Futura_Decreto n.38 del 13/04/2016

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




             DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
                  N° 38 DEL 13/04/2016

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: DITTA FUTURA SRL - GIUDIZIO DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE E
     CONTESTUALE APPROVAZIONE PROGETTO. D.LGS. N. 152/06, L.R. 3/2000, L.R.
     4/2016 E LORO S.M.I. -PROGETTO DI INCREMENTO DELLE CAPACITÀ
     DELL’IMPIANTO E RELATIVA MODIFICA DI AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO”
     LOCALIZZATO PRESSO IL COMUNE DI MONTEBELLO VICENTINO VIA
     LUNGOCHIAMPO N. 113/A.

                 IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

         Premesso che:
       • tra le competenze inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 rientra,
         nell'Allegato A, la valutazione d’impatto ambientale e l’approvazione di progetti relativi agli
         impianti per impianto di recupero rifiuti;
     Visto che:
       • la ditta Futura S.R.L. , con sede legale in via Via Volta n. 1\3\5 in comune di Arcugnano, ha
         presentato, in data 21/12/2015 con prot. n.86211, con successive integrazioni, (richieste alla
         ditta ai sensi dell'art. 26 comma 3 del D.Lgs. 152/2006 e ss. mm. E ii.), l'istanza per ottenere
         il giudizio di compatibilità ambientale per l'intervento relativo al progetto di “incremento
         delle capacità dell’impianto e relativa modifica di autorizzazione all’esercizio” ai sensi della
         L.R. 3 del 21 gennaio 2000)”, presso il sito localizzato al foglio catastale n. 3 , mappale n.
         1538, del Comune di Montebello Vicentino;
       • la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa al punto 7 lettera z.b) di cui
         all'Allegato IV, della parte II del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “impianti di
         smaltimento e recupero rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10
         t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettera da R1 a R9, della parte quarta del
         decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152”
     Considerato che:
       • la ditta Futura S.R.L. ha provveduto alla pubblicazione dell'annuncio di avvenuto deposito
         del progetto, in data 23/12/2015 sul quotidiano “Corriere del Veneto”, ed alla successiva
         presentazione al pubblico in data 30/12/2015;
       • non sono pervenute osservazioni e/o pareri ai sensi dell’art. 24 del D.Lgs. n. 152/2006 ;
     Visto e fatto proprio il parere favorevole di impatto ambientale espresso dalla Commissione
     Valutazione Impatto Ambientale provinciale nella riunione del 23/03/2016, ai sensi della L.R. n.
     4/2016, allegato al presente atto come parte integrante e sostanziale;
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della



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     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 177)
     Visti:
       • il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
       • la L.R. n.3/2000 “nuove norme in materia di gestione dei rifiuti” e s.m.i.
       • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
        2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
        giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
       • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
        competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.

        Visto l'art. 1 comma 55 della Legge 07.04.2014 n. 56 riguardante le prerogative e
     competenze del Presidente della Provincia.

        Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;

        Preso atto del parere dal dirigente interessato in ordine alla regolarità tecnica;

        Preso atto del visto di legittimità alle leggi, statuto e regolamenti espresso dal Segretario
     Generale di cui al Decreto presidenziale n. 11 del 27/10/2014;

                           DECRETA

     1.di prendere atto, facendolo proprio, del parere favorevole n.03/2016 espresso nella seduta del
     23/03/2016 dalla Commissione Provinciale V.I.A., Allegato A al presente provvedimento, di cui
     forma parte integrante e sostanziale, ai fini del rilascio del giudizio di compatibilità ambientale per
     l'intervento relativo al progetto di “incremento delle capacità dell’impianto e relativa modifica di
     autorizzazione all’esercizio” , presso il sito localizzato al foglio catastale n. 3 , mappale n. 1538, del
     Comune di Montebello Vicentino;

     2.di esprimere, ai sensi del del D.Lgs. n. 152/2006 e della L.R. n. 4/2016, giudizio favorevole di
     compatibilità ambientale sul progetto, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni indicate e
     previste nel parere n.03/2016, Allegato A al presente provvedimento;

     3.di dare atto che:
         a) alla realizzazione dell'impianto, il suo esercizio provvisorio e l'autorizzazione definitiva
         all'esercizio restano subordinati al rispetto delle condizioni, disposizioni e procedure
         previste dagli artt. 25 e 26 della L.R, 3/2000, nonché dalla D.G.R.V. 2229 del 20/12/2011 e
         successivamente modificata con DGRV 1543 del 31/07/2012;
         b) la presente autorizzazione, ai sensi dell'art.24 L.R. 3/2000 decade automaticamente
         qualora i lavori non vengano iniziati entro dodici mesi e la messa in esercizio non intervenga
         entro trentasei mesi;
         c) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 26, comma 6, del
         D.Lgs. n. 152/06 dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque
         anni dalla pubblicazione, prevista al successivo punto 6;
         d)il    presente    provvedimento     sostituisce,   ad    ogni    effetto,
         visti/pareri/concessioni/autorizzazioni di competenza di organi regionali, provinciali e
         comunali necessari per la realizzazione del progetto, ad esclusione del titolo edilizio che la
         ditta rimane impegnata ad acquisire, nonché eventuali ulteriori autorizzazioni previste



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        dall'ordinamento in capo ad autorità perse da quelle richiamate;
        e) l'efficacia del presente provvedimento è subordinata all'avvenuta emissione del titolo
        edilizio collegato e l'approvazione del progetto non costituisce variante allo strumento
        urbanistico comunale;
        f) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la
        salute degli addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;
        g) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere
        un resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio
        dell'impianto, redatto secondo modalità da definirsi con il Servizio V.I.A. Provinciale;

     4. di informare che:
         a) avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
         Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso
         straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
         b) la documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Tutela e
         valorizzazione risorse naturali- Ufficio VIA della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n.
         1, Vicenza;

     5. di dare altresì atto che:
           a) il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale
           www.provincia.vicenza.it;
           b) la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto il presente
           provvedimento concordato preventivamente con gli Uffici provinciali , nel quale
           sarà indicata l’opera, l’esito del provvedimento e i luoghi ove lo stesso può essere
           consultato nella sua interezza;
           c) dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i termini
           per eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti interessati,
           nonché per le scadenze di cui al precedente punto 3);
           d) la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o
           indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi
           art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

     6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta Futura SRL , al Comune di Montebello
     Vicentino al Dirigente del Dipartimento Provinciale di Vicenza dell’A.R.P.A.V., al Direttore ULSS
     5, a Medio Chiampo spa, a Umwelt Nord Ost srl, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta.
     Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
     norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia e commerciale;

     7.di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
     e per gli effetti D.L. 33/2013.

     Vicenza, 13/04/2016
                                 Sottoscritta dal Presidente della Provincia
                                      (VARIATI ACHILLE)
                                       con firma digitale

     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                   PROVINCIA DI VICENZA
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                       Proposta di Decreto Presidenziale


                                                    Servizio VIA VINCA
                                                    proposta n. 344/2016



     OGGETTO: DITTA FUTURA SRL - GIUDIZIO DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE E
     CONTESTUALE APPROVAZIONE PROGETTO. D.LGS. N. 152/06, L.R. 3/2000, L.R.
     4/2016 E LORO S.M.I. -PROGETTO DI INCREMENTO DELLE CAPACITÀ
     DELL’IMPIANTO E RELATIVA MODIFICA DI AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO”
     LOCALIZZATO PRESSO IL COMUNE DI MONTEBELLO VICENTINO VIA
     LUNGOCHIAMPO N. 113/A. (VI)




              PARERE IN ORDINE ALLA REGOLARITA’ TECNICA
               SULLA PROPOSTA DI DECRETO PRESIDENZIALE




     (X) Favorevole     ( ) Contrario

     ………………………………………………………………………………………………………...




     Vicenza, 12/04/2016                           Sottoscritto dal Dirigente
                                          (MACCHIA ANGELO)
                                            con firma digitale




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                       Proposta di Decreto Presidenziale


                                                    Servizio VIA VINCA
                                                    proposta n. 344/2016



     OGGETTO: DITTA FUTURA SRL - GIUDIZIO DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE E
     CONTESTUALE APPROVAZIONE PROGETTO. D.LGS. N. 152/06, L.R. 3/2000, L.R.
     4/2016 E LORO S.M.I. -PROGETTO DI INCREMENTO DELLE CAPACITÀ
     DELL’IMPIANTO E RELATIVA MODIFICA DI AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO”
     LOCALIZZATO PRESSO IL COMUNE DI MONTEBELLO VICENTINO VIA
     LUNGOCHIAMPO N. 113/A. (VI)




          VISTO DI CONFORMITA’ ALLE LEGGI, STATUTO E REGOLAMENTI
              SULLA PROPOSTA DI DECRETO PRESIDENZIALE
              (ai sensi del Decreto del Presidente n. 11 del 27/10/2014)




     (X) Favorevole     ( ) Contrario

     ………………………………………………………………………………………………………...




     Vicenza, 12/04/2016                           Sottoscritto dal Segretario
                                          (MACCHIA ANGELO)
                                           con firma digitale




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                     DECRETO PRESIDENZIALE
                      N° 38 DEL 13/04/2016


     OGGETTO: DITTA FUTURA SRL - GIUDIZIO DI COMPATIBILITA' AMBIENTALE E
     CONTESTUALE APPROVAZIONE PROGETTO. D.LGS. N. 152/06, L.R. 3/2000, L.R.
     4/2016 E LORO S.M.I. -PROGETTO DI INCREMENTO DELLE CAPACITÀ
     DELL’IMPIANTO E RELATIVA MODIFICA DI AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO”
     LOCALIZZATO PRESSO IL COMUNE DI MONTEBELLO VICENTINO VIA
     LUNGOCHIAMPO N. 113/A. (VI)




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia del presente decreto è pubblicata all'albo pretorio di questa Provincia per 15
     giorni dal 13/04/2016.


     Vicenza, 13/04/2016




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                        (BERTACCHE CRISTINA)
                                           con firma digitale




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                                  UFFICIO VIA
                             Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                  Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




          VERBALE DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE VIA
                 DEL 23/03/2016


     L'anno DUEMILASEDICI, il giorno VENTITRE' del mese di MARZO alle ore 10:15 la Commissione Provin-
     ciale di Valutazione Impatto Ambientale si è riunita nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazio -
     ne, per trattare il seguente argomento: Domanda di compatibilità ambientale ai sensi del D.Lgs 152/06 e ss. mm. e
     ii. della ditta FUTURA SRL per il Progetto “Incremento delle capacità dell’impianto e relativa modifica di autorizza -
     zione all’esercizio” localizzato presso il comune di Montebello Vicentino via Lungochiampo n. 113/A.

     All'appello risultano:
     MACCHIA ANGELO               Presidente                Assente

     BALDISSERI ANDREA            Vicepresidente               Presente

     CORTESI ANGELO              Commissario                Assente

     DE MARCHI ROBERTO            Commissario                Presente

     FRANCHETTI PAOLO             Commissario                Presente

     MILANESE SABRINA             Commissario                Presente

     MONTANARI RICCARDO            Commissario                Presente

     PELLIZZER FABIO             Commissario                Presente

     SALVIATI STEFANO             Commissario                Presente

     SOTTANI ANDREA              Commissario                Assente

     VICENTIN ALBERTO             Commissario                Assente

     SARTORI GIUSEPPE             Commissario                Presente


     La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri,         giusta delega del Presidente prot. 19637 del
     21/03/2016, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamen-
     to della commissione provinciale VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle informa-
     zioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata, esprime
     congiuntamente alla Commissione Provinciale Valutazione Impatto Ambientale parere unanime, per la pra-
     tica in oggetto, nel parere sotto riportato.




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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                          FUTURA S.R.L.
                             PARERE N. 03/2016

     Oggetto: Incremento delle capacità dell’impianto e relativa modifica di autorizzazione all’esercizio.
     PROPONENTE:            Futura srl.
     SEDE LEGALE:           Via Volta n. 1\3\5, Arcugnano ( VI )
     SEDE INTERVENTO:         Via Lungochiampo n.113/A, Montebello Vicentino (VI)
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di recupero rifiuti
     PROCEDIMENTO:           Valutazione di Impatto Ambientale ex art.26 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9.
     COMUNI INTERESSATI:        \\\
     DATA DOMANDA:           21 dicembre 2015
     DATA PUBBLICAZIONE:        23 dicembre 2015
     DATA INTEGRAZIONI:        16 marzo 2016

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI:
      - Relazione Tecnica
      - Lay –out dell’impianto
      - Documentazione previsionale di impatto acustico
      - Documentazione previsionale del traffico
      - Relazione paesaggistica
      - Studio di Impatto Ambientale
      - Sintesi non Tecnica.

                                PREMESSE
     La ditta proponente nasce nel 2003 e si fonda sull’esperienza e sul know-how dei soci fondatori, già attivi nel
     settore del trattamento dei rifiuti ed attualmente gestisce due impianti, siti in Arcugnano e Montebello.
     Nel 2014 viene introdotta presso il sito di Montebello Vicentino una linea di trattamento di rifiuti urbani e
     speciali al fine di perseguire la valorizzazione energetica dei rifiuti non riciclabili, e la produzione di
     C.D.R./C.S.S. (Combustibile da Rifiuti, Combustibile Solido Secondario); tale intervento è stato sottoposto a
     preventiva verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale, conclusasi con esito favorevo-
     le con il parere n.03/2014, poi recepito dalla determina dirigenziale n.501 del 01 luglio 2014.
     L’impianto è attualmente autorizzato ad effettuare le attività di deposito preliminare (D15), ricondiziona-
     mento preliminare (D14), messa in riserva (R13), selezione e cernita (R12) e recupero (R3) di rifiuti speciali.
     La vigente autorizzazione concede la possibilità di gestire i seguenti quantitativi di rifiuti:
      quantitativo massimo di rifiuti non pericolosi stoccabili in impianto (comprensivo di rifiuti in ingresso, ri-
     fiuti oggetto di selezione e rifiuti prodotti dall'impianto) pari a 990 tonnellate;
      quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a trattamento (operazioni R12 – R3 - D14) pari a 96
     tonnellate/giorno (24.000 tonnellate/anno);
      quantitativo massimo di rifiuti accettabili all'impianto (operazioni R13 – D15 - R12 – R3 – D14) pari a 120
     tonnellate/giorno (30.000 tonnellate/anno);


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     La presente richiesta comporta l’aumento del quantitativo massimo giornaliero di rifiuti accettabili
     all’impianto e sottoposti a trattamento, per un valore pari a 300 ton/giorno (90.000 ton/anno), di cui non più
     di 74 ton/giorno destinate alla produzione di CDR/CSS.
     Si richiede inoltre autorizzazione alla stoccaggio nella porzione di capannone attualmente utilizzata unica-
     mente per lo stoccaggio delle M.P.S., denominata settore C, per un totale di 2500 ton, restando invariato il
     quantitativo di 990 ton stoccabili presso i settori A e B, secondo quanto già autorizzato.
     La realizzazione dell’intervento non richiede modifiche impiantistiche, le linee non subiranno alcuna altera-
     zione rispetto alla configurazione esistente, costituita da 4 linee.

                             UBICAZIONE
     L’area dell’impianto di recupero ricade nella porzione settentrionale del Comune di Montebello Vicentino,
     circa 700 metri a sud del confine con Zermeghedo in destra idrografica del torrente Chiampo.
     L’impianto è localizzato all’interno di un capannone che si sviluppa su una superficie di circa 5400 m² in via
     Lungo Chiampo n. 113/A; l’accesso all’area avviene utilizzando una strada laterale della Strada Provinciale
     n.31.
     Nel P.R.G. vigente ricade in z.t.o. D1 – produttiva di completamento e rientra in parte nell’ambito della fa -
     scia di rispetto prevista dalla Legge 431/1985.




                              Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di Gambellara, Montebello, Montorso e Zerme-
     ghedo (P.A.T.I.);
     • Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Montebello Vicentino;
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                    Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Montebello Vicentino;
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e Speciali;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.).
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Carta Archeologica del Veneto;
     • Rete Natura 2000.
     Il quadro programmatico, dopo l’esame delle integrazioni pervenute, risulta adeguatamente sviluppato e
     non si evidenziano ulteriori impatti significativi sull'ambiente determinati dall’intervento.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’impianto di recupero rifiuti urbani e speciali in oggetto (rifiuti ingombranti, carta e cartone, materie plasti -
     che, sabbie da spazzamento stradale, legno, ferro) si sviluppa all’interno di un capannone per una superficie
     pari a ca. 5.400 mq così sudpisa:
      Settore A – 2.800 mq;
      Settore B – 1.200 mq;
      Settore C – 1.200 mq;
      Officina - 200 mq.
     Il capannone è dotato di n. 8 portoni di accesso di luce 800x500 cm ciascuno, mentre un ulteriore portone di
     luce 500x500 cm è situato sul lato ovest. La pavimentazione del capannone industriale è costituita da mas-
     setto in c.a. con finiture superficiali al quarzo. Sul lato sud del capannone sono presenti i locali di servizio.
     Nell’impianto si svolgono operazioni di: - Selezione, triturazione e pressatura rifiuti – Produzione combusti -
     bile da rifiuto CDR/CSS – Stoccaggio materie prime secondarie M.P.S..
     Stato di fatto:
           Attività autorizzate             Attività Settore A        Attività Settore B       Attività Settore C
      D15 - Deposito preliminare prima di una      Linea di Selezione manuale    Linea per produzione Com-     Stoccaggio Materie
      delle operazioni di cui ai punti da D1 a      e riduzione volumetrica:     bustibili   da   rifiuto   Prime   Secondarie
      D14 (escluso il deposito temporaneo, pri-     Linea di Triturazione e sele-   (CDR/CSS) Riciclo/recupero     (M.P.S.)
      ma della raccolta, nel luogo in cui sono      zione               sostanze organiche non uti-
      prodotti).                     Pressatura            lizzate come solventi (com-
      D14 - Ricondizionamento preliminare pri-                       prese operazioni compo-
      ma di una delle operazioni di cui ai punti                      staggio e altre trasformazio-
      da D1 a D13.                                     ni biologiche)
      R13 - messa in riserva di rifiuti per sotto-
      porli eventualmente a una delle operazio-
      ni indicate nei punti da R1 a R12.
      R12 – scambio di rifiuti per sottoporli a
      una delle operazioni da R1 a R11.
      R3 – Riciclo/recupero delle sostanze orga-
      niche non utilizzate come solventi (com-
      prese le operazioni di compostaggio e al-
      tre trasformazioni biologiche). Nel caso
      specifico questa attività è autorizzata e
      svolta solo per i codici 15.01.06; 19.12.01;
      20.01.01.




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     La vigente autorizzazione concede la possibilità di gestire i seguenti quantitativi di rifiuti:
      quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a trattamento (operazioni R12 – R3 - D14):
       96 tonnellate/giorno (24.000 tonnellate/anno);
      quantitativo massimo di rifiuti accettabili all'impianto (operazioni R13 – D15 - R12 – R3 – D14):
       120 tonnellate/giorno (30.000 tonnellate/anno);
      quantitativo massimo di rifiuti non pericolosi stoccabili in impianto (comprensivo di rifiuti in ingresso,
       rifiuti oggetto di selezione e rifiuti prodotti dall'impianto): 990 tonnellate;
     Costituisce parte integrante della vigente autorizzazione all’esercizio dell’impianto anche l’autorizzazione
     alle emissioni in atmosfera per i punti di emissione: camino n. 1 – Settore A, camino n. 2 – Settore B
     Stato di progetto:
     Il progetto prevede l’aumento dei quantitativi di rifiuti accettabili, trattabili e stoccabili presso l’impianto
     senza nessuna modifica dei codici C.E.R. già autorizzati. Il trattamento dei rifiuti avverrà esclusivamente
     all’interno del capannone industriale, nei due settori fisicamente separati denominati “Settore A” e “Settore
     B” (come già autorizzato). Non sono previste modifiche agli impianti esistenti, a meno dell’inserimento di
     un lettore ottico nella linea di selezione manuale e riduzione volumetrica (Settore A), che permetterà una più
     selettiva cernita dei materiali. Verrà apportata modifica alla capacità di stoccaggio dei rifiuti in ingresso ed
     in uscita alle perse linee di trattamento, che avverrà nel “Settore C” del capannone (attualmente impiegato
     solo per lo stoccaggio delle M.P.S.). In conseguenza di tale modifica nel Settore medesimo verrà adeguato
     l’impianto antincendio.
     Modifiche previste dal progetto
        Attività         Attività Settore A         Attività Settore B              Attività Settore C
     Non è previsto il    Aumento capacità di tratta-     Aumento capacità di tratta-     Stoccaggio rifiuti in ingresso e uscita impianto
     trattamento di tipo-  mento per passaggio a due      mento per passaggio a due      oltre alle M.P.S.
     logie di rifiuti di-  turni lavorativi di 8 ore ciascu-  turni lavorativi di 8 ore ciascu-  Si prevede il seguente aumento dei quantitativi
     versi da quanto già   no per un totale di 16 ore gior-  no per un totale di 16 ore gior-  di rifiuti:
     autorizzato, mante-   naliere nella fascia diurna 6-22  naliere nella fascia diurna 6-22   Quantitativo massimo di rifiuti accettabili
     nendo   sostanzial-                                        all’impianto e sottoposti a trattamento
     mente inalterato il                                         (operazioni R13 – D15 - R12 – R3 – D14) e
     layout dello stato di                                        potenzialmente sottoposti a trattamento
     fatto                                                (operazioni R12 – R3 – D14):
                                                       300 ton/giorno (90.000 ton/anno di cui mas-
                                                       simo 74 ton/giorno destinate alla produzio-
                                                       ne di CDR/CSS.
                                                      Quantitativo massimo di rifiuti stoccabili
                                                       in impianto: 1000 tonnellate nei Settori A e
                                                       B - 2.500 tonnellate nel Settore C.

     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     Stato di fatto
     Le attività produttive che si svolgono all’interno dell’impianto Futura s.r.l. riguardano la manipolazione di
     rifiuti nelle linee di trattamento di seguito riportate:
     Settore A
     Linea di Selezione manuale e riduzione volumetrica:
      dosatore con apri pacchi;
      vaglio rotante per selezione in base alle dimensioni;
      cabina di selezione dotata di postazioni di lavoro per gli operatori.
     Linea di triturazione e selezione:
      trituratore tramite rotore dentato;
      post-triturazione tramite griglia di separazione che trattiene il materiale con dimensioni > 300 mm;
      separatore magnetico sopra il nastro di trasporto del materiale triturato;
      impianto di aspirazione/abbattimento emissioni aeriformi a servizio del camino n. 1.
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     Pressatura:
      Pressa per imballaggio delle frazioni preselezionate alimentata da un trasportatore di sollevamento.
     Settore B:
     Linea per la produzione di Combustibili da rifiuto (CDR/CSS).
     Le operazioni si svolgono lungo due linee di trattamento che sono inpiduate come “Linea 1” e “Linea 2”,
     caratterizzate da una serie di specifiche operazioni finalizzate ad eseguire attività di recupero di tipo R3, rici -
     clo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (D.Lgs 152/2006, allegato C). Pur trattan-
     do rifiuti caratterizzati dai medesimi codici CER, la linea 2 è dedicata ai materiali che hanno già subito un
     trattamento “post-primario” presso impianti terzi e dunque necessitano di un numero inferiore di operazio-
     ni per la loro raffinatura.
     Nella “linea 1” sono effettuate le seguenti operazioni:
     1. Selezione e cernita del materiale da trattare
     2. Carico su tramoggia
     3. Trasporto tramite nastro
     4. Triturazione primaria
     5. Estrazione materiale triturato
     6. Separazione materiali ferrosi
     7. Cernita del materiale pesante tramite vaglio a dischi
     8. Estrazione materiale sottovaglio
     9. Cernita automatica dei materiali ferrosi dai non ferrosi mediante cabina aeraulica
     10. Stoccaggio rifiuti da selezione.
     Nella “linea 2” sono effettuate le seguenti operazioni:
      1. Selezione e cernita del materiale da trattare
      2. Trasporto tramite nastro
      3. Separazione materiali ferrosi
      4. Raffinatura CDR/CSS
      5. Separatore a nastro over-belt
      6. Alimentatore vibrante
      7. Separatore ad induzione per metalli non ferrosi
      8. Stoccaggio rifiuti da selezione
     Settore C
     Stoccaggio di Materie Prime Secondarie (M.P.S.)
     Stato di progetto
     Il progetto prevede che il trattamento dei rifiuti avvenga all’interno del capannone industriale nei due settori
     fisicamente separati, già denominati “Settore A” e “Settore B”, come autorizzato allo stato attuale. Non sono
     previste modifiche agli impianti esistenti, a meno dell’inserimento di un lettore ottico nella linea di selezione
     manuale e riduzione volumetrica (Settore A), che permetta una più selettiva cernita dei materiali.
     Lo stoccaggio dei rifiuti in ingresso ed in uscita dalle perse linee di trattamento, avverrà nella porzione del
     capannone attualmente utilizzata solo per lo stoccaggio delle M.P.S., inpiduata come “Settore C”.
     Anche nel settore B verrà svolta l’attività attualmente autorizzata, senza apportare alcuna modifica al layout
     attuale. I rifiuti in uscita dai trattamenti previsti nel settore B verranno stoccati dove attualmente autorizzato
     ed eventualmente destinati al settore C al fine di effettuare i campionamenti per i controlli necessari per
     l’ottenimento del codice 19 12 10 (CDR) o di Combustibile Solido Secondario (CSS).
     L’attività svolta in tale settore sarà quindi relativa alle attività R3 ed R12, destinate rispettivamente alla pro-
     duzione di C.D.R./C.S.S. o 19.12.12 e 19.12.04 nel caso in cui non vengano raggiunte le caratteristiche per
     classificare il rifiuto come 19.12.10.


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     Il Settore C (ubicato nella porzione nord del capannone) verrà, quindi, destinato allo stoccaggio dei rifiuti e
     delle materie prime secondarie in base alle necessità legate alla gestione dei flussi di materiali in ingresso ed
     in uscita dallo stabilimento e dalle singole linee di trattamento e recupero.
     In particolare, nel caso di ingresso di rifiuti da sottoporre a deposito e trattamento superiori alle capacità
     giornaliere degli impianti, il Settore C potrà fungere da area di deposito temporaneo dei materiali in ingres-
     so. Lo stesso accadrà nel caso di fermi impianto e manutenzioni straordinarie che interferiscano con la ge-
     stione dei flussi di materiali sottoposti a trattamento.
     Inoltre, tale settore permetterà un eventuale stoccaggio dei rifiuti in uscita dalle linee di trattamento, in atte -
     sa della spedizioni degli stessi. La necessità di ulteriori superfici e di un maggiore volume massimo di mate-
     riali stoccabili è inoltre connessa alle modalità di campionamento dei rifiuti in uscita dal Settore B, al fine di
     garantire il rispetto dei parametri necessari per la classificazione dei rifiuti a C.D.R./C.S.S..
     La superficie del Settore C verrà opportunamente compartimentata con New Jersey, in modo da creare di-
     verse piazzole di stoccaggio e garantire la tracciabilità di ciascun flusso. La sudpisione in piazzole verrà
     definita in modo dinamico, a seconda delle necessità, garantendo l’aggiornamento puntuale dello stato di
     fatto nei documenti di controllo di gestione interni. Verrà comunque garantito il rispetto dei quantitativi
     massimi di stoccaggio richiesti per tale settore, pari a 2.500 ton.
     Tale settore non presenterà quindi specifiche componenti impiantistiche e verrà predisposto con i necessari
     presidi antincendio.
     Ad integrazione del quadro progettuale e per gli aspetti strutturali, quindi non impiantistici o di processo,
     sono state richieste e fornite informazioni relative alla quota del tirante idrico, al fine di inpiduare
     eventuali misure atte ad impedire l’allagamento dei locali adibiti a deposito o lavorazione delle materie
     trattate o stoccate, nonché approfondimenti in tema di gestione rifiuti, con particolare riferimento alle
     condizioni di utilizzo dell’area C, alle volumetrie correlate alla capacità di stoccaggio ed al monitoraggio
     della soglia di trattamento di rifiuti destinati alla produzione di CDR/CSS; in ultima istanza risulta verificata
     anche la conformità alla nuova pianificazione regionale in tema di gestione rifiuti.
                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

             111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Sotto il profilo generale, la qualità dell’aria e del clima risulta essere quella tipica della Pianura Veneta, che
     ha portato la Regione Veneto (nell’ambito del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera) a
     classificare il territorio del Comune di Montebello Vicentino nella fascia “A1 agglomerato”.
     L’impianto si colloca in un contesto prettamente industriale, in zona D1 – zona industriale di completamento
     secondo il P.R.G. Comunale e in considerazione della tipologia di attività e delle modalità di recupero tra le
     emissioni significative si inpiduano unicamente quelle riconducibili alla diffusione di polveri derivanti dal
     trattamento meccanico dei rifiuti che viene condotto all’interno del capannone.
     I punti di emissione a servizio dei sistemi di captazione/abbattimento delle polveri nelle aree di lavorazione
     riguardano, come già evidenziato, due camini già autorizzati (camino n.1 nel settore A e camino n. 2 nel set-
     tore B). Non è prevista la necessità di nuovi camini per le emissioni in atmosfera, inoltre l’Azienda richiede
     una rettifica del valore di portata del camino n. 2, rispetto a quanto previsto dall’autorizzazione vigente,
     come riassunto nella seguente tabella:




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                Camino      Quota (m)      Portata Nmc/h     Parametro di controllo       Limiti
                 1        13.30         11.000          Polveri          20 mg/Nmc
       Stato di fatto
                 2        14.00         65.000          Polveri          10 mg/Nmc
                 1        13.30         11.000          Polveri          20 mg/Nmc
      Stato di progetto
                 2        14.00         40.000          Polveri          10 mg/Nmc
     Sulla base di quanto sopra e considerato che:
      l’impatto in fase di cantiere è da ritenersi del tutto trascurabile in quanto il progetto non prevede opere
       edili o modifiche significative agli impianti esistenti;
      le linee di impianto risultato dotate di adeguati sistemi di aspirazione/trattamento dei flussi convogliati
       di cui ai punti di emissioni in atmosfera già autorizzati;
      l’impatto dovuto alle emissioni di gas di combustione in fase di esercizio risulta compatibile con la voca-
       zione produttiva dell’area di insediamento;
     si ritiene che l’esercizio dell’impianto nella configurazione di progetto non comporti la generazione di livelli
     di polverosità tali da modificare in modo significativo la qualità dell’aria locale e non si ravvisa, quindi, la
     presenza di impatti aggiuntivi e significativi sulla presente componente. Si ritiene necessario che sia sempre
     mantenuto l’adeguato livello di efficienza dei sistemi di abbattimento delle polveri.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Il processo di trattamento non prevede l’uso di acqua e pertanto la gestione interna allo stabilimento può ri -
     guardare unicamente gli eventuali colaticci o i fluidi utilizzati per l’estinzione incendi che vengono adegua-
     tamente raccolti e collettati:
      nel Settore A in due vasche a tenuta ciascuna di volume pari a 2 mc;
      nel settore B in una vasca di volume pari a 2 mc;
      nel Settore C il sistema di raccolta sarà costituito da un canale grigliato che si svilupperà lungo l’asse cen-
       trale del capannone e recapiterà gli eventuali liquidi provenienti dall’attività di recupero ad una condot-
       ta; questa recapiterà i fluidi in una vasca a tenuta con volume pari a 2 mc. Tale sistema sarà analogo a
       quello già predisposto nel settore B;
     i suddetti fluidi/colaticci verranno avviati a smaltimento a norma di Legge.
     Allo stato attuale la Società “Futura S.r.l.” e la Società Futura Leaf (che ha acquisito l’azienda “U.N.O.- Um -
     welt Nord Ost S.r.l.”) con sede in Montebello Vicentino, via Lungochiampo n.113/A, titolari di due distinti
     impianti debitamente autorizzati allo smaltimento e recupero di rifiuti speciali, gestiscono in promiscuità il
     piazzale antistante l’impianto in oggetto.
     La gestione delle acque esterne all’impianto che interessano le coperture degli edifici e il piazzale promiscuo
     è organizzata ricorrendo a tre reti idrauliche separate:
      rete acque meteoriche provenienti dalla copertura dei fabbricati;
      rete acque meteoriche scolanti dalle aree pavimentate esterne;
      rete acque nere.
     L’intero piazzale è dotato di un’autorizzazione allo scarico per le acque di prima pioggia in rete fognaria,
     dopo aver subito il trattamento chimico/fisico. L’autorizzazione è stata rilasciata dal gestore Medio Chiampo
     S.p.A. alla Ditta Ecosistema; quest’ultima è stata acquisita dalla società U.N.O. S.r.l., ed acquisita ora dalla
     società Futura Leaf S.r.l... Futura S.r.l. ha stipulato con Futura Leaf S.r.l. un contratto di gestione/usufrutto
     delle aree in comune e dei dispositivi di raccolta e trattamento delle acque. In ottemperanza a quanto previ-
     sto dal Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Veneto, Futura S.r.l. ed Futura Leaf S.r.l. hanno pre-
     sentato un piano di adeguamento delle reti che dovrà ottenere l’autorizzazione allo scarico entro il
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     31/12/2018 (termine stabilito con proroga dalla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 1534 del
     03/11/2015). Gli interventi di adeguamento al momento non risultano ancora realizzati.
     Rete acque meteoriche (coperture)
     Per quanto riguarda le acque meteoriche interessanti la copertura del fabbricato occupato dalla Ditta Futura
     Leaf S.r.l. e dalla Ditta Futura S.r.l., l’Azienda non prevede adeguamenti rispetto allo stato di fatto.
     Le acque meteoriche provenienti dalle coperture dei fabbricati sono raccolte da un sistema di pluviali e con-
     dotte ad una rete fognaria a gravità dimensionata in relazione ai contributi di pioggia affluenti. Esse vengo -
     no poi smaltite mediante 4 pozzi disperdenti; qualora i pozzi non dovessero assicurare la necessaria capacità
     di drenaggio in relazione a prolungate e/o intense precipitazioni, le acque eccedenti vengono raccolte in una
     vasca di emergenza dotata di pompe di sollevamento per lo scarico nel vicino Rio Rodegotto. I pluviali del
     fabbricato occupato dalla Ditta Futura Leaf S.r.l., sono collettati direttamente allo scarico nel rio Rodegotto;
     per prevenire riflussi dal corso d’acquea, lo sbocco è munito di valvola di non ritorno.
     Gli scarichi nel Rio Rodegotto sono stati autorizzati dall’Ufficio del Genio Civile di Vicenza (prot. n 7863 del
     23/03/1993).
     Rete acque meteoriche (piazzali)
     Per quanto riguarda la rete di raccolta delle acque meteoriche derivanti dal dilavamento del piazzale,
     l’Azienda provvederà a modificare l’attuale regolazione, impedendo lo scarico nei pozzi disperdenti.
     In particolare, le acque di prima pioggia (primi 5 mm di precipitazione che interessano le superfici pavimen-
     tate esterne) verranno raccolte nella vasca esistente e al termine della precipitazione inviate all’attuale im-
     pianto di trattamento chimico-fisico. A valle dell’impianto di trattamento verrà predisposto un pozzetto per
     consentire il campionamento e la successiva analisi delle acque di scarico, prima dell’immissione nella rete
     fognaria gestita dalla Società Medio Chiampo S.p.A., secondo quanto previsto dall’autorizzazione in essere.
     Le acque eccedenti la prima pioggia saranno recapitate in corso d’acqua superficiale (Rio Rodegotto), predi -
     sponendo un pozzetto di campionamento prima dello scarico.
     A differenza di quanto accade attualmente, le acque di “seconda pioggia” non saranno destinate ad infiltra-
     zione. L’Azienda prevede di mantenere l’attuale sistema per la raccolta, il sollevamento e lo scarico in situa-
     zioni di emergenza delle acque di “seconda pioggia” e di quelle provenienti dalla copertura del fabbricato
     della Ditta Futura S.r.l..
     Per quanto sopra considerato, si ritiene che in relazione al progetto presentato non emergano impatti aggiun-
     tivi significativi sulla presente componente fatto salvo che:
      venga dato seguito, nei termini previsti dalla vigente normativa, agli interventi di adeguamento al mo-
       mento ancora non realizzati di cui al piano di adeguamento delle reti che dovrà ottenere l’autorizzazione
       allo scarico entro il 31/12/2018;
      venga chiaramente inpiduato, nei termini previsti dalla vigente normativa, il soggetto che si assumerà
       gli obblighi di Legge per il recapito delle acque eccedenti la prima pioggia nel corso d’acqua superficiale
       Rio Rodegotto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     L’area oggetto di studio interessa la parte meridionale dei monti Lessini, nelle Prealpi Venete.
     Il proponente afferma che:
     1) Il sistema di acquiferi che caratterizza l’area in esame è costituito da acquiferi in roccia e da acquiferi allu-
     vionali. Il sistema degli acquiferi alluvionali interessa gli acquiferi freatici di sub-alveo presenti nel fondo
     valle del torrente Chiampo. Essi sono caratterizzati da depositi alluvionali costituiti principalmente da ghiaie
     e sabbie con spessori variabili in funzione della morfologia e del substrato roccioso.
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     2) A scala locale, l’area di intervento è situata in un’area sub pianeggiante di fondovalle, in un piano debol -
     mente inclinato verso Sud, Sud – Ovest, caratterizzato da una morfologia piuttosto uniforme. Il substrato
     roccioso nell’area di studio è costituito da lave basaltiche del Cretaceo e del Miocene, sormontati da basalti e
     da una coltre di depositi alluvionali continentali, come rilevato da dati bibliografici.
     Considerato, l’assetto idrografico della zona e la situazione idrogeologica e soprattutto le modalità di gestio -
     ne delle acque nell’ambito dei piazzali esterni e degli eventuali spanti all’interno del capannone; visto altresì
     che la realizzazione del progetto non richiede modifiche impiantistiche significative che possano produrre
     alterazioni della presente componente ambientale rispetto alla configurazione esistente, il progettista conclu -
     de che si può ragionevolmente considerare l’impatto sui comparti suolo/sottosuolo ed acque sotterranee ri-
     conducibile alla istanza non significativo.
     L’impianto è localizzato all’interno di un capannone che si sviluppa su una superficie di circa 5000 m².
     Il piazzale, adibito a movimentazione mezzi di trasporto rifiuti, è impermeabilizzato con massetto in calce-
     struzzo armato sagomato in modo idoneo a far defluire le acque meteoriche alla rete dedicata.
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determi-
     nati dall’intervento in discussione né si prefigurano altre interferenze dell'iniziativa con elementi sito specifi -
     ci di tipo geologico, idrogeologico per la tutela delle peculiarità quantitative e qualitative del territorio.
     Nonostante la trattazione delle tematiche in argomento (per il comparto specifico) derivabile dagli atti sia
     scarsamente orientata (in senso metodologico ed in termini di significatività dei contenuti) a favorire valuta-
     zioni tecniche di sostanza, si conviene con il proponente laddove si afferma che la realizzazione dell’inter -
     vento non prevede alcuna alterazione della componente suolo e sottosuolo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’azienda si colloca in un contesto prettamente industriale, in zona D1 – zona industriale di completamento -
     secondo il P.R.G. comunale. L’area di indagine nel suo complesso è costituita da un’insediamento di
     costruzioni a capannone con la modesta presenza di edifici di carattere abitativo . Sul confine dell’azienda
     sono presenti delle abitazioni al momento non presidiate, altri edifici di carattere residenziale sono posti in
     prossimità della S.P. 31 a est rispetto il lotto aziendale.
     L’attività opera in orario diurno attualmente su un unico turno lavorativo, il progetto prevede l’estensione
     dell’orario dalle 6.00 alle 22.00. L’area aziendale comprende i capannoni attuali e di progetto legati al
     trattamento e lavorazioni del materiale (plastica, carta, cartone, ferro, imballaggi) e gli spazi esterni dedicati
     alle manovre di carico scarico merci e alla movimentazione del materiale da un capannone all’altro da
     attuarsi con mezzi pesanti. Attualmente sono presenti due linee di produzione; il progetto prevede di
     aumentare la capacità produttiva senza modificare gli impianti già presenti e di aumentare la capacità di
     stoccaggio utilizzando un terzo capannone attualmente non sfruttato.
     Le sorgenti interne ai due capannoni sono legate alle attività di cernita, carico su tramoggia, trasporto su
     nastro, triturazione, estrazione e stoccaggio dei rifiuti da selezione; le sorgenti esterne sono n° 2 camini di
     espulsione degli impianti di aspirazione delle polveri, la movimentazione dei mezzi e il traffico indotto sulle
     strade afferenti all’azienda.
     I livelli acustici sono stati verificati con rilievi fonometrici in periodo diurno, i dati riscontrati sono stati usati
     per tarare il modello di calcolo atto alla verifica delle emissioni delle sorgenti presenti nell’area in analisi sia
     per lo stato di fatto che per lo stato di progetto.
     Si ritiene che il grado di approfondimento del documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico
     sia sufficiente viste le finalità e le problematiche emerse; l’argomento e’stato trattato relativamente agli
     impatti acustici determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda per il periodo diurno così come
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     richiesto, dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive
     norme attuative).
     Si chiede all’azienda di considerare l’indicazione di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone sede
     dell’attività sempre ben chiusi.
     Si ritiene opportuno prescrivere fin d’ora un monitoraggio – con gli impianti e le attività funzionanti a pieno
     regime per evidenziare la bontà della stima previsionale ed eventualmente per inpiduare modalità
     operative o interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle criticità.
     Si segnalano all’Amministrazione Comunale, così come riportato anche nel Documento Previsionale di
     Impatto Acustico dal tecnico redattore, anomalie di carattere formale relative alla definizione delle classi
     acustiche del Piano di Zonizzazione Acustica Comunale, tale per cui si consiglia, per una corretta gestione
     delle problematiche relative alle emissioni di rumore, la revisione di tale strumento attuativo secondo
     quanto la normativa di settore richiede.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Il Comune di Montebello Vicentino non rientra nell’elenco dei Comuni a rischio Radon, secondo la DGRV n.
     79 del 18/01/02 che disciplina la materia. Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, non sono previste
     modifiche agli impianti di illuminazione esterni, in ogni caso la Ditta dovrà rispettare la LR 27/06/97 n. 22 .
     Considerata la tipologia dell’intervento di progetto e le caratteristiche dell’ambiente in cui esso si inserisce,
     non è stata effettuata la caratterizzazione della qualità ambientale in relazione alle radiazioni ionizzanti e
     non ionizzanti.
                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L’area in esame si trova nella zona settentrionale del territorio comunale di Montebello Vicentino, alla peri -
     feria nord orientale del capoluogo, adiacente la riva destra del fiume Chiampo. Essa si posiziona al margine
     di uno dei lembi di pianura che si inseriscono tra le estreme propaggini meridionali dei Lessini, allo sbocco
     della vallata che ospita alcuni corsi d’acqua, tra i quali spiccano il F. Guà ed il T. Chiampo.
     In dettaglio, il sito è compreso tra il corso del Chiampo e quello del suo affluente di destra ”rio Rodegotto”,
     nel tratto che questo lambisce la base orientale del rilievo collinare che domina Montebello. Le quote del trat-
     to di pianura alluvionale in esame si aggirano attorno a 60 metri.
     La Val Chiampo è caratterizzata in generale da attività e industrie appartenenti al settore conciario; questo
     territorio è infatti parte integrante del “distretto della concia” e costituisce uno dei “sistemi pedemontani a
     pettine” organizzati lungo le strade provinciali che si innestano sulla S.S. n.11.
     I caratteri orografici, le tracce storiche e il disegno di suolo in questa zona, sono stati spesso eliminati
     dall’ordine sovrimposto dalle infrastrutture e da insediamenti di carattere produttivo e commerciale che si
     configurano spesso come “piastre” di dimensione variabile che nel tempo hanno occupato anche quelle aree
     interstiziali tra le infrastrutture, disegnando un nuovo paesaggio che risponde a logiche insediative dettate
     da criteri di accessibilità e visibilità.
     L’Atlante Ricognitivo degli Ambiti di Paesaggio, che costituisce parte integrante del nuovo PTRC, riconosce
     la complessità e molteplicità del paesaggio veneto, e sudpide il territorio veneto in 39 ambiti di paesaggio,
     cui sono dedicate altrettante schede.


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     L’area interessata dal progetto ricade nell’ambito di paesaggio n. 14 “Prealpi Vicentine”; in tale contesto,
     l’area di progetto ricade in un ambito interessato da obiettivi di vivificazione e rinaturalizzazione degli am -
     bienti fluviali maggiormente artificializzati o degradati e la Regione Veneto riconosce al fiume Chiampo la
     funzionalità di corridoio ecologico all’interno della Rete Ecologica Regionale; a tal proposito viene eviden-
     ziato che il progetto non comporta alcuna interazione con il torrente Chiampo e le sue sponde.
     Il progetto non prevede la realizzazione di manufatti permanenti che alterino la percezione visiva dei luoghi,
     né è prevista inoltre ulteriore impermeabilizzazione di suolo.
     Per l’aspetto paesaggistico, quindi, non vi è nulla di sostanziale da rilevare, trattandosi di modifiche che non
     riguardano l’aspetto esterno; l’analisi dello stato dei luoghi, dell'assetto paesaggistico esistente e del proget-
     to, permette di valutare come nullo l’impatto paesaggistico, poiché non verrà effettuata alcuna modifica edi-
     lizia esterna all’impianto esistente.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     L’approvvigionamento del rifiuto allo stabilimento avviene per mezzo di trasporto su gomma su autoartico-
     lati e autocarrati e con le modifiche apportate ai quantitativi di rifiuti in ingresso, il numero di mezzi pesanti
     in accesso/recesso agli impianti di “Futura s.r.l.” si attesterà mediamente sulle 80 unità/giorno, distribuite su
     un intervallo di circa otto ore.
     Lo studio sull’Impatto della Viabilità eseguito l’Azienda mette in risalto la presenza, allo stato attuale, di una
     buona risposta da parte dell’intersezione esistente alla domanda di mobilità dell’area, mentre per l’infra-
     struttura S.P. 31 il livello di servizio attuale soffre moderatamente dell’elevato carico veicolare.
     Considerato che l’aumento della capacità di stoccaggio rifiuti in ingresso all’impianto consente un’ottimizza-
     zione dei flussi in ingresso e uscita dallo stabilimento e che in relazione all’aumento della produttività
     dell’impianto “Futura s.r.l.”, dallo studio eseguito dalla Proponente, risulta un impatto sulla viabilità com-
     patibile con le caratteristiche di esercizio e di progetto della rete stradale esistente, si ritiene possibile deli -
     neare una situazione da cui non emergono impatti significativi sulla componente in esame.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L’area in cui ricade il sito d’intervento ricade in un ambito ad uso esclusivamente industriale compreso tra il
     torrente Chiampo e il torrente Rodegotto. Pertanto in prossimità del sito è presente il sistema d’alveo e ripa-
     riale e il biotopo delle colture e delle alberate.
     Il biotipo delle colture e delle alberate è caratterizzato dalle coltivazioni di mais e soia, oltre ad alcune aree
     destinate a vigneto e alle coltivazioni invernali ad orzo. Le siepi rappresentano il più diffuso relitto di vege-
     tazione forestale, avente un’importante funzione biologica sia vegetale che animale. Le siepi consentono in-
     fatti di conservare alcune specie quasi scomparse, favorendone la riproduzione, oltre a favorire la lotta biolo -
     gica ad alcuni parassiti. Le tipologie vegetative tipiche sono il Salice bianco, il Pioppo nero, l’Acero campe -
     stre e il Platano. Lo strato erbaceo è caratterizzato da una vegetazione a prativa con presenza di specie quali
     la Silvia e l’Ortica rossa.
     Per quanto riguarda le componente faunistica, l’assenza di acqua nei torrenti e nei fossati per lunghi periodi
     dell’anno è limitante per lo sviluppo di specie animali. Inoltre la maggior parte delle aree circostanti sono in -
     teressate da colture, impedendo lo sviluppo naturale ed indisturbato della fauna.

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     Le numerose siepi presenti garantiscono la presenza di rettili quali la lucertola, l’orbettino e il ramarro,
     mammiferi, tra cui talpe, ricci e donnole.
     L’Avifauna è costituita di specie permanenti e specie stagionali. I passeri e i merli si trovano durante tutto
     l’anno; la gazza, il verdone e il canapino vengono a nidificare in queste zone; lo scricciolo, il pettirosso, il tor-
     do e la rondine sono tra le specie stagionali, che vengono a svernare.
     Considerato che non vengono apportate modifiche all’impianto tali da ridurre l’estensione di habitat o da
     provocare un maggior disturbo dell’avifauna, non emergano impatti aggiuntivi significativi sulla presente
     componente rispetto alla situazione attuale.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Per quanto riguarda la salute pubblica, i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
     rumore, sostanze tossiche, radiazioni (ionizzanti e non) e agenti patogeni. In merito al rumore, si rimanda
     alle considerazioni già espresse nello specifico paragrafo. Considerato che l’impianto è attualmente esistente,
     funzionante e non sono previste modifiche ai codici C.E.R. per i rifiuti in ingresso già autorizzati, si può
     ragionevolmente escludere la presenza di sostanze tossiche e radiazioni ionizzanti, nonché di agenti
     patogeni tali da costituire rischi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui lavoratori rispetto allo
     stato attuale già autorizzato.
     In fase istruttoria l’azienda ha provveduto a fornire allo SPISAL adeguate evidenze oggettive sulla messa in
     atto delle misure di prevenzione prescritte e sul generale adeguamento ai criteri minimi previsti dal DL 81.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici

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     Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
     a quella di approvazione progetto ai sensi della L.R. 03/2000 per l’attività di gestione rifiuti.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
                 all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
     1. Nella fase di avvio dell’impianto dovrà essere effettuato uno specifico monitoraggio delle emissioni
      gassose, con almeno due perse campagne di misura, al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti
      dalla normativa vigente con le nuove portate di progetto.
     2. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere ripetuta l’indagine acustica di verifica del rispetto del
      criterio differenziale e del limite di emissione, secondo le modalità svolte a seguito del precedente parere
      di verifica di assoggettabilità; nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i
      correttivi necessari, mediante una specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale
      ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle analisi.
      Durante la normale attività lavorativa, l’esercizio dovrà essere previsto con le porte, i portoni e le
      finestre del capannone sempre ben chiusi.
     3. La documentazione di collaudo, al termine dell’esercizio provvisorio, dovrà altresì prevedere:
      - una planimetria di dettaglio della sudpisione dell'area C tra zone adibite a stoccaggio Mps e zone
      adibite a stoccaggio rifiuti e della procedura gestionale/operativa delle stesse;
      - la definizione univoca dei volumi delle capacità di stoccaggio dei singoli settori (A-B-C);
      - la definizione del quantitativo massimo di rifiuti stoccabili espresso in tonnellate dei singoli settori (A-
      B-C)
      - un crono-programma degli interventi di adeguamento al P.T.A., comprensivo di planimetria
      aggiornata della rete interna, con inpiduazione, nei termini previsti dalla vigente normativa del
      soggetto che si assumerà gli obblighi di Legge per il recapito delle acque eccedenti la prima pioggia nel
      corso d’acqua superficiale Rio Rodegotto.

     Vicenza, 23 marzo 2016

       F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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