DETERMINA

                 PROVINCIA DI VICENZA
                Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA  C. Fisc. P. IVA 00496080243




           Determinazione Dirigenziale N° 1468 DEL 25/11/2020

                      AREA TECNICA
                 SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS


DIRIGENTE/RESPONSABILE: Filippo Squarcina

OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE E
CONTESTUALE APPROVAZIONE PROGETTO AI SENSI DELL’ART. 27 BIS DEL D.LGS.
152/2006
DITTA:      STAR      TRUCKS       SRL
PROGETTO:    IMPIANTO    DI    AUTODEMOLIZIONE
LOCALIZZAZIONE:    COMUNE     DI     CHIUPPANO
ANNULLAMENTO E SOSTITUZIONE DELLA DETERMINA DIRIGENZIALE N. 1453 DEL
23/11/2020


             COPIA CONFORME PROVVEDIMENTO

Titolo: Copia Conforme

Note:



                      Documenti Presenti:

      Titolo         Nome File                Formato          Data
Impronta
TESTO ATTO FIRMATO DD_2020_1468.odt.pdf.p7m         AT - ATTO         25/11/2020
   DIGITALMENTE
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                        INFORMATICO
995EAE46807459A944D80CC57DB70F9D426B55CD7874A8647B75D6FAAB7D7CA2
NON FIRMATO -
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               DETERMINA N° 1468 DEL 25/11/2020

                         AREA TECNICA
                    SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS



OGGETTO: PROVVEDIMENTO DI VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE E
CONTESTUALE APPROVAZIONE PROGETTO AI SENSI DELL’ART. 27 BIS DEL
D.LGS.            152/2006
DITTA:     STAR      TRUCKS      SRL
PROGETTO:    IMPIANTO    DI    AUTODEMOLIZIONE
LOCALIZZAZIONE:    COMUNE     DI   CHIUPPANO
ANNULLAMENTO E SOSTITUZIONE DELLA DETERMINA DIRIGENZIALE N. 1453
DEL 23/11/2020



                          IL DIRIGENTE



Premesso che con Determina Dirigenziale n. 1453 del 23/11/2020 è stata rilasciato il provvedimento
di valutazione d'impatto ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale alla Ditta Star Trucks.
Dato atto che per mero errore materiale l’oggetto del provvedimento risulta errato nella parte di
rilascio Autorizzazione Integrata Ambientale, in quanto l’istanza presentata richiedeva, invece, la
contestuale approvazione del progetto presentato ai sensi dell’art.208 del D.Lgs. 152/2006.
Ritenuto pertanto di annullare la Determina Dirigenziale n. 1453 del 23/11/2020 per errata
compilazione dell’oggetto e sostituirla con il presente provvedimento.
Vista la documentazione presentata in data 11/10/2019, con nota agli atti prot n. 53595, ed integrata
in data 16/10/2019, da parte della ditta STAR TRUCKS S.R.L, con sede legale in via Ferrarin n.67
in comune di Thiene e operativa in via Piovene n. 72 in comune di Chiuppano, relativa al progetto
di “impianto di autodemolizione” con cui è stata richiesta l’attivazione della procedura di
valutazione impatto ambientale e contestuale approvazione progetto ai sensi dell’art. 27 bis D.Lgs.
152/2006 e dell’art. 11 della LR 4/2016.
Visto l’elenco delle autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta, e assensi
comunque denominati, ulteriori rispetto al provvedimento di VIA, necessari alla realizzazione ed
all’esercizio dell’intervento in oggetto, trasmesso dal proponente ai sensi del comma 2 dell’art. 27-
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
bis del D.Lgs. nell’istanza e di seguito riportato:
- approvazione progetto ai sensi dell’art. 208 del D.lgs152/06.
Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa nell’Allegato IV alla Parte II
del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di infrastrutture - z.a1) Impianti di recupero di rifiuti
pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Tenuto conto che la procedura di valutazione impatto ambientale e contestuale approvazione
progetto rientra, per il progetto in parola, tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla
Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A e B).
Tenuto conto altresì che per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in
materia di VIA e di rifiuti si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse
disposizioni in materia, come previsto dall'art. 10 c.2 D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art.27-bis del D.Lgs. 152/2006 :
- con nota prot. 56208 del 28/10/2019 è stata data comunicazione di avvio procedimento e di
avvenuta pubblicazione della documentazione sul sito web provinciale agli enti interessati per le
valutazioni di competenza;
- con nota prot. 25706 del 16/06/2020 è stata data comunicazione agli enti interessati dell’avvenuta
attivazione della fase di consultazione con la pubblicazione, sul sito web provinciale e nella
medesima data, dell’avviso di cui all’art. 23 c.1 lettera e) del D.Lgs. 152/2006, chiedendo al
Comune di Chiuppano, ai sensi di quanto disposto dall’art. 27-bis, comma 4, di dare informazione
nel proprio albo pretorio informatico della pubblicazione del suddetto avviso.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art. 26 comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006, le le
seguenti osservazioni trasmesse successivamente al proponente per le considerazioni di pertinenza,
con nota n. 30779 del 20/07/2020, all’interno della comunicazione con la quale è stata inoltrata la
richiesta di integrazione generale:
- Comune di Chiuppano, nota prot. 30175 del 15/072020;
- Autostrada A4, nota prot. 63407 del 03/12/2019;
Viste le integrazioni pervenute in data 01/10/2020 e 23/10/2020.
Dato atto altresì che:
- il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta in modalità teleconferenza del giorno
12/11/2020, ha espresso parere di compatibilità ambientale del progetto presentato con le
prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere n. 26/2020 allegato al presente provvedimento
per costituirne parte integrante e sostanziale;
- la Conferenza di Servizi di cui all’art. 14 della L. 241/1990, nella seduta del 12/11/2020, si è
determinata favorevolmente al rilascio dell’autorizzazione richiesta.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 179).
Visti:
  • il D.Lgs. n.152/2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
  • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
    2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
    giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
  • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
    competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
Visto il decreto di attribuzione dell'incarico dirigenziale n 88 del 29-09-2020

                         DETERMINA

  1. di annullare, per le motivazioni espresse in premessa, la Determina Dirigenziale n. 1453 del
    23/11/2020 e di sostituirla integralmente con il presente provvedimento;
  2. di adottare la determinazione di conclusione positiva della conferenza di servizi effettuata
    nell’ambito del procedimento unico ex art. 27-bis del D.Lgs. 125/2006 a seguito dell’istanza
    presentata della ditta STAR TRUCKS S.R.L, con sede legale in via Ferrarin n.67 in comune
    di Thiene e operativa in via Piovene nb72 in comune di Chiuppano, relativa al progetto di “
    impianto di autodemolizione”
  3. di prendere atto, facendolo proprio, del parere espresso dal Comitato Tecnico provinciale
    VIA, n. 26/2020 del 12/11/2020, Allegato A al presente provvedimento, di cui forma parte
    integrante e sostanziale;
  4. di rilasciare il provvedimento di VIA favorevole relativamente all'istanza di cui al punto 2;
  5. di approvare il progetto per l’impianto di autodemolizione ai sensi dell’art. 208 del decreto
    legislativo 3 aprile 2006, n. 152 con le prescrizioni del parere VIA;
  6. Di dare atto che:
    a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 27 bis del D.Lgs. n.
    152/06, dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque anni
    dalla pubblicazione;
    b) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
    integrazioni presentate ed eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a
    preventiva valutazione;
    c)    il   presente   provvedimento     sostituisce,   ad    ogni   effetto,
    visti/pareri/concessioni/autorizzazioni di competenza di organi regionali, provinciali e
    comunali necessari per la realizzazione del progetto, nonché eventuali ulteriori
    autorizzazioni previste dall'ordinamento in capo ad autorità perse da quelle richiamate;
    non risulta presente la necessità di intervenire e/o approvare l’intervento in materia edilizia e
    urbanistica.
  7. Di prescrivere che nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la
    sicurezza per la salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente
    circostante;
  8. Di evidenziare al proponente che ai sensi dell’art. 24, comma 4, della L.R. 3/2000, l’inizio
    dei lavori dovranno iniziare entro 12 mesi e l’impianto dovrà essere messo in esercizio entro
    36 mesi dalla data del presente provvedimento, pena la decadenza dello stesso.
  9. Di dare atto che l’avvio dell’impianto ed il suo esercizio provvisorio nella nuova
    configurazione, ai sensi dell’art. 25 della L.R. 3/2000, restano subordinati alla presentazione
    della dichiarazione scritta del direttore lavori attestante la realizzazione delle opere di
    allestimento del sito in conformità al progetto approvato, della comunicazione della data di
    inizio attività, del nominativo del tecnico responsabile dell’impianto e della prestazione
    delle garanzie finanziarie, secondo quanto previsto dalla D.G.R.V. 2721/2014.
  10. Di richiamare l’obbligo di trasmettere alla Provincia il documento di collaudo statico e
    funzionale dell'impianto nella nuova configurazione, nei termini di cui all’art. 25 della L.R.
    3/2000 che dovrà contenere quanto prescritto dal parere del Comitato Tecnico Provinciale
    VIA n. 26/2020 allegato alla presente determinazione dirigenziale;
  11. Di dare altresì atto che la presente determinazione non comporta spese, minori entrate, né
    riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della
    Provincia (ai sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).

Documento informatico firmato digitalmente ai sensi e con gli effetti di cui agli artt. 20 e 21 del D.Lgs n.82/2005;
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
  12. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
    all'albo pretorio on line.


                       INFORMA CHE
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Servizio Rifiuti –VIA - VAS della
Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta, al Comune di Chiuppano e Piovene Rocchette,
ad Arpav, ad Ulss 7 Pedemontana, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, a VI.acqua.spa, al
Distretto Idrografico delle Alpi orientali, all’Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, al
Comando provinciale di Vicenza dei Vigili del Fuoco, all’ACI – Automobile Club d’Italia di
Vicenza.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia.
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/2013.




                                       Sottoscritta dal Dirigente
                                         Filippo Squarcina
                                         con firma digitale



Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.
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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 12-11-2020
L'anno 2020, il giorno 12 del mese di novembre alle ore 17:15 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riu-
nito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Star
Trucks S.R.L., “ Impianto di autodemolizione” in comune di Chiuppano

All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO              Presidente                Presente

BALDISSERI ANDREA             Vicepresidente               Presente

CORTESI ANGELO               Commissario                Presente

DE MARCHI ROBERTO             Commissario                Presente

MONTANARI RICCARDO             Commissario                Presente

MURARO TERESA               Commissario                Presente

ROSSI STEFANO               Commissario                Assente

SALVIATI STEFANO              Commissario                Presente

SVEGLIADO GIULIA              Commissario                Presente

VALVASSORI RIMSKY             Commissario                Presente

VICENTIN ALBERTO              Commissario                Presente

PRETTO UGO                 Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Ing. Filippo Squarcina che riconosciuta legale l’adunanza in conformità
dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione
istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nel-
la documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica
in oggetto, nel parere sotto riportato.




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                     Star Trucks S.R.L.
                        PARERE N. 26/2020

Oggetto: Impianto di autodemolizione.
PROPONENTE:            Star Trucks srl
SEDE LEGALE:           Via Ferrarin n.67 - Thiene
SEDE INTERVENTO:         Via Piovene n.72 - Chiuppano
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di trattamento di rifiuti pericolosi.
PROCEDIMENTO:           Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture - z.a1) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
                 operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
                 decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152
COMUNE INTERESSATO:        Piovene Rocchette
DATA DOMANDA:           11 e 16 ottobre 2019
DATA PUBBLICAZIONE:        16 giugno 2020
DATA INTEGRAZIONI:        01 e 23 ottobre 2020

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
 - Elaborato 1 Relazione tecnico-descrittiva
  -  Elaborato 1   TAV. 1 Lay-out impianto settembre 2019
  -  Elaborato 2   Studio Impatto Ambientale
  -  Elaborato 3   Riassunto non tecnico
  -  Elaborato 4   Valutazione Incidenza ambientale
  -  Elaborato 5   Piano di sicurezza
  -  Elaborato 6   Piano di ripristino
  -  Elaborato 7   Valutazione impatto acustico
  -  Elaborato 8   Gestione delle acque di dilavamento piazzali
  -  Elaborato 9   Richiesta di classificazione industria insalubre

                             PREMESSE
La ditta STAR TRUCK S.R.L. intende attivare presso lo stabile produttivo di Chiuppano (VI) in via Piovene
n. 72, un centro di raccolta e trattamento dei veicoli a motore fuori uso .
Il nuovo impianto prevede la possibilità di ricevere autoveicoli fuori uso (principalmente autocarri) non bo-
nificati (CER 16 01 04*) e bonificati (CER 16 01 06) con una capacità massima di trattamento pari a 500 mezzi
leggeri (peso medio 1.200 Kg/auto) e 500 mezzi pesanti all’anno (peso max 14 ton con una medio 10 ton/auto-
carro) , corrispondenti a 5.600 t/anno.
Il progetto prevede due stati di avanzamento. Nel primo stato di avanzamento, verranno utilizzati il piazzale
fronte strada (utilizzato per l’accesso e per il deposito di cabine) ed il locale di lavorazione, mentre in un se -
condo stato di avanzamento il progetto prevede l’utilizzo di un secondo piazzale ubicato a Sud ripesto allo
stabile aziendale, da destinare allo stoccaggio di cabine e mezzi da vendere.



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In aderenza al fronte Sud dello stabile aziendale si prevede la realizzazione di una tettoia per ricavare
un’area coperta (C2), dove posizionare i cassoni dei rifiuti prodotti ed eseguire le operazioni di manovra per
il carico dei mezzi in uscita.
L’attività della ditta consiste: nel trattamento di bonifica dei mezzi ed eventuale successiva separazione delle
parti recuperabili per la rivendita di pezzi di ricambio e il recupero dei materiali.
Il lotto comprende un’area di circa 2.700 mq, di cui:
- 870 mq coperti dedicati al capannone, pavimentato in cls;
- 1.190 mq piazzali scoperti: 600 mq piazzale nord/ingresso e 590 mq piazzale lato sud;
- 210 mq relativi al settore coperto per lo stoccaggio dei rifiuti prodotti (nuova tettoia in aderenza al fronte
sud del fabbricato);
- 430 mq dedicati a verde: 110 mq in prossimità dell’ingresso e 320 mq sul retro del capannone.
Il progetto prevede una quantità di rifiuti in ingresso stoccati pari a 33 ton e uno stoccaggio di rifiuti prodotti
pari a 55,06 Ton di cui 5,14 ton pericolosi.

                         UBICAZIONE
Il sito di progetto ricade all’interno di ZTO D1 “Industria – artigianato di completamento” (art.18 N.T.O.).
Il lotto produttivo è ubicato all’interno della zona industriale di Chiuppano (VI), posta lungo la Strada Pro -
vinciale 349 “del Costo” e in prossimità del casello autostradale della A31 “Valdastico”.
L’immobile aziendale risulta confinante con:
- a nord con via Piovene;
- ad est con altra attività produttiva (magazzino materiali edili);
- a sud con una zona agricola;
- ad ovest con una porzione di fabbricato attualmente non utilizzato.
L’accesso all’impianto aziendale avviene direttamente da via Piovene (viabilità interna della zona produtti-
va); quest’ultima è direttamente connessa con la S.P. 349 “del Costo”, che attraversa il territorio amministrati-
vo di Piovene Rocchette e Chiuppano.
A circa 100 m dal sito di progetto è inoltre presente il casello autostradale (A31) di Piovene Rocchette.
Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in linea con i
connotati del territorio dell’Alto Vicentino: le zone edificate consolidate dei centri municipali si alternano alle
zone industriali più o meno estese, relegando a lembi ormai frammentati di territorio le zone agricole di fon-
dovalle, mentre i versanti vallivi e i contesti collinari conservano i lineamenti e la vocazione agricole e silvi-
cole, dove si alternano ampi settore boscati con radure più o meno estese destinate alle pratiche agricole.




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                          Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Chiuppano;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Chiuppano;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, tuttavia non sono stati esaminati il PAT ed il PI del comune di Piovene
Rocchette nella parte del territorio confinante e limitrofa con l’area interessata dall'intervento; se ne chiede la
trattazione.
In relazione allo S.I.A. prodotto si ritengono invece necessarie le seguenti integrazioni, in relazione al
rapporto tra quanto previsto dagli strumenti di pianificazione e il progetto in esame.
P.T.R.C. con valenza paesaggistica: gli obiettivi e indirizzi di qualità paesaggistica non sono stati, nella loro
totalità, messi in relazione con l’intervento proposto; sarebbe opportuno ovviare a questa manchevolezza per
quanto riguarda il punto “21. Qualità del processo di urbanizzazione” (in particolar modo i punti 21d e 21f)
ed il punto ” 22. Qualità urbana degli insediamenti” (in particolar modo i punti 22d e 21j).
PIANO DI STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO
Occorre che sia analiticamente rapportato l’intervento in questione con quanto previsto nell’art. 8 delle N.T.
del PAI.
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PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E SPECIALI
Il “Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e Speciali”, nell’Allegato A al punto “1.3 DESCRIZIONE
DEI CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DA PARTE DELLE PROVINCIE DELLE AREE NON IDONEE
ALLA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO E SMALTIMENTO”, nella parte
inpiduata al punto “1.3.2 Pericolosità idrogeologica” nelle “Raccomandazioni” detta “Aree inpiduate
dai Piani stralcio di Assetto Idrogeologico approvati o adottati ai sensi dell’art. 67 del D.Lgs. 152/2006 e
s.m.i.
Nelle aree inpiduate nei Piani stralcio di Assetto idrogeologico (PAI), approvati o adottati dalle competenti
Autorità di Bacino, non soggette ad esclusione dalle relative norme di attuazione, in relazione agli specifici
livelli di pericolosità geologica, idraulica e valanghiva conseguenti alle loro particolari caratteristiche
di vulnerabilità, le Province valutano quali apprestamenti tecnici consentano il raggiungimento di un
giudizio di idoneità per specifiche tipologie impiantistiche, sentito in merito il parere della Direzione
Difesa del Suolo Regionale “;
- al punto “1.4.3 Impianti per la gestione dei veicoli fuori uso” nei “criteri di esclusione” detta “i centri di
raccolta e gli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso non devono ricadere in aree inpiduate nei piani
di bacino, ai sensi dell'art. 17, comma 3, lettera m), della legge 18/05/1989, n. 183, e successive modifiche;
- in aree esondabili, instabili e alluvionali comprese nelle fasce A e B inpiduate nei piani di assetto
idrogeologico di cui alla legge n. 183/89.
Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Brenta-Bacchiglione – Carta
della pericolosità geologica (Comune di Chiuppano (VI) – tavola 1 di 1) indica che parte dell’area interessata
dall’intervento è sita all’interno di : ZONE DI ATTENZIONE GEOLOGICA – QUADRO CONOSCITIVO
COMPLEMENTARE AL PAI PROVENIENTE DA FONTI INFORMATIVE DIVERSE – Piani Territoriali di
Coordinamento Provinciale – P.T.C.P: “Indicazione o schematizzazione di un elemento geomorfologico
connesso a fenomeni di instabilità”.
Lo S.I.A. non ha affrontato adeguatamente la tematica su esposta ed occorre che lo S.I.A. metta in relazione
analiticamente l’intervento previsto con quanto sopra indicato.
PIANO DEGLI INTERVENTI DI CHIUPPANO
Occorre che l’intervento in questione sia analiticamente rapportato con quanto previsto nell’art. 8 delle N.T.
del PAI (art. 44 ART. 44 - VINCOLI, FASCE DI RISPETTO ED ELEMENTI DI TUTELA delle N.T.O del P.I.
nella parte relativa alla PIANIFICAZIONE DI LIVELLO SUPERIORE - Zone di attenzione nel piano di
assetto Idrogeologico).
Inoltre, nelle tavole del PAT/PI del comune di Chiuppano non viene rappresentata la fascia di rispetto
stradale, che risulta invece presente nelle tavole analoghe del comune di Piovene Rocchette (il cui territorio è
adiacente al lotto interessato). Se se prolunghiamo idealmente la fascia di rispetto stradale li indicata
possiamo ipotizzare che almeno una parte del lotto interessato dall’intervento sia coinvolta nella fascia di
rispetto stradale; occorre che lo S.I.A si rapporti con quanto sopra descritto.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Il sito proposto è ottenuto dalla pisione in due parti di un precedente insediamento produttivo.
Con la pisione verrà realizzato un nuovo accesso dalla strada dedicato e verrà demolito internamente la
parte sinistra de capannone per avere l’accesso dei mezzi al capannone e al piazzale sud.
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Nella in fig.1 si può vedere il fabbricato visto dalla strada di accesso con evidenziata la parte riservata alla
ditta che verrà separata, dalla parte dx, con una siepe ed un nuovo cancello di ingresso per l’accesso dei
clienti; è prevista un’area dedicata per il posteggio direttamente nel piazzale d’ingresso, senza possibilità di
accesso alle aree interne e al piazzale posteriore. È previsto anche un locale ad uso commerciale con
possibilità di accesso da parte dei clienti. Il piazzale a sud (fig.2) è in parte in asfalto ed in parte in cemento
(per circa 13,7 m davanti all’uscita – i cassoni previsti saranno stoccati su cemento). Nell’ultima parte l’area
non è pavimentata ma mantenuta a verde.
In aderenza al fronte Sud dello stabile aziendale si prevede la realizzazione di una tettoia per ricavare
un’area coperta (fig. 3), dove posizionare i cassoni dei rifiuti prodotti ed eseguire le operazioni di manovra
per il carico dei mezzi in uscita.
L’edificio è edificato in cemento con copertura in travi di cemento. Nella fig.4 si può vedere l’interno del
capannone con evidenziata in nero la parte che verrà demolita per l’accesso dei mezzi mentre a sinistra è
prevista una parte commerciale (ora ufficio-ripostiglio) per la vendita dei pezzi di ricambio con cambio d’uso
di un locale. La pavimentazione dell’area interna ai capannoni è in cemento lisciato impermeabile.




fig.1                             fig.2




fig.3                             fig.4

Lo spazio di lavorazione è organizzato in “settori” previsti dal decreto 209/03 ed inpiduabili nella figura
sotto riportata del Lay-out impianto.
Area A: settore di conferimento e di stoccaggio del veicolo fuori uso prima del trattamento: l’area di
conferimento e stoccaggio è prevista all’interno del capannone ma la ditta intende utilizzare all’occorrenza
tale area anche per lo stoccaggio di mezzi bonificati o completamente demoliti con cartellonistica (CER
160106).
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Area B: all’interno del capannone, area di bonifica automezzi pesanti ma anche per stoccaggio di mezzi da
bonificare e bonificati in attesa di lavorazione. L’area è pavimentata con cls impermeabilizzato con pendenza
tale da convogliare eventuali spanti verso un griglia collegata a contenitore di raccolta a tenuta.
Area H: all’interno del capannone settore di deposito costituito da scaffalature delle parti di ricambio.
Area F: area interna per lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi. I rifiuti pericolosi vengono separati all’origine e
stoccati, in relazione alla provenienza, alla tipologia e alle caratteristiche di pericolo, in appositi contenitori a
tenuta stagna e su bacino di contenimento se necessario. I contenitori hanno caratteristiche chimico-fisiche
idonee al contenimento del rifiuto.
Aree C e D: costituisce il settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili: i rifiuti non pericolosi e recuperabili
(non pericolosi) sono anch’essi sistemati all’interno di contenitori in relazione ai rispettivi codici CER.




DESCRIZIONE DEL CICLO DI RECUPERO
La ditta intende svolgere attività di raccolta di veicoli fuori uso (principalmente autocarri, ma anche
automobili, moto e veicoli attrezzati, come per esempio roulotte e camper) non bonificati (CER 16 01 04*) e
bonificati (CER 16 01 06) nel trattamento di bonifica dei mezzi ed eventuale successiva separazione delle
parti recuperabili per la rivendita di pezzi di ricambio ed il recupero dei materiali.
In particolare il trattamento consiste principalmente nella messa in sicurezza e nel recupero delle parti legate
al motore. Viene poi eventualmente recuperata la cabina mentre tutto il testo (cassoni, pianali, carcassa auto
ecc) viene demolito per ottenere ferro e alluminio. Non vengono quindi lasciati in modo continuativo mezzi
bonificati a disposizione per il recupero di ulteriori pezzi di ricambio.
Il progetto prevede una capacità massima di trattamento pari a 500 mezzi leggeri (peso medio 1.200 Kg/auto)
e 500 mezzi pesanti all’anno (peso max 14 ton con una media 10 ton/autocarro), corrispondenti a 5.600
t/anno.
Le operazioni che vengono eseguite su detti rifiuti sono:
   a) R13: messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12
     (escluso il deposito temporaneo prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti);
    R4: riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici.
Lo schema a blocchi delle lavorazioni è il seguente:




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I rifiuti verranno stoccati all’interno del capannone e gestiti in modo da assicurare la protezione ambientale e
per la salute dell’uomo (art 178 D.Lgs 152/2006 - finalità); vengono sudpisi in base alle loro caratteristiche
di pericolosità (art 187 D.Lgs 152/2006- pieto di miscelazione di rifiuti pericolosi).
Non sono previsti contenitori fissi o interrati. Tutti i contenitori di liquidi verranno posizionati su bacini di
contenimento di capacità pari al serbatoio stesso, oppure, nel caso che nello stesso bacino di contenimento vi
siano più serbatoi, pari ad almeno il 1/3 del volume totale dei serbatoi e, in ogni caso, non inferiore al volume
del serbatoio di maggiore capacità.
Sui recipienti verrà apposta idonea etichettatura, con l'indicazione del rifiuto stoccato conformemente alle
norme vigenti in materia di etichettatura e di sostanze pericolose. Per garantire l’applicazione dei criteri per
lo stoccaggio il personale è istruito in merito, anche in relazione alle condizioni di sicurezza per l’ambiente e
per la salute per tali operazioni (es. riempimento, travaso).
L'attività di demolizione comprenderà le seguenti attività previste dalla normativa:
A. smontaggio dei componenti del veicolo fuori uso od altre operazioni equivalenti, volte a ridurre gli
eventuali effetti nocivi sull'ambiente;
B. rimozione, separazione e deposito dei materiali e dei componenti pericolosi in modo selettivo, così da non
contaminare i successivi residui della frantumazione provenienti dal veicolo fuori uso;
C. eventuale smontaggio e deposito dei pezzi di ricambio commercializzabili, nonché dei materiali e dei
componenti recuperabili, in modo da non compromettere le successive possibilità di reimpiego, di riciclaggio
e di recupero: è previsto un magazzino dedicato per lo stoccaggio delle parti di ricambio e cassoni o casse
contenenti materiali da avviare a recupero di materia dove verranno stoccati i rifiuti recuperabili derivanti
dall’attività di recupero.
Un’importante attività della ditta consiste proprio nella commercializzazione dei pezzi di ricambio, con
esclusione di quelli indicati nell’allegato III D.Lgs. 209/03 destinati alla sicurezza che vengono rivenduti
solamente alle imprese esercenti attività di autoriparazione.
In sede di sopralluogo sono state rilevate situazioni di deterioramento superficiale della pavimentazione in
particolare nel piazzale sud che presenta fratturazioni e cedimenti. Si rende necessaria pertanto una verifica

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generale della tenuta delle pavimentazioni, con identificazione degli interventi di sistemazione e una
proposta delle relative modalità e tempistiche di esecuzione, oltre alla presentazione di una procedura
gestionale atta a mantenere, nel tempo, il necessario stato di integrità delle pavimentazioni interne ed
esterne.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si prescrive che in fase di collaudo sia dato conto
dei lavori intrapresi in merito alla sistemazione delle pavimentazioni, nonchè delle modalità di
adeguamento, se dovute, alle prescrizioni intervenute a seguito della pubblicazione del D.Lgs. 119/2020.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

        111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Dalla documentazione presentata si evince che:
 Nell’impianto di progetto le operazioni che comportano produzione di emissioni in atmosfera risultano:
  Operazione di sgrassaggio pezzi con solvente - Taglio ossiacetilenico - Bonifica bombole GPL/metano
  tramite idoneo impianto.
 L’unica fonte di emissione in atmosfera convogliata è relativa all’operazione di pulizia dei pezzi che
  consiste nello “sgrassaggio pezzi con solvente” mediante macchina di lavaggio a ciclo chiuso con riciclo
  del solvente.
La Proponente dichiara che considerato il confronto tra:
 il livello di emissione di COV previsto, comunque inferiore a 3 Kg/giorno in relazione al consumo di
  solvente pari a ca. 20 Kg/anno stabilito per l’impianto di sgrassaggio/pulizia pezzi;
 i valori di emissione annui di COV registrati nel Comune di Chiuppano pari a 57,5 ton/anno;
a seguito della fase di esercizio a regime dell’Impianto risulta un aumento non significativo pari a ca. 0,03%
di COV/anno.
In sintesi le tipologie di Emissioni in atmosfera risultano:
                             Frequenza       Tipologia
          Attività                                             Camini
                             operazioni      emissione
                                      Discontinua Non
         Taglio lamiere             Occasionale      convogliata                //

                                      Discontinua Non
      Bonifica bombole GPL            Occasionale      convogliata                //

         Pulizia pezzi
                                                         Camino n. 1
attività in deroga di cui all’All. IV parte II del
                           Occasionale (0,5 h/    Discontinua          Portata = 1.000 Nmc/h
 D.Lgs. 152/06: sgrassaggio superficiale dei
                              gg)        Convogliata       Emissione solventi = 20 litri/anno
metalli con consumo complessivo dei solventi
      non superiore ai 3 kg/gg.


Ferma restando la necessità di comprendere nell’autorizzazione all’esercizio anche la componente emissioni
in atmosfera, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti significativi
sulla presente componente; ad ogni buon conto si ritiene opportuna l’esecuzione, con impianto a regime, di
un’indagine chimico-analitica in ambiente di lavoro mediante campionamenti da postazione fissa e
campionamenti di tipo personale per la determinazione quali-quantitativa dei COV aerodispersi.

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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’ambito territoriale appartiene all’alta pianura alluvionale veneta, al di sopra della fascia delle risorgive; le
caratteristiche geologiche determinano, quindi la formazione di una rete idrografica poco sviluppata ed
attiva in presenza di precipitazioni meteoriche significative.
I corsi d’acqua più prossimi all’area di progetto sono ubicati ad una certa distanza:
- t. Astico, a circa 800 m in direzione Nord;
- r. Rostone Ovest, a circa 700 m in direzione Sud-Est.
La rete idrografica locale è tutta a deflusso non perenne e confluisce nel sottobacino del Rostone Ovest.
Quest’ultimo dopo circa 12 km affluisce nel torrente Timonchio a Villaverla e infine nel Bacchiglione a
Vicenza. Per quanto riguarda la qualità delle acque la stazione di monitoraggio ARPAV posta a valle e più
prossima rispetto al sito aziendale è la n. 439 (T. Timonchio), posta a circa 17 km in linea d’aria in direzione
Sud. la qualità delle acque superficiali della stazione considerata risulta “sufficiente” per gli anni 2004-2008.
Le acque che la ditta avrà in carico sono:
• Acque reflue industriali (spanti occasionali internamente al fabbricato conferito come rifiuto);
• Acque meteoriche di dilavamento:- Piazzale esterno nord/ingresso;- Piazzale esterno lato sud; - Coperture;
• Acque civili.
In nessuna delle fasi di produzione è previsto il consumo o l’utilizzo d’acqua e da nessuna delle fasi
operative legate alla produzione si originano acque reflue. La ditta non utilizza, pertanto, acque in modo
continuo se non per il lavaggio motori con quantitativi di 500- 700 litri pari a 25-35 motori all’anno.
Gli occasionali spanti durante la fase di messa in sicurezza dei mezzi e le acque di lavaggio dei motori
verranno conferiti in una vasca di raccolta e conferiti come rifiuto.
Acque di dilavamento del piazzale nord (ingresso).
Il piazzale nord, di estensione paria a 600 mq, verrà utilizzato per il transito dei mezzi conferenti ed in parte
per lo stoccaggio delle cabine destinate alla vendita. Il progetto, in via cautelativa, prevede la raccolta ed il
trattamento (sedimentazione-disoleazione e filtro a coalescenza) dei primi 10 mm dell’evento meteorico; le
acque così trattate verranno convogliate alla rete delle acque nere della lottizzazione produttiva.
Le acque derivanti dalla piovosità successiva ai primi 10 mm verranno conferite su suolo, tramite una nuova
trincea disperdente, nella parte a verde lato nord, previo passaggio su pozzetto di campionamento fiscale.
Acque di dilavamento del piazzale sud.
Sul lato sud della proprietà è presente un secondo piazzale pavimentato, di estensione pari a 590 mq dove si
prevede l’attività di stoccaggio delle cabine e di mezzi destinati alla vendita.
Il progetto prevede di mantenere il conferimento delle acque meteoriche di dilavamento presso l’attuale
pozzo perdente, previo trattamento di sedimentazione veloce di nuova realizzazione.
Acque di dilavamento delle coperture:
L’estensione della copertura del capannone è pari a 870 mq, ai quali si sommano 210 mq per la tettoia di
nuova realizzazione sul lato sud della proprietà.
L’attività non comporta significative emissioni di tipo convogliato, tuttavia sulle coperture è presente un
camino ma l’analisi ambientale non considera la possibilità di contaminazione dovuta a deposizione
atmosferiche sul tetto. Le acque di dilavamento delle coperture, intercettate da condotte dedicate, saranno
conferite presso il pozzo perdente esistente.
Acque civili
Le acque civili verranno conferite presso la rete delle acque nere della lottizzazione produttiva.

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In accordo con il profilo di adeguata cautela indicato dalla Proponente in relazione allo scarico delle acque
dilavamento piazzale nord, si ritiene opportuno che anche le acque dilavamento piazzale sud e le acque
dilavamento coperture debbano essere trattate e convogliate alla rete delle acque nere della lottizzazione
produttiva con le medesime modalità inpiduate al punto “Acque di dilavamento del piazzale nord
(ingresso)” di cui sopra.
Si propone, inoltre, l’eliminazione delle vecchie tubazioni interrate di collettamento delle acque piovane (cfr.
TAV.1 rev.1-Layout fase 2) o perlomeno la cementazione dei tratti terminali e la bonifica e riempimento del
pozzo perdente esistente con inerti naturali, puliti e drenanti, con sigillatura di coperchio e ispezioni.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; in fase di collaudo dovrà essere prodotta una
specifica relazione, anche con documentazione fotografica, che dimostri gli interventi eseguiti per
l’eliminazione delle vecchie tubazioni interrate di collettamento delle acque piovane (cfr. TAV.1 rev.1-Layout
fase 2) o perlomeno la cementazione dei tratti terminali e la bonifica e riempimento del pozzo perdente
esistente con inerti naturali, puliti e drenanti, con sigillatura di coperchio e ispezioni.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dal punto di vista geomorfologico il territorio comunale può essere sudpiso principalmente in due unità:
l’area in rilievo, che occupa la parte nord-occidentale del territorio, l’area pianeggiante che contraddistingue
la parte centro-orientale dell’ambito comunale. La forma del territorio è fortemente dettata dall’assetto
tettonico locale contrassegnato dalla presenza delle strutture legate alla flessura pedemontana ed al sistema
di faglie scledensi.
Il territorio in esame è classificato nella “Carta Geologica del Veneto” come:
   • 4a: depositi alluvionali e fluvioglaciali distinti sino a 30 m di profondità sulla base di stratigrafie di
pozzi: ghiaie e sabbie prevalenti;
  • 4a: area di massima alimentazione delle falde freatiche;
  • l’isofreatica fondamentale è posta ad un’altezza di circa 105 m s.l.m.
Inoltre il territorio di Chiuppano rientra nel sistema idrogeologico dell’alta pianura veneta rappresentato da
una serie di conoidi alluvionali ghiaiose sovrapposte ed intersecate fra loro, che si sono formate in
corrispondenza dello sbocco in pianura dei principali corsi d’acqua (Adige, Bacchiglione, Astico, Brenta,
Piave).
Per la sua posizione geoclimatica, la sua estensione e l’elevata permeabilità costituisce un potente acquifero
indifferenziato il cui spessore, nel caso del T. Astico, supera i 150 m.
Il regime della falda è strettamente legato al regime dell'Astico che nel tratto Piovene-Chiuppano ha carattere
disperdente.
L’area di progetto si pone in un’area con quota assoluta della falda freatica compresa tra 152 e 155 m s.l.m.
Il quadro conoscitivo del PTCP della Provincia di Vicenza (Tav. 2.3 “Carta idrogeologica”) inpidua un poz-
zo di attingimento a circa 2 km in direzione Sud rispetto all’area di progetto. L’impianto di progetto si collo-
ca, ad una distanza superiore ai 200 m rispetto ai “pozzi a servizio di pubblico acquedotto”.
L’ambito di progetto comprende esclusivamente superfici a destinazione produttiva; in particolare si utiliz-
zeranno fabbricati e piazzali produttivi esistenti, senza modificare l’attuale uso del suolo.
Le attività di recupero e di stoccaggio di rifiuti pericolosi si svolgeranno esclusivamente all’interno del ca -
pannone aziendale su area impermeabilizzata; inoltre l’esercizio dell’impianto in progetto non dà luogo ad
alcuno scarico diretto o indiretto di acque industriali (reflui di processo), mentre le acque di dilavamento dei


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piazzali esterni, ove avrà luogo l’attività di vettoriamento, stoccaggio delle cabine e dei veicoli in vendita, sa -
ranno raccolte, trattate e inviate presso la fognatura delle acque nere.




Si ritiene opportuna un'ispezione visiva circa lo stato di conservazione ed efficienza dei pozzi perdenti esi-
stenti, nonchè l'interposizione (sempre e comunque) di un pozzetto di ispezione con funzione di sedimenta-
zione prima del pozzo perdente, anche se proveniente dai tetti, a titolo di cautela ambientale, anche in consi -
derazione dello loro stato di vetustà, evidenziando, eventualmente, situazioni di contaminazione pregressa.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’area in esame, secondo il Piano di classificazione Acustica, rientra in Classe V – Aree prevalentemente
industriali; l’area confinante - che rientra in Comune di Carrè – è classificata come classe III.
I ricettori critici sono stati identificati con le abitazioni civili più vicine all’area aziendale della ditta e in
particolare: abitazione a circa 100 metri dallo stabile, in direzione nord est (R1); abitazione a circa 115 m a est
(non sud est est) (R2); abitazione a circa 70 metri a sud (R3); detta abitazione è a servizio di un magazzino
edile e si trova dietro il capannone e quindi parzialmente mascherata.
Di fronte allo stabile, oltre la strada, si trova una edificio commerciale adibito a magazzino e bar posto a circa
50 m dal capannone (R4).
Più a est è presente un’area prevalentemente residenziale con una abitazione posta a 150 m (R5).
Da quanto riportato nella documentazione le macchine e le attrezzature aziendali classificate come sorgenti
sonore predominanti sono le seguenti:
- Carrelli elevatori elettrici;
- Fiamma Ossiacetilenica;
- Avvitatore elettrico.
Si indicano in aggiunta anche: operazioni di movimentazione interna con muletto; movimentazione verso
l’esterno nell’area dietro il capannone dei persi materiali (ferro, alluminio, plastica e gomme) con relativa
fase poi di carico con ragno al momento del conferimento; conferimento dei mezzi da bonificare; transito
degli autocarri.



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Per caratterizzare la zona da un punto di vista acustico sono state effettuate, in data 3 settembre 2019 2
misurazioni al fine di valutare il rumore residuo della zona con posizionamento del fonometro davanti e
dietro il capannone oggetto di attività. A seguire i risultati delle misure riportati in relazione.




E’ stato stimato innanzitutto l’impatto della normale attività dell’azienda (massima rumorosità)
considerando smontaggio dei veicoli, l’attività di stoccaggio e la presenza di 2 autocarri. Per la stima della
potenza acustica delle sorgenti puntiformi si sono utilizzati i valori di potenza acustica già rilevati in
occasione di una analoga attività (SNVI di Carrè).
Dunque è stato stimato il rumore dovuto alla movimentazione rifiuti, utilizzando una misura svolta su
attività analoga.
Dalle analisi effettuate emerge che le operazioni svolte causano livelli di rumorosità che rispettano i limiti
assoluti (di emissione ed immissione) e i limiti differenziali.
Con riferimento alla prima documentazione presentata si è osservato quanto di seguito.
Si ritiene che la relazione non contenga tutti gli elementi necessari ad una sufficiente comprensione
dell’effettivo impatto dell’attività; quelli presenti poi sono descritti in modo molto sommario senza fornire gli
adeguati elementi di analisi, come invece indicato dalla DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008 .
Il documento dovrà essere più preciso nei contenuti e dovrà riportare i seguenti approfondimenti:
    le sorgenti aziendali indagate, anche manuali, mancano di riferibilità circa i dati di input usati nel
     modello di calcolo; si chiede di rendere sempre riferibile le informazioni con schede tecniche degli
     impianti e delle attrezzature e/o con schede di misura di dettaglio (riportando data misure, durata,
     fotografie di inquadramento, andamento temporale, livello equivalente di sorgente, percentili,
     eventuale analisi in frequenza, ecc.);
    verificare la correttezza del posizionamento delle sorgenti esterne (movimentazione rifiuti, in
     particolare), valutando la collocazione nella posizione peggiorativa (per i ricettori); non si esclude ad
     esempio che la movimentazione dei rifiuti possa avvenire a confine sud del piazzale;
    non si cita fra le sorgenti sonore il camino presente; si chiedono approfondimenti in merito;
    manca l’estratto del Piano di Classificazione Acustica del Comune di Carrè e indicazioni relative alle
     fasce di pertinenza acustica ex DPR n. 142/2004. Come noto all’interno delle fasce di pertinenza
     acustica il rumore dovuto alle infrastrutture stradali non concorre alla definizione del livello assoluto
     di immissione;
    le misure di rumore residuo non riportano alcun dettaglio sulle sorgenti residuali e sui relativi
     contributi; non è dato sapere a quali sorgenti sono dovuti i livelli misurati. Non si ritiene poi
     opportuna la scelta delle posizioni di misura M1 e M2; le misure del residuo infatti sono effettuate
     all’interno della proprietà mentre tutte le valutazioni in merito al rispetto dei limiti di immissione
     assoluti e differenziali sono effettuate a ricettore. Sarà cura del tecnico estensore valutare se le
     misure effettuate siano idonee a definire la potenza sonora delle sorgenti residuali da inserire nel
     modello di calcolo o se effettuare nuove misure in posizioni orientate ai ricettori;
    con riferimento alle tabelle di pag. 19 e seguenti non ci sono elementi per comprendere se sia stata
     applicata la riduzione per il tempo di funzionamento anche per l’analisi dei livelli differenziali. I

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     livelli di emissione sono infatti gli stessi (sia per la verifica dei limiti differenziali sia per quella dei
     limiti assoluti); i livelli residui sono invece differenti. Si chiedono chiarimenti;
   i calcoli effettuati rilevano una potenziale criticità a nord, in corrispondenza del ricettore R4, con
     valori prossimi al limite differenziale (4.8 dB contro 5 dB); detta criticità non viene in alcun modo
     affrontata. Se con i nuovi calcoli emergeranno delle situazioni critiche dovranno essere inpiduate
     anche le misure di bonifica acustica.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene tuttavia di prescrivere, oltre al
monitoraggio periodico, di procedere nella fase di collaudo con un monitoraggio di lunga durata (6.00-
20.00) al fine di verificare sia il residuo che l'ambientale (l'orario di lavoro è 7.00-19.00) al ricettore posto a
nord (R4).

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
L’argomento non è stato valutato nella relazione ambientale, se ne chiede quindi la trattazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il territorio dell’Alto vicentino ha subito negli ultimi decenni una notevole trasformazione. Da un paesaggio
prettamente agricolo, si è gradualmente passati ad una realtà caratterizzata dalla diffusione della piccola e
media industria. Il territorio attuale può essere perciò rappresentato come un accostarsi di distese di campi
coltivati, con centri abitati di varia estensione ed edifici produttivi confinati entro spazi ben delimitati e
disseminati a macchia di leopardo. I centri urbani presentano caratteristiche comuni o connotati da un
prevalente sviluppo di tipo lineare (lungo le principali strade di comunicazione con il territorio circostante)
con tendenza alla saturazione progressiva degli spazi interposti.
Per quanto riguarda l’area di progetto:
    gli elementi paesaggistici più importanti delle zona sono la zona agricola posta a sud rispetto alla
     lottizzazione produttiva, dove si riscontrano gli elementi tipici e caratterizzanti del paesaggio
     agrario;
    la mancanza di elementi arborei rilevanti e diffusi fa sì che l’ambito aziendale e la zona produttiva di
     appartenenza risultino monotoni e piatti, specialmente durante i mesi invernali, quando i campi
     destinati a seminativo vengono arati e le alberature stradali sono prive di fogliame.
    Non ci sono ambiti gravati da vincoli di natura paesaggistica, storica ed archeologica.
Il progetto in esame prevede di attivare l’impianto di recupero autoveicoli all’interno di un fabbricato
produttivo esistente senza apportare modifiche di sorta, ad esclusione della riorganizzazione interna degli
spazi e la realizzazione di una tettoia in aderenza al fronte Sud del fabbricato. Le pertinenze esterne
(piazzali) saranno utilizzate per il deposito dei beni (cabine e automezzi in vendita) e per il transito dei
vettori. Non si preventiva quindi la possibilità di determinare variazioni significative allo stato attuale dei
luoghi; si richiama inoltre il contesto produttivo – industriale di appartenenza, caratterizzato dalla presenza
di fabbricati produttivi e di strutture ed opere di servizio, all’interno del quale non sono riconoscibili
elementi architettonici relazionabili con aspetti storico – monumentali e culturali riconosciuti. Al fine di


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migliorare l’attuale percezione del lotto produttivo dalla zona agricola, lungo il confine sud verrà piantumata
una siepe arborea utilizzando essenze locali ed ecologicamente coerenti.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’impianto aziendale è ubicato all’interno dell’ambito produttivo compreso tra la SP 349 e Via Piovene,
direttamente connesso quindi con la SP 349 e la A31.
L’attività di autodemolizione determinerà la generazione di traffico indotto per:
- mezzi commerciali pesanti per il conferimento degli automezzi da bonificare;
- mezzi commerciali pesanti per il trasporto in uscita dei rifiuti prodotti;
- autoveicoli dei clienti per l’acquisto delle parti di ricambio.
Per la determinazione dei transiti si è fatto riferimento al quantitativo massimo di rifiuti trattabili
annualmente dall’impianto pari a 5.600 ton, ovvero 500 automezzi pesanti e 500 mezzi leggeri anno.
La ditta utilizzerà automezzi commerciali leggeri (tipo carro attrezzi) per il conferimento di autoveicoli da
bonificare, mentre farà uso di automezzi commerciali pesanti per quanto riguarda il conferimento di
automezzi pesanti da bonificare.
Tenuto conto che la ditta opererà per 220 giorni lavorativi all’anno, sono stati stimati i seguenti flussi
nell’ipotesi di produttività massima dell’impianto:
- 1 veicoli commerciali leggeri al giorno per il conferimento di autoveicoli da bonificare;
- 4 veicoli commerciali pesanti al giorno per il conferimento di automezzi pesanti da bonificare;
Per quanto riguarda la stima relativa ai flussi orari si è considerato un arco temporale di 8 ore in quanto:
- 2 passaggi/giorno (1 passaggi ogni 4 ore) di veicoli commerciali leggeri;
- 8 passaggi/giorno di veicoli commerciali pesanti (1 passaggio/ora).
Per quanto riguarda i flussi relativi al comparto commerciale (vendita dei pezzi di ricambio), non risultano
stimabili in sede di progetto e ad ogni modo risultano di entità modesta e trascurabile in rapporto al contesto
produttivo di appartenenza.
Per poter verificare la sostenibilità dei volumi di traffico indotti dal progetto con gli attuali valori è stata
eseguita una stima della variazione del traffico veicolare tra il 2008 ed il 2018, utilizzando i risultati della
modellazione riportata nel documento “Allegato F- Mobilità” al PTCP della Provincia di Vicenza, approvato
con DGR della Regione Veneto n° 708/12.
L’esercizio dell’impianto di progetto determinerà una generazione di traffico veicolare commerciale leggero
lungo la SP 349 (sistema di area vasta/viabilità sovraordinata) pari a circa 6 transiti/giorno di automezzi
commerciali pesanti. La rimanente quota parte (2 transiti/giorno di automezzi commerciali pesanti) si
immetterà direttamente nella A31; una volta immessi nella SP349 i flussi si dirameranno prevalentemente
verso Ovest (direzione zona industriale di Schio).
Ciò premesso il traffico veicolare indotto di progetto determina un aumento stimato nell’ordine di + 0,4%
(veicoli commerciali pesanti) lungo la SP 349. Trattandosi di arterie relativamente sviluppate, caratterizzate
da un flusso costante di mezzi commerciali, l’impatto dovuto ai mezzi connessi con l'attività dell'impianto di
progetto non risulterà distinguibile.
In particolare si evidenzia che lo studio di impatto ambientale non riporta rilievi di traffico aggiornati sulla
percorrenza giornaliera media né della strada di accesso alla azienda, né della viabilità principale adiacente
il casello di Piovene Rocchette della autostrada A31, ma rimanda alle simulazioni eseguite in ordine alla
stesura del P.T.C.P. e precedentemente del progetto SIRSE. Allo stesso modo non sono presenti valutazioni
sulla interferenza dei veicoli indotti dichiarati nello studio rispetto alla viabilità principale.

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Si sospende la valutazione ravvisando la necessità di prevedere le seguenti integrazioni:
a) eseguire rilevamenti di traffico finalizzati a definire allo stato attuale il numero medio di veicoli giornaliero
circolante lungo (prendere in esame un giorno infrasettimanale tipo):
- via Piovene;
- l’intersezione tra via Piovene e i flussi in ingresso e uscita dal casello di Piovene Rocchette della autostrada
A31;
b) valutare i LOS delle arterie stradali e delle intersezioni analizzate di cui al punto precedente;
c) fornire una stima delle provenienze dei veicoli indotti e i relativi percorsi di accesso al sito;
d) eseguire una valutazione sulla sostenibilità (in termini di livello di servizio) dell’interferenza dei veicoli
indotti dall’intervento e i veicoli circolanti lungo via Piovene.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il sito produttivo aziendale ricade all’interno della zona industriale di Chiuppano, confinante a sud con
terreni destinati all’agricoltura. Non si rileva la presenza di specie faunistiche e floristiche di pregio, attesa la
destinazione e la preminente vocazione industriale del contesto territoriale in esame.
L’attività in parola non prevede, inoltre, la sottrazione di superficie agricola o in qualche misura interessata
da ecosistemi, elementi vegetazionali o habitat faunistici, ma insisterà in un’area urbanisticamente
consolidata.
Il progetto prevede la piantumazione di una siepe nell’area a verde a sud con essenze autoctone.
Considerato il contesto territoriale si ritiene che la piantumazione possa estendersi in tutta l’area verde, a sud
dell’attività produttiva, al fine di permettere una migliore transizione dal contesto agricolo a quello
industriale e sviluppare così un’area buffer rispetto al limitrofo spazio autostradale.
Si chiede pertanto di integrare il progetto specificando il tipo di essenze, che non devono essere solo di tipo
arboreo ma anche arbustivo, il tipo di impianto nonché la programmazione biennale della
gestione/manutenzione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Il sito aziendale non ricade all’interno di ambienti naturali o in aree caratterizzate da una significativa
sensibilità a perturbazioni ambientali.
Dal punto di vista ecosistemico, il sito aziendale è ubicato all’interno di ambiti produttivi (ZTO D), ove la
presenza antropica e i relativi fattori di pressione hanno determinato una significativa riduzione della
complessità bio-ecologica locale. Ne deriva un ambiente già compromesso, ove le ulteriori pressioni
antropiche possono portare ad una marginale riduzione della biopersità residua senza, comunque,
compromettere la stabilità dei veri e propri ambienti naturali, comunque non presenti all’interno od in
prossimità dell’area aziendale.
Le modifiche progettuali non determineranno sottrazione significativa o frammentazione di habitat
faunistici, non saranno interessati direttamente o indirettamente gli elementi della rete ecologica locale,

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provinciale e regionale, in quanto si concentreranno all’interno di un ambito produttivo dove
l’urbanizzazione risulta consolidata.
In sintesi, l’area di progetto si pone all’esterno degli elementi della rete ecologica, così come inpiduati dagli
strumenti di pianificazione. Non vengono interessati elementi della rete ecologica comunale, posti ad una
certa distanza rispetto all’area di progetto ovvero in corrispondenza della rete idrica superficiale maggiore (t.
Astico) e nell’ambito collinare (colline delle Bregonze).

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
L’impianto di progetto insiste su ambiti attualmente urbanizzati, e l’area di progetto risulta completamente
esterna rispetto ai siti della rete Natura 2000; i siti più vicino sono:
     SIC e ZPS IT3210040 “Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine” – Distanza 2,5 km
     SIC IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe” – Distanza 11,4 km.
Gli interventi di progetto non prevedono modifiche dell’attuale destinazione d’uso del suolo (area
urbanizzata all’interno della zona ZTO D “Produttiva”) pertanto non si registra alcuna diminuzione di
superfici della rete Natura 2000, con particolare riferimento al sito IT3210040.
Sulla base di quanto indicato nel documento di “Previsione di Impatto Acustico” allegato al fascicolo
progettuale in analisi, si desume che i livelli di rumorosità generati dal ciclo produttivo potranno
raggiungere occasionalmente i 107 dB(A) a seguito delle operazioni di vettoriamento in entrata ed uscita
dall’impianto. Dalla bibliografia risulta che, in generale, le aree interessate da una pressione sonora superiore
ai 50 dB non sono adatte alle perse specie animali. Secondo il modello di propagazione delle isofone, le
emissioni sonore prodotte dal ciclo produttivo, allontanandosi dal sito aziendale, diminuiranno fino al valore
soglia di 50 dB ad una distanza di circa 200 m dalla fonte di rumorosità.
Ne deriva che le emissioni di rumore, prodotte dall’esercizio dell’impianto, non possono influenzare i siti
della rete Natura 2000, posti a distanze superiori a 2,3 km in linea d’aria.
All’interno del limite massimo sotteso dagli effetti non sono, inoltre, presenti popolazioni di specie in diretta
connessione con i siti della rete Natura 2000, trattandosi per l’appunto di ambiti più o meno antropizzati ove
si svolgono attività produttive, oggettivamente del tutto inospitali per popolazioni delle specie segnalate.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Non vengono riportati studi e analisi di approfondimento su questo comparto ambientale che evidenzino gli
impatti delle nuove attività di progetto sulla salute dei lavoratori e delle persone e se ne chiede quindi la
trattazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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               VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO

                           CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di approvazione progetto per l’attività di gestione rifiuti, oggetto di votazione all’interno della
conferenza dei servizi.
L’approvazione progetto non costituisce variante urbanistica puntuale né il titolo edilizio previsti dalla L.R.
n.03/2000, fermo restando in capo al Comune di Chiuppano il rilascio espresso dei titoli abilitativi in tema di
commercio.

                    Tutto ciò premesso il Comitato esprime
                       PARERE FAVOREVOLE
             all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1. Preliminarmente all’inizio dell’esercizio provvisorio la ditta dovrà:
- essere conseguita la Valutazione progetto ai sensi dell’art.3 del DPR n.151/2011 da parte del Comando Provinciale dei
Vigili del Fuoco;
- essere conseguito l’atto unico ai sensi dell’art.3 della L.R. n.55/2012 da parte del Comune di Chiuppano.
2. In sede di collaudo, da attuarsi secondo le modalità previste dalla L.R. n.03/2000 si dovrà procedere con i seguenti
adempimenti/obblighi:
Impatto acustico
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da
ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misu -
ra), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo preav-
viso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica pro-
gettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i ri -
sultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico;

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d) di procedere nella fase di collaudo con un monitoraggio di lunga durata (6.00-20.00) al fine di verificare sia il resi-
duo che l'ambientale (l'orario di lavoro è 7.00-19.00) al ricettore posto a nord (R4).
Infrastrutturazioni
e) Produrre una specifica relazione, anche con documentazione fotografica, che dimostri gli interventi eseguiti per l’eli-
minazione delle vecchie tubazioni interrate di collettamento delle acque piovane (cfr. TAV.1 rev.1-Layout fase 2) o perlo -
meno la cementazione dei tratti terminali e la bonifica e riempimento del pozzo perdente esistente con inerti naturali,
puliti e drenanti, con sigillatura di coperchio e ispezioni;
f) dare conto dei lavori intrapresi in merito alla sistemazione delle pavimentazioni, nonchè delle modalità di adegua -
mento, se dovute, alle prescrizioni intervenute a seguito della pubblicazione del D.Lgs. 119/2020;
g) mettere in atto il sistema di registrazione del consumo di solventi.
3. In relazione al progetto di mitigazione dell’impatto paesaggistico, la ditta dovrà effettuare un costante monitoraggio
del progetto del verde e con frequenza almeno annuale vengano redatte delle relazioni allo scopo. Si dovrà prevedere di
sostituire tutte quelle piante che non hanno attecchito o che risultino malate.
4. Contestualmente alla presentazione della relazione di collaudo funzionale si dovrà dare conto del rispetto delle pre -
scrizioni di cui al parere del Comune di Chiuppano del 15.07.2020.
5. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al rice-
vimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimico
e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di collaudo fina -
lizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.


Vicenza, 12 novembre 2020
  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Ing. Filippo Squarcina




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