determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 910 DEL 10/10/2017

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO:  GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E CONTESTUALE
     APPROVAZIONE E AUTORIZZAZIONE PROGETTO AI SENSI D.LGS. 152/2006 E
     S.M.E.I
     DITTA: MARSETTI RECYCLING SRLS
     PROGETTO: IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONE E RECUPERO RIFIUTI SETTORE
     AUTOMOBILISTICO

                            IL DIRIGENTE

        Premesso che:
      •  la ditta Marsetti Recycling srls, con sede legale in via San Bovo n.2 in Comune di Malo (VI)
        ha presentato, in data 20/04/2017 con prot. n.29126, l'istanza per ottenere il giudizio di
        compatibilità ambientale e contestuale approvazione e autorizzazione progetto per
        l'intervento relativo al “ Impianto di autodemolizione e recupero rifiuti settore
        automobilistico” da realizzarsi in via Europa n.45/f in comune di Isola Vicentina (VI) ;
      •  la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa al punto 7 lettera z.a) e z.b) di cui
        all'Allegato IV, della parte II del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “ impianti di
        recupero rifiuti pericolosi mediante operazioni di cui all’Allegato C, lettere da R2 a R9” e
        “impianti di smaltimento e recupero rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva
        superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettera da R1 a R9”, della
        parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152;
        Tenuto conto che:
      •  tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 rientra,
        nell'allegato A, la valutazione d’impatto ambientale per impianti di recupero rifiuti;
        Considerato che:
      •  la ditta Marsetti Recycling srls . ha provveduto alla pubblicazione dell'annuncio di avvenuto
        deposito del progetto, in data 25/04/2017 sul quotidiano “Corriere del Veneto”, ed alla
        successiva presentazione al pubblico in data 04/05/2017;
      •  sono pervenute, ai sensi dell'art. 24 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni dal comune di
        Isola Vicentina con nota agli atti prot. 40635 del 06/06/2017, trasmesse al proponente per le
        considerazioni di pertinenza, con nota n.44935 del 21/06/2017, all’interno della
        comunicazione con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.




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        Visto e fatto proprio:
      •  il parere favorevole di impatto ambientale n.23/2017 espresso dal Comitato Tecnico di
        Valutazione Impatto Ambientale nella riunione del 04/10/2017, ai sensi della L.R. n. 4/2016,
        allegato al presente atto come parte integrante e sostanziale;
        Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
     ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale;
        Dato atto che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o
     coordina tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque
     dominanti in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o
     dell'impianto;
         Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 177)
     Visti:
       • il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
       • la L.R. n.3/2000 “nuove norme in materia di gestione dei rifiuti” e s.m.i.
       • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
        2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
        giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
       • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
        competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
         Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è
     stato approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019;
        Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2017/19;

                         DETERMINA
      1. giudizio di compatibilità ambientale con contestale autorizzazione e approvazione
        progetto della ditta MARSETTI RECYCLING SRL, con sede legale in via San Bovo n.2 in
        Comune di Malo (VI) per l'intervento relativo al “ Impianto di autodemolizione e recupero
        rifiuti settore automobilistico” da realizzarsi in via Europa n.45/f in comune di Isola
        Vicentina (VI)con sede legale ed operativa in via Casarette in comune di Cornedo Vicentino
        (VI) , nel sito catastalmente inpiduato al Foglio n. 14 mappali n. 599 – sub 3con le
        prescrizioni riportate nel parere 23/2017 allegato al presente decreto per costituirne parte
        integrante e sostanziale;
      2. di dare atto che:
        a) alla realizzazione dell'impianto, il suo esercizio provvisorio e l'autorizzazione definitiva
        all'esercizio restano subordinati al rispetto delle condizioni, disposizioni e procedure
        previste dagli artt. 25 e 26 della L.R, 3/2000, nonché dalla D.G.R.V. 2229 del 20/12/2011 e
        successivamente modificata con DGRV 1543 del 31/07/2012;
        b) con la comunicazione di avvio dell'esercizio provvisorio l'approvazione progetto del
        nuovo Decreto sostituirà la precedente autorizzazione che verrà quindi a decadere;
        c) la presente autorizzazione, ai sensi dell'art.24 L.R. 3/2000 decade automaticamente
        qualora i lavori non vengano iniziati entro dodici mesi e la messa in esercizio non intervenga
        entro trentasei mesi;
        d) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 26, comma 6 del
        D.Lgs. n. 152/06, dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque



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         anni dalla pubblicazione, prevista al successivo punto 5;
         e) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
         integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a
         preventiva valutazione;
         f) il presente provvedimento sostituisce, ad ogni effetto, visti, pareri, concessioni,
         autorizzazioni di competenza di organi regionali, provinciali e comunali necessari per la
         realizzazione del progetto, ad esclusione del titolo edilizio che la ditta rimane impegnata ad
         acquisire, nonché eventuali ulteriori autorizzazioni previste dall'ordinamento in capo ad
         autorità perse da quelle richiamate.
      3.  di prescrivere che:
         a) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la
         salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;
         b) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere
         un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio
         dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio V.I.A. Provinciale;
      4.  di informare che
         a) avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
         Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso
         straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
         b) la documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Ambiente –
         Servizio VIA -Suolo - Rifiuti della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n.1, Vicenza;
      5.  di dare altresì atto che:
         a) il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
         www.provincia.vicenza.it;
         b) la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto il presente
         provvedimento concordato preventivamente con gli Uffici provinciali , nel quale sarà
         indicata l’opera, l’esito del provvedimento e i luoghi ove lo stesso può essere consultato
         nella sua interezza;
         c) dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i termini per
         eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti interessati, nonché per le
         scadenze di cui al precedente punto 2);
         d) la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti
         sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del
         TUEL come modificato dal DL 174/12).
      6.  di trasmettere il presente provvedimento alla ditta Marsetti Recycling srls, al comune e
         SUAP di Isola Vicentina, ad ARPAV, all’ULss Berica n.8, ad AVS e allo studio di
         progettazione. Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e
         controllo ai sensi delle vigenti norme, con particolare riferimento alle competenze comunali
         in materia di edilizia e commerciale
      7.  di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai
         sensi e per gli effetti D.L. 33/20113
     Vicenza, 10/10/2017

                                     Sottoscritta dal Dirigente
                                      (MACCHIA ANGELO)
                                       con firma digitale



     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 910 DEL 10/10/2017


     OGGETTO:  GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E CONTESTUALE
     APPROVAZIONE E AUTORIZZAZIONE PROGETTO AI SENSI D.LGS. 152/2006 E
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     DITTA: MARSETTI RECYCLING SRLS
     PROGETTO: IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONE E RECUPERO RIFIUTI SETTORE
     AUTOMOBILISTICO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 11/10/2017.


     Vicenza, 11/10/2017




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                        (BERTACCHE CRISTINA)
                                           con firma digitale




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                       AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                        SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                           Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                   Marsetti Recycling S.R.L.S.
                           PARERE N. 23/2017

     Oggetto: Impianto di autodemolizione e recupero rifiuti settore automobilistico.
     PROPONENTE:           Marsetti Recycling srls
     SEDE LEGALE:          Via San Bovo, 2 – Malo
     SEDE INTERVENTO:        Via Europa, 45/f – Isola Vicentina
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Centri di raccolta, stoccaggio e rottamazione autoveicoli
     PROCEDIMENTO:          Procedura di V.I.A. e contestuale approvazione progetto
     MOTIVAZIONE V.I.A:       ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                     infrastrutture:
                     z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui
                     all'allegato C, lettere da R2 a R9;
                     z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
                     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato
                     C, lettere da R1 a R9.
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          20 aprile 2017
     DATA PUBBLICAZIONE:       25 aprile 2017
     DATA INTEGRAZIONI:       26 luglio, 25 e 27 settembre 2017

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
       Elaborato1  Allegato 1: Rifiuti in ingresso & in stoccaggio prodotti.
             Allegato 2: Documentazione fotografica.
             Allegato 3: Relazione tecnica acque.
             All. Grafico 1 - Corografia 1:10.000.
             All. Grafico 2 - Estratto CRT in scala 1:5.000.
             All. Grafico 3 - Planimetria catastale scala 1:2.000.
             Doc. 1 - Atto di Costituzione.
             Doc. 2 - Documento di identità del legale rappresentante
             Doc. 3 - Documento contratto d'affìtto.
             Doc. 4 - Certificazione veicoli elettrici.
             Tav. 1 - Lay-out impianto - Fase 1.
             Tav. 2 - Lay-out impianto - Fase 2
             Tav. 3 - Planimetria scarichi.
             Tav. 4 – Viabilità
                Elaborato 2 Studio impatto Ambientate - D.LGS. 152/2006.
       Elaborato 3 Sintesi non tecnica.
       Elaborato 4 Valutazione di incidenza ambientale.
       Elaborato 5 Documenti domanda autorizzazione allo scarico.
       Elaboralo 6 Documenti emissioni.
       Elaborato 7 Previsione Impatto Acustico.
       Elaborato 8 Piano di sicurezza.
       Elaborato 9 Documentazione in materia urbanìstico-edìlizìa.
       Elaborato 10 Piano di ripristino del sito.

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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                                 PREMESSE
     La ditta Marsetti Recycling intende attivare presso lo stabile produttivo di Isola Vicentina (VI) in via Europa
     n. 45/f, un centro di raccolta e trattamento dei veicoli a motore fuori uso (principalmente automobili), sulla
     base della Direttiva 2000/53/CE (D.Lgs. 209/03).
     Il nuovo impianto prevede la possibilità di ricevere, oltre agli autoveicoli fuori uso (codice CER 16 01 04* e
     16 01 06), anche i rifiuti con codici di altre attività affini.
     La ditta intende principalmente svolgere attività di raccolta di veicoli fuori uso non bonificati (CER 16 01
     04*) e bonificati (CER 16 01 06) con una capacità massima di trattamento pari a 3.500 mezzi leggeri e 500
     mezzi pesanti all’anno, corrispondenti a 5.000 t/anno.
     Le operazioni che vengono eseguite su detti rifiuti sono:
     • R13: messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso
     il deposito temporaneo prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti);
     • R4: riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici.
     Il progetto prevede lo sviluppo dell’iniziativa distinguendo due fasi temporali (fase 1 e fase 2). Nella fase 1 si
     prevede l’attivazione dell’impianto di recupero veicoli nella porzione più a Nord del capannone, mentre la
     fase 2, di completamento, prevede l’ampliamento interessando anche la porzione di capannone posta in con-
     tinuità a Sud. Il presente SIA analizza il progetto così come previsto nella fase 2.
     L’attività di progetto si svolgerà all’interno di un capannone industriale esistente, opportunamente adeguato
     all’uopo, mentre l’area esterna di pertinenza del capannone sarà adibita esclusivamente al transito di auto-
     mezzi commerciali per il conferimento dei rifiuti da trattare (veicoli fuori uso) e allo stoccaggio dei rifiuti
     prodotti.

                              UBICAZIONE
     Il nuovo impianto di autodemolizione verrà attivato all’interno di un fabbricato esistente in piena disponibi-
     lità della ditta proponente; il fabbricato è ubicato in viale Europa 45 all’interno della zona industriale di Isola
     Vicentina (VI), posta lungo la Strada Provinciale 46 “del Pasubio”.
     Sotto il profilo geografico, l'area in esame è situata nel punto di passaggio fra la dorsale collinare Schio-
     Vicenza (verso ovest) e dall’alta pianura vicentina (in direzione nord, sud ed est).
     L’area ricade all’interno del bacino idrografico del fiume Brenta Bacchiglione.
     L’immobile aziendale è situato ad una quota di circa 70 m s.l.m., e risulta confinante con:
     • un’azienda per la lavorazione del vetro a Sud-Ovest;
     • un’ autofficina e l’ecocentro del comune di Isola Vicentina a Sud-Est;
     • a Nord con un’area agricola;
     • a Nord Est con un’azienda di noleggio ponteggi.
     L’area industriale è direttamente servita dalla S.P. 46 “del Pasubio”, che attraversa il territorio amministrati-
     vo di Isola Vicentina da Sud-Est a Nord-Ovest sulla direttrice Vicenza - Schio - Pian delle Fugazze - Rovereto
     e la direttrice Est-Ovest, che interseca la SP pedemontana sulla direttrice Bassano – Thiene - Priabona - Valle
     dell’Agno.
     Dall’analisi del Piano degli Interventi di Isola Vicentina, l’area di progetto ricade all’interno dell’ambito di
     Zonizzazione: ZTO D3 Zone produttive - commerciale, direzionale, produttiva (Art. 28 N.T.O.);.
     Il fabbricato aziendale ricade parzialmente all’interno di “Vincolo paesaggistico D.Lgs 42/2004 Corsi
     d’acqua”. La porzione di fabbricato ricadente all’interno del vincolo non subirà modifiche di sorta e sarà de-
     dicata esclusivamente allo stoccaggio delle auto bonificate utilizzate per la rivendita di pezzi di ricambio. I
     cassoni e la nuova tettoia saranno ubicati in prossimità del fronte Nord-Est del fabbricato ove non insistono
     vincoli di sorta.


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                            Ortofoto del sito


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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Isola Vicentina;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Isola Vicentina;
     • Piano Regionale Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano Regionale di Tutela dell’Atmosfera;
     • Piano Regionale di Rischio Alluvioni;
     • Piano di Assetto Idrogeologico;
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, per
     il quale si ritiene necessario un unico approfondimento, relativo alla presenza, nella Tav. 4 del PAT, di
     inpiduato un corridoio ecologico principale a circa 150 di distanza dal sito interessato. Le Integrazioni
     fornite hanno soddisfatto quanto richiesto

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’impianto è situato nella ZAI di Isola Vicentina. Il nuovo impianto di autodemolizione verrà attivato
     all’interno di un fabbricato esistente in piena disponibilità della ditta proponente; trattasi di capannone
     industriale di proprietà della Buildings srl di S. Vito di Leguzzano (VI) ceduto con regolare contratto di
     affitto alla Marsetti re cycling srl.
     L’impianto è ubicato nella parte meridionale del territorio amministrativo del Comune di Isola Vicentina
     (VI), catastalmente inpiduata alla tavola Unica, foglio n. 14, mappale 599-sub3. L’area si trova in una zona
     pianeggiante caratterizzata da terreni a verde o coltivati ed aree adibite ad attività industriale/artigianale.
     L’immobile aziendale ricade all’interno di una zona industriale classificata come ZTO “D – Produttiva” dallo
     strumento urbanistico comunale vigente, ad una quota di circa 70 m s.l.m., e risulta confinante con:
     · un’azienda per la lavorazione del vetro a Sud-Ovest;
     · un’ autofficina e l’ecocentro del comune di Isola Vicentina a Sud-Est;
     · a Nord con un’area agricola;
     · a Nord Est con un’azienda di noleggio ponteggi.




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     La ditta Marsetti Recycling intende attivare un centro di raccolta e trattamento dei veicoli a motore fuori uso
     (principalmente automobili), sulla base della Direttiva 2000/53/CE (D.Lgs.209/03). Il nuovo impianto prevede
     la possibilità di ricevere, oltre agli autoveicoli fuori uso (codice CER 16 01 04* e 16 01 06), anche i rifiuti con
     codici di altre attività affini. La ditta intende principalmente svolgere attività di raccolta di veicoli fuori uso
     non bonificati (CER 16 01 04*) e bonificati (CER 16 01 06) con una capacità massima di trattamento pari a
     3.500 mezzi leggeri e 500 mezzi pesanti all’anno, corrispondenti a 5.000 t/anno.
     Le operazioni che vengono eseguite su detti rifiuti sono:
     · R13: messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso
     il deposito temporaneo prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti);
     · R4: riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici.
     Il progetto prevede lo sviluppo dell’iniziativa distinguendo due fasi temporali (fase 1 e fase 2). Nella fase 1 si
     prevede l’attivazione dell’impianto di recupero veicoli nella porzione più a Nord del capannone, mentre la
     fase 2, di completamento, prevede l’ampliamento interessando anche la porzione di capannone posta in
     continuità a Sud.
     La ditta opererà durante l’orario diurno ed indicativamente nell’ orario dalle 7.00 alle 19.00.
     La tipologia dei rifiuti trattati è la seguente:




     La tipologia dei rifiuti in trattamento:




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     E dei rifiuti prodotti:




     Gli stoccaggi dei rifiuti in ingresso e l’attività di recupero rifiuti si svolgerà all’interno del fabbricato
     aziendale. La pavimentazione dell’area interna al capannone è in cemento impermeabile, così come sarà la
     pavimentazione dell’area esterna. Gli accessi sono dotati di un cordolo di 2 cm per la raccolta di eventuali
     acque di spegnimento, in modo che l’area interna svolga anche la funzione di eventuale bacino di raccolta.
     Anche gli accessi agli uffici saranno dotati di cordoli. Si prevede che i veicoli bonificati possano essere
     sovrapposti mediante cantilever fino ad un massimo di n.4 autoveicoli.

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     Nei piazzali esterni non è prevista la presenza di mezzi né da bonificare, né bonificati.
     Sul piazzale esterno, lungo il fronte Nord-Est del fabbricato, si prevede lo stoccaggio dei rifiuti prodotti
     all’interno di cassoni coperti.
     Lungo lato Nord-Ovest, confinante con terreni agricoli, è previsto lo stoccaggio di rifiuti in cassoni coperti,
     aventi altezza massima di 2,5 m; dal momento che il piano del piazzale è -1,5 m al di sotto del piano del
     terreno agricolo confinante, l’altezza sporgente dei cassoni prevista risulta al massimo in 1 m.
     La ditta svolgerà anche attività di commercializzazione di parti di ricambio; l’area dedicata alla vendita è
     ubicata all’interno del capannone, su una superficie di circa 50 mq. Saranno previsti posti auto dedicati ai
     clienti come da regolamento commerciale comunale (superficie totale 50 mq).
     Inoltre si prevede che in ingresso possano essere accettati anche rifiuti non pericolosi, da trattare con
     specifiche apparecchiature:
     - per il recupero di cavi verrà utilizzata una pela-cavi per la separazione della plastica (CER 19 12 04) dal
     rame (CER 16 01 18);
     - per il trattamento di motori elettrici verrà utilizzata una pressa con cuneo per la separazione della carcassa
     dal rotore con recupero separato dei componenti dell’attrezzatura;
     - per il trattamento dei filtri olio verrà utilizzata la seguente procedura: foratura e scolatura filtro con
     recupero dell’olio/gasolio (CER 13 02 05*), apertura del filtro con separazione dell’elemento filtrante (carta –
     CER 15 02 02*) dalla carcassa metallica (alluminio – CER 16 01 18).
     Di seguito si rappresenta lo schema a blocchi delle attività:




     La ditta prevede un incremento progressivo dei quantitativi di automezzi (bonificati e da bonificare) con
     ampliamento in capannone adiacente; il progetto prevede uno sviluppo in 2 fasi, descritte nel seguito.
     Fase 1
     La prima fase prevede lo sviluppo su un area totale di 2800 m2. Si prevede che i veicoli bonificati possano


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     essere sovrapposti mediante cantilever fino ad un massimo di 4. In Tabella 3 sono riportati i quantitativi
     richiesti per gli stoccaggi.
     Fase 2
     La seconda fase prevede l’espansione su un capannone adiacente; l’intera area del sito avrà una superficie
     pari a 4000 m2. Si prevede che i veicoli bonificati possano essere sovrapposti mediante cantilever fino ad un
     massimo di 4 autoveicoli. In questa fase si aumenterà quindi lo stoccaggio dei veicoli bonificati e da
     bonificare.
     Di seguito si riporta il layout dell’impianto comprendente la fase 1 e 2.




     I rifiuti pericolosi sono stoccati esclusivamente all’interno del capannone, mentre i rifiuti non pericolosi sono
     stoccati sia all’interno che all’esterno; in particolare, all’esterno del capannone sono stoccati rifiuti non
     pericolosi con basso rischio di cessione (motori ed assali che potrebbero ancora dare origine a modesta
     cessione sono stoccati all’esterno in zona coperta).
     Non sono presenti contenitori fissi o interrati. Tutti i contenitori di liquidi sono posizionati su bacini di
     contenimento in grado di raccogliere spanti, colaticci o sversamenti accidentali. Sui recipienti verrà apposta
     idonea etichettatura, con l'indicazione del rifiuto stoccato conformemente alle norme in materia. Per

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     garantire l’applicazione dei criteri per lo stoccaggio il personale è istruito in merito, anche in relazione alle
     condizioni di sicurezza per l’ambiente e per la salute per tali operazioni (es. riempimento, travaso).
     Presso l’impianto aziendale sono utilizzati i seguenti macchinari ed attrezzature:
     · Carrelli elevatori (a gasolio o batterie) per la movimentazione interna dei carichi;
     · Caricatore gommato con polipo per la movimentazione dei carichi nel piazzale esterno;
     · Ponti autosollevanti per la bonifica delle automobili;
     · Utensili manuali o ad aria compressa o a batteria in genere;
     · Carrello porta bombole a miscela ossi-acetilenica per modesti interventi di taglio lamiere e cesoiatura–
     recupero rifiuti metallici recuperabili.
     · Macchina per bonifica bombole gas/gpl;
     · Macchinario pela-cavi;
     · Macchinario per trattamento/recupero filtri;
     · Macchina per trattamento/recupero motori elettrici.
     Si precisa che in nessuna delle fasi di produzione è previsto il consumo o l’utilizzo d’acqua e da nessuna
     delle fasi operative legate alla produzione si originano acque reflue. Per quanto riguarda le coperture, non vi
     sono fonti di sostante potenzialmente pregiudizievoli per l’ambiente. L’unico camino, dedicato
     all’attrezzatura per il lavaggio pezzi, si caratterizza per emissioni di tipo occasionali (bonifica ambientale
     solo nel momento di apertura del macchinario a fine ciclo di lavaggio) e in completa assenza di polveri e
     particele pesanti che potrebbero depositarsi sulle coperture. Pertanto si esclude la presenza di rischio di
     dilavamento di sostanze potenzialmente pregiudizievoli per l’ambiente. Il progetto prevede di mantenere
     l’attuale conferimento delle acque delle coperture in pozzo perdente.
     In particolare le acque saranno gestite nel seguente modo:
     · le acque civili saranno inviate in fognatura nera (come da stato attuale);
     · le acque dei pluviali delle coperture e di dilavamento del settore di accesso e parcheggio saranno inviate in
     pozzo perdente (come da stato attuale);
     · le acque di prima pioggia di dilavamento dei piazzali adibiti a deposito rifiuti prodotti (all’interno di
     cassoni coperti) saranno raccolte, trattate ed inviate in fognatura nera;
     · le acque di seconda pioggia di dilavamento dei piazzali adibiti a deposito rifiuti prodotti (all’interno di
     cassoni coperti) saranno conferite presso il pozzo perdente esistente.
     Presso l’impianto di progetto, le operazioni che comportano la produzione di emissioni in atmosfera sono:
     · taglio ossiacetilenico;
     · bonifica bombole GPL/metano tramite idoneo impianto;
     · operazione di sgrassaggio pezzi con solvente.
     Sulla scorta del sopralluogo del 12/05/17, i locali interni del capannone destinato ad ospitare l’attività del
     Proponente, oggetto dell’istanza di cui alla presente istruttoria, risultano caratterizzati dalla presenza di si-
     gnificative quantità di materiali di scarto, attrezzature più o meno riutilizzabili e altri beni o rifiuti, presumi -
     bilmente derivanti da esercizi pregressi nel locale stesso da parte di precedenti utilizzatori. Analoga situazio-
     ne di preesistente accumulo di materiali si rileva nei piazzali esterni.
     Considerata la consistenza di quanto sopra si richiede, ad integrazione della documentazione ad oggi pre -
     sentata, un piano tecnico-economico di sgombero e pulizia dei locali e dei piazzali esterni, corredato di cro -
     noprogramma, propedeutico all’avvio della nuova attività del Proponente; di tale attività sono state fornite
     le necessarie evidenze.
     Risulta inoltre necessario chiarire
     1) Operazioni di recupero: nella relazione si cita soltanto l'operazione R4 (riciclo / recupero di metalli) e non
     l'operazione di recupero R3 (riciclo / recupero di composti organici) plastiche derivanti da sedili, cruscotti,
     plance, paraurti … 16 01 19 Plastica - Materiale plastico e fibre sintetiche (paraurti, plance, imbottiture sedili,
     pannelli,…) sarebbe corretto far correggere o far chiarire il punto; le integrazioni hanno chiarito che l’opera-
     zione R3 non verrà effettuata.
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     2) Trattamento rifiuti a base di legno - Operazione recupero R4 – trattamento – rifiuti in ingresso
     Nella relazione vengono citati tre codici cer
     a) 15 01 03 imballaggi in legno (prodotti dall'impianto)
     b) 17 02 01 Legno - Legno da cassoni di mezzi pesanti e sottoposto ad operazione R4 quando italwood (recu -
     pero legno) è autorizzato con codice R3
     c) 19 12 07 legno perso da quello di cui alla voce 19 12 06 derivanti dalle operazioni di bonifica dei veicoli;
     premesso che il codice 17 02 01 proviene dalle attività di costruzione e demolizione (edilizia e non autode -
     molitori) ed è citato una sola volta (sembra poi in ingresso) e sottoposto ad R4, sarebbe utile chiedere chiari -
     menti su cosa intende fare la ditta sul rifiuto legnoso e quindi conseguentemente inquadrare le operazioni di
     recupero fisiche e relative operazioni di recupero.
     Le integrazioni fornite hanno chiarito quanto richiesto; si prescrive tuttavia l’utilizzo del codice CER 191207
     oppure del 150103.
     3) Trattamento metalli
     la ditta intende effettuare operazioni di recupero metalli (R4) dei seguenti codici CER
     16 01 04* Veicoli fuori uso da bonificare
     16 01 06 Veicoli fuori uso bonificati, non contenenti né liquidi né altri componenti pericolose
     16 01 07* Filtri dell’olio
     Motori elettrici
     16 02 14 Apparecchiature fuori uso, perse da quelle di cui alle voci da 160209 a 160213
     16 02 16 Componenti rimosso da apparecchiature fuori uso, persi da quelli di cui alla voce 160215
     16 01 17 Metalli ferrosi Ferro
     16 01 18 Metalli non ferrosi Cavi, rame, magnesio,alluminio, materiale elettrico non contenente mercurio
     16 01 22 Non pericoloso Metalli ferrosi Motori ed assali e motori elettrici
     Dalla lettura della relazione sembrerebbe che si effettuino soltanto operazioni preliminari (pelatura cavi con
     separazione plastica da cavo in rame, separazione corpo filtrante olio da contenitore esterno separazione in -
     dotto da carcassa esterna) per cui non serve dichiarare l'operazione R4 ma si effettua l'operazione R12. Nel
     caso in cui si dovessero ottenere EoW (Fe, Al Reg. 333/2011 - Cu e leghe 715/2013)o MPS serve il certificato
     previsto dalle EoW per Al, Cu e Fe da ottenere anche durante l'esercizio provvisorio. Le integrazioni hanno
     chiarito che la ditta non intende procedere con l’operazione R4 per il recupero metalli.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Si prescrive tuttavia l’utilizzo corretto del codice CER per i rifiuti di legno, che dovrà essere
     inpiduato, in relazione alle sue caratteristiche, come 150103 ovvero 191207.

               111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Sulla base della documentazione di progetto e di quanto emerso in sede di sopralluogo del 12/05/17, non ri-
     sultano particolari elementi di impatto da emissioni in atmosfera, considerata la tipologia ed il regime delle
     attività potenzialmente interessate (discontinue e occasionali operazioni di taglio ossiacetilenico; occasionali
     operazioni di pulizia superficiale di pezzi in macchina a ciclo chiuso con consumo di solventi stimato entro i
     20 kg/anno)

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

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     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Sulla base della documentazione di progetto (vedi ad es. pianta scarichi, sotto riportata per comodità) e di
     quanto emerso in sede di sopralluogo del 12/05/17, risulta l’assenza di scarichi idrici di origine produttiva in
     quanto tutte le operazioni di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti in ingresso saranno condotte all’interno del
     capannone industriale.




     Relativamente alle acque meteoriche di dilavamento delle superfici esterne, è previsto quanto segue:
       1. Un sistema raccolta ed il trattamento delle acque di prima pioggia dei piazzali, dimensionato in via
         cautelativa per i primi 30 mm (contro i 5 mm indicati dal PTA Veneto), mediante sezioni di disolea -
         zione e filtrazione a coalescenza, con recapito delle acque pretrattate in pubblica fognatura nera ge-
         stita da AVS
       2. La deviazione tramite dispositivo scolmatore delle acque meteoriche eccedenti la prima pioggia,
         quantificata come indicato al punto precedente, ed il loro smaltimento diretto in sottosuolo median-
         te n° 2 pozzi perdenti preesistenti;
       3. L’assenza di trattamenti sulle acque meteoriche dei tetti, che saranno smaltite direttamente in sotto -
         suolo mediante i n° 2 pozzi perdenti preesistenti;
     Si rileva l’esistenza di una linea fognaria per acque bianche in una recente strada di lottizzazione industriale
     (via Bacchiglione), posta a breve distanza dal sito del Proponente. Viene tuttavia evidenziato come il recapito
     delle acque meteoriche di cui ai sopra illustrati punti 2 e 3 non sia realizzabile in quanto richiederebbe
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     l’attraversamento di una proprietà di terzi che ad oggi separa il sito del Proponente dalla carreggiata di via
     Bacchiglione.
     Ad integrazione della documentazione ad oggi presentata, si richiede che venga eseguita una verifica di fat -
     tibilità tecnica ed amministrativa del recapito delle acque meteoriche di cui ai sopra illustrati punti 2 e 3 alla
     fognatura bianca di via Bacchiglione, consultando a tal fine sia i soggetti terzi proprietari/detentori delle aree
     da attraversare sia gli Enti competenti (Comune di Isola Vicentina e AVS, anche per gli aspetti idraulici) e
     documentandone gli esiti con dichiarazione del Proponente. A seguito delle verifiche richieste, la soluzione
     prospettata per le acque di seconda pioggia, cioè quelle eccedenti i 30 mm (quantità decisamente superiore ai
     normali standard di valutazione), dovrà prevedere il recapito in un nuovo pozzo perdente, non oggetto di
     contaminazioni pregresse.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Si prescrive tuttavia di destinare le acque meteoriche di seconda pioggia, eccedenti i 30 mm, in nuovo
     pozzo perdente al fine di evitare possibili contaminazioni derivanti dalle situazioni pregresse accertate.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Dall’analisi delle carte geologiche del Veneto il sito produttivo in esame è situato sul territorio pianeggiante
     dell’alta Pianura Veneta, originatosi nel Quaternario a seguito di innumerevoli depositi fluvioglaciali ed
     alluvionali. In particolare l’area è situata nel territorio a nord di tale fascia ed è caratterizzata da uno strato di
     materiale ghiaioso grossolano sede di una falda freatica indifferenziata che in generale varia da 60-70 m di
     profondità a nord a ridosso delle colline fino ad annullarsi a sud in corrispondenza delle risorgive, con rare
     intercalazioni di strati limoso-sabbiosi. In prossimità dell’area di intervento, l’altezza della falda freatica è di
     circa 60 m s.l.m.
     Il territorio in esame è classificato nella “Carta Geologica del Veneto” come tipo 4b “Depositi di alluvioni
     fluviali e fluvio-glaciali, talora cementate (Quaternario)” (Regione Veneto, Servizio Geologico, 2009).
     Dal punto di vista idrogeologico la “Carta Geologica del Veneto” (1990) definisce il tipo 4b sopracitato come
     “Aree di transizione tra l’acquifero freatico e le falde in pressione” a conferma di quanto espresso
     precedentemente in merito all’alta permeabilità del suolo.
     Analizzando le curve isofreatiche si nota che la superficie freatica dell'Acquifero Indifferenziato mostra in
     corrispondenza dei fiumi principali (Astico) e per tratti notevoli del loro corso, dallo sbocco in pianura fino
     alle risorgive, direzioni di deflusso pergenti dalle aste fluviali, ad indicare un notevole fenomeno di
     dispersione alla falda. Si inpidua inoltre un importante asse di drenaggio, con direzione NO-SE, tra il
     fiume Astico e il torrente Leogra-Timonchio.




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     Il progetto in esame non determina possibili effetti negativi significativi nei confronti del settore ambientale
     SUOLO, SOTTOSUOLO, ASSETTO IDRO -GEOMORFOLOGICO, in quanto l’intervento in progetto non
     può produrre, su quest’ultimo, alcun impatto significativo o comunque peggiorativo dell’attuale stato di
     qualità. Si ritiene pertanto di poter trascurare una specifica valutazione in quanto le attività di stoccaggio e
     recupero rifiuti si svolgeranno esclusivamente su superfici impermeabilizzate, all’interno del capannone
     aziendale. Inoltre l’esercizio dell’impianto in progetto non dà luogo ad alcuno scarico diretto o indiretto di
     acque industriali (reflui di processo), mentre le acque meteoriche di dilavamento, interessate dalla presenza
     di potenziali sostanze inquinanti (prima pioggia) saranno inviate alla rete fognaria. L’attuale progetto insiste
     su capannone industriale già realizzato e non sono previste opere di ampliamento.
     Và tuttavia rilevato che, sulla scorta del sopralluogo del 12/05/17, la pavimentazione dei piazzali esterni di
     pertinenza del sito, parte in asfalto e parte in cemento, risulta caratterizzata da evidenti segni di deteriora-
     mento, con diffusi segni di degrado della tenuta superficiale e con rilevanti tracce di spandimenti storici,
     presumibilmente di oli/grassi. Analoghe tracce storiche si osservano all’interno dei pozzetti a servizio delle
     caditoie di raccolta delle acque meteoriche dei piazzali stessi, che a loro volta risultano collegati con i pozzi
     perdenti.
     Ad integrazione della documentazione ad oggi presentata, si richiede che venga documentato e/o verificato
     (dove non ci fossero documenti probanti esistenti e da esibire) lo stato di qualità del suolo sottosuolo, relati -
     vamente a:
     - i punti di ammaloramento delle pavimentazioni, caratterizzati da più evidenti segni di deterioramento e
     da maggiori tracce di spandimenti;
     - i n° 2 pozzi perdenti preesistenti
     Soprattutto in corrispondenza dei pozzi perdenti si ritiene di richiedere un approfondimento sulle caratte-
     ristiche geometriche delle opere e chimiche del fondame, tramite prelievo (specificare la rappresentatività
     verticale della campionatura) ed analisi di laboratorio riferita ad un set analitico significativo rispetto alla
     produzione rete di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche.
     Le verifiche intendono escludere nei punti più delicati la sussistenza di fenomenologie di potenziale conta-
     minazione delle matrici ambientali. Le integrazioni fornite hanno chiarito quanto richiesto e si procederà con
     la prescrizione di non utilizzare i pozzi esistenti per ulteriori scarichi, ancorchè di acque meteoriche di dila-
     vamento, ad esclusione parziale delle coperture.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Si prescrive tuttavia che i pozzi perdenti esistenti possano essere utilizzati unicamente per le acque di
     dilavamento delle coperture (tetti).

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’area vasta in analisi, per quanto riguarda gli aspetti attinenti con la rumorosità, è condizionata in linea
     generale dai seguenti fattori:
     · le principali sorgenti sonore, rilevabili su area vasta, sono collegabili al traffico veicolare stradale relativo
     alle più importanti infrastrutture viarie presenti nel territorio con particolare riferimento alla Strada
     Provinciale 46. Questa manifesta un elevato passaggio di veicoli di ogni tipologia e dimensione.
     Relativamente all’ambito locale (area di progetto ed immediato intorno), la rumorosità locale è condizionata
     in linea generale dai seguenti fattori:
     · Secondo il Piano di Classificazione Acustica il valore limite assoluto di immissione per il periodo diurno è
     di 70 dB(A);
     · le principali sorgenti sonore rilevabile nei pressi del sito aziendale sono dovute principalmente alle attività
     delle ditte presenti nella zona industriale (Z.T.O. D); secondariamente si registrano valori di rumorosità
     dovuti al traffico veicolare lungo la SP46;
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     · l’area di progetto confina a Nord-Ovest con una zona agricola, mentre le abitazioni singole più prossime al
     sito sono ubicate a circa 80 m (abitazione interna alla zona industriale) e 150 m (abitazione in zona agricola).
     Il settore ambientale “Rumore” costituisce un comparto potenzialmente influenzato dal progetto. I potenziali
     effetti correlati all’attivazione dell’attività di autodemolizione sono relativi alla:
     · impatti diretti da rumore su ricettori sensibili in fase di esercizio da attrezzature e macchinari utilizzati
     durante le fasi lavorative;
     I ricettori sensibili inpiduati per la stima degli impatti sono stati identificati con le abitazioni presenti
     all’interno dell’ambito territoriale di analisi. In particolare le suddette abitazioni si collocano ad oltre 80 m e
     150 m dall’impianto di progetto. Al fine di caratterizzare il clima acustico attuale dell’ambito territoriale
     interessato dal progetto (inteso come sito ed area vasta) e per adpenire ad una realistica previsione dei
     livelli di rumorosità indotti dall’impianto di autodemolizione, è stato eseguito un rilievo fonometrico, al fine
     di determinare il rumore residuo che attualmente caratterizza l’area. Le analisi condotte hanno permesso,
     prima di tutto, di caratterizzare l’attuale clima acustico con particolare riferimento ai ricettori sensibili
     precedentemente inpiduati (abitazioni civili). Nello specifico si registrano i seguenti valori:
        in prossimità del ricettore sensibile CASA 1: circa 47,4 dB;
        in prossimità del ricettore sensibile CASA 2: circa 46,2 dB.
     Secondo la scala di riferimento “Gisotti e Bruschi” tali livelli rappresentano un “rumore fastidioso e molesto
     che può disturbare il sonno o il riposo”. I principali responsabili degli attuali livelli di rumorosità riscontrati
     sono: le attività produttive in essere e il traffico veicolare relativo alla SP 46.
     Dai risultati sopra riportati, si evince che l’attività aziendale determina effetti non significativi nei confronti
     della componente Rumore in prossimità dei ricettori sensibili (abitazioni Abitazione 1 e Abitazione 2). A tal
     proposito, in prossimità dei ricettori sensibili il modello di propagazione delle isofone prevede un livello di
     rumorosità indotto dall’impianto aziendale massimo pari a 48,2 dB; tale valore, sommandosi al rumore di
     fondo attuale (46,6 dB) potrà generare forme occasionali di disturbo, comunque inferiori a 66 dB in
     prossimità dei ricettori sensibili Abitazione 1 e Abitazione 2, e del tutto assimilabili a quelli attuali.




     Tali livelli quindi, oltre a rispettare i limiti imposti dalla normativa vigente in materia, rientrano, secondo la
     scala proposta da Gisotti e Bruschi (1992), nella tipologia di “Rumore fastidioso o molesto che può
     disturbare il sonno o il riposo”. Tenuto conto che l’impianto opererà in orario diurno (07:00÷19:00), l’attesa
     di effettivo disturbo è pressoché trascurabile e quindi non influisce negativamente nei confronti del
     benessere e della salute pubblica.
     È comunque opportuno sottolineare che dovranno necessariamente essere effettuare delle misure di
     monitoraggio postoperam, al fine di verificare l’effettiva attendibilità della previsione oggetto del presente
     SIA ed il conseguente rispetto dei valori richiesti dalla vigente normativa di riferimento.




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     Dal documento specifico di previsione di impatto acustico, fornito a corredo dell’istanza presentata dal pro -
     ponente, emerge come non siano annoverate tra le possibili sorgenti significative per l’attività in esame le
     operazioni di movimentazione interna di materiali, con particolare riferimento al rumore potenzialmente
     prodotto da urti, cadute e assestamenti durante la presa e il rilascio/riposizionamento di carcasse di veicoli,
     parti di veicoli e oggetti metallici in genere, sia all’interno del capannone (considerato a portoni aperti nel
     documento suddetto) sia nelle aree esterne.
     Ad integrazione della documentazione ad oggi presentata, si richiede che venga approfondito il possibile
     impatto acustico correlabile al contributo suddetto.
     Inoltre, relativamente a successivi monitoraggi di verifica degli effettivi livelli di emissione prodotti dagli
     impianti e attività aziendali si chiede di tener conto delle indicazioni di seguito riportate.
     Nella verifica del traffico indotto dall’attività, si tengano presenti i limiti – indicandoli nella documentazione
     – della classificazione delle infrastrutture stradali come da normativa specifica che saranno confrontati con i
     livelli di rumore prodotti dai mezzi aziendali sopratutto pesanti.
     Si ricorda che per norma la definizione di ricettore è: qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo
     comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa; aree naturalistiche
     vincolate, parchi pubblici ed aree esterne destinate ad attività ricreative ed allo svolgimento della vita sociale
     della collettività; aree territoriali edificabili già inpiduate dai vigenti piani regolatori generali e loro
     varianti generali, vigenti al momento della presentazione dei progetti di massima relativi alla costruzione
     delle infrastrutture.
     A riguardo si chiede la verifica del livello differenziale presso eventuali ricettori (anche con carattere
     commerciale) posti in prossimità del lotto aziendale.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Si prescrive tuttavia il monitoraggio durante la fase di collaudo dell’impianto.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Presso l’impianto aziendale sono utilizzati i seguenti macchinari ed attrezzature:
     · Carrelli elevatori (a gasolio o batterie) per la movimentazione interna dei carichi;
     · Caricatore gommato con polipo per la movimentazione dei carichi nel piazzale esterno;
     · Ponti autosollevanti per la bonifica delle automobili;
     · Utensili manuali o ad aria compressa o a batteria in genere;
     · Carrello porta bombole a miscela ossi-acetilenica per modesti interventi di taglio lamiere e cesoiatura–
     recupero rifiuti metallici recuperabili.
     · Macchina per bonifica bombole gas/gpl;
     · Macchinario pela-cavi;
     · Macchinario per trattamento/recupero filtri;

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     · Macchina per trattamento/recupero motori elettrici.
     Le operazioni svolte dalla attività di autodemolizione sono di accettazione dei veicoli fuori uso, bonifica
     degli stessi e stoccaggio del veicolo bonificato e dei materiali recuperati che potranno essere rivenduti o
     smaltiti.
     Le macchine utilizzate e le attività effettuate non sono fonte di emissione di vibrazioni, agenti fisici
     ionizzanti e non ionizzanti.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L’impianto di progetto verrà realizzato all’interno di un capannone industriale esistente senza modifiche
     dello stato esterno attuale dei luoghi, ad eccezione della realizzazione di una tettoia sul fronte Nord-Est
     dell’edificio. Il progetto non comporta pertanto una modifica dell’assetto paesaggistico attuale. Si escludono
     quindi impatti negativi dovuti alla trasformazione di paesaggi pregiati per motivi vedutistico-formali o sto-
     rico-culturali, o comunque riconducibili ad espressione di unità uomo natura per le quali sono riconoscibili
     elementi di valore. Si escludono, ad ogni modo, impatti negativi riconosciuti nei casi di ulteriore banalizza-
     zione e degrado attivo sotto il profilo formale di paesaggi esistenti, ancorché senza specifiche valenze paesi -
     stiche. All’interno dell’ambito territoriale non sono presenti elementi paesaggistici degni di nota.
     In particolare non è prevista la realizzazione di nuove opere edilizie. La nuova tettoia risulterà coerente con
     la destinazione produttiva del contesto e non rappresenterà un elemento di intrusione in quanto trattasi di
     un elemento congruo rispetto all’edificato presente all’interno della zona industriale.
     Il fabbricato aziendale, tuttavia, ricade parzialmente all’interno del “Vincolo paesaggistico D.Lgs. 42/2004
     Corsi d’acqua” per effetto del torrente Giara. La porzione di fabbricato ricadente all’interno del vincolo
     non subirà modifiche di sorta e sarà dedicato esclusivamente allo stoccaggio delle auto bonificate utilizzate
     per la rivendita di pezzi di ricambio. I cassoni e la nuova tettoia saranno ubicati in prossimità del fronte
     Nord-Est del fabbricato ove non insistono vincoli di sorta.




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                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     L’area produttiva all’interno della quale si colloca il sito della ditta Marsetti Recycling s.r.l. è direttamente
     servito dalla SP 46. Per la descrizione del comparto ambientale in analisi si è fatto riferimento a:
     · Progetto SIRSE (Sistema Informativo per la Rete Stradale Extraurbana), Monitoraggio del Traffico anni 2000
     – 2008. La sezione di rilevamento più prossima all’area di progetto è la “xVISP046h0138” denominata “SP 46
     Pasubio a San Tomio (km 13+793), situata lungo la SP 46, presso località San Tomio, a circa 3,5 km in
     direzione Nord rispetto al sito aziendale.
     Gli elementi afferenti la viabilità interessati dai flussi di automezzi commerciali entrata ed uscita
     dall’impianto di progetto sono nell’ordine:
     · la strada comunale via Europa (interna alla zona industriale);
     · la S.P. 46 “del Pasubio”.
     Il progetto in esame prevede la generazione di traffico veicolare commerciale lungo la viabilità comunale
     interna e a servizio della zona industriale (via Europa), direttamente connessa alla SP 46 “Pasubio”.
     A partire dai dati validati sul traffico veicolare leggero e pesante riportati nel Progetto SIRSE e riferiti
     all’ultimo anno disponibile (2008) nella stazione di S. Tomio, tramite gli incrementi tendenziali di traffico di
     mezzi leggeri e pesanti riportati nell’ Allegato F si sono stimati dei valori attuali del numero di mezzi leggeri
     e pesanti in transito nell’anno 2017 per le stazioni di rilevamento in oggetto della rete viaria principale
     afferente al sito di progetto. Le interazioni con il flusso stradale possono essere valutate sia dal punto di vista
                                         dei flussi complessivi, sia dal punto di
                                         vista degli accessi nei momenti di punta.
                                         L’esercizio dell’impianto di trattamento
                                         di progetto produrrà una nuova
                                         domanda di mobilità nel seguito valutata
                                         nel suo complesso, anche in relazione alle
                                         attività produttive in corso nel contesto
                                         territoriale (zona produttiva D). Il traffico
                                         veicolare di esercizio sarà costituito da
     mezzi commerciali leggeri e pesanti, adibiti al trasporto dei veicoli da recuperare; i valori di flusso sono stati
     calcolati come affluenze orarie in una giornata-tipo lavorativa, considerando i valori ottenuti sulla base del
     quantitativo massimo annuale in trattamento (3.500 autoveicoli e 500 automezzi pesanti). Sulla base delle
     informazioni relative alla capacità produttiva dell’impianto si è quindi stimato un traffico veicolare in
     entrata ed uscita pari a 32 passaggi/giorno di mezzi commerciali leggeri e 6 passaggi/giorno di mezzi
     commerciali pesanti (valore medio desunto dal quantitativo massimo annuale in trattamento).
     Per quanto riguarda la stima relativa ai flussi orari si è considerato un arco temporale di 8 ore:
     · 32 passaggi/giorno (4 passaggi/ora) di veicoli commerciali leggeri;
     · 6 passaggi/giorno (circa 1 passaggio/ora) di veicoli commerciali pesanti.
     Si precisa che i mezzi conferenti e in uscita dall’impianto di progetto interesseranno la sola viabilità a
     servizio della zona produttiva (via Europa) immettendosi direttamente nella SP 46 del Pasubio, senza
     interferire in alcun modo con contesti residenziali di sorta.
     L’esercizio dell’impianto di progetto determinerà una generazione di traffico veicolare commerciale leggero
     lungo la SP 46 (sistema di area vasta/viabilità sovraordinata) pari a circa 32 transiti/giorno e veicolare
     pesante pari a circa 6 transiti/giorno. Ciò premesso il traffico veicolare indotto di progetto determina un
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     aumento stimato nell’ordine di +2,0% (veicoli commerciali leggeri) e + 0,5% (veicoli commerciali pesanti)
     lungo la SP 46.
     Le considerazioni sopra esposte permette di esprimere un giudizio di non significatività dell’impatto nei
     confronti della suddetta componente viaria.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L’intervento di progetto si pone all’esterno degli elementi della rete ecologica, così come inpiduati dagli
     strumenti di pianificazione che sono: PTRC, PTCP, PAT e Rete Natura 2000. Alla pratica è stata allegata
     l’istanza per cui NON è necessaria la valutazione di incidenza in quanto riconducibile all’ipotesi di non
     necessità di valutazione di incidenza prevista dall’Allegato A, paragrafo 2.2 della DGR n. 2299 del 9
     dicembre 2014 poiché l’intervento rientra tra “progetti e gli interventi per i quali non risultano possibili
     effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000.”
     Le ridotte emissioni in atmosfera sono assolutamente ininfluenti come impatto sulla flora e vegetazione
     circostanti; il progetto non determina possibili effetti negativi significativi nei confronti del settore
     ambientale FAUNA, in quanto le azioni previste non possono produrre, su quest’ultimo, alcun impatto
     significativo o comunque peggiorativo dell’attuale stato di qualità.
     La fase di esercizio si svolgerà esclusivamente all’interno del fabbricato aziendale. Il traffico veicolare
     indotto interesserà il sistema viario già utilizzato dalla stessa zona industriale di appartenenza.
     Non si prevedono pertanto danni o disturbi su animali nella aree di contatto dell’impianto di progetto.
     In particolare all’interno dell’ambito territoriale inpiduato le specie faunistiche presenti sono
     prevalentemente antropofile o comunque dotate di un’elevata valenza ecologica, in grado quindi di ben
     tollerare la presenza umana e le azioni di disturbo peraltro già presenti all’interno del contesto territoriale in
     analisi.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     L’attività di autodemolizione comporta per i lavoratori addetti rischi infortunistici collegati alla presenza di
     mezzi in arrivo e partenza, utilizzo del muletto e dei macchinari e rischi chimici da contatto con liquidi
     potenzialmente pericolosi. I rischi presenti derivanti dalle singole fonti consistono in:
     - rischio d’investimento dei lavoratori da parte dei mezzi in transito (carrello elevatore, autocarri,
     autovetture) e/o dai materiali movimentati dai mezzi operativi in movimento.
     - rischio di tagli, abrasioni e contusioni per quanto riguarda l’utilizzo di macchine ed attrezzature di lavoro
     (cesoiatura, uso di utensili…) durante la demolizione del mezzo.
     - rischio di tagli, abrasioni e schiacciamenti per quanto riguarda la movimentazione manuale dei carichi
     (componenti e rottami metallici e non).
     - rischio da movimentazione manuale dei carichi: durante la demolizione saranno a disposizione dei
     lavoratori carrellini, gru manuali (cavallette) per la movimentazione dei vari componenti in modo da evitare
     il rischio da movimentazione manuale dei carichi.
     - rischio di esplosione per la presenza gas acetilene per la fiamma ossiacetilenica. Il rischio è remoto se viene
     effettuata una manutenzione periodica dell’attrezzatura (in particolare valvole), se vengono utilizzate


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     bombole a norma (valvole di sicurezza) e se lo stoccaggio delle stesse avviene in appositi carrelli con catene
     di bloccaggio.
     - rischio radiazioni ottiche artificiali per l’attività di taglio con fiamma ossiacetilenica. Il taglio verrà
     effettuato con appositi DPI, quali occhiali di protezione.
     - rischio chimico: l’attività di messa in sicurezza comporta il possibile rischio di contatto con oli, batterie,
     fluido antigelo. Le operazioni di svuotamento dell’impianto di condizionamento saranno effettuate con
     idonea attrezzatura che evita il contatto e l’inalazione da parte del personale dei gas refrigeranti.
     L’esposizione a solventi prevista durante la fase di grassaggio e pulizia dei motori sarà occasionale ed
     effettuata sotto aspirazione. Il taglio delle lamiere sarà effettuato sporadicamente con idonei DPI. Per quanto
     sopra descritto e per l’assenza di materie con caratteristiche di pericolosità intrinseche non si ritiene saranno
     presenti rischi chimici significativi. Il personale addetto verrà formato ed informato sui i rischi legati alle
     attività svolte e sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione inpiduale messi a loro disposizione.
     Il proponente ha inoltre allegato il parere favorevole dei Vigili del Fuoco.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.



                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
     Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
     a quella di approvazione progetto per l’attività di gestione rifiuti, il cui elenco è riportato in allegato al
     presente parere.

                       Tutto ciò premesso, il Comitato esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
                all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.


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       1) In sede di colaudo dovrà essere verificata la funzionalità del sistema di trattamento delle acque
       meteoriche di dilavamento.
       2) In tema di gestione dei rifiuti, non potrà essere effettuata l’operazione R4, mentre si prescrive
       l’utilizzo corretto del codice CER per i rifiuti di legno, che dovrà essere inpiduato, in relazione alle sue
       caratteristiche, come 150103 ovvero 191207.
       3) In tema di gestione delle acque si prescrive di de stinare le acque meteoriche di seconda pioggia, eccedenti i
       30 mm, in nuovo pozzo perdente; i pozzi perdenti esistenti potranno essere utilizzati unicamente per le acque di
       dilavamento delle coperture (tetti).
       4) In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
       verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
       triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
       - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
       punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
       comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
       - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante
       una specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel
       frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle analisi.
       5) L’azienda dovrà predisporre una procedura di gestione atta a garantire nel tempo l’integrità delle
       pavimentazioni, fissando criteri valutativi che, partendo dall’analisi della situazione attuale,
       consentano di prevenire e/o intervenire nelle fasi di deterioramento delle superfici
       6) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
       addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
       sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
       occasione della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione
       all’esercizio.

     Vicenza, 04 ottobre 2017

       F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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