DETERMINA

                 PROVINCIA DI VICENZA
               Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




         Determinazione Dirigenziale N° 514 DEL 20/04/2021

                     AREA TECNICA
                 SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS


DIRIGENTE/RESPONSABILE: Filippo Squarcina

OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO
AMBIENTALE   AI   SENSI DELL’ART.  19   D.LGS.  152/2006
DITTA:      A.F.     BIOENERGIE       SRL
PROGETTO: ATTIVITÀ DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI DELLA FILIERA
ALIMENTARE PER LA PRODUZIONE DI BIOMETANO AVANZATO ED ANIDRIDE
CARBONICA
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BARBARANO MOSSANO


            COPIA CONFORME PROVVEDIMENTO

Titolo: Copia Conforme

Note:



                      Documenti Presenti:

     Titolo       Nome File                   Formato          Data
Impronta
   TESTO ATTO     DD_2021_514.odt                 AT - ATTO         20/04/2021
AD76194998E1E839ED3E630B146FAEFB4906F038
NON FIRMATO -


TESTO ATTO FIRMATO DD_2021_514.odt.pdf.p7m         AT - ATTO         20/04/2021
   DIGITALMENTE
C5B860485A5DFABB91B5519683E17DD4C1033A040292FC95FF6E34FECC28949F
FIRMATO - CADES
Filippo Squarcina (TINIT-SQRFPP72H30A001W) - Certificato rilasciato da "InfoCert Firma Qualificata 2"
valido dal 09/08/2018 12:39:41 al 09/08/2021 02:00:00


 PARERE N. 07/21021    Parere_ AF Bioenergie.pdf         INF - DOCUMENTO        16/04/2021
                        INFORMATICO
2A017FAB68EEDF9F834553A42FBECCDC4D2039137CB468D12862C4F08933FCEE
NON FIRMATO -
                     PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 514 DEL 20/04/2021

                         AREA TECNICA
                     SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE
IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006
DITTA:     A.F.     BIOENERGIE      SRL
PROGETTO: ATTIVITÀ DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI DELLA FILIERA
ALIMENTARE PER LA PRODUZIONE DI BIOMETANO AVANZATO ED ANIDRIDE
CARBONICA
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BARBARANO MOSSANO



                          IL DIRIGENTE


Vista la documentazione presentata in data 25/02/2021, agli atti con prot. n. 8081 da parte della dit­
ta A. F. Bioenergie S.R.L. con sede legale in via Giacinto Andrea Longhin n. 121 in comue di Pa ­
dova e operativa in comune di in via comune di Barbarano Mossano, viale del Lavoro s.n.c., relati­
va al progetto “Attività di recupero rifiuti non pericolosi della filiera alimentare per la produzione
di biometano avanzato ed anidride carbonica.” con cui è stata richiesta l’attivazione della procedu­
ra di verif ica ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato IV alla
Parte II del D.Lgs. 152/2006 ­ 7. Progetti di infrastrutture:
z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato
B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decre­
to legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web della Provincia in data 02/03/2021, contestualmente

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
alla comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo.
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del gior­
no 15/04/2021, ha votato all’unanimità dei presenti l’esclusione dalla procedura di valutazione am­
bientale con le prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere 07/2021 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti ambien­
tali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione del­
l’intervento.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal succita­
to D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della Provin­
cia di Vicenza (Determina Dirigenziale n.256/2021) che è di giorni 110 ID PROC 45.
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale”.;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competen­
    ze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2020­2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 11 del 24/11/2020

     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.1 del 25/01/2021 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2021­2023;

    Richiamato il PEG ­ Piano esecutivo di gestione ­ 2021/2023 approvato con Decreto presi­
denziale n. 11 del 12/02/2021;

                         DETERMINA

  1. di prendere atto facendolo proprio il parere espresso dal Comitato Tecnico provinciale VIA
    n.07/2021 del 15/04/2021, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;

  2. di non assoggettare a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, ai sensi dell’art.19
    del D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata da A. F. Bioenergie S.R.L. con sede
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
     legale in via Giacinto Andrea Longhin n. 121 in comue di Padova e operativa in comune
     di in via comune di Barbarano Mossano, viale del Lavoro s.n.c., relativa al progetto
     “Attività di recupero rifiuti non pericolosi della filiera alimentare per la produzione di
     biometano avanzato ed anidride carbonica.”

  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico­finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all’albo pretorio on line

  5. il presente provvedimento rispetta il termine previsto dal Regolamento sui procedimenti am­
    ministrativi di competenza della Provincia di Vicenza (Determinazione del Segretario Gene­
    rale n. 256 del 26/02/2021)
                             INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA ­ VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla Ditta, ai comuni di Barbarano Mossano, Albettone,
Villaga, ad ARPAV, a Ulss 8 Berica, al Consorzio di Bonifica APV, al Consorzio di Bonifica
Adige Euganeo, a VI.abilità srl, a SNAM RETE GAS spa, al Genio Civile, al Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e del Turismo Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le
Province di Verona, Rovigo e Vicenza, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Vicenza
Ufficio Prevenzione Incendi.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norma, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.
                              Sottoscritta dal Dirigente
                                Filippo Squarcina
                                con firma digitale


Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI



ALLEGATI     ­ PARERE N. 07/21021
         (impronta: 2A017FAB68EEDF9F834553A42FBECCDC4D2039137CB468D12862C4F08933FCEE)




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                     PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 514 DEL 20/04/2021

                         AREA TECNICA
                     SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI ESCLUSIONE PROCEDURA DI VALUTAZIONE
IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART. 19 D.LGS. 152/2006
DITTA:     A.F.     BIOENERGIE      SRL
PROGETTO: ATTIVITÀ DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI DELLA FILIERA
ALIMENTARE PER LA PRODUZIONE DI BIOMETANO AVANZATO ED ANIDRIDE
CARBONICA
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BARBARANO MOSSANO



                          IL DIRIGENTE


Vista la documentazione presentata in data 25/02/2021, agli atti con prot. n. 8081 da parte della dit­
ta A. F. Bioenergie S.R.L. con sede legale in via Giacinto Andrea Longhin n. 121 in comue di Pa ­
dova e operativa in comune di in via comune di Barbarano Mossano, viale del Lavoro s.n.c., relati­
va al progetto “Attività di recupero rifiuti non pericolosi della filiera alimentare per la produzione
di biometano avanzato ed anidride carbonica.” con cui è stata richiesta l’attivazione della procedu­
ra di verif ica ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato IV alla
Parte II del D.Lgs. 152/2006 ­ 7. Progetti di infrastrutture:
z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato
B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decre­
to legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la procedura di verifica di assoggettabiltà a procedura di VIA rientra, per il
progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n.
4/2016.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito web provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul medesimo sito web della Provincia in data 02/03/2021, contestualmente

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
alla comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
medesimo articolo.
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA , nella seduta in modalità teleconferenza del gior­
no 15/04/2021, ha votato all’unanimità dei presenti l’esclusione dalla procedura di valutazione am­
bientale con le prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere 07/2021 allegato al presente
provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti ambien­
tali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione del­
l’intervento.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal succita­
to D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della Provin­
cia di Vicenza (Determina Dirigenziale n.256/2021) che è di giorni 110 ID PROC 45.
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale”.;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competen­
    ze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2020­2022;
    Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 11 del 24/11/2020

     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.1 del 25/01/2021 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2021­2023;

    Richiamato il PEG ­ Piano esecutivo di gestione ­ 2021/2023 approvato con Decreto presi­
denziale n. 11 del 12/02/2021;

                         DETERMINA

  1. di prendere atto facendolo proprio il parere espresso dal Comitato Tecnico provinciale VIA
    n.07/2021 del 15/04/2021, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;

  2. di non assoggettare a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, ai sensi dell’art.19
    del D.Lgs. 152/2006, a seguito dell’istanza presentata da A. F. Bioenergie S.R.L. con sede
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
     legale in via Giacinto Andrea Longhin n. 121 in comue di Padova e operativa in comune
     di in via comune di Barbarano Mossano, viale del Lavoro s.n.c., relativa al progetto
     “Attività di recupero rifiuti non pericolosi della filiera alimentare per la produzione di
     biometano avanzato ed anidride carbonica.”

  3. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico­finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

  4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all’albo pretorio on line

  5. il presente provvedimento rispetta il termine previsto dal Regolamento sui procedimenti am­
    ministrativi di competenza della Provincia di Vicenza (Determinazione del Segretario Gene­
    rale n. 256 del 26/02/2021)
                             INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA ­ VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla Ditta, ai comuni di Barbarano Mossano, Albettone,
Villaga, ad ARPAV, a Ulss 8 Berica, al Consorzio di Bonifica APV, al Consorzio di Bonifica
Adige Euganeo, a VI.abilità srl, a SNAM RETE GAS spa, al Genio Civile, al Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e del Turismo Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le
Province di Verona, Rovigo e Vicenza, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Vicenza
Ufficio Prevenzione Incendi.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norma, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.
                              Sottoscritta dal Dirigente
                                Filippo Squarcina
                                con firma digitale


Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI



ALLEGATI     ­ PARERE N. 07/21021
         (impronta: 2A017FAB68EEDF9F834553A42FBECCDC4D2039137CB468D12862C4F08933FCEE)




Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
             PROVINCIA DI VICENZA
                             AREA TECNICA
                       SERVIZIO VIA – VAS - RIFIUTI
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 15-04-2021
L'anno 2021, il giorno 15 del mese di APRILE alle ore 15:45 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: A. F.
Bioenergie S.R.L.– Attività di recupero rifiuti non pericolosi della filiera alimentare per la produzione di biometano
avanzato ed anidride carbonica- Localizzazione : comune di Barbarano Mossano

All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA           Presidente delegato              Presente


CORTESI ANGELO               Commissario                Presente


DE MARCHI ROBERTO             Commissario                Presente


MONTANARI RICCARDO             Commissario                Assente


MURARO TERESA               Commissario                Presente


ROSSI STEFANO               Commissario                Presente


SALVIATI STEFANO              Commissario                Presente


SVEGLIADO GIULIA              Commissario                Presente


VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Assente


VICENTIN ALBERTO              Commissario                Presente


SERRAIOTTO MARIO              Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 16027 del
15/04/2021, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il
funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza
delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica
presentata, esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto
riportato.




                                                         Pag. 1 di 25
             PROVINCIA DI VICENZA
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                      SERVIZIO VIA – VAS - RIFIUTI
                       Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
            Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                  A. F. Bioenergie S.R.L.
                       PARERE N.07/2021

Oggetto: Attività di recupero rifiuti non pericolosi della filiera alimentare per la produzione di biometano
avanzato ed anidride carbonica.
PROPONENTE:            A. F. Bioenergie S.R.L.
SEDE LEGALE:           Via Giacinto Andrea Longhin n. 121 - Padova
SEDE INTERVENTO:         Viale del Lavoro – Barbarano Mossano
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.
PROCEDURA:            Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/06.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi,
                 mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed
                 all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3
                 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:       Albettone e Villaga
DATA DOMANDA:           25 febbraio 2021
DATA PUBBLICAZIONE:        02 marzo 2021
DATA INTEGRAZIONI:        \\\

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
-   A1 Relazione Tecnica Descrittiva
-   A1.1 Provvedimento unico PAS N. 7339/2020 e pareri degli Enti
-   A1.2 Raccolta pareri Enti richiesti da Regione Veneto
-   A1.3 Descrizione processo impianto upgrading biogas
-   A1.4 Descrizione processo recupero CO2
-   A1.5 Relazione compatibilità idraulica
-   A1.6 Relazione tecnica idraulica
-   A1.7 Nulla osta idraulico per scarico nello Scolo Busa
-   A1.8 Determina Provincia di Vicenza n. 44 del 19/01/2021
-   A2.1 Inquadramento territoriale (tavola)
-   A2.2 Layout dell'impianto (tavola)
-   A2.3 Schemi di processo
-   A2.4.1 Pianta, sezioni, prospetti – vasche (tavola)
-   A2.4.2 Pianta, sezioni, prospetti – flottatori (tavola)
-   A2.4.3 Pianta, sezioni, prospetti – defosfatazione, stoccaggi e dosaggi (tavola)
-   A2.5 Pianta, sezioni, prospetti capannone upgrading (tavola)
-   A2.6 Planimetria area cabine e produzione energia (tavola)
-   A2.7 Pianta, sezioni, prospetti capannone upgrading (tavola)
-   A2.8 Planimetria scarichi e particolari vasche di raccolta 1^ pioggia (tavola)
-   A2.9 Mobilità interna vettori (tavola)
-   A2.10 Sistemazione esterna del sito con le opere a verde (tavola)
-   A2.11 Particolari quinte arboree previste dal PUA “Fornasette” (tavola)
-   B1 Relazione dello Studio Preliminare Ambientale
-   B2 Valutazione previsionale dell'impatto acustico
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-   B3.1 Raccolte cartografiche – PTRC vigente
-   B3.2 Raccolte cartografiche – PTRC adottato
-   B3.3 Raccolte cartografiche – PTCP
-   B3.4 Raccolte cartografiche – PATI e PI di Barbarano Mossano
-   B3.5 Raccolte cartografiche – PATI e PI di Albettone
-   B3.6 Raccolte cartografiche – Piano d'area Monti Berici
-   B4 Documentazione fotografica
-   B5 Attestazione di non necessità della V.Inc.A.

                             PREMESSE
La ditta A.F. Bioenergie s.r.l. intende costruire e gestire un impianto che utilizza gli scarti della filiera
alimentare per produrre biometano avanzato per gli autotrasporti (da immettere nella rete SNAM) e
anidride carbonica liquida per uso alimentare e, per questo motivo, nel corso del 2020 ha ottenuto il
provvedimento unico (PAS) per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano a partire da
sottoprodotti agroalimentari, attualmente in fase di costruzione.
L'impianto consta essenzialmente di un comparto di digestione biologica (di bioliquidi agroalimentari) che
produce biogas e di una sezione di upgrading che separa il metano e l'anidride carbonica (del biogas)
portandoli ad un elevato livello di purezza,richiesto per gli specifici utilizzi (biometano avanzato per
autotrazione e anidride carbonica per l'industria alimentare).
Il biometano prodotto viene integralmente immesso nella rete SNAM e l'anidride carbonica liquida viene
ritirata da un produttore di gas tecnici.
Il presente progetto concerne la possibilità di alimentare la sezione di digestione anaerobica anche con
bioliquidi aventi le medesime caratteristiche e origine dei sottoprodotti già previsti, ma qualificati come
rifiuti non pericolosi dell'industria alimentare; trattandosi sostanzialmente delle medesime matrici organiche,
seppur classificate normativamente come rifiuti, l'impianto non necessita di alcuna modifica dell'assetto
tecnologico/impiantistico rispetto a quanto già legittimato ed in fase di costruzione.

                         UBICAZIONE
L'installazione di A.F. Bioenergie trovasi in Comune di Barbarano Mossano in località Ponte di Barbarano,
nella parte più meridionale della Z.A.I, sul terminale di Viale del Lavoro, la strada di lottizzazione che si
stacca dalla Strada Provinciale n. 8 Berico-Euganea, Via Rampezzana.
Il sito confina:
- a ovest con Via Fornasette e quindi l'argine del Canale Bisatto, sull'altro lato del quale scorre la S.P. 247
"Riviera Berica",
- a nord con la zona produttiva denominata "La Rampezzana",
- a est con l'area coltivata definita dalla Scolo Busa e, a seguire, con 1a base del Monte del Cogolo,
- a sud con la fascia di rispetto delle linee di metanodotti "Russia-ltalia" e quindi con l'area agricola.
L'area risulta adiacente alla Strada Provinciale n. 247 "Riviera Berica" e raccordata alla Strada Provinciale n. 8
Via Rampezzana che la collega alla Autostrada A31 "Valdastico Sud" con la Stazione di Albettone-Barbarano
situata a circa 2 Km.
Nella tavola di Zonizzazione del P.I.: il sito ricade in ZTO D1, “zone per insediamenti produttivi, artigianali
ed industriali”. A sud dell’installazione la Tavola del P.I. inpidua la presenza di un edificio rurale con
valore storico-ambientale di cui all’art. 10 della L.R. N. 24/85; trattasi di un casolare sul quale sono consentiti
limitati interventi edilizi secondo le prescrizioni delle schede riportate nell’elaborato 3.1 del P.I.; in
particolare, la specifica scheda del fabbricato in questione (n. 33) ammette esclusivamente interventi di
restauro, risanamento e consolidamento statico.
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             Ortofoto del sito




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            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.I.) del Comune di Barbarano Mossano;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Barbarano Mossano;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Albettone;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Albettone;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano Piano d’Area dei Monti Berici;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Programmatico e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale.
PTRC vigente: occorreva che nello S.P.A. venisse analizzato il PTRC approvato con D.C.R. 62/2020.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE: lo S.P.A. non ha indicato il fatto che l’area interessata dall’intervento è
sita all’interno della seguente zona “Fig. 2.2 “Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della
Pianura Veneta” - Grado di vulnerabilità M: Media – valore sintacs 35 – 50”; la tematica viene esaminata ed
approfondita nell’ambito dell’analisi del Quadro Ambientale (Ambiente Idrico e Suolo e Sottosuolo).
PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.): nella “Tavola 3.1.B del
P.T.C.P. (Zona Sud) - Carta del sistema ambientale” non è stato indicato il fatto che l’area interessata è sita
all’interno di Restoration area/Area di rinaturalizzazione (Art. 38) e Aree Carsiche (Art. 14); la tematica
viene esaminata ed approfondita nell’ambito dell’analisi del Quadro Ambientale (Risorse naturali e Suolo e
Sottosuolo).
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.I.) DI BARBARANO MOSSANO
Elaborato 1 del P.A.T.I. - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale, non è stato indicato il fatto che
parte dell’area interessata dall’intervento è all’interno della fascia di rispetto “Idrografia” e si rimanda alle
eventuali considerazioni del Genio Civile relativamente alle tematiche legate alla presenza del canale Bisatto;
Relativamente alla presenza del vincolo paesaggistico “corsi d’acqua” (riferito al Canale Bisatto) si rimanda
alle eventuali considerazione della Soprintendenza.
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DI BARBARANO MOSSANO
Non viene indicato il fatto che:
- parte dell’area è inpiduata come zona E (rientranza rettangolare all’interno della zona D);
- all’interno dell’area sono presenti: gasdotti/fasce di rispetto (art. 49.9), idrografia/fascia di rispetto (art. 49.4)
e siepi e filari arboreo-arbustivi (art. 23.8);
- nell’Elaborato “AA-T-7 – Rete ecologica comunale” l’area relativa all’intervento è all’interno di “aree di
rinaturalizzazione”;
- nell’Elaborato “AA-T-4 – Invarianti ambientali – Ambiti ed elementi vegetazionali di particolare valore
ambientale” nell’area interessata all’intervento sono presenti “Elementi arboreo-arbustivi significativi”; la
tematica viene esaminata ed approfondita nell’ambito dell’analisi del Quadro Ambientale (Risorse naturali,
Flora Fauna ed Habitat).
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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’impianto proposto da A.F. Bioenergie è destinato al recupero (R3) di sostanza organica mediante
trasformazione biologica di scarti dell’attività alimentare qualificati (anche) come rifiuti speciali non
pericolosi. L’impianto sfrutta il processo di DIGESTIONE ANAEROBICA di matrici organiche (biomasse)
pompabili, di scarto della filiera alimentare, che per quanto non convenientemente utilizzabili (come
sottoprodotti) devono essere qualificati come rifiuti, per produrre biogas dal quale, tramite adeguati
trattamenti di purificazione e di upgrading, si ottengono biometano avanzato per autotrasporti ed anidride
carbonica liquida da impiegarsi nell’industria alimentare.
Le biomasse trattate/rifiuti da recuperare sono SCARTI INUTILIZZABILI PER IL CONSUMO O LA
TRASFORMAZIONE derivanti dall’attività lattiero-casearia (principalmente), dalle attività di preparazione e
trattamento di agroalimenti, corrispondenti rispettivamente ai C.E.R. 02 05 01 e C.E.R. 02 03 04, dall’attività
dell’industria dolciaria (C.E.R. 02 06 01) e dall’attività di produzione delle bevande alcoliche ed analcoliche
(C.E.R. 02 07 04), oltre a fanghi (pompabili) provenienti dal trattamento in loco di effluenti dell’industria
lattiero-casearia identificati dal C.E.R. 02 05 02.
Prospetto riepilogativo/descrittivo delle matrici organiche trattabili:




Le quantità relative delle perse matrici organiche trattabili, che determinano la “ricetta” dell’alimentazione,
possono variare in funzione della loro disponibilità sul mercato; si cercherà tuttavia di favorire una
alimentazione dell’impianto il più uniforme possibile (ricorrendo per questo ad una omogeneizzazione
iniziale), anche utilizzando substrati additivi (come la glicerina), per garantire un carico di COD in ingresso,
per quanto possibile, sufficientemente elevato e costante; ciò si ottiene anche agendo sulla portata
dell’alimentazione in funzione della concentrazione di COD in ingresso (che, può variare in un range molto
ampio, da 40 a 100 g/lt).



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L’impianto e stato dimensionato per produrre fino a 1˙200 Sm3/h di biometano avanzato con una portata
ponderale giornaliera alimentata (alla sezione di digestione anaerobica) pari a 600 t/giorno, corrispondente
ad un quantitativo massimo annuo di rifiuti trattati pari a 220˙000 t/anno.
Nella figura che segue è riportato lo schema di un bilancio di massa semplificato del processo di recupero,
nell’ipotesi di un’alimentazione corrispondente a 220˙000 t/anno di scarti/rifiuti organici liquidi (pompabili)
aventi una concentrazione media di COD pari a 50 g/lt.




Di seguito il layout generale dell’impianto:




L’impianto proposto si compone delle seguenti sezioni:
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1. DIGESTIONE ANAEROBICA
L’impianto è progettato per la trasformazione di scarti alimentari allo stato liquido (o comunque pompabile)
nei quali la sostanza organica trovasi praticamente già del tutto idrolizzata. Si è optato per una tecnica di
digestione: continua, monostadio in reattori CSTR, termofila (con riscaldamento esterno), adatta alla
metanizzazione di “bioliquidi” con contenuto organico (COD) medio-basso (a partire da 40 g/lt di COD).
Il dimensionamento del comparto di digestione e stato effettuato adottando un carico volumetrico specifico:
CV = 4,3 Kg COD/m3 x giorno, ricavato da dati sperimentali di “caricabilità” del substrato in condizioni
specifiche analoghe e quindi sulla base di esperienze precedenti.
Considerando i dati di progetto:
– portata volumetrica giornaliera equalizzata da trattare: Q = 600 m3/d,
– concentrazione massima equalizzata di COD nell’alimentazione: COD = 100 g/lt = 100 Kg/m3,
il volume di digestione richiesto ascende a: V = Q x COD/CV = 600 x 100 / 4,3 ≈ 14˙000 m 3, ottenendo un
tempo di permanenza (in digestione) pari a: T = V/Q = 14˙000 / 600 ≈ 23 giorni, ampiamente idoneo a
garantire il completo decorso di tutte le reazioni che compongono il processo di digestione anaerobica di una
matrice organica liquida.
Per un ottimale sfruttamento dell’impianto (con la dovuta flessibilità) e per garantire la massima affidabilità
di gestione, tramite il controllo dell’alimentazione e dei parametri di processo, si è optato per la sudpisione
in tre reattori (digestori termofili) uguali, alimentati in parallelo, aventi ciascuno un volume utile pari a 4˙600
m3. Con un accurato controllo dei parametri di processo (principalmente: temperatura, pH, produzione di
biogas e tenore di metano nel biogas), atto ad assicurare il mantenimento stabile degli equilibri e a
massimizzare le cinetiche delle reazioni, si ottiene una digestione dei carboidrati prossima alla totalità.
Il comparto di digestione e costituito da due segmenti funzionali:
1) il segmento di accumulo ed omogeneizzazione delle matrici da digerire;
Le matrici (liquide) da fermentare vengono conferite tramite autotrenicisterne, aventi una capacita massima
di 30 m3. Dalle cisterne dei vettori di trasporto, parcheggiati in apposita piazzola nei pressi della pesa, i
bioliquidi vengono trasferiti (pompati) direttamente nella vasca di accumulo (V1) tramite tubazioni interrate
fisse in materiale plastico. Si è previsto un volume utile di accumulo pari a 3˙000 m 3, che assicura una
autonomia di alimentazione di almeno 5 giorni.
2) il complesso di digestori anaerobici.
Dalla vasca di accumulo, i bioliquidi omogeneizzati vengono trasferiti (pompati), mediante tubazioni fisse,
ad una batteria di n° 3 digestori (V2-V3-V4) alimentati in parallelo: ciascuno, con volume utile di 4˙600 m 3,
può essere alimentato con una portata di 200 m 3/d di bioliquidi caratterizzati da una concentrazione di COD
finanche di 100 g/lt. All’interno del digestore (monostadio) si realizza l’intero processo di degradazione
biologica con produzione di biogas grazie all’attività di batteri anaerobici termofili in un intervallo di
temperatura mantenuto fra 48° e 56°C.
I tre fermentatori (V2-V3-V4) sono essenzialmente delle vasche cilindriche verticali realizzate in calcestruzzo
armato, internamente protetto da un rivestimento in resina antiacida e antiaderente, dotate tutte di copertura
gasometrica autoportante a doppia membrana in manto poliestere, per la raccolta e il contenimento del
biogas prodotto; la copertura gasometrica di ciascun digestore garantisce una capacita di accumulo pari a
3˙600 m3 di biogas in un campo di pressione mantenuto tra 2 e 4 mbar relativi Ogni digestore e dotato di n°4
miscelatori lenti (mixer) il cui azionamento viene comandato ad opportuni intervalli tramite apposito
algoritmo in modo da ottenere una adeguata miscelazione della biomassa in digestione col minimo
dispendio energetico.
Una prima desolforazione si ottiene, nell’ambito del processo di digestione, tramite conversione chimica
dell’idrogeno solforato in solfuro di Ferro insolubile che si realizza con dosi appropriate di sali di Ferro
immesse direttamente nella biomassa in fermentazione.

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2. PURIFICAZIONE E UPGRADING DEL BIOGAS E CONSEGNA DEL BIOMETANO
Il biogas prodotto nel comparto di digestione anaerobica è composto da metano (50 ÷ 55 %) e anidride
carbonica (45 ÷ 50 %) ed e saturo in vapore acqueo; e presente idrogeno solforato in concentrazioni iniziali
variabili tra 1˙000 e 2˙000 p.p.m. ma, in ragione delle matrici alimentate, non vi si ritrovano silossani nè
composti azotati.
La produzione annua di biogas del comparto di digestione anaerobica a pieno regime ascende a 15˙500˙000
Nm3 da cui si può ricavare un volume pari a circa 8˙600˙000 Sm 3 di biometano avanzato. Tuttavia, per
rispondere ai requisiti richiesti (sia al biometano avanzato che all’anidride carbonica, destinata ad un
uso alimentare), il biogas deve essere sottoposto ad appropriati trattamenti di purificazione e di upgrading.
La purificazione concerne essenzialmente nella desolforazione mentre l’upgrading riguarda la separazione
dei due gas (metano e anidride carbonica), previa (ulteriore) raffinazione “qualitativa”.
All’abbattimento dell’idrogeno solforato concorrono due sistemi:
– la conversione chimica (formazione di solfuro di ferro insolubile) all’interno dei digestori;
– la rimozione dell’idrogeno solforato residuo (veicolato dal biogas) tramite una reazione di ossido-riduzione
catalizzata, attraverso la quale lo ione solfuro (assorbito in acqua a pH controllato) viene ossidato a Zolfo
elementare che può così essere separato allo stato solido:




Il biogas desolforato viene quindi avviato al comparto di upgrading (separazione del metano dall’anidride
carbonica) che sfrutta la moderna tecnica a membrane e che include anche un sistema di pretrattamento atto
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alla rimozione dell’umidità e all’abbattimento delle ultime tracce di idrogeno solforato e di composti organici
volatili. Il pretrattamento del biogas comprende quindi la deumidificazione (mediante la tecnica della
condensazione a secco attraverso più stadi sequenziali di raffreddamento) e l’adsorbimento catalitico su due
letti di carbone attivo in serie.
Il processo di separazione del metano dall’anidride carbonica tramite membrane sfrutta la differenza di
permeabilità di CO2 e CH4 nell’attraversamento di particolari membrane polimeriche; l’anidride carbonica
permea attraverso le membrane (in fascio di fibre tubolari) mentre il metano rimane nel retentato.




Il sistema di separazione a membrana prevede tre stadi sequenziali di processo e rappresenta lo stadio finale
del processo di upgrading del biometano, prima della compressione e della successiva immissione in rete:




Il metano prodotto viene introdotto nella rete SNAM, con destinazione al mercato dei trasporti come
biocarburante avanzato, attraverso apposite sezioni di: – compressione, – regolazione e misura.
3. LIQUEFAZIONE DELL’ANIDRIDE CARBONICA
Con l’impianto alla potenzialità nominale e quindi a pieno regime si prevede la produzione di 13˙000 t/anno
di CO2 liquida (idonea all’impiego alimentare) che viene ritirata da Air Liquide, socio di A.F. Bioenergie.
Per recuperare la CO2 (che permea attraverso le membrane del comparto di upgrading), al livello di purezza
richiesto, si utilizza la tecnica criogenica (di condensazione selettiva dell’anidride carbonica). Il sistema di
liquefazione della CO2 prevede persi stadi sequenziali di processo che nel loro insieme consentono di
eliminare in modo pressochè completo umidità, gas estranei (metano, azoto, ossigeno), odori, e quindi di
ottenere, in buona sostanza, CO2 liquida pura praticamente al 100%. La tecnica criogenica applicata consente
peraltro di affinare anche il recupero del biometano in quanto gli incondensabili (tra cui il biometano)
vengono riciclati alla sezione membrane.
Gli stadi che compongono il segmento di liquefazione della CO2 sono: compressione; preraffreddamento;
essiccamento e filtrazione/adsorbimento su carbone attivo; condensazione/liquefazione e strippaggio degli
incondensabili.


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La CO2 liquefatta viene infine avviata allo stoccaggio che avviene in n°2 serbatoi cilindrici orizzontali della
capacita di 75 m3/cadauno.
4. TRATTAMENTO DEL DIGESTATO
Dai reattori del comparto anaerobico viene estratto un volume di digestato, approssimativamente pari a
quello delle matrici alimentate, costituito da una torbida che viene avviata ad una sezione di flottazione in
cui si ottiene la separazione del fango dalla (preponderante) frazione liquida. Il sistema adottato è quello
della flottazione ad aria disciolta che si basa sulla variazione della solubilità dell’aria in acqua al variare delle
condizioni di pressione. Il digestato estratto dai fermentatori, addizionato opportunamente di un flocculante
(polielettrolita organico), viene pressurizzato introducendo simultaneamente aria fino alla completa
dissoluzione di quest’ultima; si ottiene cosi una sospensione satura d’aria (disciolta) che, scaricata nel
flottatore, depressurizza rilasciando micro-bolle d’aria; queste micro-bolle d’aria aderiscono ai fiocchi di
fango, riducendone la densità e facendoli cosi risalire in superficie, dalla quale vengono facilmente rimossi in
continuo mediante un apposito sistema a racle; i fanghi flottati vengono quindi convogliati (dal raschiatore di
superficie) in apposito comparto tramoggiato. Il flottatore dispone anche di una zona di decantazione per la
sedimentazione di solidi non flottabili che vengono estratti dal fondo e trasferiti nell’apposito comparto
tramoggiato di raccolta del flottato. È stata prevista una coppia di unità di flottazione per ciascun digestore,
per un totale di n° 6 unita installate in apposita area tettoiata. Alla potenzialita nominale del comparto di
digestione (rimozione di 64 t/d di COD), si stima di dover estrarre dal sistema circa 4,5 t/d di sostanza secca,
ossia approssimativamente 75 m3/d di fango contenente in media il 6% di sostanza secca ed avente quindi
una consistenza “pompabile”. Questo volume di fango viene convogliato in una vasca (V0) del volume utile
di 400 m3, sigillata da una cupola gasometrica a membrana (tenuta in atmosfera di biogas) e provvista di
mescolatore; la vasca (V0) ha un volume utile di stoccaggio atto a garantire un tempo di detenzione della
frazione semisolida di digestato in eccesso di oltre 5 giorni.
La frazione liquida in uscita dalla sezione di flottazione veicola un significativo carico di Azoto e di Fosforo,
oltre ad un residuale carico organico (COD), richiedendo pertanto un adeguato trattamento per poter essere
scaricata nel recettore (corso d’acqua superficiale: lo scolo Busa). Il refluo da trattare ha le seguenti
caratteristiche qualitative medie: – pH: 7,0 ÷ 7,5; – COD: 500 mg/l; – BOD5: 300 mg/l; – Azoto totale (TKN):
750 mg/l; - Azoto ammoniacale: 600 mg/l; – Fosforo totale: 130 mg/l.
Poichè alla potenzialità nominale dell’impianto di digestione si prevede dover alienare un volume di refluo
pari a 192˙000 m3/anno, con una estrazione (del digestato) spalmata su 200 giorni/anno, il volume giornaliero
afferente alla sezione di trattamento della frazione liquida (nei giorni in cui viene alimentata) sarà pari a 960
m3/d; quindi la sezione di trattamento in parola è prudenzialmente dimensionata sulla base dei seguenti
parametri di progetto: – portata oraria: 40 m3/h; – carico di COD: 480 kg/d; – carico di BOD5: 288 kg/d; –
carico di Azoto totale: 720 kg/d; – carico di Azoto ammoniacale: 576 kg/d; – carico di Fosforo totale: 125 kg/d.
L’impianto di trattamento della frazione liquida del digestato comprende:
1. Pre-defosfatazione di tipo chimico-fisico: precipitazione controllata di fosfato di Magnesio e Ammonio
esaidrato meglio conosciuto come Struvite, in appositi reattori in condizioni leggermente alcaline (a pH
compreso fra 8,5 e 9,0), ottenute tramite dosaggio controllato di soda caustica, con l’apporto di dosi
controllate di solfato idrato di Magnesio; si ottiene la “cristallizzazione” della Struvite che viene separata
dalla fase liquida mediante decantazione in un successivo sedimentatore.
2. Trattamento biologico aerobico a fanghi attivi, a doppio stadio, comprendente le sezioni di:
– pre-denitrificazione – 1° stadio,
– ossidazione-nitrificazione – 1° stadio,
– pre-denitrificazione – 2° stadio
– ossidazione-nitrificazione – 2° stadio,
– sedimentazione finale,
con implementata anche una sezione di defosfatazione chimica con sali di ferro.
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La frazione fangosa stabilizzata, accumulata nella vasca (V0), viene trasferita al sistema di disidratazione,
installato all’interno del capannone magazzino servizi, mediante una pompa monovite avente una portata di
15 m3/h. Per la disidratazione viene utilizzato un separatore centrifugo nel quale la fase solida viene appunto
separata grazie all’accelerazione centrifuga entro apposito tamburo (decanter) rotante ad elevata velocità.




5. COGENERAZIONE (DI ENERGIA ELETTRICA ED ENERGIA TERMICA)
L’impianto è energivoro per oltre 104 MWh/anno e solo una parte dell’energia elettrica richiesta
(approssimativamente il 20%) viene importata dalla rete. Si prevede una fonte energetica autonoma, ovvero
un generatore elettrico a motore endotermico cogenerativo. La cogenerazione, nota come CHP (Combined
Heat and Power), è la produzione combinata di energia elettrica e di energia termica, soluzione che consente
un notevole risparmio rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia; il motore
cogenerativo ha infatti un rendimento energetico prossimo al 90%. Sia l’energia elettrica che l’energia termica
vengono utilizzate (consumate) per il funzionamento degli impianti di digestione e di upgrading del biogas.
La potenza elettrica nominale del cogeneratore previsto e di circa 1 MW (999 KW di targa), alimentato a gas
metano (importato dalla rete).
Per limitare al minimo le emissioni di NOx è prevista l’adozione di un sistema di abbattimento SCR
(Selective Catalyst Reduction), tramite iniezione di urea nei gas di scarico in presenza di un
catalizzatore (Vanadia Based su supporto metallico a nido d’ape).
6. PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA SUPPLEMENTARE (GENERATORE DI ACQUA CALDA)
Per garantire la disponibilità di energia termica necessaria alla conduzione del progesso, è stata
cautelativamente prevista l’installazione di un generatore d’acqua calda da 0,8 MW. Trattasi di una caldaia a
condensazione, con bruciatore a gas metano di rete, utilizzata per la produzione di acqua calda a 80°C, con
sistema di gestione che adatta automaticamente la modulazione al fabbisogno termico.
7. TORCIA DI EMERGENZA
La torcia di emergenza è necessaria per garantire l’esaurimento del biogas, in condizioni di sicurezza, al
verificarsi di eventi eccezionali che causino il fermo impianto e durante i periodi di fermo impianto per
manutenzione ordinaria e straordinaria. Si tratta idi un sistema di combustione del biogas a camera
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semiaperta con funzioni di sicurezza. È stata scelta una torcia ad alta temperatura (> 1˙000°C) dotata di
bruciatore principale per biogas (con frazione CH4 variabile tra il 20% e il 70%) e di bruciatore pilota,
progettata per garantire un’efficienza di
conversione termica maggiore del 99% con concentrazioni residuali irrilevanti di monossido di Carbonio e
molto contenute di ossidi di Azoto.
8. INVOLUCRI EDILIZI
I fabbricati a servizio dell’impianto sono descritti nella documentazione di progetto:
   - Capannone magazzino e uffici-servizi
   - Capannone “upgrading”
   - Tettoia “flottatori”
   - Locale “stoccaggio-dosaggio reattivi”
9. RETI DI SCARICO. MANUFATTI DI CAPTAZIONE, RACCOLTA E REGIMENTAZIONE DELLE
ACQUE METEORICHE




Con riferimento alla planimetria soprastante si inpiduano due tipologie di scarichi:
• lo scarico (acque “industriali”) della frazione liquida depurata del digestato, effluente dal comparto di
trattamento aerobico, nel quale viene trattata anche la cosiddetta “prima pioggia” scolante dalle aree
impermeabilizzate dell’impianto;
• le acque meteoriche dei pluviali delle coperture degli involucri edilizi e le acque meteoriche di “seconda
pioggia” scolanti dalle aree impermeabilizzate dell’impianto (acque “bianche”).
Entrambe queste tipologie di reflui idrici vengono recapitate in acque superficiali (nello Scolo Busa), le acque
“bianche” previa laminazione in apposito bacino dimensionato in modo da garantire l’invarianza idraulica a
seguito della trasformazione dell’area da agricola ad industriale.
Lo scarico delle acque industriali e intercettato da apposito pozzetto di ispezione a monte del collettore
terminale di recapito nel recettore. Le acque meteoriche dei pluviali delle coperture dei fabbricati, in quanto
incontaminate, vengono scaricate direttamente nella dorsale di sgrondo collegata al bacino di laminazione
con efflusso controllato afferente allo Scolo Busa.
Le acque meteoriche di dilavamento della piazzola di conferimento (idraulicamente compartimentata e
presidiata da n° 2 caditoie di captazione), per la potenziale presenza di spanti e colaticci, vengono
prudenzialmente corrivate in un pozzo di sollevamento e rilanciate alla vasca di accumulo ed
omogeneizzazione (V1), alla stregua delle matrici liquide da digerire, oppure (in opzione) all’impianto di
trattamento della frazione liquida del digestato.


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Al netto dei contributi di cui sopra, le acque meteoriche scolanti dalle aree impermeabilizzate, che hanno una
estensione complessivamente pari a circa 5˙700 m2, afferiscono ad una sezione di raccolta di un adeguato
volume di pioggia e, soltanto per la frazione eccedente (di “seconda pioggia”), vengono convogliate nella
dorsale di sgrondo collegata al bacino di laminazione e quindi al recettore finale (lo Scolo Busa). Si prevede
prudenzialmente la raccolta di un adeguato volume di pioggia: la cosiddetta “prima pioggia” che, secondo
un criterio conservativo, corrisponde ai primi 10 mm di precipitazione.
Le acque meteoriche scolanti dall’area impermeabilizzata, presidiata da una rete di caditoie grigliate,
vengono collettate ad un pozzetto “scolmatore” dal quale si dipartono due tubazioni:
– la tubazione di captazione della “prima pioggia” afferente ad una coppia di vasche di raccolta (VR1 e VR2),
tra loro collegate nella parte bassa;
– la tubazione di sfioro dell’eccedenza di “seconda pioggia”; si avrà lo sfioro della “seconda pioggia”
soltanto a seguito del completo riempimento delle vasche di raccolta della “prima pioggia”; la “seconda
pioggia” viene convogliata ad un pozzetto di ispezione dedicato e infine nella dorsale di esaurimento delle
acque meteoriche recapitate, previa laminazione, nello Scolo Busa.
Poichè il bacino scolante tributario del pozzetto “scolmatore” di cui sopra ha un’estensione
complessivamente pari a circa 5˙700 m2, il volume di “prima pioggia” da raccogliere (e trattare),
corrispondente ai primi 10 mm di precipitazione meteorica, ascende a 57 m 3. La “prima pioggia” decantata,
estratta dalle vasche di raccolta, viene prudenzialmente convogliata (dalla pompa di sollevamento) alla vasca
di predenitrificazione del 1° stadio di trattamento della frazione liquida del digestato.
In assenza di precipitazioni meteoriche le vasche svolgono anche il ruolo di raccolta (di emergenza) di
eventuali spanti (accidentali) di liquidi sulle aree presidiate, ad esempio per rottura della
cisterna di un vettore di trasporto.
10. OPERE/APPRESTAMENTI DI INSERIMENTO E MITIGAZIONE AMBIENTALE - PAESAGGISTICA.
Al fine di ottimizzare l’inserimento paesaggistico dell’impianto, con la Soprintendenza interprovinciale sono
state concordate misure di mitigazione ambientale, quali:
– il “rinforzamento” della barriera arborea sul lato ovest (verso il Canale Bisatto) nell’area di proprietà
(all’interno della recinzione) mediante la realizzazione di una profonda area “boscata”;
– l’adozione di adeguati livelli di finitura e di specifiche colorazioni esterne dei persi manufatti (vasche e
fabbricati).

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Come riportato nella documentazione di progetto, l’installazione di A.F. Bioenergie presenta la peculiarità di
essere “ermetica” in quanto le sezioni impiantistiche in cui può svilupparsi gas sono state previste a
perfetta tenuta e quindi non vi possono essere emissioni incontrollate di biogas, nè convogliate nè fuggitive.
Le uniche emissioni convogliate dell’installazione sono quelle riconducibili a:
• impianto di cogenerazione, alimentato con metano di rete, dotato di sistema SCR per la riduzione degli
Nox (M.T.D./B.A.T.);
• centrale termica dell’installazione costituita da un generatore di acqua calda alimentato con metano di rete;
• torcia di emergenza (ad alta temperatura), prevista e necessaria per garantire l’esaurimento del biogas in
sicurezza al verificarsi di eventi eccezionali che causino il fermo impianto e durante i periodi di fermo
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impianto per manutenzione ordinaria e straordinaria.
Inoltre presso l’impianto non c’è un utilizzo diretto del biogas prodotto dai digestori, come avviene invece in
altre installazioni che trattano matrici organiche analoghe, bensì una sua raffinazione tale da raggiungere
elevati standard qualitativi conformi ai requisiti per l’alimentazione dei veicoli a metano. Il biometano
avanzato prodotto viene interamente immesso nella rete SNAM, mentre il metano necessario al
funzionamento degli impianti termici viene derivato dalla rete.
Poiche vengono trattate matrici organiche biodegradabili, è stato approfondita la tematica della potenziale
dispersione di odori. L’impianto risulta “ermetico”, anche per quanto concerne i conferimenti e gli accumuli
iniziali, per cui si esclude la presenza di sorgenti di odore correlate alla normale conduzione dell’impianto,
dato che eventuali sovrapressioni di gas vengono esaurite in sicurezza attraverso la torcia di emergenza, ad
alta temperatura e quindi in grado di abbattere efficacemente qualsiasi composto odorigeno eventualmente
presente nello stream gassoso. Pertanto le sezioni dell’impianto da prendere in esame ai fini della
valutazione dell’impatto odorigeno esterno non riguardano il segmento propriamente “produttivo”
dell’installazione, bensì quello complementare di trattamento del digestato, ossia in particolare:
- area flottatori (anossica) per la separazione della frazione solida (fangosa) dalla frazione liquida;
- vasche di biotrattamento (aerobico) della frazione liquida (vasche di ossidazione - nitrificazione e
  denitrificazione); l’accumulo della frazione fangosa (di supero) viene invece effettuato in una vasca con
  cupola gasometrica (ermetica) e la frazione disidrata, raccolta in un container, viene regolarmente alienata
  (con continuità) in quanto destinata a stabilimenti di produzione di fertilizzanti, che non richiedono
  destagionalizzazione dei conferimenti, non rendendosi pertanto necessari stoccaggi intermedi / provvisori.
Si sottolinea inoltre che il tempo di permanenza idraulica delle matrici organiche nei digestori (23 giorni) e
da considerarsi cautelativo ai fini della stabilizzazione e quindi della conseguente intrinseca scarsa
propensione di esalare odori da parte del digestato.
La valutazione del potenziale impatto odorigeno viene sviluppata, nella documentazione di progetto,
basandosi essenzialmente su elementi di letteratura per le sezioni di trattamento biologico dei reflui, mentre
per l’area flottatori vengono riferiti gli esiti di un’indagine odorimetrica eseguita all’uopo sul campo presso
un’installazione equivalente, con campionamenti sia appena sopra il pelo libero del flottatore (120 uo/m 3) sia
a distanza comprese tra 15 e 20 metri dalla sorgente (intorno a 12 uo/m 3). La conclusione è che per
l’installazione di A.F. Bioenergie non sono attese emissioni di odore significative, tanto meno rispetto
abitazioni (le più vicine, di tipo sparso, distano oltre 250 m dall’area flottatori di A.F. Bioenergie).
Alla luce di tutto quanto sopra richiamato, fatti salvi gli esiti della trattazione presentata dal Proponente in
merito alle previsioni di non significatività dell’impatto odorigeno, si ritiene che nell’ambito della successiva
procedura di AIA venga formulata una proposta operativa per l’esecuzione di un’indagine olfattometrica da
pianificare ed eseguire sul campo, nelle condizioni di progetto (post operam, a pieno regime), con
riferimento alle potenziali sorgenti rappresentative dell’impianto: area flottatori, vasche di trattamento
biologico dei reflui, cui si possono aggiungere piazzola arrivo bioliquidi, zona disidratazione/stoccaggio
fanghi, zona odorizzazione biometano ed eventuali altre inpiduate dal Proponente.
In merito all’odorizzazione del biometano: la fase è citata nella documentazione di progetto, nella
descrizione della cabina Re.Mi., ma in sede di sopralluogo è stato dichiarato che non sarà realizzata, è
opportuno un chiarimento in merito, anche in relazione ai potenziali effetti olfattivi e a possibili fenomeni di
segnalazioni d’allarme nel circondario durante ricariche e manutenzioni; qualora venissero utilizzate
sostanze odorizzanti (ad es. THT Tetraidrotiofene), appartenenti all'elenco dei gas tossici, dovrà essere
applicata la relativa normativa di settore (Regio Decreto n.147/1927 e s.m.i.).




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                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritengono tuttavia necessarie alcune prescrizioni utili per una corretta gestione del presente aspetto
ambientale, da esaminare nel successivo procedimento di AIA.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Il sito non è attraversato dal alcun corso d’acqua; i principali corsi d’acqua della zona sono il Canale Bisatto,
che scorre (arginato) immediatamente a ovest del sito, e lo scolo Busa (a est) che viene destinato a raccogliere
(come già originariamente) i deflussi idrici del sito. La rete idrografica minore locale e limitata ad alcuni
fossati di scolo di carattere secondario, di drenaggio delle acque meteoriche, che si raccordano allo scolo
Busa.
La gestione delle acque nell’ambito dell’impianto, sia a livello di reflui di processo sia a livello di acque
meteoriche, è illustrata nel quadro di riferimento progettuale a cui si rimanda.
Per quanto rappresentato, il progetto di A.F. Bioenergie non presenta elementi di criticità e di incompatibilità
con il contesto al contorno per quanto riguarda l’ambiente idrico, tuttavia, in considerazione della sensibilità
ambientale rappresentata dallo scolo Busa, dei carichi organici gestiti dal depuratore e dal rapporto di
diluizione (stimato in 1/10) dello scarico nel predetto scolo, si ritiene di integrare, all’interno dell’AIA, una
proposta di un sistema di monitoraggio dei reflui del depuratore,

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, ritenendo tuttavia opportuna l’adozione di un sistema di monitoraggio a tutela dello scolo Busa.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Le caratteristiche del sito e del progetto sono illustrate nel quadro di riferimento progettuale a cui si rimanda.
Per quanto rappresentato, non si rilevano elementi di criticità e di incompatibilità con il contesto al contorno
per quanto riguarda suolo e sottosuolo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Il sito di A.F. Bioenergie si colloca in un’area di espansione della zona produttiva di Ponte di Barbarano, allo
stato però ancora inserita in Classe III^ dal Piano di Zonizzazione Acustica, risalente al 2004, quando il sito in
esame rientrava in zona agricola; a seguito dell’approvazione del PUA “Fornasette” e quindi dell’espansione
della zona industriale di Ponte di Barbarano, il Piano di Zonizzazione Acustica Comunale dovrà essere
necessariamente aggiornato riclassificando l’intera area fino al nuovo limite urbanistico che coincide con il
perimetro di confine del sito di A.F. Bioenergie; non potendo determinare a priori quale sarà la futura classe
di riferimento (il resto delle zona produttiva è classificata oggi in classe VI^), la “Valutazione previsionale
dell’impatto acustico” ha ritenuto di riferirsi al Piano in vigore, già preso in esame nell’ambito dei
procedimenti tramite i quali è stata legittimata la realizzazione dell’impianto di A.F. Bioenergie.
L’attività dell’installazione di A.F. Bioenergie è a ciclo continuo mentre i conferimenti sono limitati al periodo
diurno e l’emissione acustica riferibile all’attività risulta essere legata sia alla rumorosità di alcune
apparecchiature (sorgenti interne ed esterne) che al passaggio dei mezzi afferenti per conferimenti e
operazioni di carico/scarico; si evidenzia, peraltro, che le principali sorgenti acustiche (come gli impianti di
upgrading e il cogeneratore) sono adeguatamente compartimentate entro strutture con buon grado di
isolamento acustico.
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Le conclusioni della specifica “Valutazione previsionale dell’impatto acustico” (Elaborato B2) evidenziano il
rispetto dei limiti assoluti e differenziali ai ricettori.
Si ritiene che data l’elevata incertezza dei dati di input delle sorgenti, che non vengono documentati, e
considerato che i calcoli vengono effettuati unicamente come valori globali pesati A, a seguito dell’avvio
impianto dovrà essere effettuata un’accurata indagine basata su misure fonometriche per verificare il rispetto
dei limiti in entrambi i periodi di riferimento e in prossimità di tutti i ricettori critici, tenendo conto di
eventuali componenti tonali e impulsive.

                         VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene tuttavia necessario un monitoraggio post-operam al fine di verificare le valutazioni
previsionali.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Le caratteristiche del sito e del progetto non presentano elementi di criticità e di incompatibilità con il
contesto al contorno per quanto riguarda i potenziali impatti da agenti fisici.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il Comune di Barbarano Mossano è connotato da un paesaggio prevalentemente agricolo, dominato da
tipologie come i seminativi e, in misura minore, formazioni di maggiore valenza ecologica ripariali associate
ai corsi d’acqua, formazioni erbacee e formazioni lineari interpoderali; il paesaggio appare più articolato in

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collina, dove comunque è rilevante l’intervento dell’uomo che ha terrazzato i versanti e ricavato
appezzamenti coltivabili.
La copertura boschiva è progressivamente dominante verso la sommità dei colli, fino a pentare prevalente
alle quote più elevate, oltre che lungo i ripidi versanti delle valli più interne.
Il lotto in cui trovasi l’impianto si colloca nel margine più meridionale della zona produttiva di Ponte di
Barbarano, nella fascia di pianura esistente fra i rilievi Euganei e Berici; questa pianura è solcata dal Canale
Bisatto che scorre poco ad ovest del sito di intervento e che rappresenta anche l’oggetto di un vincolo
paesaggistico di cui alla lett. c), comma 1 dell’art. 142 del D.Lgs. N. 42/2004; per questo motivo, nell’ambito
della procedura abilitativa semplificata (PAS) a suo tempo attivata, è stata richiesta ed ottenuta
l’autorizzazione paesaggistica sulla base di conforme parere della Soprintendenza interprovinciale.
Sotto il profilo paesaggistico, il sito dell’impianto si trova al limite di un ambito periurbano, in un contesto
agricolo industrializzato della bassa pianura, confinata da rilievi collinari e caratterizzata principalmente
dalla successione vegetativa delle coltivazioni in atto, inframmezzata da corti rurali, strade e canalizzazioni
indispensabili per il mantenimento della sicurezza idraulica del territorio stesso. A est si trova un piccolo
rilievo collinare, denominato Monte del Cogolo, sede di una “storica” pista di motocross.
Nella zona di intervento non si riconoscono caratteri e/o elementi peculiari e distintivi, naturali e antropici,
storici, culturali e simbolici, degni di particolare rispetto e di tutela paesaggistica.
A circa un chilometro a nord-est del sito di A.F. Bioenergie si rileva la presenza della Villa Testa Sinigaglia e
dell’Oratorio dei Santi Cristoforo e Antonio da Padova. Tra l’installazione di A.F. Bioenergie e la Villa vi è
una netta soluzione di continuità visiva costituita dalla zona industriale, come evidenziato nella
documentazione fotografica ricompresa nella Relazione paesaggistica riprodotta in allegato B1.4.
Nell’immediato intorno si ritrova, a nord, la zona produttiva di cui il lotto dell’impianto, a meridione, è parte
integrante; a ovest scorre il Canale Bisatto ai cui lati si trovano Via Fornasette e la S.P. 247 Riviera Berica; a
sud e a est vi sono campi coltivati a seminativi, mentre ancora più a est si ritrova il Monte del Cogolo
L’area di intervento è, come già detto, interessata dal vincolo paesaggistico “corsi d’acqua” (D.Lgs. N.
42/2004) relativamente alla fascia orientale a fianco del Canale Bisatto, ancorchè l’impianto di recupero rifiuti
(identificato nel comparto di trattamento anaerobico) risulti ben all’esterno del limite del vincolo stesso
Al fine di ottimizzare l’inserimento paesaggistico dell’impianto, con la Soprintendenza interprovinciale sono
state concordate ulteriori misure di mitigazione ambientale, quali:
– il “rinforzo” della barriera arborea sul lato ovest (verso il Canale Bisatto) nell’area di proprietà (all’interno
della recinzione) mediante la realizzazione di una profonda area “boscata”;
– l’adozione di adeguati livelli di finitura e di specifiche colorazioni esterne dei persi manufatti (vasche e
fabbricati).
La sistemazione esterna del sito con le “opere a verde” sopra richiamate è argomento dell’Elaborato grafico
A2.10, mentre nell’Elaborato grafico A2.11 sono riportati alcuni particolari significativi delle quinte arboree
previste dal PUA “Fornasette”. Queste quinte arboree andranno peraltro a mitigare, non solo la percezione
visiva dell’impianto proposto, ma anche i capannoni della zona produttiva, con particolare riferimento alla
fascia sud-orientale; il computo metrico estimativo delle opere a verde previste è riportato in allegato B1.5.
Conformemente alle raccomandazioni della Soprintendenza, l’aspetto estetico delle vasche e degli edifici è
stato particolarmente curato ricorrendo ad appropriati livelli di finitura e alle colorazioni richieste, come
indicato nelle tavole progettuali argomento degli Elaborati grafici A2.4.1 – A2.5 – A2.7.
Per quanto sopra rappresentato, il proponente ritiene siano state adottate/previste tutte le misure necessarie a
ridurre al minimo l’impatto paesaggistico delle opere edili dell’installazione di A.F. Bioenergie nei confronti
dell’ambiente circostante.
Alla luce di tutto quanto sopra richiamato, fatti salvi gli esiti della trattazione presentata dal Proponente in
merito alle mitigazioni paesaggistiche, soprattutto incrociando gli elaborati planimetrici con il computo
metrico estimativo (All. B1.5), si ritiene che nell’ambito della successiva procedura di AIA venga formulata
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una proposta progettuale di inserimento paesaggistico-ambientale ulteriormente approfondito e strutturato,
prevedendo:
  1. l'impiego di un molto maggior numero di alberi ed arbusti (sia quantitativamente, numero di piante;
     che qualitativamente, ovvero come numero di specie) e di idonee dimensioni;
  2. la presentazione di elaborati progettuali che definiscano le posizioni, i sesti di impianto e le tipologie
     delle specie vegetali utilizzate;
  3. la previsione quali-quantitativa delle opere di manutenzione/gestione della sistemazione a verde.
Quanto sopra, anche considerando che le risorse indicate all’interno dell’importo dei lavori (dei quali il 90%
dato dalla “semina cotica erbosa” ed “impianto irrigazione”) non appare sufficiente a garantire un intervento
che assicuri la prospettata mitigazione paesaggistica ed ambientale per un’area di circa 1 ettaro.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritengono tuttavia necessarie alcune prescrizioni utili per una corretta gestione del presente aspetto
ambientale, da esaminare nel successivo procedimento di AIA.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’impianto di A.F. Bioenergie si colloca all’interno della Z.A.I. di Ponte di Barbarano, che si sviluppa sul lato
meridionale della S.P. 8 (Via Rampezzana), che rappresenta la strada di accesso alla Z.A.I. medesima,
raccordata direttamente al casello autostradale di Albettone-Barbarano della A31, distante circa 3 km a est.
I conferimenti all’impianto avvengono attraverso la S.P. 8 (Via Rampezzana) con vettori provenienti in larga
misura dall’impianto di Tobaldo s.r.l. in Bastia di Rovolon, circa 5 km a est della Z.A.I. di Ponte di
Barbarano, ovvero dal casello autostradale della A31; in misura residuale può essere impegnata anche la S.P.
247 “Viale Riviera Berica” per gli eventuali fornitori di bioliquidi dislocati in prossimità della stessa. In ogni
caso il transito sulla S.P. 8 è obbligato per tutti i vettori afferenti all’installazione, poiché l’accesso alla Z.A.I.
di Ponte di Barbarano è possibile esclusivamente da Via Rampezzana.
L’ingresso all’impianto avviene direttamente da un accesso carraio prospiciente Via del Lavoro, strada di
servizio a “U” della Z.A.I. con entrambe le estremità raccordate a Via Rampezzana.
I dati reperiti in bibliografia (scheda SIRSE), indubbiamente datati, evidenziano per la S.P. 8 come, tra il 2001
e il 2008, il traffico medio diurno sia aumentato progressivamente di circa il 12%, fino a raggiungere un
valore di quasi 6˙000 passaggi/giorno, con un’incidenza media del traffico commerciale pesante pari al 11%
circa. Per quanto riguarda la sezione di misura della S.P. 125, invece, più descrittiva del traffico afferente la
parte centro-occidentale della Bassa Pianura Vicentina verso Alonte e Lonigo, si riscontrano valori di traffico
medio diurno leggermente più elevati, attorno ai 9˙000 - 10˙000 passaggi/giorno, con un’incidenza media del
traffico commerciale pesante compresa tra il 12 e il 13%I risultati di una modellazione del flusso veicolare
equivalente e dei livelli di saturazione della rete viaria vicentina al 2006 (Allegato F - “Mobilità” del P.T.C.P.
della Provincia di Vicenza) riporta che i volumi di traffico nella Bassa Pianura Vicentina risultino compatibili
con l’infrastruttura stradale locale, con un livello di saturazione inferiore al 40% su tutte le strade afferenti al
sito di A.F. Bioenergie; sempre nel medesimo Allegato F è stata pure eseguita un’analisi delle variazioni dei
flussi veicolari futuri, per un possibile scenario al 2020, applicando dei coefficienti di incremento alle matrici
di traffico calibrate al 2006, tenendo conto dei tassi di crescita stimati nel piano generale dei trasporti del 2000
ed, inoltre, secondo le previsioni della modellizzazione, il completamento della Valdastico sud avrebbe
comportato un alleggerimento del traffico a lunga percorrenza insistente sulla S.P. 247 “Riviera Berica”, con
una diminuzione del carico veicolare pari a circa il 30%.
Pur non disponendo di dati di monitoraggio più recenti, assumendo le suddette percentuali di crescita, è
possibile attualizzare (al 2020) il volume di traffico feriale diurno insistente sulle strade indagate. I flussi di
traffico attualizzati, calcolati a partire dai dati SIRSE “estrapolati” al 2008 e riportati in tabella 1, sono

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rappresentativi di uno scenario conservativo rispetto alle reali condizioni della viabilità analizzata, in quanto
basati su stime di crescita del traffico ante-crisi economica, tendenti quindi a sopravvalutare il contributo del
traffico veicolare pesante, maggiormente condizionato dall’andamento del mercato rispetto al traffico
veicolare leggero.




I dati attualizzati esposti nella tabella 1 risultano comunque molto approssimativi, poiché basati su
previsioni di crescita stimate ben 14 anni fa, pertanto, anche in conformità alle linee guida settoriali del
Comitato V.I.A. della Provincia di Vicenza, si è provveduto ad incaricare uno Studio specializzato (lo Studio
associato Logit Engineering di Castelfranco Veneto) per l’esecuzione dei rilevamenti del traffico locale e si è
scelto di valutare i volumi di traffico insistenti su Via Rampezzana, in una sezione di misura della suddetta
strada prossima all’accesso alla Z.A.I. di Ponte di Barbarano, interessata dalla totalità dei mezzi afferenti
l’installazione di A.F. Bioenergie. La rilevazione è stata condotta per tre giorni feriali consecutivi del mese di
gennaio scorso (26-27-28 gennaio 2021).
La relazione tecnica conclusiva della campagna di misura evidenzia un flusso di traffico medio pari a 5˙047
passaggi totali / giorno, quindi un valore prossimo ai volumi di traffico stimati nell’ambito del progetto
SIRSE per la S.P. 8 ed analizzando i dati effettivi delle misurazioni giornaliere si denotano valori abbastanza
stazionari dei volumi traffico, a riprova del fatto che trattasi di traffico veicolare prevalentemente
riconducibile alle attività lavorative; è stato anche valutato il L.O.S. della strada indagata che è risultato pari
a B, indicando una situazione di deflusso ottimale pure in corrispondenza delle punte biorarie (generalmente
più trafficate).
Si ritiene, in conclusione, che sulla viabilità locale della Bassa Pianura Vicentina, ed in particolare sui tratti
stradali afferenti all’installazione di A.F.Bioenergie, non sussistono particolari criticità; il traffico indotto
dall’attività di A.F. Bioenergie, stimabile in circa una cinquantina di passaggi di veicoli pesanti/giorno e nella
sola fascia feriale diurna dipendono esclusivamente dall’alimentazione dell’impianto con bioliquidi e ciò non
si ritiene comporti alcun impatto significativo sui volumi di traffico locali.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


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CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Inserendosi in un ambito fortemente già connotato dalla zona industriale, l’impianto in discussione non
determina significativi effetti dal punto di vista paesaggistico, seppure debba essere considerato l’aspetto
della visualità, in particolare, dai lati sud, est ed ovest. Per la mitigazione dell’impatto visivo la Variante al
PUA “Fornasette” ha previsto la messa a dimora di quinte vegetative realizzate con specie autoctone al
perimetro della zona produttiva di espansione e quindi, in buona sostanza, immediatamente all’esterno della
recinzione dell’area di impianto.
Al fine di ottimizzare l’inserimento paesaggistico dell’impianto, con la Soprintendenza interprovinciale sono
state concordate ulteriori misure di mitigazione ambientale, quali:
– il “rinforzamento” della barriera arborea sul lato ovest (verso il Canale Bisatto) nell’area di proprietà
(all’interno della recinzione) mediante la realizzazione di una profonda area “boscata”;
– l’adozione di adeguati livelli di finitura e di specifiche colorazioni esterne dei persi manufatti (vasche e
fabbricati).
La sistemazione esterna del sito con le “opere a verde” sopra richiamate è argomento dell’Elaborato grafico
A2.10, mentre nell’Elaborato grafico A2.11 sono riportati alcuni particolari significativi delle quinte arboree
previste dal PUA “Fornasette”. Queste quinte arboree andranno peraltro a mitigare, non solo la percezione
visiva dell’impianto proposto, ma anche i capannoni della zona produttiva, con particolare riferimento alla
fascia sud-orientale.
Alla luce di tutto quanto sopra richiamato, fatti salvi gli esiti della trattazione presentata dal Proponente in
merito alle previsioni di cui al presente aspetto ambientale, di cui si conpidono i concetti di base che
supportano il progetto di sistemazione a verde (mascheramento più cospicuo sui lati Sud-Ovest), si ritiene
che nell’ambito della procedura di AIA venga formulata una proposta migliorativa che implementi i
seguenti elementi:
   1. il bacino di laminazione (come da richiesta anche dell’Azienda ULSS n. 8 Berica) va ri-progettato in
     modo integrato, prevedendo la posa di vegetazione arboreo-arbustiva in forma libera;
   2. va utilizzato un molto maggior numero di alberi ed arbusti (sia quantitativamente, numero di
     piante; che qualitativamente, ovvero come numero di specie) e di corrette dimensioni;
   3. vanno presentati elaborati progettuali che definiscano le posizioni, i sesti di impianto e le tipologie
     delle specie vegetali utilizzate;
   4. la previsione quali-quantitativa delle opere di manutenzione/gestione della sistemazione a verde
     per un periodo di almeno 3 anni.

                           VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritengono tuttavia necessarie alcune prescrizioni utili per una migliore gestione del presente aspetto
ambientale, da esaminare nel successivo procedimento di AIA.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Il Comune di Barbarano Mossano è caratterizzato da una notevole persificazione naturalistica, ambientale
e paesaggistica, in quanto una parte dei territori rientra nel comprensorio collinare dei Colli Berici mentre la
parte restante appartiene alla Bassa Pianura Vicentina. Il territorio di Barbarano Mossano si pide
sostanzialmente in tre tipologie di ambienti persi:
• la bassa pianura, a vocazione prettamente produttiva con la presenza di nuclei abitativi principali dislocati
lungo la Riviera Berica o alle pendici dei Berici;
• i versanti collinari, con scarsissima urbanizzazione e con una prevalenza vegetativa naturale arbustiva e
arborea, in ragione della forte pendenza;


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• la sommità collinare, con un mosaico di ambienti agrari inseriti in una matrice boschiva, tipica
dell’altopiano carsico berico.
Il settore di maggior interesse ambientale e paesaggistico è prevalentemente quello collinare, dove
l’urbanizzazione è ridotta, l’agricoltura è di tipo estensivo e il livello di naturalità è più elevato.
Il sito di A.F. Bioenergie si colloca nella Z.A.I. di Ponte di Barbarano in corrispondenza del settore
meridionale del territorio comunale, nell’ambito della Bassa Pianura Vicentina. In sito non si riscontra la
presenza di biotipi pregiati o di particolare interesse naturalistico e non sono nemmeno presenti specie
protette da leggi nazionali, regionali e/o da convenzioni internazionali, com’è del tutto logico attendersi in
ragione delle caratteristiche dell’area stessa, connotata dalla funzione produttiva.
Il Piano d’Area dei Monti Berici (PAMOB) inpidua, in corrispondenza delle fasce limitrofe del Canale
Bisatto, un aerale di interesse faunistico del Martin Pescatore, che ricomprende anche l’abitato e la Z.A.I. di
Ponte di Barbarano.
Questo aerale risulta “calcolato” sulla base del tracciato del Canale Bisatto, in quanto corridoio ecologico
secondario per la costante presenza di acqua e di vegetazione ripariale ed interpoderale che l’accompagnano,
ma risulta evidente come le zone più urbanizzate/antropizzate non possano oggettivamente essere
interessate dalla presenza, se non sporadica e occasionale, di specie faunistiche di alcun tipo.
• le aree più importanti dal punto di vista ecologico sono situate nel settore collinare a nord-ovest del
territorio comunale, mentre il sito di A.F. Bioenergie si colloca a sud, a distanza di persi chilometri;
• pur volendo considerare l’importanza (relativa) del Canale Bisatto quale corridoio ecologico secondario
locale, esso non risulta interessato dagli scarichi idrici prodotti dall’attività di A.F. Bioenergie, che vengono
recapitati nello Scolo Busa a est che a sua volta confluisce nella roggia Albettone 400 m più a sud; in ogni
caso i corsi d’acqua in parola interessano il tratto vallivo del territorio;
• le emissioni acustiche dell’attività, compatibili con il contesto locale e con i recettori abitativi più prossimi
(dislocati a fianco del Canale Bisatto) pure in periodo notturno, non possono comportare alcun disturbo
antropico significativo nei confronti degli habitat presenti nell’intorno della Z.A.I. di Ponte di Barbarano;
pertanto si esclude che la rumorosità prodotta dalla installazione in esame possa comportare un’incidenza
significativa, ovvero disturbo antropico, nei confronti dell’eventuale fauna locale, anche per la presenza in
loco delle altre attività produttive della Z.A.I. e del traffico veicolare intenso circolante sul Viale della Riviera
Berica;
• le emissioni aeriformi dell’attività sono tali da non comportare alcuna significativa incidenza della qualità
dell’aria locale, soprattutto in ragione della localizzazione dell’impianto all’interno di un’area industriale
consolidata;
• nell’installazione di A.F. Bioenergie non sono presenti depositi “esposti” di materie prime e rifiuti, ragion
per cui viene meno qualsiasi interazione con essi da parte dell’avifauna locale.
Per quanto sopra riportato, il proponente ritiene che l’attività di A.F. Bioenergie non possa comportare alcun
alcun significativo effetto nei confronti delle componenti “vegetazione - flora e fauna”, rispetto alle quali si
valuta quindi un impatto trascurabile.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEGLI HABITAT E SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
I siti della rete Natura 2000 più prossimi sono il SIC IT3220037 “Colli Berici” e il SIC/ZPS IT3260017 “Colli
Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco” che si collocano rispettivamente circa 4,5 km a nord-ovest e 5,2 km a
sud-est rispetto al sito di A.F. Bioenergie.


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In considerazione della distanza e della posizione dei siti della rete Natura 2000, il proponente ritiene che
l’attività di A.F. Bioenergie non possa comportare alcun effetto significativo sui siti medesimi, come peraltro
risulta dalla “Attestazione della non necessità di effettuare la V.Inc.A.”, argomento dell’Elaborato B5.




                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Le caratteristiche del sito e del progetto non presentano elementi di criticità e di incompatibilità con il
contesto al contorno per quanto riguarda i potenziali impatti sulla salute e sicurezza delle persone, fatta salva
l’esigenza di una corretta gestione tecnica, operativa e autorizzativa (c/o Comando VVF) dei rischi di
incendio ed esplosione correlati con la formazione, la detenzione ed il trasporto di gas infiammabili
(biometano) nell’ambito dei processi e degli impianti.
Il competente Servizio dell’Ulss n.8 espresso le sue valutazioni con parere prot. 4402/2020 del 16.1.2020,
classificando l'attivita' della Ditta come "industria insalubre di prima classe". Si precisa inoltre che il Servizio
veterinario si e' espresso specificando che la Ditta per poter utilizzare sottoprodotti di origine animale per la
produzione di biometano deve presentare la domanda di autorizzazione per l'ottenimento del numero di
riconoscimento ai sensi del Reg.CE 1069/2009.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


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               VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO

                           CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati a quanto previsto dalla presente procedura ed alle finalità che il
proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto e quanto presentato dal Comune di
Barbarano Mossano trova riscontro nelle prescrizioni sotto riportate.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune prescrizioni al fine di consentire specifici approfondimenti di
dettaglio nella successiva procedura di AIA, per un monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali
proposti ed una maggiore efficacia delle proposte mitigative.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

   Alla luce di quanto analizzato si ritiene l’intervento compatibile pertanto, si propone al Comitato
                             PARERE
           di non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per la modifica dell’attività,
in particolare per quanto riguarda l’Autorizzazione Integrata Ambientale.
2) La documentazione finalizzata al rilascio dell’AIA dovrà essere integrata come segue.
a) una proposta operativa per l’esecuzione di un’indagine olfattometrica da pianificare ed eseguire sul campo, nelle
condizioni di progetto e post operam (a pieno regime), con riferimento alle potenziali sorgenti rappresentative
dell’impianto: area flottatori, vasche di trattamento biologico dei reflui, cui si possono aggiungere piazzola arrivo
bioliquidi, zona disidratazione/stoccaggio fanghi, zona odorizzazione biometano ed eventuali altre inpiduate dal
Proponente; in tale contesto andrà chiarito l’aspetto dell’odorizzazione, o meno, del biometano (la fase è citata nella
documentazione di progetto, nella descrizione della cabina Re.Mi., ma in sede di sopralluogo è stato dichiarato che non
sarà realizzata), in relazione ai potenziali effetti olfattivi e a possibili fenomeni di segnalazioni d’allarme nel circondario
durante ricariche e manutenzioni.
b) Qualora venissero utilizzate sostanze odorizzanti (ad es. THT Tetraidrotiofene), appartenenti all'elenco dei gas
tossici, dovrà essere applicata la relativa normativa di settore (Regio Decreto n.147/1927 e s.m.i.).
3) Integrare la proposta progettuale di inserimento paesaggistico-ambientale ulteriormente approfondito e strutturato,
prevedendo:
a) ricalibrazione integrata del progetto il bacino di laminazione, prevedendo la posa di vegetazione arboreo-arbustiva in
forma libera;
b) l'impiego di un molto maggior numero di alberi ed arbusti (sia quantitativamente, numero di piante; che
qualitativamente, ovvero come numero di specie) e di idonee dimensioni;


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c) la presentazione di elaborati progettuali che definiscano le posizioni, i sesti di impianto e le tipologie delle specie
vegetali utilizzate;
d) la previsione quali-quantitativa delle opere di manutenzione/gestione della sistemazione a verde per un periodo di
almeno 3 anni.
4) In sede di collaudo si dovrà procedere con la verifica di compatibilità acustica mediante indagine di verifica del
rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata presso tutti i
ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di
misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo
preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico.
5) La documentazione presentata per l’AIA dovrà essere integrata con:
- la proposta di un sistema di monitoraggio dei reflui del depuratore in conseguenza della sensibilità ambientale
rappresentata dallo scolo Busa;
- una specifica valutazione relativa all’osservazione pervenuta dal Comune di Barbarano Mossano: “che i fanghi
provenienti dal depuratore vengano caricati per il successivo trasporto e smaltimento su appositi mezzi completamente
chiusi in modo da evitare la diffusione di odori molesti.”



Vicenza, 15 aprile 2021



 F.to Il Segretario                                  F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                               Andrea Baldisseri




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