decreto n.7 del 18/01/2017
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
N° 7 DEL 18/01/2017
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: GRUPPO MASTROTTO SPA- PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO
AMBIENTALE E CONTESTUALE AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI
SENSI D.LGS. 152/06, E S.M.I. E L.R. 4/2016
PROGETTO DI AUMENTO POTENZIALITA' PRODUTTIVA PRESSO IL SITO IN
COMUNE DI ARZIGNANO
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
Premesso che:
• tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 rientra,
negli allegati A e B, la valutazione d’impatto ambientale e contestuale Autorizzazione
Integrata Ambientale per attività conciarie;
Visto che:
• la ditta Gruppo Mastrotto spa , con sede legale in via Quarta Strada n.7 in Comune di
Arzignano, ha presentato in data 12/07/2016 con prot. n.47595 l'istanza per ottenere il
giudizio di compatibilità ambientale e autorizzazione integrata ambientale per il Progetto
relativo all' “Aumento potenzialità produttiva”, presso il sito di via della Concia n.156 in
comune di Arzignano;
• la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa nell'allegato III alla Parte II del
D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Lettera i) “Impianti per la concia del cuoio e del pellame
qualora la capacità superi le 12 tonnellate di prodotto finito al giorno”;
• per l'istanza richiamata, l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in materia di VIA e di
AIA si svolgono in maniera unificata attraverso il coordinamento delle perse disposizioni
in materia, come previsto dall'art.10 c.2 D.Lgs. 152/2006
Considerato che:
• la ditta Gruppo Mastrotto spa ha provveduto alla pubblicazione dell'annuncio di avvenuto
deposito del progetto, in data 19/07/2016 sul quotidiano “Corriere del Veneto”, ed alla
successiva presentazione al pubblico in data 26/07/2016;
copia informatica per consultazione
• non sono pervenute osservazioni ai sensi dell’art. 24 del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o
coordina tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque
dominanti in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o
dell'impianto;
Visto e fatto proprio il parere favorevole di impatto ambientale n.23/2016 espresso dal
Comitato Tecnico Provinciale nella seduta plenaria del 21/12/2016, ai sensi della L.R. n. 4/2016,
allegato al presente atto come parte integrante e sostanziale relativo sia alla procedura di VIA che di
AIA;
Dato atto che al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale provvederà il dirigente del
Ambiente nell'ambito delle proprie competenze;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2014) che è di 270 giorni (ID PROC 179);
Visti:
• il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
• la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
• la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
Visto l'art. 1, comma 55, della Legge 07.04.2014, n. 56 riguardante le prerogative e
competenze del Presidente della Provincia;
Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è
stato approvato il Bilancio di Previsione 2016;
Visto che con Decreto del Presidente n. 76 del 03/08/2016 è stato approvato il PEG
dell'anno 2016 per la sola parte contabile;
Preso atto del parere dal dirigente interessato in ordine alla regolarità tecnica;
Preso atto del visto di legittimità alle leggi, statuto e regolamenti espresso dal Segretario
Generale di cui al Decreto presidenziale n. 11 del 27/10/2014;
DECRETA
1. di prendere atto, facendolo proprio, del parere favorevole n.23/2016 espresso nella seduta
plenaria del 21/12/2016 dal Comitato Tecnico Provinciale, Allegato A al presente
provvedimento, di cui forma parte integrante e sostanziale, ai fini del rilascio del giudizio di
compatibilità ambientale e autorizzazione integrata ambientale per l'intervento relativo al
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Progetto “aumento potenzialità produttiva”, presso il sito di via della Concia n. 156 in
comune di Arzignano;
2. di esprimere, ai sensi del del D.Lgs. n. 152/2006 e della L.R. n. 4/2016, giudizio favorevole
di compatibilità ambientale sul progetto, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni
indicate e previste nel parere n.23/2016, Allegato A al presente provvedimento;
3. di dare atto che:
a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 26, comma 6,
del D.Lgs. n. 152/06 dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato
entro cinque anni dalla pubblicazione, prevista al successivo punto 6;
b) il presente provvedimento non sostituisce eventuali ulteriori visti, pareri,
concessioni, autorizzazioni di competenza provinciale necessari per la realizzazione
del progetto e che la ditta proponente rimane impegnata ad acquisire eventuali
ulteriori autorizzazioni necessarie per l'autorizzazione del progetto;
c) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le
successive integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere
sottoposte a preventiva valutazione;
d) verrà demandato al Dirigente del Settore Ambiente il rilascio dell'Autorizzazione
Integrata Ambientale nell'ambito delle proprie competenze;
4. di prescrivere che:
a) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per
la salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente
circostante;
b) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà
trasmettere un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno
successivo avvio dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio
V.I.A. Provinciale;
5. di informare che
a) avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R.
(Tribunale Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento,
ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
b) la documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore
Ambiente- Ufficio VIA della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza;
6. di dare altresì atto che:
a) il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
www.provincia.vicenza.it;
b) la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto un
estratto del presente provvedimento, concordato preventivamente con gli Uffici
provinciali , nel quale saranno indicati l’opera, l’esito del provvedimento e i
luoghi ove lo stesso può essere consultato nella sua interezza;
c) dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i
termini per eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti
interessati, nonché per le scadenze di cui al precedente punto 3);
d) la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o
indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).
7. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta Gruppo Mastrotto spa, al comune di
Arzignano, al Dirigente del Dipartimento Provinciale di Vicenza dell’A.R.P.A.V., al
Direttore ULSS 5, ad Acque del Chiampo spa, al consulente Luca Tonello.
Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle
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vigenti norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia e
commerciale
8. di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai
sensi e per gli effetti D.L. 33/2013
Vicenza, 18/01/2017
Sottoscritta dal Presidente della Provincia
(VARIATI ACHILLE)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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Proposta di Decreto Presidenziale
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proposta n. 47/2017
OGGETTO: GRUPPO MASTROTTO SPA- PROCEDURA DI VALUTAZIONE IMPATTO
AMBIENTALE E CONTESTUALE AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AI
SENSI D.LGS. 152/06, E S.M.I. E L.R. 4/2016
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COMUNE DI ARZIGNANO
VISTO DI CONFORMITA’ ALLE LEGGI, STATUTO E REGOLAMENTI
SULLA PROPOSTA DI DECRETO PRESIDENZIALE
(ai sensi del Decreto del Presidente n. 11 del 27/10/2014)
(X) Favorevole ( ) Contrario
………………………………………………………………………………………………………...
Vicenza, 18/01/2017 Sottoscritto dal Segretario
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
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Proposta di Decreto Presidenziale
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PARERE IN ORDINE ALLA REGOLARITA’ TECNICA
SULLA PROPOSTA DI DECRETO PRESIDENZIALE
(X) Favorevole ( ) Contrario
………………………………………………………………………………………………………...
Vicenza, 17/01/2017 Sottoscritto dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
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DECRETO PRESIDENZIALE
N° 7 DEL 18/01/2017
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia del presente decreto è pubblicata all'albo pretorio di questa Provincia per 15
giorni dal 19/01/2017.
Vicenza, 19/01/2017
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
VERBALE DEL COMITATO TECNICO PROVINCIALE
DEL 21/12/2016
L'anno DUEMILASEDICI, il giorno VENTUNO del mese di DICEMBRE alle ore 11:20 il Comitato Tecnico
Provinciale si è riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente ar -
gomento: Valutazione di impatto ambientale e contestuale Autorizzazione Integrata Ambientale del Progetto
“Aumento potenzialità produttiva” localizzato presso il comune di Arzignano. Ditta proponente: Gruppo Ma-
strotto spa.
All'appello risultano:
MACCHIA ANGELO Presidente Assente
BALDISSERI ANDREA Vicepresidente Presente
CORTESI ANGELO Componente comitato tecnico Presente
DE MARCHI ROBERTO Componente comitato tecnico Presente
FRANCHETTI PAOLO Componente comitato tecnico Presente
MILANESE SABRINA Componente comitato tecnico Presente
MONTANARI RICCARDO Componente comitato tecnico Presente
PELLIZZER FABIO Componente comitato tecnico Presente
SALVIATI STEFANO Componente comitato tecnico Presente
SOTTANI ANDREA Componente comitato tecnico Presente
VICENTIN ALBERTO Componente comitato tecnico Presente
SARTORI GIUSEPPE Componente comitato tecnico Presente
Il Comitato viene presieduto da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 85438 del 20/12/2016,
che riconosciuta legale l’adunanza in conformità del Regolamento per il funzionamento del Comitato, udita
la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informazioni e preso atto della proposta progettuale
contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime, congiuntamente al Comitato tecnico Provincia-
le per la Valutazione Impatto Ambientale, parere unanime per la pratica in oggetto, così come sotto riporta-
to.
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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GRUPPO MASTROTTO spa
PARERE N. 23/2016
Oggetto: Aumento potenzialità produttiva.
PROPONENTE: Gruppo Mastrotto spa
SEDE LEGALE: Via Quarta Strada n. 7, Arzignano
SEDE INTERVENTO: Via della Concia n. 156, Arzignano
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianti per la concia del cuoio e del pellame
PROCEDIMENTO: Procedura di V.I.A. e contestuale A.I.A..
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO III alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Lettera i)
Impianti per la concia del cuoio e del pellame qualora la capacità superi le
12 tonnellate di prodotto finito al giorno
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 12 luglio 2016
DATA PUBBLICAZIONE: 19 luglio 2016
DATA INTEGRAZIONI: 12 dicembre 2016
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- 1 Domanda di VIA e contestuale AIA;
- 2 Studio di Impatto Ambientale;
- 3 Progetto definitivo;
- 4 Allegati AIA, di cui alle schede A), B), C), D); E);
- 5 Certificato Camera di Commercio;
- 6 Estratto topografico in scala 1:25000 o 1:10000 (IGM o CTR);
- 7 Mappa catastale in scala 1:2000 o 1:4000;
- 8 Stralcio del PRG in scala 1:2000 o 1:4000;
- 9 Zonizzazione acustica comunale;
- 10 Autorizzazioni di tipo edilizio;
- 11 Autorizzazione allo scarico delle acque;
- 12 Autorizzazione allo scarico delle emissioni in atmosfera;
- 13 Certificato Prevenzione incendi;
- 14 Planimetria dello stabilimento con inpiduazione dei punti di emissione e trattamento degli
scarichi in atmosfera;
- 15 ldentificazione e quantificazione dell'impatto acustico - Planimetria dello stabilimento con
inpiduazione dei punti di origine e delle zone di influenza delle sorgenti sonore;
- 16 Plano di adeguamento al P.T.A.;
- 17 Nuova relazione tecnica dei processi produttivi dell'impianto da autorizzare;
- 18 Nuovi Schemi a blocchi;
- 19 Planimetria modificata dello stabilimento con inpiduazione dei punti di emissione e
trattamento degli scarichi in atmosfera;
- 20 Planimetria modificata delle reti fognarie, dei sistemi di trattamento, dei punti di emissione degli
scarichi liquidi;
- 21 Planimetria modificata dello stabilimento con inpiduazione delle aree per lo stoccaggio di
materie e rifiuti;
- 22 Modellazione prognostica del trasporto aereo e dispersione degli inquinanti dalle emissioni;
- 23 Studio Viabile;
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SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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- 24 Descrizione delle modalita di gestione ambientale;
- 25 Piano di monitoraggio e controllo.
PREMESSE
Il Gruppo Mastrotto spa ha acquisito lo stabilimento di Via Della Concia n. 156, con precedente denomina-
zione di Conceria Elle-Pi S.p.A, e più recentemente la Conceria Tezze situata a Tezze di Arzignano.
L’intenzione è di usufruire delle quote acqua che fanno capo alla Conceria Tezze per potenziare le attività di
del gruppo, inserite nel tessuto della zona industriale di Arzignano; nel tempo, il sito della Conceria Tezze
sarà commutato in altro.
Il Progetto è finalizzato all’ampliamento della potenzialità produttiva (50% di aumento), relativamente
all’attività di riviera e concia del pellame, mediante un cambio di destinazione d’uso di alcuni bottali, attual-
mente dedicati alla fase post concia e in futuro dedicati alla riviera e alla concia.
Le modifiche impiantistiche succitate che si intendono attuare, porteranno il complesso industriale a una ca -
pacità di produzione superiore alle 12 tonnellate al giorno di prodotto finito: attualmente sono adibiti sei
bottali per la fase di concia (344 m 3 ) e cinque per la fase di calcinaio (287 m 3 ); questo prgetto prevede di
adibire sette bottali per la fase di concia (401 m 3 ) e sette per la fase di calcinaio (401 m 3 ), con un volume
complessivo pari a 802 m 3 e per una produzione di prodotto finito superiore alle 12 ton/giorno.
UBICAZIONE
L’area di proprietà del Gruppo Mastrotto è situata nell’area industriale del Comune di Arzignano posta a
Sud e delimitata a Nord e ad Est da Via della Concia, a Sud ad Ovest da altre proprietà.
Il vigente PRG del comune di Arzignano inquadra l’area di proprietà all’interno di una zona industriale di
tipo D1.1 – Industriale di completamento.
Il sito si trova al margine Ovest della Z.I. di Arzignano, pertanto verso i tre punti cardinali in analisi si ri -
scontrano esclusivamente fabbricati di tipo industriale, strade di accesso, depositi e parcheggi.
L’ambito territoriale posto ad Ovest dell’area di intervento risulta privo di elementi urbanistici di rilievo. A
circa 150 m dalla committente è presente l’asta fluviale del torrente Chiampo, e tra questi due elementi di ri-
lievo sono presenti dei coltivi ed un’area adibita a parcheggio.
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Arzignano;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Arzignano;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Piano Regionale di Tutela dell’Atmosfera;
• Piano Energetico Regionale;
• Atlante Ricognitivo dei Paesaggi del Veneto;
• Piano Regionale Gestione Rifiuti;
• Piano di Assetto Idrogeologico;
• Rete Natura 2000.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, per
il quale si ritengono comunque necessari taluni approfondimenti:
- in relazione al Piano di Assetto del Territorio, riportare gli estratti delle Tavola 3 – Carta delle fragilità e
Tavola 4 – Carta delle trasformabilità;
- in relazione alla descrizione del Piano degli interventi, del Piano Tutela Acque, del Piano Energetico
Regionale, dell'Atlante ricognitivo degli ambiti del Paesaggio Veneto e del Piano di Assetto Idrogeologico si
richiede di mettere in relazione gli stessi con l'intervento proposto;
- trattare la tematica legata alla presenza nelle vicinanze di un corridoio ecologico, inpiduato in più piani, e
mettendo lo stesso in relazione all'intervento proposto.
Le integrazioni inviate hanno soddisfatto quanto richiesto.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Il Progetto riguarda lo stabilimento, del Complesso Industriale del Gruppo Mastrotto S.p.A., ubicato in via
della Concia, n. 156 nel Comune di Arzignano che occupa una superficie totale pari a 16109 mq, di cui 10136
mq occupati dal capannone e dalle pertinenti tettoie e 5563 mq costituiscono la parte scoperta pavimentata
del lotto, dove sono presenti parcheggi, vie di accesso e spazi di manovra, stoccaggi; la parte scoperta non
pavimentata è di 410 mq. Sono presenti due vasche interrate: una funge da scorta di acqua di acquedotto per
garantire la continuità alle lavorazioni; l’altra è una vasca di bilanciamento da 500 mc. Il progetto non preve-
de alcuna modifica all’edificio né un aumento della superficie impermeabilizzata; sono previsti interventi di
manutenzione ordinaria delle pavimentazioni esterne.
Considerato che il processo completo della concia delle pelli prevede le seguenti fasi operative:
1. Riviera: Rinverdimento, Calcinazione Depilazione, Scarnatura – Prodotto “pelli in trippa”;
2. Concia: Decalcinazione/Macerazione, Pickel, Concia – Prodotto “wet blue” o “wet white”;
3. Lavorazioni Meccaniche: Pressatura, Spaccatura e Rasatura;
4. Post Concia: Neutralizzazione, Riconcia, Tintura, Ingrasso e Essiccazione - Prodotto “crust”;
5. Lavorazioni Meccaniche di Rifinizione: Smerigliatura, Folonaggio e/o Palissontaura;
6. Rifinizione;
dalla documentazione presentata si rileva quanto segue:
Stato di Fatto
Lavorazioni
Riverdimento Lavorazioni
Riviera Concia Post concia meccaniche Rifinizione
del Wet-blue meccaniche
di rifinizione
Rinverdimento Decalcinazione Riverdimento Pressatura Neutralizzazione Spazzolatura Verniciatura
Calcinazione Macerazione del prodotto Spaccatura WB Riconcia Smerigliatura (Fase operativa non
Depilazione Pickel concia al cromo Rasatura Tintura Palissonatura eseguita nello
(in bottale) Concia Wet-blue (in macchina) Ingrasso (in macchina) stabilimento, le pelli
Scarnatura (in bottale) (in bottale) (in bottale) prodotte vengono
(in macchina) Essiccamento rifinite negli altri
(in macchina) stabilimenti del
Gruppo Mastrotto)
Stato di progetto
La proprietà prevede l’ampliamento della potenzialità produttiva relativamente all’attività di riviera e concia
del pellame, mediante cambio di destinazione d’uso di tre bottali attualmente dedicati alla fase post concia
(tintura).
Confronto stato di fatto/stato di progetto
Operazioni con Bottali Stato di fatto – nr. Bottali Stato di progetto nr. Bottali
Riviera Rinverdimento, Calcinazione, Depilazione. 05 07
Concia Decalcinazione, Macerazione, Pickel, Concia. 06 07
Riverdimento Wet Blue 01 01
Post concia Neutralizzazione, Riconcia, Tintura, Ingrasso. 11 08
Si rileva, inoltre, che nello stabilimento sono presenti quattro impianti di recupero materiale, nello specifico:
Impianti di Recupero Descrizione attività
Impianto recupero del sale Vaglio cilindrico a rete. Le pelli vengono caricate all’interno del vaglio tramite muletti e il
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sale viene raccolto con dei cassoni posti sotto al vaglio.
Impianto afferente ai bottali dove avviene la calcinazione. Il bagno di calcinaio è scaricato in
Impianto recupero del pelo un grigliatore per la separazione del pelo che viene poi raccolto in un contenitore posto ai
piedi della griglia. Il bagno depurato è reintrodotto nei persi bottali
Impianto a separazione meccanica (grigliatura e decantazione) per eliminazione dal liquido
di calce e pelo non solubilizzati. Questo processo recupera circa il 60% del bagno di calcinaio,
Impianto recupero calcinaio;
che viene poi alimentato ai bottali di calcinaio reintegrando di volta in volta l’acqua ed il
solfuro mancante alla formulazione della ricetta di depilazione.
Impianto recupero bagno concia. L’impianto di recupero dei bagni di concia consta di un grigliatore e un silos di accumulo.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Stato di Fatto
Le pelli in arrivo (già sottoposte a trattamento di salatura per conservazione) vengono depositate nel
magazzino del grezzo ed avviate alla dissalatura meccanica tramite trasporto con muletto. Per la
movimentazione delle pelli da una fase lavorativa all’altra all’interno dello stabilimento, sono utilizzati dei
nastri trasportatori, delle giostre a cui vengono appese le pelli stesse e anche manodopera manuale.
Attività eseguite nello stabilimento
Riviera - trattamenti che precedono la concia si svolgono in cinque bottali
Rinverdimento operazione sulle pelli grezze per asportare la sporcizia presente in superficie, le albumine e
globuline solubili, il sale con cui le pelli sono state conservate e per riportare la pelle all’originale grado
di umidità e rigonfiamento. Nell’operazione è consumata risorsa idrica.
Calcinazione/Depilazione operazioni che si compiono negli stessi bottali in cui le pelli sono state rinverdite.
Nell’operazione è consumata risorsa idrica. Nello stabilimento è adottata una procedura per il recupero
dei bagni di calcinaio; quando i bagni non possono essere più recuperati vengono scaricati in una vasca
interrata da 500 mc (in tale vasca confluiscono sia i reflui di calcinaio che quelli di concia).
Scarnatura operazione meccanica di asportazione dello strato sottocutaneo del derma, mediante apposita
macchina detta scarnatrice. Il carniccio prodotto è un residuo solido che viene stoccato in due silos posti
nel portico prospiciente Via Della Concia.
Concia - attualmente nello stabilimento viene effettuata concia al cromo in sei bottali.
Decalcinazione/Macerazione operazioni che vengono eseguite nello stesso bagno costituito da acqua a T=30-
37 °C per: eliminazione della calce utilizzata nel bagno di calcinaio, completamento pulizia della pelle dai
resti dell’epidermide, eliminazione peli e grassi residui. Le acque reflue provenienti dalla decalcinazione
presentano acidi organici, solfuri disciolti, azoto ammoniacale e formazione di idrogeno solforato (H 2S)
gassoso.
Pickel operazione per l’eliminazione degli ultimi residui di calce e atta a favorire la successiva
penetrazione nel derma dell’agente conciante. Nell’operazione è consumata risorsa idrica, gli scarichi
idrici del piclaggio, oltre ad avere un pH molto acido, contengono significativi quantitativi di cloruri e
solfati.
Concia insieme di operazioni chimiche e meccaniche che servono per rendere la pelle non putrescibile e
resistente all’attacco di svariate sostanze chimiche. Nell’operazione è consumata risorsa idrica, gli scarichi
idrici della fase di concia al cromo presentano contenuti significativi di cromo III, cloruri e solfati.
Rinverdimento della Wet Blue
Nello stabilimento il rinverdimento viene effettuato anche sulla pelle conciata al cromo (wet blue) per
restituire alle pelli l’adeguato grado di idratazione per le successivamente lavorazioni. Nell’operazione è
consumata risorsa idrica.
Lavorazioni Meccaniche
Pressatura operazione successiva alla concia per rendere il contenuto di umidità nelle pelli uniforme e
adatto alle lavorazioni successive.
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Spaccatura operazione per pidere la pelle in due tagliandola nel senso dello spessore. Nell’operazione si
producono residui solidi quali croste, polveri di affilatura lame ed emissioni di polveri.
Rasatura operazione per la regolazione finale dello spessore della pelle. Nell’operazione si producono
residui solidi quali croste, polveri affilatura lame, rasatura ed emissioni di polveri.
Post Concia operazioni per lo più eseguite in sequenza nello stesso bottale tramite opportune
aggiunte di acqua e composti chimici. Allo stato attuale, i bottali dedicati alla post concia sono undici.
Neutralizzazione operazione per portare il parametro pH a valori compresi tra 5,5 - 6,5 al fine di consentire
la successiva tintura. Nell’operazione è consumata risorsa idrica.
Riconcia operazione di trattamento con concianti che si effettua per ottenere cuoi speciali. Nell’operazione
è consumata risorsa idrica. Gli scarichi idrici variano da articolo ad articolo e tipicamente possono
contenere cromo III, tannini naturali/sintetici o resine sintetiche.
Tintura operazione con cui si conferisce alla pelle il colore voluto. Nell’operazione viene consumata
risorsa idrica.
Ingrasso operazione per introdurre tra le fibre della pelle un lubrificante che tenga separate le fibre stesse
e consenta a esse di scorrere le une sulle altre. Nell’operazione viene consumata risorsa idrica. Gli scarichi
idrici dell’operazione ingrasso presentano valori significativi di parametri quali COD, sostanze grasse,
tensioattivi.
Essiccamento operazione che si distingue nelle seguenti tipologie:
- Asciugatura con macchine denominate “Retorse”, lavorazione necessaria per eliminare il più possibile le
rugosità, lisciare e rendere le pelli piatte.
- Essiccazione sottovuoto, processo che consiste nel posizionare le pelli intere oppure mezzene su piani
metallici, ermeticamente chiusi da un coperchio.
- Essicazione in Tunnel a catena aerea, processo in box metallici sospesi ai soffitti dello stabilimento di
produzione per ottimizzare gli ingombri. Le pelli vengono posizionate su aste metalliche e sono
trasportate da una catena aerea all’interno del tunnel che viene alimentato ad aria calda. Le condizioni
climatiche favoriscono la naturale evaporazione ed il condizionamento mantenendo costante il grado di
umidità.
Lavorazioni Meccaniche di rifinizione operazione per migliorare aspetto e caratteristiche del
pellame.
Smerigliatura operazione per conferire alla pelle un aspetto liscio ed uniforme e renderla idonea
all’applicazione di prodotti chimici vernicianti.
Spazzolatura effettuata con impianti nei quali i residui di smerigliatura vengono sollevati da aria
compressa e nel medesimo istante aspirati.
Le suddette operazioni producono polveri di pellame ed emissioni di polveri.
Palissonatura operazione per rendere la pelle morbida e soffice in tutti i suoi punti. Le macchine utilizzate
sono fonte significativa di rumore e vibrazioni.
Stato di Progetto
Il progetto presentato non prevede opere edili ne una fase di cantiere ne modifiche nei processi industriali
attualmente in essere, in quanto consiste nella conversione di tre bottali attualmente utilizzati nelle operazio-
ni di “Post Concia”, rispettivamente a due bottali nelle operazioni di “Riviera” e ad un bottale nelle opera-
zioni di “Concia”. Tale conversione si traduce in un aumento di utilizzo delle materie prime pari al 60% ed
in una capacità di produzione superiore alle 12 tonnellate al giorno di prodotto finito.
Il quadro progettuale risulta sufficientemente esaustivo nelle sue definizioni generali, si ritiene tuttavia ne-
cessario richiedere specifiche integrazioni rispetto al Piano di Monitoraggio e Controllo.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, si ritiene tuttavia necessario intervenire con speci -
fiche integrazioni, sia per gli aspetti progettuali che per quanto riguarda il Piano di Monitoraggio e Control -
lo.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’impianto è situato in area prevalentemente industriale e non presenta bersagli particolarmente sensibili.
Il provvedimento di autorizzazione alle emissioni dello stabilimento è il N° Registro 203, del 22 maggio
2012, prot n. 38277, con Integrazioni protocollo pratica REP_PROV_VI/VI-SUPRO 0064499/08-06-2016, inol -
tre è stata richiesta una modifica non sostanziale per la fase di concia con l’inserimento di un ulteriore scrub-
ber afferente al camino 11.
La proponente ha eseguito una “modellizzazione della dispersione degli inquinanti atmosferici” considerando
l’idrogeno solforato come inquinante tracciante; i dati riportati evidenziano che le concentrazioni di fondo
(rif. Monitoraggi della qualità dell’aria nell’area della concia anno 2012 – ARPAV) risultano di uno/due ordini
di grandezza superiori alle concentrazioni massime rilevate nel modello. Nella tabella 1 sono riportati i punti di
emissione in atmosfera autorizzati con relativi impianti produttivi e sistemi di abbattimento a servizio.
Tabella 1: punti di emissione in atmosfera autorizzati
Nella documentazione presentata si riporta che il camino n. C11 e relativo scrubber per abbattimento idroge -
no solforato “non sono attivi”; fatto salvo che:
- l’impatto in fase di cantiere è da ritenersi del tutto trascurabile in quanto il progetto non prevede
opere edili o modifiche significative agli impianti esistenti;
- le linee di impianto risultato dotate di adeguati sistemi di aspirazione/trattamento dei flussi convo-
gliati di cui ai punti di emissioni in atmosfera già autorizzati.
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Si ritiene che debba essere chiarito nel dettaglio la differenza tra lo stato di fatto e lo stato di progetto in ter-
mini di tipologia e portata totale delle emissioni in atmosfera nonchè modalità operative relative agli im-
pianti di abbattimento a servizio.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’acqua per il ciclo produttivo deriva totalmente dall’acquedotto ed è utilizzata sia per scopi civili che indu-
striali. Il prelievo idrico effettuato dall’acquedotto è il seguente:
· Usi Civili portata annua di 1.425 mc
· Usi Industriali portata annua di 154.350 mc
Nell’assetto di progetto si prevede un aumento del 50% della quota attuale dei consumi idrici per la persa
destinazione d’uso di alcuni bottali. Il proponente dichiara che parte delle quote acqua destinate alla Conce -
ria Tezze saranno utilizzate in Via Della concia 156 (trasferimento quote da uno stabilimento ad altro del
Gruppo), pertanto l’aumento dei consumi non andrà ad incidere sul carico dell’impianto di depurazione
consortile.
Acque di scarico - dalla documentazione presentata risulta che gli scarichi industriali sono inviati ad un im -
pianto di pre-trattamento per poi essere raccolti in una vasca di accumulo. Le acque trattate vengono sotto -
poste a monitoraggio qualitativo e quantitativo, attraverso un misuratore, ed inviate tramite un unico punto
di scarico alla fognatura industriale consortile collegata all’impianto di depurazione gestito da Acque del
Chiampo S.p.A. titolare del servizio idrico integrato della zona. Per lo scarico in rete fognaria il provvedi -
mento abilitativo è il n. 2012/44 del 01/10/2012, che autorizza uno scarico per 590 mc giorno.
Acque meteoriche - la proponente ha presentato al Gestore della rete fognaria (dicembre 2012), il Piano di
Adeguamento al Piano di Tutela delle Acque. L’ipotesi progettuale descritta nel Piano di Adeguamento do -
vrà essere valutata nei termini previsti dalla normativa di settore (fine 2018) e si segnala che la proponente
dichiara che rispetto alle planimetrie inserite nel Piano di Adeguamento stesso, nel corso del tempo si sono
verificate delle variazioni in merito alle aree di stoccaggio.
Considerato quanto sopra e che:
- non sussistono scarichi diretti in corpi idrici superficiali e le acque meteoriche vengono convogliate
nella rete dedicata alle acque bianche;
- è presente un impianto interno di trattamento delle acque reflue e gli scarichi civili/industriali sono
convogliati nella fognatura industriale;
si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti aggiuntivi significativi
sulla presente componente.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Lo stabilimento di cui al progetto presentato occupa una superficie totale pari a 16109 mq così sudpisa:
1. 10136 mq occupati dal capannone e dalle pertinenti tettoie;
2. 5563 mq occupati da parte scoperta pavimentata del lotto dove sono presenti parcheggi, vie di acces-
so, spazi di manovra e aree di stoccaggio;
3. 410 mq relativi a parte scoperta non pavimentata.
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Il progetto non prevede alcuna modifica all’edificio né un aumento della superficie impermeabilizzata e il
proponente prevede interventi di manutenzione ordinaria delle pavimentazioni esterne.
Considerato che l’intero impianto è già esistente ed operativo con relative autorizzazioni e che non sono pre-
viste modifiche alle strutture o ai piazzali né nuove pavimentazioni o scavi, è ragionevole ritenere che la rea-
lizzazione del progetto non preveda alcuna alterazione della componente suolo e sottosuolo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’azienda si colloca in un contesto prettamente industriale, in zona D.1.1 - Industriale di completamento se-
condo il vigente P.R.G. comunale.
La classificazione acustica effettuata dal Comune di Arzignano colloca l’area in classe V.
La proponente ha eseguito nel 2008 la Valutazione di Impatto Acustico che si è basata su indagini della ru-
morosità al perimetro e all’interno dello stabilimento e le cui conclusioni sono:
“La verifica del rispetto dei limiti di immissione viene effettuata al perimetro dello stabilimento, questo in quanto non vi
sono ricettori sensibili nelle immediate vicinanze, anche se ciò è penalizzante per l’azienda.
Nell’allegato “Tabella di confronto con i limiti di legge” si evince che i limiti di immissione sono già rispettati ai confini
dell’azienda per entrambi i periodi, diurno e notturno.
I limiti di emissione non necessitano di alcuna valutazione in quanto non vi sono ricettori sensibili nelle immediate vici -
nanze, lo stesso vale per il criterio differenziale.”
La documentazione d’Impatto Acustico redatta non risponde alle richieste normative circa la
caratterizzazione acustica dell’area di analisi, così come invece chiesto dalla normativa di settore (ai sensi
dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative compresa DDG ARPAV n. 3
del 29/01/2008).
Si indica inoltre che dati, valutazioni e verifiche in campo ambientale devono essere, per norma di legge,
aggiornati e riferibili al periodo attuale.
Manca nella valutazione un’analisi del contesto urbano prossimo all’azienda, che possa rendere riferibile la
conformità ai limiti di legge delle verifiche fonometriche - effettuate esclusivamente solo nell’ambito della
pertinenza dell’azienda. Il confronto dei livelli di rumore prodotti dall’azienda con i limiti di legge deve
essere effettuato presso i ricettori più prossimi, così come definiti dalle norme di settore; manca nel caso
specifico, una verifica dei limiti di immissione, emissione e differenziale presso i suddetti ricettori.
Si chiede di indicare inoltre l’eventuale contributo sonoro dell’emissione relativa al traffico indotto
dall’attività sui ricettori e sulle strade afferenti al lotto aziendale.
La documentazione deve essere correlata di report di misura con le storie temporali e l’analisi del dato,
tramite percentili, dei monitoraggi condotti presso i ricettori più impattati dalle emissioni sonore dell’attività
in analisi affinchè il livello di rumore prodotto dalla specifiche sorgenti possa avere carattere di riferibilità.
E’ opportuno verificare i livelli di rumore residuo, se è il caso anche scorporati dalle emissione delle
infrastrutture dei trasporti, presso i ricettori indagati, nonché i valori LeqA e L95 orari più bassi riscontrati
dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i suddetti ricettori.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, si ritiene di prescrivere il monitoraggio periodico
dell’impatto acustico.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Nessuno dei processi industriali relativi all’attività produttiva dello stabilimento comportano l’uso o la
produzione di radiazioni ionizzanti. La proponente ha preso in considerazione i campi elettromagnetici a
bassa frequenza dovuti essenzialmente alle emissioni della linea a media tensione necessaria per
l’alimentazione di macchinari ed impianti utilizzati nello stabilimento e dichiara che le potenze elettriche
richieste da macchine e impianti tecnologici delle linee produttive attualmente operative non
producono/produrranno correnti elettriche sulla linea di trasmissione di entità tale da produrre un campo
elettrico ed una induzione magnetica significativi, in confronto con i limiti di legge e i valori di salvaguardia
della salute pubblica. Sulla base di quanto sopra si può ritenere che anche il progetto proposto, avrà un
effetto nullo sul clima elettromagnetico.
Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso si considera l’accensione notturna dei proiettori esterni allo
stabilimento. Allo stato attuale sono presenti 10 proiettori esterni, necessari allo svolgimento in sicurezza
delle attività lavorative serali nonché alla prevenzione di furti.
Sei di tali proiettori sono stati recentemente sostituiti con proiettori a LED, mentre i restanti quattro risultano
ancora del tipo tradizionale. La proponente prospetta di sostituire anche quest’ultimi con più efficienti pro-
iettori a LED. In considerazione di quanto sopra e del fatto che non sono previste modifiche del capannone,
è ragionevole considerare che gli impatti dell’illuminazione esterna dello stabilimento siano trascurabili an-
che per lo stato di progetto e pertanto non risultino necessari interventi di mitigazione ambientale o di com -
pensazione.
Si conviene con il proponente laddove si afferma che, nell’ambito dell’intervento oggetto del S.I.A., possano
essere meglio orientati i proiettori già esistenti, soprattutto per quanto riguarda la porzione ovest del fabbri-
cato, in modo che venga ridotta al minimo l’illuminazione del tessuto non urbanizzato presente tra il confine
e l’argine del torrente Chiampo e si richiede che tale azione mitigativa venga portata a compimento.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
In generale, il paesaggio del territorio comunale di Arzignano risulta complesso e vario, essendo incuneato
allo sbocco della valle del torrente Chiampo. La morfologia collinare e montana condiziona in modo
assoluto la conformazione della struttura urbana, che si concentra nel fondovalle e della panoramica areale
in genere, dove la pendenza delle alture influisce sulle attività umane.
Il P.A.T. di Arzignano ha sudpiso il territorio in Ambiti Territoriali Omogenei – ATO – includendo la zona
industriale, ove è insediata la proponente, come ATO n.3.
L’ATO n. 3 è costituito dalla porzione del territorio comunale che comprende le aree industriali in destra
Chiampo (loc. Spinino) e la grande zona produttiva posta a sud di via dell’Industria. Il P.A.T. riconosce in
questo Ambito la vocazione produttiva: è il principale ambito industriale e artigianale del distretto
produttivo della Concia. Il suolo dell’ATO n°3 è prevalentemente urbanizzato; resistono solo sporadici e
puntiformi utilizzi alternativi del suolo (coltivato o incolto), mentre risaltano alcuni episodi di
rimboschimento sui terreni delle discariche in disuso. Risulta assodato che, nell'ATO 3, il paesaggio sia di
tipo antropico con la prevalenza di siti industriali. Il Sito in oggetto risulta, in effetti, circondato da altre
attività produttive. L’area di intervento è stata “da sempre” interessata dalla presenza della zona industriale
con modifiche pesanti indotte dalla viabilità e da inserimenti edilizi di tipo produttivo consistenti.
Qualità visiva - la zona in cui si inserisce l’intervento non è caratterizzata dalla presenza di qualità sceniche
e panoramiche di rilievo; gli elementi che conferiscono gradevolezza e valore visivo sono, in parte, ridotti e
sminuiti dalla presenza degli edifici dell’area industriale e dalle altre costruzioni poste a breve distanza, che
relegano la superficie in oggetto in secondo piano.
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Rarità - la conoscenza del territorio consente di escludere la presenza di elementi di rarità sotto il profilo
paesaggistico o che caratterizzino la qualità visiva dell’area.
Degrado - la presenza dell’area industriale è un elemento consolidato nel tempo che ha condizionato
indelebilmente questa porzione di territorio. L’intervento in oggetto si va ad inserire nel suo interno, in una
porzione fondiaria attualmente già utilizzata. Non sono previste modifiche esterne al fabbricato esistente.
La realizzazione del progetto non andrà a indurre modifiche orografiche e/o eliminazione di caratteri
culturali storici e testimoniali.
Il progetto proposto non prevede nessuna nuova costruzione: il capannone è già esistente ed operativo,
adiacente ad altre attività industriali e in zona classificata D.1.1 dal P.R.G. comunale.
Sulla base di quanto sopra riportato, è ragionevole considerare gli impatti sul paesaggio trascurabili.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’area in cui sorge il complesso produttivo è quella porzione dell’area industriale del Comune di Arzignano
posta a Sud e delimitata a Nord e ad Est da via della Concia, a Sud ad Ovest da altre proprietà. L’accesso alla
ditta avviene per mezzo di due intersezioni a precedenza, una tra via della Concia e via Del Lavoro e la se -
conda tra via Terza Strada e la stessa via del Lavoro. Quest’ultima attraversa la zona industriale da Nord
Ovest (verso il centro di Arzignano) a Sud Est (dove si incrocia con SP 105).
I mezzi di trasporto diretti allo stabilimento utilizzano quasi esclusivamente la viabilità extraurbana rappre-
sentata in una prima opzione dalla SP 1 e dalla SR 11 Padana Superiore e in seconda opzione dalla SR 11 e
dalla SP 31.
Dalla “Relazione Viabile” datata giugno 2016 prodotta dalla Proponente risulta quanto segue:
La rete viaria esistente è costituita da strade regionali e provinciali, in particolare si evidenziano la SR 11, la SP 1 e la
SP 31 che collegano il sito in studio all’Autostrada A4 Milano-Venezia tramite i caselli di Alte di Montecchio Maggiore
e Montebello Vicentino. Di tali arterie sono stati reperiti i risultati di alcune campagne di rilievo condotte dalla Provin -
cia di Vicenza, sia nell’ambito del “Progetto SIRSE - Monitoraggio Sistema Informativo per la Rete Stradale Extraur-
bana (anni dal 2000 al 2007), sia per proprio conto durante la campagna di traffico svoltasi nel 2006.
Sono stati riportati i dati sui movimenti veicolari allo stato attuale e stimati gli stessi allo stato futuro.
Il risultato del presente studio ha evidenziato che l’incidenza dei mezzi indotti/generati dalla ditta allo stato futuro, sia
sul totale del traffico circolante sia sulla percentuale dei mezzi pesanti, è trascurabile.
Visto il quadro di riferimento si ritiene necessario richiedere l e seguenti integrazioni:
risulta necessario meglio dettagliare il calcolo dei mezzi in arrivo e in partenza dall’impianto sulla base del
quantitativo di materiali e rifiuti in entrata e uscita e degli addetti, ponendo in luce le differenze tra stato
attuale e stato futuro; si ritiene utile presentare dati aggiornati dei flussi di traffico in transito sulle strade
afferenti all’area in esame in quanto i dati desunti dal progetto Sirse risultano ormai datati.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
La descrizione del territorio comunale di Arzignano evidenzia l'elevato grado di industrializzazione
dell'area; l’agricoltura conserva, in questo contesto, un ruolo marginale dal punto di vista strettamente
economico, ma rilevante riferendosi alla tutela del territorio e del paesaggio, occupando quasi la metà della
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superficie comunale. Completano il mosaico ambientale boschi, incolti e i corsi d’acqua che, pur non essendo
particolarmente estesi, garantiscono la conservazione della biopersità e arricchiscono il territorio con la
molteplicità degli habitat e dei paesaggi. Nello specifico, la proponente si inserisce nella Zona Industriale
comunale, identificata come ATO n°3 all'interno del P.A.T.; in quest'area le attività industriali sono
predominanti l'ambito è, però, attraversato dal corridoio ecologico di rango principale che corre lungo il
fiume Chiampo. La forte presenza di impianti industriali su entrambi i lati del fiume interferisce non
positivamente con la funzione (di direttrice per la biopersità) dell’asta fluviale. Lungo i corsi d’acqua si
trovano le aree a maggior pregio naturalistico: la vegetazione ripariale crea gli habitat idonei ad una fauna
più variegata. L’ambito industriale dell’area di progetto non presenta caratteristiche vegetazionali e
faunistiche degne di nota. Non vengono evidenziate analisi sugli effetti delle ricadute delle emissioni
aeriformi sulla vegetazione e fauna, ma data la loro limitata portata rispetto ai valori normalmente rilevati
nell’area si pressupone che non possano sortire effetti significativi.
Le distanze tra siti della Rete Natura 2000 e area di progetto sono superiori ai 6 km e tra essi e l'area di pro-
getto sussistono importanti barriere antropiche quali nuclei urbani anche importanti, aree artigianali ed in-
dustriali, strade ed autovie di importanza provinciale, regionale e statale, nonché la rete ferroviaria.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la salute pubblica, i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
rumore, sostanze tossiche, radiazioni (ionizzanti e non) e agenti patogeni. In merito al rumore e alle
radiazioni ionizzanti e non ionizzati, si rimanda alle considerazioni già espresse nei paragrafi specifici.
In merito alla diffusione di sostanze odorigene (che possono essere considerate significative data la tipologia
industriale) si rileva che il progetto, prospettando il potenziamento della fase di concia già esistente, non
prevede la modifica delle sostanze utilizzate nei processi industriali né la modifica degli stessi e che tutte le
lavorazioni vengono effettuate all’interno del capannone industriale.
Considerato che lo stabilimento è attualmente in attività, si può ragionevolmente escludere la presenza di ri -
schi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui lavoratori rispetto allo stato attuale già autorizzato.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
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La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
a quella di Autorizzazione Integrata Ambientale.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1. Nella fase di avvio dell’impianto dovrà essere effettuato uno specifico monitoraggio delle emissioni
gassose, con almeno due perse campagne di misura, al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti
dalla normativa vigente.
2. Lo scarico delle acque con recapito in pubblica fognatura gestita da Acque del Chiampo spa, dovrà
rispettare i limiti e le prescrizioni date dal gestore.
3. Preliminarmente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, la ditta dovrà presentare un
dettagliata relazione tecnica riguardante:
a) la valutazione delle emissioni atmosferiche di H2S dalla vasca di omogeneizzazione (500 mc) prima
dell'immissione in rete fognaria, con indicazione delle iniziative impiantistiche e gestionali finalizzate a
prevenire l'accidentale immissione di reflui a pH acido nella vasca di omogeneizzazione;
b) la gestione della soluzione di soda risultante dagli scrubbers, che potrà essere assimilata ad uno
scarico idrico le soluzioni esauste dagli scrubbers in caso abbia natura di continuità (analogia a tutte le
autorizzazioni relative alle concerie) mentre, viceversa, tali soluzioni devono essere assimilate ai rifiuti e
come tali devono essere trattati.
4. In relazione ai pozzi spia di cui all’art.29 sexies comma 6 bis, si dovrà provvedere:
- nel termine di 90 giorni dalla data del provvedimento la ditta dovrà presentare, per il tramite di un
professionista abilitato, una proposta per un piano di monitoraggio delle acque sotterranee con minimo
3 punti di controllo, posti uno a monte e due a valle dell'azienda - piezometri di nuova installazione o
sfruttando punti di prelievo già in essere, di profondità adeguata ad intercettare la prima circolazione
idrica sotterranea;
- entro 60 giorni dalla presentazione della suddetta proposta la Provincia esprimerà le proprie
valutazioni e, trascorso tale termine, la proposta si intende accolta ed il sistema dovrà essere reso
operativo entro 12 mesi dalla data dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
5. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto;
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
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PROVINCIA DI VICENZA
AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante
una specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel
frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle analisi.
Vicenza, 21 dicembre 2016
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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