore dell’attività e ambientali, affinchè il livello di rumore prodotto dalle
     specifiche sorgenti possa avere carattere di riferibilità. Le verifiche fonometriche dovranno essere condotte
     per un tempo di misura adeguato alla effettiva caratterizzazione delle emissioni delle sorgenti.
     - Manca la definizione degli effettivi livelli ambientali (specifica caratterizzazione delle sorgenti aziendali:
     movimentazione carichi e trattamento materiale, carico/scarico, gruppo elettrogeno, presso-cesoia e cesoia
     mobile, separazione elettromagnetica, lavaggio del materiale, ect), in funzione anche dell’aumento del
     quantitativo di materiale da trattare, che comporterà se non possibili aumenti degli orari di lavorazione
     l’aumento delle emissioni acustiche prodotte dagli impianti e attrezzature dell’attività.
     - Manca la verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame. Si chiedono, delle
     indicazione riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai mezzi di trasporto del
     materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi di trasporto dell’attività e sulle emissioni di
     traffico indotto prodotte dall’attività allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali
     prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – dell’attività. Tali livelli, anche come sommatoria degli effetti del
     traffico esterno all’attività saranno confrontati con i limiti delle infrastrutture stradali percorse dai mezzi di
     trasporto di cui sopra.
     Inoltre la verifica dei livelli di traffico indotto deve essere effettuata previa classificazione delle infrastrutture
     stradali afferenti all’area di progetto così come indicato da specifica norma – DPR 142/2004 ; si indichi quindi
     la tipologia di strada secondo tabella 2 del decreto specifico e i rispettivi limiti per il periodo diurno che
     saranno confrontati con le effettive emissioni di rumore dovute al traffico indotto di cui sopra.
     Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto, si rendono perciò necessarie i se-
     guenti specifici aggiornamenti in merito, prima dell’approvazione progetto.
     - Dati e analisi relativi alle emissioni acustiche degli impianti, attrezzature e macchine aziendali devono esse-
     re riferibili e contestuali all’analisi in corso e/o rispondenti alle indicazioni normative di settore. Le verifiche
     effettuate in ambito di “tutela dei lavoratori dal rischio per esposizione da rumore” non sono adeguate allo
     scopo di verifica del caso in specie.
     - Si alleghi sempre i report di misura dei monitoraggi effettuati nel corso delle indagini e si ricordi che i tem-
     pi di misura riportati nella documentazione previsionale di impatto acustico devono essere di durata ade-
     guata alla effettiva caratterizzazione della specifica sorgente (non sono opportuni tempi di misura brevi così
     come riscontrato nel documento di impatto acustico datato maggio 2018).
     - Si indichi sempre la durata delle specifiche lavorazioni e attività e si valuti i livelli di emissione, per il con-
     fronto con i limiti del caso singolarmente alle specifiche lavorazioni e attività suddette; così anche per la va-
     lutazione del criterio differenziale (sia come livelli di emissione che di immissione ai ricettori).
     - A tutt’oggi manca l’effettiva verifica dei livelli residuali atti al confronto con i valori di rumore prodotti da -
     gli impianti e attività dell’azienda; cioè, come già scritto, si ritiene opportuno verificare con rilievo fonome-

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     trico i livelli di rumore residuo scorporati dalle emissione stradali e non, presso i ricettori prossimi all’area
     indagata, nonché i valori LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la ve -
     rifica del livello differenziale presso i suddetti ricettori.
     - Inoltre si riscontrano criticità dovute al superamento dei limiti di norma secondo quanto indicato in tabella
     2 del DPR 142/2004 per il periodo diurno, relative alle emissioni di rumore prodotte dal traffico attuale e di
     conseguenza, visto l’incremento del numero dei mezzi pesanti, di progetto

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     L’attività non produce radiazioni ionizzanti e la presenza di quelle non ionizzanti è limitata all’uso sporadico
     del cannello ossiacetilenico e ancor più limitato della saldatrice elettrica. Tali radiazioni non costituiscono
     pericolo per i lavoratori, protetti da idonei dispositivi di protezione inpiduale né tanto meno per la popo -
     lazione.
     La presenza di un elettrodotto di alta tensione nelle vicinanze dell’edificio ha invece destato preoccupazione
     a tal riguardo ma fortunatamente, a quanto risulta da uno studio commissionato da una ditta confinante, i
     valori di campo elettrico sono di un ordine di grandezza inferiori al limite di legge mentre quelli di induzio -
     ne magnetica addirittura di due ordini di grandezza inferiori.
     Vi è infine un ultimo potenziale rischio di radiazioni, indotto dall’attività svolta e riguarda la contaminazio-
     ne radioattiva del rottame preso in carico: alla conoscenza dei fornitori che sono per la maggior parte azien-
     de metalmeccaniche in ambito locale si somma un controllo dei materiali in arrivo sia con contatore Geiger
     che con portale fisso così da inpiduare e non accettare carichi contaminati. Il controllo viene effettuato da
     personale formato e gli strumenti viene periodicamente tarati. L’azienda si è dotata di specifiche procedure
     in caso di accertamento della presenza di sorgenti radioattive all’interno del carico che prevedono allontana -
     mento, messa in sicurezza del camion e allerta delle autorità competenti: tale eventualità non si è mai verifi -
     cata.
     Si ritiene di supportare le valutazioni a riguardo della presenza dell’elettrodotto con dati oggettivi di misura
     e, in relazione all'aumento del quantitativo di rifiuti trattati richiesto, con possibile variazione del tempo di
     esposizione a CEM degli addetti.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     I due capannoni aziendali sono inseriti nella zona industriale nella quale non vi è omogeneità di forme archi-
     tettoniche e di tinte. L’altezza e la conformazione di entrambi non sono pertanto di disturbo considerato il
     contesto.
     Una vegetazione rigogliosa maschera adeguatamente l’impianto sia dall’angolo Nord Est che lungo tutto il
     perimetro Ovest. Dalla strada di accesso, il capannone è visibile solamente avvicinandosi grazie alla presen-
     za di alberature ad alto fusto, messe a dimora nell’area a verde al centro della zona industriale. A Sud lo sta-
     bilimento confina con un altro capannone industriale.
     Impatto sul paesaggio
     L’attività non comporta variazioni estetiche esterne e pertanto l’impatto rimane quello già esistente, descritto
     di seguito.
                                                              Pag. 13 di 17


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     Da NO c’è l’impatto visivo maggiore considerata la mancanza di mascheratura della struttura; il capannone
     non è comunque visibile se non da via Chiuppese. Le costruzioni poste sul lato nord della strada infatti ne
     nascondono la vista dalla S.P. per Monticello.
     Dal lato di via dell’industria (S) l’edificio è ben nascosto dalla zona verde che si sviluppa all’interno dell’anel-
     lo finale formato dalla via.
     La sede risulta pertanto visibile solo dalla parte terminale di via dell’Industria.
     Da E il capannone è in parte nascosto dalla palazzina uffici (che ha caratteristiche architettoniche di un’abita-
     zione privata) e da una siepe sempreverde ed è visibile dal tratto terminale di via dell’Industria.
     Da S il capannone esistente è mascherato da un vecchio platano mentre il capannone oggetto di istanza di
     ampliamento è ben visibile dalla strada e mascherato dall’aiuola centrale
     Da NE la vegetazione consente una parziale copertura dell’edificio che pertanto risulta meno impattante, in
     particolare guardando dall’abitazione posta in fondo a via Chiuppese.
     Si richiede di fornire un prospetto di foto-simulazione, con previsione attuativa, per la tinteggiatura dei pan-
     nelli in cls della recinzione Nord vista da via Chiuppese con colore verde.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     La SP248 Schiavonesca-Marosticana, che interessa i collegamenti tra l’area centrale e l’area delle risorgive e
     del Bassanese, è caratterizzata da fenomeni di saturazione della rete nel tratto compreso tra Vicenza e
     Dueville, soprattutto nel tratto a Sud del luogo di ubicazione di ECOFER. Tale situazione si viene a verificare
     poiché si sovrappongono spostamenti a lunga e a corta percorrenza, l’ambito è molto edificato e la presenza
     del casello autostradale di Dueville attrae flussi veicolari in entrata e in uscita dalla A31, nonché dalla
     presenza di una quota elevata di mezzi pesanti che attraversano le aree urbane sorte a ridosso dell’arteria.
     Inoltre l’infrastruttura, che costituisce il principale collegamento tra l’area centrale e il bassanese, è
     interessata da una quota rilevante di mezzi pesanti. Rimane però evidente dall’elaborato grafico estratto
     dallo stesso Rapporto Ambientale, come la saturazione nell’area ECOFER sia compresa tra il 40% e il 55% e
     che il flusso veicolare equivalente stimato per il 2020 sia comunque a livelli medi rispetto al totale dei valori
     provinciali. Come esposto nei paragrafi precedenti, dal confronto tra i livelli registrati presso le 18 stazioni
     attive nel 2016 ed il Valore Obiettivo, il livello di concentrazione del benzo(a)pirene, che è uno degli
     idrocarburi policiclici aromatici (IPA) che si originano principalmente dalla combustione incompleta in
     impianti industriali, di riscaldamento e nei veicoli a motore, non si osservano superamenti nella provincia di
     Vicenza. Si riportano inoltre grafici relativi al volume di traffico diurno medio relativo alla SP248
     (Marosticana) e il confronto con la popolazione residente, i mezzi circolanti e gli incidenti stradali. Da
     quest’ultimo si può notare come, nonostante un aumento della popolazione e dei mezzi, ci sia stato un calo
     degli incidenti.
     Per la stima dell’impatto sul traffico si sono analizzati i quantitativi di rifiuti provenienti da terzi per essere
     avviati a recupero nell’ultimo triennio, pari a kg 24.027.293 pari a circa 4000 carichi (8000 passaggi) che su
     base giornaliera equivalgono a 36 passaggi, cioè circa 4 passaggi/ora. L’evoluzione pertanto ipotizzata nel
     precedente studio di impatto si è rivelata fondata. Considerato l’aumento del materiale che si intende
     ricevere si può stimare il graduale incremento fino ai 50-60 passaggi giorno. Si confida di compensare in
     parte l’aumento delle quantità con una più efficiente gestione del parco mezzi (facilitata dal maggiore bacino
     di utenza) che consenta di limitare i viaggi a vuoto o con carico parziale.
     Tale incremento è valutato comunque ampiamente compatibile con la rete viaria locale, ben dimensionata
     per il traffico pesante in ingresso e uscita dalla zona industriale (avente un flusso orario che da monitoraggio
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     eseguito in data 16/05/2018 si aggira attorno agli 800 veicoli/ora in via Chiesa in orario di punta) verso la
     rotatoria della Statale Marosticana e ancor più per quel che riguarda il traffico di zona (ininfluente, stimabile
     in uno 0,3% dei passaggi diurni in statale dal momento che da un rilevamento condotto in data 16/05/2018 si
     sono registrati 1300 passaggi ora, compatibili con i 15000 passaggi giorno riportati nel grafico precedente).
     Il traffico indotto dal personale (15 persone) è limitato (60 passaggi/giorno nell’ipotesi peggiore) ed è
     pertanto considerato ancor meno significativo.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Nella fascia risorgiva in cui ricade il sito in questione, si riscontra un’elevata biopersità. Rispetto a quanto
     già rilevato nel corso dello Studio di Impatto Ambientale redatto nel 2005, non si segnalano particolari novi -
     tà. Considerato il grado di antropizzazione dell’area e la limitata sottrazione di territorio, peraltro destinato
     dalla pianificazione locale ad ospitare attività industriali, è possibile ritenere non significative le interferenze
     dell’attività ed in particolare della modifica oggetto della istanza presentata dalla ditta , con le abitudini della
     fauna terreste, avifauna e microfauna, già disturbate dal traffico e dal rumore dell’intera zona industriale.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Si sono considerati problemi di salute pubblica non solo le ripercussioni dell’attività sulla popolazione ma
     anche quelli relativi alla sicurezza e salute del personale che opera in azienda.
     Dall’ultima rilevazione fonometrica risulta che i lavoratori sono esposti a livelli di rumore su base quotidiana
     (Lex, 8h) per lo più compresi nell’intervallo tra 80 e 85 dB(A) e rientrano quindi nella fascia che comporta
     l’obbligo di informazione, di messa a disposizione di mezzi di protezione e di visita audiometrica.
     Vibrazioni: l’attività, da quanto emerge dalla valutazione specifica condotta ai sensi del D.Lgs. 81/08 sulle at -
     trezzature e mezzi in uso (ultima del novembre 2015), non comporta normalmente esposizione professionale
     a vibrazioni superiori al valore d’azione per gli operatori addetti alla conduzione dell’impianto. Sono presen-
     ti mezzi d’opera e vengono svolte operazioni in grado di provocare vibrazioni nella movimentazione mate-
     riali in cumulo. Tali vibrazioni, pur non essendo pericolose per la salute pubblica, possono creare disturbo e
     pertanto la ditta opera con la dovuta attenzione per limitarle al minimo indispensabile e per non recare di-
     sturbo alle attività vicine.
     Prevenzione infortuni ed incidenti: la ditta ha redatto il Documento di Valutazione dei Rischi previsto dalla
     vigente normativa mantenendolo annualmente aggiornato, ha designato il Responsabile del Servizio di Pre-
     venzione e Protezione, gli addetti all’antincendio e al primo soccorso e svolge attività formativa del persona-
     le ai sensi dell’Accordo Stato Regioni 21/12/11.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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                    VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                                CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente, pur necessitando di ulteriori
     approfondimenti in tema di impatto acustico.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                            Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
                al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
     in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti e lo scarico dei reflui.
     2) Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione, ed allegato alla richiesta, la ditta dovrà presentare una
     documentazione aggiornata sull’impatto acustico, rispondente ai seguenti criteri.
     Dati e analisi relativi alle emissioni acustiche degli impianti, attrezzature e macchine aziendali devono essere riferibili e
     contestuali all’analisi in corso e/o rispondenti alle indicazioni normative di settore. Le verifiche effettuate in ambito di
     “tutela dei lavoratori dal rischio per esposizione da rumore” non sono adeguate allo scopo di verifica del caso in specie.
     Si alleghi sempre i report di misura dei monitoraggi effettuati nel corso delle indagini e si ricordi che i tempi di misura
     riportati nella documentazione previsionale di impatto acustico devono essere di durata adeguata alla effettiva
     caratterizzazione della specifica sorgente (non sono opportuni tempi di misura brevi così come riscontrato nel
     documento di impatto acustico datato maggio 2018).
     Si indichi sempre la durata delle specifiche lavorazioni e attività e si valuti i livelli di emissione, per il confronto con i
     limiti del caso singolarmente alle specifiche lavorazioni e attività suddette; così anche per la valutazione del criterio
     differenziale (sia come livelli di emissione che di immissione ai ricettori).
     - A tutt’oggi manca l’effettiva verifica dei livelli residuali atti al confronto con i valori di rumore prodotti dagli impianti
     e attività dell’azienda; cioè, come già scritto, si ritiene opportuno verificare con rilievo fonometrico i livelli di rumore
     residuo scorporati dalle emissione stradali e non, presso i ricettori prossimi all’area indagata, nonché i valori LeqA e L95
     orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i suddetti
     ricettori."
     3) Successivamente al rilascio del provvedimento autorizzativo, l’azienda dovrà:
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     - effettuare una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenzial e e del limite di
     emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con
     modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia
     con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
     progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
     risultati delle analisi;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
     Impatto Acustico.
     4) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al
     ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati
     (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di
     collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio..


     Vicenza, 17 ottobre 2018

      F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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