Parere

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   VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
           DEL 19/01/2023
L'anno 2023, il giorno 19 del mese di GENNAIO alle ore 17:00 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Agricola
Saline S.N.C. – Aumento della capacità produttiva e ristrutturazione dei capannoni ad uso allevamento polli da carne.

All'appello risultano:

SQUARCINA FILIPPO               Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA           Responsabile servizio             Presente


CORTESI ANGELO               Commissario               Assente


DE MARCHI ROBERTO              Commissario               Presente


MONTANARI RICCARDO             Commissario               Presente


MURARO TERESA                Commissario               Presente


OSTOICH MARCO                Commissario               Presente


ROSSI STEFANO                Commissario               Presente


SALVIATI STEFANO              Commissario               Presente


SVEGLIADO GIULIA              Commissario               Presente


VALVASSORI RIMSKY              Commissario               Presente


VICENTIN ALBERTO              Commissario               Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente del 19/01/2023, che
riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comitato
Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto
della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente al
CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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Agricola Saline S.N.C. di Nizzetto Giancarlo & C. Società Agricola
                         PARERE N. 04/2023

Oggetto: Aumento della capacità produttiva e ristrutturazione dei capannoni ad uso allevamento polli da
carne.
PROPONENTE:            Agricola Saline S.N.C. di Nizzetto Giancarlo & C. Società Agricola
SEDE LEGALE:            Via Padovana n.24 – Noventa Vicentina
SEDE INTERVENTO:          Via Padovana n.28 – Noventa Vicentina
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti per l'allevamento intensivo per polli da ingrasso.
PROCEDIMENTO:           Valutazione di impatto ambientale ex art.27-bis del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A:         ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.
                  ac) Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più' di:
                  - 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 posti per galline;
                  - 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o
                  - 900 posti per scrofe
COMUNE INTERESSATO:        Lozzo Atestino (PD)
DATA DOMANDA:           19 ottobre 2021
DATA PUBBLICAZIONE:        27 gennaio 2022
DATA INTEGRAZIONI:         22 luglio e 29 novembre 2022

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
                  -   Titolo                            -  Nome file
Elenco autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, concerti, nulla
osta e assensi comunque denominati necessari alla realizzazione e
                                         A - Elenco_autorizzazioni Noventa_Saline_NV
all'esercizio dell'opera o dell'impianto da acquisire e richiesti con l’istanza,
ai sensi dell’art. 27 bis c.1 del D.Lgs. 152/06
Dichiarazione conformita’ urbanistica                      4 - Dich Conformità urbanistica_Saline_NV
Introduzione                                   5 - Relazione Introduzione_Saline_NV
Quadro Programmatico                               6 - Quadro Programmatico_Saline_NV
Quadro Progettuale                                7 - Quadro Progettuale_Saline_NV
Quadro Ambientale                                8 - Quadro Ambientale_Saline_NV
Sintesi non tecnica                               9 - Sintesi non Tecnica_Saline_NV
Relazione di non necessità di V.INC.A.                      10 - Non Necessità Vinca_Saline_NV
Allegato E alla Dgr n. 2299 del 09 dicembre 2014                 11 - Allegato E Non nec Vinca_Saline_NV
MMS Calpuff: Modellizzazione delle dispersioni in atmosfera           12 - Modellizzazione MMS Calpuff_Saline_NV
Valutazione previsionale di impatto acustico legge quadro 447/95         13 - Prev_Imp_Acustico_Saline_NV


                       PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta proponente è Agricola Saline s.n.c. di Nizzetto Giancarlo & C. che, nello stabilimento di Via Padova-
na, 28 a Noventa Vicentina (VI) svolge l’attività di allevamento intensivo di pollame.
L'area di pertinenza dell'allevamento è classificata come zona agricola nel PRG del Comune.

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L'allevamento è costituito da n. 10 capannoni ad un piano nei quali si svolge l'allevamento dei polli da carne
e da altri locali di servizio utilizzati come magazzino e depositi.
I capannoni sono stati costruiti all' inizio degli anni '70 su terreno classificato agricolo e si è sempre realizzato
l'allevamento intensivo di avicoli e in particolare di polli da carne.
L'attività è in funzione dal 01/12/1988 ed ha una capacità attuale di 222.600 capi/ciclo, con Autorizzazione In -
tegrata Ambientale avente Determinazione n 1414 del 25/09/2019 — n. 12/2019.
L'allevamento si sviluppa su una superficie complessiva di 58.991 m2.
L'azienda, con la presente domanda per il rilascio del provvedimento Autorizzatorio Unico, ha in progetto
l'aumento del numero dei capi allevati per ciclo ed il rimodernamento delle strutture dei capannoni, che sa -
ranno eseguite tramite le seguenti modifiche:
    Sostituzione della linea di abbeveraggio ed alimentazione;
    Installazione sistema di monitoraggio automatico dei capi;
    Sostituzione delle finestrature, rifacimento pavimentazione, sostituzione bruciatori a gas, installazio-
     ne vasche raccolta acque;
    Rimozione della copertura in amianto e sostituzione della stessa;
    Sostituzione del sistema di ventilazione;
    Installazione del sistema di monitoraggio automatico di anidride carbonica e temperatura;
    Installazione di un sistema di raffrescamento;
    Ripiantumazione delle aree verdi.
La viabilità verso lo stabilimento è garantita da Via Padovana in cui è sita la ditta e, relativamente al traffico
veicolare, l'aumento della capacità produttiva comporterà un leggero aumento del traffico soprattutto nella
fase di carico/scarico delle materie prime e dei prodotti, legato appunto ad un aumento dei quantitativi coin -
volti nella produzione.
L'allevamento è raggiungibile tramite Via Padovana, e si trova nelle vicinanze dell'Autostrada A31 Valdasti-
co. Si ritiene comunque che l'aumento degli automezzi in ingresso e uscita dallo stabilimento non possa rite-
nersi impattante per l'area, vista anche la vicinanza alle arterie principali quali la A31.
L'allevamento confina:
- a NORD con una vasta area rurale non edificata, un'azienda agricola ed alcune abitazioni;
- a OVEST con alcune abitazioni, vasta area rurale e autostrada A31 a circa 550 m;
- a SUD con alcune abitazioni e vasta area rurale;
- a EST con un'abitazione e vasta area rurale.




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           QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Noventa Vicentina;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Noventa Vicentina;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta una sufficiente inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, manca, tuttavia, l’esame dei seguenti elementi:
- il Piano degli Interventi del comune di Noventa Vicentina;
- il PTCP della Provincia di Padova;
- il PAT ed il PI del comune di Lozzo Atestino (PD).
Risulta inoltre necessario che l’allevamento venga classificato ai sensi del Punto 5 - Lettera D Edificabilita'
Zone Agricole – L.R. n.11/2004 (DGR n. 856 del 15/15/2012), con inpiduazione della classe in cui ricade
l’allevamento attualmente e con gli incremento previsti; a riguardo occorrerà determinare, anche
planimetricamente, le relative distanze urbanistiche attuali e con gli incrementi previsti.
Si ritiene, inoltre, di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità di rapportare analiticamente
il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse, eventualmente, con il Quadro

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Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine di inpiduare possibili
mitigazioni.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
Tavola 03 – energia e ambiente, in quanto l’attività in questione ricade nell’area con possibili livelli eccedenti
di radon e nella zona di inquinamento da NOx pari a 3-300 t/A.
Per la tematica in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle
verifiche ed alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale:
“Caratterizzazione dell'aria e del clima ” ; “Caratterizzazione dell’impatto da agenti fisici ”.
Tavola 06 – Crescita sociale e culturale, in quanto l’attività in questione ricade nell’area inpiduata come
“Itinerario principale di valore storico-ambientale”
Per la tematica in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle
verifiche ed alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale:
“Caratterizzazione dell’impatto paesaggistico” e “Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche”.
La proposta presentata dovrà inoltre essere valutata in relazione all’elaborato denominato “ Documento per la
valorizzazione del paesaggio veneto.”, capitolo “4. Atlante ricognitivo” nella parte relativa al capitolo “33 – Bassa
pianura tra i colli e l’Adige” con particolare riguardo agli indirizzi di qualità paesaggistica (pag. 447).
In sede di analisi del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’impatto paesaggistico” e
“Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche”, si prendano in considerazione le integrazioni che
la ditta presenterà relativamente al “Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto.”.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI NOVENTA VICENTINA
Carta idrogeologica
Per la verifica di quanto affermato nello S.I.A. a riguardo relativamente alle due carte succitate si rimanda
agli approfondimenti relativi al Quadro Ambientale: “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” ;
“Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”. .
Carta delle Trasformabilità
Relativamente a detta carta lo S.I.A. ripropone solamente il testo dell’art. 17 ( CONI VISUALI- AMBITI PER
INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E MITIGAZIONE AMBIENTALE) delle NTA del PAT senza
mettere in relazione l’attività esistente e quanto proposto con le tematiche relative a detto articolo:
- Ambiti per interventi di riqualificazione e mitigazione ambientale;
- coni visuali.
Occorre che lo SIA approfondisca le tematiche in questione e metta in relazione l’attività esistente e quanto
proposto con le sopracitate tematiche.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE (P.T.A.)
Relativamente al PTA lo S.I.A. indica il fatto che, per la Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda
freatica della Pianura Veneta, “ … La ditta ricade nella zona verde avente grado di vulnerabilità medio. … “
ma non mette in relazione l’attività esistente e quanto proposto con la sopracitata sensibilità. Per la tematica
in questione e relativamente alla necessità di eventuali integrazioni a riguardo si rimanda alle verifiche ed
alle considerazioni che saranno sviluppate all’interno del Quadro Ambientale: - “Caratterizzazione
dell’ambiente idrico”; - “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
                        Valutazione
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.



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             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’azienda intende eseguire un rimodernamento delle strutture, aumentando quindi la capacità produttiva;
l’allevamento arriverà ad una potenzialità di 330.000 capi/ciclo (la capacità attuale è di 222.600 capi/ciclo),
superando quindi la soglia di assoggettabilità VIA e AIA. L’aumento è richiesto dalla continua crescita della
richiesta di mercato e dalla necessità di ottimizzare i costi di gestione.
Linea di alimentazione e abbeveraggio:
Verrà sostituita la linea di alimentazione ed abbeveraggio dei capi: la vecchia linea verrà sostituita con una
nuova linea di abbeveraggio a goccia e la nuova linea di alimentazione con automatismo di carico. Verranno
sostituiti i silos contenenti il mangime in pellet; i nuovi silos saranno dotati di celle di carico per la pesatura
del mangime. Il sistema automatico che gestisce l’alimentazione dei capi sarà quindi in grado di vedere
l’andamento di consumo del mangime e la riserva di mangime all’interno del silos. Sarà inoltre presente una
pesa al centro di ogni capannone in grado di monitorare automaticamente l’andamento del peso dei capi. Il
nuovo sistema di abbeveraggio goccia a goccia sarà dotato, in ogni capannone, di contatore in grado di
misurare l’andamento del consumo di acqua. Inoltre, in ogni stanza è presente un sistema di dosaggio che
può essere utilizzato per la distribuzione dei trattamenti sanitari.
Struttura dei capannoni:
Verrà eseguita la sostituzione della finestratura sulle pareti con sistemi dotati di aperture automatizzate in
grado di regolarsi autonomamente in funzione alla temperatura, alla luce e alla presenza di CO2.
Inoltre, verrà eseguito il rifacimento della pavimentazione eliminando eventuali crepe, rotture ed
avvallamenti. Sulla pavimentazione verranno realizzati ad intervalli regolari delle canaline che verranno
utilizzate in fase di eliminazione della lettiera e pulizia dei locali per raccogliere eventuali eccessi di acqua e
prodotti sanificanti utilizzati per la disinfezione.
All'interno di ogni fabbricato verranno creati due locali mediante pannellature fissate a pavimento, uno
avente scopo di creare una zona filtro sanitario e l'altro per separare il quadro elettrico e le centraline che
servono tutta l'impiantistica e il quadro di comando della parte idraulica.
I bruciatori a fiamma libera precedentemente posizionati all’interno verranno rimossi e verranno sostituiti
con dei bruciatori esterni in vena d’aria a gas, che convoglieranno il flusso d’aria calda all’interno dei locali.
L’azienda provvederà a step alla rimozione della copertura in cemento-amianto, e sostituzione di questa con
pannelli sandwich.
Sistema di ventilazione:
Precedentemente i ventilatori erano posizionati sul fondo dei capannoni sui lati corti, a nord e a sud, in
direzione dei recettori; ora saranno invece posizionati sui fianchi, verso la parte finale della struttura per
garantire un adeguato comfort agli animali e per limitare emissioni di rumore e polveri verso i recettori.
Questi ventilatori saranno azionati meccanicamente per estrarre l'aria mantenendo regolata la temperatura
all'interno dell'allevamento. Saranno presenti 16 ventilatori per capannone, posizionati sovrapposti in due
file da quattro ventilatori, posti su entrambe i lati per un totale appunto di 16.
Nell’area dove saranno presenti i ventilatori, tra capannoni affiancati, saranno inoltre presenti dei corridoi
realizzati mediante pannellature in poliuretano sandwich per contenere ed abbattere le polveri emesse
dall'estrazione d'aria dei ventilatori. Il sistema di ventilazione verrà regolato automaticamente da
un’apposita centralina in funzione alle temperature misurate all’interno del capannone, e alla concentrazione
di anidride carbonica CO2.
Sistema di raffrescamento:
Verrà eseguita l’installazione di un sistema di raffrescamento: sui lati in entrata ai capannoni, posizionati
sempre sui lati lunghi, in posizione opposta rispetto alla ventilazione, verranno installati dei sistemi di
“cooling”. Il sistema sarà composto da piccole camere esterne in cui sono presenti delle serrande di apertura

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per regolare l’entrata dell’aria all’interno dei capannoni; esternamente è presente una parete alveolare in
cartone con delle vasche in acciaio inox nella parte sottostante e delle pompe. L’acqua nelle vasche viene
inviata sulla parte superiore della parete alveolare per bagnare completamente la superficie; il flusso d’aria
in entrata ai capannoni (aspirata dal sistema di ventilazione nella parte finale) viene raffreddato a seguito
dell’evaporazione di parte dell’acqua. L’acqua sottratta per evaporazione viene reintegrata da un pozzo.
L’acqua prelevata dal pozzo verrà raccolta in un serbatoio fuori terra per garantire continuità nell’utilizzo.
Aree verdi
A seguito di problemi riscontrati nella vegetazione esistente la stessa verrà rimossa e verrà ripiantumato il
perimetro esterno con nuovi esemplari.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
L’allevamento è costituito da n°10 capannoni - costruiti all’ inizio degli anni ‘70 - ad un piano nei quali si
svolge l’allevamento dei polli da carne e da altri locali di servizio utilizzati come magazzino e depositi.
Fasi del ciclo produttivo
Il ciclo produttivo consiste nell’allevamento di polli leggeri per la produzione di carne da consumo; il ciclo ha
una durata media di circa 50 giorni, al termine del quale i capi allevati vengono avviati a macellazione; il
vuoto sanitario dura oltre 21 gg, iniziando dopo le attività di pulizia che durano 1/2 gg; le attività di
manutenzione e preparazione del ricovero richiedono generalmente 4/5 gg. La preparazione della lettiera
avviene distribuendo truciolo di legno su pavimento in cemento. Al termine della preparazione vengono
accasati i pulcini di un giorno.
A fine ciclo, una volta svuotato il capannone dai capi, si provvede alla raccolta della lettiera, alla pulizia e
alla preparazione per il nuovo ciclo.
L’azienda opera in soccida pertanto riceve capi, mangime e farmaci da una società per poi consegnarle a fine
ciclo i capi allevati. A carico dell’allevatore resta la gestione delle strutture di allevamento (pulizie e
manutenzioni).
Al fine di un inquadramento dettagliato del processo produttivo si riporta di seguito una descrizione
qualitativa e quantitativa per fasi. Nel diagramma di flusso di seguito riportato le fasi inpiduate come
“rilevanti” sono segnalate con un (*).

                       Fase A: Accasamento


                      Fase B: Allevamento (*)


                   Fase C: Svuotamento capannoni,
                   pulizia e preparazione dei ricoveri
                      per un nuovo ciclo (*)

                        Fase D: Gestione
                        delle deiezioni (*)

FASE A: ACCASAMENTO
I pulcini arrivano sugli automezzi in scatole di plastica che vengono svuotate all’interno del ricovero. La
tratta di percorrenza del fornitore per il trasporto dei pulcini a destinazione si aggira in media intorno a 50
km (incubatoi Provincia di Vicenza).
Per il completo accasamento è necessario un carico.

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FASE B: ALLEVAMENTO
Il ciclo produttivo consiste nell’allevamento di polli per la produzione di carne da consumo; il ciclo ha una
durata media di circa 50 - 55 giorni, al termine dei quali i capi allevati vengono avviati a macellazione.
Il numero di capi accasati mediamente per ogni ciclo sarà pari a circa 330.000 con una mortalità media del
8%.
Per la lettiera vengono utilizzati trucioli di legno; il mangime per la stabulazione è stoccato in 6 silos, tutti in
vetro resina.
All’interno dei capannoni vengono mantenute condizioni ottimali di temperatura e umidità per il benessere
degli animali e per favorire l’essiccazione della lettiera e bloccare i processi di fermentazione che portano alla
formazione di ammoniaca e sostanze organiche odorigene.
L’alimentazione di capi è distinta nelle fasi rispetto al periodo di crescita dei capi, in modo da garantire un
corretto assorbimento dei nutrienti.
Il riscaldamento avviene per irraggiamento. Si utilizzano tubi radianti percorsi da acqua calda, alimentati da
una caldaia ad olio combustibile.
Nell’unità produttiva sono in uso abbeveratoi anti-spreco.
Per l’illuminazione sono utilizzati neon da 40 watt, di giorno si usa la luce natura e la sera si accedono i neon.
Durante il periodo di allevamento i capi sono giornalmente controllati dall’operatore che verifica le buone
condizioni dell’allevamento, estrae i capi morti, registra i decessi e mette i capi in cella frigo.
Sono presenti zone filtro costituite da piante lungo il perimetro dell’allevamento.
Tali alberature provvedono a:
    limitare l’impatto paesaggistico
    limitare la diffusione di polveri e odori
    generare ombreggiamento.
FASE C: CARICO DELL’ALLEVAMENTO, “VUOTO SANITARIO” E SISTEMI DI PULIZIA,
DISINFEZIONE E DISINFESTAZIONE
A fine ciclo si svuota l’allevamento utilizzando risorse della famiglia e dipendenti, si completa con 8
automezzi. L’area del piazzale è interessata solo da transito automezzi, non viene sporcata da residui di
pollina.
Una volta svuotato il capannone dai capi, si provvede alla raccolta della lettiera, alla pulizia e alla
preparazione per il nuovo ciclo.
La lettiera viene accumulata con pala meccanica e ceduta a ditte autorizzate allo smaltimento come la Veneta
Pollina (vedi PUA).
Il vuoto sanitario dura almeno 21 gg, iniziando dopo le attività di pulizia che durano 1/2 gg; le attività di
manutenzione e preparazione del ricovero richiedono generalmente 4/5 gg.
Le operazioni di pulizia e disinfezione, che vengono effettuate da personale interno dell’azienda, non viene
utilizzata acqua per il lavaggio, ma solo bagnatura e distribuzione del disinfettante; quindi, non si generano
reflui.
L’azienda effettua manutenzione programmata per tutto l’allevamento alla fine di ogni ciclo di allevamento.
La manutenzione riguarda:
      verifica funzionalità e pulizia dispositivi per la distribuzione di acqua e cibo;
      verifica funzionalità punti di illuminazione;
      impianti produzione energia termica.
La manutenzione viene effettuata da personale interno, così come i trattamenti di derattizzazione.
In azienda viene tenuta la registrazione degli interventi effettuati.
FASE D: GESTIONE DELLE DEIEZIONI
Al termine del ciclo produttivo, a seguito del carico degli animali, verrà rimossa la lettiera esausta,
denominata pollina. La produzione di lettiera è variabile in funzione dei periodi dell’anno e viene stimata
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dal gestore mediamente in 900 t/anno. La lettiera viene accumulata con pala meccanica e caricata su mezzi di
trasporto delle ditte che li ritirano, come dettagliato nel PUA.
   1.1. Pulizia dell’allevamento
Una pulizia approfondita di un sito di allevamento include non solo l’eliminazione dello sporco, della
polvere e della lettiera ma anche dei vettori di malattia che possono rapidamente ricontaminare l’azienda. La
pulizia e la rimozione della lettiera viene eseguita a secco, meccanicamente, con pale per la parte più
grossolana e successivamente con spazzoloni e scope come finitura. Quando tutte le superfici sono esenti da
residui e pulite, il capannone avicolo deve essere sottoposto ad un processo di disinfezione per ridurre
ulteriormente ed eliminare microorganismi che potrebbero costituire un rischio sanitario per i riproduttori
accasati nel ciclo seguente. Per facilitare l’igiene e la sanitizzazione si deve adottare un sistema definito “tutto
pieno/tutto vuoto” allevando un solo tipo o specie di avicoli in un allevamento.
   1.2. Gestione dei rifiuti
I rifiuti provengono dalle fasi allevamento, pulizia e manutenzione ricoveri, e generalmente sono costituti da
imballaggi in cartone e, prevalentemente, in plastica.
I rifiuti sono stoccati fino al ritiro in una zona dedicata coperta posta in prossimità della casa del custode.
L’allevamento consegna poi i rifiuti ad una ditta specializzata in base ad una convenzione per il ritiro dei
rifiuti da attività agricole.
Le carcasse degli animali vengono raccolte quotidianamente e stoccate all’interno del container freezer, per
poi essere conferite a ditte specializzate per il trasporto e smaltimento. La mortalità risulta essere di circa
l’8%.
Per la disinfezione dei mezzi in ingresso è presente una vasca di lavaggio delle ruote con sovrapposto un
arco per la nebulizzazione della soluzione disinfettante. Al passaggio del mezzo la vasca viene riempita con
la soluzione disinfettante e durante il transito viene nebulizzato il disinfettante sui mezzi.
   2. DISINFESTAZIONE DI RODITORI ED INSETTI
Nella produzione avicola, roditori e insetti, compresi ratti, topi e scarafaggi, sono classificati come parassiti e
rappresentano gli animali nocivi più comuni.
I danni causati dai parassiti possono essere classificati in due gruppi principali: 1) danni diretti all’ambiente,
ai mangimi e al cibo, alle attrezzature e/o alle infrastrutture; 2) vettori e moltiplicatori di malattie.
                    Planimetria di progetto dell’intervento




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                           Valutazione
Si ritiene che vada valutata e maggiormente approfondita la tematica della sostenibilità energetica ed
ambientale, sfruttando opportunamente le occasioni fornite dall’intervento in sé, all’interno anche del
quadro in atto di forte sostegno ed attenzione ai temi “green”.
Una particolare attenzione dovrebbe esser posta al fotovoltaico, con la possibilità di utilizzare l’ampia
superficie di coperture.
Inoltre, dovrebbe essere fatta una riflessione sulla possibile produzione di biogas da fermentazione
anaerobica partendo dalle deiezioni avicole prodotte (che potrebbero trasformarsi “da problema a
opportunità”). Il biogas (60-75% di metano) potrebbe essere utilizzato per la combustione dei bruciatori
aziendali, o per produrre – tramite cogenerazione - calore ed energia elettrica.
Infine, anche la utilizzazione energetica delle biomasse provenienti dall’utilizzazione delle ampie fasce
boscate, potrebbe esse inserita in questo mix di soluzioni energetiche circolari e sostenibili.
Per quanto riguarda l’istanza di A.I.A., invece, risulta necessario integrare la documentazione come segue:
1 – Presentazione di una copia del “quadro A” della Comunicazione Nitrati in corso di validità.
2 -Scheda A4 - allegare copia PUA
3 – Chiarire se sono presenti in azienda bomboloni GPL o generatori di emergenza ( di potenzialità superiore
a 25 kW). In tal caso presentare il Certificato prevenzione incendi (o almeno la SCIA ai fini della sicurezza
antincendio, presentata e vidimata dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco)
4 – Scheda A8: riportare la superficie utile di allevamento e la superficie utile di stabulazione. Chiarire se la
ditta usufruisce della deroga a 39 kg/mq.
5 – Scheda A 22 Si fa riferimento nella configurazione futura all’utilizzo di un pozzo aziendale. Chiarire se è
già esistente e se la ditta è in possesso della concessione del Genio Civile.
6 – Compilare la scheda relativa al deposito temporaneo (B.12.1) e non allo stoccaggio rifiuti (B.12).
7- Schede B19-B23: ripresentare la planimetrie (va bene anche un’unica planimetria con più tematismi),
indicando il pozzo, la rete idrica, gli eventuali bomboloni GPL e i gruppi elettrogeni(se presenti), le aree di
stoccaggio di materie prime e rifiuti
8- E’ necessario conoscere le ragioni sociali di:
- ditta/ditte che smaltiscono le lettiere esauste (sottoprodotto);
- ditta/ditte che smaltiscono i rifiuti prodotti;
- ditta/ditte che smaltiscono le carcasse dei capi deceduti (sottoprodotto).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento..


        111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Nel Centro zootecnico le emissioni aeriformi in generale consistono in: ammoniaca e metano (derivanti dalle
deiezioni avicole), anidride carbonica (respirazioni capi), polveri e sostanze odorigene (mercaptani,
bioaerosol, composti dello zolfo e dell’azoto); la significatività di tali emissioni dipende dalla tipologia di:
capo allevato, stabulazione, dieta alimentare, specifiche tecniche di allevamento impiegate. La Proponente ha
presentato uno studio di “modellizzazione delle dispersioni in atmosfera (modello di calcolo MMS
CALPUFF)” al fine di una valutazione sul contributo all’inquinamento atmosferico correlato al progetto di
ampliamento dell’allevamento avicolo. Tale studio si è basato sull’indagine del clima che caratterizza l’area

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di interesse, le peculiarità delle sostanze emesse in atmosfera, le sorgenti di emissione ed i principali ricettori
presenti nella zona limitrofa; in particolare è stata valutata come significativa l’emissione/diffusione di
Ammoniaca, Metano, Polveri (PM10) e Odori.
Considerato che:
 nell’allevamento viene adottata la tecnica della ventilazione “forzata” con sostituzione/efficientamento
  dei ventilatori presenti e riposizionamento nelle parti finali dei capannoni per una maggiore essiccazione
  della pollina presente con conseguente minor emissione di ammoniaca e metano e riduzione delle
  emissioni di sostanze ed odori;
 nei capannoni sono state realizzate delle camere di stanca al fine di abbattere le polveri emesse;
 il progetto per l’aumento del numero dei capi non comporta “incremento di utilizzo territorio” o
  realizzazione di nuove strutture, bensì l’ammodernamento/ottimizzazione dell’impianto esistente;
 dai risultati ottenuti mediante modello di calcolo MMS CALPUFF, la Proponente evidenzia che:
   i valori medi giornalieri sono inferiori o leggermente superiori al valore di accettabilità di 1 ou e/m3 (che
    rappresenta la soglia entro la quale il 50% della popolazione potrà percepire l’odore);
   il valore ottenuto al REC. Disc. n.3 è superiore al valore di accettabilità di 4 oue/m3, che rappresenta un
    odore percepito dal 90-95% della popolazione; tuttavia, si tratta di un valore massimo raggiunto per il
    2% delle ore annue nelle condizioni metereologiche maggiormente sfavorevoli, gli altri recettori
    risultano sotto la soglia dei 3 oue/m3;
risulta una diminuzione di tutti gli impatti per chilogrammi di carne prodotta rispetto all’attuale “stato di
fatto” dell’Allevamento.
                           Valutazione
Si ritiene che la trattazione dell'impatto odorigeno presenti le seguenti criticità, che andranno
opportunamente affrontate ed approfondite.
1. Pur avendo un impianto in essere, il modello di dispersione è stato alimentato da dati di letteratura; gli
interventi di progetto sembrano tutti favorevoli ad un miglioramento sul fronte odori, tuttavia la vicinanza di
ricettori residenziali e l’importante aumento di potenzialità (+50%) rendono necessaria una misurazione sul
campo, nello stato di fatto, dell’emissione odorigena (a massimo regime ovvero ricondotta con opportuni
fattori al massimo regime), l’implementazione del modello per lo stato di fatto con dati reali e poi la
simulazione allo stato di progetto, adottando e spiegando i criteri di incremento e di riduzione che il
proponente riterrà di applicare.
2. Pur considerando il modello basato su dati di letteratura, vari ricettore risultano interessati da esposizioni
non trascurabili (in un caso > 3 u.o.) e, con tali conclusioni, un piano di gestione odori risulta necessario.
3. L’intera valutazione sembra basata su riferimenti tecnico-normativi persi da quelli oggi applicabili in
Veneto (Linee guida ARPAV), e la valutazione andrà quindi riconfigurata e/o confrontata con i pertinenti
riferimenti regionali.
4. Definire con maggiore precisione, a livello descrittivo e a livello grafico, le barriere di contenimento e
abbattimento effluenti gassosi (costituite da pannelli), di cui si parla nelle relazioni, anche con riferimento ai
lati esterni dei capannoni, in cui i ventilatori di estrazione non "gettano" verso un altro capannone; dalle
descrizioni sembra infatti che tali barriere siano presenti solo tra un capannone e l'altro.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’approvvigionamento idrico dell’allevamento per uso zootecnico risulta gestito mediante collegamento con
l’acquedotto. La Proponente dichiara che l’acqua viene utilizzata per l’abbeveraggio dei capi (circa 2
litri/chilo di mangime) e per la preparazione delle soluzioni di disinfezione, circa 40 mc/anno. Nel complesso
il consumo attuale si attesta intorno a circa 11.000 mc/anno quasi tutti usati per l’abbeveraggio dei capi.
L’impianto per la distribuzione dell’acqua è collocato all’interno di un locale chiuso ed ogni capannone è
dotato di sistema di gestione e distribuzione dell’acqua nella rete interna.
Relativamente al nuovo sistema di raffrescamento previsto verrà impiegato, per il reintegro dell’acqua
evaporata, un pozzo; questo sistema sarà composto da piccole camere esterne in cui sono presenti delle
serrande di apertura per regolare l’entrata dell’aria all’interno dei capannoni; esternamente è presente una
parete alveolare in cartone con delle vasche in acciaio inox nella parte sottostante e delle pompe. L’acqua
nelle vasche viene inviata sulla parte superiore della parete alveolare per bagnare completamente la
superficie; il flusso d’aria in entrata ai capannoni (aspirata dal sistema di ventilazione nella parte finale)
viene raffreddato a seguito dell’evaporazione di parte dell’acqua. L’acqua sottratta per evaporazione viene
reintegrata da un pozzo. L’acqua prelevata dal pozzo verrà raccolta in un serbatoio fuori terra per garantire
continuità nell’utilizzo.
L’allevamento non prevede alcuna emissione diretta di effluenti né in acque superficiali né al suolo. Le opere
di rimodernamento non andranno ad influire sull’assetto idrogeologico dell’area; è presente un servizio
igienico presso la casa del custode con scarico in vasca Imhoff.
L’impianto esistente non è dotato di sistemi di recupero delle acque meteoriche e la Proponente dichiara che
le acque meteoriche provenienti dalle coperture e dalle pavimentazioni esterne impermeabili non vengono a
contatto in nessun modo con sostanze pericolose o con la pollina.
Sulla base della documentazione presentata si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non
emergano impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Il territorio comunale segue la storia geologica della pianura veneto-atesina, ed è segnato nelle forme e nei
materiali dalle variazioni evolutive del reticolo idrografico succedutosi nei periodi interglaciali e, soprattutto,
dopo l’ultima glaciazione. Esso è, pertanto, caratterizzato da depositi fluvioglaciali ed alluvionali a differente
granulometria, proprietà indice e fisico-chimiche. Dalle analisi sedimentologiche effettuate dai ricercatori, si
può stabilire che fu il Fiume Adige a depositare i sedimenti sabbiosi e limosi che caratterizzano il territorio
dalle pendici dei Colli Berici sino al suo attuale alveo.
Il territorio di Noventa Vicentina è caratterizzato in superficie da terreni medio-fini che variano dalle sabbie
medie alle argille ed alle torbe. I litotipi prevalenti sono miscele ternarie cioè sabbie, limi ed argille in
percentuale variabile. Si possono inpiduare, nel territorio di Noventa Vicentina, sostanzialmente quattro
litologie principali:
1) terreni prevalentemente sabbiosi;
2) terreni misti sabbioso-limoso deb. Argillosi;
3) terreni prevalentemente limoso-argillosi;
4) terreni prevalentemente argilloso-torbosi.
Dal punto di vista idrogeologico invece, l’area appartiene al sistema acquifero differenziato della bassa
pianura veneta, cioè un sistema multifalde in cui quella più superficiale è libera (freatica), mentre le
sottostanti sono in pressione (artesiane). Tale sistema è dovuto all’alternanza tra terreni sabbiosi, che

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fungono da livelli acquiferi, e terreni argillosi che rappresentano i livelli impermeabili. Questa alternanza
permette l’esistenza di un complesso sistema di falde acquifere sovrapposte (acquiferi confinati). La falda
superficiale è in genere libera (falda freatica) e poco profonda. La soggiacenza, infatti, oscilla tra 1.0 e 4.0 m. I
gradienti idraulici della tavola d’acqua sono sempre modesti con valori locali attorno tra 0.6 e 1.2 ‰.
La falda freatica è in diretta comunicazione con la superficie attraverso la porzione non satura del terreno e
trae alimentazione sia dal deflusso sotterraneo che proviene dalle zone a monte, sia dall’infiltrazione diretta
delle acque superficiali (precipitazioni, dispersione di subalveo, immissione artificiale d’acqua nel sottosuolo
con l’irrigazione) attraverso la soprastante superficie topografica. In realtà ciò è localizzato dove in superficie
compaiono terreni incoerenti. Il territorio comunale presenta in superficie terreni coesivi ed impermeabili in
percentuale del 63.2%. Tale condizione induce ad un parziale confinamento della prima falda, conferendogli
carattere di acquifero semiconfinato con vari gradi di continuità. Il livello freatico risente del regime delle
precipitazioni, per cui le sue oscillazioni seguono la distribuzione annuale delle piogge.
Il territorio è caratterizzato da numerosi corsi d’acqua e da una rete secondaria di canali e scoli consorziali e
non, oltre che da fossati interpoderali. I principali corsi d’acqua che attraversano il l’area hanno una
direzione prevalente da SW verso SE. Il Bacino idrografico di pertinenza dell’area studiata è quello dei Fiumi
Brenta-Bacchiglione (Bacino interregionale). Il territorio comunale di Noventa Vicentina è caratterizzato da
corsi d’acqua naturali e da una rete secondaria di canali e scoli consorziali e non, oltre che da fossati
interpoderali. I principali corsi d’acqua che attraversano l’area hanno una direzione prevalente da NW a SE.
I corsi d’acqua presenti nel Comune di Noventa Vicentina sono:
- Fiume Frassine, il quale caratterizza parte del confine meridionale.
- Scolo Ronego, che caratterizza invece il tratto poco più a nord della parte sud del confine comunale.
- Scolo Roneghetto.
- Scolo Alonte, che determina per buona parte il lato Ovest del confine comunale.
- Scolo Frassenella.
- Scolo Riviera.
Esiste poi una sviluppata rete idrica che è rappresentata principalmente dalle aste: Riviera, Saline, Ca’ Bosco,
Molina di Poiana, Molina di Vela, Molinetta, Degora di Campiglia, Bandizza.
Si tratta di canali consortili utilizzati sia per l’irrigazione che per interventi di bonifica.
L’azienda in passato non ha mai causato contaminazioni del suolo; pertanto, non ha mai attuato interventi di
bonifica. Nell’allevamento non esistono serbatoi interrati. Il consumo di gasolio degli automezzi è limitato e
viene gestito con delle taniche poste sul bacino di contenimento nell’area di stoccaggio dei rifiuti.
Per limitare il possibile inquinamento del suolo da parte di residui di pollina o eventuali rifiuti liquidi, i
piazzali esterni ai capannoni vengono sempre mantenuti puliti per evitare che con le acque meteoriche
avvengano trasporti di sostanze e percolazioni di inquinanti nel sottosuolo.
All’interno dei capannoni le pavimentazioni in cemento verranno ripristinate tramite l’eliminazione di crepe,
rotture ed avvallamenti, per evitare la percolazione della pollina nel sottosuolo.
Per la disinfezione dei mezzi in ingresso è presente una vasca di lavaggio delle ruote con sovrapposto un
arco per la nebulizzazione della soluzione disinfettante. Al passaggio del mezzo la vasca viene riempita con
la soluzione disinfettante e durante il transito viene nebulizzato il disinfettante sui mezzi.
Non vi sarà quindi alcuna percolazione di sostanze pericolose nel sottosuolo. Riassumendo le acque prodotte
nello stabilimento si inpiduano nelle acque piovane che ricadono sulle coperture e sull’area di piazzale
pavimentato posto a fronte dei capannoni che vengono disperse nel terreno adiacente. Nei piazzali non vi è
stoccaggio di prodotti e/o rifiuti in quanto le materie prime sono contenute in imballaggi e stoccate all’interno
del magazzino, il mangime viene caricato direttamente all’interno dei silos che provvedono direttamente alla
distribuzione all’interno dell’allevamento, mentre le lettiere che vengono rimosse vengono caricate
direttamente sui mezzi autorizzati per lo smaltimento.

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Per quanto riguarda le eventuali criticità idrogeologiche locali, emerge che il grado di vulnerabilità intrinseca
della risorsa acqua è classificato "medio".




    Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta (Fonte CNR- Regione Veneto - SGI.)

In senso generale, la valutazione della vulnerabilità di un acquifero consente di evidenziare le zone in cui
maggiore è la facilità di contaminazione delle acque sotterranee da parte di una eventuale fonte inquinante.
In Veneto, la Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica è stata determinata prendendo in considerazione i
seguenti parametri:
– soggiacenza della falda idrica;
– infiltrazione efficace;
– effetto depurativo della zona vadosa;
– tipologia della copertura superficiale;
– caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero;
– conducibilità idraulica;
– acclività della superficie topografica.
E definendo sei classi di vulnerabilità:
– bassissima
– bassa
– moderata
– alta
– elevata
– estremamente elevata.
                         Valutazione
Sulla base di quanto riportato nello SIA, il proponente “ritiene che l’intervento non comporterà maggiori
rischi di inquinamento della falda idraulica e non vi saranno rischi per l’inquinamento della falda”.
Si ritiene che tale affermazione vada meglio supportata da elementi stratigrafici ed idrogeologici puntuali,
atti a verificare la profondità locale dell’acquifero freatico e contestualmente la permeabilità dei terreni,
mettendo quindi in relazione diretta tali elementi di conoscenza con le attività attuali e di progetto.
Le integrazioni fornite non sono del tutto soddisfacenti, in quanto gli approfondimenti sono stati affrontati
solo sulla base di fonti bibliografiche non precise e decontestualizzate, mentre sarebbe necessario ed
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opportuno che la matrice suolo e sottosuolo fosse sempre indagata in modo diretto, in assenza di dati
sperimentali in sito pregressi. Si ritiene tuttavia, dato il contesto, di procedere senza specifiche prescrizioni.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
La Valutazione previsionale di Impatto acustico a firma del dott. Soriani Roberto prende in esame le sorgenti
di rumore più significative trascurando quelle che ritiene non abbiano impatti a ricettore. In particolare sono
stati considerati: la movimentazione dei mezzi, il sistema di ventilazione e il chiocciare dei polli.
L’allevamento ricade in classe III “Aree di tipo misto” del piano di classificazione acustica del Comune di
Noventa Vicentina; dalle valutazioni effettuate - sebbene non sempre esaustivamente chiarite -non si prevede
il superamento dei limiti applicabili.
A progetto realizzato dovrà essere effettuata una idonea campagna di misura con valutazione del rispetto dei
limiti assoluti e differenziali, da ripetersi con periodicità da stabilirsi in base agli esiti.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
La Proponente dichiara che l’allevamento utilizza sistemi di illuminazione a basso consumo energetico, in
linea con le BAT di settore e che l’adeguamento dell’impianto di illuminazione esterna verrà realizzato in
conformità con la Legge Regionale 7 agosto 2009, n. 17.
Da quanto riportato nel quadro ambientale l’inquinamento luminoso risulta trascurabile ed in fase di
gestione non vi saranno vibrazioni, né presenza di radiazioni ionizzanti o onde elettromagnetiche.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il nucleo centrale del territorio si presenta urbanizzato, con inpiduazione di una ampia zona costituente il
centro abitativo ed una zona ad est utilizzata a scopi industriali.
Il territorio dispone di due ampie zone agricole, una a nord di minori dimensioni ed una a sud rappresentata
da ampi spazi in cui sono presenti aziende agricole di elevate dimensioni rispetto a quelle del territorio
analizzato.
La presenza degli allevamenti sul territorio comunale risulta essere discretamente diffusa, la situazione
riscontrata inpidua nove allevamenti di tipo bovino, contro tre impianti per gli allevamenti avicoli,
L’edificato rurale presente sul territorio, presenta condizioni e situazioni estremamente eterogenee, tipiche di
queste zone vista anche la vicinanza ai colli euganei ed ai monti Lessini; le case risultano essere per la
maggior parte in muratura costituite in pietra.
L’analisi del sistema ambientale si è sviluppata ed approfondita con il rilievo dei principali elementi
caratterizzanti il territorio aperto, ossia:
   - gli elementi lineari vegetali: filari, siepi, piantate, alberate ecc.;
   - la viabilità rurale e minore;
   - gli esemplari arborei;

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  -  le aree boscate;
  -  il reticolo idrografico (corsi d’acqua principali e minori).
                          Valutazione
Dall’esame degli elaborati progettuali e dalle indicazioni ricavate in occasione della presentazione e del
sopralluogo, si ritiene carente il progetto relativamente alla sistemazione paesaggistica ed a verde. Ciò
anche in osservanza di quanto indicato all’art. 17 delle NTO del PRC comunale.
Lo spazio esterno è molto ampio e dovranno essere presentati degli elaborati specialistici di analisi e
progettazione dell’inserimento ambientale e paesaggistico tramite la sistemazione a verde, così come meglio
dettagliato nella matrice Caratterizzazione delle Risorse Naturali ed Agronomiche.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Relativamente al traffico veicolare l'aumento della capacità produttiva comporterà un leggero aumento del
traffico soprattutto nella fase di carico/scarico delle materie prime e dei prodotti, legato all’aumento dei
quantitativi di materiali coinvolti nella produzione.
Lo studio proposto non riporta alcuna valutazione in merito alla quantificazione dell’indotto veicolare.
All’interno dello Studio Ambientale inoltre non sono evidenziati i flussi veicolari attualmente interessanti
l’intersezione tra Via Padovana / Via Roghenetto / Via Maddalena (SP 247), di conseguenza non è possibile
valutare i livelli di servizio od eventuali ulteriori criticità o interferenze con la viabilità locale, riferite allo sce-
nario di progetto rispetto allo scenario attuale.
                           Valutazione
Si ritiene pertanto necessario provvedere alla implementazione di:
  • valutazione dei flussi incrementali derivanti dalla attuazione dell’intervento;
  • specifico rilevamento di traffico finalizzato a definire concretamente l’entità del volume di traffico gior-
naliero (continuativo sulle 24 ore) lungo la SP 247;
  • rilevamento dei flussi di ingresso e uscita dall’intersezione tra Via Padovana e la SP 247;
  • correlare i flussi attuali con i flussi di progetto, calcolando la variazione di LOS della strada provinciale
nonché il LOS dell’intersezione di ingresso uscita (tra lo scenario attuale e lo scenario progettuale).
Le integrazioni forniti non hanno soddisfatto quanto richiesto: si ritiene pertanto necessario procedere con
specifiche prescrizioni ai fini di garantire la sostenibilità dell’intervento in tema di impatto viabilistico, consi -
derato che la strada presenta una sezione 4 m circa per tutto il tratto di 500 metri che porta all’allevamento,
con conseguente criticità in fase di incrocio di due mezzi pesanti; si dovrà pertanto prevedere la realizzazio-
ne di 1/2 allargamenti per favorire lo scambio in sicurezza, che i mezzi potranno utilizzare una volta avvista-
to un altro mezzo essendo sul rettilineo. Si fa proprio, inoltre, anche quanto espresso da Vi.Abilità ed allegato
al presente parere.

                          VALUTAZIONE
Si ravvisano aspetti di criticità e quindi si passa a proporre le prescrizioni/raccomandazioni che si ritengono utili o
necessari per una corretta gestione della problematica emersa.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Il territorio dispone di due ampie zone agricole, una a nord di minori dimensioni ed una a sud rappresentata
da ampi spazi in cui sono presenti aziende agricole di elevate dimensioni rispetto a quelle del territorio
analizzato. Gli incolti, intesi come terreni agricoli da tempo abbandonati e non più produttivi, le tare di
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coltivazione, gli incolti a ridosso della rete stradale, le aree occupate da vegetazione ripariale, i terreni sterili
e i terreni occupati da alberi o arbusti che non hanno le dimensioni per essere considerati boschi, risultano
molto limitati. La Superficie Agricola utilizzata è pari a 14,1531 chilometri quadrati, che corrispondono al
61,45% dell’estensione territoriale del comune.
La presenza degli allevamenti sul territorio comunale risulta discretamente diffusa, la situazione riscontrata
inpidua nove allevamenti di tipo bovino, contro tre impianti per gli allevamenti avicoli, di cui uno per
l’ingrasso dei tacchini e gli altri rimanenti dedicati alla produzione di polli per l’ingrasso. Tutti gli
allevamenti degli avicoli anche se alcuni di importanti dimensioni, non risultano essere localizzati in zone
particolarmente problematiche per le abitazioni limitrofe; rimangono comunque da verificare le modalità e le
condizioni con cui vengono gestite le polline durante tutto il periodo di stabulazione, trasporto e
spandimento sui terreni interessati. Generalmente gli allevamenti sono collocati nella parte territoriale più
libera da insediamenti civili, tale situazione aiuta anche nella corretta gestione delle deiezioni e nel
contenimento delle problematiche dovute agli odori.
L’edificato rurale presente sul territorio, presenta condizioni e situazioni estremamente eterogenee, tipiche di
queste zone vista anche la vicinanza ai colli euganei ed ai monti Lessini; le case risultano essere per la
maggior parte in muratura costituite in pietra.
L’analisi del sistema ambientale si è sviluppata ed approfondita con il rilievo dei principali elementi
caratterizzanti il territorio aperto, ossia:
  - gli elementi lineari vegetali: filari, siepi, piantate, alberate ecc.;
  - la viabilità rurale e minore;
  - gli esemplari arborei;
  - le aree boscate;
  - il reticolo idrografico (corsi d’acqua principali e minori).

                          Valutazione
Dall’esame degli elaborati progettuali e dalle indicazioni ricavate in occasione della presentazione e del
sopralluogo, si ritiene carente il progetto relativamente alla sistemazione paesaggistica ed a verde. Ciò
anche in osservanza di quanto indicato all’art. 17 delle NTO del PRC comunale.
Lo spazio esterno è molto ampio e dovranno essere presentati degli elaborati specialistici di analisi e
progettazione dell’inserimento ambientale e paesaggistico tramite la sistemazione a verde:
• analisi dello stato di fatto e delle connessioni con l’agro-ecosistema limitrofo;
• valutazioni sul ruolo fondamentale della vegetazione nell’inserimento paesaggistico e più in generale nella
mitigazione (su particelle sottili, polveri, fumi, ossidi di N, assorbimento costante di CO2…);
• progettazione accurata della sistemazione a verde: fasce boscate perimetrali come occasione di mitigazione
e incremento della biopersità (oltre che eventuale produzione di biomassa); parcheggi permeabili con spazi
vitali per le piante (sesti di impianto e densità); scelta floristica: piante sempreverdi e/o caducifoglie,
autoctone; alberi da viale, da park, da fascia boscata, esemplari; arbusti, erbacee, tipi di prato ecc; irrigazione;
• verifica dei costi dell’intervento compresa la fase di manutenzione/gestione per almeno tre anni.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
La vegetazione e la flora attualmente presenti sul territorio sono il risultato della lunga presenza antropica
sul territorio. La vegetazione è caratterizzata soprattutto da colture agrarie e piantagioni di specie arboree; le

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colture prevalenti sono, in ordine decrescente, il mais, la soia, i cereali autunno vernini e la bietola. Tali
coltivazioni raggiungono la loro massima estensione nelle zone di pianura, soprattutto nella fascia della
bassa pianura (per esempio appunto nel comune di Noventa Vicentina) in cui arrivano a coprire fino al
75,6% dell'intera superficie agricola. In questa zona di pianura le formazioni boschive sono limitate a qualche
piccola area, che presentano specie come Pioppi, Robinia, Abete, Faggio, Frassino, Olmo, Carpino bianco e
nero.
Dal punto di vista faunistico l’urbanizzazione estensiva di alcuni settori della pianura, come pure l’estrema
semplificazione degli ambienti coltivati, hanno drasticamente ridotto le potenzialità di questa zona. Un
esempio riguarda le specie probabilmente simbolo della fauna d’interesse venatorio, come il Fagiano e la
Starna, attualmente estinti come popolazione selvatica e presenti unicamente in forza alle massicce
immissioni effettuate a scopo venatorio. Anche la popolazione di Lepre ha fortemente risentito
dell’evoluzione subita dalle campagne.
Le modifiche previste presso l’attività non andranno ad impattare sull’habitat; il sito si trova a circa 7 Km dal
Parco Naturale Regionale (IT3260017- “Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco”).
La presenza di alberature presso l’allevamento, costituenti la siepe che circonda la proprietà, che verrà
inoltre sostituita durante i lavori di rimodernamento, favorisce la presenza di elementi di biopersità, in
quanto può ospitare varie tipologie di uccelli e altri piccoli animali.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Il comune di Noventa Vicentina non presenta zone ricadenti nei siti di Natura 2000; la ditta oggetto della
Valutazione non ricade quindi all’interno di nessun sito.
L’area dell’azienda Agricola Saline si trova a circa 2,5 Km dal Parco Naturale Regionale (IT3260017-
“Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco”).




Nella tabella seguente, si riportano i siti Natura 2000 più prossimi alla zona dove si trova la Ditta:



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               SITI NATURA 2000                     DISTANZA (km)        DIREZIONE
Parco Regionale dei Colli Euganei (EUAP0243) e Colli Euganei - Monte Lozzo -         2,3            Est
Monte Ricco (IT3260017)
Le Vallette (IT3260020)                                    4,5            Sud
Colli Berici (IT3220037)                                    10           Nord

La ditta non ricade in siti Natura 2000 e in base alle matrici analizzate gli impatti non vanno ad influire sui
siti adiacenti . In conclusione le attività della ditta non interferiscono negativamente sul territorio e la
popolazione Natura 2000.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
L’aumento della capacità produttiva dell’allevamento potrà andare ad influire sulla saluta umana per i
seguenti aspetti:
Zoonosi degli operatori, rischio microbiologico e sviluppo di organismi infestanti: le zoonosi sono definite
come “qualsiasi malattia e/o infezione che possa essere trasmessa naturalmente, direttamente o
indirettamente, tra gli animali e l’uomo”. I lavoratori del settore zootecnico sono particolarmente esposti e
potrebbero essere a rischio zoonosi. Il rischio di esposizione ad agenti zoologici per le popolazioni che
risiedono in zone limitrofe ad allevamenti intensivi può essere presente attraverso: contaminanti aerei e
polveri dispersi nell’aria esterna attraverso le ventilazioni forzate dei ricovero in seguito alla distribuzione in
campo di liquami ad alta pressione. Risulta comunque difficile stimare la dispersione di questi agenti
nell’ambiente ed inpiduare le modalità di esposizione umana ai patogeni; ad oggi, infatti, le ricerche in
merito hanno prodotto scarsi risultati scientifici.
Il rischio microbiologico solitamente è associato ai seguenti aspetti:
a) veicoli in entrata e in uscita all’allevamento: i veicoli che transitano in entrata/uscita nell’allevamento
potrebbero contribuire alla diffusione di agenti patogeni, sia introducendo microrganismi che portandone
all’esterno;
b) personale in entrata e in uscita dai ricoveri: in assenza di adeguate misure preventive igieniche, potrebbe
essere favorita la potenziale diffusione di microrganismi patogeni, portati dal personale all’interno o
all’esterno dell’allevamento;
c) ingresso animali e accesso estranei: animali selvatici o sinantropi (es. cani randagi, volpi, nutrie, ecc.)
potrebbero entrare in un allevamento non recintato ed essere vettori o veicoli di agenti causali di malattia;
d) presenza di ratti e insetti: potrebbero essere vettori o veicoli di agenti causali di zoonosi. In caso di
infestazioni massive, insetti come le mosche possono essere molto fastidiosi per il vicinato; inoltre, se presenti
dei ristagni d’acqua, potrebbero anche formarsi luoghi adatti alla riproduzione delle zanzare.
In quest’ultimo caso, tale aspetto viene controllato tramite il posizionamento di trappole ed idonei
trattamenti.
La presenza di ventilatori che permettono il ricircolo dell’aria internamente ai capannoni, comporta un minor
sviluppo di mosche in quanto la pollina non andrà a produrre elevati quantitativi di umidità, rimanendo
asciutta, e pentando sfavorevole per lo sviluppo di eventuali larve.
Relativamente agli altri aspetti, si rimanda alle altri matrici ambientali, in tema di aumento del traffico,
emissioni in atmosfera e rumore.
Non vi sono segnalazioni da parte dell’Ulss competente per territorio.

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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


             VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
Il progetto non presenta interferenze rispetto ad altri piani, progetti o interventi in zone limitrofe, ad
eccezione della potenziale estensione del vincolo territoriale a seguito del potenziamento dell’attività.
Il progetto risulta adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire e non contrasta con i vincoli
territoriali vigenti.
L’analisi degli impatti ha portato a ritenere come il progetto presentasse potenzialmente taluni impatti
significativi per l’ambiente, con conseguente necessità di prevedere specifiche prescrizioni mitigative e
particolari modalità di monitoraggio.
Gli elaborati esaminati, sia per quanto riguarda la V.I.A. che per ciò che concerne l’A.I.A., sono stati oggetto
di richiesta di integrazioni, con documentazione pervenuta considerata sufficiente per poter esprimere il
giudizio conclusivo sul progetto.
Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti ritenuti maggiormente significativi, con particolare
riferimento alle emissioni odorigene, all’impatto acustico, alla sistemazione del verde ed agli aspetti
viabilistici.
Non sono pervenute osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto e quanto presentato in termini di
osservazioni è stato puntualmente valutato in relazione alle specifiche matrici ambientali in tema di impatti
sull’aria, l’ambiente idrico e viabilità.
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale, ivi compresa la validazione del Piano di Monitoraggio e
Controllo da parte dell’ARPAV.

                       Tutto ciò premesso esprime
                       PARERE FAVOREVOLE
   all’intervento relativo all’allevamento zootecnico, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
1) Preliminarmente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale:
si dovrà dare evidenza
a) dell’avvenuta ottemperanza rispetto alle prescrizioni richieste da Vi.Abilità srl;
b) di un progetto definitivo, comprensivo di crono-programma, dell’adeguamento della strada per la realizza -
zione di 1/2 allargamenti per favorire lo scambio in sicurezza dei veicoli.
2) In sede di attivazione dell’impianto post operam dovrà essere effettuata una misura della portata di odore
al fine di confermare la stima previsionale della portata di odore utilizzata nello studio previsionale di
disagio olfattivo al suolo presso i recettori.
Tale “valore obiettivo” viene fissato in 10680 ou E/s, quale misura dichiarata dal gestore per l’insieme
dell’insediamento (n.4 stabili), ed utilizzato per la stima delle ricadute oggetto della valutazione del presente
parere.
Le date di campionamento dovranno essere comunicate con preavviso di almeno 15 giorni ad Arpav.
Le informazioni acquisite in tale periodo di monitoraggio potranno comportare, a seguito della
caratterizzazione delle emissioni ed alla verifica sperimentale dei dati utilizzati nelle simulazioni

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modellistiche e che sono alla base dei “valori obiettivo” fissati, la fissazione di ulteriori limiti e/o prescrizioni
nell’ambito dell’AIA.
Al termine del periodo di valutazione, il gestore dovrà produrre, entro 60 gg, apposita relazione tecnica
riassuntiva degli esiti dei monitoraggi, correlata al massimo carico possibile autorizzato nell’impianto.
3) Qualora il valore della portata di odore misurata non sia coerente con il valore utilizzato nello studio
previsionale al suolo o in caso di disagi olfattivi presso i ricettori sensibili inpiduati, il proponente dovrà
dare proporre specifiche misure di contenimento degli odori.
4) Sulla base dei riscontri ottenuti e delle eventuali ricadute sul territorio (segnalazioni), tenuto conto anche
degli esiti di eventuali attività di vigilanza condotte, l'Autorità Competente potrà:
- confermare o meno, oppure modificare, i “valori obiettivo” definiti;
- confermare o meno, oppure modificare, l'obbligo di monitoraggio periodico delle emissioni odorigene;
- definire in Autorizzazione, attraverso specifiche prescrizioni, modalità operative, gestionali o tecniche da
porre in essere a seguito del superamento dei “valori obiettivo” durante i monitoraggi periodici del gestore.
5) In sede di attivazione dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto dei limiti assoluti e differenziali, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai
ricettori sensibili presenti in prossimità dell’impianto; si sottolinea la necessità di verificare la presenza di
fattori correttivi e di porsi in condizione cautelative di minimo residuo e di massima emissione.
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
con congruo preavviso ad Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
saranno stati comunicati i risultati delle analisi.
Si raccomanda di realizzare gli eventuali trattamenti per il contenimento di insetti nocivi e controllo di rodi-
tori, previo indicazioni della competente Ulss.

Vicenza, 19 gennaio 2023
  F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
Arch. Benedetto De Santis                                  Andrea Baldisseri




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