Determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 552 DEL 19/05/2020

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS.
     152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:ECO BORTOLI SRL
     PROGETTO: IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI -
     AUMENTO QUANTITATIVI.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CAMISANO VICENTINO

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata con nota in data in data 20-02-2020 prot. 8192 e 8193 , da parte
     della ditta Eco Bortoli srl con sede legale in via Garibaldi n.13 in comune di Grantorto (PD) ed
     operativa in Cornoleo di Sopra n.6 in comune di Camisano Vicentino, relativa al progetto di
     “Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi - aumento quantitativi” richiedendo,
     contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti di
     infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 10-03-2020 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.




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     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni da
     parte del comune di Camisano Vicentino, prot. 7026 e 7027 del 12-05-2020.
     Dato atto che, alla luce di quanto sopra, il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta in
     teleconferenza del giorno 14-05-2020, ha disposto l’assoggettamento alla procedura di
     valutazione ambientale per le motivazioni contenute nel parere 11/2020 allegato al presente
     provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
     di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
     Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Eco Bortoli srl con sede legale in via Garibaldi n.13 in comune di
        Grantorto (PD) ed operativa in Cornoleo di Sopra n.6 in comune di Camisano Vicentino,
        relativa al progetto di “Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi - aumento
        quantitativi” è assoggettato alla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al
        D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le motivazioni riportate nel parere 11/2020
        allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale, ritenendo
        sussistere possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente.

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Camisano
        Vicentino, ad ARPAV, all’ULSS n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica Brenta, al Distretto
        Idrografico della Alpi Orientali, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
        Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio      per le Province di Verona,
        Rovigo e Vicenza
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




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                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 19/05/2020



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                  PROVINCIA DI VICENZA
                 Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 552 DEL 19/05/2020


     OGGETTO: ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS.
     152/2006    E      S.M.E     I.     -
     DITTA:ECO       BORTOLI        SRL
     PROGETTO: IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI -
     AUMENTO            QUANTITATIVI.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CAMISANO VICENTINO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 20/05/2020.


     Vicenza, 20/05/2020




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                            Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                          Eco Bortoli S.R.L.
                            PARERE N. 11/2020

     Oggetto: Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi - aumento quantitativi.
     PROPONENTE:            Eco Bortoli srl
     SEDE LEGALE:           Via Garibaldi n.13 – Grantorto (PD)
     SEDE INTERVENTO:         Via Cornoleo di Sopra n.6 – Camisano Vicentino
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture 7. Progetti di infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e
                      recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10
                      t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della
                      parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           20 febbraio e 3 marzo 2020
     DATA PUBBLICAZIONE:        10 marzo 2020
     DATA INTEGRAZIONI:        \\\

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
       -  Studio Ambientale
       -  Planimetria Catastale
       -  Autorizzazioni in essere
       -  Planimetrie Stato attuale e di progetto
       -  Relazione Idraulica
       -  Previsionale di Impatto Acustico
       -  Relazione Tecnica DGR 1400/2017.

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     La Ditta risulta iscritta al n. 175 del 18.10.2013 del Registro Provinciale delle imprese che effettuano attività di
     recupero rifiuti in procedura semplificata ed è autorizzata al recupero dall’AUA n. 05/2019 del 11/10/2019 ri -
     lasciata dal comune di Camisano Vicentino; rispetto a quanto oggi autorizzato, l’azienda intende richiedere
     un aumento dei quantitativi annui massimi autorizzati di rifiuti in ingresso, senza apportare alcuna modifica
     né agli impianti esistenti, né al processo produttivo.
     In sede di rinnovo di AUA è stato richiesto alla Ditta di presentare una relazione di verifica del rispetto dei li-
     miti del Piano di zonizzazione acustica oltre ad un progetto di dettaglio per la gestione delle acque meteori-
     che. Tale documentazione è stata analizzata e inserita nel presente studio.
     Nello stesso sito, l’impresa gestisce anche le terre e rocce di scavo.
     Il sito in cui viene svolta l’attività di recupero è costituito da un piazzale, per la maggior parte pavimentato
     con materiale stabilizzato, ad esclusione della zona interessata dal conferimento e dallo stoccaggio dei rifiuti
     in cumulo che risulta invece pavimentata in asfalto.




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
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                             Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                  Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




     Il sito è delimitato su tutti i lati da un argine fonoassorbente e da un filare di alberi ad alto fusto ed è recinta -
     to con rete metallica su pali in ferro alta 2 metri e l’’area è accessibile tramite un unico passo carraio posizio -
     nato sul lato nord-est dell’impianto, chiuso da cancello.
     L'unità abitativa più prossima è a circa 120 metri dal confine della Ditta e a circa 150 metri dal luogo in cui si
     svolgono le lavorazioni.
     L’area oggetto d’insediamento dell’attività suddetta è inserita nel Comune di CAMISANO VICENTINO (VI),
     in via Cornoleo di Sopra ed è di proprietà della stessa azienda.
     L'area di pertinenza dove è ubicato l’impianto, secondo il Piano degli Interventi, è classificata come E –
     “Zona agricola”, sottozona E3, secondo l’art. 31 delle N.T.O, con fascia di rispetto fluviale e sistemazione di
     rogge e canali; va evidenziato che l’esistenza delle due rogge confinanti con la proprietà, roggia Piovego e
     roggia Puina impongono alla Ditta di lasciare una fascia di rispetto per permettere le manutenzioni alle rog-
     ge da parte dell’ente gestore.




                               Ortofoto del sito
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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Camisano Vicentino;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Camisano Vicentino;
     • Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione degli strumenti di pianificazione, si
     ritengono tuttavia necessari i seguenti approfondimenti.
     PAT DI CAMISANO VICENTINO, l’attività in essere non è stata rapportata con:
     Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale, rispetto all’Idrografia principale - Servitù idraulica -
     R.D.368/1904 – R.D.523/1904 (art. 12 N.T.), dimostrandoche le attività in essere svolte all’interno della fascia
     di rispetto fluviale siano state regolarmente autorizzate e verificando se l’area interessata è/non è all’interno
     delle cosiddette “Aree fluviali”.
     Carta delle Fragilità, verificando se l’area interessata dall’impianto è all’interno di “aree non idonee” (parte
     ovest), eventualmente rapportando l’attività in essere con quanto indicato nelle N.T. per aree idonee a
     condizione (art. 20), zone di tutela (art. 21), P1 - Pericolosità idraulica moderata (art. 22), Area esondabile
     (art. 23).
     Carta delle Invarianti, non è stata rapportata l’attività in essere con quanto indicato nelle N.T. relativamente
     a Corsi/specchi d'acqua - Fasce ripariali (art. 14), Ambiti di interesse paesaggistico (art. 15), Principali filari e
     siepi del paesaggio agrario (art. 15).
     Non sono state analizzate le tavole:
     - Tav. 4a - CARTA DELLE TRASFORMABILITA' - Ambiti Territoriali Omogenei
     - Tav. 4b - CARTA DELLE TRASFORMABILITA' - Azioni strategiche, valori e tutele
     Occorre, inoltre, rapportare l’attività in essere con quanto indicato nelle N.T. relatiamente ai Corridoi
     ecologici secondari (art. 37).
     PI DI CAMISANO VICENTINO: L’analisi del P.I. non include il fatto che l’area interessata dall’impianto è
     quasi completamente all’interno di un area con “Obbligo di comparto”; occorre che siano messe in relazione i
     due condoni rilasciati dal comune con lo stato dei luoghi attuale.
     PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: l’area dell’impianto è in parte all’interno di un area con grado di
     vulnerabilità E-elevato (Valori sintacs 70-80) e in parte all’interno di un area con grado di vulnerabilità A-alto
     (Valori sintacs 50-70) (Fig. 2.2 relativa alla “Carta delle Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della
     Pianura Veneta”) e occorre che nello studio presentato siano messe in relazione con l’attività in essere.
     PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
     Approvato: rapportare il progetto con quanto indicato nella tav 3 per gli “ambiti con buona integrità” (art.
     23).
     Adottato: rapportare il progetto con gli “Obiettivi e indirizzi di qualità paesaggistica” indicate per la Scheda
     degli ambiti di paesaggio 29 “Pianura tra Padova e Vicenza”.
     PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE COORDINAMENTO (P.T.C.P.): non è stato di fatto analizzato
     nello S.P.A. se non episodicamente e occorre che l’attività in essere e le modifiche proposte siano rapportate

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     con lo stesso almeno relativamente alle tavole: Tav. 2.1 b (Carta della fragilità), Tav. 2.5 (Carta del rischio
     idraulico), Tav. 3.1 b (Sistema ambientale).
     Considerato che, alla luce dell’osservazione formulata dal Comune di Camisano Vicentino, risulta come
     l’attività sia insediata in zona impropria e che il progetto in esame prevede l’incremento della potenzialità
     dell’impianto sempre nell’ambito dell’esercizio dell’attività di gestione rifiuti in regime semplificato, senza
     quindi poter attivare le procedure di cui all’art.208 del D.Lgs n.152/2006.

                                VALUTAZIONE
     L‘esame del progetto dovrà concludersi con l’assoggettamento a V.I.A., stante l’incompatibilità urbanistica non
     risolvibile né affrontabile nell’ambito del presente procedimento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’impianto in oggetto è inserito nell’area agricola di Camisano e confina su tutti i lati con attività/terreni
     agricoli, è delimitato su tutti i lati da un argine fonoassorbente e da un filare di alberi ad alto fusto ed è
     recintato con rete metallica su pali in ferro alta 2 metri. L'unità abitativa più prossima è a circa 120 metri dal
     confine della Ditta e a circa 150 metri dal luogo in cui si svolgono le lavorazioni. L’area è accessibile tramite
     un unico passo carraio posizionato sul lato nord-est dell’impianto, chiuso da cancello.
     Il sito in cui viene svolta l’attività di recupero è costituito da un piazzale, per la maggior parte pavimentato
     con materiale stabilizzato, ad esclusione della zona interessata dal conferimento e dallo stoccaggio dei rifiuti
     in cumulo che risulta invece pavimentata in asfalto. L’attività di recupero è ben differenziata dalle altre
     attività svolte e pisa da una catena tenuta da picchetti spostabili quando è necessario il passaggio dei
     mezzi.
     Gli spazi scoperti del sito sono destinati a:
     - Deposito materie prime inerti;
     - Transito e movimentazione mezzi;
     - Area verde lungo tutto il confine del sito;
     - Deposito temporaneo rifiuti prodotti;
     - Gestione terre e rocce da scavo;
     - Parcheggio automezzi.
     Le attrezzature presenti sono le seguenti:
     - Pesa;
     - Frantoio;
     - Vaglio.
     I rifiuti e i quantitativi che l’azienda è autorizzata dall’AUA a gestire sono i seguenti:
     1 - Tipologia D.M. 05/02/98 allegato 1, suball.1 7.1 rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di
     cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti
     da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto
     Codice C.E.R. 101311-170101-170102-170103-170107-170802-170904. Attività di recupero (D.M. 05/02/98) 7.1.3
     a (R13 - R5) messa in riserva di rifiuti inerti (R13) per la produzione di materie prime secondarie per
     l’edilizia, mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura,
     l’ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata, con eluato del test di
     cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al presente decreto (R5).
     7.1                  t/anno attuali               t/anno richieste

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     Q.tà max di messa in riserva 2.000 t                         4050 t
     istantanea (espressa in t/anno))

     Q.tà max trattata    all’impianto 2.900 t                    25.000 t
     (espressa in t/anno)

     2 – Tipologia D.M. 05/02/98 allegato 1, suball.1 7.2 rifiuti di rocce da cave autorizzate Codice C.E.R. 010408-
     010410-010413. Attività di recupero (D.M. 05/02/98) Messa in riserva R13.

     7.2                   t/anno attuali               t/anno richieste
     Q.tà max di messa in riserva 75 t                          75 t
     istantanea (espressa in t/anno))

     Q.tà max trattata    all’impianto 699 t                     699 t
     (espressa in t/anno)

     3 – Tipologia D.M. n. 69 del 28/03/2018 7.6 rifiuto costituito dalla miscela di inerti e leganti bituminosi
     identificata con il codice EER 17.03.02 proveniente: 1) da operazioni di fresatura a freddo degli strati di
     pavimentazione realizzate in conglomerato bituminoso; 2) dalla demolizione di pavimentazioni realizzate in
     conglomerato bituminoso; Codice C.E.R. 170302; Attività di recupero D.M. n. 69 del 28/03/2018 R13-R5
     produzione di granulato di conglomerato bituminoso per la produzione di aggregati per materiali non legati
     e legati con leganti idraulici per l’impiego nella costruzione di strade, in conformità alla norma armonizzata
     UNI EN 13242, ad esclusione dei recuperi ambientali.
     7.6                   t/anno attuali               t/anno richieste
     Q.tà max di messa in riserva 30 t                          30 t
     istantanea (espressa in t/anno))

     Q.tà max trattata    all’impianto 50 t                      50 t
     (espressa in t/anno)

     Le prescrizioni impartite dall’AUA rilasciata dal Comune di Camisano Vicentino con validità fino al
     10.10.2034 sono: il quantitativo massimo dei rifiuti stoccabili, in messa in riserva istantanea R13, nello stabilimento è
     pari a 2.105 tonnellate. La quantità massima di rifiuti prodotti dall'attività è pari a 10,3 tonnellate di rifiuti non
     pericolosi. La quantità massima di recupero dell’impianto (operazione R3) deve essere inferiore a 10t/giorno.
     Il progetto di modifica non prevede alcuna edificazione né cambio delle attrezzature utilizzate in impianto,
     né del lay-out dello stesso. Non sono, altresì, previste modifiche alle tipologie di rifiuti trattati. L’unica
     modifica richiesta è un aumento del quantitativo annuo trattabile e l’aumento del quantitativo in stoccaggio
     prima della lavorazione
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI LAVORAZIONE
     Stoccaggio e lavorazione: i rifiuti giunti in ditta vengono stoccati in cumuli delle dimensioni di 2.700 mc
     massimi per la tipologia 7.1, di 50 mc per la tipologia 7.2 e 20 mc massimi per la ex tipologia 7.6 (ora CER
     170302 definito conglomerato bituminoso) e poggiano tutti su una grande area pavimentata. I cumuli sono
     coperti con teloni impermeabili per impedire il dilavamento da parte degli agenti atmosferici. Limitrofo
     all’area pavimentata c’è anche il settore di conferimento che è costituito da una “vasca” formata da un telone
     in HDPE per discariche al di sopra del quale è stato steso uno strato di stabilizzato dello spessore di 40 cm.
     intorno alla vasca è stato predisposto un cordolo in cemento leggermente più alto della piattaforma con

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     funzione di contenimento oltre che per evidenziare la piattaforma stessa. Il telone ricopre anche il cordolo ed
     è, quindi ben visibile all’esterno. Il telone impedisce qualsiasi contatto tra rifiuti ed il suolo sottostante mentre
     lo stabilizzato offre protezione dal passaggio dei mezzi di trasporto. Almeno una volta l’anno, la ditta
     effettua la manutenzione delle piattaforme, ripristinando, eventualmente lo strato di stabilizzato sopra il
     telone nel caso del basamento con HDPE, o riparando se necessario l’asfalto nel caso della piattaforma
     asfaltata.
     Attività di recupero R5 per la tipologia 7.1: dopo la messa in riserva i rifiuti vengono sottoposti a fasi
     meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e
     separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l’ottenimento de frazioni inerti di natura
     lapidea a granulometria idonea e selezionata. In seguito alle operazioni di recupero si puo’ verificare la
     produzione di rifiuti ferrosi codice CER 191202 o plastica CER 191204 che vengono stoccati in cassoni che in
     seguito vengono smaltiti con le modalità previste dalla normativa di settore. Il materiale frantumato viene
     sottoposto a test di cessione conforme a quanto previsto dall’Allegato 3 del D.M. 05/02/1998 e s.m.i. e con le
     cadenze previste dall’art. 9 comma 3 del D.M. 05/02/1998 e s.m.i. Il materiale macinato, in attesa di essere
     sottoposto al test di cessione, viene stoccato nell’area indicata in planimetria pavimentata in asfalto. Infine,
     viene certificata la conformità della materia prima secondaria prodotta all’allegato C della circolare del
     Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205. Le materie prime
     secondarie vengono stoccate in cumulo con dimensioni massime di 2814.35 mc pronte per essere vendute od
     utilizzate dalla ditta stessa in campo edilizio.
     Attività di recupero R13 per la tipologia 7.2: questi rifiuti vengono esclusivamente stoccati. In seguito,
     possono essere conferiti a soggetti legittimati al loro recupero, od utilizzati dalla ditta stessa, dopo aver
     richiesto una nuova iscrizione per ogni cantiere di utilizzo e dopo averli sottoposti, come da normativa, a test
     di cessione.
     Attività di recupero R5 per la ex tipologia 7.6: le lavorazioni avvengono, come per la tipologia 7.1, con
     l’utilizzo dell’impianto di frantumazione. Come nel caso precedente, oltre al frantoio puo’ essere utilizzato
     anche il vaglio. Si precisa che la tipologia 7.1 di rifiuti ed il CER 170302 vengono recuperati separatamente e
     quindi non c’è mai la possibilità che si verifichi una miscelazione di rifiuti appartenenti a tipologie perse.
     Stoccaggio materie prime prodotte: le materie prime prodotte vengono stoccate in due cumuli, uno per quelle
     provenienti dal recupero della tipologia 7.1 e uno per quelle derivanti dalla ex tipologia 7.6 ora detto
     granulato di conglomerato bituminoso. I cumuli, rispettivamente di 2814.35 mc massimi e di 20 mc massimi
     sono ben distanziati in modo che non vi possa essere miscelazione tra i due tipi di materia prima. Entrambi
     poggiano su una pavimentazione di materiale stabilizzato compresso.
     Risulta necessario acquisire ulteriore integrazioni rispetto agli EoW alla luce delle Linee Guida emanate da
     ISPRA.

                                VALUTAZIONE
     Si sospende il giudizio per richiesta di integrazioni e lo si riprenderà all’arrivo delle stesse.
                                    111
                    QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     In merito alle emissioni in atmosfera dell’attività d’impianto possono ricondursi a emissioni diffuse dovute
     alla movimentazione del materiale sul piazzale e alla lavorazione dello stesso, ovvero dovute alle operazioni
     di macinazione e vagliatura.


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     Per le emissioni diffuse dovute alle polveri dei piazzali, la Ditta adotta un sistema di bagnatura che permette
     di ridurre le emissioni nei mesi più secchi.
     Le emissioni diffuse sono dovute anche ai mezzi in ingresso e uscita dall’impianto con cui viene trasportato il
     materiale sia esso rifiuto, MPS. Il numero medio giornaliero di mezzi in entrata e uscita dall’impianto stimato
     allo stato futuro è indicativamente pari a 16 mezzi pesanti e 32 autocarri.
     Considerando la qualità dell’aria della zona, il contributo alle emissioni in atmosfera dovuto all’attività della
     Ditta è da considerarsi poco significativo, sia per quanto riguarda la movimentazione del materiale sia per
     quanto riguarda il traffico generato.
                             VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     I materiali inerti vengono conferiti, attraverso una viabilità di accesso in asfalto, ad un’area di stoccaggio, sul
     cui fondo è stato posato in passato un telo impermeabile in materiale plastico; tale zona risulta ribassata di
     circa 50 cm rispetto al piano campagna circostante ed è riempita con materiale grossolano (ghiaia) al fine di
     favorire il drenaggio delle acque di dilavamento e, al di sotto di tale zona, sono state predisposte, negli anni
     scorsi, n. 2 vasche in calcestruzzo, al momento non collegate alla rete principale.
     La parte dell’area in asfalto che funge da viabilità di accesso è caratterizzata da una pendenza che va verso il
     piazzale di stoccaggio delle Materie Prime Secondarie (M.P.S.), mentre la porzione che costituisce l’area di
     manovra e di conferimento dei rifiuti inerti in ingresso è invece dotata di una rete di caditoie centrali; tale
     sistema è poi collegato con n. 3 vasche in calcestruzzo e con la condotta di scarico che recapita nello scolo
     privato posto lungo il margine sud dell’area di proprietà. A tal riguardo, per lo scarico delle acque
     meteoriche, la ditta ha già richiesto la relativa concessione idraulica al Consorzio di Bonifica Brenta, rilasciata
     in data 13/01/2020 prot. n. 321.
     Risulta inoltre presente una tettoia per il ricovero di attrezzature e mezzi e di un erogatore di carburante,
     protetto anch’esso da tettoia e confinato entro una vasca a tenuta stagna.
     La zona risulta sprovvista di rete di fognatura nera.
     Il progetto inpidua alcuni interventi necessari all’adeguamento delle aree dell’attività produttiva alla
     normativa vigente: in particolare è previsto un riordino della rete meteorica esistente, la posa di condotte di
     collegamento tra le perse vasche esistenti, che saranno sfruttate come volume per la sedimentazione del
     materiale grossolano, ed infine l’inserimento di un manufatto di trattamento in continuo, prima del
     ricollegamento con l’esistente condotta di scarico.
     1) Ricollegamento rete caditoie: attualmente la rete di caditoie è caratterizzata da una livelletta di fondo non
     regolare e con dei tratti che appaiono in contropendenza. Per tale motivo si è ritenuto opportuno
     regolarizzare la livelletta, posando un nuovo tratto di condotta in PVC SN8 SDR34 di diametro pari a 250
     mm e pendenza minima di 1,5 ‰. Verrà inoltre previsto il ricollegamento delle caditoie esistenti alla nuova
     tubazione, che sarà poi a sua volta inserita in testa alla vasca V1. Le vasche V1, V2 e V3 risultano già
     collegate.
     2) Collegamento area stoccaggio rifiuti: le vasche V4 e V5, punti di raccolta del processo di drenaggio delle
     acque all’interno del materasso in ghiaia, allo stato attuale non sono collegate alla rete principale. La ditta
     intende pertanto realizzare una nuova condotta in PVC SN8 SDR34 di diametro pari a 315 mm e pendenza
     minima di 1,5 ‰ per il collegamento con la linea principale.
     3) Cunette a lato dell’area in asfalto di conferimento: dal rilievo planoaltimetrico è stato notato che la
     scarpata a verde posta sul lato nord dell’ambito ed una parte del piazzale in stabilizzato ove vengono
     stoccate le M.P.S., presentano naturale pendenza verso l’area in asfalto. In condizioni normali di
     precipitazione è presumibile che le acque di pioggia possano naturalmente infiltrarsi, essendo il piazzale in
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     stabilizzato e quindi parzialmente permeabile. In occasione di eventi intensi vi è di contro la possibilità di
     formazione di un ruscellamento superficiale verso le aree pavimentate. Ai fini del corretto funzionamento
     dell’impianto di trattamento, tali contributi devono tuttavia essere intercettati e collettati in modo separato
     rispetto alla linea in ingresso al disoleatore. Per tale motivo la ditta ha quindi ritenuto opportuno
     l’inserimento di cunette in calcestruzzo (di altezza 20-30 cm) da porre al limite dell’area in asfalto, collegate
     poi a valle dell’impianto di trattamento, in corrispondenza del pozzetto B3, che fungerà anche da pozzetto di
     campionamento di tali acque.
     In considerazione degli esiti dei test di cessione realizzati sugli inerti al fine della classificazione come
     Materie Prime Secondarie la ditta deduce che il dilavamento dell’area di stoccaggio delle M.P.S. non
     comporti il trascinamento di sostanze pericolose e pregiudizievoli per l’ambiente.
     In accordo con quanto indicato nel parere n. 02/1219 della Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente,
     il piazzale di stoccaggio M.P.S. può quindi essere escluso dal sistema di trattamento. Inoltre essendo il
     piazzale in materiale inerte di media granulometria, e non esistendo attualmente un sistema di collettamento,
     non è possibile effettuare, un campionamento delle acque di dilavamento. La ditta si è impegnata tuttavia a
     effettuare l’indagine non appena andrà a verificarsi un evento meteorico in grado di produrre una portata di
     ruscellamento dal piazzale.
     4) Installazione disoleatore: le vasche interrate da V1 a V5 garantiscono complessivamente un volume più
     che sufficiente alla sedimentazione dei materiali grossolani, in accordo con quanto previsto dalla Norma UNI
     EN 858. Per quanto riguarda la presenza di idrocarburi e di materiale fine non sedimentabile la ditta ritiene
     necessaria la posa di un impianto di disoleazione. La taglia scelta per il disoleatore è NS 30 l/s. A valle del
     disoleatore sarà posto un pozzetto fiscale per il campionamento delle acque trattate. In corrispondenza del
     tratto B1-B2 è previsto di realizzare un by-pass di emergenza (costituito da un tubo posto a quota superiore
     di almeno mezzo diametro rispetto agli scorrimenti dei tubi in ingresso) che consenta il funzionamento della
     rete anche in caso di particolari condizioni di crisi, quali il blocco dell’otturatore o di altre parti dell’impianto.
     Nelle normali condizioni di funzionamento il by-pass non viene attivato.
     5) Realizzazione raccolta acque distributore di carburante: l’area di rifornimento carburante è protetta
     mediante una vasca stagna e da una tettoia, sporgente rispetto alla stessa. Al fine di evitare l’infiltrazione di
     possibili sversamenti di idrocarburi durante le fasi di approvvigionamento, la ditta prevede di realizzare una
     limitata area impermeabilizzata ribassata con una caditoia centrale collegata poi alla rete inviata al
     disoleatore.
     6) Ricollegamento alla condotta di scarico: in corrispondenza del pozzetto B1 è previsto infine di intercettare,
     con la nuova rete di progetto, la condotta di scarico esistente.
     Si ritiene necessario acquisire gli esiti dell’indagine di cui sopra ed il rispetto delle condizioni fissate dal
     competente consorzio di bonifica.
     Nella relazione e schema idraulico per il trattamento in continuo delle acque di dilavamento delle superfici
     scoperte (cfr. Titolo 4 – Relazione idraulica, pagg. 13 e 42) si propone l’inserimento di una linea by-pass di
     emergenza nel pozzetto B3 posto a monte del sedimentatore/disoleatore, definendola utile per “consentire il
     funzionamento della rete anche in caso di particolari condizioni di crisi, quali il blocco dell’otturatore o di
     altre parti dell’impianto”. L’art. 39 delle NTA del Piano di Tutela delle Acque della Regione non prevede tale
     opzione. Appare auspicabile un chiarimento sulla reale necessità di questo dispositivo

                               VALUTAZIONE
     Si sospende il giudizio per richiesta di integrazioni e lo si riprenderà all’arrivo delle stesse.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO




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     Il comune di Camisano Vicentino si inserisce nel contesto della Pianura Alluvionale del Fiume Brenta e si
     trova immediatamente a valle della linea delle risorgive, la quale rappresenta il passaggio dall’acquifero
     indifferenziato a Nord a quello multifalda a Sud.
     Dall’estratto della Carta Geolitologica del PAT emerge che l’area di pertinenza della Ditta rientra nei terreni
     sabbiosi limosi, sabbie, sabbie limose, limi sabbiosi entro i primi 3.00 metri dal piano campagna.
     Dall’analisi cartografica emerge inoltre che l’area di interesse è soggetta a inondazioni periodiche e la falda
     freatica è compresa fra 1.00 e 2.00 metri.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     La ditta Ecobortoli ricade all’interno della Classe III delle “Aree di tipo misto”, per le quali valgono i seguenti
     valori di emissione e immissione: limite assoluti di immissione diurno: 60, notturno 50. Valori limite di
     emissione diurno: 55, notturno: 45.
     Lo stabilimento confina a: Est con terreno agricolo e a circa 60 m con un ricettore R1(attualmente disabitato);
     Sud con terreno agricolo e a circa 200 m R2; Ovest con terreno agricolo e a circa 175 m R3; Nord con terreno
     agricolo e a circa 105 m R4.
     Per quanto riguarda le emissioni di rumore la ditta utilizza un vaglio con intelaiatura fissa di sostegno e
     una cassa oscillante dotata di una griglia forata posta alla base. Nel sito è presente anche un secondo
     vaglio più piccolo e meno rumoroso, poiché i due vagli non operano mai contemporaneamente nella
     relazione acustica si è preso in considerazione solo quello grande in quanto più rumoroso.
     In base alla relazione i limiti di emissione ed immissione sono rispettati sia in corrispondenza degli spazi
     utilizzati da persone e comunità considerando la sola sorgente in funzione che in prossimità dei ricettori. I
     ricettori sono R1, R2, R3 e R4.
     Per quanto riguarda il traffico indotto la movimentazione giornaliera dei mezzi pesanti all’interno dello
     stabilimento e su via Cornoledo di Copra attualmente è di circa 1 mezzo pesante e 3 mezzi leggeri all’ora con
     una velocità di 15 km/h, avente una pressione sonora di 44 dBA calcolata a 5 m di distanza e ad una quota di
     3 m. considerando andata e ritorno la pressione sonora è paria a 39 dBA a 5 m di distanza e a 3 m di quota.
     Sommando 39 dBA ai 47 dBA ne derivano 47.5 dBA.
     A pieno regime, si possono considerare 2 mezzi pesanti e 4 mezzi leggeri all’ora ad una velocità di 15 km/h,
     pari a una pressione sonora di 46 dBA calcolata a 5 m di distanza e ad una quota di 3 m, che penta 49 dBA
     considerando andata e ritorno. Sommando 39 dBA del traffico locale con i 49 dBA di quello indotto si
     ottengono 49,5 dBA.
     Via Cornoleo di Sopra è una strada locale di tipo “F”, con fascia di pertinenza acustica di 30 m che deve
     rispettare il limite di zona, in questo caso quello della classe III, cioè 55 dBA.
     Pertanto in entrambe le situazioni tali limiti vengono rispettati. (ai sensi del DPR n. 142 del 30/03/2004).
     Si chiede, ad impianto a regime, di effettuare una campagna di misure al fine di dare conferma alle
     conclusioni della suddetta valutazione.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Per quanto concerne l’aspetto del rischio di esposizione al gas radon ed alle sue radiazioni ionizzanti
     nell’ambito dell’impianto non è previsto l’utilizzo di locali o ambienti interrati in cui sia prevista permanenza


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     o accessibilità di persone. La documentazione presentata non sviluppa l’argomento per escludere un impatto
     da agenti fisici.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Dal punto di vista paesaggistico, l’impianto è situato all’esterno dei centri abitati in una zona perlopiù a
     destinazione agricola e case sparse. Il paesaggio presenta complessivamente profonda semplificazione
     dell’articolazione spaziale dovuta all’associazione di fattori territoriali di frammentazione agraria e
     infrastrutturale.
     La richiesta di aumento del quantitativo annuo trattabile e l’aumento del quantitativo in stoccaggio prima
     della lavorazione non crea impatti sul paesaggio in quanto non sono previsti interventi che vadano a
     utilizzare suolo vergine, né costruzioni o ampliamenti di fabbricati. Lo studio preliminare ambientale non
     specifica tuttavia se nell’intorno della ditta vi siano ambiti di interesse paesaggistico.
     Relativamente alle componenti Paesaggio, Risorse Naturali/Agronomiche, è opportuno un approfondimento
     che illustri l'impatto su tali componenti, sia relativamente allo stato di fatto che in termini di mitigazione
     ambientale e paesaggistica; da tale analisi dovrà essere verificata la opportunità di inserire possibili
     interventi di miglioramente/o integrazione delle strutture, ad esempio sulla vegetazione perimetrale
     esistente. Tale formazione, infatti, si intravede solo nella documentazione fotografica e non trova
     esplicitazione alcuna né in cartografia, né in relazione.

                               VALUTAZIONE
     Si sospende il giudizio per richiesta di integrazioni e lo si riprenderà all’arrivo delle stesse.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Nel sito la Ditta svolge sia l’attività di recupero rifiuti che di gestione di terre e rocce da scavo. Al fine di
     analizzare gli impatti sulle matrici ambientali, seppure la gestione delle terre da scavo non è oggetto di
     valutazione, il proponente ha deciso di considerare l’attività svolta dalla Ditta nel suo complesso, pertanto le
     valutazioni tengono in considerazione i movimenti veicolari nella totalità.
     Nello specifico, la movimentazione giornaliera dei mezzi pesanti riferiti sia ai rifiuti che alle terre e rocce da
     scavo all’interno dello stabilimento e su via Cornoeo di Sopra, attualmente è di circa 1 mezzo pesante/ora e 3
     autocarri (peso inferiore a 3,5 ton.) all’ora. Allo stato attuale i mezzi in ingresso, sia mezzi pesanti che
     autocarri non sono mai a pieno carico. L’impianto attualmente lavora circa 2 ore al giorno per una
     produzione che non supera le 10 t/giorno. Fermo restando il totale di 120.000 t/anno di terre e rocce e rifiuti,
     si stima che a pieno regime, la Ditta possa generare 2 mezzi pesanti e 4 mezzi leggeri all’ora considerando
     che i mezzi siano a pieno carico e una potenzialità giornaliera (8 ore) di circa 100 t/giorno.
     In merito alle provenienze dei mezzi, il proponente afferma che per la maggior parte provengono e sono
     diretti dalla /alla SP 10 (via Piazzola).
     Via Cornoleo di Sopra è una strada locale di tipo “F” a doppio senso di marcia, viene precisato che la Ditta
     negli anni passati ha provveduto alla sistemazione e allargamento della sede stradale di via Cornoleo in
     “accordo” con il Comune di Camisano a beneficio di tutti i frontisti.
     Considerando che allo stato futuro si stima un incremento di un mezzo pesante/ora e un autocarro/ora, il
     proponente conclude che l’impatto sulla viabilità non risulta significativo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
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     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
     L'area di pertinenza della Ecobortoli S.r.l. dove è ubicato l’impianto, secondo il Piano degli Interventi del
     Comune di Camisano Vicentino, è classificata come E – “Zona agricola”, sottozona E3, secondo l’art. 31 delle
     N.T.O. Inoltre la carta dell’uso del suolo classifica l’area a seminativi in aree non irrigue.
     Il Comune di Camisano Vicentino ha rilasciato due condoni alla ditta aventi ad oggetto la trasformazione di
     un terreno da agricolo ad artigianale, con ricavo di un piazzale per il parcheggio di automezzi stoccaggio di
     materiale da demolizione, scavi e materiali vari inerti, sabbie, ramaglie e il trattamento mediante
     macinazione meccanica, selezione granulometrica e separazione della frazione metalli di laterizi, intonaci,
     conglomerato di cemento armato e non, nonchè la costruzione di un manufatto ad uso ricovero automezzi
     sulla medesima area. Inoltre, sempre il Comune di Camisano Vicentino ha rilasciato l’AUA con scadenza il
     10/10/2034.
     L’area della ditta è circondata da colture agrarie e presenta lungo il confine ad est e a sud filari e siepi tipiche
     del paesaggio agrario di cui non è prevista la trasformazione.
     Relativamente alle componenti Paesaggio, Risorse Naturali/Agronomiche, è opportuno un approfondimento
     che illustri l'impatto su tali componenti, sia relativamente allo stato di fatto che in termini di mitigazione
     ambientale e paesaggistica; da tale analisi dovrà essere verificata la opportunità di inserire possibili
     interventi di miglioramente/o integrazione delle strutture, ad esempio sulla vegetazione perimetrale
     esistente. Tale formazione, infatti, si intravede solo nella documentazione fotografica e non trova
     esplicitazione alcuna né in cartografia, né in relazione.

                               VALUTAZIONE
     Si sospende il giudizio per richiesta di integrazioni e lo si riprenderà all’arrivo delle stesse.

     CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
     L’argomento non è stato tratto nello studio preliminare ambientale e non permette di valutare se l’impianto
     ha un impatto sulla flora e fauna locale fattori che vanno analizzati, vista la presenza delle rogge Piovego e
     Puina, anche in rapporto ai corridoi ecologici secondari.

                               VALUTAZIONE
     Si sospende il giudizio per richiesta di integrazioni e lo si riprenderà all’arrivo delle stesse.

     CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
     Il proponente ha presentato la relazione, così come previsto dall’allegato A alla DGR 1400/2017, con
     particolare riferimento al paragrafo 2.2 dove si richiede di allegare alla dichiarazione di non assoggettabilità
     alla procedura di valutazione di incidenza (modello E) una relazione tecnica che definisca chiaramente la
     rispondenza alle ipotesi di non necessità della valutazione di incidenza.
     In base a quanto definito dalla relazione l’area di progetto risulta completamente esterna rispetto ai siti della
     rete Natura 2000.
     I siti appartenenti alla rete ecologica Natura 2000 più prossimi all’area di intervento sono:
     SIC IT3260018 “Grave e Zone umide della Brenta” (6,5 Km)
     Non sono stati identificati effetti su habitat, habitat di specie e specie derivanti dall’intervento in oggetto,
     anche in ragione della distanza che separa l’area d’intervento dai SIC/ZPS, dall’attuale uso del suolo del
     terreno e dalla tipologia dell’intervento proposto. Non cambia altresì l'idoneità ambientale dei luoghi
     interessati rispetto alle specie segnalate.
     Valutate le tipologie delle specie di flora e fauna riferite ai siti Natura 2000 più prossimi e verificate nella
     cartografia distributiva delle specie della Regione del Veneto allegata alla D.G.R. n. 2200/2014, si ritiene che
     l'intervento rientri nella fattispecie riferibile al caso generale "piani, progetti e interventi per i quali non
     risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000".
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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     L’argomento non è stato trattato in maniera specifica dal proponente e se chiede, seppur sinteticamente, la
     trattazione.

                               VALUTAZIONE
     Si sospende il giudizio per richiesta di integrazioni e lo si riprenderà all’arrivo delle stesse.


                    VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                                CONCLUSIONI
     Il progetto in esame si pone in contrasto con la vigente normativa urbanistica del Comune di Camisano
     Vicentino e si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale presenta la necessità di approfondimenti e/o integrazioni sia per
     quanto riguarda il Quadro Progettuale che per quanto riguarda il Quadro Ambientale.
     Sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     Il progetto presenta numerose criticità che non risultano adeguatamente approfondite e/o considerate, in
     relazione sia alla significatività degli aspetti ambientali, con conseguente necessità di intraprendere la
     procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, considerando in particolare le sensibilità del contesto del
     sito inpiduato, piuttosto che l’impiantistica e le operazioni ipotizzate

                            Tutto ciò premesso si esprime
                                  PARERE
              di assoggettamento alla V.I.A. sulla base delle motivazioni di seguito citate.
     L'impianto verrebbe realizzato in un’area in cui non sussiste la compatibilità urbanistica; tale aspetto non
     risulta risolvibile né affrontabile nell’ambito del presente procedimento né dell’attuale procedura
     inpiduata per la legittimazione alla gestione dei rifiuti.
     Vicenza, 14 maggio 2020

        F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
     Dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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