decreto n. 114/2016

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




             DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
                  N° 114 DEL 07/10/2016

                          Servizio VIA VINCA



     OGGETTO: AZ. AGR. MURARO NICOLA E MURARO ROBERTO S.S. SOCIETA'
     AGRICOLA - PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE E
     CONTESTUALE PROCEDURA PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
     AMBIENTALE AI SENSI D.LGS. 152/06 E S.M.I. E L.R. 4/2016
     PROGETTO PER LA RICONVERSIONE DI UN ALLEVAMENTO AVICOLO NEL
     COMUNE DI LONIGO



                 IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA




        Premesso che:
      •  tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, e sue
        successive modifiche ed integrazioni, rientra, negli allegati A e B, la valutazione d’impatto
        ambientale e contestuale Autorizzazione Integrata Ambientale di progetti relativi agli
        allevamenti zootecnici;
      •  Visto che:
        Az. Agr. Muraro Nicola e Muraro Roberto s. s. Società Agricola, con sede legale in via via
        Romola n. 1, Lonigo ( VI ), ha presentato in data 31/05/2016 con prot. n.37261, con
        successive integrazioni in materia di VIA (richieste ai sensi art. 26 c.3 D.Lgs 152/2006 e
        ss.mm.ii.), l'istanza per ottenere il giudizio di compatibilità ambientale e autorizzazione
        integrata ambientale per l'intervento relativo alla “Riconversione di un allevamento
        avicolo.”, presso il sito localizzato al foglio catastale n. 9 , mappali 195 e 200, del
        Comune      di Lonigo;
      •  la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa all'allegato III alla Parte II del
        D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - lettera ac) Impianti per l'allevamento intensivo di pollame
        con più di 85.000 posti per polli da ingrasso.
      •  per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in materia di VIA e di
        AIA si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse disposizioni
        in materia, come previsto dall'art.10 c.2 D.Lgs. 152/2006




copia informatica per consultazione
     Considerato che:
      • Az. Agr. Muraro Nicola e Muraro Roberto s. s. Società Agricola ha provveduto alla
        pubblicazione dell'annuncio di avvenuto deposito del progetto, in data 03/06/2016 sul
        quotidiano “IL Giornale di Vicenza”, ed alla successiva presentazione al pubblico in data
        09/06/2016;
      • non sono pervenute osservazioni entro i termini previsti dalla normativa;

        Rilevato che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o
     coordina tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque
     dominanti in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o
     dell'impianto;

         Visto e fatto proprio il parere favorevole di impatto ambientale espresso dal Comitato
     Tecnico provinciale n.12/2016 nella riunione del 28/09/2016, ai sensi della L.R. n. 4/2016, allegato
     al presente atto come parte integrante e sostanziale relativo sia alla procedura di VIA che di AIA; ;

         Dato atto che al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale provvederà il dirigente del
     Settore Tutela e Valorizzazione risorse naturali nell'ambito delle proprie competenze;

         Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2014) che è di 270 giorni (ID PROC 179);

        Visti:
      •  il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
      •  la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
        2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
        giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
      •  la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
        competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”

        Visto l'art. 1, comma 55, della Legge 07.04.2014, n. 56 riguardante le prerogative e
     competenze del Presidente della Provincia;

        Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2016;

        Visto che con Decreto del Presidente n. 76 del 03/08/2016 è stato approvato il PEG dell'anno
     2016 per la sola parte contabile;

        Preso atto del parere dal dirigente interessato in ordine alla regolarità tecnica;

        Preso atto del visto di legittimità alle leggi, statuto e regolamenti espresso dal Segretario
     Generale di cui al Decreto presidenziale n. 11 del 27/10/2014;


                           DECRETA



copia informatica per consultazione
      1. di prendere atto, facendolo proprio, del parere favorevole n.12/2016 espresso nella seduta
        del 28/09/2016 dal Comitato Tecnico provinciale, Allegato A al presente provvedimento, di
        cui forma parte integrante e sostanziale, ai fini del rilascio del giudizio di compatibilità
        ambientale e autorizzazione integrata ambientale per l'intervento relativo alla
        “Riconversione di un allevamento avicolo.”, presso il sito localizzato al foglio catastale n.
        9 , mappali 195 e 200, del Comune di Lonigo;
      2. di esprimere, ai sensi del del D.Lgs. n. 152/2006 e della L.R. n. 4/2016, giudizio favorevole
        di compatibilità ambientale sul progetto, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni
        indicate e previste nel parere n.12/2016, Allegato A al presente provvedimento;
      3. di dare atto che:
            a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 26, comma 6,
            del D.Lgs. n. 152/06 dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato
            entro cinque anni dalla pubblicazione, prevista al successivo punto 6;
            b) il presente provvedimento non sostituisce eventuali ulteriori visti, pareri,
            concessioni, autorizzazioni di competenza provinciale necessari per la realizzazione
            del progetto e che la ditta proponente rimane impegnata ad acquisire eventuali
            ulteriori autorizzazioni necessarie per l'autorizzazione del progetto;
            c) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le
            successive integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere
            sottoposte a preventiva valutazione
            d) verrà demandato al Dirigente del Settore Tutela e valorizzazione risorse naturali il
            rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale in materia di allevamenti ;
      4. di prescrivere che:
            a) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per
            la salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente
            circostante;
            b) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà
            trasmettere un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno
            successivo avvio dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio
            V.I.A. Provinciale;
      5. di informare che
            a) avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R.
            (Tribunale Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento,
            ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
            b) la documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Tutela e
            valorizzazione risorse naturali- Ufficio VIA della Provincia di Vicenza, contra'
            Gazzolle n. 1, Vicenza;
      6. di dare altresì atto che:
            a) il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
            www.provincia.vicenza.it;
            b) la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto un
            estratto del presente provvedimento, concordato preventivamente con gli Uffici
            provinciali , nel quale saranno indicati l’opera, l’esito del provvedimento e i
            luoghi ove lo stesso può essere consultato nella sua interezza;
            c) dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i
            termini per eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti
            interessati, nonché per le scadenze di cui al precedente punto 3);




copia informatica per consultazione
             d) la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o
             indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
             sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).
        7. di trasmettere il presente provvedimento alla società Az Agr. Muraro Nicola e Muraro
         Roberto s.s. Società Agricola, ai comuni di Lonigo e Alonte, all'ARPAV e all'Ulss n.5. Agli
         Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle
         vigenti norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia e
         commerciale
        8. di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai
         sensi e per gli effetti D.L. 33/20113




     Vicenza, 07/10/2016



                                 Sottoscritta dal Presidente della Provincia
                                      (VARIATI ACHILLE)
                                       con firma digitale




     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                       Proposta di Decreto Presidenziale


                                                    Servizio VIA VINCA
                                                    proposta n. 845/2016



     OGGETTO: AZ. AGR. MURARO NICOLA E MURARO ROBERTO S.S. SOCIETA'
     AGRICOLA - PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE E
     CONTESTUALE PROCEDURA PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
     AMBIENTALE AI SENSI D.LGS. 152/06 E S.M.I. E L.R. 4/2016
     PROGETTO PER LA RICONVERSIONE DI UN ALLEVAMENTO AVICOLO NEL
     COMUNE DI LONIGO




              PARERE IN ORDINE ALLA REGOLARITA’ TECNICA
               SULLA PROPOSTA DI DECRETO PRESIDENZIALE




     (X) Favorevole     ( ) Contrario

     ………………………………………………………………………………………………………...




     Vicenza, 07/10/2016                           Sottoscritto dal Dirigente
                                          (MACCHIA ANGELO)
                                            con firma digitale




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                       Proposta di Decreto Presidenziale


                                                    Servizio VIA VINCA
                                                    proposta n. 845/2016



     OGGETTO: AZ. AGR. MURARO NICOLA E MURARO ROBERTO S.S. SOCIETA'
     AGRICOLA - PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE E
     CONTESTUALE PROCEDURA PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
     AMBIENTALE AI SENSI D.LGS. 152/06 E S.M.I. E L.R. 4/2016
     PROGETTO PER LA RICONVERSIONE DI UN ALLEVAMENTO AVICOLO NEL
     COMUNE DI LONIGO




          VISTO DI CONFORMITA’ ALLE LEGGI, STATUTO E REGOLAMENTI
              SULLA PROPOSTA DI DECRETO PRESIDENZIALE
              (ai sensi del Decreto del Presidente n. 11 del 27/10/2014)




     (X) Favorevole     ( ) Contrario

     ………………………………………………………………………………………………………...




     Vicenza, 07/10/2016                           Sottoscritto dal Segretario
                                          (MACCHIA ANGELO)
                                           con firma digitale




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                     DECRETO PRESIDENZIALE
                      N° 114 DEL 07/10/2016


     OGGETTO: AZ. AGR. MURARO NICOLA E MURARO ROBERTO S.S. SOCIETA'
     AGRICOLA - PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE E
     CONTESTUALE PROCEDURA PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
     AMBIENTALE AI SENSI D.LGS. 152/06 E S.M.I. E L.R. 4/2016
     PROGETTO PER LA RICONVERSIONE DI UN ALLEVAMENTO AVICOLO NEL
     COMUNE DI LONIGO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia del presente decreto è pubblicata all'albo pretorio di questa Provincia per 15
     giorni dal 07/10/2016.


     Vicenza, 07/10/2016




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                        (BERTACCHE CRISTINA)
                                           con firma digitale




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                           AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                                  SETTORE AMBIENTE
                                    SERVIZIO VIA
                                Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                      Domicilio fiscale: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
                        Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA



          VERBALE DEL COMITATO TECNICO PROVINCIALE
                  DEL 28/09/2016


     L'anno DUEMILASEDICI, il giorno VENTOTTO del mese di SETTEMBRE alle ore 10:15 il Comitato Tecnico
     Provinciale si è riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente ar-
     gomento: Valutazione di impatto ambientale e contestuale Autorizzazione Integrata Ambientale del Progetto
     “Riconversione di un allevamento avicolo” localizzato presso il comune di Lonigo.

     All'appello risultano:
     MACCHIA ANGELO             Presidente               Assente

     BALDISSERI ANDREA          Vicepresidente               Presente

     CORTESI ANGELO            Commissario                Presente

     DE MARCHI ROBERTO           Commissario                Presente

     FRANCHETTI PAOLO           Commissario                Assente

     MILANESE SABRINA           Commissario                Presente

     MONTANARI RICCARDO          Commissario                Assente

     PELLIZZER FABIO            Commissario                Presente

     SALVIATI STEFANO           Commissario                Presente

     SOTTANI ANDREA            Commissario                Presente

     VICENTIN ALBERTO           Commissario                Assente

     SARTORI GIUSEPPE           Commissario                Presente


     Il Comitato viene presieduto da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 62982 del 21/09/2016,
     che riconosciuta legale l’adunanza in conformità del Regolamento per il funzionamento del Comitato, udita
     la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale
     contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime, congiuntamente al Comitato tecnico Provincia-
     le per la Valutazione Impatto Ambientale, parere unanime per la pratica in oggetto, così come sotto riportato.




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        AZ. AGR. MURARO NICOLA E MURARO ROBERTO S. S.
              SOCIETÀ AGRICOLA
                           PARERE N. 12/2016

     Oggetto: Riconversione di un allevamento avicolo.
     PROPONENTE:          Az. Agr. Muraro Nicola e Muraro Roberto s. s. Società Agricola
     SEDE LEGALE:          via Romola n. 1, Lonigo ( VI )
     SEDE INTERVENTO:        via Romola n. 1, Lonigo ( VI )
     PROCEDURA;           Procedura di V.I.A. e contestuale A.I.A.
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Allevamento intensivo di pollame.
     MOTIVAZIONE V.I.A:       ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - lettera ac)
                     Impianti per l'allevamento intensivo di pollame con più di 85.000 posti per
                     polli da ingrasso.
     COMUNE INTERESSATO:      Alonte
     DATA DOMANDA:         31 maggio 2016
     DATA PUBBLICAZIONE:      03 giugno 2016
     DATA INTEGRAZIONI:       14 settembre 2016
     DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
       DOCUMENTAZIONE PER LA VIA
       Tavola 1 estratti
       Tavola 2a ovest planimetria - attuale
       Tavola 2b est planimetria - attuale
       Tavola 3 alzati e sezioni - attuale
       Tavola 4 alzati e sezioni - attuale
       Tavola 5a ovest planimetria - progetto
       Tavola 5b est planimetria - progetto
       Tavola 6 alzati e sezioni - progetto
       Tavola 7 alzati e sezioni - progetto
       Introduzione alla VIA
       Quadro programmatico
       Quadro progettuale
       Quadro ambientale
       Modellizzazione delle dispersioni in atmosfera
       Simulazione ammoniaca massima ante
       Simulazione ammoniaca massima post intervento
       Simulazione ammoniaca media ante intervento
       Simulazione ammoniaca media post intervento
       Simulazione PM10 media ante intervento
       Simulazione odori post intervento
       Relazione idrogeologica
       Documentazione previsionale impatto acustico
       Sintesi non tecnica SIA
       Elenco delle autorizzazioni

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       DOCUMENTI PER L'AlA
       Elenco allegati AIA
       Scheda A
       A10 Certificato camera di commercio
       A11 Documenti comprovanti la titolarità dell'azienda
       A13 Estratto CTR scala 1:5.000
       A13 CTR 5,000
       A14 Mappa catastale scala 1:2.000
       A15 Stralcio del Piano Regolatore Generale scala 1:5.000
       A16 Zonizzazione acustica del Comune
       A17 Autorizzazioni di tipo edilizio
       A17 Dichiarazione cap.4
       A17 Dichiarazione magazzino
       A17 Parere ulss n.5
       A18 Concessione derivazione d'acqua
       A21 Autorizzazione rifiuti
       A22 Certificato Prevenzione Incendi
       A23 Parere di compatibilità ambientale
       A24 Relazione sui vincoli urbanistici, ambientali e territoriali
       A25 schema a blocchi impianto potenziale
       A26 Accasamenti ante e post intervento
       A26 accasamenti ante e post intervento
       A27 SCIA deroga al benessere animale
       Scheda B
       B18 Relazione processi produttivi
       Scheda C
       Scheda D
       Allegati D6, D7, D8, D9, D10, Dl1, D12, D13, D14
       Scheda E
       E3 Descrizione delle modalità di gestione ambientale
       E4 Piano di monitoraggio e controllo dell'aIIevamento
       Sintesi non tecnica AIA I Sintesi non tecnica AIA
       DICHIARAZIONI ALLEGATE
       Dichiarazione estensore SIA I a. dichiarazione estensore SIA
       Citazione delle fonti
       Dichiarazione di non Vinca
       Dichiarazione valore delle opere
       Bonifico pagamento istruttoria
       Elenco elaborati (questo documento)
       Modello A
     DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA DOPO RICHIESTA DI INTEGRAZIONI:
       Isolinee unita' odorimetriche - stato ante intervento
       Isolinee unita' odorimetriche - stato post intervento
       Modellazione dispersione atmosfera
       Prescrizioni ULSS - esecuzione analisi ricerca PFAS
       Quadro ambientale - rev. 01 - 05-09-2016
       Quadro progettuale - rev. 01 - 05-09-2016
       Quadro programmatico - rev. 01 - 05-09-2016
       Relazione agronomica - 06-09-2016
       Tav. 08 - Planimetria aree verdi

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                              PREMESSE
     L'Az. Agr. Muraro Nicola e Muraro Roberto s.s. ha in progetto la riconversione dell'attuale allevamento di
     galline ovaiole (leggere e pesanti) a terra ad allevamento di polli da carne, sempre a terra.
     Lo stato ante intervento è quello di allevamento di riproduttori, galline ovaiole e galli, nei capannoni 1 e 2 e
     allevamento di galline ovaiole per uova da consumo umano nei capannoni 3 e 4.
     Secondo il progetto allegato il complesso aziendale sarà così costituito da:
     n.4 capannoni avicoli in conversione
     n.11 concimaia che verrà coperta
     n.3 annessi rustici (AR)
     La ditta fino ad ora ha presentato in Comune:
     - un Permesso di Costruire.
     - una DIA di variante.
     L'azienda effettua cicli tutto-pieno / tutto-vuoto, con vuoti sanitari di almeno 7 giorni. Il ciclo di allevamento
     inizia con l'accasamento dei pulcini dell'età di circa 1-2 giomi, provenienti da incubatoi specializzati, che
     vengono trasportati su camion fino all'impianto.
     Potenzialità massima allevabile
     L'azienda disporrà in tutto di 4 capannoni avicoli, per una superficie utile pari a 4.765 metti quadrati.
     Una volta adeguati i capannoni all'allevamento dei polli la ditta richiederà la deroga al benessere animale
     per i polli da came, arrivando ad allevare fino a 39 kg/mq. La potenzialità dell'allevamento, pertanto sarà
     pari a circa 105.000 capi.

                             UBICAZIONE
     L'intrevento/progetto sarà realizzato nel Comune di Lonigo in via Romola l.
     L'azienda agricola è situata nella parte sud est del territorio del comune di Lonigo (VI), verso il confine con il
     Comune di Alonte.
     Il P.A.T. del comune di Lonigo inpidua nella tav. n. 1 “Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale”
     gli allevamenti zootecnici di tipo intensivo emergenti sul territorio. Il PAT ha inpiduato una fascia di
     rispetto stradale, che però non interessa i capannoni dell'allevamento. Per gli edifici ricadenti all'interno
     della fascia di rispetto stradale possono essere consentiti comunque interventi di manutenzione ordinaria,
     manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia nel rispetto del Codice della Strada e del
     Regolamento di esecuzione e attuazione.
     L'allevamento non rientra all'interno di nessun vincolo.




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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Lonigo;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Lonigo;
     • Piano di gestione del rischio alluvioni;
     • Classificazione allevamenti ex L.R. 11/2004;
     • Rete Natura 2000.
     Il quadro programmatico risulta abbastanza sviluppato rispetto alla tipologia di piani applicabili, mancano
     tuttavia la varia le analisi relative al Piano Regionale di Tutela delle Acque, al Piano di Tutela e Risanamento
     dell'Atmosfera ed al Piano di Stralcio per l’Assetto Idrogeologico e non viene analizzato il PTRC vigente, ma
     solo parzialmente quello adottato e quello riadottato con valenza paesaggistica; inoltre non è stato analizzato
     il Rapporti Ambientali del PTCP
     Per quanto riguarda il PAT, invece, si evidenzia come:
     - Carta delle fragilità
     Lo studio presentato non mette in relazione l'intervento proposto con le caratteristiche dell' “area 12 idonea a
     condizione” che sono state descritte solo brevemente e per cenni.
     - Carta della trasformabilità
     Lo studio presentato non mette in relazione l'intevento proposto con:
     - i nuclei storici rurali (si afferma, senza dimostrazione, che l'intervento non interferirà);
     - il corridoio ecologico secondario.
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     Le integrazioni pervenute hanno dato adeguato riscontro a quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     Introduzione
     Il centro zootecnico in discussione è stato realizzato dalla Società Muraro Fratelli prima del 1967:
     l’insediamento si articola in alcuni capannoni la cui evoluzione temporale è specificata a seguire.
     L’impianto è stato adibito all'allevamento di galline ovaiole e riproduttori pesanti per la produzione di uova
     da riproduzione. Nel 2010, a causa di cessazione del contratto d'affitto dei capannoni 1 e 2, di proprietà di
     Muraro Aldo, i capannoni sono rimasti vuoti (situazione invariata ad oggi), mentre i capannoni 3 e 4, di pro-
     prietà della ditta Muraro Roberto e condotti sempre dalla Agr. Muraro Nicola e Muraro Roberto s.s. Società
     Agricola, sono passati all'allevamento di galline ovaiole leggere per uova da consumo, fino al 2015.
     In data 03 febbraio 2014 l'azienda Muraro Roberto ha acquisito anche i capannoni 1 e 2, condotti in preceden-
     za con contratto d'affitto, per ripristinare la conduzione complessiva del centro avicolo.
     Dal 11 novembre 2015 l'Az. Agr. Muraro Nicola e Muraro Roberto s.s. Società Agricola conduce con affitto
     tutti i capannoni di Muraro Roberto.
     La società conduttrice vuole ora convertire tutto l'allevamento da galline ovaiole a terra a polli da carne,
     sempre a terra: i lavori di conversione e ristrutturazione dei capannoni 1 e 2 sono già stati ultimati. La ditta
     accaserà un numero di capi inferiore a 40.000 fino all'ottenimento dell'AIA, congiunta al procedimento di
     VIA.
     Intervento previsto
     La situazione dell’impianto pre-operam è raffigurata nello schema seguente.
      1 e 2 capannoni con galline ovaiole da riproduzione e galli pesanti allevati a terra su pavimento in
       grigliato rialzato, nella fase di ovodeposizione
      3e4    capannoni per allevamento di sole galline ovaiole leggere, allevate a terra sugrigliato rialzato, per
       la produzione di uova da consumo umano.
      SU: sala uova
      C/GPL: stoccaggio scoperto per la pollina e
       bomboloni di GPL.
      R: residenze.
      AR: annessi rustici / depositi attrezzi, magazzini.
     Tutti i capannoni avicoli allo stato ante intervento
     sono a ventilazione naturale e i capannoni 1 e 2
     presentano coperture in cemento amianto.
     Per la conversione di progetto la ditta ha presentato
     in Comune un Permesso di Costruire e una DIA di
     variante.
     Con le autorizzazioni citate sono già stati effettuati
     interventi di modifica ai capannoni 1 e 2 (rimozione e
     smaltimento del manto di copertura in cemento
     amianto; rimozione e smaltimento del controsoffitto

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     in tavelloni di laterizio del capannone 1; rimozione e smaltimento controsoffitto in cemento amianto
     capannone 2; fornitura e posa nuova copertura costituita da pannello sandwich in poliuretano spessore 80
     mm; fornitura e posa di rivestimento piano per coibentazione pareti con pannello sandwich in poliuretano di
     spessore 40 mm; posa di 13 ventilatori sul lato sud di ogni capannone; realizzazione di un nuovo pavimento
     in cemento armato sopra l'esistente nel capannone 2; realizzazione impianti di raffrescamento (cooling) su
     entrambi i capannoni; posizionamento telo di abbassamento sezione dei capannoni ogni 9 metri su entrambi
     i capannoni; realizzazione struttura a forma di “C”, una per capannone, aperta su due lati, posta
     esternamente ai capannoni frontalmente ai ventilatori, coperta da tettoia, che funge da barriera all'emissione
     dell'aria dai ventilatori e abbattimento polveri).
                                Per i capannoni 3 e 4 sono previsti altri interventi
                                ancora da realizzare (rimozione e smaltimento del
                                controsoffitto in tavelloni di laterizio del capannone 3;
                                posizionamento telo di abbassamento sezione dei
                                capannoni ogni 9 metri; posizionamento di 12
                                ventilatori sul lato sud del capannone 3 e 8 ventilatori
                                sul lato
                                ovest del capannone 4; realizzazione impianti di
                                raffrescamento (cooling) su entrambi i capannoni;
                                realizzazione di due strutture a forma di “C”, una per
                                capannone, aperte su due lati, poste frontalmente ai
                                ventilatori e con tettoia, come barriera all'emissione
                                dell'aria dai ventilatori e abbattimento polveri;
                                inserimento di un nuovo silos nel capannone 3 vicino ai
                                2 già esistenti; spostamento dei 3 silos del capannone 4
                                dal lato corto ovest al lato lungo a nord).
                                Inoltre sono previsti la copertura della concimaia
                                scoperta già esistente ed il posizionamento delle vasche
                                per le acque di lavaggio dei capannoni.
     Si specifica che la realizzazione dell'intervento avverrà per stralci, pertanto prima si avvieranno i capannoni
     1 e 2, poi il 3 ed infine il 4. Fino alla realizzazione della copertura della concimaia la ditta utilizzerà il
     capannone n.4 come struttura di stoccaggio coperta in caso di necessità.
     I capannoni avicoli, allo stato post intervento, manterranno le dimensioni attuali, senza
     aumentare la superficie coperta interna.




     Negli atti di progetto si precisa altresì che:
       la superficie allevabile complessiva non cambierà rispetto lo stato ante intervento e
         sarà pari a 4.765 mq


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        per l’abbattimento delle polveri presso i capannoni 3 e 4 sarà realizzata la medesima struttura (che
        non aumenta la superficie coperta) già presente presso le unità 1 e 2
        la sala utilizzata per l'imballaggio delle uova prodotte dall'allevamento di galline ovaiole è già stata
        eliminata e convertita in magazzino di deposito per i disinfettanti (antistante capannone 3)
        attualmente è presente una concimaia scoperta (denominata nelle tavole “silos”) , che in progetto
        deve essere coperta: dal momento che la pollina essiccata può essere posta in cumulo, l'altezza del
        cumulo all'interno della concimaia potrà superare di circa 1 metro l'altezza del muro di
        contenimento, arrivando a 3 metri di altezza. La pollina stoccata non sarà soggetta a dilavamenti da
        parte delle acque meteoriche e nello stesso tempo risulterà arieggiata e asciutta.
        I capannoni attualmente hanno delle vasche di lavaggio non collegate ai capannoni e non utilizzate
        dall'azienda, in quanto fino ad ora è stata fatta solo la pulizia e disinfezione a secco. Tali vasche
        verranno potenziate con nuove vasche e verranno collegate ai capannoni per permetterne la pulizia
        anche tramite il lavaggio. I particolare, allo stato futuro, si avranno strutture di stoccaggio per le
        acque di lavaggio dell'allevamento pari a 44 mc totali. Tale volumetria pare adeguata a garantire il
        contenimento dei reflui prodotti per ogni ciclo di produzione, stimabile intorno a 90 giorni
        In tutti i capannoni verrà realizzato un impianto di raffrescamento di tipo “cooling system”, come
        quello già presente presso le unità 1 e 2. Il sistema è composto da pannelli di plastica a
        conformazione di nido d’ape, che vengono attraversati da acqua spruzzata da una linea posta sopra
        il pannello. L'aria calda esterna, richiamata all'interno dall'impianto di aria forzata, entrando in
        contatto con l'acqua ne cede il calore, raffrescandosi. L’acqua in parte evapora per il passaggio di
        calore e viene consumata nel processo di raffrescamento, in parte viene fatta circolare nuovamente
        nel pannello grazie al sistema di ricircolo a pompe, limitandone così gli sprechi.
        Per l'allevamento dei polli da carne il riscaldamento degli ambienti è necessario, soprattutto nella
        fase di pulcino. L'azienda Muraro ha deciso di installare un impianto di riscaldamento con
        generatori di aria calda, alimentati a GPL.I generatori saranno: n.5 nei capannoni 1 e 2, n.4 nel
        capannone 3 e n. 2 nel capannone 4.
        L'approvvigionamento idrico viene garantito da due pozzi aziendali, pre-esistenti e regolarmente
        concessionati, la cui acqua viene inviata all'impianto di filtraggio (GAC) presente nel magazzino a
        nord del capannone 3.
        Oltre all'adeguamento dei capannoni avicoli l'azienda provvederà all'adeguamento degli scarichi
        civili dei bagni, dotando ognuno di essi di vasca settica e pozzetto d’ispezione. Tutti gli scarichi sono
        convogliati a subirrigazione (drenata e con ricettore finale il canale parallelo a via Romola)
        nell’angolo NW della proprietà, in area mantenuta a verde.
        Una volta realizzate le modifiche l'azienda è intenzionata a realizzare una siepe arboreo-arbustiva
        sul lato nord dell'impianto, cioè sul lato a confine con la strada, in modo da mitigare l'impatto visivo
        dalla strada. Sugli altri tre lati tutto l'impianto è circondato da vigneti, in parte di proprietà
        dell'azienda.
        La ditta ha già previsto verifiche della qualità del suolo/sottosuolo (per il cambio di destinazione
        d’uso), in ottemperanza al disposto normativo vigente
        I rifiuti prodotti sono riconducibili a: carcasse animali, raccolte giornalmente e portate nella cella
        freezer, per poi essere ritirate dalla impresa autorizzata al loro trasporto e smaltimento (mortalità
        stata stimata di circa il 5%); tutti i restanti rifiuti prodotti vengono trasportati nell’apposito sito di
        stoccaggio e rimangono per un periodo massimo di un anno. L’azienda conferisce i rifiuti alla ditta
        specializzata, che organizza la raccolta ed effettua il loro smaltimento o recupero secondo i termini
        di legge. In parte, come da DGR 2495/06, l’azienda smaltisce sui terreni in conduzione residui solidi
        e liquidi della attività zootecnica.
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     Gestione del cantiere e durata dei lavori
     La realizzazione delle opere di adeguamento dell'impianto è iniziata nel 2015, partendo dalla sistemazione
     dei capannoni n°1 e 2. Attualmente tali capannoni sono già ultimati ed in esercizio con la nuova tipologia di
     allevamento di polli da carne a terra. Per quanto riguarda la restante parte dell'allevamento, cioè i capannoni
     n° 3 e 4, la copertura della concimaia e le opere di mitigazione, si prevede che la ditta procederà per stralci.
     La durata complessiva dei lavori rimasti è stimata in circa due anni.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                                111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO D’IMPATTO AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     A seguito dell'adeguamento tecnologico l'azienda subirà un aumento dell'attività produttiva e durante la
     fase di stabulazione i capi genereranno anidride carbonica derivante dalla respirazione e l'emissione di
     ammoniaca e metano derivanti dalle deiezioni avicole. L'entità di emissioni di tali gas dipendono da svariati
     fattori tra i quali: tipo di capo allevato, la stabulazione, la dieta alimentare, ecc.
     Si vuole però sottolineare che la creazione di odori e polveri è inevitabilmente legata all'attività di
     allevamento e che la zona limitrofa all'impianto preso in esame viene inquadrata come zona agricola, in cui
     sono comunque presenti altri allevamenti di piccole e medie dimensioni. Inoltre l'azienda ha previsto la
     realizzazione di un impianto di abbattimento delle polveri frontalmente ai ventilatori e il processo
     produttivo scelto rispecchia le migliori tecniche disponibili per gli allevamenti di polli da carne.
     Dalle simulazioni effettuate non si sono verificati superamenti dei limiti di soglia per le emissioni di polveri
     (PM10) e ammoniaca presso i recettori inpiduati.
     Analizzando i dati ottenuti dall’elaborazione informatica si può riscontrare che per l’ammoniaca non vi è
     superamento del valore limite di tossicità (18.000 g/mc) in prossimità dei recettori prescelti.
     Inoltre la concentrazione di ammoniaca presso i recettori risulta nettamente inferiore nella concentrazione
     post intervento rispetto alla situazione ante intervento: si ha pertanto un netto miglioramento in termini di
     ammoniaca.
     Nel caso delle polveri sottili PM10 la simulazione riporta che i valori medi giornalieri, che vengono calcolati
     all’interno di ogni cella del reticolo fittizio, sono al disotto del limite medio giornaliero (50 g/mc) e
     annuale (40 g/mc) in prossimità delle case recettrici.
     Per quanto riguarda l’impatto odorigeno, tenendo presente la difficoltà di definizione, considerata la
     assenza, a livello normativo, della definizione del limite di odore accettabile.
     Solamente la normativa della Regione Lombardia riporta la volontà di definire delle mappe di iso-
     concentrazione di odore, ad eccezione però degli allevamenti zootecnici, per i quali sono quindi assenti
     regolamenti o indicazioni specifiche.
     E’ stata effettuata una stima odorimetrica con il programma WD3, comunque cautelativa per gli aspetti legati
     a:
        Il programma non considera il decadimento delle sostanze organiche compositive dell’odore dato
          dall’ossidazione in atmosfera;
        Gli input odorigeni vengono considerati costanti nel tempo, mentre le reali emissioni sono minime
          e/o nulle nel periodo di fermo impianto di inizio ciclo e massimi a fine ciclo. La valutazione
          considera il peso vivo massimo costante per tutto l’anno
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         La stima non ha considerato l’effetto congiunto della barriera arboreo-arbustiva e del dispositivo di
         abbattimento polveri, che costituiscono biofiltro e ostacolo fisico.
     Pur conpidendo l’impostazione generale determinato dall’impatto odorigeno, che prevede una situazione
     a regime migliore di quella ante-operam, si ritiene utile integrare la relazione con le seguenti ulteriori
     valutazioni, considerato che a prescindere dalla presenza di limiti normativi, che costituirebbero
     eventualmente un pre-requisito, trattasi di una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale:
     - confrontare le concentrazioni di ammoniaca rispetto alle specifiche soglie olfattive, anziché al livello di
     tossicità;
     - definire delle mappe di iso-concentrazione dell’impatto odorigeno.
     Le integrazioni pervenute hanno dato adeguato riscontro a quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento, ritenendo tuttavia necessario un monitoraggio delle emissioni odorigene.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Le indagini sono state effettuate al fine di fornire indicazioni tecniche di base per la scelta, la progettazione
     ed il corretto dimensionamento del nuovo sistema di smaltimento dei reflui fognari di origine civile, per una
     unità abitativa, non essendo l'area in esame attualmente servita da pubblica fognatura.
     Ubicazione e caratteri geomorfologici principali
     Il lotto in oggetto è situato nella zona di pianura alluvionale a sud di Lonigo, di stretta competenza del fiume
     Guà, situato a circa 1,6 Km ad ovest.
     Mentre poco più a monte i depositi sedimentari, che risentono ancora del carattere torrentizio del citato F.
     Guà, sono caratterizzati dalla presenza di intercalazioni di sabbie grossolane entro le argille limose,
     favorendo così il deflusso delle acque sotterranee, qui i depositi sono più sabbioso-argillosi e le acque
     sotterranee sono rallentate dai terreni poco permeabili: é caratteristica qui una maggiore abbondanza delle
     acque superficiali, regolata da una fitta rete idrografica formata da rii, rogge e scoline: sono da citare in
     particolare la roggia Bressera ad est e lo scolo Fossiello ad ovest. Al fine di favorire il drenaggio delle acque
     superficiali la campagna presenta accentuate baulature, superiori talvolta ai 50-60 cm.
     Nel lotto in oggetto il sondaggio eseguito ha riscontrato la seguente stratigrafia:
     Orizzonte     Profondità (m)      Litologia correlata
      A        0,40 ÷ 1,60       Sabbie limose
      B       1,60 ÷ 3,30        Argille molli
      C       3,30 ÷ 4,00        Sabbie fini
     Falda d’acqua
     La falda d' acqua, misurata al momento della prova, è risultata a circa 2,40 m dal p.c.
     La campagna a valle dell'abitato è adibita ad uso agricolo e non sono presenti né sorgenti né punti di
     approvvigionamento d' acqua.
     Captazione da corpi idrici
     L’approvvigionamento idrico dell’allevamento è garantito tramite due pozzi aziendali. L’azienda per evitare
     gli sprechi eseguirà il controllo dell’impianto di distribuzione fino all’utilizzo di sistemi antigoccia per ogni
     singolo abbeveratoio. Vi sarà comunque un aumento del consumo di acqua per abbeverare gli animali,
     direttamente proporzionale all’aumento del numero dei capi.
     Per la pulizia dei capannoni verrà utilizzata una quantità d’acqua di ca. 4,5 l/mq di superficie utile/ciclo e
     pari a 2 l/veicolo per la disinfezione degli automezzi.


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     Complessivamente, dal confronto tra situazione ante (totale mc 3.174) e post intervento (totale mc 7.033) si
     avrà un aumento di 3.859 mc/anno di acqua, calcolati come quantitativo massimo potenziale prelevato
     direttamente dai pozzi aziendali. “Non si ritiene che tale aumento possa influire negativamente sulla
     capacità di ricarica degli acquiferi”.
     Scarichi idrici superficiali.
     Per gli scarichi degli effluenti derivanti dai servizi igienici aziendali verranno utilizzate vasche imhoff con
     pozzetto condensagrassi. Tramite una pompa si provvederà ad allacciare lo scarico a quello degli altri
     scarichi domestici delle abitazioni per poi trattarli con subirrigazione. Le acque usciranno dalla
     subirrigazione depurate e verranno scaricate nel canale attiguo alla strada.
     Gestione acque meteoriche
     In seguito all’intervento le acqua meteoriche delle coperture e dei piazzali verranno convogliate nelle aree
     investite a prato presenti tra i capannoni 1, 2, 3, tramite pozzetti di raccolta. Il terreno presenta una tessitura
     sabbioso-limosa e la presenza della copertura erbosa aumenta la capacità di smaltimento. Le acque
     meteoriche non vengono trattate, anche in relazione all’effetto di fitodepurazione naturale svolto dal terreno
     inerbito.
     Acque di prima pioggia
     Le acque meteoriche di dilavamento (prima pioggia e lavaggio) vanno trattate solo per gli impianti definiti in
     allegato F delle NTA del Piano di Tutela delle Acque (PTA), in cui non figurano gli allevamenti.
     Per questi è previsto il rispetto delle DGR 2495/2006 e DGR 2439/2007 (Direttiva Nitrati). Le acque che
     entrano in contatti con deiezioni animali vanno trattate come effluenti non palabili e stoccate in azienda
     prima del loro impiego agronomico.
     Nel caso in esame, l’azienda pulisce preventivamente a secco per la rimozione completa della sola pollina;
     quindi effettua il lavaggio. Le acque reflue vengono convogliate alle vasche di stoccaggio per il periodo
     minimo previsto dalla direttiva NO3 (90 giorni) ed al termine vengono riutilizzate sui terreni aziendali o in
     asservimento all’azienda.
     Le acque meteoriche delle coperture e delle pavimentazioni non permeabili, non venendo a contatto con la
     pollina, possono essere scaricate direttamente sui terreni.
     L’approvvigionamento idrico rappresenta un elemento di criticità, considerato che l’allevamento insiste in
     una zona in cui è presente una falda sotterranea oggetto di contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche;
     si ritiene pertanto necessaria una valutazione complessiva di tale aspetto, comprensiva di analisi di
     caratterizzazione qualitativa, efficacia degli eventuali sistemi di abbattimento, calcolo costi benefici per un
     eventuale allacciamento all’acquedotto pubblico.
     Le integrazioni pervenute hanno dato adeguato riscontro a quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Il lotto in oggetto è situato nella zona di pianura alluvionale a sud di Lonigo.
     Nell’area poco a monte del sito si rinvengono depositi sedimentari che risentono ancora del carattere
     torrentizio del citato F. Guà (che scorre 1.6 km ad ovest): essi, sono dunque caratterizzati dalla presenza di
     intercalazioni di sabbie grossolane entro le argille limose, favorendo così il deflusso delle acque sotterranee.
     Presso l’area di studio al contrario i depositi sono più fini, di tipo sabbioso-argilloso. In ragione della
     modesta permeabilità le acque sotterranee sono rallentate: é per questo caratteristica nella zona di studio una
     maggiore abbondanza delle acque superficiali, regolata da una fitta rete idrografica di drenaggio, formata da
     rii, rogge e scoline.
     Nell’area di rinviene una circolazione idrica sotterranea soggiacente a circa 2.4 m di profondità dal pianodi
     campagna.
     La piana è adibita prevalentemente ad uso agricolo: nelle vicinanze del sito e fino a distanze significative in
     relazione all’intervento soggetto a VIA non sono presenti né sorgenti né punti di approvvigionamento d'
     acqua pregiati, per l’uso acquedottistico.
     In termini geologici e idrogeologici generali, il sito in esame appare contraddistinto in sintesi dalle seguenti
     caratteristiche:
     -     zona di pianura alluvionale,
     -     la falda è profonda 2.5 m circa da p.c.;
     -     a valle dell' abitato, prevalentemente prativo e coltivato, non sono ubicate prese idropotabili
     -     attualmente l’area non è servita da pubblica fognatura.
     In considerazione della bassa permeabilità dei terreni e della presenza di un ricettore naturale posto a valle
     (scolo) il sistema più adeguato per lo smaltimento dei reflui fognari civili preventivamente chiarificati in
     vasca settica risulta la subirrigazione con drenaggio, a doppio tubo.
     Tali impianti di smaltimento, da realizzarsi in ossequio alle disposizioni tecnico normative vigenti secondo
     gli atti annessi al progetto, saranno ubicati all’interno dei terreni di proprietà.
     Non vi saranno interventi tali da modificare l'attuale morfologia e litologia del suolo.
     Inoltre:
     1) per limitare il possibile inquinamento del suolo da parte di residui di pollina o eventuali rifiuti liquidi (es.
     olio), i piazzali esterni ai capannoni vengono sempre mantenuti puliti, per evitare che con le acque
     meteoriche avvengano trasporti di sostanze e percolazione di inquinanti nel sottosuolo;
     2) gli effluenti zootecnici prodotti verranno stoccati nella concimaia coperta, con fondo impermeabile, che
     non consentirà infiltrazioni nel sottosuolo;
     3) all'interno dei capannoni la pavimentazione, attuale e futura, è di cemento tale da nonconsentire la
     percolazione della pollina nel sottosuolo. Durante la fase di lavaggio delle strutture le acque utilizzate prima
     della disinfezione verranno convogliate in vasche interrate e chiuse, come descritto nel quadro progettuale.
     Tali acque potranno essere smaltite sui terreni in conduzione, previo stoccaggio di 90 giorni (DGR 2495/06).
     4) i disinfettanti utilizzati dopo il lavaggio dei capannoni, applicati tramite atomizzatore, non verranno
     raccolti ma verranno fatti asciugare all'aria. I liquidi di disinfezione utilizzati per l'arco di disinfezione
     saranno raccolti in un pozzetto a tenuta che verrà vuotato da ditte specializzate, che smaltiranno l'acqua
     prodotta come rifiuto.
     Non vi sarà quindi alcuna percolazione di sostanze pericolose nel sottosuolo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’attività oggetto di analisi consiste in una azienda agricola impegnata dell’allevamento avicolo.
     Orario di attività: le lavorazioni giornaliere sono svolte in periodo diurno ma sono presenti sorgenti sonore
     (impianti di ventilazione forzata) anche in periodo notturno. L’attività agricola viene svolta in n. 4 capannoni
     esistenti oggetto di ristrutturazione e rinnovo impiantistico. Lo stato di progetto prevede l’installazione di
     impianto ad aria forzata con estrattori in testa ai capannoni e dispositivi di cooling sulle finestre di presa. Il
     mangime ha provenienza extraziendale, trasportato quindi presso l’allevamento mediante camion e successi-
     va distribuzione automatica con silos e coclee per ogni capannone.
     Le operazioni di carico scarico comprendono, oltre alle normali attività agricole diurne:
     -il rifornimento di mangime con cadenza di circa 1 carico / 1gg;
     -il carico degli animali adulti con cadenza di circa 1 carico / 50gg.
     Situazione Ante Operam
     L’edificio sorge in area a destinazione agricola.
     A nord vi sono campi coltivati per una distanza minima di 400 metri, gruppo di abitazioni.
     Ad est: campi coltivati per una distanza minima di 100 metri. Gruppo di abitazioni (REC1).
     Ad ovest: campi coltivati per una distanza minima di 420 metri. Gruppo di abitazioni.
     A sud: campi coltivati per una distanza minima di 350 metri. Gruppo di abitazioni.
     Il clima acustico della zona è caratteristico di ambientazioni rurali, emissioni diurne caratterizzate dalle atti -
     vità antropiche ed agricole e dai flussi veicolari locali.
     Emissioni notturne caratterizzate prevalentemente da rumore di fondo della campagna e dai transiti veicola -
     ri di tipo locale e non costante.
     Situazione Post Operam
     Le emissioni di rumore saranno presenti sicuramente, ma temporaneamente durante la fase di cantiere.
     Nella fase di gestione saranno costituiti dai macchinari operanti in azienda, tra i quali in più rumorosi saran-
     no i ventilatori di estrazione dell’aria; gli animali possono in alcune circostanze emettere rumore, soprattutto
     nelle ore diurne.
     L’impiantistica sarà completamente elettrica, per cui la quantità di rumore sarà alquanto modesta.
     In definitiva, considerato;
         il progetto dell’intervento, i dati acquisiti e/o disponibili, le ipotesi di progetto, le misurazioni in
         opera, le simulazioni numeriche eseguite, la taratura del modello numerico supportata da misura -
         zioni sugli effettivi impianti funzionanti.
         le misurazioni in situ di collaudo in periodo notturno dei capannoni 1 e 2, forniti di impiantistica
         completa e funzionante, eseguita presso le abitazioni identificate con “REC1”, che non ha rivelato
         potenziali fonti di inquinamento acustico.
     Viene verificato che:
     - i valori limite assoluti di immissione risultano rispettati.
     - i valori limite assoluti di emissione risultano rispettati.
     - i valori limite differenziali risultano rispettati o non applicabili.
     Si conclude che, per i motivi sopra elencati, l’attività in progetto rispetta quanto prescritto dalla L.447/95
     “Legge quadro sull’inquinamento acustico”.
     Si ritiene inoltre che il grado di approfondimento del documento di Valutazione Previsionale di Impatto
     Acustico sia sufficiente viste le finalità e le problematiche emerse; l’argomento e’ stato trattato relativamente
     agli impatti acustici determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda per il periodo diurno e notturno
     così come richiesto, dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e
     successive norme attuative).
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                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento, prescrivendo tuttavia fin d’ora un monitoraggio post operam.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     In fase di cantiere non vi sarà la produzione di vibrazioni in quanto non vi saranno escavazioni e /o perfora-
     zioni del suolo.
     In fase di gestione le vibrazioni che verranno rilasciate sull’ambiente saranno impercettibili in quanto non
     sono previste attrezzature che possano generare tale tipo di alterazione.
     Sia nella fase di cantiere che nella gestione dell’allevamento non vi sarà la presenza di radiazioni o onde elet -
     tromagnetiche, nè tanto meno vi saranno immissioni nel territorio di sostanze radioattive.
     Risulta del tutto trascurabile l’inquinamento luminoso, in considerazione del fatto che la gestione dei
     processi produttivi seguirà il ciclo biologico degli animali, evitando l’illuminazione notturna dei capannoni.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Non sono presenti nelle vicinanze dell'allevamento vincoli paesaggistici o siti di particolare interesse paesag-
     gistico segnalati dagli strumenti pianificatori.
     Si sottolinea che l'area viene identificata come ad elevata utilizzazione agricola, come si può vedere anche
     dalla foto aerea dove spicca un filare di gelsi che vengono evidenziati come elemento di invariante, nella ta-
     vola del PTCP della Provincia di Vicenza.




                          Foto aerea dell'allevamento




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     Estratto del PTCP: Tavola delle invarianti




     L'intervento in oggetto non andrà a modificare il filare di gelsi esistente, posto ad Ovest del capannone 4.
     Introduzione di ostacoli visivi e perdita di paesaggi fruiti e apprezzati
     L'intervento non comporterà modifiche all'attuale paesaggio in quanto non causerà ostacolo visivo per beni
     di tipo naturale o paesaggistico.
     Si specifica inoltre che l'azienda pianterà perse essenze arboreo/arbustive sul confine nord dell'impianto, a
     ridosso della strada, per mitigare sia l'impatto visivo dalla strada che quello ambientale.
     Valutazione della compatibilità paesaggistica
     L'intervento non comporta variazioni paesaggistiche in quanto non vengono variati gli elementi concreti del
     paesaggio. I parametri di lettura che lo caratterizzano sono la geometria, la panoramica, l'occupazione del
     suolo, la biopersità, i colori che vengono di seguito sviluppati.
     La semplicità dei volumi e delle forme dei fabbricati ben si legano con la geometria dell'esistente. L’assetto
     panoramico, dettato dal contesto agricolo-insediativo per la presenza della vasta campagna e dei colli Berici
     verso Nord-Ovest, non viene deturpata, anche per la presenza sparsa di realtà agricole nelle vicinanze.
     L'occupazione del suolo ha un carattere prettamente agricolo che ha prevalso su quello insediativo tipico
     dell'antropizzazione dell'uomo avvenuta nei secoli.
     Le biopersità presenti vanno dalle cortine di alberi ad alto fusto (qualche gruppo di piante lungo i canali o
     fossi) a quelle del paesaggio agricolo soprattutto derivante dalla coltivazione estensiva di cereali.
     Danneggiamento di beni storici o monumentali
     Estratto del PRG di Lonigo




     Estratto del PAT di Lonigo: tavola della Trasformabilità
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     Come si può vedere dagli estratti del PRG e del PAT del Comune di Lonigo, la casa di proprietà del Signor
     Muraro, il magazzino e l'aia antistante, con pavimento in cotto antico (foto sotto), vengono classificati con il
     numero 38 come “corte agricola avente significato di bene culturale” secondo l'art.10 L.R. 24/85. Si tratta di
     aree ed edifici identificati nelle tavole del P.R.G. soggetti a protezione in quanto di interesse monumentale o
     ambientale. In tali aree, tanto che siano organizzate a prato quanto a brolo o semplicemente a colture agrico -
     le, è proibito l’abbattimento delle piante di alto fusto, la trasformazione dei suoli e la costruzione di qualsiasi
     nuovo edificio, salvo i casi di sostituzione edilizia o di ampliamento.




                            Foto della corte rurale
     Non saranno effettuate modifiche all'interno di tale area e, considerato che non si costruiscono nuovi edifici,
     non è possibile un danneggiamento “visivo” di tali risorse.
     La corte posta nelle vicinanze, la numero 37, viene definita nel PAT, nella tavola della trasformabilità, come
     edificio di valore monumentale, cioè fa parte di edifici e manufatti meritevoli di particolare attenzione, la cui
     tutela è demandata al P.I.; anche in questo caso non si avranno impatti visivi sulla corte vicina.
     Si propone l’impianto di alcune alberature, da mettere a dimora nelle due fasce allungate interne di terreno
     inerbito - con funzione di miglioramento della permeabilità - poste tra i capannoni. Tali alberature,
     fungeranno da elemento di valorizzazione paesaggistica, oltre a contribuire al miglioramento del rapporto
     ecosistemico complessivo. Gli alberi, da mettere a dimora in filare a distanza di 6-7 m tra loro, apparteranno

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     a specie autoctone: si suggerisce allo scopo l’impiego del tiglio selvatico (Tilia cordata), avente una lunga e
     profumatissima fioritura primaverile-estiva.
     Le integrazioni pervenute hanno dato adeguato riscontro a quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     L’ambito di intervento è localizzato all’interno della zona agricola posta a sud-est del comune di Lonigo.
     La strada che è a servizio dell'allevamento ha un traffico veicolare modesto.
     L'adeguamento tecnologico dei capannoni, con posizionamento di ventilatori e impianto di raffrescamento,
     dovrà ovviamente comportare l'arrivo in loco di tutto il materiale necessario.
     Fase di cantiere: per la realizzazione del cantiere ci sarà un aumento temporaneo del traffico veicolare
     da/per l'area che però non comporterà modifiche all'attuale assetto stradale. É infatti presente una viabilità
     che permette l'accesso fino all'azienda anche di mezzi pesanti. Da sottolineare che l'aumento del traffico
     veicolare si concentrerà solo nella fase di allestimento del cantiere, quindi non si può parlare di aumento
     prolungato e consistente del traffico veicolare. Va sottolineato inoltre che l'azienda ha già in parte realizzato i
     lavori dei capannoni 1 e 2 e che per i capannoni 3 e 4 procederà per stralci. In questo modo i viaggi per il
     trasporto dei materiali verranno diluiti nel tempo.
     Fase di gestione: in questa fase è previsto un aumento del traffico soprattutto nella fase di carico/scarico
     delle materie prime e dei prodotti, legato ad un aumento dei quantitativi coinvolti nella produzione.
     Si riporta di seguito il calcolo del numero dei viaggi sono necessari per lo svolgimento delle attività di
     allevamento nella situazione ante e post intervento.




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     Passando da ovaiole a polli da carne si nota una diminuzione complessiva del numero dei viaggi all'anno, in
     quanto le galline ovaiole hanno una produzione giornaliera di uova le quali devono essere ritirate almeno tre
     volte alla settimana.
     Si specifica che il calcolo è considerato massimo potenziale, cioè con le galline e i polli allevati alla massima
     potenzialità. Inoltre il numero dei viaggi per i medicinali è stimato, ma può variare in base alle esigenze
     degli animali.
     Si oserva che il numero dei viaggi cambia in base alle dimensioni e alla capacità dei camion: i dati qui
     riportati sono relativi ai mezzi pesanti che con più probabilità verranno utilizzati.
     Per esplicitare in modo più chiaro l'andamento dei viaggi, è stata fatta una rappresentazione grafica, dove
     l'intervallo temporale minimo considerato è pari a 5 giorni (72 intervalli da 5 giorni per 360 giorni all'anno).
     La distribuzione annua dei viaggi ante intervento può essere quindi schematizzata come segue:




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     Il ciclo delle galline ha una durata maggiore di quella di un anno, pertanto si è scelta la situazione peggiore,
     cioè quella in cui non è presente il vuoto sanitario, che avviene ad anni alterni (ogni 390 giorni per circa 30
     giorni), ipotizzando però sia l'accasamento che il ritiro delle galline nello stesso anno. La pollina delle ovaio -
     le può essere rimossa solo a fine ciclo, perché si accumula sul pavimento al di sotto del grigliato. L'azienda,
     ha a disposizione una concimaia dove stoccare la pollina, pertanto si sono ipotizzati due periodi di spargi -
     mento, primavera ed autunno, dove concentrare i viaggi per lo smaltimento della pollina.
     Nella situazione futura, post intervento, si avrà:




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     Anche nel post intervento si sono ipotizzati due periodi principali per lo spargimento in campo della pollina
     (primavera e autunno), concentrando così il numero dei viaggi.
     Inoltre si è ipotizzato il ritiro dei polli contemporaneamente ai viaggi per il ritiro della pollina, ai viaggi per
     il ritiro delle carcasse e ai viaggi per il trasporto della lettiera pulita da preparare ad inizio ciclo, in modo da
     ottenere la situazione peggiore.
     Si evidenzia, quindi, la presenza di due picchi annuali di viaggi, in primavera e in autunno: si passa da 12
     viaggi in 5 giorni (2,4 viaggi/giorno) nella situazione peggiore ante intervento fino a 15 viaggi in 5 giorni (3
     viaggi/giorno) nella situazione peggiore post intervento.
     Si specifica che il carico degli animali a fine carriera solitamente avviene durante le ore notturne, per evitare
     che gli animali si spaventino: questi viaggi pertanto non andranno ad influire sulla viabilità giornaliera delle
     strade, anche se sono stati comunque conteggiati.
     L'area presa in esame è a vocazione agricola e quindi, dal sopralluogo effettuato, già presenta un traffico le -
     gato a tale attività.
     Non si ritiene che l'aumento di 0,6 camion al giorno, nel periodo di punta, possa ritenersi particolarmente
     impattante, considerando anche che complessivamente il numero di viaggi all'anno andrà a diminuire;non ci
     sono pertanto elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sulla componente traffico
     determinati dall’intervento.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     FLORA E FAUNA
     L'attività agricola ha comportato il depauperamento e l'impoverimento della flora e della fauna caratteristi-
     che. La vegetazione attualmente presente è quindi il risultato della lunga presenza antropica ed è attualmen -
     te caratterizzata da colture agrarie e piantagioni di specie arboree.
     La tipologia forestale potenziale sarebbe il Querco-carpineto-planiziale, formazione boschiva costituita da
     Rovere, Farnia, Carpino bianco, Acero campestre, Frassino e Olmo con la presenza di Salici e Ontani e Pioppi
     lungo i corsi d'acqua. Notevoli alterazioni le hanno portate anche le opere di bonifica del territorio che han-
     no modificato il bilancio idrico favorevole alle piante. Di notevole valenza risultano anche i filari e le siepi,
     ancora presenti nella maggior parte delle aziende agricole. Le rive e i corsi d'acqua, anche se in gran parte

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     snaturati nel loro aspetto vegetazionale, conservano ancora qua e la elementi floristici degni di interesse.
     La biopersità del territorio, in termini di flora e di fauna, è quindi legata essenzialmente all'attività antropi -
     ca.
     Di seguito elenchiamo le specie animali più comuni di cui è stata documentata la presenza con osservazioni
     indirette delle tracce lasciate, integrate da materiale bibliografico.
     Tra i mammiferi sono presenti, quindi, animali come il riccio (Erinaceus europaeus), la talpa (Talpa europea),
     innumerevoli arvicole tra cui l'arvicola campestre (Microtus arvalis), vari topi quali l'Apodemus agrarius, il
     ratto della chiaviche (Rattus norvegicus), la donnola (Mustela nivalis), la faina (Mertes foina), la lepre (Lepus
     eurpopaeus) la volpe (Vulpes vulpes), il tasso (Meles meles) e i chirotteri; mancano praticamente del tutto i
     grandi mammiferi.
     Per quel che riguarda l'avifauna la sua distribuzione risulta molto influenzata dalle vaste zone agricole e dal-
     la scarsa presenza di alberi. Maggiore è la persificazione degli ambienti più complesse risultano essere la
     comunità di uccelli. Si tratta però in genere di specie migratrici estive (passeriformi) e svernanti (anatidi, ra -
     paci e laridi). Le specie più comuni osservate, quindi, sono: la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinnun-
     culus), lo sparviere (Accipiter nisus), l'allocco (Strix aluco), il barbagianni (Tyto alba), la civetta (Athene noc -
     tua), l'assiolo (Otus scops) il passero (Passer domesticus), il fringuello (Fringilla coelebs), varie cince, il fagia-
     no (Phasianus colchicus), la tortora (Streptopelia turtur), il merlo (Turdus merula).
     C'è inoltre da sottolineare che per alcune delle specie elencate è consentita la caccia, ovviamente secondo il
     calendario venatorio approvato dal Piano Faunistico Venatorio Regionale.
     Gli anfibi e rettili comuni comprendono la raganella italiana (Hyla arborea), la Rana dalmatina, la rana di la-
     taste (Rana latastei), le rane verdi, il rospo comune (Bufo bufo), il biacco (Hierophis viridiflavus), varie biscie
     e colubri, la lucertola campestre, l’orbettino (Anguis fragilis), il ramarro (Lacerta bilineata).
     Per quanto riguarda la flora si è proceduto con un rilievo floristico nelle aree circostanti l'allevamento e ad
     una ricerca bibliogafica.
     Le specie della flora presentano peculiarità legate alle aree antropizzate vicine ai bordi dei campi coltivati.
     Sono state quindi inpiduate le seguenti specie erbacee: Malva sylvestris, Chenopodium album (Farinello
     comune), Amaranthus retroflexus (Amaranto comune), Convolvolus arvensis (Villucchio comune), Linaria
     vulgaris, Sonchus asper (Grespino spinoso), Solanum nigrum (Morella comune), Solanum dulcamara (Mo-
     rella rampicante), Portulaca oleracea, Urtica dioica, Humulus lupulus (Luppolo), Echinochloa crus-galli, Ta-
     raxacum officinale, Potentilla repens, Rumex obtusifolius, Ranunculus fluitans, Lythrum salicaria, Phleum
     pratense (Coda di topo), Aristolochia clematitis, Plantago lanceolata (Piantaggine), Trifolium pratense, Achil-
     lea millefolium, Equisetum arvense, Galium odoratum (Asperula odorata) e Abutilon theophrasti (“cencio -
     molle”, infestante del mais).
     Tra le specie arbustive e arboree si segnalano: Sambucus nigra (Sambuco), Robinia pseudoacacia (Robinia),
     Ulmus minor, Morus spp (Gelsi), Cornus sanguinea (Sanguinella), Rubus fruticosus (Rovo), Populus nigra,
     Polulus alba, Acer campestre.
     Non si è riscontrata la presenza di animali tutelati, riportati cioè nell'elenco del formulario standard del SIC
     più vicino, IT3220037 – Colli Berici, posto a 2,6 km di distanza in direzione Nord-Est.
     Nell’ambito ed in prossimità dei SIC, tutti gli interventi ammessi sono subordinati alla preventiva Valutazio -
     ne di Incidenza Ambientale (VIncA) ai sensi della Direttiva 92/43/CE. Secondo la recente DGR 2299/2014 è
     prevista una “dichiarazione di non necessità” di verifica di VIncA nel caso il progetto non abbia possibili ef-
     fetti significativi negativi sui Siti della Rete Natura 2000 (ai sensi dell’art. 6 della Direttiva 92/43/CE, citata).
     Considerando che la portata massima delle emissioni calcolate per l’allevamento avicolo non supera i 700-
     800 metri (utilizzando l’emissione massima di NH3) e che il SIC “Colli Berici” – più vicino – risulta essere ad
     una distanza di 2,6 km, si ritiene che per tale intervento non sia necessario uno screening di VIncA.
     Per ridurre l'impatto visivo dell'allevamento, l'azienda realizzerà sul lato nord del confine di proprietà, al li-
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                                   SETTORE AMBIENTE
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                                 Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                       Domicilio fiscale: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
                         Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA



     mite con la strada, un filare di piante, limitando la visibilità degli edifici. Oltre a creare una barriera visiva, le
     piante riescono a trattenere le polveri e ridurre lo spostamento dell'aria diminuendo quindi la propagazione
     di eventuali odori.
     Si propone di nuovo l’indicazione - già fornita in sede di inserimento paesaggistico - di introdurre alcuni
     elementi arborei anche all’interno delle area e precisamente nelle due porzioni di terreno inerbito poste tra i
     capannoni, scegliendo tra specie arboree autoctone (ad esempio Tilia cordata); ciò inciderà positivamente
     sulla naturalità dell’intervento, migliorando contestualmente i rapporti ecologici con l’agro-ecosistema
     circostante.
     Le integrazioni pervenute hanno dato adeguato riscontro a quanto richiesto.

                             VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento, ravvisando tuttavia l’opportunità che, nella sistemazione a verde indicata, il filare di tigli tra i
     capannoni C2 e C3 prosegua per l’intera lunghezza dell’area verde fino al limite Nord.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     L'adeguamento del centro zootecnico può influire sulla salute umana per i seguenti aspetti:
     • intensificazione del traffico veicolare nella fase di cantiere (temporaneamente) e nella fase di gestione;
     • accumulo di rifiuti pericolosi e non pericolosi;
     • sviluppo di organismi indesiderati;
     • emissioni in aria.
     Considerata la prevista gestione dell’allevamento secondo le migliori tecniche disponibili, si ritiene non
     sussistano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. L’aspetto legato alla contaminazione diffusa riguardante i PFAS è stata adeguatamente
     considerata.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI

     Il progetto non presenta interferenze rispetto ad altri piani, progetti o interventi in zone limitrofe.
     Il progetto risulta adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire e non contrasta con i
     vincoli territoriali vigenti.
     L’analisi degli impatti ha portato a ritenere come il progetto presentasse potenzialmente taluni
     impatti significativi per l’ambiente, con conseguente necessità di prevedere specifiche prescrizioni
     mitigative e particolari modalità e frequenze di monitoraggio.
     Gli elaborati esaminati, sia per quanto riguarda la V.I.A. che per ciò che concerne l’A.I.A., sono
     stati oggetto di richiesta di integrazioni, con documentazione pervenuta considerata sufficiente
     per poter esprimere il giudizio conclusivo sul progetto.
     Considerazioni specifiche sono state svolte sugli impatti ritenuti maggiormente significativi, con
     particolare riferimento alle emissioni odorigene, all’approvvigionamento idrico ed all’impatto
     acustico e paesaggistico.
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     Il progetto è comunque relativo alla modifica di un’attività esistente.
     Non sono pervenute osservazioni al progetto.
     Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto
     Ambientale che a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale, ivi compresa la validazione del
     Piano di Monitoraggio e Controllo da parte dell’ARPAV.

                          Tutto ciò premesso si esprime
                          PARERE FAVOREVOLE
                 all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate
     1) La ditta dovrà procedere alla misurazione dell’impatto odorigeno procedendo ad effettuare uno specifico
     monitoraggio, con determinazioni ante e post operam. Le modalità operative saranno descritte in un
     progetto di dettaglio i cui contenuti, modalità e criteri saranno preliminarmente trasmessi ad Arpav per la
     raccolta di eventuali osservazioni.
     2) Il monitoraggio delle acque di falda per l’approvvigionamento idrico autonomo dovranno rispettare le
     indicazioni fornite dall’Ulss ed essere inserite all’interno del Piano di Monitoraggio e Controllo.
     3) In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
     verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
     triennale, e mirata ai ricettori sensibili presenti in prossimità dell’impianto;
     - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
     di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
     con congruo preavviso ad Arpav;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
     Previsionale di Impatto Acustico;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
     specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
     saranno stati comunicati i risultati delle analisi.
     4) Entro 60 giorni dalla notifica del presente parere e preliminarmente alla realizzazione dell’intervento, la
     ditta dovrà presentare un computo metrico estimativo delle opere di mitigazione ambientale (opere a verde),
     sul quale la Commissione si riserva la possibilità di esprimere ulteriori considerazioni/prescrizioni, che
     dovrà prevedere, nella sistemazione indicata, che il filare di tigli tra i capannoni C2 e C3 prosegua per
     l’intera lunghezza dell’area verde fino al limite Nord.
     5) La ditta dovrà effettuare un costante monitoraggio del progetto del verde e con frequenza almeno annuale
     vengano redatte delle relazioni allo scopo. Si dovrà prevedere di sostituire tutte quelle piante che non hanno
     attecchito o che risultino malate.

     Vicenza, 28 settembre 2016


       F.to Il Segretario                                   F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                Andrea Baldisseri

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