determina

                 PROVINCIA DI VICENZA
               Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




         Determinazione Dirigenziale N° 95 DEL 29/01/2021

                     AREA TECNICA
                 SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS


DIRIGENTE/RESPONSABILE: Filippo Squarcina

OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI VIA ART.
19    D.LGS.    152/2006   E    S.M.E    I.    -
DITTA:ECO          BORTOLI         SRL
PROGETTO: IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI - AUMENTO
QUANTITATIVI.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CAMISANO VICENTINO


             COPIA CONFORME PROVVEDIMENTO

Titolo: Copia Conforme

Note:



                      Documenti Presenti:

     Titolo       Nome File                   Formato          Data
Impronta
   TESTO ATTO      DD_2021_95.odt                 AT - ATTO         29/01/2021
47E56E126E95A830A1601264EF748793C690CAA0
NON FIRMATO -


TESTO ATTO FIRMATO DD_2021_95.odt.pdf.p7m          AT - ATTO         29/01/2021
   DIGITALMENTE
B660F3C64377B36C34F5B8C2F103475DC3E543D1A88908D234184B8453A9B988
FIRMATO - CADES
Filippo Squarcina (TINIT-SQRFPP72H30A001W) - Certificato rilasciato da "InfoCert Firma Qualificata 2"
valido dal 09/08/2018 12:39:41 al 09/08/2021 02:00:00


  Parere Eco Bortoli     Parere Eco Bortoli          INF - DOCUMENTO        22/01/2021
  novembre 2020.pdf     novembre 2020.pdf            INFORMATICO
32FA84351D905B42A9B1542233A5F23DFE1F3064CFEDC434A299CDA95CA14005
NON FIRMATO -
                    PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 95 DEL 29/01/2021

                         AREA TECNICA
                    SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI VIA
ART.   19   D.LGS.  152/2006  E    S.M.E  I.  -
DITTA:ECO       BORTOLI          SRL
PROGETTO: IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI -
AUMENTO            QUANTITATIVI.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CAMISANO VICENTINO



                          IL DIRIGENTE

Vista la documentazione presentata in data 20-02-2020 con prot. 8192 e 8193 , da parte della ditta
Eco Bortoli srl con sede legale in via Garibaldi n. 13 in comune di Grantorto (PD) ed operativa in
via Cornoleo di Sopra n.6 in comune di Camisano Vicentino, relativa al progetto di “Impianto di
recupero rifiuti speciali non pericolosi - aumento quantitativi” con cui richiedeva l’attivazione
della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti
di infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. dell'allegato IV della parte seconda
del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.
Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 10-03-2020, contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.


Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
Vista la precedente determinazione n.52 del 19-05-2020 di assoggettamento a procedura di VIA a
cui è seguita la determinazione n. 929 del 05-08-2020 di annullamento in autotutela e di
riattivazione della procedura di verifica assoggettabilita’ alla procedura di VIA ai sensi art. 19
D.Lgs. 152/2006 e s.m.e.i., in esecuzione dell’ordinanza del TAR del Veneto n. 00522/2020 Reg.
Ric. e n. 00360/2020 Reg Prov.CAU. del 24/07/2020.
Tenuto conto che la procedura è ripresa nella fase di richiesta integrazioni ed è stata inoltrata alla
ditta la richiesta di integrazione generale, con nota prot. 37973 del 11-09-2020.
Dato atto che sono pervenute osservazioni da parte del Comune di Camisano Vicentino, agli atti con
prot. n. 36973 del 03.09.2020, trasmesse alla ditta, per le opportune controdeduzioni, all’interno
della richiesta di integrazioni sopra citata.
Viste le integrazioni pervenute in data 22-10-2020.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta in modalità teleconferenza del
giorno 12-11-2020, ha votato all’unanimità dei presenti l’assoggettamento dalla procedura di
valutazione ambientale con le motivazioni contenute nel parere 21/2020 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate motivazioni, che evidenziano la possibile presenza di impatti
negativi e significativi sull’ambiente.
Viste:
- la richiesta della ditta Eco Bortoli srl, agli atti con prot.n. 49889 del 24/11/2020, con cui si chiede
alla provincia di riesaminare, in sede di determinazione, gli esiti istruttori di assoggettamento a
VIA, al fine di consentire l’esposizione e lo svolgimento del contraddittorio con riferimento ai
tematismi oggetto di integrazione ed ai paventati impatti;
- la comunicazione di “Preavviso di adozione del provvedimento di assoggettamento a procedura di
VIA, ai sensi dell’art. 10 bis L. 241/90”, inviata alla ditta in data 03/12/2020, con prot.n.51509, con
la richiesta di far pervenire le proprie osservazioni entro il termine di 10 giorni;
- la nota della ditta Eco Bortoli srl, agli atti con prot.n. 53031 del 14/12/2020, con cui vengono
trasmesse le osservazioni rispetto alla sopra citata nota provinciale di “Preavviso di adozione del
provvedimento di assoggettamento a procedura di VIA, ai sensi dell’art. 10 bis L. 241/90”.
Considerato che le suddette osservazioni sono state esaminate e valutate nel corso della seduta del
CTP VIA del 14/01/2021 e che il Comitato ha ritenuto che i contenuti prodotti non costituissero
elemento per superare le motivazioni espresse nel parere 21/2020 sopra citato.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45;
Visti:
  •  il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
  •  la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
     2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
     giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  •  la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
     competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 3 del 03/02/2020 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n. 11 del 24/11/2020

                           DETERMINA
  1. di prendere atto facendolo proprio, del parere espresso dal Comitato tecnico provinciale VIA
    n.21/2020 del 12-11-2020, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale, ritenendo che i contenuti prodotti dalla ditta in sede di procedura di
    “Preavviso di adozione del provvedimento di assoggettamento a procedura di VIA, ai sensi
    dell’art. 10 bis L. 241/90”, non costituiscano elemento per superare le motivazioni del citato
    parere;
  2. di assoggettare alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale , ai sensi dell’art.19 del
    D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata dalla ditta Eco Bortoli srl con sede legale
    in via Garibaldi n.13 in comune di Grantorto (PD) ed operativa in Cornoleo di Sopra n.6 in
    comune di Camisano Vicentino, il progetto di “Impianto di recupero rifiuti speciali non
    pericolosi - aumento quantitativi”;
  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012);
  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all'albo pretorio on line.

                          INFORMA CHE
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio VIA della Provincia di
Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta ed al consulente, al comune di Camisano
Vicentino, ad ARPAV, all’ULSS n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica Brenta, al Distretto
Idrografico della Alpi Orientali, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.



                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: ANDREA BALDISSERI




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                    PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 95 DEL 29/01/2021

                         AREA TECNICA
                    SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI VIA
ART.   19   D.LGS.  152/2006  E    S.M.E  I.  -
DITTA:ECO       BORTOLI          SRL
PROGETTO: IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI -
AUMENTO            QUANTITATIVI.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CAMISANO VICENTINO



                          IL DIRIGENTE

Vista la documentazione presentata in data 20-02-2020 con prot. 8192 e 8193 , da parte della ditta
Eco Bortoli srl con sede legale in via Garibaldi n. 13 in comune di Grantorto (PD) ed operativa in
via Cornoleo di Sopra n.6 in comune di Camisano Vicentino, relativa al progetto di “Impianto di
recupero rifiuti speciali non pericolosi - aumento quantitativi” con cui richiedeva l’attivazione
della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti
di infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. dell'allegato IV della parte seconda
del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.
Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 10-03-2020, contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.


Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
Vista la precedente determinazione n.52 del 19-05-2020 di assoggettamento a procedura di VIA a
cui è seguita la determinazione n. 929 del 05-08-2020 di annullamento in autotutela e di
riattivazione della procedura di verifica assoggettabilita’ alla procedura di VIA ai sensi art. 19
D.Lgs. 152/2006 e s.m.e.i., in esecuzione dell’ordinanza del TAR del Veneto n. 00522/2020 Reg.
Ric. e n. 00360/2020 Reg Prov.CAU. del 24/07/2020.
Tenuto conto che la procedura è ripresa nella fase di richiesta integrazioni ed è stata inoltrata alla
ditta la richiesta di integrazione generale, con nota prot. 37973 del 11-09-2020.
Dato atto che sono pervenute osservazioni da parte del Comune di Camisano Vicentino, agli atti con
prot. n. 36973 del 03.09.2020, trasmesse alla ditta, per le opportune controdeduzioni, all’interno
della richiesta di integrazioni sopra citata.
Viste le integrazioni pervenute in data 22-10-2020.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta in modalità teleconferenza del
giorno 12-11-2020, ha votato all’unanimità dei presenti l’assoggettamento dalla procedura di
valutazione ambientale con le motivazioni contenute nel parere 21/2020 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate motivazioni, che evidenziano la possibile presenza di impatti
negativi e significativi sull’ambiente.
Viste:
- la richiesta della ditta Eco Bortoli srl, agli atti con prot.n. 49889 del 24/11/2020, con cui si chiede
alla provincia di riesaminare, in sede di determinazione, gli esiti istruttori di assoggettamento a
VIA, al fine di consentire l’esposizione e lo svolgimento del contraddittorio con riferimento ai
tematismi oggetto di integrazione ed ai paventati impatti;
- la comunicazione di “Preavviso di adozione del provvedimento di assoggettamento a procedura di
VIA, ai sensi dell’art. 10 bis L. 241/90”, inviata alla ditta in data 03/12/2020, con prot.n.51509, con
la richiesta di far pervenire le proprie osservazioni entro il termine di 10 giorni;
- la nota della ditta Eco Bortoli srl, agli atti con prot.n. 53031 del 14/12/2020, con cui vengono
trasmesse le osservazioni rispetto alla sopra citata nota provinciale di “Preavviso di adozione del
provvedimento di assoggettamento a procedura di VIA, ai sensi dell’art. 10 bis L. 241/90”.
Considerato che le suddette osservazioni sono state esaminate e valutate nel corso della seduta del
CTP VIA del 14/01/2021 e che il Comitato ha ritenuto che i contenuti prodotti non costituissero
elemento per superare le motivazioni espresse nel parere 21/2020 sopra citato.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45;
Visti:
  •  il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
  •  la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
     2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
     giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  •  la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
     competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 3 del 03/02/2020 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n. 11 del 24/11/2020

                           DETERMINA
  1. di prendere atto facendolo proprio, del parere espresso dal Comitato tecnico provinciale VIA
    n.21/2020 del 12-11-2020, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale, ritenendo che i contenuti prodotti dalla ditta in sede di procedura di
    “Preavviso di adozione del provvedimento di assoggettamento a procedura di VIA, ai sensi
    dell’art. 10 bis L. 241/90”, non costituiscano elemento per superare le motivazioni del citato
    parere;
  2. di assoggettare alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale , ai sensi dell’art.19 del
    D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata dalla ditta Eco Bortoli srl con sede legale
    in via Garibaldi n.13 in comune di Grantorto (PD) ed operativa in Cornoleo di Sopra n.6 in
    comune di Camisano Vicentino, il progetto di “Impianto di recupero rifiuti speciali non
    pericolosi - aumento quantitativi”;
  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012);
  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all'albo pretorio on line.

                          INFORMA CHE
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio VIA della Provincia di
Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta ed al consulente, al comune di Camisano
Vicentino, ad ARPAV, all’ULSS n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica Brenta, al Distretto
Idrografico della Alpi Orientali, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.



                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: ANDREA BALDISSERI




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
             PROVINCIA DI VICENZA
                             AREA TECNICA
                             SERVIZIO VIA
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 12-11-2020
L'anno 2020, il giorno 12 del mese di novembre alle ore 16:00 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riu-
nito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Eco Bortoli
srl – Impianto di rifiuti speciali non pericolosi con aumento di quantitativi – comune di Camisano Vicentino

All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente                Presente

BALDISSERI ANDREA             Vicepresidente               Presente

CORTESI ANGELO               Commissario                Presente

DE MARCHI ROBERTO             Commissario                Presente

MONTANARI RICCARDO             Commissario                Presente

MURARO TERESA               Commissario                Presente

ROSSI STEFANO               Commissario                Presente

SALVIATI STEFANO              Commissario                Presente

SVEGLIADO GIULIA              Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO              Commissario                Presente

PRETTO UGO                 Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Ing. Filippo Squarcina che riconosciuta legale l’adunanza in conformità
dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione
istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nel-
la documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica
in oggetto, nel parere sotto riportato.




                                                         Pag. 1 di 14
             PROVINCIA DI VICENZA
                             AREA TECNICA
                             SERVIZIO VIA
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                     Eco Bortoli S.R.L.
                        PARERE N. 21/2020

Oggetto: Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi - aumento quantitativi.
PROPONENTE:            Eco Bortoli srl
SEDE LEGALE:           Via Garibaldi n.13 – Grantorto (PD)
SEDE INTERVENTO:         Via Cornoleo di Sopra n.6 – Camisano Vicentino
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture 7. Progetti di infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e
                 recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10
                 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della
                 parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:        \\\
DATA DOMANDA:           20 febbraio e 3 marzo 2020
DATA PUBBLICAZIONE:        10 marzo 2020
DATA INTEGRAZIONI:        22 ottobre 2020

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
  -  Studio Ambientale
  -  Planimetria Catastale
  -  Autorizzazioni in essere
  -  Planimetrie Stato attuale e di progetto
  -  Relazione Idraulica
  -  Previsionale di Impatto Acustico
  -  Relazione Tecnica DGR 1400/2017.

                      PREMESSE ED UBICAZIONE
La Ditta risulta iscritta al n. 175 del 18.10.2013 del Registro Provinciale delle imprese che effettuano attività di
recupero rifiuti in procedura semplificata ed è autorizzata al recupero dall’AUA n. 05/2019 del 11/10/2019 ri -
lasciata dal comune di Camisano Vicentino; rispetto a quanto oggi autorizzato, l’azienda intende richiedere
un aumento dei quantitativi annui massimi autorizzati di rifiuti in ingresso, senza apportare alcuna modifica
né agli impianti esistenti, né al processo produttivo.
In sede di rinnovo di AUA è stato richiesto alla Ditta di presentare una relazione di verifica del rispetto dei li-
miti del Piano di zonizzazione acustica oltre ad un progetto di dettaglio per la gestione delle acque meteori-
che. Tale documentazione è stata analizzata e inserita nel presente studio.
Nello stesso sito, l’impresa gestisce anche le terre e rocce di scavo.
Il sito in cui viene svolta l’attività di recupero è costituito da un piazzale, per la maggior parte pavimentato
con materiale stabilizzato, ad esclusione della zona interessata dal conferimento e dallo stoccaggio dei rifiuti
in cumulo che risulta invece pavimentata in asfalto.




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Il sito è delimitato su tutti i lati da un argine fonoassorbente e da un filare di alberi ad alto fusto ed è recinta -
to con rete metallica su pali in ferro alta 2 metri e l’’area è accessibile tramite un unico passo carraio posizio -
nato sul lato nord-est dell’impianto, chiuso da cancello.
L'unità abitativa più prossima è a circa 120 metri dal confine della Ditta e a circa 150 metri dal luogo in cui si
svolgono le lavorazioni.
L’area oggetto d’insediamento dell’attività suddetta è inserita nel Comune di CAMISANO VICENTINO (VI),
in via Cornoleo di Sopra ed è di proprietà della stessa azienda.
L'area di pertinenza dove è ubicato l’impianto, secondo il Piano degli Interventi, è classificata come E –
“Zona agricola”, sottozona E3, secondo l’art. 31 delle N.T.O, con fascia di rispetto fluviale e sistemazione di
rogge e canali; va evidenziato che l’esistenza delle due rogge confinanti con la proprietà, roggia Piovego e
roggia Puina impongono alla Ditta di lasciare una fascia di rispetto per permettere le manutenzioni alle rog-
ge da parte dell’ente gestore.




                          Ortofoto del sito
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            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Camisano Vicentino;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Camisano Vicentino;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione degli strumenti di pianificazione, si
ritengono tuttavia necessari i seguenti approfondimenti.
PAT DI CAMISANO VICENTINO, l’attività in essere non è stata rapportata con:
Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale, rispetto all’Idrografia principale - Servitù idraulica -
R.D.368/1904 – R.D.523/1904 (art. 12 N.T.), dimostrando che le attività in essere svolte all’interno della fascia
di rispetto fluviale siano state regolarmente autorizzate e verificando se l’area interessata è/non è all’interno
delle cosiddette “Aree fluviali”.
Carta delle Fragilità, verificando se l’area interessata dall’impianto è all’interno di “aree non idonee” (parte
ovest), eventualmente rapportando l’attività in essere con quanto indicato nelle N.T. per aree idonee a
condizione (art. 20), zone di tutela (art. 21), P1 - Pericolosità idraulica moderata (art. 22), Area esondabile
(art. 23).
Carta delle Invarianti, non è stata rapportata l’attività in essere con quanto indicato nelle N.T. relativamente
a Corsi/specchi d'acqua - Fasce ripariali (art. 14), Ambiti di interesse paesaggistico (art. 15), Principali filari e
siepi del paesaggio agrario (art. 15).
Non sono state analizzate le tavole:
- Tav. 4a - CARTA DELLE TRASFORMABILITA' - Ambiti Territoriali Omogenei
- Tav. 4b - CARTA DELLE TRASFORMABILITA' - Azioni strategiche, valori e tutele
Occorre, inoltre, rapportare l’attività in essere con quanto indicato nelle N.T. relatiamente ai Corridoi
ecologici secondari (art. 37).
PI DI CAMISANO VICENTINO: L’analisi del P.I. non include il fatto che l’area interessata dall’impianto è
quasi completamente all’interno di un area con “Obbligo di comparto”; occorre che siano messe in relazione i
due condoni rilasciati dal comune con lo stato dei luoghi attuale.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: l’area dell’impianto è in parte all’interno di un area con grado di
vulnerabilità E-elevato (Valori sintacs 70-80) e in parte all’interno di un area con grado di vulnerabilità A-alto
(Valori sintacs 50-70) (Fig. 2.2 relativa alla “Carta delle Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della
Pianura Veneta”) e occorre che nello studio presentato siano messe in relazione con l’attività in essere.
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE COORDINAMENTO (P.T.C.P.): non è stato di fatto analizzato
nello S.P.A. se non episodicamente e occorre che l’attività in essere e le modifiche proposte siano rapportate
con lo stesso almeno relativamente alle tavole: Tav. 2.1 b (Carta della fragilità), Tav. 2.5 (Carta del rischio
idraulico), Tav. 3.1 b (Sistema ambientale).
Tali approfondimenti, allo scopo di mettere in relazione l’impianto con le sensibilità ambientali rilevate.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; permane la necessità di risolvere le non
conformità urbanistiche rilevate, che dovranno essere oggetto di specifica variante; tale aspetto potrà essere

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affrontato nell’ambito degli strumenti di pianificazione comunale ovvero con l’attivazione della procedura
ex art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e ii., che, al momento, non è stata richiesta.

                          VALUTAZIONE
L‘esame del progetto evidenzia incompatibilità di tipo urbanistico che non risultano risolvibili né affrontabili nell’ambito
del presente procedimento.

               QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’impianto in oggetto è inserito nell’area agricola di Camisano e confina su tutti i lati con attività/terreni
agricoli, è delimitato su tutti i lati da un argine fonoassorbente e da un filare di alberi ad alto fusto ed è
recintato con rete metallica su pali in ferro alta 2 metri. L'unità abitativa più prossima è a circa 120 metri dal
confine della Ditta e a circa 150 metri dal luogo in cui si svolgono le lavorazioni. L’area è accessibile tramite
un unico passo carraio posizionato sul lato nord-est dell’impianto, chiuso da cancello.
Il sito in cui viene svolta l’attività di recupero è costituito da un piazzale, per la maggior parte pavimentato
con materiale stabilizzato, ad esclusione della zona interessata dal conferimento e dallo stoccaggio dei rifiuti
in cumulo che risulta invece pavimentata in asfalto. L’attività di recupero è ben differenziata dalle altre
attività svolte e pisa da una catena tenuta da picchetti spostabili quando è necessario il passaggio dei
mezzi.
Gli spazi scoperti del sito sono destinati a:
- Deposito materie prime inerti;
- Transito e movimentazione mezzi;
- Area verde lungo tutto il confine del sito;
- Deposito temporaneo rifiuti prodotti;
- Gestione terre e rocce da scavo;
- Parcheggio automezzi.
Le attrezzature presenti sono le seguenti:
- Pesa;
- Frantoio;
- Vaglio.
I rifiuti e i quantitativi che l’azienda è autorizzata dall’AUA a gestire sono i seguenti:
1 - Tipologia D.M. 05/02/98 allegato 1, suball.1 7.1 rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di
cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti
da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto
Codice C.E.R. 101311-170101-170102-170103-170107-170802-170904. Attività di recupero (D.M. 05/02/98) 7.1.3
a (R13 - R5) messa in riserva di rifiuti inerti (R13) per la produzione di materie prime secondarie per
l’edilizia, mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura,
l’ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata, con eluato del test di
cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al presente decreto (R5).
7.1                     t/anno attuali               t/anno richieste

Q.tà max di messa in riserva istantanea 2.000 t                     4050 t
(espressa in t/anno)

Q.tà max trattata all’impianto (espressa in 2.900 t                   25.000 t
t/anno)


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2 – Tipologia D.M. 05/02/98 allegato 1, suball.1 7.2 rifiuti di rocce da cave autorizzate Codice C.E.R. 010408-
010410-010413. Attività di recupero (D.M. 05/02/98) Messa in riserva R13.
7.2                     t/anno attuali               t/anno richieste

Q.tà max di messa in riserva istantanea 75 t                      75 t
(espressa in t/anno)

Q.tà max trattata all’impianto (espressa in 699 t                    699 t
t/anno)


3 – Tipologia D.M. n. 69 del 28/03/2018 7.6 rifiuto costituito dalla miscela di inerti e leganti bituminosi
identificata con il codice EER 17.03.02 proveniente: 1) da operazioni di fresatura a freddo degli strati di
pavimentazione realizzate in conglomerato bituminoso; 2) dalla demolizione di pavimentazioni realizzate in
conglomerato bituminoso; Codice C.E.R. 170302; Attività di recupero D.M. n. 69 del 28/03/2018 R13-R5
produzione di granulato di conglomerato bituminoso per la produzione di aggregati per materiali non legati
e legati con leganti idraulici per l’impiego nella costruzione di strade, in conformità alla norma armonizzata
UNI EN 13242, ad esclusione dei recuperi ambientali.
7.6                     t/anno attuali               t/anno richieste

Q.tà max di messa in riserva istantanea 30 t                      30 t
(espressa in t/anno)

Q.tà max trattata all’impianto (espressa in 50 t                    50 t
t/anno)


Le prescrizioni impartite dall’AUA rilasciata dal Comune di Camisano Vicentino con validità fino al
10.10.2034 sono: il quantitativo massimo dei rifiuti stoccabili, in messa in riserva istantanea R13, nello stabilimento è
pari a 2.105 tonnellate. La quantità massima di rifiuti prodotti dall'attività è pari a 10,3 tonnellate di rifiuti non
pericolosi. La quantità massima di recupero dell’impianto (operazione R3) deve essere inferiore a 10t/giorno.
Il progetto di modifica non prevede alcuna edificazione né cambio delle attrezzature utilizzate in impianto,
né del lay-out dello stesso. Non sono, altresì, previste modifiche alle tipologie di rifiuti trattati. L’unica
modifica richiesta è un aumento del quantitativo annuo trattabile e l’aumento del quantitativo in stoccaggio
prima della lavorazione
DESCRIZIONE DEL CICLO DI LAVORAZIONE
Stoccaggio e lavorazione: i rifiuti giunti in ditta vengono stoccati in cumuli delle dimensioni di 2.700 mc
massimi per la tipologia 7.1, di 50 mc per la tipologia 7.2 e 20 mc massimi per la ex tipologia 7.6 (ora CER
170302 definito conglomerato bituminoso) e poggiano tutti su una grande area pavimentata. I cumuli sono
coperti con teloni impermeabili per impedire il dilavamento da parte degli agenti atmosferici. Limitrofo
all’area pavimentata c’è anche il settore di conferimento che è costituito da una “vasca” formata da un telone
in HDPE per discariche al di sopra del quale è stato steso uno strato di stabilizzato dello spessore di 40 cm.
intorno alla vasca è stato predisposto un cordolo in cemento leggermente più alto della piattaforma con
funzione di contenimento oltre che per evidenziare la piattaforma stessa. Il telone ricopre anche il cordolo ed
è, quindi ben visibile all’esterno. Il telone impedisce qualsiasi contatto tra rifiuti ed il suolo sottostante mentre
lo stabilizzato offre protezione dal passaggio dei mezzi di trasporto. Almeno una volta l’anno, la ditta
effettua la manutenzione delle piattaforme, ripristinando, eventualmente lo strato di stabilizzato sopra il
telone nel caso del basamento con HDPE, o riparando se necessario l’asfalto nel caso della piattaforma
asfaltata.
Attività di recupero R5 per la tipologia 7.1: dopo la messa in riserva i rifiuti vengono sottoposti a fasi
meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e
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separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l’ottenimento de frazioni inerti di natura
lapidea a granulometria idonea e selezionata. In seguito alle operazioni di recupero si puo’ verificare la
produzione di rifiuti ferrosi codice CER 191202 o plastica CER 191204 che vengono stoccati in cassoni che in
seguito vengono smaltiti con le modalità previste dalla normativa di settore. Il materiale frantumato viene
sottoposto a test di cessione conforme a quanto previsto dall’Allegato 3 del D.M. 05/02/1998 e s.m.i. e con le
cadenze previste dall’art. 9 comma 3 del D.M. 05/02/1998 e s.m.i. Il materiale macinato, in attesa di essere
sottoposto al test di cessione, viene stoccato nell’area indicata in planimetria pavimentata in asfalto. Infine,
viene certificata la conformità della materia prima secondaria prodotta all’allegato C della circolare del
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205. Le materie prime
secondarie vengono stoccate in cumulo con dimensioni massime di 2814.35 mc pronte per essere vendute od
utilizzate dalla ditta stessa in campo edilizio.
Attività di recupero R13 per la tipologia 7.2: questi rifiuti vengono esclusivamente stoccati. In seguito,
possono essere conferiti a soggetti legittimati al loro recupero, od utilizzati dalla ditta stessa, dopo aver
richiesto una nuova iscrizione per ogni cantiere di utilizzo e dopo averli sottoposti, come da normativa, a test
di cessione.
Attività di recupero R5 per la ex tipologia 7.6: le lavorazioni avvengono, come per la tipologia 7.1, con
l’utilizzo dell’impianto di frantumazione. Come nel caso precedente, oltre al frantoio puo’ essere utilizzato
anche il vaglio. Si precisa che la tipologia 7.1 di rifiuti ed il CER 170302 vengono recuperati separatamente e
quindi non c’è mai la possibilità che si verifichi una miscelazione di rifiuti appartenenti a tipologie perse.
Stoccaggio materie prime prodotte: le materie prime prodotte vengono stoccate in due cumuli, uno per quelle
provenienti dal recupero della tipologia 7.1 e uno per quelle derivanti dalla ex tipologia 7.6 ora detto
granulato di conglomerato bituminoso. I cumuli, rispettivamente di 2814.35 mc massimi e di 20 mc massimi
sono ben distanziati in modo che non vi possa essere miscelazione tra i due tipi di materia prima. Entrambi
poggiano su una pavimentazione di materiale stabilizzato compresso.
Risulta necessario acquisire ulteriore integrazioni rispetto agli EoW alla luce delle Linee Guida SNAPA.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto; in particolare non vi è evidenzia di
un sistema di gestione e della predisposizione della dichiarazione di conformità del prodotto per tutti gli End
of Waste.

                          VALUTAZIONE
Il tema relativo al Quadro Progettuale evidenzia una gestione dei rifiuti che, per quanto riguarda le operazioni di
recupero R5, non consente di verificare la piena corrispondenza alle suddette Linee Guida SNAPA e l’effettiva
sussistenza dei requisiti per la qualificazione End of Waste.
                              111
              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
In merito alle emissioni in atmosfera dell’attività d’impianto possono ricondursi a emissioni diffuse dovute
alla movimentazione del materiale sul piazzale e alla lavorazione dello stesso, ovvero dovute alle operazioni
di macinazione e vagliatura.
Per le emissioni diffuse dovute alle polveri dei piazzali, la Ditta adotta un sistema di bagnatura che permette
di ridurre le emissioni nei mesi più secchi.
Le emissioni diffuse sono dovute anche ai mezzi in ingresso e uscita dall’impianto con cui viene trasportato il
materiale sia esso rifiuto, MPS. Il numero medio giornaliero di mezzi in entrata e uscita dall’impianto stimato
allo stato futuro è indicativamente pari a 16 mezzi pesanti e 32 autocarri.

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Considerando la qualità dell’aria della zona, il contributo alle emissioni in atmosfera dovuto all’attività della
Ditta è da considerarsi poco significativo, sia per quanto riguarda la movimentazione del materiale sia per
quanto riguarda il traffico generato.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
I materiali inerti vengono conferiti, attraverso una viabilità di accesso in asfalto, ad un’area di stoccaggio, sul
cui fondo è stato posato in passato un telo impermeabile in materiale plastico; tale zona risulta ribassata di
circa 50 cm rispetto al piano campagna circostante ed è riempita con materiale grossolano (ghiaia) al fine di
favorire il drenaggio delle acque di dilavamento e, al di sotto di tale zona, sono state predisposte, negli anni
scorsi, n. 2 vasche in calcestruzzo, al momento non collegate alla rete principale.
La parte dell’area in asfalto che funge da viabilità di accesso è caratterizzata da una pendenza che va verso il
piazzale di stoccaggio delle Materie Prime Secondarie (M.P.S.), mentre la porzione che costituisce l’area di
manovra e di conferimento dei rifiuti inerti in ingresso è invece dotata di una rete di caditoie centrali; tale
sistema è poi collegato con n. 3 vasche in calcestruzzo e con la condotta di scarico che recapita nello scolo
privato posto lungo il margine sud dell’area di proprietà. A tal riguardo, per lo scarico delle acque
meteoriche, la ditta ha già richiesto la relativa concessione idraulica al Consorzio di Bonifica Brenta, rilasciata
in data 13/01/2020 prot. n. 321.
Risulta inoltre presente una tettoia per il ricovero di attrezzature e mezzi e di un erogatore di carburante,
protetto anch’esso da tettoia e confinato entro una vasca a tenuta stagna.
La zona risulta sprovvista di rete di fognatura nera.
Il progetto inpidua alcuni interventi necessari all’adeguamento delle aree dell’attività produttiva alla
normativa vigente: in particolare è previsto un riordino della rete meteorica esistente, la posa di condotte di
collegamento tra le perse vasche esistenti, che saranno sfruttate come volume per la sedimentazione del
materiale grossolano, ed infine l’inserimento di un manufatto di trattamento in continuo, prima del
ricollegamento con l’esistente condotta di scarico.
1) Ricollegamento rete caditoie: attualmente la rete di caditoie è caratterizzata da una livelletta di fondo non
regolare e con dei tratti che appaiono in contropendenza. Per tale motivo si è ritenuto opportuno
regolarizzare la livelletta, posando un nuovo tratto di condotta in PVC SN8 SDR34 di diametro pari a 250
mm e pendenza minima di 1,5 ‰. Verrà inoltre previsto il ricollegamento delle caditoie esistenti alla nuova
tubazione, che sarà poi a sua volta inserita in testa alla vasca V1. Le vasche V1, V2 e V3 risultano già
collegate.
2) Collegamento area stoccaggio rifiuti: le vasche V4 e V5, punti di raccolta del processo di drenaggio delle
acque all’interno del materasso in ghiaia, allo stato attuale non sono collegate alla rete principale. La ditta
intende pertanto realizzare una nuova condotta in PVC SN8 SDR34 di diametro pari a 315 mm e pendenza
minima di 1,5 ‰ per il collegamento con la linea principale.
3) Cunette a lato dell’area in asfalto di conferimento: dal rilievo planoaltimetrico è stato notato che la
scarpata a verde posta sul lato nord dell’ambito ed una parte del piazzale in stabilizzato ove vengono
stoccate le M.P.S., presentano naturale pendenza verso l’area in asfalto. In condizioni normali di
precipitazione è presumibile che le acque di pioggia possano naturalmente infiltrarsi, essendo il piazzale in
stabilizzato e quindi parzialmente permeabile. In occasione di eventi intensi vi è di contro la possibilità di
formazione di un ruscellamento superficiale verso le aree pavimentate. Ai fini del corretto funzionamento
dell’impianto di trattamento, tali contributi devono tuttavia essere intercettati e collettati in modo separato
rispetto alla linea in ingresso al disoleatore. Per tale motivo la ditta ha quindi ritenuto opportuno

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l’inserimento di cunette in calcestruzzo (di altezza 20-30 cm) da porre al limite dell’area in asfalto, collegate
poi a valle dell’impianto di trattamento, in corrispondenza del pozzetto B3, che fungerà anche da pozzetto di
campionamento di tali acque.
In considerazione degli esiti dei test di cessione realizzati sugli inerti al fine della classificazione come
Materie Prime Secondarie la ditta deduce che il dilavamento dell’area di stoccaggio delle M.P.S. non
comporti il trascinamento di sostanze pericolose e pregiudizievoli per l’ambiente.
In accordo con quanto indicato nel parere n. 02/1219 della Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente,
il piazzale di stoccaggio M.P.S. può quindi essere escluso dal sistema di trattamento. Inoltre essendo il
piazzale in materiale inerte di media granulometria, e non esistendo attualmente un sistema di collettamento,
non è possibile effettuare, un campionamento delle acque di dilavamento. La ditta si è impegnata tuttavia a
effettuare l’indagine non appena andrà a verificarsi un evento meteorico in grado di produrre una portata di
ruscellamento dal piazzale.
4) Installazione disoleatore: le vasche interrate da V1 a V5 garantiscono complessivamente un volume più
che sufficiente alla sedimentazione dei materiali grossolani, in accordo con quanto previsto dalla Norma UNI
EN 858. Per quanto riguarda la presenza di idrocarburi e di materiale fine non sedimentabile la ditta ritiene
necessaria la posa di un impianto di disoleazione. La taglia scelta per il disoleatore è NS 30 l/s. A valle del
disoleatore sarà posto un pozzetto fiscale per il campionamento delle acque trattate. In corrispondenza del
tratto B1-B2 è previsto di realizzare un by-pass di emergenza (costituito da un tubo posto a quota superiore
di almeno mezzo diametro rispetto agli scorrimenti dei tubi in ingresso) che consenta il funzionamento della
rete anche in caso di particolari condizioni di crisi, quali il blocco dell’otturatore o di altre parti dell’impianto.
Nelle normali condizioni di funzionamento il by-pass non viene attivato.
5) Realizzazione raccolta acque distributore di carburante: l’area di rifornimento carburante è protetta
mediante una vasca stagna e da una tettoia, sporgente rispetto alla stessa. Al fine di evitare l’infiltrazione di
possibili sversamenti di idrocarburi durante le fasi di approvvigionamento, la ditta prevede di realizzare una
limitata area impermeabilizzata ribassata con una caditoia centrale collegata poi alla rete inviata al
disoleatore.
6) Ricollegamento alla condotta di scarico: in corrispondenza del pozzetto B1 è previsto infine di intercettare,
con la nuova rete di progetto, la condotta di scarico esistente.
Si ritiene necessario acquisire gli esiti dell’indagine di cui sopra ed il rispetto delle condizioni fissate dal
competente consorzio di bonifica.
Nella relazione e schema idraulico per il trattamento in continuo delle acque di dilavamento delle superfici
scoperte (cfr. Titolo 4 – Relazione idraulica, pagg. 13 e 42) si propone l’inserimento di una linea by-pass di
emergenza nel pozzetto B3 posto a monte del sedimentatore/disoleatore, definendola utile per “consentire il
funzionamento della rete anche in caso di particolari condizioni di crisi, quali il blocco dell’otturatore o di
altre parti dell’impianto”. L’art. 39 delle NTA del Piano di Tutela delle Acque della Regione non prevede tale
opzione. Appare auspicabile un chiarimento sulla reale necessità di questo dispositivo.
Nelle integrazioni fornite non sono state prodotti gli esiti analitici del campionamento delle acque meteoriche
già previsti nella relazione del proponente nel febbraio 2020; con le medesime motivazioni di allora, anche in
questo caso si dice “Si evidenzia che tale analisi sarà condotta non appena andrà a verificarsi un evento meteorico in
grado di produrre una portata di ruscellamento dal piazzale, precisando che potrebbero trascorrere dei mesi se non
addirittura anni.” Nel periodo febbraio-ottobre 2020 si sono in realtà verificati persi episodi meteorici di una
certa intensità, di cui particolarmente significativo quello verificatosi in data 09.09.20, con una precipitazione
superiore ai 120 mm di pioggia ed equivalenti a litri/metroquadro (fonte ARPAV Servizio Meterologico).
Inoltre, all’assenza di dati qualitativi di riferimento, si aggiunge il fatto che non state chiarite le possibili
cause scatenanti le “particolari condizioni di crisi, quali il blocco dell’otturatore o di altre parti dell’impianto”
che determinerebbero il mancato trattamento dello scarico; per la linea di by-pass di emergenza prospettata a
monte del disoleatore (cfr. RelazioneTecnica Idraulica- Planimetria di Progetto e Particolari Costruttivi – Tav.
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2- Gennaio 2020.) non vi è evidenza della definizione delle misure e precauzioni, adottate e/o da adottare,
per evitare la sua attivazione.

                            VALUTAZIONE
Il tema relativo alla caratterizzazione dell’impatto sull’ambiente idrico evidenzia effettive criticità, che portano a ritenere
sussistere possibili impatti negativi e significativi sull’ambiente.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Il comune di Camisano Vicentino si inserisce nel contesto della Pianura Alluvionale del Fiume Brenta e si
trova immediatamente a valle della linea delle risorgive, la quale rappresenta il passaggio dall’acquifero
indifferenziato a Nord a quello multifalda a Sud.
Dall’estratto della Carta Geolitologica del PAT emerge che l’area di pertinenza della Ditta rientra nei terreni
sabbiosi limosi, sabbie, sabbie limose, limi sabbiosi entro i primi 3.00 metri dal piano campagna.
Dall’analisi cartografica emerge inoltre che l’area di interesse è soggetta a inondazioni periodiche e la falda
freatica è compresa fra 1.00 e 2.00 metri.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
La ditta Ecobortoli ricade all’interno della Classe III delle “Aree di tipo misto”, per le quali valgono i seguenti
valori di emissione e immissione: limite assoluti di immissione diurno: 60, notturno 50. Valori limite di
emissione diurno: 55, notturno: 45.
Lo stabilimento confina a: Est con terreno agricolo e a circa 60 m con un ricettore R1(attualmente disabitato);
Sud con terreno agricolo e a circa 200 m R2; Ovest con terreno agricolo e a circa 175 m R3; Nord con terreno
agricolo e a circa 105 m R4. Tutti i ricettori rientrano in classe III.
Per quanto riguarda le emissioni di rumore la ditta utilizza un vaglio più grande e un secondo vaglio più
piccolo e meno rumoroso; poiché i due vagli non operano mai contemporaneamente i calcoli sono stati
svolti ponendosi nella condizione peggiorativa di utilizzo del vaglio grande.
In base alla relazione, considerando vaglio, macchine movimento terra e traffico indotto il limite di emissione
e il limite assoluto di immissione risultano rispettati in facciata a tutti i ricettori.
Il limite differenziale, inoltre, risulta non applicabile in quanto il livello ambientale in tutti i casi è inferiore
alla soglia di applicabilità.
Con riferimento alla prima documentazione presentata si è osservato quanto di seguito.
Dall’analisi della documentazione non vengono fornite informazioni sufficienti per valutare la completezza e
la precisione dei risultati.
Relativamente alle sorgenti specifiche mancano informazioni più approfondite su tipo macchina, potenza,
tempi di funzionamento, contemporaneità di funzionamento delle perse attività (ad es. macchine
movimento terra + vaglio + manovra e scarico materiale); dalle immagini risulta anche un escavatore non
riportato nei ‘Calcoli dal modello’.
Per il traffico indotto, le emissioni dovute al transito dei mezzi anche sulla viabilità locale, appaiono
sottostimati. Dovranno essere valutate - con opportune misure di durata idonea - le emissioni causate dal
passaggio degli automezzi nelle effettive condizioni di transito, in una normale giornata di lavoro, e
ponendosi in prossimità dei ricettori interessati. Su questa base potrà essere valutato più correttamente anche
l'aumento delle emissioni sonore dovute alla fase di progetto. Manca inoltre la valutazione dell’impatto
dovuto alla fase di scarico del materiale dai camion e alla successiva movimentazione.


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Non sono forniti dettagli in merito all'ambiente di propagazione e poco accurata e riferita risulta anche
l'analisi del rumore residuo.
Ciò premesso, visto che l’attività è in essere, si chiede di valutare lo stato di fatto con misure - di durata
idonea - presso i 4 ricettori, al fine di caratterizzare sia l’impatto dovuto a tutte le attività specifiche sia il
rumore residuo. Dovrà essere inpiduato lo scenario di massimo disturbo nello stato di fatto al fine di
valutare il limite differenziale.
Su questa base dovranno essere effettuate - con adeguata accuratezza - tutte le valutazioni relative
all’ampliamento in progetto.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e le puntualizzazioni fornite hanno chiarito gli
aspetti dubbi; dovrà comunque essere effettuato un monitoraggio di verifica del rispetto dei limiti di
emissione e dei limiti di immissione assoluti e differenziali ai ricettori critici al momento del collaudo e da
ripetersi con periodicità da definirsi con gli enti competenti a seguito dei risultati.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Per quanto concerne l’aspetto del rischio di esposizione al gas radon ed alle sue radiazioni ionizzanti
nell’ambito dell’impianto non è previsto l’utilizzo di locali o ambienti interrati in cui sia prevista permanenza
o accessibilità di persone. La documentazione presentata non sviluppa l’argomento per escludere un impatto
da agenti fisici.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Dal punto di vista paesaggistico, l’impianto è situato all’esterno dei centri abitati in una zona perlopiù a
destinazione agricola e case sparse. Il paesaggio presenta complessivamente profonda semplificazione
dell’articolazione spaziale dovuta all’associazione di fattori territoriali di frammentazione agraria e
infrastrutturale.
La richiesta di aumento del quantitativo annuo trattabile e l’aumento del quantitativo in stoccaggio prima
della lavorazione non crea impatti sul paesaggio in quanto non sono previsti interventi che vadano a
utilizzare suolo vergine, né costruzioni o ampliamenti di fabbricati. Lo studio preliminare ambientale non
specifica tuttavia se nell’intorno della ditta vi siano ambiti di interesse paesaggistico.
Relativamente alle componenti Paesaggio, Risorse Naturali/Agronomiche, è opportuno un approfondimento
che illustri l'impatto su tali componenti, sia relativamente allo stato di fatto che in termini di mitigazione
ambientale e paesaggistica; da tale analisi dovrà essere verificata la opportunità di inserire possibili
interventi di miglioramente/o integrazione delle strutture, ad esempio sulla vegetazione perimetrale
esistente. Tale formazione, infatti, si intravede solo nella documentazione fotografica e non trova
esplicitazione alcuna né in cartografia, né in relazione.
Le integrazioni presentate sono sufficienti rispetto alla definizione ed alla quantificazione dell’impatto
generato sulla presente matrice ambientale, ma non soddisfacente invece rispetto alle misure di contrasto e
mitigazione a fronte di un contesto ad elevata sensibilità (vedi anche Quadro Programmatico); manca,
inoltre, una definizione puntuale che mostri qualità e quantità della vegetazione perimetrale esistente,
assieme alle concrete azioni di miglioramento e/o integrazione vegetazionale.


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                            VALUTAZIONE
Il tema relativo alla caratterizzazione dell’impatto paesaggistico evidenzia effettive criticità, che portano a ritenere
sussistere possibili impatti negativi e significativi sull’ambiente..

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Nel sito la Ditta svolge sia l’attività di recupero rifiuti che di gestione di terre e rocce da scavo. Al fine di
analizzare gli impatti sulle matrici ambientali, seppure la gestione delle terre da scavo non è oggetto di
valutazione, il proponente ha deciso di considerare l’attività svolta dalla Ditta nel suo complesso, pertanto le
valutazioni tengono in considerazione i movimenti veicolari nella totalità.
Nello specifico, la movimentazione giornaliera dei mezzi pesanti riferiti sia ai rifiuti che alle terre e rocce da
scavo all’interno dello stabilimento e su via Cornoeo di Sopra, attualmente è di circa 1 mezzo pesante/ora e 3
autocarri (peso inferiore a 3,5 ton.) all’ora. Allo stato attuale i mezzi in ingresso, sia mezzi pesanti che
autocarri non sono mai a pieno carico. L’impianto attualmente lavora circa 2 ore al giorno per una
produzione che non supera le 10 t/giorno. Fermo restando il totale di 120.000 t/anno di terre e rocce e rifiuti,
si stima che a pieno regime, la Ditta possa generare 2 mezzi pesanti e 4 mezzi leggeri all’ora considerando
che i mezzi siano a pieno carico e una potenzialità giornaliera (8 ore) di circa 100 t/giorno.
In merito alle provenienze dei mezzi, il proponente afferma che per la maggior parte provengono e sono
diretti dalla /alla SP 10 (via Piazzola).
Via Cornoleo di Sopra è una strada locale di tipo “F” a doppio senso di marcia, viene precisato che la Ditta
negli anni passati ha provveduto alla sistemazione e allargamento della sede stradale di via Cornoleo in
“accordo” con il Comune di Camisano a beneficio di tutti i frontisti.
Considerando che allo stato futuro si stima un incremento di un mezzo pesante/ora e un autocarro/ora, il
proponente conclude che l’impatto sulla viabilità non risulta significativo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L'area di pertinenza della Ecobortoli S.r.l. dove è ubicato l’impianto, secondo il Piano degli Interventi del
Comune di Camisano Vicentino, è classificata come E – “Zona agricola”, sottozona E3, secondo l’art. 31 delle
N.T.O. Inoltre la carta dell’uso del suolo classifica l’area a seminativi in aree non irrigue.
Il Comune di Camisano Vicentino ha rilasciato due condoni alla ditta aventi ad oggetto la trasformazione di
un terreno da agricolo ad artigianale, con ricavo di un piazzale per il parcheggio di automezzi stoccaggio di
materiale da demolizione, scavi e materiali vari inerti, sabbie, ramaglie e il trattamento mediante
macinazione meccanica, selezione granulometrica e separazione della frazione metalli di laterizi, intonaci,
conglomerato di cemento armato e non, nonchè la costruzione di un manufatto ad uso ricovero automezzi
sulla medesima area. Inoltre, sempre il Comune di Camisano Vicentino ha rilasciato l’AUA con scadenza il
10/10/2034.
L’area della ditta è circondata da colture agrarie e presenta lungo il confine ad est e a sud filari e siepi tipiche
del paesaggio agrario di cui non è prevista la trasformazione.
Relativamente alle componenti Paesaggio, Risorse Naturali/Agronomiche, è opportuno un approfondimento
che illustri l'impatto su tali componenti, sia relativamente allo stato di fatto che in termini di mitigazione
ambientale e paesaggistica; da tale analisi dovrà essere verificata la opportunità di inserire possibili
interventi di miglioramente/o integrazione delle strutture, ad esempio sulla vegetazione perimetrale
esistente. Tale formazione, infatti, si intravede solo nella documentazione fotografica e non trova
esplicitazione alcuna né in cartografia, né in relazione.

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Le integrazioni presentate sono sufficienti rispetto alla definizione ed alla quantificazione dell’impatto
generato sulla presente matrice ambientale, ma non soddisfacente invece rispetto alle misure di contrasto e
mitigazione a fronte di un contesto ad elevata sensibilità (vedi anche Quadro Programmatico); manca,
inoltre, una definizione puntuale che mostri qualità e quantità della vegetazione perimetrale esistente,
assieme alle concrete azioni di miglioramento e/o integrazione vegetazionale.

                           VALUTAZIONE
Il tema relativo alla caratterizzazione dell’impatto sulle risorse naturali ed agronomiche, evidenzia effettive criticità, che
portano a ritenere sussistere possibili impatti negativi e significativi sull’ambiente..

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
L’argomento non è stato tratto nello studio preliminare ambientale e non permette di valutare se l’impianto
ha un impatto sulla flora e fauna locale fattori che vanno analizzati, vista la presenza delle rogge Piovego e
Puina, anche in rapporto ai corridoi ecologici secondari.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Il proponente ha presentato la relazione, così come previsto dall’allegato A alla DGR 1400/2017, con
particolare riferimento al paragrafo 2.2 dove si richiede di allegare alla dichiarazione di non assoggettabilità
alla procedura di valutazione di incidenza (modello E) una relazione tecnica che definisca chiaramente la
rispondenza alle ipotesi di non necessità della valutazione di incidenza.
In base a quanto definito dalla relazione l’area di progetto risulta completamente esterna rispetto ai siti della
rete Natura 2000.
I siti appartenenti alla rete ecologica Natura 2000 più prossimi all’area di intervento sono:
SIC IT3260018 “Grave e Zone umide della Brenta” (6,5 Km)
Non sono stati identificati effetti su habitat, habitat di specie e specie derivanti dall’intervento in oggetto,
anche in ragione della distanza che separa l’area d’intervento dai SIC/ZPS, dall’attuale uso del suolo del
terreno e dalla tipologia dell’intervento proposto. Non cambia altresì l'idoneità ambientale dei luoghi
interessati rispetto alle specie segnalate.
Valutate le tipologie delle specie di flora e fauna riferite ai siti Natura 2000 più prossimi e verificate nella
cartografia distributiva delle specie della Regione del Veneto allegata alla D.G.R. n. 2200/2014, si ritiene che
l'intervento rientri nella fattispecie riferibile al caso generale "piani, progetti e interventi per i quali non
risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000".

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
L’argomento non è stato trattato in maniera specifica dal proponente e se chiede, seppur sinteticamente, la
trattazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.



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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


               VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                           CONCLUSIONI
Il grado di approfondimento documentale presenta la necessità di approfondimenti e ulteriori valutazioni di
dettaglio, sia per quanto riguarda il Quadro Progettuale che per quanto riguarda il Quadro Ambientale,
risultando non soddisfacenti parte delle integrazioni prodotte
Tale valutazione a riguardo anche del Quadro Progettuale, dove non vi è evidenza che la gestione dei rifiuti,
per quanto riguarda le operazioni di recupero R5, consenta di verificare la piena corrispondenza alle Linee
Guida SNAPA e l’effettiva sussistenza dei requisiti per la qualificazione End of Waste
Sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
Il progetto, alla luce delle valutazioni di cui all’ellegato V alla parte II del D.lgs. 152/2006, presenta numerose
criticità che non risultano adeguatamente approfondite e/o considerate, in relazione sia alla significatività
degli aspetti ambientali, con conseguente necessità di intraprendere la procedura di Valutazione d’Impatto
Ambientale, considerando in particolare le sensibilità del contesto del sito inpiduato, piuttosto che
l’impiantistica e le operazioni ipotizzate.
Inoltre, il progetto in esame si pone in contrasto con la vigente normativa urbanistica del Comune di
Camisano Vicentino e si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.

     Alla luce di quanto analizzato si ritiene l’intervento non compatibile e, pertanto, si esprime
                             PARERE
         di assoggettamento alla V.I.A. sulla base delle motivazioni di seguito citate.
L'impianto interferisce con le sensibilità ambientali in tema di Ambiente Idrico, Paesaggio e Tutela delle
risorse naturali ed agronomiche e presenta criticità che non sono adeguatamente affrontate e/o supportate da
proposte di mitigazione, per cui sono possibili impatti ambientali negativi e significativi; inoltre l’iniziativa
verrebbe realizzata in un’area in cui non sussiste la compatibilità urbanistica, aspetto non risulta risolvibile
né affrontabile nell’ambito del presente procedimento né dell’attuale procedura inpiduata per la
legittimazione alla gestione dei rifiuti.

Vicenza, 12 novembre 2020
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Ing. Filippo Squarcina




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