determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1071 DEL 11/09/2020
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E
CONTESTUALE AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI SENSI
DELL’ART.27 BIS DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I
DITTA: BERTI EZIO AZIENDA AGRICOLA
PROGETTO: AUMENTO DEL NUMERO MASSIMO DEI CAPI ALLEVABILI
LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI LONGARE
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 5 settembre 2018 (prott. nn. 58060), integrata in data 19
settembre 2018 (prot. n. 61205 da parte della ditta Berti Ezio azienda Agricola, con sede legale ed
operativa in viaGhizzole n.21 in comune di Longare, relativa al progetto di “Riesame AIA e
redazione studio di VIA per Aumento del numero massimo di capi allevabili.” richiedendo
l’attivazione della procedura di valutazione impatto ambientale e contestuale autorizzazione
integrata ambientale ai sensi dell’art. 23 c.1 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa alla parte II del Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – ac) Impianti per l’allevamento intensivo di pollame o di suini
con più di:
- 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 per galline
- 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg)
- 900 posti per scrofe.
Tenuto conto che la procedura di valutazione impatto ambientale e contestuale autorizzazione
integrata ambientale rientra tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge
Regionale n. 4/2016 (Allegato A e B), con riferimento alla tipologia degli interventi, come
inpiduati dall’Allegato III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 del D.Lgs. 152/2006.
Tenuto conto altresì che per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in
materia di VIA e di AIA si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse
disposizioni in materia, come previsto dall'art.10 c.2 D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art.27-bis del D.Lgs. 152/2006 :
- con nota prot. 63699 del 28-09-2018 è stata data comunicazione di avvio procedimento e di
avvenuta pubblicazione della documentazione sul proprio sito provinciale agli enti interessati per le
opportune valutazioni di competenza;
- con nota prot. 72652 del 06-11-2018 è data comunicazione agli enti interessati dell’avvenuta
attivazione della fase di consultazione con la pubblicazione, sul proprio sito web e nella medesima
data del 06-11-2018, dell’avviso di cui all’art. 23 c.1 lettera e) del D.Lgs. 152/2006 chiedendo al
comune di Longare, ai sensi di quanto disposto dall’art. 27.-bis, comma 4, di dare informazione nel
proprio albo pretorio informatico della pubblicazione del suddetto avviso.
copia informatica per consultazione
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art. 27 bis c.4 del D.Lgs. n. 152/2006,
osservazioni;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 03-09-2020, ha disposto
la compatibilità ambientale del Progetto presentato con le prescrizioni/raccomandazioni contenute
nel parere18/2020 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale provvederà il dirigente del Settore
Ambiente- Servizio tutela ecosistemi agrari nell'ambito delle proprie competenze.
Dato atto che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o coordina
tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque dominanti
in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o dell'impianto.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 179).
Visti:
• il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
• la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
• la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
DETERMINA
1. il giudizio favorevole di compatibilità ambientale con contestale autorizzazione e
approvazione progetto della ditta Berti Ezio azienda Agricola, con sede legale ed operativa
in via Ghizzole n.21 in comune di Longare, relativa al progetto di “Riesame AIA e redazione
studio di VIA per Aumento del numero massimo di capi allevabili.” , con le prescrizioni
riportate nel parere 18/2020, allegato alla presente determinazione per costituirne parte
integrante e sostanziale;
2. Di dare atto che:
a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 27 bis del D.Lgs. n.
152/06, dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque anni
dalla pubblicazione;
b) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a
preventiva valutazione;
c) il presente provvedimento sostituisce, ad ogni effetto,
visti/pareri/concessioni/autorizzazioni di competenza di organi regionali, provinciali e
comunali necessari per la realizzazione del progetto, ad esclusione del titolo edilizio che la
ditta rimane impegnata ad acquisire, nonché eventuali ulteriori autorizzazioni previste
dall'ordinamento in capo ad autorità perse da quelle richiamate.
d) l'efficacia del presente provvedimento è subordinata all'avvenuta emissione del titolo
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edilizio collegato e l'approvazione del progetto non costituisce variante allo strumento
urbanistico comunale;
e) verrà demandato al Dirigente del Settore Ambiente il rilascio dell'Autorizzazione
Integrata Ambientale in materia di allevamenti.
3. Di prescrivere che :
f) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la
salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;
g) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere
un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio
dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio V.I.A. Provinciale;
INFORMA CHE
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso straordinario
al Capo dello Stato entro 120 giorni.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Ambiente- Ufficio VIA
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Di dare altresì atto che:
- il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
www.provincia.vicenza.it;
- la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti
sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del
TUEL come modificato dal DL 174/12).
Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta e studio di consulenza, comuni di Longare,
Montegalda, Grumolo delle Abbadesse, arpav, ulss 8 berica, AVEPA
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia.
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/20113
Vicenza, 11/09/2020
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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OGGETTO: OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E
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DITTA: BERTI EZIO AZIENDA AGRICOLA
PROGETTO: AUMENTO DEL NUMERO MASSIMO DEI CAPI ALLEVABILI
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 11/09/2020.
Vicenza, 11/09/2020
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Berti Ezio Azienda Agricola
PARERE N. 18/2020
Oggetto: Aumento del numero massimo di capi allevabili.
PROPONENTE: Berti Ezio Az. Agr.
SEDE LEGALE: Via Ghizzole n. 21 – Longare
SEDE INTERVENTO: Via Ghizzole n. 21 – Longare
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Allevamento intensivo di pollame.
PROCEDIMENTO: Procedura di VIA ex art. 27-bis del D.Lgs. 152/2006 ed Autorizzazione
Integrata Ambientale.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7ac) Impianti
per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di:
- 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 per galline;
- 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o
- 900 posti per scrofe.
COMUNE INTERESSATO: Montegalda e Grumolo delle Abbadesse
DATA DOMANDA: 05 e 19 settembre 2018
DATA PUBBLICAZIONE: 06 novembre 2018
DATA INTEGRAZIONI: 10 settembre 2019 e 20 luglio 2020
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Relazione tecnica
- Domanda AU
- Studio SIA
- Sintesi non tecnica
- Elenco elaborati
- Dichiarazione non necessità VINCA con relazione tecnica
- Allegato A – DgrV 1519/09
- Esempi consumi utenze
- Deroga consistenza 39 kg/mq
- Documentazione catastale
- Foto stabilimento
- Planimetrie stabilimento
- Tavola fasce tutela
- Tavola piano interventi
- Tavola zonazione rumore
- Agibilità e concessioni
- Dichiarazione conformità urbanistica
- Dichiarazione ai sensi DgrV 1519/2009
- Elenco autorizzazioni
- Carta delle fragilità del PAT - Longare
- SCIA VVFF
- Comunicazione provinciale uso reflui zootecnici
- Tabella 2.1
- Tabella 2.2
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
- Cartografia PTCP
- Cartografia PI
- Cartografia PRG e acustica
- Cartografia PAT
- Tavola 3.1
- PTA-PAI-PGA
- Cartografia PTRC 92 09 13
- Piano generale bonifica e tutela territorio
- Atlante ricognitivo
- Cartografia PAT Grumolo D. A.
- Cartografia PAT Montegalda.
PREMESSE
L’azienda agricola è un’impresa zootecnica dedita all’allevamento di polli da carne che utilizza 5 capannoni
dedicati allo allevamento di polli, con superficie pari a 1296 mq per i capannoni nn. 1/2/3 e 1188 mq per i ca-
pannoni nn. 4/5, per una SUA di 6264 mq; sono inoltre presenti una platea di stoccaggio, con copertura, della
pollina mista a lettiera esausta (asportazione a fine ciclo) pari a 367,5 mq ed una rimessa macchine ed attrez-
zature di dimensione pari a 300 mq; i fabbricati sono stati realizzati intorno agli anni ‘90.
Sui tetti di tutti i fabbricati aziendali sono presenti pannelli fotovoltaici componenti un impianto destinato
alla produzione e vendita di Energia rinnovabile riportante una potenza installata di 340 Kw.
Si allevano polli da carne, maschi e femmine, realizzando 5 cicli produttivi/anno da circa 120000 inpidui
complessivi (potenzialmente l'azienda è in grado di realizzare cicli fino a 148056 inpidui) ciascuno, realiz-
zando un incremento di peso da Kg 0,04 (in occasione dell’accasamento) a Kg 2,5 (peso di macellazione); il
numero di cicli/anno è di circa 5 e nell’anno di riferimento sono stati accasati 610.800.
Il ciclo produttivo ha una durata media che va da circa 40 giorni per il pollo leggero a 60 per quello pesante
ed al termine del ciclo di allevamento si procede a pulizia e disinfezione per un periodo di vuoto sanitario di
almeno 14 giorni.
La ventilazione è naturale; i capannoni comunque sono predisposti per la ventilazione forzata con 8 ventila -
tori per unità di ricovero, che vengono usati solo in caso di necessità ovvero quando, nei mesi estivi, le tem-
perature troppo elevate rendono insufficiente l’effetto della ventilazione naturale.
I piazzali scoperti e pavimentati sono tenuti puliti, per evitare contaminazione delle acque meteoriche di di-
lavamento.
L’impresa è dedita anche alla coltivazione dei terreni condotti dalla stessa, localizzati in parte presso il centro
aziendale ed in parte nei limitrofi Comuni di Montegalda e Veggiano, in zona completamente pianeggiante e
le produzioni agricole vertono su cereali e leguminose e sono destinate interamente alla commercializzazione
presso consorzi o essiccatoi locali.
La SAT aziendale è pari a 20,69 Ha cui corrispondono 16,14 Ha di SAU.
UBICAZIONE
Dal punto di vista geografico l’allevamento è inserito in un contesto agricolo, non sono presenti nelle vicinan-
ze aree urbanizzate.
Gli insediamenti abitativi più vicini al centro aziendale sono rappresentati dalle frazioni Secula (Longare, VI)
e Colzè (Monteglada, VI), poste a circa 1,5 Km lineari dallo stesso. Sull’allevamento non esistono inoltre vin-
coli ambientali e paesaggistici.
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SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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Tutte le superfici aziendali si trovano in zona non vulnerabile ai sensi della direttiva “Nitrati” e non vi sono
prossimità con zone a tutela ambientale o parte della rete Natura 2000 (il sito SIC/ZPS più vicino al centro
aziendale è l’IT3220037 “Colli Berici” posto a circa 1,5 Km lineari).
Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) dei Comuni di Longare, Montegalda e Grumolo delle Abbadesse;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Longare;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Piano Regionale di Tutela dell’Atmosfera;
• Piano di Assetto Idrogeologico;
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, per
il quale non si ritengono comunque necessari taluni approfondimenti:
- per il Piano di Gestione Rischio Alluvioni approfondire la tematica mettendola in relazione all’impianto in
questione, nello specifico sulle “AREE ALLAGABILI - ALTEZZE IDRICHE - SCENARIO DI BASSA
PROBABILITÀ - HLP (TR = 300 ANNI) - TAVOLA O06-HLP-WH – classi di altezza idrica: in parte (0 – 0.5
m)”, AREE ALLAGABILI - CLASSI DI RISCHIO - SCENARIO DI BASSA PROBABILITÀ - HLP (TR = 300
ANNI) - TAVOLA O06-HLP-R – classe di rischio: in parte – Moderato (R1) ( i danni sociali, economici ed al
patrimonio ambientale sono trascurabili o nulli)”;
- per il Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Longare
“l’area in esame risulta essere priva di criticità”, ma i capannoni avicoli interessati dalla presente
procedura sono inpiduati come “Allevamenti zootecnici intensivi L.R.11/2004 (art. 10) e sarebbe
opportuno raffrontare l’insediamento con la normativa citata (art. 10 N.T.);
Carta della Trasformabilità - Ambiti Territoriali Omogenei (A.T.O.) occorrerebbe confrontarsi con gli
obiettivi locali dell’Ato Aa3 e, piu in generale, con le disposizioni relative all’ ATO Aa (art. 28 e 29
NT):
Ambiti di Paesaggio, atlante ricognitivo non è stato affrontato il rapporto con l’intervento ed in
particolar modo con gli “obiettivi e indirizzi di qualità’ paesaggistica” relativi all’ambito in
questione (29 Pianura tra Padova e Vicenza) e dette criticità non sono state messe in relazione con
l’allevamento;
l’allevamento si trova in prossimità di un edificio di valore storico ambientale, che risulta essere
l’abitazione del titolare dell’azienda agricola;
l’area in esame è classificata “idonea a condizione per problematiche di tipo idrogeologico”
- per il Piano degli interventi del Comune di Longare l’allevamento si trova in “area idonea a condizione per
problematiche di tipo idrogeologico”; la fascia di tutela generata dall’allevamento include, in misura limitata,
un “nucleo C1”.
Il progetto non comporta modifiche edilizie alle attuali strutture dell’azienda, pur tuttavia si richiede di
precisare se:
le condizioni, previste per problematiche di tipo idrogeologico inpiduate nella pianificazione
comunale di dettaglio, PAT e PI, siano oggi rispettate al fine dell’idoneità alla trasformazione dell’area.
l’incremento di peso degli animali per unità di superficie comporti la modifica della reciproca fascia di
tutela per edifici residenziali ed inpiduare puntualmente, su base cartografica, gli edifici residenziali
compresi nella fascia di tutela attuale ed, eventualmente, in quella di progetto.
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Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto, ma si ritiene tuttavia
sussistere una situazione che non evidenzi impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente
determinati dall’intervento.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Stato di fatto
L’insediamento produttivo è un’Azienda Agricola con allevamento di polli da carne (Broilers) per una
superficie utile di allevamento pari 6264 mq che comprende;
n.5 ricoveri (ciascuno dei quali comprendente la zona adibita all’allevamento degli animali);
n.2 locali tecnici nei pressi del portone di accesso all’area di stabulazione;
n.1 magazzino/ricovero adibito alle attrezzature e ai mezzi meccanici utilizzati sia per la conduzione
dell’allevamento che per la coltivazione dei terreni aziendali;
n.1 concimaia coperta per lo stoccaggio della lettiera esausta proveniente dai ricoveri alla fine di ciascun ciclo
di allevamento;
n.4 mini-depositi orizzontali (ca. 17 mq l’uno) ricavati all’esterno della parete nord della concimaia, uno dei
quali adibito a deposito dei rifiuti prodotti dall’attività di allevamento e da quella di coltivazione dei
terreni.
L’insediamento produttivo risulta recintato per tutto il suo perimetro, con accesso regolato da un cancello
scorrevole il cui superamento è consentito ai soli addetti e alle persone autorizzate. Tale passaggio è di norma
utilizzato dagli automezzi adibiti al trasporto dei pulcini, dei mangimi, degli animali alla fine di un ciclo di
allevamento e dei capi morti stoccati nella cella; l’accesso di questi ultimi avviene soltanto se tutti e 5 i
ricoveri sono vuoti; qualora ve ne fossero ancora occupati da animali, il mezzo viene fermato al di fuori
dell’area recintata e il trasferimento delle carcasse dalla cella dell’allevamento a quella dell’automezzo viene
fatto con il telescopico aziendale munito di pala. L’insediamento produttivo, riferendosi alla porzione
recintata, occupa una superficie di circa 19.225 mq. Al di fuori dell’area recintata sono presenti:
• un edificio prefabbricato adibito ad ufficio, zona ricevimento ospiti, magazzino, dotato di un servizio
igienico e spogliatoio;
• la pesa;
• il parcheggio per gli automezzi del personale e dei visitatori
Stato di progetto
Mantenendo invariata la consistenza delle strutture/impianti con particolare riferimento alla superficie di
allevamento, la proponente intende raggiungere una densità di allevamento fino a 39 kg di peso vivo/mq
ovvero un allevamento intensivo superiore a 85000 posti per polli da ingrasso.
La potenzialità massima dell’allevamento risulta pari a 148.058 capi allevabili/ciclo, secondo il calcolo esegui-
to sulla base dei seguenti elementi:
• Superficie di stabulazione netta, ovvero quella calpestabile dagli animali, pari a 6.264 mq;
• Carico massimo allevabile pari a 39 kg pv/mq di superficie calpestabile;
• Peso medio dei polli pari a 1,65 kg/capo.
La proponente dichiara che il rispetto del limite di densità di allevamento pari 39 kg di peso vivo/mq (limite
che non può essere superato in nessun momento del ciclo) è garantito attuando gli opportuni sfoltimenti del-
le femmine, generalmente dal 35° giorno in poi, quando esse raggiungono un peso superiore a ca. 1,5 kg.
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DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Il ciclo di produzione prevede una fase di allevamento polli, di durata da 40 a 60 giorni, che viene ripetuta
ciclicamente. Nel suo insieme il ciclo di produzione si sviluppa secondo le seguenti principali fasi operative:
Fase A: Accasamento - Fase B: Allevamento - Fase C: Svuotamento capannoni, pulizia e preparazione dei
ricoveri per nuovo ciclo allevamento - Fase D: Gestione delle deiezioni
I.D. Fase Descrizione
I pulcini arrivano sugli automezzi in scatole di plastica che vengono svuotate all’interno del
ricovero. Il periodo necessario all’accasamento completo dura circa due – tre giorni. Dopo avere
A Accasamento
sistemato gli animali, le casse sono accatastate sul mezzo e spedite all’incubatoio senza necessità
di lavarle.
Il ciclo di allevamento polli ha una durata media che va da circa 40 giorni per il pollo leggero a 60
B Allevamento per quello pesante. Al termine del ciclo di allevamento si procede a pulizia e disinfezione per un
periodo di vuoto sanitario di almeno 14 giorni.
Al termine del ciclo di allevamento si inseriscono manualmente i capi nelle gabbie di carico già
disposte all’interno dei capannoni, quindi con carrello elevatore si posizionano le gabbie
sull’automezzo. Per lo svuotamento totale sono necessari circa 100 automezzi/anno. L’area del
Svuotamento capannoni, piazzale è interessata solo da transito automezzi, al fine di non imbrattarla con residui di pollina.
pulizia/preparazione Una volta svuotato il capannone dai capi, si provvede alla raccolta della lettiera, alla pulizia e alla
C
ricoveri per nuovo ciclo di preparazione per il nuovo ciclo. La lettiera viene accumulata con pala meccanica e messa in
allevamento concimaia, localizzata a sud est dei capannoni . Le operazioni di pulizia e disinfezione vengono
effettuate dal gestore dell’azienda. Dopo accurata pulizia a secco, pavimenti e attrezzature sono
lavati con acqua e i reflui risultanti sono raccolti nei pozzetti presenti nella parte centrale dei
capannoni e da qui convogliati alle vasche a tenuta presenti in testa ad ogni capannone.
La produzione di lettiera è variabile in funzione dei periodi dell’anno e viene stimata in circa 850
D Gestione delle deiezioni t/anno. La pollina rimane in concimaia almeno 90 gg. poi viene avviata a spandimento su terreno:
I succitati terreni possono essere: di proprietà, in affitto, proprietà terzi (a seguito assenso).
In merito alle Materie prime ausiliarie impiegate e loro depositi si rileva che:
annualmente vengono ricevute circa 2.100 t di mangime e 65 t di paglia e/o truciolo per lettiera. Disinfettanti,
vaccini e antibiotici provengono da distributori presenti in Regione. Farmaci e antibiotici sono acquistati in
seguito a indicazione del veterinario e da questo registrati; altri prodotti, potenzialmente pericolosi per
Salute ed Ambiente, vengono acquistati al momento dell’utilizzo e tenuti di scorta in quantitativi
strettamente necessari. Il deposito di prodotti veterinari e di altri prodotti potenzialmente pericolosi è ubicato
nel ricovero attrezzi, in armadio dedicato. Il cambio dell’olio e delle batterie dei mezzi agricoli viene fatto dal
gestore dell’insediamento e i rifiuti generati da queste operazioni sono tenuti in magazzino in appositi
contenitori, quindi, con frequenza almeno annuale, vengono affidati a ditta specificatamente autorizzata che
ritira i rifiuti da attività agricola in convenzione. Non sono presenti serbatoi interrati.
Nel sito produttivo sono presenti:
n.1 serbatoio di capacità 9 mc, fuori terra con bacino di contenimento per stoccaggio gasolio
n.1 generatore di emergenza da 100 kwA alimentato a gasolio (serbatoio capacità 70 litri), posto
all’esterno dei capannoni. Consumo di gasolio ca. 1000 litri/anno.
n.5 freezer mobili da ca. 1 mc di capacità (uno per capannone)
n.1 cella freezer container da 27 mc per il deposito dei capi deceduti.
La proponente dischiara che:
Vengono adottate le seguenti B.A.T. gestionali specifiche:
Esecuzione del programma di manutenzione ordinaria;
Interventi di pulizia e ordine sulle strutture di servizio (silos, caricamento, ecc);
Registrazione della lettiera ceduta: quantità, destinatario, tipologia terreno ove viene effettuato
spandimento (è inoltre praticato l’utilizzo agronomico dei reflui ai sensi della DgrV 1835/2016);
Pianificazione delle attività nel sito di allevamento nel modo più appropriato: es. programmazione
spandimento effluenti, acquisto e consegna combustibili, mangime, pollina ceduta a terzi, etc.;
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Effettuazione pulizia ambienti con acqua alta pressione o idropulitrici;
Esecuzione controlli sulla pressione di erogazione abbeveratoi;
Presenza di contatori idrici;
Esecuzione controllo perdite raccordi;
Separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a temperatura ambiente;
Presenza idonee alberature perimetrali con funzione ombreggiante e microclima;
Stabulazione capi con ventilazione naturale, pavimenti ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco;
Stoccaggio lettiere su platee in cemento con muretto di contenimento;
Copertura lettiere con pannello sandwich;
Presenza in concimaia di pozzetto raccolta colaticci.
La manutenzione programmata è estesa a tutto lo stabilimento alla fine di ogni ciclo di allevamento e
prevede:
verifica funzionalità e pulizia dispositivi per distribuzione di acqua e cibo;
verifica funzionalità punti di illuminazione;
verifica gruppo elettrogeno
verifica centralina che controlla le condizioni interne dei ricoveri.
verifica e manutenzione organi in movimento (finestre, ventilatori, motori, ecc.)
trattamenti di derattizzazione (attività tracciata mediante apposito registro con annotazione su plani-
metria al fine del controllo posizionamento esche) e trattamento contro le mosche.
In merito ai rifiuti prodotti si rileva che:
I rifiuti provengono dalle fasi allevamento, pulizia e manutenzione ricoveri, e sono costituti principal-
mente da imballaggi. I rifiuti da imballaggio sono in cartone e prevalentemente in plastica. L’azienda ha
aderito ad una convenzione con una ditta che raccoglie i rifiuti dalle attività agricole, evitando così
l’obbligo di tenere in azienda e compilare il registro di carico e scarico.
Per le spoglie di animali (numero di decessi dei capi tenuto sotto controllo e registrato) la percentuale
media di decessi si attesta al 4% per ciclo, concentrandosi maggiormente ad inizio ciclo. Tali decessi
sono generalmente dovuti a malattie virali e batteriche. La verifica avviene quotidianamente e i capi de-
ceduti sono posti nei freezer mobili per poi essere stoccati in apposita cella. Vengono poi gestiti a fine ci-
clo con il sistema di raccolta attraverso ditte specializzate.
Il quadro progettuale risulta sufficientemente esaustivo nelle sue definizioni generali.
Ai fini dell’istruttoria AIA dell'Azienda agricola Berti Ezio (anche in VIA), avrei da richiedere le seguenti in-
tegrazioni:
- check-list di valutazione del gestore in merito all'applicazione delle BAT Conclusions, seguendo le indica-
zioni dell'allegato B alla DGR n. 1100 del 31 luglio 2018;
- presentazione del Piano di monitoraggio e controllo (anche in formato editabile) secondo la nuova versione
descritta nell'allegato C alla DGR n. 1100 del 31 luglio 2018;
- precisare se la concimaia coperta dell'allevamento è dotata o meno di una vasca di raccolta del percolato, e
indicare il volume della vasca.
Sarebbe inoltre opportuno rammentare all'Azienda Berti che la potenzialità dell'installazione comporta emis-
sioni di ammoniaca superiori alle 10 tonnellate all'anno; ciò necessita della redazione della dichiarazione E-
PRTR da inoltrare all'ISPRA.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, pur ritenendo di fissare specifiche prescrizioni all’interno dell’AIA.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Nell’insediamento non sono presenti ne saranno realizzati camini di emissioni in atmosfera soggetti ad auto-
rizzazione, comunque le emissioni aeriformi sono un impatto caratteristico dell’attività e la proponente di-
chiara di mantenerle sotto controllo mediante adeguata gestione anche con utilizzo di una tecnologia classifi-
cata come BAT (abbeveratoi a goccia e lettiera permanente, ventilazione naturale).
Le emissioni diffuse derivano da: Ricoveri - Concimaia - Caricamento silos mangime - Mezzi agricoli - Span-
dimento sul terreno ad uso zootecnico.
La ventilazione di tipo naturale è assicurata da doppie finestrature con reti anti-passero con apertura coman -
data da apposita centralina. All’interno dei capannoni vengono mantenute condizioni ottimali di temperatu-
ra ed umidità per favorire l’essiccazione della pollina e bloccare i processi di fermentazione che portano alla
formazione di ammoniaca e sostanze odorigene. L’aumento di umidità della lettiera viene gestita dall’opera-
tore aggiungendo lettiera asciutta fino al ripristino delle condizioni ottimali. Lo stoccaggio delle lettiere,
estratte dai capannoni a fine ciclo, è fatto in concimaia coperta.
I capannoni comunque sono predisposti per la ventilazione forzata con n.8 ventilatori per unità di ricovero
ad orientamento longitudinale di dimensione 140cm x 140cm ciascuno e con efficienza pari a 38000 mc/h di
ricambio aria. Gli stessi sono dotati di sonda di temperatura collegata con le finestre ad apertura automatiz -
zata e vengono usati solo in caso di necessità ovvero quando, nei mesi estivi, le temperature troppo elevate
rendono insufficiente l’effetto della ventilazione naturale.
La proponente riporta il calcolo delle emissioni eseguito su un valore medio di 122.160 capi/ciclo (riferito al
2016) a partire dai fattori di emissione riportati nelle linee guida ministeriali. Dal suddetto calcolo risulta che
in quell’anno sono state emesse circa 14,5 tonnellate di ammoniaca da stabulazione e deposito lettiere e circa
8,5 tonnellate di metano dai depositi.
Il “capannone ricovero” dispone di una centralina di controllo in tempo reale (misura e registrazione oraria)
di ammoniaca ed anidride carbonica.
Per quanto sopra considerato, si ritiene ragionevole che in relazione alla condizione di produzione massima
non emergano impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente.
Ad ogni buon conto si richiede particolare cura per il mantenimento delle barriere arboree di mitigazione e
lo sviluppo di un piano di monitoraggio delle sostanze odorigene. In tale contesto potrà essere presentata
una proposta tecnica che contempli, per il monitoraggio chimico-ambientale degli Odori, il possibile impiego
delle centraline di controllo presenti nell’insediamento.
Risultano necessarie le seguenti integrazioni:
- acquisire un parere di compatibilità igienico-sanitaria dai competenti uffici ULSS sul sistema di aerazione/
ventilazione e sul regime di ricambi d’aria, sopra descritti, sia a fini veterinari sia a fini di destinazione ali -
mentari;
- la documentazione progettuale non approfondisce il tema dell’impatto da odori espresse in unità odorige-
ne, né come emissioni in uscita dal sito né come ricadute nel territorio circostante. Considerata la tipologia di
attività, si ritiene necessario che il progetto sia integrato da uno studio previsionale finalizzato a definire se
quanto proposto possa portare presso i recettori sensibili un contributo olfattivo tale da poter essere conside-
rato probabilmente molesto, applicando modelli diffusivi alla portata d’odore (in OU/sec). Trattandosi di al-
levamento esistente, la portata di odore sarà stimata a partire da misure di portata di odore effettuate sul
campo nello stato ante operam.
In tale contesto dovrà essere presentata una prima proposta di correlazione tra i dati forniti dalle centraline
di controllo in continuo dell’ammoniaca, presenti nell’insediamento, ed eventuali criticità in ambito odori,
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stabilendo dei livelli di attenzione/azione che pot5ranno essere successivamente esaminati e validati nelle
condizioni di esercizio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, pur ritenendo di fissare specifiche prescrizioni all’interno dell’AIA, anche per quanto riguarda il moni -
toraggio.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Dagli elaborati presentati si evince che:
L’approvvigionamento idrico dell’allevamento per uso zootecnico è garantito tramite acquedotto ed il
quantitativo di acqua utilizzata è circa 6238 mc/anno. I consumi sono dovuti alle seguenti attività:
- abbeveraggio: 5551 mc/anno (89%) - lavaggio e disinfezione: 524. mc/anno (8,4%) - servizi igienici
dell’allevamento: 12 mc/anno (0,2%) – raffrescamento: 152 mc (2,4%).
L’azienda non presenta scarichi diretti su corsi d’acqua o sulla falda freatica se non lo scarico in fosso
dopo decantazione delle acque dei pluviali/piazzali. La proponente dichiara che i piazzali scoperti e
pavimentati sono costantemente mantenuti puliti per evitare contaminazione delle acque meteoriche di
dilavamento.
Non sono presenti scarichi idrici da produzione: i capannoni sono accuratamente spazzati a secco,
quindi lavati con acqua e i reflui risultanti sono raccolti in vasche a tenuta (smaltimento a rifiuto). Si
distribuisce la soluzione di disinfettante con atomizzatore e si lascia asciugare, pertanto nella fase di
disinfezione non vengono generati reflui (nei capannoni sono presenti pozzetti di raccolta collegati a
vasca a tenuta).
Per gli scarichi degli effluenti derivanti dal servizio igienico presente nell’ufficio direzionale, limitrofo
all’allevamento, viene utilizzata una vasca imhoff con sistema degrassatore e subirrigazione.
Le acque meteoriche ricadenti sui piazzali, che vengono mantenuti puliti da eventuali residui derivanti
dalle attività di produzione o da lettiera esausta mediante asportazione con pulitrice meccanica,
vengono convogliate (mediante pendenza e previo attraversato griglia di contenimento residui
grossolani) nelle vasche presenti ad Est dei fabbricati per essere poi indirizzate all’uso agronomico in
conformità ai DGR 2495/2006, DGR 2439/2007 e DGR 1835/2016; considerato che le acque che entrano in
contatto con le deiezioni animali devono essere trattate come effluente non palabile e stoccate in azienda
prima del loro utilizzo agronomico;
Le acque insistenti sui tetti dei capannoni invece, non essendo i fabbricati dotati di grondaie, ricadono
direttamente sulla superficie inerbita posta tra i capannoni;
Considerato quanto sopra e che non risultano attività che possano influire ulteriormente sull'assetto idrogeo-
logico dell'area, si ritiene ragionevole che in relazione alla condizione di produzione massima non emergano
impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Nel rapporto di SIA viene descritto schematicamente il profilo del suolo, che attualmente si può riscontrare
nella zona presa in esame.
Esso è il risultato delle lavorazioni, concimazioni, avvicendamenti colturali, ecc, dettate dalle pratiche
agricole che da sempre sono presenti del territorio. Le porzioni quindi di frazione organica ed inorganica, di
acqua e di aria, contenute nel suolo sono state modificate per favorire le colture agrarie. Lo scavo delle
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fondamenta ha modificato in modo non significativo la morfologia e la litologia del suolo presente in quel
preciso sito.
Il progetto ridurrà la superficie permeabile con la costruzione di nuove strutture in cemento.
L’impermeabilizzazione comporterà un ruscellamento da parte delle acque meteoriche sopra le strutture; tali
acque verranno fatte confluire sulla superficie scoperta ed impermeabile dell’azienda (piazzale esterno
aziendale) e confluite, grazie alle pendenze dello stesso, in vasche di raccolta per poi essere destinate
all’utilizzo agronomico.
Per limitare il possibile inquinamento del suolo da parte di residui di lettiera esausta o eventuali rifiuti
liquidi (es. olio), i piazzali esterni ai capannoni, completamente realizzati in cemento impermeabile, verranno
sempre mantenuti puliti per evitare che con le acque meteoriche
avvengano trasporti di sostanze e percolazione di inquinanti nel sottosuolo.
Gli effluenti zootecnici prodotti verranno stoccati in concimaia coperta, con fondo impermeabile, che non
consentirà infiltrazioni nel sottosuolo.
All'interno del capannone la pavimentazione sarà di cemento tale da non consentire la percolazione della
lettiera esausta nel sottosuolo. A fine ciclo le strutture vengono pulite a secco e poi lavate con acqua, che
viene raccolta nei pozzetti in testa ad ogni capannone per poi essere destinata all’uso agronomico.
Non vi sarà quindi, secondo le attese del Proponente ed in base al piano di Gestione indicato, alcuna
percolazione di sostanze pericolose nel sottosuolo.
Dalla documentazione presentata si evince in buona sostanza che:
- i piazzali esterni ai capannoni risultano realizzati in cemento impermeabile;
- gli effluenti zootecnici prodotti vengono stoccati in concimaia coperta con fondo impermeabile;
- all'interno ogni capannone è adeguatamente pavimentato;
- a fine ciclo di allevamento le pavimentazioni dei capannoni vengono pulite a secco e poi lavate con acqua,
che viene raccolta nei pozzetti in testa al capannone per poi essere destinata all’uso agronomico;
- l’approvvigionamento idrico dell’allevamento per uso zootecnico è garantito tramite acquedotto.
Non risultano in essere o previste attività che possano influire sull'assetto idrogeologico dell'area.
Considerato che l’impianto è già esistente ed operativo con relative autorizzazioni, atteso che la realizzazione
di nuove strutture/pavimentazioni sono da ritenersi anche come misure di precauzione adottate dalla
Proponente al fine di evitare fenomeni di contaminazione del suolo/sottosuolo, è ragionevole ritenere che la
condizione di produzione massima prevista non produca impatti aggiuntivi significativi sulla presente
componente ambientale.
Si raccomanda particolare attenzione alla tenuta e integrità delle pavimentazioni, interne ed esterne e più in
generale verso tutte le strutture asservite alla produzione e finalizzate alla raccolta ed al collettamento degli
effluenti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Il Comune di Longare, con D.C.C. 42/2001, si è dotato del Piano di Zonizzazione Acustica; lo stabilimento
rientra in classe 3: “aree di tipo misto” con limiti di: immissione diurno 60 dB(A) e limite notturno 50 dB(A).
La proponente dichiara che le principali emissioni di rumore sono costituite dai macchinari utilizzati
dall’azienda, in particolare dai ventilatori di estrazione dell'aria e, saltuariamente, dal gruppo elettrogeno di
emergenza; anche gli animali possono in alcune circostanze emettere rumori soprattutto se spaventati. Il
recettore più vicino è stato inpiduato nelle case sparse lungo via Ghizzole, poste a 300 m lineari
dall’allevamento. Nello specifico le principali fonti di emissione di rumore possono essere così caratterizzate:
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20 db animali (dato riportato in letteratura);
55 db ventilatori (da specifiche del costruttore;
100 db gruppo elettrogeno (da specifiche del costruttore).
La proponente dichiarando il rispetto dei limiti di assoluti di immissione ed emissione, non ha ritenuto
necessaria una valutazione di impatto acustico.
Per valutare gli effettivi impatti acustici determinati dalle perse attività, impianti/macchinari e traffico
indotto dell’azienda, così come richiesto dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro
n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008) si chiede di
produrre un’adeguata Documentazione di Impatto Acustico.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
In relazione alla tipologia delle lavorazioni dell’insediamento la valutazione per la componente in esame in
termini di emissione di “radiazioni ionizzanti e non ionizzanti” e/o rischio Radon “non è applicabile”. Consi-
derato quanto sopra riportato e che risulta trascurabile l'inquinamento luminoso, in quanto la gestione dei
processi produttivi seguirà il ciclo biologico degli animali assicurando ai capi le ore di buio in concomitanza
con la notte ed evitando così l'illuminazione notturna dei capannoni, si ritiene non significativo l’impatto da
agenti fisici.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’area sulla quale insiste l’allevamento è inserita dal vigente Piano Regolatore Generale Comunale in zona
agricola. Sull’allevamento non esistono vincoli ambientali e paesaggistici; gli elementi territoriali di pregio
più vicini sono alcune ville storiche (Villa Scrofa e Villa Piovene), situate comunque a più di 1,5 Km lineari di
distanza e gli unici insediamenti presenti sono costituiti da case sparse allineate lungo via Ghizzole, le più vi-
cine delle quali distano circa 300 metri dallo stabilimento.
Quanto sopra considerato si ritiene ragionevole la non sussistenza di influenze significativa sul paesaggio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
La strada a servizio dell’allevamento è via Ghizzole, di tipo comunale, con traffico veicolare molto modesto,
che si collega alla SS11 in direzione Nord-Est e con la SP20 a Sud-Ovest. L’accesso a tali strade a scorrimento
veloce è immediato (in linea d’aria l’allevamento dista 2,2 Km dalla prima e 1,38 Km dalla seconda),
consentendo in particolare ai mezzi pesanti dediti al trasporto di materia prima verso l’allevamento, una
percorrenza limitata di strade minori, peraltro inserite in un contesto prettamente agricolo e scarsamente
abitato.
Dalla documentazione presentata si evince che:
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Il traffico si concentra soprattutto nella fase di carico/scarico delle materie prime e dei prodotti coinvolti
nella produzione; i picchi maggiori, pertanto, si possono riscontrare ad inizio ciclo di allevamento con
l’accasamento dei pulcini e a fine ciclo con l’uscita dei capi;
Le operazioni di carico/scarico dei capi solitamente avvengono durante le ore notturne per evitare che gli
animali si spaventino;
Il ciclo di allevamento ha una durata di circa 50 giorni, cui seguono 14 giorni di vuoto sanitario.
Sulla base di quanto sopra riportato, è ragionevole ritenere che la condizione di produzione massima
prevista non vada ad alterare gli elementi viari già utilizzati attualmente dai mezzi in ingresso e uscita
dall’insediamento.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
La proponente dichiara che:
Ha provveduto alla realizzazione di una siepe perimetrale ed ha realizzato filari di alberature miste
parallelamente ai capannoni ad uso zootecnico, introducendo così nuovi elementi di biopersità; la
presenza di alberature favorisce l'arrivo di uccelli e altri piccoli animali, creando un microclima più
favorevole alla vita rispetto ai seminativi circostanti.
Non risultano, in riferimento alle attività ed alla gestione dello stabilimento, impatti negativi su quella
parte di flora e fauna che si è adattata all'ecosistema agrario (micromammiferi, insetti, invertebrati, uccelli
e specie erbacee infestanti).
La distanza dai S.I.C e dagli Z.P.S. inpiduati nella cartografica di rete Natura 2000 è tale da non poter
creare interferenze con gli stessi;
Per quanto sopra la proponente non ritiene possibile un’interazione significativa con l’ecosistema circostante
in quanto la condizione di produzione massima prevista dal progetto è tale da non modificare lo stato attuale
per quanto concerne flora e fauna, trattandosi di opere già esistenti. Inoltre nell’intorno del sito di progetto
ritiene praticamente nulla l’ipotesi che si verifichi una diminuzione significativa delle popolazioni
faunistiche.
Si chiede una integrazione costituita da una tavola ricognitiva del sistema del verde con la dimostrazione
della valenza paesaggistico-ambientale della sistemazione stessa e con i possibili interventi di miglioramento.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, prescrivendo di procedere, oltre alla integrazione/
miglioramento della siepe principale di sempreverde esistente, con l'aggiunta delle alberature caducifoglie
mancanti nei filari posti tra i capannoni, riempiendo i vuoti esistenti ed utilizzando le specie tipiche dei no-
stri areali: Acer campestre, Carpinus betulus, Fraxinus escelsior.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si prescrive che, oltre alla prevista integrazione/
miglioramento della siepe principale di sempreverde esistente, si proceda con la messa a dimora di nuove al-
berature caducifoglie mancanti nei filari posti tra i capannoni, riempiendo i vuoti esistenti ed utilizzando le
specie tipiche dei nostri areali, quali Acer campestre, Carpinus betulus, Fraxinus escelsior.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, con la prescrizione sopra riportata.
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CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
rumore, sostanze tossiche, radiazioni(ionizzanti e non) e agenti patogeni.
L’azienda dichiara che:
La gestione dei contenitori di presidi chimici e sanitari viene condotta in conformità alle prescrizioni di
ARPA/ASL, comunque con stoccaggio del materiale in ambiente specifico.
Ha adottatole le seguenti misure di biosicurezza (messa in atto e applicazione di specifiche procedure
manageriali e misure atte a prevenire l’introduzione di agenti infettivi all’interno dell’allevamento):
presenza di reti anti-passero in corrispondenza delle luci di ingresso (pannelli mobili e finestrelle
invernali) e uscita (cupolino) dell’aria;
presenza di recinzione perimetrale alta 2 m ed estesa all’intero perimetro dell’insediamento;
presenza di una cella frigo in grado di ospitare la mortalità di un intero ciclo produttivo;
pratiche di disinfezione dei ricoveri alla fine di ogni ciclo produttivo;
sistemazione di vaschette contenenti soluzione disinfettante posizionati, durante l’esecuzione di un
ciclo di allevamento, davanti l’ingresso di ciascun ricovero;
Considerato quanto sopra e che la condizione di produzione massima prevista non comporta sostanziali
modifiche in termini di presenza di sostanze tossiche, radiazioni ed agenti patogeni, si ritiene ragionevole
escludere l’instaurarsi di condizioni tali da costituire rischi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui
lavoratori rispetto allo status quo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto non presenta interferenze rispetto ad altri piani, progetti o interventi in zone limitrofe, ad
eccezione della potenziale estensione del vincolo territoriale a seguito del potenziamento dell’attività
Il progetto risulta adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire e non contrasta con i vincoli
territoriali vigenti.
L’analisi degli impatti ha portato a ritenere come il progetto presentasse potenzialmente taluni impatti
significativi per l’ambiente, con conseguente necessità di prevedere specifiche prescrizioni mitigative e
particolari modalità e frequenze di monitoraggio.
Gli elaborati esaminati, sia per quanto riguarda la V.I.A. che per ciò che concerne l’A.I.A., sono stati oggetto
di richiesta di integrazioni, con documentazione pervenuta considerata sufficiente per poter esprimere il
giudizio conclusivo sul progetto.
Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti ritenuti maggiormente significativi, con particolare
riferimento alle emissioni odorigene.
Sono pervenute osservazioni contrarie da parte del Comune di Montegalda basate sia su considerazioni di
carattere ambientale, impatto odorigeno, che urbanistico-edilizio, estensione del vincolo di natura
urbanistico-edificatorio a scapito del territorio di tale Comune; le considerazioni relative all’impatto
odorigeno sono state oggetto di analisi e valutazione, con specifiche prescrizioni in merito, mentre per le
considerazioni in tema componente urbanistico-edilizia si rimanda ad un approfondimento con il Comune di
Longare, non rientrando nell’ambito delle competenze del presente procedimento.
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Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che a
quella di Autorizzazione Integrata Ambientale, ivi compresa la validazione del Piano di Monitoraggio e
Controllo da parte dell’ARPAV.
Tutto ciò premesso il Comitato esprime
PARERE FAVOREVOLE
all’intervento relativo all’allevamento zootecnico, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
1) In sede di attivazione dell’impianto dovrà essere effettuata una misura della portata di odore al fine di confermare la
stima previsionale della portata di odore utilizzata nello studio previsionale di disagio olfattivo al suolo presso i recettori
Tale “valore obiettivo” viene fissato in 4611 ou E/s, quale misura dichiarata dal gestore per l’insieme dell’insediamento
(n.5 stabili), ed utilizzato per la stima delle ricadute oggetto della valutazione del presente parere.
2) Si prescrive un monitoraggio dell’impatto odorigeno, da parte del gestore, in corrispondenza dell’avvio e/o messa a
regime degli impianti (aumento della potenzialità), ripetendo l’indagine nell’ambito dei successivi 12 mesi; le date di
campionamento dovranno essere comunicate con preavviso di almeno 15 giorni ad Arpav.
Le informazioni acquisite in tale periodo di monitoraggio potranno comportare, a seguito della caratterizzazione delle
emissioni ed alla verifica sperimentale dei dati utilizzati nelle simulazioni modellistiche e che sono alla base dei “valori
obiettivo” fissati, la fissazione di ulteriori limiti e/o prescrizioni nell’ambito dell’AIA.
Al termine del periodo di valutazione, il gestore dovrà produrre, entro 60 gg, apposita relazione tecnica riassuntiva
degli esiti dei monitoraggi, correlata al massimo carico possibile autorizzato nell’impianto.
3) Qualora il valore della portata di odore misurata non sia coerente con il valore utilizzato nello studio previsionale al
suolo o in caso di disagi olfattivi presso i ricettori sensibili inpiduati, il proponente dovrà dare proporre specifiche
misure di contenimento degli odori.
4) Sulla base dei riscontri ottenuti e delle eventuali ricadute sul territorio (segnalazioni), tenuto conto anche degli esiti
di eventuali attività di vigilanza condotte, l'Autorità Competente potrà:
- confermare o meno, oppure modificare, i “valori obiettivo” definiti;
- confermare o meno, oppure modificare, l'obbligo di monitoraggio periodico delle emissioni odorigene;
- definire in Autorizzazione, attraverso specifiche prescrizioni, modalità operative, gestionali o tecniche da porre in
essere a seguito del superamento dei “valori obiettivo” durante i monitoraggi periodici del gestore.
5) In sede di attivazione dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del
rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori
sensibili presenti in prossimità dell’impianto;
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura),
sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo preavviso
ad Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi.
Si raccomanda di realizzare gli eventuali trattamenti per il contenimento di insetti nocivi e controllo di roditori, previo
indicazioni della competente Ulss.
Vicenza, 03 settembre 2020
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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