Parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 10/11/2022
L'anno 2022, il giorno 10 del mese di OTTOBRE alle ore 17:00 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Societa’
Agricola Avicola Summania S. S. – AAmpliamento di un insediamento zootecnico ad indirizzo avicolo.

All'appello risultano:

SQUARCINA FILIPPO               Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA           Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO               Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO              Commissario               Presente


MONTANARI RICCARDO             Commissario               Presente


MURARO TERESA                Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                Commissario               Assente


SALVIATI STEFANO              Commissario               Presente


SERRAIOTTO MARIO              Commissario               Presente


SVEGLIADO GIULIA              Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY              Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO              Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente del 03/11/2022, che
riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato
Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto
della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al
CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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        Societa’ Agricola Avicola Summania S. S.
                       PARERE N. 13/2022

Oggetto: Ampliamento di un insediamento zootecnico ad indirizzo avicolo.
PROPONENTE:           Societa’ Agricola Avicola Summania S. S.
SEDE LEGALE:           Via Mollette n.68 – Marano Vicentino
SEDE INTERVENTO:         Via Mollette n.68 – Marano Vicentino
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Allevamento intensivo di pollame.
PROCEDIMENTO:          Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO III alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii..
                 ac) Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più' di:
                 - 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 posti per galline;
                 - 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o
                 - 900 posti per scrofe
COMUNE INTERESSATO:       Zanè
DATA DOMANDA:          19 agosto e 01 settembre 2021
DATA PUBBLICAZIONE:       18 ottobre 2021
DATA INTEGRAZIONI:        23 giugno, 19 agosto e 13 ottobre 2022

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
Progetto
  -  A 1 Tav. 1 – Inquadramento A1 - Tav. 1 - Inquadramento
  -  A 2 Tav. 2A – Planimetria generale stato attuale
  -  A 3 Tav. 2B – Planimetria generale stato di progetto
  -  A 4 Tav. 3A – Planimetria fabbricati A e B stato attuale
  -  A 5 Tav. 3B – Planimetria fabbricati A e B stato di progetto
  -  A 6 Tav. 4 – Planimetria fabbricati C e D stato attuale
  -  A 7 Tav. 5 – Planimetria fabbricati E, F e G stato di progetto
  -  A 8 Tav. 6 – Planimetria distanze
  -  A 9 Preventivo di spesa
    Pareri già ottenuti o richiesti
  -  B 1 Parere per il rilascio del Permesso di Costruire - Comune di Marano Vicentino
  -  B 2 Approvazione Piano Aziendale - AVEPA
  -  B 3 Parere favorevole di compatibilità dell'intervento - Terna Spa Rete Elettrica Nazionale
  -  B 4 Richiesta di Parere di Compatibilità Idraulica al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta
  -  B 5 Richiesta di Parere di Compatibilità Idraulica - Distinta riepilogo SUAP
    Studio di impatto viabilistico
  -  C 1 Studio di impatto viabilistico
    Geologia e gestione terre da scavo
  -  D 1 Relazione geologica, geotecnica e idrogeologica
    Valutazione di impatto acustico
  -  E 1 Valutazione previsionale di impatto acustico (L. 447/1995 e ss.mm.ii.)
    Valutazione di compatibilità idraulica
  -  F 1 Relazione di compatibilità idraulica
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    Istanza A.I.A.
  -  G1   Domanda ed elenco allegati
  -  G 2a  Scheda A1 (documento con dati sensibili)
  -  G 2b  Schede A-B-C-D-E
  -  G3   Check-list BAT e bilancio N-F-NH-PM10
  -  G 4a  Allegati parte A (documenti con dati sensibili)
  -  G 4b  Allegati parte A
  -  G5   Relazione sui vincoli territoriali (allegato A24)
  -  G6   Schema a blocchi del ciclo produttivo (allegato A25)
  -  G7   Relazione dei processi produttivi (allegato B18)
  -  G8   Planimetria impianto (allegati B19-B20-B21-B22-B23)
  -  G9   Allegati parte D
  -  G 10  Sistema di gestione ambientale (allegato E3)
  -  G 11  Piano di monitoraggio e controllo (allegato E4)
  -  G 12  Verifica della sussistenza dell'obbligo di presentazione della relazione di riferimento
    Istanza V.I.A.
  -  H1   S.I.A. - PARTE 1 - Quadro di riferimento ambientale
  -  H2   S.I.A. - PARTE 2 - Descrizione del progetto e valutazione degli effetti
  -  H3   S.I.A. - Sintesi non tecnica
  -  H4   V.Inc.A - Dichiarazione di non necessità di cui alla DGR 1400/2017
  -  H5   Progetto del verde di mitigazione e compensazione
  -  H6   Relazione dispersione atmosferica degli inquinanti
  -  H7   Dati vettoriali insediamento (shp file).

                             PREMESSE
La Società agricola Avicola Summania dispone di un insediamento zootecnico per la produzione di avicoli
da carne nel comune di Marano Vicentino ed il progetto in esame consiste nell’ampliamento di un centro
zootecnico già esistente, autorizzato con Licenza Edilizia n. 195 del 23.01.73, successiva Concessione Edilizia
di Variante n. 3919 del 4.01.80 e, infine, Atto Unico n.2016/E4/001 del 29.09.2016; tali strutture, ad oggi auto -
rizzate e realizzate, consentirebbero di raggiungere una potenzialità massima di allevamento pari a 128186
capi.
L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), rilasciata alla Ditta con prot. n. 53300 del 19/07/2013, risulta
attualmente scaduta ed è oggetto di nuova richiesta contestualmente al presente progetto di ampliamento.
La richiesta di incrementare la potenzialità trova le sue ragioni sia nelle richieste del mercato guidato dal
Gruppo Veronesi, sia nell’esigenza imprenditoriale legata all’inserimento del figlio nell’attività, per garantire
dunque un adeguato reddito a due nuclei famigliari.
Allo stato attuale l’allevamento si compone di n.4 capannoni, con una superficie stabulabile di 5826.63 mq,
con una potenzialità massima consentita: 29999 capi
L’intervento previsto dal progetto può essere sintetizzato come segue:
- Realizzazione di un nuovo capannone per la stabulazione degli animali (edificio “E”);
- Installazione di due nuovi sili verticali a servizio del nuovo capannone;
- Sistemazione della viabilità interna e degli accessi aziendali;
- Realizzazione di un porticato di collegamento, tra i fabbricati A ed E, da adibire a deposito di attrezzature e
prodotti (edificio “F”);
- Realizzazione di un fabbricato da adibire a zona filtro per l’accesso al centro zootecnico (edificio “G”);
- Installazione di nuovi ventilatori nei capannoni A e B;
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- Installazione di nuovi riscaldatori nei capannoni A e B;
- Installazione di barriere antipolvere in prossimità delle testate sud dei capannoni A, B ed E;
- Realizzazione di pozzi disperdenti per la gestione delle acque meteoriche;
- Realizzazione di una piazzola di disinfezione dei mezzi di trasporto;
- Realizzazione di una recinzione;
- Realizzazione di parcheggi per il personale e gli operatori esterni;
- Ampliamento e completamento della piantumazione dell’insediamento.
Rispetto alla situazione attuale la nuova superficie stabulabile sarà di 7272.83 mq, con una potenzialità massi-
ma di progetto che ascende a 160.000 capi.
                          UBICAZIONE
Il centro zootecnico in oggetto è situato ad una quota di circa 161 m s.l.m sul confine dei comuni di Marano
Vicentino e di Zanè, al centro dell’Alta Pianura Vicentina e l’area di progetto è localizzata ad una distanza di
circa 2,2 km dal centro di Marano Vicentino, situato in direzione sud, a circa 250 m dalla zona industriale di
Zane’ ubicata a nord e a circa 800 m dalla zona industriale di Schio posta a nord-est.
L’insediamento è collegato al territorio attraverso la SP 66 (via Monte Pasubio), che connette il contesto con
Schio, Santorso, Thiene e l’autostrada A31 (quest’ultima attraverso via dell’Autostrada). A livello locale
l’insediamento è collegato alla SP 66 attraverso via Canova e via Mollette.
Dall’Analisi della Tavola 1 - Intero Territorio Comunale del PI di Marano Vicentino si osserva che il sito og-
getto di studio rientra in Zona agricola E2 (NTO Art. 26). L’ambito è inoltre interessato dalla presenza della
fascia di rispetto dell’allevamento zootecnico esistente, dalla fascia di rispetto per la presenza di un elettro -
dotto e dalla fascia di rispetto relativa alla viabilità. (NTO Art 35).
Dall’analisi della Tavola della zonizzazione del PI di Zanè si osserva che la porzione dell’ambito ricadente
nel territorio comunale di Zanè è classificata come Zona Agricola E2 (NTO Art. 34); sono inoltre inpiduate
la fascia di rispetto relativa all’elettrodotto (NTO Art. 55.13) che attraversa l’ambito, la fascia di rispetto stra-
dale (NTO Art. 55.6) e la distanza da ZTO dell’allevamento esistente (NTO Art. 55.11).




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                          Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Marano Vicentino;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Marano Vicentino;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Zanè;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Zanè;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine
di inpiduare possibili mitigazioni.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
Nello S.I.A. non è stato indicato il fatto che, nella TAV. 01b – uso del suolo – acqua , l’’area interessata
dall’intervento è all’interno di “aree di tutela e vincolo, area vulnerabile ai nitrati, area di primaria tutela
degli acquiferi”. Si ritiene debbano essere analizzate le sopraindicate sensibilità ambientali rapportandole
con l’insediamento anche al fine di inpiduare correttamente le eventuali misure di mitigazione necessarie.
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Le integrazioni che la ditta trasmetterà a riguardo andranno coordinate all’interno del Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
Si dovrà inoltre analizzare e mettere in relazione con l’impianto l’elaborato denominato “Documento per la
valorizzazione del paesaggio veneto.” In particolar modo il capitolo “4. Atlante ricognitivo” nella parte
relativa al capitolo “23 Alta pianura vicentina – Indirizzi di qualità paesaggistica (pag. 361)”.
Le integrazioni che la ditta trasmetterà a riguardo andranno coordinate all’interno del Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’impatto paesaggistico”, prendendo in considerazione le integrazioni che la ditta
presenterà relativamente al “Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto.”.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Lo S.I.A. ha indicato il fatto che
1) “ … Il PTA inserisce l’area di intervento: … - in un’area a grado di vulnerabilità media (Carta della
Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta) … “
In realtà l’area interessata è sita all’interno della seguente zona:
Fig. 2.2 “Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta”
- Grado di vulnerabilità A: Alto – valore sintacs 50-70;
-2)“ Il PTA inserisce l’area di intervento:
- entro la zona della ricarica (Carta delle zone omogenee di protezione dall’inquinamento);
- in area vulnerabile ai nitrati, nello specifico in una zona di alta pianura di ricarica degli acquiferi (Carta
delle Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola) “
Sarebbe opportuno che , in sede di integrazioni,venissero analizzate la sopraindicata sensibilità ambientali
(punti 1) e 2)) rapportandole con l’insediamento.
Le integrazioni che la ditta trasmetterà andranno coordinate all’interno del Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI MARANO VICENTINO
Occorre che l’area interessata sia messa in relazione con gli “Ambiti per interventi di riqualificazione e
mitigazione ambientale – art. 36” e con la relativa norma.
L’area interessata risulta essere interna all’”ATO N. 3 – Ambito oltre ferrovia e autostrada”
A riguardo, in sede di integrazioni, lo S.I.A. si rapporti con quanto indicato negli obiettivi relativi a detta
ATO.
Carta delle indicazioni progettuali- rete ecologica locale e trasformabilità.
Lo S.I.A. si rapporti con quanto indicato relativamente all’area interessata nelle tavole:
- SA4 Carta del sistema degli elementi ambientali
- SA4-1 Carta delle indicazioni progettuali: vincoli, fragilita', invarianti
- SA4-2 Carta delle indicazioni progettuali: rete ecologica locale e trasformabilita'.
PIANO DEGLI INTEREVENTI (P.I.) DI MARANO VICENTINO
Occorre lo S.I.A. si rapporti analiticamente con:
- le “Aree riservate a fasce di rispetto o zone di tutela” indicate nelle tavole del PI e con la relativa norma.
- con quanto indicato negli nelle NTO del PI relativamente agli “Allevamenti”.
Lo S.I.A. dovrà indicare in apposito elaborato le fasce di rispetto generate dall’allevamento attuale e da
quello di progetto; si richiede, inoltre, che che l’ampliamento proposto sia messo in relazione con le norme
che regolano il consumo di suolo (L.R. 14/2017).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

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             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Il progetto consiste essenzialmente nell’ampliamento di un centro zootecnico (allevamento intensivo di
pollame) già esistente ad oggi costituito da 4 capannoni per la stabulazione degli animali.
L’intervento previsto dal progetto può essere sintetizzato come segue:
- Realizzazione di un nuovo capannone per la stabulazione degli animali (edificio “E”);
- Installazione di due nuovi sili verticali a servizio del nuovo capannone;
- Sistemazione della viabilità interna e degli accessi aziendali;
- Realizzazione di un porticato di collegamento, tra i fabbricati A ed E, da adibire a deposito di attrezzature e
 prodotti (edificio “F”);
- Realizzazione di un fabbricato da adibire a zona filtro per l’accesso al centro zootecnico (edificio “G”);
- Installazione di nuovi ventilatori nei capannoni A e B;
- Installazione di nuovi riscaldatori nei capannoni A e B;
- Installazione di barriere antipolvere in prossimità delle testate sud dei capannoni A, B ed E;
- Realizzazione di pozzi disperdenti per la gestione delle acque meteoriche;
- Realizzazione di una piazzola di disinfezione dei mezzi di trasporto;
- Realizzazione di una recinzione;
- Realizzazione di parcheggi per il personale e gli operatori esterni;
- Ampliamento e completamento della piantumazione dell’insediamento.
Per quel che riguarda il nuovo capannone ‘E’ per la stabulazione degli animali è già stata presentata la
richiesta del titolo edilizio, che non rientra dunque nel presente procedimento. Il fabbricato presenta le
dimensioni in pianta di 110.20 x 14.60 m, per una superficie coperta di 1608.92 mq. Il sistema di ventilazione
che si intende adottare per il capannone in progetto è di tipo forzato longitudinale, denominato anche
“ventilazione a tunnel”.
A servizio del nuovo capannone, in prossimità della testata nord, saranno installati due sili della capacità
ciascuno di circa 10 tonnellate. Tra i capannoni “A” ed “E” è prevista l’edificazione di un porticato da adibire
a deposito attrezzi, delle misure in pianta di 15.10 x 11.74 metri, per una superficie netta di 177.27 mq.
In prossimità dell’ingresso sarà realizzato un edificio da adibire a zona filtro per gli operatori che devono
accedere al centro zootecnico ed hanno necessità di lavarsi ed indossare indumenti idonei; si tratta di una
struttura prefabbricata delle dimensioni di 5.15 x 3.00 metri, per una superficie di 15.45 mq. Anche per questi
edifici la richiesta di titolo edilizio è già stata presentata al Comune.
Per quel che riguarda la viabilità interna, il progetto in esame prevede l’ampliamento della superficie
pavimentata, in modo da rendere più agevole la manovra dei mezzi; prevede inoltre la realizzazione di
nuova viabilità interna, priva di pavimentazione, per incanalare i flussi di transito dei mezzi che circolano
nell’ambito dell’allevamento. Il progetto prevede una pavimentazione complessiva, comprendente anche le
aree già impermeabilizzate, pari a 3900 mq; l’incremento di impermeabilizzazione risulta pari a circa 2666
mq. Parallelamente alla viabilità aziendale il progetto si propone inoltre di regolare gli accessi al centro
zootecnico L’intervento prevede quindi di creare un senso unico, con ingresso obbligato dei mezzi in
prossimità del nuovo fabbricato “E”, ed uscita tra i capannoni “A” e “B”.
Il progetto prevede un nuovo sistema di ventilatori nei capannoni “A” e “B”, allo scopo di migliorare le
condizioni di benessere degli animali stabulati. Nel nuovo assetto impiantistico i ventilatori saranno collocati
nella testata sud dei fabbricati e lungo i lati, in prossimità della testata. Inoltre è prevista l’ installazione di
nuovi riscaldatori, che verranno collocati lungo il lato ovest del fabbricato “A” e lungo il lato est del
fabbricato “B”, in numero di 5 per ciascun fabbricato



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In prossimità dell’ingresso del centro zootecnico è prevista l’installazione di un impianto di disinfezione dei
mezzi di trasporto in entrata. Tale impianto è composto da un’area pavimentata di adeguate dimensioni, un
impianto di adduzione dell’acqua, un impianto di miscelazione, e un pozzetto desabbiatore-disoleatore.
L’eventuale soluzione erogata in eccesso viene convogliata in una vasca a tenuta e periodicamente conferita
ad una ditta specializzata.
Si prevedono poi una recinzione in rete metallica e dei parcheggi, il primo con capienza di 5 veicoli
all’ingresso e il secondo, con capienza di 2 veicoli, in prossimità del fabbricato “E”.
Per migliorare l’inserimento ambientale delle nuove opere si è provveduto a definire un progetto di
piantumazione di essenze arboreo-arbustive all’interno del centro zootecnico, come dettagliatamente
descritto nell’Elaborato H5 – Progetto del verde di mitigazione e compensazione.
Ulteriori piccoli interventi (da considerarsi marginali) interesseranno gli edifici / strutture esistenti.
A seguire il prospetto nord, la planimetria di progetto e la planimetria di progetto con lo schema degli
scarichi (Tav. 2B rev.1)
Si




riassumono a seguito i dati dimensionali del centro zootecnico permettendo un confronto ante e post
operam. Nella situazione di riferimento ante operam l’allevamento si compone di quattro capannoni, che
evidenziano una superficie stabulabile complessiva di 5826.64 mq. L’intervento prevede l’ampliamento della
superficie stabulabile, ottenuta mediante la realizzazione di un nuovo capannone ad uso zootecnico,
portando un incremento di quasi il 25% rispetto a quella attuale.




DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Per quanto concerne il tipo di stabulazione, in tutti i capannoni è adottata la stabulazione a terra su lettiera di
truciolo. L l’allevamento ricade dunque in classe SECONDA in quanto il peso vivo medio è pari a 120 ton; il
punteggio viene calcolato in 10 punti. Tutte le distanze di ordine igienico-sanitario vengono rispettate dal
progetto
Si confrontano le situazioni dimensionali nell’ante e nel post operam




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L’azienda gestisce l’insediamento zootecnico secondo il criterio del “tutto pieno tutto vuoto”, la presenza
media annua dei capi viene calcolata come segue, considerato inoltre che il periodo di permanenza degli
animali nei capannoni è di circa 55 giorni, che al termine di ciascun ciclo viene praticato un periodo di vuoto
sanitario della durata di 18 giorni, e che la mortalità dei capi si attesta mediamente nella percentuale del 5.8%
La produzione complessiva ottenuta per ciclo è quindi pari a 160002 capi, corrispondenti a 361.7 ton.
Considerato che nel corso dell’anno vengono portati a termine 5 cicli, la produzione totale annua
dell’allevamento può essere calcolata nella misura di 1808.5 ton.
L’allevamento comporta un consumo totale di mangime pari a 167.9 ton per ciclo, corrispondenti a 839.2
ton/y.
Per quel che riguarda l’acqua è previsto il consumo sia per le esigenze degli animali in allevamento che per
l’impianto di raffrescamento che verrà realizzato nel nuovo capannone.
Per quanto concerne i consumi di acqua legati all’alimentazione degli animali, questi vengono calcolati in
ragione di 215 ml/d di acqua di abbeverata. Considerata la presenza media di animali in allevamento, per lo
scenario di riferimento ante operam si ricava un consumo totale di acqua pari a 334.2 ton per ciclo,
corrispondenti a 1670.7 ton/y.
Si riportano i quantitativi in tabella.




Vengono valutati inoltre i consumi di picco che riguardano i periodi dell’anno più caldi e le fasi finali del
ciclo di ingrasso dei polli, in cui il fabbisogno idrico degli animali è massimo. Considerando anche i consumi
legati al sistema di raffrescamento si ottiene un consumo idrico di picco pari a circa 35 mc/giorno.
Per l’approvvigionamento idrico l’allevamento è allacciato e servito da pubblico acquedotto (il cui Ente
gestore è Viacqua). L’insediamento è dotato anche di cisterne per la riserva idrica, la cui capacità polmone
complessiva è pari a 56 mc. La presenza di tali strutture di accumulo consente alla Ditta di poter fronteggiare
eventuali cali o temporanee interruzioni di servizio che dovessero manifestarsi nell’ambito della fornitura da
parte del gestore del servizio idrico.
Nei periodi di massimo consumo, precedentemente calcolati, le cisterne costituiscono un polmone in grado
di garantire la continuità nell’erogazione di acqua al centro zootecnico ed un’autonomia gestionale pari a
circa 1.5 giorni (56 mc / 35 mc/giorno = 1.5 giorni).

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                           Valutazione
Presentazione di una copia del “quadro A” della Comunicazione Nitrati in corso di validità.
Scheda A8: chiarire la superficie utile di allevamento (m2 e n. di posti) e la superficie utile di stabulazione
(m2/capo).
Scheda A10 : presentare certificato camera di commercio
Scheda A22 : presentare il CPI ( o la la SCIA ai fini della sicurezza antincendio, presentata e vidimata dal
Comando provinciale dei Vigili del fuoco) relativa ai 5 serbatoi di GPL. E’ presente un gruppo elettrogeno di
emergenza, chiarire la potenzialità
E’ necessario, inoltre, conoscere le ragioni sociali di:
- ditta/ditte che smaltiscono le lettiere esauste (sottoprodotto);
- ditta/ditte che smaltiscono i rifiuti prodotti;
- ditta/ditte che smaltiscono le carcasse dei capi deceduti (sottoprodotto).
- È necessario infine un file editabile del PMC.
Infine, occorre ricordare alla ditta Summania che, una volta completato l’adeguamento tecnologico, dovrà
redigere e trasmettere all’ISPRA la dichiarazione E-PRTR perché le emissioni di ammoniaca alla massima
capacità produttiva supereranno le 10 tonnellate/anno.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


        111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Nella situazione post operam l’aumento del numero di capi determina un incremento proporzionale delle
emissioni di composti alteranti del clima.




Facendo riferimento ai principali composti climalteranti rilevati da ARPAV per il Comune di Marano
Vicentino (dati INEMAR), rappresentati da anidride carbonica (25819 ton/y), metano (177 ton/y, equivalenza
pari a 25) e protossido di azoto (6.2 ton/y, equivalenza pari a 298), si ricava che il potere climalterante è di
32084 ton equivalenti di anidride carbonica. Sempre in termini di anidride carbonica equivalente, l’apporto
dell’insediamento zootecnico rappresenta il 2.66% delle emissioni comunali. L’impatto è stato giudicato come
‘molto modesto negativo’.
Con riferimento alla qualità dell’aria gli inquinanti maggiormente rappresentativi nel caso degli allevamenti
avicoli sono inpiduati nell’ammoniaca, nel protossido di azoto, nel metano e nelle polveri.
La causa delle emissioni è dovuta unicamente alla fase di stabulazione degli animali in quanto la pollina
viene ceduta interamente ad una ditta esterna. Si riporta una tabella riepilogativa relativa al post-operam.



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Per quanto concerne
l’ammoniaca    e   il
metano,       nella
situazione post operam
questi vengono emessi rispettivamente nella misura di 12.8 ton/y e 12.6 ton/y. Rispetto alle emissioni rilevate
da ARPAV per il Comune di Marano Vicentino, evidenziate in precedenza, tali valori rappresentano
rispettivamente il 32.8% e il 7.1 % delle stesse.
Dall’analisi della dispersione atmosferica per quel che riguarda l’ammoniaca, il progetto non determina
alcun incremento del rischio di superamento dei valori di riferimento per la protezione della salute umana.
Per i PM10 il progetto determina un modesto incremento delle concentrazioni di polveri presso i recettori
sensibili più prossimi all’allevamento, senza tuttavia determinare alcun rischio di superamento dei limiti di
riferimento per la qualità dell’aria.
Per limitare la traslocazione delle polveri originate nei ricoveri degli animali è prevista l’installazione di
barriere antipolvere in prossimità della testata sud dei capannoni “A”, “B” ed “E”. Dette barriere saranno
posizionate in corrispondenza dei ventilatori, in modo da intercettare il flusso d’aria estratta dai fabbricati.
Con riferimento agli odori sono stati calcolati i flussi d massa ed è stata analizzata la dispersione atmosferica
degli inquinanti e degli odori; complessivamente le emissioni odorigene sono state valutate di modesta
entità. A seguire il calcolo dei flussi di massa.




Per quel che riguarda gli odori nello scenario di progetto si verifica un modesto superamento dei valori di
riferimento per il disturbo olfattivo presso 5 recettori su 25.
Dalle analisi effettuate lo studio afferma che la realizzazione del progetto determinerà modesti incrementi
delle concentrazioni di odore presso alcuni edifici isolati o aggregati rurali collocati in ambito agricolo nei
dintorni delle strutture. Si tratta di un disturbo olfattivo compatibile con il contesto agricolo produttivo di
riferimento, che non interessa i principali centri urbani del territorio.
                           Valutazione
I dati di emissione odorigena (ma anche di polveri e ammoniaca) sono stimati sulla base di parametri di
letteratura, senza aver eseguito campionamenti sullo stato di fatto, cosa che per la caratterizzazione di un
allevamento esistente si ritiene imprescindibile, inoltre, all’esito della simulazione di dispersione sono
dichiarati 5 ricettori sopra le soglie di accettabilità, di cui in due casi si superano le 3 u.o./m3.
Ne consegue che è necessario di integrare le stime delle emissioni con un campionamento nello stato di fatto,
rapportando poi il regime effettivo a quello massimo attualmente autorizzato e, successivamente, allo stato
di progetto (da 30.000 a 160.000).

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Una volta rimodulate le simulazioni con i dati di emissioni ricavati dal campionamento e nel caso di
conferma di superamenti delle soglie di accettabilità, sarà necessario procedere con l’inpiduazione delle
relazionare sui possibili interventi di mitigazione (es. abbattitori) e presentare il piano gestione odori.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e si ritiene necessario prevedere una specifiche
prescrizioni relativamente all’impatto odorigeno

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque necessario un monitoraggio post operam dell’impatto odorigeno.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’allevamento in esame non comporta interferenze con i corpi idrici superficiali o sotterranei: la stabulazione
degli animali avviene in ambienti confinati, che non prevedono scarichi; le uniche possibilità di
contaminazione dei corpi idrici superficiali possono verificarsi durante le fasi di gestione dei reflui
zootecnici. A tale proposito deve essere ricordato però che l’azienda cede la pollina prodotta ad una ditta
esterna. Va inoltre evidenziato che la ditta effettua la pulizia a secco dei capannoni, per cui non si riscontra la
produzione di acque di lavaggio.
Per quel che riguarda lo scarico delle acque meteoriche provenienti dalla copertura del capannone e dalle
nuove superfici impermeabilizzate il progetto prevede la realizzazione di un sistema di raccolta e passeggio
in pozzetti di decantazione (dissabbiatura) e successivo scarico in n. 5 pozzi di dispersione, dimensionati con
apposito studio di compatibilità idraulica (a firma del dott. geol. Franco Monticello). I pozzi sono stati
dimensionati e progettati al fine di garantire l’invarianza idraulica del sito. I pozzi avranno profondità utile
disperdente di 3 m e diametro di 1.5 m. La capacità totale disperdente sarà di 303.71 mc, a fronte di una
necessità minima di acque da smaltire pari a circa 303.35 mc.
Il progetto prevede poi la realizzazione di un sistema di scarico in subirrigazione dei reflui assimilabili ai
civili provenienti dai servizi igienici di progetto. Lo scarico avverrà nel rispetto delle norme per gli scarichi
su suolo di insediamenti isolati non collettati alla fognatura. Gli apprestamenti tecnici in progetto
garantiscono lo scarico di acque non contaminate e scongiurano fenomeni di inquinamento delle acque
sotterranee. Si ricorda per altro che l’acquifero freatico presente nel sottosuolo è collocato ad una quota di
circa -60 m dal piano campagna. Risulta evidente l’impossibilità di qualsiasi interazione tra lo scarico di
acque depurate nei primi centimetri del sottosuolo e l’acquifero sottostante.
Per gli aspetti legati al consumo di acqua si rimanda al cap. DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE.
                         Valutazione
Per l’approvvigionamento idrico l’allevamento è allacciato e servito da pubblico acquedotto (il cui Ente
gestore è Viacqua), ma l’insediamento è dotato anche di cisterne per la riserva idrica, la cui capacità polmone
complessiva, secondo il SIA, è pari a 56 mc e che, nei periodi di massimo consumo, costituiscono un polmone
in grado di garantire la continuità nell’erogazione di acqua ed un’autonomia gestionale pari a circa 1.5
giorni (56 mc / 35 mc/giorno = 1.5 giorni). Pertanto, per quanto esposto nello S.I.A., la ditta riesce in tutti i
periodi dell'anno a gestire il consumo dell'acqua attraverso il gestore del servizio idrico integrato.
Nell’aprile 2020, tuttavia, la ditta ha presentato al Genio Civile la richiesta di terebrare un pozzo; tale
richiesta non è stata accolta in quanto il servizio idrico integrato ha comunicato che stava servendo
regolarmente l'allevamento di acqua potabile. Tale richiesta è stata ripresentata nel giugno 2021, con una
quantificazione di prelievo dalla falda di 0,22 l/s, cioè una quantità che copre l’intero fabbisogno annuale
della produzione (circa 7000 m3), motivando con il fatto di essere costretta, nei mesi estivi, ad utilizzare le
autobotti per soddisfare le necessità idriche dell’allevamento; la capienza delle vasche di accumulo è stata
quantificata in soli 30 m3.


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Risulta pertanto necessario chiarire la reale situazione in tema di bilancio idrico, considerando che il gestore
Viacqua spa ha comunicato al Genio di non essere in grado di soddisfare le richieste di punta dei mesi estivi
della ditta (pari a 2,5 l/s) e, pertanto, il Genio ha avviato la pratica concessoria, che attualmente è in attesa
del parere dell’Autorità di Bacino.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e si ritiene necessario prevedere una specifica
prescrizioni al fine di garantire la continuità dell’approvvigionamento idrico ed i requisiti rispetto alla
normativa sul benessere animale. In particolare, a seguito del parere di Viacqua spa, che ha manifestato la
disponibilità al potenziamento delle portate della rete di acquedotto, dovranno essere inpiduare le
iniziative atte alla realizzazione di tale intervento di potenziamento.

                         VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque necessario una specifica prescrizione al fine di garantire il rispetto della normativa
sul benessere animale.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
l progetto in esame prevede sostanzialmente la realizzazione di un nuovo capannone, nonché di alcuni
fabbricati accessori e alcune aree di movimentazione accessorie. Complessivamente l’intervento comporta la
trasformazione di un’area di 4543.14 mq.
Data la natura del terreno essenzialmente ghiaioso e al suo grado di addensamento, il sito oggetto di studio è
dotato di buona permeabilità.
Tenuto conto di ciò la rete di drenaggio a servizio delle nuove strutture prevede di veicolare le acque
meteoriche provenienti dalla copertura del capannone e dalle nuove aree impermeabilizzate verso un
sistema di raccolta e passaggio in pozzetti di decantazione (disabbiatura) e successivo scarico in n. 5 pozzi di
dispersione. I pozzi sono stati dimensionati nell’ambito della valutazione di compatibilità idraulica (a firma
del dott. geol. Franco Monticello) e progettati al fine di garantire l’invarianza idraulica del sito.
Considerata la soluzione adottata per la gestione delle acque meteoriche e considerato l’assetto
idrostratigrafico del territorio in esame (depositi alluvionali a granulometria grossolana dotati quindi di
buona permeabilità e capacità drenante) e considerata infine la distanza minima dei più prossimi corpi idrici
di superficie (450 m dal sito di studio) e del corpo idrico sotterraneo (ca. -60 m dal piano campagna), si valuta
che l’allevamento non abbia alcuna interazione diretta o indiretta con la rete idraulica di superficie e le
interferenze con la stessa sono nulle.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Per valutare le interferenze sull’ambiente determinate dall’insediamento zootecnico è stato redatto uno
studio specifico a firma del p.i. Matteo Compri. Sono stati inpiduati 4 ricettori critici, di cui 1 in Comune di
Marano Vicentino e 3 in Comune di Zanè
L’area e il ricettore R1 sono inseriti in classe III secondo il Piano di Classificazione Acustica del Comune di
Marano; i ricettori R2, R3, R4 sono analogamente inseriti in classe III dal Comune di Zanè.
Per la definizione del clima acustico sono state caratterizzate le sorgenti sonore più significative presenti
nell’area di indagine che di fatto sono rappresentate dalle strade (via dell’Autostrada, autostrada A31
“Valdastico” e via Cuso).



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Per la caratterizzazione delle sorgenti di pertinenza presenti nello stato di fatto sono state effettuate delle
misure in prossimità delle sorgenti mentre per le sorgenti di progetto si è fatto riferimento alle schede
tecniche.
Nonostante una metodica di esposizione e di rappresentazione non sempre chiara ed efficace il tecnico
garantisce il rispetto dei limiti di emissione e il rispetto dei limiti assoluti e differenziali di immissione

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il centro zootecnico non richiede un impianto di illuminazione esterna stabile. In corrispondenza delle testate
dei capannoni e del cancello di entrata del centro zootecnico sono installati dei proiettori in grado di
garantire la necessaria visibilità per le operazioni di carico, scarico e di passaggio. Tali apparecchi illuminanti
vengono azionati solamente in caso di necessità, per le esigenze legate alla conduzione aziendale.
Non è stata affrontata la presenza di sorgenti non ionizzanti e ionizzanti.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’area di progetto è compresa nell’ambito dell’alta pianura vicentina, caratterizzata da terreni arabili coltivati
a seminativo e vigneti, frammisti a nuclei abitati ed aggregati industriali, tipici del mosaico territoriale a
dominante agro - industriale.
Dall’analisi della cartografia del PAT relativa alle unità del paesaggio si osserva che il centro zootecnico è
inserito all’interno dell’Unità di Paesaggio UP5, caratterizzato dalla presenza di ambiti agricoli alternati ad
attività estrattive e da filari alberati diffusi prevalentemente ai margini dei coltivi e lungo gli scoli e i fossi. Si
tratta di un’unità paesaggistica-ambientale che complessivamente presenta un valore ecosistematico medio.
Il territorio del comune di Marano vicentino è caratterizzato dalla presenza di elementi soggetti a vincolo
monumentale e da corsi d’acqua assoggettati a vincolo paesaggistico - Corsi d’acqua, ai sensi del D.Lgs.
42/2004.
Il centro zootecnico in esame, così come il contesto limitrofo, non è interessato dalla presenza di vincoli
inpiduati ai sensi della succitata norma.
Per quanto riguarda il patrimonio archeologico, non si segnalano zone di interesse archeologico
nell’immediata prossimità del sito di studio. Ad una distanza di circa 900 m dall’area interessata, si rileva un
sito archeologico (n°40) con presenza di tombe e materiale sporadico. Sono presenti inoltre alcuni siti (n° 23-
24-25) oltre i 2 km.
La villa più vicina al centro zootecnico in esame è Villa Fioretti, Leorin, che si colloca in direzione sud ad una
distanza di circa 950 m. Si precisa che tra il centro zootecnico in esame e la villa non vi è alcuna relazione
visiva, in quanto i 2 ambiti risultano separati dalla presenza di un’attività estrattiva, da filari arborati e da
edifici residenziali e produttivi, oltre che dalla linea ferroviaria Schio-Vicenza.
Infine il contesto in cui si inserisce il centro zootecnico in oggetto è caratterizzato dalla presenza di alcuni
elementi detrattori per il paesaggio locale, riconducibili essenzialmente alla presenza di attività estrattive
attive e dismesse ed alla presenza di alcune discariche.
Analizzando l’inserimento del progetto nel mosaico ambientale esistente lo studio riporta quanto segue:
• il progetto comporta solamente la ridefinizione del perimetro della patch costituita dal centro zootecnico


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• il progetto non comporta la riduzione delle dimensioni delle patches isolate (shrinkage) né la successiva
riduzione delle dimensioni e del numero di patches (attrition)
• il progetto non comporta ulteriore frammentazione, viene quindi escluso il rischio di alterazione della
tipologia della matrice ambientale
• il progetto non determina la creazione di nuove patches
Le strutture di nuova realizzazione manterranno inalterate le tipologie costruttive ed i rapporti dimensionali
con l’esistente, non si propongono quindi come un inserimento estraneo al contesto descritto.
Inoltre, la realizzazione dell’impianto arboreo-arbustivo previsto dal progetto andrà a costituire una barriera
di mitigazione visiva in grado di ridurre la percepibilità delle strutture esistenti e in progetto. Attualmente
l’insediamento zootecnico risulta visibile unicamente dalle principali arterie viarie che corrono nelle
adiacenze del sito (via dell’Autostrada e via Capitello di Sopra) e dalla strada di accesso al centro zootecnico
(via Mollette).
Gli interventi di piantumazione consentiranno di ottenere un effetto barriera e mitigazione visiva da tutti i
coni visuali richiamati. Deve essere infine sottolineato che la demolizione delle opere previste al termine del
ciclo economico dell’allevamento è destinata a produrre un analogo effetto positivo, in quanto l’area sarà
restituita alla coltivazione.
Sulla base delle analisi di dettaglio si è potuto formulare un giudizio complessivo di impatto paesaggistico,
che tiene conto sia della sensibilità ambientale del sito, sia dell’incidenza del progetto.
L’intervento analizzato comporterà complessivamente un modesto miglioramento dell’inserimento
paesaggistico dell’insediamento zootecnico nel contesto paesaggistico locale.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’insediamento è collegato al territorio attraverso la SP 66 (via Monte Pasubio), che connette il contesto con
Schio, Santorso, Thiene e l’autostrada A31 (quest’ultima attraverso via dell’Autostrada).
La rete oggetto di analisi è la seguente:
- via Canova (sede dello stabilimento e strada di accesso);
- via Monte Pasubio (SP 66, strada principale dell’ambito);
- via Trieste;
- via Cuso.
Mercoledì 21/07/2021 sono stati condotti i rilievi delle manovre dei veicoli motorizzati presso le due
intersezioni di analisi, nelle fasce orarie di punta del mattino e della sera feriali, ripartiti tra veicoli “leggeri”
(autovetture e veic. comm. legg.) e “pesanti” (veic. comm. pesanti e autobus).
L’azienda conduttrice dell’insediamento ha fornito i dati sul traffico annuale attratto e generato
dall’insediamento nella situazione senza intervento (stato di riferimento ante operam) e in quella seguito agli
interventi (stato post operam). Gli spostamenti sono per direzione (per es. a 35 veicoli annuali in ingresso per
la fornitura del mangime ne corrispondono altrettanti in uscita).
A titolo cautelativo tutti gli spostamenti settimanali sono stati compresi nel giorno tipo analizzato,
ipotizzando una simultaneità che nella realtà difficilmente potrebbe accadere (sono state escluse solo le
tipologie particolarmente saltuarie, il cui valore medio settimanale è stato arrotondato a zero).
Negli spostamenti del giorno tipo va considerato anche il personale:
- 1 veicolo leggero in ingresso e in uscita dallo stabilimento nello stato ante operam,
- 2 veicoli leggeri in ingresso e in uscita dallo stabilimento nello stato post operam.


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Tutti i nuovi veicoli attratti e generati sono stati attribuiti all’itinerario Canova – Monte Pasubio – via
dell’Autostrada, sulla base delle destinazioni e provenienze dei veicoli e delle indicazioni fornite
dall’azienda riguardo agli itinerari prescelti dai conducenti. Si segnala che l’itinerario, prima di raggiungere
la viabilità di scorrimento (via dell’Autostrada), attraversa la zona industriale di Zanè, facendo sì che il
traffico imputabile all’insediamento non gravi sulle aree urbane e commerciali di Zanè e Thiene.
In base agli assunti illustrati nello studio, sono state ricostruite le matrici origine/destinazione (O/D) delle
intersezioni oggetto di studio nello stato post operam.
È stata confrontata la situazione attuale di traffico con la stima di quella futura attraverso la verifica del
Livello di Servizio, indicatore della qualità del flusso veicolare e del confort.




Sono state verificate le condizioni di deflusso della rete viaria oggetto di analisi nello stato di riferimento ante
operam e in quello post operam durante le ore di punta del mattino e della sera feriali che hanno maggior
impatto in termini di traffico esistente e nuovo traffico attratto e generato.
Nello stato post operam il traffico veicolare addizionale non comporta situazioni di criticità sulla rete viaria
esistente:
- l’incremento di flussi veicolari non cambia gli attuali Livelli di Servizio, che rimangono invariati;
- tutti i tratti stradali analizzati mantengono un Livello di Servizio accettabile e con margine di capacità,
  compreso tra A e C.
                         -  Valutazione
Le integrazioni fornite, anche a seguito delle osservazioni formulate in tema di valutazione del cumulo di
impatto derivante altro progetto in corso di istruttoria presso la struttura V.I.A. della Regione Veneto, hanno
soddisfatto quanto richiesto ed evidenziato.


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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L’area oggetto di indagine si colloca nell’alta pianura vicentina, caratterizzata da coltivazioni di tipo
intensivo (seminativi, prati stabili e vigneti) e da una diffusa urbanizzazione. Le attività antropiche hanno
drasticamente ridotto le superfici naturali; i residui elementi di naturalità sono costituiti dalle siepi e dai filari
che a tratti confinano con gli appezzamenti coltivati e, in parte, dai prati stabili.
Le siepi presenti nei dintorni del sito di progetto sono caratterizzate dalla presenza predominante di robinia
(Robinia pseudoacacia), specie alloctona invasiva tipica degli ambienti ruderali ed incolti. Sono presenti
inoltre alcuni filari con inpidui di gelso bianco (Morus alba) tenuti a capitozza, pioppo nero (Populus
nigra), acero campestre (Acer campestre) e noce (Juglans regia).
Nei dintorni del centro zootecnico in oggetto è presente una vegetazione erbaceo – arbustiva incolta di tipo
sinantropico – ruderale, con siepi miste composte principalmente di robinia (Robinia pseudoacacia) e arbusti
minori come la sanguinella (Cornus sanguinea)
La realizzazione del progetto, anche se prevista all’interno del perimetro del centro zootecnico, comporta
comunque l’occupazione di parte dei terreni aziendali per l’edificazione delle strutture funzionali
all’allevamento e quindi la sottrazione di una quota di superficie coltivabile. Un’altra parte dei terreni
aziendali sarà invece interessata da un intervento di piantumazione arboreo-arbustiva di mitigazione e
compensazione.
Il progetto in esame prevede che la superficie occupata dalle nuove strutture e dalle relative aree di
pertinenza, pari a circa 0.33 ha, venga sottratta alla coltivazione per tutta la vita utile dell’investimento.
Lo stesso dicasi per la superficie interessata dall’intervento di piantumazione arboreo-arbustiva, pari a circa
0.62 ha. L’intervento nel suo complesso interessa quindi 0.95 ha di superficie coltivabile.
Per effettuare una stima degli effetti originati dalla suddetta sottrazione di superficie alla coltivazione si è
adottato il parametro economico della Produzione Standard (PS) che, secondo la definizione fornita da
INEA, rappresenta un indicatore di redditività delle attività produttive agricole che deriva dal valore medio
ponderato della produzione lorda totale, determinato quale sommatoria delle vendite aziendali, degli
impieghi in azienda, degli autoconsumi e dei cambiamenti nel magazzino, al netto degli acquisti e della
sostituzione (rimonta) del bestiame. Nella metodologia RICA-INEA (GAIA) è equiparabile alla Produzione
Lorda Totale (PLT) dei processi produttivi.
Nel caso in esame, per la superficie interessata si è ipotizzata la destinazione produttiva più redditizia tra gli
indirizzi colturali effettuati dall’azienda, ovvero l’erbaio di leguminose da foraggio.
Applicando a tale coltivazione la relativa produzione standard, si ottiene:
Erbaio di leguminose da foraggio 0.95 ha x 782 Euro/ha = 742.90 Euro = 743.00 Euro
La realizzazione del progetto comporta quindi un danno economico, derivante dalle mancate produzioni di
seminativi, quantificabile in circa 743.00 Euro annui di reddito aziendale.
Secondo quanto riportato nello studio si tratta di una cifra modesta, che non incide sull’assetto produttivo
agricolo dell’area.
Complessivamente dunque il progetto comporta una perdita di superficie coltivabile pari a circa 0.95 ha. A
tal proposito va richiamato il contesto territoriale ed ambientale in cui si inserisce l’insediamento zootecnico
ovvero l’alta pianura vicentina, caratterizzata per lo più da coltivazioni di tipo intensivo (seminativi, prati
stabili e vigneti) e da una diffusa urbanizzazione. Come è possibile riscontrare dall’immagine seguente,
elaborata dalla fonte dati Uso del Suolo della Regione Veneto, i territori dei comuni di Marano Vicentino e
Zanè sono ampiamente dedicati alle coltivazioni; le stesse occupano circa 1930 ha di superficie che,

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rapportati alla superficie complessiva dei due comuni pari a 3152 ha, rappresentano il 61% del territorio
comunale
La sottrazione di circa 0.95 ha di superficie coltivata rappresenta dunque una perdita dello 0.05% delle
superfici agricole dei due territori comunali. Globalmente dunque l’intervento viene valutato non
significativo.
il progetto prevede un intervento di piantumazione di specie arboreo arbustive, a valenza sia ecologica che
di mitigazione paesaggistica. A tale scopo verrà interessata una superficie pari a circa 3300 mq. Verrà inoltre
completata la messa a dimora di filari perimetrali lungo i confini nord-ovest e sud-est dell’insediamento. È
evidente che in una prospettiva di medio-lungo termine, ovvero quando le nuove strutture vegetali previste
in sede progettuale giungeranno a maturità, l’impatto complessivo sulla flora spontanea avrà una valenza
positiva.
Nel caso in esame si prevede la sottrazione di una piccola porzione di terreni arabili attualmente non
coltivati, che per lo più costituisce, per alcune specie di avifauna, unicamente sito di sosta e di alimentazione.
Va in primis evidenziato che il centro zootecnico è ubicato in un contesto ambientale ricco di terreni arabili,
pertanto la rimozione di un’esigua superficie come quella di progetto non sarà in grado di determinare una
sottrazione significativa di habitat per le specie avicole che frequentano il territorio, specie per lo più
sinantropiche, tra cui in particolare passeriformi e columbiformi. Nondimeno va anche sottolineato che il
progetto prevede un intervento compensativo di piantumazione di specie arboreo arbustive, a valenza sia
ecologica che di mitigazione paesaggistica. A tale scopo verrà interessata una superficie pari a 3300 mq.
                          Valutazione
La sistemazione a verde proposta, nelle sue linee generali, è conpisibile, tuttavia, si suggerisce di valutare
l’inserimento, anche negli spazi interni liberi, di impianti arborei singoli ad effetto paesaggistico, in alcuni
punti notevoli dell’area.
Risultano comunque necessarie alcune integrazioni, allo scopo di garantire una migliore definizione
progettuale complessiva, anche in termini di valutazione economica, considerato che il computo metrico
estimativo delle opere, pari ad € 8.000,00, oltre a non essere specifico per le perse voci, appare
sottodimensionato e non consono ad un’opera il cui importo complessivo supera i 640.000,00 € .
Si chiede pertanto una integrazione progettuale delle Opere di inserimento paesaggistico (Opere a Verde)
rispetto a:
- un elaborato specifico che illustri più precisamente lo SDF;
- un elaborato progettuale SDP, che introduca elementi arborei interni e specifichi, specie arboree, arbustive e
prati utilizzati; sesti di impianto e densità; caratteristiche vivaistiche e dimensioni del materiale vegetale da
utilizzare;
- un elaborato che illustri il costo effettivo della sistemazione a verde prevista, comprensivo anche della
manutenzione e gestione per almeno i primi tre anni.
Le integrazioni prodotte hanno soddisfatto quanto richiesto; si prescrive che la messa a dimora delle piante
dell’ambito 1 (mq 3.220) avvenga con andamento naturaliforme anziché in filari rettilinei e paralleli.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Sotto il profilo ambientale, il territorio è caratterizzato da aree estremamente semplificate a causa dell’attività
agricola in essere e soprattutto dalla forte antropizzazione. Oggi, infatti, il paesaggio è costituito da una
matrice agraria ormai residuale, frammentata da arterie stradali, aree estrattive e insediamenti.


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Tali modifiche ambientali hanno determinato una conseguente riduzione del numero di specie presenti ed
una selezione a favore delle specie più antropofile e tolleranti la presenza umana.
L’area di progetto, interessata dalla presenza dell’allevamento zootecnico esistente, determina una scarsa
attrattività per la fauna, infatti non sono state segnalate specie di particolare interesse nella zona di progetto.
evidente che in una prospettiva di medio-lungo termine, ovvero quando le nuove strutture vegetali previste
in sede progettuale giungeranno a maturità, l’impatto complessivo sulla fauna avicola avrà una valenza
positiva, anche se limitata rispetto al contesto, in quanto la stessa potrà usufruire di nuove aree per la
riproduzione, l’alimentazione e la sosta. Altri impatti derivano dal disturbo per la presenza antropica e la
produzione di emissioni (rumori, gas, polveri) generate durante la fase di gestione dell’allevamento. Tali
impatti, nel caso in esame, sono già presenti in quanto esiste una attività in l co e l’ampliamento della stessa
fa sì che per le specie si assista ad un impatto non significativo, poiché le stesse sono versatili e/o antropofile
e si spostano nelle aree limitrofe dove possono trovare ambienti simili a quelli dell’area di intervento, o
perché frequentano quest’ultima esclusivamente per motivi trofici o per brevi soste.
Globalmente l’intervento viene valutato non significativo.
Anche in riferimento alle interferenze con mammalofauna e erpetofauna l’intervento viene valutato non
significativo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
L’area di progetto risulta essere esterna a siti della Rete Natura 2000.
Il sito Natura 2000 più vicino all’area di progetto è il sito IT 3210040 “Monti Lessini – Pasubio – Piccole
Dolomiti Vicentine”, localizzato ad una distanza di circa 4,5 km a Nord - Ovest dell’area di progetto.
Si tratta di un rilievo prealpino calcareo - dolomitico con presenza di ambienti cacuminali e di cresta con rupi
dolomitiche, canaloni, circhi glaciali, mughete e praterie alpine e subalpine; alle quote intermedie formazioni
boschive a prevalenza di faggete; alle quote inferiori, orno – ostrieti e prati aridi. Presenza di numerose
specie endemiche o rare.
L’analisi ha permesso di:
• verificare che il progetto prevede la realizzazione di un nuovo fabbricato ad uso allevamento, un porticato
ad uso deposito prodotti e attrezzature agricole, un fabbricato da adibire a zone filtro e altre opere minori
accessorie (ad es.: creazione nuova viabilità interna, installazione ventilatori e riscaldatori);
• escludere effetti di frammentazione ed interruzione delle funzioni ecologiche della rete ecologica da parte
dell’opera in ragione della ridotta estensione territoriale del progetto;
• escludere azioni di progetto su elementi naturali di rilievo (grotte, boschi, zone umide, ecc) in vicinanza
dell’area di progetto;
• escludere la capacità del progetto di determinare influenze significative in termini di inquinamento
atmosferico, inquinamento luminoso, inquinamento acustico, modifica agli usi del suolo, modifica del regime
idrologico, inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, escludendo quindi una modifica dell’idoneità
ambientale legata a questi indicatori;
• escludere la possibilità di interferenza con i siti Natura 2000, gli habitat Natura 2000, gli habitat di specie e
le specie oggetto di tutela, essendo l’area esterna ai siti Natura 2000 e in ragione della non significatività delle
influenze determinate dal progetto e della notevole distanza dei Siti dall’area di intervento;
• escludere la possibilità di modifica del grado di conservazione delle specie e degli habitat in ragione
dell’assenza di interferenze con gli stessi.


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In ragione di quanto sopra indicato il proponente ritiene che non vi siano significativi effetti negativi diretti
e/o indiretti sugli habitat in generale e sugli habitat di specie degli Allegati II-IV Direttiva 92/43/Cee e
dell’Allegato I Direttiva 2009/147/Ce, pertanto si ritiene che l’opera in esame possa ricadere nella fattispecie
di non necessità di valutazione di incidenza prevista dell’Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R. n° 1400 del
29/08/2017 al punto:
“23) piani, progetti e interventi per i quali sia dimostrato tramite apposita relazione tecnica che non risultano
possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE)
Il SIA riporta gli esiti di uno studio finalizzato ad approfondire i possibili impatti sulla popolazione derivanti
dall’emissione di inquinanti e odori.
In particolar modo, per quanto riguarda gli odori, nel complesso i livelli di esposizione media pesata della
popolazione sono bassi e lontani dai valori di riferimento per il disturbo olfattivo (1, 3 e 5 UO/ m 3) sia nello
scenario ante operam che in quello di progetto. Nello scenario di progetto si evidenzia un modesto
incremento dell’esposizione della popolazione agli odori; la quota di popolazione esposta a concentrazioni di
picco di odore superiori a 1 e 3 UO/m3 sale rispettivamente a 5.4% e 0.1%, mentre nessun residente è esposto
a concentrazioni superiori a 5 UO/m3.
Per gli aspetti relativi al rumore si rimanda alla sezione dedicata, ma i risultati dimostrano il rispetto di tutti i
limiti.
Non sono riportati dettagli in merito agli impatti sulla salute dei lavoratori.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto non presenta interferenze rispetto ad altri piani, progetti o interventi in zone limitrofe, ad
eccezione della potenziale estensione del vincolo territoriale a seguito del potenziamento dell’attività
Il progetto risulta adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire e non contrasta con i vincoli
territoriali vigenti.
L’analisi degli impatti ha portato a ritenere come il progetto presentasse potenzialmente taluni impatti
significativi per l’ambiente, con conseguente necessità di prevedere specifiche prescrizioni mitigative e
particolari modalità di monitoraggio.
Gli elaborati esaminati, sia per quanto riguarda la V.I.A. che per ciò che concerne l’A.I.A., sono stati oggetto
di richiesta di integrazioni, con documentazione pervenuta considerata sufficiente per poter esprimere il
giudizio conclusivo sul progetto.
Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti ritenuti maggiormente significativi, con particolare
riferimento alle emissioni odorigene, all’impatto acustico, alla sistemazione del verde ed agli aspetti
viabilistici.



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Non sono pervenute osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto e quanto presentato in termini di
osservazioni è stato puntualmente valutato in relazione alle specifiche matrici ambientali in tema di impatti
sull’aria, l’ambiente idrico e viabilità.
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale, ivi compresa la validazione del Piano di Monitoraggio e
Controllo da parte dell’ARPAV.

                      Tutto ciò premesso si esprime
                        PARERE FAVOREVOLE
   all’intervento relativo all’allevamento zootecnico, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
1) Preliminarmente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale:
si dovrà dare evidenza
a) dell’avvenuta ottemperanza rispetto alle prescrizioni richieste da Terna Rete Italia;
b) delle iniziative intraprese a seguito del parere di Viacqua spa, che ha manifestato la disponibilità al poten-
ziamento delle portate della rete di acquedotto;
c) della realizzazione dell’intervento proposto per l’intersezione con la SP n.66.
2) In sede di attivazione dell’impianto post operam dovrà essere effettuata una misura della portata di odore
al fine di confermare la stima previsionale della portata di odore utilizzata nello studio previsionale di
disagio olfattivo al suolo presso i recettori.
Tale “valore obiettivo” viene fissato in 9964 ouE/s, quale misura dichiarata dal gestore per l’insieme
dell’insediamento (n.4 stabili), ed utilizzato per la stima delle ricadute oggetto della valutazione del presente
parere.
Le date di campionamento dovranno essere comunicate con preavviso di almeno 15 giorni ad Arpav.
Le informazioni acquisite in tale periodo di monitoraggio potranno comportare, a seguito della
caratterizzazione delle emissioni ed alla verifica sperimentale dei dati utilizzati nelle simulazioni
modellistiche e che sono alla base dei “valori obiettivo” fissati, la fissazione di ulteriori limiti e/o prescrizioni
nell’ambito dell’AIA.
Al termine del periodo di valutazione, il gestore dovrà produrre, entro 60 gg, apposita relazione tecnica
riassuntiva degli esiti dei monitoraggi, correlata al massimo carico possibile autorizzato nell’impianto.
3) Qualora il valore della portata di odore misurata non sia coerente con il valore utilizzato nello studio
previsionale al suolo o in caso di disagi olfattivi presso i ricettori sensibili inpiduati, il proponente dovrà
dare proporre specifiche misure di contenimento degli odori.
4) Sulla base dei riscontri ottenuti e delle eventuali ricadute sul territorio (segnalazioni), tenuto conto anche
degli esiti di eventuali attività di vigilanza condotte, l'Autorità Competente potrà:
- confermare o meno, oppure modificare, i “valori obiettivo” definiti;
- confermare o meno, oppure modificare, l'obbligo di monitoraggio periodico delle emissioni odorigene;
- definire in Autorizzazione, attraverso specifiche prescrizioni, modalità operative, gestionali o tecniche da
porre in essere a seguito del superamento dei “valori obiettivo” durante i monitoraggi periodici del gestore.
5) In sede di attivazione dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto dei limiti assoluti e differenziali, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai
ricettori critici presenti in prossimità dell’impianto; si sottolinea la necessità di verificare la presenza di
fattori correttivi e di porsi in condizione cautelative di minimo residuo e di massima emissione.

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- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
con congruo preavviso ad Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
saranno stati comunicati i risultati delle analisi.
6) Entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento dovrà essere presentato un completamento del progetto
di sistemazione a verde con un prospetto che identifichi la messa a dimora delle piante dell’ambito 1 (mq
3.220), attraverso un andamento naturaliforme anziché in filari rettilinei e paralleli..
Si raccomanda di realizzare gli eventuali trattamenti per il contenimento di insetti nocivi e controllo di rodi-
tori, previo indicazioni della competente Ulss.
I provvedimenti relativi ai titoli edilizi rimangono in carico al Comune sulla base del parere favorevole
espresso in Conferenza dei Servizi.

Vicenza, 10 novembre 2022
  F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
Arch. Benedetto De Santis                                  Andrea Baldisseri




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