parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 06/10/2022
L'anno 2022, il giorno 06 del mese di OTTOBRE alle ore 16:30 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Furegon
Sergio – ampliamento all’allevamento di polli da carne con costruzione di nr. 2 strutture agricolo produttive e richiesta
in sanatoria per aver costruito una porzione di fabbricato - comune di Montegaldella, via Ghizzole n. 80.
All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO               Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA            Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO                Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO              Commissario               Presente


MONTANARI RICCARDO              Commissario               Presente


MURARO TERESA                Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                Commissario               Presente


SALVIATI STEFANO               Commissario               Presente


SERRAIOTTO MARIO               Commissario               Presente


SVEGLIADO GIULIA               Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY              Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO               Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente del 06/10/2022, che
riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato
Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto
della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al
CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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                   FUREGON SERGIO
                       PARERE N. 11/2022

Oggetto: Aumento della capacità produttiva e ristrutturazione dei capannoni ad uso allevamento polli da
carne.
PROPONENTE:           FUREGON SERGIO
SEDE LEGALE:           Via Ghizzole n.80 – Montegaldella
SEDE INTERVENTO:         Via Ghizzole n.80 – Montegaldella
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianti per l'allevamento intensivo per polli da ingrasso.
PROCEDIMENTO:          Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.
                 ac) Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più' di:
                 - 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 posti per galline;
                 - 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o
                 - 900 posti per scrofe
COMUNE INTERESSATO:       Montegalda, Longare, Castegnero.
DATA DOMANDA:          04 novembre 2021
DATA PUBBLICAZIONE:       02 febbraio e 25 agosto 2022
DATA INTEGRAZIONI:        23 agosto e 29 settembre 2022

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)
            Titolo                             Nome file
Introduzione                      1_Introduzione
Quadro programmatico                  2_Quadro_Programmatico
Quadro progettuale                   3_Quadro_Progettuale
Quadro ambientale                   4.0_Quadro_Ambientale
Modellizzazione delle dispersioni in aria       4.1_Modellizzazione_dispersioni_atmosfera
Mitigazione impatti                  4.2_Mitigazioni_impatti
Monitoraggio ambientale                4.3_Monitoraggio_ambientale
Sintesi non tecnica VIA                Sintesi_non_tecnica_VIA
Modello per la dichiarazione non necessità VINCA    E - Dich NON necessita VINCA
Relazione NON VINCA                  Relazione_No_necessita_Vinca
Relazione geologica con elementi di geotecnica     RELAZIONE geologica ed idrogeologica rif. Furegon,
                            Montegaldella
Relazione di compatibilità idraulica          VCI capannoni avicoli Montegaldella. Rif. Furegon
Liberatoria pubblicazione documenti          Dichiarazione_liberatoria_trattamento_dati_sensibili
Valutazione previsione di impatto acustico       Furegon Sergio_VPIA
Dichiarazione conformità urbanistica          4 - Dich Conformità urbanistica_FUREGON_SERGIO
Allegato A Elenco autorizzazione, intese, concessioni, A - Elenco_autorizzazioni_FUREGON_SERGIO
licenze, pareri, concerti, nulla osta e assensi




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Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.)
             Titolo                             Nome file
Dichiarazione sostitutiva atto di notorietà          Atto_notorio
Dichiarazione di appartenenza alla categoria PMI       PMI_1519_AllegatoA_215845
Scheda A – Informazioni generali               Scheda A_Furegon_Sergio
Camera di Commercio Industria Artigianato e          A10_Certificato_Camera_Commercio
Agricoltura di Verona
Copia degli atti di proprietà o dei contratti di affitto o  A11_Documenti_comprovanti_titolarità_azienda
altri documenti comprovanti la titolarità dell'Azienda
nel sito
Estratto topografico in scala 1:10000 (CTR)          A13_CTR
Mappa catastale                        A14_MAPPA-CATASTALE
Estratto PI Zevio                       A15_Stralcio_PRG
Piano di zonizzazione acustica                A16_Zonizzazione_acustica
Autorizzazioni di tipo edilizio (concessioni, licenze o    A17_Autorizzazioni_edilizie
concessioni
A 23 parere di compatibilità ambientale            A23_Parere_compatibilità_ambientale
A 24 Relazione sui vincoli urbanistici, ambientali e     A24_Relazione_vincoli_urbanistici
territoriali
A 25 schema a blocchi impianto potenziale           A25_Schema_blocchi
Allegato A 26                         A26_Note
Scheda B – dati e notizie impianto              Scheda B Furegon_Sergio
B 18 relazione tecnica processi produttivi          B18_Relazione_processi_produttivi
Scheda C – dati e notizie sull’installazione da        ALLEGATO C3_SCHEDA C_Regione
autorizzare
C 6 Relazione tecnica dei processi produttivi         C6_Relazione_processi_produttivi
dell’installazione da autorizzare
C 7 Schemi a blocchi                     C7_Schema_blocchi
Scheda D – Inpiduazione proposta impiantistica ed      SchedaD_Furegon_Sergio
effetti ambientali
Allegati D6, D7, D8, D9, D10, D11, D12, D13, D14       Allegati_D6_D7_D8_D9_D10_D11_D12_D13_D14
Allegato D 16 Confronto tra le tecniche adottate dalla    D16_Confronto_BAT2017
ditta e quelle previste dalle BAT 2017
Sistema di Gestione Ambientale                SGA
BAT 23 – Stima emissioni processo produttivo         BAT23_Stima_emisssioni_intero_processo
Schede E – Modalità di gestione degli aspetti         SchedaE_Furegon_Sergio
ambientali e piano di monitoraggio
Piano di Monitoraggio e Controllo dell’allevamento      E11_PMC_FUREGON_SERGIO
Verifica obbligo relazione sostanze pericolose        Verifica_obbligo_relaz_sost_pericolose
Sintesi non tecnica                      Sintesi_non_tecnica_AIA
Domanda di Autorizzazione Integrata Ambietale         108_Allegato_A_383847
Lettera di trasmissione                    Lettera trasmissione ENTI




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Tavole Grafiche
               Titolo                                 Nome file
TAVOLA N. 0 – PLANIMETRIE - DATI URBANISTICI                       Progetto-TAV 1
TAVOLA N. 1 – PLANIMETRIE                                 Progetto-TAV 2
TAVOLA N. 3 – PORZIONE DI FABBRICATO IN SANATORIA A4                   Progetto-TAV 3
TAVOLA N. 2 – PORZIONE DI FABBRICATO IN SANATORIA B4                   Progetto-TAV 4
TAVOLA N. 3 – PIANTE PROSPETTI E SEZIONI NUOVI FABBRICATI N.2               Progetto-TAV 5
TAVOLA N. 4 – PLANIMETRIA IMPIANTO GENERALE ANTI                     Progetto-TAV 6
INTERVENTO
TAVOLA N. 5 – PLANIMETRIA IMPIANTO GENERALE STATO FUTURO                 Progetto-TAV 7
TAVOLA N. 6 – COPERTURA CONCIMAIA ESISTENTE                        Progetto-TAV 8
TAVOLA N. 7 – SCHEMA SMALTIMENTO ACQUE REFLUE                       Progetto-TAV 9


                      PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta Furegon Sergio ha in progetto l’ampliamento di un centro zootecnico da adibire all’allevamento di
polli da carne, attraverso la realizzare di due capannoni da aggiungere nel gruppo ovest, la conversione di
parte dei capannoni A4 e B4 in allevamento, dichiarata attualmente come ricovero attrezzi, e la realizzazione
della copertura nella concimaia attualmente presente nel gruppo EST.
L’allevamento esistente, composto da 8 capannoni avicoli, è situato in via Ghizzole 80 nel Comune di Monte-
galdella (VI) nel foglio 1 mappali 153 - 154 - 157 – 258 – 106 – 302 – 129 - 338 – 84 del Comune e i terreni risul-
tano essere in conduzione dell’azienda Furegon Sergio.
I capannoni sono sudpisi a formare due gruppi aziendali separati dal passaggio di una strada.
Gruppo ovest: capannoni n° A1, A2, A3 e A4.
Il capannone A4 è stato allungato nel corso del 2010/2011, senza avere ottenuto però il permesso di costruire,
richiesto nel 2010 e, pertanto, attualmente è autorizzato in AIA ad allevare solo su 793,80 mq.
Gruppo est: capannoni n° B1, B2, B3 e B4 ed una concimaia scoperta.
Anche in questo gruppo il capannone B4 è stato allungato nel corso del 2010/2011, senza avere ottenuto il
permesso di costruire, richiesto nel 2010 e l’AIA attuale consente di allevare solo su 1.330,70 mq
I due nuovi capannoni oggetto dell’ampliamento verranno edificati nel Gruppo ovest e si intendono inoltre
“sanare” le superfici dei capannoni A4 e B4, est e ovest, realizzati nel 2010/2011 senza permesso di costruire.
La potenzialità, a seguito degli interventi in progetto, passera da 199.743 capi/ciclo ( stato attuale) a di 306.612
capi/ciclo (stato di progetto) .
Le modifiche che verranno apportate, oltre a quanto già sopra descritto, saranno le seguenti:
- copertura della concimaia scoperta già esistente nel gruppo est;
- nuovi scarichi delle aree servizio tramite subirrigazione;
- realizzazione opere di mitigazione a verde.
I due nuovi capannoni, che verranno identificati con i numeri 5 e 6 e avranno le seguenti dimensione esterne:
- Capannone n. 5 - 1.819,13 mq;
- Capannone n. 6 - 1.819,13 mq
L’azienda disporrà dunque, a lavori ultimati, di 10 capannoni avicoli per una superficie stabulabile di
13.936,9 mq.
L'area interessata dall’intervento in progetto è situata nella parte nord del comune di Montegaldella (VI).
Gli allevamenti si trovano in zona agricola E2-1: “zona agricola di primaria importanza per la funzione
produttiva agricola”. In questa zona non è ammessa la costruzione di edifici per allevamenti zootecnici di
tipo intensivo, né la ristrutturazione o ampliamento di quelli eventualmente esistenti. Per questo motivo
l'allevamento risulta essere non intensivo, come da piano aziendale inviato ad AVEPA.
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                         Ortofoto del sito

           QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Montegaldella;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;

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• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione Rischio Alluvioni (P.G.R.A.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta una sufficiente inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, manca, tuttavia, l’esame dei seguenti elementi:
- il PAT ed il PI dei comuni confinanti relativamente alle aree site all’interno di quelle con u/o maggiori o
uguali a 3 sia nello stato di fatto che nello stato di progetto;
- nell’area relativa ai capannoni avicoli posti ad est, è presente, in parte, il vincolo paesaggistico 150 m. “corsi
d’acqua”. Nel caso in questione i 150 metri sono da calcolarsi dall’argine. Detta metodologia di calcolo è stata
adottata nella tav. 1 del PAT (carta dei vincoli … ) del comune di Longare (comune confinante) relativamente
all’inpiduazione di detto vincolo che viene fatto partire proprio dall’argine al fiume Bacchiglione.
Risulta inoltre necessario che l’allevamento venga classificato ai sensi del Punto 5 - Lettera D Edificabilita'
Zone Agricole – L.R. n.11/2004 (DGR n. 856 del 15/15/2012), con inpiduazione della classe in cui ricade
l’allevamento attualmente e con gli incremento previsti; a riguardo occorrerà determinare, anche
planimetricamente, le relative distanze urbanistiche attuali e con gli incrementi previsti.
Si ritiene, inoltre, di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità di rapportare analiticamente
il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse, eventualmente, con il Quadro
Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine di inpiduare possibili
mitigazioni.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
Tavola 01 a - Uso del suolo terra, in quanto l’area interessata è ricompresa all’interno delle “aree ad elevata
utilizzazione agricola” ma a riguardo ripropone solamente il testo dell’art. 10 delle NdA del PTRC senza
mettere in relazione l’attività esistente e quanto proposto con le tematiche relative a detto articolo.
Tavola 01 c – Uso del suolo idrogeologia rischio sismico, in quanto si indica il fatto che l’area interessata è
parzialmente ricompresa all’interno di “bacini soggetti a sollevamento” ma non mette in relazione l’attività
esistente e quanto proposto con le problematiche relative a detta caratteristica e non indica il fatto che l’area
interessata è parzialmente ricompresa all’interno di “superficie allagata nelle alluvioni degli ultimi 60 anni”
e, conseguentemente, non mette in relazione l’attività esistente e quanto proposto con le problematiche
relative a detta caratteristica.
Per la tematica in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle
verifiche ed alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale:
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico”; “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
Tavola 06 – Crescita sociale, in quanto si indica che il centro zootecnico è attraversato dalla pista ciclabile “La
grande diagonale dell’Ostiglia”, ma non mette in relazione l’attività esistente e quanto proposto con le
problematiche relative a detta attraversamentoInoltre, occorre che lo S.I.A. venga integrato analizzando e
mettendo in relazione con la proposta presentata l’elaborato denominato “Documento per la valorizzazione
del paesaggio veneto.”, capitolo “4. Atlante ricognitivo” nella parte relativa al capitolo “33 – Bassa pianura
tra i colli e l’Adige” con particolare riguardo agli indirizzi di qualità paesaggistica (pag. 447).
Sarebbe opportuno che, in sede di analisi del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’impatto
paesaggistico” e “Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche”, si prendano in considerazione le
integrazioni che la ditta presenterà relativamente al “Documento per la valorizzazione del paesaggio
veneto.”.
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE DI COORDINAMENTO (P.T.C.P.)
Carta delle fragilità, in quanto non si indica il fatto che in prossimità dell’allevamento è presente una zona
riguardante il “Rischio idraulico piano provinciale di emergenza (art. 10) – aree esondabili e a ristagno


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idrico” e, di conseguenza, non mette in relazione l’attività esistente e quanto proposto con le problematiche
relative a detta caratteristica.
Per la tematica in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle
verifiche ed alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale: -
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico”; - “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
Sistema Ambientale, in quanto si indica il fatto che “A nord, in prossimità dell'allevamento, si trova un
corridoio ecologico secondario (F. Bacchiglione)” ma non mette in relazione l’attività esistente e quanto
proposto con le problematiche relative a detta caratteristica.
Per la tematica in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle
verifiche ed alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale:
“Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche”; “Caratterizzazione della flora e fauna”.
Sistema del Paesaggio, in quanto si indica il fatto che è presente “tra i due allevamenti una pista ciclabile di 2°
livello, su di una linea ferroviaria storica. Si fa presente, però, che allo stato attuale tra i due allevamenti è presente una
strada asfaltata.”, ma non si indica il fatto che in prossimità dell’allevamento è presente un “Ambito di
interesse naturalistico e paesaggistico da tutelare e da valorizzare”.
Per la tematica in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle
verifiche ed alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale:
“Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche”; “Caratterizzazione della flora e fauna”;
“Caratterizzazione dell’impatto paesaggistico”.
VARIANTE PARZIALE N.3 AL PIANO REGOLATORE GENERALE DI MONTEGALDELLA
Relativamente alla tavola di Prg riportata nello S.I.A. lo stesso non indica il fatto che:
1) la concimaia esterna ai capannoni est potrebbe essere interessata dall’area delimitata da “limiti di tutela T1
– T2 – T3 – T4”;
2) i capannoni est sono posti nelle vicinanze di aree sensibili dal punto di vista paesaggistico/naturalistico
denominate “Tutela assoluta”, “E tutela ambientale”, “strada parco”e area delimitata da “limiti di tutela T1 –
T2 – T3 – T4”.
Sarebbe opportuno che:
- venisse approfondito il punto 1);
- relativamente al punto 2) venisse approfondito il rapporto tra l’attività esistente e quanto proposto con le
sensibilità paesaggistico/naturalistiche succitate. In sede di analisi del Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’impatto paesaggistico”, “Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche” e
“Caratterizzazione della flora e fauna” è opportuno che si prendano in considerazione le integrazioni che la
ditta presenterà a riguardo.
PIANO DI STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.)
Relativamente a detto piano lo S.I.A.:
- indica il fatto che “I capannoni ovest dell'impianto ricadono in “area a pericolosità idraulica moderata”;
- non indica il fatto che i capannoni est dell'impianto ricadono in prossimità di “F -area fluviale”:
ma non mette in relazione l’attività esistente e quanto proposto con le problematiche relative a dette
caratteristiche.
Per la tematica in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle
verifiche ed alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale: -
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico”; - “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’azienda agricola proponente è insediata nel Comune di Montegaldella (nel sito già inpiduato in
premessa), dove ha in conduzione i terreni rappresentati nell’immagine seguente:




Nello stato di fatto l’azienda dispone di n° 8 capannoni esistenti, i quali presentano al loro interno, oltre
all’area di stabulazione per l’allevamento degli animali, una pre-camera “dogana danese” per la biosicurezza
dell’allevamento posta su una delle due testate dei capannoni. I capannoni esistenti sono dotati di impianto
di ventilazione forzata, con aspiratori presenti sulla testata di fondo dei capannoni. L’aria prelevata passa
attraverso le prese d’aria poste nella posizione più lontana rispetto ai ventilatori. Nei capannoni esistenti
inoltre è già presente l’impianto di raffrescamento “cooling system” su ambo i lati dei capannoni.
Nello stato di progetto il complesso dell’allevamento sarà costituito da:
    dieci capannoni avicoli completi di attrezzature, di cui due di nuova costruzione (*), per una
     superficie stabulabile complessiva di 13.936,9 m2;
    due servizi con docce e bagni;
    aree adibite allo stoccaggio rifiuti e medicinali;
    due piazzole con arco di disinfezione;
    siepe piantumata al perimetro;
    box per abbattimento polveri ed odori nelle vicinanze dei ventilatori.
I principali sistemi o metodologie previsti dal progetto per mitigare gli impatti ambientali dell'allevamento
sono:
   alimentazione per fasi;
   abbeveratoi antispreco;
   ventilazione forzata;
   siepe che circonderà il centro zootecnico;
   box abbattimento polveri ed odori.
Si propone di seguito una vista d’insieme dell’allevamento nello stato di progetto:



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CICLO PRODUTTIVO E POTENZIALITÀ DI PROGETTO
L'attività dell’azienda consisterà nell’allevamento di polli da carne (broilers) su lettiera permanente, con un
processo produttivo schematicamente descritto dal seguente diagramma di flusso:




L'allevamento sarà del tipo con cicli tutto-pieno, tutto-vuoto, con vuoti sanitari di circa 15 giorni, che possono
anche arrivare a 7 secondo le misure di polizia veterinaria (Ordinanza del Ministero della Salute del 3 dicem-
bre 2010). Gli animali accasati verranno allevati a stabulazione libera su lettiera (trucioli di legno e/o paglie
e/o lolla di riso). Gli animali verranno inseriti ad un'età di 1 giorno (peso vivo di 30-35 gr) e rimarranno per
circa 45 giorni.
La potenzialità massima allevabile nello stato di progetto, su 10 capannoni avicoli in tutto, per una superficie
utile pari a 13.936,9 m2, è riepilogata nel prospetto che segue:




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Una volta realizzati i nuovi capannoni la ditta richiederà la deroga al benessere animale per i polli da carne,
arrivando ad allevare fino a 39 kg/mq.
Capannoni di nuova costruzione
I due nuovi capannoni, identificati con i numeri A5 – A6, avranno le seguenti dimensione esterne:




I due capannoni in progetto presenteranno al loro interno, oltre all’area di stabulazione per l’allevamento de -
gli animali, una pre-camera “dogana danese” per la biosicurezza dell’allevamento posta sulle testate est dei
capannoni. I fabbricati di progetto presenteranno altezza in gronda di circa 2,30 ml, con copertura a doppia
falda realizzate con pannelli termoisolanti del tipo sandwich e altezza interna utile al colmo di 3,55 ml. La
struttura portante sarà costituita da colonne e travature in acciaio zincato, il basamento e le fondazioni saran-
no in cemento armato gettato in opera. Il tamponamento esterno sarà realizzato con lastre del tipo sandwich
che oltre a proteggere dalle intemperie fungerà da isolante termico. Si potrà accedere con mezzi meccanici
all'ambiente di stabulazione mediante il portone di accesso previsto nella testata ovest delle dimensioni di:
4,00 m di larghezza e maggiore ai 3,00 ml altezza idoneo al transito dei mezzi meccanici che accederanno al
capannone avicolo.
Ventilazione forzata
L'impianto di ventilazione nei 10 capannoni sarà del tipo ad “estrazione longitudinale”, con aspiratori posti
sulla testata di fondo. L'aria prelevata passerà attraverso le prese d'aria poste nella posizione più lontana ri-
spetto ai ventilatori. Sul fronte opposto al cooling, saranno presenti i ventilatori assiali di dimensioni variabili
per la ventilazione forzata di estrazione.




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Impianto di raffrescamento (cooling system)
Il sistema di cooling sarà composto da pannelli in fogli di cellulosa a conformazione di nido d’ape, che ver -
ranno attraversati da acqua spruzzata da una linea posta sopra il pannello. L'aria calda esterna, richiamata
all'interno dall'impianto di aria forzata, entrando in contatto con l'acqua ne cederà il calore, raffrescandosi.
L’acqua in parte evaporerà per il passaggio di calore e verràe consumata nel processo di raffrescamento, in
parte verrà fatta circolare nuovamente nel pannello grazie al sistema di ricircolo a pompe, limitandone così
gli sprechi.
I capannoni saranno inoltre dotati di finestrelle invernali comandate da tre motori nel senso della lunghezza
e di finestratura sottogronda in policarbonato sui prospetti rivolti verso nord e verso sud di entrambi i capan-
noni al fine di garantire adeguata aerazione e illuminazione.
Impianti di alimentazione e di abbeveraggio
I capannoni esistenti sono dotati di silo per lo stoccaggio del mangime, carichi dal coperchio, apribili dal suo -
lo e scala di protezione. In totale, allo stato attuale, sono presenti 14 silo di capacità variabili per una portata
totale di 152 tonnellate. Nei nuovi capannoni verranno installati 2 silos per ogni capannone della capacità di
165 quintali; i silos presenteranno particolari imboccature a cuffia per limitare le emissioni di polvere durante
il loro riempimento. In totale la capacità del centro zootecnico sarà pari a 218 tonnellate. Saranno presenti tre
linee di mangiatoie in ogni capannone, le mangiatoie saranno “a tazze” a bordo riverso antispreco (conside -
rata BAT), alimentate tramite tramogge in testata ad ogni fila con sistema di coclee per il passaggio del man -
gime dai silos esterno alle tramogge.
All'interno di ogni capannone verrà installato l'impianto per l'abbeveraggio degli animali, costituito da 4 li -
nee lunghe quanto il capannone dove verranno collegati i gocciolatoi con tazzina antispreco sottostante.
L'approvvigionamento idrico verrà fornito dall’allacciamento alla rete idrica comunale (acquedotto).
Cella morti e deposito rifiuti
Sono attualmente presenti due celle frigo per lo stoccaggio dei capi morti, una per ognuno dei due gruppi
aziendali: EST e OVEST. La mortalità per i polli da carne è solitamente del 5%. All’interno dei due gruppi
aziendali sono state ricavate due aree per lo stoccaggio dei rifiuti derivanti dall’attività di allevamento, come
i vuoti dei prodotti farmacologici/veterinari e disinfettanti che vengono utilizzati presso il futuro centro
zootecnico. I rifiuti vengono stoccati in un’area coperta e chiusa.
Piazzola di disinfezione
Sono presenti due aree di disinfezione per gli automezzi, localizzate presso i due ingressi principali dei due
gruppi aziendali.
I due impianti di disinfezione mezzi sono costituiti da un’area cementata impermeabile per la raccolta delle
acque di disinfezione che vengono vaporizzate dal basso attraverso degli ugelli localizzati, spruzzando una
soluzione apposita e disinfettando i mezzi in entrata. La parte di soluzione che non attecchisce sulle superfici

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dei veicoli viene raccolta in una griglia che confluisce in un pozzetto chiuso che, una volta riempito, verrà
svuotato da una ditta specializzata nello smaltimento dell’acqua come rifiuto.
Concimaia stoccaggio pollina
Attualmente è presente una concimaia scoperta, che nello stato di progetto sarà coperta. La concimaia ha le
seguenti dimensioni: 25,00 m di lunghezza per 20,00 m di larghezza, con un muretto sui lati nord e sud alto 1
m e una superficie utile di 482,63 m2. La tettoia, che verrà posizionata sopra la concimaia esistente, sarà in
materiale metallico e avrà un'altezza in gronda di 4 metri, al colmo di 6,05 metri, e sarà aperta sui lati.
La pollina essiccata può essere posta in cumulo: l'altezza per il calcolo del volume di stoccaggio è pari a 3
metri (il valore è 2 metri per le platee scoperte di allevamenti avicoli, ma in caso di concimaia coperta e aper-
ta tale parametro può essere aumentato del 50%, quindi 2+1 metri). Il volume utile risulterà quindi di 482,63
m2 x 3 m = 1.447,89 m3.
Le deiezioni verranno utilizzate sui campi in conduzione. La produzione di pollina dovrà essere stoccata in
concimaia per almeno 90 giorni prima del suo utilizzo in campo.
Piantumazione di una siepe e realizzazione di una scolina di laminazione
Nello stato di progetto è prevista la realizzazione di una siepe arboreo/arbustiva che circonderà l'allevamen-
to sui quattro lati incrementando la siepe attualmente già presente. Verrà inoltre realizzata una scolina di la-
minazione che interesserà l’intero perimetro dei capannoni esistenti e di quelli in progetto.
Impianto fotovoltaico
Sulla falda rivolta verso sud della copertura dei due nuovi capannoni in progetto A5 e A6 sarà installato un
impianto fotovoltaico della potenza di 36,5 kW ciascuno; mentre, nella falda est del capannone B4 e nella fal-
da sud del capannone A4 verrà installato un impianto fotovoltaico della potenza di 13 kW ciascuno. In totale
verrà installato un impianto fotovoltaico avente una potenza totale di 99 kW.
Inoltre i tetti dei capannoni 4 EST e 4 OVEST sono attualmente coperti da 2 impianti fotovoltaici, con potenza
entrambi pari a 20 kW, per un totale di 40 kW.
Alla fine dei lavori di ampliamento il centro zootecnico potrà godere dell’installazione di un impianto foto-
voltaico avente una potenza totale di 139 kW.
                          Valutazione
Si ritiene necessario richiedere le seguenti integrazioni.
a) Per l’impianto di raffrescamento (cooling system) è necessario chiarire se i sistemi di ventilazione e di
raffrescamento descritti per i due nuovi capannoni di progetto saranno presenti e funzionanti, con gli stessi
requisiti, anche per gli 8 capannoni esistenti o se per gli edifici preesistenti sono previste dotazioni perse.
b) Per l’impianto fotovoltaico, considerata la consistenza dell’impianto fotovoltaico nello stato di progetto, si
ritiene di acquisire una nota descrittiva delle misure di prevenzione e protezione che verranno poste in atto
per la corretta gestione dei correlati rischi d’incendio, con riferimento alla dotazione impiantistica (sistemi di
sezionamento, posizione inverter etc), alle strutture di supporto (comportamento al fuoco dei materiali su cui
vengono posizionati in pannelli etc.), presidi di rilevazione/spegnimento e altre misure antincendio.
c) Chiarire quanto riportato nella relazione tecnica in merito alla presenza di un laghetto di laminazione di
cui, però, non si trova riscontro nei documenti nè nelle tavole.
Per quanto riguarda la procedura di A.I.A..
d) Presentazione di una copia del “quadro A” della Comunicazione Nitrati in corso di validità.
e) Scheda A4 - allegare copia PUA.
f) Chiarire quanti bomboloni GPL sono presenti in azienda. Per gli stessi presentare il Certificato prevenzione
incendi (o almeno la SCIA ai fini della sicurezza antincendio, presentata e vidimata dal Comando provinciale
dei Vigili del fuoco).
g) Specificare la potenzialità dei generatori di emergenza. Se superiore a 25 kW, anche per questi presentare
il Certificato prevenzione incendi (o almeno la SCIA ai fini della sicurezza antincendio, presentata e vidimata
dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco).
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h) Compilare la scheda B.13.1 “Parco serbatoi stoccaggi”.
i) Conoscere le ragioni sociali di:
- ditta/ditte che smaltiscono le lettiere esauste, per la quota non soggetta a spargimento nei terreni ;
- ditta/ditte che smaltiscono i rifiuti prodotti;
- ditta/ditte che smaltiscono le carcasse dei capi deceduti (sottoprodotto).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


        111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
La documentazione progettuale comprende uno studio sull’emissione e sulla ricaduta di odori e polveri, non
viene approfondito il tema dell’ammoniaca, pur previsto nella premessa della relazione “Modellizzazione
delle dispersioni in atmosfera”, pag. 2, sia nelle condizioni ante sia post intervento, in modo da quantificare il
contributo all'inquinamento atmosferico derivante dal progetto di ampliamento del centro zootecnico
dell’Azienda Agricola Furegon Sergio nel Comune di Montegaldella (VI).
Nella modellizzazione delle emissioni sono state considerate:
    il centro zootecnico dell’azienda agricola Furegon Sergio nello stato ANTE e POST intervento a se -
     guito del suo ampliamento;
    tutte le sorgenti emissive presenti nel raggio di 1 km dal futuro centro zootecnico.
Nelle simulazioni sono state considerate tutte le sorgenti emissive presenti nel raggio di 1 km dal centro zoo-
tecnico oggetto di valutazione. Le emissioni sono state considerate puntiformi. Le superfici ed il numero di
capi dei capannoni di altra proprietà sono state stimate da foto aerea.
Vengono indicate di seguito le sorgenti emissive esterne, prese in considerazione nel raggio di 1 km dal futu -
ro centro zootecnico in progetto: due allevamenti avicoli posti nel raggio di 1 km dall’allevamento in proget-
to, il cui numero di capi e stato calcolato considerando il valore di 22 capi/m2.
Si riporta di seguito immagine con identificazione delle sorgenti prese in considerazione.




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Nelle simulazioni sono state analizzate la seguente situazioni:
    ANTE INTERVENTO → stato attuale dell’area con le sorgenti esterne presenti nel raggio di 1 km ed
     i capannoni avicoli attualmente esistenti dell’azienda agricola Furegon Sergio;
    POST INTERVENTO → stato post intervento a seguito dell’ampliamento del centro zootecnico Fure-
     gon Sergio e le sorgenti esterne presenti nel raggio di 1 km dallo stesso.
L’azienda ha in progetto la realizzazione di un impianto di abbattimento polveri ed odori su tutti i capannoni
del centro zootecnico, a nebulizzazione con ugelli che spruzzano acqua verso l’aria estratta dai ventilatori al
fine di ridurre le emissioni di polveri e sfruttare l’effetto “scrubber” dell’acqua, che permette di assorbire al-
cune sostanze odorigene. Si stima una efficacia del sistema pari a:
    abbattimento dell’70% per gli odori;
    abbattimento dell’70% per le polveri.
Nelle simulazioni post intervento sono stati considerati questi abbattimenti.
I recettori rappresentano le case di civile abitazione più vicine all'allevamento: sono stati identificati 14 recet-
tori intorno al centro zootecnico oggetto di valutazione, di seguito riepilogati.




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Le emissioni dalle sorgenti sopra inpiduate sono state stimate sulla base di dati di letteratura, procedendo
poi alla simulazione di dispersione mediante apposito software di modellizzazione.
I risultati ottenuti per le emissioni odorigene sono presentati nel prospetto seguente, da cui emerge che nella
situazione post intervento le emissioni odorigene non subiranno incrementi: esse rimarranno invariate in due
recettori, mentre in tutti gli altri recettori si verificheranno delle diminuzioni rispetto la situazione attuale.




I risultati ottenuti per le Polveri sottili– PM10 sono presentati nel prospetto seguente, da cui emergono
l’assenza di superamenti della soglia di 50 μg/mc sulla media giornaliera e valori sempre inferiori ai 40
μg/mc sulla media annuale, nonché una diminuzione generalizzata dei valori tra ante e post intervento di
progetto.




La relazione sulle emissioni precisa inoltre che:
   il centro zootecnico sara dotato di ventilazione forzata, che permetterà un maggiore ricircolo
    dell’aria, determinando così una prima ossidazione delle molecole odorigene e fornendo un primo
    abbattimento delle stesse; la pollina all’interno dei capannoni avicoli infatti subirà una prima essicca -
    zione, evitando la fermentazione della stessa e la creazione di sostanze odorigene;
   tutti i dati di input sono stati considerati costanti durante tutto l’anno, mentre è possibile affermare
    che all’inizio del ciclo i pulcini generano valori prossimi allo zero che aumentano fino all’età adulta
    degli animali a fine ciclo; inoltre, durante il vuoto sanitario, i valori sono pari a zero;
   il programma applicato non tiene conto del decadimento delle sostanze organiche compositive
    dell'odore, dovuto all'ossidazione dell'atmosfera;
   non è stata presa in considerazione la barriera verde presente e che verrà piantumata nell’intorno del
    centro zootecnico.
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La relazione inoltre comprende un “Piano di gestione degli odori”, finalizzato a prevenire o, se non e
possibile, ridurre le emissioni di odori nell’azienda agricola; in sede di sopralluogo di presentazione
progetto, i Sindaci dei Comuni di Montegaldella e Longare hanno riferito che storicamente non risultano
segnalazioni di odori riferibili al sito in esame.
                          Valutazione
Si ritiene necessario richiedere le seguenti integrazioni.
a) Nota descrittiva di dettaglio sui sistemi di abbattimento previsti, con relativa rappresentazione grafica.
b) Integrazione della relazione sulle emissioni con riferimento al parametro ammoniaca (previsto in
premessa e poi non trattato), ovvero motivata spiegazione della non necessità di tale integrazione.
c) Esecuzione di almeno una sessione di campionamento ed analisi dei parametri inquinanti di interesse,
nelle effettive condizioni di esercizio dell’impianto esistente (stato di fatto), allo scopo di verificare la
congruenza dei risultati sul campo con le assunzioni derivanti da dati di letteratura e, in caso di consistenti
difformità, di revisionare il modello di dispersione e ricaduta.
Inoltre si prevede di prescrivere una verifica sul campo, nello stato post operam, dell’effettiva efficacia dei
sistemi di abbattimento, mediante sessione di campionamento da svolgere con modalità che dovranno essere
preventivamente proposte dal gestore.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e si ritiene necessario prevedere una specifiche
prescrizioni relativamente all’impatto odorigeno.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque necessario un monitoraggio post operam dell’impatto odorigeno.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’approvvigionamento idrico dell’allevamento per uso zootecnico sarà garantito dal collegamento all’acque-
dotto. Poiché il benessere degli animali, e quindi la produttività, sono strettamente legati alla libera disponi -
bilità di acqua durante il ciclo di allevamento, si avrà un consumo potenziale direttamente proporzionale al
numero dei capi. Anche l'impianto di raffrescamento consumerà acqua nel periodo estivo.
Per la disinfezione degli automezzi si stima una quantità di acqua pari a 5 litri/veicolo, dal momento che
l'acqua con il disinfettante viene nebulizzata. Visto che si è stimato un numero di mezzi all'anno pari a 401, si
avrà un consumo finale di 2 mc/anno.
Si riporta tabella dei consumi idrici ponendo a confronto i consumi pre intervento e post intervento.




Dal confronto con la situazione ante intervento e post intervento si evidenzia un aumento di 7.212,78 m 3/
anno di acqua, calcolati come quantitativo massimo potenziale prelevato direttamente dall'acquedotto.
Attualmente sono presenti due scarichi da servizi igienici, per i quali si chiede nuova autorizzazione allo sca-
rico tramite subirrigazione, dal momento che non è presente in zona un sistema di fognature.


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Le acque dei piazzali vengono convogliate nelle aree investite a prato presenti tra i capannoni tramite scoline
di raccolta. Il terreno presenta una tessitura sabbiosa/limosa e la presenza del cotico erboso aumenta la capa -
cita di assorbimento. Le acque meteoriche non vengono trattate anche se il cotico erboso presenta comunque
un effetto di fitodepurazione naturale. Le acque meteoriche delle coperture e delle pavimentazioni esterne
impermeabili non vengono a contatto in nessun modo con sostanze pericolose o con la pollina e vengono sca-
ricate direttamente nel terreno. Non sono previsti quindi stoccaggi per tali acque. La pavimentazione in ce-
mento verrà sempre pulita ed in caso di sversamenti accidentali il materiale fuoriuscito sara tempestivamen-
te raccolto. Secondo la documentazione progettuale, non si ritiene che le acque di prima pioggia debbano es-
sere stoccate e trattate prima di essere disperse al suolo.
Con riferimento alla pavimentazione interna dei capannoni, secondo la documentazione progettuale (Pag. 30
del Quadro Ambientale) l'azienda effettuerà preventivamente una pulizia a secco per rimuovere totalmente
la pollina e poi effettuerà il lavaggio, da cui deriverà una produzione di acque reflue che non sono venute in
contatto con gli effluenti zootecnici e che andranno stoccate in vasche.
                          Valutazione
Si ritiene necessario richiedere le seguenti integrazioni.
a) Non risulta alcuna descrizione del sistema di raccolta, convogliamento, stoccaggio e destinazione delle ac-
que reflue, sia nel Quadro progettuale che negli elaborati grafici e, quindi, la documentazione andrà integra -
ta precisando caratteristiche e posizione del sistema in questione.
b) Analogamente a quanto sopra è necessario precisare la presenza o meno di fasi liquide di scarto derivanti
dai sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera e, nel caso, le relative modalità di gestione.
c) In generale si richiede una tavola grafica di riepilogo che descriva in modo chiaro e completo la gestione
delle acque di scarico dell’allevamento, per l’intero complesso (gruppo EST + gruppo OVEST), comprensiva
di reti di raccolta (canalette e tubazioni), punti di recapito/dispersione, punti di possibile campionamento ed
eventuali stoccaggi.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Per limitare il possibile inquinamento del suolo da parte di residui di pollina o eventuali rifiuti liquidi (es.
olio), si prevede la costante pulizia dei piazzali esterni ai capannoni per evitare la contaminazione delle ac-
que meteoriche. Gli effluenti zootecnici prodotti verranno stoccati nella concimaia coperta, con fondo imper-
meabile, che non consentirà infiltrazioni nel sottosuolo. All'interno dei capannoni la pavimentazione di ce-
mento non consentirà la percolazione della pollina nel sottosuolo.
Per la disinfezione dei mezzi in ingresso in azienda saranno presenti due aree di disinfezione per gli auto-
mezzi, localizzate presso i due ingressi principali dei due centri aziendali. I due impianti di disinfezione
mezzi saranno costituiti da un’area cementata impermeabile per la raccolta delle acque di disinfezione. La
parte di soluzione che non attecchisce sulle superfici dei veicoli verrà raccolta in una griglia che confluirà in
un pozzetto chiuso che, una volta riempito, verrà svuotato da una ditta specializzata nello smaltimento
dell’acqua come rifiuto.
Non vi sarà quindi alcuna percolazione di sostanze pericolose nel sottosuolo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Il Comune di Montegaldella inserisce nel Piano di Classificazione acustica comunale l’area di interesse in
classe III. Essendo di fatto l’attività in funzione h24 sono di riferimento sia i limiti diurni che i limiti notturni.
Nell’analisi dell’impatto sono stati considerati 3 ricettori (unità residenziali); non viene motivata l’esclusione
di altri edifici presenti nelle vicinanze, visibili anche nell’ortofoto sotto riportata.




Come sorgenti di rumore vengono considerati i ventilatori esistenti, quelli di progetto e il traffico indotto;
sono stati trascurati le attività all’interno dei capannoni, i silos e il gruppo elettrogeno in quanto con
emissioni trascurabili o funzionamento saltuario.
Dalle misure condotte nello stato attuale e dall’analisi degli incrementi causati dall’ampliamento ai ricettori
inpiduati tutti i limiti risultano rispettati sia nello stato di fatto che nello stato di progetto, che comporta un
innalzamento trascurabile delle emissioni sonore.
                           Valutazione
Si ritiene necessario richiedere le seguenti integrazioni.
a) Nonostante risulti un impatto complessivamente contenuto, si chiede di estendere le valutazioni agli altri
ricettori presenti nell’area di influenza e non considerati o di motivarne l’esclusione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. Si ritiene necessario prevedere una verifica post
operam dove dovrà essere verificato il rispetto dei limiti differenziali ai ricettori critici; si sottolinea la neces-
sità di verificare la presenza di fattori correttivi e di porsi in condizione cautelative di minimo residuo e di
massima emissione. In caso di superamenti dovranno essere studiati i più idonei interventi di bonifica atti a
riportare la situazione entro i limiti fissati dalla normativa.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque necessario un monitoraggio post operam.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
L'inquinamento luminoso risulta del tutto trascurabile; la gestione dei processi produttivi seguirà infatti il
ciclo biologico degli animali, assicurando ai capi le ore di buio in concomitanza con la notte ed evitando così
l'illuminazione notturna dei capannoni.
L’impatto da vibrazioni potrà essere presente solo in fase di cantiere in quanto nell’attività ordinaria non c’è
l’uso di attrezzature che possa provocare entità di vibrazioni significative.
Non vi saranno emissioni di radiazioni NIR o IR.
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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Nelle vicinanze dell'allevamento e presente un vincolo paesaggistico imposto dal Fiume
Bacchiglione: l'allevamento esistente non rientra in tale vincolo e anche l'ampliamento previsto non lo inte-
resserà. L'area viene identificata come ad “elevata utilizzazione agricola” dal PTCP di Vicenza.
L'intervento in oggetto non andrà a modificare le invarianti presenti, date dalle piste ciclabili.




Il progetto proposto prevede la copertura della concimaia e la realizzazione di 2 nuovi capannoni avicoli, che
verranno realizzati al di fuori dell'ambito di interesse naturalistico e paesaggistico presente a nord dell'alle-
vamento. L’area in cui è presente l’allevamento risulta essere un territorio a funzione agricolo-produttiva, in
particolare “zona agricola di primaria importanza per la funzione produttiva agricola”. I terreni presenti nel-
le aree circostanti sono investiti a seminativo. La realizzazione delle strutture non comporterà modifiche a
paesaggi di particolare pregio o rilievo, in quanto si tratta comunque di un una costruzione agricola realizza -
ta in zona agricola.
L'intervento proposto inoltre non modificherà all'attuale viabilità.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Dalle analisi effettuate risulta un aumento di 128 viaggi all’anno (pari a 256 transiti) dovuto all’aumento dei
numeri di capi accasabili; riportandoli su una base temporale di 5 giorni si passerà da 20 viaggi (4,0 viaggi/
giorno) nella situazione peggiore ante intervento a 29 viaggi (5,8 viaggi/giorno) nella situazione peggiore
post intervento.

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Lo studio proposto non riporta alcuna valutazione in merito alla quantificazione dei flussi veiclari
interessanti le arterie stradali che verranno coinvolte dall’indotto veicolare. Non sono evidenziati i flussi
veicolari inerenti Via Ghizzole, nonché quelli relativi al ramo di raccordo tra la SP 16 (a sud) e la rotatoria
posta a nord, di conseguenza non è possibile valutare i livelli di servizio od eventuali ulteriori criticità o
interferenze con la viabilità locale, riferite allo scenario di progetto rispetto allo scenario attuale.
                          Valutazione
Si ritiene necessario richiedere le seguenti integrazioni:
- valutazione dei flussi incrementali derivanti dalla attuazione dell’intervento (flussi attuali + flussi indotti);
- specifico rilevamento di traffico finalizzato a definire concretamente l’entità del volume di traffico
  giornaliero (continuativo sulle 24 ore) lungo Via Chizzole e il tratto di raccordo con la SP 16;
- rilevamento dei flussi di ingresso e uscita dall’intersezione tra Via Chizzole e il ramo stradale di raccordo;
- correlare i flussi attuali con i flussi di progetto, calcolando la variazione di LOS della strada provinciale
  nonché il LOS dell’intersezione di ingresso uscita (tra lo scenario attuale e lo scenario progettuale).
    Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. Si ritiene necessario prevedere una verifi-
    ca con il Comune, in relazione alla strada di accesso, considerato che la sezione della stessa risulta
    particolarmente contenuta (non superiore a 3 metri di larghezza), per la creazione di almeno 2 piaz -
    zole si scambio.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque necessario un approfondimento con il Comune per verificare la possibile
realizzazione di almeno 2 piazzole di scambio.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il proponente prevede la piantumazione di perse specie arboree e arbustive intorno ai nuovi capannoni che
mitigheranno sia l'impatto visivo che quello ambientale.
L'azienda realizzerà una siepe tutto intorno all'allevamento, limitando la visibilità degli edifici. Oltre a creare
una barriera visiva, le piante riescono a trattenere le polveri e ridurre lo spostamento dell'aria diminuendo
quindi la propagazione di eventuali odori.
Gli interventi previsti sono descritti nella tavola 10, allegata al progetto, che si riporta sotto per una visione
d’insieme.




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                          Valutazione
Si ritiene necessario richiedere una progettazione delle sistemazioni degli esterni, costituita da:
• planimetria che identifichi lo stato di fatto dal punto di vista delle componenti ambientali e paesaggistiche;
• planimetria di progetto che indichi gli interventi di sistemazione a verde e di mitigazione paesaggistica,
con descrizione delle specie utilizzate, tipologie, sesti di impianto, ecc;
• relazione esplicativa con valutazione dei costi dell’intervento comprensivo della manutenzione per almeno
i primi tre anni.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. Si ritiene, tuttavia, di prevedere una integrazione
al progetto conclusivo, tenendo conto che risulta necessario:
a) un prospetto che identifichi il numero delle perse specie differenziandole per tipologia, per utilizzo e per
dimensioni. L’impiego di piantine forestali di H 100 cm, non consente di ottenere risultati apprezzabili a
breve e necessita di una significativa maggiore manutenzione rispetto a quella che si avrebbe utilizzando ma-
teriale vegetale di dimensioni e conformazioni più adatte, sopratutto per le alberature. (si vedano al proposi -
to i rendering non realistici contenuti nella Relazione Paesaggistica);
b) una tavola complessiva che tenga conto dello stato di fatto e di progetto.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque necessario un approfondimento del progetto della sistemazione a verde.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Dal momento che sono previste nuove strutture, si avrà la riduzione di superficie agricola. Attualmente la
superficie a nord del capannone 4 del gruppo ovest, dove sorgeranno i nuovi capannoni, e investita a semi -
nativo irriguo. La superficie impermeabile all’interno del centro zootecnico e pari a circa 18.181 m2, data
dalle seguenti voci:
   10 capannoni (8 esistenti e 2 futuri) per un totale di 14.654,08 m2;
   concimaia di circa 500 m2;
   piazzale in cemento esistente e nuovo piazzale in cemento per circa 3.027 m2.
La superficie totale su cui insiste il centro zootecnico e pari a circa 47.039 m2.
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Sulla rimanente superficie permeabile e non pavimentata pari a circa 28.858 m2, l’azienda provvederà alla
realizzazione del laghetto di laminazione, alla piantumazione della siepe per la mitigazione ambientale. Tale
superficie permeabile permette anche un assorbimento delle acque piovane.
La presenza di alberature favorisce l'arrivo di uccelli e altri piccoli animali, creando un microclima più favo-
revole alla vita rispetto ai seminativi attuali.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Non vi sarà riduzione di habitat prioritari o di habitat di specie prioritarie a fini della direttiva Habitat 92/43.
L’area sensibile più vicina al sito d’intervento è la zona SIC IT3220037 “Colli Berici” che risulta essere ad una
distanza in linea d’aria di circa 2,8 km in direzione ovest.




La documentazione di progetto comprende una dichiarazione di non necessità di Vinca, secondo la DGR
1400 del 29 agosto 2017, in quanto il centro zootecnico non produrrà effetti significativamente negativi su siti
Rete Natura 2000.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Sulla base della documentazione presentata non si ravvisano particolari criticità o condizioni di impatto per
la salute delle persone in generale, né risultano specifiche segnalazioni da parte dell’Ulss competente per
territorio.

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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


             VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto non presenta interferenze rispetto ad altri piani, progetti o interventi in zone limitrofe, ad
eccezione della potenziale estensione del vincolo territoriale a seguito del potenziamento dell’attività
Il progetto risulta adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire e non contrasta con i vincoli
territoriali vigenti.
L’analisi degli impatti ha portato a ritenere come il progetto presentasse potenzialmente taluni impatti
significativi per l’ambiente, con conseguente necessità di prevedere specifiche prescrizioni mitigative e
particolari modalità di monitoraggio.
Gli elaborati esaminati, sia per quanto riguarda la V.I.A. che per ciò che concerne l’A.I.A., sono stati oggetto
di richiesta di integrazioni, con documentazione pervenuta considerata sufficiente per poter esprimere il
giudizio conclusivo sul progetto.
Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti ritenuti maggiormente significativi, con particolare
riferimento alle emissioni odorigene, all’impatto acustico, alla sistemazione del verde ed agli aspetti
viabilistici.
Non sono pervenute osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale, ivi compresa la validazione del Piano di Monitoraggio e
Controllo da parte dell’ARPAV.

                      Tutto ciò premesso si esprime
                       PARERE FAVOREVOLE
   all’intervento relativo all’allevamento zootecnico, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
1) Preliminarmente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale:
si dovrà dare evidenza
a) dell’avvenuta ottemperanza rispetto agli obblighi di regolarizzazione in tema di parere del Consorzio Alta
Pianura Veneta;
b) della verifica con il Comune di Montegaldella sugli interventi attuabili per la possibile realizzazione di al-
meno 2 piazzole di scambio nella strada di accesso;
c) della soluzione intrapresa a seguito del parere di Viacqua spa.
2) In sede di attivazione dell’impianto post operam dovrà essere effettuata una misura della portata di odore
al fine di confermare la stima previsionale della portata di odore utilizzata nello studio previsionale di
disagio olfattivo al suolo presso i recettori.
Tale “valore obiettivo” viene fissato in 3475 ouE/s, quale misura dichiarata dal gestore per l’insieme
dell’insediamento (n.10 stabili), ed utilizzato per la stima delle ricadute oggetto della valutazione del
presente parere.
Le date di campionamento dovranno essere comunicate con preavviso di almeno 15 giorni ad Arpav.
Le informazioni acquisite in tale periodo di monitoraggio potranno comportare, a seguito della
caratterizzazione delle emissioni ed alla verifica sperimentale dei dati utilizzati nelle simulazioni
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modellistiche e che sono alla base dei “valori obiettivo” fissati, la fissazione di ulteriori limiti e/o prescrizioni
nell’ambito dell’AIA.
Al termine del periodo di valutazione, il gestore dovrà produrre, entro 60 gg, apposita relazione tecnica
riassuntiva degli esiti dei monitoraggi, correlata al massimo carico possibile autorizzato nell’impianto.
3) Qualora il valore della portata di odore misurata non sia coerente con il valore utilizzato nello studio
previsionale al suolo o in caso di disagi olfattivi presso i ricettori sensibili inpiduati, il proponente dovrà
dare proporre specifiche misure di contenimento degli odori.
4) Sulla base dei riscontri ottenuti e delle eventuali ricadute sul territorio (segnalazioni), tenuto conto anche
degli esiti di eventuali attività di vigilanza condotte, l'Autorità Competente potrà:
- confermare o meno, oppure modificare, i “valori obiettivo” definiti;
- confermare o meno, oppure modificare, l'obbligo di monitoraggio periodico delle emissioni odorigene;
- definire in Autorizzazione, attraverso specifiche prescrizioni, modalità operative, gestionali o tecniche da
porre in essere a seguito del superamento dei “valori obiettivo” durante i monitoraggi periodici del gestore.
5) In sede di attivazione dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto dei limiti assoluti e differenziali, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai
ricettori sensibili presenti in prossimità dell’impianto; si sottolinea la necessità di verificare la presenza di
fattori correttivi e di porsi in condizione cautelative di minimo residuo e di massima emissione.
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
con congruo preavviso ad Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
saranno stati comunicati i risultati delle analisi.
6) Entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento dovrà essere presentato un completamento del progetto
di sistemazione a verde con un prospetto che identifichi il numero delle perse specie differenziandole per
tipologia, per utilizzo e per dimensioni, tenendo conto che l’impiego di piantine forestali di H 100 cm, non
consente di ottenere risultati apprezzabili a breve e necessita di una significativa maggiore manutenzione
rispetto a quella che si avrebbe utilizzando materiale vegetale di dimensioni e conformazioni più adatte,
sopratutto per le alberature; si dovrà altresì presentare una tavola complessiva che tenga conto dello stato di
fatto e di progetto..
Si raccomanda di realizzare gli eventuali trattamenti per il contenimento di insetti nocivi e controllo di rodi-
tori, previo indicazioni della competente Ulss.
I provvedimenti relativi ai titoli edilizi per “costruzione e sanatoria” rimangono in carico al Comune.

Vicenza, 06 ottobre 2022
  F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
Arch. Benedetto De Santis                                   Andrea Baldisseri



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