determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 812 DEL 07/09/2017
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S. M. E
I..
DITTA: TREVISAN ROBERTO E GIANCARLO S.R.L.
PROGETTO: ATTIVITÀ ESISTENTE DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON
PERICOLOSI (EX ART 13 LEGGE REGIONALE N. 4/2016)
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI GRISIGNANO DI ZOCCO, VIA
VITTORIO VENETO N. 169
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 04/05/17, prot. n. 32445, da parte della ditta TREVISAN
ROBERTO E GIANCARLO S.R.L., con sede legale in via Vittorio Veneto n. 169 in Comune di
Grisignano di Zocco (VI), relativa ad un “Attività esistente di recupero rifiuti speciali non
pericolosi (ex art 13 Legge Regionale n. 4/2016)”, nel sito di via Vittorio Veneto n. 169, in Comune
di Grisignano di Zocco;
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell'allegato IV della
parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i. - Punto 7. Progetti di infrastrutture, lettera z.b)
“Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a
10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.”;
Tenuto conto che la verifica per tali impianti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione
dell'avviso sul sito web della Provincia in data 17 maggio 2017 ;
Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
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possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che il Comitato Tecnico Provinciale VIA, nella seduta del giorno 06/09/2017 ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere n.
20/2017 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
dell'intervento;
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019;
Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione 2017/19;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta TREVISAN ROBERTO E GIANCARLO S.R.L., con sede legale
in via Vittorio Veneto n. 169, nel comune di Grisignano di Zocco, relativo aad un “Attività
esistente di recupero rifiuti speciali non pericolosi (ex art 13 Legge Regionale n. 4/2016)”
situato in comune di Grisignano di Zocco, via Vittorio Veneto n. 169, è escluso dalla
procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R.
4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere n. 20/2017 allegato alla presente
determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
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5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line;
6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta TREVISAN ROBERTO E GIANCARLO
S.R.L. e consulente, al Comune/i di Grisignano di Zocco, all'ARPAV ed all'ULSS n. 8
Berica ;
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 07/09/2017
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
TREVISAN ROBERTO E GIANCARLO srl
PARERE N. 20/2017
Oggetto: Attività esistente di recupero rifiuti speciali non pericolosi (art. 13 L.R. 4/2016).
PROPONENTE: Trevisan Roberto e Giancarlo srl
SEDE LEGALE: Via Vittorio Veneto n.169 – Grisignano di Zocco
SEDE INTERVENTO: Via Vittorio Veneto n.169 – Grisignano di Zocco
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di trattamento rifiuti inerti non pericolosi
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.20 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture. Punto z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 04 maggio 2017
DATA PUBBLICAZIONE: 17 maggio 2017
DATA INTEGRAZIONI: 09 agosto 2017
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Autorizzazione al Recupero Rifiuti – Proroga al 28 agosto 2017 del Provvedimento N° Registro
121/Suolo Rifiuti/11 del 26 agosto 2011;
- Autorizzazione Emissioni in atmosfera – Decreto n. 592 del 17 marzo 2003;
Inpiduazione sito:
- Corografia;
- Catastale;
- CDU;
- Contratto Locazione,
- Planimetria;
- Piano adeguamento PTA;
- Valutazione Impatto Acustico;
- Relazione di incidenza ambientale;
- Allegato E;
- Relazione ex art. 13 L.R. 4/2016.
PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta Trevisan Roberto e Giancarlo S.r.l. nel sito di Via Vittorio Veneto, n. 169, nel Comune di Grisignano
di Zocco, esegue le seguenti attività principali:
• Recupero rifiuti da inerti;
• Attività di lavorazione inerti.
L'attività di recupero inerti non subisce alcun ampliamento od incremento.
Il processo di lavorazione si compone di fasi interconnesse di macinazione e vagliatura, i macchinari destina-
ti alle lavorazioni sono due impianti mobili (cingolati): un Gruppo Semovente Ulisse 96 F e un VAGLIO RE-
liner 5700-2.
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Le lavorazioni degli inerti da cava sono effettuate con entrambi i macchinari, mentre le lavorazioni dei rifiuti
sono effettuate esclusivamente con il Gruppo Semovente Ulisse 96 F.
I rifiuti recuperati dalla ditta provengono dalle sue lavorazioni edili e da terzi assommano ad un totale di
54.000 tonnellate/anno.
L’area inpiduata è composta da un piazzale e un capannone e sul piazzale sono eseguite le attività di lavo -
razione inerti e recupero rifiuti, mentre il capannone è aperto ed utilizzato come ricovero mezzi.
Il piazzale è sudpiso in zone a seconda della destinazione: le zone utilizzate per le lavorazioni inerti e la
zona per lo stoccaggio e la lavorazione dei rifiuti, che ha un’area di circa 1200 m 2 .
Il progetto è inserito all'interno della Zona Industriale consolidata, inpiduata dalla pianificazione vigente e
non sono previste modifiche né alle strutture edilizie né all'attività.
L’area in cui sorge il sito è in fregio alla SR11 ed alla Roggia Tessara..
Ortofoto del sito
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ESAME ISTRUTTORIO
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
mitigazione necessarie.
L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata attraverso
l’approfondimento dell’analisi della strumentazione Programmatoria/Pianificatoria esaminata, mettendo in
relazione le perse criticità con le possibili proposte mitigative.
Nello specifico non risultano analizzati:
- il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali (approvato con D.C.R. n. 30/2015);
- il Piano di Tutela delle Acque.
Dall’analisi del P.A.T. emergono le seguenti sensibilità:
- presenza di vincolo “Idrografia/Fasce di rispetto di 10 m – art. 96 lett. F) R.D. 25 luglio 1904, n. 523” art. 20
delle NTA;
- la Carta delle Invarianti pone in evidenza che in fregio al sito sono presenti due Invarianti di natura
paesaggistica: “Siepi e filari alberati in luogo aperto” e “Linee ferroviarie storiche – Linea ex Ostiglia”,
mentre dall'altra sponda del Rio Tessara è presente il contesto figurativo di villa Ferramosca;
- il sito dove insiste l’attività è un’area esondabile o a ristagno idrico, inpiduata come area A per quel che
riguarda la compatibilità geologica a fini urbanistici;
- per le zone di importanza storica, culturale ed archeologica si segnala la presenza di villa Schwerzer
Calzolari e villa Ferramosca Beggiato a meno di 500 m.
Le criticità sopraelencate sono state messe in relazione con l'impianto nell’ambito della presentazione delle
integrazioni richieste.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
L’attività svolta presso lo stabilimento riguarda le seguenti attività principali:
Recupero rifiuti da inerti;
Attività di lavorazione inerti.
Il processo di lavorazione si compone di fasi interconnesse di macinazione e vagliatura, i macchinari
destinati alle lavorazioni sono due impianti mobili (cingolati): un Gruppo Semovente Ulisse 96 F e un Vaglio
RE-liner 5700-2.
Le lavorazioni degli inerti da cava sono effettuate con entrambi i macchinari, mentre le lavorazioni dei rifiuti
sono effettuate esclusivamente con il Gruppo Semovente Ulisse 96 F.
L’impianto destinato al recupero rifiuti viene bonificato, lavato con acqua in apposita area, prima di lavorare
materiale inerte vergine.
ATTIVITÀ DI RECUPERO RIFIUTI
L’attività di recupero, che avviene secondo le fasi di seguito descritte, si localizza nella planimetria in
Allegato 3. I rifiuti che la ditta recupera provengono dalle sue lavorazioni edili e da terzi.
Non vi è mescolamento tra rifiuti e materie prime e, durante le lavorazioni, i rifiuti sono trattati da soli.
Il processo di recupero dei rifiuti speciali non pericolosi si sviluppa nelle seguenti fasi:
Arrivo dei rifiuti;
Verifica della conformità dei rifiuti nel settore di conferimento;
Messa in riserva in area apposita;
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Carico del materiale nella tramoggia del frantoio attraverso degli escavatori o pale;
meccaniche;
Vagliatura del materiale attraverso un tappeto vibrante:
- il sottovaglio viene direttamente convogliato nel nastro trasportatore;
- il materiale più grossolano entra nella bocca di carico;
Macinazione del materiale in un frantoio a mascelle;
Scarico del materiale frantumato in un nastro trasportatore;
Selezione del materiale ferroso attraverso una calamita;
Uscita del materiale dal nastro trasportatore;
Conformità del materiale ai sensi della Circolare Ministeriale del 15 luglio 2005, n.UL/2005/5205.
Il recupero dei rifiuti la ditta utilizza esclusivamente il Gruppo Semovente Ulisse 96 F, illustrato con in
dettaglio nel paragrafo “Attrezzature Utilizzate”.
ATTIVITÀ DI LAVORAZIONE INERTI
L’attività di lavorazione inerti si svolge secondo le seguenti fasi:
Arrivo;
Stoccaggio dei materiali in apposita area;
Caricamento del frantoio e/o del vaglio con escavatore o pala meccanica;
Trattamento di macinazione e vagliatura o sola vagliatura;
Stoccaggio dei materiali ottenuti in apposita area;
Utilizzo o vendita previa certificazione del materiale.
La ditta effettua anche la sola commercializzazione di materiale da cava o da scavo.
Nella planimetria di Allegato 3, è puntualmente indicata l’area di messa in riserva e di stoccaggio delle
materie prime.
ATTREZZATURE UTILIZZATE
Impianto di macinazione/selezione/vagliatura
L’impianto di macinazione/selezione/vagliatura è costituito dal Gruppo Semovente di Frantumazione
OMTRACK ULISSE 96 F, fornito alla Trevisan Roberto e Giancarlo S.r.l. dalla Officine Meccaniche di
Ponzano Veneto S.p.A.
La macchina ha una produzione massima di 190 t/h e pesa 29,4 t.
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Specifiche tecniche
Alimentatore vibrante AVL 826 - un piano barrotti luce standard 45 mm;
Tramoggia di carico di 6 mc;
Frantumazione frantoio idraulico: dimensioni bocca carico 900X600 mm - regolazione scarico 20-158 mm;
Pezzatura massima consentita ingesso frantoio : 500 mm;
Nastro trasportatore principale larghezza tappeto 800 mm/altezza scarico 2450 mm;
Motorizzazione: motore diesel CATERPILLAR mod. 3116 TA - Potenza max 156 KW/210 HP a 2400
giri/min - Regime di lavoro 2250 giri/min;
Carro cingolato: larghezza suola cingolo 400 mm - larghezza totale carro cingolato 2500 mm
Le tipologie di rifiuti verranno recuperate separatamente e quindi non ci sarà mai la possibilità che si
verifichi una miscelazione di rifiuti appartenenti a tipologie perse. Viene inoltre precisato che, prima di
utilizzare l’impianto per materiale non classificato come rifiuto, l’impianto stesso sarà bonificato tramite
lavaggio con acqua, che verrà raccolta e gestita come refluo.
Vaglio
Il vaglio “Backers” RE-liner 5700-2 – N. di matricola 312 è stato fornito alla Trevisan Roberto e Giancarlo
S.r.l. dalla ditta Ecostar S.r.l. di Sandrigo (VI), è stato costruito dalla ditta tedesca Backers Maschinenbau
GmbH, e viene utilizzato per il trattamento di terriccio e pietrisco.
Oltre alle attrezzature descritte, le attrezzature utilizzate sono pale meccaniche e scavatori per gestire i
cumuli di materia all’interno dell’area di lavorazione.
RIFORNIMENTI E MANUTENZIONI
Il rifornimento di gasolio dei due macchinari e delle pale/escavatori avviene tramite un furgone cisterna,
mentre i mezzi si servono delle pompe esterne. La manutenzione del frantoio e del vaglio è seguita da una
ditta specializzata. I mezzi sono sottoposti a manutenzione presso officine esterne.
STOCCAGGI
Lo stoccaggio dei materiali avviene sul piazzale aziendale, che, come già anticipato, è sudpiso in zone a
seconda della tipologia di materiali stoccati.
Tutto ciò che riguarda la gestione dei rifiuti, stoccaggio e lavorazioni, si trova all’interno di una zona
pavimentata con telone impermeabile in HDPE per discariche, al di sopra del quale è stato steso uno strato
di stabilizzato con spessore variabile fra i 35 e i 55 cm.
All’intorno di questa zona, chiamata “piattaforma rifiuti”, è stato predisposto un cordolo in cemento
leggermente più alto in modo da delimitarne il perimetro e contenere eventuali fuoriuscite.
Il telone impedisce qualsiasi contatto tra i rifiuti ed il suolo sottostante, mentre lo stabilizzato offre
protezione dal passaggio dei mezzi d’opera e di trasporto. Almeno una volta l’anno, la ditta effettua la
manutenzione della zona ripristinando, eventualmente, lo stato di stabilizzato sopra al telone.
Nel capitolo dedicato alle gestione delle acque è specificato come vengono raccolte e trattate le acque
meteoriche incidenti su questa zona.
Nella zona, con area di circa 1200 m2, evidenziata in planimetria con un tratteggio viola, si trovano:
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Settore di conferimento rifiuti di circa 44 m2;
Messa in riserva per la tipologia 7.1 circa 320 m2;
Messa in riserva per la tipologia 7.6 circa 40 m2;
Area di lavorazione rifiuti.
Gestione dei rifiuti in ingresso
Settore di conferimento
Come descritto, i rifiuti da recuperare provengono da attività della ditta stessa e da terzi. Il settore di
conferimento è necessario, soprattutto per rifiuti provenienti da terzi, per verificare la conformità dei rifiuti
stessi ai codici CER autorizzati.
I rifiuti in entrata, classificati con un codice a specchio, sono accompagnati da un’analisi chimica che verifica
la non pericolosità del rifiuto stesso, oppure dall’Allegato A2 della DGRV 1773/2012. Tali controlli sono
eseguiti per cantiere.
Se i rifiuti non si dimostrano rispondenti ai dati riportati nel formulario o siano visibilmente persi da
quelli recuperabili dalla ditta vengono respinti e rispediti al mittente.
Messa in riserva presso l’area adibita
Dal settore di conferimento i rifiuti sono stoccati nell’aera di messa in riserva, che è costituita da due cumuli
a seconda della tipologia.
Messa in riserva dei rifiuti tipologia 7.1
L’area di messa in riserva è all’interno della “piattaforma rifiuti”, tutti i rifiuti rispondenti ai codici CER
[101311] [170101] [170102] [170103] [170107] [170802] [170904] [200301], sono stoccati in un medesimo
cumulo, il cui volume massimo è di 1000 m3.
Messa in riserva dei rifiuti tipologia 7.6
L’area di messa in riserva è all’interno della “piattaforma rifiuti”, tutti i rifiuti rispondenti ai codici CER
[170302] [200301], sono stoccati in un medesimo cumulo, il cui volume massimo è di 40 m3.
Trasporto dei rifiuti all’interno dell’area di lavorazione.
Dal settore di conferimento all’area di messa in riserva e dall’area di messa in riserva alle fasi di lavorazione,
costituite dal Gruppo Semovente di Frantumazione OMTRACK ULISSE 96 F, i rifiuti sono trasportati con
pale meccaniche o escavatori o altri mezzi d’opera.
Stoccaggio materiale recuperato
Materie prime secondarie per l’edilizia derivanti dal recupero (tipologia 7.1)
Il materiale risultante dal trattamento dei rifiuti, appartenenti alla tipologia 7.1, è stoccato in un cumulo
dedicato il cui volume è al massimo 1500 m3, visibile in planimetria.
Come già citato, le materie prime secondarie per l'edilizia devono avere caratteristiche conformi alla
Circolare del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205, in
particolare secondo gli allegati C1, C2, C3, C4 e C5 della Circolare stessa le materie prime secondarie devono
possedere, per essere ritenute tali, delle specifiche caratteristiche chimiche fissate dal test di cessione
(Allegato 3 del DM 5/2/98) e delle specifiche caratteristiche fisiche determinate da analisi merceologiche e
granulometriche o da prove fisiche a seconda del riutilizzo; annualmente la ditta fa eseguire questo tipo di
conformità in base alle esigenze dei clienti.
Materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate (7.6)
Il materiale risultante dal trattamento dei rifiuti, appartenenti alla tipologia 7.6, è stoccato in un cumulo
dedicato il cui volume è simile al volume della messa in riserva, quindi al massimo 40 m3, visibile in
planimetria.
Come già anticipato dal provvedimento di iscrizione, la massima quantità annua che la ditta può gestire è di
53.999 tonnellate, in particolare per la tipologia 7.1 sono autorizzate 49.999 ton, e la quantità massima di
messa in riserva per la tipologia 7.1 autorizzata è di 1500 ton. La ditta non chiede alcuna modifica di queste
quantità.
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Rifiuti prodotti
I rifiuti, che di solito si ottengono dalle lavorazioni e dal ciclo di recupero, sono allo stato solido e sono i
materiali ferrosi separati dalla calamita e i materiali plastici selezionati manualmente, inpiduati nella
tabella sottostante. Questi materiali sono raccolti in un apposito cassone e avviati al recupero in centro
esterno. I cassoni di deposito rifiuti ferrosi e plastici sono inpiduati in planimetria (Allegato 3). Negli
ultimi due anni non è stato recuperato il rifiuto classificato come 17 03 02, ma è stato inviato a
recupero/smaltimento.
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
Aria
Le emissioni, provenienti dal recupero e lavorazione inerti, sono emissioni diffuse.
L’impianto di abbattimento delle polveri consiste in una linea di ugelli, posti lungo i nastri trasportatori
dell’impianto, che nebulizzano acqua sul materiale in lavorazione, in modo che non si generi polvere.
Alcune zone dell’area dove insistono le lavorazioni sono periodicamente bagnate da ugelli, indicati in plani-
metria.
Acque
Gestione acque di lavorazione
L’attività di recupero rifiuti non necessita di acqua di lavorazione, non essendoci trattamenti ad umido, ma
solo trattamenti a secco.
Le acque, emunte da acquedotto, sono utilizzate per evitare fenomeni di polverosità come descritto nel
sottocapitolo riguardante le emissioni. Mediamente, il consumo d’acqua si attesta a meno di un metro cubo
annuo. L’attività di recupero rifiuti inerti non prevede lo scarico di acque di lavorazione.
Gestione Acque Meteoriche
Attualmente, durante gli eventi meteorici, i rifiuti sono coperti da teli impermeabili e l’attività di recupero
non viene effettuata, il frantoio, essendo mobile, viene portato sotto la tettoia. La zona dedicata alla messa in
riserva e la zona dove si svolge l’attività di recupero sono dotate di una impermeabilizzazione del fondo,
cosiddetta “piattaforma rifiuti” descritta nel capitolo “Stoccaggio”.
In questa situazione, l’acqua meteorica incidente sulla piattaforma rifiuti non dilava sostanze pregiudizievoli
per l’ambiente, in quanto i cumuli sono coperti e il frantoio è sotto la tettoia.
Il Piano di Adeguamento presentato dall’azienda prevede la realizzazione del seguente sistema di gestione
delle acque:
Raccolta delle acque di dilavamento del zona denominata “piattaforma rifiuti”, dove i cumuli saranno
senza teli e il frantoio rimarrà in situ, mediante convogliamento delle stesse all’interno di una condotta che le
invia ad un sistema di trattamento;
Trattamento successivo delle acque in una sistema di decantazione, costituito da due vasche in serie;
Pozzetto di ispezione;
Collettore stradale;
Rio Tessara.
Suolo e sottosuolo
Il suolo e il sottosuolo non sono interessati dall’attività della ditta. I rifiuti e le lavorazioni afferenti sono
contenute nella “piattaforma rifiuti” che protegge il suolo e il sottosuolo dalla penetrazione di possibili
sostanze inquinanti. Si fa comunque presente che i rifiuti trattati sono classificati speciali non pericolosi e
quindi, per loro natura, non dovrebbero contenere sostanze nocive per l’ambiente
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Rumore
La rumorosità delle lavorazioni è data dai macchinari e dalla movimentazione mezzi.
Il clima acustico in cui si inserisce l’attività è definito dal Piano di Zonizzazione Acustica comunale,
approvato con delibera n. 14 del 14.05.2002.
La Valutazione impatto acustico, riportata in Allegato 5, si conclude con il rispetto dei limiti di immissione,
emissione e differenziale manca nella documentazione prodotta l’effettiva verifica, come da richiesta
normativa del criterio differenziale e dei livelli di emissione delle specifiche sorgenti dell’attività, riproposte
solo in parte.
Manca l’effettiva verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame. Si chiedono
quindi, delle indicazione riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai mezzi di
trasporto del materiale in ingresso e in uscita dal lotto e sulle emissioni di traffico indotto (leggero e pesante)
prodotte dall’attività allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali prodotti dai mezzi –
soprattutto pesanti – dell’attività. Si tengano presenti i limiti – indicandoli nella documentazione – della
classificazione delle infrastrutture stradali come da normativa specifica che saranno confrontati con i livelli
di emissione prodotti dal traffico indotto dell’attività.
Si ricorda inoltre che per norma la definizione di ricettore è: qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo
comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa; aree naturalistiche
vincolate, parchi pubblici ed aree esterne destinate ad attività ricreative ed allo svolgimento della vita sociale
della collettività; aree territoriali edificabili già inpiduate dai vigenti piani regolatori generali e loro
varianti generali, vigenti al momento della presentazione dei progetti di massima relativi alla costruzione
delle infrastrutture.
A riguardo si chiede la verifica del livello differenziale presso eventuali ricettori (anche con carattere
commerciale-uffici) posti in prossimità del lotto aziendale sul fronte nord e nord-ovest. Valutando la
variabilità delle situazioni incognite presenti nel sito in analisi; se non fosse possibile il monitoraggio in
ambiente interno (così come chiesto dalla norma vigente) presso i suddetti ricettori, si ritiene opportuno
valutare i livelli differenziali a finestre aperte assimilati ai valori in ambiente esterno verificati ad 1 mt. dalla
facciata.
Inoltre si chiede la verifica del livello residuo, a scopo della corretta verifica del livello differenziale, in
prossimità del ricettore posto a nord-est rispetto il lotto aziendale; il posizionamento del punto di
monitoraggio deve essere posto in posizione adeguata rispetto al fronte delle emissioni di rumore prodotte
dall’attività indagata e si chiede la specifica verifica dei livelli di emissione prodotti dagli impianti-
attrezzature e attività aziendali.
Paesaggio
Il presente aspetto non risulta esaminato.
Viabilità
I mezzi che insistono nel sito, con una portata superiore alle 10 tonnellate e fino alle 25 tonnellate, sono
mediamente 4/5 al giorno, mentre quelli con una portata che va dalle 2,8 alle 4 tonnellate sono circa 3/4 al
giorno. L’area in cui sorge il sito di Via vittorio Veneto è posto all’interno del Comune di Grisignano di
Zocco, in fregio alla SR11; parallela alla SR 11 si trova, nel tratto all’interno del Comune di Grisignano di
Zocco l’autostrada A4. L’attività non cambia e, vista la rete stradale e autostradale, che si sviluppa presso il
sito, si reputa che il traffico, provocato dai mezzi della ditta, abbia un’incidenza trascurabile
Risorse naturali, Flora, Fauna
Il presente aspetto non risulta esaminato.
Salute dei Lavoratori e delle persone
Sono applicate specifiche procedure a cui gli operatori devono attenersi in caso di eventi riconducibili ad
incidenti e più in generale a situazioni anomale di funzionamento dell’impianto.
Si ritiene che il rischio di incidenti sia poco significativo e comunque il personale è formato per la gestione
degli stessi.
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PROVINCIA DI VICENZA
AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
di mitigazione.
In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
della L.R. n.04/2016, la ditta ha proposto di eseguire un’ulteriore piantumazione di specie aroboree al
perimetro sud ovest del sito, con presentazione di un computo metrico estimativo del progetto, con relativo
crono-programma dei lavori, anche alla luce delle integrazioni richieste sulle componenti paesaggio e risorse
naturali e delle osservazioni proposte dal Comune.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso, il Comitato esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire dalla Provincia di Vicenza il rinnovo dell’autorizzazione
all’esercizio dell’attività di recupero rifiuti.
2. La realizzazione delle opere mitigative proposte dovrà avvenire entro 90 giorni dalla notifica del
presente parere, dandone idoneo riscontro fotografico.
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3. In relazione alle misure mitigative proposte:
- la ditta dovrà altresì installare, per l’accesso alla SR 11, lungo la SR 11, due pannelli di adeguata
dimensione, muniti di segnalatori lampeggianti, che possano mitigare l’attuale pericolosità dell’innesto;
- per la realizzazione della fascia arboreo-arbustiva presente lungo la vecchia ferrovia, si prescrive di
utilizzare le specie indicate in esemplari non ad “alberello”, ma a “ceppaia” (o “cespuglio” come
indicato dal vivaista), in modo da avere un maggior effetto di mascheramento oltre ad una connotazione
più naturale dell’intervento.
Vicenza, 06 settembre 2017
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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