PARERE

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 04/09/2025
L'anno 2025, il giorno 04 del mese di settembre alle ore 15:15 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riu-
nito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Coelsanus
Industria Conserve S.p.A - Impianto di depurazione reflui produttivi - Comune di Sossano

All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA         Responsabile del Servizio            Presente

BRADASCHIA MAURIZIO            Commissario                Presente

BUSATO FILIPPO              Commissario                Presente

CAMPAGNOLO MIRKO             Commissario                Presente

MENEGHINI ROBERTA             Commissario                Presente

MURARO TERESA               Commissario                Presente

PIVA MARCO                Commissario                Assente

SVEGLIADO GIULIA             Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO             Commissario                Presente

FERRARI CARLO               Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri,         giusta delega del Presidente prot. 40541 del
04/09/2025, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funziona -
mento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle in-
formazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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      COELSANUS INDUSTRIA CONSERVE SPA
                        PARERE N. 07/2025

Oggetto: Impianto di depurazione reflui produttivi.
PROPONENTE:            Coelsanus Industria Conserve S.p.A.
SEDE LEGALE:           Via Cà Berta, n. 1 – 36040 Sossano (VI)
SEDE INTERVENTO:         Via Cà Berta, n. 1 – 36040 Sossano (VI)
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Azienda Alimentare.
PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture – v) impianti di depurazione delle acque con potenzialità
                 superiore a 10.000 abitanti equivalenti .
COMUNI INTERESSATI:        \\\
DATA DOMANDA:           30 aprile e 8 maggio 2025
DATA PUBBLICAZIONE:        14 maggio 2025
DATA INTEGRAZIONI:        28 luglio 2025

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI

            TITOLO                             NOME FILE
Studio Preliminare Ambientale                     Studio_Preliminare_Ambientale_Coelsanus_SPA
Allegato 1 : Gestione fanghi di depurazione in agricoltura      All1_Fanghi_Coelsanus2025
Allegato 2 : Valutazione Olfattometrica Procedura           All2_Olfattometria_Coelsanus_2025
Semplificata
Allegato 3: Valutazione Impatto Acustico               All3_Acustica_Coelsanus2025
Allegato 4: Planimetrie                        All4_Planimetrie_Coelsanus2025
Allegato 5: Scolo Frassenella                     All5_Frassenella_Coelsanus2025
Modulo di identificazione del P/P/P/I/A rispetto al campo di
                                   COELSANUS_FCA
applicazione della disciplina in materia di vinca

                   PREMESSE ED UBICAZIONE
Coelsanus Industria Conserve S.p.A. è un’azienda alimentare fondata nel 1955 a Sossano (VI), con sede in
Via Ca’ Berta n. 1, la cui attività principale è la produzione conserve in agrodolce, salamoia e sottolio di or -
taggi e affini, nonché di salse a base vegetale.
L’azienda possiede anche uno stabilimento nell’adiacente via Mottolo, sempre in comune di Sossano, nel
quale sono stoccate le materie prime, mentre il magazzino per i prodotti finiti si trova ad Orgiano.
L’attività produttiva necessita di acqua, estratta principalmente da pozzi, tramite un impianto di potabilizza-
zione e utilizzata per il lavaggio di ortaggi, la preparazione delle soluzioni di conservazione, le acque di cot -
tura, nonché per la pulizia degli impianti, dei pavimenti, e per il controlavaggio dei filtri dell’impianto di po-
tabilizzazione stesso; tutte le acque derivanti dalle lavorazioni industriali confluiscono in un depuratore in-
terno da 25.000 abitanti equivalenti per poi essere immesse nello Scolo Frassenella.
L’attività è autorizzata con Autorizzazione Unica Ambientale n. 44/2020 del 21 ottobre 2020, che sostituisce i
precedenti provvedimenti ed include:
   Autorizzazione agli scarichi di cui al Capo II del Titolo IV della Sezione II della Parte terza del decreto
    legislativo 3 aprile 2006, n. 152
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   Autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all'articolo 269 del decreto legisla -
    tivo 3 aprile 2006, n. 152
   Nulla osta di cui all'articolo 8, comma 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447
   Autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura di cui
    all'articolo 9 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99.
Il sito di progetto è ubicato nella zona industriale (Z.T.O. D1/6) del Comune di Sossano, per una superficie
complessiva di circa 23.803 m2, il tutto così catastalmente identificato: Comune di Sossano, Foglio 6, mappale
363. La superficie totale destinata al depuratore è di circa 1200 m2.




                          Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Area “Monti Berici”;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Sossano;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Sossano;
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Zonizzazione acustica comunale;
• Rete Natura 2000.



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                          Valutazione
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area e l’unico vincolo risultante dalla disamina è la fascia di rispetto idrografica
(L.R. 11/2004). Non essendovi progetti sottoposti a tale vincolo, non si ritengono necessari specifici
approfondimenti.
Per quel che riguarda gli strumenti di pianificazione settoriale, non si ravvisano nella documentazione le
cartografie del Piano di Tutela delle Acque (PTA) e la zonizzazione, approvata con DGRV 1855/2011 e in
vigore dal 1 gennaio 2021, del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA).
Si richiede pertanto di aggiornare la documentazione con le cartografie indicate e di metterle in relazione con
le componenti analizzate nel paragrafo identificato come “COMPONENTI DELL’AMBIENTE (Quadro Am-
bientale)”.
                     Valutazione post integrazioni
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
La ditta Coelsanus Industria Conserve S.p.A., nello stabilimento di Sossano, via Ca Berta, n. 1, si occupa della
produzione di conserve in agrodolce o salamoia di ortaggi e affini, nonché di salse a base vegetale.
E’ stato realizzato un depuratore interno, funzionale all’attività produttiva, in cui confluiscono tutte le acque
derivanti dalle lavorazioni industriali, inclusi i reflui provenienti dal lavaggio di ortaggi e impianti, dalla
pulizia dei pavimenti, dalla preparazione delle soluzioni di conservazione e dalle acque di cottura, nonché
quelle derivanti dal controlavaggio dei filtri dell’impianto di potabilizzazione dell’acqua estratta dai pozzi;
successivamente al trattamento depurativo, le acque reflue sono immesse nello Scolo Frassenella.
L’impianto di depurazione attualmente esistente è ubicato nell’angolo nord–est dell’insediamento produttivo
di via Ca Berta, in terreno censito al Foglio 6° mappale n° 363, in un’area di pertinenza di circa 1200 m 2; la
potenzialità è superiore ai 10000 abitanti equivalenti ed il volume di scarico nel corso d’acqua superficiale,
denominato Scolo Frassenella, è pari a 800.000 m3/anno, corrispondenti a circa 2500 m3/giorno
La gestione del depuratore in questione è oggetto di monitoraggio continuo per mezzo di un sistema di
controllo del corretto funzionamento; difatti, oltre alle analisi periodiche commissionate a laboratori esterni,
la ditta provvede anche ad ulteriori analisi interne, con riferimento ai parametri principali presso le vasche di
ossidazione, la vasca di equalizzazione/preossidazione, ed allo scarico.
In particolare è operato un controllo in continuo della torbidità, sia allo scarico che al fondo del decantatore
finale, che viene correlata, tramite specifica relazione empirica, al parametro fondamentale data l’attività
agroalimentare della Ditta, ovvero il COD, oltre che della conducibilità all'ingresso del depuratore, nella
vasca di equalizzazione ed allo scarico, con attrezzatura analoga a quella in dotazione nei laboratori
accreditati; in caso di superamento di soglia per i due parametri fondamentali citati, si attiva un sistema di
allarme e di gestione dell’emergenza, con chiusura dello scarico, per la verifica e/o l'accertamento delle
conseguenti problematiche nel processo produttivo. Risulta operativo, inoltre, il telecontrollo dei principali
manufatti componenti l’impianto di depurazione, con l’invio di tutta una serie di dati e di informazioni in
tempo reale direttamente alla sala di controllo.
Si pongono in evidenzia, peraltro, altri tre aspetti:
    lo scarico dell’effluente depurato risulta in continuo nelle 24 ore giornaliere, in quanto è operato un
     accumulo del refluo in arrivo nella vasca di equalizzazione/preossidazione della capacità di 1060 m 3,
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     con svuotamento progressivo nelle 24 ore, favorendo l’ottimizzazione della resa del decantatore
     finale dell’impianto medesimo, in abbinamento con il sedimentatore a pacco lamellare;
    l’ottimizzazione del ciclo di lavorazione, migliorando il riempimento dei vasetti, con l’eliminazione
     della fuoriuscita di olio dagli stessi durante il processo termico di pastorizzazione, e la conseguente
     riduzione del carico di COD dei reflui;
    la predisposizione, all’interno dello stabilimento produttivo, di una serie di punti di raccolta dei
     reflui ad elevato COD (aceti), non più inviati direttamente al depuratore, ma stoccati in cisterne e
     successivamente dosati al depuratore stesso, in base al tenore di ossigeno disciolto nelle vasche di
     ossidazione.
L’impianto, del tipo a fanghi attivi, si può sudpidere nelle sezioni chimico/fisica e biologica e la
depurazione si svolge attraverso le seguenti fasi.
Collettamento
I reflui giungono al depuratore dallo stabilimento tramite tubazioni interrate sino ad un pozzetto di raccolta
nel quale sono alloggiate delle pompe con gli opportuni backup, che alimentano l’operazione unitaria
successiva.
Sollevamento e grigliatura
Le pompe alloggiate nel pozzetto di cui al punto precedente provvedono a rilanciare il refluo su dei
rotostacci/filtri statici che separano dal refluo tutti i frammenti di vegetali in ingresso dallo stabilimento;
l’acqua filtrata e raccolta in una vasca di rilancio dotata di pompe che convogliano il refluo direttamente al
flottatore.
Flottazione
L’acqua dalle vasche di rilancio arriva al flottatore (del tipo ad aria disciolta DAF a geometria rettangolare e
con pacchi lamellari e serbatoio di saturazione), il quale ha lo scopo di eliminare i colloidi, le sostanze oleose
e le particelle che non sono state eliminate con l’operazione di grigliatura; il flottatore risulta dimensionato
per una portata massima di trattamento di 150 m 3/h; il flottato viene scaricato in una vasca di cemento e poi
smaltito come rifiuto, mentre il chiarificato entra nel processo biologico, in vasca denominata A1.
Ossidazione biologica
L’ossidazione biologica avviene su vasche di ossidazione in cemento armato (denominate A1, A2, A3, B1, B2,
B3 e B4) disposte in serie/parallelo, i cui volumi sono riportati nel disegno inserito alla pagina seguente.
Le vasche A1, A2, A3, B1, B2, B3 sono dotare di sistemi di aerazione a diffusori tubolari di microbolle, che
garantiscono una alta efficienza di trasferimento di ossigeno e un contenuto consumo energetico, alimentati
da soffianti regolate da inverter e comandate dai sensori di ossigeno presenti in tutte le vasche di
ossidazione.
La vasca B4 (equalizzazione/ossidazione) è dotata di un sistema di aerazione del tipo Venturi, costituito da
due gruppi di diffusione dell’aria di forma cilindrica, posti ciascuno su un lato della vasca stessa, in cui la
miscela acqua-fango (mixed-liquor), continuamente ricircolata da due pompe centrifughe esterne, viene
miscelata tramite eiettori presenti sui corpi cilindrici, con aria compressa fornita da soffianti regolate sempre
da sensore di ossigeno. Questa vasca viene alimentata dalla vasca A1 per stramazzo e il refluo allontanato da
essa tramite pompe centrifughe con portata regolabile da sistema misuratore e valvola modulante ed è
presente un “troppo pieno” che fluisce al sedimentatore.
Nelle vasche B3 e B1, dotate a loro volta di “troppo pieno” che convoglia il refluo al sedimentatore, sono
installate delle pompe centrifughe che rilanciano nel sedimentatore ausiliario a pacchi lamellari in
vetroresina.
La sequenza delle vasche può essere variata in funzione del carico al depuratore (per esempio, in caso di
fermi produttivi o festività con eliminazione di qualche sezione di ossidazione).



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Sedimentazione
La sedimentazione, con funzione di separare il refluo da scaricare dal fango attivo, si svolge in due
manufatti, di cui uno circolare in cemento armato del diametro di circa 14 metri e parzialmente interrato ed
uno fuori terra in vetroresina a pacchi lamellari del diametro di 3 metri.
Trattamento con ozono fanghi di ricircolo
Il trattamento consiste nel trattare una parte dei fanghi di ricircolo, per un quantitativo di 12 m 3/h, che dal
decantatore finale vengono reinviati all’inizio dello stadio biologico, con ozono prodotto da apposito
impianto, partendo da ossigeno stoccato in serbatoio, quest’ultimo della capacita di 13.000 litri.
L’utilizzo di ozono permette di:
    danneggiare le strutture cellulari degli organismi più forti, in modo che l’energia derivata dal
     consumo dei nutrienti sia impiegata per il ripristino delle cellule e non per la riproduzione;
    provocare una lisi negli organismi più deboli;
    favorire la sopravvivenza dei “predatori” (protozoi, metazoi) che metabolizzano le cellule lise o
     danneggiate.
L’impiego della tecnologia ad ozono comporta i seguenti benefici:
    diminuzione della produzione di fango biologico, con risparmio economico per il successivo
     smaltimento;
    eliminazione dei batteri filamentosi;
      migliore sperimentabilità e disidratabilità dei fanghi residui prodotti.
Disidratazione fanghi
Il fango prodotto dall’attività di ossidazione biologica deve essere asportato dall’impianto per garantire una
quantità idonea di fango nell’impianto stesso (4-8 Kg SSt); per questa ragione, una quota parta del fango che
viene ricircolato dai sedimentatori, e inviato a sistemi di disidratazione per ottenere un fango con il minor
contenuto di acqua possibile, in modo da ridurne le quantità e renderlo palabile.
Per la disidratazione, con impiego anche di specifici elettroliti, vengono usati 2 impianti:
    Nastropressa a tappeto Andritz modello PP-E-1500:
    Filtropressa a vite IEA DERFLINGER modello SP HF 05 LG
Il fango disidratato e raccolto in un automezzo che, una volta pieno, provvede al trasferimento dello stesso
nei   silos  orizzontali  di
deposito/accumulo in attesa
dello    spargimento    in
agricoltura.




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DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
L’oggetto principale dell’attività riguarda la produzione conserve in agrodolce, salamoia e sottolio di ortaggi
e affini, nonché di salse a base vegetale. Il ciclo produttivo verte intorno alla lavorazione di ortaggi e verdure,
freschi o semilavorati e si adatta alla stagionalità, all’origine dei prodotti e alla loro tipologia di
conservazione.
Il processo produttivo di lavorazione delle verdure fresche prevede il caricamento dei prodotti in vagli
rotanti per l’eliminazione della terra, la pelatura, il lavaggio in ciclo chiuso e,poi, taglio, scottatura,
raffreddamento, condizionamento in agrodolce, in salamoia o sottolio in vasetti di vetro.
I semilavorati arrivano in bidoni di salamoia, pertanto il ciclo produttivo parte dalla parziale dissalazione del
prodotto tramite aggiunta di acqua, per proseguire poi con il condizionamento degli stessi in salamoia in
vasetti di vetro, da soli o in miscela con altri ortaggi.
I funghi sono lavati e, a seconda della grandezza, sono scottati in acqua calda oppure sterilizzati a vapore in
autoclave.
                           Valutazioni.
In considerazione del fatto che:
    il funzionamento del depuratore, oggetto del presente S.P.A., riguarda un impianto tecnologico a
     servizio di un ciclo produttivo a monte dello stesso;
    la capacità di produzione di prodotti finiti viene rappresentata come prossima a 70 ton/giorno e con
     un limite di emungimento dalla falda sotterranea pari a 646.429 m3/anno;
al fine di consentire un’adeguata valutazione del Quadro Progettuale, risultano necessarie le seguenti
integrazioni:
a) quantificazione dei flussi delle perse materie prime in ingresso ed utilizzate nei vari processi di
produzione, riferiti al triennio 2022/2024;
b) quantificazione dei persi prodotti generati dai vari processi di produzione dello stabilimento, riferiti al
triennio 2022/2024;
c) definizione, tramite flow-chart, dei persi flussi di processo che si realizzano nello stabilimento (cipolle,
spinaci, basilico, zuppe, sughi, etc.);
d) descrizione sintetica dei macchinari e delle apparecchiature utilizzate nel processo e che possono
determinare specifici output (emissioni in atmosfera, acque reflue, rumore);
e) una planimetria dettagliata che evidenzi il ciclo dell’acqua di produzione: emungimento, depurazione
primaria (eventuale), utilizzo nelle varie linee, uscita dalle varie linee, convogliamento al depuratore e
scarico in Frassenella, e il ciclo di utilizzo dell’acqua di derivazione dal Frassenella;
f) visto il bilancio idrico, riportato a pagina 25 dello Studio Preliminare Ambientale, si chiede un riscontro
con quanto autorizzato nell’AUA del 2020;
g) una planimetria dettagliata della rete delle acque meteoriche, loro eventuale trattamento, anche in
considerazione delle superfici sottese e i loro punti di scarico, in relazione agli obblighi dell’articolo 39 delle
Norme Tecniche del Pano di Tutela delle Acque. L’eventuale trattamento dovrà essere illustrato in una
relazione tecnica apposita;
h) gli ultimi rapporti di prova delle analisi alle emissioni in atmosfera;
i) i rapporti di prova delle analisi allo scarico del depuratore, eseguite con frequenza trimestrale come da
AUA del 2020, almeno riferite all’ultimo anno.
                    Valutazione post integrazioni
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. Si ritiene comunque di prescrivere l’installazione
di un contatore volumetrico ai fini di un monitoraggio più accurato dello scarico sul corso d’acqua Scolo
Frassenelle.


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                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Non sono previste modifiche rispetto a quanto già oggetto di A.U.A.
Inoltre, è stata eseguita la caratterizzazione delle sorgenti di composti odorigeni dell’impianto di
depurazione:
    sono stati prelevati n.9 campioni di aria campionati con una flux chamber, secondo le indicazioni del
     capitolo 5.4 dell’Allegato A.2 per le “sorgenti areali passive”, e la successiva analisi di laboratorio
     secondo la norma UNI EN 13725:2004;
    sono stati elaborati i risultati analitici di concentrazione di odore, ottenendo il flusso specifico di
     odore (SOER) e, successivamente, il flusso di odore della sorgente (OER).
Per tutte le 9 sorgenti dell’impianto di depurazione il flusso OER è risultato inferiore alla soglia di 500 uoE/s
e pertanto tutte le sorgenti possono ritenersi poco significative .
Si evidenzia che anche la somma dei flussi OER di tutte le sorgenti indagate porta ad un flusso totale OER di
tutto l’impianto di depurazione poco superiore alla soglia di 500 uoE/s e pertanto si ritiene che l’impatto
odorigeno anche presso i ricettori più vicini e quindi più esposti sia trascurabile.
                          Valutazioni.
In relazione alla valutazione di impatto odorigeno si chiede di specificare:
    i criteri adottati per l’inpiduazione delle potenziali sorgenti odorigene da sottoporre ad indagine,
     ovvero le motivazioni che hanno escluso dalla valutazione le altre attività proprie dello stabilimento
     (ad es. zone di arrivo, deposito e lavorazione materie prime e semilavorati; punti di emissione in
     atmosfera/sfiato; portoni/lucernari di ricambio d’aria), riportando, in caso di conferma che le uniche
     sorgenti significative siano quelle relative al depuratore, le opportune considerazioni;
    se sia a conoscenza di un “andamento storico” di segnalazioni/lamentele/ispezioni per odori da
     cittadini di zona e le eventuali azioni intraprese per ridurre e monitorare le emissioni odorigene.
                      Valutazione post integrazioni
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Le fonti di approvvigionamento idrico sono rappresentate in prevalenza dalla falda sotterranea (n° 5 pozzi
denominati 1bis, 3, 4, 5 e 6), dal corso d’acqua superficiale denominato Scolo Frassenella e dall’acquedotto
gestito da Viacqua S.p.A.; per quest’ultimo ad oggi non si è ancora attivato il relativo allaccio per scopi
produttivi.
Il quantitativo totale annuo è di 920.851 m3, di cui 740.851 m3 da pozzo e 180.000 m3 dallo scolo Frassenella.
L’acqua derivata dalla falda sotterranea è utilizzata esclusivamente per:
    produzione di vapore;
    lavaggio delle verdure;
    lavaggio impianti ed attrezzature;
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    lavaggio pavimenti;
    preparazione dei liquidi di governo;
L’acqua derivata dallo scolo Frassenella è invece utilizzata esclusivamente per il lavaggio delle nastropresse
del depuratore.
La Ditta dispone anche di un allaccio acquedottistico realizzato nel 2011, in grado di garantire un ulteriore
quantitativo d’acqua pari a 10 m3/ora (periodo lavorativo di 18 ore al giorno e 280 giorni/anno), per un totale
corrispondente di 50.400 m3/anno; detta alimentazione, oltre ai servizi igienici per il personale, sarebbe
destinata anche a scopi produttivi, quali la preparazione dei liquidi di governo ed il lavaggio delle verdure;
tuttavia, proprio per la adeguata disponibilità idrica da falda sotterranea e dallo Scolo Frassenella, al
momento viene e sfruttata esclusivamente per scopi igienico – sanitari, con recapito finale in fognatura nera.
Nell’ambito dell’insediamento produttivo sono inoltre presenti dei settori scoperti pavimentati di limitata
estensione, per i quali è presente il collettamento al depuratore:
    la fascia immediatamente circostante all’impianto, con un’estensione di 1075 m 2 e dotata di canaletta
     grigliata per far fronte ad eventuali tracimazioni e/o lavaggi, evitando cosi interferenze con la linea
     meteorica proveniente dal coperto e che recapita allo Scolo Frassenella;
    l’area di ubicazione dei silos, con estensione di 208 m2 e dotata di proprio bacino di raccolta
Lo studio evidenzia una quantità annua di acque meteoriche che vengono immesse nel depuratore con le
acque produttive pari a 1570 m3. Il bilancio idrico finale è il seguente:




                          Valutazione
La documentazione risulta carente di dati inerenti alla portata del Frassenella che viene sfruttato sia per la
derivazione delle acque per la pulizia delle nastropresse, sia come recettore dello scarico e, considerato che il
principale impatto del depuratore si concentra sulle acque del Frassenella, risulta necessaria una valutazione
circa la possibilità di installare un misuratore di portata, sul ponte limitrofo al depuratore, al fine di
raccogliere i dati necessari a sviluppare una corretta analisi delle portate.
Si evidenzia l’aumento della concentrazione di ioni cloruro, particolarmente nel periodo di bassa portata del
Frassenella (allegato 5, tabella 3 a pag. 42 di 50 ), a seguito dell’immissione dell’acqua depurata; si ritiene
opportuna una valutazione sulle possibili ottimizzazioni del processo produttivo, al fine di una riduzione del
contenuto di ioni cloruro nelle acque di processo, tenendo anche conto della necessità di:
   inpiduare e stimare i contributi delle differenti sorgenti di cloruri, con un approfondimento
    relativamente al contributo di salamoie dei semilavorati ( vedi Pag.5/141 del SIA) circa la composizione
    chimica del refluo entrante ed esitante l’impianto di depurazione e all’influenza sul processo
    depurativo;



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    riformulare una stima della composizione del refluo entrante in impianto di trattamento tenendo
    conto dell’immissione diretta in vasca A1 di "soluzioni contenenti aceti" e degli "eluati di rigenerazione
    dell’impianto di rigenerazione";
   verificare le possibili correlazioni tra processi produttivi, stagionalità degli stessi e la variazione COD
    e altri parametri critici ( anioni con particolare riferimento a Cl, tenuto conto delle misure di controllo di
    processo con torbidità correlata a COD e conducibilità - vedi pag. 23/141 del SIA );
   con riferimento al punto sopra descritto, identificate le variazioni stagionali dei cicli produttivi,
    ridefinire un monitoraggio “post” dell'influenza dello scarico aziendale sulla qualità chimica del
    recettore e della chimica delle acque a monte e a valle; se non disponibili dati di portata nei
    monitoraggi sullo Scolo Frassenella dovrebbe essere registrato il tirante idrico nella sezione a monte
    e a valle in fase di campionamento.
                      Valutazione post integrazioni
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
In considerazione della criticità relativa all'immissione di un elevato carico di cloruri nei momenti di bassa
portata del Frassenella, si prescrive l'installazione di un sistema di misurazione della portata e di
implementare soluzioni operative che portino a una riduzione dello scarico di cloruri.

                           VALUTAZIONE
Si ravvisano aspetti di criticità e quindi si ritengono necessarie specifiche prescrizioni relative allo studio/mitigazione
dell’impatto sul corso d’acqua derivante dal carico di cloruri allo scarico.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dal punto di vista geologico, l’area di studio e caratterizzata da un potente accumulo di origine colluviale –
eluviale, di natura prevalentemente argilloso limosa, localmente con livelli sabbiosi, formato dai depositi
delle esondazioni dell’Astico - Bacchiglione nel corso del Quaternario Antico e Recente, sbarrati verso valle,
dalla potente conoide del Fiume Adige, i cui resti si rinvengono tutt’oggi nell’area Sossano – Noventa; il
tratto di pianura in questione, dal punto di vista granulometrico, e costituito da un’alternanza, come già
accennato, di livelli più o meno sabbiosi con altri argillosi ed argilloso – limosi, con sensibile presenza di lenti
e/o sacche torbose, soprattutto associate alle argille, talvolta anche alle sabbie.
Nell’area di proprietà, nel corso del 2008, in mancanza di perforazioni profonde note dalla letteratura della
zona, sono stati eseguiti due sondaggi geognostici, al fine di ricostruire la natura litostratigrafica del
sottosuolo sino a profondità significative : le relative stratigrafie, indicano la presenza, al di sotto
dell’orizzonte sabbioso sfruttato dai pozzi della Ditta succitati, di uno spesso banco di argille con torba,
argille compatte e marne argillose, sino alla profondità di 180 – 190 m dal p.c., seguito da formazioni rocciose
calcareo marnose, ascrivibili, dapprima, alla “Scaglia Rossa Veneta”, quindi, a partire da circa 240 m dal p.c.,
al ”Biancone”.
Anche nella porzione sommitale del sottosuolo, pertanto, si assiste all’alternanza fra livelli di natura coesiva
argilloso – limosi ed orizzonti sabbiosi e sabbioso – limosi con grado di addensamento variabile: in detto
sottosuolo, risultano imbasate le fondazioni dei manufatti costituenti l’impianto di depurazione di interesse.
Quanto sinora descritto in termini litologici è confermato anche dalla “Carta Geolitologica” del P.A.T. di
Sossano del maggio 2008, con stralcio riportato a seguire: da esso si evince, che il sito di interesse ricade nelle
“alluvioni prevalentemente limoso – sabbiose e/o sabbiose con ghiaia, con intercalazione di lenti e/o livelli
limoso – argillosi, talora torbosi e con torba”.
Quest’ultimo aspetto, influenza la natura qualitativa delle acque sotterranee, da ritenersi “scadente” e tale da
comportare un importante processo di potabilizzazione a monte dell’impiego in Azienda.
Dal punto di vista strettamente idrogeologico, l’area di interesse ricade in una zona di falde profonde in
pressione (sistema multifalde), poste in corrispondenza dei livelli sabbiosi medio - grossi.

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L’alimentazione di questo complesso avviene, sia attraverso i flussi di orizzonti sorgentiferi laterali più o
meno profondi, sia, soprattutto, per il contributo proveniente da monte dell’acquifero freatico indifferenziato,
a partire dalle zone dove quest’ultimo si dirama negli strati acquiferi inferiori.
Si tratta, comunque, di un sistema di falde in pressione in genere presso a che stazionarie, con modesto
ricambio idrico nel corso dell’anno, come testimoniato, indirettamente, dalla presenza nei campioni d’acqua
prelevati di elementi chimici quali ferro, manganese ed ammoniaca, derivanti da un contatto prolungato
dell’acqua, come già accennato, con le formazioni litologiche inpiduate nel sottosuolo.
In merito ai pozzi sfruttati dalla Ditta va specificato che:
    tutti i pozzi presentano colonna filtrante immersa nell’acquifero, il cui tetto si rinviene alla profondità
      di 29 m – 36 m dal p.c., con spessore non inferiore a 15 m, tranne nel pozzo n° 5 ove lo spessore si
      riduce a 3 m;
    i pozzi n° 3 e n° 4 si possono ritenere speculari, sia al tetto che al letto dell’acquifero sfruttato;
    i pozzi n° 1bis, n° 3 e n° 4 attingono chiaramente dal medesimo acquifero;
    l’acquifero in questione viene maggiormente sfruttato nel pozzo n° 1 bis, con colonna filtrante
      compresa fra 36 m e 61 m di profondità dal p.c.
La conclusione dell’analisi in questione, quindi, e che tutti i pozzi della Ditta attingono dal medesimo
acquifero e che le varie differenze evidenziate nello schema costruttivo, derivano esclusivamente dalla
persa lunghezza della colonna filtrante, a sua volta connessa a scelte tecniche in fase operativa.
Il progetto non precede nuove occupazioni di suolo, per cui l’interazione tra l’attività del depuratore e il
territorio è limitata all’impiego dei fanghi in agricoltura.
Per l’utilizzo dei suddetti fanghi la ditta è dotata dell’AUA n. 44/2020 del 21.02.2020, rilasciata dalla
Provincia di Vicenza e valida fino al 2035, che definisce le aree agricole di utilizzo e le modalità di gestione e
di controllo.
Le caratteristiche chimico-fisiche e l’idoneità agronomica dei fanghi sono verificate:
    ogni 6 mesi, per i parametri di cui alla DGR Veneto n. 2241/2005;
    ogni 3 anni, per i parametri di cui alla Legge n. 130/2018.
Le analisi dei terreni, interessati dallo spargimento, sono effettuate ogni 3 anni, seguendo quanto prescritto al
punto 3, capitolo 1 della DGR Veneto n. 2241/2005, attenendosi anche al protocollo operativo di cui alla DGR
Veneto n. 1407/2006; il Piano di Monitoraggio è preventivamente validato dall’ARPAV.
L’interramento dei fanghi e effettuato solo nei mappali espressamente autorizzati, con modalità tali da
evitare la diffusione di aerosol, il ruscellamento, il ristagno, l’emanazione di odori sgradevoli; gli
spandimenti sono annotati in un registro e le aziende agricole compilano il registro delle concimazioni,
previsto a livello regionale dal IV Programma d’azione Nitrati.
                          Valutazione
Al fine di verificare la coerenza nella successiva fase di utilizzo agronomico dei fanghi si chiede:
    la definizione di un range di riferimento sul contenuto d’acqua presente nei fanghi, prima del loro
      conferimento all’esterno;
    la valutazione sulla conformità del fango per un eventuale immediato riutilizzo agronomico dello
      stesso ovvero sulla necessità di un periodo intermedio di maturazione.
                      Valutazione post integrazioni
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
Ad integrazione dell’AUA vigente del 2020, dove la ditta deve procedere alla determinazione dei parametri
della tabella B1/1 della DGRV 2241/2005 e s.m.i. ogni 6 mesi ad eccezione di IPA, PCB e PCDD/F da
determinarsi ogni 3 anni, si specifica che, ai sensi dell'art. 41 del Decreto Genova ( cfr. Legge di conversione n.
130/2018 ), per ciò che concerne i parametri PCDD/PCDF + PCB DL il controllo analitico deve avere almeno una
frequenza annuale.

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Il riferimento alle frequenze di analisi e alle norme riportate al paragrafo "Caratterizzazione del suolo e del
sottosuolo" sono da rivedere in tal senso.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Non sono previste modifiche rispetto a quanto già oggetto di A.U.A.
Come documentazione viene allegata una valutazione del Gennaio 2024 basata su misure di dicembre 2023
ed utilizzo di software previsionale.
La valutazione conclude con il rispetto dei limiti di emissione e il fondamentale rispetto dei limiti di
immissione; da quanto riportato il superamento in R4 e R5 è dovuto esclusivamente al traffico.
Per quel che riguarda la verifica del limite differenziale la verifica conclude con il rispetto in tutti i casi di
detto limite in periodo diurno e notturno, sebbene al ricettore R5 nel periodo notturno il valore è risultato
pari a 2.8 dB e quindi molto prossimo al limite. Considerando anche solo una minima incertezza di calcolo il
limite risulterebbe superato.
                         Valutazione
Considerata la distanza del ricettore R5 si chiede di approfondire il risultato ed evidenziare se si tratta di una
potenziale criticità (e in tal caso dovranno essere indicati i possibili interventi di mitigazione acustica) o se
invece non sussistono problemi. Le valutazioni serviranno anche per definire il successivo eventuale piano di
monitoraggio successivo.
                     Valutazione post integrazioni
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI ED EFFICIENZA ENERGETICA
L’area non è soggetta ad inquinamento elettromagnetico né caratterizzata da livelli eccedenti di radon.
Per quanto concerne l’inquinamento luminoso, il territorio del Comune di Sossano (VI) rientra nelle fasce di
protezione degli osservatori astronomici, come stabilito dalla Legge Regionale del Veneto n. 17 del 7 agosto
2009, relativa al contenimento dell’inquinamento luminoso.
La ditta non prevede alterazione dell’equilibrio luminoso già in essere.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Non sono previste nuove opere. Non vi è pertanto alcun impatto perso dall'esistente sul paesaggio.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’attività e a ridosso della viabilità locale di adduzione all’area industriale di Sossano.
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Lo stabilimento di Ca’ Berta ha due ingressi carrabili, adatti al passaggio di mezzi pesanti: uno in fregio a Ca
‘Berta stessa e l’altro in via Mottolo; quest’ultima via si inserisce sulla prima con un incrocio “a T”. Oltre il
ponte sul Liona, Ca’ Berta si collega alla SP8 e da questa alla rete provinciale e regionale.
Il traffico direttamente collegato al funzionamento del depuratore, generato soprattutto dalla gestione dei
fanghi e, in minima parte, dall’approvvigionamento dei reagenti depurativi e dalle operazioni di
manutenzione, è quantificabile in 5 mezzi alla settimana.
Il traffico generato dalla gestione del depuratore è residuale rispetto alla movimentazione complessiva dei
mezzi all'interno dello stabilimento e della zona industriale, generando un impatto trascurabile.
Il progetto non prevede modifiche e/o interventi relativi alla capacità produttiva e non sono quindi attesti
incrementi dell’impatto sulla viabilità.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il territorio di Sossano, situato nella provincia di Vicenza e parte integrante dei Colli Berici, si caratterizza per
un paesaggio variegato che favorisce un’elevata biopersità.
La localizzazione della Ditta in ambito urbano, oltre al quale si sviluppa una pianura densamente coltivata
ed antropizzata, previene un’interazione diretta tra il depuratore e il sistema floro faunistico areale; le aree di
pregio e le aree nucleo sono collegate da corridoi ecologici come il Liona e le aree agricole poste a nord ovest
tra i Colli Berici e i Colli Euganei.
Per quanto riguarda flora, fauna e ittiofauna dello scolo Frassenella, la Ditta sottolinea che tale scolo sia
fortemente influenzato, a monte, dagli ingenti interventi di messa in sicurezza eseguiti dal Consorzio e che
anche il suo regime idrico sia condizionato dallo stesso; lo scolo, inoltre, non rientra tra quelli inseriti nella
Carta Ittica del Veneto.
Considerato l’ambito urbanizzato in cui si inserisce la Ditta e il tipo di paesaggio contermine (industriale),
oltre al fatto che l’attività è presente in loco da anni, si ritiene che l’intervento di impianto di depurazione
reflui produttivi non comporti alcun impatto aggiuntivo sulla presente matrice ambientale.
L’ambito risulta interessato da evidenti azioni di natura antropica che nel tempo hanno alterato in modo
irreversibili gli originari livelli di naturalità e la forte perturbazione che contraddistingue l’area condiziona
fortemente lo sviluppo di cenosi naturali.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA E V.INC.A.
L'area di indagine e inserita nell'ambito urbano di Sossano, all'interno della principale Z.I. comunale.
Il sito della Rete Natura 2000 più prossimo risulta essere IT3220037 “Colli Berici” – Z.S.C. - a 0,73 km dalla
Committente; tutti gli altri siti risultano essere a distanze maggiori.
La distanza risulta quindi la principale discriminante che permette di escludere effetti significativi negativi
del progetto sulla Rete Natura2000.
La documentazione presentata ottempera quanto disposto dal Regolamento Regionale in materia di VINCA
n. 4 del 09/01/2025 e presenta l’allegato A di cui al decreto 15 del 17/02/2025 per le istanze che non rientrano
nel campo di applicazione della disciplina in materia di VINCA.



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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Non risulta che nello SPA sia stato trattato il tema degli impatti sulla salute dei lavoratori, in particolare per
gli aspetti dell’esposizione al rumore e aerosol del depuratore.
Per quel che riguarda la salute e la popolazione, lo studio sottolinea che:
    il depuratore è esistente, operativo, autorizzato e non sono previste modifiche nelle strutture o nella
     tipologia dei reflui da trattare;
    la zona in cui insiste l’attività e una zona Industriale;
    la presenza del depuratore interno e un fattore importante e positivo, in generale, per la
     componente Popolazione e Salute Umana, in quanto restituisce al sistema idrico del basso vicentino
     gran parte delle acque utilizzate all’interno dello stabilimento industriale.
Per quel che riguarda l’esercizio dell’attività, sono stati condotti degli studi appositi per valutare le emissioni
odorigene e le emissioni acustiche, i cui risultati di cui si tratta nei capitoli dedicati.
Le conclusioni degli studi, che hanno sottoposto l’attività a monitoraggio ambientale, affermano che gli
impatti delle emissioni odorigene siano trascurabili.
Non sono pervenute osservazioni/segnalazioni dall’Ulss competente per territorio.
                          Valutazione
Si richiede un’integrazione allo SPA che prenda in esame anche gli impatti sulla salute dei lavoratori.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento..


              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non risultano presenti condizioni di contrasto rispetto ai vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati, anche a seguito delle integrazioni fornite, possono essere considerati adeguati alle finalità che il
proponente intende conseguire.
In relazione alle osservazioni pervenute è stato dato puntuale e dettagliato riscontro da parte del proponente.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica/monitoraggio dell’impatto sul corso d’acqua scolo Frassenella, con
particolare riferimento alla necessità adottare un sistema di misurazione della portata e di implementare
soluzioni operative che portino a una riduzione dello scarico di cloruri.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
                       Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE

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             al non assoggettamento alla V.I.A. con la prescrizione di seguito citata.
1. Ad integrazione dell’AUA vigente del 2020, la ditta deve procedere alla determinazione analitica dei parametri
PCDD/PCDF + PCB DL con frequenza almeno annuale.
2. Entro il termine di 120 giorni dalla notifica del presente parere si dovrà provvedere all'installazione di un sistema di
misurazione della portata e di implementare le soluzioni operative atte a consentire una riduzione dello scarico di
cloruri.
3. Le caratteristiche del misuratore di portata e la sua collocazione dovranno essere oggetto di comunicazione preventiva,
ai fini di una valutazione della soluzione prospettata.
4. Dovrà essere fornito, con frequenza annuale, un report esplicativo sull’attuazione di quanto previsto alla condizione
n.1.


Vicenza, 04 settembre 2025


  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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