Parere bis

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             PROVINCIA DI VICENZA
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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 01/09/2022
L'anno 2022, il giorno 01 del mese di SETTEMBRE alle ore 17:10 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Cave-
don Angelo - opere di manutenzione straordinaria per l’ammodernamento dei capannoni avicoli con migliorie tecniche,
destinato all’allevamento di polli da carne - comune di Pojana Maggiore, via Pezze Lunghe n. 8.
Il presente parere si rende necessario a seguito dell’espressione del precedente parere n.07/2022, cui è seguita
la procedura ex art.10 bis del D.Lgs n.241/90, al fine di esaminare e valutare le osservazioni pervenute.
All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO               Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA           Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO               Commissario               Presente


DE MARCHI ROBERTO              Commissario               Presente


MONTANARI RICCARDO             Commissario               Assente


MURARO TERESA                Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                Commissario               Assente


SALVIATI STEFANO              Commissario               Presente


SERRAIOTTO MARIO              Commissario               Presente


SVEGLIADO GIULIA              Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY              Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO              Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente del 31/08/2022, che
riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato
Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto
della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al
CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.



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                     Cavedon Angelo
                       PARERE N. 10/2022

Oggetto: opere di manutenzione straordinaria per l’ammodernamento dei capannoni avicoli con migliorie
tecniche, destinato all’allevamento di polli da carne.
PROPONENTE:            Cavedon Angelo
SEDE LEGALE:           Via Borgo Brusa’ n. 72/A – Pojana Maggiore
SEDE INTERVENTO:         Via Pezze Lunghe n. 8 – Pojana Maggiore
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti per l'allevamento intensivo di pollame
PROCEDIMENTO:           Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. -
                 Lettera ac) Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con
                 piu' di:
                 - 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 posti per galline;
                 - 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o
                 - 900 posti per scrofe.
COMUNE INTERESSATO:        \\\
DATA DOMANDA:           13 luglio 2021
DATA PUBBLICAZIONE:        22 settembre 2021
DATA INTEGRAZIONI:        13 e 18 luglio 2022

ELENCO AUTORIZZAZIONI RICHIESTE CON LA PRESENTE PROCEDURA
(intese, concessioni, licenze, pareri, concerti, nulla osta e assensi comunque denominati)
     Autorizzazione Integrata Ambientale (Provincia)
     Classificazione industria insalubre e Autorizzazione allo scarico su suolo (Comune)
     Parere igienico sanitario, SCIA deroga al benessere animale (Ulss n.8)
     SCIA prevenzione incendi (Vigili del Fuoco)
ELENCO AUTORIZZAZIONI ALLEGATE
  Licenze di agibilità nn. 6/1968, 36/1972 e 58/1976 (Comune)
  Concessione per derivazione acqua n.1687/AG (Genio Civile)
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
TAVOLE PROGETTUALI
  - TAV 1 Planimetria generale
  -  TAV 2 Tavola 1 capannone A
  -  TAV 3 Tavola 2 capannone B
  -  TAV 4 Tavola 3 capannone C
  -  TAV 5 Tavola impiantistica
  -  TAV 6 Relazione tecnica
    DOCUMENTI PER VIA
  -  VIA 1 Introduzione
  -  VIA 2 Quadro programmatico
  -  VIA 3 Quadro progettuale
  -  VIA 4 Quadro ambientale
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-  VIA 5 Modellizzazione delle dispersioni in atmosfera
-  VIA 6 Sintesi non tecnica VIA
-  VIA 7 Modello per la dichiarazione non necessità VINCA (allegato E DGR 1400/2017)
-  VIA 8 Relazione di NON VINCA
-  VIA 9 Relazione geologica e geotecnica
-  VIA 10 Valutazione compatibilità idraulica
-  VIA 11 Analisi odorigene impianto di abbattimento simile
-  VIA 12 Analisi polveri impianto di abbattimento simile
-  VIA 13 Computo metrico operazioni colturali
-  VIA 19 Dichiarazione conformità urbanistica
-  VIA 20 Elenco autorizzazione, intese, concessioni, licenze, pareri, concerti, nulla osta e assensi
  DOCUMENTI PER AIA
-  AIA 1 Scheda A – Informazioni generali
-  AIA 2 Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Vicenza
-  AIA 3 Atto di proprietà
-  AIA 4 Mappa catastale
-  AIA 5 Estratto PI Pojana Maggiore
-  AIA 6 Piano di zonizzazione acustica
-  AIA 7 Autorizzazioni edilizie
-  AIA 8 Concessioni per derivazione acqua
-  AIA 9 Autorizzazione inerenti la gestione dei rifiuti
-  AIA 10 Parere di compatibilità ambientale
-  AIA 11 Relazione sui vincoli urbanistici, ambientali e territoriali
-  AIA 12 A 25 schema a blocchi impianto potenziale
-  AIA 13 Allegato A26
-  AIA 14 Allegato A27
-  AIA 15 Schema B – dati e notizie impianto
-  AIA 16 B 18 relazione tecnica processi produttivi
-  AIA 17 Scheda C
-  AIA 18 Scheda D - Inpiduazione proposta impiantistica ed effetti ambientali
-  AIA 19 Allegati D6, D7, D8, D9, D10, D11, D12, D13, D14
-  AIA 20 Allegato D 16 Confronto tra le tecniche adottate dalla ditta e quelle previste dalle BAT 2017
-  AIA 21 Sistema di Gestione Ambientale
-  AIA 22 BAT 23 – Stima emissioni processo produttivo
-  AIA 23 Scheda E – Modalità di gestione degli aspetti ambientali e piano di monitoraggio
-  AIA 24 E3 Descrizione delle modalità di gestione ambientale
-  AIA 25 Piano di Monitoraggio e Controllo dell’allevamento
-  AIA 26 Dichiarazione sostitutiva atto di notorietà
-  AIA 27 Dichiarazione PMI
-  AIA 28 Sintesi non tecnica AIA
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  -  AIA 29 Verifica obbligo relazione sostanze pericolose

                      PREMESSE ED UBICAZIONE
L’azienda agricola Cavedon Angelo dispone di un centro zootecnico esistente, composto di 3 capannoni avi -
coli per l’allevamento di polli da carne, situato in via Pezze Lunghe nel Comune di Pojana Maggiore, in cui,
attualmente, si sta accasando un numero di capi inferiore alla soglia di AIA.
L’azienda ha in progetto la seguente ristrutturazione dei CAP. 1 e CAP. 3:
• nel CAP. A, rimozione della copertura in amianto e sostituzione della stessa con pannelli sandwich ed in-
stallazione del cooling system per il raffrescamento dell’area stabulabile ed il mantenimento della corretta
temperatura interna durante i periodi più caldi;
• nel CAP. C, installazione della ventilazione forzata (14 ventilatori) e del cooling system per il raffrescamen-
to delle superficie stabulabili.
Il complesso aziendale è così costituito:
• tre capannoni avicoli esistenti per l’allevamento di polli da carne;
• zona filtro con spogliatoio, doccia e wc in entrata al centro zootecnico;
• una piazzola con arco di disinfezione per i mezzi in entrata nel centro zootecnico;
• deposito dei rifiuti;
• vasche per la raccolta delle acque di lavaggio dei capannoni avicoli;
• cella frigorifera per le carcasse morte;
• impianto di abbattimento polveri ed odori.
La potenzialità massima allevabile dell’azienda agricola, nell’ambito di n.3 capannoni avicoli per una super-
ficie stabulabile pari a 4.583,85 metri quadrati, ascende a 100.845 capi/ciclo di broiler.
SI afferma che, nel caso di applicazione della deroga al benessere animale, accasamento fino a 39 kg/mq, la
capacità di accasamento non verrà variata in quanto verranno aumentati solo i pesi finali degli animali.
L’area ricade in zona E agricola del Comune di Pojana Maggiore e dall’analisi delle tavole emerge che l’area
oggetto di valutazione ricade in una “Zona del Nucleo Rurale” (art. 21); nelle vicinanze, all’esterno del cen-
tro zootecnico, è presente una fascia di rispetto della viabilità.




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                          Ortofoto del sito

            QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.I.) dei Comuni di Alonte, Asigliano, Orgiano e Pojana Maggiore;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Pojana Maggiore;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine
di inpiduare possibili mitigazioni.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
Si chiede che lo S.I.A. venga integrato analizzando l’elaborato denominato “Documento per la
valorizzazione del paesaggio veneto.” e, in particolar modo, il capitolo “4. Atlante ricognitivo” nella parte
relativa al capitolo “33 - Bassa pianura tra i colli e l’Adige” - indirizzi di qualità paesaggistica (pag. 447), per
quanto riguarda i punti:
9. Diversità del paesaggio agrario (9b. Salvaguardare gli elementi di valore ambientale anche dove residuali,
che compongono il paesaggio agrario (siepi campestri, fasce erbose, fossi e scoline, ecc.)).


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22. Qualità urbana degli insediamenti (22a. Promuovere interventi di riqualificazione del tessuto insediativo
caratterizzato da disordine e frammistione funzionale. 22d. Promuovere la riqualificazione e il riuso delle
aree urbanizzate degradate, in particolare lungo la direttrice medio padana S.R. 10.)
24. Valore culturale e testimoniale degli insediamenti e dei manufatti storici (24a. Salvaguardare il valore
storico-culturale degli insediamenti e dei manufatti di interesse storico-testimoniale (centri storici, città
murate, castelli, ecc.). 24e. Inpiduare norme e indirizzi per il recupero edilizio di qualità, compatibili con la
conservazione del valore storico-culturale, in particolare per i manufatti testimonianti opere della bonifica.)
26. Qualità urbanistica ed edilizia degli insediamenti produttivi (26d. Promuovere un migliore inserimento
paesaggistico ed ambientale delle aree produttive, anche sulla base di adeguati studi sulla percezione visiva
e sociale, in particolare per gli allevamenti zootecnici intensivi.”).
Si prendano in considerazione le integrazioni che verranno prodotte per aggiornare il Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’impatto paesaggistico”.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Lo S.I.A. presentato indica che “ Dalla Carta della Vulnerabilità intrinseca della falda freatica … si evidenzia che
l’area oggetto di valutazione, ove è presente il centro zootecnico esistente, presente un grado di vulnerabilità alla falda
freatica Ee: Estremamente elevato, con valori sintacs 80 – 100”.
Si prendano in considerazione le integrazioni che verranno prodotte per aggiornare il Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico”.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.I.) DI ALONTE, ASIGLIANO, ORGIANO E POJANA M.
Tavola 1 del PATI: Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale
Nello S.I.A. non è stato indicato il fatto che il capannone avicolo posto ad est, nelle parti sud-est e nord-est,
va ad interessare direttamente “Viabilità - Fasce di rispetto” ed occorre che venga affrontata la problematica
suddetta, mettendo in relazione l’intervento proposto con quanto indicato nell’art. 10.11 delle NT
relativamente agli allevamenti zootecnici intensivi.
Tavola 2 del PATI: Tavola delle Invarianti
Lo S.I.A. presentato indica che “ … all’esterno del centro zootecnico esistente, è presente un edificio con valore
storico-ambientale. Si precisa che il centro zootecnico è esistente, inoltre è presente in quel lato del centro zootecnico una
siepe che nasconde il centro zootecnico. Inoltre l’azienda intenderà circondare completamente il centro zootecnico con la
piantumazione di una siepe.“ ed occorre che l’intervento sia messo in relazione con con quanto indicato a
riguardo dall’art. 16.4 - “Altri edifici con valore storico-ambientale” delle NT.
Tavola 3 del PATI: Carta delle Fragilità
Lo S.I.A. presentato indica che “ … l’area oggetto di valutazione ove è localizzato il centro zootecnico, viene
identificata come “area idonea” e “area idonea a condizione”. Ove l’area risulta essere idonea a condizione è presente
un’area a soggetta a dissesto idrogeologico e, come da articolo 18.1, un’area esondabile o a periodico ristagno idrico. Si
precisa che il centro zootecnico è esistente e l’azienda non ha in progetto la realizzazione di nessun altro manufatto. Al
fine di valutare al meglio l’area in cui è localizzato l’allevamento si rimanda alla visione delle relazioni geologiche
presenti in allegato. … ” ed occorre che l’intervento sia messo in relazione con quanto indicato dall’art. 18.1
relativamente agli “Aree esondabili Consorzio Bonifica Berico e Euganeo a scala 1:50 000”
Si prendano in considerazione le integrazioni che verranno prodotte per aggiornare il Quadro Ambientale
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del
sottosuolo”, verificando anche quanto indicato a riguardo nelle “relazioni geologiche presenti in allegato” ( file
21_025_cavedon_chinaglia_pojana_maggioreFD100.pdf e 21_025_cavedon_chinaglia_vci_pojana_maggioreFD.pdf ).
Tavola 4 del PATI: Carta delle Trasformabilità “Ambiti Territoriali Omogenei”
Lo S.I.A. presentato indica che “ … l’area oggetto di valutazione risulta ricadere all’interno dell’”ATO A.1.6
Centellena di Pojana Maggiore” (art. 25.6). …
   Par. 25.6.2 – Obiettivi locali
   Ambiente
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    • tutela della specificità e delle caratteristiche morfologiche del territorio;
    • salvaguardia e tutela degli ambiti di particolare valore ambientale e paesaggistico come le principali arginatura, i
   corsi d’acqua, le siepi agrarie;
    • salvaguardia e sviluppo della rete ecologica territoriale composta da aree e elementi di interesse naturalistico-
   ambientale, fondamentali per il mantenimento e lo sviluppo della biopersità, come siepi agrarie, buffer ripari, filari
   arborati e “corridoio verde” come il laghetto in loc. Paradiso, di cui all’art. 19.1;
    • salvaguardia delle aree agricole integre e mantenimento, ripristino, valorizzazione degli elementi caratterizzanti il
   territorio (reticolo dei corsi d’acqua e delle strade poderali, manufatti e insediamenti rurali, tipologia e allineamento
   delle alberature e delle piantate, sistemazioni agricole tradizionali, ecc.), come componenti di un sistema integrato e
   continuo;
    • cura della rete idrografica, finalizzata al superamento/riduzione delle situazioni di vulnerabilità al rischio idraulico;
    • recupero dei luoghi degradati o in contrasto con il carattere paesaggistico, geologico, idraulico dell’ambiente, anche
   prevedendo azioni di mitigazione degli impatti sul sistema insediativo e ambientale – paesaggistico presenti e futuri
   (artt. 20.6, 21.5) e/o inpiduando azioni di riqualificazione e riconversione di aree o elementi degradati e in contrasto
   con l’ambiente circostante di cui all’art. 20.5 delle presenti norme;
   • promozione dello sviluppo di attività economiche che si svolgano in modo compatibile e coerente con l’ambiente e la
   conservazione della natura (agricoltura biologica, agriturismo, attività connesse con la fruizione turistico-ricreativa-
   ricettiva del territorio aperto, ecc.), nel rispetto del dimensionamento del PATI.
   Insediamenti
   • tutela e valorizzazione dei beni culturali, ambientali e corte rurali di antica origine nel rispetto di quanto disposto
   dall’art. 16.4 delle norme tecniche;
   • salvaguardia del paesaggio e valorizzazione dei caratteri tipici dell’edilizia rurale presente e disciplina su tipologia,
   caratteristiche architettoniche, distanze dei nuovi edifici ai sensi dell’art. 23 delle presenti norme e degli artt. 43, 44 e
   45 della LR 11/2004 e successive modifiche e integrazioni;
Non sono emerse criticità nell’area oggetto di valutazione ove è presente il centro zootecnico esistente dell’azienda agricola Cavedon
Angelo.”
Tavola 4 del PATI: Carta delle Trasformabilità (Azioni strategiche e Azioni di tutela)
Lo S.I.A. presentato indica che “ … l’allevamento ricade all’interno di insediamenti a “edificazione diffusa”. Non
sono emerse criticità dalla presenza del centro zootecnico esistente. … “ ed occorre che l’intervento sia messo in
relazione con con quanto indicato a riguardo dall’art. 20.2 - Edificazione diffusa delle N.T..
Non è inoltre indicato il fatto che l’allevamento avicolo esistente è indicato come allevamento “ .. da trasferire,
bloccare, eliminare oggetto di riqualificazione ambientale”.
In sede di integrazioni, l’intervento deve essere messo in relazione con quanto indicato nelle NT all’art. 20.5 -
Azioni di riqualificazione e riconversione - 9. Allevamenti da trasferire, bloccare, eliminare oggetto di
riqualificazione, procedendo, altresì alle eventuali modifiche del Quadro Progettuale.
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DEL COMUNE DI POJANA MAGGIORE
Tavola 1 – Intero territorio comunale (foglio sud)
Lo S.I.A. presentato indica che “ … l’area oggetto di valutazione ricade in una “Zona del Nucleo Rurale” (art. 21).
… Si precisa che il centro zootecnico è esistente e che l’azienda non ha in progetto la costruzione di altri manufatti.
Pertanto non emergono criticità dalla presenza del centro zootecnico esistente. … “ ed occorre che l’intervento sia
messo in relazione con quanto indicato dall’art. 21 “Zona del nucleo rurale” delle NTO.
Come già evidenziato per l’analisi del P.A.T.I. non è stato indicato che l’allevamento avicolo esistente è
indicato come allevamento “ ... da trasferire, bloccare, eliminare oggetto di riqualificazione ambientale” ed occorre,
quindi, che l’intervento sia messo in relazione anche con quanto indicato nelle NTO all’art. 23, azioni di
riqualificazione e riconversione, nel punto 4. Allevamenti da trasferire, bloccare o eliminare oggetto di
riqualificazione ambientale.
Inoltre, nelle vicinanze dei capannoni avicoli è presente un edificio di interesse storico - architettonico -
ambientale di PRG, art. 47 – elab. 7.1 (scheda/g=grado di tutela n=numero – ni8/C) e le integrazioni dovranno
affrontare l’analisi di raffronto con le tutele previste nell’ art. 47 delle NTO e dalla scheda specifica.

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Infine, occorre che lo S.I.A. metta in relazione analiticamente l’intervento previsto con quanto indicato negli
artt. 41 e 16 delle NTO relativamente agli “Allevamenti zootecnici intensivi - Fasce di rispetto: a - Distanze minime
tra allevamenti e residenze civili sparse, b - Distanze minime tra allevamenti e residenze civili concentrate, c - Distanze
minime reciproche degli allevamenti dai limiti della zona agricola”.
                            Valutazione
In relazione alla conformità agli aspetti urbanistici si prende atto del parere contrario del Comune di Pojana
Maggiore, in quanto l’intervento risulta in contrasto con la normativa di P.I. la quale all’art. 23.4, enuncia che
l’attività è da trasferire, bloccare, eliminare.
                         Valutazione finale
A seguito delle integrazioni fornite nell’ambito della procedura di cui all’art.10-bis della L. n.241/90 e
ss.mm.ii., il proponente ha affrontato le motivazioni esposte dal Comune di Pojana Maggiore, esprimendo le
proprie osservazioni in merito e ritenendo, in conclusione, come l’intervento non si ponga in contrasto con la
vigente normativa urbanistica del Comune di Pojana Maggiore e neppure con i vincoli territoriali vigenti.
Il Comune di Pojana Maggiore, interpellato in merito, ha confermato il proprio parere contrario.
Si ritiene, pertanto, che la criticità sollevata in precedenza risulti confermata e non si ravvede la necessità di
modificare il precedente giudizio conclusivo sul Quadro Programmatico e di seguito riportato.

                          VALUTAZIONE
L‘esame del progetto evidenzia incompatibilità di tipo urbanistico che non risultano risolvibili né affrontabili nell’ambito
del presente procedimento, che non prevede la possibilità di derogare rispetto agli strumenti urbanistici vigenti.

              QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Il complesso aziendale è così costituito:
• tre capannoni avicoli esistenti per l'allevamento di polli da carne;
• zona filtro con spogliatoio, doccia e wc in entrata al centro zootecnico;
• una piazzola con arco di disinfezione per i mezzi in entrata nel centro zootecnico;
• deposito dei rifiuti;
• vasche per la raccolta delle acque di lavaggio dei capannoni avicoli;
• cella frigorifera per le carcasse morte;
• essenze arboree che circondano i capannoni;
• impianto di abbattimento polveri ed odori.
L'azienda dispone dunque di 4.583,85 mq di superficie stabulabile, per una potenzialità massima di 100.845
capi/ciclo.
INTERVENTI DI PROGETTO
1) Installazione del cooling system per il raffrescamento dell’area stabulabile.
Attualmente, il sistema di raffrescamento è presente nel CAP. B.
L'azienda ha in progetto l'installazione del cooling system nel CAP. A e CAP. C.
In particolare per quanto riguarda il CAP A verrà rimosso la copertura in cemento amianto e sostituita con
pannelli sandwich
Il sistema di cooling è composto da pannelli in fogli di cellulosa a conformazione di nido d'ape, che vengono
attraversati da acqua spruzzata da una linea posta sopra il pannello. L'aria calda esterna, richiamata
all'interno dall'impianto di aria forzata, entrando in contatto con l'acqua ne cede il calore, raffrescandosi.
L'acqua in parte evapora per il passaggio di calore e viene consumata nel processo di raffrescamento, in
parte viene fatta circolare nuovamente nel pannello grazie al sistema di ricircolo a pompe, limitandone così
gli sprechi.

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2) Installazione della ventilazione forzata.
Allo stato attuale i CAP A e B dispongono di ventilazione forzata per il benessere degli animali, mentre il
CAP C risulta a ventilazione naturale.
Il progetto prevede anche l'installazione dei ventilatori per la ventilazione forzata anche nel CAP. 3.
L'impianto di ventilazione è e sarà del tipo ad "estrazione longitudinale", con aspiratori posti sulla testata di
fondo. L'aria prelevata passa attraverso le prese d'aria poste nella posizione più lontana rispetto ai
ventilatori.
La ventilazione forzata ha numerosi benefici:
    consente di mantenere una temperatura all'interno dei capannoni consona per gli animali, ai fini di
     evitar sofferenze negli stessi. Garantendo infatti nei periodi più caldi una corretta ventilazione ed
     anche una ventilazione minima, gli animali disporranno delle temperature corrette alloro massimo
     sviluppo;
    la ventilazione forzata consente di mantenere asciutta la pollina, evitando di conseguenza la
     formazione fermentazione batterica e di odori all'interno dei capannoni avicoli. La ventilazione
     pertanto riduce le emissioni odorigene e la formazione di ammoniaca.
3) Sostituzione della caldaia a cippato con riscaldamento a metano.
Rispettivamente verranno installati 11 tubi radianti a metano nel CAP. A, 6 bruciatori esterni a metano nel
CAP. B, 9 tubi radianti in metano nel CAP. C.
4) Piazzola disinfezione dei mezzi in accesso al centro aziendale.
L'ingresso avviene dal lato sud, dove sarà presente una zona di disinfezione degli automezzi costituita da
un'area cementata impermeabile con apposita pendenza per la raccolta delle acque di disinfezione che
verranno vaporizzate dall'arco. Le eventuali acque di raccolta verranno convogliate in un pozzetto chiuso
che, una volta riempito, verrà svuotato da una ditta specializzata nello smaltimento dell'acqua come rifiuto
un volta l'anno.
5) Siepe perimetrale presente nel centro zootecnico
Attualmente il centro zootecnico risulta essere quasi totalmente circondato da una siepe di platani e ligustri.
L'azienda al fine di sistemare il centro zoo tecnico provvederà alla piantumazione di alcune specie autoctone
previste dal Prontuario del Comune di Pojana Maggiore, come ad esempio Acer campestre e Fraxinus omus
come arboree e ligustro, biancospino e sanguinella ove mancante, al fine di circondare completamente
l'allevamento.
6) Servizi igienici, subirrigazione, impermeabilizzazioni in cemento, bacino laminazione
Il progetto prevede la sistemazione delle superfici esterne con la realizzazione di nuove superfici
impermeabili a piazzali, nuovi scarichi del nuovo locale adibito a servizi igienici e spogliatoio con recapito
finale sul suolo a mezzo subirrigazione e nuova rete smaltimento deflussi meteorici del comparto con
recapito nel bacino di laminazione e scarico finale con portata tarata sulla rete di scolo superficiale.
7) Realizzazione dell'impianto di abbattimento polveri ed odori in tutti i capannoni
L'azienda installerà nella zona dei ventilatori un sistema a nebulizzazione d'acqua, per il trattamento
dell'aria esausta, al fine di abbattere le emissioni di polveri ed odori. E’ prevista una vasca di raccolta delle
acque.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
L'azienda alleva polli da carne su lettiera permanente. Il processo produttivo prevede:
    accasamento capi (1 giorno di età)
    allevamento: fase di ingrasso
    carico capi per macello (sfoltimento)
    rimozione di pollina e vendita
    pulizia e disinfezione


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Poichè si tratta di una superficie stabulabile pari a 4.583,85 metri quadrati, la potenzialità dell'allevamento,
sarà, a progetto realizzato, pari a: 100.845 capi/ciclo di broiler.
Produzione di pollina
Al termine del ciclo produttivo, a seguito del carico degli animali, viene rimossa la lettiera esausta che viene
denominata pollina, costituita prevalentemente dai residui di lettiera (paglia o segatura) e dalle deiezioni
animali.
La produzione potenziale annua di pollina (secondo allegato A alla Dgr 1835 del 25/11/2016) viene calcolata
in base alla potenzialità massima dei polli da carne e in base al peso medio/capo, dal momento che la nella
normativa si fa riferimento ad un pollo del peso medio di 1 kg (con possibilità di deroga al benessere
animale).
L'azienda agricola non dispone di strutture per lo stoccaggio degli effluenti palabili in quanto vende tutta la
pollina a ditte specializzate a fine ciclo e, pertanto, con una pala la pollina viene rimossa a fine ciclo, caricata
su mezzi autorizzati al trasporto e immediatamente allontanata dall’azienda. L’unica problematica che può
sorgere nella fase di movimentazione della pollina è la produzione di odori e polveri.
Vasche per la raccolta acque reflue
L'azienda agricola dispone di 60,6 mc di vasche per la raccolta delle acque reflue di lavaggio, sufficienti a
stoccare l'acqua reflua per la pulizia dei capannoni per il periodo minimo normativo previsto di 90 giorni.
                           Valutazione
Rispetto al Quadro Progettuale prodotto dal proponente risulta necessario richiedere specifiche integrazioni,
sia rispetto agli aspetti esaminati, così come per quelli non oggetto di trattazione; tali integrazioni andranno
coordinate con la valutazione nelle singole matrici d’impatto all’interno del Quadro Ambientale.
Per quanto riguarda gli aspetti inseriti nello S.I.A.:
- la sostituzione della caldaia a cippato con riscaldamento a metano non prevede una tempistica certa di
attivazione della nuova caldaia;
- la piazzola disinfezione dei mezzi in accesso al centro aziendale è in realtà coincidente con il cancello di
ingresso, sopra il quale si trova installato l’arco di disinfezione;
- la siepe perimetrale presente nel centro zootecnico, per quanto visionato nel corso del sopralluogo, non
circonda quasi totalmente il centro zootecnico, anzi, lungo il lato strada, risulta quasi completamente
assente;
- non sono illustrate le tempistiche di sostituzione delle coperture in cemento-amianto nel capannone A
ovvero le modalità di controllo dello stato di integrità dello stesso
Per gli aspetti, invece, che non sono stati oggetto di valutazione, si evidenzia:
- non è stata in alcun modo considerata la presenza di un edifico agricolo a confine proprietà che, pure
essendo disabitato, risulta schedato con un grado di tutela C ed il proponente non ha preso in
considerazione l’impatto che potrebbero avere le dotazioni di impianti posti sulla parte finale del capannone
che si affaccia su tale edificio;
- nel capannone C, sul lato est, verranno installate le aspirazioni, ma non sono presenti né previsti volumi
fisici per il contenimento degli impatti ambientali.
Per quanto riguarda l’AIA, invece, sono necessarie le seguenti integrazioni.
a) Scheda A8: chiarire la superficie utile di allevamento (m2 e n. di posti) e la superficie utile di stabulazione
(m2/capo).
b) Scheda A13: presentare CTR o IGM relative all’allevamento.
c) Scheda B: sono state compilate solo le sezioni relative alla massima potenzialità (situazione futura).
Completare la scheda B anche relativamente alla produzione storica (cioè lo stato attuale).
d) Schede B19-B23: presentare le planimetrie (va bene anche un’unica planimetria con più tematismi).
e) Presentazione di una copia del “quadro A” della Comunicazione Nitrati in corso di validità.

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f) Certificato prevenzione incendi (o almeno la SCIA ai fini della sicurezza antincendio, presentata e
vidimata dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco) per il gruppo elettrogeno in dotazione
all'allevamento (motore endotermico di potenza superiore a 25 kW).
g) Precisazione della ragione sociale della società soccidante.
Infine, occorre ricordare alla ditta Cavedon che, una volta completato l’adeguamento tecnologico, dovrà
redigere e trasmettere all’ISPRA la dichiarazione E-PRTR perché le emissioni di ammoniaca alla massima
capacità produttiva supereranno le 10 tonnellate/anno.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto, considerato che non sono state
trasmesse:
- Schede B19—B23 presentazione planimetrie;
- la SCIA antincendio relativa al gruppo elettrogeno già presente in azienda.
                      Valutazione finale
A seguito delle integrazioni fornite nell’ambito della procedura di cui all’art.10-bis della L. n.241/90 e
ss.mm.ii., il proponente ha affrontato in modo soddisfacente la criticità evidenziata nella fase istruttoria
precedente, precisando che l’utilizzo riguarda un gruppo elettrogeno funzionante a presa cardanica con
trattore.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

        111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Uno dei maggiori impatti dell’impianto è causato dalle emissioni azotate diffuse rilasciate in atmosfera e per
ridurre questa problematica la ditta ha proceduto ad inpiduare la tipologia di stabulazione con il minor
valore di emissioni. In particolare per ridurre le emissioni di ammoniaca e di altri gas la ditta procede
organizzando un'alimentazione a più fasi in cui il contenuto decrescente di proteine dei mangimi segue i
fabbisogni nutrizionali degli animali e tale prassi viene ricondotta alla BAT 4.10.1 (tecniche per ridurre
l'azoto escreto) e BAT 4.10.2 (tecniche per ridurre il fosforo escreto), cioè ad una alimentazione multifase con
formulazione dietetica adattata alle esigenze specifiche del periodo di produzione.
Inoltre la scelta della ventilazione forzata, a parità di animali allevati, riduce sensibilmente le emissioni di
ammoniaca e di metano prodotte dagli allevamenti avicoli, in quanto blocca i processi di fermentazione
dell'acido urico e porta alla riduzione di emissioni ammoniacali rispetto alle altre tipologie confrontate.
Il rischio di produzione di odori è dato dalla produzione di sostanze volatili ricche di ammoniaca, che sono
date prevalentemente dalla fermentazione della pollina e, per quanto riguarda la lettiera, l’unica
problematica che può sorgere è durante la fase di carico e movimentazione della pollina, che avviene in
alcuni giorni all’anno (fine ciclo), in quanto la ventilazione forzata permette l’essiccazione della pollina
all’interno dei capannoni, diminuendo così la produzione di odori.
Per quanto riguarda la possibile produzione di PM 10, che deriva da frammenti di mangime e lettiera interni
all’allevamento, si procede con convogliamento all’esterno tramite gli estrattori posti in testa ai capannoni.
Per affrontare le suddette problematiche l’azienda intende installare un sistema di abbattimento polveri e
odori a nebulizzazione, che verrà installato nei pressi dei ventilatori di tutti e 3 i capannoni ed un
abbattimento delle emissioni previsto nell’ordine del 70%. Dall’analisi della modellizzazione delle
dispersioni in atmosfera, considerato il suddetto abbattimento del 70%, risulta che i valori ai recettori presi in


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considerazione risultino inferiori alle 3 ouE/mc come richiesto dalla linee guida del Comitato Tecnico VIA
della Provincia di Vicenza anche se nel recettore 7 il valore si avvicina a 3.
Più sotto è riportata la tabella dei risultati delle simulazioni degli odori tenendo presente le sorgenti esterne
presenti nel raggio di 1 km dal centro zootecnico, e utilizzando nove recettori nell’intorno del centro
zootecnico rappresentati dalle abitazioni più vicine all’allevamento.




Per quanto riguarda l’analisi odorigena dell’inquinamento interprovinciale è stata effettuata una simulazione
dei valori emissivi cagionati dal solo centro zootecnico Cavedon Angelo prendendo in considerazione 8
recettori al confine di Pojana maggiore e Roveredo di Guà, tra la provincia di Vicenza e Verona. Tutti i
recettori risultano essere inferiori a 3 UO.




Di seguito i valori stimati di polveri sottili e PM10 al 90% ,considerando l’abbattimento del 70% delle
emissioni dell’azienda Cavedon e delle sorgenti esterne alla ditta nel raggio di 1 km:




I valori riportati non presentano superamenti della soglia imposta per legge, pari a 50 microgrammi/metro
cubo, come anche i valori simulati per l’inquinamento interprovinciale più sotto riportati.

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                           Valutazione
Si ritiene che quanto valutato necessiti di ulteriori approfondimenti.
a) Tra i recettori dovrà essere considerato anche il fabbricato posto a confine dell’allevamento (vedi Quadro
Progettuale).
b) Non essendo stato considerato l’impatto derivante dal sistema di riscaldamento a cippato, che produce
consistenti emissioni di fumo e polveri, in quanto è prevista la sostituzione dell’impianto con una caldaia a
metano, si dovranno specificare i tempi di installazione, ovvero vincolare l’autorizzazione alla riconversione
a metano (vedi Quadro Progettuale).
c) La valutazione previsionale sugli odori evidenzia alcune criticità da approfondire, tenendo conto dei
recettori e del cumulo degli impatti (altro insediamento Cavedon).
Considerato che si tratta di un allevamento esistente e che il Capannone B è sostanzialmente già nelle
condizioni in cui saranno portati gli altri due capannoni dopo gli interventi, si chiede di determinare i dati
delle emissioni (polveri e odori) non in base a parametri di letteratura ma mediante campionamenti e analisi
sul campo. Inoltre la simulazione di ricaduta dovrebbe considerare:
- nella situazione ante, i capannoni del richiedente allo stato attuale + le altre sorgenti di zona (la simulazione
presentata considera solo le sorgenti esterne, ignorando l’esistente allevamento Cavedon);
- nella situazione post, usare i dati rilevati sul campo per il Capannone B come rappresentativi di tutti i
capannoni post intervento;
- nella simulazione interprovinciale, viene considerato il solo contributo dell’allevamento Cavedon,
ignorando gli altri allevamenti di zona e la ricaduta interprovinciale dovrebbe considerare tutti i contributi
di zona;
- per quanto riguarda i ricettori dalla mappa del territorio circostante risultano alcune abitazioni non
considerate benchè vicine al sito (vedi Quadro Progettuale); la valutazione deve comprendere anche tali
recettori.
d) La resa di abbattimento del 70% andrebbe verificata con maggiore attenzione (si indica una mera
nebulizzazione), considerando che al di sotto di tale rendimento già emergerebbero situazioni di criticità,
allo stato attuale, presso alcuni recettori. Non essendo presente documentazione descrittiva dei sistemi di
abbattimento degli inquinanti nei flussi che escono dai capannoni è necessaria una relazione descrittiva dei
sistemi previsti, con relativa indicazione negli elaborati grafici.
Le integrazioni fornite non hanno soddisfatto quanto richiesto.
In particolare si rileva che:
- relativamente all'impianto di abbattimento proposto si parla di un “effetto scrubber” con rendimenti
dell’85% su odori e del 82% su polveri, senza fornire dettagli descrittivi e dimensionali sull’impianto
proposto e senza illustrare i parametri funzionali di processo che ne garantiscono l’efficienza (velocità di
attraversamento, tempi di contatto etc) ed i rendimenti risultano assunti sulla base di un'unica prova
sperimentale eseguita su un impianto analogo;
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- relativamente ai sistemi di abbattimento non sono reperibili indicazioni sulla gestione e sui controlli tali da
mantenere nel tempo il corretto funzionamento e l’efficienza dichiarata;
- le analisi allegate e riferite ad analogo impianto già installato, non riportano i necessari riferimenti
descrittivi (luogo, data, tipologia e consistenza dell’attività) e dimensionali (portata, concentrazioni in/out,
parametri funzionali) né si evidenziano elementi utili a dimostrare l’equivalenza con la situazione di
progetto;
- l’analisi presentata per la caratterizzazione dello stato di fatto dell’azienda Cavedon (unico campionamento
in data 26/04/2022 nel Capannone B, uscita ventilatori, con solo n° 2 ventilatori in funzione su 12 esistenti,
portata singolo ventilatore 33.000 m3/ora) non è contestualizzata rispetto alle condizioni dell’attività al
momento della prova (fase dell’allevamento, n° capi presenti) e pertanto i risultati non sono correlabili con
l’effettivo regime dell’attività esistente;
- i valori così misurati vengono adottati, nel successivo modello di dispersione, tal quali per tutti i tre i
capannoni nello stato post intervento, benchè tra stato di fatto e stato di progetto sia previsto un aumento del
numero di capi (tale da superare la soglia di applicazione della soglia AIA) ed il contributo di tale aumento
di n° capi sull’emissione non è considerato nella simulazione;
- la comparazione con impianto analogo appare inoltre assolutamente incongrua se si considera che il dato
di concentrazione di odore misurato in uscita presso l’azienda Cavedon Angelo (senza abbattitore) è
assolutamente identico a quello misurato nell’impianto che si considera analogo, ma a valle dell’abbattitore;
- rispetto al punto precedente il dato di raffronto effettivo, cioè in condizioni confrontabili a monte
dell’abbattimento, evidenzia una differenza di un ordine di grandezza tra i due impianti, rendendo quindi
improbabile la definizione di impianto analogo;
- nell’ambito delle integrazioni la percentuale di abbattimento ascende pertanto acriticamente dal 70 all’85%,
pur trattandosi di un’impiantistica che, nell’assenza di informazione tecniche di dettaglio, non differisce
nella sua macro-descrizione rispetto al progetto iniziale presentato;
- i dati utilizzati per la modellizzazione portano ad una conclusione di piena accettabilità, tuttavia
l’assunzione sui rendimenti, per le ragioni sopra esposte, non risulta sufficientemente supportata da dati
progettuali e da prove sperimentali ripetute e/o comparabili con il caso in esame;
- così come già evidenziato nella richiesta di integrazioni, ipotesi di rendimenti di abbattimento persi,
minori se non nulli, comporta potenziali aggravi nelle concentrazioni presso i ricettori, soprattutto per gli
odori e nello scenario cumulativo (somma delle perse sorgenti di zona), con valori vicini e/o superiori alle
soglie critiche applicabili;
- l’identificazione dei ricettori presentata a pag. 18 della relazione sul modello di dispersione non è
congruente con quella riportata nelle figure a pagg. 30-32 e pagg. 36-38, rendendo di fatto non leggibile la
corrispondenza tra i risultati tabellati (pag28 e 33-34) e la collocazione planimetrica dei ricettori.
                        Valutazione finale
A seguito delle integrazioni fornite nell’ambito della procedura di cui all’art.10-bis della L. n.241/90 e
ss.mm.ii., il proponente ha affrontato le motivazioni esposte dal Comitato, esprimendo le proprie
osservazioni in merito.
Quanto fornito soddisfa in minima parte quanto evidenziato in quanto, pur prendendo atto dei chiarimenti
forniti, in particolare per quanto riguarda il dimensionamento dello scrubber e sul modello di dispersione,
risultano, permangono evidenti aspetti di criticità che non sono stati affrontati in modo adeguato:
- per quanto riguarda gli abbattitori sono stati fornite informazioni aggiuntive che rimangono però
nell’ambito delle ipotesi orientative e comparative con un unico caso sperimentale e rimandando a prove e
misure sul campo post operam;
- le modalità di gestione e di controllo proposte per i sistemi di abbattimento non sono adeguati al
mantenimento nel tempo del corretto funzionamento e dell’efficienza dichiarata, in quanto generici e non
coerenti con le buone pratiche tecniche;
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- non è stata in alcun modo chiarita la discrepanza dei dati analitici assunta dalla proponente dove, a seguito
dei chiarimenti forniti sul raffronto con l’allevamento analogo, permane la macroscopica discrepanza di una
differenza di oltre un ordine di grandezza tra i due impianti, rendendo quindi improbabile la
rappresentatività delle analisi fornite alla situazione in esame;
- nulla è stato inoltre prodotto sul tema successivo sulle criticità evidenti nell’ipotesi di rendimenti di
abbattimento persi, minori se non nulli (aggravio nelle concentrazioni con valori vicini e/o superiori alle
soglie critiche applicabili), tanto più con range di rendimento teorici e, visto quanto sopra esposto,
assolutamente non certi.
Si ritiene, pertanto, che la criticità sollevata in precedenza risulti confermata e non si ravvede la necessità di
modificare il precedente giudizio conclusivo sulla presente matrice ambientale e di seguito riportato.

                           VALUTAZIONE
Il tema relativo alla caratterizzazione dell’impatto sulla presente matrice ambientale evidenzia effettive criticità, cui il
progetto e le successive integrazioni prodotte non hanno fornito adeguato riscontro, che portano a ritenere sussistere
possibili impatti negativi e significativi sull’ambiente.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L'approvvigionamento idrico dell'allevamento per uso zootecnico è garantito da acqua di falda (pozzo).
Il consumo d’acqua è direttamente proporzionale al numero dei capi abbeverati con un sistema a goccia
antispreco.
Inoltre anche l'impianto di raffrescamento, che verrà installato, consumerà acqua nel periodo estivo,
prevedendo però un ricircolo interno dell'acqua utilizzata.
Per la disinfezione degli automezzi, invece, si stima una quantità di acqua pari a 2 litri/veicolo, dal momento
che l'acqua con il disinfettante viene nebulizzata. Visto che si è stimato un numero di mezzi all'anno pari a
226, si avrà un consumo finale di 0,452 mc/anno.
Per la disinfezione dei mezzi in ingresso in azienda sarà presente una piazzola di disinfezione con arco fisso
di disinfezione con spruzzatori su di una piazzola con pavimento in calcestruzzo dove si fermano i camion.
Su questa piazzola avverrà la disinfezione dei mezzi.
L'acqua di disinfezione sarà alquanto ridotta trattandosi di acqua nebulizzata ed eventuali sgocciolamenti
verranno convogliati in un apposito pozzetto che viene aperto solo durante tale operazione. Nel resto del
tempo il pozzetto rimane chiuso per evitare l'entrata di eventuale acqua piovana.
Sono presenti inoltre delle vasche di raccolta per le acque reflue.
Si riporta tabella dei consumi idrici:




Inoltre il progetto prevede la sistemazione delle superfici esterne con la realizzazione di nuove superfici
impermeabili a piazzali, nuovi scarichi del locale adibito a servizi igienici e spogliatoio con recapito finale sul
suolo a mezzo subirrigazione. Inoltre verrà realizzata una nuova rete di smaltimento dei deflussi meteorici
del comparto con recapito in un nuovo bacino di laminazione e scarico finale con portata tarata sulla rete di
scolo superficiale; le acque delle superfici esterne subiranno trattamento prima del recapito finale. Il bacino
di laminazione sarà dimensionato con sezione opportuna a contenere i deflussi prodotti da tutto il comparto
di progetto
                          Valutazione
Si ritiene che quanto presentato necessiti di ulteriori approfondimenti.

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a) Non sono presenti dati o relazioni circa il bacino di laminazione per il quale si dichiara solamente che sarà
dimensionato con sezione opportuna a contenere i deflussi prodotti da tutto il comparto di progetto.
b) In considerazione del fatto che si afferma che “Le acque meteoriche delle coperture e delle pavimentazioni esterne
impermeabili non vengono a contatto in nessun modo con sostanze pericolose o con la pollina e vengono scaricate
direttamente nel terreno. Non sono previsti quindi stoccaggi per tali acque né trattamenti .” dovrà essere chiarito, a
conferma di quanto affermato al momento del sopralluogo e con planimetria aggiornata degli interventi (es.
nuovi spogliatoi e la relativa subirrigazione, la vasca di raccolta acque abbattimento etc.) il ruolo delle vasche
di raccolta per le acque reflue.
c) Non si trovano inoltre informazioni sulla collocazione del pozzo di attingimento e risulta allegata la sola
domanda di concessione di derivazione d’acqua.
d) Deve essere verificato se i quantitativi eventualmente assentiti siano congrui con le esigenze
dell’allevamento e, inoltre, sono da presentare analisi chimiche qualitative aggiornate.
e) Risulta necessario verificare lo stato di rinnovo dell’autorizzazione del Genio Civile e se questa riguardi
un pozzo (presente richiesta) o due pozzi (precedentemente autorizzati dal Genio Civile).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Il profilo del suolo che attualmente si può riscontrare nella zona presa in esame è il risultato delle
lavorazioni, concimazioni, avvicendamenti colturali, ecc, dettate dalle pratiche agricole che da sempre sono
presenti nel territorio della Pianura Padana. Le proporzioni quindi di frazione organica ed inorganica, di
acqua e di aria, contenute nel suolo sono state modificate per favorire le colture agrarie.
Il progetto prevede lo scavo di fondamenta che andranno a modificare la morfologia e la litologia del suolo
presente in quel preciso sito. Durante la fase di cantiere verranno prodotti accumuli di terreno di riporto,
scavato dalle fondazioni, che verrà riutilizzato in cantiere.
Percolazione di sostanze nel sottosuolo
Per limitare il possibile inquinamento del suolo da parte di residui di pollina o eventuali rifiuti liquidi ( es.
olio), i piazzali esterni ai capannoni vengono sempre mantenuti puliti per evitare che con le acque
meteoriche avvengano trasporti di sostanze e percolazione di inquinanti nel sottosuolo. Gli effluenti
zootecnici prodotti dall'azienda verranno venduti a fine ciclo, pertanto non sono previsti stoccaggi di pollina
in azienda.
All'interno dei capannoni la pavimentazione è di cemento tale da non consentire la percolazione della
pollina nel sottosuolo. I disinfettanti utilizzati dopo la pulizia dei capannoni, applicati tramite atomizzatore,
non verranno raccolti ma fatti asciugare all'aria.
                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Nella fase di gestione i rumori sicuramente i più rumorosi sono i ventilatori di estrazione dell'aria; anche gli
animali possono in alcune circostanze emettere rumori sopratutto nelle ore diurne quando sono spaventati.
Essendo tutta l'impiantistica elettrica, la quantità di rumore emessa sarà alquanto modesta.
Inoltre eventuali malfunzionamenti vanno tempestivamente riparati per garantire il benessere degli animali.


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La valutazione previsionale di impatto acustico dichiara il rispetto delle emissioni sonore presso i recettori e
in particolare:
• per quanto concerne il valore assoluto di immissione, vi è il rispetto dei limiti di zona presso i ricettori più
sensibili inpiduati, come previsto dal Piano di Zonizzazione acustica comunale;
• in modo analogo, il valore di emissione in prossimità dei ricettori sensibili rispetta i valori limiti di zona;
• la rumorosità indotta dal traffico veicolare dell'azienda in esame non provoca inquinamento acustico
nell'ambiente circostante.
Per quanto riguarda le vibrazioni che vengono rilasciate sull'ambiente esse sono impercettibili in quanto non
ci sono attrezzature e impianti che ne generano.
                         Valutazione
Da quanto si riporta nel quadro ambientale, le sorgenti più rumorose sono costituite dai ventilatori di
estrazione dell'aria; si dà inoltre indicazione che anche gli animali possono in alcune circostanze emettere
rumori soprattutto nelle ore diurne quando sono spaventati.
Si cita infine una valutazione previsionale di impatto acustico che dichiara il rispetto di tutti i limiti, senza
alcuna informazione aggiuntiva.
Non essendo agli atti detta valutazione si chiede di inoltrare una valutazione a firma di Tecnico Competente
In acustica, effettuata ai sensi delle leggi nazionali e regionali in materia e della Delibera del Direttore
Generale ARPAV, DDG n. 3 del 29.01.2008.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Risulta del tutto trascurabile l'inquinamento luminoso. La gestione dei processi produttivi seguirà infatti il
ciclo biologico degli animali, assicurando ai capi le ore di buio in concomitanza con la notte ed evitando così
l'illuminazione notturna dei capannoni.
All'ingresso dell'azienda potrà essere presente l'illuminazione del cancello e della pesa per le operazioni di
carico notturne e dei piazzali antistanti i capannoni.
Non vi è la presenza di radiazioni o onde elettromagnetiche.
                         Valutazione
In fase di eventuale approvazione dovrà essere prescritto che tutte le luci andranno rivolte verso il basso per
non causare inquinamento luminoso della volta celeste.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L'intervento non comporta variazioni paesaggistiche in quanto non vengono variati gli elementi del
paesaggio. Infatti l’azienda non ha in progetto la realizzazione di altre strutture che possano impattare sul
paesaggio.
I parametri di lettura che caratterizzano l'impianto esistente sono la geometria, la panoramica, l'occupazione
del suolo, la biopersità, i colori.
La semplicità dei volumi e delle forme dei fabbricati fanno si che questi si amalgamino con la geometria
dell'esistente. La panoramica, dettata dal contesto agricolo-insediativo per la presenza della campagna, non
viene più di tanto deturpata, anche per la presenza sparsa di realtà agricole nelle vicinanze e di altri
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allevamenti intensivi. L'occupazione del suolo ha un carattere prettamente agricolo che ha prevalso su quello
insediativo tipico dell'antropizzazione dell'uomo avvenuta nei secoli.
Le biopersità presenti vanno dalle cortine di alberi ad alto fusto (qualche gruppo di piante lungo i canali o
fossi) a quelle del paesaggio agricolo soprattutto derivante dalla coltivazione estensiva di cereali e della vite.
La presenza dell'opera porterà senza dubbio una minima alterazione dei caratteri connotativi del paesaggio
ma senza perdita e deturpazione delle risorse naturali, culturali, storiche, visive e morfologiche.
Infine nei dintorni non si riscontra presenza di opere o beni storici, monumentali o vincoli archeologici, nelle
vicinanze dei capannoni avicoli è presente un edificio di interesse storico - architettonico - ambientale di
PRG, art. 47 – elab. 7.1 (scheda/g=grado di tutela n=numero – ni8/C) e le integrazioni dovranno affrontare
l’analisi di raffronto con le tutele previste nell’ art. 47 delle NTO e dalla scheda specifica (vedi Quadro
Programmatico).
                          Valutazione
Si ritiene che quanto presentato necessiti di ulteriori approfondimenti.
a) Presentare uno studio di dettaglio con la proposta di interventi di mitigazione degli impatti sull’edificio
oggetto di tutela confinante con la proprietà.
b) Presentare un dettagliato progetto del verde, sulle aree a confine, con la descrizione delle essenze messe a
dimora e la loro manutenzione, con specifico elaborato grafico, CME e manutenzione (vedi per dettaglio
“CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE”).




Le integrazioni prodotte non hanno soddisfatto quanto richiesto.
Per quanto riguarda gli interventi di mitigazione degli impatti sull’edificio oggetto di tutela confinante con
la proprietà non è stata presentata alcuna proposta.
Per quanto riguarda il progetto del verde, invece, si rimanda a quanto riportato nella matrice ambientale
sulla caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche.
                         Valutazione finale
A seguito delle integrazioni fornite nell’ambito della procedura di cui all’art.10-bis della L. n.241/90 e
ss.mm.ii., il proponente ha affrontato le motivazioni esposte dal Comitato, esprimendo le proprie
osservazioni in merito.
Quanto fornito soddisfa in minima parte quanto evidenziato; per le considerazioni puntuali si rimanda a
quanto riportato nella matrice ambientale sulla caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche.
Si ritiene, pertanto, che la criticità sollevata in precedenza risulti confermata e non si ravvede la necessità di
modificare il precedente giudizio conclusivo sulla presente matrice ambientale e di seguito riportato.

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                           VALUTAZIONE
Il tema relativo alla caratterizzazione dell’impatto sulla presente matrice ambientale evidenzia effettive criticità, cui il
progetto e le successive integrazioni prodotte non hanno fornito adeguato riscontro, che portano a ritenere sussistere
possibili impatti negativi e significativi sull’ambiente.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L'allevamento avicolo esistente è raggiungibile percorrendo la Strada Provinciale 3 (Via Pezze Lunghe), che
porta direttamente al centro zootecnico. Pertanto la direzione principale di provenienza potrà essere da SUD
dalla Strada Regionale lO, che si congiunge all' Autostrada A31 Piovene Rocchette.
L'intervento proposto non arrecherà modifiche all'attuale viabilità, tuttavia vi sarà un incremento del traffico
veicolare durante la fase di cantiere e di gestione.
Fase di cantiere: per la realizzazione del cantiere ci sarà un aumento temporaneo del traffico da e per l'area,
che non comporterà modifiche all'attuale assetto stradale. Da sottolineare che l'aumento del traffico veicolare
si concentrerà solo nella fase di allestimento del cantiere, quindi non si può parlare di aumento prolungato e
consistente del traffico veicolare.
Fase di gestione: in questa fase è previsto un aumento del traffico soprattutto nella fase di carico/scarico
delle materie prime e dei prodotti, legato ad un aumento dei quantitativi coinvolti nella produzione. Il
numero di viaggi che saranno necessari per lo svolgimento delle attività di gestione dell'allevamento sarà
circa di 226.
Si specifica che il calcolo è considerato massimo potenziale, inoltre il numero dei viaggi per i medicinali è
stimato di quattro volte al ciclo, ma può variare in base alle esigenze degli animali, mentre .il numero di
viaggi per il ritiro delle carcasse è pari al numeri di cicli in un anno. Si chiarisce che il numero dei viaggi
cambia in base alle dimensioni e alla capacità dei camion: i dati qui riportati sono relativi ai mezzi pesanti
più probabili che vengono utilizzati. Per rendere in modo chiaro l'andamento dei viaggi, è stata fatta una
rappresentazione grafica,
dove l'intervallo temporale minimo considerato è pari a 5 giorni (72 intervalli da 5 giorni per 360 giorni
all'anno).
Di seguito si riporta la situazione post intervento.




Si evidenzia, quindi, la presenza di due picchi annuali di viaggi, in primavera e in autunno: a marzo si stima
un numero massimo complessivo di 30 viaggi in 30 giorni, mentre in ottobre saranno 28 viaggi in 30 giorni.
Nella situazione peggiore dunque si avranno 11 viaggi in 5 giorni e 9 viaggi in 5 giorni. Quindi si avranno
fino a 2,2 viaggi al giorno.

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Si specifica infine che il carico degli animali a fine carriera solitamente avviene durante le ore notturne, per
evitare che gli animali si spaventino: questi viaggi pertanto non andranno ad influire sulla viabilità
giornaliera delle strade, anche se sono stati comunque conteggiati.
                          Valutazione
All’interno dello Studio Ambientale non sono evidenziati i flussi veicolari attualmente interessanti la SP 3 in
corrispondenza dell’accesso all’area in esame e di conseguenze non è possibile valutare i livelli di servizio od
eventuali ulteriori criticità o interferenze con la viabilità locale; si ritiene che quanto presentato necessiti,
quindi, di ulteriori approfondimenti.
a) Eseguire rilevamenti di traffico finalizzati a definire il numero giornaliero medio di veicoli circolante
lungo la SP 3 in corrispondenza del passo carraio di entrata e uscita dei mezzi.
b) Valutare i LOS della SP 3 in corrispondenza delle ore di punta.
c) Fornire una stima delle provenienze dei veicoli indotti (ripartizione delle provenienze e delle destinazioni)
e i relativi percorsi di accesso al sito.
d) Eseguire una valutazione sulla sostenibilità (in termini di livello di servizio) dell’interferenza dei veicoli
indotti dall’intervento e i veicoli circolanti lungo la SP 3.
e) Valutare con l’ente gestore Vi.abilità eventuali criticità connesse al passo carraio (es. allargamenti e/o
adeguamenti da prevedere per migliorare le condizioni di accesso e visibilità).
Le integrazioni fornite portano alla seguente valutazione conclusiva.
I flussi di traffico riportati nello studio di impatto viabilistico non sono costanti, perchè influenzati da
stagionalità, ovvero da periodi con transiti di veicoli adibiti al trasporto degli animali, molto più elevati
rispetto ad altri, dove detto transito sembra ridotto ad un numero quasi irrilevante; conseguentemente
l’analisi eseguita e le conclusioni a cui essa è pervenuta, potrebbe essere non del tutto realistica sia per
quanto sopra rilevato che per altri elementi caratteristici quali, la larghezza della carreggiata stradale e la
mancanza di un’adeguata banchina.
Si evidenzia, infatti, che la mancanza della linea di separazione delle corsie di marcia di parte della S.P. 3
risulta proprio determinata dalla ristrettezza della carreggiata.
Inoltre, l’accesso carraio esistente risulta totalmente inadeguato ad assicurare la corretta immissione da e per
la strada provinciale, sia per la mancanza di idonei raggi di curvatura, sia per la larghezza dello stesso e che
tale inadeguatezza potrebbe compromettere la sicurezza e fluidità del traffico veicolare ordinario.
L’arretramento del cancello carraio, non risulta adeguato allo stazionamento dei veicoli adibiti al trasporto di
merci fuori dalla carreggiata stradale e ciò potrebbe contributire a pregiudicare la sicurezza e fluidità del
traffico veicolare.
Infine, l’analisi dei flussi di traffico è stata eseguita una simulazione dell’inscrivibilita delle sagome dei
veicoli di dimensioni pari a m 16,50, su una dimensione dell’accesso carraio praticamente triplicato rispetto
alla dimensione dello stato esistente.
                         Valutazione finale
A seguito delle integrazioni fornite nell’ambito della procedura di cui all’art.10-bis della L. n.241/90 e
ss.mm.ii., il proponente ha affrontato le motivazioni esposte dal Comitato, esprimendo le proprie
osservazioni in merito.
Quanto fornito soddisfa in minima parte quanto evidenziato in quanto:
- la documentazione risulta carente e contradditoria per quanto riguarda gli ingressi e le uscite
dall’allevamento, inoltre da quanto allegato emerge una palese interferenza tra i veicoli in ingresso e alcuni
manufatti esistenti; manca pertanto un progetto vero e proprio degli accessi, con rilievo dello stato di fatto
dell’intero tratto di strada, progetto, sezioni e verifiche degli ingombri, con l'esatta identificazione della sede
stradale, delle corsie, delle banchine, fossi di guardia;
- l’assenza del suddetto progetto non consente di apprezzare l’uso della “stradina laterale”, al posto
dell’accesso carraio sulla S.P. 3, che per la rappresentazione fornita risulta inadeguata.
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- nulla si propone su eventuali ipotesi alternative (eventuale arretramento dell’ingresso o allargamenti della
banchina), che potrebbero ovviare all’osservazione relativa alla presenza/sosta di veicoli in strada nei periodi
di accasamento degli animali.
Si ritiene, pertanto, che la criticità sollevata in precedenza risulti confermata e non si ravvede la necessità di
modificare il precedente giudizio conclusivo sulla presente matrice ambientale e di seguito riportato.

                           VALUTAZIONE
Il tema relativo alla caratterizzazione dell’impatto sulla presente matrice ambientale evidenzia effettive criticità, cui il
progetto e le successive integrazioni prodotte non hanno fornito adeguato riscontro, che portano a ritenere sussistere
possibili impatti negativi e significativi sull’ambiente.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L'area in cui sorge l'allevamento risulta essere un territorio a funzione agricolo-produttiva. I terreni presenti
nelle aree circostanti sono prevalentemente investiti a seminativo e non vi saranno modifiche a paesaggi di
particolare pregio o rilievo, in quanto il centro zootecnico è una costruzione agricola realizzata in zona
agricola.
Per ridurre l'impatto visivo dell'allevamento, è presente una siepe perimetrale nell'intorno del centro
zootecnico. Oltre a creare una barriera visiva, le piante riescono a trattenere le polveri e ridurre lo
spostamento dell'aria diminuendo quindi la propagazione di eventuali odori. Inoltre costituisce aumento
della biopersità con l'introduzione di specie arboree e arbustive autoctone.
                         Valutazione
Come riportato in precedenza, la siepe è praticamente inesistente all’entrata della ditta lungo la strada e non
adeguata negli altri lati; la piantumazione di sole 50 essenze non è da ritenersi sufficiente a creare una
vegetazione densa e matura come dovrebbe, considerato, tra l’altro, che la ditta ha in disponibilità un ampio
spazio, sia in direzione sud-est che a nord-ovest, per creare una ottima barriera arborea attualmente
costituita da un esiguo filare di ligustro; gli importi in CME sono conseguentemente troppo limitati e
sbilanciati tra realizzazione e manutenzione. Inoltre, nella planimetria generale, la siepe verrebbe sistemata
in corrispondenza del bacino di laminazione.
Si chiede, pertanto, di presentare una progettazione accurata degli interventi di sistemazione a verde che
sviluppino opportunamente i seguenti aspetti:
a) realizzazione di una fascia arboreo-arbustiva nell’ambito aperto e libero del fronte Sud-Est;
b) integrare opportunamente la siepe perimetrale soprattutto nei tratti vuoti;
c) prevedere l’impiego di materiale vegetale vivaisticamente corretto: alberi a fusto con crf di almeno 12-14
cm; alberi a ceppaia con altezze di almeno 250-300 cm; arbusti di altezza minima 125-150 cm;
d) indicare le scelte botaniche che verranno effettuate: alberi ed arbusti; con indicazioni delle loro posizione.
Le integrazioni fornite non hanno soddisfatto quanto richiesto, in quanto il progetto di sistemazione a verde
non ha le caratteristiche proprie di un progetto definitivo, affrontando i contenuti con un approccio tecnico
non appropriato e senza il dettaglio necessario.
In particolare:
- non viene presentato uno specifico elaborato definitivo con sesti di impianto e collocazione delle perse
piante;
- viene ancora riproposto materiale non adatto sia come scelta botanica (troppo limitata a tre sole specie), ma
soprattutto come tipologia e dimensioni del materiale arboreo-arbustivo (il CME prevede ancora l’utilizzo di
“piantine ed arbusti per sottopiantagioni forestali a radice nuda”…);
- palesi errori ed incongruenza quali l’esistenza di piante di Pomum arboris e di Pirum oppure l’uso di
ligustro in “n. 23 piante ogni metro”.


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                         Valutazione finale
A seguito delle integrazioni fornite nell’ambito della procedura di cui all’art.10-bis della L. n.241/90 e
ss.mm.ii., il proponente ha affrontato le motivazioni esposte dal Comitato, esprimendo le proprie
osservazioni in merito.
Quanto fornito soddisfa in minima parte quanto evidenziato in quanto:
- la soluzione progettuale risulta migliorata ma, tuttora, si presenta ancora carente a proposito dell’aspetto
della naturalità della sistemazione: soprattutto sul fronte Est, in cui non è stata in alcun modo sfruttata per
incrementare la “densità” della sistemazione e la qualità complessiva;
- la qualità/quantità della vegetazione utilizzata che viene proposta risulta ancora sottodimensionata
rispetto al criterio di una buona progettazione ed il materiale vegetale viene ancora indicato con dimensioni
molto ridotte, che non vanno nella direzione di un intervento di qualità ed in tempi accettabili per
apprezzare la mitigazione.
Si ritiene, pertanto, che la criticità sollevata in precedenza risulti confermata e non si ravvede la necessità di
modificare il precedente giudizio conclusivo sulla presente matrice ambientale e di seguito riportato.

                           VALUTAZIONE
Il tema relativo alla caratterizzazione dell’impatto sulla presente matrice ambientale evidenzia effettive criticità, cui il
progetto e le successive integrazioni prodotte non hanno fornito adeguato riscontro, che portano a ritenere sussistere
possibili impatti negativi e significativi sull’ambiente.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
Non si escludono impatti negativi su quella parte di di flora e fauna che si sono adattate all'ecosistema
agrario (micromammiferi, insetti, invertebrati, uccelli e specie erbacee infestanti) anche se si tratta di uno
stabilimento già presente nel territorio dagli anni ‘60.
A questo proposito la ditta intende realizzare una siepe, come da tavole progettuali. La presenza di
alberature favorirà l'arrivo di uccelli e altri piccoli animali, creando un microclima più favorevole alla vita
rispetto ai seminativi attuali.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Sul territorio comunale di Pojana Maggiore, non sono presenti siti Rete Natura 2000. A più di 5 km di
distanza dall'allevamento esistente oggetto di valutazione sono presenti i seguenti siti Rete NATURA 2000:
• IT3220037 "Colli Berici";
• IT3260017 "Colli Euganei - Monte Lozzo - Monte Ricco";
• IT3260020 "Le Vallette".
Il centro zootecnico è localizzato ad una distanza dai siti che non altera la natura dei luoghi pertanto la
valutazione di incidenza non è necessaria per “piani, i progetti e gli interventi per i quali non risultano possibili
effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000”

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Nelle relazioni presentate non sono riportati elementi di analisi degli impatti sulla salute dei lavoratori e
delle persone. Se ne chiede, pertanto la trattazione.
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Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


             VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il grado di approfondimento documentale, anche valutando le integrazioni prodotte, non risulta adeguato e
presenta la necessità di approfondimenti e ulteriori valutazioni di dettaglio, sia per quanto riguarda il
Quadro Progettuale che per quanto riguarda il Quadro Ambientale, risultando non soddisfacenti parte delle
integrazioni prodotte.
Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti e risultano esplicitate nelle singole matrici
ambientali sopra descritte.
Il progetto presenta numerose criticità che non risultano adeguatamente approfondite e/o considerate, in
relazione sia alla significatività degli aspetti ambientali e delle relative mitigazioni, considerando in
particolare le sensibilità del contesto del sito inpiduato, piuttosto che l’impiantistica e le operazioni
ipotizzate.
Rilevato la presenza di puntuali e sostanziali osservazioni pervenute dai Comuni di Pojana Maggiore e da
cittadini e valutate le controdeduzioni formulate dal proponente.
Inoltre, il progetto in esame si pone in contrasto con la vigente normativa urbanistica del Comune di Pojana
Maggiore e si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.

                      Tutto ciò premesso si esprime
                       PARERE CONTRARIO
             All’intervento,in considerazione delle motivazioni sotto descritte

L'impianto interferisce con le sensibilità ambientali in tema di Atmosfera, Viabilità e Traffico, Paesaggio,
Tutela delle risorse naturali ed agronomiche, presenta criticità che non sono adeguatamente affrontate e/o
supportate da proposte di mitigazione, per cui sono possibili impatti ambientali negativi e significativi;
inoltre l’iniziativa verrebbe realizzata in contrasto con le norme urbanistiche comunali.

Vicenza, 01 settembre 2022
  F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
Arch. Benedetto De Santis                                  Andrea Baldisseri




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