Parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
            DEL 03/08/2023
L'anno 2023, il giorno 03 del mese di AGOSTO alle ore 16:50 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riunito nella
sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Sicit Group spa - Valutazione di
Impatto Ambientale per potenziamento impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi (scarti di pelle conciata). Localizzazione
– comune di Chiampo, Via Arzignano n.80

All'appello risultano:

SQUARCINA FILIPPO                 Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA              Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO                  Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO                Commissario                Assente


FERRARI CARLO                  Commissario             Presente on line


MONTANARI RICCARDO                Commissario                Assente


MURARO TERESA                  Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                  Commissario             Presente on line


SALVIATI STEFANO                 Commissario             Presente on line


SERRAIOTTO MARIO                 Commissario             Presente on line


SVEGLIADO GIULIA                 Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY                Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO                 Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del
Regolamento per il funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la com-
pletezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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                    Sicit Group S.P.A.
                       PARERE N. 15/2023

Oggetto: potenziamento impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi (scarti di pelle conciata).
PROPONENTE:           Sicit Group S.P.A.
SEDE LEGALE:           Via Arzignano n.80 - Chiampo
SEDE INTERVENTO:         Via Arzignano n.80 - Chiampo
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi.
PROCEDIMENTO:          Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                 pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                 operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                 decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152
COMUNE INTERESSATO:       \\\
DATA DOMANDA:          17 marzo 2023
DATA PUBBLICAZIONE:       15 maggio 2023
DATA INTEGRAZIONI:        13 giugno 2023

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
Numero               Titolo                        Nome file
  1A      Relazione tecnica del Progetto Definitivo             1A_Relazione_PD.pdf
  1B   Piano di Sicurezza e Procedure interne di Emergenza          1B_Piano_sicurezza.pdf
 1C1        Tavola inquadramento territoriale             1C1_Tav_inquadramento.pdf
 1C2              Planimetrie                    1C2_Planimetrie.pdf
  1D          Schemi di funzionamento                    1D_Schemi.pdf
  1E      Attestazione di non necessità della V.Inc.A.           1E_Att_non_VIncA.pdf
  1F         Piano di Gestione Operativa                   1F_PGO.pdf
  1G         Piano di Ripristino Ambientale            1G_Piano_ripristino_ambientale.pdf
  1H          Programma di controllo                     1H_PC.pdf
  2A   Relazione generale dello Studio di Impatto Ambientale          2A_Relazione_SIA.pdf
  2B     Valutazione previsionale dell'impatto acustico              2B_VPIA.pdf
 2C1         Raccolte cartografiche: PTRC                 2C1_Tav_PTRC.pdf
 2C2         Raccolte cartografiche: PTCP                 2C2_Tav_PTCP.pdf
 2C3         Raccolte cartografiche: PATI                 2C3_Tav_PATI.pdf
 2C4          Raccolte cartografiche: PI                  2C4_Tav_PI.pdf
  2D         Documentazione fotografica                 2D_Doc_fotografica.pdf
  2E           Riassunto non tecnico               2E_Riassunto_non_tecnico.pdf

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                             PREMESSE
SICIT GROUP S.p.A. ha sede legale e uno stabilimento in Comune di Chiampo, Via Arzignano, n. 80, dove
esercita attività di recupero di scarti di pelle conciata, per ottenere principalmente idrolizzato proteico, una
materia prima utilizzata prevalentemente nell'altro proprio stabilimento di Arzignano per la fabbricazione di
preparati ad uso agricolo e/o industriale (fertilizzanti, ammendanti, gel, ...etc).
Lo stabilimento è stato potenziato a seguito di un progetto approvato in procedura di V.l.A. con provvedi-
mento n. 165 del 07/12/2015, cui è seguita l’autorizzazione all’esercizio con determina n.578 del 17/04/2019;
successivamente sono state assentite altre modifiche, sostanziali o meno, e in particolare quanto previsto in
tema di End of Waste “caso per caso” per il recupero della rasatura da “concia white”.
L'autorizzazione vigente è stata rilasciata per l'effettuazione delle operazioni di recupero R3, finalizzata alla
produzione di "idrolizzato proteico", per una capacità massima giornaliera di trattamento pari a 150 t/giorno.
SICIT intende ora sviluppare un progetto finalizzato all'incremento della capacità di recupero dell'impianto
da 150 t/giomo a 250 t/giorno e per realizzare tale progetto è prevista l'installazione di ulteriori dotazioni im-
piantistiche, operazione che risulta possibile senza ricorrere a modifiche di sorta dell'involucro edilizio esi-
stente in quanto allo scopo già strutturato; non sono inoltre contemplate variazioni rispetto alle tipologie di
rifiuti autorizzate e/o delle operazioni di recupero già effettuate.

                         UBICAZIONE
L'impianto di recupero di SICIT si trova al civico n. 80 di Via Arzignano in Comune di Chiampo e l'area dello
stabilimento è catastalmente censita in Comune di Chiampo al foglio 12 - mappali nn. 11 e 1063 e classificata
dallo strumento urbanistico comunale come Z.T.O. D1 —"produttiva".
Lo stabilimento è interamente recintato ed occupa una superficie totale di 13 865 mq così sudpisa: 5.218 mq
di superficie coperta, 8.200 mq di superficie scoperta pavimentata e 447 mq di superficie a verde.
L'area dello stabilimento di SICIT confina:
• a nord con la S.P. 31 "Val di Chiampo" (ex S.P. 43) che, nel tratto prospicente lo stabilimento, prende il
nome di "Via Arzignano";
• a ovest con Via dei Laghi;
• a sud e ad est altre attività industriali ed artigianali.




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                           Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) Valle del Chiampo;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Chiampo;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine
di inpiduare possibili mitigazioni.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO INTERCOMUNALE (P.A.T.I.) VALLE DEL CHIAMPO
Lo S.I.A., relativamente al rapporto tra l’impianto e le modifiche proposte con il vincolo in questione riporta
che: “Per quanto riguarda i vincoli inpiduati dal P.A.T.I. nell’ambito del sito di SICIT, l’unico aspetto significativo
riguarda il “vincolo paesaggistico - fiumi” che però non prefigura elementi ostativi al progetto in discussione, in ragione
del fatto che non si prevede alcuna nuova opera edilizia e che le nuove dotazioni tecnologiche saranno installate
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all’interno dei fabbricati, con la sola eccezione di un serbatoio dell’anidride carbonica che si prevede di installare in area
esterna a sud-ovest dello stabilimento che non può evidentemente prefigurare alcuna incidenza sotto il profilo visivo-
paesaggistico.“
Da una verifica tramite il web gis del comune di Chiampo si è potuto appurare che detto “ serbatoio
dell’anidride carbonica” (che nelle tavole allegate alla domanda assume la sigla “C/410 Stoccaggio e
distribuzione anidride carbonica”), inpiduato in un “area esterna”, risulta all’interno del vincolo in
questione.
Si richiede di chiarire tale aspetto, al fine di verificare la necessità, o meno, di coinvolgere ulteriori enti nel
presente procedimento che, si ricorda, in caso di esito positivo rappresenta un autorizzazione a titolo unico.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

              QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’impianto di SICIT risulta essere autorizzato per le operazioni di:
- messa in riserva;
- messa in riserva con selezione, cernita e raggruppamento;
- recupero, di residui e scarti di pelle conciata (rasatura e rifili).
Tutte le attività di SICIT sono svolte in aree coperte; l’area scoperta, impermeabilizzata, quindi a meno delle
superfici a verde, è sfruttata principalmente per operazioni di carico e scarico e per la movimentazione delle
merci.
Rispetto all’autorizzazione vigente al momento il recupero è finalizzato ai soli rifiuti identificati dal codice
E.E.R. 04 01 08 (contenenti cromo), mentre non è stata ancora avviata l’attività di recupero riferita ai
medesimi rifiuti non contenenti cromo e contraddistinti dal codice E.E.R. 04 01 99 (ZEO).
La capacità massima di trattamento è pari a 150 t/giorno ed a 42˙900 t/anno, considerando un’operatività di
286 giorni/anno).
Il ciclo di recupero porta alla produzione di un End of Waste denominato idrolizzato proteico.
L’attività di recupero di SICIT si esplica mediante una successione di fasi operative di seguito sinteticamente
elencate:
- messa in riserva dei rifiuti;
- macinazione dei rifiuti (rasatura e rifili);
- preidrolisi alcalina a caldo, in reattori dedicati e con dosaggio in continuo di acqua di recupero calda e
sospensione di idrossido di calcio, con progressivo riscaldamento della massa fino ad una temperatura di
90°C;
- idrolisi alcalina a caldo, in due reattori in continuo riscaldati fino a circa 90°C e con dosaggio in continuo di
latte di calce;
- filtrazione primaria a pressione della sospensione idrolizzata, per separare i corpi solidi;
- spremitura dell’idrolizzato grezzo raffreddato mediante filtro-pressa, allo scopo di separare la fase solida,
costituita principalmente carbonato di calcio e idrossido di cromo, dall’idrolizzato liquido.
Il progetto precedentemente esaminato in procedura di V.I.A. ( anno 2015) aveva previsto di abbinare, alla
coppia di filtropresse preesistenti, una ulteriore coppia “gemella” di filtropresse, al fine di garantire la
continuità di esercizio del processo di spremitura, che allo stato rappresenta un “collo di bottiglia” per l’intera
attività di recupero, anche durante il “fermo impianti” per manutenzione; nella configurazione attuale sono

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presenti n.3 filtropresse con annessi serbatoi di accumulo. Le filtropresse hanno la funzione di separare la
fase acquosa proteica dalla frazione solida costituita in prevalenza da sali e idrossidi precipitati.
Il processo di recupero prosegue poi con le seguenti fasi:
- idrolisi in pressione, condotto in reattori in pressione mantenuti ad una temperatura compresa tra 100 e
150°C e ad una pressione operativa di circa 3 bar;
- raffreddamento e filtrazione dell’idrolizzato con filtri a candela;
- precipitazione degli ioni calcio (come carbonato di calcio) mediante dosaggio, in appositi reattori, di
bicarbonato di ammonio,
- separazione del carbonato di calcio (dalla fase liquida “raffinata”) mediante filtri a candela,
- purificazione della soluzione proteica mediante adsorbimento su carbone attivo a letto fisso (filtri a carbone
attivo),
- concentrazione dell’idrolizzato proteico purificato con evaporatori multistadio a film cadente,
- “maturazione” naturale dell’idrolizzato proteico concentrato mediante stoccaggio per un tempo controllato.




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Stato di progetto
La modifica proposta è finalizzata all’aumento della capacità di recupero dell’impianto, attraverso con
limitati interventi di potenziamento di alcuni segmenti di processo.
In particolare, la suddetta capacità può essere aumentata di oltre il 60% attraverso l’implementazione di
alcune sezioni di processo esistenti, quali l’installazione di una quarta filtropressa, già valutata in precedenza
ma mai installata, e la sostituzione dei filtri a candela di separazione del carbonato di calcio.
Come già citato in premessa, il progetto di potenziamento in discussione non prevede:
- l’introduzione di alcuna nuova tipologia di rifiuto da conferire e trattare;
- alcuna nuova costruzione edilizia ne alcun ampliamento/modifica dei fabbricati e/o delle superfici
pertinenziali scoperte;
- nuovi punti di emissione in atmosfera, ne modifiche di quelli esistenti/già autorizzati;
- incrementi delle emissioni in essere/già autorizzate;
- modifiche degli impianti di abbattimento delle emissioni;
- modifiche quali-quantitative degli scarichi di acque industriali e di acque meteoriche di dilavamento.
L’incremento della massima capacità giornaliera di recupero passa da 150 a 250 tonnellate e, su base annua,
da 42.900 a 71.500 tonnellate.




La ripartizione della capacità massima giornaliera risulta essere la seguente:
- il recupero di rifili prevede un incremento da 50 a 100 t/giorno;
- il recupero della rasatura prevede un incremento da 100 a 150 t/giorno.
L’ulteriore implementazione impiantistica prevede l’installazione di:
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    n. 1 linea di macinazione dei rifili;
    n. 3 reattori di preidrolisi dei rifili macinati;
    n. 2 due reattori di idrolisi in aggiunta;
    n. 1 ulteriore reattore di idrolisi in pressione;
    n. 1 filtro a carbone attivo per la purificazione della soluzione proteica (il quarto);
    n.1 linea di concentrazione dell’idrolizzato proteico “raffinato” (la terza);
    n.1 impianto di stoccaggio e di distribuzione dell’anidride carbonica;
    n.1 impianto di osmosi inversa per il recupero del bicarbonato di ammonio e un ulteriore serbatoio
    di stoccaggio del bicarbonato di ammonio recuperato con l’osmosi;
    nuovi bruciatori dei generatori di vapore per poter alimentare questi ultimi anche con biomassa
    combustibile liquida (grasso animale semilavorato da sottoprodotto di origine animale (S.O.A. cat. 3)
    prodotto dall’impianto SICIT di Arzignano) in aggiunta al gas metano o in sostituzione dello stesso.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

        111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Il progetto di potenziamento sottoposto a VIA non prevede nuovi punti di emissione in atmosfera, nè modi-
fiche di quelli esistenti/già autorizzati e nemmeno incrementi quantitativi significativi delle emissioni in esse-
re/già autorizzate.
Si prevede un marginale incremento complessivo di portata al postcombustore, pari a 4.500 Nm 3/h (meno del
12% rispetto alla portata attuale/attualmente autorizzata), oltre ad un incremento di circa il 5% di quella del
camino tributario della centrale termica.
Gli impianti di abbattimento esistenti sono in grado di assorbire l’incremento stesso, mantenendo ancora un
ampio margine rispetto ai valori di dimensionamento del post-combustore, in quanto tale impianto è stato
dimensionato per una portata di 60.000 Nm3/h ed è attualmente autorizzato per una portata di esercizio di
38˙000 Nm3/h: nelle condizioni di progetto la portata afferente sarà pari a 42.500 Nm3/h.
In definitiva, la modifica in progetto comporterà unicamente un incremento della portata dell’emissione al
camino del postcombustore dal valore autorizzato di 38.000 Nm3/h al valore previsto di 42.500 Nm3/h, con
caratteristiche qualitative dell’emissione invariate rispetto all’attuale situazione. Ai fini della valutazione
dell’impatto sulla componente ambientale “atmosfera”; il Proponente evidenzia che, tanto nella situazione
attuale quanto in quella di progetto, lo scenario emissivo è migliorativo rispetto a quello rappresentato nel
precedente progetto approvato in procedura di V.I.A., che non prevedeva la presenza del postcombustore.
Viene altresì valutata la possibilità di produzione di polveri, gas e odori ad opera dei rifiuti trattati, stanti le
loro caratteristiche chimico-fisiche (rifiuti da rasatura e rifili di pelli conciate, non pericolosi, solidi, stabili,
imputrescibili, resistenti all’attacco biologico ed aventi una pezzatura e/o un grado di umidità tali da non
produrre emissioni durante la movimentazione) e le modalità di stoccaggio previste (all’interno di strutture
compartimentate); la valutazione riguarda anche le emissioni diffuse, considerando che:
• tutte le operazioni di recupero (in cui possono prodursi emissioni) sono presidiate da aspirazioni localizza-
te e i processi chimici avvengono all’interno di apparecchiature (reattori) chiusi, comunque anch’essi presi-
diati da sistemi di aspirazione raccordati a sistemi di abbattimento conformi alle B.A.T.;
• gli sfiati di caricamento pneumatico del silos di stoccaggio della calce vengono depolverati con un filtro a
cartucce autopulente prima della loro emissione all’atmosfera;

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• i rifiuti e gli EoW prodotti non possono dare origine ad alcuna emissione, stanti le loro caratteristiche chi -
mico-fisiche e le modalità di deposito previste (i rifiuti sono raccolti in contenitori chiusi e/o in aree interni
alle strutture edilizie dello stabilimento e l’idrolizzato proteico e le soluzioni di sali ammonici sono stoccati
entro cisterne).
Rispetto alla precedente V.I.A. ( anno 2015), si rileva che, a partire dal 2018, risulta installato il sopra citato
postcombustore, a valle degli abbattitori a umido pre-esistenti, e ciò ha permesso di ridurre di un ordine di
grandezza le emissioni residue di ammoniaca e di eliminare le sostanze organiche volatili, con un significati-
vo beneficio ambientale in termini di impatto sulla qualità dell’aria.
Nel prospetto sottostante si raffrontano i valori di emissione residua a valle degli abbattitori a umido nella
configurazione considerata nello S.I.A. del 2015 (con riferimento ai rapporti analitici del triennio 2011/13) ed i
valori di emissioni residua a valle del post-combustore nell’attuale configurazione (con riferimento ai rappor-
ti analitici del triennio 2020/22):




Per quanto riguarda invece la centrale termica (camino CM37), i fumi di combustione di metano dei brucia -
tori dei generatori di vapore sono caratterizzati dalla presenza di ossidi di azoto. Nella configurazione di
progetto è previsto un marginale incremento della portata di emissione dal valore autorizzato di 9˙500
Nm3/h al valore di 10˙000 Nm3/h, a fronte del prospettato utilizzo di biomassa combustibile liquida in ag-
giunta o in sostituzione del gas metano, già oggetto di specifica autorizzazione.
                         Valutazione
Si ritiene necessario, quale miglioramento rispetto alla situazione descritta, che il proponente consideri
ulteriori interventi di contenimento e/o mitigazione rispetto alle emissioni diffuse residue quali, ad esempio,

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quelle derivanti dallo stoccaggio dei fanghi filtro-pressati, in considerazione del carico di ammoniaca
residuo.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Il progetto di potenziamento oggetto di VIA non prevede alcuna modifica della rete e/o delle caratteristiche
quali-quantitative degli scarichi di acque industriali e, data l’invarianza delle superfici, anche degli scarichi
di acque meteoriche di dilavamento e nemmeno per ciò che concerne le caratteristiche quali-quantitative del-
le acque scaricate.
La qualità degli scarichi non si modificherà in quanto risulteranno invariate le condizioni che danno luogo ai
processi di formazione degli scarichi, in quanto:
- per la componente industriale perché non è prevista l’implementazione di nuovi processi, né la modifica di
quelli esistenti;
- per le acque meteoriche di dilavamento perché non è prevista alcuna modifica del lay-out degli stoccaggi e
delle aree di movimentazione esterne.
Per gli aspetti quantitativi, invece, il maggiore contributo volumetrico determinato dall’ampliamento di talu-
ni reparti trova adeguata compensazione nella riduzione della frazione di acque ammoniacali di condensa e
di lavaggio provenienti dalle linee di concentrazione, che attualmente vengono scaricate in fognatura e che
nella configurazione di progetto si prevede di recuperare attraverso una nuova sezione di osmosi inversa,
con reimpiego nel ciclo produttivo; il bilancio idrico viene considerato sostanzialmente invariato, conferman-
dosi pertanto il volume di scarico complessivo già autorizzato.
Per quanto riguarda eventuali scarichi in corso d’acqua superficiale, si conferma il recapito nella Roggia Fon-
tanone delle acque di 2^ pioggia dei pluviali di alcune coperture dello stabilimento, invariate rispetto alla si-
tuazione già autorizzata.
Le aree scoperte ed impermeabilizzate sono utilizzate principalmente per operazioni di movimentazione e
non è prevista alcuna attività di recupero né stoccaggi in area non impermeabilizzata o in area scoperta, per-
tanto non sono previsti impatti sulle acque sotterranee.
Come ricordato sopra, l’installazione di un nuovo impianto ad osmosi consentirà l’ottimizzazione sul consu-
mo della risorsa idrica sotterranea, considerato che la ditta preleva l’acqua per uso industriale da un pozzo
privato.
                         Valutazione
Ad integrazione della documentazione di progetto si richiede di fornire:
- una caratterizzazione analitica delle acque di seconda pioggia recapitate in acque superficiali;
- una sintetica relazione che, a partire dall’andamento storico sul consumo d’acqua dello stabilimento e sulle
stime di proiezione futura, consenta di apprezzare in modo oggettivo il contributo determinato dall’impianto
di osmosi al fine di non incrementare tali consumi.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area in esame, rientrante nell’unità geografica dell’Alta Pianura Veneta, si colloca nella parte bassa di una
vallata contornata dai rilievi prealpini, che si estende verso sud in un’ampia fascia di territorio caratterizzata
dalla presenza di numerosi corsi d’acqua, fra i quali il torrente Chiampo, che scorre a circa 200 m a sud del
sito in esame ed a cui si deve l’erosione e anche la messa in posto di ingenti quantità di materiali sciolti di
provenienza fluvioglaciale, che hanno dato origine, a partire dal Quaternario, ad un materasso alluvionale
che, in buona sostanza, costituisce il sottosuolo dell’unità sopra citata. Sotto il profilo morfologico generale, il
sito è collocato all’interno della conoide alluvionale del torrente Chiampo ed è inserito in un contesto
ambientale perimetrato dal complesso collinare formato dalle propaggini terminali dei Monti Lessini, le cui
cime, in prossimità dell’area in esame, raggiungono altezze di circa 600 – 700 m s.l.m.m..
Il sito di progetto si caratterizza per la presenza di depositi alluvionali terrazzati grossolani e minuti e detriti
di falda, che si collocano nell’area valliva del torrente Chiampo, calcari di persa natura, in prossimità (alle
pendici) di rilievi collinari e basalti nell’area collinare vera e propria (propaggini dei Monti Lessini).
La situazione idrogeologica è strettamente legata alle caratteristiche granulometriche e strutturali del
materasso alluvionale: infatti l’area infravalliva del torrente Chiampo costituisce un ambito idrogeologico
ben distinto dagli altri del territorio vicentino, caratterizzato dalla sovrapposizione di depositi alluvionali
ristretti, costituiti per lo più da ghiaie e sabbie a permeabilità da media a elevata all’interno dei quali si trova
la falda di subalveo, limitata in profondità dal substrato roccioso che interessa l’intero fondovalle, con
direzione di deflusso generale secondo l’asse vallivo. La consistenza locale dell’acquifero viene inoltre
influenzata dalla frazione di matrice limosa-argillosa frammista ai depositi ghiaiosi e sabbiosi, che ne
riducono la permeabilità e quindi la potenzialità idraulica.
L’attività in progetto non produce alcun impatto nei confronti delle acque sotterranee in quanto, come già
valutato nella precedente procedura di VIA del 2015, non è prevista alcuna attività di recupero né stoccaggi
in area non impermeabilizzata o in area scoperta e l’esercizio dell’impianto non dà luogo ad alcuno scarico
diretto o indiretto sul suolo di acque industriali e di acque meteoriche di dilavamento.
Per quanto riguarda l’ottimizzazione della risorsa idrica, si veda quanto già analizzato nella matrice
“Caratterizzazione dell’Ambiente Idrico” sul tema dell’installazione dell’impianto di osmosi inversa, a riguardo
del necessario equilibrio tra l’aumento del fabbisogno d’acqua determinato dall’incremento produttivo e la
tutela quantitativa della falda.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’area di pertinenza è inserita in classe V dal Piano di Classificazione Acustica.
Al fine di caratterizzare l’impatto acustico nella fase attuale sono stati effettuati rilievi in 4 punti con
copertura anche nel periodo notturno (per punti A, C, D). Risultano poi a riferimento le misure
plurigiornaliere effettuate nel 2021.
In aggiunta sono state effettuate delle ipotesi in merito alla potenza sonora di tutte le sorgenti puntuali, areali
(derivanti da sorgenti acustiche interne) e lineari (traffico mezzi pesanti e movimentazione carrelli e pala)
presenti, che rappresentano i dati di input al modello, opportunamente calibrato.
L’analisi dell’impatto è stata effettuata con software previsionale in corrispondenza di 7 ricettori, dei quali i
più critici sono risultati R1 (condominio a nord-ovest, a circa 20 m dal confine) e R2 (abitazione ad est, a circa
60 m dal confine)
Nello stato di fatto il tecnico verifica il rispetto dei limiti assoluti di immissione presso tutti i ricettori.


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Per quel che riguarda lo stato di progetto si valutano i seguenti ulteriori contributi: installazione della nuova
linea di macinazione rifili (all’interno); incremento del traffico veicolare pesante (90 passaggi/giorno);
modifica percorsi di avvicinamento all’impianto; prolungamento orario della movimentazione dei materiali
(da 3 a 5 ore/giorno).
Sulla base delle analisi effettuate il tecnico conclude che a seguito del potenziamento dell’impianto non sono
attese modifiche dei livelli ambientali e che i limiti differenziali vengono rispettati.
                           Valutazione
Ad integrazione della documentazione di progetto si richiede di fornire:
- verifica dei limiti di emissione presso tutti i ricettori, con attenzione particolare al periodo notturno;
- eventuale approfondimento in merito all’applicabilità del limite differenziale alla luce del DM 11/12/1996
che, semplificando, prevede l’esclusione del limite differenziale nei casi in cui l’impianto sia esistente (e non
sia stato oggetto di modifica) e nei casi in cui siano rispettati i limiti di zona definiti dal Piano di
Classificazione Acustica.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
L’argomento non è stato esaminato nello SIA, ma non sono previste variazioni rispetto alla situazione
esistente e già esaminata.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Dal punto di vista dell’area vasta, il contesto in cui trovasi lo stabilimento di SICIT è quello di un’area
industriale-urbanizzata, concentrata nella stretta valle del torrente Chiampo, connotata dalla presenza di una
distesa di capannoni e strutture edili da piccole a medie dimensioni frammiste ad edifici e nuclei residenziali
e da un’importante infrastruttura viaria di comunicazione qual è la S.P. 31 ed, anche localmente, nei pressi
del sito di SICIT, non si ha una percezione visiva persa, stante la presenza di svariati capannoni, strutture
edilizie ed impiantistiche di pertinenza delle altre attività produttive insediate in un’area prevalentemente di
tipo industriale.
In considerazione dell’assenza di importanti aspetti paesaggistici, l’analisi sulla componente paesaggio non
può che limitarsi a valutare gli effetti visivi del progetto, che comunque non potranno significativamente
mutare il paesaggio percepibile in sito, dato che il progetto non prevede modifiche strutturali o interventi
edilizi di sorta e che gli unici apprestamenti in area esterna riguardano l’installazione di una nuova cisterna
dell’anidride carbonica e di una nuova cisterna del bicarbonato d’ammonio, di cui solo la prima dislocata sul
perimetro esterno (lato sud-ovest). Entrambe le cisterne presentano dimensioni relativamente contenute e ne
è prevista la dislocazione accanto ad altre cisterne / apparecchiature simili.
In definitiva non si prefigura alcuna variazione del paesaggio percepito nel sito, dato che le nuove marginali
dotazioni esterne, in ragione delle dimensioni contenute e del posizionamento, non possono determinare
alcun impatto visivo aggiuntivo rispetto a quanto già valutato nel precedente Studio di Impatto Ambientale.




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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
La viabilità di avvicinamento è costituita dalla S.P. 31 “Val di Chiampo”, che viene percorsa da tutti i mezzi
afferenti lo stabilimento di SICIT. Lo stabilimento dispone di un accesso “nord-est” sulla S.P. 31 e un accesso
“sud” su Via dei Laghi. Per ridurre eventuali interferenze tra l’accesso dei mezzi di conferimento e il traffico
insistente sulla S.P. 31 è stata pianificata una viabilità “a senso unico” che prevede di norma: 􀀁
• l’accesso (allo stabilimento di SICIT) dei vettori di conferimento unicamente da Via dei Laghi imboccata
dalla rotatoria recentemente realizzata a sud, in corrispondenza del Centro commerciale appena costruito,
sfruttando quindi la strada interna asservita alla zona produttiva, poco trafficata e avente caratteristiche
idonee a supportare il traffico pesante; 􀀁
• l’uscita dei vettori (dallo stabilimento), pure attraverso il varco carraio sulla S.P. 31, con svolta obbligatoria
a destra. 􀀁
                                        La movimentazione giornaliera di
                                        vettori determinata dall’esercizio
                                        dell’attività in essere è data
                                        attualmente   da   circa  una
                                        cinquantina di passaggi di mezzi
                                        pesanti al giorno. La massima
                                        movimentazione giornaliera di
                                        vettori determinata dall’esercizio
                                        dell’impianto    alla   capacità
                                        massima di progetto sarà data da
                                        circa una novantina di passaggi di
                                        mezzi pesanti al giorno, potendosi
                                        quindi stimare un incremento
                                        massimo del traffico in una
quarantina di passaggi al giorno di mezzi pesanti. La S.P. 31 è interessata da flussi di traffico dell’ordine di
20˙000-21˙000 passaggi/giorno, di cui attualmente quasi 1˙000 sono riconducibili al traffico veicolare pesante.
Analizzando i flussi di traffico in sito, il prospettato incremento del traffico indotto risulta inferiore all’1% del
traffico attualmente insistente sulla S.P. 31 (considerando un mezzo pesante equivalente a tre autovetture
leggere). Nella configurazione di progetto si stima un incremento massimo del traffico indotto dell’attività
pari a una quarantina di passaggi (equamente distribuiti nelle due direzioni di marcia), calcolati
proporzionalmente in ragione dell’aumento di potenzialità di trattamento dell’impianto, come segue:
18 vettori/giorno per conferimento rifiuti +
18 vettori/giorno per allontanamento EoW e rifiuti +
9 vettori/giorno per conferimento prodotti ed ausiliari di processo =
________________________________________________________
45 vettori/giorno x
2 passaggi/vettore (ingresso e uscita) =
________________________________________________________
90 passaggi/giorno di mezzi pesanti (a fronte dei 50 attuali) Lo specifico studio di approfondimento del
traffico commissionato ad uno Studio professionale specialistico ha confermato come l’incremento di traffico
previsto produca un’incidenza irrilevante sulla strada provinciale, che mantiene il “livello di servizio” in
essere.

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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L’analisi del sistema ambientale complesso evidenzia che “in sito”:
• non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse naturalistico;
• non sono presenti specie particolarmente protette da leggi nazionali o regionali o da convenzioni
internazionali; come del resto del tutto attendibile, trattandosi di un complesso produttivo e comunque di
un’area appartenente ad un contesto industriale.
Non sono previsti ampliamenti delle strutture e/o fabbricati pertanto si escludono interferenze con le risorse
naturali ed agronomiche.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
L’analisi del sistema ambientale complesso evidenzia che “in sito”:
• non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse naturalistico;
• non sono presenti specie particolarmente protette da leggi nazionali o regionali o da convenzioni
internazionali; come del resto del tutto attendibile, trattandosi di un complesso produttivo e comunque di
un’area appartenente ad un contesto industriale.
La presenza di specie pregiate o protette, avrebbe reso necessario uno studio dettagliato, con una campagna
di misure e rilevamenti sul posto per stabilire esattamente il grado di inquinamento presente e calcolare i
limiti sostenibili. Data l’assenza di specie pregiate, non sussiste questa necessità, ritenendosi quindi assolto
ogni scopo del presente aspetto del quadro di riferimento ambientale ovvero ritenendo superflua ogni
ulteriore specifica valutazione riguardo la vegetazione, la fauna, la flora e gli ecosistemi, sui quali la modifica
in progetto non potrebbe peraltro produrre alcun effetto significativo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Sito appartenente alla Rete Natura 2000 più prossimo, che risulta essere il SIC denominato “Biotopo Le
Poscole”, situato peraltro in un’altra vallata (quella dell’Agno-Guà). Più in lontananza, verso nord-est ed est,
si trovano rispettivamente i SIC “Buso della Rana” e “Torrente Valdiezza”, entrambi ad oltre 11 km dal
perimetro dello stabilimento di SICIT, mentre in direzione nord-ovest, in un contesto tipicamente montano,
si rileva il sito SIC/ZPS denominato “Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine”, che si colloca a
più di 16 km di distanza. In ragione della distanza e della collocazione orografica dei Siti, il progetto in
discussione non può comportare alcun rischio per la componente biotica presente nelle aree protette (ZPS-
SIC).

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


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CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la salute pubblica, i possibili impatti sono riconducibili in generale:
• alla presenza di:
     - sostanze tossiche,
     - radiazioni (ionizzanti e non),
     - agenti patogeni,
     - emissioni di gas, polveri, odori,
     - rumore,
• al verificarsi di incidenti e, in primo luogo, incendi.
Per la provenienza e le caratteristiche dei rifiuti in ingresso (solidi non pericolosi, stabili / non biodegradabili,
avulsi da qualsivoglia incompatibilità chimica) si può ragionevolmente escludere la presenza e la formazione
di sostanze tossiche, agenti patogeni così come di odori significativi e ovviamente di radiazioni (ionizzanti e
non). L’attività di recupero prevede, come unico processo chimico, l’idrolisi alcalina delle proteine, condotta
in reattori chiusi e presidiati da sistemi di aspirazione e collettamento centralizzato dei flussi aspirati delle
perse sezioni di processo, che vengono trattati in due colonne di assorbimento dell’ammoniaca (che si
libera durante la reazione di idrolisi alcalina) e a seguire in un post-combustore centralizzato finale per
l’ossidazione termica dei COV e dell’ammoniaca residui. L’assenza di trattamenti biologici ed i sistemi di
trattamento delle emissioni adottati sono tali da escludere la produzione di odori; in ogni caso il post-
combustore rappresenta anche la miglior tecnica disponibile per l’abbattimento di odori di origine organica
(ed infatti viene impiegato pure nello stabilimento SICIT di Arzignano dove vengono lavorati sottoprodotti
di origine animale costituiti da carniccio di scarnatura pelli).
La prevenzione degli incendi viene effettuata con interventi di carattere generale ed interventi specifici sotto
il controllo del competente Comando VV.F. di Vicenza. Le misure di prevenzione e protezione previste sono
tali da scongiurare, in caso di incendio, un interessamento dell’area vasta. Relativamente a questo aspetto
ovvero, più in generale, in merito ad incidenti i cui effetti potrebbero estendersi al perimetro esterno
dell’impianto, si rimanda allo specifico “Piano di Emergenza Interno” (Elaborato 1B del Progetto Definitivo).

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica della componente acustica, ai fini della tutela del biotopo
confinante ovvero di qualificazione ulteriore naturalistica.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.


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Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
                        Tutto ciò premesso si esprime
                         PARERE FAVOREVOLE
     all’intervento relativo all’insediamento industriale, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
In sede di collaudo si dovrà procedere con i seguenti adempimenti/obblighi.
1. Emissioni in atmosfera
Il documento di collaudo dovrà essere dato conto della realizzazione del nuovo sistema di aspirazione a servizio dei tre
punti di scarico del panello di filtrazione, con collettamento al sistema di abbattimento esistente (colonna di
assorbimento + postcombustore), comprensivo di verifica analitica a camino; andrà inoltre allegata una relazione sulla
effettiva capacità complessiva in aspirazione delle portate alla colonna di abbattimento, congruenti con quanto
autorizzato.
2. Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto dei limiti assoluti e differenziali dovrà essere allegata
alla documentazione di collaudo, da ripetersi poi con frequenza triennale,mirata ai ricettori presenti in prossimità
dell’impianto:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di
misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo
preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico;
d) sulla base dei risultati, inoltre, si potrà valutare la necessità di evitare il funzionamento contestuale di alcune sorgenti
sonore (in particolare quelle maggiormente disturbanti in termini di emissioni sonore) e di intervenire con barriere al
fine di proteggere ricettori o biotopi vicini.
3. Impatto sull’ambiente idrico
Il documento di collaudo dovrà essere dato conto del monitoraggio da effettuarsi durante l’esercizio provvisorio, allo
scopo di dimostrare l’equilibrio del bilancio idrico ed il “non aggravio” del consumo di acqua da approvvigionamento
idrico autonomo.
4. Presentare a Vi.Abilità idonea istanza di regolarizzazione degli accessi carrai presenti lungo la S.P. 31,
eventualmente separando l’accessibilità in ingresso all’azienda da parte dei dipendenti e dei visitatori, rispetto all’eccesso
utilizzato per l’immissione sulla S.P. 31.



Vicenza, 03 agosto 2023
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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