Determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 478 DEL 22/04/2020
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E APPROVAZIONE
PROGETTO AI SENSI DELL’ART.27 BIS DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I
DITTA: AGNO CHIAMPO AMBIENTE S.R.L.
PROGETTO: IMPIANTO RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI ARZIGNANO, LOCALITA’ CANOVE
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota prot. 12975 del 05-03-2019, da parte della ditta AGNO
CHIAMPO AMBIENTE S.R.L, con sede legale in Strada Romana n.2 in comune di Montecchio
Maggiore e operativa in Località Canove in comune di Arzignano , relativa al progetto di “
Impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi” richiedendo l’attivazione della procedura di
valutazione impatto ambientale e contestuale approvazione progetto ai sensi dell’art. 27 bis D.Lgs.
152/2006 e dell’art.11 della LR 4/2016.
Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa alla parte II del Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi,
con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere
da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la procedura di valutazione impatto ambientale rientra tra le competenze
inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, (Allegato A e B), con
riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati dall’Allegato III alla Parte II del D.Lgs.
n. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art.27-bis del D.Lgs. 152/2006 :
- con nota prot. 14750 del 13-03-2019 è stata data comunicazione di avvio procedimento e di
avvenuta pubblicazione della documentazione sul proprio sito provinciale agli enti interessati per le
opportune valutazioni di competenza;
- con nota prot. 26684 del 14-05-2019 è stata data comunicazione agli enti interessati dell’avvenuta
attivazione della fase di consultazione con la pubblicazione, sul proprio sito web e nella medesima
data, dell’avviso di cui all’art. 23 c.1 lettera e) del D.Lgs. 152/2006, chiedendo al Comune di
Arzignano, ai sensi di quanto disposto dall’art. 27-bis, comma 4, di dare informazione nel proprio
albo pretorio informatico della pubblicazione del suddetto avviso.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art. 26 comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006, le le
seguenti osservazioni:
- Comune di Montecchio Maggiore prot. 27134 del 16-05-2019 trasmesse al proponente per le
considerazioni di pertinenza, con nota n27301 del 16-05-2020, all’interno della comunicazione con
la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta in modalità teleconferenza del
copia informatica per consultazione
giorno 16-04-2020, ha disposto la compatibilità ambientale del Progetto presentato con le
prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere 05/2020 allegato al presente provvedimento per
costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che il provvedimento, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o coordina tutte le
autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque dominanti in
materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o dell'impianto.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 177 per appr.
progetto).
Visti:
• il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
• la L.R. n.3/2000 “nuove norme in materia di gestione dei rifiuti” e s.m.i.
• la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
• la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
DETERMINA
1. il giudizio favorevole di compatibilità ambientale con contestuale approvazione
progetto della ditta AGNO CHIAMPO AMBIENTE S.R.L, con sede legale in Strada
Romana n.2 in comune di Montecchio Maggiore e operativa in Località Canove in comune
di Arzignano , relativa al progetto di “ Impianto di recupero di rifiuti speciali non
pericolosi” con le prescrizioni riportate nel parere 05/2020 , allegato alla presente
determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale.
2. Di dare atto che:
a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 27 bis del D.Lgs. n.
152/06, dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque anni
dalla pubblicazione;
b) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a
preventiva valutazione;
c) il presente provvedimento sostituisce, ad ogni effetto,
visti/pareri/concessioni/autorizzazioni di competenza di organi regionali, provinciali e
comunali necessari per la realizzazione del progetto, ad esclusione del titolo edilizio che la
ditta rimane impegnata ad acquisire e che subordina l'efficacia del presente provvedimento,
nonché eventuali ulteriori autorizzazioni previste dall'ordinamento in capo ad autorità
perse da quelle richiamate.
3. Di prescrivere che :
d) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la
salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;
copia informatica per consultazione
e) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere
un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio
dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio V.I.A. Provinciale.
4. Di evidenziare al proponente che ai sensi dell’art. 24, comma 4, della L.R. 3/2000, l’inizio
dei lavori dovranno iniziare entro 12 mesi e l’impianto dovrà essere messo in esercizio entro
36 mesi dalla data del presente provvedimento, pena la decadenza dello stesso.
5. Di dare atto che l’avvio dell’impianto ed il suo esercizio provvisorio nella nuova
configurazione, ai sensi dell’art. 25 della L.R. 3/2000, restano subordinati alla presentazione
della dichiarazione scritta del direttore lavori attestante la realizzazione delle opere di
allestimento del sito in conformità al progetto approvato, della comunicazione della data di
inizio attività, del nominativo del tecnico responsabile dell’impianto e della prestazione
delle garanzie finanziarie, secondo quanto previsto dalla D.G.R.V. 2721/2014.
6. Di ricordare che con la comunicazione di avvio dell'esercizio provvisorio l'approvazione
progetto della nuova Determinazione sostituirà la precedente autorizzazione che verrà quindi
a decadere;
7. Di richiamare l’obbligo di trasmettere alla Provincia il documento di collaudo statico e
funzionale dell'impianto nella nuova configurazione, nei termini di cui all’art. 25 della L.R.
3/2000 che dovrà contenere quanto prescritto dal parere del Comitato Tecnico Provinciale
VIA n. 05/2020, allegato alla presente determinazione dirigenziale
8. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
9. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
INFORMA CHE
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso straordinario
al Capo dello Stato entro 120 giorni.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Ambiente- Ufficio VIA
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Di dare altresì atto che:
- il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
www.provincia.vicenza.it;
- la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto il presente
provvedimento concordato preventivamente con gli Uffici provinciali, nel quale sarà
indicata l’opera, l’esito del provvedimento e i luoghi ove lo stesso può essere consultato
nella sua interezza;
- dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i termini per
eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti interessati, nonché per le
scadenze di cui al precedente punto 1);
- la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti
sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del
TUEL come modificato dal DL 174/12).
Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta e al consulente, al comune di Arzignano e
Montecchio Maggiore, ad ARPAV, all’Ulss 8 Berica, al Ministero per i Beni e le attività culturali e
del turismo Verona-Rovigo-Vicenza, al Genio Civile di Vicenza, , al Consorzio di bonifica alta
pianura veneta, ad Acque del Chiampo spa.
copia informatica per consultazione
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia.
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/20113
Vicenza, 22/04/2020
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 478 DEL 22/04/2020
OGGETTO: OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E
APPROVAZIONE PROGETTO AI SENSI DELL’ART.27 BIS DEL D.LGS. 152/2006 E
S.M.E.I
DITTA: AGNO CHIAMPO AMBIENTE S.R.L.
PROGETTO: IMPIANTO RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI ARZIGNANO, LOCALITA’ CANOVE
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 23/04/2020.
Vicenza, 23/04/2020
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Agno Chiampo Ambiente S.R.L.
PARERE N. 05/2020
Oggetto: Impianto recupero rifiuti non pericolosi.
PROPONENTE: Agno Chiampo Ambiente srl
SEDE LEGALE: Via Strada Romana n. 2 – Montecchio Maggiore
SEDE INTERVENTO: Località Canove - Arzignano
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi.
PROCEDIMENTO: Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: Montecchio Maggiore
DATA DOMANDA: 05 marzo 2019
DATA PUBBLICAZIONE: 14 maggio 2019
DATA INTEGRAZIONI: 10 febbraio e 09 aprile 2020
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- A - RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA
- B.1 - INQUADRAMENTO GENERALE
- B.2 - STATO DI FATTO: PLANIMETRIA GENERALE
- B.3 - STATO DI PROGETTO: PLANIMETRIA GENERALE
- B.4 - SOVRAPPOSIZIONE PLANIMETRIA GENERALE
- B.5 - STATO DI PROGETTO: PLANIMETRIA IMPIANTO
- B.6 - STATO DI PROGETTO: IMPIANTO DI TRATTAMENTO RESIDUI DELLA PULIZIA
STRADALE
- B.7 - STATO DI PROGETTO: LAY-OUT
- B.8 - STATO DI FATTO: RETE DI RACCOLTA ACQUE
- B.9 - STATO DI PROGETTO: RETE DI RACCOLTA ACQUE
- B.10 - STATO DI PROGETTO: IMPIANTO ELETTRICO LINEE PRINCIPALI DI ALIMENTAZIONE
- B.11 - STATO DI PROGETTO: IMPIANTO FORZA MOTRICE ALLACCIAMENTO MOTORI
- B.12 - TETTOIA IN ACCIAIO: PIANTE, SEZIONE E PARTICOLARI COSTRUTTIVI
- C - STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
- C.1 - SINTESI NON TECNICA
- D - RELAZIONE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E GEOTECNICA
- E - RELAZIONE DI COMPATIBILITA’ IDRAULICA
- F - PIANO DI GESTIONE OPERATIVA
- G - PROGRAMMA DI CONTROLLO
- H - PIANO DI RIPRISTINO
- I - PIANO DI SICUREZZA
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- L - PREVENTIVO DI SPESA
- M - DICHIARAZIONE DI NON ASSOGGETTABILITA’ A V.INC.A. E RELAZIONE ALLEGATA
- N - RELAZIONE PAESAGGISTICA
- O - RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO.
PREMESSE
La ditta intende realizzare un impianto di trattamento per il recupero dei rifiuti provenienti dallo spazza -
mento stradale, impiegando le strutture già esistenti in località Canove di Arzignano.
L’intervento prevede la realizzazione di aree di stoccaggio del rifiuto in ingresso, dei rifiuti e delle MPS pro-
dotte, di griglie per la raccolta delle acque contenute all’interno del rifiuto da spazzamento e per gli eventua -
li altri gocciolamenti che si potranno produrre in fase di lavorazione, di basamenti in c.a., oltre alla sistema-
zione della pavimentazione in c.a. esistente e l’adeguamento degli impianti tecnologici e delle reti esistenti.
Il processo di trattamento e recupero dei rifiuti consiste nel lavaggio, risciacquo e selezione granulometrica
delle sabbie da spazzamento. La potenzialità media di trattamento si attesta sulle 8- 10 t/h, corrispondente ad
una potenzialità annua pari a circa 17.000 tonnellate di rifiuto in ingresso.
Il processo di lavaggio si basa sui seguenti criteri:
- il trasferimento delle sostanze inquinanti presenti nelle sabbie da spazzamento, sotto forma disciolta, emul-
sionata, adesa, adsorbita o in sospensione, dalle particelle di materiali all’acqua;
- la separazione delle particelle di sostanze contaminanti solide mediante processi di selezione;
- invio delle acque di lavaggio ad uno specifico impianto di trattamento per la rimozione dei contaminanti
trasferiti dalle particelle all’acqua.
Si prevede la realizzazione delle seguenti opere edili:
- aree di stoccaggio del rifiuto in ingresso, dei rifiuti e delle MPS prodotte, opportunamente delimitate;
- griglie per la raccolta delle acque contenute all’interno del rifiuto da spazzamento e per gli eventuali altri
gocciolamenti che si potranno produrre in fase di lavorazione;
- basamenti in c.a. per il sostegno delle varie attrezzature.
Sono inoltre previsti interventi di sistemazione complessiva dell’area quali:
- la sistemazione della pavimentazione in c.a. esistente;
- l’adeguamento degli impianti tecnologici e delle reti esistenti.
UBICAZIONE
L’impianto previsto è ubicato nella bassa valle del Torrente Agno, ormai qui denominato Fiume Guà, in una
zona destinata ad AREE PER ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE, nelle pertinenze della discarica
pubblica, ora esaurita, in un contesto agricolo con vasta presenza di attività di cava.
L’area di progetto ricade entro la fascia di rispetto dell’adiacente discarica, di cui costituisce pertinenza; rica -
de in gran parte anche entro il Vincolo paesaggistico D.Lgs. 42/2004 Corsi d’acqua, per la presenza del F.
Guà.
La località è denominata Canove e si trova nella parte orientale del Comune di Arzignano (VI). Si tratta di
una zona pianeggiante, con quota assoluta del piano campagna pari a circa 85 m s.l.m...
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Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Arzignano;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Arzignano;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro di riferimento programmatico risulta esaustivo e le perse sensibilità derivanti dall’esame dei
suddetti strumenti di pianificazione risultano affrontate all’interno del “Quadro di riferimento progettuale”
e/o del “Quadro di riferimento ambientale”.
Si chiede, tuttavia, un approfondimento rispetto all’identificazione del sito relativamente alle seguenti
tematiche:
- nel PTCP e PAT “...area rientra in parte tra quelle esondabili o a ristagno idrico”;
- nel PAT è evidenziata la presenza di un “corridoio ecologico principale”, pur esternamente al sedime
dell’impianto lungo il lato ovest.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Il progetto in esame riguarda sostanzialmente la realizzazione di un impianto di recupero dei rifiuti
provenienti dallo spazzamento stradale, all’interno delle strutture un tempo utilizzate per il compostaggio
della frazione organica, a loro volta inserite nell’insediamento per la gestione dei rifiuti urbani in località
Canove in Comune di Arzignano.
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La porzione che si prevede di utilizzare per il trattamento dei rifiuti di spazzamento stradale è stato
utilizzato in passato per il trattamento della frazione organica dei Comuni del Bacino VI3.
Nell’area, oltre all’impianto di compostaggio, erano presenti anche la stazione di travaso della frazione secca
e di riduzione volumetrica dei rifiuti ingombranti. L’impianto è adiacente alla discarica per rifiuti urbani che
risulta in fase di gestione post-operativa.
L’impianto di compostaggio, autorizzato all’esercizio con Decreto Provinciale n.214 del 12/02/2020, è
costituito da una serie di capannoni di perse altezze, dotati di impianto di aspirazione e biofiltro per il
trattamento delle arie aspirate.
Le aree scoperte sono pavimentate e dotate di rete di raccolta delle acque come descritto nel paragrafo 4.7.1.
della Relazione Tecnica. Nell’area è presente la pesa e una palazzina uffici, come riportato nelle riprese
fotografiche a seguire (fonte google maps).
Vista da NORD
Vista da OVEST Vista da EST
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Il compostaggio è previsto limitatamente ai rifiuti provenienti dalla raccolta del verde, escludendo l’area
precedentemente utilizzata per il trattamento della frazione umida proveniente dalla raccolta differenziata;
tale area è quella che si prevede di utilizzare per la realizzazione del nuovo impianto di recupero dei rifiuti
da spazzamento stradale.
Nuova tettoia
Area coperta
Area scoperta
In particolare, il capannone che si intende utilizzare per la realizzazione dell’impianto di trattamento delle
sabbie da spazzamento presenta una superficie di 952 mq tamponati e coperti e di 290 mq di tettoia coperta.
Tutte le superfici interne ed esterne sono pavimentate e non sono previste nuove impermeabilizzazioni ma
esclusivamente il rifacimento delle pavimentazioni ammalorate.
In particolare, al fine di adeguare l’impianto esistente alle nuove esigenze dettate dalla realizzazione
dell’impianto di recupero terre da spazzamento, si prevedono alcuni interventi di sistemazione dell’area
quali:
- la sistemazione delle parti in muratura che risultano deteriorate;
- l’adeguamento degli impianti tecnologici e delle reti esistenti;
- la realizzazione di una tettoia per proteggere i rifiuti in ingresso dal dilavamento meteorico;
- la realizzazione di una tettoia per proteggere l’impianto chimico fisico di depurazione delle acque.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI LAVORAZIONE
L’attività di recupero si configura come un’operazione R5 – Riciclaggio/recupero di altre sostanze
inorganiche. Il processo consiste nel lavaggio, risciacquo e selezione granulometrica delle sabbie da
spazzamento. La potenzialità media di trattamento si attesta sulle 8-10 t/h, a seconda delle caratteristiche del
materiale in ingresso, che può cambiare a seconda del periodo stagionale.
Il processo di lavaggio si basa sui seguenti criteri:
- il trasferimento delle sostanze inquinanti presenti nelle sabbie da spazzamento, sotto forma disciolta,
emulsionata, adesa, adsorbita o in sospensione, dalle particelle di materiali all’acqua;
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- la separazione delle particelle di sostanze contaminanti solide mediante processi di selezione;
- l’invio delle acque di lavaggio ad uno specifico impianto di trattamento per la rimozione dei
contaminanti trasferiti dalle particelle all’acqua.
Mediamente, i rifiuti da spazzamento raccolti contengono una percentuale di acqua variabile a seconda del
periodo dell’anno e del tipo di spazzatrice utilizzata. Considerando la sola frazione secca, il diagramma di
flusso dell’impianto prevede che, a fronte di un ingresso pari a 100, si ottengano le seguenti frazioni:
- Sabbia: 24%
- Ghiaia 10>20 mm: 7%
- Ghiaino 2>10 mm: 30%
- Rifiuti inorganici misti > 30 mm: 11%
- Rifiuti inorganici 20>30 mm: 1%
- Frazione organica fine <2 mm: 4%
- Frazione organica 2>30 mm: 8%
- Fanghi disidratati: 15%
- Materiali ferrosi 0,1%
L’acqua utilizzata viene in gran parte riutilizzata ed il consumo di acqua da pozzo si aggira intorno a 1,5
mc/h (complessivamente il consumo di acqua è pari a 2.880 mc/anno).
Dal punto di vista progettuale ed operativo, è prevista la realizzazione delle seguenti opere edili:
- aree di stoccaggio del rifiuto in ingresso, dei rifiuti e delle MPS prodotte, opportunamente delimitate da
elementi modulari prefabbricati in cemento armato vibrato, di altezza variabile. I moduli utilizzati sono
autostabili e autoportanti, non necessitano di fondazione e vengono semplicemente appoggiati sul
pavimento in c.a.;
- griglie per la raccolta delle acque contenute all’interno del rifiuto da spazzamento e per gli eventuali
altri gocciolamenti che si potranno produrre in fase di lavorazione;
- basamenti in c.a. per il sostegno delle varie attrezzature.
Sono inoltre previsti interventi di sistemazione complessiva dell’area quali la sistemazione della
pavimentazione in c.a. esistente e l’adeguamento degli impianti tecnologici e delle reti esistenti.
La tipologia di attività di recupero che verrà svolta presso l’impianto, riguarda quindi la Messa in riserva
(R13) ed il riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche (R5)
Le operazioni di recupero e la codifica dei materiali in uscita vengono descritte nella tabella seguente:
I rifiuti che potranno essere prodotti dall’impianto di recupero di sabbie da spazzamento sono i seguenti:
- CER 191212 – altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti persi
da quelli di cui alla voce 191211;
- CER 191202 – metalli ferrosi;
- CER 190812 – fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, persi da quelli di
cui alla voce 190811.
Dal confronto tra lo stato di fatto e lo stato di progetto emerge sostanzialmente che l’attività in progetto
prevede modificazioni estremamente limitate dal punto di vista ambientale, in quanto inserite in un
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insediamento già vocato al recupero dei rifiuti, e modeste dal punto di vista tecnico, in quanto viene
riutilizzato un fabbricato esistente limitandosi alla realizzazione di una tettoia su un’area già pavimentata.
Si ritiene necessario richiedere la corretta definizione dell’EoW/MPS a cui fare riferimento, per il
riconoscimento dell’operazione di recupero R5, nonché un documento riepilogativo con un elenco
descrittivo riferito ai CER dei rifiuti prodotti, loro destino e modalità e luogo di stoccaggio in attesa di
conferimento.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; risulta necessario prescrivere, per la fase di
realizzazione/esercizio, l’adozione di un sistema di gestione finalizzato al riconoscimento e mantenimento
dell’EoW richiesto, a seguito dell’emanazione delle Linee Guida di ISPRA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Dalla documentazione presentata si inpiduano le seguenti tipologie di emissioni in atmosfera:
Emissioni aeriformi convogliate in atmosfera: afferenti all’impianto di trattamento a biofiltro che
costiruisce il sistema utilizzato per assicurare il contenimento delle emissioni originate dall’attività
dell’impianto. Le sostanze significative correlate alle suddette emissioni risultano: polveri, sostanze
odorigene, ammoniaca, idrogeno solforato, composti organici volatili, come riportato nell’autorizzazione
rilasciata in precedenza.
Emissioni aeriformi diffuse in ambiente: riconducibili alla movimentazioni dei mezzi di trasporto rifiuto
in entrata e uscita impianto e movimentazione materiali all’interno dell’impianto stesso.
La Proponente dichiara che:
I rifiuti trattati risultano: non pericolosi - non combustibili nè infiammabili - stabili ossia spontaneamente
non degradabili, non contenenti composti odorigeni;
gli aeriformi delle aree interne al capannone dove vengono effettuate le operazioni di recupero e dove
avviene il trattamento biologico di depurazione delle acque di lavaggio vengono aspirate ed inviate ad
impianto di trattamento a biofiltro;
i rifiuti da spazzamento sono materiali umidi lavati e pertanto non costituiscono fonte di emissioni
polverose ed odori diffusi;
i rifiuti e le frazioni da avviare a recupero o a smaltimento saranno stoccati in silos costituiti da aree
coperte, appositamente delimitate su 3 lati da muri prefabbricati in c.a. vibrato;
tutte le operazioni di trattamento si svolgono al coperto all’interno del capannone o sotto tettoia.
In merito al sollevamento di polveri dovuto alla movimentazione dei mezzi pesanti da e per l’area
dell’impianto, il progetto di asfaltare l’attuale strada di accesso permetterà di ridurre al minimo i
potenziali impatti in atmosfera. Inoltre verranno adottati i seguenti accorgimenti operativi per limitare il
sollevamento di polveri a seguito del passaggio dei mezzi: contenimento della velocità di transito
all’interno delle aree di lavorazione - copertura dei cassoni dei camion mediante teloni.
In merito alle emissioni odorigene:
l’impianto presente impiegato per l’aspirazione e convogliamento delle emissioni diffuse in ambiente
ha una potenziale portata complessiva pari a 88.000 mc/h, sufficiente a garantire le aspirazioni da tutti
i locali della struttura compreso quello destinato all’attività di progetto;
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l’impianto di aspirazione e trattamento mediante biofiltro ha una capacità massima pari a 79.320 mc/h
per una portata di aspirazione complessiva richiesta stimata pari a 69.675 mc/h, come risulta dai dati
di cui alla seguente tabella:
Portata impianti di aspirazione
Impianto/locali
(mc/h)
impianto - celle di bio-ossidazione 8.000
locale - prima maturazione e di vagliatura 30.000
locale - seconda maturazione, stoccaggio e triturazione 12.800
locale - impianto di recupero sabbie da spazzamento di progetto 18.875
Totale 69.675
a maggior garanzia di tutela dell’ambiente di lavoro, sulla tubazione dell’acqua di ricircolo è previsto il
posizionamento di dosatore soluzione di ipoclorito di sodio, per prevenire eventuali emissioni diffuse di
COV e odori dovuti essenzialmente all’eventuale presenza di materiale organico.
Quanto sopra considerato e tenuto conto che l’insediamento è già vocato al recupero dei rifiuti, si ritiene ra-
gionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti significativi sulla presente compo-
nente.
Tuttavia, l’impianto di compostaggio è stato riavviato ad aprile 2019 con la prima biocella e non sono stati
ancora presentati i risultati analitici relativi al funzionamento del biofiltro; allo stato attuale non si è quindi
in grado di valutare se lo stesso sia idoneo a trattare altri flussi rispetto a quelli già autorizzati.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
La proponente dichiara che l’impianto presenta le seguenti tipologie di scarico di acque reflue:
Acque di processo: le acque in uscita dall’impianto di depurazione che non vengono avviate a ricircolo
vengono fatte confluire in due vasche a tenuta, rilanciate alle vasche di raccolta del percolato della
discarica e quindi convogliate in Pubblica Fognatura.
Acque meteoriche delle coperture: dai pozzetti-pluviali vengono fatte affluire alla Roggia Camozza.
Acque meteoriche dei piazzali esterni: vengono raccolte da pozzetti con caditoia e sudpise da un
pozzetto scolmatore in: acque di prima pioggia: fatte affluire all’impianto di trattamento e quindi alla
Roggia Camozza - acque di seconda pioggia: direttamente convogliate nella Roggia Camozza.
Acque nere della palazzina servizi: dopo la vasca imhoff, vengono fatte affluire alla linea del percolato
della discarica e quindi convogliate nella Pubblica Fognatura.
Ambiente Idrico Superficiale
Dal punto di vista dell’idrografia di superficie, l’area in esame risulta compresa tra la Roggia Camozza,
affluente di destra idrografica del Torrente Poscola, e il Fiume Guà, a sua volta affiancato ad Ovest dalla
Roggia del Costo.
La rete di raccolta acque meteoriche esistente è autorizzata all’interno dell’Autorizzazione n.113/Acqua
Suolo Rifiuti/2014 ed è sudpisa in:
- linea acque meteoriche delle coperture;
- linea acque meteoriche dei piazzali.
La linea delle acque meteoriche delle coperture viene raccolta ed avviata a scarico nella vicina Roggia
Camozza, mentre la linea delle acque meteoriche dei piazzali viene raccolta e separata in acque di prima e
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seconda pioggia. Le acque di prima pioggia vengono poi trattate attraverso un impianto di sedimentazione e
disoleazione.
Roggia Camozza
Roggia del Costo
Torrente Poscola
Fiume Guà
Per i due flussi l’autorizzazione prevede:
- lo scarico delle acque di prima pioggia (pari a 10 mm) deve rispettare i limiti e le prescrizioni definite dal
gestore Acque del Chiampo spa;
- lo scarico delle acque di seconda pioggia nella Roggia Camozza deve rispettare i limiti definiti nella tabella
4, Allegato 5 alla Parte III del D.Lgs 152/2006 (i limiti di accettabilità non potranno essere conseguiti
mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo). Questo perché la Roggia Camozza non
è a regime idrico permanente.
Il volume giornaliero di acque meteoriche di dilavamento e delle acque reflue assimilabili alle domestiche è
pari a 27 mc/giorno. Il volume massimo consentito allo scarico nella rete fognaria industriale, comprensivo
dei percolati della discarica è pari a 87 mc/giorno.
La realizzazione del nuovo impianto di recupero non comporta sostanziali modifiche alla rete di raccolta
delle acque meteoriche esistente, se non qualche lieve aggiustamento come evidenziato negli elaborati
grafici. L’attuale impianto di depurazione delle acque meteoriche di dilavamento prevede il convogliamento
in fognatura delle sole acque di prima pioggia con by pass di quelle di seconda pioggia con scarico nella
roggia (con assenza di deflusso idrico costante quindi assimilata allo scarico sul suolo).
Allegati, finalizzati alla sua ottimizzazione, ma senza aggravi sostanziali di volumi/portate non essendo
previste nuove impermeabilizzazioni.
Ambiente Idrico Sotterraneo
Dal punto di vista idrogeologico, vale a dire delle acque sotterranee, i depositi alluvionali del fondovalle
sono costituiti in prevalenza da ghiaie e sabbie, con percentuali di materiali fini comprese tra il 4% ed il 17%.
Presentano spessori che, in alcuni punti, superano il centinaio di metri e sono sostenuti dal substrato
roccioso. Sono molto permeabili ed alloggiano, perciò, un acquifero indifferenziato, molto ricco e perciò
sfruttato anche a scopo idropotabile. La falda è quindi di natura freatica, essendo libera di oscillare con la
sua superficie superiore, secondo il regime di alimentazione.
Nell’area in esame la superficie freatica si trova mediamente ad una decina di metri di profondità dal piano
campagna, anche se tale valore non risulta supportato da misure sperimentali (eventualmente sui piezometri
della vicina discarica) e/o dati bibliografici recenti.
Secondo parametri idraulici, ricavati da prove di pompaggio effettuate nei pozzi ad uso acquedottistico,
l’acquifero è caratterizzato da valori di permeabilità k compresi tra 10-2 - 10-3 cm/s e valori di trasmissività
T variabili tra 10-2 e 10-3 m2/s.
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Agno Chiampo Ambiente srl è in possesso di una specifica concessione al prelievo di acqua dal pozzo (come
da documentazione allegata). La concessione assentita con Decreto n.508 in data 26/10/2011 e in scadenza il
26/10/2018 è stata oggetto di specifica richiesta di rinnovo (come da documentazione allegata). La
Concessione prevede la possibilità di prelevare acqua dal pozzo esistente nella misura di 0,16 litri/secondo.
L’approvvigionamento è necessario per il funzionamento dell’impianto di recupero che prevede un
consumo orario di 1-2 mc di acqua per otto ore al giorno di funzionamento. La concessione in essere è
abbondantemente sufficiente per il funzionamento dell’impianto di recupero delle sabbie da spazzamento.
L’impianto di accumulo presente nel sito in esame è dimensionato per raccogliere le acque di prima pioggia,
stoccarle per 24 ore al fine di effettuare il processo di sedimentazione/disabbiatura e quindi, previa
disoleazione inviarle al depuratore, mentre la restante acque meteorica viene scaricata in roggia; è da
definire il quantitativo di acque di scarico di cui si parla, alla luce delle possibili tracimazioni dalla vasca di
prima pioggia, con destinazione roggia Camozza.
Si richiedono, quale integrazione:
- misure freatimetriche aggiornate;
- in merito alle acque meteoriche di seconda pioggia il proponente dovrebbe esaminare la possibilità di
riutilizzo di tali acque e delle acque da pluviale nel lavaggio della polvere stradale in modo da introdurre
una mitigazione di doppio valore, sia ai fini della riduzione del consumo d'acqua da pozzo che risolvere il
problema del limite allo scarico della seconda pioggia da piazzale dei parametri solidi sospesi e idrocarburi
(che persamente necessitano di trattamento).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto .
Si rileva, in particolare, come sia stato previsto un sensibile riutilizzo delle acque meteoriche di seconda
pioggia per il lavaggio previsto nel ciclo di recupero, con destinazione dell’aliquota residua nella fognatura
consortile; tale destinazione finale rende non necessario il previsto trattamento biologico del refluo.
Nel prendere positivamente atto delle proposte migliorative, ma considerando quanto riportato nel
disciplinare di accordo del Genio Civile per la concessione al prelievo di acqua di pozzo, cioè che la quantità
dell’acqua derivata dovrà essere sempre commisurata alla possibilità di risparmio, di riutilizzo e riciclo della
risorsa e quindi costantemente correlata alla eliminazione degli sprechi e alla riduzione dei consumi anche
mediante l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili, si chiede di verificare la possibilità di recuperare
l’acqua di dilavamento dei tetti, in virtù dell’assenza di emissioni a camino, vista la superficie complessiva
disponibile (circa 1500 mq) e che i consumi previsti di acqua da pozzo si aggirano intorno a 1,5 mc/h
(complessivamente il consumo di acqua è pari a 2.880 mc/anno.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dal punto di vista geomorfologico, la vasta zona in cui ricadono i terreni in esame è pianeggiante,
appartenendo al largo fondovalle dell’Agno-Guà poco prima del suo sbocco nella pianura tra Berici e
Lessini; è situata a quote intorno agli 85 m slm con modeste pendenze verso S e SE.
Nella Carta Geomorfologica del PAT vengono evidenziati, in prossimità dell’area in esame, soltanto forme
artificiali, quali argini principali, alveo pensile e briglie lungo il corso del F. Guà, discarica e orlo di scarpata
di cava attiva.
Dal punto di vista geolitologico, il sottosuolo del fondovalle è costituito per la maggior parte da depositi
alluvionali derivanti prevalentemente dal sistema fluviale Agno - Guà e dal Torrente Chiampo: questi
sedimenti, di età relativamente recente, coprono il sottostante materasso alluvionale riconducibile alle
pagazioni del Fiume Adige che in un lontano passato lambiva la parte settentrionale dei Colli Berici, prima
di essere deviato verso sud da fenomeni tettonici.
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Il fondovalle dell’Agno-Guà, da Cornedo fino alla congiungente Montecchio Montorso, è costituito da
alluvioni ghiaioso-sabbiose molto permeabili, con ridotte percentuali di limo e argilla (dal 4% al 17%);
localmente possono riscontrarsi lenti argillose, ma di limitato spessore e poco continue arealmente, specie
lungo il versante vallivo occidentale, frutto dell’alterazione dei litotipi vulcanici delle dorsali collinari.
Lo spessore dei sedimenti alluvionali è variabile da luogo a luogo, ma nel centro del fondovalle può
raggiungere il centinaio di metri.
Per quanto riguarda le tematiche relative alla qualità ambientale dei terreni, nel corso del 2018 è stata
condotta nel sito un’analisi ambientale al fine di verificare la compatibilità normativa delle matrici
ambientali suolo e sottosuolo in relazione alla specifica destinazione d’uso del territorio.
Nell’ambito delle indagini sperimentali per la caratterizzazione delle matrici ambientali di interesse (suolo
sottosuolo), è stata svolta una campagna geognostica che ha comportato l’esecuzione di n°12 Sondaggi a
carotaggio continuo spinti fino alla profondità massima di 5 metri dal piano campagna locale
Le indagini geologico-ambientali svolte presso il sito oggetto d’intervento, hanno permesso di fornire il
quadro di riferimento geoambientale preliminare che può essere descritto nei seguenti termini:
1. Le indagini hanno interessato l’area dell’impianto di compostaggio in Via Canove
2. La destinazione d’uso del sito è produttiva; i limiti di riferimento per i terreni sono quelli di cui alla
Tabella 1 colonna B dell’allegato 5 parte IV Titolo V al D.Lgs 152/2006;
3. Il sito è caratterizzato dalla presenza di un impianto di compostaggio sorto tra il 2000 ed il 2006, su un
area precedentemente agricola;
4. Le analisi effettuate nei punti investigati hanno verificato il rispetto delle CSC di legge.
Complessivamente la componente suolo e sottosuolo può considerarsi dal punto di vista della sensibilità
ambientale di valore medio, poiché presenta strati ghiaioso-sabbiosi molto permeabili, caratteristiche
geotecniche da buone a mediocri e una buona qualità del suolo testimoniata dal rispetto delle
Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) di legge.
Gli impatti negativi su suolo e sottosuolo sono di limitata rilevanza (trascurabili), vista la totale
impermeabilizzazione dell’area di trasformazione.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
In merito alla componente in esame, la Proponente ha predisposto una Valutazione Previsionale di Impatto
Acustico per lo stato di progetto dalla quali si evince che è stata condotta un’analisi tecnica per la verifica del
rispetto dei limiti normativi secondo le seguenti indicazioni e gestioni di impianto date dalla Proponente
stessa:
l'impianto di trattamento di nuova realizzazione e le altre attività presenti nell’area saranno attive in
periodo diurno, dalle ore 06.00 alle ore 22.00;
i livelli di potenza sonora dell'impianto risultano attivi contemporaneamente nel tempo di attivazione; il
livello complessivo di potenza sonora è pari a 98,6 dB(A);
si è considerato il periodo estivo quale più critico dell'anno dal punto di vista acustico, quindi con
serramenti e portoni di ingresso permanentemente aperti
il flusso veicolare è composto: n°60 veicoli leggeri in entrata ed altrettanti in uscita per lo scarico dei
rifiuti secco/ingombranti (deposito in stoccaggio) - n°10 veicoli pesanti in entrata ed altrettanti in uscita
per carico/scarico del nuovo impianto di trattamento;
presenza dell'argine del torrente Guà avente un'altezza da quota dei fabbricati pari a 10 m, larghezza
argine superiore 57 m, larghezza base argine 95 m;
l’area di progetto in analisi si inserisce nella Classe III (Area di tipo misto);
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i ricettori identificati R1 (n°1 edificio residenziale posto a distanza minima dall’area di progetto in
direzione nord) e R2 (n°1 edificio residenziale posto a distanza minima dall’area di progetto in direzione
sud) si inseriscono anch'essi in Classe III;
il punto di misura P1 (collocato sull'argine ovest del torrente Guà a distanza minima dall’area di progetto
in direzione ovest) si inserisce in Classe I (Area particolarmente protetta).
Dalla modellizzazione effettuata tramite il software è emerso che la rumorosità generata dall’impianto di
trattamento dei rifiuti da spazzamento, unitamente alle altre attività nell’area di progetto, sembra rispettare i
limiti previsti dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico n. 447/95 e Decreti successivi.
Nella Valutazione Previsionale per la verifica dei livelli di immissione, emissione e differenziale, da
confrontarsi con i limiti di legge, per l’impianto esistente vengono usati dati risalenti a monitoraggi condotti
nel 2014, di cui mancano tracciati e storie temporali, nonché l’analisi del dato tramite scorpori e percentili
(che vengono usati per la verifica del criterio differenziale) i livelli di emissione sonora del futuro impianto
sono definiti con dati mancanti di riferibilità. A riguardo si chiedono schede tecniche e/o certificazioni
adeguate e/o dati di monitoraggio specifici e riferiti alle sorgenti indagate.
Si chiede quindi la verifica dei livelli residuali e ambientali recente e relativa all’analisi in corso; dati di
monitoraggio con più di tre anni sono da considerarsi inadeguati a causa di possibili anomalie,
sotto/sovrastime legate alla variabilità degli eventi sonori presenti nel contesto di analisi.
Inoltre si chiede un’ulteriore verifica dei livelli sonori prodotti dagli impianti attuali e futuri nonché del
livello residuale sia nel punto P1, in cui si manifestano potenziali criticità, ma anche in posizione più
prossima al lotto aziendale sull’argine est del torrente posto in classe II.
Si ponga particolare attenzione alla verifica del criterio differenziale in funzione delle indicazioni suddette. E
si indica fin d’ora che dichiarazioni circa la verifica del criterio differenziale (da effettuare per indicazione
normativa in ambiente interno) relative ai livelli presunti, calcolati per il confronto con il limite verificato a
finestre chiuse non è accettato, bensì solo a finestre aperte che nel caso di effettiva impossibilità di accesso ai
vani del fabbricato, può essere assimilato al calcolo in facciata più esposta alle emissioni sonore.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
In relazione alla tipologia delle lavorazioni dell’insediamento la valutazione per la componente in esame in
termini di emissione di “radiazioni ionizzanti e non ionizzanti” e/o rischio Radon “non è applicabile” ed in
merito all’impatto acustico si rimanda al capitolo specifico. Dalla documentazione dello Studio di Impatto
Ambientale, in relazione allo stato di progetto, non emergono aspetti critici inerenti potenziali impatti da
agenti fisici rispetto allo status quo. Considerato quanto riportato per l’intervento di progetto si ritiene non
significativo l’impatto da agenti fisici.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’area interessata dal progetto è ubicata nella bassa valle del Torrente Agno, (denominato Fiume Guà) in una
zona destinata ad AREE PER ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE, nelle pertinenze della discarica
pubblica, ora esaurita, in un contesto agricolo con vasta presenza di attività di cava. La località è denominata
Canove e si trova nella parte orientale del Comune di Arzignano (VI). Nell’Atlante Ambiti di Paesaggio,
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parte integrante del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC, tavola 09), il territorio comunale
di Arzignano viene fatto rientrare nell’ambito n. 14 “Prealpi Vicentine”.
La Proponente dichiara che:
Non sono presenti nelle immediate vicinanze dell’area elementi del patrimonio culturale da tutelare e dal
punto di vista paesaggistico o di veduta l’impianto in progetto non va a modificare la situazione esistente
in quanto l’area presenta già delle strutture fuori terra in precedenza utilizzate per attività di gestione
rifiuti.
Il consumo di risorse, inteso come occupazione fisica di suolo, non andrà ad interferire con il paesaggio
ed il territorio circostante in quanto, la nuova tettoia per lo stoccaggio dei rifiuti lungo il lato ovest
dell’area avrà un’altezza massima pari a circa 6 m e non supererà le strutture esistenti che raggiungono
circa i 10 m di altezza.
Sulla base della documentazione presentata, tenuto conto della presenza del F. Guà ad ovest dell’area di pro-
getto (tutelato come bene paesaggistico) e considerato che la nuova tettoia non andrà a modificare l’attuale
percezione visiva degli spazi (ad oggi non visibili dalle strade contermini all’area), si ritiene ragionevole la
non sussistenza di influenze significative sul paesaggio in relazione al progetto proposto.
A fronte del contributo del Progetto sulle componenti Paesaggio e Biopersità lievemente sfavorevole
(considerando gli apporti, comunque esistenti, dell’inquinamento luminoso e dell’inquinamento acustico) e
tenendo conto dell’esistenza di un’area molto vasta (45.000 mq) a prato con alberature, nonché della
classificazione urbanistica parzialmente agricola (zto E3), si propone di dare maggior peso alla valutazione
di questo ambito, integrando il progetto con alcuni approfondimenti sulla grande area a verde:
- valutazione dello stato di fatto, con indicazione delle tipologie di vegetazione presenti;
- elaborazione di un minimo intervento di riqualificazione paesaggistica e naturalistica del parco, sia nelle
sue componimenti costitutive, che sviluppando ipotesi di connessione ecologica con il territorio aperto
contermine
- valutare un, pur ridotto e regolamentato, utilizzo pubblico dell'area a verde così riqualificata.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Il sito in oggetto cui si prevede la realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti da spazzamento è già
stato in precedenza utilizzato per attività di gestione rifiuti. L’area è attualmente utilizzata per attività di
compostaggio e dalla documentazione presentata si evince che:
All’impianto si accede da una strada privata sterrata a servizio della discarica che si innesta sulla strada
comunale asfaltata di via Canove, dalla quale si può raggiungere, in direzione est la strada provinciale
246 Recoaro che collega Montecchio Maggiore a Recoaro e in direzione ovest la strada provinciale 89
Tezze che collega Trissino ad Arzignano.
I mezzi di portata superiore a 7,5 ton potranno accedere all’area solamente dalla Strada Provinciale 89;
Sono in corso lavori per la realizzazione della superstrada Pedemontana Veneta, arteria viaria alternativa
all’autostrada serenissima (A4) che collegherà Vicenza Ovest a Spresiano, a nord di Treviso, passando
appunto per la zona pedemontana; con la realizzazione di tale infrastruttura viaria di livello superiore
potranno essere alleggeriti i carichi dei flussi veicolari sulle strade provinciali e locali.
La Proponente ha prodotto una stima del contributo di traffico che potrà essere generato dall’impianto in
progetto sul traffico veicolare diurno/medio feriale dalla quale risulta che:
Il traffico pesante giornaliero generato dall’impianto in progetto potrà raggiungere al massimo n. 4
mezzi pesanti in entrata e n. 4 mezzi pesanti in uscita, per un totale di n. 8 mezzi pesanti al giorno;
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L’incremento del numero dei mezzi pesanti da e per l’impianto di trattamento dei rifiuti non andrà a
modificare l’incidenza del traffico dei mezzi pesanti sulla viabilità delle strade provinciali.
Sulla base di quanto sopra riportato, risulta ragionevole ritenere che l’incremento dei mezzi pesanti in
circolazione sulle strade provinciali di accesso all’area a seguito dello sviluppo del progetto proposto risulti
non significativo per la componente in oggetto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
L’area in cui si prevede la realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti da spazzamento è già stata in
precedenza utilizzata per attività di gestione rifiuti. Il progetto proposto non andrà quindi a modificare ex
novo l’ambiente ma verrà realizzato in un’area già in precedenza utilizzata per attività analoghe ed
attualmente utilizzata per attività di compostaggio. La zona della Rete Natura 2000 più vicina all’area di
progetto si trova ad oltre 6 km di distanza in direzione NE. Si tratta del SIC IT3220038 “Torrente Valdiezza”
che, con la strettissima fascia dell’alveo del torrente, si colloca al di là delle colline a Nord di Montecchio, tra
i Comuni di Gambugliano, Monteviale, Sovizzo e Creazzo. La Proponente esclude pertanto possibili
interferenze del progetto proposto con siti della Rete Natura 2000 (come dettagliato nella Relazione allegata
alla dichiarazione VINCA).
Dalla documentazione presentata, considerato che l’area di progetto è attualmente utilizzata per attività di
gestione rifiuti e non è interessata da specie o aree protette, non risultano criticità significative in relazione
allo sviluppo del progetto e non si ritiene ipotizzabile ne prevedibile alcuna variazione degli impatti sulla
componente in esame.
Al fine di integrare il progetto si veda quanto già proposto nel paragrafo dell’impatto paesaggistico.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
rumore, sostanze tossiche, radiazioni (ionizzanti e non) e agenti patogeni. In merito al rumore si rimanda
allo specifico paragrafo. In relazione al rischio incidenti industriali e/o emergenze ambientali ed alle possibili
ricadute sulla Salute Pubblica e sui Lavoratori, la Proponente dichiara che:
Per quanto riguarda l’inpiduazione dei rischi, considerato che i rifiuti trattati in impianto: sono non
pericolosi - non sono spontaneamente combustibili/infiammabili - sono stabili - non contengono composti
odorigeni - non danno luogo a formazione di gas a contatto con l’acqua - non presentano alcuna
incompatibilità chimica; non sono ipotizzabili incidenti determinati dal contatto fra sostanze
chimicamente incompatibili e non sono ipotizzabili effetti rilevanti determinabili da eventi accidentali
durante la movimentazione dei rifiuti all’interno dell’impianto.
L’impianto si configura come a basso rischio di incidente, data la natura dei rifiuti trattati e delle
operazioni effettuate (semplici operazioni meccaniche).
Quanto sopra considerato e tenuto conto che la Proponente ha presentato un Piano di Sicurezza ed un Piano
di Gestione operativa, dato che nella medesima area interessata dal progetto di realizzazione dell’impianto
di trattamento dei rifiuti da spazzamento la Proponente ha già condotto l’attività di gestione rifiuti ed
attualmente conduce attività di compostaggio; si ritiene ragionevole escludere l’instaurarsi di condizioni tali
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da costituire rischi aggiuntivi (in termini di presenza di sostanze tossiche, radiazioni ed agenti patogeni)
significativi sulla Salute Pubblica e sui Lavoratori rispetto alle attività già autorizzate (attualmente condotta e
condotta in precedenza).
Non sono state segnalate situazioni particolari da parte dell’Ulss competente per territorio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di approvazione progetto per l’attività di gestione rifiuti, oggetto di votazione all’interno della
conferenza dei servizi, il cui elenco è riportato in premessa al presente parere.
L’approvazione progetto non costituisce variante urbanistica puntuale prevista dalla L.R. n.03/2000 né titolo
edilizio.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1.In sede di collaudo si dovrà procedere con i seguenti adempimenti/obblighi:
EoW
Ai fini del riconoscimento dell’EoW “caso per caso” si dovrà adempiere a quanto segue:
a) prevedere una caratterizzazione periodica dei rifiuti in ingresso per la verifica dell’eventuale presenza di inquinanti
organici persistenti (POP’s) di cui al Reg. 2019/1021;
b) i materiali prodotti dovranno rispettare le specifiche norme tecniche UNI/EN in funzione del particolare utilizzo (ad
esempio Norma UNI EN 13242 aggregati riciclati non legati e legati per l’impiego in opere di ingegneria civile e nella
costruzione delle strade, UNI EN 12620 Aggreganti per cemento, UNI EN 13043 Aggregati per bitumi).
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L’azienda dovrà implementare un sistema per la valutazione e la verifica della costanza delle prestazioni secondo le mo -
dalità previste dal Regolamento CE 305/11, cui dovrà essere associata una dichiarazione di prestazione (DOP), che do -
vrà contenere indicazioni sul lotto di riferimento;
c) predisporre un sistema di gestione per dimostrare il rispetto dei criteri relativi alla cessazione della qualifica di rifiuto
attraverso specifiche procedure e check list, prevedendo, come specificato nelle LG SNPA n. 23/20, almeno i seguenti
elementi minimi:
- procedura sull’accettazione del rifiuto e modalità di stoccaggio;
- procedura sulla modalità di trattamento e sulla verifica dei parametri di processo, se previsti;
- procedura sulle verifiche sul prodotto finito (definizione del lotto, metodi e frequenza di analisi, modalità di stoccaggio
dell’EoW);
- procedura sulle non conformità del prodotto (e relativa gestione).
Si ritiene che tale sistema possa essere assorbito da quanto previsto dal Regolamento 305/11 sulla marchiatura CE qua-
lora contenga gli elementi sopra riportati e, in caso contrario andrà integrato con gli stessi.
d) predisporre il modello della dichiarazione di conformità, ai sensi degli articoli 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000,
n. 445, che deve contenere tutte le informazioni tali che per ogni lotto sia attestato il rispetto delle condizioni e dei crite -
ri sopra riportati per la cessazione della qualifica di rifiuto. La scheda di conformità allegata dovrà contenere le seguenti
sezioni minime:
- ragione sociale del produttore;
- caratteristiche della sostanza/oggetto che cessa la qualifica di rifiuto;
- la quantificazione del lotto di riferimento;
- rapporti analitici di prova per il rispetto degli standard tecnici, ambientali e sanitari, ove previsti.
La marchiatura CE prevista dal regolamento Reg. 305/11 prevede che tutti i materiali prodotti debbano essere associati
ad una dichiarazione di prodotto (DoP) per l’immissione in commercio, che dovrà contenere indicazioni sul lotto di rife -
rimento. A tal proposito si ritiene necessario che qualora la Ditta adempia a quanto previsto dal Reg. 305/11, la DoP sia
integrata con le informazioni richieste dalle LG SNPA, in particolare riportando gli estremi del lotto di riferimento, i ri -
sultati analitici (sia prestazionali che ambientali) e il riferimento al relativo rapporto di prova..
Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da
ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misu -
ra), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo preav-
viso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica pro-
gettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i ri -
sultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico.
2. Si chiede di verificare, sempre nell’ambito del collaudo, la possibilità di recuperare l’acqua di dilavamento dei tetti, in
virtù dell’assenza di emissioni a camino, vista la superficie complessiva disponibile (circa 1500 mq) e che i consumi pre -
visti di acqua da pozzo si aggirano intorno a 1,5 mc/h (complessivamente il consumo di acqua è pari a 2.880 mc/anno.
3. In relazione al progetto di mitigazione dell’impatto paesaggistico, la ditta dovrà effettuare un costante monitoraggio
del progetto del verde e con frequenza almeno annuale vengano redatte delle relazioni allo scopo. Si dovrà prevedere di
sostituire tutte quelle piante che non hanno attecchito o che risultino malate.
4. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al rice-
vimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimi -
co e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di collaudo fi-
nalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
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5) Qualora le gestione dell’impianto provochi conclamata situazione di produzione di odori molesti, la Ditta dovrà for-
nire delle soluzioni alle problematiche emerse e proporre dei piani di monitoraggio. In tal senso, per valutare l’efficacia
dei risultati ottenuti si potrà prescrivere l’esecuzione di un’indagine olfattometrica, prima e dopo gli interventi, secondo
le specifiche tecniche disponibili sul sito internet del Comitato Tecnico Regionale VIA, tra gli "strumenti" a disposizio-
ne dei proponenti (Vas-Via-Vinca-Nuvv -> via -> AREA PER IL PROPONENTE -> STRUMENTI)>>
Vicenza, 16 aprile 2020
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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