decreto n.17 del 20-02-2017

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




             DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
                  N° 17 DEL 20/02/2017

                          Servizio VIA VINCA



     OGGETTO: I.C. INDUSTRIA CONCIARIA SRL - PROCEDURA DI VALUTAZIONE
     IMPATTO AMBIENTALE E CONTESTUALE AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
     AMBIENTALE AI SENSI D.LGS. 152/06, E S.M.I. E L.R. 4/2016
     PROGETTO DI VARIAZIONE IMPIANTI DI CONCIA E CONSEGUENTE
     ASSOGGETTAMENTO A NORMATIVA A.I.A. PRESSO IL SITO IN COMUNE DI
     ARZIGNANO


                  IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA


     Premesso che:
     • tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 rientra, negli
     allegati A e B, la valutazione d’impatto ambientale e contestuale Autorizzazione Integrata
     Ambientale per attività conciarie;

     Visto che:
     • la ditta I.C. Industria Conciaria S.R.L., con sede legale in via Sesta Strada n.21 in Comune di
     Arzignano, ha presentato in data 22/09/2016 con prot. n.63326 l'istanza per ottenere il giudizio di
     compatibilità ambientale e autorizzazione integrata ambientale per il Progetto relativo all'
     “Variazione impianti di concia e conseguente assoggettamento a normativa A.I.A.”, presso il
     medesimo sito;
     • la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa nell'allegato III alla Parte II del D.Lgs. n.
     152/2006 e ss.mm.ii. - Lettera i) “Impianti per la concia del cuoio e del pellame qualora la capacità
     superi le 12 tonnellate di prodotto finito al giorno”;
     • per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in materia di VIA e di AIA
     si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse disposizioni in materia,
     come previsto dall'art.10 c.2 D.Lgs. 152/2006

     Considerato che:
     • la ditta I.C. Industria Conciaria S.R.L. ha provveduto alla pubblicazione dell'annuncio di avvenuto
     deposito del progetto, in data 28/09/2016 sul quotidiano “Corriere del Veneto”, ed alla successiva
     presentazione al pubblico in data 05/10/2016;
     • non sono pervenute osservazioni ai sensi dell’art. 24 del D.Lgs. n. 152/2006;

     Rilevato che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o coordina
     tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque dominanti



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     in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o dell'impianto;

     Visto e fatto proprio il parere favorevole di impatto ambientale n. 03/2017 espresso dal Comitato
     Tecnico Provinciale nella seduta plenaria del 08/02/2017, ai sensi della L.R. n. 4/2016, allegato al
     presente atto come parte integrante e sostanziale relativo sia alla procedura di VIA che di AIA;

     Dato atto che al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale provvederà il dirigente del
     Ambiente nell'ambito delle proprie competenze;

     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2014) che è di 270 giorni (ID PROC 179);

     Visti:
     • il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
     • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
     152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n.
     69. Disposizioni applicative”;
     • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in
     materia di autorizzazione integrata ambientale”;


                           DECRETA

      1. di prendere atto, facendolo proprio, del parere favorevole n.03/2017 espresso nella seduta
        plenaria del 08/02/2017 dal Comitato Tecnico Provinciale, Allegato A al presente
        provvedimento, di cui forma parte integrante e sostanziale, ai fini del rilascio del giudizio di
        compatibilità ambientale e autorizzazione integrata ambientale per l'intervento relativo al
        Progetto “Variazione impianti di concia e conseguente assoggettamento a normativa A.I.A.”,
        presso il sito di via Sesta Strada n.21 in comune di Arzignano;

      2. di esprimere, ai sensi del del D.Lgs. n. 152/2006 e della L.R. n. 4/2016, giudizio favorevole
        di compatibilità ambientale sul progetto, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni
        indicate e previste nel parere n.03/2017, Allegato A al presente provvedimento;

      3. di dare atto che:
        a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 26, comma 6, del
        D.Lgs. n. 152/06 dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque
        anni dalla pubblicazione, prevista al successivo punto 6;
        b) il presente provvedimento non sostituisce eventuali ulteriori visti, pareri, concessioni,
        autorizzazioni di competenza provinciale necessari per la realizzazione del progetto e che la
        ditta proponente rimane impegnata ad acquisire eventuali ulteriori autorizzazioni necessarie
        per l'autorizzazione del progetto;
        c) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
        integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a
        preventiva valutazione;
        d) verrà demandato al Dirigente del Settore Ambiente il rilascio dell'Autorizzazione
        Integrata Ambientale nell'ambito delle proprie competenze;

      4. di prescrivere che:
        a) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la
        salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;




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         b) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere
         un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio
         dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio V.I.A. Provinciale;

        5. di informare che
         a) avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
         Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso
         straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
         b) la documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Ambiente-
         Ufficio VIA della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza;

        6. di dare altresì atto che:
         a) il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
         www.provincia.vicenza.it;
         b) la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto un estratto del
         presente provvedimento, concordato preventivamente con gli Uffici provinciali , nel quale
         saranno indicati l’opera, l’esito del provvedimento e i luoghi ove lo stesso può essere
         consultato nella sua interezza;
         c) dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i termini per
         eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti interessati, nonché per le
         scadenze di cui al precedente punto 3);
         d) la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti
         sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del
         TUEL come modificato dal DL 174/12).

        7. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta Gruppo Mastrotto spa, al comune di
         Arzignano, al Dirigente del Dipartimento Provinciale di Vicenza dell’A.R.P.A.V., al
         Direttore ULSS 8, ad Acque del Chiampo spa, ai consulenti Walter Formenton, Simone
         Cracco e alla ditta Ecochem srl. Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di
         vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti norme, con particolare riferimento alle
         competenze comunali in materia di edilizia e commerciale




     Vicenza, 20/02/2017



                                 Sottoscritta dal Presidente della Provincia
                                       (VARIATI ACHILLE)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                       Proposta di Decreto Presidenziale


                                                    Servizio VIA VINCA
                                                    proposta n. 166/2017



     OGGETTO: I.C. INDUSTRIA CONCIARIA SRL - PROCEDURA DI VALUTAZIONE
     IMPATTO AMBIENTALE E CONTESTUALE AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
     AMBIENTALE AI SENSI D.LGS. 152/06, E S.M.I. E L.R. 4/2016
     PROGETTO DI VARIAZIONE IMPIANTI DI CONCIA E CONSEGUENTE
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     ARZIGNANO




              PARERE IN ORDINE ALLA REGOLARITA’ TECNICA
               SULLA PROPOSTA DI DECRETO PRESIDENZIALE




     (X) Favorevole     ( ) Contrario

     ………………………………………………………………………………………………………...




     Vicenza, 14/02/2017                           Sottoscritto dal Dirigente
                                          (MACCHIA ANGELO)
                                            con firma digitale




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                       Proposta di Decreto Presidenziale


                                                    Servizio VIA VINCA
                                                    proposta n. 166/2017



     OGGETTO: I.C. INDUSTRIA CONCIARIA SRL - PROCEDURA DI VALUTAZIONE
     IMPATTO AMBIENTALE E CONTESTUALE AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
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     ARZIGNANO




          VISTO DI CONFORMITA’ ALLE LEGGI, STATUTO E REGOLAMENTI
              SULLA PROPOSTA DI DECRETO PRESIDENZIALE
              (ai sensi del Decreto del Presidente n. 11 del 27/10/2014)




     (X) Favorevole     ( ) Contrario

     ………………………………………………………………………………………………………...




     Vicenza, 18/02/2017                           Sottoscritto dal Segretario
                                          (MACCHIA ANGELO)
                                           con firma digitale




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                     DECRETO PRESIDENZIALE
                      N° 17 DEL 20/02/2017


     OGGETTO: I.C. INDUSTRIA CONCIARIA SRL - PROCEDURA DI VALUTAZIONE
     IMPATTO AMBIENTALE E CONTESTUALE AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
     AMBIENTALE AI SENSI D.LGS. 152/06, E S.M.I. E L.R. 4/2016
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     ARZIGNANO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia del presente decreto è pubblicata all'albo pretorio di questa Provincia per 15
     giorni dal 21/02/2017.


     Vicenza, 21/02/2017




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                        (BERTACCHE CRISTINA)
                                           con firma digitale




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                            Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




          VERBALE DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE VIA
                 DEL 08/02/2017
     L'anno DUEMILADICIASSETTE, il giorno OTTO del mese di FEBBRAIO alle ore 09:30 il Comitato Tecnico
     provinciale si è riunita nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente ar -
     gomento: Domanda di compatibilità ambientale e contestuale Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del D.Lgs
     152/06 e ss. mm. e ii. della ditta I.C. INDUSTRIA CONCIARIA SRL per il Progetto “Variazione impianti di concia e
     conseguente assoggettamento a normativa A.I.A” localizzato presso il comune di Arzignano.

     All'appello risultano:
     MACCHIA ANGELO              Presidente                Assente

     BALDISSERI ANDREA           Vicepresidente               Presente

     CORTESI ANGELO             Commissario                Presente

     DE MARCHI ROBERTO            Commissario                Presente

     FRANCHETTI PAOLO            Commissario                Assente

     MILANESE SABRINA            Commissario                Presente

     MONTANARI RICCARDO           Commissario                Assente

     PELLIZZER FABIO             Commissario                Presente

     SALVIATI STEFANO            Commissario                Presente

     SOTTANI ANDREA             Commissario                Presente

     VICENTIN ALBERTO            Commissario                Presente

     SARTORI GIUSEPPE            Commissario                Presente


     Sono altresì presenti, a seguito di regolare convocazione per la Conferenza di Servizi di cui all’art. 10 c.2 :
     WALTER FORMENTON, consulente ditta I.C. Industria Conciaria SRL

     SIMONE CRACCO, consulente e delegato ditta I.C. Industria Conciaria SRL
     ANNALISA CAPOLUPI, consulente ditta I.C. Industria Conciaria SRL

     Il Comitato viene presieduto da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 9003 del 07/02/2017,
     che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Comi-
     tato Tecnico Provinciale, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso
     atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime congiuntamente
     al Comitato Tecnico Provinciale parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.

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                I. C. INDUSTRIA CONCIARIA srl
                           PARERE N. 03/2017
     Oggetto: Variazione impianti di concia e conseguente assoggettamento a normativa A.I.A.
     PROPONENTE:            I.C. Industria Conciaria srl
     SEDE LEGALE:           Via Sesta Strada n. 21, Arzignano
     SEDE INTERVENTO:         Via Sesta Strada n. 21, Arzignano
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti per la concia del cuoio e del pellame
     PROCEDIMENTO:           Procedura di V.I.A. e contestuale A.I.A..
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Lettera i)
                      Impianti per la concia del cuoio e del pellame qualora la capacità superi le
                      12 tonnellate di prodotto finito al giorno
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           22 settembre 2016
     DATA PUBBLICAZIONE:        28 settembre 2016
     DATA INTEGRAZIONI:        18 gennaio e 08 febbraio 2017

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      -  1 Certificato della camera di commercio
      -  2 Stralcio del PRG
      -  3 Autorizzazione scarichi
      -  4 Schemi a blocchi
      -  5 Planimetria catastale
      -  6 Autorizzazione alle emissioni in atmosfera
      -  7 Planimetria delle reti fognarie e dell'approvvigionamento idrico
      -  8 Planimetria dello stabilimento con inpiduazione dei punti di emissione
      -  9 Planimetria dello stabilimento con inpiduazione delle aree per lo stoccaggio dei rifiuti
      -  10 Planimetria dello stabilimento con inpiduazione delle aree per lo stoccaggio delle materie
      prime
      -  11 Planimetria dello stabilimento con inpiduazione dei punti di origine e delle zone di influenza
      delle sorgenti sonore ed Identificazione e quantificazione dell'impatto acustico
      -  12 Studio viabile
      -  13 Planimetria dello stabilimento con inpiduazione dei punti di emissione ed della rete fognaria
      stato di progetto
      -  15 Valutazione tecnica sulle modalità di dispersione degli inquinanti
      -  16 Piano monitoraggio e controllo
      -  17 Piano di tutela delle acque
      -  18 Modalità di gestione ambientale.

                               PREMESSE
     IlL'istanza è relativa al progetto di variazione della destinazione d’uso di alcuni bottali e conseguente au-
     mento della capacità produttiva dell’impianto, di proprietà della I.C. Industria Conciaria S.r.l., con sede lega-
     le ed operativa nel Comune di Arzignano, (VI), Via Sesta Strada, n. 21.
     L’attività in essere subisce una variazione impiantistica mediante un cambio di destinazione d’uso di alcuni
     bottali, alcuni attualmente dedicati alla fase di rinverdimento e in futuro dedicati alla riviera e alla concia.
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     Le modifiche impiantistiche, relative alla destinazione d’uso, che si intendono attuare, porteranno il com -
     plesso industriale a una capacità di produzione superiore alle 12 tonnellate al giorno di prodotto finito; ciò
     comporterà anche l’assoggettabilità alla normativa IPPC, per cui viene contestualmente presentata domanda
     di autorizzazione integrata ambientale. La variazione impiantistica proposta non comporta un aumento si-
     gnificativo di produttività. La ditta effettua per conto terzi le lavorazioni del classico ciclo di concia partendo
     dal grezzo per produrre pelli in wet-blue o wet-white e lavorazioni di riconcia tintura ingrasso delle pelli al
     fine di produrre pelli tinte; nello specifico per la fase da grezzo a wet-blue/wet-white esegue le lavorazioni
     di rinverdimento, calcinaio, spaccatura in trippa, decalcinazione, pickel, concia, pressatura, mentre per le
     operazioni di tintura delle pelli vengono eseguite le operazioni di riconcia, tintura ed ingrasso delle pelli.

                              UBICAZIONE
     L’area dove insiste la I.C. Industria Conciaria S.r.l., è situata in posizione centrale della Zona Industriale del
     Comune di Arzignano, delimitata a Nord Ovest da Via Quarta Strada, a Sud Est da Via Sesta Strada e a Nord
     Est – Est e a Sud Ovest - Ovest da altre proprietà.
     Il vigente PRG del comune di Arzignano inquadra l’area di proprietà all’interno di una zona industriale di
     tipo D1.1 – Industriale di completamento.
     Il sito è completamente immerso nella zona industriale e circondato da attività e strade, a parte l’appezza -
     mento che si nota a Nord Ovest, adibito ad attività agricole.




                              Ortofoto del sito

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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Arzignano;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano Regionale di Tutela dell’Atmosfera;
     • Piano Energetico Regionale;
     • Atlante Ricognitivo dei Paesaggi del Veneto;
     • Piano Regionale Gestione Rifiuti;
     • Piano di Assetto Idrogeologico;
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, per
     il quale si ritengono comunque necessari taluni approfondimenti:
     - analizzare il Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Arzignano ed il piano di gestione rischio alluvioni
     che non sono stati considerati nello S.I.A.;
     - in relazione al PTRC viene indicato il fatto che l'area interessata rientra nella fascia di ricarica degli
     acquiferi ma non se ne affrontano le relative problematiche;
     - in relazione PTCP, si legge che “ … Il torrente Chiampo, che scorre a circa 100 m dal margine della zona
     industriale, è vincolato dal punto di vista paesaggistico. … “ ma non si indica se l'area interessata sia o non
     sia vincolata paesaggisticamente. Si fa inoltre cenno al fatto che sono presenti “ … alcuni elementi cui
     prestare attenzione nell'area d'indagine, ovvero la presenza di impianti di telefonia mobile, discariche ed
     acquiferi inquinati. … “ , “La committente, indicata in rosso, è sita in area carsica”, “Nell'area risultano
     interessanti i corsi dei torrenti Agno e Chiampo: il primo è un corridoio ecologico secondario, mentre il
     secondo è un corridoio ecologico di livello regionale”, ma non si approfondiscono dette tematiche
     mettendole in relazione all'intervento;
     - in relazione alla descrizione del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, del Piano Tutela
     Acque, del Piano Energetico Regionale, dell'Atlante ricognitivo degli ambiti del Paesaggio Veneto e del
     Piano di Assetto Idrogeologico si richiede di mettere in relazione gli stessi con l'intervento proposto;
     - trattare la tematica legata alla presenza nelle vicinanze di un corridoio ecologico, inpiduato in più piani, e
     mettendo lo stesso in relazione all'intervento proposto.
     Si chiede inoltre di chiarire l’incongruenza degli estratti delle tavole 1) PAT- vincoli 2) PRG (pag. 48 e 49),
     dove viene inpiduata come area interessata un area persa da quella inpiduata nel quadro
     programmatico.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     La ditta effettua per conto terzi le lavorazioni del classico ciclo di concia partendo dal grezzo per produrre
     pelli in wet-blue o wet-white e lavorazioni di riconcia tintura ingrasso delle pelli al fine di produrre pelli tin -
     te; nello specifico per la fase da grezzo a wet-blue/wet-white esegue le lavorazioni di rinverdimento, calcina -

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     io, spaccatura in trippa, decalcinazione, pickel, concia, pressatura, mentre per le operazioni di tintura delle
     pelli vengono eseguite le operazioni di riconcia, tintura ed ingrasso delle pelle.
     L’attività in essere subisce una variazione impiantistica mediante un cambio di destinazione d’uso di alcuni
     bottali, alcuni attualmente dedicati alla fase di rinverdimento e in futuro dedicati alla riviera e alla concia.
     Le modifiche impiantistiche, relative alla destinazione d’uso dei bottali, che si intendono attuare, porteranno
     il complesso industriale a una capacità di produzione superiore alle 12 tonnellate al giorno di prodotto
     finito; la variazione impiantistica proposta non comporterà comunque un aumento significativo di
     produttività; attualmente sono adibiti n.2 bottali per la sola fase di rinverdimento, n.5 bottali per la fase di
     calcinaio, n.5 bottali per la fase di concia e n.3 bottali per la tintura delle pelli.
     Questo progetto prevede di convertire i due bottali utilizzati per il solo rinverdimento alla fase di calcinaio e
     un bottale utilizzato attualmente nella fase di calcinaio alla fase di concia, il panorama futuro vedrà n.6 bot-
     tali da poter utilizzare o per il rinverdimento o per la fase di riviera o entrambe, e n.6 bottali da utilizzare per
     la fase di concia e tre bottali per la fase di tintura, per una produzione di prodotto finito superiore alle 12
     ton/giorno.
     Le pelli conciate verranno poi cedute ai committenti del conto lavoro, ove subiranno le successiva lavorazio -
     ni del ciclo della pelle (riconcia tintura, ingrasso e rifinizione) al fine di produrre la pelle finita.
     Il progetto, quindi, prevede di aumentare il numero di bottali destinati alle lavorazioni di calcinazione e con-
     cia delle pelli permettendo all’azienda di gestire e programmare la filiera produttiva in modo più razionale e
     con tempistiche delle varie lavorazioni che permetterebbero un maggior esaurimento dei bagno di concia, un
     maggior utilizzo di pelle grezza “fresca” (pelle grezza non salata direttamente proveniente dal macello), per
     la quale è obbligatoria la messa in lavorazione in giornata e una maggiore possibilità di distribuzione della
     produzione durante la settimana; risulta da evidenziare che l’incremento da cinque a sei bottali di concia non
     comporta l’aumento della contemporaneità dei bottali sottoposti ad aspirazione durante le operazioni di de-
     calcinazione, macerazione e pickel che rimane pertanto pari a 4 bottali sottoposti ad aspirazione contempora-
     nea.
     Stato di Fatto e di progetto
                            Riverdimento
        Riviera       Concia                  Lavorazioni meccaniche          Post concia
                             del Wet-blue
      Rinverdimento    Decalcinazione   Riverdimento del pro-      Pressatura          Neutralizzazione
       Calcinazione     Macerazione    dotto concia al cromo     Spaccatura WB           Riconcia
       Depilazione       Pickel        Wet-blue         (in macchina)           Tintura
        (in bottale)     Concia        (in bottale)                        Ingrasso
       Scarnatura      (in bottale)                                    (in bottale)
       (in macchina)


     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
                              Stato di Fatto
     La ditta lavora pelli grezze conto terzi con ciclo di lavorazione fino a wet-blue, (pelle conciata al cromo) o
     wet-white (pelle conciata con glutaraldeide) e lavorazioni di riconcia, tintura ed ingrasso partendo da wet
     blue e/o wet white per produrre pelli semilavorate tinte.
     La pelle grezza può essere di tipo “salata fresca” o “fresca” (quest’ultima proviene direttamente dai macelli
     italiani o europei e deve essere lavorata il giorno stesso onde evitare fenomeni di putrefazione della stessa);
     il vantaggio di usare quest’ultimo tipo di pelle, sta nel fatto che si riduce la quantità d’acqua da utilizzare
     nelle fasi di calcinaio, nonché vengono ridotte le quantità di cloruri presenti all’effluente finale.
     Le pelli grezze salate hanno invece provenienza dai vari stati del mondo, principalmente sono di origine
     europea e vengono stoccate nell’apposito magazzino del grezzo per essere lavorate in giorni successivi.
     Le pelle grezze è sudpisa a sua volta ai sensi dei regolamenti europei n.852/2016, n.853/2006 in materiale
     idoneo al consumo umano o non idoneo al consumo umano ai sensi del Reg.E. n.1069/2009; questa


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     distinzione permette di lavorare le pelli idonee recuperando la crosta spaccata in trippa al fine di produrre
     gelatine in appositi impianti autorizzati.
     Ricevimento merci
     Le merci, nella fattispecie le pelli, possono arrivare come: pelli grezze salate per consumo umano, pelli
     grezze (salate e non) non destinate al consumo umano, wet- blue da destinare al rinverdimento. Le merci
     arrivano tramite mezzi pesanti. La ditta è dotata di appositi magazzini per le pelli destinate a consumo
     umano e non, controllati periodicamente dall’ente competente
     La pelle grezza fresca, appena arrivata, viene immediatamente inviata alle botti di rinverdimento e calcinaio
     dove subisce il rinverdimento e successivamente l’operazione di calcinaio.
     Riviera
     Dissalatura
     Questa operazione si effettua per separare dalle pelli grezze salate il sale di conservazione in eccesso
     presente sulla superficie, che generalmente si aggira intorno al 3-5 % in peso. Questa operazione viene
     eseguita utilizzando una macchine rotativa che permettono di sbattere le pelli, separando così il sale in
     eccesso, ed eventuale sterco di cui le pelli possono essere impregnate. Il materiale che si stacca durante la
     sbattitura delle pelli, viene vagliato, separando da un lato il sale e dall’altro il pelo e sterco; entrambi i
     materiali vengono recuperati e spediti ad apposite ditte per le operazioni di recupero.
     Vengono utilizzati n.2 battisale rotativi di cui uno dedicato alla battitura delle pelli grezze salate “idonee” ai
     sensi del Reg.E. n.852-853/2004 ed uno dedicata alla battitura delle pelli grezze salate “non idonee” di cat.3 ai
     sensi del Reg.E. n.1069/2009.
     Dissalaggio, Rinverdimento e Calcinaio
     Le pelli dissalate vengono poste nelle botti di calcinaio ove vengono eseguite in sequenza le operazioni di
     dissalaggio, rinverdimento e calcinaio. Il dissalaggio, ha lo scopo di sciacquare la pelle, eliminando il sale
     ancora depositato in superficie, ed eliminare la sporcizia, il sangue e parte del grasso naturale presente.
     Successivamente il rinverdimento del grezzo ha lo scopo di reidratare le fibre delle pelli, restituendo alle
     stesse l’acqua sottratta nel processo di conservazione, di dissolvere il sale impregnato nella pelle stessa,
     permettendo inoltre di allentare dal tessuto sottocutaneo gran parte delle proteine globulari e delle
     albumine, solubilizzandole, predisponendo quindi la pelle per la futura fase di calcinaio. L’operazione di
     calcinaio permette l’eliminazione dell’epidermide, del pelo e dello strato adiposo sottocutaneo; favorisce
     inoltre l’apertura ed il rilassamento dell’intreccio fibroso del derma al fine di renderlo più reattivo nei
     confronti della fissazione del conciante.
     L’operazione si effettua tramite un’azione combinata si calce idrata e solfuro di sodio a pH superiori di 12.
     Tutte le acque di queste lavorazioni vengono inviate tramite delle canalette ad una prima grigliatura
     grossolana e quindi scaricate nella condotta fognaria collettata all’impianto di depurazione di Arzignano.
     Vengono utilizzati n. 6 bottali in legno totali per una quantità di pelli media per botte di circa 130 q ed un
     tempo di lavorazione di 48 ore.
     In questa fase i prodotti utilizzati sono principalmente: acqua, solfuro di sodio, solfidrato di sodio, calce
     idrata, idrossido di sodio, cloruro di calcio, enzimi, quali scivolanti; la quantità media di acqua utilizzata è
     pari al 700% sul peso compresi i lavaggi.
     Scarnatura e spaccatura
     In questa fase, le pelli calcinate (trippa) vengono trattate meccanicamente al fine di separare i residui di carne
     ed il grasso dal tessuto sottocutaneo della pelle. La prima operazione di scarnatura ha lo scopo di livellare il
     lato carne, asportando tutte le impurità presenti e parte dello strato sottocutaneo, ottenendo così come
     sottoprodotto il carniccio, la seconda operazione, detta di spaccatura in trippa ha la funzione di sezionare
     longitudinalmente le pelli onde ottenere il “fiore” dello spessore desiderato, che proseguirà nella
     lavorazione, e le “ crostein trippa” che saranno cedute ad altre ditte autorizzate.
     Viene utilizzata n.1 macchine scarnatrice a rulli.

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     Da questa lavorazione si origina, come prodotto di scarto il carniccio, classificato ai sensi della norma
     CE1069/09 come sottoprodotto di origine animale non destinato al consumo umano.
     e destinato a impianti di trattamento di SOA CAT.3
     Viene inoltra utilizzata n.1 Spaccatrice per pelle in trippa, con produzione di croste in trippa idonee,
     classificate come sottoprodotto di origine animale ai sensi del Reg. CE 852/2004 e reg. CE 853/2004 smi.
     Concia
     Decalcinazione, macerazione, pickel e concia
     In queste fasi le pelli vengono trasferite nei bottali di concia: dopo alcuni lavaggi, che hanno lo scopo di
     sciacquare le pelli, si effettua la decalcinazione, che ha la funzione di eliminare la calce presente sulla pelle
     sia in forma solida (depositatosi sulla pelle) che quella legata chimicamente ai gruppi carbossilici del
     collagene sulla pelle, favorendo quindi l’apertura delle fibre del collagene stesso. A questo scopo viene
     utilizzato del Solfato di ammonio ed una miscela di acidi bicarbossilici; il pH viene portato quindi dai valori
     di 12,5 del calcinaio a valori di 7,5-8,5. La macerazione che segue la decalcinazione, e che viene sempre
     effettuata nello stesso bagno, si effettua mediante enzimi ed ha lo scopo di liberare la pelle da tutti i residui
     di follicoli, epidermide e cheratine, preparando un fiore liscio, pulito ed elastico, completando quindi il
     rilassamento delle fibre.
     Il pickel che segue la macerazione ha lo scopo di portare la pelle ai valori di pH ottimali per il processo di
     concia, portando il pH da circa 8 delle fasi di decalcinazione-macerazione, ad un valore di pH della pelle
     pari a 3.
     Le pelli provenienti dalla fase di macerazione, vengono quindi sciacquate con acqua fredda, e scolate. Il
     trattamento si effettua con l’azione combinata di acido solforico, acido formico e con una soluzione tampone
     di cloruro di sodio; è in questa fase che si ha lo sviluppo dell’idrogeno solforato (emissione E1).
     La concia (al cromo o alla glutaraldeide) ha lo scopo di favorire la penetrazione e fissazione del materiale
     conciante per ottenere così la stabilizzazione del tessuto dermico, la sua imputrescibilità, ed un aumento
     delle caratteristiche fisiche e meccaniche dello stesso. Tutte le acque di queste lavorazioni vengono inviate
     tramite delle canalette ad una prima grigliatura grossolana e quindi previo accumulo in una vasca scaricate
     in fognatura.
     Vengono utilizzati n. 6 bottali in legno
     Pressatura wet-blue
     Questa operazione serve ad espellere l’acqua residua di concia presente all’interno della pelle conciata,
     portandola ad una umidità di circa il 55-60%.
     Vengono utilizzate n. 2 presse per wet-blue.
     Tintura delle pelli
     Questa operazione lavora la pelle conciata in appositi bottali al fine di conferire alla stessa il colore di base, la
     flessibilità e la mano desiderati, la stessa comporta in sequenza le fasi di riconcia (al fine di conferire
     uniforme pienezza e capacità di conservare la consistenza), tintura (conferisce alla pelle la colorazione
     richiesta dall’articolo) ed ingrasso della pelle (lubrifica le fibre dermiche onde evitarne l’incollaggio e
     conferire morbidezza e pienezza dell’articolo finito).
     Vengono utilizzati n. 3 bottali per tintura
     Altri impianti installati
     Centrale termica
     Ha lo scopo di fornire il calore necessario per la produzione di acqua calda per le lavorazioni nei bottali di
     calcinaio, concia. La centrale termica risulta costituita da:
     · Una caldaia alimentata a metano con potenza termica al focolare di 1322 kW, a servizio
     dei bollitori dell’acqua calda. L’emissione è contrassegnata come camino ECT1 - h12 m.
     · Una caldaia alimentata a metano con potenza termica al focolare di 1357 kW, a servizio
     dei bollitori dell’acqua calda. L’emissione è contrassegnata come camino ECT2 - h 12 m.

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     Gruppo elettrogeno
     Ha lo scopo di fornire energia elettrica all’intero stabilimento nell’eventualità si verifichi un blackout
     elettrico improvviso, in modo da evitare il blocco delle lavorazioni con il rischio di rovinare le pelli in
     lavorazione di proprietà di terzi e permettere il termine delle lavorazioni.
     Macchinari utilizzati: n.1 gruppo elettrogeno da 510 KWA a gas metano.
     Cogeneratore
     Ha lo scopo di produrre energia elettrica, che viene ridistribuita in rete, e con recupero dell’energia termica
     viene preriscaldata l’acqua da utilizzare da utilizzare nelle fasi produttive.
     Macchinari utilizzati: n.1 cogeneratore da 230 Kwe a gas metano

         Stato di Progetto
     Il progetto presentato non pre-
     vede opere edili ne una fase di
     cantiere ne modifiche nei pro-
     cessi industriali attualmente in
     essere, in quanto consiste nella
     conversione di convertire i
     due bottali utilizzati per il solo
     rinverdimento alla fase di cal-
     cinaio e un bottale utilizzato
     attualmente nella fase di calci-
     naio alla fase di concia; il pa-
     norama futuro vedrà n.6 botta-
     li da poter utilizzare o per il
     rinverdimento o per la fase di
     riviera o entrambe, e n.6 botta-
     li da utilizzare per la fase di
     concia. Tale conversione si tra-
     duce in un aumento della ca-
     pacità di produzione superiore
     alle 12 tonnellate al giorno di
     prodotto finito.
     Il quadro progettuale risulta sufficientemente esaustivo nelle sue definizioni generali. Si richiede tuttavia di
     modificare/integrare il documento del Piano di Monitoraggio e Controllo secondo le indicazioni fornite da
     ARPAV.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     L’impianto è situato in area prevalentemente industriale e non presenta bersagli particolarmente sensibili.
     Il provvedimento di autorizzazione alle emissioni dello stabilimento è il N° Registro 203, del 22 maggio
     2012, prot n. 38277, con Integrazioni protocollo pratica REP_PROV_VI/VI-SUPRO 0064499/08-06-2016, inol-
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     tre è stata richiesta una modifica non sostanziale per la fase di concia con l’inserimento di un ulteriore scrub-
     ber afferente al camino 11.
     La proponente ha eseguito una “modellizzazione della dispersione degli inquinanti atmosferici” considerando
     l’idrogeno solforato come inquinante tracciante; i dati riportati evidenziano che le concentrazioni di fondo
     (rif. Monitoraggi della qualità dell’aria nell’area della concia anno 2012 – ARPAV) risultano di uno/due ordini
     di grandezza superiori alle concentrazioni massime rilevate nel modello. Nella tabella 1 sono riportati i punti di
     emissione in atmosfera autorizzati con relativi impianti produttivi e sistemi di abbattimento a servizio.
     Tabella 1: punti di emissione in atmosfera autorizzati




     Tutti i punti di emissione sono installati o al di sopra della copertura in assenza ostacoli o con struttura che
     ne influenzi il regolare flusso in uscita, inoltre le unità abitative più vicine distano a distanza superiore ai 50
     m rispetto ai punti di emissione.
     L’impianto di abbattimento delle emissioni è costituito dall’bbattitore dell’acido solfidrico nell’aspirazione
     dai bottali. L’impianto è costituito da un autoscrubber dimensionato per una contemporaneità di n. 4 bottali
     di concia; l’impianto è dotato di sistema di autorigenerazione della soluzione di abbattimento dell’idrogeno
     solforato a pH 12 con soda caustica.
     Tutti questi impianti sono stati già autorizzati e le schede tecniche sono già disponibili presso l’Amministra-
     zione Provinciale di Vicenza. Si è ritenuto, inoltre, di produrre uno Studio sulla “Modellazione prognostica
     del trasporto aereo e dispersione degli inquinanti dalle emissioni” per quanto riguarda l’acido solfidrico. Lo
     Studio è inserito in Allegato C1 ed i dati risultanti sono congruenti rispetto alla rete di monitoraggio della
     qualità dell’area del Progetto Giada.
     Si ritiene, comunque, che debbano essere chiarite le modalità gestionali che assicurano il mantenimento
     dell’attuale contemporaneità, nonchè le modalità operative relative agli impianti di abbattimento e relative
     soluzioni utilizzate e, per finire, la valutazione dell’impatto odorigeno derivante dallo stoccaggio dei sotto-
     prodotti di origine animale.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto introducendo una contemporaneità maggiore.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     La rete delle acque reflue industriali presente nel sito produttivo raccoglie e convoglia allo scarico finale tut -
     te le acque di processo e le acqua nere civili, per un quantitativo massimo attualmente autorizzato di 636
     m3/giorno, cui aggiungere i trasferimenti parziali e temporanei bimestrali di volume di scarico.
     Tutte le acque reflue tramite un sistema di calette/tubazioni vengono prima inviate ad una grigliatura gros-
     solana (sgrigliatore) e una grigliatura fine (filtro a dischi rotativo) quindi in una vasca di omogeneizzazione/
     accumulo, al fine di essere fine inviati alla fognatura industriale. Il volume di scarico viene monitorato in
     continuo mediante un sistema di telecontrollo gestito dall’ente gestore mentre la qualità dei reflui scaricati
     viene monitorata mediante un campionatore automatico installato presso una nicchia sigillata gestita diretta-
     mente dall’ente gestore del servizio idrico integrato.

     Nel reparto dedicato alle lavorazioni di calcinaio e concia delle pelli sono presenti due canalizzazioni che re -
     cuperano tutte le acque scaricate dai bottali durante il processo di rinverdimento, calcinaio, concia delle pelli
     e delle operazioni meccaniche di
     spaccatura, scarnatura. Queste cana-
     lette convogliano i reflui presso una
     vasca di rilancio dove subiscono il
     processo di grigliatura grossolana e
     fine, per essere successivamente in-
     viati alla vasca di accumulo e omoge-
     neizzazione e rilancio verso lo scarico
     finale SF1 recapitante nella rete fogna-
     ria industriale.Nel reparto magazzino
     pelli grezze sono presenti una serie di
     pozzetti che raccolgono le eventuali
     acque reflue prodotte a seguito delle
     operazioni di pulizia e disinfezione
     dei locali, e le convogliano alla vasca
     V3, da quest’ultima vengono quindi
     convogliati alla vasca di accumulo e
     omogeneizzazione finale V1delle ac-
     que reflue industriali.
     Ne reparto pressatura pelli in wet
     blue sono presenti una serie di poz-
     zetti che raccolgono le eventuali ac-
     que reflue prodotte dalle lavorazioni
     di pressatura delle pelli in wet blue, e
     le convogliano previa grigliatura nella
     vasca V4, di capacita pari a 30 m3, per
     essere quindi rilanciate, mediante pompa, alla vasca V3, da quest’ultima vengono poi convogliati alla vasca
     di accumulo e omogeneizzazione finale V1delle acque reflue industriali.
     Infine, nell’area carico scarico grezzo –lavaggio camion è presente un sistema di griglie che convoglia le ac -
     que di lavaggio dei camion o gli eventuali gocciolamenti del grezzo fresco nella vasca di accumulo delle ac -
     que reflue.
     Rete secondaria acque reflue di sicurezza e accumulo: è presente una rete acque reflue secondaria di sicu-
     rezza che ha la funzione di accumulare in apposite vasche, V2a di capacita pari a 132 m3, V2b di capacità
     pari a 136 m3 e tre appositi silos di capacità rispettivamente pari a 60 m3, 80 m3 e 100 m3, i reflui scaricati
     dalle lavorazioni nel caso si verifichi un aumento del livello degli stessi all’interno delle canalette C1 e C2.
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     Nel caso i reflui raggiungano un determinato livello nella canalette C1 e C2 un muretto scolmatore di troppo
     pieno convoglia i reflui stessi nelle due apposite vasche, V2a e V2b, collegate tra loro. Un sistema di pompe
     rilanciano i reflui dalla vasca V2a, nei silos S1, S2 ed S3. Quando la situazione lo permette, i silos possono es-
     sere svuotati attraverso la canaletta C1, mediante l’apertura di apposita valvola.




     Acque meteoriche: la rete delle acque meteoriche aziendale si sviluppa su tutta l’area mediante una serie di
     pozzetti di raccolta e di tubazioni in PVC di vario diametro che raccolgono rispettivamente le acque dei piaz-
     zali e le acque provenienti dal tetto dell’edificio industriale e si riuniscono fino a confluire in un unico poz -
     zetto finale SF2. Nello specifico tutte le acque meteoriche provenienti dalla copertura sono convogliate in tu-
     bazioni presenti all’interno dei pilastri portanti, queste tubazioni sono a sua volta collegate rispettivamente
     alle tubazioni in PVC poste lungo tutto il perimetro esterno del manufatto industriale e ad una condotta po -
     sta sotto il pavimento al centro del capannone industriale.


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     Nei piazzali esterni sono presenti lungo il perimetro esterno del capannone una serie di pozzetti che circon-
     dano l’intero stabilimento e che raccolgono tutte le acque meteoriche per convogliarle agli scarichi finali SF2
     ed SF3. Al fine di evitare la possibilità di contaminazione delle acque meteoriche, la scrivente ha inpiduato
     delle aree specifiche direttamente collegate con la rete acque industriali ove stoccare i rifiuti ed eseguite la
     pulizia degli automezzi durante le operazioni scarico del grezzo salato e fresco.
     E’ stato presentato al Gestore della rete fognaria il Piano di Adeguamento al Piano di Tutela delle Acque, ri-
     portato in Allegato B26. L’ipotesi progettuale descritta nel Piano di Adeguamento sarà valutata nei termini
     previsti dalla normativa di settore (fine 2018).
     Nel Piano di Adeguamento è previsto il trattamento delle acque di prima pioggia.
     Considerato quanto sopra e che:
     -    non sussistono scarichi diretti in corpi idrici superficiali e le acque meteoriche vengono convogliate
       nella rete dedicata alle acque bianche;
     -    è presente un impianto interno di trattamento delle acque reflue e gli scarichi civili/industriali sono
       convogliati nella fognatura industriale;
     si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti aggiuntivi significativi
     sulla presente componente.
     Si ritiene tuttavia necessario richiedere alcune integrazioni/approfondimenti in relazione alle acque meteori-
     che di dilavamento, sia in relazione ad eventuali revisioni del progetto di adeguamento presentato, che per
     quanto riguarda la zona di stoccaggio cisternette sul lato ovest dello stabilimento; dovrà altresì essere pro -
     dotta una relazione rispetto allo stato di integrità e di gestione delle vasche/silos a servizio della rete secon-
     daria acque reflue di sicurezza e accumulo.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Il progetto non prevede alcuna modifica all’edificio né un aumento della superficie impermeabilizzata e il
     proponente prevede interventi di manutenzione ordinaria delle pavimentazioni esterne.
     Considerato che l’intero impianto è già esistente ed operativo con relative autorizzazioni e che non sono pre-
     viste modifiche alle strutture o ai piazzali né nuove pavimentazioni o scavi, è ragionevole ritenere che la rea-
     lizzazione del progetto non preveda alcuna alterazione della componente suolo e sottosuolo.
     Nel corso del sopralluogo è stato accertato il buono stato di integrità delle pavimentazioni, mentre per le va-
     sche interrate si veda le integrazioni richieste per la matrice acqua.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’azienda si colloca in un contesto prettamente industriale e la classificazione acustica effettuata dal Comune
     di Arzignano colloca l’area in classe V.
     Al sito dove opera la I.C. Industria Conciaria è stata attribuita la classe V, ovvero aree “prevalentemente in-
     dustriali caratterizzate da scarsità di abitazioni” che comporta limiti di immissione diurno pari a 70 dB(A)
     e notturno pari a 60 dB(A) .



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     In allegato B15/B16 “Valutazione di Impatto Acustico”, sono riportati i risultati di valutazione di impatto
     acustico, per la cui elaborazione è stata condotta una campagna di misura della rumorosità ambientale i gior-
     ni 6 e 11 febbraio 2014 per 24 h, all’interno del perimetro della ditta I.C. Industria Conciaria S.r.l.
     Dalle tabelle conclusive si evidenzia il fatto che la rumorosità prodotta dall’attività industriale della I.C. In-
     dustria Conciaria S.r.l., in Arzignano (VI) Via Seconda Strada n. 21, rispetta i limiti previsti dalla Legge Qua-
     dro sull’inquinamento acustico n. 447/95 e Decreti successivi.
     Pur tuttavia manca nella valutazione un’analisi del contesto prossimo all’azienda – indicazioni circa la
     presenza di vani abitativi o spazi usati in maniera continuativa dalle persone - che possa rendere riferibile la
     conformità ai limiti di legge delle verifiche fonometriche - effettuate esclusivamente solo nell’ambito della
     pertinenza dell’azienda. Il confronto dei livelli di rumore prodotti dall’azienda con i limiti di legge deve
     essere effettuato presso i ricettori più prossimi; manca nel caso specifico, una verifica dei limiti di
     immissione, emissione e differenziale presso i suddetti ricettori.
     Si chiede di indicare inoltre il contributo sonoro dell’emissione relativa al traffico indotto dall’attività sui ri -
     cettori e sulle strade afferenti al lotto aziendale.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Nessuno dei processi industriali relativi all’attività produttiva dello stabilimento comportano l’uso o la
     produzione di radiazioni ionizzanti. La proponente ha preso in considerazione i campi elettromagnetici a
     bassa frequenza dovuti essenzialmente alle emissioni della linea a media tensione necessaria per
     l’alimentazione di macchinari ed impianti utilizzati nello stabilimento e dichiara che le potenze elettriche
     richieste da macchine e impianti tecnologici delle linee produttive attualmente operative non
     producono/produrranno correnti elettriche sulla linea di trasmissione di entità tale da produrre un campo
     elettrico ed una induzione magnetica significativi, in confronto con i limiti di legge e i valori di salvaguardia
     della salute pubblica. Sulla base di quanto sopra si può ritenere che anche il progetto proposto, avrà un
     effetto nullo sul clima elettromagnetico.
     Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso si considera l’accensione notturna dei proiettori esterni allo
     stabilimento. Allo stato attuale sono presenti 12 proiettori esterni e una lampada neon necessari allo svolgi -
     mento in sicurezza delle attività lavorative serali nonché alla prevenzione di furti.
     Relativamente all’inquinamento luminoso, come già evidenziato verbalmente al titolare della ditta nel corso
     del sopralluogo, gli impianti sopra descritti devono essere adeguati secondo le indicazioni della L.R. 17/2009
     e successivamente la ditta dovrà comunicare l’avvenuto adeguamento al Comune di Arzignano attraverso
     l’apposita modulistica completa delle dichiarazioni di conformità predisposte e reperibili nel sito web del
     Comune.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Il progetto proposto non prevede nessuna nuova costruzione: il capannone è già esistente ed operativo,
     adiacente ad altre attività industriali e in zona classificata D.1.1 dal P.R.G. comunale.


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     Si evidenzia che al margine ovest dell’intera zona industriale arzignanese sussiste il vincolo paesaggistico
     per i corsi d’acqua – fascia di rispetto di 150 m – dovuto alla presenza del Torrente Chiampo.
     Sulla base di quanto sopra riportato, è ragionevole considerare gli impatti sul paesaggio trascurabili.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     L’area in cui sorge il complesso produttivo è quella porzione dell’area industriale del Comune di Arzignano
     posta a Sud e delimitata a Sud Ovest e a Nord Est da altre proprietà, a Sud Est da Via Sesta Strada e a Nord
     Ovest da Via Quarta Strada.
     La rete viaria esistente è costituita da strade regionali e provinciali, in particolare si evidenziano la SR 11, la
     SP 1 e la SP 21 che collegano il sito in studio all’Autostrada A4 Milano-Venezia tramite i caselli di Alte di
     Montecchio Maggiore e Montebello Vicentino.
     Di tali arterie sono stati reperiti i risultati di alcune campagne di rilievo condotte dalla Provincia di Vicenza,
     sia nell’ambito del “Progetto SIRSE - Monitoraggio Sistema Informativo per la Rete Stradale Extraurbana
     (anni dal 2000 al 2007), sia per proprio conto durante la campagna di traffico svoltasi nel 2006.
     Sono stati riportati i dati sui movimenti veicolari allo stato attuale e stimati gli stessi allo stato futuro.
     Il risultato dello studio (“Studio Viabile” – Allegato B18) evidenziato che l’incidenza dei mezzi indotti/gene-
     rati dalla ditta allo stato futuro, sia sul totale del traffico circolante sia sulla percentuale dei mezzi pesanti, è
     trascurabile; sono pervenute ulteriori integrazioni in merito che confermano la valutazione precedente.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Il progetto è inserito all'interno della Zona Industriale di Arzignano, in via VI Strada, n. 21; non sono previ-
     ste modifiche alle strutture edilizie. Il territorio comunale di Arzignano si sviluppa nella parte meridionale
     della Valle del Chiampo, dove essa inizia ad allargarsi per poi raggiungere la pianura presso Montorso Vi-
     centino e Zermeghedo. La valle è stata generata dall'azione del torrente Chiampo all'interno dei Monti Lessi-
     ni Orientali. Due terzi del territorio comunale sono caratterizzati da rilievi collinari, dislocati prevalentemen-
     te a sud-sudovest e a nord del nucleo urbano di Arzignano, con un'altitudine che varia da circa 600 m s.l.m.,
     a circa 200 m s.l.m., separando fisicamente la valle del Chiampo da quella dell'Agno a nord - nordest e da
     quella di Illasi a sud-sudovest. A sud del comune di Arzignano, allo sbocco della valle del Chiampo, è pre -
     sente l'autostrada Serenissima A4 e la linea ferroviaria Torino-Trieste. Le distanze tra siti della Rete Natura
     2000 e area di progetto sono superiori ai 6 km e tra essi e l'area di progetto sussistono importanti barriere an -
     tropiche quali nuclei urbani anche importanti, aree artigianali ed industriali, strade ed autovie di importanza
     provinciale, regionale e statale, nonché la rete ferroviaria.
     Nella pubblicazione “Elementi per l'aggiornamento delle norme tecniche in materia di valutazione ambien-
     tale” (109/2014) di I.S.P.R.A. si indica di verificare la presenza di elementi della Rete Natura2000 entro il rag -
     gio di 5 km dalla committente: in questo caso non sono stati inpiduati siti S.I.C e Z.P.S. in tale buffer areale.
     Non è prevista alcuna azione tra quelle che determinano la vulnerabilità dei siti elencati.
     L'intervento in progetto ricade all'esterno dei confini di S.I.C. e Z.P.S. per cui la verifica di non assoggettabi -
     lità alla procedura si basa sulle tipologie piani, progetti o interventi elencati al paragrafo 2.2 dell'Allegato A
     alla D.G.R.V. 2299 del 09 - 12 – 2014, e nello specifico si fa riferimento all'art. 6 (3) della 92/43.


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                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Per quanto riguarda la salute pubblica, i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
     rumore, sostanze tossiche, radiazioni (ionizzanti e non) e agenti patogeni. In merito al rumore e alle
     radiazioni ionizzanti e non ionizzati, si rimanda alle considerazioni già espresse nei paragrafi specifici.
     In merito alla diffusione di sostanze odorigene (che possono essere considerate significative data la tipologia
     industriale) si rileva che il progetto, prospettando il potenziamento della fase di concia già esistente, non
     prevede la modifica delle sostanze utilizzate nei processi industriali né la modifica degli stessi e che tutte le
     lavorazioni vengono effettuate all’interno del capannone industriale.
     Considerato che lo stabilimento è attualmente in attività, si può ragionevolmente escludere la presenza di ri-
     schi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui lavoratori rispetto allo stato attuale già autorizzato.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
     Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
     a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale.


                          Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
                all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.


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     1. Nella fase di avvio dell’impianto dovrà essere effettuato uno specifico monitoraggio delle emissioni
      gassose, con almeno due perse campagne di misura, al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti
      dalla normativa vigente.
     2. Lo scarico delle acque con recapito in pubblica fognatura gestita da Acque del Chiampo spa, dovrà
      rispettare i limiti e le prescrizioni date dal gestore.
     3. Preliminarmente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, la ditta dovrà presentare un
      dettagliata relazione tecnica, comprensiva di eventuale implementazione del PMC, riguardante:
      a) la registrazione delle analisi condotte sulle acque di 2° pioggia conferite alla rete di acque bianche che
      attestino il rispetto dei limiti (acque superficiali) quale dimostrazione che i fenomeni di contaminazione
      si risolvono con la 1° pioggia;
       b) la dettagliata descrizione sul funzionamento del sistema proposto per la gestione di eventuali
       accidentali spanti di prodotti chimici dalla scaffalatura su P1;
       c) la contemporaneità di aspirazione dei bottali deve essere sottoposta a verifica dimensionale
       dell'idoneità del sistema di trattamento al rispetto dei limiti di emissione anche per il caso di portate
       istantanee maggiori dell'attuale. L'inizio delle operazioni di decalcinazione/macerazione/pickel, che
       dovrà essere possibile unicamente con consenso visibile dato dalla spia verde e non semplicemente dal
       fatto che la spia rossa risulti spenta;
       d) la verifica di integrità delle vasche dovrà essere effettuata con frequenza annuale e registrata;
       e) il conferimento all’esterno di carniccio, croste in trippa e pezzamino dovrà avvenire entro 48 ore dalla
       produzione.
     4. In relazione ai pozzi spia di cui all’art.29 sexies comma 6 bis, si dovrà provvedere:
      - nel termine di 90 giorni dalla data del provvedimento la ditta dovrà presentare, per il tramite di un
      professionista abilitato, una proposta per un piano di monitoraggio delle acque sotterranee con minimo
      3 punti di controllo, posti uno a monte e due a valle dell'azienda - piezometri di nuova installazione o
      sfruttando punti di prelievo già in essere, di profondità adeguata ad intercettare la prima circolazione
      idrica sotterranea;
      - entro 60 giorni dalla presentazione della suddetta proposta la Provincia esprimerà le proprie
      valutazioni e, trascorso tale termine, la proposta si intende accolta ed il sistema dovrà essere reso
      operativo entro 12 mesi dalla data dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
     5. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
      verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
      triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto;
      - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
      punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
      comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
      - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante
      una specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel
      frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle analisi .

     Vicenza, 08 febbraio 2017

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente

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      Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri




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