determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 813 DEL 07/09/2017
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE E CONTESTUALE
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI SENSI D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I.
DITTA: GALVANOPLASTICA SRL
PROGETTO: MODIFICA SOSTANZIALE DELL’ATTIVITÀ GALVANICA A SEGUITO DI
INNOVAZIONE TECNOLOGICA (ELIMINAZIONE DEL CROMO ESAVALENTE)
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: CORNEDO VICENTINO.
IL DIRIGENTE
Premesso che:
• la ditta GALVANOPLASTICA SRL, con sede legale ed operativa in via Casarette in
comune di Cornedo Vicentino (VI) ha presentato, in data 15/03/2017 con prot. n.19334
l'istanza per ottenere il giudizio di compatibilità ambientale e contestuale autorizzazione
integrata ambientale per l'intervento relativo a “modifica sostanziale dell’attività galvanica
a seguito di innovazione tecnologica (eliminazione del cromo esavalente)”, nel sito
catastalmente censito Foglio 26, mappale 274 e 178;
• la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa al punto 3 lettera f) impianti per il
trattamento di superficie di metalli e materia plastiche mediante processi elettrolitici o
chimici qualora le vasche destinate al trattamento abbiano un volume superiore a 30 m3.
• per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in materia di VIA e di
AIA si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse disposizioni
in materia, come previsto dall'art.10 c.2 D.Lgs. 152/2006.
Tenuto conto che:
• tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 rientra,
nell'allegato B, la valutazione d’impatto ambientale e contestuale Autorizzazione Integrata
Ambientale per attività galvaniche.
Considerato che:
• La ditta Galvanoplastica srl ha provveduto alla pubblicazione dell'annuncio di avvenuto
deposito del progetto, in data 22/03/2017 sul quotidiano “il Giornale di Vicenza”, ed alla
successiva presentazione al pubblico in data 29/03/2017;
• sono pervenute, ai sensi dell'art. 24 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni dal comune di
Cornedo Vicentino con nota agli atti prot. 28953 del 19/04/2017, trasmesse al proponente
per le considerazioni di pertinenza, con nota n.33785 del 110/05/2017, all’interno della
comunicazione con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
Visto e fatto proprio il parere favorevole di impatto ambientale n.19/2017 espresso dal
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comitato tecnico di Valutazione Impatto Ambientale provinciale nella riunione del 06/09/2017, ai
sensi della L.R. n. 4/2016, allegato al presente atto come parte integrante e sostanziale relativo sia
alla procedura di VIA che di AIA.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o
coordina tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque
dominanti in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o
dell'impianto.
Dato atto che al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale provvederà il dirigente del
Ambiente nell'ambito delle proprie competenze.
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2014) che è di 270 giorni (ID PROC 179).
Visti:
• il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
• la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
• la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019;
Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione 2017/19;
DETERMINA
1. giudizio favorevole di compatibilità ambientale per il progetto della ditta la ditta
GALVANOPLASTICA SRL, con sede legale ed operativa in via Casarette in comune di
Cornedo Vicentino (VI) ha presentato, in data 15/03/2017 con prot. n.19334 l'istanza per
ottenere il giudizio di compatibilità ambientale e contestuale autorizzazione integrata
ambientale per l'intervento relativo a “modifica sostanziale dell’attività galvanica a seguito
di innovazione tecnologica (eliminazione del cromo esavalente)”, nel sito catastalmente
censito Foglio 26, mappale 274 e 178 con le prescrizioni riportate nel parere 19/2017
allegato al presente decreto per costituirne parte integrante e sostanziale;
2. di dare atto che:
a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 26, comma 6,
del D.Lgs. n. 152/06 dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato
entro cinque anni dalla pubblicazione, prevista al successivo punto 6;
b) il presente provvedimento non sostituisce eventuali ulteriori visti, pareri,
concessioni, autorizzazioni di competenza provinciale necessari per la realizzazione
del progetto e che la ditta proponente rimane impegnata ad acquisire eventuali
ulteriori autorizzazioni necessarie per l'autorizzazione del progetto;
c) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le
successive integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere
sottoposte a preventiva valutazione;
d) verrà demandato al Dirigente del Settore Ambiente il rilascio dell'Autorizzazione
Integrata Ambientale.
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3. di prescrivere che:
a) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per
la salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente
circostante;
b) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà
trasmettere un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno
successivo avvio dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio
V.I.A. Provinciale;
4. di informare che
a) avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R.
(Tribunale Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento,
ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
b) la documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Tutela e
valorizzazione risorse naturali- Ufficio VIA della Provincia di Vicenza, contra'
Gazzolle n. 1, Vicenza;
5. di dare altresì atto che:
a) il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
www.provincia.vicenza.it;
b) la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto un
estratto del presente provvedimento, concordato preventivamente con gli Uffici
provinciali , nel quale saranno indicati l’opera, l’esito del provvedimento e i
luoghi ove lo stesso può essere consultato nella sua interezza;
c) dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i
termini per eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti
interessati, nonché per le scadenze di cui al precedente punto 3);
d) la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o
indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).
6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta GALVANOPLASTICA SRL e al
consulente, ai Comuni Isola Vicentina, al Dirigente del Dipartimento Provinciale di Vicenza
dell’A.R.P.A.V., al Direttore ULSS 8 Berica, al consorzio di Bonifica Alta Pianura veneta,
ad Alto Vicentino servizi. Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di
vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti norme, con particolare riferimento alle
competenze comunali in materia di edilizia e commerciale.
7. di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai
sensi e per gli effetti D.L. 33/20113
8. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
9. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
Vicenza, 07/09/2017
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: NOME DEL RESPONSABILE (OBBLIGATORIO)
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Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
GALVANOPLASTICA S.R.L.
PARERE N. 19/2017
Oggetto: Modifica sostanziale dell’attività galvanica a seguito di innovazione tecnologica (eliminazione
del cromo esavalente).
PROPONENTE: Galvanoplastica srl
SEDE LEGALE: Via Casarette – Cornedo Vicentino
SEDE INTERVENTO: Via Casarette – Cornedo Vicentino
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Galvanica.
PROCEDIMENTO: Procedura di V.I.A. e contestuale A.I.A.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 3.
Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali - f) impianti per il
trattamento di superficie di metalli e materia plastiche mediante processi
elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento abbiano un
volume superiore a 30 m3.
COMUNE INTERESSATO: Castelgomberto
DATA DOMANDA: 15 marzo 2017
DATA PUBBLICAZIONE: 22 marzo 2017
DATA INTEGRAZIONI: 26 luglio e 05 settembre 2017
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Progetto definitivo dell'impianto, opera o intervento
- Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) redatto ai sensi dell'art. 22 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.;
- Sintesi non tecnica, ai sensi del comma 5 dell'art. 22 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.;
- Elenco delle autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque
denominati già acquisiti o da acquisire ai fini della realizzazione e dell'esercizio dell'opera o
dell'intervento;
- Elenco degli allegati alla domanda relativi alla procedura di A.I.A.;
- Schede ed allegati relativi alla procedura di A.I.A.;
- Dichiarazione di non necessità della relazione di valutazione di incidenza ambientale ai sensi del
D.RR. 8 settembre 1997, n. 357 e della D.G.R. n. 3173 del 10 ottobre 2006, e relativa Relazione
tecnica esplicativa;
- Verifica della sussistenza dell'obbligo di presentazione della relazione di riferimento prevista dal
d.lgs. 152/06 art 5, comma 1, lett. V-bis).
PREMESSE
La Galvanoplastica srl svolge l’attività di trattamento superficiale di materiale in ABS ed è attualmente in
possesso di AUA N. REG 234/2015 del 20/05/2015.
L’azienda ha in programma alcune modifiche impiantistiche del proprio ciclo di lavorazione che consiste nel
rivestire conto terzi i prodotti semi-lavorati, di forme e dimensioni molto varie, con uno strato superficiale di
rame, nichel e cromo, avente spessore di pochi µm. La tecnica è conosciuta anche con il termine di elettrode -
posizione.
L’intero ciclo viene svolto all’interno dello stabilimento ubicato a Cornedo vicentino (VI) in via Casarette
dove sono presenti, sotto copertura:
- zone stoccaggio materiale da lavorare;
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- reparto galvanico;
reparto controllo qualità;
- zona lavaggio telai;
- reparto aggancio sui telai dei prodotti da cromare;
- aree stoccaggio prodotto finito;
- zone stoccaggio sostanze chimiche e depuratore.
L’intervento riguarda un progetto pilota, che consiste fondamentalmente nell’eliminazione dal ciclo produtti-
vo dell’anidride cromica - e quindi del Cromo esavalente – utilizzando nuove sostanze, a base di Cromo III.
Nelle intenzioni del gestore, dunque, l’intervento è finalizzato,all'eliminazione di una sostanza classificata
cancerogena di classe 1B (può provocare il cancro se inalato) ai sensi del regolamento CLP 1272/2008. Per la
sua pericolosità, infatti, nel 2013 il Triossido di Cromo è stato aggiunto nell’Allegato XIV del REACH, che
elenca le sostanze soggette ad autorizzazione in Europa, con scadenza 21/09/2017..
UBICAZIONE
L’insediamento è situato nel Comune di Cornedo Vic. (VI), al confine con il territorio del Comune di Castel-
gomberto, in un’area classificata D.1 “zona produttiva di completamento o di espansione”.
Lo stabilimento confina:
- a NORD, oltre la Via Casarette, con una zona artigianale – industriale;
- a OVEST con terreno libero e poi con la strada SP 246;
- a SUD e a EST con area verde ad uso agricolo.
I paesi più vicini sono Brogliano e Castelgomberto, il cui insediamento più vicino dista in entrambi i casi cir -
ca 1 km in linea d’aria
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Cornedo Vicentino;
• Piano Regolatore Generale (P.R.G.) e Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Cornedo Vicentino;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Rete Natura 2000.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale non sufficientemente descritto,
per il quale si ritengono necessari taluni approfondimenti.
1) In relazione al PTCP si rilevano le seguenti evidenze per la zona interessata dall'intervento, che debbono
essere messe in relazione con il progetto:
- nella carta 2.5 (CARTA DEL RISCHIO IDRAULICO ZONA) è inpiduata come zona a “Rischio idraulico
piano provinciale di emergenza R1”;
- nella carta 2.3 (CARTA IDROGEOLOGICA) è non lontana da una area di cattura pozzi;
- nella carta 2.1. (CARTA DELLE FRAGILITA') è all'interno di una zona inpiduata come a “Rischio
idraulico piano provinciale di emergenza (art.10) zona R1”, non lontana da un pozzo di attingimento
idropotabile (art. 29) ed è classificata come “area idonea a condizione”, con una fascia di rispetto per la
presenza della Roggia Lecchi;
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- nella carta 5.1.B (SISTEMA DEL PAESAGGIO) è a confine con un area inpiduata come “Contesti
Figurativi ville Venete (Art.46)”.
2) In relazione al PAT si rilevano le seguenti evidenze per la zona interessata dall'intervento, che debbono
essere messe in relazione con il progetto:
- è all'interno di una “zona di attenzione geologica PAI (art. 29 quater)” - Tav. 1 (Carta dei vincoli e della
pianificazione territoriale);
- è nelle vicinanze di un “area di urbanizzazione programmata” - Tav. 4 (Carta delle trasformabilità);
- Elaborato 1 “… L’unico vincolo è costituito dal rispetto del demanio idrico, per la presenza della Roggia
Lecchi … “;
- Elaborato 3 “… l'area in questione viene classifica come “area idonea a condizione”;
- PI 2015 - Tavola 1.3 … l'area in questione è classificata come “area idonea a condizione”, con una fascia di
rispetto per la presenza della Roggia Lecchi.
3) Nello S.I.A. non è stata presa in considerazione la strumentazione urbanistica del comune di
Castelgomberto nella parte adiacente l'impianto per la quale, a titolo esemplificativo, si evidenzia:
- il PRG del comune di Castelgomberto evidenzia che l'area interessata dall'intervento è prossima ad un’area
soggetta a vincolo monumentale tutela indiretta (art. 45 D.Lgs. 42/2004 (area di rispetto di Villa Piovene - da
Porto - da Schio), ad un percorso ciclopedonale e sembrerebbe all'interno di idrografia – fascia di rispetto di
10 mt art. 96 f) r.d. 523/1904.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’insediamento industriale presenta una superficie totale di 7796 mq di cui: 2682 mq coperti, 2819 mq sco-
perti pavimentati e 2295 mq scoperti a verde. Nell’impianto si svolgono processi chimici ed elettrolitici di ni-
chelatura, ramatura e cromatura per il trattamento superficiale galvanico di materiale in ABS (Acrilonitrile
Butadiene Stirene). Gli articoli semilavorati in ABS da trattare vengono appesi manualmente su appositi telai
per essere avviati al ciclo di trattamento; il trasporto dei telai lungo le linee di processo viene eseguito me -
diante carroponte a movimentazione automatica. L’intero ciclo del processo galvanico viene condotto
all’interno del capannone mentre l’area esterna pavimentata oltre che per le vie di transito e parcheggio per
le maestranze viene utilizzata per lo stoccaggio dei rifiuti prodotti (sotto copertura) la Ditta specifica che
all’esterno non vengono effettuate lavorazioni di alcun genere.
Stato di fatto
Nel complesso dell’impianto, il ciclo produttivo si sviluppa secondo le seguenti fasi operative:
FASI OPERATIVE OPERAZIONI
Aggancio su appositi telai dei semilavorati in ABS da sottoporre al trattamento superficiale
01 – Carico Telai
galvanico
Immersione automatica dei telai nei bagni di trattamento chimico
02 – Linea di processo Chimico
Mordenzatura con anidride cromica ( impiego di agente chimico a base di Cromo VI)
Immersione automatica dei telai nei bagni di trattamento galvanico
03 – Linea di processo Galvanico
Cromatura elettrolitica ( impiego di agente chimico a base di Cromo VI)
04 – Lavaggio/Asciugatura Lavaggio ad acqua ed asciugatura in forno
05 – Scarico telai su carrello con ruote Scarico dei telai dal circuito di processo
06 – Scarico pezzi cromati Controllo qualità ed inscatolamento
07 – Scromatura nitrica Recupero telai e pezzi imperfetti
08 – Lavaggio telai Predisposizione dei telai per nuovo ciclo di processo
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Stato di progetto
In merito alle modifiche previste dal progetto, dalla documentazione presentata si evince che la Ditta inten-
de modificare le sole fasi operative 02 e 03 sostituendo nella Mordenzatura e nella Cromatura Elettrolitica la
sostanza a base di cromo esavalente con sostanza a base di cromo trivalente intervenendo esclusivamente
nella successione delle vasche della linea chimica e della linea galvanica (con aumento del volume di vasca
dedicato al trattamento chimico/galvanico) e non eseguendo alcuna modifica strutturale al fabbricato.
La Dittà intende eseguire le attività di progetto secondo le seguenti modalità e cronologia:
1. Fase preliminare di messa in opera dei processi modificati (chimico/galvanico) in apposite vasche in con -
comitanza con i processi a base di sostanze contenenti cromo esavalente;
2. esecuzione di test di efficacia del processo modificato su prodotti in lavorazione conto terzi;
3. eliminazione completa dei processi a base di sostanze contenenti cromo esavalente a seguito di esito posi-
tivo dei test di efficacia effettuati;
4. messa in esercizio del nuovo ciclo di produzione a seguito del rilascio della relativa Autorizzazione Inte-
grata Ambientale.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Sulla base della documentazione presentata, considerato che il ciclo di produzione non viene modificato nel-
le sue fasi operative, si riportano le seguenti informazioni:
Stato di fatto
MATERIALI/RISORSE IN INGRESSO CICLO DI PRODUZIONE RESIDUI IN USCITA
Semilavorati Fase 01 – Carico Telai //
Agenti chimici Fase 02 – Linea di processo Chimico Emissioni Aeriformi Convogliate
Acqua di pozzo Acque di scarico
Energia elettrica/termica Fase 03 – Linea di processo Galvanico Rifiuti
Acqua di pozzo Acque di scarico
Fase 04 – Lavaggio/Asciugatura
Energia elettrica/termica Rifiuti
// Fase 05 – Scarico telai su carrello con ruote //
// Fase 06 – Scarico pezzi cromati Rifiuti
Agenti chimici Fase 07 – Scromatura nitrica Emissioni Aeriformi Convogliate
Acqua di pozzo Acque di scarico
Energia termica Fase 08 – Lavaggio telai Rifiuti
Stato di progetto
L’azienda prevede modifiche che vanno a configurare l’impianto con vasche destinate al trattamento chimi-
co/galvanico di volume totale superiore a 30 mc; d’altro canto il progetto presentato non prevede opere edili
ne una fase di cantiere ne modifiche al ciclo di produzione attualmente in essere. In particolare sono previsti:
1) nella linea chimica:
l’introduzione, prima della mordenzatura tradizionale con Anidride cromica (triossido di cromo), di va-
sche contenenti le soluzioni per la nuova mordenzatura esente Cromo esavalente ;
l’iniziale riduzione quantitativa della mordenzatura con Anidride cromica;
la completa eliminazione della mordenzatura con Anidride cromica con conseguente dismissione del ca-
mino n. 1 (le emissioni afferenti alle vasche di processo chimico verranno convogliate al camino n. 5)
2) nella linea galvanica:
la sostituzione nella cromatura finale del Cromo esavalente con il Cromo trivalente.
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Confronto stato di fatto/stato di progetto
FASI OPERATIVE STATO DI FATTO STATO DI PROGETTO
Predisposizione su appositi telai dei semilavorati in
01 Carico Telai ABS da sottoporre al trattamento superficiale galvani- Nessuna modifica
co
Immersione automatica dei telai nei bagni di tratta-
mento chimico Mordenzatura esente Cromo VI
02 Linea processo Chimico
Mordenzatura con anidride cromica ( impiego di (impiego agenti chimici a base di Cromo III)
agenti chimici a base di Cromo VI)
Immersione automatica dei telai nei bagni di tratta-
mento galvanico Cromatura elettrolitica esente Cromo VI (im-
03 Linea processo Galvanico
Cromatura elettrolitica ( impiego di agenti chimici a piego agenti chimici a base di Cromo III)
base di Cromo VI)
04 Lavaggio/Asciugatura Lavaggio ad acqua ed asciugatura in forno Nessuna modifica
05 Scarico telai su carrello con Scarico dei telai dal circuito di processo
Nessuna modifica
ruote
06 Scarico pezzi cromati Controllo qualità ed inscatolamento Nessuna modifica
07 Scromatura nitrica Recupero telai e pezzi imperfetti Nessuna modifica
Pulitura e predisposizione dei telai per nuovo ciclo di Nessuna modifica
08 Lavaggio telai
processo
Il quadro progettuale risulta sufficientemente esaustivo nelle sue definizioni generali.
In particolare, tuttavia, emerge la necessità di provvedere con le seguenti integrazioni:
Rifiuti
- precisare le modalità con cui sono messi in sicurezza gli stoccaggi di rifiuti nel piazzale esterno definendo
tipologie, layout, esposizione al dilavamento, bacini di contenimento, sviluppandone le problematiche in ter-
mini di corretto stoccaggio provvisorio ed alla luce dei requisiti dell'art. 39 delle NTA;
- esporre le modalità con le quali avviene il conferimento dei reflui delle vasche di processo e dei liquidi
esausti degli scrubber al depuratore spiegandone la coerenza con il punto ff) dell'art. 74 del D.Lgs. 152/2006;
- dettagliare quali siano i rifiuti del ciclo di produzione che appartengono a ciascuno dei CER presentati a
pagina 45 dello SIA, destinati a non subire variazioni con l'introduzione del nuovo processo. In particolare
spieghi le motivazioni delle attribuzioni dei CER a ciascun gruppo soprattutto per quanto concerne il capito-
lo "07 - Rifiuti dei processi chimici organici", tenendo conto che il riferimento deve essere per quanto possibi -
le al capitolo: 11 “RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTI-
MENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI”.
AIA
Con riferimento alle tabelle del PMC relative agli impianti di abbattimento delle emissioni e del depuratore
si ritiene che le attività riportate siano poche e debbano pertanto essere integrate con le attività più significa-
tive per una completa definizione dei processi.
Per gli scrubber è opportuno proporre una frequenza minima tassativa per le operazioni di :
manutenzione (in parte proposte) quali sostituzione della soluzione di abbattimento, pulizia degli ugelli, pu-
lizia ed eventuale sostituzione dei corpi di riempimento.
controllo del pH, possibilmente anche della conducibilità etc.
Analogamente per l’impianto di trattamento reflui si devono dettagliare i controlli sulle sonde del pH, le ta -
rature, le pulizie del sedimentatore, la sostituzione dei filtri sabbia, carbone (se presenti) etc.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Nell’Impianto le emissioni gassose sono sostanzialmente generate dall’evaporazione delle soluzioni di
processo e vengono tutte captate da un sistema di aspirazione e convogliate in atmosfera da appositi camini.
Attualmente sono presenti i seguenti n. 6 punti di emissione in atmosfera autorizzati con A.U.A. N.Reg.
234/2015 del 20/05/2015:
Stato di fatto
Portata
Camini Parametri Impianto di abbattimento
Nmc/ora
n.1 torre di abbattimento a scrubber con
10.000 Cromo VI, Acido Solforico
Fase 02 Mordenzatura solfo-cromica controlavaggio ad acqua
n.2 Nichel, Acido Solforico, Acido torre di abbattimento a scrubber con
15.000
Fase 02 Nichelatura chimica Cloridrico, Ammoniaca. controlavaggio ad acqua e soda
n.3 Nichel, Acido Solforico,
10.500 //
Fase 03 Nichelatura elettrolitica Acido Cloridrico.
n.4
3.500 Cromo VI, Acido Solforico Separatore di condensa a labirinto
Fase 03 Nichelatura elettrolitica
n.5 torre di abbattimento a scrubber con
3.000 Acido Nitrico
Fase 07 Scromatura nitrica controlavaggio ad acqua e soda
n.7
6.300 Acido Nitrico //
Fase 08 Pulitura telai
Sono inoltre presenti punti di emissione non soggetti ad autorizzazione riguardanti n. 2 caldaie (potenza
complessiva inferiore a 3 MW), entrambe alimentate a gas metano di rete e utilizzate rispettivamente per il
riscaldamento degli uffici e la produzione di acqua calda per gli impianti, con potenza termica nominale ri-
spettivamente pari a 0,348 MW e 0,318 MW. Sono inoltre installati n. 2 evaporatori che permettono, oltre ad
un risparmio d’acqua altrimenti utilizzata per il raffreddamento delle soluzioni, anche una ottimizzazione
del consumo di materie prime che, recuperate, ritornano in vasca.
Confronto stato di fatto/Stato di progetto
Il progetto prevede le seguenti modifiche al sistema delle emissioni aeriformi convogliate:
Stato di fatto Stato di progetto
Camini Portata Nmc/ora Camini Portata Nmc/ora
n.1
10.000 Eliminato //
Fase 02 Mordenzatura solfo-cromica
n.2
15000 Eliminato con emissioni convogliate nel camino n. 5
Fase 02 Nichelatura chimica
15000
n.5 Modificato per collegamento emissioni
3000
Fase 07 Scromatura nitrica precedentemente convogliate al camino n. 2
Non sono previste modifiche ai camini nn.3, 4 e 7 che verranno mantenuti con le portate esistenti.
La Proponente come valutazione sulla “dispersione degli inquinanti in atmosfera” fornisce i risultati analitici
delle campagne di controllo delle emissioni in atmosfera eseguite una nell’anno 2015 e una nell’anno 2016
con relativo confronto con i limiti inpiduati come SQA (standard di qualità ambientale). I suddetti valori
analitici risultano ampiamente sotto i limiti previsti e considerati i miglioramenti che deriveranno dalla nuo-
va tecnologia di processo, la Stessa valuta soddisfacente il livello della prestazione aziendale in termini di
emissione aeriforme. Quanto sopra considerato, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato
non emergano impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente. Ad ogni buon conto si ritiene utile
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un chiarimento di dettaglio in merito al valore di portata delle emissioni riconducibili al camino n. 5 nello
stato di progetto, nonché produrre le analisi aggiornate delle emissioni esistenti.
Le integrazioni pervenute hanno soddisfatto quanto richiesto, prevedendo altresì che Il liquido esausto
dello scrubber, al contrario di quanto precedentemente affermato nello S.I.A., verrà considerato rifiuto
speciale e come tale gestito, predisponendo uno stoccaggio provvisorio e uno smaltimento da parte di
ditta autorizzata.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Nell’attività galvanica sono generalmente richieste significative quantità di acqua per le vasche delle linee di
trattamento; l’Azienda dispone di un Impianto di depurazione ad azione chimico-fisica per il trattamento dei
reflui prima dello scarico in pubblica forgnatura gestita da AVS S.p.A. L’approvvigionamento idrico azienda-
le avviene tramite acquedotto, per quanto riguarda le necessità igienico-sanitarie e tramite pozzo regolar-
mente autorizzato dalla Regione Veneto (aut. n. 1571/AG del 19/04/2007) per gli scopi produttivi.
Relativamente alla zona dove è situato lo stabilimento, dal PAT vigente emerge il vincolo costituito dal ri -
spetto del demanio idrico, per la presenza della Roggia Lecchi. A 100 m circa scorre inoltre il torrente Agno.
Lo stabilimento è situato in una zona definita “di montagna e collina” vicino alla zona di ricarica degli acqui -
feri di Montecchio maggiore).
Stato di Fatto
Le acque reflue industriali vengono prodotte nelle fasi: 02 – 03 - 04 – 07 – 08 e dalla documentazione presen -
tata si riscontra che, considerando lo scarico civile e quello industriale, la portata media stimata è pari a circa
complessivamente 50.000 mc/anno, incluso il consumo di acqua demineralizzata acquistata a parte. l’Azien-
da riporta che “quotidianamente un operatore interno, specificamente formato effettua un’analisi dell’acqua
in uscita dall’impianto di deputazione e sia le analisi effettuate internamente con frequenza giornaliera che
quelle periodiche effettuate dall’ente pubblico gestore AVS su campioni medi, non hanno mai rilevato supe-
ramenti dei limiti di legge.” Oltre alle acque reflue industriali scaricate in fognatura, sussiste anche uno sca-
rico in acque superficiali nella Roggia dei Lecchi, delle acque di prima e di seconda pioggia; tale scarico è og-
getto di specifico Contratto di concessione – Rep. Int. N. 97 del 04/03/2014 – rilasciato dal Consorzio di Boni -
fica Alta Pianura Veneta.
Stato di progetto
L’Azienda prevede:
un aumento della concentrazione di solfati nelle acque di scarico in relazione alla nuova tecnologia ri-
guardante la mordenzatura che contempla un’aggressione maggiore con acido solforico;
una modifica all’impianto di depurazione acque reflue in relazione alla maggior presenza di solfati;
un aumento del prelievo dal pozzo che passerà dagli attuali 36.000 mc a stimati 40.000 – 45.000 mc;
un aumento della portata annua allo scarico in fognatura.
Considerato quanto sopra, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano im -
patti aggiuntivi significativi sulla presente componente; ad ogni buon conto si suggerisce di dedicare parti -
colare attenzione alle modalità di stoccaggio provvisorio e movimentazione dei rifiuti nell’area pavimentata
esterna al capannone, al fine di impedire potenziali contaminazioni delle acque meteoriche di dilavamento.
Per tipologia di attività, infatti, e per quanto emerge dalla documentazione tecnica presentata dalla Ditta pro-
ponente, il Comitato tecnico ritiene che le problematiche ambientali introdotte dall'attività aziendale debba-
no essere ricondotte a quelle di cui al punto 3. dell'Allegato F al PTA. Rispetto a tale fatto, risulta necessaria
l'applicazione dell'art. 39 delle NTA del PTA.. Il proponente pertanto completi la documentazione già fornita
con un progetto ed un cronoprogramma attuativo di implementazione dei dettami dell'art. 39 citato. Il pro-
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ponente si soffermi a descrivere l'inpiduazione di adeguati sistemi di contenimento degli spanti in corri-
spondenza degli attacchi per il rifornimento dei prodotti chimici sottolineando l'idoneità rispetto alle ipotiz -
zabili situazioni di rischio."
Inoltre, alla luce di quanto esposto a pag. 34 del SIA relativamente ai Solfati, il proponente spieghi:
a - qual è l'aumento previsto dalla introduzione della nuova tecnologia CrVI-free dell'utilizzo di Solfati
espressi in massa come SO4
b - quale sia la struttura attuale dell'impianto di trattamento delle acque con il suo inserimento nel ciclo di
produzione;
c - in quale modo il "depuratore sarà potenziato" relativamente alla sua capacità di trattare i Solfati e in che
modo sarà inserito il letto di carboni attivi con le valutazioni fatte relativamente al loro dimensionamento;
Spieghi inoltre quale sarà il destino dei carboni attivi esausti destinati all'adsorbimento dei (rilevati allo sca-
rico) PFAS; per questi ultimi dovrà essere dimostrata, per mezzo di bilancio di materia, l’eventuale variazio-
ne dei quantitativi allo scarico e, nel caso, gli adeguamenti previsti al sistema di depurazione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, prevedendo una misura migliorativa rispetto alla
configurazione presentata in progetto per la gestione delle acque di prima pioggia del piazzale, verificata la
fattibilità con la società AVS, con tali acque che verranno collettate nella condotta fognaria, previo installazio-
ne di una vasca di raccolta dei primi 5 mm di acqua meteorica di dilavamento, con tempo di ritardo
dello scarico dopo 5 ore dalla fine dell’evento piovoso.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento, prescrivendo tuttavia alcune condizioni di esercizio.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Il sito risulta ubicato all’interno della media Valle del Torrente Agno nel settore centro-orientale dei Monti
Lessini, in una zona pianeggiante debolmente inclinata verso sud, in sinistra idrografica. Le quote dei terreni
si aggirano sui 140 – 142 m s.l.m. Relativamente all’idrografia di superficie risulta significativa la presenza
del Torrente Poscola, che scorre a pochi metri a Ovest del sito in esame con direzione Nord-Sud. lungo il
margine collinare. L’idrografia di superficie relativa alla dorsale collinare non è particolarmente sviluppata
con portate legate essenzialmente ad eventi stagionali di forte intensità, a causa del substrato roccioso calca-
reo presente nell’area generalmente fratturato e carsificabile che favorisce l’infiltrazione delle acque in pro -
fondità. Per quanto riguarda il territorio pianeggiante circostante, risultano numerosi fossi e scoli nelle aree
adibite a coltivazione agricola, con funzione prevalentemente irrigua. Dal punto di vista idrogeologico il sito
in esame, ubicandosi in una zona di alta pianura intravalliva, risulta caratterizzato da una falda idrica a me-
dia profondità a carattere freatico di buona produttività, contenuta entro il materasso sabbioso ghiaioso più
permeabile e localmente differenziata da strati di separazione a bassa conducibilità idraulica.
Dalla documentazione presentata si riscontra che:
l’attività produttiva viene svolta all’interno del capannone, l’eventuale materiale depositato all’esterno (al-
cune tipologie di rifiuti) è coperto da tettoia;
le linee chimica ed elettrolitica sono posizionate su un pavimento rivestito in PVC e dotato di bacino di
contenimento, le vasche sono dotate di controllo di livello ed eventuali sversamenti vengono raccolti e
convogliati all’impianto di depurazione;
lo stoccaggio dei materiali è gestito al fine di ridurre il rischio di inquinamento di suolo e sottosuolo, in
conformità con quanto previsto dalle BAT di riferimento per il settore galvanico, attraverso:
L’inpiduazione di aree appropriate, stoccaggio separato di incompatibili (acidi e basi, combustibili
e comburenti), stoccaggio in locale apposito dell’anidride cromica residua (comburente);
utilizzo di taniche a doppio contenimento o di idonei bacini di contenimento;
piano di emergenza e controlli operativi.
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Considerato che non si prevede alcuna modifica all’edificio né un aumento della superficie impermeabilizza-
ta e che l’impianto è già esistente ed operativo con relative autorizzazioni e che non sono previste modifiche
alle strutture o ai piazzali né nuove pavimentazioni o scavi, è ragionevole ritenere che la realizzazione del
progetto non preveda alcuna alterazione della componente suolo e sottosuolo.
Atteso che in azienda è comunque già presente da anni un pozzo per approvvigionamento idrico autonomo
e stante il fatto che il prelievo dal pozzo passerà dai 36.000 mc ca attuali a 40.000 – 45.000 mc, con un +25% di
consumo di risorsa, considerata la presenza sul territorio di pozzi di presa idropotabili pubblici sottogra-
diente rispetto all'insediamento produttivo e valutato come non risulti precisato nei documenti depositati
quale sia la situazione strutturale e di sicurezza dell'opera di presa nei riguardi degli impianti adiacenti (esi-
stenti e di progetto) né in ordine ad eventuali eventi accidentali (i.e. incendio , fuoriuscita di acque di proces-
so, spandimenti etc.) si richiedono le seguenti integrazioni:
1.stratigrafia e schema di completamento del pozzo (diametro, profondità e posizione dei filtri, eventuali
tamponamenti e/o cementazioni presenti all'esterno del rivestimento, …), che in quanto concessionato rego -
larmente dovrebbe essere provvisto di adeguata schedatura e documentazione tecnica;
2. dettagli descrittivi, planimetrici (ubicazione precisa dell'opera di presa in rapporto al layout di processo) e
fotografici con coni visuali sullo stato impiantistico della testa pozzo, in ordine al poter certificare che per
non sussiste alcuna possibilità di interferenze negative con la produzione e/o con eventi accidentali [SIA pag
49] di possibile rilevanza ambientale (emergenze) per la qualità del corpo idrico sotterraneo presente nel
sottosuolo;
3. con attinenza al tema di verifica sussistenza obbligo RDR, infine, atteso che la ditta è attiva sul territorio da
40 anni (con lavorazioni e presenza di sostanze "particolari"), fornire i dati disponibili di caratterizzazione
ambientale del proprio sedime produttivo, per poter validare il quadro confortante che pare emergere dai
documenti consegnati; l’affermazione sul fatto che è tutto in ordine non è supportata da riscontri oggettivi.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; viene previsto il monitoraggio delle acque sotter-
ranee mediante realizzazione di punti di monitoraggio costituiti da n.3 piezometri, di cui uno a monte e due
a valle dal punto di vista idrogeologico, nel rispetto della direzione di falda.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Tutti gli interventi programmati riguardano impianti e/o macchinari collocati internamente allo stabilimento.
La Proponente riporta, con riferimento a quanto richiesto dall’Allegato D.8 alla domanda di A.I.A.
presentata contestualmente, la seguente tabella di confronto tra i valori ottenuti da misure effettuate in data
17/02/2014 in orario diurno lungo il perimetro aziendale e quelli previsti dal Piano di zonizzazione acustica
del Comune di Cornedo Vicentino presi come SQA.
Rumore ambientale Ovest Nord (1) Est (1) Sud ( 1 ) SQA
(valore misurato)
dB(A) 53,9 54,3 54,1 54,1 52,6 65 dB(A) per il periodo diurno (6.00/22.00)
55 dB(A) per il periodo notturno (22.00/ 06.00)
Componenti tonali N.R. N.R. N.R. N.R.
Componenti impulsive N.R. N.R. N.R. N.R.
Rumore ambientale 51,5 54,2 54,0 50,9
residuo
Differenziale dB(A) 2,4 0,1 0,1 1,7
N.R. = Non Rilevate
Nota (1) : rumorosità ambientale misurata con influenza significativa del traffico veicolare in transito
nella confinante Via Casarette e sulla nuova Strada Comunale a Cornedo Vicentino (VI).
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Premesso che la Ditta in oggetto svolge la propria attività produttiva sia nel periodo diurno e sia per due ore
nel periodo notturno (fine lavoro ore 24.00), nella tabella sopra riportata si rileva il rispetto dei limiti
inpiduati per tutti i punti fonometrici perimetrali rilevati a confine, sia del livello Differenziale Diurno
fissato a 5 dB(A) e sia il livello Differenziale Notturno fissato a 3 db(A). L’Azienda rileva che la rumorosità
ambientale misurata relativamente ai punti Fonometrici di cui alla nota (1) è influenzata dal traffico
veicolare presente sulla confinante Via Casarette e sulla nuova Strada Comunale a Cornedo Vicentino (VI).
In considerazione di quanto sopra riportato, L’Azienda non evidenzia apporti di rumorosità ambientali
significativi, né tali da superare i limiti previsti dal Piano di zonizzazione acustica realizzato dal
Comune di Cornedo Vicentino; rilevando, inoltre, che nella zona interessata non sono presenti strutture
sensibili quali scuole e ospedali.
I ricettori più vicini si trovano sul fronte nord-est a circa 50 mt, a sud-est a circa 150 e a nord-ovest a circa 250
mt; rispettivamente posti secondo il piano di zonizzazione acustica in IV classe; con limiti di immissione per
il periodo diurno di 65 dBA e per il periodo notturno di 55 dBA e limiti di emissione di 60 dBA in diurno e in
notturno di 50 dBA. Manca la verifica dei valori di immissione, emissione e differenziali ai ricettori posti a
ovest del lotto in analisi posti nel comune confinante di Castelgomberto.
Si ritiene comunque che il grado di approfondimento del documento di Valutazione Previsionale di Impatto
Acustico non sia sufficiente viste le finalità richieste dalle normativa vigente; l’argomento non e’stato trattato
relativamente agli impatti acustici determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda per il periodo
diurno e notturno così come richiesto dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447
del 26.10.1995 e successive norme attuative tra cui DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008).
Cioè secondo normative vigenti, dati/valori con più di tre anni sono da considerarsi non attendibili a causa
del carattere di vetustà che essi assumono. Si ritiene opportuna la verifica con rilievo fonometrico, dei livelli
di rumore prodotti, scorporati (eventualmente anche dalle emissioni stradali) da eventi anomali o non
attribuibili alle emissioni sonore delle attività e macchine/impianti dell’azienda indagata, anche con verifica
tramite LeqA orari minimi e livelli percentili - L95.
Inoltre i dati di cui sopra devono avere carattere di riferibilità, a riguardo si chiede di integrare – laddove
non è possibile è opportuno produrre una verifica fonometrica atta alla caratterizzazione delle emissioni
della specifica sorgente - le informazioni con schede tecniche e certificazioni. Si fa presente che il documento
di valutazione di impatto acustico deve sempre riportare adeguate storie temporali con i tracciati fonometrici
dei rilievi effettuati e con le analisi del dato più opportune.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento, prescrivendo tuttavia un monitoraggio periodico all’interno del PMC.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il Proponente dichiara che in relazione alla tipologia delle lavorazioni dello stabilimento la valutazione per
la componente in esame in termini di emissione di “radiazioni ionizzanti e non ionizzanti” e/o rischio Radon
“non è applicabile”. Considerata la tipologia di processo industriale e l’assenza di modifiche agli impianti di
illuminazione, per l’intervento di progetto si ritiene non significativo l’impatto da agenti fisici.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’azienda risiede ai confini della zona industriale nord di Castelgomberto e nei pressi della strada che colle-
ga la frazione Alte Ceccato di Montecchio Maggiore a Valli del Pasubio. L’edificio in cui ha sede è co -
stituito da un capannone industriale costruito più di 40 anni fa e rimasto invariato fino al 2014, quan-
do, per fare fronte a sopravvenute esigenze logistiche, previo regolare permesso di costruire è stato am-
pliato nella parte ovest per mq 309,8. In merito alla “Qualità del paesaggio” si rileva che l’azienda è per la
quasi totalità dei lati circondata da una siepe, regolarmente manutenzionata. La parte scoperta è occu-
pata da un parcheggio per i dipendenti ordinato e ben organizzato ed è sgombra da materiale abban-
donato o non di proprietà. Il Comune di Cornedo Vic. non è interessato da aree di vincolo paesaggistico ai
sensi della Legge 1497 del 1939 (oggi Parte Terza, articolo 136, del D. Lgs 42 del 22 gennaio 2004). Sono
invece presenti boschi e corsi d’acqua vincolati ai sensi del D.Lgs n.42/2004 (ex. L. 431/85). Sono inoltre
vincolati i seguenti corsi d’acqua (ex 431/85): il torrente Agno, Poscola, Barco e Rupiano. Principale caratteri -
stica storico-artistica del territorio comunale è la presenza di alcune "ville di delizia", le tipiche ville fatte co-
struire dal patriziato della Serenissima nell'entroterra. L’area non ricade in ambito di vincolo paesaggistico o
contesti figurativi delle Ville Venete. Considerato che il progetto in esame sarà interamente sviluppato
all’interno della struttura esistente, non si evidenzia alcuna influenza significativa sul paesaggio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Il traffico diretto all’Azienda è costituito dagli autoveicoli dei dipendenti e dai mezzi pesanti deputati al
trasporto delle merci in entrata ed in uscita. L’azienda è insediata in un’area classificata D.1 “zona
produttiva di completamento o di espansione” e si colloca nelle immediate vicinanze della zona industriale
nord del comune di Castelgomberto e nei pressi della SP 246 Recoaro (che collega la frazione Alte Ceccato di
Montecchio Maggiore a Valli del Pasubio). Relativamente al progetto in esame, non si ritiene che l’impatto
dovuto sulla viabilità dell’area sia gravoso, né per quanto riguarda l’utilizzo di strade non adeguate per
dimensioni e/o per presenza di abitazioni in fronte strada, né relativamente all’attraversamento di centri
urbani (con le conseguenti ricadute in termini di rumore, polveri, dispersione di inquinanti ecc. per la
popolazione). Dalla documentazione presentata, pertanto, si evince che la realizzazione del progetto non
comporterà aumenti nel traffico veicolare da e per l’azienda.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
La zona in cui è ubicato l’insediamento produttivo è classificata come zona D.1 “produttiva di
completamento o di espansione” e viene ritenuta “area idonea a condizione” con una fascia di rispetto per la
presenza della Roggia Lecchi. A 100 m circa scorre il torrente Agno ed è presente una fascia di rispetto per la
Viabilità esterna ai centri abitati, a circa 50 m, dove passa la strada SP 246. Dalla documentazione presentata
non risultano altri vincoli e/o criticità significative. In relazione all’intervento in progetto la Proponente non
ritiene possibile un’interazione significativa con l’ecosistema circostante e considerata la documentazione
presentata non si ritiene ipotizzabile ne prevedibile alcuna variazione degli impatti sulla componente in
esame.
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VALUTAZIONE
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dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
rumore, sostanze tossiche, radiazioni (ionizzanti e non) e agenti patogeni. Considerate le modifiche previste
rispetto all’attuale stato di fatto dell’insediamento industriale ed evidenziata la riduzione dei livelli di rischio
per la sicurezza e la salute derivante dall’eliminazione dal ciclo produttivo dell’anidride cromica (Triossido
di Cromo), sostanza classificata cancerogena di classe 1B (può provocare il cancro se inalato) ai sensi del
regolamento CLP 1272/2008, si può ragionevolmente escludere la presenza di rischi aggiuntivi sulla Salute
Pubblica e sui lavoratori rispetto all’attuale già autorizzato.
In sede di presentazione e sopralluogo è stata riportata una valutazione sommaria di assoggettabilità alla
Legge Seveso, secondo cui recenti variazioni di classificazione di alcune sostanze pericolose insieme alle mo-
difiche normative della Seveso III portano ad attestare l’impianto in questione al di sotto dalle soglie applica -
bili. In relazione la ditta parla di ordinativi mensili di cloruro di Nichel e Solfato di Nichel e annuali di acido
cromico di prossima dismissione; in assenza dei volumi delle vasche e delle concentrazioni dei bagni non si
possono esprimere valutazioni di merito sull'assoggettabilità dell'azienda a tale normativa; si ritiene necessa-
rio che l'azienda Galvanoplastica fornisse un'integrazione con una relazione di verifica di assoggettabilità.
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dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani, progetti o inter-
venti in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti e dei limiti previsti per il
rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
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Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che a
quella di Autorizzazione Integrata Ambientale.
Tutto ciò premesso, il Comitato esprime
PARERE FAVOREVOLE
all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1 Nella fase di avvio dell’impianto, a modifica realizzata, dovrà essere effettuato uno specifico monitoraggio
delle emissioni gassose, con almeno due perse campagne di misura, al fine di verificare il rispetto dei limiti
previsti dalla normativa vigente.
2. Lo scarico delle acque con recapito in pubblica fognatura gestita da Alto Vicentino Servizi spa, dovrà ri-
spettare i limiti e le prescrizioni date dal gestore; lo scarico nella Roggia dei Lecchi dovrà essere monitorato
secondo le frequenze e con le modalità stabilite dal provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale
in corso.
3. L’impianto di depurazione reflui dovrà essere costantemente gestito in modo tale da garantire nel tempo
l’efficienza di trattamento prevista in progetto e i relativi limiti fissati dal gestore.
4. Preliminarmente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, la ditta dovrà presentare:
- una dettagliata relazione tecnica con l’indicazione complessiva dei rifiuti gestiti, relativi CER, modalità di
stoccaggio, codice di smaltimento, modalità di controllo e di analisi e frequenza di autocontrollo;
- a seguito di quanto sopra e delle modifiche proposte per la gestione delle acque meteoriche e dei piezometri
per il controllo delle acque sotterranee dovrà essere implementato il PMC;
- atto di assenso/autorizzazione da parte della società Alto Vicentino Servizi spa riguardante lo scarico della
prima pioggia nella condotta fognaria consortile;
- predisposizione di una procedura di gestione atta a garantire nel tempo l’integrità della pavimentazione
esterna, fissando criteri valutativi che, partendo dall’analisi della situazione attuale, consentano di preveni -
re e/o intervenire nelle fasi di deterioramento delle superfici.
5. Il controllo dell’impatto acustico, con accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio diffe-
renziale e del limite di emissione, dovrà ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in
prossimità dell’impianto
6. I prodotti utilizzati nella formulazione dei bagni dovranno essere esenti dalla presenza di sostanze e/o
composti perfluoroalchiliche.
Vicenza, 06 settembre 2017
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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