quajabianca-prescrizioni-pmc.pdf
PROVINCIA DI VICENZA
AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE
SERVIZIO VIA-SUOLO-RIFIUTI
Ufficio tutela ecosistemi agrari
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio Fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contrà Gazzolle, 1 – 36100 Vicenza
Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net
GIACOMUZZI CRISTIAN
AUTORIZZAZIONE N.13/2021
Oggetto: rilascio Autorizzazione integrata ambientale (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. - L.R. 26/2007)
SOGGETTO PROPONENTE: Azienda Agricola Quajabianca di Mauro Dissegna
SEDE LEGALE : Via Nardi 97/A in Comune di Romano d’Ezzelino
SEDE INSTALLAZIONE: Via Farronato 5/A in Comune di Romano d’Ezzelino
TIPOLOGIA IMPIANTO: Allevamento avicolo (quaglie).
MOTIVAZIONE A.I.A.: allegato VIII della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i., codice 6.6.a
“Allevamento intensivo di pollame con piu' di 40000 posti pollame”
1 – PRESCRIZIONI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ
La ditta deve gestire l’allevamento intensivo di pollame (quaglie ) – della potenzialità di 60.500 capi /ciclo
in conformità alle seguenti prescrizioni:
A – Per tutto quanto non specificato dal presente provvedimento, la gestione dell’installazione dovrà essere
effettuata in conformità al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche e integrazioni,
applicando inoltre le migliori tecniche disponibili, sia impiantistiche che gestionali, secondo quanto previsto
dalle linee guida ministeriali (decreto 29 gennaio 2007 del Ministero dell’Ambiente) e regionali
(deliberazione della Giunta regionale n. 1105 del 28 aprile 2009 e DGRV 1100 del 31-07-2018).
B – La ditta ha l’obbligo di condurre l’installazione in conformità a quanto dichiarato nella documentazione
presentata alla Provincia.
C – Per quanto concerne la gestione degli effluenti zootecnici, il gestore dell’installazione dovrà ottemperare
a tutti gli obblighi previsti dal decreto n.5046 del 25/02/2016 del Ministero delle Politiche agricole e
forestali, nonché deliberazione della Giunta regionale n. 1835 del 25/11/2016.
D –Eventuali mutamenti nella destinazione d'uso degli effluenti zootecnici dovranno essere tempestivamente
comunicati.
F – La ditta è tenuta a procedere al monitoraggio delle fonti di possibile inquinamento ambientale nei modi
e tempi previsti nel “Piano di monitoraggio e controllo”, che si trova al punto 2 della presente Autorizzazione
G – Le modalità di registrazione previste dal suddetto Piano dovranno essere rese pienamente operative
entro il 31/12/2021 e il report annuale di cui sotto redatto a partire dal 2022.
H – La ditta dovrà conservare tutti i documenti delle attività di autocontrollo (anche quelle non oggetto di
report), quali registrazioni, fatture, bollette, certificati, cartellini dei mangimi ecc. per tutta la durata
dell’Autorizzazione integrata ambientale.
I – La ditta dovrà conservare anche i dati circa materie prime, risorse idriche, rifiuti ecc. e comunicarli
annualmente, insieme agli altri dati richiesti, attraverso un report (report annuale del Piano di monitoraggio e
controllo) su supporto informatico predisposto dalla Regione Veneto.
L – Il report annuale del Piano di monitoraggio e controllo dovrà essere compilato entro il 30 aprile di ogni
anno (con i dati dell’anno precedente) utilizzando la procedura telematica “Autorizzazione integrata
ambientale – Report annuale del Piano di monitoraggio e controllo” predisposta dalla Regione Veneto e
ospitata nel Portale integrato per l'agricoltura veneta (Portale PIAVE – piave.regione.veneto.it). Per la
compilazione sono necessari l'iscrizione all'anagrafe del Settore primario della Regione Veneto, la
costituzione e validazione o eventuali aggiornamenti del fascicolo aziendale presso la competente struttura
periferica di AVEPA o un Centro autorizzato di assistenza agricola (CAA) e l'autorizzazione all’accesso ai
servizi del Sistema informativo del Settore primario (SISP).
Infine, occorre che il gestore dell’installazione trasmetta alla Provincia con posta elettronica certificata
(PEC) il file del report per certificare l’avvenuta compilazione. Medesimo report va trasmesso anche
ad ARPAV e ai comuni interessati (ovvero dove ha sede dell'impianto e dove vengono effettuati gli
spargimenti agronomici) ai sensi dell'art.29 sexies c.6 D.Lgs. 152/2006.
2 – PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO
Si riporta di seguito il Piano di monitoraggio e controllo proposto dalla ditta, integrato con le modifiche di
ARPAV al fine di renderlo conforme a quanto prescritto dall’allegato C alla deliberazione della Giunta
regionale n. 1100 del 31-07-2018.
QUADRO SINOTTICO
AUTORITA’
AUTORITA’ DI
GESTORE GESTORE DI
CONTROLLO
CONTROLLO
FASI
Ispezioni Campionamenti/
Autocontrollo Reporting
programmate analisi
1 COMPONENTI AMBIENTALI
1.1 Materie prime e prodotti
1.1.1 Materie prime Alla ricezione Annuale X
1.1.2 Altre materie prime Alla ricezione Annuale X
1.1.3 Prodotti finiti Alla partenza Annuale X
1.1.4 Stoccaggi Annuale Annuale X
Mezzi per lo
1.1.5 Prima di spargere Annuale X
spandimento
1.2 Risorse idriche
1.2.1 Risorse idriche Annuale Annuale X
1.3 Consumo energia
1.3.1 Energia/combustibili Annuale Annuale X
1.4 Azoto e Fosforo escreti
1.4.1 Azoto escreto Annuale Annuale X
1.4.2 Fosforo escreto Annuale Annuale X
1.5 Emissioni in Aria
1.5.1. Stima emissioni
Annuale Annuale X
1 ammoniaca totali
1.5.1. Stima emissioni
Annuale Annuale X
2 ammoniaca per capo
Secondo piano
Emissioni odori,
1.5.2 gestione o Annuale X X
polveri e sonore
autorizzazione
1.5.2. Stima emissioni
Annuale Annuale X
1 polveri
Stima emissioni
Prima
1.5.3 intero processo X
applicazione BAT
produttivo
Emissioni in acqua
1.6 (Solo i presenza di impianto di depurazione o scarichi autorizzati ai sensi della normativa
vigente)
1.6.1 Non presenti
Suolo/sottosuolo
1.7
(Acque di falda monitorate solo per i casi previsti)
1.7.1 Monitoraggio non previsto
Emissione di Rifiuti
1.8
(Solo per i casi previsti)
Controllo rifiuti
1.8.1 Annuale Annuale X
pericolosi
Controllo rifiuti non
1.8.2 Annuale Annuale X
pericolosi
2 GESTIONE IMPIANTO
2.1 Controllo fasi critiche/manutenzione/controlli
Sistemi di controllo
2.1.1 delle fasi critiche del NO NO X X
processo
Interventi di
manutenzione
2.1.2 Annuale NO X
ordinaria e
straordinaria
2.1.3 Aree di stoccaggio Annuale NO X
3 INDICATORI PRESTAZIONE
3.1 Monitoraggio degli indicatori di performance
Monitoraggio
3.1.1 degli indicatori Annuale Annuale X
di performance
1 – COMPONENTI AMBIENTALI
1.1 - Consumo materie prime e prodotti
La tabella del paragrafo 1.1 si propone di elencare tutte le materie prime che entrano nel ciclo produttivo.
Nel caso di un allevamento si tratta soprattutto di animali allevati (suini e pollame) e degli alimenti/mangime
che vengono somministrati agli stessi. La composizione del mangime somministrato ai capi può avere un
importante ruolo sull’impatto ambientale soprattutto per il contenuto di fosforo e azoto. A discrezione
dell’azienda proponente e dell’Autorità competente, nei casi in cui vengono utilizzati mangimi con perse
concentrazioni di P e N può essere utile inserire il dato nella tabella pidendolo in più classi corrispondenti a
persi range di concentrazione dei due elementi.
Non sono richiesti, in quanto non pertinenti in questa Sede, il quantitativo di farmaci utilizzati.
Per quanto riguarda la frequenza di autocontrollo delle materie prime si chiede all’azienda di fare una
proposta all’Ente competente in base alla propria organizzazione aziendale: se l’azienda ha l’abitudine di
comprare il mangime mensilmente, proporrà nel PMC una frequenza di autocontrollo “mensile”, se
l’acquisto non ha tale regolarità sarà indicato “alla ricezione”.
L’azienda dovrà conservare i dati sul consumo di materie prime e comunicarli unitamente agli altri dati di
autocontrollo richiesti annualmente attraverso un Report su supporto informatico/cartaceo.
I dati richiesti per il Report annuale sono già in possesso dell’azienda (fatture, bollette, contatori) e nella
maggior parte dei casi sono anche già registrati (registri fiscali e/o sanitari).
Per i dati indicati nelle tabelle 1.1.1. e 1.1.2. (tonnellate all’anno di mangime o capi all’anno allevati) si
richiede la comunicazione del dato su base annuale indipendentemente dalla frequenza di autocontrollo
indicata nel PMC. Gli alimenti, valutata la necessità di determinare l’azoto e il fosforo escreto, saranno
indicati sia come quantità che come Azoto e Fosforo somministrati ricavando i dati dalle schede tecniche, da
cartellino o da analisi su campioni rappresentativi.
L’azienda conserverà le fatture d’acquisto e i cartellini allegati ai mangimi con relativa composizione.
Tabella 1.1.1 - Materie prime (alimenti)
Modalità
Denominaz Fase di UM UM UM Frequenza
stoccaggi Fonte dato
ione utilizzo (Azoto) (Fosforo) autocontrollo
o
Alimentazio t/anno t/anno t/anno Contabilità
Mangime Silos Alla ricezione
ne (1) (2) (2) aziendale
1 Gli alimenti sono indicati come quantità.
2 Gli alimenti sono indicati come Azoto e Fosforo somministrati ricavando i dati dalle schede tecniche, da
cartellino o da analisi su campioni rappresentativi.
Tabella 1.1.2 - Altre materie prime
Denominazione Modalità Fase utilizzo UM Frequenza Fonte dato
stoccaggio autocontrollo
Detergenti/ Locale chiuso Pulizia singolo t/anno Alla ricezione Contabilità
disinfettanti fine ciclo aziendale
Carta Deposito Stabulazione t/anno Alla ricezione Contabilità
monobitumata aziendale
Integratori/ Locale chiuso Stabulazione t/anno Alla ricezione Contabilità
additivi oltre il aziendale
mangime
Tabella 1.1.3 - Prodotti finiti
Peso Frequenza
Processo Denominazione UM Fonte del dato
unitario autocontrollo
Potenzialità
Al rilascio
massima Unità Unità/anno Autorizzazione
Autorizzazione
allevamento
Numero capi in Registro
Unità Unità/anno Alla partenza
uscita carico/scarico
Calcolo
Capi mediamente annuale/
Unità Unità/anno Annuale
presenti autocertificazio
ne
Stabulazione Numero cicli Registro
Numero cicli Annuale
Avicoli da /anno carico/scarico
carne e da
riproduzione Registro
Durata ciclo gg Giorni Fine ciclo
carico/scarico
Contabilità
Peso (vivo aziendale/
kg kg/anno Alla partenza
venduto) conteggio e
stima annua
Registro
Capi Unità Unità/anno Giornaliera
carico/scarico
Uova da Documento di
Unità Unità/anno Alla partenza
consumo conferimento
Capi Registro di
Peso kg Kg/anno In uscita
deceduti carico/scarico
Non palabili
Calcolo di stima
Effluenti (pollina umida e - m³ Annuale
con report
acque reflue)
Tabella 1.1.4 – Stoccaggi
Tipologia, volume disponibile e tipologia copertura delle strutture di stoccaggio in uso all’azienda
per i materiali non palabili
Ubicazione Tipologia vasche Sup H Volume Anno (Indicare
(mq) (m) (m3) copertura tipologia
copertura)
Romano Vasche interrate 144,2 mc cemento
d’Ezzelino fg coperte per liquidi di
20 mapp.le sgrondo e acque di
685 lavaggio
Romano Concimaie per 278,6 mq 221,6 mc cemento
d’Ezzelino fg pollina umida
20 mapp.le
685
Tipologia, volume disponibile e tipologia copertura delle strutture di stoccaggio in uso all’azienda
per i materiali palabili
Ubicazione Tipologia vasche Sup H Volume Anno (Indicare
(mq) (m) (m3) copertura tipologia
copertura)
Tabella 1.1.5 – Identificazione mezzi utilizzati per lo spandimento degli effluenti zootecnici
Tipo attrezzatura Targa o matricola Titolo possesso
Botte spandiliquame ---- Proprietà
Spandiletame CO.MA TV019599 Proprietà
Trattrice John Deere VC030108 Proprietà
Altri futuri mezzi eventualmente integrati
1.2 - Consumo risorse idriche
I dati verranno inseriti e inviati all’Autorità competente attraverso il Report annuale riportando tutte le
misurazioni effettuate con la frequenza stabilita dal PMC. Nella fase di controllo verrà effettuata la lettura
del contalitri e valutata la congruità con i dati inviati.
Tabella 1.2.1 - Risorse idriche
Tipologia di
Fase di utilizzo UM Frequenza autocontrollo Fonte del dato
approvvigionamento
Stabulazione,
Contatore o
Acquedotto alimentazione, mc/a Annuale
riepilogo bollette
pulizia
1.3 - Consumo energia/combustibili
Tabella 1.3.1 – Energia/combustibili
Frequenza
Descrizione Tipologia UM Fonte del dato
autocontrollo
Energia importata
Energia elettrica MWh/a Annuale Fatture
da rete esterna
Energia elettrica Annuale GSE
Energia elettrica MWh/a
autoprodotta
Acquisto Metano mc/a Annuale Fatture
Acquisto Gasolio t/a Annuale Fatture
Acquisto Legna da ardere t/a Annuale Fatture
1.4 – Azoto e Fosforo escreti
L’azoto e il fosforo escreti si possono determinare (con frequenza almeno annuale) con una delle seguenti
possibilità:
a con calcolo mediante bilancio di massa, sulla base dell’apporto di alimenti, del contenuto di proteina
grezza della dieta, del fosforo totale e della prestazione degli animali. I contenuti di proteina grezza e di
fosforo totale degli alimenti possono essere calcolati mediante:
in caso di fornitura esterna: con la documentazione di accompagnamento.
in caso di autoproduzione: mediante campionamento dei composti alimentari provenienti da silos o
dal sistema di alimentazione per analizzare il contenuto totale di fosforo e proteina grezza o, in alternativa,
nella documentazione di accompagnamento o utilizzando valori standard per il contenuto totale di fosforo e
proteina grezza nei composti alimentari.
a con stima mediante analisi degli effluenti di allevamento per il contenuto totale di azoto e fosforo.
b mediante metodologia di calcolo dell’azoto e del fosforo riportati nell’allegato D alla DGR n. 2439
del 7 agosto 2007, “Bilancio Aziendale dell’azoto e del fosforo negli allevamenti” reso disponibile su
apposito supporto informatico dalla Giunta regionale del Veneto.
Per l’ingrasso viene scelta la terza modalità con la metodologia di calcolo dell’azoto e del fosforo di cui
all’allegato D alla DGR 2439/2007 pur adattata alla categoria animale quaglie e di conseguenza
proporzionati i valori per i riproduttori.
La quantità di azoto e fosforo escreto/posto animale/anno, dovrà essere ricompreso nell’intervallo sotto
riportato. NON APPLICABILE
Tab.1.4.1 – Azoto totale escreto annuale associato alla BAT.
Categoria animale Azoto escreto totale Kg Azoto escreto/posto
(Kg azoto/anno) animale/anno
A seguito delle tecniche di alimentazione applicate le quantità di azoto escreto devono essere ricomprese
nell’intervallo sottoriportato
Categoria animale Azoto totale escreto (1)(2) associato a BAT (kg azoto-
escreto/posto animale/anno)
Categoria assente Range non determinato
1
l’azoto totale escreto associato alla BAT non è applicabile ai pulcini nè a quelli in riproduzione nè
alle pollastre, per tutte le specie di pollame
2
il limite inferiore dell’intervallo può essere conseguito mediante una combinazione di tecniche.
3
Il limite superiore dell’intervallo è associato all’allevamento di tacchini maschi.
Tab.1.4.2 – Fosforo totale escreto annuale associato alla BAT.
Categoria animale Fosforo escreto totale Fosforo escreto
(Kg P2O5/anno) (Kg P2O5 capo/anno)
A seguito delle tecniche di alimentazione applicate le quantità di fosforo escreto devono essere ricomprese
nell’intervallo sottoriportato
Categoria animale Fosforo totale escreto (1)(2) associato a BAT (kg P2O5
escreto/posto animale/anno)
Categoria assente Range non determinato
1
il fosforo totale escreto (in forma di ossido) associato alla BAT non è applicabile ai pulcini né a
quelli in riproduzione né alle pollastre, per tutte le specie di pollame.
2
Il limite inferiore dell’intervallo può essere conseguito mediante una combinazione di tecniche.
1.5 – Emissioni in aria
1.5.1 – Emissioni di ammoniaca
Le emissioni in aria di un allevamento sono sempre da considerare di tipo“diffuso”anche se vi sono camini
che convogliano l’aria dalle strutture di stabulazione in quanto, le emissioni provengono dalle stalle ma
anche dalle strutture di stoccaggio e di spandimento dei reflui zootecnici. L’attuale tecnologia non permette
generalmente di quantificare analiticamente queste emissioni diffuse di conseguenza, è importante stimare
almeno le emissioni principali, quali l’ammoniaca. Questa stima può essere effettuata mediante una delle
seguenti possibilità:
• attraverso il bilancio di massa sulla base dell’azoto totale (o dell’azoto ammoniacale) presente in
ciascuna fase della gestione degli effluenti di allevamento;
• tramite fattori di emissione;
• con calcolo (da ripetere ogni volta che ci sono modifiche) mediante la misurazione della
concentrazione di ammoniaca e del tasso di ventilazione utilizzando i metodi normalizzati ISO, o
altri metodi atti a garantire dati di qualità scientifica equivalente.
Essendo determinato l’azoto escreto in base allametodologia di calcolo di cui all’allegato D alla DGR
2439/2007 pur adattata alla categoria animale quaglie, da tale dato è possibile utilizzare proporzionato il
fattore di emissione tabulato per i polli da carne, in riferimento all’ingrasso, e alle galline ovaiole in
riferimento ai riproduttori
La quantità di emissioni di ammoniaca (KgNH3/posto animale/anno) provenienti da ciascun ricovero
zootecnico per le varie tipologie di animali, dovrà essere ricompreso nell’intervallo sotto riportato. NON
APPLICABILE
Tab. 1.5.1.1 – Stima emissioni ammoniaca annuali provenienti dall’allevamento
Tipologia animali kg NH3/totale kg NH3/ricovero kg NH3/stoccaggio kg NH3/spandimento
Quaglie
Tab. 1.5.1.2 – Stima emissioni ammoniaca annuali provenienti dall’allevamento per capo anno
Tipologi kg kg kg kg
a NH3/totale/posto NH3/ricovero/posto NH3/stoccaggio/posto NH3/spandimento/posto
animali animale/anno animale/anno(1) animale/anno animale/anno
Quaglie
Categoria assente Range non determinato
1 Per gli impianti esistenti che usano un sistema di ventilazione forzata e una rimozione infrequente
dell'effluente (in caso di lettiera profonda con fossa profonda per gli effluenti di allevamento), in
combinazione con una misura che consenta di realizzare un elevato contenuto di materia secca
nell'effluente, il limite è 0,25 kg NH3/posto animale/anno.
2 Non è applicabile ai seguenti tipi di pratiche agricole: estensivo al coperto, all'aperto, rurale
all'aperto e rurale in libertà, a norma delle definizioni di cui al regolamento (CE) n. 543/2008 della
Commissione, del 16 giugno 2008, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del
Consiglio per quanto riguarda le norme di commercializzazione per le carni di pollame (GU L 157 del
17.6.2008, pag. 46). Il valore più basso dell’intervallo è associato all’utilizzo di un sistema di trattamento
aria.
1.5.2 – Emissioni di odori, polveri e sonore
A) Emissioni di odori
Il Gestore riporterà eventuali criticità riscontrate nell’anno di riferimento e le eventuali azioni/misurazioni
effettuate, secondo il Piano di gestione presentato.
Considerato che l’applicazione delle Migliori tecniche disponibili hanno come obiettivo anche la riduzione
delle emissioni odorigene alla formazione, tenuto conto inoltre della sostanzialità e frequenza delle
segnalazioni agli Uffici competenti, documentate e comprovabili attraverso sopraluogo all’impianto, sarà
valutata la prescrizione di monitorare le emissioni di odori utilizzando:
− norme EN (per esempio mediante olfattometria dinamica secondo la norma EN 13725 per
determinare la concentrazione di odori).
− utilizzare norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino la disponibilità di dati di
qualità scientifica equivalente.
Non applicato in quanto non risultano segnalazioni che evidenzino la problematica per l’impianto.
B) Emissioni di polveri
Il Gestore riporterà eventuali criticità riscontrate nell’anno di riferimento e le eventuali
azioni/misurazionieffettuate, secondo il Piano di gestione presentato.
Ricordando che le emissioni di polveri provenienti da ciascun ricovero zootecnico sono dei contaminanti
chepossono influenzare sia la respirazione degli animali che quella degli operatori agricoli, il monitoraggio
siottiene applicando con frequenza annuale:
− calcolo mediante la misurazione delle polveri e del tasso di ventilazione utilizzando i metodi EN
oaltri metodi (ISO, nazionali o internazionali) atti a garantire dati di qualità scientifica
equivalente(non applicabile a impianti muniti di un sistema di trattamento dell’aria).
− stima mediante i fattori di emissione.
Qualora il ricovero zootecnico sia munito di un sistema di trattamento dell’aria il monitoraggio
delleemissioni di ammoniaca, polveri e/o odori provenienti da ciascun ricovero zootecnico può
avveniremediante controllo del funzionamento effettivo del sistema di trattamento aria (per esempio
medianteregistrazione continua dei parametri operativi o sistemi di allarme).
Si effettua una stima di valore unitario derivato dal fattore di emissione delle PM10 del pollo da carne
con il rapporto ottenuto dal calcolo dell’azoto di cui all’allegato D alla DGR 2439/2007
Tab. 1.5.2.1– Stima emissioni Polveri provenienti dal ricovero zootecnico
Tipologia animali kg PM10/totale kg PM10/posto animale/anno
Quaglie
C) Emissioni sonore
In merito alle emissioni di rumore, ove pertinenti a seguito della BAT 9, dovrà essere prevista una
valutazione previsionale di impatto acustico redatta da un tecnico abilitato e l’attuazione di un Piano di
gestione del rumore, come parte del Sistema di Gestione Ambientale.
Qualora l’inquinamento acustico presso i recettori sensibili sia probabile o comprovato si dovrà mettere in
atto un protocollo per il monitoraggio.
Nessun inquinamento acustico presso ricettori sensibili probabile o comprovato
1.5.3 – Stima emissioni provenienti intero processo
Considerato inoltre, che l’obiettivo dell’applicazione delle BAT consiste nella riduzione delle emissioni
nell’aria di ammoniaca provenienti dall’intero processo di allevamento di suini (scrofe incluse) o pollame,
nella prima applicazione delle BAT si dovranno altresì stimare o calcolare la riduzione delle emissioni di
ammoniaca provenienti dall’intero processo rispetto alla “situazione in atto”. A tal fine, il Gestore
determinerà la stima dell’azoto e fosforo escreto con una delle metodologie indicate al punto 1.4, nonché le
emissioni di ammoniaca come riportato al punto 1.5.1 provenienti dall’allevamento. Qualora i valori siano
superiori a quelli riportati nella BAT pertinente, il Gestore dovrà fornire indicazioni sulle tecniche da
applicare affinché i valori siano ricompresi nell’intervallo soprariportati. NON APPLICABILE (mancante
la categoria) ancorché le emissioni vengono stimate.
Ulteriori stime di emissioni diffuse, richieste nel rilascio dell’Autorizzazione verranno riportate nella tabella
sottostante. Per la stima si deve fare riferimento alle pubblicazioni scientifiche di livello nazionale o
internazionale utilizzando i coefficienti di emissione proposti.
Tabella 1.5.3.1 – Stima delle emissioni diffuse.
Metodo
Frequenza di Emissioni
Parametro/ inquinante Provenienza applicato per il Reporting
autocontrollo totali
calcolo
Rapporto con
Metano - CH4 stabulazione DM 29/01/2007 Annuale t/anno Annuale
pollo da carne
Rapporto con
Protossido di azoto - N2O stabulazione DM 29/01/2007 Annuale t/anno Annuale
pollo da carne
Rumori
Odori
Altri
1.5.4 – Emissioni convogliate NON APPLICABILE
Nel Report annuale si dovranno riportare esclusivamente la comunicazione delle emissioni di tipo
convogliato che sono soggette ad Autorizzazione e le emissioni diffuse in aria dell’ammoniaca provenienti
da ciascun ricovero zootecnico.
L’azienda non ha emissioni convogliate.
1.6 – Emissioni in acqua NON APPLICABILE
Si indicano in questa tabella soltanto gli scarichi autorizzati ai sensi della norma di settore (D.lgs n. 152/06 e
successive modifiche ed integrazioni).
L’azienda non ha scarichi/emissioni in acqua.
1.7 – Suolo e sottosuolo NON APPLICABILE
In linea generale, il monitoraggio delle acque sotterranee è previsto soltanto nel caso in cui lo stoccaggio dei
materiali non palabili avvenga in contenitori in terra (lagoni).
Non sono presenti stoccaggi in contenitori di terra.
Tabella 1.7.1– Suolo e sottosuolo. Monitoraggio acque di falda
NON APPLICABILE
1.7.2– Terreni
Tutti gli allevamenti soggetti all’Autorizzazione Integrata Ambientale hanno l’obbligo di presentare
all’Autorità competente, la Comunicazione, in quanto produttori e/o utilizzatori di azoto, con l’eventuale
Piano di Utilizzazione Agronomica degli effluenti di allevamento se c’è l’uso agronomico, a valenza annuale
o quinquennale, a seconda della specifica disciplina regionale.
Nell’ambito del procedimento autorizzatorio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale si prende atto della
Comunicazione, corredata o meno dal PUA in base alle disposizioni regionali, presentata dall’allevamento;
nel caso di nuovo impianto l’invio della Comunicazione dovrà essere effettuato prima dell’inizio della
produzione.
Nell’ambito del controllo integrato ARPAV esegue sempre un controllo analitico dei terreni nel caso di
utilizzo agronomico degli effluenti.
Se in azienda sono presenti serbatoi interrati contenenti gasolio, dovranno essere svolti i controlli per ogni
serbatoio. NON SONO PRESENTI
1.8 – Rifiuti
I rifiuti prodotti in allevamento si configurano come rifiuti speciali (esclusi gli effluenti di allevamento e tutti
i materiali da essi derivati dopo trattamento qualora destinati all’utilizzo agronomico) e bisogna descriverne
la gestione all’interno dell’impianto produttivo indicando le eventuali operazioni di smaltimento o recupero
affidato a terzi.
Per quanto riguarda i registri di carico e scarico per i rifiuti speciali pericolosi e per i rifiuti speciali non
pericolosi si applica l’art. 190 del d.lgs. 152/2006.
Nelle tabelle, 1.9.1 e 1.9.2, sono indicati a titolo esemplificativo alcune tipologie di rifiuti pericolosi e non
pericolosi che possono essere presenti in un allevamento in condizione di “deposito temporaneo” art. 183, c.
1 lett. bb) del d.lgs. n. 152/2006:
Tabella 1.8.1 – Rifiuti pericolosi
Rifiuti Destinazione
Descrizione Modalità stoccaggio Fonte del dato
(codice CER) (R/D)
R
Area coperta pavimentata Formulari con
160107* Filtri dell’olio Ditta
in contenitori appositi consegna
autorizzata
Tabella 1.8.2 – Rifiuti non pericolosi
Destinazion Modalità di
Rifiuti Descrizione Modalità stoccaggio
e (R/D) registrazione
R
Imballaggi in Area coperta pavimentata Formulari con
150106 Ditta
materiali misti in contenitori appositi consegna
autorizzata
R
Imballaggi in Area coperta pavimentata Formulari con
150101 Ditta
carta e cartone in contenitori appositi consegna
autorizzata
R
Imballaggi in Area coperta pavimentata Formulari con
150102 Ditta
plastica in contenitori appositi consegna
autorizzata
R
020110 Rifiuti metallici Area coperta pavimentata Ditta
Formulari con
in contenitori appositi consegna
autorizzata
Per quanto riguarda la produzione di carcasse di animali (vedasi Regolamenti sui SOA) è necessario indicare
la mortalità standard, la soluzione adottata per la conservazione delle carcasse e il referente per il ritiro delle
stesse, nonché indicare nella planimetria generale del centro zootecnico l’ubicazione della cella frigorifero.
2 - GESTIONE DELL’IMPIANTO
2.1 - Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi
Le eventuali anomalie e non conformità a tali documenti di gestione dovranno essere segnalate all’Autorità
competente attraverso il Report annuale.
L’azienda potrà presentare delle procedure e registri predisposti per i sistemi di gestione ambientale (ISO
14001 o EMAS) se certificata.
Nella tabella 2.1.1 sono indicati in via esemplificativa alcuni tra i parametri minimi e le analisi da effettuare
che il gestore deve prevedere per il controllo delle fasi del processo.
Tabella 2.1.1 - Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo
Frequenza
Fase/attività Criticità Tipo di intervento Fonte del dato
autocontrollo
Controllo visivo pulizia
Dilavamento acque Controllo
Pioggia sui piazzali piazzali e verifica della rete Annuale
meteoriche visivo
di scolo
Gestione pollina Condizioni di copertura e
Controllo
Trasporto delle deiezioni umida e acque tenuta dei mezzi (verifica Ad ogni viaggio
visivo
reflue visiva)
Gestione pollina
Utilizzo agronomico delle Ad ogni Controllo
umida e acque Modalità di distribuzione
deiezioni distribuzione visivo
reflue
Concentrazione di Sostanza secca Proteina All’arrivo del Cartellino
Alimentazione
azoto e fosfati grezza (*) Fosforo (*) mangime mangimi
(*) tali parametri sono leggibili dalla composizione dichiarata del cartellino del mangime, se si utilizzano
prodotti vegetali coltivati in azienda la composizione può essere dedotta da bibliografia o in alternativa
attraverso analisi appropriata.
Tabella 2.1.2 - Interventi di manutenzione ordinaria / straordinaria
Fonte del dato/
Macchinario Tipo di intervento Frequenza Modalità di
registrazione
Controllo
Abbeveratoi/ impianto alimentazione Settimanale (*) Report interno
funzionalità
Controllo
Termosonde Settimanale (*) Report interno
funzionalità
Verifica delle
Ugelli di erogazione acqua pressioni di Annuale (*) Report interno
erogazione
Controllo
Impianto riscaldamento Settimanale (*) Report interno
funzionalità
Controllo
Impianto ventilazione Settimanale (*) Report interno
funzionalità
Pulizia piazzali Controllo visivo Settimanale (*) Report interno
(*) da segnalare nel report annuale solo le non conformità.
Tabella 2.1.3 – Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento, etc…)
Frequenza
Fase/attività Criticità Tipo di intervento Fonte del dato
autocontrollo
Gestione pollina Controllo
Verifica contenimento
Stoccaggio deiezioni umida e acque Annuale (*) visivo e con
vasche di stoccaggio
reflue prova di tenuta
(*) da segnalare nel report annuale solo le non conformità.
3 – INDICATORI DI PRESTAZIONE
In questo paragrafo vengono definiti degli indicatori di performance ambientale che possono essere utilizzati
come strumento di controllo indiretto tramite grandezze che misurano l’impatto e grandezze che misurano il
consumo delle risorse (ad esempio consumo di energia in un anno).
E’ importante rapportare i consumi e le emissioni (espressi in valore assoluto) all’unità di produzione annua
attraverso un denominatore. Ad esempio il denominatore può essere la quantità di prodotto/anno espresso in
tonnellate e consumi o le emissioni espresse in kg di prodotto, in questo caso si indicherà il valore kg/t. In
alcuni casi può essere più opportuno riferirli all’unità di materia prima.
Tabella 3.1 - Monitoraggio degli indicatori di performance
Metodo Frequenza di
Indicatore Descrizione UM
di misura monitoraggio
Quantitativo di rifiuto prodotto
Produzione specifica di
rispetto al numero di capi Kg/capo Calcolo annuale
rifiuti
allevati
Quantitativo di acqua prelevata
Consumo specifico
rispetto al numero di capi m3/capo Calcolo annuale
risorsa idrica
allevati
Consumo energetico Fabbisogno totale di
specifico per ciascun energia/combustibile utilizzata
TEP/capo Calcolo annuale
combustibile/fonte rispetto al numero di capi
energetica allevati
Produzione di reflui Quantitativo di reflui prodotti in
m3/capo Calcolo annuale
specifica relazione ai capi allevati
Quantitativo di azoto
Consumo di azoto
somministrato rispetto al Kg/capo Calcolo annuale
somministrato
numero capi allevati
Quantitativo di azoto
Consumo di fosforo
somministrato rispetto al Kg/capo Calcolo annuale
somministrato
numero capi allevati