DETERMINA

                 PROVINCIA DI VICENZA
               Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




         Determinazione Dirigenziale N° 46 DEL 19/01/2021

                     AREA TECNICA
                 SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS


DIRIGENTE/RESPONSABILE: Filippo Squarcina

OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006 -
DITTA:         BARBIERI         SPA
PROGETTO: MODIFICA IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI INERTI DA SCAVI E
DEMOLIZIONI        NON        PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: ISOLA VICENTINA


             COPIA CONFORME PROVVEDIMENTO

Titolo: Copia Conforme

Note:



                      Documenti Presenti:

     Titolo       Nome File                   Formato          Data
Impronta
   TESTO ATTO     DD_2021_46.odt                 AT - ATTO         19/01/2021
FE6D936F38E54E3A4870FCB0124F076C3159EF69
NON FIRMATO -


TESTO ATTO FIRMATO DD_2021_46.odt.pdf.p7m          AT - ATTO         19/01/2021
   DIGITALMENTE
56747044F2209B930E3416D3B313082F0762FEE6D2F553D4C9E50313D58D4B85
FIRMATO - CADES
Filippo Squarcina (TINIT-SQRFPP72H30A001W) - Certificato rilasciato da "InfoCert Firma Qualificata 2"
valido dal 09/08/2018 12:39:41 al 09/08/2021 02:00:00


  Parere Barbieri.pdf    Parere Barbieri.pdf          INF - DOCUMENTO        18/01/2021
                                    INFORMATICO
5EFB40FE06A4B0E6CA6BAE2C7396B57FDB726929A31CB2CDE1733B6ED64C8B49
NON FIRMATO -
                    PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 46 DEL 19/01/2021

                         AREA TECNICA
                    SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006
-
DITTA:        BARBIERI         SPA
PROGETTO: MODIFICA IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI INERTI DA SCAVI E
DEMOLIZIONI       NON        PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: ISOLA VICENTINA



                          IL DIRIGENTE



Vista la documentazione presentata in data 06/11/2020, agli atti con nota prot.46771 , da parte della
ditta BARBIERI SRL con sede legale in via San Marco n.18 in comune di Isola Vicentina ed
operativa in via Leogra n.12 nel medesimo Comune, relativa al progetto “Modifica impianto di
recupero rifiuti inerti da scavi e demolizioni non pericolosi” con cui è stata richiesta l’attivazione
della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006;
  Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato IV
alla Parte II del D.Lgs. 152/2006 - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi,
con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere
da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006
  Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016;
  Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web della Provincia in data 20/11/2020, contestualmente
alla comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le
valutazioni di competenza.
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo.
  Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni
da parte del comune di:
- SNAM, agli atti con nota prot. 52579 del 10/12/2020;
- Consorzio di Bonifica APV, agli atti con nota prot. 54876 del 23/12/2020;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del
giorno 14/01/2021, ha votato all’unanimità dei presenti l’assoggettamento alla procedura di
valutazione ambientale con le motivazioni contenute nel parere 01/2021 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate motivazioni, che evidenziano la possibile presenza di impatti
negativi e significativi sull’ambiente.
  Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale” ;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
    competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n. 11 del 24/11/2020


                         DETERMINA

  1. di prendere atto facendolo proprio del parere espresso dal Comitato Tecnico Provinciale
    VIA n.01/2021 del 14/01/2021, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;

  2. di assoggettare alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art.19 del
    D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata dalla ditta BARBIERI SRL con sede
    legale in via San Marco n.18 in comune di Isola Vicentina ed operativa in via Leogra n.12
    nel medesimo Comune, relativa al progetto “Modifica impianto di recupero rifiuti inerti da
    scavi e demolizioni non pericolosi”

  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all'albo pretorio on line.

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                           INFORMA CHE


Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA - VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla Ditta, al comune di Isola Vicentina e Villaverla, ad
ARPAV, a Ulss n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica APV, a Vi.abilità srl, a SNAM RETE GAS
SPA, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Soprintendenza Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, Comando Provinciale dei
Vigili del Fuoco Vicenza Ufficio Prevenzione Incendi.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.


                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                    PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 46 DEL 19/01/2021

                         AREA TECNICA
                    SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006
-
DITTA:        BARBIERI         SPA
PROGETTO: MODIFICA IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI INERTI DA SCAVI E
DEMOLIZIONI       NON        PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: ISOLA VICENTINA



                          IL DIRIGENTE



Vista la documentazione presentata in data 06/11/2020, agli atti con nota prot.46771 , da parte della
ditta BARBIERI SRL con sede legale in via San Marco n.18 in comune di Isola Vicentina ed
operativa in via Leogra n.12 nel medesimo Comune, relativa al progetto “Modifica impianto di
recupero rifiuti inerti da scavi e demolizioni non pericolosi” con cui è stata richiesta l’attivazione
della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006;
  Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato IV
alla Parte II del D.Lgs. 152/2006 - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi,
con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere
da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006
  Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016;
  Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web della Provincia in data 20/11/2020, contestualmente
alla comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le
valutazioni di competenza.
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo.
  Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni
da parte del comune di:
- SNAM, agli atti con nota prot. 52579 del 10/12/2020;
- Consorzio di Bonifica APV, agli atti con nota prot. 54876 del 23/12/2020;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del
giorno 14/01/2021, ha votato all’unanimità dei presenti l’assoggettamento alla procedura di
valutazione ambientale con le motivazioni contenute nel parere 01/2021 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate motivazioni, che evidenziano la possibile presenza di impatti
negativi e significativi sull’ambiente.
  Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale” ;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
    competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n. 11 del 24/11/2020


                         DETERMINA

  1. di prendere atto facendolo proprio del parere espresso dal Comitato Tecnico Provinciale
    VIA n.01/2021 del 14/01/2021, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;

  2. di assoggettare alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art.19 del
    D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata dalla ditta BARBIERI SRL con sede
    legale in via San Marco n.18 in comune di Isola Vicentina ed operativa in via Leogra n.12
    nel medesimo Comune, relativa al progetto “Modifica impianto di recupero rifiuti inerti da
    scavi e demolizioni non pericolosi”

  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all'albo pretorio on line.

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                           INFORMA CHE


Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA - VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla Ditta, al comune di Isola Vicentina e Villaverla, ad
ARPAV, a Ulss n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica APV, a Vi.abilità srl, a SNAM RETE GAS
SPA, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Soprintendenza Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, Comando Provinciale dei
Vigili del Fuoco Vicenza Ufficio Prevenzione Incendi.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.


                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
             PROVINCIA DI VICENZA
                             AREA TECNICA
                       SERVIZIO VIA – VAS - RIFIUTI
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 14-01-2021
L'anno 2021, il giorno 14 del mese di gennaio alle ore 16:15 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riuni-
to in teleconferenza, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Barbieri S.R.L.-
Modifica impianto di recupero rifiuti inerti da scavi e demolizioni non pericolosi - comune di Isola Vicentina
All'appello risultano:
FILIPPO SQUARCINA              Presidente               Assente

                  In qualità di Presidente
BALDISSERI ANDREA                                  Presente
                       delegato

CORTESI ANGELO              Commissario                Presente

DE MARCHI ROBERTO             Commissario                Presente

MONTANARI RICCARDO            Commissario                Presente

MURARO TERESA               Commissario                Presente

ROSSI STEFANO               Commissario                Presente

SALVIATI STEFANO             Commissario                Presente

SVEGLIADO GIULIA             Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO             Commissario                Presente

PRETTO UGO                Commissario                Presente

PIAZZI OTTORINO              Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 1467 del 14-01-
2021, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del
Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e
preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime congiun -
tamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                       Barbieri S.R.L.
                       PARERE N. 01/2021

Oggetto: Modifica impianto di recupero rifiuti inerti da scavi e demolizioni non pericolosi..
PROPONENTE:            Barbieri S.R.L.
SEDE LEGALE:           Via San Marco n. 18 – Isola Vicentina
SEDE INTERVENTO:         Via Leogra località Ca’ Borgo – Isola Vicentina
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi e pericolosi
PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. -z.b) Impianti
                 di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva
                 superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da
                 R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:        Villaverla
DATA DOMANDA:           06 e 20 novembre 2020
DATA PUBBLICAZIONE:        20 novembre 2020
DATA INTEGRAZIONI:        \\\

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- PROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE TECNICO DESCRITTIVA;
- STUDIO PRELIMINARE DI IMPATTO AMBIENTALE;
- DOCUMENTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO;
- RELAZIONE TECNICA;
- DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA;
- VALUTAZIONE DI IMPATTO VIABILISTICO;
- DICHIARAZIONE CONFORMITA’ URBANISTICA.

                             PREMESSE
La ditta Barbieri srl opera nel settore della costruzione e manutenzione delle strade e dal 2004 ha ampliato la
propria attività con la creazione di un impianto per la messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non peri-
colosi (inerti da scavo e demolizioni) in Via Leogra a poca distanza dalla sede originaria. L’impianto è auto-
rizzato all’esercizio con determinazione n°232 del 08-02-2019.
Lo sviluppo dell'attività necessita ora di nuove modifiche che sono le seguenti:
● inserimento di impianto di separazione del polistirolo (soffiatore) presente nei materiali misti da demoli-
zione che vengono conferiti come rifiuto;
● inserimento di compattatore per ottimizzare lo smaltimento del polistirolo con CER 191212;
● aumento quantità di recupero giornaliere (R5) dei CER 101311, 170101, 170202, 170103, 170107,170904 da
108 a 700 ton/giorno;
● aumento quantità R13 della messa in riserva del CER 170302 asfalto a 400 a 700 ton;
● inserimento nuovo codice CER 170802 per cui si prevede la messa in riserva (R13) di massimo 45 ton;
● aumento di 585 mq della superficie destinata all’impianto di trattamento rifiuti (superficie sottratta al confi-
nante impianto di lavorazione inerti). Tale superficie viene aggiunta per agevolare le operazioni di manovra
e non sarà interessata da attività di deposito e trattamento dei rifiuti e per questo rimarrà non pavimentata.
Le opere in progetto sono le seguenti:
● Installazione dell’impianto di separazione del polistirolo (SOFFIATORE);
                                                  Pag. 2 di 24
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             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




●Installazione del compattatore del polistirolo (COMPATTATORE);
● Inserimento di un nuovo cassone per accumulo del polistirolo estratto dal separatore prima della compat -
tazione (4C)
● Realizzazione di muro mobile di separazione alto 5 metri per pidere il materiale derivante dalla lavora-
zione dei CER 101311, 170101, 170202, 170103, 170107, 170904. Infatti una volta raggiunta una volumetria sti -
mata intorno ai 6000 mc, il nastro brandeggiante sarà spostato per realizzare un nuovo cumulo, mentre il
precedente verrà analizzato e caratterizzato come MPS e venduto o utilizzato dalla ditta nei propri cantieri. Il
materiale analizzato e quello in attesa di analisi saranno quindi separati dal muro mobile in progetto.

                         UBICAZIONE
La zona interessata è ubicata in comune di Isola Vicentina, nell’ambito dell’alta pianura vicentina, nella por-
zione orientale del territorio comunale lungo Via Leogra.
Il capoluogo comunale dista circa 2.500 m dall’area in oggetto, mentre l’altro abitato più prossimo è Villaver -
la ubicato a circa 2.300 m a est. La dimensione insediativa prevalente nell’ambito d’indagine è quindi costi-
tuita da agglomerati di pochi edifici, generalmente riconducibili alla gestione dei fondi agricoli, con presenza
di ampie stalle dove sono presenti allevamenti zootecnici e edifici a deposito mezzi agricoli e scorte.
Relativamente all’idrografia di superficie, l’elemento di maggior spicco è costituito dal Torrente Timonchio
presente a circa 150 metri ad est dell’area in esame; corsi d’acqua minori sono costituiti dal Torrente Leo -
gretta che scorre a circa 800 metri ad ovest del sito in esame.
L’impianto occupa attualmente un’area di proprietà della ditta Barbieri srl per una superficie totale di 26.951
mq e, da un punto di vista urbanistico, in seguito alla Variante n. 8 del Piano degli Interventi, la zona è iden -
tificata nel P.R.G. come Area per attrezzature di interesse comune ed in particolare Area riservata ad impian-
ti tecnologici.
Dal punto di vista vincolistico, l'intervento non interessa l’area soggetta a Vincolo Paesaggistico (D.Lgs
42/2004 per i corsi d'acqua) determinato dalla presenza del Torrente Timonchio a 150 m. L'area vincolata non
è dunque soggetta né a modifiche né ad ampliamenti.




                                                        Pag. 3 di 24
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                          Ortofoto del sito

           QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Isola Vicentina;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Isola Vicentina;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Rete Natura 2000.
Nel Quadro Programmatico l'impianto in essere e la proposta progettuale presentata non sono state messe in
relazione con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali, non approfondendo, pertanto, il
rapporto con quanto indicato nell’Allegato A alla DCR n. 30/2015 “Elaborato D: Programmi e linee guida,
punto 1. CRITERI PER LA DEFINIZIONE DELLE AREE NON IDONEE ALLA LOCALIZZAZIONE DEGLI
IMPIANTI DI RECUPERO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI” anche allo scopo di proporre le eventuali
misure di mitigazione necessarie. Inoltre, risulterebbero necessaria una maggiore analisi di dettaglio,
considerata la necessità di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali,
coordinando le stesse, eventualmente, tra il Quadro Programmatico e/o le matrici di riferimento del Quadro
Ambientale.
PTRC
Non è stato analizzato il PTRC approvato con D.C.R. 62/2020, ma quello approvato con DCR 250/1991 e
come PTRC adottati quelli relativi alle DGR nn. 372/2009 e 427/2013.




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PTCP
Nell’analisi della TAV. 3.1.B Sistema Ambientale si afferma che l’area di progetto si pone in prossimità di un
“Corridoio ecologico principale”, ma non è stata approfondita la tematica relativa al rapporto tra l’impianto
in questione e la proposta di modifica presentata con tale sensibilità. La problematica è da valutare
coerentemente con le analisi e gli approfondimenti effettuati in sede di elaborazione del Quadro Ambientale
relativamente alla “Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche, flora e fauna”.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Nello S.P.A. si indica il fatto che, per la Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura
Veneta, l’area in esame è caratterizzata da grado di vulnerabilità medio e, per la Carta della Zone omogenee
di protezione dall'inquinamento, ricade nella zona di ricarica, senza tuttavia mettere in relazione l’impianto
e l’intervento proposto con le due sopracitate sensibilità. La problematica è da valutare coerentemente con le
analisi e gli approfondimenti effettuati a riguardo in sede di “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e la
“Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo” all’interno del Quadro Ambientale.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI ISOLA VICENTINA
Nella TAV. 3 Carta della Fragilità, si afferma, senza approfondimento alcuno, che l’intervento in progetto
non andrà ad interferire sulla componente suolo e sottosuolo, senza quindi affrontare la tematica relativa al
rapporto tra l’impianto in questione e la proposta di modifica presentata con le “Aree idonee a condizione” e
“ Area di cava o discarica”, artt. 23 e 41 delle NTA del PAT. La problematica è da valutare coerentemente
con le analisi e gli approfondimenti effettuati a riguardo in sede di “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e
la “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo” all’interno del Quadro Ambientale.
Nella TAV. 4 Carta della Trasformabilità, si afferma che il sito di progetto ricade all’interno di un ambito
classificato dal PAT come “Cave” (art. 10 N.T.A.), non considerando il fatto che con decreto della Giunta
Regionale Veneto n° 46, in data 24 marzo 2014, tale zona è stata stralciata dall’area di pertinenza della Cava
di argille per laterizi denominata “Cumerlato” (allegato 1); a seguito del citato stralcio vengono meno anche
le indicazioni di Piano relative agli “Ambiti per gli interventi di riqualificazione e mitigazione ambientale”,
inpiduati nella Carta delle Trasformabilità. … “; non è stato inoltre indicato il motivo per cui si ritiene che,
a seguito dello stralcio sopracitato, siano venute meno le indicazioni di Piano relative agli “Ambiti per gli
interventi di riqualificazione e mitigazione ambientale – art. 36”.
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DI ISOLA VICENTINA
Nello S.P.A. ci si riferisce al punto 5 dell'art. 27 del D.Lvo 5/2/97 n. 22 per affermare che “ … l'approvazione
del progetto di Impianto per il trattamento e recupero di rifiuti inerti non pericolosi avvenuto in data
05/05/2004 è stata automaticamente approvata la variante al PRG con la modifica dell'area di proprietà di
Barbieri (che aveva zonizzazione varia E e C) in area di tipo “F - Aree per attrezzature di interesse comune” e
più precisamente Area per servizi tecnologici – scheda 69. … “. L’art. 27 del D.Lvo 5/2/97 n. 22 è stato
abrogato dal D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. e i.

                          VALUTAZIONE
Il livello di approfondimento non è adeguato alle criticità evidenziate e l’assenza delle relative misure di mitigazione,
portano a ritenere necessario l’assoggettamento alla procedura di V.I.A..

              QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Premesso che nello Studio Preliminare Ambientale non risulta chiaro lo stato di fatto rispetto allo stato di
progetto e che l’impianto è autorizzato all’esercizio con Determina della Provincia di Vicenza n°232 del 08-
09-2019, i quantitativi massimi di rifiuti gestiti dall’impianto sono così sudpisi:
a) quantità massima annua di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): 29.500 t
b) quantità massima istantanea di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): 2.540 t
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c) quantità massima di rifiuti in stoccaggio (prodotti dall’attività): 20,8 t
d) quantità massima giornaliera di rifiuti sottoposti a trattamento: 108 t
e) quantità massima annua di rifiuti sottoposti a trattamento: 29.500 t
In tabella si riportano i dettagli sui rifiuti ammessi e relativi quantitativi.




DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Nella Tavola n. 1 (figura seguente) è illustrata la situazione attuale dell'impianto che viene di seguito
brevemente descritta.
I mezzi che trasportano i rifiuti accedono ora dalla strada privata asfaltata posta a Sud; appena entrati nella
proprietà Barbieri incontrano la pesa a ponte (Scia 42/2017 n. 7899); successivamente, a seconda del rifiuto
trasportato, i mezzi seguiranno percorsi persi.
CER 17.03.02, autorizzato al solo R13
I mezzi proseguono verso l'apposita vasca (n. 1 nella planimetria allegata) dove depositano il rifiuto. Tale
materiale, raggiunta la massima quantità stoccabile di 440 ton (o prima a seconda delle esigenze operative
della ditta), verrà caricato mediante escavatore sul frantoio esistente che lo frantumerà; il materiale, così
ridotto di pezzatura e volume, sarà accumulato su area preposta di nuova pavimentazione (n. 1a nella
planimetria allegata) ed allontanato il giorno stesso della lavorazione come rifiuto verso idoneo impianto di
trattamento.
CER 17.01.01 CER 17.01.02 CER 17.01.03 CER 17.01.07 CER 17.09.04 e nuovo CER 10.13.11 codici autorizzati
al R13 e al R5
I mezzi proseguono verso l’apposita vasca (n. 2 nella planimetria allegata) avente una superficie di 1200 mq
dove depositano il rifiuto. Tale materiale viene repentinamente lavorato mediante il frantoio nell’area n. 3 e
tramite il nastro depositato in cumulo nell’area pavimentata (n. 8). Una volta raggiunta una volumetria
stimata intorno ai 6000 mc, il nastro brandeggiante sarà spostato per realizzare un nuovo cumulo, mentre il
precedente verrà analizzato e caratterizzato come MPS e venduto o utilizzato dalla ditta nei propri cantieri.

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                                  8




  1




                           3
 1a

                         2


CER 17.05.04
Per quel che riguarda il nuovo codice (17.05.04), la zona di messa in riserva sarà all’interno del capannone e
sarà pisa in 2 parti:
  1.      Area in cui sarà accumulato il materiale di scavo proveniente da manutenzioni di
     infrastrutture, ai sensi dell’art.230 del D.lgs. 152/2006 per un quantitativo stoccabile di circa 350 ton;
  2.      Area in cui sarà accumulato il rifiuto già caratterizzato per un quantitativo stoccabile di circa
     250 ton, sudpiso in 2 cumuli: quello avente analisi chimiche che rispettano i limiti di tabella A
     allegato 5 parte IV Titolo V al D.Lgs 152/2006 e quelli che rispettano la tabella B allegato 5 parte IV
     Titolo V al D.Lgs 152/2006.
Il materiale di cui al punto 1 sarà caratterizzato analiticamente - inpiduando anche a quale tabella
dell’allegato 5 parte IV il materiale sia attribuibile - al raggiungimento della massima quantità stoccabile pari
a 350 ton. Il rifiuto sarà spostato nell’area della messa in riserva sul cumulo specifico, a seconda cioè che sia
risultata ‘l’appartenenza’ alla tabella A e tabella B. I materiali del punto 2 ed il materiale dopo la
caratterizzazione del punto 1, saranno posti in riserva sotto il capannone, poi lavorati e posti all’esterno su
platea cementata su cumuli separati ed inpiduati univocamente (tabella A e tabella B).
Su tali materiali sarà effettuato il test di cessione circa ogni 6 mesi o al raggiungimento di 1000 mc (pari a
circa 1500 ton di materiale) per ciascuna tipologia (tabella A o B). Il materiale potrà essere spostato su area
non impermeabilizzata, sempre piso per tabella A e tabella B e gestito come normale materia prima
seconda:



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                              • tabella A: siti con destinazione urbanistica a verde
                              pubblico privato e residenziale;
                              • tabella B: in siti con destinazione urbanistica, per il
                              riutilizzo sia nello stesso sito che in siti a destinazione
                              artigianale, industriale e commerciale o per la
                              realizzazione di sottofondi, rilevati stradali e ferroviari
                              ed arginature dei corsi d’acqua.
                              In caso di necessità il materiale potrà essere stoccato
                              all’interno di uno dei 2 capannoni presenti, adibiti a
                              ricovero attrezzature.
                              Il materiale prodotto presenta i requisiti di End of
                              Waste come indicato alle linee Guida End of Waste
                              “Seduta del 06.02.2020. Doc. n. 62/20- Linee Guida
                              SNPA 23/2020”:
                              Quanto sopra descritto evidenzia incongruità rispetto a
                              quanto già autorizzato e a quanto viene richiesto come
                              modifica nell’istanza di verifica di assoggettabilità a
                              VIA in esame.




Per una migliore valutazione dello stato di fatto, si allegano le ortofoto storiche disponibili che testimoniano
la recente evoluzione del sito e dell’impianto (fonte google earth):




2007                              2011




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2012                     2014




2015                     2016




2017                     2018

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2020
Lo Studio Preliminare Ambientale e la Relazione tecnico descrittiva non chiariscono in via esaustiva le
variazioni tra lo stato di fatto rispetto allo stato di progetto (potenzialità dell’impianto, i rifiuti trattati nel
nuovo impianto di separazione, le quantità di rifiuti prodotti, etc.); questo, anche in considerazione del fatto
che la progressiva estensione dell’attività non è mai stata soggetta a V.I.A., porta a ritenere necessari specifici
approfondimenti propri dello Studio d’Impatto Ambientale. Inoltre sono presenti incongruenze tra lo stato
di fatto e lo stato di progetto, con indicazione di rifiuti già autorizzati con operazione R5 ma dichiarati nuovi
e rispondenti alle disposizioni di cui all’art. 184 ter del D.Lgs. 152/06 attraverso una mera descrizione delle
“Condizioni” e in assenza dei “Criteri” e indicate come nuove opere (muro mobile) in realtà già realizzate.

                          VALUTAZIONE
Il livello di approfondimento non adeguato, le incongruità rilevate e/o le criticità evidenziate portano a ritenere
necessario l’assoggettamento alla procedura di V.I.A.


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              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Le emissioni causate dall’impianto sono rappresentate dalle eventuali polveri prodotte nelle seguenti fasi:
    movimentazione del materiale inerte;
    transito di mezzi di trasporto e delle macchine operatrici;
    frantumazione con frantoio;
    caduta materiale dal nastro trasportatore.
Sebbene il materiale in ingresso sia da considerarsi per lo più non polverulento, caratterizzato da una bassa
capacità di dispersione eolica, si sono messi in atto tutti i sistemi per ridurre l'eventuale dispersione di polve-
ri ed in particolare:
     irrigatori posti su asta per irrorare i depositi dei rifiuti da lavorare e i cumuli di materia prima secon-
     daria prodotta;
     irrigatori posti su aree di transito e di manovra automezzi e mezzi d’opera;
     sistema di ugelli spruzzatori posti sul frantoio e sui nastri trasportatori.
Le abitazioni residenziali più vicine all’area di progetto distano rispettivamente circa 150 e 210 m in direzio -
ne nord e sono separate dall’area di progetto dall’impianto produttivo esistente; nelle vicinanze non sono
presenti centri ricettivi di particolare sensibilità (ospedali, case di cura, scuole, etc.) o bersagli quali habitat o
biotopi riconosciuti di particolare rilevanza naturalistica e sensibili a interferenze correlate alla diffusione di
polveri.
Relativamente alle emissioni di polveri a seguito della variante sostanziale di progetto, si afferma che:
    SOFFIATORE POLISTIROLO: Sono state effettuate delle prove mettendo in funzione l’impianto
     soffiatore con relativo sistema di depolverazione con filtro a maniche. Dai 3 prelievi è risultata una
     media di 0,93 mg/m3. Come limite si prende a riferimento il limite previsto dall’autorizzazione gene-
     rale della Provincia di Vicenza per l’attività al punto 9);
    Attività di cava, impianti per lavorazione di materiale inerte, comprese le attività di recupero rifiuti
     ceramici ed inerti ai sensi dell’art.216 del D.Lgs.152/06 e s.m.i, e betonaggio (con esclusione dei can -
     tieri edili): Il livello di polveri emesse in atmosfera è ampiamente inferiore al limite;
    COMPATTATORE: La macchina compatta gli scarti di materiale espanso in EPS 6 (Airpop, Styro-
     por), trasformandoli in blocchi di facile manipolazione e senza incorrere in successive espansioni.
     Tutti gli azionamenti della macchina funzionano con sola forza elettromotrice. Non vengono utiliz-
     zati componenti idraulici, non sono previsti camini di emissione;
    L’aumento di quantità di rifiuti lavorata al giorno che implica anche un maggior traffico di mezzi di
     trasporto verrà compensato da un maggior uso degli irrigatori delle aree di transito e degli ugelli
     spruzzatori posti su frantoio e sui nastri trasportatori.
A seguito dell’esame istruttorio si rileva che i sistemi per l’abbattimento delle polveri con bagnatura del
materiale inerte e per la filtrazione (a maniche) del nuovo flusso da soffiatura polistirolo non sono descritti in
modo organico; sarà necessario presentare una relazione di riepilogo sulle emissioni convogliate e diffuse e
sui relativi sistemi di contenimento nello stato di progetto, corredata di planimetria e di analisi
“commentate” (l’unica analisi a camino risale a gennaio 2020, per un impianto “prototipo” che rientra tra le
aggiunte di progetto, dichiarato in prova e quindi non a regime) ed, inoltre, per questo genere di impianti, si
ravvede l’opportunità di approfondire le ricadute di polveri verso i ricettori più esposti, basandosi su dati di
emissioni da letteratura o, se possibile, su dati rilevati sul campo per casi esistenti.




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                           VALUTAZIONE
Il livello di approfondimento non adeguato e/o le criticità evidenziate portano a ritenere necessario l’assoggettamento
alla procedura di V.I.A., stante la presenza di possibili impatti ambientali negativi e significativi.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
La zona in esame appartiene al bacino del Fiume Bacchiglione in particolare al Sotto bacino del Timonchio, le
acque dell’area defluiscono nel Torrente Trozzo Maran Est poi a Costabissara nel Torrente Timonchio prima
della confluenza con il Torrente Orolo che piene Fiume Bacchiglione. Il corso d’acqua più vicino è
costituito dal Torrente Timonchio, che risulta però appartenente ad altro bacino del Bacchiglione perché si
presenta separato dal piano campagna da arginature.
Per quanto riguarda la stima dell’impatto potenziale, attualmente le superfici i cui sono presenti rifiuti e
materiale oggetto di valutazione afferiscono ad un impianto di depurazione che risulta adeguato alle
superfici pavimentate esistenti e può gestire 1a e 2a pioggia per un corrispettivo di almeno 6.500 metri
quadri. L’impianto di depurazione è dotato di disoleazione sia per le acque di 1a che di 2a pioggia, inoltre è
dotato di filtratori che ne garantiscono il rispetto dei limiti di scarico sul suolo.
L’acqua meteorica di dilavamento delle superfici pavimentate, ove è prevista l’attività di gestione rifiuti, è
collettata fino ad un pozzetto scolmatore (1) che convoglia l’acqua di prima pioggia (2) in una vasca di
accumulo avente capacità di circa 30 mc. La ditta può usare quest’acqua come riserva idrica per l'impianto di
aspersione. La vasca di prima pioggia (2) è dotata di una pompa sommersa che invia le acque ad un
disoleatore e filtratore (3) e successivamente ad una ulteriore vasca di accumulo di 30 mc (4) anche detta
vasca è utilizzata come riserva idrica per l'impianto di aspersione. Il pozzetto scolmatore (1) è dotato di un
by-pass che convoglia le acque di ‘seconda pioggia’ ad un disoleatore e filtratore (5) e successivamente alla
vasca di accumulo (4). Qualora l’evento meteorico sia prolungato o di intensità eccezionale tale da essere in
grado di riempire anche la vasca di accumulo (4), le acque di seconda pioggia provenienti dal disoleatore e
filtratore (5) non sono più in grado di raggiungere la vasca di accumulo (4) ma tramite troppo pieno
sono inviate allo scarico. L’acqua in uscita (troppo pieno della 2a pioggia) – dopo essere passata per un
pozzetto (6) fiscale di controllo - è inviata a sud, attraversando l’area di proprietà interessata da un impianto
di lavorazione materiali inerti, e si unisce allo scarico derivante da detto impianto. Lo scarico sul fossato è
stato autorizzato, dal punto di vista quantitativo, dal consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta con prot.
1695 del 24 luglio 2014, relativamente all’impianto di lavorazione inerti presente a Sud dell’impianto in
questione. Prima dello scarico è presente un bacino di laminazione di 877 mc.
Lo scarico delle acque superficiali di dilavamento avverrà sulla rete di scolo locale che, non presentando una
presenza d’acqua per almeno 180 giorni, si configura come scarico sul suolo, infatti l’acqua al punto 6 dovrà
rispettare i limiti di Tabella 4 dell’allegato 5 (parte terza) del Dlgs. 152/2006.
Non sono previste interferenze sostanziali con la rete idrografica superficiale, infatti il progetto non
comporta la modifica del reticolo di drenaggio. Gli scarichi idrici delle acque di dilavamento dell’attività
produttiva risultano essere direzionati sulla rete di scolo locale che non sempre, a causa della pregressa
attività estrattiva risulta connessa con la rete principale.
Con la variante sostanziale dell’impianto previsto, le modalità di gestione delle acque non cambiano rispetto
allo stato attuale sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo .




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In merito agli aspetti legati alle acque sotterranee, l’assetto geologico si riflette anche nella struttura
idrogeologica dell’area caratterizzata da un acquifero freatico molto produttivo situato nelle ghiaie della
parte alta della pianura che rappresenta l’area di ricarica dell’intero “sistema multifalde” poste più a valle.
L’esame della cartografia e dei dati freatimetrici, contenuti nella più recente pubblicazione relativi alla
massima quota degli ultimi 40 anni, consente di stabilire che la falda freatica della zona è localizzata, ad una
quota di circa 66 m s.l.m, ad una quota di circa 10-14 metri dal piano campagna locale.
Dal punto di vista ambientale la vulnerabilità dell’acquifero è stata valutata facendo riferimento alla “Carta
del rischio risorse idropotabili” allegata al Piano Provinciale di emergenza (Fig.30) La zona in esame è
caratterizzata da vulnerabilità variabile.




l’impianto prevede che i rifiuti prima della lavorazione o a seguito di lavorazione ma in attesa di analisi
chimica siano posti su superfici impermeabilizzate con convogliamento delle acque di dilavamento in
apposito impianto di depurazione. L’acqua in uscita dall’impianto è riutilizzata per le operazioni di
bagnatura. Il troppo pieno è scaricato sul suolo (bacino di laminazione) Le analisi chimiche effettuate, come
previsto dall’autorizzazione in essere, prima dello scarico, hanno verificato il rispetto dei limiti di legge.
L’intervento in progetto non andrà a modificare il sistema di trattamento.
A seguito dell’esame istruttorio non risultano evidenti gli elementi descrittivi dei “filtratori” più volte citati
per il trattamento delle acque di prima e seconda pioggia e su questo risultano necessari specifici
chiarimenti; per quanto riguarda il troppo pieno della seconda pioggia in eccesso, che comunque passa

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attraverso un trattamento, il recapito è in fossato assimilabile a suolo e ciò rappresenta un elemento di
criticità; a prescindere dalla situazione esistente e ritenendo necessario un approfondimento proprio di uno
Studio di Impatto Ambientale, trattandosi appunto di scarico su suolo, sarà necessaria una chiara
ricostruzione storica e un piano di monitoraggio futuro sulla qualità del refluo in uscita.

                           VALUTAZIONE
Il livello di approfondimento non adeguato e/o le criticità evidenziate portano a ritenere necessario l’assoggettamento
alla procedura di V.I.A., stante la presenza di possibili impatti ambientali negativi e significativi.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dal punto di vista geologico, l’area in esame è caratterizzata superficialmente dalla presenza di terreni
alluvionali tipici dell’alta pianura vicentina. Per l’inquadramento geologico si riporta un estratto della Carta
geologica del Veneto alla scala 1:250.000 del 1990.Secondo la legenda della carta, l’area in esame appare
caratterizzata da “Alternanza di ghiaia e sabbie con limi ed argille (4 b ).




La zona appare caratterizzata dalla presenza di terreni argillosi superficiali, oggetto di coltivazione per
argille per laterizi seguiti da terreni ghiaiosi. Sulla base dei dati riportati nella relazione tecnica della
coltivazione della Cava Cumerlato e nelle colonne stratigrafiche a corredo del progetto di coltivazione della
cava, si evince che il banco argilloso oggetto di coltivazione possiede uno spessore medio di circa 1,60 metri,
pur caratterizzato da irregolarità sia areale che verticale, il letto coltivabile è stato inpiduato fino alla
profondità di 5,0 metri. Più in profondità sono stati riscontrati terreni ghiaiosi.
Per quanto riguarda i potenziali impatti, all’interno della componente “suolo e sottosuolo” sono stati
analizzati gli impatti intesi come stabilità e contaminazione del suolo.
I rifiuti saranno conferiti, stoccati e lavorati all’interno di un capannone pavimentato per evitare il contatto
con il suolo. La pavimentazione (impermeabilizzazione) del settore di accumulo del materiale recuperato in
attesa di analisi sarà realizzata in calcestruzzo, ciò impedisce qualsiasi contatto con il suolo sottostante e non
permette la percolazione di acque meteoriche che possano venire a contatto con i cumuli. I rifiuti in uscita
dall’impianto vengono stoccati, a seconda della tipologia di appartenenza, in cassoni posti su aree
pavimentate. La contaminazione del suolo potrà essere causata dunque solo da eventi accidentali legati al
transito di veicoli nell’impianto. Nell’eventualità si verificassero situazioni a rischio come sversamenti
accidentali dovuti a guasti di macchinari o incidenti tra automezzi, gli operatori sono istruiti per intervenire
prontamente con le dovute procedure di emergenza Tali procedure di intervento comportano l’utilizzo di
materiale assorbente ed eventualmente rimozione di substrato contaminato da smaltire come rifiuto
pericoloso in accordo alla normativa vigente.

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Il progetto prevede l’ampliamento dell’area di manovra mezzi di 585 mq mantenuta non pavimentata in
quanto non sono previsti stoccaggi di rifiuti.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, rilevando, tuttavia, come non siano state effettuate puntuali valutazioni sugli eventuali impatti
aggiuntivi della nuova area di manovra.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Per quanto riguarda il rumore, nello Studio Preliminare Ambientale si precisa che la ditta ad oggi svolge atti-
vità di recupero rifiuti inerti da scavi e demolizioni in accordo all’autorizzazione n. Registro 68/Suolo Rifiuti/
2009 del 2 aprile 2009 ex art.208 del D.Lgs. 156/2006 con l’utilizzo di un frantoio e di un escavatore per carica-
re e movimentare il materiale.
Oltre al frantoio, utilizzato solo per attività di frantumazione rifiuti/inerti da demolizione, la ditta possiede
altri impianti quali un impianto di vagliatura e frantumazione di inerti posizionata al di fuori dall'area di
trattamento rifiuti e già autorizzato con autorizzazione comunale e un vaglio, posizionato all'interno di un
capannone aperto su 3 lati e tamponato con un muro alto 6 m nel lato nord est, per la vagliatura delle terre e
rocce da scavo, anch'esso già autorizzato e non oggetto di modifiche e quindi non oggetto di verifica di im -
patto acustico. La ditta è in attività solo nel periodo diurno, nelle tradizionali 8 ore lavorative.
In prossimità della proprietà della ditta vi sono due abitazioni, identificate nel piano di zonizzazione acustica
comunale in zona acustica III. Per la campagna fonometrica sono stati utilizzati due fonometri integratori,
che hanno registrato in contemporanea, posti uno in confine alla proprietà del recettore R1 e uno a 4,8m dalla
facciata del recettore R2, sia per la rilevazione del rumore residuo (clima acustico) sia per il rumore ambien-
tale (impatto). Per quanto riguarda l'impianto oggetto di modifiche e quindi di autorizzazione, le misure fo-
nometriche sono state effettuate prendendo in considerazione il rumore dell'impianto di frantumazione, la
movimentazione del materiale con carico e scarico materiale, la caduta del materiale dal nastro trasportatore
e il soffiatore per la separazione del polistirolo che lavorano in simultanea. Sono state effettuate misure anche
durante il funzionamento dell’impianto di vagliatura e frantumazione degli inerti non rifiuti, in quanto ad
uso della stessa ditta.
Dai calcoli effettuati dal tecnico risulta un sostanziale rispetto del limite di emissione ed immissione presso
tutti e due i ricettori e durante il funzionamento di entrambi gli impianti analizzati; per quel che riguarda il
limite differenziale di immissione invece i valori risultano molto prossimi al limite.
Non risulta però ben chiaro come siano stati calcolati i livelli di emissione e i livelli di immissione riferiti al
periodo di riferimento diurno da confrontare con i limiti (§9.2.3 e 9.2.4) per cui risulta necessario un dettaglio
dei calcoli e un’analisi più accurata del rumore residuo.
Per quel che riguarda il differenziale la compatibilità ha margini più ristretti per cui sarà necessario un ade -
guato collaudo ad impianto a regime (che consideri tutti gli impianti presenti) che permetta lo studio di in-
terventi di mitigazione se necessari. Si può ipotizzare che la presenza del muro possa ridurre le emissioni
dovute all’impianto di vagliatura e frantumazione materiale inerte ma l’ipotesi dovrà essere verificata.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si rileva comunque la presenza di una base documentale non del tutto adeguata.




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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Radiazioni ionizzanti
L’ARPAV classifica il territorio comunale di Isola Vicentina all’interno degli ambiti a rischio radon.
Il progetto in esame non prevede la realizzazione di locali chiusi ritenuti a rischio radon (interrati,
seminterrati), Anche l’esposizione dei lavoratori al rischio risulta non significativa (limitata nel tempo) in
quanto si prevede l’occasionale fruizione del capannone per le sole operazioni di carico/scarico dei materiali
tramite pala meccanica.
Radiazioni non ionizzanti
L’attività di trattamento inerti in esame non prevede la generazione di radiazioni non ionizzanti (es. campi
elettromagnetici).
Rumore ambientale
Per quanto riguarda la caratterizzazione, la stima e gli effetti indotti dall’attività di progetto nei confronti
della componente rumore, si rimanda al “Documento previsionale di impatto acustico” e al paragrafo § 5.3
del presente studio. Sulla base delle misure rilevate e considerazioni precedentemente citate, l’attività di
frantumazione rifiuti inerti da demolizione associata al soffiatore e l’attività di vagliatura materiale inerte
non oggetto di autorizzazione provinciale, comportano nei punti di misura e quindi in facciata ai ricettori,
livelli inferiori ai limiti assoluti di emissione ed immissione. Il limite differenziale – che deve essere verificato
all’interno di ambienti abitativi – risulta verificato o minore di 50 dB e quindi del tutto trascurabile.
Inquinamento luminoso
L’impianto esistente, comprensivo delle modifiche sostanziali previste, al fine di non determinare potenziali
interferenze significative negative nei confronti della componente ambientale in analisi, sulla base di quanto
indicato dall’art. 9 dalla LR 17/2009, utilizza e utilizzerà:
 apparecchi illuminanti schermati verso l’alto;
 dispositivi per la regolazione dell’intensità luminosa nelle ore notturne, di accensione e spegnimento au-
  tomatico in funzione delle necessità di utilizzo;
 dispositivi preferibilmente alimentati da pannelli fotovoltaici;
Ad ogni modo la progettazione definitiva dell’impianto dovrà attenersi a quanto disposto dalla normativa
vigente in materia di inquinamento luminoso.
Visto l’attivazione dell’impianto in orari esclusivamente diurni e la presenza di emissioni luminose a scopo
di presidio e vigilanza delle aree durante il periodo notturno, si giudica non significativo l’impatto
potenziale nei confronti della componente.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Per la descrizione degli aspetti relativi alla biopersità si fa riferimento alla Relazione Ambientale della VAS
del PAT del Comune di Isola Vicentina e ai documenti allegati (luglio 2007). Si riportano alcuni aspetti di in -
quadramento generale. Il terreno, nella parte orientale del territorio, è quasi interamente interessato da coltu -
re agrarie a mais e in misura minore a orzo, frumento e soia, salvo le aree occupate da centri urbani.
Si riporta di seguito la carta dell’unità di paesaggio, nata dall’intreccio di vari tematismi: pendenza, esposi-
zione, morfologia, geologia e litologia, uso del suolo.
L’area si trova collocata nelle aree definite ‘Paesaggio agrario di pianura’ e in parte nelle aree definite ‘Pae -
saggio industriale in contesto agrario’. Ad oggi - come già evidenziato – nel PI (Variante n°4.) la zona è iden-
tificata nel P.I. come Area per attrezzature di interesse comune ed in particolare Area riservata ad impianti
tecnologici (codice n. 69).

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Altre aree industriali si trovano a sud dell’area in esame e sono rappresentati da un’attività di trasformazio -
ne di argilla in laterizi (sud ovest) e da una zona industriale ad oggi non interamente occupata.
Le principali vulnerabilità del territorio sono legate ad alcune pratiche agro-forestali (quali cambi di assetto
colturale ed abbandono delle tradizionali pratiche agricole e di gestione forestale, uso di pesticidi, fertilizza-
zione, rimozione di siepi e boschetti), alla modifica delle condizioni idrauliche (drenaggi, interramenti), alla
continua espansione degli insediamenti produttivi, in particolare lungo le principali direttrici stradali e le li-
nee ferroviarie Vicenza-Thiene-Schio e Vicenza-Cittadella.
Problematica risulta anche la notevole diffusione delle stazioni radio e il forte inquinamento dei corpi idrici
presenti. Per quanto concerne le attività estrattive, sono assai numerose, nel territorio compreso tra i Comuni
di Caldogno, Isola Vicentina, Malo e Villaverla, le aree occupate da cave oggi dismesse.
Nello specifico, l’area di progetto non ricade all’interno di zone gravate da vincolo paesaggistico. In partico-
lare non si rileva la presenza di:
    immobili o aree dichiarate di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 del DLgs 42/04;
    aree tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 del DLgs 42/04, (territori costieri; territori contermini ai
     laghi; fumi, torrenti, corsi d'acqua; montagne sup. 1600 m; ghiacciai e circhi glaciali; parchi e riserve;
     territori coperti da foreste e boschi; università agrarie e usi civici; zone umide; zone di interesse ar-
     cheologico)
    di beni culturali tutelati ai sensi della parte seconda del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Come descritto in precedenza, l’area di progetto si colloca all’interno di un ambito territoriale planiziale in -
tensamente modificato nelle forme di utilizzo del territorio dallo sviluppo delle attività produttive che ha ca -
ratterizzato sia Isola Vicentina, sia i comuni limitrofi, di pianura, negli ultimi decenni. L’originario paesaggio
rurale tradizionale risulta ormai relitto, frammisto con aree di espansione urbana e produttiva, privo di ele-
menti in grado di mitigarne gli evidenti contrasti. Gli elementi di progetto fonte di potenziale “alterazione”
del paesaggio sono rappresentati dall’installazione del nuovo separatore polistirolo e dalla realizzazione di
muro mobile di separazione alto 5 metri per pider Il materiale analizzato e quello in attesa di analisi
La verifica delle possibili incidenze significative nei confronti dei dinamismi spontanei di caratterizzazione
del paesaggio è stata condotta tramite la seguente matrice:




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In relazione alla ubicazione dell'intervento e non ostante questo sia:
• posto tra due corridoi ecologici - primario “Timonchio” e secondario “Trozzo Marano”;
• inpiduato dalla Tav. “Trasformabilità” del PAT di Isola Vic.na, all’interno di un “Ambito per interventi
di mitigazione e riqualificazione ambientale”, normato dall’art. 36 NTA “In sede di progettazione delle
nuove trasformazioni (infrastrutture, servizi, urbanizzazioni..) dovranno essere garantite adeguate fasce di
mitigazione ambientale e paesaggistica tali da garantire migliore qualità paesaggistica e protezione
ambientale”;
• limitrofo ad una pista ciclabile di II livell, indicata dal PTRC “Ambito strutturali di paesaggio” art. 60-63-
64;
non viene previsto dal progetto alcun intervento di inserimento paesaggistico-ambientale.

                          VALUTAZIONE
Il livello di approfondimento non adeguato e/o le criticità evidenziate, con la relativa assenza di misure di mitigazione
portano a ritenere necessario l’assoggettamento alla procedura di V.I.A., stante la presenza di possibili impatti
ambientali negativi e significativi

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Per la determinazione dei transiti attuali/variante si è fatto riferimento:
- al quantitativo massimo attuale di rifiuti trattabili annualmente dall’impianto pari a 29.500 ton/anno;
- al quantitativo massimo richiesto di rifiuti trattabili annualmente dall’impianto pari a 164.500 ton/anno;
- per quanto riguarda la stima relativa ai flussi orari si è considerato un arco temporale di 8 ore/giorno, ve -
  rosimilmente comprese tra le 08.00 – 18.00;
- per quanto riguarda i giorni di transitabilità anno si è considerato un valore di 235 giorni/anno.
La presente stima ha permesso di determinare il traffico medio giornaliero indotto dall’attività richiesta. Tale
valore deriva dalla stima del materiale massimo trattato annualmente nell’impianto, pari a 164.500 ton/anno
(che comporta 164.500 ton di inerti e terre/rocce da scavo in ingresso ed una pari quantità di MPS/EoW in
uscita). Considerata una portata per singolo automezzo compresa tra 12-25 ton (media 18 ton) ed un numero
di viaggi per automezzo pari a 1,5 (una volta su due l’automezzo viaggia a pieno carico sia in arrivo che in
uscita), si ottiene, con la nuova richiesta, un valore di circa 117 transiti/giorno.
Di seguito un riepilogo del calcolo dei transiti giornalieri ed orari riferiti al progetto in esame.
Stima del traffico veicolare pesante giornaliero medio indotto. Stato attuale.
     Quantitativo annuo massimo in trattamento 29.500 ton/anno
     Portata media singolo automezzo 18 ton
     Transiti anno (ingresso rifiuti –uscita MPS) 3.278 transiti/anno
     Transiti giorno: 14 transiti / giorno
     Transiti giorno per 1,5 - 21 transiti / giorno
     Transiti ora: 3 transiti / ora




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Stima del traffico veicolare pesante giornaliero medio indotto. Scenario di progetto
    Quantitativo annuo massimo in trattamento 164.500 ton/anno
    Portata media singolo automezzo 18 ton
    Transiti anno (ingresso rifiuti – uscita MPS) 18278 transiti/anno
    Transiti giorno: 78 transiti / giorno
    Transiti giorno per 1,5 - 117 transiti / giorno
    Transiti ora: 15 transiti/ora
Inquadramento viario
Gli elementi afferenti alla viabilità locale interessati dai flussi di automezzi pesanti in entrata ed uscita
dall’impianto di progetto sono nell’ordine:
- strada di accesso privata pavimentata all’impianto che confluisce in SP 49;
- la S.P. 49 “Capiterlina” – Via Scovizze.
Il progetto in esame prevede la generazione di traffico veicolare commerciale pesante (autocarri) lungo la
strada privata di accesso all’impianto pavimentata e sulla provinciale 49 “Capiterlina”.
La viabilità di accesso è costituita da strada pavimentata privata ad esclusivo utilizzo dell’attività e non sono
presenti abitazioni afferenti.
Al fine di valutarne l’impatto sulla viabilità Provinciale è stato inizialmente valutata la compatibilità con la
documentazione del rapporto ambientale del PTCP e poi è stato prodotto uno specifico studio sull’impatto
viabilistico.
Come evidenziato dallo studio viabilistico allegato e come confermato dal PTCP la strada provinciale che
sarà interessata dal traffico veicolare derivante dall’impianto ha una capacità di 1200 veicoli/ora e risulta
disponibile (saturazione 25-40%) a ricevere i viaggi/ora previsti dall’impianto che ammontano a circa 15.
Lo studio viario predisposto afferma che l’aumento dei transiti derivante dalla modifica delle quantità
trattata non sarà rilevante per il traffico veicolare sulla Strada provinciale n°49.
Si evidenzia che lo studio viabilistico allegato non ha previsto una opportuna rilevazione diretta dei flussi di
traffico lungo la SP 49 (anche infrasettimanali), ma solo uno sviluppo delle manovre di uscita dalla strada
laterale. Non è stato pertanto possibile evidenziare il livello di interferenza dei flussi in ingresso/uscita dal
sito in esame con i flussi realmente interessanti la Strada Provinciale. Non si possono ritenere validi i
riferimenti alle norme CNR 78/80 riportati a pagina 11 dello studio viario, in quanto non relazionati a valori
desunti da un rilievo, così come i LOS riportati al capitolo 5 dello studio non trovano rispondenze all’interno
della trattazione.
La documentazione presentata non risulta esaustiva ed al fine di valutare compiutamente i potenziali impatti
negativi e significativi sull’ambiente risulteranno necessarie le seguenti integrazioni:
- un opportuno e specifico rilevamento di traffico finalizzato a definire concretamente l’entità del volume
  di traffico giornaliero (continuativo sulle 24 ore - almeno due giorni infrasettimanali) lungo la Strada Pro-
  vinciale;
- un rilevamento dei flussi di ingresso e uscita dall’intersezione lungo sulla SP 49 (ore di punta mattina e
  sera), tenuto anche conto dell’interferenza delle attività produttive adiacenti la zona di intersezione;
- l’evidenziare chiaramente con elaborati grafici i flussi giornalieri, orari e le manovre che interessano l’area
  di intersezione sulla SP 49 (sia attuali che di progetto);
- correlare i flussi attuali con i flussi di progetto, calcolando la variazione di LOS della strada provinciale
  nonché il LOS dell’intersezione di ingresso uscita (tra lo scenario attuale e lo scenario progettuale);
- corredare lo studio e descrivere in modo compiuto la conformazione della intersezione di accesso al sito.

                          VALUTAZIONE
Il livello di approfondimento non adeguato e le criticità evidenziate portano a ritenere necessario l’assoggettamento alla
procedura di V.I.A.


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CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE, FLORA E FUNA
Il territorio comunale di Isola Vicentina è caratterizzato da una vasta area pianeggiante in alcuni tratti inten-
samente coltivata e interessata principalmente da seminativi e da attività di cava, da nuclei rurali, centri ur-
bani e aree adibite a sistema produttivo-industriale. L’uso del suolo è stato fortemente condizionato
dall’intensa antropizzazione del territorio, in particolar modo nella porzione pianeggiante del comune, occu -
pata da seminativi.
Lo sviluppo dell’attività agricola, estrattiva ed industriale ha portato alla scomparsa delle associazioni fitoso-
ciologiche autoctone e caratteristiche della porzione di territorio considerata. Più in generale il territorio in
esame è caratterizzato da un’importante presenza antropica, che nel tempo ha sfruttato e modificato profon-
damente la stessa area di pianura a fini abitativi e industriali. Tali profonde modifiche hanno comportato il
depauperamento degli ambiti territoriali e l’alterazione della vegetazione presente.
L’area vasta in cui ricade l’impianto di trattamento rifiuti inerti oggetto di studio è caratterizzata da una vo -
cazione prevalentemente agricola, dominato da tipologie come i seminativi e colture avvicendate, in misura
minore, formazioni di maggiore valenza ecologica ripariali associate ai corsi d’acqua, formazioni erbacee e
formazioni lineari interpoderali. Il paesaggio appare più articolato verso il settore collinare, dove comunque
risulta rilevante l’intervento dell’uomo, reso manifesto dal terrazzamento dei versanti per la coltivazione. La
copertura boschiva penta dominante proprio nei colli, prevalendo alle quote più elevate, oltre che lungo i
ripidi versanti delle valli più interne.
L’agricoltura dell’area vasta interessata presenta caratteristiche profondamente perse in funzione dell’oro-
grafia del territorio. Nel settore di pianura si caratterizza per un’agricoltura di tipo intensivo, che si sviluppa
in sistemi particellari colturali di media ed elevata estensione, caratterizzati da colture ad alto reddito, quali
mais, frumento, orzo.
Il territorio oggetto di indagine (area di progetto e ambiti limitrofi) si caratterizza per la mancanza di veri e
propri habitat naturali (zone boscate, zone umide, ecc.), mentre gli habitat di origine antropica costituiti prin-
cipalmente dal paesaggio urbano-industriale e dalle aree destinate all’agricoltura, rappresentano senza dub -
bio la matrice prevalente.
L’area di progetto ricade su terreni interessati da pregressa attività agricola; i sistemi più vicini alla naturalità
sono rappresentati da irregolari e discontinue fasce di vegetazione arboreo-arbustiva con andamento preva-
lente nord-sud che seguono spesso le arginature dei canali irrigui e delle scoline. L’analisi dell’ecotessuto in-
dica pertanto una netta dominanza di elementi di origine artificiale a scapito di componenti naturali la cui
superficie risulta alquanto ridotta. Attualmente l’area di progetto, indicata dallo strumento urbanistico co-
munale come un’area per attrezzature di interesse comune e in piena disponibilità della ditta, risulta interes-
sata da un soprassuolo improduttivo. Allontanandosi dal sito di progetto, laddove gli ambiti territoriali ri-
sultano maggiormente consolidati, non interessati da pregressa attività estrattiva, è possibile rinvenire specie
a portamento arborea quali Salix alba, Populus nigra, Populs alba, Robinia pseudoacacia, Acer campestre e
Ulmus campestre, inquadrabili, in linea generale, all’interno di cenosi igro-idrofile, rappresentative degli ul-
timi lembi nemorali relitti.
Il contesto territoriale di appartenenza risulta interessato da evidenti azioni di natura antropica che nel tem -
po hanno alterato in modo irreversibili gli originari livelli di naturalità. Il territorio in esame si caratterizza
per la mancanza di veri e propri habitat naturali (zone boscate, zone umide, ecc.), mentre gli habitat di origi-
ne antropica costituiti principalmente dal paesaggio urbano-industriale e dalle aree destinate all’agricoltura,
rappresentano senza dubbio la matrice prevalente. Nello specifico, il territorio indagato si caratterizza per
l’oramai consolidata azione dell’agricoltura intensiva che porta ad indirizzi colturali di doppio raccolto, con
conseguente riduzione dei tempi in cui i terreni risultano “liberi” da colture e senza lavorazioni colturali. Si
rileva la dominanza dell’habitat agricolo di tipo estensivo, che per le ragioni sopra esposte risulta fortemente
limitante per quanto riguarda la possibilità di ospitare stabilmente specie faunistiche.


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L’area di intervento rappresenta un sistema caratterizzato da una forte perturbazione legata alla continua
modificazione del suolo. Tale condizione impedisce lo sviluppo di cenosi naturali a favore di cenosi sinan -
tropico-ruderali caratterizzate da una bassa esigenza ecologica e da un’elevata capacità colonizzatrice di que-
gli spazi che si rendono disponibili anche se per brevi periodi.
La verifica delle possibili incidenze significative nei confronti delle specie faunistiche locali è stata condotta
tramite la seguente matrice:




Si ritiene necessario, anche alla luce di quanto esposto nella matrice sull’impatto paesaggistico, che il
progetto debba essere approfondito e dettagliato con specifici elaborati, relativamente agli aspetti mancanti e
precisamente:
1. valutazione dello stato di fatto: vegetazione e paesaggio contermine (almeno nella fascia tra i due corridoi
ecologici) e nell’area di intervento;
2. tavola delle indicazioni progettuali: tenendo conto dello stato di fatto (esterno/interno), indicando gli
interventi di riqualificazione ed integrazione della vegetazione esistente e delle nuove messe a dimora: filari
alberati con funzione paesaggistica; fasce di vegetazione arboreo-arbustiva con funzione anche di
abbattimento dei rumori e filtro delle polveri;
3. computo metrico estimativo delle nuove opere di inserimento paesaggistico, tenendo conto anche della
manutenzione per un periodo di almeno due anni.
Inoltre, in considerazione della vicinanza al corridoio ecologico principale del Timonchio ed alle lavorazioni
rumorose che vengono e verranno svolte, nulla si dice sulle specie bersaglio presenti in zona e sul disturbo

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ad esse provocato. Analoga considerazione può essere fatta per la mancanza della valutazione del rischio
delle ricadute di polvere generata dalle lavorazioni e dai depositi nei confronti della vegetazione riparia del
corridoio ecologico che sembra particolarmente rigogliosa e interessante.

                          VALUTAZIONE
Il livello di approfondimento non adeguato e/o le criticità evidenziate, con l’assenza di adeguate misure di mitigazione
portano a ritenere necessario l’assoggettamento alla procedura di V.I.A., stante la presenza di possibili impatti
ambientali negativi e significativi.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Il proponente allega una relazione tecnica con lo scopo di affiancare la Dichiarazione di non necessità di
procedere con la valutazione di incidenza ambientale, come previsto dalla D.G.R.V. 1400/2017
In tale relazione, si evidenzia la presenza del Sito di Importanza Comunitaria SIC IT3220040 “Bosco di Due-
ville e risorgive limitrofe” ad una distanza minima di oltre 3.500 m in linea d’aria in direzione Sud-Est e del
SIC IT3220039 “Le Poscole” ad oltre 6,5 km in direzione Ovest, mentre in direzione Sud troviamo il SIC
IT3220038 denominato “Torrente Valdiezza”, ad oltre 4.5 km.
Con riferimento agli Atlanti del Mammiferi del Veneto (Bon et. al, 1995), all’Atlante degli uccelli nidificanti
nella Provincia di Vicenza (Nisoria, 2000), all’Atlante degli Anfibi e Rettili della provincia di Vicenza (Niso-
ria, 2000) è stata indagata l’idoneità ambientale per le specie di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi potenzial -
mente presenti all’interno dell’area di progetto.
Per quanto riguarda i potenziali effetti prodotti dalla presente richiesta, sono riconducibili a:
 emissioni in acque superficiali e sotterranee: il progetto non prevede variazioni dello scarico delle acque di
dilavamento esistente e già autorizzato
 emissioni rumorose e di polveri: il progetto prevede aumento della rumorosità nella fase di lavorazione;
ma tali emissioni saranno di durata temporanea e si inseriscono in una zona in cui si annovera la presenza di
traffico veicolare, dalle attività di coltivazione agricola dei fondi limitrofi e dalle attività della vicina logistica.
 Le emissioni di polveri saranno limitate anche al fatto che alcune delle lavorazioni avverranno all’interno
del capannone. Corrette regole di gestione del cantiere permetteranno di abbattere gran parte della polvero-
sità che potrebbe prodursi.
 impatti suolo e sottosuolo: il progetto non prevede di interferire con le acque sotterranee né verranno coin -
volti i corsi d’acqua superficiali.
 Per quanto riguarda il disturbo o il danneggiamento della fauna caratteristica del SIC in esame si ritiene
non sia oggettivamente probabile il verificarsi di significativi effetti negativi sul raggiungimento o il mante-
nimento di uno stato di conservazione favorevole e di preservazione delle specie e habitat presenti nei siti.
Nell’intorno dell’area non ricadono habitat tutelati, in quanto la zona è inserita in un ambito antropizzato e
già interessato da attività antropica produttiva e il progetto non altera il grado di conservazione delle specie
che potrebbero essere potenzialmente presenti nell’intorno.
A parere del proponente, l’intervento in esame non necessita di valutazione di incidenza in quanto si può
ascrivere, come previsto dalla DGRV 1400/2017 al paragrafo 2.2 alla fattispecie di esclusione n. 23 così di se -
guito identificata: “i piani, i progetti e gli interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tec-
nica che non risultano possibili effetti significativi sui siti della rete Natura 2000”.
l progetto proposto è ubicato vicino ad un corridoio ecologico (Torrente Timonchio) ed in base all'art. 5 del
DPR n. 357 del 1997 "gli elementi della rete ecologica vanno considerati in relazione alle popolazioni di spe -
cie di interesse comunitario che siano significative per la coerenza complessiva dei siti della rete Natura
2000". Pertanto la valutazione di incidenza (o il suo esonero in questo caso), deve anche comprendere la sal -
vaguardia della biopersità attraverso il mantenimento della connettività ecologica che, in questo caso, è
rappresentata dal torrente Timonchio.

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                         Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
              Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                           VALUTAZIONE
Il livello di approfondimento non adeguato e le criticità evidenziate, portano a ritenere necessario l’assoggettamento alla
procedura di V.I.A., stante la presenza di possibili impatti ambientali negativi e significativi.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
L’attività di trattamento rifiuti inerti di progetto comporta per i lavoratori addetti rischi infortunistici collega -
ti a:
- presenza di mezzi in movimento;
- utilizzo dei macchinari, dell’attrezzatura e dell’impiantistica.
I rischi presenti derivanti dalle singole fonti consistono in:
- rischio d’investimento dei lavoratori da parte dei mezzi stessi (autocarri, pala meccanica) e/o dai materiali
  movimentati per quanto riguarda i mezzi operativi in movimento;
- rischio di tagli, abrasioni e contusioni per quanto riguarda l’utilizzo di macchine ed attrezzature;
- rischio chimico: l’attività di trattamento inerti comporta il rischio di contatto polveri aerodisperse di iner-
  ti. Si segnala che l’esposizione a polveri prevista durante la fase funzionamento dei macchinari (vaglio)
  sarà occasionale ed effettuata con idonei DPI.
Il personale addetto verrà formato ed informato sui rischi legati alle attività svolte e sul corretto utilizzo dei
dispositivi di protezione inpiduale messi a loro disposizione.
La ditta opererà le valutazioni previste nell’ambito del D.Lgs 81/2008 ss.mm.ii. al momento della redazione
del progetto esecutivo e della effettiva messa in esercizio dell’impianto
A seguito dell’installazione della nuova attrezzatura, non si prevede una variazione nell’assetto aziendale
che viene pertanto confermato.
Non risultano segnalazioni da parte dell’Ulss competente per territorio.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


                        OSSERVAZIONI
Il Comune di Isola Vicentina ha evidenziato, in relazione al tema dell’inquinamento atmosferico dovuto alle
polveri derivanti dal funzionamento degli impianti e dal transito degli automezzi, l’opportunità di integrare
l’impianto di irrigazione esistente ed i filari di alberi esistenti, da intendere come barriera protettiva a favore
delle proprietà confinanti. In relazione a quanto esposto circa il pieto di utilizzare la viabilità di accesso su
Via Leogra, si dà atto che la “Relazione di Impatto sulla Mobilità” allegata all’istanza, prevede che il traffico
riferito all’insediamento in oggetto sarà direzionato esclusivamente verso Sud sulla strada da e per
l’impianto, per poi si immettersi nella SP 49.


               VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                           CONCLUSIONI
Il grado di approfondimento documentale presenta la necessità di approfondimenti e ulteriori valutazioni di
dettaglio, sia per quanto riguarda il Quadro Programmatico che per il Quadro Progettuale e per il Quadro
Ambientale; non vi è inoltre evidenza che la gestione dei rifiuti, per quanto riguarda le nuove operazioni di
recupero R5, consenta di verificare la piena corrispondenza alle Linee Guida SNAPA e l’effettiva sussistenza
dei requisiti per la qualificazione End of Waste, oltre al fatto che non risultano chiare le variazioni tra lo stato

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di fatto rispetto allo stato di progetto (potenzialità dell’impianto, i rifiuti trattati nel nuovo impianto di
separazione, le quantità di rifiuti prodotti, etc.).
Le osservazioni pervenute evidenziano aspetti di potenziale criticità, su cui risultano necessari
approfondimenti istruttori.
Il progetto presenta numerose criticità che non risultano adeguatamente approfondite e/o considerate, in
relazione sia alla significatività degli aspetti ambientali, con conseguente necessità di intraprendere la
procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, considerando in particolare le sensibilità del contesto del
sito inpiduato, piuttosto che l’impiantistica e le operazioni ipotizzate.
                       Tutto ciò premesso si esprime
                             PARERE
         di assoggettamento alla V.I.A. sulla base delle motivazioni di seguito citate.
Il Quadro Programmatico non ha analizzato il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali, in
relazione a vincoli e prescrizioni, ed, inoltre, gli strumenti di pianificazione valutati non sono stati rapportati
analiticamente con il progetto con le specifiche sensibilità ambientali, così come nel dettaglio sopra riportato.
L’inadeguatezza della documentazione presentata non consente un’esaustiva valutazione del Quadro
Progettuale.
L'impianto verrebbe realizzato in un’area con sensibilità ambientali in tema di impatti sull’Atmosfera,
Ambiente Idrico, Paesaggio e Tutela delle risorse naturali ed agronomiche, Tutela degli ecosistemi, Traffico e
Viabilità, Tutela degli ecosistemi, non adeguatamente affrontate/approfondite e/o supportate da proposte di
mitigazione, per cui sono possibili impatti ambientali negativi e significativi.

Vicenza, 14 gennaio 2021
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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