determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 176 DEL 02/03/2018
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
DITTA: ZANCHELINI SRL
PROGETTO: AUMENTO DEL QUANTITATIVO TRATTATO E RINNOVO
AUTORIZZAZIONE IMPIANTO DI MESSA IN RISERVA, SELEZIONE E RECUPERO
RIFIUTI SPECIALI, NON PERICOLOSI, OPERAZIONI R4,R12,R13 – RIF. AUT.
ORDINARIA 116/SUOLORIFIUTI/2013 DEL 31-07-2013
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ARZIGNANO
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata 7 novembre 2017, prot. n. 75909, da parte della ditta Zanchelini
srl con sede legale e operativa in comune di Arzignano, via Prima Strada n.21/23 , relativa al
progetto di un “ Aumento del quantitativo trattato e rinnovo autorizzazione impianto di messa in
riserva,selezione e recupero rifiuti speciali, non pericolosi, operazioni R4, R12, R13 - Rif. Aut.
Ordinaria 116/suoloRifiuti/2013 del 31-07-2013” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della
procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006;
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 23-11-2017 , contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza;
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
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possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo;
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno28-02-2018, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
07/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
dell'intervento;
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019;
Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano Esecutivo di
Gestione 2017/19;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta Zanchelini srl con sede legale e operativa in comune di
Arzignano, via Prima Strada n.21/23 , relativa al progetto di un “ Aumento del quantitativo
trattato e rinnovo autorizzazione impianto di messa in riserva,selezione e recupero rifiuti
speciali, non pericolosi, operazioni R4, R12, R13 - Rif. Aut. Ordinaria 116/suoloRifiuti/2013
del 31-07-2013” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al
D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere07/2018
allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line;
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
copia informatica per consultazione
6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Arzignano, ad
ARPAV, all’ULSS n.8, ad Acque del Chiampo spa ;
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 02/03/2018
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 05/03/2018.
Vicenza, 05/03/2018
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(POLO PAOLA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
ZANCHELINI S.R.L.
PARERE N. 07/2018
Oggetto: Aumento del quantitativo trattato e rinnovo autorizzazione impianto di messa in riserva, sele-
zione e recupero rifiuti speciali, non pericolosi, operazioni R4, R12, R13 - Rif. Aut. Ordinaria 116/suolo
Rifiuti/2013 del 31-07-2013.
PROPONENTE: Zanchelini srl
SEDE LEGALE: Via Prima Strada n.21/23 - Arzignano
SEDE INTERVENTO: Via Prima Strada n. 21/23 - Arzignano
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di stoccaggio e recupero rifiuti metallici speciali non pericolosi.
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggetttabilità.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 07 novembre 2017
DATA PUBBLICAZIONE: 23 novembre 2017
DATA INTEGRAZIONI: 15 febbraio 2018
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Rapporto ambientale preliminare
- - All. 1a - Layout impianto aggiornato
- - All. 1aa - Allegato alla tavola 1° layout
- - All. 2 - Relazione tecnica di impatto acustico
- - All. 3 - Pianta scarichi
- - All. 3a - Autorizzazioni
- - All. 4 - Rel. tecn. proc. di V.Inc.A. - Dichiar. non nec. V.Inc.A.
- - All. 5 - Cesoia a coccodrillo
- - All. b - Tabella attivita' di recupero.
PREMESSE ED UBICAZIONE
L’attività oggetto di studio è localizzata nel territorio comunale di Arzignano, via Prima Strada n. 21/23,
all’interno di un ambito oggi destinato a zona industriale classificata come zona D1.2 artigianale di comple-
tamento
La ditta Zanchelini srl è autorizzata all’esercizio di un impianto per la messa in riserva ed il recupero di ri -
fiuti speciali, non pericolosi, costituiti da metalli ferrosi e non ferrosi.
Ora la ditta intende richiedere il rinnovo dell’autorizzazione in essere in procedura ordinaria con aumento
della capacità di trattamento, considerando che attualmente la stessa è autorizzata alle operazioni R4, R12 e
R13, per una capacità di trattamento di 5.000 t/anno, pari a circa 22 ton/giorno.
Nell’ambito della procedura, la ditta intende proporre l’aggiornamento del layout produttivo anche con un
aumento della capacità massima di trattamento di rifiuti e con l’occasione proporre migliorie e quindi fattori
di ulteriore mitigazione dell’impatto, in particolare:
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- incrementare la capacità massima di rifiuti accettabili dall’impianto da 22 t/giorno a 60 t/giorno per com-
plessive 16.000 t/anno;
- incrementare la giacenza presso l’impianto per un quantitativo totale pari a 400 t;
- Incrementare la quantità lavorata presso l’impianto per un quantitativo totale pari a 16.000 t/anno;
- aggiornare le attività di recupero rispetto a quanto autorizzato;
- realizzare una barriera verde sul confine ovest dell’impianto, verso l’argine del torrente Chiampo, tramite
impianto di vegetazione autoctona per la mitigazione ambientale, in particolare rispetto alla visuale dalla pi -
sta ciclabile arginale.
Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Arzignano;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Arzignano;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico;
• Rete Natura 2000.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto.
Si ritiene comunque utile approfondire i seguenti aspetti:
- PTCP Vicenza - Carta dei Vincoli e Della Pianificazione Territoriale TAV 1.1.B, non è stata inpiduata la
presenza del vincolo paesaggistico (vedi PAT);
- Piano di Assetto del Territorio P.A.T. - Carta delle Fragilità, non è stato segnalato il fatto che l’area è
interessata dalla Zona di tutela di 100 m ai sensi dell’art. 41 della L.R. 11/2004 e occorrerebbe stabilire se
l’“Area idonea a condizione” inpiduata in adiacenza al corso d’acqua interessa l’attività in questione;
- Piano degli Interventi, il PI inpidua l’area scoperta a ridosso del corso d’acqua come “fascia di rispetto
fluviale” (004), occorre verificare la compatibilità degli interventi previsti nella zona succitata con il vincolo
in questione. Da verificare il rispetto dei parametri edilizi indicati per le zone D.1.2 1;
- Piano di Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, lo stralcio della tavola allegata non riguarda il territorio del
comune di Arzignano;
- Piano Regionale di Tutela delle Acque, risulta da verificare la necessità di adeguamento o meno.
In sede di sopralluogo, in adiacenza al confine sud di proprietà, è stata verificata la presenza di due
costruzioni metalliche adibite a deposito per le attrezzature necessarie alle lavorazioni. Le due costruzioni
sono state poste in evidenza, con i nn 19 e 20, nell’elaborato grafico all. 1-a. dello SPA. che non chiarisce la
loro conformità urbanistica.
Il progetto prevede l’allocazione di cassoni scarrabili per il contenimento dei materiali trattati, sul confine
ovest di proprietà, in vicinanza della recinzione posta allo spiccato dell’argine fluviale.
Il progetto prevede la messa a dimora di una alberatura sull’argine fluviale, esterna al confine di proprietà
avente lo scopo di mitigare l’impatto ambientale della struttura produttiva.
Lo studio non chiarisce la conformità di: cassoni scarrabili, recinzioni, alberatura di progetto, edificio
principale ed altre opere accessorie. con l’art. 96 del R.D. 25.07.04, n. 523 , T.U. sulle opere idrauliche:
- chiarimento sulla conformità tra cassoni scarrabili, recinzione, alberatura di progetto ed edificio principale
è l’art. 96 del R.D. 25 luglio 1904, n. 523 , Testo Unico sulle opere idrauliche;
- dimostrazione della conformità urbanistica dei depositi attrezzi posti in adiacenza al confine sud;
- dimostrazione se l’“Area idonea a condizione” inpiduata dal PAT in adiacenza al corso d’acqua interessa
l’attività o meno l’attività.
Le integrazioni hanno fornito i chiarimenti richiesti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Il lotto dove è insediata la ditta è composto da:
- piazzale interamente pavimentato e parzialmente coperto da tettoie dove si svolge l’attività, con superficie
pari a circa mq 1475;
- un edificio a due piani con locali ad uso uffici al piano terra ed appartamento residenziale al piano primo.
L’area è delimitata da recinzione di m 1.5 di altezza circa sui lati ovest, sud ed est. Sul lato nord una
porzione di muro è sviluppata per tutta l’altezza delle tettoie (circa 8 metri).
L’accesso carrabile all’impianto è su Via Prima Strada, lato est. I lati nord e sud confinano con altre attività
produttive mentre il lato ovest e posto al piede dell’argine del torrente Chiampo.
L’impianto è finalizzato al recupero di rifiuti speciali non pericolosi in procedura ordinaria, è correttamente
ubicato all’interno di un ambito produttivo (zona D), dotato di specifici presidi ambientali (pavimentazioni
in cls impermeabili, rete di smaltimento acque meteoriche collegate a vasca di prima pioggia e quindi ad un
disoleatore e successivo recapito sulla rete fognaria comunale).
L’impianto ricade a monte rispetto al limite superiore della fascia di ricarica degli acquiferi. In ogni caso la
pavimentazione impermeabile col sistema di raccolta delle acque di dilavamento ed il collegamento alla rete
fognaria, consentono di escludere possibili interferenze nei confronti del sistema idrico superficiale e del
sottosuolo, con particolare riferimento agli acquiferi.
Non è previsto il trattamento di materiali contenenti sostanze perfuoroalchiliche.
L’impianto in analisi utilizzerà strutture e manufatti esistenti, ubicati all’interno in ambito produttivo (ZTO
D) ove non insistono criticità in ordine all’erosione dei terreni.
L’intervento proposto non comporta effetti cumulativi con altri progetti, essendo volto al futuro
rinnovo dell’autorizzazione con incremento del quantitativo trattato.
Inoltre, non si è a conoscenza dell’esistenza o dell’attuazione di altri progetti nell’area esaminata.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Il presente progetto prevede di:
- incrementare la capacità massima di rifiuti accettabili dall’impianto da 22 t/giorno a 60 t/giorno per com-
plessive 16.000 t/anno;
- incrementare la giacenza presso l’impianto per un quantitativo totale pari a 400 t;
- Incrementare la quantità lavorata presso l’impianto per un quantitativo totale pari a 16.000 t/anno;
- aggiornare le attività di recupero rispetto a quanto autorizzato come da tabella allegata (Allegato 1b) dove
in colore rosso sono evidenziate le modifiche richieste;
- installare una nuova cesoia mobile, le cui specifiche sono contenute nell’allegato 5. Tale attrezzatura è con-
figurabile come un macchinario mobile che sarà utilizzato sulla base delle necessità o essere riposto nel mo-
mento in cui non è utilizzato;
L’impianto di trattamento e riciclo comporta la produzione di rifiuti speciali non pericolosi.
I rifiuti prodotti dalla selezione sono stoccati in appositi cassoni e poi ceduti o smaltiti tramite aziende spe -
cializzate.
Non si prevede il trattamento o lo stoccaggio di rifiuti classificati pericolosi. !La stessa natura di tipo solido
dei rifiuti non consente possibili fenomeni di sversamento, spanti o colaticci in grado di interferire con gli
strati superficiali e /o profondi del suolo.
La movimentazione dei rifiuti, il processo di recupero avvengono su superfici pavimentate e dotate di rete di
convogliamento acque meteoriche.
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Nuova cesoia mobile
Nel sopralluogo è stato verificato che la pavimentazione nella quale avvengono le operazioni di carico,
scarico e selezione, è in cls in parte ricoperta da lastre in acciaio saldate. La porzione in cls (circa 50 %)
manifesta giunti di dilatazione deteriorati e smussati, crepe ed assorbimento di idrocarburi. La
pavimentazione in acciaio, sovrapposta al calcestruzzo, è stata posta in opera presumibilmente per evitare, o
porre rimedio ai deterioramenti derivanti da concentrazioni di carichi pesanti e dall’usura del tempo.
Si richiede di integrare lo Studio Preliminare con documentazione tecnica e fotografica della pavimentazione
sulla quale vengono svolte le operazioni di recupero, al fine di determinare la sua idoneità tecnico
funzionale con particolare attenzione alla dimostrazione della sua necessaria impermeabilità.
Il proponente, inoltre, illustri nel dettaglio relativamente ai rifiuti:
a) quali i CER in entrata e quali i CER in uscita, considerate le certificazione ex UE333/2011 e UE 715/2013;
c) la descrizione delle modalità di messa in riserva dei rifiuti (corretto deposito) finalizzate a minimizzare il
rilascio di sostanze indesiderate;
d) le misure e le modalità di radiosorveglianza attuate (anche gestionali) al ricevimento dei rifiuti
(combinato DLgs 230/95 DLgs 100/2011).
Le integrazioni presentate hanno fornito le informazioni richieste.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Il rinnovo dell’autorizzazione non comporta un aumento dell’inquinamento atmosferico, in quanto non si
prevede un aumento delle fonti di emissioni in atmosfera rispetto allo stato autorizzato.
In particolare non sono presenti fonti di emissione in atmosfera di tipo convogliato.
L’attività di recupero dei rifiuti non comporta la generazione di materiali leggeri in grado di disperdersi
nell’ambiente circostante, in quanto i rifiuti trattati e le MPS ottenute sono di tipo “non polverulento”.
Le operazioni previste dall’impianto di messa in riserva, selezione preliminare e trattamento di rifiuti specia -
li non comportano il rischio di incidenti rilevanti nei confronti dell’ambiente.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’attività si svolge esclusivamente su superfici impermeabili dotate di sistemi di raccolta e trattamento delle
acque di dilavamento. I materiali trattati sono separati per tipologia.
Sulla base di tali soluzioni, si esclude la possibilità di generazione di scarichi idrici in grado di modificare i
livelli qualitativi della rete idrica superficiale e sul sottosuolo.
L’attività aziendale non dà luogo a scarichi idrici di processo. Le acque di dilavamento dei piazzali esterni
sono raccolte e inviate alla rete consortile di smaltimento delle acque nere, previo trattamento. Non si pre-
ventivano possibili interferenze con il sistema della rete idrica superficiale.
In merito agli impatti presi in considerazione per l’intervento sono da considerare quelli relativi a:
- scarichi prodotti dall’attività di riciclaggio;
- scarico di acque da dilavamento delle aree che ospitano l’attività.
L’acqua di dilavamento dei piazzali viene convogliata in una apposita vasca, trattata con sedimentatore e di-
soleatore, e poi immessa nella rete fognaria.
Le acque meteoriche convogliate dai pluviali sono recapitate presso la rete fognaria. Gli scarichi civili sono
convogliati sulla rete fognaria.
Tali scarichi risultano autorizzati da parte di Acque del Chiampo spa.
Non è previsto un consumo aggiuntivo di acqua. Nell’attività non vi è uso di acqua.
L’azienda ha fornito specifiche integrazioni in tema di adeguamento al P.T.A ed alla gestione delle acque
meteoriche di dilavamento.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area è ubicata nella pianura alluvionale del sistema Chiampo – Agno Guà, a valle del capoluogo comunale
ed è posta in adiacenza al piede dell’argine del torrente Chiampo.
L’impianto ricade all’esterno dei “aree instabili” secondo la pianificazione sovraordinata. Ed è a monte del-
la linea superiore della fascia di ricarica degli acquiferi (v. Carta Idrogeologica PTCP di Vicenza).
L’impianto ricade all’esterno di ambiti a probabilità di esondazione (v. Carta del Rischio Idraulico Tav. 2
PTCP di Vicenza)
L’impianto è posto all’interno della zona di rischio simico di classe 3.
L’impianto in oggetto è esistente, in area pavimentata ed è dotato di una rete di convogliamento e trattamen-
to acque con scarico in fognatura. Non essendo previsti interventi edilizi, la componente suolo non sarà inte-
ressata da alcuna interferenza.
Le integrazioni richieste nel Quadro Progettuale verranno esaminate anche per il presente aspetto.
Risulta comunque opportuna la valutazione sulla presenza di pozzi a distanza di almeno 200 m.
Le integrazioni fornite hanno previsto una sistemazione immediata sulle pavimentazioni non idonee ed una
procedura di gestione per la verifica periodica sullo stato di integrità delle stesse.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’area oggetto di studio si colloca nella zona industriale del comune di Arzignano, posta a sud-est del centro
urbano e della frazione di S. Bortolo.
L’area industriale è distinta nel PRG come D1.2 artigianale di completamento, con presenza di attività miste
di artigianato, industria, commercio e terziario, nonché con la presenza di residenze legate alle aziende.
L’area aziendale in analisi confina a nord, nord-ovest e nord-est con aziende artigianali-industriali, ad est
con un ampia area ad uso agricolo, a sud, sud-est con il confine del torrente Chiampo e di seguito il sedime
della S.P. 31, che proseguono in direzione nor-ovest. Oltre il sedime della S.P. 31 si trovano i ricettori
residenziali valutati nella documentazione di Impatto Acustico, distano circa 100 mt. dal confine dell’attività.
ricettori Fotogrammetria con l’area in analisi
indicata in rosso e i ricettori più vicini
considerati nella valutazione.
Nel Piano di classificazione acustica l’area è posta in classe V, così come i ricettori residenziali più vicini.
Visto la documentazione di Valutazione di Impatto Acustico si ritiene che il grado di approfondimento del
documento non sia sufficiente viste le finalità emerse; l’argomento non e’stato trattato relativamente agli
impatti acustici determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda, relativi al futuro stato di progetto
correlato alla richiesta autorizzativa, così come richiesto dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della
Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008).
Di seguito si riportano le indicazioni del caso:
-Manca il documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico relativamente alla richiesta
autorizzativa per l’aumento della capacità produttiva con inserimento di una nuova cesoia mobile e la
corretta valutazione dello stato di fatto.
- Manca la verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame.
Si chiedono quindi, delle indicazione riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai
mezzi di trasporto del materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi di trasporto
dell’attività e sulle emissioni di traffico indotto (leggero e pesante) prodotte dall’attività allo scopo di
valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – dell’attività
per il periodo diurno. Tali livelli, anche come sommatoria degli effetti del traffico esterno all’attività saranno
confrontati con i limiti delle infrastrutture stradali afferenti l’area di indagine (secondo quanto indicato
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dalla specifica normativa di settore DPR n. 142 del 30 marzo 2004) percorse dai mezzi di trasporto di cui
sopra.
Si ricorda che per norma la definizione di ricettore è: qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo
comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa; aree naturalistiche
vincolate, parchi pubblici ed aree esterne destinate ad attività ricreative ed allo svolgimento della vita sociale
della collettività; aree territoriali edificabili già inpiduate dai vigenti piani regolatori generali e loro
varianti generali, vigenti al momento della presentazione dei progetti di massima relativi alla costruzione
delle infrastrutture.
A riguardo si chiede la verifica dei livelli di immissione ed emissione e del livello differenziale presso
eventuali ricettori (con carattere lavorativo, commerciale e/o di foresteria) presenti in prossimità del lotto
aziendale.
Valutando la variabilità delle situazioni incognite presenti nel sito in analisi se non fosse possibile il
monitoraggio in ambiente interno - così come chiesto dalla norma vigente - presso i suddetti ricettori, si
ritiene opportuno valutare i livelli differenziali a finestre aperte assimilati ai valori in ambiente esterno
verificati ad 1 mt. dalla facciata.
- Manca la verifica dei livelli residuali presso i ricettori indagati nella documentazione di impatto acustico
presentata. Si chiede di verificare con rilievo fonometrico, in periodo diurno, i livelli di rumore residuo
anche scorporati dalle emissione stradali, presso i ricettori siti a sud-ovest e a nord-ovest dell’area indagata,
nonché i valori LeqA e L95 orari più bassi (essendo in fascia di pertinenza stradale) riscontrati dal
monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i suddetti ricettori.
- Manca la verifica dei livelli di emissione, così da caratterizzare le singole e perse sorgenti di rumore
dell’attività e definire le effettive emissioni di queste; si indichi nella documentazione le emissioni
caratteristiche di ogni impianto e attività – anche manuale – aziendale.
Le integrazioni fornite non hanno dato un quadro completamente esauriente rispetto a quanto richiesto; si ri-
tiene pertanto necessario prescrivere alcuni approfondimenti prima del rilascio dell’autorizzazione.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
L’impianto si colloca ad una distanza superiore ai 100 m dagli edifici pubblici e potenzialmente ad una
distanza inferiore ai 100 m rispetto ad abitazioni stabilmente occupate, ma trattasi di abitazioni di pertinenza
aziendale in ambito produttivo (alloggio del custode).
Tuttavia l’impianto di progetto risulta compatibile con la normativa di Piano in quanto trattasi di un
impianto in esercizio, che peraltro non ricade in aree di esclusione.
L’impianto non comporta generazione di vincolo nei confronti delle limitrofe attività produttive.
Il comune di Arzignano ricade nella fascia di rispetto di 50 km dall’osservatorio di Asiago.
Per l’attività di recupero rifiuti non si prevede l’installazione di corpi illuminati e quindi non si creerà
impatto aggiuntivo riguardo l’inquinamento luminoso. In particolare si evidenzia anche che l’attività si
svolge in orario diurno.
L’incremento veicolare previsto genera valori di inquinanti che non possono influire significativamente sui
parametri di qualità dell’aria. Lo stesso dicasi per l’attrezzatura (ragno) utilizzata per la movimentazione dei
rifiuti. La nuova cesoia mobile è ad alimentazione elettrica.
In sede di sopralluogo è stata rilevata la presenza di corpi illuminanti, fari, sui montanti della tettoia esterna.
A detta della proprietà questi rimangono accesi per tutto il periodo notturno al fine di scoraggiare intrusioni.
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Questi fari oltre ad illuminare la superficie coperta, priva di pareti laterali, estendono la loro influenza anche
sull’area esterna. Anzi, per illuminare la maggiore superficie possibile questi sono installati col piano di
emissione luminosa a 45°.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’area è localizzata nella zona industriale, area che nel tempo ha subito modifiche pesanti indotte dalla
viabilità e dalle costruzioni e non presenta qualità sceniche o panoramiche di rilievo.
Non vi è presenza di elementi di pregio paesaggistico o che caratterizzino la qualità visiva dell’area.
L’impianto in oggetto è esistente e non sono previsti interventi edilizi di ampliamento.
Dall’analisi del sito si evidenzia l’opportunità di poter porre a dimora, all’esterno dello stabilimento sul lato
verso l’argine del Chiampo, alberi a medio-alto fusto in modo da mitigare l’impatto dalla pista ciclabile
presente sulla sommità dell’argine.
L’impianto ricade all’esterno di ambiti a valenza storica ed archeologica e degli ambiti inpiduati come
Patrimonio mondiale dell’UNESCO di aree naturali protette nazionali, di parchi, riserve naturali regionali o
altre aree protette, da zone all’interno di coni visuali.
Il progetto in esame non prevede la modifica dello stato esterno dei luoghi ed è stata eliminata la prevista
barriera vegetale con essenze autoctone sul lato sud ovest, a confine con il piede dell’argine del torrente
Chiampo, sostituita da un miglioramento della percezione visiva, attraverso la colorazione delle recinzioni e
di parte delle strutture coperte.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’impianto è ubicato in zona produttiva D1.
Il sistema viario risulta ben strutturato e direttamente collegato, attraverso Via del Lavoro (strada a 4 corsie)
e via Prima Strada, alla viabilità superiore (SP1 ed SP31).
L’azienda attualmente vede l’ingresso/uscita di totali circa 10 mezzi/giorno (6 mezzi pesanti e 4 furgoni-
mezzi leggeri). A seguito dell’aumento del quantitativo di rifiuti trattati richiesto è previsto l’ingresso di 20
mezzi/giorno (15 mezzi pesanti e 5 mezzi leggeri).
Per quanto riguarda la componente traffico e viabilità, non si prevedono incidenze significative a seguito
dell’aumento del quantitativo di rifiuti trattato, essendo presente un sistema viario ben strutturato e
dimensionato per soddisfare le esigenze della zona produttiva di Arzignano
L’impianto risulta ubicato all’interno di un’area industriale dotata delle infrastrutture necessarie per
garantire un’adeguata accessibilità all’impianto. In particolare l’impianto è dotato di un accesso diretto
lungo via Prima strada.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
Il territorio comunale di Arzignano, così come i comuni vicini, è caratterizzato da elevata antropizzazione. È
inevitabile constatare come le attività umane presenti nelle aree di pianura di questo territorio, con il loro
ingente carico urbanistico e ambientale legato ad attività industriali ed agricole intensive, al traffico delle
importanti vie di comunicazione e ad una urbanizzazione diffusa, abbiano intaccato ed eroso in modo
irreversibile il patrimonio naturale di un’area dotata in passato di una notevole persità ambientale.
Nel territorio comunale non sono presenti ambiti naturalistici della Rete Natura 2000, ovvero siti di
importanza comunitaria o zone a protezione speciale.
L’impianto ricade all’interno di un ambito produttivo consolidato (zona industriale ZTO “D”), non
interessando, quindi, gli ambiti di produzione agricoloalimentari di qualità.
Il ciclo e le procedure di gestione dei rifiuti in ingresso ed in uscita dall’impianto consente di escludere
possibili interferenze nei confronti della catena alimentare.
Non è prevista la concentrazione di animali nell’area dell’impianto.
L’analisi prende in considerazione l’ambito urbanistico di riferimento ma sembra trascurare l’ambito
territoriale di riferimento ovvero l’adiacenza dell’impianto al torrente Chiampo ed alle inevitabili
interrelazioni quantomeno sulla fauna. L’attenzione a questo elemento naturale è posta solo in termini
paesaggistici quando il progetto propone una piantumazione esterna alla proprietà al fine di ridurre
l’impatto visivo sulla pista ciclabile posta all’apice. Sul tipo di piantumazione lo studio si limita alla generica
definizione di specie autoctone.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
I livelli di salute e igiene pubblica in relazione alle tipologia di richiesta in oggetto, possono riguardare
essenzialmente la componente rumori ed emissioni. Relativamente ad altre componenti che si considerano
quali indicatori di stato quali elettrodotti, impianti di telefonia o specifiche situazioni ambientali, non sono
riconducibili al caso in esame in quanto non presenti e/o segnalati nella documentazione consultata (banche
dati regionali e Arpav).
La tipologia di attività non comporta la produzione di sostanze odorigene.
La probabilità che si verifichino incidenti legati all’attività in esame sono caratterizzati da bassissima
probabilità in quanto si opera in area riservata allo scopo.
I rifiuti trattati ed i prodotti ottenuti non sono combustibili e non possono produrre incendi o esplosioni. Le
attrezzature utilizzate sono sottoposte a revisione e manutenzione periodica come previsto dalla normativa.
Lo scarico accidentale di rifiuti può essere associato a comportamenti errati del personale o al
malfunzionamento delle macchine operatrici, tuttavia la quantità di materiale accidentalmente sversato (olio
o carburante) sarà minimo e, di conseguenza, l’incidente può essere facilmente controllato e circoscritto
anche mediante l’utilizzo di idoneo materiale assorbente, che sarà poi smaltito come rifiuto. I rifiuti presi in
carico dall’impianto sono solidi e non producono reflui.
L’attività non rientra tra quelle soggette a controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del DPR 151/2011.
E’ presente un punto di rifornimento carburante, autorizzato e con attestazione di conformità antincendio
(rinnovo attestazione 10.09.2015). In prossimità del traliccio dell'Enel interno all'azienda si trova una baracca
in lamierino ondulato dentro la quale sono posti gli olii. Andrebbe verificato l'aspetto del CPI per la
compatibilità degli olii e anche le altre tipologie di rifiuti visto che il CPI riguarda solo la parte del gasolio
per i muletti.
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L’esercizio dell’impianto comporta l’applicazione della normativa sulla sicurezza e tutela della salute dei
lavoratori, che prende in considerazione sia la tipologia dell’attività svolta sia le caratteristiche tecniche delle
macchine utilizzate. Le macchine e le attrezzature utilizzate sono dotate di marchio CE e sono conformi alle
direttive comunitarie. Gli addetti alle attività, utilizzeranno i D. P. I. in funzione delle relative mansioni.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento acustico ed allo scarico dei reflui.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività, in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2) Preliminarmente al rilascio del provvedimento autorizzativo, l’azienda dovrà inoltrare le seguenti
integrazioni alla elazione previsionale di impatto acustico:
- verifica dei livelli residuali, cioè dei livelli di rumore caratteristici dell’area di indagine senza le sorgenti di
emissione acustica aziendali (macchine, impianti e attrezzature nonché attività anche manuali) funzionanti,
con monitoraggio specifico, con le macchine e gli impianti dell’attività non funzionanti e di durata
adeguata, atto a caratterizzare i suddetti livelli residuali;
- valutazione dei livelli di emissione, proposti nei termini relativi alla specifica caratterizzazione delle
emissioni di rumore delle singole sorgenti e non nella loro complessiva rumorosità così come proposto nel
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documento, approfondendo la valutazione con l’indicazione dei tempi di funzionamento delle singole
sorgenti dell’attività e i livelli di emissione rumorosa prodotti di conseguenza come valutazione specifica
della definizione dei valori limite di emissione e di immissione, presso i ricettori posti verso i confini ovest e
sud;
- a seguito del suddetto monitoraggio, i livelli di rumore residuale riscontrati saranno usati nel confronto
dei livelli di rumore delle sorgenti dell’attività sia presso i suddetti ricettori (fronte ovest dell’area oggetto di
analisi) sia anche cautelativamente per gli eventuali futuri ricettori posti nell’area a sud della pertinenza
aziendale; cioè a riguardo, si chiede l’accertamento cautelativo del criterio differenziale, previo confronto con
gli uffici preposti dell’Amministrazione Comunale, per i necessari approfondimenti relativi all’evoluzione
della situazione urbanistica dell’area e dell’effettivo cambio di destinazione d’uso dei lotti posti a confine
dell’attività verso sud, proponendo come integrazione le valutazioni tecniche sugli interventi progettuali se
effettivamente di carattere attuativo.
3) Lo scarico delle acque di dilavamento (prima e seconda pioggia) nella fognatura gestita da Acque del
Chiampo spa dovrà rispettare le seguenti prescrizioni:
a) limiti tabellari: Tab. 1 dell’All. B (colonna scarico in rete fognaria), delle Norme Tecniche di Attuazione
del Piano di Tutela delle Acque approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n° 107 del 05.11.2009;
b) con cadenza almeno annuale dovrà essere effettuata un’analisi chimica dello scarico delle acque reflue di
prima pioggia, per i seguenti parametri: pH, COD, solidi sospesi totali, conducibilità elettrica, potenziale
redox, ferro, nichel, rame, zinco, piombo, alluminio, idrocarburi totali, grassi e olii animali e vegetali;
4) La prima fase dei lavori di sistemazione/rifacimento delle pavimentazioni dovrà avvenire entro 180 giorni
dalla data del presente parere.
5) Il progetto di adeguamento per la gestione delle acque meteoriche dovrà comunque essere realizzato entro
il 31.12.2018.
6) In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
con congruo preavviso ad Arpav;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
- si prescrive, altresì, di mantenere di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone sede dell’attività
sempre ben chiusi;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico.
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7) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale ad -
detto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione
della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio .
Vicenza, 28 febbraio 2018
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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