PARERE
PROVINCIA DI VICENZA
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VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
DEL 15/05/2025
L'anno 2025, il giorno 15 del mese di maggio alle ore 16:45 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riunito nella sede
provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Istanza di autorizzazione ai sensi
dell’art.208 del D.Lgs. 152/2006 di un impianto di recupero di rifiuti inerti da costruzione e demolizione attualmente operante in re -
gime semplificato con aumento della potenzialità di recupero – Bertacco Armando – Comune di Lusiana Conco
All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO Presidente Assente
BALDISSERI ANDREA Responsabile del Servizio Presente
BRADASCHIA MAURIZIO Commissario Presente
BUSATO FILIPPO Commissario Presente
CAMPAGNOLO MIRKO Commissario Presente
MENEGHINI ROBERTA Commissario Presente
MURARO TERESA Commissario Presente
PIVA MARCO Commissario Presente
SVEGLIADO GIULIA Commissario Presente on line
VALVASSORI RIMSKY Commissario Presente
VICENTIN ALBERTO Commissario Presente
FERRARI CARLO Commissario Presente
La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot.22581 del
15/05/2025, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamen-
to del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informa-
zioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime
congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.
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BERTACCO ARMANDO
PARERE N. 04/2025
Oggetto: Istanza di autorizzazione ai sensi dell’art.208 del D.Lgs. 152/2006 di un impianto di recupero di
rifiuti inerti da costruzione e demolizione attualmente operante in regime semplificato con aumento della
potenzialità di recupero.
PROPONENTE: Bertacco Armando
SEDE LEGALE: Contrà Brunello, n. 16 – Lusiana Conco
SEDE INTERVENTO: Contrà Rubbietto – Lusiana Conco
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi.
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - zb) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ad esclusione degli impianti mobili.
COMUNI INTERESSATI: Marostica e Bassano del Grappa
DATA DOMANDA: 28 gennaio e 03 febbraio 2025
DATA PUBBLICAZIONE: 5 febbraio 2025
DATA INTEGRAZIONI: 14 aprile 2025
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
TITOLO NOME FILE
Studio Preliminare Ambientale SPA_BERTACCO_ARMANDO_2025
Documentazione Previsionale di Impatto Acustico SP01_DPIA
Relazione di compatibilità Idraulica SP02_Rel.Compatibilità_Idraulica
Studio del Traffico SP03_Studio_traffico
Piano per la mitigazione degli impatti paesaggistici e
SP04_Rel.mitigazioni_a_verde
vegetazionali
SP05_VERIFICA_EFFETTI_SUI_SITI_NATURA_2
Verifica effetti sui siti Natura 2000
000
Schede Tecniche Attrezzature e Impianti SCHEDE_TECNICHE_IMPIANTI
Analisi Prima Pioggia 2024 712_2024_AnalisiPrimaPioggia
Analisi Seconda Pioggia 2024 713_2024_AnalisiSecondaPioggia
Estratti Cartografici TAV01_Estratti_Cartografici
Planimetria Generale Stato Autroizzato dell’impianto TAV02_Planimetria_Autorizzato
Planimetria Generale Layout Organizzativo Impianto
TAV03_Planimetria_layout_di_progetto
Stato di Progetto
Planimetria dello Stato di Progetto V.C.I. D.G.R.V.
TAV04_Planimetria_rete_scarichi_e_invarianza_idra
2948/2009 interventi di gestione delle acque meteoriche e
ulica
trattamento delle acque di dilavamento piazzali
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Planimetria generale sistema Abbattimento Polveri e TAV05_Planimetria_abbattimento_polveri_e_schema_
schema idraulico Preliminare idraulico
Progetto Opere a Verde TAV06_Progetto_opere_a_verde
PREMESSE
L‘azienda Bertacco Armando svolge l'attività di commercio materiale naturale, escavazioni e movimento ter -
ra, lavori stradali, acquedotti e fognature e sgombero neve, demolizioni e sterri e gestione dei rifiuti inerti,
come attività accessoria.
L’attività di gestione rifiuti avviene in regime semplificato ed è legittimata dall’AUA n. 1/2017, di cui il prov-
vedimento 548/2016 del 21/10/2016 della Provincia di Vicenza ricomprende:
• iscrizione al registro provinciale delle imprese che effettuano attività di rifiuti in regime semplificato,
per un quantitativo massimo annuale di 2.500 tonnellate e una messa in riserva massima istantanea di
930 tonnellate, codici EER 17 01 07 e 17 09 04;
• autorizzazione allo scarico sul suolo delle acque di dilavamenti di prima e seconda pioggia;
• autorizzazione di carattere generale delle emissioni in atmosfera.
Da qualche anno, nella zona è aumentata la produzione di materiale edile da cantiere, che attualmente è tra -
sportato in impianti localizzati in pianura. La ditta ha quindi deciso di convertire l’attività di recupero rifiuti
da attività accessoria ad attività prevalente nel proprio impianto, rimanendo nel perimetro dell’area attuale,
passando a trattare un massimo di 500 ton/giorno di rifiuti, 20.000 ton/anno, ed aumentando i codici EER riti-
rati, classificati speciali non pericolosi, nello specifico:
• EER 17 01 01 “cemento”, 17 01 02 “mattoni”, 17 01 03 “mattonelle e ceramiche” e 19 12 09 “minerali (ad
esempio sabbia e rocce)” rifiuti inerti da demolizione da sottoporre ad effettivo recupero sino ad ottenere
End of Waste;
• EER 17 05 04 “terra e rocce, perse da quelle di cui alla voce 17 05 03” e 19 12 09 “minerali (ad esempio
sabbia e rocce)” rifiuti di terra e roccia da sottoporre ad effettivo recupero sino ad ottenere End of Waste;
• EER 17 03 02 “miscele bituminose perse da quelle di cui alla voce 17 03 01” da sottoporre a messa in ri-
serva con eventuale accorpamento.
Il progetto prevede la pavimentazione impermeabile di alcune aree critiche dell’impianto, la realizzazione di
una nuova rete di raccolta acque di dilavamento, un idoneo trattamento in continuo e lo scarico delle acque
sul suolo. Per quel che riguarda le polveri, il progetto prevede l’implementazione del sistema di abbattimen-
to polveri con inserimento di un nuovo impianto di lavaggio ruote e l’adeguamento della rete di nebulizza-
zione. L’acqua viene prelevata dalla riserva idrica a Nord Ovest dell’impianto, si prevede l’allaccio all’acque-
dotto. Lo Spa è completato da: una Valutazione di Impatto Acustico, uno studio sul traffico, un Progetto del
Verde e una valutazione di compatibilità idraulica.
UBICAZIONE
L’area in cui sorge l’impianto è sita in Località Rubbietto, strada della Scaletta, Comune di Lusiana Conco
(VI), nel territorio della Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni. L’attività di recupero ri-
fiuti inerti di cui trattasi insiste su di una ex-cava (ex-cava Ronchi) ad una altitudine compresa tra 960 e 980
m s.l.m.
Il sito di progetto è ubicato nella zona produttiva (Z.T.O. D) del Comune di Lusiana Conco, all’interno di un
lotto attualmente già dotato delle opere di urbanizzazione primaria ed da attività produttive attive, per una
superficie complessiva di circa 13.090 m2, il tutto così catastalmente identificato: Comune di Lusiana Conco,
Foglio 15, mappali mappali 22 parz, 24 parz, 25 parz, 28 parz, 29, 30 parz, 31 parz, 32 parz, 34 parz, 128 parz,
300 parz, 329 parz, 331 parz, 332 parz, 334 parz, 335 parz, Foglio n. 16 mappali 894 parz, 109 parz.
Il lotto risulta di proprietà della Bertacco Armando, come tutte le aree incolte circostanti.
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Area “Altopiano dei Sette Comuni, dei costi e delle Colline”
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Luisana Conco;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Luisana Conco;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Zonizzazione acustica comunale;
• Rete Natura 2000.
Valutazione
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale e settoriale che interessano l’area, e non si ritengono necessari specifici approfondimenti,
considerato che le sotto elencate sensibilità ambientali risultano affrontate con le relative matrici di
riferimento del Quadro Ambientale.
• L’ambito oggetto di analisi ricade in parte in un’area con vincolo zone boscate e all’interno di un Piano
d’area regionale (PTCP Tav 1.1.A, Tav. 3.1.A e Tav. 5.1.A); per la Tavola 01a “Uso del suolo – Terra” del
PTRC è confinante con “aree a pascolo naturale”, oltre che a “foreste ad alto valore naturalistico”, per la
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Tavola 05a “Sviluppo economico produttivo” del PTRC ricade in parte (margine a est) in un corridoio
ecologico. Il progetto ricade nel perimetro del piano di area “Altopiano dei Sette Comuni, dei costi e delle
colline”. Il vincolo delle zone boscate è confermato dalla Tavola 1 - Carta dei Vincoli e della Pianificazione
Territoriale del P.A.T., mentre la Tavola 2 del P.A.T., Carta delle fragilità, conferma il fatto che l’impianto
sia circondato da aree classificate come superfici boscate.
Tali sensibilità sono analizzate all’interno della proposta progettuale del “Progetto del Verde”, si rimanda
quindi alle valutazioni che riguardano la componente ambientale “Caratterizzazione della Flora e Fauna” e alla
“Caratterizzazione del Paesaggio”.
• L’ambito oggetto di analisi ricade in area carsica, Tavola 2.3 Carta Idrogeologica e Tavola 3.1.A “Sistema
Ambientale” del PTRC (art.14 delle norme tecniche), nelle sue vicinanze è indicata la presenza di grotte
(Tavola 02 “Biopersità” del PTRC, e Tavola 2.4 “Carta Geomorfologica del P.T.C.P.”). Dall’analisi della
cartografia del P.A.T. Tavola 3 - “Carta delle Fragilità” l’impianto ricade in area idonea a condizione - B:
acclività media e medio-alta associata in prevalenza a substrati stratificati teneri, solo il margine sud
ricade leggermente in Area non idonea - M: acclività elevata e medio alta e franosità latente ad essa
collegata. Inoltre l’impianto ricade in un’area con possibili livelli eccedenti di radon, Tavola 03 – Energia e
Ambiente del PTRC.
Tali sensibilità sono analizzate all’interno della proposta progettuale del “Progetto del Verde”, si rimanda
quindi alle valutazioni che riguardano la componente ambientale “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’impianto è collocato nel territorio del Comune di Lusiana-Conco, in Località Rubbietto, strada della
Scaletta, e l’attività di recupero rifiuti inerti insiste su di una ex-cava (ex-cava Ronchi) ad una altitudine
compresa tra 960 e 980 m s.l.m.
Il contesto territoriale in cui si inserisce l’impianto è un ambito montano caratterizzato dalla prevalenza di
aree agricole incolte, aree destinate al pascolo e aree forestali con presenza di piccoli centri abitati sparsi,
generalmente posti lungo le strade o nelle zone più in rilievo.
L’attività della ditta consiste in escavazioni e movimento terra, lavori stradali, acquedotti e fognature e
sgombero neve, demolizioni e sterri, frantumazione di materiali inerti e da demolizione ed è iscritta al
Registro Provinciale delle imprese che effettuano attività di recupero rifiuti in regime semplificato al n.
8/2011, oltre ad essere autorizzata con provvedimento n. 148/Acqua /2012 del 26/10/2012 prot. n. 82054 anche
per lo scarico su suolo delle acque meteoriche di prima e di seconda pioggia dilavanti i piazzali dello
stabilimento.
L’impianto insiste su un’area di 13.090 m 2 composta di un ampio piazzale scoperto in parte in stabilizzato
(circa 12.490 m2), in parte pavimentato in c.a. (circa 600 m 2); sono inoltre presenti un edificio per uffici e una
tettoia adibita a deposito. L’impianto è sudpiso nelle seguenti zone principali:
Zona di deposito dei rifiuti in ingresso, pavimentata in cls;
Zona di deposito del materiale da cava;
Zona di deposito dei rifiuti prodotti su cassoni coperti, su stabilizzato, in adiacenza alla zona di
stoccaggio dei rifiuti in ingresso;
Zona di lavorazione inerti (impianto di frantumazione e vagliatura) su pavimentazione in cls,
provvista di appositi sistemi di abbattimento acustico;
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Zona di parcheggio e movimentazione mezzi;
Zona di deposito del materiale naturale lavorato e delle EoW prodotte, su superficie in stabilizzato.
A nord-ovest dell’impianto è stato realizzato un bacino artificiale per la raccolta delle acque piovane che
vengono utilizzate per l’umidificazione delle superfici e l’abbattimento delle polveri diffuse.
Attualmente, la ditta Bertacco Armando esercita due attività nel sito in oggetto: il commercio di materiale
naturale, per circa 12.000 ton/anno, e il recupero di rifiuti inerti, pari ad un quantitativo di 2.500 ton anno (10
ton/giorno), con una messa in riserva massima istantanea di 930 tonnellate di rifiuti inerti, identificati dai
seguenti codici EER: 17 01 07 e 17 09 04. L’attività è legittimata dall’AUA n. 1/2017, di cui il provvedimento
548/2016 del 21/10/2016 della Provincia di Vicenza.
L’impianto risulta allo stato attuale già dotato dei seguenti presidi ambientali:
• pavimentazione impermeabile (circa 600 m2), in cls, nelle aree di stoccaggio e lavorazione rifiuti;
• presenza di cassoni coperti per i rifiuti prodotti;
• sistema di raccolta e depurazione (prima pioggia) delle acque di dilavamento dai piazzali di deposito
rifiuti in ingresso;
• sistema di bagnatura dei cumuli di materiali polverulenti in stoccaggio;
• sistema di umidificazione delle zone di transito dei mezzi;
• area di mascheramento costituita da barriera arborea con essenze autoctone (essenze a basso e alto fusto
tipo faggio, acero o sorbo, carpino nero, maggiociondolo, nocciolo a confine dell’impianto e nella zona di
mascheramento a nord-ovest dello stesso);
• pannelli fonoisolanti/fonoassorbenti in corrispondenza dell’impianto di frantumazione.
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DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Sono richieste le seguenti modifiche / adeguamenti:
1. Passare da regime semplificato di gestione rifiuti (Autorizzazione Unica Ambientale) al regime
ordinario (Autorizzazione ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)
2. Adeguamento dell'attività di recupero ai sensi del D.M. 127/2024;
3. Aumento della potenzialità dell’impianto fino ad un massimo di 500 ton/giorno e,
conseguentemente, 20.000 tonnellate annue;
4. Stoccaggio massimo rifiuti in impianto (tutte le tipologie) 3.000 t;
5. Aumento dei rifiuti gestibili in ingresso, nello specifico i rifiuti inpiduati dai seguenti codici:
◦ inerti da demolizione 17 01 01, 17 01 02, 17 01 03, 19 12 09, in più rispetto agli attuali 17 01 07 e
17 09 04 da avviare ad effettivo recupero con ottenimento di End of Waste;
◦ terra e rocce da scavo: 17 05 04, 19 12 09 da avviare ad effettivo recupero con ottenimento di
End of Waste;
◦ miscele bituminose: 17 03 02 da ritirare, stoccare in un unico cumulo ed avviare
successivamente ad altri impianti per l’effettivo recupero;
6. Utilizzo vaglio sgrossatore per rifiuti contenenti terra;
7. Ottenimento di tre tipologie di End of Waste _
◦ Aggregato recuperato ai sensi del DM 127/2024;
◦ End of Waste caso per caso “sabbia”;
◦ End of Waste caso per caso “terra”.
Dotazioni impiantistiche:
L’impianto sarà organizzato e sudpiso nei seguenti specifici settori (si veda Tav 03_Planimetria generale
dello stato di progetto, a seguire):
Area di conferimento dei rifiuti in ingresso (zona espletamento operazioni preliminari per l’accettazione
dei rifiuti e pesatura);
Aree di deposito di rifiuti in attesa di trattamento presso l’impianto (R13/R12A) con eventuale pulizia da
materiale estraneo e non conforme (es. legno, plastica, ferro), che sarà depositato con il corretto EER nel
settore dedicato;
Area per la messa in riserva (R13/R12A) di miscele bituminose in attesa di avvio ad impianti autorizzati;
Zona deposito materiale naturale da cava da lavorare;
Zone di trattamento:
ZONA A - Area per frantumazione e vagliatura rifiuti inerti da costruzione e demolizione e
materiale inerte naturale;
ZONA B - Area per vagliatura terra e rifiuti contenenti terra;
ZONA C - Aree destinate alla sola lavorazione del materiale inerte naturale da cava (lavorazione con
martellone nel piazzale nord e macinazione/selezione con mulino nel piazzale sud);
Zona deposito materiale inerte lavorato in attesa di certificazione della cessazione della qualifica di
rifiuto o EoW o rifiuto lavorato non idoneo alla certificazione EoW, in cumuli su pavimentazione in cls;
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Zone deposito EoW e zone deposito materiale inerte naturale lavorato in cumuli su pavimentazione in
stabilizzato.
Area deposito dei rifiuti prodotti dall’attività di recupero in cassoni coperti su pavimentazione in asfalto;
Zona deposito temporaneo rifiuti prodotti da manutenzione impianto in contenitori coperti chiusi.
INTERVENTI DI PROGETTO
Il progetto non prevede alcuna sostanziale modifica rispetto all’assetto attuale, in quanto sono previsti
esclusivamente aumenti sui quantitativi di rifiuti sottoposti a trattamento (500 ton/giorno e 20.000 ton/anno);
dal punto di vista della protezione del suolo e delle acque e del migliore inserimento paesaggistico
dell’impianto si prevede:
realizzazione di una nuova pavimentazione in cls impermeabile delle aree di stoccaggio del materiale
lavorato ma ancora in attesa di certificazione della cessazione della qualifica di rifiuto (EoW);
realizzazione di una pavimentazione in asfalto della zona di ingresso all’impianto con inserimento di un
impianto di lavaggio ruote per la riduzione del rischio di sollevamento polveri legate al transito dei
mezzi;
nel dettaglio, rispetto ai 13.090 m2 totali, alla fine, risulteranno pavimentati 3.884 m2 (realizzazione delle
nuove piazzole in calcestruzzo e la zona di ingresso), rimarranno semipermeabili 8.398 m 2 (piazzali e
aree di manovra) e 808 m2 permeabili (fascia morfologica per la separazione dei piazzali);
realizzazione di una nuova rete di raccolta delle acque di dilavamento dalle zone di deposito e
movimentazione mezzi d’opera opportunamente dimensionata ai fini dell’invarianza idraulica e con
inserimento di nuovi impianti di trattamento delle acque prima dello scarico sul suolo per dispersione (si
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veda §2.5.1, Tav.04 “Planimetria rete scarichi e invarianza idraulica”, le schede degli impianti di
trattamento e la relazione SP02 “Analisi di Compatibilità Idraulica”);
implementazione della rete di nebulizzazione per garantire la riduzione delle polveri emesse dall’attività
(si veda §2.5.2 e Tav.05 “Planimetria Generale - Abbattimento Polveri”);
implementazione delle alberature a confine per migliorare l’inserimento paesaggistico/vegetazionale
consentendo una ulteriore schermatura delle polveri (si veda Tav. 06 “Opere a verde” e relazione SP04
“Piano per la mitigazione degli impatti paesaggistici e vegetazionali”).
Valutazione
Si richiede, a titolo integrativo, di definire:
• il dimensionamento di cumuli in stoccaggio rispetto ai quantitativi massimi richiesti (rifiuti e End of
Waste);
• la potenzialità di trattamento del nuovo vaglio sgrossatore.
Valutazione post integrazioni
La Ditta ha richiesto di sottoporre a operazioni di recupero R13/R12 il codice EER 170302, mentre ad
operazioni di recupero R13/R5 i seguenti codici EER: 170101, 170102, 170103, 170107, 170904, 191209, 170504.
Tutti i codici EER sono inclusi nella Tabella n. 1 dell’Allegato 1 del DM n. 127/24. Si ritiene pertanto che, alla
luce dei recenti aggiornamenti normativi, l’istanza in parola sia riconducibile all’adeguamento al citato
decreto con le modalità e i tempi ivi previste e non si ravvisi più la sussistenza delle condizioni per il rilascio
di un parere caso per caso ai sensi del comma 3 dell’art. 184-ter del TUA.
La Ditta ha chiesto inoltre una valutazione “caso per caso” per il recupero dei codici EER:
• 170504, 191209 al fine di ottenere EoW definito come “terra” secondo quanto riportato nella scheda
standard pubblicata sul sito ARPAV;
• 170101, 170102, 170103, 170107, 170904, 191209 al fine di ottenere EoW definito come “sabbia”
secondo quanto riportato nella scheda standard pubblicata sul sito ARPAV.
Per quanto sopra esposto e sulla base della documentazione finora analizzata, si prescrive che all’interno
della procedura autorizzativa ex art. 208 del D.Lgs. n.152/2006 la ditta proceda alla presentazione del Sistema
di gestione e delle Dichiarazioni di conformità, al fine del riconoscimento della possibilità di produrre End of
Waste “caso per caso”.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Le emissioni in atmosfera generate dall’attività della ditta Bertacco Armando sono:
• Emissioni diffuse di polveri generate dalle attività di movimentazione, deposito, carico/scarico e
frantumazione del materiale inerte;
• Emissioni provenienti dalla combustione dei mezzi d’opera in funzione nell’impianto, dei mezzi di
trasporto diretti e provenienti dall’impianto.
L’aumento della potenzialità di trattamento previsto a progetto comporterà da un lato un incremento di
produzione complessiva di polveri per l’aumento del materiale lavorato e per la movimentazione del
materiale nel sito, dall’altro una riduzione dei viaggi di mezzi pesanti verso le aree a valle, dove sono
collocati altri impianti di recupero di inerti da costruzione e demolizione.
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Per quanto concerne le emissioni diffuse di polveri generabili dall’attività, alla luce delle modifiche a
progetto, si elencano di seguito i presidi di mitigazione già presenti (con le eventuali implementazioni
necessarie) e i presidi di mitigazione di nuova realizzazione (si veda TAV.05 allegata):
▪ Tutti gli impianti di lavorazione del materiale, che resteranno i medesimi già presenti, sono ubicati in una
zona a quota inferiore rispetto ai ricettori a carattere abitativo e nella parte dell’impianto più lontana da essi;
il frantoio in particolare è collocato in una rientranza del terreno appositamente ricavata ed è schermato
anche verso l’alto;
▪ I macchinari sono dotati di sistemi di umidificazione incorporati;
▪ Nell’area è già presente un sistema di umidificazione dei cumuli e delle zone di passaggio per limitare la
produzione di emissioni polverulente, che sarà implementato in modo da garantire una maggiore efficienza
soprattutto nelle aree di maggiore produzione di polvere;
▪ I ricettori più vicini (abitato di Contra’ Rubbietto) sono protetti da una fitta barriera arborea sempreverde
collocata a nord dell’impianto.
▪ Si prevedono inoltre misure gestionali quali la manutenzione dei mezzi d’opera, lo spegnimento degli
stessi durante i periodi di inattività, lo scarico dei materiali ad altezze sempre limitate rispetto al piano di
appoggio (altezza inferiore ad 1 m).
La buona piovosità presente nell’area, in particolare nella stagione da maggio a novembre, consente di
ridurre ulteriormente le problematiche connesse con la produzione di polveri per la lavorazione del
materiale inerte.
Valutazione
Si richiede, a titolo integrativo, di valutare possibili ulteriori misure mitigative per il contenimento delle
polveri fini derivanti dall’attività di recupero.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Per quanto riguarda il progetto
presentato, non essendo previsti
ampliamenti del sedime
autorizzato che rimane pari a
13.090 m2, le opere consistono in
una mera rivisitazione delle
aree di stoccaggio e
movimentazione con
sistemazione logistica delle
piazzole destinate alle perse
attività.
Come previsto nel progetto
iniziale, si prevede di collettare
al suolo tutte le acque
meteoriche di scarico dai
piazzali, sfruttando la capacità
di drenaggio dei terreni della
zona, attraverso sistemi di
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subirrigazione da dislocarsi lungo il confine dell’impianto in una zona sicura per le attività di cantiere, ma
anche sicura per le aree a valle del dispositivo, il quale non dovrà inficiare la sicurezza idraulica delle
prossimità; prima dello scarico al suolo, le acque di dilavamento verranno trattate attraverso sezioni di
disabbiatura e disoleatura.
Il sistema di drenaggio complessivo sarà esteso anche alla parte dei piazzali non oggetto di effettiva
modificazione, pertanto, il dimensionamento del sistema di subirrigazione sarà tarato sulle aree e piazzali di
lavoro di nuova ed esistente disposizione; in via cautelativa, il sistema di scarico finale sarà dimensionato
sulla scorta dell’intera superficie complessiva finale pari a 13.090 m 2, potendo assolvere al drenaggio anche
delle aree esistenti eventualmente non provviste attualmente di drenaggio.
Il sistema di dispersione sarà costituito da una condotta fessurata posta in una trincea drenante profonda 1.5
m e larga 1.5 m e avrà una inclinazione variabile, tra 0.2 e 0.5 %. Le condotte saranno avviluppate da una
massa ghiaiosa di granulometria compresa tra 40 e 70 mm, la trincea viene riempita per una altezza di cm 90
di ghiaione lavato; la parte superiore della trincea, prima di essere coperta con il terreno da scavo, sarà
protetta con uno strato di “tessuto non tessuto” che impedisce l’intasamento del terreno sovrastante e
garantisce l’areazione del sistema drenante.
Per quanto riguarda gli impatti del progetto sul sistema idrico, si riassume quanto segue:
• l’unica fase relativa all’attività di recupero in cui verrà utilizzata l’acqua è la bagnatura dei cumuli e
delle zone di transito e l’approvvigionamento principale sarà il bacino di raccolta delle acque
piovane (750 m3), sufficiente a garantire un buon livello di bagnatura anche in caso di periodi
siccitosi particolarmente lunghi anche in considerazione degli ulteriori impianti di accumulo
presenti nell’impianto. Per gli altri consumi idrici, ovvero l’acqua per i servizi igienici, per i gruppi di
frantumazione e vagliatura e per l’impianto di lavaggio ruote, si continuerà ad approvvigionarsi
dall’acquedotto; il progetto prevede l’inserimento di una ulteriore vasca di accumulo da 15 m3;
• il progetto prevede un aumento delle zone con pavimentazione impermeabile che saranno previste
in tutte le zone con potenziale rischio di dilavamento di sostanze pregiudizievoli per l’ambiente
(zona deposito rifiuti lavorati e/o materiale in attesa di certificazione, zona rifornimento mezzi) e la
revisione complessiva della rete di raccolta e trattamento. Le acque di dilavamento dalle superfici
dell’impianto saranno collegate ad un sistema di raccolta e trattamento in continuo delle acque
prima dello scarico sul suolo al fine di garantire il rispetto dei limiti di cui alla Tab. 4 all. V parte III
D.Lgs. 152/06 (impianto di sedimentazione/disoleazione in continuo con trattamento analogo a
quello dell’impianto attuale, che già garantisce il rispetto dei limiti sul suolo, ma dimensionato su
tutta la superficie dello stabilimento e per eventi meteorici superiori a 55 mm/h);
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• il progetto prevede il dimensionamento adeguato della rete di scarico (tubazioni raccolta acque e
trincea drenante) al fine di garantire l’invarianza idraulica a seguito delle impermeabilizzazioni e in
generale una corretta gestione delle acque.
Valutazione
Il valore del coefficiente di permeabilità risulta assunto sulla base di dati bibliografici e si dovrà quindi
verificarne la correttezza in fase esecutiva, mediante specifiche prove da eseguirsi lungo il tracciato di scavo
della presunta disposizione della trincea drenante; nel caso di difformità rispetto alle ipotesi progettuali, sarà
necessario ricalibrare il dimensionamento del sistema di infiltrazione sulla scorta dei valori di permeabilità
effettivamente misurate lungo la tratta.
Si richiede, a titolo integrativo, una stima, basata su una proiezione dei consumi attuali, dei volumi d’acqua
con provenienza acquedottistica nei momenti di penuria d’acqua derivanti dal bacino di accumulo delle
acque meteoriche.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area in esame si colloca nelle Prealpi Vicentine, nella parte meridionale dell’Altopiano dei Sette Comuni,
un massiccio costituito prevalentemente da rocce sedimentarie che si sono depositate in ambiente marino tra
i 223 e i 35 milioni di anni fa. La morfologia generale del territorio comunale è tipica dell’area prealpina, con
quote che vanno da un minimo di 223 m s.l.m. ad un massimo di 1383 m s.l.m., con una pendenza variabile
da 0 ° a circa 77 °.
Le litologie presenti nell’area di indagine sono per la quasi totalità di natura calcarea (Calcari Grigi, Rosso
Ammonitico, Maiolica), caratteristica che si riflette nel profilo topografico del territorio, costituito da pendii
accentuati solo localmente e segnati dall’assenza di scarpate di roccia.
L’Altopiano dei Sette Comuni è noto per la sua conformazione tipicamente carsica riconoscibile dalla
presenza di doline ed inghiottitoi, quali forme di dissoluzione dell’ammasso roccioso calcareo, legate ad un
approfondimento del reticolo idrografico superficiale. Queste cavità “carsiche” sono presenti nelle aree a
moderata pendenza o sub-pianeggianti, dove le acque di dilavamento superficiale possono stazionare e
quindi operare la loro azione “dissolutiva” della componente rocciosa calcarea.
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A riguardo, come evidenziato nell’estratto della Carta Geomorfologica del PAT, l’ambito d’intervento si
pone in corrispondenza di uno sperone roccioso, delimitato lateralmente da vallecole “d’incisione”
torrentizia, praticamente prive d’acqua, dove è stata verrà realizzata una superficie di spianamento
delimitata verso valle da due “scarpate di terrapieno” di origine tipicamente antropica.
Non sono state rinvenute in prossimità del sedime dell’impianto morfologie carsiche evidenti né cavità
sotterranee da far presagire una “elevata carsificazione” delle rocce sub-affioranti e quindi una “rapida
percolazione d’acqua” nel sottosuolo.
Le caratteristiche idrogeologiche dell’area in esame sono strettamente legate a quelle geologiche e
geomorfologiche: l’altopiano dei Sette Comuni, in cui ricade anche il territorio del Comune di Lusiana
Conco, è formato principalmente da rocce sedimentarie carbonatiche mesozoiche ed è interessato da una
prevalente circolazione interna delle acque all’interno del sistema carsico.
Per quanto riguarda la variazione dell’uso del suolo, il progetto non prevede alcun ampliamento rispetto alla
configurazione autorizzata.
A livello di protezione della qualità dei suoli e del sottosuolo, il progetto prevede l’estensione della
pavimentazione impermeabile in corrispondenza di tutte le aree di deposito dei rifiuti inerti, di trattamento
dei rifiuti e di deposito del materiale lavorato in attesa di certificazione della cessazione cella qualifica di
rifiuto, della zona di rifornimento mezzi e la pavimentazione in asfalto della zona di ingresso. Lo stoccaggio
dei rifiuti di miscele bituminose e lo stoccaggio dei rifiuti prodotti previsto nella zona in ingresso sarà
effettuato all’interno di cassoni coperti chiusi. Si esclude pertanto la possibilità di contaminazione del suolo
sottostante da eventuali spandimenti o perdite accidentali che si possono verificare nelle aree in questione.
Il sistema di raccolta e trattamento in continuo delle acque di dilavamento (impianto di
sedimentazione/disoleazione in continuo dimensionato su tutta la superficie dello stabilimento e per eventi
meteorici superiori a 55 mm/h) consentirà di escludere il rischio di contaminazione del suolo e del
sottosuolo.
Infine, l’utilizzo di sostanze adsorbenti in impianto consentirà di gestire eventuali problematiche legate allo
sversamento accidentale di liquidi all’interno dell’area aziendale.
Vista la tipologia di materiale lavorato e viste le predisposizioni impiantistiche si prevede che il rischio di
contaminazione del suolo sia adeguatamente mitigato delle misure previste e non si prevede la necessità di
mitigazioni e/o di implementazione di ulteriori sistemi di monitoraggio, oltre al controllo periodico, in
corrispondenza dello scarico.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
In base al Piano di Classificazione Acustica Comunale l’intorno dell’area impiantistica e l’impianto stesso
risultano collocati in classe acustica III “Aree di tipo misto”.
La Documentazione Previsionale di Impatto Acustico è stata redatta al fine di valutare l’impatto acustico
generato dalla ditta nei confronti dei ricettori maggiormente impattati (ricettori posti in località Rubbietto a
nord-ovest dell’impianto) a seguito dell’ampliamento dell’attività; attualmente nell’area è presente
un’attività di lavorazione (frantumazione e vagliatura) e stoccaggio di materiale inerte, con ciclo produttivo
compreso tra le 8:00 e le 12:00 e le 13:00 e le 18:00.
Le sorgenti di rumore principali sono rappresentate dal sistema frantoio + vaglio, dalla movimentazione del
materiale con pala gommata, dallo scavo con escavatore cingolato (dotato di martellone), dal transito degli
autocarri di proprietà o dei clienti e dal generatore; l’attività attualmente genera un flusso di mezzi pesanti
medio pari a 20 mezzi al giorno.
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La richiesta di aumento dei rifiuti da trattare prevede che la potenzialità dell’impianto passi da 2.500
ton/anno a 20.000 ton/anno.
Per caratterizzare il rumore presente ad oggi nell’area di influenza dell’attività si è fatto riferimento a misure
del 2019 e a misure più recenti (2023) effettuate a ricettore (P1-bis).
I calcoli dell’impatto in facciata ai persi ricettori sono stati effettuati con software previsionale
considerando tutti gli impianti accesi contemporaneamente; tale configurazione è cautelativa poiché
l’impianto non risulta in funzione durante l’intero periodo diurno (16h) ma solo 8 ore al giorno. Si evidenzia
inoltre che le attività di frantumazione/vagliatura non avvengono tutti i giorni ma solo una volta accumulato
sufficiente materiale da lavorare con continuità.
A seguito delle valutazioni effettuate il proponente conclude che l’attività rispetterà i limiti previsti dalla
classe di zonizzazione acustica assegnata alle zone in cui si trovano i ricettori nella configurazione futura di
ampliamento dell’attività.
Valutazione
L’analisi evidenzia il completo rispetto dei limiti. Considerata le peculiarità dell’area e dell’attività si da
indicazione di provvedere ad una verifica post operam con una misura continua in facciata al ricettore
maggiormente esposto, che copra l’intero periodo di apertura dell’impianto e la pausa pranzo, scegliendo
una giornata ad elevato carico. Il monitoraggio dovrà essere ripetuto ogni 3 anni.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI ED EFFICIENZA ENERGETICA
Nello specifico la zona dell’impianto ricade in un’area inquinata
caratterizzata da livelli di luminanza totale compresi tra il 100% e il
300% rispetto a quella naturale, un cielo moderatamente luminoso
nonostante la presenza del vicino Osservatorio Astronomico di
Asiago (posto a circa 12 km dall’impianto) e della Stazione
Osservativa di Cima Ekar (a circa 8 km dallo stesso).
Nella configurazione di progetto verranno mantenuti gli apparecchi
attualmente presenti nell’impianto, con le stesse modalità attuali: i 3
faretti crepuscolari in funzione durante l’intero periodo notturno
per esigenze legate alla sicurezza dell’impianto e i 3 proiettori accesi
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esclusivamente al bisogno durante l’attività lavorativa. In tutti i casi la direzione del fascio luminoso è verso
il basso.
Il progetto non prevede l’aggiunta di apparecchi illuminanti. Si evidenzia in ogni caso che gli impianti attuali
sono soggetti al rispetto di quanto previsto dalla LR 17/2009 per evitare emissioni luminose verso l’alto.
Il proponente ritiene pertanto non significativo l’inquinamento luminoso generato dall’impianto nella
configurazione di progetto.
Analizzando la cartografia del PTRC l’area di intervento risulta caratterizzata da potenziale rischio di elevata
concentrazione di radon (PTRC TAV. 3 “ENERGIA E AMBIENTE”).
Il radon è un gas radioattivo prodotto dal decadimento dell’uranio, presente naturalmente nei suoli e nelle
rocce con concentrazioni perse a seconda della loro composizione.
D seguito si riporta un estratto della carta tematica delle concentrazioni medie di radon nei Comuni italiani
realizzata con il contributo delle Agenzie regionali e delle province autonome per la protezione
dell’ambiente (ARPA APPA); in base a tale mappa viene confermato il rischio di elevata concentrazione di
Radon nel Comune di Lusiana Conco (la concentrazione media di Radon misurata su 21 abitazioni è risultata
pari a 183 Bqm/m3 (media stimata da un campione di abitazioni selezionato su persi piani).
I provvedimenti per la protezione dall’esposizione al Radon (azioni di risanamento o prevenzione)
riguardano esclusivamente edifici o ambienti confinati ed il proponente ritiene trascurabile l’impatto
generato per la presenza di radiazioni ionizzanti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il paesaggio in cui si inserisce lo stabilimento è un
paesaggio tipico montano, caratterizzato da vaste zone
boscate intervallate da aree a pascolo e piccoli centri
urbani collocati lungo le strade di collegamento. Lo
stabilimento occupa l’area di una ex cava ed è pertanto
posto in una “conca” che consente di renderlo poco
percepibile dal contesto. Il PTCP di Vicenza inpidua
nella Carta del Sistema del Paesaggio, un’area a prato
stabile a nord dell’area impiantistica e un ambito boscato a
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sud. Tutta l’area ricade nell’Ambito naturalistico di livello regionale (Art.19 - Art. 35 PTRC) dell’Altopiano
dei Sette Comuni.
In prossimità dell’impianto esistente è presente una zona boscata con vincolo paesaggistico ai sensi del
D.Lgs. 41/2004, è stata pertanto redatta Relazione Paesaggistica per valutare l’eventuale impatto delle opere
di progetto e gli interventi di inserimento paesaggistico necessari.
Per quanto concerne i beni culturali si evidenzia la presenza di Manufatti di Archeologia industriale presso
la località Fontanelle, comunque a distanza riguardevole dall’impianto.
L’attività aziendale è già esistente e dotata di idoneo mascheramento costituito da riporto di terreno
piantumato con essenze arboree sempreverdi. Tale intervento, come si evidenzia dalla figura riportata di
seguito, consente di nascondere l’impianto nei confronti dei ricettori posti a nord-ovest (località Rubbietto).
L’attuale area impiantistica autorizzata ricade inoltre all’esterno delle aree soggette a vincolo paesaggistico.
Visto che l’aumento di capacità di recupero non richiede modifiche all’attuale conformazione dell’impianto
esistente, la richiesta non compromette l’aspetto paesaggistico attuale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’accesso alla sede operativa dell’azienda Bertacco Armando - Escavazioni e lavorazioni inerti, è garantito,
sia provenendo da nord-est, e dunque dal centro abitato della frazione di Rubbio di Lusiana Conco (VI), che
provenendo da sud-ovest, ovvero dalla località di Tortima o da quella di Brombe, frazioni del medesimo
Comune, da Strada della Scaletta, toponimo assunto, in località Rubbietto, dalla strada che collega Rubbio
agli altri centri abitati locali collocati a sud-ovest.
Per quanto riguarda nello specifico l’accessibilità dell’impianto, risulta la presenza di uno slargo che
consente un inserimento agevole sulla strada locale, mentre per quanto riguarda il percorso intrapreso dai
mezzi in ingresso/uscita allo/dallo stabilimento, si indica che:
• i mezzi pesanti in ingresso alla sede operativa provengono quasi sempre da nord, quindi dai nuclei
abitati posti ad una quota più elevata rispetto al sito produttivo;
• una volta caricato/scaricato il materiale, e/o usufruito della pesa pubblica, i mezzi in uscita dalla
sede operativa si dirigono quasi sempre anch’essi verso nord, tornando dunque all’origine dei loro
spostamenti, pur essendo necessario precisare che, in alcuni casi (circa 4/5 camion al giorno), dopo la
pesata, scendono verso sud, a quote più basse, al fine di vendere il materiale ottenuto.
Per la ragioni indicate, l’analisi generale del sistema viabilistico ha avuto come oggetto, all’interno dello
studio di impatto viabile, la rete viaria di afferenza alla Ditta che risulta in grado di garantire due persi
percorsi:
- il percorso di risalita verso nord comporta l’utilizzo della porzione terminale di strada della Scaletta,
di via Monte Grappa, di Contra’ Tedeschi ed alternativamente di via Monte Caina, per i veicoli
diretti verso est, e di Contra’ Brunello / Cortese per quelli diretti verso ovest;
- il percorso di discesa verso sud, comporta l’utilizzo della porzione iniziale di strada della Scaletta,
che precede l’accesso carrabile allo stabilimento, ed alternativamente di Contra’ Tortima per i veicoli
diretti verso est / nord-est, e di Via Bressani, per i veicoli diretti verso ovest / sud-ovest, entrambe
tratti persi della S.P. 72 “Strada della Fratellanza” che collega Bassano del Grappa (VI) ad Asiago
(VI); è necessario precisare, a tal proposito, che i veicoli che si immettono in Contra’ Tortima, non si
dirigono a valle, ma usufruiscono di un percorso alternativo di risalita verso Est, al fine di
raggiungere i nuclei abitati di sparsi, a quota più elevata, presenti in questa porzione del territorio di
Lusiana Conco.
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L’aumento di traffico indotto, secondo le stime effettuate, corrisponderà ad un aumento percentuale dei
movimenti giornalieri totali imputabili all’attività di + 58,41%, percentuale in parte confermata anche dalla
valutazione dei movimenti orari imputabili all’attività, che aumenteranno del 50,00%.
Nonostante il considerevole aumento della capacità produttiva richiesto, che porterebbe le tonnellate di
rifiuti trattati ad essere 7 volte superiore rispetto allo scenario attuale, i flussi di traffico indotti dall’esercizio
dell’impianto, attualmente esigui e non suscettibili di compromettere l’ambiente e la funzionalità della rete
viaria di afferenza, nel caso in cui l’istanza venisse accolta, verranno aumentati del 50 % rispetto allo scenario
attuale, con un numero di movimenti orari che passerà da 4 a 6.
Per quanto riguarda la viabilità interna gli automezzi in ingresso nell’impianto sono sottoposti a verifica,
pesatura ed accettazione del carico. Tali fasi avvengono in prossimità del fabbricato nella zona in cui è
posizionata la pesa. L’area è inoltre dotata di spazi adeguati alla movimentazione dei mezzi in ingresso e
uscita dall’impianto e dei mezzi d’opera. L’ampliamento previsto da progetto non comporterà inoltre
criticità nella gestione dei flussi interni.
Considerato l’aumento dei flussi veicolari stimato e la possibilità, per i mezzi generati/attratti dallo
stabilimento in oggetto, di intraprendere differenti percorsi per risalire il rilievo dell’Altopiano dei Sette
Comuni e raggiungere i nuclei abitativi collocati ad una quota più elevata, imboccando alternativamente
Contra’ Brunello o Contra’ Cortese, il traffico indotto risulta accettabile e non pregiudizievole delle
condizioni ambientali e viabilistiche del territorio circostante la sede operativa e la relativa rete viaria di
afferenza.
Si ritiene opportuno aggiungere, ai fini della valutazione, che in data 09/05/2022, è stato presentato dalla
Ditta presso il Comune di Lusiana Conco (VI), il progetto definitivo per la sistemazione e messa in sicurezza
di strada della Scaletta, in accordo con l’amministrazione del confinante Comune di Bassano del Grappa
(VI), a conferma dell’importanza che quest’arteria ricopre per il territorio circostante e della sua validità
come percorso necessario per la risalita del rilievo a cui la località, e con essa la sede operativa della ditta,
appartiene.
In conclusione, secondo il proponente, la rete viabile non subirà aggravi significativi e la medesima rete
rimarrà atta a soddisfare la domanda di mobilità come evidenziato nella relazione di traffico allegata.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il territorio comunale è caratterizzato da un’elevata valenza naturalistica per il considerevole numero di
specie animali e vegetali presenti. La maggior parte della superficie comunale è coperta da foreste. La
funzione prevalente della struttura vegetazionale è di tipo ambientale e produttiva.
L’originaria complessità paesaggistica e naturalistico- ecologica, composta per lo più dall’alternanza di prati-
pascoli, campi coltivati e articolata da siepi campestri, ha subito negli ultimi decenni una diminuzione a
causa del costante avanzamento del bosco a discapito delle aree prative, sempre meno gestite dall’uomo.
Analizzando nello specifico il contesto in cui si inserisce l’attività, l’area impiantistica risulta circondata da
prati incolti utilizzati per il pascolo e ricade in prossimità di una zona boscata, interessata dalle seguenti
tipologie forestali:
• “Orno-ostrieto tipico” a est e sud-est dell’impianto con copertura tra il 31 e il 70%;
• “Arbusteto” a sud, sud-ovest dell’impianto con copertura tra il 71-100%
A maggiore distanza dall’impianto si evidenzia la presenza di faggete (in verde nella figura sottostante).
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L’impianto di recupero rifiuti esistente è stato realizzato all’interno di un sito di ex-cava ed è contraddistinto
da una forte antropizzazione dovuta ai processi svolti dalla specifica attività.
Il progetto prevede inoltre l’implementazione delle alberature a confine con carpino bianco o cipresso
Laylandi e dell’area a bosco a sud-ovest dell’impianto con misto di specie arbustive e alberi sempreverdi tipo
carpino bianco.
Le evidenti azioni di natura antropica, che nel tempo hanno alterato in modo irreversibili gli originari livelli
di naturalità, condizionano lo sviluppo di cenosi naturali.
L’aumento di potenzialità dell’impianto non andrà ad incidere su nuova superficie naturale, pertanto non si
prevedono impatti a carico delle risorse naturali.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA E V.INC.A
L’impianto esistente risulta collocato in prossimità di aree boscate, in zone carsiche.
Si evidenzia la presenza di un corridoio ecologico principale che interessa la fascia boscata a sud
dell’impianto.
La fauna presente nel territorio ricomprende perse specie di ungulati: il capriolo, il cervo, il camoscio, il
muflone ed il cinghiale. Sono presenti il lupo e la volpe, l'istrice. La zona ospita un'importante popolazione
di uccelli: tra le specie forestali sono presenti il picchio nero, il picchio rosso maggiore, l'astore, lo sparviere,
il francolino di monte ed il gallo cedrone, tra i tetraonidi sono presenti anche il gallo forcello e la pernice
bianca oltre poi a numerose specie di passeriformi.
La zona è frequentata dall'aquila reale e da molte specie di rapaci che sfruttano le correnti termiche generate
dall'orografia del territorio, in particolare sul versante meridionale. Inoltre la zona è interessata dalle rotte
migratorie di perse specie ornitiche.
Limitrofa all’area dell’impianto esistente si rinviene un’area naturale disturbata che è costituita da aree verdi
limitrofe all’area antropizzata, dove la vegetazione è molto variabile e comprende sia specie siantropico-
ruderali sia specie prative e arbustive. La valenza ecologica è bassa sia per le specie vegetali presenti sia per
le specie animali potenzialmente presenti.
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Oltre all’area naturale disturbata sono state rilevate anche altre tipologie di vegetazione, ossia il brometo e il
cespuglieto.
La ditta è collocata rispetto ai Siti Natura 2000 più vicini ad una distanza superiore a 4 Km.
Per quanto concerne il disturbo della fauna esso può essere legato principalmente al rumore prodotto e la
componente più delicata da questo punto di vista è rappresentata dall’avifauna.
Numerosi studi sono concordi nel dichiarare che le specie di uccelli sentono meglio in frequenze comprese
circa tra 1 e 5 kHz, con una sensibilità assoluta che spesso si avvicina a 0-10 dB alla frequenza di massima
sensibilità, che di solito è compresa tra 2 e 4 kHz (Dooling, 1980, 1982, 1992. Dooling et al. 2000); tale
intervallo di frequenze è inoltre importante in quanto risulta essere quello generalmente utilizzato per la
comunicazione tra uccelli. Ne consegue che rumori con componenti spettrali al di fuori di tale intervallo (ad
esempio rumore da movimentazione di materiale edile, cantieri edili o da traffico) hanno un’influenza meno
importante.
Analizzando le attività previste dal progetto, è pertanto possibile affermare che:
• i macchinari che si presumono possano essere utilizzati per i lavori in progetto e la tipologia di
interventi previsti, produrranno rumori con un livello sonoro maggiore prevalentemente tra medie e
basse frequenze e saranno quindi poco udibili dall’avifauna;
• il disturbo da rumore a carico dell’avifauna notturna è nullo in quanto l’attività si effettuerà
esclusivamente nel periodo diurno;
• l’impianto è già esistente, la rumorosità prodotta risulta entro i limiti previsti dalla normativa
vigente sia allo stato attuale che a seguito dell’aumento di potenzialità previsto da progetto (si veda
Documentazione Previsionale di Impatto Acustico) anche grazie ai sistemi di abbattimento
(schermature antirumore) già presenti nell’impianto;
• i livelli di pressione sonora previsti da progetto si mantengono tali da non comportare alcuna
variazione del grado di conservazione di habitat, habitat di specie e specie presenti nel contesto
progettuale.
Alla luce delle considerazioni sopra riportate si ritiene che il progetto proposto e in particolare l’aumento
della potenzialità dell’impianto non possa arrecare impatti significativi e negativi sulle componenti flora e
fauna presenti o sugli altri elementi naturali, anche grazie alle mitigazioni già presenti nell’impianto e le
mitigazioni previste a progetto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Non sono attese variazioni rispetto al precedente progetto, più gravoso ed impattante rispetto a quello in
esame, che aveva portate a non ravvisare “particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi
sull’ambiente determinati dall’intervento”.
Non vi sono segnalazioni da parte dell’Ulss competente per territorio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
Osservazioni
Nella fase di consultazione sono pervenute specifiche osservazioni rispetto all’impatto su alcune matrici
ambientali, provenienti da: Comune di Lusiana Conco, Camporese Michele, Girardi Paola, Mauretto Silvano
e Mauretto Wally.
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Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Le osservazioni, nello specifico, evidenziavano potenziali criticità in merito alla ricadute di polveri derivanti
dalla lavorazione/stoccaggio dei rifiuti, all’impatto acustico, all’impatto viabilistico, all’approvvigionamento
idrico ed allo scarico delle acque meteoriche di dilavamento.
Le suddette osservazioni, oltre che essere valutate dal Comitato Provinciale V.I.A., sono state inoltrate anche
alla proponente, nell’ambito della richiesta generale di integrazioni, e sono state oggetto di riscontro da parte
della ditta; tale documentazione integrativa è stata pubblicato sul sito della Provincia.
In estrema sintesi si consideri che:
• L’impianto di recupero è collocato in zona idonea D e il confine impiantistico è a 140 m dal primo
edificio residenziale.
• L’aumento riguarderà esclusivamente la gestione di rifiuti inerti da costruzione e demolizione e
sarà pertanto non di 8 volte ma di circa 2 volte.
• L’attività riguarda il recupero e non lo smaltimento, non si tratta quindi di una discarica.
• I rifiuti inerti, gestiti dall’attività, sono classificati non pericolosi (es: calcinacci, mattonelle) e
pertanto non possono contenere amianto o altre sostanze pericolose e sono gestiti secondo le
procedure previste dalla normativa vigente.
• Il progetto prevede l’implementazione dell’impianto di abbattimento polveri e la presenza di
apposito impianto lava ruote in corrispondenza dell’ingresso impianto; la presenza di correnti
ascensionali rende il sistema di abbattimento con cannoni nebulizzatori non idoneo allo scopo.
• L’impianto è dotato di mitigazioni dell’impatto acustico (pannellatura fonoisolante e
fonoassorbente nell’area di trattamento con frantoio e vaglio) e la lavorazione più impattante, quella
con il cosiddetto “martellone”, avviene in una zona mascherata dalla parete verticale in roccia e
riguarda il materiale da cava e non i rifiuti.
• Il progetto prevede l’implementazione della rete di raccolta delle acque di dilavamento e la
realizzazione di un nuovo impianto di trattamento, con una gestione tecnicamente più adeguata
rispetto allo stato attuale.
• Il bacino di accumulo appare adeguato a garantire una idonea bagnatura delle superfici e anche in
caso di periodi di straordinaria siccità o mancata fornitura da parte dell’acquedotto è possibile
gestire l’impianto con fornitura di acqua tramite autopompa; in periodo invernale il bacino
ghiaccia solo superficialmente, l’allacciamento è nella parte più bassa del bacino pertanto non viene
inficiato il funzionamento del sistema di bagnatura.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non risultano presenti condizioni di contrasto rispetto ai vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati, anche a seguito delle integrazioni fornite, possono essere considerati adeguati alle finalità che il
proponente intende conseguire.
In relazione alle osservazioni pervenute è stato dato puntuale e dettagliato riscontro da parte del
proponente.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica/monitoraggio degli effetti dell’intervento, con particolare
riferimento alla necessità di determinare un corretto fabbisogno idrico legato all’abbattimento delle polveri,
di valutare l’impatto acustico, viabilistico e di verificare la realizzazione del progetto del verde.
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Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
In sede di presentazione dell’istanza di autorizzazione ex art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006 dovranno essere
trasmesse/i.
1. La descrizione e le modalità di dimensionamento degli stoccaggi e depositi di materiale EoW.
2. Fornire una nuova planimetria della distribuzione degli ugelli e del loro raggio d’azione in moda da coprire l’intero
sito (cumuli di materiale ed attività) e dotarsi di una procedura di controllo sul funzionamento e funzionalità
dell’impianto di nebulizzazione con conteggio dei consumi idrici (da bacino e, nei casi di emergenza, da autobotte).
3.I lotti di EoW caratterizzati devono essere mantenuti distanziati/separati nell’area inpiduata per il loro deposito al
fine di preservare la tracciabilità della filiera di recupero.
4. l’aggiornamento della procedura di tracciabilità dei rifiuti lavorati e materiali EoW secondo i nuovi modelli di
Registro cronologico di carico e scarico previsti dal Regolamento approvato con DM n. 59 del 4 aprile 2023,
5. gli elementi richiesti da ARPAV per il rilascio del parere obbligatorio e vincolante relativo ai materiali EoW oggetto
di procedura caso per caso (https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/rifiuti/end-of-waste-1).
6. Un cronoprogramma, in base alla stagionalità, per la realizzazione del Progetto del Verde.
In sede di collaudo si dovrà procedere con i seguenti adempimenti/obblighi:
7. La verifica puntuale di tutti gli aspetti progettuali ed ambientali oggetto di approvazione, i cui esiti ed evidenze
dovranno essere riportati nel certificato di collaudo da presentarsi al termine del periodo di esercizio provvisorio (es.
rifiuti, scarichi, EoW, etc.). L’eventuale autorizzazione all’esercizio ricomprenderà, pertanto, solo gli aspetti per i quali
l’effettiva operatività avrà consentito di attestare la coerenza/conformità con le previsioni progettuali.
8. Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto del limite ai ricettori critici da effettuarsi in periodo
diurno con massima attività in essere , da ripetersi poi con frequenza triennale:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di
misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo
preavviso ad Arpav;
b) in particolare dovrà essere svolta la misura continua in facciata al ricettore maggiormente esposto, che copra l’intero
periodo di apertura dell’impianto e la pausa pranzo, scegliendo una giornata ad elevato carico ed il monitoraggio dovrà
essere ripetuto ogni 3 anni;
c) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi;
d) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico.
9. Impatto viabilistico
Effettuare un monitoraggio dell’impatto viabilistico, ai fini di valutare l’effettivo aggravio sulla rete stradale di
adduzione, comprensivo dei tratti interessanti i comuni confinanti derivante dall’ampliamento dell’impianto.
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10. Progetto del verde
A seguito di quanto previsto dalla prescrizione n.6, dovrà essere verificata e relazionata la realizzazione delle
mitigazioni a verde previste, tramite report fotografico con indicazione dei coni visuali, e presentare una proposta di
monitoraggio annuale per il controllo dell’andamento di tali mitigazioni.
Vicenza, 15 maggio 2025
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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