determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1546 DEL 17/12/2018
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E CONTESTUALE
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART.27 BIS DEL
D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I
DITTA: AZIENDA AGRICOLA GIACOMETTI GIANNI
PROGETTO: AMPLIAMENTO DI UN ALLEVAMENTO DI POLLI DA CARNE
LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI POJANA MAGGIORE, VIA PONTICELLO N.11/D
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota agli atti prot n. 35115 del 28 maggio 2018, ed integrata
in data 5 giugno 2018 con prot. n. 37046, ed in data 6 giugno 2018 con prot. n. 37458, da parte della
ditta Azienda Agricola Giacometti Gianni., con sede legale ed operativa in via Ponticello n.11/D in
comune di Pojana Maggiore e relativa al progetto di “ Ampliamento di un allevamento di polli da
carne” richiedendo l’attivazione Provvedimento autorizzatorio unico ai sensi dell’art.27-bis del
D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa alla parte II del Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – ac) Impianti per l’allevamento intensivo di pollame o di suini
con più di:
- 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 per galline
- 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg)
- 900 posti per scrofe.
Tenuto conto che la procedura di valutazione impatto ambientale e contestuale autorizzazione
integrata ambientale rientra tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge
Regionale n. 4/2016 (Allegato A e B), con riferimento alla tipologia degli interventi, come
inpiduati dall’Allegato III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 del D.Lgs. 152/2006.
Tenuto conto altresì che per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in
materia di VIA e di AIA si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse
disposizioni in materia, come previsto dall'art.10 c.2 D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art.27-bis del D.Lgs. 152/2006 :
- con nota prot. 39914 del 15-06-2018 è stata data comunicazione di avvio procedimento e di
avvenuta pubblicazione della documentazione sul proprio sito provinciale agli enti interessati per le
opportune valutazioni di competenza;
- con nota prot. 47744 del 18-07-2018 è data comunicazione agli enti interessati dell’avvenuta
copia informatica per consultazione
attivazione della fase di consultazione con la pubblicazione, sul proprio sito web e nella medesima
data del 18-07-2018, dell’avviso di cui all’art. 23 c.1 lettera e) del D.Lgs. 152/2006 chiedendo al
comune di Pojana Maggiore, ai sensi di quanto disposto dall’art. 27-bis, comma 4, di dare
informazione nel proprio albo pretorio informatico della pubblicazione del suddetto avviso.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art. 27 bis c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni
del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo con nota agli atti prot. 48210 del 20-07-2018 e trasmessa
al proponente per le considerazioni di pertinenza, con nota56615 del 29-08-2018 all’interno della
comunicazione con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 05-12-2018, ha disposto
la compatibilità ambientale del Progetto presentato con le prescrizioni/raccomandazioni contenute
nel parere 29/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale provvederà il dirigente del Settore
Ambiente- Servizio tutela ecosistemi agrari nell'ambito delle proprie competenze.
Dato atto che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o coordina
tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque dominanti
in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o dell'impianto.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 179).
Visti:
• il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
• la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
• la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020;
Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019;
DETERMINA
il giudizio favorevole di compatibilità ambientale con contestale autorizzazione e
approvazione progetto della ditta Azienda Agricola Giacometti Gianni., con sede legale ed
operativa in via Ponticello n.11/D in comune di Pojana Maggiore e relativa al progetto di “
Ampliamento di un allevamento di polli da carne”, con le prescrizioni riportate nel parere
29/2018, allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale.
copia informatica per consultazione
1. Di dare atto che:
a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 27 bis del D.Lgs.
n.152/06, dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque anni
dalla pubblicazione;
b) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a
preventiva valutazione;
c) il presente provvedimento sostituisce, ad ogni effetto, visti, pareri, concessioni, ed
autorizzazioni di competenza di organi regionali, provinciali e comunali necessari per la
realizzazione del progetto, ad esclusione del titolo edilizio che la ditta rimane impegnata ad
acquisire, nonché eventuali ulteriori autorizzazioni previste dall'ordinamento in capo ad
autorità perse da quelle richiamate.
d) l'efficacia del presente provvedimento è subordinata all'avvenuta emissione del titolo
edilizio collegato e l'approvazione del progetto non costituisce variante allo strumento
urbanistico comunale;
e) verrà demandato al Dirigente del Settore Ambiente il rilascio dell'Autorizzazione
Integrata Ambientale in materia di allevamenti
2. Di prescrivere che :
f) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la
salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;
g) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere
un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio
dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio V.I.A. Provinciale;
INFORMA CHE
• Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni.
• La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Ambiente- Ufficio
VIA della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
• Di dare altresì atto che:
- il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
www.provincia.vicenza.it;
- la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto il presente
provvedimento concordato preventivamente con gli Uffici provinciali, nel quale sarà
indicata l’opera, l’esito del provvedimento e i luoghi ove lo stesso può essere consultato
nella sua interezza;
- dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i termini per
eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti interessati, nonché per le
scadenze di cui al precedente punto 1);
- la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti
sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del
TUEL come modificato dal DL 174/12);
- il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta e allo studio di Consulenza, al comune
di Pojana Maggiore, all’ULss 8 Berica, ad AVEPA, al Consorzio di Bonifica Adige
Euganeo .
• Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle
vigenti norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia.
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• Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale
ai sensi e per gli effetti D.L. 33/20113
• Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
• Di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
Vicenza, 17/12/2018
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 17/12/2018.
Vicenza, 17/12/2018
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Azienda Agricola Giacometti Gianni
PARERE N. 29/2018
Oggetto: ampliamento di un allevamento di polli da carne.
PROPONENTE: Azienda Agricola Giacometti Gianni
SEDE LEGALE: Via Ponticello n. 11/D - Pojana Maggiore
SEDE INTERVENTO: Via Ponticello n. 11/D - Pojana Maggiore
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Allevamento intensivo di pollame
PROCEDIMENTO: Valutazione di Impatto Ambientale ed Autorizzazione Integrata Ambientale
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - ac) Impianti
per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di:
- 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 per galline;
- 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o
- 900 posti per scrofe.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 28 maggio – 05 e 06 giugno 2018
DATA PUBBLICAZIONE: 18 luglio 2018
DATA INTEGRAZIONI: 15 novembre 2018
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
DOCUMENTI VIA
- Studio Impatto Ambientale
- Sintesi non Tecnica
- Valutazione Incidenza Ambientale
- Previsionale acustica
- Valutazione ricaduta odori
- Tavola progetto - planimetrie
- Tavola progetto - Stato di Progetto
- Parere approvazione Piano Aziendale (AVEPA)
- Permesso di costruire
- Parere di competenza ULSS - n. 8 Berica
DOCUMENTI AIA
- Domanda AIA
- Elenco allegati AIA
- Relazione di riferimento
- Scheda A1-A9
- A 10 certificato camera di commercio
- A 11 visura per soggetto
- A 14 Mappa catastale
- A 15 Stralcio del PI in scala 1:5000
- A 16 Zonizzazione acustica comunale
- A 17 permesso di costruire
- A 18 Concessioni per derivazione acqua
- A 22 SCIA prevenzione incendi
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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- A24 Relazione sui vincoli urbanistici, ambientali e territoriali
- A 25 Schemi a blocchi
- A 26 Parere ULSS
- A 27 Parere approvazione Piano Aziendale (AVEPA)
- A 28 Relazione geologica
- Scheda B1-B17
- B 18 Relazione tecnica dei processi produttivi
- B 22 Planimetria dello stabilimento
- B 24 Valutazione previsionale dell’impatto acustico
- B 26 Valutazione ricaduta odori
- Scheda C1-C5
- Relazione ambientale futura
- C7 schema a blocchi futuro
- C13-Tavola di progetto- Stato di Progetto
- Scheda D1-D4
- Scheda E1-E2
- E 4 Piano di Monitoraggio proposto
- Sintesi non tecnica.
PREMESSE ED UBICAZIONE
La Ditta svolge l'attività di allevamento di polli da carne a terra che consiste nell'allevamento di polli per la
produzione di polli da carne; il ciclo produttivo di allevamento prevede l’arrivo in allevamento di pulcini
(maschi e femmine) dell’età di 1 giorno e del peso di qualche grammo (fase di accasamento) ed il loro svez -
zamento ed accrescimento fino alla maturazione commerciale, che avviene a circa 30 giorni per le femmine e
a circa 60 giorni per i maschi, a fine ciclo i polli sono inviati ai macelli.
La Ditta intende proporre un ampliamento della propria attività di allevamento attraverso l'incremento della
capacita produttiva iniziale di 82.656 capi accasabili/ciclo e portando la capacità produttiva complessiva
aziendale a 121.176 capi accasabili.
L'indirizzo produttivo principale è l'allevamento di polli da carne, l'azienda svolge inoltre attività di coltiva-
zione di seminativi su una superficie catastale di circa 5.75.80 ettari con una SAU di 3.25.12 ettari.
Descrizione dello stato di fatto dell'allevamento
La situazione attuale delle strutture aziendali è la seguente:
1) Strutture ad uso agricolo - produttivo con funzione di deposito e ricovero macchine e attrezzi per una su-
perficie di 456 metri quadrati,
2) Tre capannoni ad uso allevamento polli da carne allevati a terra di 1.439 mq ciascuno per un totale di 4.317
mq totali di cui 4.131 mq netti utilizzabili a scopo allevamento;
3) Una struttura ad uso concimaia coperta di 384 metri quadrati con annessa vasca di raccolta degli eventuali
spanti.
Gli interventi di progetto comportano l'edificazione di un nuovo capannone di allevamento senza modifiche
organizzative o gestionali rispetto a quanto già in essere.
L'azienda è ubicata in area agricola dove insiste il centro aziendale con i fabbricati adibiti ad abitazione, ma -
gazzino, deposito prodotti e ricovero attrezzi agricoli, concimaia coperta e tre capannoni avicoli.
Il centro aziendale risulta distante dai centri abitati, con una buona viabilità e di facile collegamento con la
rete stradale comunale e facilmente collegato all'autostrada.
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Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano di Sviluppo Rurale (P.S.R.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) del Monti Berici - Area sud;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Pojana Maggiore;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Rete Natura 2000.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto; si
ritengono, tuttavia, necessari alcuni approfondimenti per analizzare le specifiche sensibilità inpiduate,
mettendole in rapporto con l’intervento proposto.
Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto, non è stato approfondito
analiticamente il rapporto con il P.T.R.C. vigente, approvato con DCR n. 250/1991 ed il nuovo P.T.R.C.
adottato con D.G.R. 372/2009; la variante parziale, con attribuzione della valenza paesaggistica, al P.T.R.C.
adottato nel 2009, adottata con D.G.R. n. 427/2013 (sarebbe opportuno rapportare l’intervento con l’elaborato
“Ambiti di Paesaggio, Atlante Ricognitivo”).
Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) "Monti Berici - Area sud", in cui, relativamente alla
Carta delle Fragilità, si indica che l’area interessata è all’interno di un “area idonea a condizione e con
vulnerabilità idrogeologica”; occorre mettere in rapporto l’area interessata con la particolarità sopra
inpiduata (a) area idonea a condizione e b) area ad alta vulnerabilità idrogeologica ) ed in particolare con
quanto indicato, a riguardo, dall’art. 17.1 (Aree idonee, idonee a condizione e non idonee) dall’ art. 18.1
(Aree esondabili o a periodico ristagno idrico) delle Norme Tecniche del P.A.T.I..
Piano degli Interventi (P.I.), dove occorre che sia messo in relazione l’intervento in questione con le norme
relative alle cosidette “Siepi agrarie esistenti” (presenti nella parte nord dell’impianto) indicate nell’art. 43
(Area lacuale, corsi d’acqua principali, siepi agrarie esistenti – Aree rilevanti per la Rete Ecologica
Territoriale) delle N.T.O del P.I..
Piano di Tutela Acque della Regione Veneto, in cui non viene messo in risalto il fatto che nella Fig. 2.2 (Carta
della vulnerabilità intrinseca della falda freatica della pianura Veneta) l’area interessata è inpiduata con un
“Grado di Vulnerabilità” “Ee-estremamente elevato” (valore sintacs 80-100).
Per quanto riguarda, infine, le “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio Legge
regionale 23 aprile 2004, n. 11 (BUR n. 45/2004)”, si afferma che “L'allevamento … Rispetta le distanze
previste dalla DGR 856 del 2012” ma senza nessuna dimostrazione a riguardo.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L'azienda agricola Giacometti Gianni è una Ditta inpiduale iscritta alla CCIAA dal 1996. L'azienda è
ubicata in area agricola nel Comune di Pojana Maggiore, in Via Ponticello n.11/D, dove insiste il centro
aziendale con i fabbricati adibiti ad abitazione, magazzino, deposito prodotti e ricovero attrezzi agricoli,
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concimaia coperta e tre capannoni avicoli. Le strutture esistenti sono censite al C.T. del Comune di Pojana
Maggiore al FG 14 mappali 604. L'indirizzo produttivo principale è l'allevamento di polli da carne, l'azienda
svolge inoltre attività di coltivazione di seminativi su una superficie catastale di circa 5.75.80 ettari con una
SAU di 3.25.12 ettari. E’ previsto un ampliamento con la costruzione di un ulteriore capannone della stessa
dimensione di quelli esistenti per allevamento di polli da carne.
La situazione attuale delle strutture aziendali è la seguente:
1) Strutture ad uso agricolo - produttivo con funzione di deposito e ricovero macchine e attrezzi per una
superficie di 456 metri quadrati,
2) Tre capannoni ad uso allevamento polli da carne allevati a terra di 1.439 mq ciascuno per un totale di
4.317 mq totali di cui 4.131 mq netti utilizzabili a scopo allevamento;
3) Una struttura ad uso concimaia coperta di 384 metri quadrati con annessa vasca di raccolta degli eventuali
spanti.
I tre capannoni sono in struttura in acciaio zincato a caldo a colonne e capriate. Le pareti sono realizzate in
pannelli sandwich con isolamento in poliuretano espanso. La copertura è attuata con pannello isolante di
lamiera verniciata e strato di poliuretano espanso e contro soffittatura interna. I capannoni sono dotati di
aperture laterali per l’aerazione con apertura comandata con sistema elettro-pneumatico. La struttura dei
capannoni garantisce condizioni di microambiente di stabulazione ottimizzate per il benessere degli animali.
L’impianto elettrico è eseguito secondo le prescrizioni delle Norme CEI-UNEL con scatole e lampade a
tenuta stagna. Dalla sezione risulta che esiste un unico ambiente di stabulazione e sono visibili le tre linee
per l'alimentazione e le quattro linee di abbeveraggio. Il ricambio dell’aria si ha per ventilazione forzata
longitudinale, con ventilatori estrattori operanti in depressione. Sono presenti 11 ventilatori della portata
utile di 33.000 m3/h ciascuno con controllo computerizzato.
Gli estrattori d’aria vengono comandati da termosonde che
rilevano la temperatura interna ed il livello di CO2 del
capannone e intervengono per il mantenimento delle
condizioni interne entro i limiti compatibili col benessere
degli animali. Il loro tempo di funzionamento è variabile e
vincolato alle condizioni climatiche esterne e stagionali.
L’aumento della ventilazione avviene a stadi, cioè con
l’inserimento progressivo dei ventilatori, fino al loro totale utilizzo. Al primo stadio sono collegati i
ventilatori che funzionano con l’orologio parzializzatore per la programmazione del minimo ricambio d’aria;
con l’innalzamento della temperatura oltre i limiti impostati nella centralina, si passa allo stadio successivo e
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quindi all’avvio dei ventilatori ad esso collegati. I ventilatori estrattori sono completi di struttura in lamiera
zincata, protezione antinfortunistica in rete di acciaio zincato con maglia da mm 30 x 30 sul lato aspirazione
(interno). Il singolo capannone è riscaldato da 2 generatori di aria calda della potenza termica unitaria
massima di 80 kW inseriti a parete e funzionanti a GLP, all'interno sono presenti anche delle lampade per il
riscaldamento sempre a GPL. L’illuminazione del capannone viene garantita da lampade al LED, a basso
consumo, che sono in grado di garantire una omogenea illuminazione all'interno dell'allevamento, in termini
di intensità e di durata, secondo quanto previsto dalla normativa sul benessere animale. La presenza della
concimaia coperta garantisce abbondantemente, in ogni situazione, la possibilità di stoccare
temporaneamente la lettiera a fine ciclo seguendo le indicazioni delle normative ambientali, ed in particolare
della normativa IPPC, al fine di ottimizzare la gestione della pollina e di ridurre le emissioni in atmosfera.
Per il dimensionamento e per la sua tipologia costruttiva si è fatto riferimento a quanto previsto dal Decreto
Ministeriale 7 aprile 2006 Art. 7 La concimaia ha la funzione di stoccaggio non continuativo in quanto la
Ditta cede quasi tutta la pollina ad una Ditta specializzata.
I servizi igienici presenti nell'allevamento sono asserviti alla rete idrica dell’acquedotto civile. Le acque
reflue che vengono generate dai servizi igienici vengono gestiti secondo quanto previsto dalla normativa.
L'allevamento non prevede la produzione di acque di processo. L'attività di allevamento non rientra nelle
attività elencate all'allegato F del Piano di Tutela delle Acque pertanto non è prevista la gestione delle acque
di prima pioggia.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
L'azienda agricola Giacometti Gianni (P.IVA
02281950242) svolge l’attività di allevamento avicolo
di polli da carne allevati a terra in Comune di Pojana
Maggiore (VI) in Via Ponticello 11/D in conformità
all’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 18/2016
con la quale si autorizza la Ditta all'allevamento di
un numero massimo di capi accasabili di 82.656
capi/ciclo. Il ciclo produttivo di allevamento prevede
l’arrivo in allevamento di pulcini (maschi e
femmine) dell’età di 1 giorno e del peso di qualche
grammo (fase di accasamento) ed il loro
svezzamento ed accrescimento fino alla maturazione commerciale, che avviene a circa 30 giorni per le
femmine e a circa 60 giorni per i maschi; a fine ciclo i polli sono inviati ai macelli. I capi sono allevati a terra
su lettiera integrale e sono liberi di muoversi nel capannone per alimentarsi, bere e razzolare. Le deiezioni
vengono assorbite dalla lettiera che periodicamente durante il ciclo viene rivoltata meccanicamente per
essere arieggiata e mantenuta asciutta. Questa tipologia di allevamento rispetta la normativa sul benessere
animale secondo le norme per allevamento avicolo (D.Lgs. 181/10; D.M. 10/09/99). In media, il ciclo, dura
circa di 60 giorni sudpisi in sette fasi: 1) stesura della nuova lettiera; 2) accasamento dei pulcini; 3)
accrescimento, durante questa fase si provvede, quando necessario, all'arieggiamento e pareggiamento della
lettiera ed alla rimozione delle carcasse di animali morti; 4) avvio alla macellazione dei polli sudpiso in
due periodi: “sfoltimento” a circa 30 giorni con la spedizione delle femmine e completamento, a circa 60
giorni, con la spedizione di tutti i capi maschi rimanenti; 5) rimozione della pollina, compreso carico e
smaltimento; 6) pulizia a secco mediante spazzolatrici meccaniche; 7) disinfezione dei locali mediante
atomizzatore agricolo a traino. Nella fase di svezzamento del pulcino tutti gli animali sono allevati nel
capannone dove la temperatura viene tenuta costante a 33 - 34° C per i primi 4 - 5 giorni dall'arrivo, in
seguito viene ridotta di circa 2°C alla settimana fino a raggiungere, intorno al trentesimo giorno una
temperatura pari a 17 - 18 °C che viene mantenuta per l'intero ciclo di allevamento. L'umidità viene
mantenuta compresa in un intervallo tra il 50 e il 60%. Durante il periodo di allevamento i capi sono
giornalmente controllati del gestore che verifica le buone condizioni di allevamento, raccoglie eventuali capi
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morti e li mette nella apposita cella frigo e registra i decessi, che stocca nella cella frigo fino al momento del
ritiro. Il gestore, su indicazione del veterinario, provvede ad effettuare eventuali trattamenti sanitari con
l'acqua di abbeveraggio utilizzando i medicinali in buste idrosolubili solo in presenza di patologie
specifiche. A fine ciclo si provvede allo svuotamento dell’allevamento con l'invio dei polli verso la
macellazione. Una volta svuotato il capannone si provvede alla pulizia e alla preparazione per il nuovo ciclo
dopo un necessario periodo di vuoto sanitario.
La destinazione della pollina è: 1) L'utilizzo agronomico nei terreni di proprietà per la quantità che le norme
specifiche consentono, 2) Una Ditta specializzata per la produzione di concime organico per la restante parte.
Per le operazioni di pulizia dei capannoni normalmente non si fa uso di acqua, ma dopo aver asportato la
pollina, si pulisce accuratamente con una spazzatrice meccanica e si procede alla disinfezione delle superfici
di stabulazione, delle pareti e dei soffitti, utilizzando una miscela disinfettante che viene distribuita tramite
un atomizzatore. Per questa tipologia di impianti non sono previsti
sistemi di abbattimento delle emissioni in quanto l'allevamento di
bestiame viene considerato come attività ad emissioni di tipo diffuso. In
ogni caso nell'attività di allevamento vengono considerate e messe in atto
tutte le migliori tecniche disponibili, gestionali e di allevamento, atte a
diminuire o abbattere le emissioni come la rete frangivento, una siepe
sempreverde molto fitta in corrispondenza degli estrattori d'aria e la
lavorazione superficiale della lettiera per mantenerla asciutta riducendo
le fermentazioni anomale e la produzione di NH3 e CH4.
I rifiuti normalmente prodotti in azienda sono: a) Contenitori di
medicinali (Cod CER 180202), b) Imballi in plastica (Cod CER 150102), c)
Lampadine (Cod CER 200121), che vengono stoccati in contenitori a
tenuta all'interno di un locale dedicato e chiuso. I capi morti durante il
ciclo vengono stoccati in una cella frigorifera con una capacità di 16 mc
posizionata all'interno di un locale dedicato e chiuso. Normalmente lo
svuotamento della cella frigorifera avviene alla fine di ogni ciclo.
Le normative sulla biosicurezza sono rispettate in quanto: a) esiste
l'autorizzazione da parte dell'ULSS competente, b) l'allevamento è riconosciuto nella banca dati del CREV, c)
il complesso zootecnico è ben definito, d) i capannoni sono dotati di finestre con rete antipassero, e) è
presente l'area per la disinfezione dei meccanici in entrata.
La proposta progettuale presentata dalla Ditta e oggetto della presente procedura di Valutazione di Impatto
Ambientale si pone come obiettivo l'aumento della capacità produttiva dell'allevamento passando dagli
attuali 82.656 (provvedimento AIA n. 18/2016) ai 117.541 capi accasabili. Questo intervento comporta
l'edificazione di un nuovo capannone di allevamento senza modifiche organizzative o gestionali rispetto a
quanto già in essere.
Dall’analisi del quadro progettuale emerge la necessità, anche ai fini dell’AIA, di presentare le seguenti
integrazioni:
- estratto topografico dell'area in scala 1:25000 oppure 1:10000 (IGM oppure CTR);
- copia delle autorizzazioni di tipo edilizio per la parte esistente;
- specificare le persità d'uso dell'acqua attinta da pozzo rispetto a quella proveniente da acquedotto;
- presentare il Certificato prevenzione incendi o, in alternativa, almeno la SCIA vidimata dal Comando
provinciale dei Vigili del fuoco, per il gruppo elettrogeno;
- modalità ed ubicazione dello stoccaggio del gasolio usato per i mezzi agricoli;
- dichiarare la ragione sociale delle ditte a cui vengono cedute le lettiere esauste, quelle attraverso cui
vengono smaltiti i rifiuti aziendali e quelle che ritirano le carcasse dei capi deceduti;
- presentare copia della Comunicazione all'ULSS per poter allevare a densità superiori a 33 kg/mq e fino a 39
kg/mq;
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- ripresentare il Piano di monitoraggio e controllo comprensivo del quadro sinottico, redatto secondo le
prescrizioni dell'allegato B alla DGRV n. 1105/2009;
- di chiarire se il numero di capi accasabili post ampliamento sia pari a 117.541 o a 121.176;
- fornire maggiori dettagli in merito a come si intende far fronte al maggiore fabbisogno idrico degli animali
dal momento che non risulta che sia stato richiesto un aumento della portata da pozzo in concessione;
- relativamente alla concimaia, il proponente spieghi come sono convogliati, stoccati e smaltiti eventuali
liquidi di sgrondo ed i liquidi di lavaggio della platea.
Considerato, inoltre, che visti gli esiti della previsione di impatto odorigeno risulta evidente come la BAT 12
risulti applicabile, trattandosi di un caso in cui gli odori molesti presso i recettori sensibili sono probabili si
chiede di:
integrare il Quadro Progettuale con la definizione:
- delle azioni appropriate per il contenimento delle emissioni odorigene ed il relativo crono-
programma;
- di un protocollo delle misure da adottare in caso di odori molesti identificati;
integrare il PMC dell’AIA con la definizione di:
- un protocollo per il monitoraggio degli odori;
- un programma di prevenzione ed eliminazione degli odori inteso per esempio a identificarne la o
le sorgenti, monitorare le emissioni di odori (cfr. BAT 26), caratterizzare i contributi delle
sorgenti e applicare misure di eliminazione e/o riduzione;
- un riesame degli eventi odorigeni e dei rimedi nonché la diffusione di conoscenze in
merito a tali incidenti”.
Le integrazioni fornite non sono del tutto esaurienti, in particolare si dovrà applicare la BAT 12 (probabile
disagio), predisponendo un Piano di Gestione degli Odori i cui contenuti sono descritti al punto 1.9 della
Decisione di Esecuzione UE 2017/302; tale piano andrà inoltrato prima del rilascio dell’AIA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L'allevamento si colloca interamente nel Comune di Pojana Maggiore, nella porzione sud della Provincia di
Vicenza, caratterizzata da un clima sostanzialmente di carattere temperato sub continentale con inverni
relativamente rigidi ed estati caldo-umide. Per lo studio della situazione meteoclimatica la Proponente ha
fatto riferimento ai dati validati da ARPAV presso le stazione di Noventa Vicentina (VI) e di Montagnana
(PD) nel periodo compreso tra gli anni 1994 ed e 2016; inoltre per questa tipologia di impianti non sono
previsti sistemi di abbattimento delle emissioni in quanto l'allevamento di bestiame viene considerato come
attività ad emissioni di tipo diffuso. La valutazione degli impatti sulla componente atmosfera riferita alle
emissioni è stata eseguita per la sola fase di esercizio in quanto la fase di costruzione risulta paragonabile ad
un cantiere edilizio standard di breve durata che presenta impatti sulla componente in oggetto non
significativi. La proponente dichiara che nella fase di esercizio le emissioni prodotte dall'allevamento sono,
in termini quantitativi, contenute in rapporto all'ambiente circostante ed in relazione alla potenzialità
odorigena stima percentuali molto basse per i parametri significativi quali: ammoniaca (produzione tot.
stimata in 5,4 t/anno), metano (produzione tot. stimata in 1,1 t/anno), protossido di azoto (produzione tot.
stimata in 0,7 t/anno).
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La situazione normativa e i criteri di accettabilità dei limiti di odore sono molto persificati tra i vari paesi
europei e a livello italiano mancano dei riferimenti per il settore zootecnico. In considerazione della mancan-
za di riferimenti normativi e delle perse considerazioni sui limiti di accettabilità, la valutazione dei risultati
ottenuti risulta difficoltosa. Il Regno Unito, nelle Horizontal Guidance for Odour (IPPC H4, 2002), definisce i
seguenti valori come concentrazioni a cui può esserci una potenziale molestia, i valori sono al 98° percentile:
1,5 UO/mc per tipologie industriali con odori altamente molesti 3 UO/mc per tipologie industriali con odori
mediamente molesti 6 UO/mc per tipologie industriali con odori altamente molesti In questa classificazione
gli allevamenti di animali rientrano nella categoria industriale di media molestia.
Si riportano i risultati di ricaduta odorigena ottenuti con WindDimula 3 e post processaticon RunAnalyzer,
in cui i valori medi, calcolati sulle 24h sono molto bassi e la differenza tra lo stato ante e post-intervento è ir -
rilevante.
Le elaborazioni condotte nel presente lavoro hanno utilizzato, quali valori di input, concentrazioni di odore
misurate a fine ciclo produttivo che è un periodo del ciclo particolarmente odorigeno. La valutazione è stata
quindi effettuata in forma cautelativa,
considerando un’emissione odorigena
massima in tutto l'anno, come se gli
animali fossero sempre presenti e con
il peso vivo massimo. La valutazione
di ricaduta dell’odore ai recettori limi-
trofi dimostra valori generalmente
molto bassi e prossimi a zero, per gran
parte dei recettori valutati, ad e ccezio-
ne dei recettori n° 1-2-5, in cui la con-
centrazione stimata è superiore. I recet-
tori n°1 e n°2 sono posti a N-Est rispetto l’allevamento, mentre il Recettore n°5 è posto a S-Ovest, tutti e tre
sono pertanto localizzati nelle due principali direzioni in cui soffia il vento. In particolare, l’aria si sposta con
maggiore intensità soprattutto verso S-Ovest, comportando una concentrazione stimata maggiore al Recetto-
re n°5. Ulteriori considerazioni sulla ricaduta degli odori nel territorio, devono essere fatte anche in relazio -
ne alle barriere verdi attualmente esistenti nell’allevamento e di cui, di maggiore interesse è la piantumazione
esistente in testata ai capannoni, in corrispondenza dell’aria estratta dall’impianto di ventilazione (testata
Nord). Si tratta di una siepe di cipresso di Ley-
land, che per caratteristiche di impianto e di spe-
cie è fortemente schermante e sempreverde, eser-
citando pertanto la sua funzione anche in periodo
invernale. L’aria estratta dai capannoni trova
quindi un ostacolo all’uscita dai ventilatori che ne
riduce in parte la diffusione sul territorio, al con-
tempo trattiene parte della polvere in uscita, ab-
battendo conseguentemente anche la diffusione
degli inquinanti. Allo stato attuale non si configu-
ra alcuna problematica odorigena in zona e non vi
sono lamentele a carico dell’azienda in esame e i
sopralluoghi in loco non hanno dimostrato pro-
blematiche di ore derivanti dall’allevamento, per-
tanto si può ritenere che la simulazione condotta sovrastimi la realtà attuale. La valutazione di ricaduta inol -
tre non dimostra alcuna problematica né per il centro abitato di Pojana Maggiore, né per la frazione di Ca-
gnano. Quanto sopra considerato, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emerga-
no impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente.
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In applicazione delle BAT di cui alla Decisione di Esecuzione (UE) 2017/302, si ravvisa la necessità di imple -
mentare quanto previsto dalla BAT 12 e cioè:
“Per prevenire o, se non è possibile, ridurre le emissioni di odori da un'azienda agricola, la BAT consiste nel
predisporre, attuare e riesaminare regolarmente, nell'ambito del piano di gestione ambientale (cfr. BAT 1),
un piano di gestione degli odori che includa gli elementi riportati di seguito:
i. un protocollo contenente le azioni appropriate e il relativo crono-programma;
ii. un protocollo per il monitoraggio degli odori;
iii. un protocollo delle misure da adottare in caso di odori molesti identificati;
iv. un programma di prevenzione ed eliminazione degli odori inteso per esempio a identificarne la o le sor -
genti, monitorare le emissioni di odori (cfr. BAT 26), caratterizzare i contributi delle sorgenti e appli -
care misure di eliminazione e/o riduzione;
v.un riesame degli eventi odorigeni e dei rimedi nonché la diffusione di conoscenze in merito a tali
incidenti”.
Le modalità di presentazione/gestione sono definite all’interno del Quadro Programmatico e si ribadisce la
necessaria applicazione della BAT 12 (probabile disagio), predisponendo un Piano di Gestione degli Odori i
cui contenuti sono descritti al punto 1.9 della Decisione di Esecuzione UE 2017/302, che andrà inoltrato pri -
ma del rilascio dell’AIA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Dalla documentazione presentata si evince che: l'allevamento non prevede la produzione di acque di
processo, i servizi igienici presenti nell'allevamento sono asserviti alla rete idrica dell’acquedotto civile.
La proponente dichiara che: le acque reflue generate dai servizi igienici vengono gestite secondo quanto
previsto dalla normativa e le acque meteoriche vengono raccolte e canalizzate verso il recettore finale
rappresentato da un fosso di scolo. Relativamente alla gestione delle acque meteoriche non è prevista una
particolare gestione delle acque di prima pioggia in quanto l'attività di allevamento non rientra nelle attività
elencate all'allegato F di cui al Piano di Tutela delle Acque (PAT), inoltre la Proponente dichiara che attuerà
tutti gli accorgimenti tecnico-operativi atti ad evitare possibili contaminazioni delle acque sotterranee.
Da quanto sopraesposto, sulla base delle documentazione presentata non si ravvisano elementi di criticità
evidenti e si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti aggiuntivi
significativi sulla presente componente.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area d’intervento si colloca nell'area agricola posta a nord del Comune di Pojana Maggiore. Per la
descrizione dello stato di fatto ambientale e l’analisi degli impatti della componente suolo e sottosuolo è
stata inpiduata come area vasta, cioè area entro la quale è possibile si verifichino e si manifestino le
interferenze, il territorio del Comune di Pojana Maggiore. Con riferimento al territorio comunale e agli
aspetti litologici nel Comune di Pojana Maggiore si riscontra la presenza di due classi litologiche:
1) Limi e argille prevalenti,
2) Sabbie e limi prevalenti.
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Per ciò che riguarda gli aspetti idrogeologici si fa riferimento alla Carta delle ragilità del PAT in cui si
evinece che la proposta progettuale ricade in area classificata come "Idonea a
condizione" e con vulnerabilità idrogeologica.Per quanto concerne la fase di
esercizio si evidenzia che:
1. le aree di movimentazione sono pavimentate e dotate di una adeguata ed
efficace rete di raccolta e gestione delle acque meteoriche,
2. l'attività non prevede l'uso di sostanze inquinanti e quindi possibili
sversamenti al suolo o nelle acque sottosuperficiali. Si può ritenere che
l’impatto sulla componente suolo, sottosuolo ed acque sotterranee sia in
termini qualitativi stimabile come Trascurabile.
Nel processo di allevamento nel settore avicolo il consumo preponderante di
acqua è richiesto per soddisfare le necessità fisiologiche degli animali (acqua
di abbeveraggio), la provenienza dell'acqua per le necessità di allevamento è
da pozzo, autorizzato e controllato anche con riferimento al tema del
contenuto di Sostanze perfluoro - alchiliche (PFAS) con certificato dal
rapporto di prova ARPAV n. 591991 del 17/11/2017. La concessione di
prelievo regolarmente autorizzata è di 0.02 l/s.
Si richiede di trasmettere la relazione geologica e geotecnica definitiva in quanto quella inviata viene indica-
ta come “bozza”.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Lo studio della componente rumore viene condotto in relazione all'attività svolta nella gestione
dell'allevamento. Le fonti informative utilizzate per caratterizzare lo stato di fatto della componente rumore
fanno riferimento al Piano di Classificazione acustica comunale e alle indagini fonometriche eseguite in loco.
Il territorio comunale è stato sudpiso in zone acustiche omogenee alle quali sono assegnati i valori limite
assoluti di emissione, i valori limite assoluti di immissione, i valori limite differenziali di immissione, i valori
di attenzione e i valori di qualità previsti dal D.P.C.M. 14 novembre 1997. Analizzando la Carta della
Zonizzazione Acustica si osserva che l’area in esame ricade in classe III “Aree di tipo misto”. Le
informazioni fornite dal Piano di classificazione acustica sono sufficienti per gli scopi del presente paragrafo.
L’indagine previsionale acustica ha inpiduato le seguenti fonti di emissione: ventilatori, generatori di
calore, presenza del pollame nei capannoni, attività agricole.
Il rilievo del clima acustico ha rivelato i seguenti risultati:
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Sono stati inpiduati 6 recettori acustici (R1-R6) costituiti da abitazioni residenziali, area artigianale e
insediamento produttivo distanto dai 30m ai 110 m.
Sono stati misurati i valori di emissione ed immissione sia nella stagione estiva che nella invernale per
differenziare i contributi acustici dei persi macchinari utilizzati:
Conclusioni della VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO:
La stima dell’influsso derivante dall’esercizio dell’attività dell’allevamento avicolo condotta dall’Azienda
Agricola Giacometti a seguito dei previsti interventi di ampliamento evidenzia livelli acustici entro i limiti,
ovvero compatibili con la normativa nazionale e con la regolamentazione locale vigente, con riferimento ai
più vicini ricettori inpiduati. Il rumore generato dagli impianti tecnici a servizio della nuova struttura e di
quelle già esistenti, sarà sufficientemente attenuato dai fenomeni di pergenza geometrica e/o dalla
collocazione degli apparecchi presso la struttura produttiva.
Nella documentazione previsionale di impatto acustico il tecnico competente scrive che il rumore generato
dagli impianti tecnici a servizio della nuova struttura e di quelle già esistenti, sarà sufficientemente attenuato
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dai fenomeni di pergenza geometrica e/o dalla collocazione degli apparecchi presso la struttura
produttiva. Il rumore interno prodotto dai capi di pollame ed anche il rumore prodotto dalla
movimentazione veicolare per le operazioni di carico scarico eseguite con furgoni/autocarri connessi al
normale esercizio dell’allevamento non produrrà variazioni rilevabili del clima acustico consolidato nel
territorio circostante.
Si richiedono specifiche integrazioni, considerato che nella valutazione si riscontrano informazioni e dati di
input al modello di calcolo, poco chiari e non riferibili.
Manca nella valutazione, la verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame. Si
chiedono, delle indicazione riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai mezzi di
trasporto del materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero giornaliero dei mezzi di trasporto
dell’attività e sulle emissioni di traffico indotto prodotte dall’attività allo scopo di valutare l’effettiva
incidenza dei livelli incrementali prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – dell’attività stessa. Tali livelli,
anche come sommatoria degli effetti del traffico esterno all’attività saranno confrontati con i limiti delle
infrastrutture stradali percorse dai mezzi di trasporto di cui sopra.
Inoltre la verifica dei livelli di traffico indotto deve essere effettuata previa classificazione delle infrastrutture
stradali afferenti all’area di progetto così come indicato da specifica norma – DPR 142/2004 ; si indichi quindi
la tipologia di strada secondo tabella 2 del decreto specifico e i rispettivi limiti per il periodo diurno (e
notturno nel caso di eventuale trasporto di animali in ingresso e uscita dal lotto aziendale) che saranno
confrontati con le effettive emissioni di rumore dovute al traffico indotto di cui sopra.
Manca l’effettiva verifica dei livelli residuali atti al confronto con i valori di rumore prodotti dagli impianti e
attività dell’azienda; cioè si ritiene opportuno verificare con rilievo fonometrico i livelli di rumore residuo
scorporati dalle emissione stradali e non, presso i ricettori prossimi all’area indagata, nonché i valori LeqA e
L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale
presso i suddetti ricettori.
Valutando la variabilità delle situazioni incognite presenti nel sito in analisi se non fosse possibile il
monitoraggio in ambiente interno (così come chiesto dalla norma vigente) presso i suddetti ricettori, si
ritiene opportuno valutare i livelli differenziali a finestre aperte assimilati ai valori in ambiente esterno
verificati ad 1 mt. dalla facciata.
La verifica dei valori limite di emissione è riferita alla singola sorgente sonora nel complessivo delle sorgenti
aziendali; nel caso in specie è opportuno verificare per la sorgente ventilatori, che l’emissione di questi sia
condotta al massimo regime di funzionamento con la totalità delle macchine operanti almeno nel periodo
estivo (11 su 11 ventilatori funzionanti a capannone) per il totale dei capannoni allo stato futuro.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. Di seguito alle valutazioni effettuate dal Tecnico
Competente e riportate nella Documentazioni di Impatto Acustico, con gli approfondimenti riguardanti le
integrazioni del caso, si riscontrano potenziali criticità a causa degli impianti dell’azienda. Si ritiene
opportuno prescrivere fin d’ora un monitoraggio – con gli impianti e le attività funzionanti a pieno regime
presso i ricettori verificati in fase di progetto - per evidenziare la bontà della stima previsionale ed
eventualmente per inpiduare modalità operative o interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle
criticità. Valutando la variabilità delle situazioni incognite presenti nel sito in analisi se non fosse possibile il
monitoraggio in ambiente interno (così come chiesto dalla norma vigente) per la verifica del criterio
differenziale, presso i suddetti ricettori, si ritiene opportuno valutare i livelli differenziali a finestre aperte
assimilati ai valori in ambiente esterno verificati ad 1 mt. dalla facciata
VALUTAZIONE
Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente inquinamento
acustico,prescrivendo tuttavia un monitoraggio post operam.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
L’inquinamento luminoso è ogni forma di irradiazione di luce
artificiale che si disperda al di fuori delle aree cui essa è
funzionalmente dedicata e, in particolare, oltre il piano
dell'orizzonte. Gli effetti più eclatanti prodotti da tale
fenomeno sono un aumento della brillanza del cielo notturno
e una perdita di percezione dell'universo attorno a noi, questo
perché la luce artificiale, più intensa di quella naturale, "cancella"
le stelle del cielo. Il comune di Pojana Maggiore non è compreso
nell’Elenco dei Comuni con territorio inserito nelle fasce di
rispetto ai sensi della legge regionale 27 giugno 1997, n. 22,
inpiduati come zone di maggior tutela in quanto nelle vicinanze
degli osservatori astronomici, in ogni caso in tutto il territorio
regionale valgono i principi dettati dalla legge. Dalla cartografia
prodotta dall’ARPAV relativa all’aumento della luminanza totale
rispetto al livello naturale, l’area del territorio comunale di Pojana Maggiore ricade in un ambito con un
aumento della luminanza compreso tra il 300% ed il 900% rispetto alla luminanza naturale.
Per l'attività di allevamento non sono necessarie e quindi previste opere di illuminazione esterna.
Altre forme di impatto da agenti fisici non sono state prese in considerazione negli elaborati.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
In base al PTRC la proposta progettuale non rientra in presenza o
prossimità di nessun elemento costitutivo del paesaggio come
desumibile dalla Tavola dei "valori naturalistico - ambientali e storico –
culturali", mentre ricade all'interno di una zona agricola riconosciuta
come ad alta professionalità.
La proposta progettuale non ricade in presenza di elementi
paesaggisticamente rilevanti o caratterizzanti un territorio. Inoltre non
ricade in area con vincolo paesaggistico rilevato dal
PATI.Dall'analisi dello stato dei luoghi si rileva che:
1) Rispetto ad un ambito ristretto la proposta progettuale ricade
all'interno di una zona agricola professionale e con edificazione diffusa;
2) Rispetto ad un ambito allargato si riscontrano gli stessi elementi che
sono presenti nell'ambito ristretto.
L'ampliamento dell'attività di allevamento ricade nella zona agricola un contesto completamente caratteriz -
zato dall'attività agricola professionale e dalla edificazione diffusa. Questa area rappresenta una porzione
del contesto paesaggistico locale con un’identità estetica ben definita e radicata, la cui percezione deriva di-
rettamente dall’evoluzione del rapporto con il territorio e con i suoi fruitori. Il ruolo nel contesto locale che
la ospita e la percezione da parte degli abitanti e dei fruitori del territorio in cui è inserita deriva direttamen -
te dall’interazione tra gli interventi antropici che si sono susseguiti nel tempo e gli aspetti fisico – ambientali
distintivi del luogo. L’analisi condotta, basandosi anche sul fotoinserimento, rileva che la proposta proget-
tuale non interferisce con l'ambito paesaggistico. Si evidenzia che nell’ambito della proposta progettuale, la
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Ditta ha prestato particolare attenzione all’inserimento ambientale della stessa, provvedendo a realizzare in
prossimità dei capannoni una fascia verde. L’impatto paesaggistico complessivo può essere quindi conside -
rato nullo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Lo studio della componente viabilità viene condotto in relazione alle necessità dell'allevamento durante la
fase di esercizio. La componente in esame analizza lo stato di fatto ed ipotizza uno scenario futuro con
riferimento al numero dei mezzi movimentati in funzione della viabilità presente e di progetto direttamente
ed indirettamente interessata dall'attività proposta.
La situazione dei mezzi necessari per la gestione dell'allevamento sono definiti nella tabella sottostante:
Nella situazione post investimento la movimentazione dei mezzi passa dai 3,3 mezzi alla settimana a 4,3
mezzi alla settimana, gli unici due picchi relativi ai trasporti potrebbero sembrare il momento dell'avvio dei
polli al macello ma in realtà questa fase è pisa in due mementi distinti ossia lo sfoltimento a metà ciclo ed il
fine ciclo e in entrambe le situazioni le partenze sono scaglionate durante le ventiquattrore del giorno quindi
non si presenta mai la situazione in cui sono presenti più di due camion nello stesso momento. L'aumento
del numero dei mezzi di trasporto complessivi non risulta proporzionale all'aumento del numero dei capi
allevati in quanto per alcune tipologie di trasporti come quello relativo all'accasamento, il trasporto dei
mangimi e degli animali morti non cambia, questo perché il singolo mezzo di trasporto completa il proprio
carico, di pulcini o di mangime, fino al raggiungimento della propria portata massima che nella situazione
precedente non si poteva attuare. Alla luce dei risultati ottenuti dall'analisi viabilistica e del traffico, si
evince:
a) che la proposta progettuale non comporta un significativo aumento dei flussi di traffico,
b) che la viabilità esistente risulta dimensionata ed adeguata per sostenere l'incremento di traffico previsto.
Nella relazione non viene adeguatamente descritta e caratterizzata la viabilità di accesso all’impianto.
In base ai risultati ottenuti, confrontati con la scala di impatto proposta, per quanto riguarda l’aspetto
quantitativo del numero di mezzi in ingresso e uscita dall’allevamento è Trascurabile nella fase di attività.
Si chiede di caratterizzare e descrivere nel dettaglio la viabilità di accesso sia esterna che interna all’impian -
to, in quanto mancante nella documentazione presentata.
La strada privata si presenta a doppio senso di marcia con una larghezza pari a circa 3,00 m e per -
ciò non garantisce lo spazio sufficiente per l’incrocio tra due veicoli che la percorrono in senso opposto. Inol-
tre, le due curve presenti lungo il tracciato sembrano prive di allargamento necessario per l’iscrizione dei
veicoli. Considerando che la viabilità di accesso verrà percorsa da mezzi pesanti caratterizzati da grandi di -
mensioni e ridotta capacità di manovra, ai fini della sicurezza stradale, si chiede di descrivere quali siano le
misure che si intende adottare per risolvere tali problematiche.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
Il contesto territoriale dove si inserisce la proposta progettuale è visibile
nelle due foto aeree (anno 2012) in cui risulta facile contestualizzare,
rispetto agli aspetti naturalistici, la reale situazione dei luoghi, sia su area
vasta che su area ridotta.
L'ambito territoriale si presenta sia rispetto all'area vasta che a quella
ridotta con i seguenti elementi:
Edificazione diffusa;
viabilità stradale di varia natura;
terreni coltivati con funzione agricolo - produttiva;
presenza di fossi;
qualche nucleo arboreo ed arbustivi di tipo lineare.
Questa struttura urbanistico - territoriale trova conferma anche nelle
Tavole dell'Uso del suolo prodotte dalla Regione Veneto. Nell'area di
localizzazione dell'allevamento sono presenti esclusivamente terreni
agricoli ad uso seminativo e l'edificazione diffusa che è la situazione tipica
di tutta la Provincia di Vicenza. Nell'ambito non si rilevano altri elementi caratterizzanti l'ambiente come
biotopi particolari che sono potenzialmente riscontrabili solo nell'ambito del Parco colli Euganei situato a
distanze di persi chilometri.
L'ambiente vegetazionale è fortemente caratterizzato dal tipo di agricoltura che viene esercitato ne deriva,
quindi, che a determinare l'ambiente vegetazionale sono le scelte e le tecniche colturali agricole. Nell'area
vasta inpiduata con un cerchio del diametro di 10 chilometri non sono presenti siti della Rete Natura 2000,
gli elementi più prossimi della Rete Natura 2000 sono la ZPS IT3260017 "Colli Euganei - Monte Lozzo -
Monte Ricco" posto ad una distanza di circa 7,5 chilometri ed il SIC IT3220037 "Colli Berici" a circa 5,7
chilometri.
La fauna presente è quella tipica delle zone di pianura con una distribuzione abbastanza omogenea e si
compone di specie stanziali e migratorie.
In fase di esercizio l'attività viene svolta in un ambito circoscritto e controllato, condizione in grado di
contenere nell'ambito proprio dell'attività eventuali azioni di disturbo verso la componente considerata. Le
possibili interferenze ed i relativi impatti sulla componente naturalistica sono stati identificati come
deposizioni atmosferiche (con potenziali impatti sulle caratteristiche strutturali e funzionali della
vegetazione presente nell’area vasta), rumore (potenziale impatto sulle specie faunistiche), alterazione
qualità delle acque superficiali (impatto potenziale sul reticolo superficiale), alterazione qualità delle acque
di falda (impatto potenziale sulle acque profonde) ed occupazione di suoli con conseguente perdita o
modifica di habitat nell’area vasta.
La stima degli impatti è stata effettuata su base quali - quantitativa, valutando i possibili effetti sulle
componenti vegetazione, fauna ed ecosistemi:
1) Per la vegetazione, si è considerata la distribuzione e tipologia delle perse formazioni vegetali nell’area
vasta con particolare attenzione alla presenza di habitat di interesse comunitario.
2) Per la fauna in area vasta si sono analizzate l’avifauna stanziale, intendendo con questo termine l’insieme
delle specie presenti nell’area vasta nelle perse fasi del ciclo annuale (quindi nidificazione; svernamento;
migrazioni pre e post-riproduttive) e l’avifauna non stanziale.
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3) Per gli ecosistemi quelli riscontrabili nelle indagini utilizzate ai fini dei persi strumenti programmatori.
Data l’ubicazione della proposta progettuale all’interno di una vasta area agricola di tipo intensivo e priva di
valenze naturalistiche particolari si può ritenere che tutte le possibili interferenze sulla componente qui
considerata non siano rilevanti, così come risulta dalla tabella riepilogativa di seguito riportata. La
valutazione è stata fatta sulla base di valori di riferimento noti o presenti in letteratura scientifica e di un
giudizio esperto.
Nella planimetria di progetto viene indicata una mascheratura laterale a verde sul lato SUD-OVEST per la
quale andrebbe specificato un capitolato tecnico specifico.
Le integrazioni fornite non sono del tutto esaurienti e manca il computo metrico estimativo reale degli
interventi previsti e degli oneri di manutenzione per almeno i primi tre anni, che andrà inoltrato prima del
rilascio dell’AIA.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Gli allevamenti zootecnici e quindi anche gli allevamenti avicoli possono determinare problematiche
igienico-sanitarie derivanti dalla diffusione di odori molesti in grado di creare sensazione di fastidio più che
veri pericoli per la salute umana. Nel caso dell'allevamento della Ditta Giacometti l'adozione delle migliori
tecniche disponibili gestionali, la presenza di uno stoccaggio coperto delle deiezioni, un'ottimale
ventilazione dei locali che favorisce anche l'essiccazione della pollina, la corretta gestione delle carcasse e
un'efficace lotta contro gli insetti e i roditori sono le tecniche di allevamento in grado di ridurre o annullare
l'eventuale disagio verso le residenze dell'intorno. L'igiene e la sicurezza sanitaria dell'attività, inoltre, sono
soggette a specifiche e stringenti normative applicate dal gestore in forme di autocontrollo e dal settore
veterinario dell'ASL competente cui spetta la verifica del rispetto della normativa sul benessere animale e
sull'applicazione delle prescrizioni a salvaguardia della salute degli operatori e della comunità in generale.
Considerando quanto rilevato dalle analisi e verifiche, delle emissioni di odori e del rumore della Ditta in
oggetto, si ritiene che l'attività di allevamento non comporti rischi stimabili per la salute pubblica, per gli
addetti o la popolazione che vive e lavora nei dintorni dell’impianto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto non presenta interferenze rispetto ad altri piani, progetti o interventi in zone limitrofe.
Il progetto risulta adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire e non contrasta con i vincoli
territoriali vigenti.
L’analisi degli impatti ha portato a ritenere come il progetto presentasse potenzialmente taluni impatti
significativi per l’ambiente, con conseguente necessità di prevedere specifiche prescrizioni mitigative e
particolari modalità e frequenze di monitoraggio.
Gli elaborati esaminati, sia per quanto riguarda la V.I.A. che per ciò che concerne l’A.I.A., sono stati oggetto
di richiesta di integrazioni, con documentazione pervenuta considerata sufficiente per poter esprimere il
giudizio conclusivo sul progetto.
Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti ritenuti maggiormente significativi, con particolare
riferimento alle emissioni odorigene ed all’impatto acustico.
Non sono pervenute osservazioni ostative al progetto.
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale, ivi compresa la validazione del Piano di Monitoraggio e
Controllo da parte dell’ARPAV.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
1) Preliminarmente al rilascio dell’AIA la ditta:
- presentare il computo metrico estimativo reale degli interventi previsti e degli oneri di manutenzione per almeno i
primi tre anni, relativo al progetto di mascheratura laterale a verde sul lato SUD-OVEST;
- dovrà applicare la BAT 12 (probabile disagio), predisponendo un Piano di Gestione degli Odori i cui contenuti sono
descritti al punto 1.9 della Decisione di Esecuzione UE 2017/302. (il Piano di Gestione degli Odori è da Recepire nel
decreto AIA). In caso di verificati disagi olfattivi presso i ricettori sensibili inpiduati secondo il punto 7 dell'Allegato
A alla DGR Lombardia il proponente dovrà:
a) dare attuazione di quanto previsto nel piano gestione degli odori relativamente alle azioni di indagine , di
prevenzione, di mitigazione e di riesame previsti;
b) effettuare successivamente il monitoraggio della portata di odore e suo confronto con il valore determinato durante le
misure eseguite durante l'espletamento della pratica VIA;
c) partecipare attivamente alle iniziative di monitoraggio della percezione del disturbo olfattivo da parte della
popolazione residente eventualmente proposte dagli Enti di autorizzazione e/o preposti alla prevenzione sanitaria ed
ambientale.
2) Il Piano di Monitoraggio è controllo dovrà essere aggiornato sulla base di quanto verrà predisposto e validato in tema
di Piano di Gestione degli Odori.
3) In sede di attivazione dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del
rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori
sensibili presenti in prossimità dell’impianto;
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura),
sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo preavviso
ad Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico;
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- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi.
Si raccomanda, inoltre, di realizzare gli eventuali trattamenti per il contenimento di insetti nocivi e controllo di
roditori, previo indicazioni della competente Ulss.
Vicenza, 05 dicembre 2018
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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