DETERMINA

               PROVINCIA DI VICENZA
             Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




        Determinazione Dirigenziale N° 565 DEL 28/04/2021

                   AREA TECNICA
               SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS


DIRIGENTE/RESPONSABILE: Filippo Squarcina

OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE E
CONTESTUALE APPROVAZIONE PROGETTO AI SENSI DELL’ART. 27 BIS DEL D.LGS.
152/2006
DITTA:        LANARO         GIANPIETRO
PROGETTO:AMPLIAMENTO IMPIANTO RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
COSTITUITI DA INERTI, TERRE E ROCCE DA SCAVO E RIFIUTI RECUPERABILI.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI TORRI DI QUARTESOLO


            COPIA CONFORME PROVVEDIMENTO

Titolo: Copia Conforme

Note:



                    Documenti Presenti:

     Titolo      Nome File                  Formato          Data
Impronta
   TESTO ATTO     DD_2021_565.odt               AT - ATTO         28/04/2021
53911B414BE1570ECC5AD1E602BA15954540586A
NON FIRMATO -


  parere n.10/2021    Parere Lanaro.pdf
                      INF - DOCUMENTO    16/04/2021
                       INFORMATICO
D4BBE400D1A736F60197EC4DD3BABEB2D00AABA673E1DB38FED6C959A48AEE78
NON FIRMATO -
                     PROVINCIA DI VICENZA
                   Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINA N° 565 DEL 28/04/2021

                         AREA TECNICA
                     SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE E CON­
TESTUALE APPROVAZIONE PROGETTO AI SENSI DELL’ART. 27 BIS DEL D.LGS.
152/2006
DITTA:        LANARO        GIANPIETRO
PROGETTO:AMPLIAMENTO IMPIANTO RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERI­
COLOSI COSTITUITI DA INERTI, TERRE E ROCCE DA SCAVO E RIFIUTI RECUPE­
RABILI.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI TORRI DI QUARTESOLO



                          IL DIRIGENTE

    Vista la documentazione presentata in data 31/5/2019, prot n. 30228, ed integrata in data
4/6/2019 , prot. n. 30898 , da parte della ditta LANARO GIANPIETRO con sede legale in via Ri­
viera Berica n.632/H in comune di Vicenza e operativa in comune di Torri di Quartesolo in via della
Croce n.28/30, relativa al progetto “Ampliamento impianto recupero rifiuti speciali non pericolosi
costituiti da inerti, terre e rocce da scavo e rifiuti recuperabili.” con cui è stata richiesta l’attivazio­
ne della procedura di valutazione impatto ambientale e contestuale approvazione progetto ai sensi
dell’art. 27 bis D.Lgs. 152/2006;
    Visto l’elenco delle autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi
comunque dominanti in materia ambientale, ulteriori rispetto al provvedimento di VIA, necessari
alla realizzazione ed all’esercizio dell’intervento in oggetto, trasmesso dal proponente ai sensi del
comma 2 dell’art. 27 bis del D.Lgs. 152/2006 nell’istanza e di seguito riportato:
­ approvazione progetto ai sensi dell’art.208 del D.Lgs. 152/2006;
    Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato
IV alla Parte II del D.Lgs. 152/2006 ­ 7. Progetti di infrastrutture
z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore
a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del de­
creto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
    Tenuto conto che la procedura di valutazione impatto ambientale e contestuale approvazione
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
progetto rientra, per il progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla
Legge Regionale n. 4/2016;
    Tenuto conto altresì che per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istrutto­
ria in materia di VIA e di rifiuti si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle
perse disposizioni in materia, come previsto dall'art.10 c.2 del D.Lgs. 152/2006;
    Dato atto che, ai sensi dell’art. 27­bis del D.Lgs. 152/2006:
­ con nota prot. 32922 del 13/06/2019 è stata data comunicazione di avvio procedimento e di avve­
nuta pubblicazione della documentazione sul proprio sito provinciale agli enti interessati per le va­
lutazioni di competenza;
­ con nota prot. 51799 del 4/12/2020 è stata data comunicazione agli Enti interessati dell’avvenuta
attivazione della fase di consultazione con la pubblicazione, sul sito web provinciale e nella medesi­
ma data, dell’avviso di cui all’art. 23 c.1 lettera e) del D.Lgs. 152/2006, chiedendo al Comune di
Torri di Quartesolo, ai sensi di quanto disposto dall’art. 27­bis, comma 4, di dare informazione nel
proprio albo pretorio informatico della pubblicazione del suddetto avviso.
    Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art. 26 comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006, le
seguenti osservazioni :
­ Comune di Torri di Quartesolo con nota prot. 7073 del 18/02/2021
­ Autostrada A4 con nota prot. 6413 del 15/02/2021
trasmesse alla ditta per le eventuali controdeduzioni, all’interno della comunicazione con la quale è
stata inoltrata la richiesta di integrazione generale , prot. n. 7735del 23/020/2021;
  Viste le integrazioni pervenute in data 25/03/2021;
  Dato atto che:
­ il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta in modalità teleconferenza del giorno
15/04/2021, ha espresso parere di compatibilità ambientale del progetto presentato con le prescri­
zioni/raccomandazioni contenute nel parere n. 10/2021 allegato al presente provvedimento per co­
stituirne parte integrante e sostanziale;
­ la Conferenza di Servizi di cui all’art. 14 della L. 241/1990, nella seduta in modalità teleconferen­
za del 15/04/2021, si è determinata favorevolmente al rilascio dell’autorizzazione richiesta;
    Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e moni­
torare nel tempo la situazione aziendale.
    Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Determina Dirigenziale n.256/2021) che è di giorni 250 ( 177).
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” ;
  • la L.R. n.3/2000 “nuove norme in materia di gestione dei rifiuti” e s.m.i.
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competen­
    ze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
  • Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 11 del 24/11/2020
    Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

    Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.1 del 25/01/2021 con la quale è sta­
to approvato il Bilancio di Previsione 2021­2023;

    Richiamato il PEG ­ Piano esecutivo di gestione ­ 2021/2023 approvato con Decreto presi­
denziale n. 11 del 12/02/2021;
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
                         DETERMINA

  1. di prendere atto, facendolo proprio, del parere espresso dal Comitato Tecnico Provinciale
    VIA, n. 10/2021 del 15/04/2021, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;
  2. di adottare la determinazione di conclusione positiva della conferenza di servizi effettuata
    nell’ambito del procedimento unico ex art. 27­bis del D.Lgs. 125/2006 a seguito dell’istanza
    presentata dalla società LANARO GIANPIETRO con sede legale in via Riviera Berica
    n.632/H in comune di Vicenza e operativa in comune di Torri di Quartesolo in via della Cro­
    ce n.28/30, relativa al progetto “Ampliamento impianto recupero rifiuti speciali non perico­
    losi costituiti da inerti, terre e rocce da scavo e rifiuti recuperabili”;
  3. di rilasciare il provvedimento di Valutazione d'Impatto Ambientale favorevole con prescri­
    zioni relativamente all'istanza di cui al punto 1;
  4. di approvare il progetto per l’impianto di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi ai
    sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 per l'esercizio dell'installazione localizzata al foglio
    catastale n. 11, mappali nn. 212, 213 del Comune di Torri di Quartesolo per l’attività inpi ­
    duata al punto 7 lettera zb) dell’Allegato IV alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 secon­
    do il progetto presentato in sede di istanza VIA e successive integrazioni, subordinatamente
    alle prescrizioni di cui al parere espresso dal Comitato Tecnico Provinciale VIA, n. 10/2021
    del 15/04/2021 ;
  5. di dare atto che:
    a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 27­bis del D.Lgs. n.
    152/06, dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque anni dal­
    la data del presente atto;
    b) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
    integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a preven­
    tiva valutazione;
    c) verranno specificati con successivo provvedimento le condizioni e le prescrizioni del­
    l’Autorizzazione all’esercizio;
  6. di prescrivere che nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicu­
    rezza per la salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circo­
    stante;
  7. di evidenziare al proponente che ai sensi dell’art. 24, comma 4, della L.R. 3/2000, l’inizio
    dei lavori dovranno iniziare entro 12 mesi e l’impianto dovrà essere messo in esercizio entro
    36 mesi dalla data del presente provvedimento, pena la decadenza dello stesso.
  8. di dare atto che l’avvio dell’impianto ed il suo esercizio provvisorio nella nuova configura­
    zione, ai sensi dell’art. 25 della L.R. 3/2000, restano subordinati alla presentazione della di­
    chiarazione scritta del direttore lavori attestante la realizzazione delle opere di allestimento
    del sito in conformità al progetto approvato, della comunicazione della data di inizio attività,
    del nominativo del tecnico responsabile dell’impianto e della prestazione delle garanzie fi­
    nanziarie, secondo quanto previsto dalla D.G.R.V. 2721/2014.
  9. di ricordare che con la comunicazione di avvio dell'esercizio provvisorio la presente
    approvazione progetto integrerà l’autorizzazione già vigente in capo alla Ditta;
  10. di richiamare l’obbligo di trasmettere alla Provincia il documento di collaudo statico e fun­
    zionale dell'impianto nella nuova configurazione, nei termini di cui all’art. 25 della L.R.
    3/2000 che dovrà contenere quanto prescritto dal parere della Commissione VIA n. 10/2021
    del 15/04/2021, allegato alla presente determinazione dirigenziale;

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005; sosti­
tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  11. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
    diretti o indiretti sulla situazione economico­finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
    sensi art. 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
  12. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all'albo pretorio on line.
  13. di dare atto che il presente provvedimento rispetta il termine previsto dal Regolamento sui pro ­
    cedimenti amministrativi di competenza della Provincia di Vicenza (Determinazione del Segre ­
    tario Generale n. 256 del 26/02/2021)
                            INFORMA CHE

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti – VIA ­ VAS
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla Ditta, al comune di Torri di Quartesolo, ad Arpav, a
Ulss 8 Berica, a Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta­
Bacchiglione, al Consorzio di Bonifica Brenta, a Viacqua spa, a RFI, ad Autostrada Brescia Verona
Vicenza Padova S.p.A.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norma, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.


                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




ALLEGATI     ­ parere n.10/2021
         (impronta: D4BBE400D1A736F60197EC4DD3BABEB2D00AABA673E1DB38FED6C959A48AEE78)




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tuisce il documento cartaceo e la firma autografa.
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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 15-04-2021
L'anno 2021, il giorno 15 del mese di APRILE alle ore 15:30 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Lanaro
Gianpietro – Ampliamento impianto recupero rifiuti speciali non pericolosi costituiti da inerti, terre e rocce
da scavo e rifiuti recuperabili – comune di Torri di Quartesolo

All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA           Presidente delegato             Presente


CORTESI ANGELO               Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO             Commissario               Presente


MONTANARI RICCARDO             Commissario               Presente


MURARO TERESA               Commissario               Presente


ROSSI STEFANO               Commissario               Presente


SALVIATI STEFANO              Commissario               Presente


SVEGLIADO GIULIA              Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY             Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO              Commissario               Presente


SERRAIOTTO MARIO              Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 16027 del
15/04/2021, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il
funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza
delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica
presentata, esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto
riportato.




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                    Lanaro Gianpietro
                        PARERE N. 10/2021

Oggetto: Ampliamento impianto recupero rifiuti speciali non pericolosi costituiti da inerti, terre e rocce
da scavo e rifiuti recuperabili.
PROPONENTE:            Lanaro Gianpietro
SEDE LEGALE:           Via Riviera Berica n. 632/H - Vicenza
SEDE INTERVENTO:         Via della Croce 28/30 – Torri di Quartesolo
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.
PROCEDIMENTO:           Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture -z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                 pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                 operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                 decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:        \\\
DATA DOMANDA:           04 giugno 2019 e 30 ottobre 2020
DATA PUBBLICAZIONE:        04 dicembre 2020
DATA INTEGRAZIONI:        25 marzo 2021

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
 - Elaborato 1 Relazione tecnico-descrittiva
  -  Elaborato 1 TAV. 1 stato di fatto TAV. 1 rev. 4 - Lay-out impianto – stato di fatto
  -  Elaborato 1 TAV. 1 stato di progetto TAV. 1 rev. 5 - Lay-out impianto – stato di progetto
  -  Elaborato 2 Studio Impatto Ambientale
  -  Elaborato 3 Riassunto non tecnico
  -  Elaborato 4 Valutazione Incidenza ambientale
  -  Elaborato 5 Piano di sicurezza
  -  Elaborato 6 Piano di ripristino
  -  Elaborato 7 Valutazione impatto acustico
  -  Elaborato 8 Gestione delle acque di dilavamento piazzali.
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
 - Elaborato 1 Relazione tecnico-descrittiva

                             PREMESSE
La ditta opera nel campo dell’edilizia per la demolizione di fabbricati civili ed industriali, il movimento terra
(scavi e sbancamenti), l’edilizia stradale (acquedotti, fognatura, asfaltatura, lottizzazioni complete), oltre al
riciclaggio inteso come conferimento e recupero di materiale da demolizione e materiali inerti, il servizio di
container in conto proprio, il trasporto di materiali edili.
Nel sito di via Della Croce, la ditta svolge l’attività di recupero con trattamento di inerti, ossia di messa in
riserva R13 e selezione, triturazione, e vagliatura R5 e lo stoccaggio di rifiuti provenienti da cantieri.
La ditta attualmente opera con autorizzazione all’esercizio in regime ordinario Nr. Registro 36/2017.

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Per questa autorizzazione, la ditta è stata oggetto di procedura di VIA con progetto approvato con DGP nr.
243/2009 a nome della ditta Sca.Mo.Ter SNC.
La ditta intende aumentare la propria attività senza alcuna modifica strutturale, unicamente utilizzando le
capacità lavorative già presenti., ma incrementando il quantitativo massimo stoccabile da 2.670 a 4.674
tonnellate ed il quantitativo di rifiuti in trattamento R5 al giorno da 75 a 150 tonnellate.
L’impianto aziendale comprende un lotto produttivo in zona classificata D1/S (industria-artigianato di
produzione) dal vigente Piano degli Interventi comunale, avente un’estensione pari a circa 16.000 mq.
L’area risulta delimitata sui quattro lati con recinzione in rete metallica (sul lato nord-est e parte del lato
nord-est), pannelli in c.a.p. (sul lato sud-est) e muratura in cls (sul lato sud-ovest); l’impianto risulta, inoltre,
completamente “schermato” con rilevati arginali in terra, di altezza variabile da 1,5 a 3,5 m, realizzati lungo
il perimetro e all’interno dell’area di impianto.

                          UBICAZIONE
Sotto il profilo geografico, l'area in esame è situata nella media pianura vicentina ad una quota di circa 27 m
s.l.m., ad una distanza di circa 4 km dal centro urbano di Vicenza.
L’accesso all’impianto aziendale avviene direttamente dalla viabilità interna della zona produttiva (via Della
Croce), connessa alla SR 11 attraverso via Camisana. Dalla SR 11 è possibile accedere al casello di Vicenza Est
dell’autostrada A4 o immettersi nella tangenziale sud di Vicenza.
Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in linea con i
connotati del territorio della zona periurbana di Vicenza: le zone edificate consolidate dei centri municipali si
alternano alle zone industriali più o meno estese, relegando a lembi ormai frammentati di territorio le zone
agricole, mentre i contesti collinari conservano i lineamenti e la vocazione agricole e silvicole, dove si
alternano ampi settore boscati con radure più o meno estese destinate alle pratiche agricole.




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                          Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Torri di Quartesolo;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Comune di Torri di Quartesolo;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Programmatico e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale.
PTRC
In considerazione dell’intervenuto aggiornamento del PTRC, approvato con D.C.R. 62/2020, si chiede la
revisione della precedente analisi e valutazione.
PTCP
Nell’analisi della TAV. 4.1.B Sistema insediativo infrastrutturale non si tiene conto che l’area in questione è
interessata da:
MOBILITA' SOSTENIBILE SISTEMA DEL TRASPORTO PUBBLICO (Art.63 – 64)
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- Assi di connessione
- Linea Alta Velocità/Alta capacità
- Linea ferroviaria esistente
- Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Nel SIA a riguardo si afferma che “ … Le acque meteoriche di dilavamento, relative alla superficie
pavimentata dove si svolgono le operazioni di stoccaggio delle MPS, verranno raccolte in due vasche
dedicate e riutilizzate per la bagnatura degli stessi cumuli di MPS, senza produrre scarichi di sorta. … “.
Nello stesso SIA invece, analizzando il Piano Territoriale Regionale Di Coordinamento (P.T.R.C.) della
Regione Veneto adottato, relativamente all’ analisi della tav. 01c uso del suolo idrogeologia e rischio sismico,
si afferma che: “ … le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate per la bagnatura, mentre l’eventuale
esubero sarà smaltito tramite un sistema disperdente. … “
Risulta necessario chiarire le due affermazioni sopracitate.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI TORRI DI QUARTESOLO
- Risultano da acquisire gli esiti delle “valutazioni di impatto archeologico” in corso;
delle norme del PAT (che si riporta nella nota a piè pagina 1 ).
- Il “Corridoio ecologico secondario (art.47)” indicato nella Tav. 4 del PAT a ridosso della parte ovest
dell’area interessata dall’intervento non risulta più presente, in quanto risulta realizzato un manufatto
proprio nell’area di passaggio del corridoio ecologico in questione e quindi va riconsiderato/aggiornato il
rapporto dell’intervento con il suddetto corridoio ecologico.
- Approfondire il rapporto tra quanto proposto con il fatto che, all’interno dell’area interessata
dall’intervento, è presente una cosiddetta “infrastruttura di maggior rilevanza in previsione (art. 39)” [Tav. 4
del PAT] riguardante un’ipotizzata opera viabilistica di collegamento tra la SR 11 e la SP 34 collegata alla
realizzazione dell’alta velocità / alta capacità ferroviaria; gli studi di impatto viabilistico dovrebbero
ipotizzare anche la presenza, in futuro, di detta infrastruttura viaria.
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DI TORRI DI QUARTESOLO
Occorre che si approfondisca analiticamente il rapporto tra l’impianto in questione con quanto stabilito dagli
art. 30, 31, 32 e dall’art. 46-3.3 delle N.T.O..
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’impianto, inteso come aree destinate a depositi di rifiuti in ingresso e materiale in attesa di analisi e MPS, si
sviluppa su un’area di estensione pari a circa 16.000 mq ed è recintato con rete metallica.
L’accesso avviene dal lato sud, attraverso un cancello comunicante con Via Della Croce. In prossimità della
strada di accesso all’impianto è posizionata una pesa per il controllo dei quantitativi in entrata, mentre nelle
vicinanze è posizionato il box di per il ricevimento dei mezzi ed il controllo dei formulari.
L’area di conferimento, messa in riserva R13, R12 e trattamento R5 (frantoio per gli inerti e vaglio per le terre
e rocce da scavo) è costituita da una platea pavimentata in cls di superficie pari a circa 2.000 mq (spessore 20
cm) cordonata per il contenimento delle acque di dilavamento.
Sulla platea attuale pavimentata si effettuano i cumuli per la messa in riserva ed il trattamento R5; nel settore
nord-ovest della platea stessa saranno posizionati i cassoni metallici.

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L’intera attività di conferimento, stoccaggio e trattamento dei rifiuti si svolge allo scoperto su superficie
pavimentata. Il conferimento con controllo del carico avviene sul cassone stesso del mezzo di trasporto.
L’area di selezione e trattamento R5 è distinta da quelle di messa in riserva R13. Successivamente alla
pesatura, i mezzi di trasporto conferiscono i rifiuti in cumulo sulla platea pavimentata (quelli da trattare) o
mediante inserimento sui cassoni (in R13). Le aree sono identificate con apposita cartellonistica con la
descrizione delle tipologie di rifiuto e dei rispettivi codici. Lo stoccaggio dei materiali in attesa di analisi
successivamente all’operazione R5 è effettuato in cumulo all’interno della platea dotata di catino di
contenimento. Tutti i contenitori fuori terra per lo stoccaggio rifiuti sono posizionati all’interno della platea
pavimentata in cls. Tutta l’area è pavimentata con la raccolta e trattamento delle acque di dilavamento. Lo
stoccaggio delle MPS successivamente all’esito positivo del test di cessione ed alle perse granulometrie
conformi all’allegato C della Circolare Ministeriale 15 Luglio 2005 n. UL/2005/5205, ottenute dal processo di
vagliatura per i rifiuti inerti, avverrà in cumulo nel settore sud.
Per una maggiore comprensione dell’evoluzione del sito, si allega una ricostruzione storica basata sulle
ortofoto disponibili.




1988                              1994




2000                              2003




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2004                     2006




2007                     2010




2011                     2013




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2014                              2015




2016                              2017




2018                              2019


DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
La movimentazione dei rifiuti avviene mediante l’utilizzo di pala gommata. Le operazioni di frantumazione
e vagliatura si svolgono con le macchine nel seguito descritte.
 GRUPPO DI FRANTUMAZIONE OM FG 105
Il gruppo di frantumazione è collocato in posizione fissa, all’interno della platea pavimentata attualmente
pavimentata in cls. L’impianto di frantumazione degli inerti è operativo esclusivamente in orario diurno per


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un massimo di 2 ore/giorno, distribuite nella fascia oraria diurna, pertanto la capacità di trattamento del
frantoio è di circa 150 t/giorno (potenzialità massima 90 t/ora).
POTENZA MASSIMA INSTALLATA 156HP (115 KW) 2400 giri/l
FRANTOIO FG 105 idraulico (BOCCA DI CARICO dimensioni 1015 x 500)
PRODUZIONE 50-90 TON/H
IMPIANTO DI NEBULIZZAZIONE PER ABBATTIMENTO POLVERI
SAPARATORE MAGNETICO PER METALLI FERROSI
 GRUPPO DI VAGLIATURA (EXTEC)
Per l’operazione di vagliatura delle terre e rocce da scavo e del materiale inerte sottoposto a test di cessione,
al fine di ottenere MPS di granulometrie conformi all’allegato C della Circolare Ministeriale 15 Luglio 2005 n.
UL/2005/5205, verrà utilizzato un vaglio che opererà solamente in orario diurno
MOTORE DIESEL 94 cv MOTORE, POTENZA 70 Kw
ALIMENTATORE A NASTRO TRASPORTATORE /CINGHIA
VAGLIO PER SERVIZIO PASSANTE CON GITTATA POTENTE
Lo stoccaggio dei rifiuti solidi avviene nelle seguenti modalità:
 Cumuli
I rifiuti in ingresso (inerti e terre e rocce da scavo) sono stoccati in cumuli ad esclusione dei rifiuti di dubbia
provenienza in attesa di analisi per la determinazione di non pericolosità o della rispondenza alla colonna A
o B. Anche il materiale lavorato in attesa del test di cessione e le MPS prodotte sono stoccati in cumuli.
I cumuli di rifiuti in ingresso e del materiale lavorato in attesa di analisi sono depositati sulla platea
pavimentata in modo da evitare qualsiasi tipo di filtrazione delle acque meteoriche di dilavamento negli
strati profondi del terreno. I cumuli di MPS prodotte sono depositati su terreno in tout-venant ad sud della
platea.
 Contenitori fuori terra
I cassoni sono in materiale metallico. Per la tipologia di rifiuti contenuti non sono richieste particolari
specifiche caratteristiche (resistenza chimica).
La ditta intende aumentare la propria attività senza alcuna modifica strutturale, ma unicamente utilizzando
le capacità lavorative già presenti. La proposta prevede le modifiche riportate nella seguente tabella.




Le operazioni di messa in riserva R13 dei rifiuti in ingresso, di trattamento R5 e di deposito del materiale
trattato, in attesa di analisi per la qualifica di MPS, sono effettuate su platea pavimentata esistente in CLS
avente superficie di circa 2.000 mq.
Per il trattamento R5 di frantumazione dei rifiuti inerti da demolizione, continuerà ad essere utilizzato il
frantoio di potenzialità massima di 90 t/ora, che potrà essere impiegato al massimo per 2 ore al giorno (alla
potenzialità media di 75 ton/h), quindi con una potenzialità giornaliera di 150 t/giorno, che costituirà quindi
la massima potenzialità dell’impianto.
Nel caso di trattamento di terre e rocce da scavo, come trattamento R5 ed in alternativa al trattamento degli
inerti, sarà principalmente effettuata una vagliatura per la produzione di MPS. Il vaglio potrà trattare al
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massimo 150 t/giorno di terra. Il progetto prevede, inoltre, un aumento dei rifiuti gestiti in stoccaggio sia
come tipologia, sia come provenienza.
I rifiuti, di cui alla richiesta di progetto, sono distinti in nuove tipologie o ad integrazione di rifiuti della
stessa tipologia già gestita.
I rifiuti di nuova tipologia proposti sono:
 rifiuti del vetro;
 guaina classificata come non pericolosa;
 cavi di rame;
 ramaglie da attività di manutenzione;
 rifiuti misti di provenienza non civile e imballaggi misti;
 asfalto.
I rifiuti recuperabili richiesti ad integrazione di quelli gestiti in R13 derivano dai seguenti capitoli:
  rifiuti da autodemolitori (16 01) e da apparecchiature (16 02 – limitato a cavi);
  rifiuti da raccolta urbana o assimilabile (da raccolta differenziata);
  rifiuti da attività produttive (legno, metalli);
  da altri impianti di trattamento (cap. 19 12).
L’attività di messa in riserva R13 e di trattamento R5 dei rifiuti in ingresso si svolge su una platea
pavimentata in cls, di circa 2.000 mq. Su un’area limitrofa di 1.500 mq sarà depositato il materiale lavorato in
attesa dell’esecuzione del test di cessione secondo la metodologia in Allegato 3 al DM 5 febbraio 98.
Quest’area non è attualmente dotata di raccolta delle acque. Il progetto prevede la protezione del suolo
mediante pavimentazione in cls e la realizzazione di vasche di raccolta delle acque di dilavamento per il
successivo riutilizzo (bagnatura dei cumuli di materiali della stessa area).
Il volume previsto massimo del deposito di materiale lavorato in attesa di analisi (M1+M2+M3) ammonta a
circa 1.800 mc e potrà essere costituito solamente da inerti, terre e rocce da scavo o da entrambi con
opportuna separazione. Gli inerti in seguito a superamento del test di cessione saranno sottoposti a
vagliatura per l’ottenimento delle MPS a varie granulometrie su superficie non pavimentata.
L’attività di trattamento rifiuti prevede perciò tre linee di lavorazione:
 linea 1: recupero rifiuti inerti da demolizione e terre e rocce da scavo (R5);
 linea 2: pretrattamento e selezione (R12);
 linea 3: di stoccaggio rifiuti di terzi (R13);




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Si ritengono necessarie le seguenti integrazioni:
- descrizione dettagliata dei nuovi rifiuti che si chiede di recuperare in quanto, ad esempio, nella relazione
presentata si riporta:
a) CER 200301 Rifiuti urbani non differenziati in cui a pag. 6 della relazione tecnico descrittiva sono indicati
come provenienti da utenze non civili e, oltre alla mancata indicazione della tipologia e provenienza rifiuto,
vengono indicate operazioni di recupero R13/R12 con riduzione volumetrica senza specifiche sull’impianto
da utilizzare;
b) CER 191212 Altri rifiuti – identificati come rifiuti da altri impianti di trattamento ancora selezionabili –
Specificare;
c) CER 17 02 02 Vetro, nell’allegato 1 viene indicato recupero R13 e uscita CER 17 02 02 mentre nel lay out è
presente un contenitore per il vetro con CER 19 12 05;
d) specificare la definizione generica e cosa si intenda per imballaggi misti;
e) manca la trattazione degli EoW sulla base delle nuove disposizioni dell’art. 184 ter del d.lgs. 152/06 per i
rifiuti recuperati con operazione R5;
f) nella relazione tecnica si parla di area di deposito materiale lavorato in attesa di esecuzione del test di
cessione facendo riferimento al lay out Tav 4 (stato di fatto) che appare uguale al lay out tav 5 (stato di
progetto); il lay out rev 5 è, inoltre, privo di legenda.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
In relazione alle operazioni di recupero aggiuntive, si evidenzia che le stesse dovranno essere dimostrate in
sede di collaudo secondo quanto previsto dall’art.184-ter del D.Lgs. n.152/2006 e dalle Linee Guida SNPA.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

        111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Relativamente all’ambito locale (area di progetto ed immediato intorno) la qualità dell’aria, è condizionata in
linea generale dai seguenti fattori:
 l’ambito è influenzato dalle emissioni che si verificano lungo la viabilità provinciale ( SR 11) e
  autostradale (A31 e A4) dal passaggio di autoveicoli commerciali leggeri e mezzi pesanti;
 all’interno dell’ambito industriale possono essere presenti complessi produttivi in grado di generare
  emissioni particolari o significative.
Durante la fase di esercizio dell’impianto le principali fonti di emissioni in atmosfera sono le seguenti:
  a) emissioni di polveri di inerti dall’attività di deposito, movimentazione e trattamento dei rifiuti e di
    deposito e movimentazione della Materie Prime Seconde ottenute;
  b) emissione di gas combusti dagli impianti di trattamento rifiuti (vaglio/frantoio);
  c) emissione di gas combusti dal traffico veicolare pesante indotto dall’attività di trattamento rifiuti.
Per quanto riguarda le prescrizioni operative e mitigazioni, il proponente specifica che la produzione di
polveri derivante dalle attività di movimentazione dei rifiuti inerti, di trattamento e di movimentazione degli
End of Waste sarà abbattuta utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici e le procedure gestionali per
minimizzarne la produzione stessa e l'eventuale dispersione. In particolare si indicano le seguenti misure
mitigative:


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  d) gli impianti di frantumazione/vagliatura saranno muniti di aspersori per l’abbattimento delle polveri
    direttamente alla fonte;
  e) predisposizione di irroratori regolabili diretti nelle zone di potenziale produzione di polveri (aree di
    stoccaggio dei rifiutie delle Materie Prime Seconde);
  f) in caso di condizioni ambientali predisponenti (terreni particolarmente asciutti, venti intesi) si dovrà
    procedere con la bagnatura delle aree di transito con carro-botte;
L'emissione di gas combusti nell'aria dovrà essere mitigata utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici e
gestionali per minimizzarne la produzione. In particolare si indicano le seguenti raccomandazioni:
  verifica periodica del corretto funzionamento dei sistemi di abbattimento dei gas di scarico delle
  macchine operatrici, dell’impiantistica e dei mezzi di trasporto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
La ditta non utilizza acque nel proprio processo produttivo che confluiscano allo scarico, ma solo acqua per
la bagnatura dei cumuli e dei piazzali, presa dalle vasche di recupero o dalla linea dell’acquedotto.
L’attuale sistema di raccolta delle acque di dilavamento è attivo sull’attuale area pavimentata ove avviene
tutta la parte operativa della ditta (selezione e trattamento di triturazione e vagliatura) e lo stoccaggio dei
rifiuti in ingresso e rifiuti prodotti. Il sistema prevede la raccolta delle acque per pendenza che confluiscono
ad un pozzetto di sedimentazione grossolana. Tutta l’area è cordonata per una altezza di 20 cm.
A mezzo di una tubazione a diametro tarato (60 mm) e di lunghezza calcolata (4 metri), l’acqua passa a
portata costante di 5 lit/sec dal pozzetto di raccolta ad un disoleatore/sedimentatore. L’acqua in uscita dal
disoleatore (mod 0725 – riportato in Allegato 1) passa ad un pozzetto scolmatore che invia le acque prima a
vasche di raccolta per un volume di 20 mc (utilizzate poi per la bagnatura dei cumuli e piazzali) e le
eccedenti al sistema disperdente.
A seguito delle modifiche richieste, la ditta prevede la realizzazione di nuove pavimentazioni impermeabili
dedicate allo stoccaggio del materiale ottenuto dal trattamento ed in attesa di analisi; in particolare il
progetto prevede la realizzazione in tempi successivi di due nuove platee:
- Prima platea: 650 mq
- Seconda platea: 750 mq
Per entrambe le aree è previsto il riutilizzo delle acque di dilavamento ai fini della bagnatura dei cumuli dei
rifiuti presenti sulle aree stesse, secondo lo schema riportato in Figura a seguire.




L’acqua dal bacino di accumulo viene inviata agli ugelli per la bagnatura dei cumuli di rifiuti mediante
nebulizzatori, in modo da contenere eventuali emissioni polverulente; nel caso in cui il bacino di accumulo
sia vuoto, i nebulizzatori dispongono anche di allacciamento all’acquedotto. Si precisa che le acque
meteoriche della platea rifiuti vengono utilizzate solo ed esclusivamente per la bagnatura dei rifiuti.
Non sono previsti punti di scarico, in quanto l’acqua viene persa per naturale evaporazione.
Il progetto prevede la realizzazione di vasche dedicate separate per le due aree; in particolare, secondo la
metodologia di calcolo riportata nel seguito, risulta:
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- Platea 650 mq: vasca di accumulo di volume utile pari a 160 mc
- Platea 750 mq: vasca di accumulo di volume utile pari a 180 mc
In via cautelativa si prevede inoltre la realizzazione di un dosso perimetrale alle aree di stoccaggio, di altezza
paria 10 cm; in tal modo in caso di eventi di eccezionale intensità, o eventi relativamente intensi a breve
distanza temporale uno dall’altro, l’allagamento sarà limitato alla sola zona rifiuti.
Si calcola così che l’accumulo per le acque di dilavamento a disposizione delle due aree è pari a 225 m3 e 260
m3, rispettivamente per la platea da 650 m2 e 750 m2; tali volumi sono sufficienti all’accumulo di una
piovosità pari a 346 mm. A corredo dello studio di impatto ambientale, viene allegata una relazione
idrogeologica-idraulica a firma del Geol. Michele De Toni (Elaborato 8) ove, sulla base di adeguate indagini
in sito, viene espressa una valutazione circa la capacità di infiltrazione del sottosuolo, come da scema a
seguire.




Secondo quanto riportato nel S.I.A, la gestione delle acque e l’assetto idrografico dell’ambito territoriale in
cui ricade l’impianto di progetto consentono di escludere la possibile contaminazione di corsi d’acqua, sia
naturali che antropici; l’area di progetto non interessa, infatti, direttamente alcun corso d’acqua.
Le acque di dilavamento dei piazzali, destinati alle operazioni di recupero dei rifiuti, saranno raccolte,
trattate e riutilizzate per la bagnatura degli stessi piazzali. Gli eventuali esuberi, previa chiarificazione,
saranno dispersi tramite l’attuale sistema di drenaggio (“bacino scolante”) negli strati superficiali del
sottosuolo.


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Le acque di dilavamento dei piazzali esterni non rappresentano, pertanto, un problema relativamente alla
possibilità di contaminazione delle acque superficiali. Il sistema di gestione è tale per cui, anche nel caso di
malfunzionamento del sistema di trattamento delle acque di dilavamento, le acque contaminate sarebbero
trattenute all’interno del bacino di raccolta delle stesse.
La nuova pavimentazione di 1.500 mq, relativa all’area di stoccaggio delle MPS, non comporterà un aumento
del rischio idraulico o possibili criticità in relazione alla funzionalità idraulica della zona, in quanto si
prevede la completa raccolta delle acque meteoriche e il riutilizzo delle stesse per la bagnatura dei piazzali.
Il proponente stima pertanto un impatto nullo nei confronti della componente “Acque superficiali”.
Si richiedono le seguenti integrazioni:
a) aggiornamento della relazione idogeologica-idraulica con conseguente ricalcolo dei volumi di invaso, visto
che quanto presentato riporta quanto già inoltrato nel 2014 per un precedente procedimento per la modifica
sostanziale per la definizione dell’area di stoccaggio MPS e deflusso idrico sull’intera area non pavimentata;
b) l’area degli stoccaggi M2 ed M3 ricomprende la pesa e le aree degli stoccaggi M1, M2 ed M3 sono
attraversate dalla strada di accesso all’impianto di recupero e visto che tali aree saranno cordonate da un
dosso per il contenimento delle acque meteoriche in caso di riempimento delle due vasche di accumulo, si
chiede di chiarire come tale aspetto collimi con la presenza della pesa e della strada;
c) fermo restando quanto dichiarato (pag. 3, Elaborato 8 – Gestione Acque di dilavamento piazzali) ed in
considerazione del fatto che non sono previsti punti di scarico, in quanto l’acqua viene persa per naturale
evaporazione, il sistema di raccolta delle acque di dilavamento dei nuovi piazzali (deposito materiali trattati
in attesa di analisi) dovrà essere mantenuto in condizioni di esercizio ottimali, attraverso operazioni
periodiche di pulizia e controllo, da riportarsi su apposito registro tenuto a disposizione del personale di
vigilanza ed materiale asportato, previa analisi, dovrà essere smaltito in conformità alla normativa vigente; si
chiede, in proposito, la presentazione di una specifica procedura gestionale.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; in sede di collaudo dovrà essere determinata in
via definitiva la condizione di criticità che porta ad operare con la dispersione sul suolo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dal punto di vista geologico-stratigrafico, secondo la “Carta Geologica del Veneto”, il territorio in esame è
classificato come tipo 4c “Area di falde profonde in pressione, a potenzialità variabile tra una zona e l’altra”.
Nella Carta Litologica del P.A.T. del comune di Torri di Quartesolo è indicata, nell’area d’intervento, la
presenza di materiale alluvionale a tessitura prevalentemente sabbiosa.
Nella Carta Idrogeologica del P.A.T. del comune di Torri di Quartesolo la zona in esame è caratterizzata
dalla presenza di una falda freatica a profondità compresa tra 0 e 2 m dal p.c.. Nella Relazione Tecnica del
P.A.T. del comune di Torri di Quartesolo è riportato che, dal punto di vista idrogeologico, sulla base della
campagna di misura piezometrica di Febbraio 2011, il livello freatico locale risulta variare da un minimo di
25,60 m s.l.m., ad un massimo di circa 31,27 m s.l.m. La profondità corrispondente della falda oscilla tra un
minimo di 0,76 m ad un massimo di 1,63 m, con un valore medio di 1,30 m dal p.c.
Dallo scavo eseguito in data 03.09.2014, per il prelievo del campione per una valutazione della permeabilità
del terreno, si è riscontrata la presenza di depositi alluvionali limo argillosi sabbiosi e di una falda freatica
posta a circa 1 m dal p.c.
In senso generale, dal punto di vista litologico il territorio è costituito da sedimenti sciolti di origine
fluvioglaciale e alluvionale. I depositi fluvioglaciali sono legati alla Conoide dell’Astico, la cui area di


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influenza nella zona di Torri di Quartesolo si estende in sinistra fiume Tesina sino alla sua fascia di
pagazione, dato che il Tesina stesso raccoglie le acque
del torrente Astico. I depositi alluvionali tipici della zona in studio, invece, hanno una granulometria minore
a causa della minore energia di trasporto delle acque fluviali che solcano zone a minor gradiente topografico.
Tali depositi sono quindi costituiti prevalentemente da sabbie intercalate a limi e argille.
La falda superficiale, denominata falda freatica è in genere libera e poco profonda. Essa è in diretta
comunicazione con la superficie attraverso la porzione non satura del terreno e trae alimentazione sia dal
deflusso sotterraneo che proviene dalle zone a monte che dall’infiltrazione diretta delle acque superficiali
(precipitazioni, dispersione di subalveo delle aste d'acqua, immissione artificiale d’acqua nel sottosuolo con
l’irrigazione) attraverso la soprastante superficie topografica.
Al di sotto del livello freatico, scendendo in profondità, le falde con carattere di artesianità hanno una
maggiore continuità spaziale. Esse sono caratterizzate, di norma, da un gradiente debole (~1,4‰) e un
deflusso orizzontale, generalmente verso SudEst. Essendo isolate dalla superficie dai livelli argillosi,
traggono alimentazione dalle zone a monte del limite delle risorgive, dalle acque contenute nell’acquifero
indifferenziato, ossia il materasso ghiaioso che nelle zone a nord delle risorgive affiora in superficie e
caratterizza l’intero spessore di depositi sciolti, fino al contatto con il substrato roccioso.
Per quanto riguarda la matrice acque sotterranee, relativamente al rischio di rilascio di inquinanti sui
piazzali esterni, si precisa quanto segue:
    i rifiuti in ingresso sono stoccati su piazzali, in aree identificate, pavimentate e dotate di sistema di
     raccolta e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento;
    l’attività di recupero sarà condotta esclusivamente su superfici impermeabili, dotate di sistema di
     raccolta delle acque di meteoriche di dilavamento;
    i rifiuti prodotto saranno raccolti all’interno di cassoni chiusi e separati per tipologia.
Analogamente alla componente “acque superficiali”, si ritiene che acque di dilavamento dei piazzali esterni
non rappresentino un problema relativamente alla possibilità di contaminazione delle acque sotto
superficiali, anche in relazione alle modeste permeabilità dei terreni superficiali.
Con riferimento alla matrice suolo-sottosuolo, la tabella a seguire illustra gli impatti potenziali:




Sulla base di quanto relazionato si evince come le soluzioni sopra esposte permettano di escludere possibili
interferenze qualitative nei confronti della matrice ambientale suolo-sottosuolo.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Per la valutazione dell’impatto acustico si fa riferimento all’elaborato n. 7 di progetto che rimanda e riporta
l’elaborato prodotto in occasione del collaudo funzionale (verifica dell’impatto acustico esterno del 8 febbraio
2011) in cui è stata monitorato l’attività in punti limitrofi all’impianto (A, B, e C) e in un punto limitrofo
all’ingresso (punto D). Detta valutazione accerta il rispetto dei limiti.
A commento viene evidenziato che la ditta è già attiva e che ha già avuto nel tempo alcuni controlli sia in
fase progettuale che in fase di esercizio nella precedente procedura di VIA con una valutazione poi
complessiva dell’impatto acustico durante le fasi di collaudo per l’ottenimento dell’autorizzazione
all’esercizio ora in essere.
Inoltre vengono formulate le seguenti osservazioni:
- I macchinari utilizzati sono gli stessi ed il progetto proposto (ampliamento dell’attività) non comporta
variazioni sulle posizioni dei trattamenti e stoccaggi e non comporta modifiche sulla modalità di lavoro.
- L’area è classificata con Classe VI e comprende anche tutta l’area destinata all’ingresso.
- L’indagine è stata effettuata su tempi di rilevazione di circa 15 minuti con attività lavorativa in atto
(trituratore-vaglio). I valori finali sono stati calcolati (spalmati) poi considerando un tempo di attività di 8 ore
che rimane invariato (non superato). L’impianto di trattamento inerti (trituratore -vaglio) infatti passa da
circa 1 ora di lavoro a circa 2 ore di lavoro al giorno
- L’incremento di traffico in % avviene in particolar modo sull’area di ingresso punto D (che potrebbe
triplicare sulla base giornaliera e raddoppiare sulla base annua). Rispetto ai 57,6 dB(A) riscontrati (anche con
trituratore in funzione), il valore potrebbe quindi arrivare ad un massimo di circa 62 dB(A) e quindi entro i
limiti con ragionevole ipotesi.
- Per contenere le emissioni sonore, in sede di prima autorizzazione, la ditta ha realizzato argini perimetrali
in terra di altezza variabile da 1,5 a 3,5 m.
Tutto ciò premesso si osserva però che i monitoraggi risultano datati e non più di riferimento (anno 2011),
che nel frattempo è stata modificato il Piano di Classificazione acustica, che non sono stati considerati come
ricettori gli uffici o altri edifici commerciali posti in prossimità, alcuni dei quali ricadenti in classe V.
Dovrà dunque essere effettuata nuova valutazione che descriva e consideri tutte le attività rumorose e
l’eventuale contemporaneità (compreso scarico di materiale e traffico indotto), che inpidui i ricettori critici
(compresi uffici), che analizzi il Piano di Classificazione acustica in vigore (classe e fasce di pertinenza
acustica stradali o ferroviarie). La valutazione dovrà seguire le linee di indirizzo riportate nella Delibera del
Direttore Generale ARPAV n. 3 del 29.01.2008 e la normativa in materia.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il tema non risulta affrontato e se ne chiede, seppur sintetica, trattazione e valutazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Nell’ambito della valutazione di corrispondenza del PTRC sono stati esaminati gli obiettivi e gli indirizzi
prioritari. Il progetto proposto non comporta azioni in contrasto con gli obiettivi ed indirizzi di qualità
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paesaggistica, adottati con variante parziale al PTRC con attribuzione della valenza paesaggistica e relativi
all’ambito n. 29 “Pianura tra Padova e Vicenza”. In particolare le azioni di progetto insisteranno all’interno di
un lotto produttivo, senza modifica delle strutture esistenti. Per quanto riguarda l’area di progetto:
 gli elementi paesaggistici più importanti delle zona sono la zona agricola posta a nord rispetto alla
lottizzazione produttiva, dove si riscontrano gli elementi tipici e caratterizzanti del paesaggio agrario;
 la mancanza di elementi arborei rilevanti e diffusi fa sì che l’ambito aziendale e la zona produttiva di
appartenenza risultino monotoni e piatti, specialmente durante i mesi invernali, quando i campi destinati a
seminativo vengono arati e le alberature sono prive di fogliame.
Il progetto in esame prevede di apportare delle modifiche gestionali all’attuale impianto di recupero rifiuti,
ubicato all’interno di un lotto produttivo esistente senza apportare modifiche di sorta allo stato dei luoghi, ad
esclusione della pavimentazione dell’area dedicata allo stoccaggio delle MPS (1.500 mq). Non si preventiva
quindi la possibilità di determinare variazioni allo stato attuale dei luoghi; si richiama inoltre il contesto
produttivo – industriale di appartenenza, caratterizzato dalla presenza di fabbricati produttivi e di strutture
ed opere di servizio, all’interno del quale non sono riconoscibili elementi architettonici relazionabili con
aspetti storico – monumentali e culturali riconosciuti. Si precisa che l’impianto aziendale dispone di adeguate
opere di mitigazione finalizzate a ridurre la percezione visiva delle aree di lavorazione dai punti di vista
noti, con particolare riferimento all’autostrada A31 e alla linea ferroviaria Vicenza-Padova.
Come meglio rappresentato nella documentazione fotografica, lungo il lato nord-ovest è presente una fitta
quinta arborea di pioppo, mentre lungo il tratto terminale del lato nord-ovest e nord-est è presente un
terrapieno rinverdito con Chamaecyparis spp. I rimanenti lati aziendali risultano schermati dalla presenza di
altri fabbricati produttivi interni alla zona industriale. Si precisa che l’impianto della ditta Lanaro Gianpietro
non risulta visibile da Via Camisana. La presenza di terrapieni rinverditi e di importanti quinte arboree
garantisce un corretto inserimento dell’impianto in relazione alla zona agricola limitrofa e consente di
escludere possibili effetti nei confronti dello scadimento della percezione visiva dei luoghi anche in relazione
alle modifiche di progetto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Lo studio evidenzia i seguenti aspetti:
 accentuato policentrismo in prossimità delle aree insediative e produttive, riprodotto da un fitto
   reticolato;
 sulla base dell’attualizzazione dei dati del rapporto SIRSE per il periodo 2000-2007 i flussi di traffico
   totale lungo la SR 11 “Padana Superiore” si attesta su valori di circa 16.500 veicoli giorno (traffico medio
   giornaliero), mentre il traffico commerciale pesante, lungo il medesimo tratto viario, risulta di circa 1.700
   veicoli giorno (traffico medio giornaliero);
Per quanto riguarda l’area di progetto l’impianto di progetto risulta ubicato all’interno di una zona
produttiva (ZTO D), già dotata da idonea viabilità per il transito di traffico veicolare commerciale, servita
dalla SR 11 “Padana Superiore”.
Le modifiche all’impianto aziendale previste dal progetto in esame produrranno una nuova domanda di
mobilità valutata nel suo complesso, anche in relazione alle attività produttive in corso nel contesto
territoriale. In particolare si precisa che i quantitativi di rifiuti in ingesso e trattati dall’impianto
aumenteranno rispetto allo stato autorizzato, passando dalle attuali 18.000 ton alle 38.000 ton di progetto.
Si prevede un aumento del traffico veicolare di esercizio rispetto allo stato autorizzato, costituito da mezzi
commerciali pesanti, adibiti al trasporto dei rifiuti inerti, terre e rocce da scavo.

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Sulla base delle informazioni fornite dalla ditta il traffico veicolare indotto dall’attività aziendale è così
composto:
    stato attuale: 8 passaggi giorno di automezzi pesanti (1 passaggio/ora);
    stato di progetto: 16 passaggi giorno di automezzi pesanti (2 passaggi/ora);
L’esercizio dell’impianto attuale e di progetto comporta una generazione di traffico veicolare commerciale
pesante lungo la SR 11 (sistema locale e di area vasta/viabilità sovraordinata). Una volta immessi nella SR 11
i flussi si dirameranno verso sud con direzione Padova e autostrade A4, A 31 o tangenziale sud di Vicenza.
Dall’analisi eseguita emerge come la proposta progettuale in esame comporta un aumento del traffico
veicolare pesante indotto, non interferendo tuttavia sugli attuali livelli di servizio (LdS). In particolare il
progetto prevede un aumento del numero di automezzi commerciali pesanti stimato in + 8 passaggi/giorno
in entrata ed uscita dall’impianto.
Complessivamente, l’aumento che si determina nei confronti del traffico veicolare pesante lungo la SR 11
(1.751 automezzi pesanti) è del +0,5%.
A parere del proponente, trattandosi di arterie relativamente sviluppate, caratterizzate da un flusso costante
di mezzi commerciali, l’impatto dovuto ai mezzi connessi con l'attività dell'impianto in analisi non risulterà
distinguibile.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE, FLORA E FAUNA
Il sito produttivo aziendale ricade all’interno della zona industriale di Torri di Quartesolo, confinante a nord
con terreni destinati all’agricoltura. Non si rileva la presenza di specie faunistiche e floristiche di pregio,
attesa la destinazione e la preminente vocazione industriale del contesto territoriale in esame. Per quanto
riguarda le azioni previste dal progetto in esame si ritiene che quest’ultimo non possa introdurre fattori
aggiuntivi di interferenza, all’interno di un’area già caratterizzata dalla presenza di attività produttive in
atto. L’attività aziendale insisterà, inoltre sui piazzali aziendali esistenti, già urbanizzati. L’attività in parola
non prevede, inoltre, la sottrazione di superficie agricola o in qualche misura interessata da ecosistemi,
elementi vegetazionali o habitat faunistici, ma insisterà in un’area urbanizzata. L’esercizio dell’impianto di
trattamento rifiuti nella configurazione di progetto non può determinare alcun impatto significativo sulle
componenti flora e fauna. Dal punto di vista ecosistemico, il sito aziendale è ubicato all’interno di ambiti
produttivi (ZTO D), ove la presenza antropica e i relativi fattori di pressione hanno determinato una
significativa riduzione della complessità bio-ecologica locale. Ne deriva un ambiente già compromesso, ove
le ulteriori pressioni antropiche possono portare ad una marginale riduzione della biopersità residua
senza, comunque, compromettere la stabilità dei veri e propri ambienti naturali, comunque non presenti
all’interno od in prossimità dell’area aziendale. Le modifiche progettuali non determineranno sottrazione
significativa o frammentazione di habitat faunistici, non saranno interessati direttamente o indirettamente gli
elementi della rete ecologica locale, provinciale e regionale, in quanto si concentreranno all’interno di un
ambito produttivo dove l’urbanizzazione risulta consolidata.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
L’impianto aziendale comprende un lotto produttivo sito in via della Croce in Comune di Torri di
Quartesolo, in zona classificata D1/S (industria-artigianato di produzione) dal vigente Piano degli Interventi
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comunale, in area catastalmente censita in Comune di Torri di Quartesolo al Foglio 11, mappali nn. 212, 213
avente un’estensione pari a circa 16.000 mq. L’impianto risulta completamente “schermato” con rilevati
arginali in terra, di altezza variabile da 1,5 a 3,5 m, realizzati lungo il perimetro e all’interno dell’area di
impianto. Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in
linea con i connotati del territorio della zona periurbana di Vicenza. Il sito aziendale risulta completamente
esterno rispetto ai siti della rete Natura 2000; i siti più vicino sono:
 SIC IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe” – Distanza 0,8 km;
 SIC e ZPS IT3220005 “Ex Cave di Casale - Vicenza” – Distanza 2,7 km;
 SIC IT3220037 “Colli Berici” – Distanza 4,6 km.
I potenziali effetti prodotti dal progetto nei confronti dell’ambiente, vista la natura dello stesso, sono
rappresentati dalle emissioni acustiche, dal momento che non sono presenti significative emissioni in
atmosfera e scarichi idrici di processo. Per quanto concerne la componente floro-faunistica, l’area aziendale è
urbanizzata (fabbricati industriali e piazzali) e non è in alcun modo interessata dalla presenza di habitat ed
habitat di specie tutelati elencate negli allegati della Direttiva 92/43/CEE e della Direttiva 2009/147/CE. Si
precisa che l’attività autorizzata e prevista non prevede la produzione di reflui industriali, ma la dispersione
su suolo di eventuali esuberi delle acque di dilavamento del piazzale, preventivamente chiarificate, prive
pertanto di sostanze pericolose o pregiudizievoli per l’ambiente. L’istanza in esame, trattandosi di una
richiesta di modifica dell’autorizzazione di un impianto per lo stoccaggio ed il recupero di rifiuti, non ricade
nella suddetta casistica di esclusione dalla Vinca. In aggiunta, ai sensi del summenzionato art. 6 (3), della
Direttiva 92/43/Cee, la valutazione di incidenza non è necessaria per i piani, i progetti e gli interventi per i
quali non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000. Sulla base di quanto
esposto e delle valutazioni riportate nel presente elaborato, l’istanza in esame ricade in quest’ultima casistica.
Infatti, i potenziali effetti prodotti dal proseguimento dell’attività di recupero rifiuti non risultano tali da
interferire o alterare lo stato di conservazione dei siti della rete Natura 2000 più prossimi. In particolare, gli
effetti previsti si esauriranno all’esterno della rete Natura 2000 e gli usi del suolo non varieranno rispetto allo
stato attuale. Si ritiene, quindi, ragionevole, alla luce delle valutazioni effettuate, presupporre l’assenza di
significative incidenze dirette o indirette sui siti della rete Natura 2000.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Il tema non risulta affrontato e se ne chiede, seppur sintetica, trattazione e valutazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
Il competente serivizio dell’Ulss n.8 Berica ha espresso le sue valutazioni con parere prot. 28034 del
16.3.2020, classificando l'attività come "industria insalubre di prima classe C/100" e precisando che non si
rilevavano problematiche sotto il profilo igienico sanitario per la continuazione della stessa.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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               VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di approvazione progetto per l’attività di gestione rifiuti, oggetto di votazione all’interno della
conferenza dei servizi, il cui elenco è riportato in premessa al presente parere.
L’approvazione progetto costituisce variante urbanistica puntuale prevista dalla L.R. n.03/2000, in relazione
al P.I. del Comune di Torri di Quartesolo che prevede una limitazione all’espansione dell’attività, in tema di
potenzialità produttiva.

                       Tutto ciò premesso si esprime
                        PARERE FAVOREVOLE
             all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
In sede di collaudo si dovrà procedere con i seguenti adempimenti/obblighi.
1. EoW
Ai fini del riconoscimento dell’EoW si dovrà adempiere a quanto segue:
a) predisporre un sistema di gestione per dimostrare il rispetto dei criteri relativi alla cessazione della qualifica di rifiuto
attraverso specifiche procedure e check list, prevedendo, come specificato nelle LG SNPA n. 23/20, almeno i seguenti
elementi minimi:
- procedura sull’accettazione del rifiuto e modalità di stoccaggio;
- procedura sulla modalità di trattamento e sulla verifica dei parametri di processo, se previsti;
- procedura sulle verifiche sul prodotto finito (definizione del lotto, metodi e frequenza di analisi, modalità di stoccaggio
dell’EoW);
- procedura sulle non conformità del prodotto (e relativa gestione).
b) predisporre il modello della dichiarazione di conformità, ai sensi degli articoli 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.
445, che deve contenere tutte le informazioni tali che per ogni lotto sia attestato il rispetto delle condizioni e dei criteri
sopra riportati per la cessazione della qualifica di rifiuto. La scheda di conformità allegata dovrà contenere le seguenti
sezioni minime:
- ragione sociale del produttore;
- caratteristiche della sostanza/oggetto che cessa la qualifica di rifiuto;
- la quantificazione del lotto di riferimento;
- rapporti analitici di prova per il rispetto degli standard tecnici, ambientali e sanitari, ove previsti.

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c) In relazione ai nuovi rifiuti oggetto di recupero:
- il recupero del vetro è normato dal Regolamento 1179/2012;
- il recupero di macerie finalizzato ad utilizzi per campi di addestramento riferibili ad attività quali Protezione Civile,
Vigili del Fuoco etc., dovrà essere condotta ai sensi dell’art.184-ter quale modalità “caso per caso”.
2. Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da
ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di
misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo
preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico.
3. Ambiente idrico
Dovranno essere determinate in via definitiva le condizione di criticità che porta ad operare con la dispersione sul suolo
e la gestione delle stesse.
4. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al
ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati
(chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di
collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
5. L’approvazione progetto, con la relativa variante urbanistica, opera i suoi effetti nel rispetto delle condizioni
preliminari stabilite da:
a) Comune di Torri di Quartesolo ove risulta da sottoscrivere un accordo pubblico privato entro 90 giorni dalla notifica
del presente parere;
b) Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali per il riscontro del rispetto delle prescrizioni dell’allegato parere.

Vicenza, 15 aprile 2021


  F.to Il Segretario                                 F.to Il Presidente

Dott.ssa Silvia Chierchia                               Andrea Baldisseri




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