Parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
            DEL 03/08/2023
L'anno 2023, il giorno 03 del mese di AGOSTO alle ore 16:30 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riunito nella
sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Bisenzi srl - Verifica di assoggetta-
bilità alla Valutazione di Impatto Ambientale per un impianto esistente di recupero rifiuti con aumento quantitativo rifiuti e richiesta
regime ordinario. Localizzazione – comune di Cogollo del Cengio, Via delle Calcare n.16

All'appello risultano:

SQUARCINA FILIPPO                 Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA              Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO                  Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO                 Commissario               Assente


FERRARI CARLO                   Commissario             Presente on line


MONTANARI RICCARDO                Commissario               Assente


MURARO TERESA                   Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                   Commissario             Presente on line


SALVIATI STEFANO                 Commissario             Presente on line


SERRAIOTTO MARIO                 Commissario             Presente on line


SVEGLIADO GIULIA                 Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY                 Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO                 Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del
Regolamento per il funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la com-
pletezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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                            Bisenzi S.R.L.
                            PARERE N. 13/2023

Oggetto: Impianto di recupero rifiuti con aumento quantitativo rifiuti e richiesta regime ordinario.
PROPONENTE:                Bisenzi S.R.L..
SEDE LEGALE:                Via Zamenhof, n. 709 – Vicenza
SEDE INTERVENTO:              Via delle Calcare n.3 – Cogollo del Cengio
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:            Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
PROCEDIMENTO:               Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/06
MOTIVAZIONE V.I.A:             ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:            \\\
DATA DOMANDA:               15 e 24 febbraio 2023
DATA PUBBLICAZIONE:            27 febbraio 2023
DATA INTEGRAZIONI:             15 giugno 2023

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
Titolo                             Nome file

Studio Preliminare Ambientale                 Studio Preliminare Ambientale

Schede tecniche impianti                    Schede tecniche impianti

Documentazione previsionale di Impatto Acustico        Documentazione previsionale di Impatto Acustico

Dichiarazione di non necessità di Valutazione d’Incidenza   Dichiarazione di non necessità di Valutazione d’Incidenza

Verifica dei possibili effetti sui siti Natura 2000      Verifica dei possibili effetti sui siti Natura 2000

Estratti Cartografici                     Estratti Cartografici

Planimetria Generale Layout attività – Stato di fatto     Planimetria Generale Layout attività – Stato di fatto

Planimetria Generale Layout attività – Stato di progetto    Planimetria Generale Layout attività – Stato di progetto

Planimetria generale rete scarichi               Planimetria generale rete scarichi

Shape file attività gestione rifiuti Bisenzi srl        Shape file attività gestione rifiuti Bisenzi srl


                           PREMESSE ED UBICAZIONE
Il progetto proposto dalla ditta Bisenzi S.r.l. riguarda l’aumento della potenzialità dell’impianto per la messa
in riserva e il recupero di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da rifiuti di carta e cartone, materie plastiche,
rifiuti lignei e inerti da costruzione e demolizione della ditta Bisenzi Srl, sito nel Comune di Cogollo del Cen-
gio (VI), in via delle Calcare n.16.
L’impianto è costituito da un capannone artigianale e piazzale annesso e l’attività prevalente riguarda la
messa in riserva e il recupero di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da rifiuti di carta e cartone, materie
plastiche, rifiuti lignei e inerti da costruzione e demolizione.
Il progetto proposto è finalizzato principalmente all’aumento del quantitativo di rifiuti in ingresso in impian-
to, che passa da 18.300 a 25.000 tonn/anno, soprattutto incrementando le tipologie di carta/cartone da sotto-

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porre a recupero R3, con una capacità di recupero che passa da 2.500 a 12.500 tonn/anno, in linea con le ef-
fettive potenzialità delle macchine a disposizione.
L’attività di recupero rifiuti odierna opera attraverso un’iscrizione in procedura semplificata (n. 18/2011 ed
A.U.A n. 286/2022 del 23/12/2022, rilasciato dal SUAP di Cogollo del Cengio), che comprende anche le auto -
rizzazioni in materia ambientale relative agli scarichi in pubblica fognatura (acque di dilavamento di prima
pioggia) ed in recapito perso dalla fognatura (seconda pioggia con scarico sul suolo).
L’area a disposizione della ditta interessa una superficie complessiva pari a circa 6.630 mq, mentre l’attività
aziendale si sviluppa in parte su una superficie in parte coperta (capannone artigianale e tettoia di circa 850
mq complessivi) in parte scoperta (piazzale esterno di circa 2.000 mq pavimentato in cls); la restante parte di
proprietà, escludendo le zone di passaggio non pavimentate (superficie pari a 570 mq), è a verde (3.200 mq
circa).
Nell’area coperta vengono effettuate le operazioni di recupero (selezione / eliminazione impurezze e pressa-
tura) di carta e cartone e sono inoltre depositati rifiuti da trattare e parte dei rifiuti prodotti; sotto la tettoia
sono depositati in cassoni parte dei rifiuti in ingresso e dei rifiuti prodotti e parte delle EoW ottenute dal
trattamento.
Il progetto prevede il passaggio alla procedura ordinaria ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs 152/2006 e conte -
stualmente l’inserimento dell’operazione R12 consistente nelle operazioni di selezione e cernita, riduzione
volumetrica e l’inserimento di un trituratore mobile per riduzione volumetrica di rifiuti ingombranti e imbal-
laggi di legno e plastica.
Il progetto non prevede alcuna modifica dell’impianto dal punto di vista strutturale / impiantistico.
L’area confini a NORD con via delle Calcare, a SUD e ad EST con un piano di espansione artigianale e ad
OVEST con un capannone artigianale non occupato.
L’area è censita dal Comune di Cogollo del Cengio nella sezione unica, foglio 34, mappali 712, 977, 906, con
destinazione d’uso artigianale D1 - Zona artigianale - industriale di completamento).
La disponibilità dell’area è garantita, in quanto la ditta è proprietaria del terreno in cui già sorge l’impianto.
Dal punto di vista urbanistico l’impianto si inserisce in una lottizzazione artigianale, classificata dal P.R.G. di
Cogollo del Cengio in parte come Zona Territoriale Omogenea D1 “zona prevalentemente produttiva (da at-
tuare per IED)” in parte come Zona Territoriale Omogenea D2 “zona prevalentemente produttiva (da attuare
per PUA)”.




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            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.I.) dei Comuni di Arsiero, Cogollo del Cengio e Velo d’Astico;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Cogollo del Cengio;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine
di inpiduare possibili mitigazioni.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
Tavola 03 – Energia e Ambiente
Nello S.P.A. viene indicato il fatto che “ Il progetto ricade in area caratterizzata da inquinamento da Nox tra
10 e 20 µg/mc e con possibili livelli eccedenti di Radon.”
Si ritiene necessario che detta particolarità sia messa in relazione con l’impianto esistente e con quanto
proposto, con integrazioni da valutarsi nel Quadro Ambientale per la matrice “Caratterizzazione dell’impatto da
agenti fisici”.


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PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE DI COORDINAMENTO (P.T.C.P.)
- Tavola 2.3 del P.T.C.P. - Carta idrogeologica:
- Tavola 3.1.A del P.T.C.P. (Zona Nord) - Carta del sistema ambientale:
Nello S.P.A. non viene indicato il fatto che l’area in questione è all’interno di “aree carsiche”.
Si ritiene necessario che detta particolarità sia messa in relazione con l’impianto esistente e con quanto
proposto, con integrazioni da valutarsi nel Quadro Ambientale per le matrice “Caratterizzazione del suolo e
sottuosuolo”.
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DEL COMUNE DI COGOLLO DEL CENGIO
Considerato che nello S.P.A. si afferma che “ … l’area impiantistica risulta ricadere … in parte in zona D2
“zona prevalentemente produttiva (da attuare per PUA)” (piazzale di recente ampliamento verso est). … “
sarebbe opportuno che venisse analizzato, se presente, il PUA in questione e che venisse verificata la
congruità dell’impianto e di quanto proposto con quanto previsto da detto PUA.
NORMATIVA PER IL CONTENIMENTO DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO
Il comune di Cogollo del Cengio rientra nell’Elenco dei Comuni con territorio inserito nelle fasce di rispetto
ai sensi della Legge regionale 27 giugno 1997, n. 22 – “Norme per la prevenzione dell’inquinamento
luminoso” per la presenza del vicino osservatorio astronomico di Asiago e la fascia nella quale è inserito il
territorio comunale è la seconda, con dimensione pari a 25 km; l’impianto dista dall’osservatorio di Cima
Ekar circa 13 km.
Si ritiene necessario che detta particolarità sia messa in relazione con l’impianto esistente e con quanto
proposto, con integrazioni da valutarsi nel Quadro Ambientale per la matrice “Caratterizzazione dell’impatto da
agenti fisici”.
Infine si chiede di esplicitare se in sede di successivo procedimento di autorizzazione alla gestione rifiuti, si
renda necessario operare la variante urbanistica ai sensi dell’art. 208, comma 6, del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm.
e ii.. e, in caso affermativo occorre che vengano specificate le norme incoerenti con il progetto e che il comune
di Cassola si esprima relativamente alla variante succitata.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

              QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’area d’impianto comprende una superficie complessiva pari a circa 6.630 mq, di cui: capannone artigianale
e tettoia di ca. 850 mq complessivi - piazzale esterno di ca. 2.000 mq pavimentato in cls - zone di passaggio
non pavimentate di ca. 570 mq – area a verde ca. 3.200 mq. All’interno del capannone sono presenti Ufficio e
Servizi Igienici e nell’area coperta vengono effettuate le operazioni di recupero (selezione/eliminazione im-
purezze e pressatura) di carta e cartone - depositati i rifiuti da trattare e parte dei rifiuti prodotti; sotto la tet -
toia vengono depositati, in cassoni, parte dei rifiuti in ingresso e rifiuti prodotti e parte delle EoW ottenute
dal trattamento. Nel piazzale esterno sono depositati rifiuti in cassoni e cumuli e le EoW in cumuli.
Il progetto non prevede alcuna modifica significativa dell’impianto dal punto di vista strutturale/impiantisti-
co e contempla:
 l’aumento di potenzialità con l’inserimento di un trituratore mobile per riduzione volumetrica di rifiuti
  tessili e di legno (trituratore LINDNER modello URRACO 75 D o modello con caratteristiche tecniche
  analoghe);


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 la revisione complessiva del layout organizzativo con riorganizzazione delle aree di stoccaggio e deposito
  EoW.
Nel dettaglio:
Carta e cartone: messa in riserva, pretrattamento e recupero R13/R12A - R12 - R3. L’attività consiste in
messa in riserva in cumuli/cassoni del materiale conferito all’interno del capannone o sul piazzale esterno e
trattamento mediante attività di selezione, cernita manuale e riduzione volumetrica con pressa per
l’ottenimento di EoW (carta e cartone) che ha cessato la qualifica di rifiuto ai sensi del DM n. 188/2020. Su tali
rifiuti si opera: una selezione manuale con l’eventuale eliminazione delle impurezze o dei materiali
contaminati. La prima fase di selezione per la sudpisione del rifiuto in frazioni omogenee e la prima
separazione grossolana delle impurezze è eseguita direttamente nell’area di carico scarico, successivamente
il materiale è depositato nella buca di raccolta del nastro trasportatore. Un’ulteriore fase di selezione
manuale per l’eliminazione delle impurezze più minute è eseguita manualmente dagli operatori quando il
materiale si trova sul nastro trasportatore. Segue il compattamento con pressa, dalla quale si ottengono balle
di materiale omogeneo pressato. Quest’ultime vengono accatastate nelle apposite aree per essere di seguito
conferite alle cartiere. Qualora il carico di lavoro non lo consenta, i rifiuti di carta e cartone in ingresso sono
sottoposti a messa in riserva funzionale all’attività di recupero sopra descritta condotta nello stesso impianto.
Talvolta, invece, la messa in riserva di questa tipologia di rifiuti non è finalizzata allo svolgimento del
recupero presso l’impianto stesso, ma funzionale al conferimento ad altri impianti di recupero. I rifiuti
derivanti dalla selezione e cernita sono temporaneamente raccolti in ceste mobili posizionate nei pressi
dell’area di selezione. Al bisogno e comunque al termine di ogni giornata lavorativa, i rifiuti raccolti sono
trasferiti negli appositi containers dei rifiuti prodotti. La modifica a progetto riguarda l’inserimento
dell’operazione R12 di pretrattamento dei rifiuti in ingresso.
Plastica/Scarti materiali plastici: messa in riserva, pretrattamento R13/R12A – R12: L’attività svolta per
questi rifiuti consisterà nella messa in riserva in cumuli del materiale conferito ed eventuale pretrattamento
(R12) mediante fasi di selezione e cernita manuali per la predisposizione dei rifiuti che saranno avviati a
recupero presso altri impianti autorizzati. Il deposito dei rifiuti in attesa di pretrattamento avviene all’interno
del capannone. Il deposito dei rifiuti da conferire agli altri impianti autorizzati avviene nel piazzale esterno.
La modifica a progetto riguarda l’inserimento dell’operazione R12 di pretrattamento dei rifiuti in ingresso.
Tessili: messa in riserva, pretrattamento R13/R12A – R12: L’attività svolta per questi rifiuti consisterà nella
messa in riserva in cumuli del materiale conferito ed eventuale pretrattamento (R12) mediante fasi di
selezione e cernita manuali ed eventuale riduzione volumetrica con il trituratore per la predisposizione dei
rifiuti che saranno avviati a recupero presso altri impianti autorizzati. Il deposito dei rifiuti in attesa di
pretrattamento avviene all’interno del capannone. Il deposito dei rifiuti da conferire agli altri impianti
autorizzati avviene in cassoni sotto la tettoia. La modifica a progetto riguarda l’inserimento dell’operazione
R12 di pretrattamento dei rifiuti in ingresso.
Legno: messa in riserva, pretrattamento R13/R12A – R12 L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella
messa in riserva in accatastamenti e/o in cassoni del materiale conferito sul piazzale esterno ed eventuale
pretrattamento (R12) mediante fasi di selezione e cernita manuali e riduzione volumetrica con trituratore per
la predisposizione dei rifiuti che saranno avviati a recupero presso altri impianti autorizzati. La modifica a
progetto riguarda l’inserimento dell’operazione R12 di pretrattamento dei rifiuti in ingresso.
Rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi: sola messa in riserva R13/R12A L’attività svolta per
questi rifiuti, attualmente non conferibili all’impianto, consisterà nella sola messa in riserva del materiale
conferito su piazzale esterno e successivo avvio a recupero presso altri impianti autorizzati.
Cavi: messa in riserva, pretrattamento R13/R12A – R12 L’attività svolta per questi rifiuti, attualmente non
conferibili all’impianto, consisterà nella messa in riserva in accatastamenti e/o in ceste metalliche del
materiale conferito all’interno del capannone ed eventuale pretrattamento (R12) mediante fasi di selezione e

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cernita manuali per la predisposizione dei rifiuti che saranno avviati a recupero presso altri impianti
autorizzati.
Prodotti dell’attività di recupero L’attività di recupero comporta la produzione di EoW e di rifiuti derivanti
dalle operazioni di selezione. Le EoW ottenute dall’attività di recupero R3 riguardano esclusivamente la
frazione merceologica della carta e devono pertanto rispettare i requisiti previsti dal DM 188/2020, che
prescrive che gli EoW prodotti siano conformi alle specifiche delle norme UNI-EN 643, e le prescrizioni
autorizzative. Il progetto non prevede alcuna modifica rispetto allo stato attuale in merito alla tipologia di
EoW prodotte dall’attività di recupero. Gli altri prodotti dell’attività di recupero riguardano partite
omogenee di rifiuti derivanti da operazioni di selezione e cernita (R12), con la finalità di conferirli al
recupero diretto presso altri impianti di recupero autorizzati.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
La Proponente effettua attività di recupero rifiuti in procedura semplificata al n. 18/2011 in forza dell’AUA
n.286/2022 del 21/12/2022) ed il progetto prevede il passaggio alla procedura ordinaria ai sensi dell’art. 208
del D.Lgs 152/2006 contestualmente all’inserimento dell’operazione R12. Pertanto, il Ciclo produttivo
comprende le seguenti attività con riferimento all’allegato C della parte IV del D.Lgs. 152/06:
Operazioni di recupero
 R13/R12A consistente nella messa in riserva di rifiuti con eventuale accorpamento per tutte le tipologie di
  rifiuto in ingresso;
 R3 ovvero riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi, eseguito solo sui rifiuti
  costituiti di carta e cartone (tipologia 1.1 1 di cui all’allegato 1 al DM 5/2/98);
 R12 consistente nelle operazioni di selezione e cernita, riduzione volumetrica per l’ottenimento di frazioni
  omogenee di rifiuti da conferire ad impianti autorizzati al trattamento, per tutti i rifiuti in ingresso esclusi
  i rifiuti tessili e i rifiuti da costruzione e demolizione.
Nelle tabelle a seguire sono riassunte: le tipologie di rifiuti conferibili in impianto e le relative operazioni di
recupero con evidenziate in rosso le modifiche previste nel progetto presentato.
Tabella 1 - Rifiuti conferibili presso l’impianto e relative operazioni di recupero allo stato di progetto
    Tipologia merceologica      EER              Descrizione               Operazioni previste
                    150101          Imballaggi di carta e cartone
                    150105           Imballaggi compositi
    CARTA/CARTONE          150106          Imballaggi in materiali misti          R13/R12A – R12 – R3
                    191201             Carta e cartone
                    200101             Carta e cartone
                    020104     Rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi
                    150102            Imballaggi in plastica
      PLASTICA          170203               Plastica                R13/R12A – R12
                    191204             Plastica e gomma
                    200139               Plastica
                    070213             Rifiuti plastici
 SCARTI MATERIE PLASTICHE E
                    120105       Limatura e truccioli di materiali plastici       R13/R12A – R12
    FIBRE SINTETICHE
                    160119               Plastica
                            Rifiuti da materiali compositi (fibre impregnate,
                    040209
                                   elastomeri, plastomeri)
                    040221          Rifiuti da fibre tessili grezze
       TESSILI          040222          Rifiuti da fibre tessili lavorate          R13/R12A
                    160122       Componenti non specificati altrimenti
                    200110             Abbigliamento
                    200111              Prodotti tessili
       LEGNO           030101          Scarti di corteccia e sughero           R13/R12A – R12
                    030105   Segatura, truccioli, residui di taglio, legno, pannelli di
                             truciolare e piallacci persi da quelli di cui
                                    alla voce 030104

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                    150103           Imballaggi in legno
                    170201              Legno
                    191207     Legno perso da quello di cui alla voce 191206
                    170101               Cemento
                          Miscugli di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche,
  RIFIUTI DA COSTRUZIONE E      170107
                             persi da quelle di cui alla voce 170106           R13/R12A
     DEMOLIZIONE
                    170405             Ferro e acciaio
                    170407              Metalli misti
        CAVI          170411      Cavi persi da quelli di cui alla voce 170410       R13/R12A – R12

Tabella 2 – Potenzialità dell’impianto: confronto tra stato autorizzato e quantitativi previsti da progetto
                                           Stato         Stato
                                                              U.M.
                                          attuale       di progetto
Quantità massima annua di rifiuti in ingresso                    18.300         25.000    ton/anno
Quantità massima giornaliera di recupero dell’impianto (R3)              10           50     ton/giorno
Quantità massima annua di recupero dell’impianto (R3)                2.500         12.500    ton/anno
Quantità massima rifiuti stoccabili in impianto (R13)                 70          195       ton
Quantità massima rifiuti prodotti in deposito in impianto               14           45       ton

La proponente dichiara che i quantitativi richiesti sono coerenti con la potenzialità “impianto pressa”
operativo nello stabilimento, allo stato attuale sottoutilizzato “pressa CMA 40hp con potenzialità fino a 8
ton/h”. L’aumento dei quantitativi stoccabili è legato all’utilizzo anche del piazzale esterno in cls ubicato a
est rispetto al capannone.
                            Valutazione
   1. Mancano quasi totalmente le informazioni richieste per l’emissione dell’autorizzazione di cui all’art.
     208 del D.Lgs. 152/2006 (es: indicazione delle quantità di rifiuti pisi per codice/tipologia, dati
     relativi alla certificazione ISO 9001 e al relativo sistema di gestione, ecc.).
   2. La parte di piazzale sterrato non è ricompresa nel lay out dell’impianto di trattamento rifiuti; la
     stessa è però funzionale allo stesso in quanto vi sono parcheggiati i cassoni scarrabili per il trasporto
     rifiuti/EoW (che come da sopralluogo eseguito in alcuni erano presenti rifiuti dell’impianto).
   3. Anche l’impianto di pressatura presenta problemi di pericolosità; l’operatore per accedere al quadro
     comandi deve transitare in adiacenza allo stesso quando è in funzione e sotto carichi sospesi.
   4. E’ indicata per tutte le tipologie di rifiuto l’operazione R13/R12A; non ha significato.
   5. La definizione del lotto rimane di 75 tonnellate, oppure varia?
   6. Non sono indicate le dimensioni (area, volumi, tonnellate) dei cumuli di rifiuti e di EoW.
   7. Nel lay out, all’interno del capannone sono indicate due aree: “RIFIUTI CARTA / PLASTICA DA
     TRATTARE (in cumulo)” e “AREA SCARICO E TRATTAMENTO R12-R3 RIFIUTI CARTA /
     PLASTICA”; a tale proposito il D.M. 188/2020 prevede che:
“3) quando i rifiuti di carta e cartone sono depositati nell'area di messa in riserva, questa deve essere dedicata
unicamente ed inequivocabilmente a tali rifiuti;
4) l'area di cui al punto 3 del presente allegato non deve permettere la miscelazione anche accidentale dei rifiuti di carta
e cartone conformi con altri rifiuti di persa natura; a tal fine puo' risultare idoneo l'uso di muri di contenimento, new
jersey, vasche di. raccolta o distanze tali da evitare la miscelazione anche accidentale dei rifiuti di carta e cartone
conformi con altri tipi di rifiuti;
5) le successive fasi di movimentazione dei rifiuti di carta e cartone avviati alla produzione di carta e cartone recuperati
avvengono in modo tale da impedire la contaminazione degli stessi con altri rifiuti o con altri materiali estranei.”
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto e risulta pertanto necessario, viste le
carenze documentali del riscontro, procedere con specifici approfondimenti nell’ambito della successiva
procedura autorizzativa.
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                           VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si evidenzia, tuttavia, la necessità di approfondire alcuni aspetti progettuali all’interno della successiva
procedura ex art. 208 del D.Lgs n.152/2006.
                               111
               QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’attività svolta non produce emissioni convogliate in atmosfera. Le emissioni aeriformi generate dall’attività
sono riconducibili a: Emissioni diffuse di polveri generate dalle attività di movimentazione, carico/scarico dei
rifiuti (in particolare dei rifiuti inerti da demolizione) e dalla triturazione di legno e tessili; Emissioni diffuse
provenienti dalla combustione dei mezzi d’opera in funzione nell’impianto, dei mezzi di trasporto diretti e
provenienti dall’impianto. Per ridurre la produzione di polveri nella fase di movimentazione (in particolare
del materiale inerte), la Proponente dichiara che:
 verrà prestata attenzione a limitare l’altezza di caduta degli stessi durante lo scarico;
 il trituratore sarà dotato di apposito sistema di abbattimento delle polveri (ugelli nebulizzazione).
In merito alle emissioni dei mezzi d’opera provvederà al corretto utilizzo (spegnimento durante le fasi di non
operatività e riduzione delle velocità di marcia durante il trasporto) e ad una regolare manutenzione degli
stessi.
Preso atto di quanto sopra riportato, si ritiene sufficientemente esaustivo quanto presentato in merito alla
presente componente ambientale. Ad ogni buon conto, dovranno essere considerate eventuali elementi di
riscontro collegati alla necessaria verifica degli approfondimenti richiesti nel Quadro di Riferimento
Programmatico.
                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’attuale titolo abilitativo (AUA n.286/2022) ricomprende i seguenti titoli abilitativi in materia di scarichi:
Autorizzazione agli scarichi in pubblica fognatura (prima pioggia); Autorizzazione agli scarichi in recapito
perso dalla fognatura (seconda pioggia). I reflui di scarico sono generati dal dilavamento delle acque
meteoriche dai piazzali pavimentati dell’azienda. È presente una rete di raccolta delle acque con trattamento
delle sole acque di prima pioggia (vasca di accumulo/sedimentazione e disoleazione) e bypass delle acque di
seconda pioggia. Le acque di prima pioggia vengono scaricate nella rete fognaria gestita da AVS S.p.A. e
recapitante all’impianto di depurazione di Thiene. La portata massima di prima pioggia scaricabile in
fognatura è pari a 12 mc/gg. Le acque di seconda pioggia sono invece scaricate sul suolo attraverso n.3 pozzi
perdenti previo trattamento di sedimentazione e disoleazione. Il piazzale risulta servito da un’apposita rete
di raccolta delle acque che recapita le stesse ad un impianto di trattamento della prima e della seconda
pioggia. Le acque di prima pioggia sono convogliate in pubblica fognatura mentre le acque di seconda
pioggia sono scaricate nel sottosuolo tramite pozzi perdenti.
                         Valutazione
Il merito alla gestione delle acque, il progetto proposto non comporta significative modifiche sotto il profilo
concettuale rispetto allo stato di fatto; tuttavia: oltre agli eventuali elementi di riscontro collegati alla
necessaria verifica di approfondimento richiesta nel Quadro di Riferimento Programmatico, si richiede una
valutazione di approfondimento relativa all’impermeabilizzazione dell’area non pavimentata che risulta di
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transito automezzi in quanto è interessata da: “presenza della “pesa” - “stoccaggio di cassoni vuoti” –
“accesso al retro capannone/tettoia”.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
Relativamente alle acque di prima pioggia (trattate con accumulo/sedimentazione e disoleazione prima dello
scarico in fognatura pubblica), trattandosi di un impianto che non funzione per gravità naturale, ma
necessita di dispositivi elettromeccanici (pompa di rilancio) si prescrive che il sistema venga dotato di
segnalazione acustica e visiva di malfunzionamento per un pronto ripristino della funzionalità, così da
garantire entro il tempo di ritardo consentito, entro le 48 ore dall'ultimo evento piovoso, lo scarico al
recettore finale; persamente le acque di prima pioggia potrebbero essere by-passate alla linea acque di
seconda pioggia che recapita in 3 pozzi perdenti.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dalla documentazione presentata risulta che: Il territorio comunale occupa un tratto del versante sud-
occidentale dell'altopiano dei Sette Comuni e conpide con Arsiero e Velo la parte della valle dell'Astico
chiamata "conca di Arsiero" - Il territorio è costituito da una zona inferiore di pianura, zona valliva in cui è
situato il capoluogo e l’impianto in esame, da una zona sull'Altopiano e da una fascia intermedia scoscesa,
caratterizzata da forti dislivelli - Dalla consultazione della carta idrogeologica del P.T.C.P. l’area occupata
dall’impianto non rientra tra le aree di pericolosità idraulica, né tra quelle a rischio idraulico.
Dal punto di vista dell’uso del suolo la zona valliva risulta fortemente antropizzata, il tessuto urbano
edificato a carattere residenziale e produttivo si intervalla ad aree a vocazione agricola. Le aree naturali a
bosco si concentrano sulle zone a maggiore quota e lungo il corso del torrente Astico.
Per quanto riguarda l’utilizzazione del suolo, il progetto non prevede ampliamenti significativi dell’impianto
né interventi strutturali. Dalla documentazione presentata l’impianto si trova in zona produttiva e la
Proponente dichiara che è dotato di piazzale operativo impermeabile e rete di raccolta e impianto di
trattamento delle acque di prima e seconda pioggia per escludere ogni rischio di potenziale impatto sul
suolo/sistema idrico.
                          Valutazione
Per quanto riguarda l’utilizzazione del suolo, il progetto non implica significativi impatti rispetto allo stato
attuale, tuttavia per confermare l’esclusione di rischi di potenziale contaminazione del suolo per la
percolazione di sostanze inquinanti, rimane necessaria la verifica di eventuali elementi collegati agli
approfondimenti richiesti nella componente “Ambiente Idrico”.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Il progetto prevede l’inserimento di un trituratore mobile per il trattamento di rifiuti in legno e plastica
(ingombranti, imballaggi, ecc.) che si aggiunge alle sorgenti sonore già in essere: n.2 muletti, 1 autocarro con
caricatore meccanico (ragno); n.1 autocarro scarrabile; n.1 pressa orizzontale con nastro trasportatore.
In base alla classificazione acustica del Comune di Cogollo del Cengio (VI) l’impianto risulta ricadere in
classe V e così il ricettore più vicino R1 e il ricettore R5; il ricettore R2 rientra in classe III e i ricettori R3 ed R4
in classe II.
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La valutazione previsionale di impatto acustico è stata effettuata tramite utilizzo del software di calcolo
CadnaA opportunamente tarato mediante apposita campagna di rilievo fonometrico.
Da quanto riportato dal tecnico, ing. Eva Giusto, vi è il rispetto dei limiti assoluti di immissione ed emissione
mentre risulta non applicabile il limite differenziale.
                           Valutazione
Sulla base delle analisi effettuate il limite di emissione e il limite assoluto di immissione risultano rispettati
con ampio margine sebbene non si sia dato riscontro in merito alla penalizzazione o meno per presenza di
componenti impulsive rilevate in fase di misura.
Il limite differenziale da quanto riportato risulta non applicabile, ma il margine della non applicabilità risulta
alquanto ridotto tenendo conto che: sono stati assegnati 5 dB di attenuazione dovuti al foro finestra (valore
che dovrebbe essere verificato o sostenuto da qualche valutazione ulteriore), che non è nota l’assegnazione o
meno delle penalizzazioni previste dal DM 16/03/1998, che il rumore residuo a ricettore non è stato misurato
ma simulato (e tramite caratterizzazione solo di alcune strade). Non è chiaro inoltre come siano state
caratterizzate alcune sorgenti dichiarate in relazione quali il ragno e l’autocarro scarrabile (in fasi di carico /
scarico cassoni).
Vista la situazione di criticità dovranno essere forniti sintetici ma completi elementi per sostenere i calcoli
effettuati, con attenzione sia i livelli puntuali residui che i livelli di sorgente.
Ritenendo la situazione prossima al limite dovranno già essere valutati possibili interventi di bonifica
relativamente al trituratore in particolare, che verranno definiti / confermati solo a seguito di verifica
strumentale post operam, che dovrà essere effettuata ai ricettori più critici, considerando anche la fase di
massimo disturbo.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
La proponente dichiara che l’impianto è attualmente dotato di n.4 proiettori esterni per l’illuminazione
dell’area durante l’orario lavorativo. Solo un proiettore (proiettore sul fronte nord del capannone) è acceso
per sicurezza in orario notturno. Il progetto prevede l’aggiunta di n.2 ulteriori punti luce oltre a quelli già
esistenti. I proiettori installati saranno progettati e installati in conformità alla normativa vigente (LR n.
17/2009) e saranno utilizzati esclusivamente in orario lavorativo.
Preso atto di quanto sopra esposto e della documentazione presentata, considerata la tipologia di impianto
industriale ed il contesto di insediamento, si ritiene che l’impatto dovuto a l’inquinamento luminoso risulti
trascurabile rispetto allo stato attuale e che in fase di gestione non si riscontri presenza di radiazioni
ionizzanti o onde elettromagnetiche.
Quanto sopra considerato si ritiene ragionevole che, in relazione al progetto presentato, non emergano
impatti significativi sulla presente componente rispetto all’attuale stato di fatto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il territorio in cui si inserisce lo stabilimento è un paesaggio definito dal corso del torrente Astico e dai rilievi
montani circostanti (Monte Summano a ovest, Altopiano di Asiago a nord-est). Lo stabilimento non ricade
all’interno di ambiti soggetti a vincolo paesaggistico. Le prime aree vincolate sono rappresentate dal corso
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del Torrente Astico che scorre a circa 580 m a sud e dalle zone boscate lungo gli argini dello stesso torrente e
sui pendii montani. Il centro storico più vicino è quello di Mosson a circa mezzo chilometro dall’impianto.
Per quanto riguarda l’ambito della zona produttiva non emerge alcun elemento di particolare pregio da
segnalare (area urbana con tessuto produttivo e case sparse).
L’area utilizzata per l’attività risulta già esistente e in un’area produttiva di scarsa valenza paesaggistica. Dai
punti di vista tutelati presenti nel territorio l’impianto risulta inoltre non visibile per i fabbricati e le aree
piantumate presenti nell’intorno. Quanto sopra considerato, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto
presentato non emergano particolari Impatti sul paesaggio circostante rispetto allo stato attuale anche in
virtù delle mitigazioni già messe in atto dalla Ditta.
Ad ogni buon conto, la presenza di una area boscata sul limite Est a contatto con la circostante campagna
aperta, impone di approfondire l'analisi paesaggistica evidenziando gli impatti anche e soprattutto in
riferimento a tale ambito naturale. Il tutto anche tenendo conto degli aspetti indicati dal PUA relativo
all'area.




                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’accesso all’impianto avviene da Via delle Calcare, strada locale di circa 6 m di larghezza che collega
l’impianto alla vicina via Marco Polo “SP350”, attraverso Via dell’Industria verso ovest oppure, verso est,
alla SP349 attraverso via San Lorenzo. Entrambe le direzioni comportano l’attraversamento di aree abitate
per raggiungere la rete autostradale primaria (casello A31 Piovene Rocchette a meno di 5 km dall’impianto).
Per quanto concerne i flussi di traffico presenti sulle arterie, la Proponente fa riferimento alla
documentazione del PTCP di Vicenza in base alla quale risulta che nella zona dell’impianto la rete non ha
tratti saturi. Le uniche potenziali criticità sarebbero in corrispondenza del centro urbano di Piovene

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Rocchette all’interno del quale la viabilità principale risulta caratterizzata da un livello di saturazione
superiore al 50%. La Proponente dichiara che tale criticità è superabile usufruendo della SP349 a est
dell’impianto per la connessione all’Autostrada Valdastico. In direzione nord non si riscontrano criticità in
merito ai livelli di traffico presenti sulla rete infrastrutturale. Dalla documentazione presentata risulta che cil
sistema viabilistico consenta di gestire senza particolari problematiche l’incremento dei flussi di traffico
derivanti dal potenziamento dell’impianto. In merito alla circolazione interna degli automezzi la Proponente
dichiara che: gli automezzi in ingresso nell’impianto vengono sottoposti a verifica, pesatura ed accettazione
del carico; tali fasi avvengono in prossimità del fabbricato nella zona in cui è posizionata la pesa. L’area di
stabilimento risulta dotata di spazi adeguati alla movimentazione dei mezzi in ingresso e uscita
dall’impianto e dei muletti/mezzi d’opera e risulta presente un parcheggio a est dell’accesso dell’impianto
per i mezzi leggeri.
Il proponente dichiara che la rete viabile non subirà alcun aggravio e i livelli di servizio della stessa rete
rimarranno atti a soddisfare la domanda di mobilità; pertanto, si ritiene ragionevole considerare che in
relazione al progetto presentato non emergano impatti significativi sulla presente componente rispetto allo
stato di fatto.
                           Valutazione
Oltre a quanto sopra esposto la relazione tecnica allegata al progetto non riporta alcuna valutazione
viabilistica in merito all’interferenza dell’attività con il sistema viabilistico, sia locale che provinciale.
Tale evidenza pone la necessità di integrare l’analisi secondo quanto riportato nelle linee guida della
Provincia di Vicenza in merito agli studi di impatto viabilistico del giugno 2020 – punto 5 “contenuti minimi
degli studi di traffico”.
Per cui risulta necessario provvedere a:
• Ricostruzione della domanda di traffico: rappresentazione dei flussi di traffico giornaliero e orario
attraverso opportuni rilievi eseguiti nelle giornate infrasettimanali tipo nelle sezioni stradali caratteristiche di
afferenza al sito (via Calcare, via dell’Industria, via San Lorenzo, SP 350).
• Rappresentazione dell’offerta infrastrutturale: descrizione dello stato di fatto della rete (inpiduazione
della rete stradale principale, secondaria e di afferenza al sito di progetto, evidenziazione dei percorsi
ciclabili e pedonali esistenti, dei mezzi pubblici e fermate disponibili nell’ambito di intervento). Descrizione
delle tratte stradali e delle intersezioni interessate limitrofe ai punti di accesso e recesso, inpiduando la
tipologia di strada o di intersezione e le caratteristiche principali.
• Scenario progettuale: descrizione del progetto con particolare riferimento alla relazioni dell’intervento di
progetto con la viabilità esterna. Rappresentazione delle previsioni progettuali con riferimento alle opere
viarie previste per il miglioramento dell’accessibilità e/o l’eliminazione delle criticità anche al di fuori dello
specifico ambito del progetto (verificare la possibilità di migliorare le condizioni di ingresso uscita dalla
strada Provinciale n. 350). Eventuali tematiche legate a flussi di mezzi derivanti da insediamenti
industriali/produttivi dovranno essere affrontate specificatamente in relazione al rapporto con la viabilità
esterna al lotto (accessi, uscite, aree di manovra, parcheggi, zone di carico/scarico, zone di attesa, …)
• Quantificazione dei flussi indotti riferiti allo specifico progetto: inpiduazione dei flussi veicolari
caratteristici del progetto da valutare e quantificare in relazione alla specifica attività prevista e
opportunamente ripartiti sulla rete viaria inpiduando percorsi numero di mezzi.
• Valutazione scenario di progetto.
• Analisi dei livelli di servizio di strade e intersezioni
• Analisi e descrizione delle proposte mitigative previste nel progetto: valutazione qualitativa delle soluzioni
progettuali proposte sulla base dei LOS attesi.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto ed a seguito della analisi non appaiono presenti
particolari criticità, purché i percorsi di ingresso e uscita dei mezzi diretti all’insediamento rimangano
dichiarati all’interno della relazione viabilistica. A tal proposito, in sede di successiva approvazione progetto
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ex art. 208 del D.lgs. n.152/2006, andrà considerata esclusiva tale ipotesi, salvo parere perso dell’ente
gestore della strada provinciale (Vi.Abilità) in merito alla possibilità di impiegare un'altra intersezione posta
poco più a nord.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il territorio nell’intorno dell’impianto è caratterizzato dalla presenza di aree con un’elevata valenza
naturalistica per il considerevole numero di specie animali e vegetali presenti. Come evidenziato dallo
stralcio della tavola 3.1.A “Sistema ambientale” del PTCP di Vicenza, tali aree si concentrano lungo il corso
del torrente Astico (corridoio ecologico secondario) e nelle aree montane. Per quanto riguarda la flora e la
vegetazione presenti nel territorio circostante, le formazioni forestali più frequenti sono rappresentate dagli
orno-ostrieti e ostrio-querceti con piccole zone di castagneti e rovereti. L'orno-ostrieto caratterizza in generale
tutto il piano basale della provincia, alle quote superiori si trovano faggete. I castagneti rientrano nelle
formazioni diffuse dall'uomo nel recente passato, arrivando a ricoprire i versanti fino a circa 700 metri
d'altitudine; queste coltivazioni, utilizzate sia per il frutto che per il legname, sono distribuite soprattutto in
corrispondenza di substrati siliceo argillosi, di terre rosse decalcificate e di affioramenti vulcanici.
Lungo il corso del torrente Astico prevalgono le formazioni igrofite come saliceti e altre formazioni riparie
antropogene.
                          Valutazione
Si ritiene che gli aspetti di inserimento a verde e paesaggistico necessitino di integrazioni per la connessione
con l’area boscata ad est, oltre che per evidenziare gli interventi che devono essere previsti per la
sistemazione a verde. Questo aspetto va sviluppato presentando una analisi dello stato di fatto ed una
soluzione progettuale che indichi le soluzioni proposte per le aree a verde esterne (ingresso e strada di
accesso) che per il miglioramento dell'area a Sud – non considerata dal progetto - che versa in situazione di
abbandono. Vanno inoltre presentate soluzioni relative alla messa a dimora di vegetazione arboreo-arbustiva
sul perimetro dell'area di intervento.
Si ritiene necessaria, pertanto, una opportuna integrazione progettuale: planimetrie, relazione tecnica,
computo metrico estimativo dell'intervento comprensivo della gestione/manutenzione per i primi tre anni.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
Ai fini della connessione con l’area boscata, che per quanto formata da Robinia pseudoacacia presenta
comunque un valore naturalistico importante, si prescrive di proseguire con la messa a dimora della
vegetazione sul lato Est verso la fascia boscata, utilizzando specie arbustive analoghe a quelle già previste,
anche di minori dimensioni.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Per quanto riguarda la fauna, nel territorio è presente la fauna tipica delle prealpi vicentine, caratterizzate da
perse specie in funzione degli ambienti. Nelle aree a prato, con filari alberati, tipo gelso e acero campestre,
si inpiduano specie di uccelli quali rigogoli, averle, merli, assioli. Nelle zone forestali si possono trovare
invece il picchio maggiore, il picchio muratore, il codibugnolo, lo scricciolo, il cuculo, il pettirosso, la
cinciarella. Fra i corvidi è presente la ghiandaia e la cornacchia grigia. Fra i rapaci diurni si elencano il falco
pecchiaiolo, la poiana, lo sparviere, il nibbio bruno e fra quelli notturni il più diffuso è l’allocco seguito dalla
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civetta, oltre al gufo comune. Nell’ambiente collinare, nelle aree a coltivo e a pascolo oggi in abbandono, si
può rinvenire frequentemente il capriolo; fra i mammiferi predatori quello diffuso è la volpe; fra i piccoli
predatori, la faina e la donnola. Nell’ambito si ritrovano inoltre la lepre, il tasso e, fra i roditori, il moscardino
e il ghiro. Fra i piccoli mammiferi ricordiamo la talpa, il ratto nero, il topo selvatico, il toporagno, l'arvicola
sotterranea, l'arvicola di Savi. Fra i rettili rinvenibili nell’ambiente collinare, alle quote inferiori è abbastanza
comune il biacco nero, salendo di quota è più facile trovare il saettone o colubro di Esculapio. All’interno del
bosco dove ci sono ambienti umidi e piccoli ruscelli si può incontrare la natrice dal collare. Occasionale è
invece l’incontro con la vipera comune. Si segnala infine la presenza dell’orbettino, del ramarro e della
lucertola muraiola. La scarsità delle zone umide necessarie per la riproduzione condiziona invece la presenza
di anfibi. Nelle piccole pozze stagnanti nei boschi si incontra l’ululone dal ventre giallo, la rana agile, il rospo
comune e la salamandra pezzata. Per quanto riguarda gli invertebrati, tra i Collemboli, le specie reperibili in
tutti gli ambienti considerati, sono riscontrabili: Lepidocyrtus lanuginosus, Isotoma notabilis, Folsomia
multiseta, F. quadrioculata. Accanto agli ubiquitari Isotomidi Isotoma notabilis, Folsomia multiseta, F.
quadrioculata è rilevante la presenza di cinque specie appartenenti alla Famiglia degli Entomobriidi:
Orchesella villosa, Entomobrya nivalis, Lepidocyrtus lanuginosus e L. ruber.
L’impianto, già esistente e funzionante, si inserisce in un ambito territoriale pedemontano urbanizzato.
L’area ricade in un’area a carattere produttivo (zona omogenea D). La presenza dell’uomo caratterizza
fortemente l’ambito. Il traffico presente sulle vicine strade e il fatto che si tratta di una zona urbana ormai
consolidata riducono la frequentazione da parte della fauna locale nonostante la vicinanza di aree ad alta
valenza ambientale (corso del Torrente Astico e zone boschive lungo le pendici montane) .
Si evidenzia che l’impatto atteso è comunque residuale vista la posizione dell’impianto in area urbanizzata a
distanza comunque cautelativa rispetto alle aree a valenza naturalistica. Anche per quanto riguarda il
rumore, la presenza di ulteriori sorgenti (quali ad esempio il traffico stradale) tra l’impianto e tali aree,
consente di escludere un impatto acustico rilevante sull’ecosistema da parte delle sorgenti aziendali. Viste le
caratteristiche degli ambienti naturali posti in prossimità dell’impianto e considerato il fatto che l’impianto è
già esistente e dotato di opportuni sistemi di mitigazione (sistema di trattamento delle acque, umidificazione
del materiale durante la triturazione), si ritiene in conclusione che l’attività svolta non arrechi impatti
negativi, all’ecosistema circostante. Quanto sopra considerato, si ritiene che le modifiche previste nel progetto
presentato possano considerarsi non significative e non si riscontra la necessità di alcuna mitigazione, oltre a
quelle già previste.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Rete Natura 2000 è una rete di siti di interesse comunitario (SIC), e di zone di protezione speciale (ZPS)
creata dall'Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e
vegetali, identificati come prioritari dagli Stati membri dell'Unione europea. Dalla documentazione
presentata, dove la Proponente ha inpiduato le aree della Rete Natura 2000, risulta che la Ditta è collocata
rispetto ai Siti Natura 2000 più vicini ad una distanza superiore a 1 Km. L’impianto ricade inoltre ad una
distanza superiore a 15 km dalle aree IBA (Important Bird Areas) più vicine. Viste le caratteristiche
dell’impianto e degli interventi previsti a progetto, nonchè la distanza dalle aree della Rete Natura 2000, si
ritiene che l’attività allo stato di progetto non possa gravare negativamente sugli habitat e sulle specie oggetto
di salvaguardia; ovvero che non comporterà alterazioni significative alla natura dei luoghi rispetto allo stato
attuale.


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             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
La proponente dichiara che: in relazione all’attività e alla tipologia dei rifiuti trattati per ogni fase di
lavorazione effettuata saranno adottati tutti gli apprestamenti tecnico-igienici necessari, al fine di evitare ed
impedire qualsiasi impatto negativo sia sotto il profilo ambientale sia sotto il profilo della salute e sicurezza
dei lavoratori. Relativamente alle condizioni igieniche, al termine di ogni giornata lavorativa è programmato
lo sgombero e la pulizia delle aree di lavoro accompagnate da periodiche campagne di derattizzazione e
disinfestazione contro insetti e zanzare in tutto l’impianto. Gli operatori addetti alle lavorazioni sono dotati
di idonei dispositivi di protezione inpiduale (DPI) e periodicamente sono sottoposti a protocollo sanitario
opportunamente stilato dal Medico Competente (MC) nominato dal Datore di Lavoro.
Quanto sopra considerato, in merito alla presente componente ambientale si ritiene ragionevole escludere
l’instaurarsi di condizioni di potenziale criticità sulla Salute Pubblica e sui Lavoratori rispetto allo stato
attuale.
Non risultano pervenute considerazioni, valutazioni o segnalazioni da parte dell’Ulss competente per
territorio.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica della componente acustica.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                      Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE
          al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
In sede di presentazione della richiesta di approvazione progetto si dovranno integrare i seguenti
aspetti.



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1. Verifica dei criteri dimensionali dell’impianto e quantità massima istantanea di rifiuti ed EoW, con parti -
colare riferimento a:
- quantità massima annua di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): XXX tonnellate di cui XXX tonnellate di ri -
fiuti pericolosi,
- quantità massima istantanea di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): XXX tonnellate di cui XXX tonnellate
di rifiuti pericolosi,
- quantità massima di rifiuti in stoccaggio (prodotti dall’attività) XXX tonnellate di cui XXX tonnellate di
rifiuti pericolosi,
- quantità massima giornaliera di rifiuti sottoposti a trattamento: XXX tonnellate di cui XXX tonnellate di
rifiuti pericolosi,
- quantità massima annua di rifiuti sottoposti a trattamento: XXX tonnellate di cui XXX tonnellate di rifiu -
ti pericolosi,
- quantità massima istantanea di EoW in stoccaggio, specificando la quantità per ogni tipologia di materiale
recuperato.
2. Presentazione di un nuovo lay-out in cui sia ricompresa la parte di piazzale sterrato in cui risultano par -
cheggiati i cassoni scarrabili per il trasporto rifiuti/EoW, che dovranno essere mantenuti vuoti, nonché la
corretta definizione delle due aree definite come “RIFIUTI CARTA / PLASTICA DA TRATTARE (in cu -
mulo)” e “AREA SCARICO E TRATTAMENTO R12-R3 RIFIUTI CARTA / PLASTICA”, ai fini della
conformità al D.M. 188/2020.
3. Definire in modo univoco:
    a) per quali tipologie di rifiuto venga effettivamente svolta l’operazione R13/R12A;
    b) l’entità del lotto massimo ad oggi identificato come pari a 75 tonnellate;
    c) dimensioni (area, volumi, tonnellate) dei cumuli di rifiuti e di EoW.
4. Relativamente alle acque di prima pioggia, il sistema di trattamento dovrà essere dotato di segnalazione
acustica e visiva di malfunzionamento per un pronto ripristino della funzionalità, così da garantire entro il
tempo di ritardo consentito, entro le 48 ore dall'ultimo evento piovoso, lo scarico al recettore finale.
5. Inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al ricevimento-selezione-
trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimico e ru -
more); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di col -
laudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio
In sede di collaudo si dovrà procedere con i seguenti adempimenti/obblighi .
6. Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto dei limiti assoluti e differenziali dovrà es -
sere allegata alla documentazione di collaudo, da ripetersi poi con frequenza triennale,mirata ai ricettori pre -
senti in prossimità dell’impianto:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei pun -
ti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunica -
te con congruo preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, sa-
ranno stati comunicati i risultati delle analisi;

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c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previ -
sionale di Impatto Acustico;
d) sulla base dei risultati, inoltre, si potrà valutare l’opportunità di escludere il controllo periodico triennale
dalle prescrizioni proprie dell’autorizzazione all’esercizio.
7. Procedere alla realizzazione del progetto del verde, prevedendo, ai fini della connessione con la fascia bo -
scata di proseguire con la messa a dimora della vegetazione sul lato Est verso la fascia stessa, utilizzando
specie arbustive analoghe a quelle già previste, anche di minori dimensioni.
8. Prevedere il mantenimento dei percorsi di ingresso e uscita dei mezzi diretti all’insediamento rimangano dichiara-
ti all’interno della relazione viabilistica; ulteriori ipotesi di accesso, quale ad esempio l’impiego di un'altra intersezione
posta poco più a nord, dovranno essere preventivamente definiti con l’ente gestore della strada provinciale (Vi.Abilità.




Vicenza, 03 agosto 2023
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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