Determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 479 DEL 22/04/2020

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E CONTESTUALE
     AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART.27 BIS DEL
     D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I
     DITTA: ALLNEX ITALY S.R.L.
     PROGETTO: AUMENTO POTENZIALITA’ E ADEGUAMENTO TECNICO
     LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI ROMANO D’EZZELINO

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota prot. 84206 del 20-12-2018, integrata da nota prot.
     1854 del 10-01-2019, da parte della ditta ALLNEX ITALY S.R.L, con sede legale e operativa in via
     Don Matteo Bianchin n.62 in comune di Romano d’Ezzelino, relativa al progetto di “ aumento
     potenzialità e adeguamento tecnico.” richiedendo l’attivazione della procedura di valutazione
     impatto ambientale e contestuale approvazione progetto ai sensi dell’art. 27 bis D.Lgs. 152/2006 e
     dell’art.11 della LR 4/2016.
     Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa alla parte II del Decreto
     Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – f) Trattamento di prodotti intermedi e fabbricazione di prodotti
     chimici per una capacità superiore alle 35.000 t/anno di materie prime lavorate. della parte quarta
     del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     Tenuto conto che la procedura di valutazione impatto ambientale rientra tra le competenze
     inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, (Allegato A e B), con
     riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati dall’Allegato III alla Parte II del D.Lgs.
     n. 152/2006.
     Tenuto conto altresì che per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in
     materia di VIA e di AIA si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse
     disposizioni in materia, come previsto dall'art.10 c.2 D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art.27-bis del D.Lgs. 152/2006:
     - con nota prot. 2804 del 15-01-2019 è stata data comunicazione di avvio procedimento e di
     avvenuta pubblicazione della documentazione sul proprio sito provinciale agli enti interessati per le
     opportune valutazioni di competenza;
     - con nota prot. 14403 del 12-03-2019 è stata data comunicazione agli enti interessati dell’avvenuta
     attivazione della fase di consultazione con la pubblicazione, sul proprio sito web e nella medesima
     data, dell’avviso di cui all’art. 23 c.1 lettera e) del D.Lgs. 152/2006, chiedendo al Comune di
     Romano d’Ezzelino, ai sensi di quanto disposto dall’art. 27-bis, comma 4, di dare informazione nel
     proprio albo pretorio informatico della pubblicazione del suddetto avviso.
     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art. 26 comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006, le le
     seguenti osservazioni:
     - Comune di Romano d’Ezzelino prot. 25978 del 09-05-2019, trasmesse al proponente per le




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     considerazioni di pertinenza, con nota n.27936 del 21-05-2019, all’interno della comunicazione con
     la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta in modalità teleconferenza del
     giorno 16-04-2020, ha disposto la compatibilità ambientale del Progetto presentato con le
     prescrizioni/raccomandazioni contenute nel parere 08/2020 allegato al presente provvedimento per
     costituirne parte integrante e sostanziale.
     Vista la nota della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona,
     Rovigo e Vicenza, agli atti con prot.n.15993 del 16.04.2020, con cui si prende atto che non sono
     previste opere da autorizzare ai sensi del D.Lgs. n.42/2004.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che il provvedimento, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o coordina tutte le
     autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque dominanti in
     materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o dell'impianto.
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 179 per aia).
     Visti:
       • il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
       • la L.R. n.3/2000 “nuove norme in materia di gestione dei rifiuti” e s.m.i.
       • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
         2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
         giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
       • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
         competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
     Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
     di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021;
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000; Richiamata     la   deliberazione del
     Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato approvato il Bilancio di Previsione
     2020-2022;

                          DETERMINA

      1. il giudizio favorevole di compatibilità ambientale con contestuale approvazione AIA
        della ditta ALLNEX ITALY S.R.L, con sede legale e operativa in via Don Matteo Bianchin
        n.62 in comune di Romano d’Ezzelino, relativa al progetto di “ aumento potenzialità e
        adeguamento tecnico.” con le prescrizioni riportate nel parere 08/2020 , allegato alla
        presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
      2. Di dare atto che:
        a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 27 bis del D.Lgs. n.
        152/06, dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque anni
        dalla pubblicazione;
        b) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
        integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a
        preventiva valutazione;
      3. c)    il   presente   provvedimento    sostituisce,   ad    ogni   effetto,
        visti/pareri/concessioni/autorizzazioni di competenza di organi regionali, provinciali e
        comunali necessari per la realizzazione del progetto, ad esclusione del titolo edilizio che la
        ditta rimane impegnata ad acquisire e che subordina l'efficacia del presente provvedimento,
        nonché eventuali ulteriori autorizzazioni previste dall'ordinamento in capo ad autorità




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         perse da quelle richiamate.
         d) verrà demandato al Dirigente del Settore Ambiente il rilascio dell'Autorizzazione
         Integrata Ambientale.
      4.  Di prescrivere che :
         f) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la
         salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;
         g) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere
         un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio
         dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio V.I.A. Provinciale;
         3. Di evidenziare al proponente che ai sensi dell’art. 24, comma 4, della L.R. 3/2000, l’inizio
         dei lavori dovranno iniziare entro 12 mesi e l’impianto dovrà essere messo in esercizio entro
         36 mesi dalla data del presente provvedimento, pena la decadenza dello stesso.
      5.  Di dare atto che l’avvio dell’impianto ed il suo esercizio provvisorio nella nuova
         configurazione, ai sensi dell’art. 25 della L.R. 3/2000, restano subordinati alla presentazione
         della dichiarazione scritta del direttore lavori attestante la realizzazione delle opere di
         allestimento del sito in conformità al progetto approvato, della comunicazione della data di
         inizio attività, del nominativo del tecnico responsabile dell’impianto e della prestazione
         delle garanzie finanziarie, secondo quanto previsto dalla D.G.R.V. 2721/2014.
      6.  Di ricordare che con la comunicazione di avvio dell'esercizio provvisorio l'approvazione
         progetto della nuova Determinazione sostituirà la precedente autorizzazione che verrà quindi
         a decadere;
      7.  Di richiamare l’obbligo di trasmettere alla Provincia il documento di collaudo statico e
         funzionale dell'impianto nella nuova configurazione, nei termini di cui all’art. 25 della L.R.
         3/2000 che dovrà contenere quanto prescritto dal parere del Comitato Tecnico Provinciale
         VIA n. 8/2020, allegato alla presente determinazione dirigenziale
      8.  Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
         diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
         sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

      9. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.

                          INFORMA CHE
     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
     Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso straordinario
     al Capo dello Stato entro 120 giorni.
     La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Ambiente- Ufficio VIA
     della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
     Di dare altresì atto che:
     - il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale www.provincia.vicenza.it;
     - la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto il presente
     provvedimento concordato preventivamente con gli Uffici provinciali, nel quale sarà indicata
     l’opera, l’esito del provvedimento e i luoghi ove lo stesso può essere consultato nella sua
     interezza;
     - dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i termini per eventuali
     impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti interessati, nonché per le scadenze di cui al
     precedente punto 1);
     - la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti sulla
     situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del TUEL come
     modificato dal DL 174/12).



copia informatica per consultazione
     Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta e al consulente, al comune di Romano
     d’Ezzelino e Bassano del Grappa, ad ARPAV, all’Ulss 7 Pedemontana, Ministero per i Beni e le
     Attività Culturali e del Turismo Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province
     di VR, RO e VI, al Genio Civile di Vicenza, al Consorzio di bonifica alta pianura veneta, a Etra spa,
     ad ANAS spa
     Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
     norme.
     Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
     e per gli effetti D.L. 33/20113


     Vicenza, 22/04/2020



                                     Sottoscritta dal Dirigente
                                      (MACCHIA ANGELO)
                                       con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 479 DEL 22/04/2020


     OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E CONTESTUALE
     AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART.27 BIS DEL
     D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I
     DITTA: ALLNEX ITALY S.R.L.
     PROGETTO: AUMENTO POTENZIALITA’ E ADEGUAMENTO TECNICO
     LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI ROMANO D’EZZELINO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 23/04/2020.


     Vicenza, 23/04/2020




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                       AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                        SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                        Allnex Italy S.R.L.
                           PARERE N. 08/2020

     Oggetto: Aumento potenzialità ed adeguamento tecnico.
     PROPONENTE:           Allnex Italy srl
     SEDE LEGALE:          Via Don Matteo Bianchin n.62 – Romano d’Ezzelino
     SEDE INTERVENTO:        Via Don Matteo Bianchin n.62 – Romano d’Ezzelino
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianto di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.
     PROCEDIMENTO:          Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:       ALLEGATO III alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.
                     f) Trattamento di prodotti intermedi e fabbricazione di prodotti chimici per
                     una capacità superiore alle 35.000 t/anno di materie prime lavorate.
     COMUNE INTERESSATO:       Bassano del Grappa
     DATA DOMANDA:          10 gennaio 2019
     DATA PUBBLICAZIONE:       12 marzo 2019
     DATA INTEGRAZIONI:       05 e 17 dicembre 2019 e 27 marzo 2020

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Studio Impatto Ambientale Quadro Programmatico;
      - Studio Impatto Ambientale Quadro Progettuale;
      - Studio Impatto Ambientale Quadro Ambientale;
      - Sintesi Non Tecnica;
      - Autorizzazione Integrata Ambientale Scheda A;
      - Autorizzazione Integrata Ambientale Scheda B;
      - Autorizzazione Integrata Ambientale Scheda D;
      - Autorizzazione Integrata Ambientale Scheda E;
      - Visura Camerale;
      - Affitto Ramo d'azienda;
      - Certificazioni Sistema Qualità Ambiente;
      - Estratto corografico;
      - Estratto catastale;
      - Estratto Piano degli Interventi;
      - Estratto zonizzazione acustica;
      - Autorizzazione Paesaggistica Comunale;
      - Concessione emungimento pozzi;
      - Autorizzazioni Scarico Acque;
      - Autorizzazioni Emissioni in atmosfera;
      - Autorizzazioni Rifiuti;
      - Certificato Prevenzione Incendi;
      - Schemi a blocchi;
      - AIA provvisoria;
      - Planimetria dell'approvvigionamento e distribuzione idrica;
      - Planimetria dello stabilimento con inpiduazione dei punti di emissione e trattamento de li scarichi
       in atmosfera;
      - Planimetria delle reti fognarie, dei sistemi di trattamento, dei punti di emissione degli scarichi
       liquidi;
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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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       -  Planimetria dello stabilimento con inpiduazione delle aree per lo stoccaggio di materie e rifiuti;
       -  Previsione Impatto Acustico;
       -  Ulteriore documentazione per la gestione rifiuti;
       -  Studio Viabile;
       -  Valutazione modellistica dell'impatto olfattivo generato dalle emissioni odorigene dell'Impianto
         Allnex Italy;
       -  Analisi energetica per la proposta impiantistica per la quale si richiede l'autorizzazione;
       -  Analisi di rischio per la proposta impiantistica per la quale si richiede l'autorizzazione;
       -  Confronto con MTD;
       -  Piano di Gestione Ambientale;
       -  Piano di Monitoraggio e Controllo.
                                 PREMESSE
     L’attività della ditta si concretizza in ricerca e sviluppo, produzione, commercializzazione ed assistenza tec-
     nica di resine sintetiche solide ed in soluzione, attraverso le fasi di polimerizzazione, additivazione, scarico,
     macinazione e confezionamento; viene inoltre svolto il trattamento dei reflui derivanti dal processo produtti-
     vo ed il trattamento di rifiuti in conto terzi.
     L’attività è legittimata da AIA provvisoria, Decreto n. 141 del 30/10/2007, che ha validità sino al 2023 e che
     autorizza una produzione di 60.000 ton/anno resine solide e 9.000 ton/anno resine liquide.
     Si prevede l’aumento della capacità produttiva, attraverso delle implementazioni organizzative e adegua-
     menti tecnologici degli impianti, sino a 78.000 ton/anno di resine solide e 20.000 ton/anno di resine liquide.
     Gli adeguamenti tecnologici non prevedono la realizzazione di nuovi impianti produttivi, ma l’ammoderna-
     mento, la sostituzione e l’implementazione dell’impiantistica esistente.
     Si prevede inoltre l’incremento della capacità di trattamento delle acque di reazione, risultanti come sotto -
     prodotto dalle reazioni di sintesi delle resine.
     A supporto di tutti questi interventi, sarà condotto anche l’adeguamento alle nuove esigenze dei principali
     servizi di stabilimento (utilities) quali riscaldamento ad olio diatermico, produzione vapore, aria compressa,
     azoto.
     Gli interventi gestionali previsti per il migliore utilizzo degli impianti nel nuovo assetto, includono l’aumen-
     to del numero di addetti, sia in produzione sia nei servizi tecnici e di supporto, e il passaggio del sistema di
     turnazione attuale semi-continuo a 4 turni al modello di turnazione a ciclo continuo a 5 turni.
     L’impianto di depurazione reflui tratta anche rifiuti pericolosi e non pericolosi in conto terzi (operazione D8
     – Trattamento biologico) , per una quantità di 1200 tonnellate al mese, pari a 40 m 3 /giorno calcolati come
     media su base mensile.
     I quantitativi di stoccaggio rifiuti assommano a 185 tonnellate di rifiuti pericolosi e 20 tonnellate di rifiuti
     non pericolosi.

                              UBICAZIONE
     L’attività si localizza nel Comune di Romano D’Ezzelino il cui territorio confina a Nord - Est con la Provincia
     di Treviso, in particolare con il Comune di Borso del Grappa (TV), a Sud – Est con il comune di Mussolente
     (VI), a Sud e Sud-Ovest con il Comune di Cassola (VI), ad Ovest con il comune di Bassano del Grappa (VI), a
     Nord – Ovest e a Nord con il Comune di Pove del Grappa (VI).
     L’attività si inserisce nella parte Ovest del territorio comunale di Romano d’Ezzelino, in località Rivoltella, e
     il confine di proprietà è in fregio al Comune di Bassano del Grappa.
     Lo stabilimento è inserito in una piccola zona industriale pisa in due dalla Strada Statale n. 47, in cui sono
     presenti aziende con perse tipologie di lavorazione.


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     Il gruppo di abitazioni più vicine si trova al confine Nord-Ovest dello stabilimento a circa 100 metri dal re -
     parto produttivo più vicino. I primi insediamenti abitativi di una certa rilevanza sono a oltre 500 metri di di -
     stanza.
     Il sito confina a Nord Est con via Martiri di Belfiore, che per un pezzo costeggia la SP 47 (superstrada) e per
     un altro pezzo costeggia l’azienda Seal Veneta di Chemello V. & C. S.n.c. e la Visentin S.r.l.
     Il confine Sud Est si sviluppa in parte lungo Via D. M. Bianchin, in fregio ad una zona agricola e in parte
     confina con una piccola zona industriale, dove, in particolare confina con le seguenti ditte: la ASG Internatio -
     nal S.r.l. (produzione all’ingrosso di abbigliamento maschile), la Peter Pan Plast s.r.l. (materie plastiche), la
     Rem Plast di Remonato Christian (materie plastiche), la Palmec Srl (officina meccanica) e la Cross Fit Amet
     a.s.d. (una palestra).
     Il confine Sud Ovest si sviluppa lungo Via Valsugana e fa angolo con un edificio di interesse monumentale.
     Il confine Nord Ovest si sviluppa in parte lungo via Belfiore, dove si trova una piccola zona residenziale, e
     lungo la Idealplast S.r.l.
     Gli impianti produttivi insistono sulla zona D1 “produzione di beni” e parte dell’area di competenza della
     Allnex Italy S.r.l. ricade in “sottozona agricola E3”..




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                              Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Romano d’Ezzelino;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Romano d’Ezzelino;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
     • Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano Energetico Regionale;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Piano del Massiccio del Grappa;
     • Rete Natura 2000.
     La definizione del Quadro Programmatico è adeguatamente sviluppata e sufficientemente analizzata; si
     ritengono tuttavia necessarie alcune specifiche integrazioni per alcuni dei piani oggetto di valutazione, in
     quanto occorre che le sensibilità territoriali inpiduate nello S.I.A. siano messe in relazione con l’impianto o
     si indichi le parti del S.I.A. dove la tematica è stata affrontata ed in particolar modo.
     In relazione al PTRC vigente


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     - Tavola 1 – Difesa del suolo e degli insediamenti - “Fascia di ricarica degli acquiferi (art. 12 N.d.A.)”
     (riguarda la parte sud dell’ambito interessato dall’impianto);
     - Tavola 2 – Ambiti naturalistico-ambientali e paesaggistici di livello regionale - “Aree di Tutela
     Paesaggistica ai sensi delle L. 1497/39 e L. 431/85 (art. 19 N.d.A.)” (riguarda una piccola parte della zona sud-
     est dell’ambito interessato dall’impianto );
     - Tavola 4 – Sistema insediativo infrastrutturale storico ed archeologico - “L'area di progetto è lambita da un
     itinerario di valore storico e storico ambientale”;
     Tavola 8 – Articolazione del piano - “ambiti di pianificazione di livello regionale dei valori paesistici ed
     ambientali” - “Piani di area contestuali al primo PTRC (art. 3 N.d.A.)”.
     In relazione al PTCP
     - Tavola 1.1 a – Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale - “L’area è sottoposta a vincolo
     paesaggistico, rientra nei Piani di Area di settore vigenti o Adottati ed è inserita negli ambiti di tutela
     paesaggistica delineata dal PTRC del 1992.”;
     Tavola 1.2 a – Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale - “L'area rientra negli ambiti per l'istituzione
     di Parchi, riserve naturali e aree di tutela paesaggistica regionali per il quale si fa riferimento all'art. 33 del
     PTRC vigente.”;
     Tavola 2.1 a – Carta delle fragilità - “la committente ... risulta un'azienda a rischio incidente rilevante (art.8
     DLGS 334/'99) e rientra nella fascia degli Acquiferi inquinati.”;
     Tavola 3.1 a – Carta del Sistema Ambientale - “La committente… è sita in area carsica”;
     - Tavola 2.2 – Carta Geolitologica - L’area interessata dall’impianto è attraversata da una “Faglia e
     sovrascorrimento sepolta”.
     Tavola 2.4 – Carta Geomorfologica - L’area interessata dall’impianto è attraversata da: “FORME
     STRUTTURALI - Faglie e sovrascorrimenti sepolti” e “FORME FLUVIALI - Orlo di scarpata d'erosione o di
     terrazzo fluviale”;
     Tavola 5.1 a – Sistema del Paesaggio - L’area interessata dall’impianto è a confine con un “Contesto
     Figurativo ville Venete (Art.46)” legato ad “Ville di particolare interesse Provinciale (Art.46 – 47)”.
     In relazione al PAT del Comune di Romano d’Ezzelino,
     Tavola 1 – Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale - “La tavola evidenzia che l'area è sottoposta a
     vincolo paesaggistico DLGS 42/2004 e nelle aree a rischio di incidente rilevante. Rientra negli ambiti di Piani
     d’area o di settore vigenti o adottati. Il margine sud del lotto di proprietà ricade all’interno della fascia di
     rispetto di un pozzo di prelievo idropotabile.”;
     Tavola 2 – Carta delle invarianti - “Lungo il margine sud ovest del lotto edificato e l’area a verde si
     evidenzia la presenza di un orlo di scarpata. L’area verde inoltre ricade nelle invarianti di natura agricola
     produttiva a vignati e uliveti.”;
     Tavola 1 – Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale - L’area in questione, nella parte est, è a confine
     con “Contesti figurativi ville venete” (art. 5.5g delle Norme Tecniche)”;
     Tavola 2 – Carta delle invarianti - L’area in questione, nella parte sud-oves, è a confine con un “edificio di
     valore monumentale (art. 6.4c delle N.T.)”;
     In relazione al PI del Comune di Romano d’Ezzelino
     L’area verde in parte è destinata a servizi e in gran parte è in sottozona E3 come già esplicitato dalla Prima
     Variante al PI ….L’area ricade nel vincolo paesaggistico come territorio facente parte del Massiccio del
     Monte Grappa.
     In relazione al PAT del Comune di Bassano del Grappa,
     Tale analisi si è concentrata sulla specifica tematica riguardante la classificazione della Allnex quale attività a
     rischio incidente rilevante. Unico elemento che coinvolge anche il territorio di Bassano è un pozzo di
     prelievo situato a nord della Ditta. Tale elemento non interferisce con il progetto. ”.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     Il riquadro sotto riportato identifica il soggetto proponente:




     Per una visione d’insieme dell’insediamento produttivo esistente si propone di seguito una planimetria
     schematica, con due legende impostate rispettivamente per edificio e per tipo di area:




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                 PROCESSI E IMPIANTI PRODUTTIVI - STATO DI FATTO
     Ciclo tecnologico
     Lo stabilimento è sudpiso in due reparti produttivi, denominati Resine 1 (stabile L) e Resine 2 (stabile E) in
     cui sono installati 14 reattori a batch, più avanti identificati come reattori “R”, con volume nominale variabile
     da 2 a 34 m3, alcuni dei quali dispongono in serie ad essi di un altro reattore adibito alla fase finale del pro-
     cesso.
     Le produzioni possibili sono:
        Resine solide (PCR):
         - Produzione di Resine Poliestere Solide (RPS);
         - Produzione di Indurenti Isocianici (II);
        Resine liquide:
         - Resine Acriliche (Rac);
         - Resine Alchidiche (RAL).
     Gli impianti per la produzione di resine solide consistono principalmente in:
     - Serbatoi di stoccaggio per materie prime liquide sfuse e silos per materie prime solide sfuse;
     - Magazzini per le materie prime confezionate;
     - Serbatoi pesati per il carico delle materie prime;
     - Recipienti di sintesi (reattori) con volumi tra 5 e 35 m3;
     - Dispositivi per la filtrazione e nastri di raffreddamento per lo scarico del prodotto finito;
     - Linea di confezionamento automatizzata e magazzino per prodotti finiti solidi.

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     Gli impianti per la produzione di resine in soluzione consistono principalmente in:
     - Serbatoi di stoccaggio per materie prime liquide sfuse e silos per materie prime solide sfuse.
     - Magazzini per le materie prime confezionate.
     - Serbatoi pesati per il carico delle materie prime
     - Recipienti di sintesi (reattori) con volumi tra 5 e 20 m3.
     - Serbatoi per la diluizione e miscelazione.
     - Dispositivi per la filtrazione.
     - Serbatoi di stoccaggio e magazzino fusti per prodotti finiti in soluzione.
     I reattori sono gli elementi principali per la produzione e devono essere dotati, per un corretto funzionamen-
     to, di una necessaria impiantistica di corredo. La reazione chimica avviene in un reattore, di cui la figura sot-
     tostante fornisce un esempio.




     In generale le materie prime solide sfuse sono trasferite dai silos di stoccaggio al serbatoio pesato dedicato
     (uno per ogni reattore) tramite trasposto pneumatico inertizzato con azoto. Successivamente vengono trasfe -
     rite nei reattori per gravità o tramite coclee di trasferimento. Altre materie prime solide confezionate vengo-
     no caricate tramite tramogge munite di coclee di trasferimento e raggiungono successivamente, per gravità,
     il reattore.
     Le materie prime liquide sono trasferite dai serbatoi di stoccaggio a serbatoi pesati e successivamente trasfe -
     rite all’interno dei reattori per caduta o dosate, a seconda della tipologia di sintesi. Altre materie prime liqui -
     de in piccole quantità sono aspirate in reattore tramite vuoto. Al termine della sintesi, i prodotti finiti solidi
     vengono confezionati in sacchi (resine in polvere), i prodotti finiti liquidi confezionati in fusti o immagazzi-
     nati in serbatoi di stoccaggio (resine in soluzione).
     I servizi (utilities) per garantire la produzione sono gestiti dalle centrali termiche e includono:
     - Produzione di vapore, il riscaldamento e la circolazione di olio diatermico (fluidi riscaldanti);

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     - Produzione di azoto e aria compressa (fluidi per trasporto, azionamento pneumatico, inertizzazione);
     - Produzione di acqua refrigerata e di acqua raffreddata tramite torri di evaporazione (fluidi di raffredda -
     mento).
     Gli impianti principali per garantire gli standard ambientali sono:
     - Termo-ossidatore rigenerativo a letti ceramici, 3 scrubber ad acqua e 9 filtri a maniche;
     - Impianto di depurazione acque, chimico-fisico – biologico.
     Lo schema sottostante illustra più nel dettaglio il flusso di produzione. Si distinguono subito la produzione
     delle resine liquide, diagramma di flusso in verde, e la produzione delle resine solide, diagramma di flusso
     in azzurro.
     La produzione delle Resine Acriliche (liquide) e Resine Alchidiche (liquide), riquadro giallo dello schema,
     avviene nell’unità operativa chiamata Resine1 (stabile L), dove avviene anche la produzione di Resine Polie-
     stere Solide e Indurenti (solidi), riquadro verde dello schema.
     Il riquadro rosa dello schema rappresenta l’unità operativa Resine 2 (stabile E), dove avviene la restante pro-
     duzione di Resine Poliesteri Solide.
     Lo schema mostra nelle linee orizzontali le sigle dei reattori impiegati nel processo di prima fase (Rn) e di se-
     conda fase (Dn) e le sigle dei nastri di raffreddamento (Nn).




     La descrizione del processo produttivo è dettagliata dal proponente nel Quadro Progettuale dello Studio di
     Impatto Ambientale (a cui si rimanda).

     Sostanze nel ciclo produttivo
     Nei riquadri sottostanti è proposto un riepilogo delle sostanze presenti nell’ambito del ciclo produttivo di
     stabilimento, rispettivamente come materie prime, sottoprodotti e materie ausiliarie:




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     MATERIE PRIME:




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     SOTTOPRODOTTI:
     L’azienda, dopo vari tentativi di ricerca, riesce a riutilizzare come sottoprodotto una soluzione acqua-glicole
     concentrata che fino a poco tempo fa era costretta ad allontanare come rifiuto a valle dei pretrattamenti.
     Per riuscire a recuperarla è stato completamente sostituito il complesso di tubazioni dove passa questa solu-
     zione. Inoltre, prima di arrivare ai pretrattamenti, descritti nel paragrafo dedicato al depuratore aziendale,
     viene filtrata.
     AUSILIARI:




     *L’olio diatermico è utilizzato come fluido di trasporto calore all’interno dei due circuiti di riscaldamento as-
     serviti agli impianti produttivi; viene rabboccata una quantità minima annuale, stimabile in meno di 100 lt,
     in seguito allo svuotamento di linee per le manutenzioni dei circuiti.
     Il Quadro Progettuale dello Studio di Impatto Ambientale (a cui si rimanda) descrive in dettaglio le aree di
     stoccaggio di materie prime e prodotti finiti, la posizione e il numero dei serbatoi (sia interrati sia fuori ter-
     ra), le aree di carico/scarico ed i depositi di rifiuti. Per questi ultimi si propone di seguito un riepilogo:




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     Sistemi di contenimento degli effetti ambientali
     Gli aspetti di contenimento degli effetti ambientali sono trattati nelle perse e pertinenti sezioni del QUA -
     DRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE, più avanti nella presente relazione istruttoria.
     Attività di servizio
                             Centrali termiche
     Il calore necessario per lo svolgimento delle reazioni e per le attività di produzione (stoccaggio, riscaldamen-
     to ambienti) viene distribuito agli utilizzi attraverso:
      la circolazione di olio diatermico, portato e mantenuto a temperatura di circa 300 °C mediante riscalda-
       mento in due forni funzionanti a metano, situati in due centrali termiche distinte (Forno 1 da 8 milioni di
       Kcal/h; Forno 2 da 4,6 milioni di Kcal/h)
      la distribuzione di vapore a circa 7 atmosfere, prodotto da uno scambiatore di calore a olio diatermico; è
       disponibile anche una caldaia vapore, funzionante a metano, normalmente mantenuta di riserva.
                             Energia elettrica
     L’energia elettrica è fornita allo stabilimento con una linea a 20.000 V, portata poi alla tensione di utilizzo
     con 10 trasformatori. Per far fronte a eventuali mancanze di energia elettrica, ad esempio black out, lo stabili -
     mento è dotato di 7 gruppi elettrogeni, alimentati a gasolio, collocati in prossimit à delle due centrali termi-
     che. Essi hanno una potenza complessiva di circa 2000 kVA, tale da sostenere tutte le attivit à fondamentali
     dello stabilimento.
                           Acqua di raffreddamento
     Vi sono tre persi tipi di acqua di raffreddamento:
        acqua di raffreddamento “di torre” a circuito chiuso;
        acqua di raffreddamento “refrigerata” a circuito chiuso;
        acqua di raffreddamento “di pozzo”, “monouso”, prelevata direttamente dai pozzi (scarichi margina-
         li, raccolta troppo pieno dei circuiti di raffreddamento nastri).
     L’acqua “di torre” viene utilizzata a circuito chiuso, raffreddata per evaporazione mediante torri evaporative
     di raffreddamento. L’acqua viene trattata contro le incrostazioni e i depositi. Essa viene reintegrata
     dell’acqua evaporata e dell’acqua di spurgo. L’acqua di spurgo del circuito di raffreddamento serve per rin-
     novare l’acqua di raffreddamento a circuito chiuso e viene normalmente scaricata in fognatura. Si sono con -
     clusi in Aprile 2009 i lavori di sostituzione delle vecchie torri evaporative con 8 nuove torri da 1.000.000
     Kcal/h ciascuna, ad alta efficienza.
     L’acqua “refrigerata” viene prodotta tramite gruppi frigoriferi di perso tipo e viene utilizzata per i raffred-
     damenti che richiedono una temperatura bassa e costante; essa è utilizzata a circuito chiuso.
                    Cogenerazione ad alta efficienza (Trigeneratore)
     Lo stabilimento è dotato di un impianto di cogenerazione ad alta efficienza, finalizzato alla produzione dei
     vettori energetici precedentemente descritti - energia elettrica, vapore, acqua refrigerata - di seguito nomina -
     to impianto di tri-generazione, per usi produttivi; esso è dunque un impianto tecnologico integrato e a sup-
     porto degli altri impianti di produzione di energia e integrato nel processo produttivo a valle dello stabili -
     mento. L’impianto di tri-generazione è caratterizzato dai seguenti componenti e dati tecnici essenziali:
     - impianto tri-generazione per la produzione di energia elettrica, vapore (con caldaia, dai fumi di combustio -
      ne), acqua refrigerata (con gruppo frigorifero ad assorbimento, dall’acqua di raffreddamento motore);
     - Motore a combustione interna, alimentato a gas metano, da 1200 kW di potenza nominale;
     - Alternatore e Trasformatore per generazione di energia elettrica potenza apparente nominale da 1900 kVA
      e tensione 20000 V;
     - Potenza termica nominale totale immessa < 2,9 MW;
     - Potenza elettrica lorda di progetto = 1,2 MW;
     - Caldaia vapore, per produzione di vapore fino a 750 kg/ora dal recupero termico dei fumi di combustione;


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     - Gruppo frigorifero ad assorbimento, per la produzione di acqua refrigerata, fino a 150 m 3/ora a 16°C, dal
      recupero termico dell’acqua del circuito primario di raffreddamento del motore;
     - L’unità assicura rendimento elettrico superiore al 40% e rendimento combinato elettricotermico superiore
      al 80%.
     La produzione di energia elettrica copre la base dei consumi medi dello stabilimento (con stabilimento in
     funzione essi sono ca. 1,4 MW); il recupero termico, con produzione del vapore ed acqua refrigerata, è desti-
     nato al processo produttivo.
     L’impianto è dotato di contatori e misure di energia: gas consumato, energia elettrica lorda ai morsetti
     dell’alternatore; energia elettrica auto-consumata, vapore totale prodotto, calore primario totale recuperato,
     energia frigorifera prodotta.
                                Azoto
     L’azoto viene utilizzato con fine di sicurezza e qualità del prodotto per espellere l’ossigeno dai reattori
     (“inertizzazione”) e per ridurre la concentrazione di ossigeno nell’aria utilizzata nel trasporto pneumatico
     delle materie prime e prodotti finiti solidi, fino a un livello di sicurezza predeterminato. Con l’entrata in ser-
     vizio nel 2009 del nuovo impianto di autoproduzione, il fabbisogno di azoto è completamente soddisfatto
     dalla produzione in loco, attraverso la separazione dell’aria ambiente mediante membrane.
     Gli approvvigionamenti esterni di azoto liquido sono quindi molto ridotti e limitati al mantenimento della
     riserva di sicurezza.
                            Aria compressa
     L’aria compressa impiegata in molteplici utilizzi (azionamenti, automazioni) viene prodotta nel sito tramite
     compressori a vite.
                PROCESSI E IMPIANTI PRODUTTIVI - STATO DI PROGETTO
     Uno dei requisiti principali di progetto è quello di ottenere l’aumento di capacità richiesto dalle esigenze di
     sviluppo dello stabilimento tramite l’aggiornamento tecnico, l’ottimizzazione dei processi e, ove necessario,
     il potenziamento degli impianti esistenti limitando al minimo la necessità di strutture addizionali. Non sono
     infatti previsti nuovi edifici e/o unità produttive complete.
     La planimetria schematica sotto riportata mostra le aree principali inpiduate come oggetto di intervento in
     strutture esistenti. Esse si concentrano principalmente presso l’edificio E dove sono collocate le linee di pro-
     duzione resine solide principali. In verde sono evidenziate le aree esistenti che includono apparecchi e mac -
     chinari interessati da modifiche.




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        Per quanto riguarda le resine poliesteri solide sono previsti i seguenti interventi impiantistici:
       la modifica del sistema di trasporto pneumatico delle materie prime solide;
       l’adeguamento e completa messa in esercizio di due apparecchi di produzione esistenti, denominati
       D1502 e D1602, nel reparto produttivo Resine 2, fabbricato E, aventi volume di ca. 45 m3, come reattori di
       seconda fase dei reattori esistenti R501 e R601; a tal fine saranno collegati ai sistemi di carico di materie
       prime solide, liquide ed additivi, ai sistemi di scarico sui nastri di raffreddamento, ai servizi di stabili -
       mento quali vuoto, raffreddamento e riscaldamento, con impianti dedicati ed indipendenti; attualmente
       uno dei due apparecchi è già utilizzato come serbatoio di transito per la resina ed è già dotato dei servizi
       essenziali (vuoto, raffreddamento, riscaldamento);
       la realizzazione di modifiche impiantistiche/processo (gestione della pressione e sistemi di riscaldamen-
       to);
       l’aggiornamento delle unità impiantistiche inerenti il processo di scarico e solidificazione della resina al
       reparto Resine 2 (fabbricato E), potenziando i nastri di raffreddamento esistenti, denominati N301 e N501,
       mediante l’installazione sopra di essi di due nuovi nastri di raffreddamento addizionali (“top cooler”), in
       grado di aumentarne la capacità di raffreddamento di ca. il 30-40% e di conseguenza riducendo propor-
       zionalmente i tempi necessari allo scarico;
       il rinnovamento delle linee di confezionamento.
        Per quanto riguarda le resine liquide a solvente sono previsti i seguenti interventi impiantistici:
      la sostituzione dell’attuale sistema di controllo delle linee di produzione tramite quadri PLC ed attuatori
      elettromeccanici, disposti in persi vani, tramite sistema computerizzato di controllo DCS centralizzato
      in un unico punto di controllo;
      la automazione del carico materie prime dai serbatoi alle bilance di carico;
      l’integrazione nel sistema DCS della gestione del dosaggio materie prime, del riscaldamento e raffredda -
      mento, delle sicurezze attive dei reattori;
      non è prevista invece la installazione di nuovi apparecchi rispetto a quelli attualmente presenti.
     Si prevede inoltre l’incremento della capacità di trattamento delle acque di reazione, risultanti come sotto-
     prodotto dalle reazioni di sintesi delle resine. In particolar si prevede l’aumento della capacità di pre-tratta-
     mento chimico-fisico delle acque di reazione (concentrazione per evaporazione) tramite l’incremento delle
     superfici di scambio termico (nuovi scambiatori) e altri potenziamenti impiantistici (sistema per vuoto).
     A supporto di tutti questi interventi, sarà condotto anche l’adeguamento alle nuove esigenze dei principali
     servizi di stabilimento (utilities) quali riscaldamento ad olio diatermico, produzione vapore, aria compressa,
     azoto:
     - aumento della potenzialità di riscaldamento del forno ad olio diatermico della centrale Termica CT2 (fab-
      bricato F) che serve il reparto produttivo Resine 2, che passa da 4.6 Mkcal/h a 6 Mkcal/h (N.B. Da questo
      intervento deriverà che la potenza termica del forno ad olio diatermico di centrale Termica 2 - CT2 passa
      da 5,35 a MW a 6,97 MW e quindi la potenza termica complessivamente installata in stabilimento sar à su-
      periore a 20 MW);
     - inserimento nuovo generatore di vapore a 12 barg da ca. 3 t/h per i fabbisogni e la flessibilit à di produzio-
      ne dello stabilimento;
     - adeguamento capacità di produzione di aria compressa mediante installazione di nuovi compressori di
      maggiore prestazione al posto degli esistenti, posti nel fabbricato R (Centrale Termica 1 – CT1) e nel fab-
      bricato E (reparto Resine 2);
     - adeguamento della capacità di produzione di azoto con installazione di un nuovo impianto di autopro-
      duzione di azoto dall’aria da 250 m3/h di azoto (con titolo residuo ossigeno 2%) installato presso la Cen-
      trale Termica CT1 (fabbricato R), che si aggiunge ai due impianti di autoproduzione azoto già esistenti
      (uno già presso il fabbricato R e uno presso il fabbricato E);


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     Gli interventi gestionali previsti per il migliore utilizzo degli impianti nel nuovo assetto includono l’aumen-
     to del numero di addetti, sia in produzione sia nei servizi tecnici e di supporto, e il passaggio del sistema di
     turnazione attuale semi-continuo a 4 turni al modello di turnazione a ciclo continuo a 5 turni. Il perso mo-
     dello organizzativo richiede. Una stima approssimativa dell’aumento del personale nelle aree legate al pro-
     cesso produttivo è riportata nella tabella di seguito:




     Si rende necessario acquisire, a titolo di integrazione riepilogativa, un prospetto comparativo dello stato di
     fatto e dello stato di progetto per i seguenti aspetti:
     - emungimento d’acqua da pozzo (quantità media e quantità massima), sia per anno sia per giorno
     lavorativo;
     - reflui recapitati allo scarico SF1, come carico idrico e come carico inquinante;
     - emissioni di SOV e di polveri in atmosfera, in concentrazione e in flusso di massa (orario e annuale);
     - produzione annua di rifiuti, per CER aggiornata al 2018;
     - altri parametri comparativi ritenuti significativi per la valutazione di impatto ambientale.
     Integrazioni ai fini A.I.A.
     Chiarire la posizione autorizzativa per impianti di produzione energia elettrica, al fine di valutare la
     necessità di una convocazione della Regione in Conferenza di Servizi
     Aggiornare la documentazione sulla base della nuova modulistica approvata con decreto regionale n.108 del
     29.11.2018.
     Verifica/valutazione di conformità rispetto alle B.A.T. degli impianti di trattamento rifiuti.
     Catalogazione delle materie prime secondo la classificazione dell'allegato X.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.


                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

             111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Nel sito produttivo sono autorizzati sessanta camini, asserviti alle varie attività della produzione, alle attività
     di servizio o di laboratorio, come dettagliato nella tabella seguente:




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     Dei sessanta camini sopra elencanti, sono sottoposti a controlli analitici obbligatori i seguenti:




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     Sono inoltre citate emissioni diffuse di S.O.V., conteggiate nel piano gestione solventi (*) da:
     1. Carico automezzi con prodotti finiti liquidi;
     2. Carico automezzi con rifiuti liquidi;
     3. Trasferimento Materie Prime e Prodotti Finiti liquidi;
     4. Reazione
     5. Raffreddamento prodotto finito su nastro
     Si richiamano di seguito i principali elementi descrittivi dei sistemi di abbattimento:
      ABBATTIMENTO SOV - POST-COMBUSTORE (Termossidatore – Combustore Termico Rigenerativo)
     Posto a servizio del camino C25, l'impianto di ossidazione termica delle sostanze organiche volatili (SOV),
     dotato di combustore di tipo rigenerativo con massa ceramica, è costituito da una camera di ossidazione e da
     tre camere di recupero termico. La camera di ossidazione è il luogo dove avviene l’abbattimento delle so-
     stanze organiche volatili che ad alta temperatura reagiscono con l’ossigeno contenuto nell’aria da trattare. La
     temperatura in camera di combustione è garantita da due bruciatori a metano. Ciascuna camera di recupero
     termico, contenente un letto di materiale refrattario ad elevata capacità termica, funziona, alternativamente,
     da ingresso preriscaldatore alla camera di ossidazione e da uscita raffreddatore dalla camera di ossidazione.
     L’aria da depurare passa attraverso la prima camera di recupero termico, assorbe il calore dal materiale re -
     frattario, entra nella camera di ossidazione dove raggiunge la massima temperatura ed esce attraverso la se -
     conda camera di recupero cedendo calore al riempimento. La terza camera si trova in fase di lavaggio con le
     valvole di ingresso ed uscita chiuse e la valvola di aspirazione dall’atmosfera aperta. La fase successiva pre-
     vede l’ingresso dell’aria dal letto rigenerativo che in precedenza è stato riscaldato dall’uscita e l’evacuazione
     attraverso la camera appena lavata. Il ciclo si ripete ad intervalli regolari portando ogni camera a rispettare la
     sequenza: ingresso, lavaggio, uscita. Il combustore è mantenuto in depressione dal ventilatore VK413 che
     raccoglie in aspirazione il collettore delle tre uscite dei letti refrattari e manda al camino di espulsione.
     Punto di collegamento fra combustore e raccolta sfiati di stabilimento è il serbatoio di equalizzazione S1, dal
     quale parte il collettore di ingresso alle tre camere rigenerative. La portata attraverso l ’impianto è garantita
     mantenendo costante il valore di depressione sul collettore di ingresso. Nell’equalizzatore confluiscono le
     mandate di quattro ventilatori di raccolta sfiati dai reparti produttivi e dall’impianto di trattamento acque
     reflue, situati in prossimità dello stesso.




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     La linea principale di convogliamento (FT1-FT2) interessa gli sfiati di processo del reparto resine 1, gli sfiati
     di processo del reparto resine 2, quelli del reparto impianti pilota, gli sfiati dell’impianto di pretrattamento
     acque reflue (comunemente indicato come impianto diossani) e quelli dei serbatoi interrati zona H3. Nella li-
     nea di raccolta il ramo proveniente dal pretrattamento acque reflue (FT1) e quello proveniente dai reparti
     produttivi (FT2) sono separati fino in prossimità del ventilatore (K1A), per consentirne un monitoraggio e
     una regolazione di portata distinti. Per garantire una continua aspirazione anche in caso di guasto del venti -
     latore principale, su tale linea è presente un secondo ventilatore di riserva (K1B).
     Le temperature delle camere di termo-ossidazione dipendono direttamente dal contenuto entalpico del flus -
     so in ingresso all’impianto. Il contenuto entalpico è legato alla concentrazione di sostanze organiche e al po-
     tere calorifico delle singole specie presenti. Qualora la temperatura delle camere di termo-ossidazione superi
     i valori di seconda soglia, la mandata del ventilatore viene deviata al filtro a carboni attivi, situato sul lato
     sud del locale centrale termica 1, prima di essere emessa all’atmosfera.
     Il ventilatore (K2) serve due stazioni di infustaggio, una situata nel fabbricato L e l ’altra nel fabbricato M. Il
     funzionamento del ventilatore è di tipo discontinuo ad azionamento locale. Il ventilatore (K3) aspira tramite

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     la linea FT4 dal cielo della vasca di ossidazione biologica, dall’equalizzatore idraulico e dalle vasche di rac-
     colta acque conto terzi, presso l’impianto di trattamento reflui.
     Sul corpo del serbatoio equalizzatore è situata una valvola a farfalla necessaria per le operazioni di lavaggio
     del combustore con aria ambiente.
     Dati dell’impianto:
     -
       Temperatura ingresso ambiente
     -
       Temperatura uscita 180-220°C
     -
       Portata Massima di progetto 12.000 (Nm3/h)
     -
       Portata di lavoro oscilla fra 6.000 – 9.000 (Nm3/h)
     -
       Potere calorifico inferiore 11.000 (kCal/kg) – riferito al propano
     -
       Potenzialità termica globale del combustore 400.000 x 2 (kCal/h)
     -
       N° bruciatori 2
     -
       Combustibile utilizzato metano
     -
       Temperatura massima di esercizio 890 °C
     -
       Temperatura della camera di combustione 800 °C
     -
       Volume della camera di combustione 12 m3
     -
       Tempo di permanenza da 30 a 60 sec
     -
       Rendimento di combustione 93,13 % - riferito a 2017
     -
       N° manutenzioni ordinarie annue: monitoraggio condizioni operative con eventuale richiesta di
     -
       manutenzione.
     Il grafico seguente traccia il rendimento dell’impianto dal 2007 ad inizio 2018, evidenziando un trend di de-
     cadimento che da prestazioni superiori al 97-98% a portato fino a valori intorno al 90%:




     La documentazione presentata dal proponente illustra studi e interventi svolti e in corso (alcuni tra dicembre
     2018 e gennaio 2019) per ottimizzare i rendimenti di post-combustione.
                      ABBATTIMENTO SOV - SCRUBBER
     Sono presenti n° 3 scrubber ad acqua, a servizio delle fasi e degli impianti schematizzati di seguito




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     La tabella che segue riepiloga le caratteristiche degli abbattitori:




                ABBATTIMENTO POLVERI - FILTRI A MANICHE/CARTUCCE
     Sono presenti n° 9 unità di filtrazione a maniche, oltre ad un filtro a cartucce, a servizio delle fasi e degli im-
     pianti schematizzati di seguito:




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     La tabella che segue riepiloga le caratteristiche dei filtri:




     Note:
     - Metodo di pulizia delle maniche: aria compressa controcorrente
     - Tipo di scarico 1: Inferiore attraverso valvola rotativa
     - Tipo di scarico 2: Inferiore con sistema di raccolta mobile
     - Tipo di scarico 3: Automatico su tramoggia carico MP
     - N° manutenzioni ordinarie annue: monitoraggio condizioni operative con eventuale richiesta di manuten-
      zione
     - Manutenzione preventiva: triennale
     - Il Camino AA23 (non è soggetto ad analisi) è dotato di filtro a cartucce per abbattere le polveri generate
      dalla pressa rifiuti di imballaggio.
                            PROBLEMATICA ODORI
     Nell’ambito del Quadro Progettuale dello Studio di Impatto Ambientale è ampiamente trattata la tematica
     degli odori e dei correlati approfondimenti svolti e/o commissionati dal Proponente.
     Per comodità si riportano di seguito le sole conclusioni dello studio eseguito nel 2017 da Osmotech S.r.l., del
     Polo tecnologico di Pavia, comprensivo di due caratterizzazioni chimiche (marzo e luglio 2017) e di una va-
     lutazione modellistica dell’impatto olfattivo:
     “A conclusione dello studio di dispersione degli odori si suggerisce a Allnex Italy di ottimizzare il processo di ossidazio -
     ne per ridurre le concentrazioni di odore attese in emissione all’interno dell’intervallo 6˙700 ouE/m3 e 10˙000ouE/m3, o
     comunque non superiori al livello massimoinpiduato. Inoltre, le risultanze modellistiche evidenziano che un innalza -
     mento del punto emissivo alla quota di almeno 20 metri dal piano campagna permetterebbe una maggiore dispersione,
     pertanto la soluzione ottimale è un innalzamento a 20m del punto emissivo con contemporanea riduzione della concen -
     trazione di odore a 10˙000ouE/m 3. Tuttavia, è importante sottolineare che le condizioni emissive influenzano la disper-
     sione, infatti, un decremento della portata di aeriforme al camino C25 comporta un decremento della velocità di uscita
     verticale dei fumi. Tale decremento comporta un decremento della risalita verticale del flusso odorigeno e di conseguen -
     za una sua minore dispersione in atmosfera. Pertanto, nel modificare la quota emissiva del camino C25 è importante
     mantenere inalterate le velocità del flusso odorigeno.”
     Si rendono necessarie le integrazioni di seguito illustrate:
     - chiarimento sull’attuale tenuta dei bilanci annuali di COV e sulla presentazione o meno del piano gestione
     solventi;
     - aggiornamento sullo stato d’avanzamento degli interventi per ottimizzare le prestazioni del postcombusto-
     re, su eventuali ulteriori perfezionamenti previsti e sui dati di rendimento aggiornati ad oggi;
     - aggiornamento sullo stato di valutazione/attuazione dei suggerimenti contenuti nelle conclusioni dello stu-
     dio Osmotech e su eventuali ulteriori situazioni nel frattempo emerse in tema di odori, predisponendo una
     relazione in grado di illustrare la situazione attuale al camino C25 per quanto concerne: la possibilità di por-


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     tare a 20 m da p.c. l'altezza, l'attuale concentrazione di odore in emissione ragguagliando sulle misure ese -
     guite dal 2017, gli andamenti dei valori attuali della reale portata dell'aeriforme;
     - verifica di conformità dei punti di campionamento e corretta dispersione inquinanti;
     - proposta integrativa per ulteriori parametri analitici, anche in relazione a quanto richiesto per le integrazio-
     ni A.I.A. (vedi allegato X);
     - valutazione sulla convogliabilità delle attuali emissioni diffuse.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e si ritiene necessario intervenire con specifiche
     prescrizioni.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
                        Inquadramento Scarichi e Consumi Idrici
     L’azienda si trova a gestire le seguenti tipologie di acque di scarico:
     1) acque di sintesi o “acque madri”: acque che si formano durante le reazioni e che vengono convogliate a
      dei “pretrattamenti”;
     2) acque dei lavaggi: acque prelevate dai pozzi e che si utilizzano per lavare i reattori e vanno poi convoglia -
      te al depuratore;
     3) acque di condensa (stessa natura acque di reazione), drenate periodicamente dalle tubazioni afferenti
      all’impianto di termo-ossidazione dei reflui gassosi e portate al depuratore tramite cisternette (essendo
      un’attività che si svolge in molteplici punti degli impianti, manca un collegamento fisso);
     4) acque raccolte nei bacini di contenimento a servizio delle zone di carico/scarico materie prime e prodotti
      finiti;
     5) acque di spurgo del circuito di raffreddamento industriale;
     6) acque dei servizi igienici, convogliate al depuratore;
     7) acque meteoriche prima e seconda pioggia.
     L’attività è dotata di un allacciamento all’acquedotto e ha in concessione tre pozzi di emungimento. L’acque-
     dotto è utilizzato per usi civili (circa 5000-6000 m3/anno). Il prelevamento dai tre pozzi ha i seguenti utilizzi:
     1. Alcune funzioni dei processi (N.B. Non si utilizza acqua per le reazioni o per diluire i prodotti finiti):
      - acque utilizzate per raffreddare sintesi endotermiche in condensatori e per lavaggi reattori (*);
      - acque utilizzate per raffreddamento impianto pretrattamento acque (*).
      (*) I circuiti di raffreddamento sono dotati di sistemi di recupero e raffreddamento in torri evaporative.
     2. Centrale termica: l’acqua utilizzata nel ciclo del vapore tecnico viene recuperata per condensazioni, ma
      una parte si perde necessariamente in evaporazione. La quota persa deve essere reintegrata.
     3. Impianto pilota. Questo impianto pilota è un impianto in miniatura utilizzato per formulare delle sintesi
      in scala ridotta per poi riprodurle in grande. L’impianto è contenuto nello stabile N, parte Sud. L’acqua è
      necessaria al raffreddamento di tale impianto.
     4. Acqua di reintegro scrubber.
     5. Acqua di reintegro impiantistica di servizio.
     6. Acqua di reintegro antincendio.
     Nella tabella successiva si riportano i persi consumi di acqua nel triennio 2015-2017, eccetto il reintegro
     dell’impiantistica di servizio (quota molto bassa) ed il reintegro dell’antincendio (riserva idrica costituita
     dalla medesima vasca funzionale al raffreddamento delle torri evaporative):




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     L’acqua da pozzo è sottoposta ad un controllo di salinità e all’aggiunta di un antialga. L’acqua destinata alla
     produzione di vapore tecnico inoltre viene preventivamente trattata da un impianto demi, per la rimozione
     di ioni (principalmente calcio e magnesio) che causano incrostazioni, corrosione e depositi: i trattamenti con -
     sistono principalmente nell’osmosi inversa (eliminazione di ioni), addolcimento (sostituzione di ioni) e deos-
     sigenazione (riscaldamento a ca 90-95°C), oltre a trattamenti con additivi deossigenante Nalco 77120, alcali-
     nizzante Nalco 77222).
     L’azienda è titolare di tre scarichi:
      SF1: deriva dall’impianto di depurazione. È uno scarico continuo in fognatura. Impianto di trattamento
       chimico/fisico e biologico. Portata media annua 6 m3/h.
      SF2: autorizzato nel passato come scarico di acqua di raffreddamento monouso in Roggia Cornara. At-
       tualmente l’azienda ne fa un uso eccezionale, in caso di emergenza idrica per acque meteoriche (bombe
       d’acqua).
      SF3: deriva dallo scarico di acque della vasca 29 (400 m3), e dallo spurgo del circuito di raffreddamento. È
       uno scarico in fognatura.
     Di seguito si propone uno schema del ciclo delle acque:




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                Pretrattamenti Acque di Reazione e Depurazione delle Acque Reflue
     I sistemi di pretrattamento delle acque di reazione e di depurazione delle acque reflue, operativi in
     stabilimento, sono illustrati nello schema che segue:
     I pretrattamenti riguardano le acque di reazione (o acque di sintesi), prevenienti dalle reazioni di
     polimerizzazione e caratterizzate da un elevato contenuto di sostanze organiche (mediamente 2%, max 4%) e
     le acque di condensa, provenienti dalle tubazioni afferenti all’impianto di ossidazione termica rigenerativa
     degli effluenti gassosi. I pretrattamenti avvengono in due stadi:
      Primo stadio: distillazione (strippaggio), a pressione atmosferica, in batch (2000 kg), con produzione di
       un evaporato (miscela di composti organici bassobollenti, trattata come rifiuto liquido) e di un eluato (al
       secondo stadio)
      Secondo stadio: evaporazione (concentrazione), a doppio effetto, sotto vuoto, per rimozione dei residui
       altobollenti (soprattutto glicoli), portata massima in ingresso è di 1700 l/h, con produzione di un
       evaporato (che viene ricondensato e inviato al depuratore) e di un concentrato liquido (in precedenza
       gestito come rifiuto, oggi riutilizzato come sottoprodotto).




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     L’impianto di depurazione tratta tutte le acque dello stabilimento inquinate dalle attività di produzione e
     correlate (acque di sintesi, acque dei lavaggi, acque dei servizi igienici, laboratori, etc.). L’impianto riceve:
      acque di reazione e condense pretrattate
      acque utilizzate nei processi (es lavaggi)
      acque di prima pioggia sottoposti a dissabbiatura e disoleazione
      rifiuti controllati e accettati: l’impianto è infatti autorizzato anche al trattamento di rifiuti liquidi di terzi,
       inpiduati mediante codici C.E.R.; le modalità di accettazione, analisi/controllo e trattamento dei rifiuti
       di terzi sono descritte da una procedura interna e nel PMC; per agevolare preliminari analisi e verifiche
       in accettazione, sono in uso due vasche di transito da 70 m3 cadauna, denominate V1 e V2, in cui, per evi-
       tarne la miscelazione, vengono rispettivamente scaricati rifiuti liquidi “Non Pericolosi” e rifiuti liquidi
       “Pericolosi”
     Dal laboratorio interno vengono controllati regolarmente i parametri di funzionamento dell ’impianto di de-
     purazione quali pH, COD, solidi sospesi, azoto (ammoniacale, nitroso e nitrico), fosforo, diossani, tensioatti-
     vi, fenoli.
     L’impianto di depurazione è composto da due stadi:
     • un primo stadio chimico fisico (separazione di solidi presenti nelle acque mediante processo di flocculazio-
     ne e sedimentazione); si compone di una vasca di equalizzazione (1.050 m 3, con dosaggio di NaOH), una se-
     rie di vaschette di chiariflocculazione (con dosaggio di polielettrolita) e una vasca di sedimentazione prima-
     ria (100 m3);
     • in successione un secondo stadio ad ossidazione biologica a fanghi attivi (per la degradazione del carbonio
     organico ad anidride carbonica); si compone di una vasca di ossidazione biologica (1.150 m3, con insufflag -
     gio d’aria, avente portata fra 6 e 12 m3/h, in media 8 m3/h, e in carenza di nutrienti dosaggi di carbonio acido
     e semplice urea per azoto) e una vasca di sedimentazione secondaria (100 m3).
     I fanghi provenienti dal sedimentatore primario e dal secondario (per quest’ultimo al netto del ricircolo
     all’ossidazione biologica) vengono raccolti in silos, condizionati con polielettrolita, filtropressati e gestiti
     come rifiuti.
     Tutte le vasche sono chiuse e aspirate.
                             Acque Meteoriche
     Per la gestione delle acque meteoriche incidenti sull’area occupata dall’attività, sono state esaminate tutte le
     tipologie di superfici esistenti:




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     Moltiplicando tale superficie per i primi 5 mm di pioggia (art. 39 delle NTA) si ottiene un volume di 225 m 3.
     Le acque meteoriche di pioggia, che incidono sulle superfici vengono convogliate nella vasca 29 da circa 30
     m3, che funge da dissabbiatore e separatore della frazione leggera, e successivamente nella seconda vasca de -
     nominata “29” di 400 m3. Tali volumi sono sufficienti per un’altezza di pioggia pari a 104,8 mm.
     Le acque convogliate nella vasca “29” (400 m3), sono filtrate e riutilizzate come acque di raffreddamento.
     In caso di eventi meteorici importanti, le acque meteoriche, dopo aver riempito le due vasche suddette, ven-
     gono avviate alla vasca 29b da 700 m3, tenuta sempre vuota per eventi di estrema emergenza: in tal caso a
     fine evento le acque potranno essere scaricate nella roggia (SF2) con le modalità dettate dal Consorzio.
     In totale l’azienda ha una capacità di stoccaggio massima di 1130 m3 di acque meteoriche.
     Si rendono necessarie le integrazioni di seguito illustrate:
     - comparare la struttura impiantistica descritta al capitolo 6 del Quadro Progettuale dello SIA con i requisiti
     del citato art. 39 e con i principi generali del DLgs 152/2006, sia a riguardo della prima pioggia, descrivendo
     capacità, mm equivalenti sulle superfici conferenti, trattamento, destino, che della seconda pioggia, descri-
     vendo trattamento, destino; poichè le acque meteoriche sono soggette ad autorizzazione allo scarico, vige il
     principio generale che il rispetto tabellare non può essere conseguito mediante diluizione anche con l'utiliz -
     zo di acque tecnologiche (sentenza TAR Veneto 2628/2009) e quindi si dovrà chiarire il dettaglio della strut-
     tura impiantistica in modo da approfondire se le acque di raffreddamento possono svolgere azione di dilui-
     zione;
     - chiarimento sull’inquadramento normativo e gestionale delle acque di condensa, in particolare sul loro as-
     soggettamento o meno alla disciplina dei rifiuti, tenuto conto che sono drenate periodicamente dalle tuba-
     zioni afferenti all’impianto di termo-ossidazione dei reflui gassosi e portate al depuratore tramite cisternette;
     - aggiornamento sui consumi idrici da pozzo, esteso a tutto il 2018 e sudpiso per destinazione/tipologia di
     utilizzo, anche attraverso un bilancio idrico complessivo;
     - chiarimento sulla destinazione delle quote liquide di scarto provenienti dai trattamenti delle acque destina-
     te a produzione vapore, in particolare frazione concentrata da osmosi e controlavaggi addolcitori;
     - descrizione del regime operativo e amministrativo di tracciabilità del sottoprodotto (costituito dal concen-
     trato proveniente dal secondo stadio dei pretrattamenti eseguiti sulle acque di reazione/sintesi);
     - verifica analitica sulla presenza di PFAS allo scarico SF1.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e si ritiene necessario intervenire con specifiche
     prescrizioni.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Lo stabilimento industriale è pavimentato con asfalto in ogni sua parte ed è dotato di stoccaggi interrati per
     rispetto della normativa antincendio. I serbatoi interrati sono tutti muniti di doppia parete con intercapedine
     polmonata che permette la rilevazione di eventuali perdite e sono soggetti a verifica periodica (i serbatoi in -
     terrati a parete singola non vengono più utilizzati). Il Progetto non prevede ulteriori escavazioni di suolo, co -
     struzioni o impermeabilizzazioni e non implica ulteriori consumi di suolo all’esterno al sito esistente.
     Nel 2012 il sito è stato puntualmente valutato dal punto di vista geologico/idrogeologico, attraverso uno stu-
     dio di settore svolto da ERM Italia nell’ambito della “Due diligence” per l’acquisto da parte di Allnex Italy
     S.r.l. della precedente Cytec Italy S.r.l. Sono stati eseguiti dei sondaggi a carotaggio continuo, in perse posi-
     zioni e a perse profondità (illustrate nel Quadro Progettuale dello Studio Impatto Ambientale). Sono state
     inoltre eseguite analisi sulle acque di pozzo. All’esito di quanto sopra non vengono riferite criticità e consi -
     derato che l’impianto è già esistente ed operativo con relative autorizzazioni, è ragionevole ritenere che le at-
     tività in progetto non producano impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente ambientale.

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     Il DLgs 152/2006, all'art. 29-sexies c.6-bis, prevede che le attività incluse nelle AIA, si dotino di programma
     di specifici controlli per le acque sotterranee, in questo senso il cap. 8.3 del Quadro Progettuale ne fornisce
     solo qualche cenno, e quindi viene richiesto alla Ditta un progetto di monitoraggio della qualità delle acque
     sotterranee in grado di evidenziare l'assenza di contributi derivanti dall'attività aziendale articolato in:
     - studio idrogeologico circa la direzione di falda (isofreatiche) in grado di considerare l'effetto della captazio -
     ne dai pozzi aziendali sulla possibile diffusione di contaminati e le possibile cinetiche diffusive;
     - la progettazione di un sistema di pozzi tali da permettere di verificare l'assenza di contaminazioni adduci -
     bili all'attività aziendale;
     - un progetto analitico ed una verifica delle sostanze da ricomprendere nei monitoraggi che proponga le fre -
     quenze in funzione delle stimate cinetiche diffusive ed alle evidenze di cui al punto 3.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e si ritiene necessario intervenire con specifiche
     prescrizioni.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’area ove sorge l’azienda, secondo la zonizzazione acustica del Comune di Romano d’Ezzelino, ricade in
     classe V per quanto riguarda l’insediamento industriale, e in classe II per quanto riguarda l’area verde - lato
     Ovest interna ai confini dell’azienda. Tra l’area industriale e l’area verde è stata posta una fascia di
     transizione, avente come valori di riferimento quelli della classe IV. Attualmente le fonti di rumore sono
     riconducibili a: sorgenti esterne: motori elettrici, compressori, ventilatori, frantumatori, torri di
     raffreddamento, tubazioni aeree di trasporto resine, impianto postcombustore, cogeneratore, impianto di
     autoproduzione di azoto, impianti di abbattimento. Sorgenti interne: locali compressori, locali caldaie,
     reparti resine etc. Nel periodo notturno rimangono in funzione perse sorgenti esterne come il
     cogeneratore, le torri evaporative del depuratore, l’impianto di autoproduzione di azoto, alcuni compressori,
     le tubazioni aeree di trasporto resine e le linee interne di produzione resine. L’azienda intende apportare
     degli interventi impiantistici allo scopo di aumentare la produzione attuale passando da 60.000 a 90.000
     ton/anno di resine poliestere e da 9.000 a 20.000 ton/anno di resine a solvente con la messa in funzione di due
     reattori, due silos e una linea di confezionamento. E’ prevista:
        la modifica del sistema di trasporto pneumatico delle materie prime solide;
        la messa in esercizio di due apparecchi di produzione già installati;
        la realizzazione di modifiche impiantistiche/processo per gestione della pressione e sistemi di
         riscaldamento;
        l’aggiornamento delle unità impiantistiche inerenti il processo di scarico e solidificazione;
        il rinnovamento delle linee di confezionamento;
        il potenziamento di due linee di produzione esistenti tramite l’installazione di due nuovi apparecchi.
     La valutazione di impatto acustico, presentata dal Proponente a firma di Gianfranco Salghini e Danilo
     Tonello evidenzia che l’ampliamento in progetto non comporta nuove sorgenti significative di rumore e
     pertanto l’unico incremento della rumorosità ambientale è riconducibile dall’aumento del traffico interno, il
     quale sarà di 2 mezzi pesanti all’ora, passando così dai 4 attuali ai 6 mezzi all’ora. L’incremento del livello
     sonoro del traffico interno, dalle valutazioni eseguite, risulta di circa 2 dBA limitatamente all’orario
     giornaliero di 8 ore.
     Si attesta il rispetto della vigente normativa sul rumore esterno sia per lo stato attuale sia per lo stato di
     progetto.
     Si ritiene che il grado di approfondimento del documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico
     non sia sufficiente viste le finalità e le problematiche emerse; l’argomento non e’ stato trattato relativamente

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     agli impatti acustici determinati dal complessivo delle attività, impianti e mezzi dell’azienda per il periodo
     diurno e per il periodo notturno così come richiesto, dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della
     Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative manca il riferimento della DDG ARPAV n. 3
     del 29/01/2008).
     Di seguito:
     Manca nella valutazione l’analisi del traffico indotto, in funzione dell’effettiva classificazione, secondo DPR
     n. 142/2004 delle infrastrutture stradali percorse dai mezzi aziendali e privati leggeri e pesanti.
     Manca la verifica da effettuarsi con rilievo fonometrico, in periodo diurno e notturno, dei livelli di rumore
     residuo anche scorporati dalle emissione stradali, presso i ricettori siti a sud-ovest e ovest, dell’area indagata
     posti in classe III e presso il ricettore 1, nonché i valori LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal
     monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i più ricettori indagati. Si
     verifichino, quindi, per i ricettori non valutati i limiti assoluti di immissione ed emissione oltre che
     differenziali.
     Si ponga inoltre, particolare attenzione alla verifica del criterio differenziale in funzione delle indicazioni
     suddette; e si indica fin d’ora che dichiarazioni circa la verifica del criterio differenziale (da effettuare per
     indicazione normativa in ambiente interno) relative ai livelli presunti, calcolati per il confronto con il limite
     verificato a finestre chiuse non è accettato, bensì solo a finestre aperte che nel caso di effettiva impossibilità
     di accesso ai vani del fabbricato, può essere assimilato al calcolo in facciata più esposta alle emissioni sonore.
     Manca la valutazione delle emissioni sonore prodotte dai futuri impianti e installazioni aziendali, da
     valutarsi come verifica dei livelli di emissione, immissione e differenziale nei confronti dei ricettori
     considerati in analisi.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto e si ritiene necessario intervenire con specifiche
     prescrizioni

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Dalla documentazione presentata emerge che in relazione alle Radiazioni Ionizzanti e Non Ionizzanti non
     sono previste attività che producano questo tipo di radiazioni e la zona non è a rischio Radon. In merito
     all’impatto acustico si rimanda al capitolo specifico. In riferimento al possibile inquinamento luminoso la
     proponente indica che può essere riconducibile all’accensione notturna dei proiettori dello stabilimento
     necessari per illuminare: la viabilità interna, alcune strutture produttive ed alcune porzioni di edifici.
     L’azienda prevede:
     all’interno dei programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di illuminazione esterna
     un progressivo aumento dell’efficienza delle apparecchiature esistenti;
     ove necessario, la sostituzione con punti luce maggiormente performanti a risparmio energetico;
     avere cura di evitare sprechi illuminando ove non necessario;
     il rispetto, per tutti i nuovi punti luce, della normativa vigente in materia di risparmio energetico e riduzione
     dell’inquinamento luminoso.
     Si rileva che nel settembre del 2010, l’intero impianto è stato sottoposto ad un Progetto Illuminotecnico di
     adeguamento impianto esistente e redazione piano di intervento. Dalla documentazione dello Studio di
     Impatto Ambientale, in relazione allo stato di progetto, non emergono aspetti critici inerenti potenziali
     impatti da agenti fisici rispetto allo status quo.




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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L’attività si localizza nel Comune di Romano D’Ezzelino (VI), il cui territorio confina ad Nord - Est con la
     Provincia di Treviso, in particolare con il Comune di Borso del Grappa (TV), a Sud – Est con il Comune di
     Mussolente (VI), a Sud e Sud-Ovest con il Comune di Cassola (VI), ad Ovest con il Comune di Bassano del
     Grappa (VI), a Nord – Ovest e a Nord con il Comune di Pove del Grappa (VI). L’attività in oggetto insiste in
     una zona di tipo industriale sita in fregio alla SS 47 Valsugana; a margine dell’area di pertinenza aziendale
     sono presenti alcune aree agricole, in particolare in Comune di Bassano del Grappa. Il progetto proposto non
     prevede la realizzazione di alcuna nuova struttura o impianto, in quanto l’aumento di capacità produttiva
     sarà ottenuto attraverso modifiche organizzative, gestionali e/o modifiche/attivazione di impianti già
     esistenti. Dalla documentazione dello Studio di Impatto Ambientale non si inpidua alcun nuovo impatto
     significativo sulla componente ambientale “paesaggio”.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Il Comune di ubicazione dell’Impianto è raggiungibile tramite la Strada Statale 47 “della Valsugana”. L‘area
     dell’attività si inserisce a Sud Ovest del territorio comunale nella zona industriale e confina a Sud Est con la
     via Don Bianchin e un’area agricola, mentre su tutti gli altri lati confina con attività produttive. L’azienda è
     raggiungibile percorrendo dapprima la SS 47 e in seguito la SP 148. Il casello autostradale più prossimo è
     quello di Dueville sull’autostrada A 31 e dista circa 34 km. Il traffico indotto interessa Via Martiri di Belfiore
     e via M. Bianchin nel tratto che dallo stabilimento si immette nella SS 47.
     La proponente precisa che:
     i movimenti veicolari dei mezzi pesanti si verificano solo nei giorni infrasettimanali dal lunedì al venerdì,
     nella fascia oraria compresa tra le 06.00 e le 19.00 per 52 settimane/anno;
     in relazione all’aumento della capacità produttiva massima corrisponderà una crescita proporzionale di
     mezzi pesanti in movimento equivalente a 1,1 camion/ora;
     la stima dell’incidenza dei mezzi generati dalla ditta allo stato futuro risulta al massimo dello 0,48% sul
     totale dei veicoli equivalenti che transitano lungo la SS 47.
     Quanto sopra considerato, è ragionevole ritenere che la condizione di produzione massima prevista non
     vada ad alterare in modo significativo gli elementi viari già utilizzati attualmente dai mezzi in ingresso e
     uscita dall’insediamento.
     Se pur l’incremento del flusso indotto riferito all’insediamento possa considerarsi esiguo rispetto al quadro
     complessivo si rileva all’interno dello Studio Viabile (allegato B26) che i dati di traffico transitanti nella rete a
     cui si fa riferimento risalgono all’anno 2008 nell’ambito del progetto SIRSE attualizzati all’anno 2018 e riferiti
     a sezioni stradali poste rispettivamente a 20 Km a nord dall’iniziativa e 15 Km a sud circa dall’intervento
     lungo la SS 47 Valsugana.
     Inoltre non si fa riferimento ai flussi di traffico della viabilità direttamente interessata e prossima
     all’insediamento, al fine di mettere in relazione gli accessi al sito con i flussi attuali e i flussi previsti in
     progetto.
     Al fine di valutare compiutamente il livello di servizio e la eventuale presenza di criticità lungo le tratte e
     intersezioni interessate dai flussi indotti dallo stabilimento, si ritiene opportuno:


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       fornire una rappresentazione della maglia stradale esistente nell’intorno dell’insediamento,
       caratterizzando tutte le tratte stradali e le intersezioni (fornendo le geometrie, le sezioni e le
       caratteristiche fondamentali) che potranno essere coinvolte sia nella movimentazione dei carichi
       veicolari dei conferimenti (mezzi pesanti) sia nella percorrenza da parte del personale dipendente
       (mezzi leggeri). Particolare attenzione dovrà essere posta all’area posta in corrispondenza dello svincolo
       della SS 47 e della SP 148;
      fornire la attuale distribuzione dei mezzi (leggeri e pesanti) sulla rete stradale e sulle intersezioni
       interessate rappresentando graficamente la matrice origine destinazione dei percorsi;
      finalizzare rilevamenti di traffico specifici e attuali, volti a descrivere l’entità dei flussi veicolari
       giornalieri (quanto meno da lunedì a venerdì) nell’ambito della strade provinciali e comunali più
       prossime all’intervento (Via Molinetto, SP 148 Via Roma, Via Don Bianchin, Via Valsugana, le relative
       intersezioni, rotatoria di svincolo per SS 47) sia a est che a ovest della SS 47, al fine di ricostruire la
       dinamica dei flussi dell’area;
      fornire un quadro esauriente del contesto viario tramite opportuni riepiloghi dei flussi di traffico rilevati
       tramite tabelle, nonché elaborati grafici riassuntivi per le ore di punta mattutine e serali (sia stato di fatto
       che di progetto), con evidenziazione delle direttrici di provenienza, indicazione dei flussi indotti per
       ciascuna direttrice e rappresentazione dei percorsi veicolari;
      fornire opportuni elaborati grafici con rappresentazione dei flussi rilevati alle intersezioni;
      prevedere l’analisi del LOS dell’intersezioni analizzate, allo stato attuale e nello scenario progettuale,
       valutando gli opportuni coefficienti di equivalenza caratteristici dei mezzi previsti per i conferimenti, al
       fine di valutare eventuali criticità esistenti allo stato di fatto;
      esporre le eventuali mitigazioni finalizzate al mantenimento/miglioramento dei LOS delle intersezioni.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Dalla descrizione riportata nel capitolo “Reti Ecologiche e Biopersità” del Sistema Ambientale, si evince
     che la flora e la fauna nei dintorni dell’area di Progetto non sono di particolare pregio e che l’area di inciden -
     za degli effetti ambientali del Progetto non va a compromettere aree denotate da particolari fragilità. La pro -
     ponente dichiara che l'intervento, per le attività previste e per la sua collocazione, non interferisce con nes-
     sun tipo di habitat o habitat di specie.
     Gli eventuali effetti che ne derivano si esauriscono prima di raggiungere le specie di interesse comunitario
     presenti nei siti della rete Natura 2000 e non ci sono effetti a carico di nessuna delle specie di cui alle diretti -
     ve 92/43/Cee e 2009/147/CE.
     Dalla carta degli habitat emerge che l’area in questione ricade nel Biotopo 86.1 che comprende i centri abitati
     di varie dimensioni e quelle situazioni in cui gli spazi naturali sono fortemente ridotti e influenzati dalle in-
     frastrutture. La proprietà della Allnex Italia S.r.l. copre una superficie di 100.000 mq, di cui: 55.000 mq a su-
     perficie industriale, che include edifici per unità produttive, palazzine uffici, magazzini, vani tecnici e aree di
     stoccaggio materiali e 45.000 mq a superficie agricola dedicata ad area verde piantumata a prato e alberi.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
     rumore, sostanze tossiche, radiazioni (ionizzanti e non) e agenti patogeni. E’ doveroso ricordare che
     problematiche legate all’odore hanno rappresentato nel passato un argomento di estrema delicatezza per il
     sito. Un’indagine olfattometrica è stata eseguita dalla ditta nel 2004, con misure di concentrazione in
     atmosfera di alcune sostanze odorigene in corrispondenza dei camini e nello spazio circostante lo
     stabilimento. L’indagine non aveva evidenziato eventi associabili all’attività in oggetto, in ogni caso la
     proponente dichiara di aver attuato interventi tecnologici migliorativi quali l’installazione di scrubber per il
     trattamento dell’aria aspirata dai nastri di scarico resina solida. L’Azienda dichiara (Scheda B) di essere in
     attesa dei risultati conclusivi dello studio modellistico di ricaduta degli odori sul territorio, comprendente lo
     studio a scenari emissivi dell’impatto odorigeno di singola sorgente ed il modello matematico di dispersione
     odori, al fine di verificare la necessità/opportunità di un adeguamento impiantistico dei sistemi di
     abbattimento esistenti. In relazione al rischio incidenti industriali e/o emergenze ambientali ed alle possibili
     ricadute sulla Salute Pubblica e sui Lavoratori, si pongono in evidenza gli elementi di seguito ripotati.
     La proponente dichiara che:
     le possibili emergenze ambientali sono inpiduate e gestite secondo procedure interne. Tali procedure
     riguardano eventi accidentali quali versamenti ed emissioni in atmosfera;
     le emergenze ambientali possono essere concomitanti ad altri scenari di emergenza che lo stabilimento è
     preparato ad affrontare, quali incendi, esplosioni, terremoti, attentati e infortuni;
     sono definite nei piani di emergenza e disponibili a tutto il personale, le istruzioni operative specifiche da
     seguire in caso di emergenze ambientali;
     le modalità di addestramento del personale sono descritte nella procedura aziendale “Sensibilizzazione,
     formazione, addestramento e qualificazione del personale”, relativa ai sistemi gestionali di qualità,
     ambiente, salute, sicurezza e prevenzione degli incidenti rilevanti.
     Considerato quanto sopra e che la condizione di progetto non comporta sostanziali modifiche in termini di
     presenza di sostanze tossiche, radiazioni ed agenti patogeni rispetto allo stato attuale, si ritiene ragionevole
     escludere l’instaurarsi di condizioni tali da costituire rischi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui
     lavoratori. Si rimane in attesa di un riscontro in merito alla verifica della necessità/opportunità di un
     adeguamento impiantistico dei sistemi di abbattimento esistenti in relazione alle risultanze dell’atteso studio
     modellistico di ricaduta degli odori sul territorio.
     L'Azienda riporta che "L’oggetto della Valutazione di Impatto è l’aumento della capacità produttiva,
     attraverso delle implementazioni organizzative e adeguamenti tecnologici degli impianti, sino a 78.000
     ton/anno di resine solide e 20.000 ton/anno di resine liquide." dalle attualmente autorizzate, rispettivamente,
     60000 e 9000 ton/anno; considerato che il sito rientra all'interno del campo di applicazione del DLgs 105/2015
     (incidenti rilevanti connessi con sostanse pericolose), si dovrà approfondire se gli aumenti richiesti di
     capacità produttiva inducono, anche indirettamente, la possibilità di costituire aggravio del preesistente
     livello di rischio secondo le descrizioni dell'art.18 del citato DLgs. La relazione tecnica dovrà fornire
     evidenza oggettiva di quanto asserito. In questo senso si attende riscontro rispetto a quanto evidenziato dalla
     Direzione Interregionale dei VV.FF.
     Non risultano, al momento evidenze segnalate dalla competente Ulss.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
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     dall’intervento.




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                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto non presenta interferenze rispetto ad altri piani, progetti o interventi in zone limitrofe.
     Il progetto risulta adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire e non contrasta con i vincoli
     territoriali vigenti.
     L’analisi degli impatti ha portato a ritenere come il progetto presentasse potenzialmente taluni impatti
     significativi per l’ambiente, con conseguente necessità di prevedere specifiche prescrizioni mitigative e
     particolari modalità e frequenze di monitoraggio mentre, per quanto riguarda l’impianto di cogenerazione,
     sussistono gli elementi per esprimere un parere negativo di compatibilità ambientale.
     Gli elaborati esaminati, sia per quanto riguarda la V.I.A. che per ciò che concerne l’A.I.A., sono stati oggetto
     di richiesta di integrazioni, con documentazione pervenuta considerata sufficiente per poter esprimere il
     giudizio conclusivo sul progetto.
     Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti ritenuti maggiormente significativi, con particolare
     riferimento alle emissioni in atmosfera, anche di tipo odorigeno, agli scarichi idrici ed ed all’impatto
     acustico.
     Non sono pervenute osservazioni ostative al progetto e quanto pervenuto dal Comune di Romano
     d’Ezzelino è stato puntualmente esaminato ed accolto.
     Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
     a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale, ivi compresa la validazione del Piano di Monitoraggio e
     Controllo da parte dell’ARPAV.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                             PARERE FAVOREVOLE
                   all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
     1) Preliminarmente al rilascio dell’AIA la ditta dovrà:
     - per le emissioni diffuse l'azienda dovrà definire le specifiche modalità operative di convogliamento/trattamento, con
     relativo cronoprogramma di attuazione.
     2) Entro 180 giorni dalla notifica del presente provvedimento dovranno essere realizzati i piezometri proposti per il
     controllo della falda sotterranea, cui seguirà il primo controllo analitico da inviare a Provincia ed ARPAV; le verifiche
     successive saranno previste all’interno del PMC.
     3) Entro 180 giorni dalla notifica del presente provvedimento dovrà essere effettuato un controllo analitico separato dei
     flussi da pretrattamento acque (osmosi e addolcimento); in base agli esiti si valuterà sulla necessità o meno di inserire
     tale modalità di controllo all’interno del PMC.
     4) In tema di Piano Gestione Odori l’azienda dovrà:
     - fornire un periodico stato di avanzamento delle azioni previste ai punti nn.3 e 4;
     - prevedere una sezione finale che evidenzi, in caso di eventi identificati, gli esiti delle verifiche attuate;
     - prevedere una registrazione, ancorchè senza ulteriori verifiche, delle segnalazioni generiche, purché non anonime;
     - inviare un report periodico semestrale contenente il riepilogo delle segnalazioni pervenute e la conseguente gestione;
     - con cadenza triennale procedere ad una modellizzazione in tema di ricadute, sulla base dei dati aggiornati delle
     verifiche a camino;
     - fornire, qualora le gestione dell’impianto provochi conclamata situazione di produzione di odori molesti, delle
     soluzioni alle problematiche emerse e proporre dei piani di monitoraggio. In tal senso, per valutare l’efficacia dei
     risultati ottenuti si potrà prescrivere l’esecuzione di un’indagine olfattometrica, prima e dopo gli interventi, secondo le
     specifiche tecniche disponibili sul sito internet del Comitato Tecnico Regionale VIA, tra gli "strumenti" a disposizione
     dei proponenti (Vas-Via-Vinca-Nuvv -> via -> AREA PER IL PROPONENTE -> STRUMENTI).
                                                              Pag. 32 di 33


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     5) I controlli sull’impatto acustico per la verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione andranno
     ripetute con frequenza triennale, e mirata ai ricettori sensibili presenti in prossimità dell’impianto;
     - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura),
     sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo preavviso
     ad Arpav;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
     Impatto Acustico;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
     progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
     risultati delle analisi.
     6) L’esercizio del post-combustore dovrà avvenire ad una temperatura non inferiore a 800 C°.
     7) In tema di mitigazion, entro 180 giorni dalla notifica del presente provvedimento dovrà essere presentato un progetto
     che, in relazione all’area a verde e con una valutazione dello stato di fatto, con indicazione delle tipologie di vegetazione
     presenti, elabori un intervento, anche minimale, di riqualificazione paesaggistica e naturalistica del parco, sia nelle sue
     componimenti costitutive, che sviluppando ipotesi di connessione ecologica con il territorio aperto contermine.
     8) In tema di osservazioni pervenute:
     - su richiesta, anche per le vie brevi, l’azienda è tenuta a fornire al Comune di Romano d’Ezzelino i dati relativi al con-
     trollo in continuo delle emissioni (IN/OUT), per i periodi segnalati;
     - entro 180 giorni dalla notifica del presente provvedimento dovrà essere definito, tra l’azienda ed il Comune di Romano
     d’Ezzelino, un protocollo operativo per l’inpiduazione e la successiva attuazione delle misure mitigative per la compo-
     nente viabilità/traffico.

     Vicenza, 16 aprile 2020

        F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
     Dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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