determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 997 DEL 11/09/2018
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E CONTESTUALE
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART.27 BIS DEL
D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I
DITTA: SOCIETA’ AGRICOLA NICOLIN GIULIANO E GABRIELE S.S.
PROGETTO: AUMENTO DEL NUMERO MASSIMO DI CAPI ALLEVABILI
LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI POJANA MAGGIORE, VIA CONCHE (LOC.
CAGNANO)
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota prot. 14235 del 01-03-2018, integrata con nota prot.
16501 del 12-03-2018, da parte della ditta Società Agricola Nicolin Giuliano e Gabriele S.S., con
sede legale in via Sanmicheli n.3 in comune di Lonigo ed operativa in via Conche in comune di
Pojana Maggiore (loc. Cagnano), relativa al progetto di “Aumento del numero massimo di capi
allevabili” richiedendo l’attivazione della procedura di valutazione impatto ambientale e contestuale
autorizzazione integrata ambientale ai sensi dell’art. 27 bis del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa alla parte II del Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – ac) Impianti per l’allevamento intensivo di pollame o di suini
con più di:
- 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 per galline
- 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg)
- 900 posti per scrofe.
Tenuto conto che la procedura di valutazione impatto ambientale e contestuale autorizzazione
integrata ambientale rientra tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge
Regionale n. 4/2016 (Allegato A e B), con riferimento alla tipologia degli interventi, come
inpiduati dall’Allegato III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 del D.Lgs. 152/2006.
Tenuto conto altresì che per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in
materia di VIA e di AIA si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse
disposizioni in materia, come previsto dall'art.10 c.2 D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art.27-bis del D.Lgs. 152/2006 :
- con nota prot. 16557 del 12-03-2018 è stata data comunicazione di avvio procedimento e di
avvenuta pubblicazione della documentazione sul proprio sito provinciale agli enti interessati per le
opportune valutazioni di competenza;
- con nota prot. 26061 del 19-04-2018 è data comunicazione agli enti interessati dell’avvenuta
attivazione della fase di consultazione con la pubblicazione, sul proprio sito web e nella medesima
copia informatica per consultazione
data del 19-04-2018, dell’avviso di cui all’art. 23 c.1 lettera e) del D.Lgs. 152/2006 chiedendo al
comune di Pojana Maggiore, ai sensi di quanto disposto dall’art. 27.-bis, comma 4, di dare
informazione nel proprio albo pretorio informatico della pubblicazione del suddetto avviso.
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art. 27 bis c.4 del D.Lgs. n. 152/2006,
osservazioni;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 05-09-2018, ha disposto
la compatibilità ambientale del Progetto presentato con le prescrizioni/raccomandazioni contenute
nel parere 16/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale provvederà il dirigente del Settore
Ambiente- Servizio tutela ecosistemi agrari nell'ambito delle proprie competenze.
Dato atto che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o coordina
tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque dominanti
in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o dell'impianto.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 179).
Visti:
• il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
• la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
• la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020;
Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019;
DETERMINA
1. il giudizio favorevole di compatibilità ambientale con contestale autorizzazione e
approvazione progetto della ditta Società Agricola Nicolin Giuliano e Gabriele S.S., con
sede legale in via Sanmicheli n.3 in comune di Lonigo ed operativa in via Conche in
comune di Pojana Maggiore (loc. Cagnano), relativa al progetto di “Aumento del numero
massimo di capi allevabili”, con le prescrizioni riportate nel parere 16/2018, allegato alla
presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
2. Di dare atto che:
a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 27 bis del D.Lgs. n.
152/06, dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque anni
dalla pubblicazione;
b) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a
preventiva valutazione;
c) il presente provvedimento sostituisce, ad ogni effetto,
visti/pareri/concessioni/autorizzazioni di competenza di organi regionali, provinciali e
comunali necessari per la realizzazione del progetto, ad esclusione del titolo edilizio che la
ditta rimane impegnata ad acquisire, nonché eventuali ulteriori autorizzazioni previste
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dall'ordinamento in capo ad autorità perse da quelle richiamate.
d) l'efficacia del presente provvedimento è subordinata all'avvenuta emissione del titolo
edilizio collegato;
e) verrà demandato al Dirigente del Settore Ambiente il rilascio dell'Autorizzazione
Integrata Ambientale in materia di allevamenti
3. Di prescrivere che:
f) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la
salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;
g) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere
un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio
dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio V.I.A. Provinciale;
4. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
INFORMA CHE
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso straordinario
al Capo dello Stato entro 120 giorni.
La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Ambiente- Ufficio VIA
della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
Di dare altresì atto che:
- il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale www.provincia.vicenza.it;
- la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto il presente
provvedimento concordato preventivamente con gli Uffici provinciali, nel quale sarà indicata
l’opera, l’esito del provvedimento e i luoghi ove lo stesso può essere consultato nella sua
interezza;
- dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i termini per eventuali
impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti interessati, nonché per le scadenze di cui al
precedente punto 1);
- la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti sulla
situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del TUEL come
modificato dal DL 174/12).
Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta Avi Zen sas, al comune e SUAP di Pojana
Maggiore, ad ARPAV, all’ULss Berica n.8, ad AVEPA e allo studio di progettazione.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia.
Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
e per gli effetti D.L. 33/20113.
Vicenza, 11/09/2018
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DITTA: SOCIETA’ AGRICOLA NICOLIN GIULIANO E GABRIELE S.S.
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CAGNANO)
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 12/09/2018.
Vicenza, 12/09/2018
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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Società Agricola Nicolin Giuliano e Gabriele S.S.
PARERE N. 16/2018
Oggetto: aumento del numero massimo di capi allevabili.
PROPONENTE: Società Agricola Nicolin Giuliano e Gabriele S.S.
SEDE LEGALE: Via Sanmicheli n.3 - Lonigo
SEDE INTERVENTO: Via Conche – Loc.Cagnano - Pojana Maggiore
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Allevamento intensivo di pollame da carne (broilers)
PROCEDIMENTO: Valutazione di Impatto Ambientale ed Autorizzazione Integrata Ambientale
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - ac) Impianti
per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di:
- 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 per galline;
- 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o
- 900 posti per scrofe.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 01 e 12 marzo 2018
DATA PUBBLICAZIONE: 19 aprile 2018
DATA INTEGRAZIONI: 16 luglio 2018
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- 1 – progetto-planimetria;
- 2 – SIA;
- 2a - valutazione impatto acustico;
- 2b - Studio ricadute;
- 2c - Valutazione Amianto;
- 3 - sintesi non tecnica;
- 6 - elenco allegati AIA;
- 7.3a - A10 certificato camera di comm.;
- 7.3b - A11 contr. Comodato;
- 7.3c - A13 estratto topografico;
- 7.3d - A14 mappali;
- 7.3e - A15 PRG;
- 7.3f - A24 vincoli PRG;
- 7.3g - A25 schema a blocchi;
- 7.4 - scheda B;
- 7.4a - B18 relazione tecnica;
- 7.4b - B19-20-22 planimetrie;
- 7.4c - B24 relazione impatto acustico;
- 7.4d - B25 documentazione rifiuti;
- 7.4e - B25 documentazione carcasse;
- 7.4f - B26 deroga kg;
- 7.4g - B26 soccida;
- 7.5 - scheda C;
- 7.6 - scheda D;
- 7.7 - scheda E;
- 717a – PMC;
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- 7.8 - tabella confronto con VITD avicoli;
- c - Allegato E non incidenza;
- c1 - Relazione Tecnica SIC;
- e - valore opere.
PREMESSE
La ditta gestisce un allevamento intensivo di pollame da carne (broilers) situato in via Conche a Cagnano di
Pojana Maggiore (VI).
Il progetto prevede l’aumento di capacità massima di allevamento indotta da una variazione nei parametri
di calcolo e non da variazioni strutturali dell’allevamento stesso; nello specifico, il parametro variato è relati-
vo al peso di ciascun capo allevato che, diminuendo rispetto a quanto prodotto nel passato, determina un au-
mento del numero di capi allevabili a parità di peso su metro quadrato.
La capacità massima attuale dell’allevamento è di 125.918 capi per ciclo, mentre il progetto prevede un au-
mento fino alla capacità massima di 145.883 capi per ciclo
Nel 2008, anno di inizio attività e di presentazione della prima domanda di Autorizzazione Integrata Am-
bientale, il peso di un pollo variava a seconda delle richiesta del fornitore del contratto di soccida da 1,3 Kg
(femmine) a 4,0 Kg (maschi); l’azienda opera in regime di deroga alle norme sul benessere animale per ricor -
rere a densità massima di 39 Kg/mq.
L’allevamento è di proprietà di Nicolin Giuliano ed è gestito dalla Società Agricola Nicolin Giuliano e Ga -
briele s.s. che ne ha in affitto la struttura.
L’allevamento è costituito da 4 capannoni in muratura aventi le seguenti dimensioni:
n. capannone 1 2 3 4
Larghezza 9 9 12 – 9 9
Lunghezza 106 186 102 – 70 172
Lunghezza del locale servizio 5 5 5 5
Altezza massima 4 4 4 4
Area di stabulazione 909 mq 1.629 mq 1.794 mq 1.503 mq
Caratteristiche dei fabbricati
La superficie totale utile all’allevamento è quindi pari a 5.835 mq.
La copertura esterna dei capannoni è in poliuretano, mentre la copertura interna dei capannoni è in
amianto/cemento; a tale proposito la ditta ha provveduto ad effettuare una valutazione del rischio indotto
dalla presenza di manufatti contenenti amianto.
Attorno all’allevamento è presente una barriera arborea che limita la diffusione di polveri verso l’esterno.
UBICAZIONE
Nel PRG attualmente in vigore si evidenzia la posizione dell’allevamento avicolo in zona agricola, precisa -
mente in zona E4.
In prossimità dell’allevamento sorgono isolati nuclei abitativi.
Nel raggio di 500 m ricade il vincolo cimiteriale e sono presenti le seguenti attività e/o situazioni:
- altre attività produttive industriali o agricole;
- abitazioni civili;
- beni culturali, con edifici isolati di interesse storico con vincolo monumentale secondo art.10 L.R.24/85.
Non sono presenti aree destinate a future attività industriali,commerciali,artigianali.
L'ampliamento interesserà una superficie di circa 13.407 mq sull’area posta a ridosso dei confini sud ed ovest
che ha la medesima identificazione urbanistica.
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) dei Comuni di Alonte, Asigliano V.to, Orgiano e
Pojana Maggiore;
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• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Pojana Maggiore;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Piano regionale per la Gestione dei Rifiuti;
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera (P.R.T.R.A.)
• Rete Natura 2000.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto; si
ritengono, tuttavia, necessari alcuni approfondimenti per analizzare le specifiche sensibilità inpiduate,
mettendole in rapporto con l’intervento proposto.
Piano Territoriale Regionale di Coordinamento
- Tav. 01b Carta dell’uso del suolo - Acqua
Area di primaria tutela quantitativa degli acquiferi .
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.)
- tav. 1.1.B Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale.
A ridosso dell’idrografia secondaria.
- tav. 1.2.B Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale.
Vincolo corsi d’acqua
Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI)
- Tav. 3-2 Carta delle fragilità
Area idonea a condizione
Aree esondabili Consorzio di Bonifica Berico e Euganeo
Aree ad alta vulnerabilità idrogeologica
Vulnerabilità intrinseca alta.
Piano degli Interventi del Comune di Pojana Maggiore
Classificazione: Allevamenti Zootecnici Intensivi e relative fasce di rispetto.
Piano Tutela Acque
- Figura 2-7 PTA Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta
L’area di interesse è classificata nella Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica con grado
estremamente elevato. Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Per la descrizione dello stato di fatto, che a livello strutturale coincide con lo stato di progetto, si richiamano
anzitutto le note descrittive sull’insediamento riportate nelle precedenti sezioni “PREMESSA” e
“UBICAZIONE”. Si riportano di seguito, rispettivamente, una foto prospettica dell’insediamento (visto da
via Conche), una foto aerea con indicazione del layout generale ed uno schema planimetrico.
Ciascuno dei quattro capannoni esistenti è munito di un locale di servizio, che funge da area filtro tra
l’ingresso e la zona adibita a stabulazione. Nella zona filtro sono allocati i sistemi di regolazione ed i serbatoi
dell’acqua destinati alla stabulazione. Tutti i capannoni sono muniti di 2 portoni in posizione contrapposta,
sui lati corti del capannone, mentre sui lati lunghi o sono ricavate le finestre e le prese d’aria oltre ai
ventilatori ed ai sistemi di raffrescamento.
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DESCRIZIONE DEL
CICLO DI PRODUZIONE
Il ciclo produttivo, coincidente tra stato di fatto e stato di progetto, si sviluppa secondo le fasi seguenti:
1. Preparazione lettiera
2. Arrivo/accasamento pulcini
3. Accrescimento (stoccaggio e distribuzione mangime, abbeveraggio , prod. calore)
4. Spedizione polli
5. Pulizia capannoni
6. Rimozione pollina
7. Disinfezione locali
Ciascun settore dell’allevamento è dotato di:
- Linea mangiatoia
- Linea abbeverazione
- Impianto di ventilazione
- Impianto di climatizzazione estiva
- Impianto di riscaldamento
- Impianto di illuminazione
- Sili mangimi
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Gli impianti sono sempre sottoposti a manutenzione e verifica funzionale programmata durante il periodo
di vuoto sanitario, mentre durante il ciclo di produzione vengono effettuati solamente interventi di emergen-
za.
L’attività è dotata di un gruppo elettrogeno da 100 kw/h a gasolio che si aziona automaticamente in caso
mancanza corrente elettrica dalle altre fonti, posizionato tra i capannoni 1 e 2. All’interno dell’area servizi
del capannone 3 è presente un piccolo servizio igienico utilizzato esclusivamente dal gestore dell’allevamen -
to, dotato di vasca Imhoff, sifone Firenze e scarico perdente.
Come sopra illustrato, lo stato di progetto di discosta dallo stato di fatto per un aumento della capacità mas -
sima di allevamento, indotta da una variazione nei parametri di calcolo e non da una variazione strutturale
dell’allevamento. Utilizzando gli ultimi dati di produzione si ottiene che allo sfoltimento delle femmine, a
circa 1,7 kg/capo, vi è la maggior densità di allevamento, da cui risulta una capacità massima di produzione
pari a 13.3862 capi/ciclo (80.3171 capi/anno con 6 cicli).
Di seguito si riporta tabella esplicativa per calcolo consistenza relativa alla capacità produttiva richiesta (ca-
pacità x (durata ciclo / 365gg) x percentuale mortalità x numero cicli):
L’incremento di capacità produttiva per singolo ciclo, come richiesto dal progetto rispetto allo stato di fatto,
corrisponde a circa il 6%.
Al fine di ridurre gli impatti ambientali e migliorare la prestazione generale il Gestore attua da alcuni anni
un piano di monitoraggio e controllo che tiene conto del consumo delle materie prime (animali allevati, let -
tiera, mangimi, acqua, energia..) e della produzione di rifiuti, emissioni ecc..
Secondo la documentazione progettuale, nello scenario futuro la produzione di rifiuti dell'Azienda rimarrà
modesta e non è prevista una variazione significativa per l'aumento di capacita produttiva. I rifiuti sono stoc-
cati in contenitori separati e ben identificati posti sotto area coperta e vengono smaltiti tramite ditta autoriz-
zata.
Viene evidenziato che l'incremento dei capi allevati determinerà un incremento dei capi morti:
I capi deceduti continueranno ad essere correttamente gestiti con il posizionamento nella cella frigo azienda-
le, già attualmente in uso, ed il successivo ritiro da parte di ditte autorizzate.
Analogamente incremento si prevede un incremento nella produzione di pollina:
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Il Gestore prevede di continuare a conferire tutta la produzione di pollina ad aziende esterne autorizzate,
per l’utilizzo come concime in fungaie, come materia prima in impianti di digestione/cogenerazione, etc..
Il documento presentato "tabella confronto con MTD avicoli.pdf" non indica il riferimento per le MTD utiliz -
zate; riportare inoltre i riferimento all'arco di disinfezione dei mezzi che deve prevedere un sistema di rac -
colta e contenimento dei reflui da smaltire correttamente (e non dispersi sul terreno).
Per quanto riguarda la richiesta di AIA, si richiedono le seguenti integrazioni:
- le autorizzazioni di tipo edilizio dell'impianto produttivo, come da scheda A.17 della DGR n. 668 del 20
marzo 2007;
- il Certificato prevenzione incendi o almeno la Segnalazione di inizio attività (SCIA) al Comando provincia -
le dei Vigili del fuoco, come da scheda A.22 della DGR n. 668 del 20 marzo 2007, relativamente ai due serba -
toi di GPL e al generatore di emergenza che risultano a servizio dell'impianto produttivo;
- produrre copia dell'ultima Comunicazione nitrati confermata nell'applicativo A58-WEB della Regione, non-
ché copia del Piano di utilizzazione agronomica 2017 (soltanto se viene effettuato spandimento di effluenti
zootecnici in terreni nella disponibilità della ditta) pure confermato nell'applicativo A58-WEB;
- raffronto tra la previsione progettuale e l’adozione delle BAT più recenti, di cui alla Decisione CE n. 302 del
15/02/2017, con particolare riferimento alle BAT 12 “Piano di gestione degli odori";
- nel PMC si precisi quali rifiuti corrispondono ai CER 150110 e 7) 180202 (5 kg/anno da ."B18 - Relazione
tecnica dei processi produttivi.pdf") e, con riferimento apag7: tab 2.1.1. - gestione lettiera, si suggerisce di so-
stituire la registrazione giornaliera nel quaderno di manutenzione con la voce "annotazione solo in caso di
anomalie".
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Le emissioni in atmosfera, comprese quelle odorigene, costituiscono un potenziale fattore di impatto am-
bientale per le attività di allevamento. Il proponente affronta la tematica con un modello di dispersione e di
ricaduta dei più caratteristici parametri inquinanti, evidenziando che non essendo disponibili dati di moni-
toraggio della specifica azienda lo studio assume come elementi di input (quantificazione delle emissioni in
uscita dal sito) sulla base dei fattori di emissioni reperiti in letteratura.
In particolare per la previsione delle emissioni dai capannoni la documentazione progettuale utilizza i fattori
di emissione riportati nel documento, in versione draft, della commissione europea “best available techniques
(BAT) reference document for the intensive rearing of poultry and pig”. In particolare si è fatto riferimento alla ta-
bella 3.53 “range of reported air emission levels for different types of poultry”.
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Inoltre viene riferito che:
- l’emissione di Ammoniaca è stata valutata nei termini prescritti dal D.M. Ambiente 29 gennaio 2007 (per
le emissioni della stabulazione degli animali: 0.11 kg NH3 /capo /anno; per le emissioni dello stoccaggio:
0.019 kg NH3 /capo /anno), adottando valori coincidenti con quelli riportati nella domanda di
autorizzazione ambientale integrata e riferiti al D.M. 29 gennaio 2007 tabella “Fattori di emissione di
ammoniaca dai comparti suinicolo ed avicolo” categoria Broilers;
- per le polveri e per le sostanze odorigene si sono utilizzati i valori medi di quelli riportati nel documento
B.A.T; in particolare per le PM10 è stata utilizzata la media aritmetica mentre per gli odori la media
geometrica (PM10 : 0.020 kg PM10 /capo /anno; sostanze odorigene: 0.145 OUE/s /capo);
- per l’Idrogeno solforato il documento B.A.T. riporta “Hydrogen sulphide (H2S) is generally present at
very low quantities, i.e. about 1 ppm [Italian contribution to 2003 IRPP BREF, 1999.]”. Pertanto si è deciso
di valutare, in modo conservativo, le emissioni di H2S pari ad un decimo di quelle dell’Ammoniaca (H2S:
0.013 kg H2S /capo /anno).
Come scenario emissivo è stato considerato il seguente lo scenario Futuro con 4 capannoni attivi per 133862
polli da ingrasso, evidenziando che in un anno solare sono previsti 6 cicli di allevamento di 60 giorni., con
una percentuale di mortalità di circa il 5 %. Di conseguenza le emissioni annuali sono state calcolate su un
numero di capi mediato sull’anno di 133862 x (100-5) /365 x 300 = 104522 animali.
La tabella seguente riassume i risultati ottenuti dalla modellazione matematica.
I risultati più rilevanti dello studio sono così riepilogati dal Proponente:
- la direzione prevalente dei venti è da nord-nord-est e nord-est (circa 10%); ulteriori direzioni
frequenti di provenienza dei venti sono da nord (circa 9%) e da ovest (circa 7%);
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- le emissioni più significative riguardano NH 3, PM10 e le sostanze odorigene, mentre l’idrogeno sol-
forato non risulta emesso in quantità significative;
- la popolazione residente nei centri abitatati vicini all’azienda agricola risulta esposta a concentrazio-
ni degli inquinanti oggetto d’indagine di circa un ordine di grandezza inferiori ai limiti di legge
(PM10) o al fattore di rischio (NH3); le tre mappe riportate di seguito rappresentano i risultati della
simulazione nello scenario futuro:
RISULTATI DELLA SIMULAZIONE NELLO SCENARIO FUTURO PER NH 3-MEDIA ANNUA
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RISULTATI DELLA SIMULAZIONE NELLO SCENARIO FUTURO PER PM10-MEDIA ANNUA
:
RISULTATI DELLA SIMULAZIONE NELLO SCENARIO FUTURO PER PM10-90° PERCENTILE DELLA MEDIA GIORNALIERA
- relativamente all’ H2S le concentrazioni immesse nell’ambiente risultano, presso i ricettori più vicini,
nettamente inferiori alla soglia Noael (valore di soglia al di sotto della quale non risultano effetti per
la salute); la mappa seguente rappresenta i risultati della simulazione nello scenario futuro:
RISULTATI DELLA SIMULAZIONE NELLO SCENARIO FUTURO PER H2S-MEDIA ANNUA
- i residenti le abitazioni di più vicine all’azienda agricola potranno percepire odori provenienti
dall’allevamento ma con frequenza dell’ordine di 20% e con intensità appena superiore alla soglia di
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percezione che è pari a 1 uoe/m 3; la mappa seguente rappresenta i risultati della simulazione nello
scenario futuro:
RISULTATI DELLA SIMULAZIONE NELLO SCENARIO FUTURO PER SOSTANZE ODORIGENE
La documentazione progettuale evidenzia inoltre che, per ridurre l'azoto escreto e quindi le emissioni di am-
moniaca, rispettando nel contempo le esigenze degli animali, si procede con una alimentazione a più fasi (al-
meno per polli da carne, almeno 2 per le pollastre), che prevede una dieta equilibrata con un contenuto de -
crescente di proteine nei mangimi, in funzione dei fabbisogni nutrizionali degli animali. Per mitigare e ridur-
re la produzione di polveri la ditta pone particolare attenzione nella fase di preparazione della lettiera, cer-
cando di generare la minore produzione di polvere durante la fase di distribuzione nella zona di stabulazio-
ne. Altro aspetto di mitigazione ambientale è fornito dalla siepe che è stata realizzata lungo il perimetro del
sito produttivo. La siepe riveste un ruolo importante quale biofiltro naturale, in grado di assorbire l'anidride
carbonica prodotta dagli animali, e riduce inoltre la dispersione degli odori. La siepe, costituita in parte da
piante sempreverdi ed in parte da piante autoctone caducifoglie, favorisce il mantenimento della biopersi -
tà ambientale e paesaggistica. Ancora per limitare la produzione di odori, dovuti a processi putrefattivi delle
deiezioni, si evita che la lettiera possa inumidirsi: a tal scopo sono utilizzati abbeveratoi a goccia dotati di
tazzina antispreco.
Si rileva come lo studio, pur riferito ad un’attività di allevamento esistente per cui il Proponente richiede
esclusivamente un aumento di capacità massima (incremento di capi allevabili per singolo ciclo pari a circa il
6% rispetto allo stato di fatto), assume come input per la stima delle emissioni in uscita dal sito dati di lette -
ratura. Si ritiene necessario, a completamento dello studio, eseguire una caratterizzazione analitica delle
emissioni con campionamenti delle emissioni effettive dell’attività in essere, nel suo stato di fatto, estesa ai
parametri oggetto dello studio e svolta nelle condizioni più significative (massima capacità).
Il documento "studio delle ricadute delle emissioni.pdf" è stato realizzato a partire da valori di emissione di
letteratura e non inpidua chiaramente i "ricettori sensibili" all'interno delle mappe isoconcentrazione al
suolo: le stesse aerofotografie presentate a pagina 10 di 11 del documento "B18 - Relazione tecnica dei pro -
cessi produttivi.pdf" evidenziano potenziali ricettori ben più vicini all'insediamento di Conche come consi -
derato nello studio di ricadute .
Pertanto, per ciascun ricettore sensibile il proponente esponga i risultati delle simulazioni in unità omogenee
con i limiti di accettabilità delle normative citate nello stesso documento e commenti i risultati ottenuti; in
particolare per quanto riguarda l'odore, per ciascun ricettore sensibile venga rappresentato il 98° percentile,
sull'intero dominio temporale di simulazione delle concentrazioni orarie di picco di odore (simulate a 2 m
dal suolo) ed il valore massimo.
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Qualora l'evidenza inpidui superamenti dei valori di riferimento il proponente inpidui possibili inter -
venti ed azioni di mitigazione.
Si integri inoltre la documentazione con:
- un progetto di verifica (da attuarsi ad attività iniziata), con riferimento alle BAT12 e BAT26 della Decisione
di Esecuzione (UE) 2017/302 ,con delle emissioni basato su misure effettuate con modalità che trovano riferi-
mento nelle Linee Guida della Regione Lombardia (DGR IX/3018), nella UNI EN 13725:2004 ed in analoghi
lavori già eseguiti (vedi ad esempio anche: Baldo G.: relazione sulle emissione odorose - soc. agr. Agraria
Erica srl – 2014), finalizzato al confronto tra valori di emissione stimati e proposti nella documentazione già
presentata ed alla realizzazione di monitoraggi periodici previsti in grado di dare evidenza sperimentale del-
la costanza delle emissioni;
- la predisposizione di un piano di possibili interventi da attuare nel caso di discrasia tra valori emissivi sti -
mati e quelli effettivamente misurati ed in presenza di conclamate situazioni di disagio olfattivo presso i ri -
cettori sensibili.
A seguito delle misure eseguite è emersa una discrepanza tra i valori di portata di contaminanti utilizzati
nella prima stima di diffusione per i parametri H2S e Odori che in sede di misura sono risultati maggiori;
mentre per il parametro H2S sembra non essere in discussione presso il corpo ricettore più esposto il rispetto
del limite di 150 ug/mc come media annua, per quanto concerne gli odori è atteso un 98° percentile pari a 33
UO/mc. Tale valore di concentrazione equivale ad una significativa probabilità di insorgenza di disagi legati
alla presenza di odori e risulta pertanto applicabile, ed oggetto di prescrizione, la BAT 12 (probabile disa-
gio), per cui il richiedente deve predisporre un Piano di Gestione degli Odori.
VALUTAZIONE
Si ravvisano aspetti di criticità e quindi la tematica dovrà essere oggetto della suddetta prescrizione, che si ritiene neces -
saria per una corretta gestione della problematica emersa.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Dalla documentazione di progetto emerge l’assenza di scarichi di origine produttiva. Gli unici scarichi idrici
sono costituiti dalle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali esterni (non oggetto di attività contami-
nanti), raccolti da una rete dedicata con recapito in acque superficiali.
La possibilità di contaminazione delle acque sotterranee viene dichiarata estremamente remota per la desti-
nazione d’uso dell’area e per il tipo di attività in essere e prevista.
Per quanto riguarda il consumo della risorsa idrica, approvvigionata da acquedotto pubblico e destinata
principalmente all'abbeveraggio degli animali, l’attività esistente si attesta mediamente su 8 litri/capo/ciclo,
da cui si stimano i seguenti consumi attuali e futuri:
Nello stato di progetto è previsto pertanto un incremento potenziale del consumo idrico per l'abbeveraggio
di 665 m3/anno al massimo. L’ulteriore consumo di acqua per il raffrescamento a cooling installato nei capan-
noni, dotato di un sistema di recupero dell’acqua, avrà un incremento stimato 20 m3/anno al massimo.
Per ridurre la produzione i consumi idrici ed evitare la produzione di acque reflue produttive si effettua la
pulizia dei capannoni con il metodo “a secco”.
Nel complesso la proposta progettuale non comporta significative variazioni di impatto rispetto allo stato di
fatto. Si ritiene comunque opportuno acquisire una caratterizzazione analitica straordinaria delle acque di
dilavamento dei piazzali, da campionare in un punto rappresentativo a valle della rete di raccolta e a monte
del recapito in acque superficiali.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Il progetto non prevede nuove costruzioni nè scavi e/o cumuli di terreno, pertanto non sarà modificata la
morfologia del suolo. Secondo la documentazione di progetto e quanto riferito in sede di sopralluogo, i
piazzali esterni sono mantenuti puliti e non ospitano attività produttive, evitando così possibilità di
contaminazione di suolo e sottosuolo per fenomeni di dilavamento di inquinanti da parte delle acque
meteoriche. Non sono quindi previsti bacini di stoccaggio e successivo trattamento delle acque di prima
pioggia.
Eventuali situazioni di emergenza come sversamenti accidentali dovuti a guasti di macchinari e/o incidenti
tra automezzi, gli operatori sono addestrati per intervenire a fini di contenimento.
Nel complesso la proposta progettuale non comporta significative variazioni di impatto rispetto allo stato di
fatto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Il Comune di Pojana Maggiore, ha effettuato la classificazione acustica del territorio, ai sensi della L. 447 del
26.10.1995 e L.R. 21 del 10.05.1999, e l’area in esame rientra in classe “III -Aree di tipo misto”.
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Le emissioni sonore sono riconducibili essenzialmente agli estrattori d’aria, che nello stato di progetto non
saranno modificati rispetto alo stato di fatto.
La valutazione di impatto acustico elaborata nel 2017 evidenzia il rispetto sia dei limiti assoluti di immissio -
ne ed emissione sia del limite differenziale, con particolare riguardo ai ricettori più vicini. All’interno
dell’area indagata (entro 500 m dall’allevamento) sono state identificate tre abitazioni, adottate come ricettori
per la verifica del rispetto dei limiti di zona:
Per la posizione dei ricettori si deve fare riferimento alla mappa seguente.
La documentazione progettuale riporta i risultati delle misure strumentali presso i ricettori maggiormente
esposti, sia ad impianti (ventilatori) fermi che ad impianti (ventilatori) tutti attivi, sia durante il periodo
diurno che durante il periodo notturno. Tali risultati sono riepilogati di seguito:
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Nel complesso la proposta progettuale non comporta significative variazioni di impatto rispetto allo stato di
fatto.
La valutazione risulta comunque carente rispetto alle richieste normative per i seguenti argomenti:
- manca la verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame. Si chiedono quindi,
delle indicazione riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai mezzi di trasporto in
ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi di trasporto dell’attività e sulle emissioni di traffico in -
dotto (leggero e pesante) prodotte dall’attività stessa, allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli in -
crementali prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – sia per il periodo diurno che notturno se è il caso e sia
per il traffico indotto attuale che di progetto. Tali livelli, anche come sommatoria degli effetti del traffico
esterno all’attività saranno confrontati con i limiti delle infrastrutture stradali – classificate secondo DPR
142/2004 - percorse dai mezzi di trasporto di cui sopra. Si ricorda che la verifica del traffico indotto, attuale e
futuro, dei mezzi pesanti dovrà considerare – i limiti più restrittivi del periodo notturno, nel caso di traspor -
to degli animali in uscita e in entrata durante il periodo 22.00 – 06.00.
- si identifichi se il carico e scarico degli animali dai mezzi di trasporto viene condotto in periodo diurno o
notturno, con quali modalità ed emissioni di rumore, nei confronti di ricettori più prossimi all’area azienda -
le.
- si chiede inoltre di chiarire l’impatto prodotto dal chiocciare e verseggiare dei capi allevati e se l’aumento
del numero di questi comporterà l’aumento delle specifiche emissioni prodotte nei confronti dei ricettori più
prossimi all’azienda.
- si riscontra la presenza di un’area in classe I a nord-est dell’area di progetto non verificata nella documenta-
zione di progetto, si chiede a riguardo la valutazione del caso.
- si riscontrano tempi di misura troppo brevi per la verifica dei livelli di rumore ambientali e residuali, inol-
tre nei tracciati fonometrici sono presenti anomalie relative alle verifiche condotte sia in periodo diurno che
notturno – le sorgenti non sono state identificate con riferibilità e per singolo ricettore. A riguardo si chiede
quindi un monitoraggio indirizzato alla caratterizzazione dell’effettivo livello residuale caratteristico
dell’area di indagine e delle effettive emissioni di rumore prodotte dalle sorgenti dell’attività più impattanti.
Valutando la variabilità delle situazioni incognite presenti nel sito in analisi se non fosse possibile il monito -
raggio in ambiente interno (così come chiesto dalla norma vigente) presso i suddetti ricettori, si ritiene op-
portuno valutare i livelli differenziali a finestre aperte assimilati ai valori in ambiente esterno verificati ad 1
mt. dalla facciata.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e si ritiene opportuno prescrivere fin d’ora un mo-
nitoraggio – con gli impianti, sorgenti e tutte le attività funzionanti a pieno regime, presso i ricettori verifica-
ti in fase di progetto - per evidenziare la bontà della stima previsionale ed eventualmente per inpiduare
modalità operative o interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle criticità.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
La proposta progettuale non comporta significative variazioni di impatto rispetto allo stato di fatto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
La proposta progettuale non comporta significative variazioni di impatto rispetto allo stato di fatto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L'ampliamento dell'allevamento comporta inevitabilmente un aumento del traffico veicolare locale
attribuibile principalmente alla necessità di movimentazione degli animali, di rifornimento del mangime, di
movimentazione della pollina, che in parte non necessita di spostamenti su strada pubblica poiché
distribuita sui terreni aziendali. Schematicamente vengono riportati i movimenti veicolari prodotti
dall’allevamento allo stato attuale e la stima allo stato futuro.
Si segnala che il trasporto degli animali nella fase di accasamento e di ritiro dei capi, è concentrata
esclusivamente in corrispondenza dell'inizio e della fine di ciascun ciclo. Considerando la totalità dei viaggi
effettuati dai mezzi nel corso dell'anno ante e post intervento, non si ritiene che l'aumento di circa 2 camion
alla settimana possa ritenersi particolarmente impattante sul territorio locale.
L'accesso all'azienda agricola avviene da via Conche (strada asfaltata ed in buone condizioni di
manutenzione), a cui gli automezzi arrivano principalmente tramite via Cagnano e prima ancora tramite la
Strada Provinciale Mediana che risulta collegata al casello autostradale di Agugliaro sulla A31. L'accesso
all'azienda agricola avviene quindi mediante una rete viaria di buon livello ed idonea, anche nello scenario
di progetto, al transito di mezzi pesanti utilizzati per l'attività di allevamento.
Si ritiene che la ditta abbia stimato in modo sufficiente il traffico aggiuntivo nella situazione post progetto
ma si ravvisa la necessità di identificare graficamente i percorsi per l’accesso alla struttura da parte dei mezzi
pesanti e i relativi ingombri durante le operazioni di manovra all’interno dell’area.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
L’attività oggetto di studio si trova in zona agricola non irrigua utilizzata a seminativi. Si tratta delle coltiva-
zioni a seminativo (mais, soia, cereali autunno-vernini, girasoli, orticolture) in cui prevalgono le attività mec-
canizzate, superfici agricole vaste e regolari ed abbondante uso di sostanze concimanti e fitofarmaci. L’estre -
ma semplificazione di questi agro-ecosistemi da un lato e il forte controllo delle specie compagne, rendono
questi sistemi molto poveri dal punto di vista della biopersità. Sono inclusi sia i seminativi che i sistemi di
serre ed orti.
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Le colture prevalenti sono quelle cerealicole, di vasta estensione, con l'uso di meccanizzazione, impiego di fi-
tofarmaci e fertilizzanti.
La carta del valore ecologico del Veneto classifica la zona di valore molto basso.
Sulle componenti ambientali di flora, vegetazione e fauna del sito non sono identificabili effetti diretti.
Per il sito in esame l’intervento non prevede nessun cambiamento dell’uso del suolo e/o della sua destinazio-
ne. Tutto ciò premesso, non si rilevano elementi significativi dal punto di vista ambientale quali aree a verde
o zone di pregio per l’esistenza di specie protette. Infatti, nell’area non è stata rinvenuta nessuna specie vege-
tale “rara”, “rarissima” o in via d’estinzione.
Si concorda che l’effetto del progetto sulla componente sia pertanto trascurabile
Si sottolinea che nella valutazione dei possibili impatti sulle aree SIC contermini, (SIC IT3220037 Colli Berici
e SIC IT3260017 Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco ) viene fatto riferimento ad una normativa supe-
rata (D.G.R. n. 2299 del 09 dicembre 2014), anziché alla attuale, la D.G.R. n. 1400 del 29 agosto 2017.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Sin rileva la presenza di materiale contenente amianto nelle coperture dei capannoni esistenti. La parte
esterna, più esposta agli agenti atmosferici, è stata oggetto di bonificata mediante confinamento (ricopertura
con rivestimento poliuretanico), mentre la parte interna non è rivestita ed è stata oggetto di valutazione sullo
stato di conservazione ai sensi della D.G.R.V. N. 265 del 15 marzo 2011.
La valutazione non ha rivelato particolari criticità in quanto i capannoni sono mantenuti in buono stato dal
gestore; è previsto un controllo periodico e la bonifica da prevedere nel caso di ristrutturazione.
A tutela dei lavoratori e delle persone si ritiene opportuno acquisire un’evidenza analitica sulla presenza di
fibre aerodisperse negli ambienti interni destinati ad ospitare gli allevamenti, mediante campionamenti
dell’aria da eseguirsi in punti rappresentativi. Inoltre, il proponente presenti un programma di controllo e
manutenzione che permetta di verificare e mantenere le buone condizioni della barriera installata di
confinamento (DM 06 sett 1994 -punto 3c); viene recepito quanto proposto nelle Conclusioni del documento
"Valutazione del rischio ind.pres. mat. cont. amianto.pdf" che sarà recepito nella AIA.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto non presenta interferenze rispetto ad altri piani, progetti o interventi in zone limitrofe.
Il progetto risulta adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire e non contrasta con i vincoli
territoriali vigenti.
L’analisi degli impatti ha portato a ritenere come il progetto presentasse potenzialmente taluni impatti
significativi per l’ambiente, con conseguente necessità di prevedere specifiche prescrizioni mitigative e
particolari modalità e frequenze di monitoraggio.
Gli elaborati esaminati, sia per quanto riguarda la V.I.A. che per ciò che concerne l’A.I.A., sono stati oggetto
di richiesta di integrazioni, con documentazione pervenuta considerata sufficiente per poter esprimere il
giudizio conclusivo sul progetto.
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Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti ritenuti maggiormente significativi, con particolare
riferimento alle emissioni odorigene ed all’impatto acustico.
Non sono pervenute osservazioni ostative al progetto.
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale, ivi compresa la validazione del Piano di Monitoraggio e
Controllo da parte dell’ARPAV.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
1) Preliminarmente al rilascio dell’AIA la ditta dovrà applicare la BAT 12 (probabile disagio), predisponendo un Piano
di Gestione degli Odori i cui contenuti sono descritti al punto 1.9 della Decisione di Esecuzione UE 2017/302. (il Piano
di Gestione degli Odori è da Recepire nel decreto AIA). In caso di verificati disagi olfattivi presso i ricettori sensibili
inpiduati secondo il punto 7 dell'Allegato A alla DGR Lombardia il proponente dovrà:
a) dare attuazione di quanto previsto nel piano gestione degli odori relativamente alle azioni di indagine , di
prevenzione, di mitigazione e di riesame previsti;
b) effettuare successivamente il monitoraggio della portata di odore e suo confronto con il valore determinato durante le
misure eseguite durante l'espletamento della pratica VIA;
c) partecipare attivamente alle iniziative di monitoraggio della percezione del disturbo olfattivo da parte della
popolazione residente eventualmente proposte dagli Enti di autorizzazione e/o preposti alla prevenzione sanitaria ed
ambientale.
2) In sede di attivazione dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del
rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori
sensibili presenti in prossimità dell’impianto;
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura),
sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo preavviso
ad Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
Impatto Acustico;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
risultati delle analisi.
Si raccomanda, inoltre, di realizzare gli eventuali trattamenti per il contenimento di insetti nocivi e controllo di
roditori, previo indicazioni della competente Ulss.
Vicenza, 05 settembre 2018
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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