determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 911 DEL 10/10/2017
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I.
DITTA: EUGANEA ROTTAMI SPA
TIPOLOGIA ATTIVITA': RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO DI UN
IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI E AUTODEMOLIZIONE (ART.13 LR 4/2016)
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ORGIANO
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota prot. 55158 del 2 agosto 2017, da parte della ditta
Euganea Rottami spa. con sede legale Via IV Novembre, n. 591 in Comune Di Vò Euganeo (PD)
relativa al progetto di un “ Rinnovo autorizzazione all’esercizio dell’impianto di recupero rifiuti e
autodemolizione”presso il sito di v ia Perara n.13 in comune di Pilastro di Orgiano (VI);
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
di infrastrutture, lettera z.a) “Impianti di recupero di rifiuti pericolodi, mediante operazioni di cui
all’allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. ”
dell'allegato IV della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
web della Provincia in data 24/08/2017;
Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 4/10/2017, ha
disposto l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel
parere 26/2017 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
l'autorizzazione dell'intervento;
copia informatica per consultazione
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45);
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019;
Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione 2017/19;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta Euganea Rottami spa. con sede legale Via IV Novembre, n. 591 in
Comune Di Vò Euganeo (PD) relativa al progetto di un “ Rinnovo autorizzazione
all’esercizio dell’impianto di recupero rifiuti e autodemolizione”presso il sito di v ia Perara
n.13 in comune di Pilastro di Orgiano (VI) è escluso dalla procedura di valutazione di
impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni
riportate nel parere 26/2017 allegato alla presente determinazione per costituirne parte
integrante e sostanziale;
2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line;
6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e al consulente, al comune di Orgiano, ad
ARPAV, all’ULSS n.8.
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 10/10/2017
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
–
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 11/10/2017.
Vicenza, 11/10/2017
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
EUGANEA ROTTAMI spa
PARERE N. 26/2017
Oggetto: rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio di un impianto di recupero rifiuti e autodemolizione
(art. 13 L.R. 4/2016).
PROPONENTE: Euganea Rottami spa
SEDE LEGALE: Via IV Novembre n. 591 – Vò (PD)
SEDE INTERVENTO: Via Perara n. 13 (Pilastro) – Orgiano
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Centri di raccolta, stoccaggio e rottamazione autoveicoli
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.13 L.R. 4/2016.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 02 agosto 2017
DATA PUBBLICAZIONE: 24 agosto 2017
DATA INTEGRAZIONI: \\\
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- A - RELAZIONE: Descrizione delle attività e delle opere esistenti - Valutazione degli impatti sulle
matrici ambientali interessate connessi all'esistenza dell'opera
ALLEGATI:
- Allegato 1 - Autorizzazione all’esercizio N. Reg. 019/SuoloRifiuti/2008 del 18/02/2008 rilasciata dalla
Provincia di Vicenza, successivamente integrata con note n. 76019 del 03/11/2011, n. 5557 del
21/01/2013 e n. 64900 del 29/09/2015.
- Allegato 2 - Prospetto dei rifiuti accettabili in impianto e operazioni di recupero.
- Allegato 3 - Certificato ISO 14001.
- Allegato 4 - Rapporti di prova delle acque meteoriche (trattate) scaricate.
- Allegato 5 - Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio prot. n. 0017687 del
07/10/2013.
- B - Verifica dell'impatto acustico esterno
- C - Tavole grafiche:
- C1 Inquadramento territoriale
- Estratto di C.T.R. Scala 1:10˙000
- Estratti cartografici del P.A.T.I Scala 1:10˙000
- Estratti cartografici del P.I. Scala 1:5˙000
- Estratto di mappa catastale Scala 1:2˙000
- Ortofoto satellitare --
- C2 Lay-out dell'impianto Lay-out Scala 1:200 - 1: 500
- C3 Documentazione fotografica
- D - Progetto impianto di "raffinazione finale" acque di 1^ pioggia pre-trattate
- E - Attestazione di Non Necessità della V.Inc.A..
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PREMESSE ED UBICAZIONE
Euganea Rottami S.p.A. è titolare di un impianto di recupero rifiuti e autodemolizione sito in Comune di Or-
giano, in Via Perara, n. 13, autorizzato all’esercizio con provvedimento della Provincia di Vicenza N. Reg.
019/SuoloRifiuti/2008 del 18/02/2008 che andrà a scadere il 18/02/2018.
Con l’occasione, la ditta intende inoltre apportare alcune marginali modifiche al lay-out dell’impianto, relati-
vamente alla dislocazione di alcune aree di deposito.
Considerando la messa in riserva di rifiuti in ingresso e tutti i depositi di rifiuti prodotti dall’attività di recu -
pero e di autodemolizione, la capacità massima di stoccaggio dell’impianto ascende complessivamente a
1˙101 t di rifiuti, di cui fino a 270 t di rifiuti pericolosi.
L’impianto di Euganea Rottami S.p.A. è situato al civico n. 13 della lottizzazione produttiva di Via Perara in
località Pilastro di Orgiano.
L’impianto insiste su un’area di circa 25˙500 mq catastalmente censita in Comune di Orgiano al foglio n. 19,
mappale n. 66 (vedasi estratto catastale riportato nella Tavola C1).
La ditta confina a sud e a ovest rispettivamente con le strade Comunali “Frassenara” e “della Perara” e ad est
e a nord con altre attività artigianali-industriali.
L’area operativa scoperta di pertinenza dell’impianto ha una superficie complessiva (al netto delle aree a
verde perimetrali) di circa 10˙500 mq e risulta integralmente pavimentata con massetto di calcestruzzo arma-
to.
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Ortofoto del sitoESAME ISTRUTTORIO
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
mitigazione necessarie.
L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata attraverso l’analisi
della strumentazione Programmatoria/Pianificatoria che in prima istanza; considerato che nelle tavole del
Piano di Tutela delle Acque, nella Fig. 2.2 - “Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della
Pianura Veneta” l'area interessata dall'impianto ha un grado di vulnerabilità E (elevato) con valore sintacs
70-80, le misure mitigative sono state opportunamente inpiduate in tale ambito
Si ritiene o che le mitigazioni ambientali già proposte dall’azienda siano sufficienti ed adeguatamente
inpiduate.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
Le operazioni di messa in riserva e recupero dei persi rifiuti, nonché il deposito delle materie prime
secondarie (M.P.S./non-rifiuto), vengono effettuate sia all’interno del capannone sia all’esterno in area
,
pavimentata scoperta.
Tutti i rifiuti autorizzati vengono gestiti in aree ben definite (vedasi lay-out argomento della Tavola C2),
anche utilizzando appositi box costituiti da elementi modulari in c.a.p. (tipo Jersey) per la messa in riserva di
distinte tipologie omogenee di rifiuti. Tutte le aree di deposito sono opportunamente segnalate ed
identificate con idonea cartellonistica.
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Dalle operazioni di recupero si ottengono materie prime secondarie metalliche (End of Waste), conformi a
quanto previsto dai Regolamenti Europei 333/Ue/2011 (rottami di Ferro e Alluminio) e 715/Ue/2013 (rottami
di Rame), che vengono cedute agli impianti di riutilizzo anche tramite intermediari/commercianti, e ulteriori
rifiuti che vengono invece conferiti ad altri impianti autorizzati.
I rifiuti in ingresso all’impianto vengono sottoposti alle operazioni di pesatura, presso la stazione di pesa, e
di verifica radiometrica tramite il portale fisso di controllo radioattività. Contestualmente si procede alla
verifica documentale (controllo f.i.r. e documenti di trasporto) e al controllo visivo del carico in ingresso. I
carichi di rifiuti giudicati idonei, che hanno cioè superato positivamente le fasi preliminari di verifica e
controllo, vengono accettati e messi in riserva nelle aree dedicate; eventuali carichi giudicati non idonei
vengono invece respinti al mittente.
A ridosso delle pareti esterne lati nord ed est del capannone si trovano vari box di stoccaggio realizzati con
,
elementi prefabbricati tipo “Jersey” accostati, entro i quali vengono messi in riserva i persi rifiuti metallici.
I rifiuti metallici provenienti da ecocentri, contraddistinti dal codice C.E.R. 20 01 40, sono stoccati in n. 2 box
dedicati, separatamente dagli altri rifiuti metallici gestiti in impianto. Alcune tipologie di rifiuti metallici
sono messe in riserva all’interno del capannone entro box e aree delimitate identificate da apposita
,
cartellonistica. Per lo stoccaggio dei rifiuti vengono utilizzati anche dei container dislocati in area esterna.
Le varie operazioni di cernita-selezione-smontaggio-tranciatura (con utensili manuali o con l’ausilio di
caricatore a polipo), finalizzate al recupero dei rifiuti, vengono effettuate “in cumulo” sia all’interno del
capannone che all’esterno. Per le operazioni di pressatura/cesoiatura viene utilizzata una pressa-cesoia
oleodinamica installata nell’angolo nord-est dell’impianto, che viene alimentata (e scaricata) con caricatore a
polipo. Il “sovvallo di pressatura” viene stoccato in apposito container dislocato a ridosso della parete est
del capannone. Per il recupero dei cavi di rame (C.E.R. 17 04 11) viene utilizzata un’apposita macchina
pelacavi dislocata all’interno del capannone .
Il deposito e la decantazione dei rifiuti costituiti da trucioli metallici ferrosi (C.E.R. 12 01 01) avvengono in
un’area separata, allestita all’interno della porzione sud del capannone presidiata da apposita canaletta
,
grigliata afferente ad una vasca di raccolta a tenuta (da 2 mc) degli eventuali percolati oleosi.
Le M.P.S./non-rifiuto e i rifiuti prodotti dall’attività di recupero di Euganea Rottami S.p.A. vengono
depositati nelle apposite aree inpiduate nella planimetria dell’impianto argomento della Tavola C2.
Organizzazione dell’impianto di autodemolizione
L’impianto è organizzato nei seguenti settori (vedasi lay-out argomento della Tavola C2):
• n. 2 settori di conferimento dei veicoli fuori uso (da trattare) in area scoperta pavimentata, uno a ridosso
del limite nord dell’impianto (avente una superficie di circa 150 mq) e l’altro a ridosso del lato sud del
capannone (avente una superficie di circa 800 mq);
• un “settore di messa in sicurezza e trattamento”, allestito all’interno della porzione nord del capannone
avente superficie pari a 388 mq;
• un’area coperta di messa in sicurezza dei veicoli fuori uso presidiata da una vasca grigliata e dotata di
apposite attrezzature di spillaggio per la rimozione dei liquidi, dislocata a ridosso del lato nord del
capannone ;
• l’area scoperta pavimentata di deposito (indifferenziato) dei veicoli “messi in sicurezza” e “trattati”
(carcasse bonificate), avente superficie pari a circa 160 mq;
• l’area scoperta pavimentata di deposito carcasse bonificate pressate in “pacchi”, avente superficie pari a
circa 100 mq.
Gli autoveicoli fuori uso da bonificare (settori conferimento) sono disposti su un unico livello; gli autoveicoli
messi in sicurezza / bonificati sono disposti su 3 livelli senza strutture di sostegno.
Tutti gli stoccaggi sono contraddistinti con idonea cartellonistica.
All’impianto vengono conferiti rifiuti costituiti da veicoli fuori uso da demolire (CER 16 01 04*), che
vengono messi in riserva negli appositi “settori di conferimento” fino ad un massimo di n. 80 autoveicoli
ovvero n. 10 autocarri e n. 40 autoveicoli.
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I veicoli fuori uso vengono “messi in sicurezza”, rimuovendone le componenti pericolose, in particolare
batterie e sostanze liquide, queste ultime estratte mediante specifiche attrezzature di spillaggio. La “messa in
sicurezza” dei veicoli viene eseguita all’interno della porzione nord del capannone (“settore di messa in
sicurezza e trattamento dell’impianto di autodemolizione”) mediante l’utilizzo di un ponte elevatore su un
grigliato portante con sottostante vasca di raccolta a tenuta di eventuali spanti e colaticci. Nel settore si
trovano le attrezzature di spillaggio dei liquidi dai veicoli (“isola di bonifica”), un ponte di sollevamento, la
normale attrezzatura (utensili manuali) da autofficina, l’attrezzatura omologata per il recupero dei gas dai
climatizzatori e viene effettuato anche lo stoccaggio dei carburanti e dei seguenti rifiuti esitati dalle
operazioni di messa in sicurezza:
• filtri olio (C.E.R. 16 01 07*), stoccati in n. 2 fusti da 200 lt cad. con dispositivo di scolatura;
• liquidi freni (C.E.R. 16 01 13*), in un serbatoio da 260 lt a doppio contenitore;
• olio idraulico (C.E.R. 13 01 13*), in un serbatoio da 260 lt a doppio contenitore;
• scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione (C.E.R. 13 02 05*), in un serbatoio da 3˙000 lt
con bacino di contenimento;
• liquidi antigelo (C.E.R. 16 01 14*), in un serbatoio da 3˙000 lt con bacino di contenimento;
• batterie al piombo (C.E.R. 16 06 01*), in cargopallets omologati a tenuta per un quantitativo complessivo
massimo di 20˙000 kg;
• liquidi tergivetro (C.E.R. 16 10 02), in apposito serbatoio da 260 lt;
• stracci e materiali assorbenti utilizzati per la pulizia (C.E.R. 15 02 02*), in un apposito contenitore per un
quantitativo massimo di 200 kg.
I contenitori di stoccaggio sono tutti muniti di idonea cartellonistica / etichettatura di sicurezza. All’interno
del capannone è dislocato anche il deposito dei materiali assorbenti/neutralizzanti (sepiolite), da utilizzare in
caso di spandimenti/sversamenti accidentali.
L’impianto dispone di un’ulteriore area coperta di messa in sicurezza dei veicoli, dislocata a ridosso del lato
nord del capannone, che viene utilizzata per lo svuotamento dei liquidi sui veicoli conferiti nel settore nord.
L’area è presidiata da una vasca grigliata e i liquidi estratti vengono successivamente travasati negli appositi
contenitori di stoccaggio dislocati all’interno del settore (principale) di messa in sicurezza e trattamento
allestito nel capannone .
L’inertizzazione degli airbag a bordo dei veicoli viene effettuata con l’ausilio di apposita attrezzatura
omologata portatile, nell’apposita piazzola scoperta inpiduata nel lay-out dell’impianto argomento della
Tavola C2.
I veicoli messi in sicurezza vengono quindi sottoposti ad operazioni di smontaggio, al fine di ricavare pezzi
di ricambio commercializzabili e rifiuti economicamente valorizzabili. Queste operazioni vengono effettuate
all’interno del “settore di messa in sicurezza e trattamento” del capannone con l’ausilio dei due ponti
elevatori disponibili.
Dalle operazioni di smontaggio si ricavano pezzi di ricambio usati commercializzabili ed esitano ulteriori
rifiuti:
• pastiglie freni non contenenti amianto (C.E.R. 16 01 12), stoccate in apposito contenitore, per un
quantitativo massimo di 500 kg, dislocato all’interno del settore di messa in sicurezza e trattamento;
• pastiglie freni contenenti amianto (C.E.R. 16 01 11*), stoccate (se rinvenute) in un fusto a bagno d’acqua,
per un quantitativo massimo pari a 200 kg, dislocato all’interno del settore di messa in sicurezza e
trattamento;
• componenti pericolosi contenenti mercurio (C.E.R. 16 01 08*) o PCB (C.E.R. 16 01 09*), stoccati (se
rinvenuti) in due contenitori separati, per un quantitativo massimo di 200 kg cad., dislocati all’interno del
settore di messa in sicurezza e trattamento;
• catalizzatori (C.E.R. 16 08 01), stoccati in un contenitore, per un quantitativo massimo di 500 kg, dislocato
all’interno del settore di messa in sicurezza e trattamento;
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• componenti in plastica (C.E.R. 16 01 19), stoccati sfusi in un box dedicato lungo il confine nord
dell’impianto, all’interno del quale vengono stoccati in casse/container anche altri rifiuti di plastica (C.E.R.
19 12 04) prodotti dall’attività di recupero rifiuti, per una capacità complessiva di stoccaggio pari a 20˙000
kg;
• rifiuti di vetro (C.E.R. 16 01 20), stoccati in un container esterno dislocato a nord del capannone avente
e
una capacità di stoccaggio pari a circa 5˙000 kg;
• rottami ferrosi (C.E.R. 16 01 17) e non ferrosi (C.E.R. 16 01 18), avviati alle operazioni di recupero rifiuti per
l’ottenimento di M.P.S. metalliche;
• pezzi contaminati da oli (C.E.R. 16 01 22), stoccati in un container a tenuta con capacità pari a 40˙000 kg
dislocato all’interno del capannone ;
• pneumatici fuori uso (16 01 03), stoccati in un box dedicato lungo il confine nord dell’impianto (adiacente
al box di deposito dei rifiuti di plastica) avente una capacità di stoccaggio pari a 13˙000 kg.
Per l’estrazione/esaurimento dei gas combustibili (metano o GPL) e la messa in sicurezza delle bombole
viene utilizzata apposita apparecchiatura denominata “vacuum gas”, dislocata in area scoperta.
Le carcasse dei veicoli messi in sicurezza / bonificati vengono ridotte volumetricamente con una pressa-
cesoia oleodinamica azionata da motore elettrico, dislocata nell’angolo nord-est dell’impianto, che viene
alimentata (e scaricata) con caricatore a polipo e che viene utilizzata anche (e prevalentemente) per l’attività
di recupero degli altri rottami metallici. Le carcasse pressate in pacchi (C.E.R. 16 01 06) vengono stoccate in
apposita area di deposito esterna per una capacità massima di stoccaggio pari a 300 t per poi essere conferite
ad altri impianti di trattamento autorizzati.
Oltre ai veicoli fuori uso contraddistinti dal codice C.E.R. 16 01 04*, Euganea Rottami S.p.A. può ritirare
anche altri rifiuti provenienti dal settore dell’autodemolizione e dell’autoriparazione. Questi rifiuti vengono
messi in riserva nelle medesime aree di deposito utilizzate per lo stoccaggio dei rifiuti prodotti aventi il
medesimo codice C.E.R..
Impianto di trattamento acque meteoriche
Tutta l’area pavimentata scoperta di pertinenza dell’impianto, calettata ai muri e alle cordonate di
contenimento perimetrali, è sagomata con pendenze idonee a favorire lo sgrondo delle acque meteoriche (di
dilavamento) verso caditoie grigliate afferenti ad un sistema di collettori di raccolta e convogliamento (a
gravità) ad una coppia di vasche interrate in serie strutturate per svolgere la duplice funzione:
• di raccolta/accumulo di un volume di pioggia corrispondente ad oltre 5 mm di precipitazione (1^ pioggia)
uniformemente distribuita sull’intera superficie pavimentata/presidiata, che viene alimentato (pompato) ad
una successiva sezione di trattamento chimico-fisico;
• di decantazione e disoleazione dell’acqua di pioggia che viene sfiorata per il volume eccedente la capacità
di raccolta suddetta (2^ pioggia).
Le due vasche in c.a. funzionano sia come comparti di raccolta della 1^ pioggia, sia come
decantatori/disoleatori continui qualora il tirante d’acqua dovesse superare il livello di (sfioro)
corrispondente alla massima capacità di raccolta.
Le vasche sono dotate di pompe di estrazione dell’acqua raccolta che funzionano automaticamente con
un’escursione di livello (determinata da appositi regolatori) tale da assicurare (al livello minimo impostato)
il contenimento di eventuali oli all’interno dei singoli comparti (di disoleazione), garantendo, fino al livello
massimo (di sfioro e quindi di funzionamento come decantatori/disoleatori continui), un volume netto di
accumulo pari a 77 mc d’acqua (che viene pompata con continuità alla sezione di depurazione chimico-
fisica). Il volume di accumulo risulta superiore al volume di 1^ pioggia (5 mm di precipitazione) che, in
relazione alla superficie scolante (14˙600 mq), risulta essere pari a: 0,005 x 14˙600 ≅ 73 mc. Qualora l’intensità
e/o il prolungarsi della precipitazione dovessero comportare il superamento tanto del volume di raccolta
suddetto quanto la portata delle pompe di estrazione (sempre in funzione sopra il livello minimo), le due
vasche funzionano come decantatori/disoleatori continui fino al ristabilirsi di un livello d’acqua inferiore a
quello di sfioro. In questo caso, poiché le due vasche hanno un volume utile complessivo di 122 mc, alla
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portata oraria di 438 mc/h (corrispondente ad un’intensità di precipitazione pari a 30 mm/h distribuita su
14.600 mq), esse assicurano un tempo di permanenza di circa 17 minuti, sufficiente a garantire la
decantazione (continua) di eventuali solidi e la separazione degli oli che vengono trattenuti sul pelo libero
da apposite paratie.
La sezione di trattamento chimico-fisico è costituita nell’ordine da:
• un disoleatore statico munito di canalette di sfioro degli oli in una vasca (laterale) di raccolta;
• un disoleatore a coalescenza;
• un comparto di coagulazione (con policloruro di alluminio dosato volumetricamente mediante apposita
pompa dosatrice a membrana) e regolazione pH (mediante dosaggio di soda caustica a mezzo apposita
pompa dosatrice controllata da una catena di regolazione automatica del pH al valore ottimale di
precipitazione - pH ≅ 7,5), uniformemente miscelato mediante insufflazione d’aria a microbolle;
• un comparto di sedimentazione munito di cilindro distributore centrale, canaletta di sfioro delle acque
chiarificate e pompa di estrazione dei fanghi sedimentati in una vasca di raccolta;
• filtro finale a carboni attivi.
La sezione chimico-fisica è alimentata ad una portata di 4 mc/h che assicura l’esaurimento del volume di
prima pioggia in meno di 18 ore.
L’impianto di trattamento è inoltre equipaggiato con un gruppo elettrogeno allo scopo di garantire la
continuità operativa dell’impianto stesso anche in mancanza di alimentazione elettrica di rete; il gruppo
elettrogeno si inserisce automaticamente in “mancanza di rete”.
Le acque di dilavamento depurate vengono scaricate, attraverso un pozzetto di ispezione, in un collettore
pubblico che recapita nella Roggia Gorzon, con caratteristiche qualitative conformi ai limiti di accettabilità
della tabella 1 dell’Allegato B (colonna “scarico in acque superficiali”) alle N.T.A. del P.T.A. della Regione
Veneto, come confermato dagli esiti dei controlli analitici finora effettuati allo scarico (vedasi allegato 4).
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Quantità e tipologia dei rifiuti
Con l’occasione, la ditta intende inoltre apportare alcune marginali modifiche al lay-out dell’impianto,
relativamente alla dislocazione di alcune aree di deposito.
Considerando la messa in riserva di rifiuti in ingresso e tutti i depositi di rifiuti prodotti dall’attività di
recupero e di autodemolizione, la capacità massima di stoccaggio dell’impianto ascende complessivamente a
1˙101 t di rifiuti, di cui fino a 270 t di rifiuti pericolosi.Di seguito si riporta il prospetto degli stoccaggi dei
rifiuti gestiti nell’impianto:
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
Aria
L’attività consta di operazioni manuali che non producono emissioni in atmosfera, quantomeno di tipo con-
vogliato, e comunque anche eventuali emissioni diffuse derivanti dalle attività di messa in sicurezza e di de-
molizione/smontaggio degli autoveicoli, nonché dalle operazioni di cernita e riduzione volumetrica dei rifiu-
ti metallici (anche mediante operazioni di taglio con cannello ossiacetilenico), sono da considerarsi poco si -
gnificative.
L’operazione di esaurimento/bonifica delle bombole di gas combustibile (metano, GPL) viene eseguita
all’aperto con l’ausilio di apposita apparecchiatura “vacuum gas”, mediante la quale il gas combustibile
eventualmente ancora presente viene estratto e combusto e la bombola viene inertizzata con azoto.
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Quest’operazione, peraltro saltuaria, determina un’emissione di un’esigua portata di gas di combustione che
non può comportare alcun effetto significativo nei confronti dell’atmosfera.
Acque
Tutte le acque meteoriche di dilavamento dell’area di pertinenza scoperta (pavimentata) della ditta sono
raccolte da un sistema di caditoie grigliate afferenti ad un impianto di trattamento costituito da una coppia
di vasche interrate e da una sezione di depurazione chimico-fisica. Le acque meteoriche trattate vengono
scaricate, attraverso un pozzetto di ispezione, in un collettore fognario pubblico delle acque bianche con
recapito finale nella Roggia Gorzon, che scorre a 350 m a nord dell’impianto.
L’impianto di trattamento esistente è in grado di garantire il rispetto dei limiti previsti per lo scarico in
“acque superficiali”, come è confermato dai risultati dei controlli analitici finora effettuati.
Lo scarico idrico (ancorché di acque meteoriche) che recapita in un corso d’acqua superficiale (Roggia
Gorzon). Tuttavia, poiché le acque meteoriche vengono raccolte e trattate con un impianto di depurazione
dedicato in grado di garantire il rispetto dei limiti tabellari prescritti allo scarico, si ritiene che l’impatto
determinato dall’attività della ditta nei confronti della componente ambientale “acque superficiali” sia da
considerarsi lieve.
Suolo e sottosuolo
L’attività di recupero rifiuti consta esclusivamente di operazioni di messa in riserva e di selezione e cernita
con eventuale riduzione volumetrica, finalizzate al recupero dei metalli.
L’attività di autodemolizione consiste in una serie di operazioni finalizzate alla bonifica degli autoveicoli
fuori uso e al loro smontaggio, in modo da ricavare pezzi di ricambio commercializzabili e rifiuti
economicamente valorizzabili (come le carcasse metalliche degli autoveicoli e altri rottami ferrosi e non
ferrosi). Tutte queste operazioni vengono svolte manualmente dal personale della ditta con l’ausilio di ponti
elevatori e specifici dispositivi e apparecchiature in aree impermeabili e resistenti, delimitate e
idraulicamente compartimentate.
L’attività della ditta (recupero rifiuti e autodemolizione) viene svolta esclusivamente mediante operazioni “a
secco”, che non richiedono cioè l’impiego della risorsa idrica.
L’impianto non produce alcun refluo industriale: i colaticci delle aree operative di messa in sicurezza e
trattamento degli autoveicoli vengono infatti raccolti in apposita vasca e gestiti come rifiuti conferiti ad altri
impianti autorizzati. I depositi di rifiuti liquidi prodotti dall’attività di autodemolizione sono effettuati entro
serbatoi a doppio contenitore oppure dotati di bacino di contenimento, dislocati in aree coperte e
idraulicamente compartimentate. Tutta l’area scoperta di pertinenza della ditta, compreso il parcheggio, è
impermeabilizzata e sagomata con pendenze idonee a garantire lo sgrondo delle acque meteoriche di
dilavamento verso caditoie grigliate afferenti ad un sistema di collettori di raccolta e convogliamento (a
gravità) collegato ad un impianto di trattamento recapitante in un collettore pubblico con scarico finale nella
Roggia Gorzon.
Per quanto sopra, si ritiene che la ditta abbia adottato tutte le misure e le cautele necessarie per evitare
scarichi incontrollati che possano interessare la componente ambientale suolo-sottosuolo-acque sotterranee..
Rumore
L’emissione di rumore è determinata principalmente dalle operazioni di carico-scarico e di movimentazione
dei rifiuti e dei materiali metallici, nonché dalle operazioni di riduzione volumetrica con la pressa-cesoia,
che risulta essere l’unica sorgente di rumore fissa dell’impianto. L’attività di bonifica degli autoveicoli fuori
uso non prevede l’impiego di apparecchiature rumorose, se non in modo saltuario e occasionale (per
l’utilizzo di utensili manuali elettropneumatici).
L’impianto si colloca in un’area urbanizzata a destinazione produttiva, inpiduata in Classe V^ (“aree
prevalentemente industriali”) dal Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Orgiano. La ditta confina a
sud con aree acustiche di classe III^ (“aree di tipo misto”) con interposta una fascia di transizione acustica di
50 m. Il recettore più vicino è una singola abitazione situata a sud dell’impianto, oltre Via Frassenara, a circa
100 m dalla zona di maggiore emissione acustica dell’impianto, in cui vengono effettuate le movimentazioni
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con caricatore a polipo e le operazioni di riduzione volumetrica di rifiuti metallici mediante pressa-cesoia.
L’attività viene svolta in periodo diurno, nell’intervallo temporale compreso tra le 7.00 e le 19.00.
I più recenti rilevamenti per la verifica dell’impatto acustico dell’attività, effettuati in adempimento ad una
specifica richiesta della Provincia di Vicenza a seguito della realizzazione di alcuni interventi di
riorganizzazione dell’attività, risalgono alla fine del 2015. Poiché medio tempore non è intervenuta alcuna
variazione dell’attività, né sono state modificate le sorgenti acustiche dell’impianto, e neppure sono cambiate
le condizioni al contorno (possibili recettori, sorgenti acustiche esterne afferenti al rumore residuo), né è
intervenuta alcuna modifica al Piano di Zonizzazione Acustica comunale, si confermano gli accertamenti, le
valutazioni e le conclusioni di cui al documento di Verifica dell’Impatto Acustico esterno del 10/11/2015,
argomento dell’Elaborato B. Richiamando le conclusioni della verifica in parola, si evidenzia in particolare
come al perimetro dell’area di pertinenza dello stabilimento di Euganea Rottami S.p.A. i livelli di rumore
risultino compatibili con il limite di emissione della classe V^ di 65 dB(A) diurni previsti dalla
Classificazione Acustica Comunale di Orgiano con riferimento a quanto disposto dal D.P.C.M. 14/11/1997.
Inoltre i livelli di rumore misurati al perimetro della ditta in direzione del recettore più vicino (l’abitazione a
sud), risultano ampiamente inferiori al limite di 55 dB(A) diurno stabilito per le aree di classe III^ (in cui
ricade il recettore stesso). Si evidenzia infine come i livelli differenziali di rumore attesi in corrispondenza
del recettore medesimo siano da ritenersi trascurabili, quand’anche non applicabili in quanto il livello di
rumore ambientale rilevato è risultato inferiore al limite di applicabilità del criterio differenziale di 50 dB(A)
a finestre aperte.
Paesaggio
L’impianto è collocato all’interno della Z.A.I. di Via Perara a Pilastro di Orgiano. Trattasi di una porzione di
tessuto urbanizzato a destinazione produttiva, a suo tempo realizzata in aperta campagna, lontano dai prin -
cipali nuclei abitativi della zona che sono il centro di Orgiano a circa 1,5 km ad ovest e l’agglomerato resi -
denziale di Pilastro a circa 700 m ad est.
L’ambiente al contorno è di tipo rurale e risulta connotato dalla presenza di vasti appezzamenti agricoli, con
abitazioni sparse e sporadici filari arborei, piantumati prevalentemente per delimitare i limiti di proprietà
dei fondi agricoli. La Z.A.I. di Via Perara è lambita a nord dalla Roggia Gorzon che costituisce l’unico corso
d’acqua significativo della zona.
A oltre 400 m a sud-ovest della ditta si rileva la presenza di un vasto specchio d’acqua (circa 57˙000 mq) noto
come “Laguna Blu”, attrezzato per la pesca sportiva, principalmente di carpe, e interamente perimetrato da
alberature a medio e alto fusto. Dal punto di vista paesaggistico, nei pressi dell’impianto non si riscontrano
elementi di particolare pregio, stante la destinazione produttiva dell’area in questione. L’impianto risulta pe -
raltro adeguatamente mascherato da una fitta barriera arborea, che perimetra buona parte della ditta, più
spessa in corrispondenza delle aree operative dell’attività di recupero rifiuti (porzioni nord ed est). Si ritiene
pertanto che la ditta risulti ben inserita nel territorio sotto il profilo paesaggistico, non determinando alcuna
criticità o interferenza visiva significativa nei confronti dell’ambiente circostante, com’è possibile riscontrare
nella Documentazione fotografica argomento dell’Elaborato C3.
Viabilità
L’impianto di Euganea Rottami S.p.A. si colloca all’interno della lottizzazione produttiva di Via Perara in
località Pilastro di Orgiano. Via Perara costeggia tutta la lottizzazione produttiva e si congiunge a sud con
Via San Feliciano (S.P. 125), un’importante arteria stradale locale che collega i comuni di Lonigo, Alonte e
Orgiano. A poco più di un chilometro a sud-est di Euganea Rottami S.p.A., Via San Feliciano si raccorda,
attraverso una rotatoria, alla S.P. 113 “Mediana” che collega il territorio comunale di Orgiano a quello di
Campiglia dei Berici e soprattutto al casello autostradale della A31 “Valdastico” ad Agugliaro.
Il traffico veicolare è circoscritto alla fascia feriale diurna (dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.00 alle ore 19.00).
La ditta lavora anche il sabato mattina fino alle ore 12.00.
L’attività di recupero rifiuti della ditta ha una potenzialità massima di conferimento pari a 250 t/giorno di
rifiuti in ingresso. Il traffico massimo indotto dall’esercizio dell’attività equivale per tanto a 32 di passaggi di
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mezzi pesanti al giorno così determinati: 8 vettori/giorno per conferimento rifiuti, 8 vettori/giorno per
allontanamento M.P.S. e rifiuti; a questi deve aggiungersi il traffico indotto dall’attività di autodemolizione,
che, corrisponde ad un massimo di 10 veicoli/giorno, conferiti direttamente dai proprietari o mediante
carroattrezzi e furgonati. Il traffico indotto determinato dal conferimento degli autoveicoli all’impianto è
pertanto riconducibile in misura principale alla componente di traffico “leggero” (vettori < 35 q.li), seppur
occasionalmente possano essere impiegate per i conferimenti anche delle bisarche o, nel caso di
conferimento di autocarri, dei mezzi pesanti. Per le operazioni di allontanamento dei rifiuti prodotti, che
sono costituiti principalmente da carcasse di veicoli pressate, vengono impiegati mezzi pesanti con una
frequenza corrispondente a circa un trasporto giornaliero (quando effettuato).
Risorse naturali, Flora, Fauna
Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, l’impianto si localizza nell’ambito della Bassa Pianura Vicentina,
all’interno di un contesto produttivo (la Z.A.I. di Pilastro di Orgiano), contornato da vasti appezzamenti
agricoli con abitazioni sparse. Nell’area non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse
naturalistico e non sono nemmeno presenti specie protette da leggi nazionali, regionali e/o da convenzioni
internazionali. L’unico ecosistema di interesse faunistico della zona è l’area lacuale nota come “Laguna Blu”,
situata ad oltre 400 m a sud-ovest della ditta e caratterizzata dalla presenza di specie ittiche di grandi
dimensioni come carpe e black bass, molto apprezzate dagli appassionati di pesca sportiva. L’attività di
Euganea Rottami non può comportare alcuna incidenza significativa nei confronti della flora e della fauna
della “Laguna Blu” per le seguenti ragioni:
• il lago è distante oltre 400 m dal perimetro della ditta e oltre 500 m dalla zona di maggiore emissione
acustica dell’impianto, in cui vengono effettuate le movimentazioni con caricatore a polipo e le operazioni di
riduzione volumetrica con pressa-cesoia; l’attività della ditta non può pertanto prefigurare alcun disturbo
antropico nei confronti della fauna (ittica e non) dello specchio lacustre;
• l’area del lago non è interessata da alcuno scarico riconducibile all’attività di Euganea Rottami; l’unico
scarico idrico della ditta è costituito infatti dalle acque meteoriche di dilavamento che vengono convogliate,
dopo il trattamento, in una condotta fognaria comunale con recapito finale nella Roggia Gorzon che scorre
con giacitura ovest-est a circa 1 km a nord della “Laguna Blu”;
• la ditta non produce emissioni in atmosfera, a meno dei gas di combustione prodotti dalle (saltuarie)
operazioni di bonifica delle bombole di GPL/metano dalle inevitabili emissioni diffuse prodotte dalle
operazioni di cernita e riduzione volumetrica che risultano tuttavia trascurabili e non possono
obiettivamente comportare alcuna incidenza significativa sulla qualità dell’aria dell’ambiente circostante,
men che meno nei confronti dell’area della “Laguna Blu”.
Nelle vicinanze dell’impianto non si rileva la presenza di Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e/o Zone a
Protezione Speciale (Z.P.S.); il sito della rete Natura 2000 più vicino, che risulta essere il SIC IT3220037 “Colli
Berici”, dista circa 2,4 km dall’impianto. Il sito inpiduato non è interessato da scarichi o contributi
riconducibili all’attività, escludendosi pertanto che l’esercizio dell’impianto di autodemolizione e recupero
rifiuti di Euganea Rottami S.p.A. possa comportare effetti significativi di sorta sul sito stesso, come risulta
dalla “Attestazione della non necessità di effettuare la V.Inc.A.”, argomento dell’Elaborato E..
Salute dei Lavoratori e delle persone
Per quanto riguarda la salute pubblica, i possibili impatti di qualsivoglia impianto di gestione rifiuti sono
riconducibili in generale alla presenza di sostanze tossiche, agenti patogeni, radiazioni (ionizzanti e non),
emissioni di gas, polveri, odori, rumore. Date le caratteristiche dei rifiuti gestiti, le modalità di trattamento
ed i presidi ambientali in essere si può ragionevolmente escludere qualsivoglia effetto negativo sulla salute
pubblica legato alla presenza di sostanze tossiche; per quanto concerne le radiazioni (ionizzanti e non), è
esclusa la presenza di materiali radioattivi ai sensi del D. Lgs. 17/03/95, N. 230 e la natura dei rifiuti gestiti è
tale da escludere la presenza di agenti patogeni.
L’impianto è stato al tempo valutato anche sotto il profilo della sicurezza, con particolare riferimento al
rischio incendio. La specifica problematica è stata affrontata realizzando un impianto antincendio fisso con
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idranti in numero e in posizioni tali da presidiare integralmente l’area di impianto. La conformità
antincendio dell’impianto è stata recentemente riconfermata presso il Comando Provinciale dei VV.F. di
Vicenza, come da attestazione di rinnovo periodico della conformità antincendio del 07/10/2013, riportata in
allegato 5.
MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
di mitigazione.
In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta ha correttamente considerato, tenuto conto che dal punto di vista
paesaggistico, la ditta risulta essere adeguatamente inserita nel contesto urbanistico al contorno, le acque
superficiali come componente ambientale sulla quale orientare i propri interventi. Pertanto viene proposto,
relativamente alle acque meteoriche di dilavamento che, dopo trattamento, vengono scaricate in una
condotta comunale recapitante nella Roggia Gorzon, un corso d’acqua superficiale che scorre a 350 m a nord
dell’impianto, l’implementazione nella filiera depurativa in essere, di una sezione di affinamento delle acque
di 1^ pioggia al fine di migliorare ulteriormente la qualità dell’effluente depurato, a tutto vantaggio di una
maggior tutela del recettore idrico finale, costituito da una sezione a più stadi sequenziali di trattamento, atti
a realizzare, nell’ordine:
– una filtrazione spinta (per rimuovere ogni eventuale residuo di solidi in sospensione);
– un (ulteriore) processo di adsorbimento a carbone attivo (per rimuovere ogni residua traccia di sostanze
organiche come i composti idrocarburici);
– un processo di scambio ionico (per rimuovere residue tracce di metalli in soluzione).
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso il Comitato esprime
PARERE FAVOREVOLE
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al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire dalla Provincia di Vicenza il rinnovo dell’autorizzazione
all’esercizio dell’attività di autodemolizione, comprensiva dell’autorizzazione allo scarico.
2. Entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento di verifica di assoggettabiltà alla V.I.A. dovrà essere
realizzata la modifica migliorativa dell’impianto di trattamento delle acque, con presentazione del
certificato di collaudo funzionale alla Provincia.
3. Nel rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dovrà essere previsto un monitoraggio periodico
dell’impatto acustico.
4. Al fine di promuovere l’ottimizzazione e massimizzazione delle operazioni di riciclaggio si dovrà
provvedere alla rimozione dei seguenti componenti: catalizzatori, componenti in vetro, componenti
metallici (contenenti rame, alluminio, magnesio), pneumatici, grandi componenti in plastica (qualora
tali materiali non vengano separati nel processo di frantumazione), centraline elettroniche, cablaggi e
autoradio / lettori musicali – video; nel caso gli autoveicoli vengano sottoposti a pressatura si dovranno
altresì rimuovere: motore, cambio, trasmissione, dispositivi idroguida e radiatore.
5. L’azienda dovrà predisporre una procedura di gestione atta a garantire nel tempo l’integrità delle
pavimentazioni, fissando criteri valutativi che, partendo dall’analisi della situazione attuale,
consentano di prevenire e/o intervenire nelle fasi di deterioramento delle superfici.
6. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
occasione della presentazione del certificato di collaudo di cui al punto 2).
7. In tema di lotta alle zanzare si prescrive di:
a) conservare gli pneumatici in aree rigorosamente coperte o, in alternativa, disporli a piramide, dopo
averli svuotati da eventuale acqua, ricoprendoli con telo impermeabile fisso e teso, assicurandosi che
non formi pieghe o cavità dove possa raccogliersi acqua piovana;
b) eliminare o stoccare in luoghi chiusi gli pneumatici fuori uso e non più utilizzabili, dopo averli
svuotati da ogni contenuto di acqua;
c) procedere ad una periodica disinfestazione larvicida, da effettuare tra aprile e ottobre, delle aree
interessate da dette attività;
d) avere cura nell'evitare la formazione di tutti ristagni d'acqua occasionali, comprese le pieghe di
eventuali teloni di copertura, e provvedere alla loro eliminazione nel caso essi comunque abbiano a
formarsi.
Di quanto realizzato rispetto al punto 2 dovrà essere dato anche idoneo riscontro fotografico .
Vicenza, 04 ottobre 2017
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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