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      VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
               DEL 02/09/2021

L'anno 2021, il giorno 02 del mese di SETTEMBRE alle ore 11:45 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento:
Consorzio di Bonifica Adige Euganeo.
Progetto - Pluvirrigazione e misurazione dei volumi prelevati dalle utenze aziendali nel bacino Lozzo, opere
di completamento.
Localizzazione - comune di Pojana Maggiore, località Ponticello, e Noventa Vicentina (solo per le opere di
adeguamento del quadro elettrico ed installazione misuratori di portata sulla rete esistente di 1° stralcio).

All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente                    Assente


BALDISSERI ANDREA           Presidente delegato                  Presente


CORTESI ANGELO              Commissario                    Presente


DE MARCHI ROBERTO             Commissario                    Presente


MONTANARI RICCARDO            Commissario                    Presente


MURARO TERESA               Commissario                    Presente


ROSSI STEFANO               Commissario                    Presente


SALVIATI STEFANO             Commissario                    Presente


SVEGLIADO GIULIA             Commissario                    Presente


VALVASSORI RIMSKY             Commissario             In collegamento videoconferenza


VICENTIN ALBERTO             Commissario                    Presente


SERRAIOTTO MARIO             Commissario             In collegamento videoconferenza


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 37186 del
01/09/2021, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il
funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza
delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica
presentata, esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto
riportato.
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          Consorzio di Bonifica Adige Euganeo
                        PARERE N. 17/2021

Oggetto: Progetto di pluvirrigazione e misurazione dei volumi prelevati dalle utenze aziendali nel
bacino Lozzo, opere di completamento.
PROPONENTE:            Consorzio di Bonifica Adige Euganeo
SEDE LEGALE:           Via Augustea n. 25 – Este (PD)
SEDE INTERVENTO:         Località Ponticello – Pojana Maggiore
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Progetti di irrigazione delle terre
PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.
                 1. Agricoltura d) progetti di gestione delle risorse idriche per l'agricoltura,
                 compresi i progetti di irrigazione e di drenaggio delle terre, per una
                 superficie superiore ai 300 ettari;
                 8. Altri progetti t) modifiche o estensioni di progetti di cui all'allegato III o
                 all'allegato IV gia' autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che
                 possono avere notevoli ripercussioni negative sull'ambiente (modifica o
                 estensione non inclusa nell'allegato III).
COMUNE INTERESSATO:        Noventa Vicentina
DATA DOMANDA:           11 e 30 agosto 2021
DATA PUBBLICAZIONE:        12 agosto 2021
DATA INTEGRAZIONI:        \\\

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Corografia generale - PFTE;
- Ortofotocarta degli interventi - PFTE;
- Planimetria degli interventi e dei tracciati – PFTE;
- Relazione tecnica - PFTE;
- Studio Preliminare Ambientale;
- Piano Preliminare di utilizzo in sito delle terre (DPR 120/2017);
- Relazione tecnica di non incidenza;
- Allegato E DGRV 1400/2017.
                             PREMESSE
Il progetto irriguo interessa circa 185 ha del bacino “Ponticello”, facente parte del bacino irriguo
Pedemontano LEB (ricompreso nell’unità idraulica “bacino Lozzo”) sito nei comuni di Pojana Maggiore e
Noventa Vicentina in Provincia di Vicenza e riguarda la trasformazione dell’attuale trasporto delle acque da
gravità, lungo gli scoli a cielo aperto, a pressione, attraverso una rete di condotte tubate nel sottosuolo.
Le tubazioni si svilupperanno in modo ramificato per raggiungere le Aziende agricole del territorio che,
grazie ai numerosi punti di allacciamento, potranno derivare ed aspergere con mezzi propri, tramite
irrigatori.
L’opera fa parte di un progetto più ampio che ha interessato l’intero bacino “Ponticello” dell’estensione di
600 ha, di cui risultano realizzate le opere su circa 415 ha, tra cui anche l’impianto di derivazione dallo scolo
Alonte e la stazione di spinta.


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Il progetto di 1° stralcio “Progetto – Ripristino dell'efficienza irrigua con interventi di ammodernamento delle
opere di presa, adeguamento, completamento ed estensione della rete idraulica nei bacini utilizzanti le acque
dei fiumi Adige e Guà Frassine – Lotto interventi bacini con derivazione dall'Adige – realizzazione di opere
irrigue di pluvirrigazione nel bacino Lozzo” è stato assoggettato alla procedura di Verifica di
Assoggettabilità a VIA nel 2013, con emissione del parere di non assoggettabilità a VIA Provvedimento n.
2/2013 (prot. 40089 del 31/05/2013) dell’Ufficio VIA delle Provincia di Vicenza
L’opera di completamento consiste nello scavo lineare di circa 10300 ml, distinte in rete principale e
secondaria.
La rete principale, della lunghezza di circa 1250 ml, verrà realizzata con condotte circolari in ghisa sferoidale
per i diametri compresi tra 300 mm e 500 mm, e in PVC per i diametri minori.
La rete secondaria, della lunghezza di circa 9050 ml, verrà realizzata in PVC con diametri massimi di 250
mm.
                         UBICAZIONE
L’area oggetto di completamento ricade interamente nel Comune di Pojana Maggiore (VI) e si sviluppa ad
una quota topografica compresa tra 11.00 e 15.00 m s.l.m.
In base a quanto riportato nel Piano degli Interventi del Comune, l’area oggetto di intervento ricade in un
territorio a vocazione agricola con presenza di sparsi allevamenti zootecnici e qualche abitazione.
La zona interessata dal progetto presenta un utilizzo prevalentemente agricolo, compreso tra lo scolo Alonte
a est e la zona industriale di Cagnano (frazione di Pojana Maggiore).
Al suo interno sono presenti solo strade secondarie e non sembrano sussistere particolari fonti di pressione
antropica, se non gli stessi allevamenti zootecnici presenti.




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                          Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.I.) dei Comuni di Alonte, Asigliano Veneto, Orgiano e Pojana
Maggiore;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Pojana Maggiore;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale Attività di cava;
• Piano Regionale Faunistico - Venatorio;
• Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area e non si ritiene di chiedere specifici approfondimenti.
Si raccomanda, comunque, che in sede di stesura e valutazione del progetto esecutivo:
- si approfondiscano gli aspetti normativi e autorizzativi con gli organi e con tutti i soggetti pubblici e/o
privati competenti e che siano portatori di interessi sulla suddetta area in tema di usi civici ( 7.3 bis delle N.T.
del PATI);


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- che non siano interessati da interventi gli edifici/aree tutelate come - “Edifici di interesse storico (art. 47 (elab.
7.1) - art. 49)”.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

              QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto riguarda la trasformazione dell’attuale trasporto delle acque da gravità, lungo gli scoli a cielo
aperto, a pressione, attraverso una rete di condotte tubate nel sottosuolo.
Le tubazioni si svilupperanno in modo ramificato per raggiungere le Aziende agricole del territorio che,
grazie ai numerosi punti di allacciamento, potranno derivare ed aspergere con mezzi propri, tramite
irrigatori; l’opera di completamento consiste nello scavo lineare di circa 10300 ml, distinte in rete principale e
secondaria.
Lo schema della rete prevede una linea dorsale principale, costituita dalle condotte aventi i maggiori
diametri, dalla quale dipartono le derivazioni per l'alimentazione della rete secondaria.
La rete principale, della lunghezza di circa 1250 ml, verrà realizzata con condotte circolari in ghisa sferoidale
per i diametri compresi tra 300 mm e 500 mm, e in PVC per i diametri minori.
La rete secondaria, della lunghezza di circa 9050 ml, verrà realizzata in PVC con diametri massimi di 250
mm.
Il progetto non prevede nessuna variazione e/o incrementi della portata derivata (300 l/s) dallo scolo
consortile Alonte: l’opera di presa è già stata realizzata nello stralcio 1°.
                  Bacino del “Ponticello”, in giallo l’area oggetto di intervento




In corrispondenza ad ogni derivazione saranno installate opportune saracinesche, misuratori e limitatori di
portata ubicati all'interno di pozzetti prefabbricati in conglomerato cementizio.
Con riferimento alle sezioni di scavo, in Figura 39 e Figura 40 si riportano rispettivamente la sezione che
ospita il diametro minore (volume di scavo di circa 1.45 mc/ml, ad una profondità di circa 0.9 m) e quella con
il diametro maggiore (volume di scavo di circa 2.5 mc/ml, ad una profondità di circa 1.5 m).


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Le terre da scavo saranno riulizzate in cantiere come sottoprodotti a valle dell’indagine di caratterizzazione
in ottemperanza al Piano Preliminare di Utilizzo ex art. 24 DPR 120/2017 (allegato alla procedura di Verifica
di Assoggettabilità a VIA).




Il progetto in esame interesserà 4 comizi irrigui nei quali è stato sudpiso il bacino, a ciascuno dei quali è
stato assegnato un modulo irriguo pari a 25 l/s circa con una prevalenza media di esercizio di 5 bar.
All'interno di ciascun comizio irriguo la distribuzione tra i vari utenti verrà turnata in funzione della
superficie aziendale da irrigare.
Gli interventi in progetto prevedono l’attraversamento da parte delle condotte di alcuni tratti di rete stradale
(vedi figura pagina seguente - cerchi viola); tali attraversamenti stradali potranno essere realizzati con
perforazione teleguidata senza interruzione del traffico stradale.
Il cantiere per l’opera in progetto prevederà la predisposizione di alcuni cantieri fissi per il deposito dei
materiali (tubazioni, ecc) che saranno localizzati in aree prossime alla viabilità, mentre la posa della condotta
si svilupperà con cantieri mobili lineari.
Indicativamente si prevede la posa di 100 m al giorno, con operazioni di scavo, posa del tubo e reinterro.
Nei punti di interferenza con la viabilità locale si prevede che le operazioni di scavo e posa delle condotte
comporterà l’interruzione temporanea del traffico stradale. Per ridurre al minimo i possibili disagi causati
dal cantiere si prevede di non interrompere completamente la circolazione ma di consentire il passaggio
alternato nei due sensi di marcia, compatibilmente con le operazioni in corso.
La posa in opera delle tubazioni può infatti essere eseguita su una corsia per volta, consentendo di
mantenere l’altra corsia disponibile per la circolazione dei mezzi. Si prevede inoltre una durata per ciascun
intervento non superiore alle due giornate.
In fase di esercizio lo smaltimento dei rifiuti eventualmente prodotti durante l’attività (p.e. imballaggi, ecc)
sarà effettuata a norma di legge dell’appaltatore.

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Il progetto prevede inoltre altri interventi puntuali presso le opere già realizzate nel 1° stralcio, quali
l’adeguamento del quadro elettrico presso l’opera di presa (nel comune di Pojana Maggiore) con
l’installazione di invert e l’installazione di misuratori di portata presso gli stacchi delle utenze (nel comune di
Noventa Vicentina).




La rete di tubazioni riportata nelle cartografie del presente studio costituisce, al momento, la soluzione di
massima; il progetto definitivo/esecutivo in corso di stesura definirà con dettaglio il tracciato delle condotte.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
                              111
              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Per i fattori di emissioni medi da traffico dei mezzi pesanti si è fatto riferimento all’inventario 2014 delle
Regione Lombardia. Inemar stima le emissioni dal traffico urbano ed extraurbano in Lombardia applicando
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la metodologia COPERT ai dati disponibili per la Regione Lombardia, seguendo le indicazioni fornite dal
manuale dell'Agenzia Europea per l'Ambiente per gli inventari emissioni (Emission Inventory Guidebook).
Il dato di input per la stima delle emissioni emesse è il “Veicoli km” percorsi dai mezzi per tipologia di
alimentazione.
Considerando il traffico indotto durante la fase di cantiere (circa 6 mesi) di 5 mezzi pesanti A/R al giorno e
un percorso medio stimato (A/R) di 50 km, si stima il parametro Veicoli km per tutta la durata del cantiere di
30.000 Veicoli km.
Confrontando i valori di emissioni stimati per la fase di cantiere con il bilancio complessivo (annuale) del
Comune di Pojana Maggiore si valutata una incidenza media pari a circa il 0,04625 %; le emissioni prodotte
dal traffico indotto dei mezzi pesanti durante il cantiere risultano del tutto trascurabile considerando anche
la durata complessiva del cantiere.
Le emissioni di polveri sono generate, oltre che dalla combustione dei mezzi(PTS), anche dalle operazioni di
scavo del terreno, con una ricaduta sui recettori in relazione alla distanza.
Si ritiene che l’incremento emissivo dovuto al cantiere sia trascurabile, stimato in massimo +0.1%.
Le emissioni di polveri verso i ricettori posti a distanza maggiore di 50 metri dalle lavorazioni sono del tutto
trascurabili, mentre per le abitazioni poste a distanza < 50m dalle lavorazioni, ove necessario in base
all’umidità del terreno, si adotterà un sistema di bagnatura dell’area di scavo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’area d’intervento è lambita ad est dallo scolo Alonte, che nasce da un ruscello a sud dei colli Berici, in
località Alonte, e riunisce persi scoli minori provenienti dalla pianura. Detto scolo veicola le acque derivate
a sua volta dal fiume Adige ed addotte dalle infrastrutture del Consorzio di bonifica di secondo grado
Lessinio-Euganeo-Berico lungo il canale Guà-Bacchiglione da dove vengono scaricate a mezzo chiaviche.
Sia le aste fluviali che quelle consorziali sono interessate da una molteplicità di opere che determinano il
regime delle acque fluenti.
Il progetto ha lo scopo di sostituire l’attuale sistema di irrigazione ad uso promiscuo della zona, con un
sistema di pluvioirrigazione in rete tubata; le nuove tubazioni non interferiranno con gli scoli attualmente
presenti, garantendo la continuità dell’approvvigionamento e pertanto non generando alcuna particolare
interferenza.
Le opere in progetto sono volte a migliorare il servizio irriguo nella parte centro del comprensorio, un’area
caratterizzata da un’elevata vocazione orticola, portando ad una drastica riduzione del consumo specifico di
risorsa idrica ed ottimizzando il servizio.
L’approvvigionamento idrico avverrà direttamente dallo Scolo Alonte, mediante l’opera di presa già
realizzata nel 1° stralcio; il progetto in esame non prevede nessuna variazione e/o incrementi della portata
derivata (300 l/s) dallo scolo consortile Alonte. Il monitoraggio qualitativo dello Scolo Alonte ha evidenziato
valori di PFOS entro il limite fissato dalla DGRV 1590/2017 per il consumo umano. Per quanto riguarda
l’acquifero freatico, gli scavi andranno ad interessare al massimo i primi 150 cm e quindi non dovrebbero
intercettare la falda, la cui soggiacenza varia tra i 2 e i 5 m da p.c.. Si ritiene, pertanto, che non ci siano
interferenze con il sistema sotterraneo. Non risultano interferenze tra l’area dell’intervento e opere di
captazione da sottosuolo ad uso idropotabile.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’opera, che consiste nella realizzazione di un sistema irriguo in pressione, interrato, non crea particolari
interferenze con il suolo ed il sottosuolo, in quanto l’alterazione morfologica e litologica sarà irrilevante.
Infatti, il progetto prevede il riutilizzo in sito del terreno scavato per il rinterro delle tubazioni stesse, così
come predisposto nel Piano preliminare di utilizzo, redatto ai sensi dell’art. 24 del DPR 120/17.
L’ampliamento del sistema pluvioirriguo in rete tubata non prevede nessuna modificazione o variazione
dell’uso del suolo rispetto a quello attuale; pertanto sul tematismo in esame non sono prevedibili impatti o
alterazioni della qualità dell’ambiente.
Allo stesso modo, in relazione alla capacità d’uso dei suoli, l’opera consentirà di garantire un’adeguata
disponibilità idrica ai terreni caratterizzati da un’elevata vocazione agricola.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Le ipotizzate attività che saranno svolte durante il cantiere (in periodo diurno) prevedo l’allestimento del
cantiere, gli scavi di sbancamento / movimentazione terra e la posa tubazione e reinterri.
Per la realizzazione dell’intervento si prevede la presenza contemporanea di un escavatore cingolato e di un
autocarro con gru.
Le schede tecniche dei produttori riportano i seguenti livelli di pressione sonora Lw (dB(A)):
- Escavatore cingolato (NEW HOLLAND KOBELCO) = 107 dB(A)
- Autocarro con gru = 103 dB(A).
Il cantiere sarà operativo all’interno del periodo di riferimento diurno (6:00 – 22:00), ma l’effettiva
operatività sarà in realtà per 8 ore lavorative. L’attivazione delle macchine rumorose e l’esecuzione di lavori
in cantieri è consentita secondo gli orari stabiliti dall’art. 4 del regolamento acustico comunale (8:00÷12:00;
14:30÷19:00).
Il regolamento acustico comunale prevede per i cantieri un limite assoluto da non superare di 65 dBA
rilevato su base temporale di almeno 10 minuti; non vengono considerati i limiti differenziali né altre
penalizzazioni.
Da quanto riportato in relazione vi sono 38 edifici residenziali in cui è stimato il potenziale superamento del
limite (pag.85 dello Studio Preliminare Ambientale), sebbene per poche ore al giorno; dalle valutazioni
effettuate discende la necessità di chiedere autorizzazione in deroga in accordo a quanto disposto all’allegato
3 del Regolamento. .

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Per quanto riguarda la componente in esame non si evidenziano elementi di interferenza e di potenziale
impatto a seguito dell’intervento in progetto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il territorio dell’ambito si contraddistingue per il paesaggio agrario proprio delle bonifiche che borda gli
insediamenti più importanti e i piccoli centri dove minore è la pressione insediativa. Risulta di primaria
importanza preservare la continuità fisico-spaziale caratterizzante i paesaggi di bonifica, l’integrità del
territorio aperto e intervenire sul recupero delle valenze ambientali dei sistemi fluviali e delle zone umide.
La conversione da rete non strutturata a rete strutturata e quindi la realizzazione di una rete di distribuzione
tubata interrata non costituisce elemento di impatto visivo e non risulta in contrasto con gli obiettivi e gli
indirizzi prioritari definiti dal PTRC per l’ambito di paesaggio in esame. Per la tipologia dell’intervento e la
durata limitata del cantiere, l’attività non andrà ad influire sulla significatività culturali e storico-
paesaggistiche tipiche del territorio. A seguito della realizzazione dell’intervento il paesaggio mantiene il
carattere prettamente agricolo dei seminativi irrigui.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’ ambito di progetto in esame è delimitato ad Est dal corso dello Scolo Alonte, a Nord da Via Sabbioni
(SP125) e Via Giovanni Spello, ad Ovest da via Pietre (SP4) a Sud all’intersezione tra via Puse e via
Ponticello. L’area da servire è attraversata da via Puse e via Ponticello; gran parte della viabilità interna è
costituita da strade poderali e stradine private (spesso sterrate) per l’accesso agli edifici isolati (aziende
agricole ed allevamenti).
L’accesso principale all’ambito di cantiere può avvenire dall’incrocio tra via Ponte Alto (SP4) e Via Ponticello
a sua volta accedendo da Nord, via Sabbioni (Foto 4), attraversando quindi l’area produttiva in loc. Cagnano,
o da sud da Via Francesco Petrarca (Foto 6), esternamente all’abitato di Pojana Maggiore.
L’accesso da nord tramite Via Sabbioni è direttamente collegato all’autostrada A31 tramite Via Contellana e
la SP13 – Strada Provinciale Mediana; l’accesso da sud Via Petrarca è collegato alla SP XI che si immette in
corrispondenza di Noventa Vicentina al Via dell’Artigianato e Via De Gaspari collegata alla SS247.
Le aree di lavoro sono tutte accessibili da strade locali o capezzagne.
I punti di attraversamento tra rete di tubazioni di progetto e viabilità locale si trovano in gran parte lungo via
Ponticello (4) e via Puse (2) altri attraversamenti minori andranno a coinvolgere stradine private e viabilità
poderale.
Gli attraversamenti stradali previsti in progetto potranno essere realizzati con perforazione teleguidata senza
interruzione del traffico stradale. Eventuali limitati disturbi / disagi alla viabilità locale saranno limitati nel
tempo e nello spazio; sarà garantita la sicurezza alla circolazione mediante opportuna segnaletica. L’impresa
appaltatrice dovrà porre particolare attenzione durante la movimentazione dei mezzi per la fornitura dei
materiali, in particolare nei punti di immissione nella viabilità principale.
Tutti i mezzi che transiteranno lungo la viabilità locale e in corrispondenza di abitazioni dovranno limitare la
velocità e porre attenzione alle manovre in particolare in caso di presenza di utenti deboli (pedoni, ciclisti).

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE, FLORA, FAUNA ED
HABITAT
L’intervento in progetto, consistente in opere interrate, interferisce limitatamente nelle specifiche aree di
lavoro nel contesto territoriale. Le aree di scavo e i cantieri fissi, che occuperanno ambiti agricoli, saranno
completamente ripristinati a fine lavori.
Il territorio risulta essere notevolmente semplificato dalla diffusione delle colture estensive; a livello locale,
infatti, il territorio è caratterizzato da ambienti esclusivamente agricoli, coltivati principalmente con
seminativi irrigui. Le siepi sono molto limitate e non presentano elementi di connessione con zone ad elevata
naturalità. Le siepi che si incontrano hanno spesso carattere monofilare e sono costituite prevalentemente da
aceri campestri o platani utilizzati prevalentemente per la produzione di legna Il contesto ecologico dell’area
di intervento caratterizzata da seminativi irrigui privi, o con elementi radi, di naturalità.
La macrozona si presenta caratterizzata dalla fauna che abita prevalente gli ambienti correlati alle zone
umide di acqua dolce.
Le principali specie di uccelli presenti nella zona sono: l'airone cinerino, la nitticora, il gabbiano comune, la
gallinella d'acqua, il martin pescatore, la gazza, il piro piro piccolo, il pendolino, il cuculo e vari passeriformi.
Gli ambienti acquatici presentano caratteristiche da “zona dei ciprinidi”: corrente lente, fondo fangoso,
vegetazione acquatica abbondante. Qui le specie più comuni sono la carpa (Ciprinus carpia), la Tinca (Tinca
tinca) la Scardola e in alcuni casi anche il Luccio.
Tra gli anfibi si rinvengono soprattutto gli Anuri (Rana spp., Bufo spp., Hyla spp., Triturus spp.), mentre tra i
rettili sono visibili degli Ofidi, tra cui la biscia dal collare ed il biacco (Coluber viridiflavus).
Sono inoltre presenti tra i roditori il ratto, il topolino delle risaie e l'arvicola, mentre sono abbastanza
frequenti la volpe (Vulpes vulpes), la faina (Martes foina), la puzzola (Mustela putorius), la lepre (Lepus
europaeus), il riccio e la donnola, tipici degli ambienti agrari locali, nonchè la nutria (Myocastor coypus),
specie importata ed oggi purtroppo molto diffusa, in assenza di competitori naturali.
La popolazione stanziale più interessante è data dalla Lepre, ormai in forte contrazione numerica a causa
dello sfruttamento agricolo dei suoli con la progressiva riduzione di erbai e medicai, e della pressione
venatoria. La lepre ormai sopravvive con discrete popolazioni solo nelle aree protette e nelle parti destinate
all’attività venatoria mediante annuali ripopolamenti invernali.
Anche la popolazione del fagiano viene mantenuta con continue immissioni. La volpe invece risulta avere
colonizzato zone della pianura in cui pochi anni or sono era praticamente sconosciuta, dove probabilmente si
è spinta favorita dalla possibilità di alimentarsi nei pressi di allevamenti avicoli.
Per quanto riguarda le connessioni ecologiche si sottolinea come per l’intervento in progetto (la cui
estensione nell’ambito comunale è visibile in Figura 33 – par. 3.14.2 dello SPA) saranno previste soluzioni
realizzative che non vadano ad interferire direttamente con le siepi, ovvero saranno eventualmente realizzate
in adiacenza senza alcun danneggiamento. Data la presenza alquanto scarsa di elementi vegetativi
l’intervento non arrecherà alcun danno significativo e modificazione a tale componente ambientale.
Durante la fase di cantiere è potenzialmente possibile un limitato e temporaneo disturbo alla fauna presente
nel luogo; la relazione di non incidenza sui siti Rete Natura 2000 (allegata al presente studio) ha evidenziato
la non significatività degli impatti sullo stato di conservazione delle aree Natura 2000 e in particolare sulle
specie dell’allegato I della Direttiva Uccelli.
Si ritiene necessario prescrivere, a seguito di una specifica analisi relativa ai tratti di interferenza del tracciato
di progetto con le formazioni arboreo-arbustive lineari presenti (vedi la cartografia di seguito), che il
progetto definitivo abbia una preventiva valutazione che specifichi quanto espresso in relazione:
“relativamente alle connessione ecologiche si sottolinea come per l’intervento in progetto saranno previste
soluzioni realizzative che non vadano ad interferire direttamente con le siepi, ovvero saranno eventualmente
realizzate in adiacenza senza alcun danneggiamento”.

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             PROVINCIA DI VICENZA
                             AREA TECNICA
                       SERVIZIO VIA – VAS - RIFIUTI
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




La vegetazione arboreo-arbustiva esistente ed eliminata (filari, piantate, fasce boscate, alberi singoli) dovrà
essere reimpiantata utilizzando specie autoctone, di dimensioni cospicue, in modo da reintegrare
velocemente le condizioni della componente vegetazionale all’interno dell’agro-ecosistema




.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la componente in esame non si evidenziano elementi di interferenza e di potenziale
impatto a seguito dell’intervento in progetto, considerando la temporaneità del cantiere e viste la valutazioni
riportate, per le componenti di potenziale disturbo, sulle emissioni di polveri ed acustiche.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
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Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche raccomandazioni al fine di consentire un adeguata
verifica dei dati proposti, nell’ambito della progettazione definitiva.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici
                      Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE
      di non assoggettamento alla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

1) In sede di stesura e valutazione del progetto esecutivo:
- si verifichino gli aspetti normativi e autorizzativi con gli organi e con tutti i soggetti pubblici e/o privati
competenti e che siano portatori di interessi sulla suddetta area in tema di usi civici ( 7.3 bis delle N.T. del
PATI);
- si accerti che gli interventi non interessino gli edifici/aree tutelate come - “Edifici di interesse storico (art.
47 (elab. 7.1) - art. 49)”.
- si predisponga una specifica tavola di analisi relativa ai tratti di interferenza del tracciato di progetto con
le formazioni arboreo-arbustive lineari presenti (da cartografia di PI e/o rilevate in loco), che specifichi
quanto espresso in relazione (...saranno previste soluzioni realizzative che non vadano ad interferire
direttamente con le siepi, ovvero saranno eventualmente realizzate in adiacenza senza alcun
danneggiamento…); la vegetazione arboreo-arbustiva esistente ed eliminata (filari, piantate, fasce boscate,
alberi singoli) dovrà essere reimpiantata utilizzando specie autoctone, di dimensioni cospicue, in modo da
reintegrare velocemente le condizioni della componente vegetazionale all’interno dell’agro-ecosistema.
2) Preliminarmente alla fase di esecuzione dei lavori, si dovrà procedere alla richiesta dell’autorizzazione in
deroga al rumore per l’attività di progetto, rilasciata dal comune.


Vicenza, 02 settembre 2021
  F.to Il Segretario                                 F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                               Andrea Baldisseri




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