Determina 1624/2020
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Autorizzazione Integrata Ambientale N. 13/2020
ALLEGATO 1 - rev.00
Inquadramento generale e la descrizione dei processi
ditta Sicit Group SpA - Via del Lavoro 114 – Comune di Arzignano (VI)
l presente allegato, definito come “Allegato 1” e costituente parte integrante e sostanziale dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale n.13/2020, riporta l'inquadramento generale e la descrizione del processo produttivo svolto dalla ditta Sicit
Group SpA nell’installazione di Via del Lavoro 114 in comune di Arzignano.
Attività Capacità produttiva
Fabbricazione Codice IPPC 4.3 : impianti chimici per la
di fertilizzanti fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo,
30.000 t/anno azoto, potassio (fertilizzanti semplici o composti)
e composti
azotati
Lavorazione
sottoprodotti Codice IPPC.: 6.5 impianti per eliminazione o il
700 t/ giorno di materiali SOA
origine recupero di carcasse o di residui animali
animale
Descrizione dei processi
Sicit Group S.p.A. è un’industria chimica specializzata nella realizzazione di prodotti tecnici per l’agricoltura a base di
amminoacidi/peptidi a partire da rifiuti e sottoprodotti provenienti da distretti conciari.
L’azienda è attiva in due stabilimenti situati a Chiampo e ad Arzignano nei quali viene prodotto un idrolizzato proteico
concentrato a partire rispettivamente da rifiuti di pelle conciata (rasatura e rifili di pelle) e da sottoprodotti di origine
animale di categoria 3. L’idrolizzato prodotto da entrambi gli stabilimenti viene ulteriormente raffinato e lavorato nello
stabilimento di Arzignano al fine di ottenere una vasta gamma di prodotti finiti commercializzabili, destinati principal-
mente al settore agricolo (ammendanti, fertilizzanti, biostimolanti, correttivi) e in misura minore a specifici settori tecni-
ci industriali (ritardanti per l’industria del gesso).
Sicit Group S.p.A. intende modificare l’impianto produttivo di Arzignano prevedendo l’implementazione di nuove se-
zioni impiantistiche ed interventi finalizzati all’ottenimento di prodotti commercializzabili maggiormente persificati.
Le nuove implementazioni in progetto sono le seguenti:
• ampliamento del parco cisterne per lo stoccaggio degli idrolizzati proteici concentrati;
• potenziamento dell’impianto di cogenerazione esistente;
• implementazione di un nuovo segmento dedicato al ricevimento, allo stoccaggio e alla pre-idrolisi del pelo conciario;
• inserimento di una linea di trattamento degli acidi grassi;
• implementazione di un nuovo impianto di essiccamento del prodotto finito identificato come correttivo calcico:
• realizzazione di una linea dedicata alla produzione di prodotti speciali in granuli/tablet costituita da un nuovo essicca-
tore granulatore, da un nuovo impianto di pastigliatura e da un nuovo impianto di sferonizzazione meccanica / ricoper-
tura dei prodotti in granuli;
• utilizzo di nuove strutture edilizie (già concessionate e in costruzione), per aumentare la capacità di magazzino dei
prodotti finiti oltreché per installare gli impianti della nuova linea dedicata alla produzione dei prodotti in granuli/tablet;
• installazione di una nuova torre evaporativa asservita alla linea di trattamento del grasso;
• installazione di una nuova cisterna di stoccaggio del perossido di idrogeno.
Restano confermati i processi e le dotazioni impiantistiche in essere e in particolare la potenzialità massima di tratta-
mento di SOA ex cat. 3 già autorizzata, pari a 700 t/giorno.
Il sedime dell’azienda si estende per una superficie pari a circa 23.000 di cui una porzione di circa 10 500 mq risulta
coperta; tutte le attività dell’azienda sono svolte in aree coperte; l’area scoperta, impermeabilizzata, quindi a meno delle
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superfici a verde, è sfruttata principalmente per operazioni di carico e scarico e per la movimentazione delle merci, non-
ché per la dislocazione di alcuni depositi.
La ditta intende ampliare il proprio stabilimento produttivo effettuando i seguenti interventi edilizi :
• nuovo fabbricato di circa 5˙800 m2, che verrà in parte utilizzato per l’installazione della nuova linea di produzione dei
prodotti in granuli/tablet e in parte come magazzino dei prodotti finiti;
• nuovo parco cisterne per lo stoccaggio dell’idrolizzato proteico (prodotto sia nello stabilimento stesso sia in quello di
Chiampo);
• impermeabilizzazione con pavimentazione in c.a. della porzione ampliata dell’area di pertinenza esterna;
• realizzazione della rete di raccolta, collettamento e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento delle nuove
aree impermeabilizzate e delle opportune opere di mitigazione idraulica (bacino di laminazione).
Come già precisato, gli interventi in progetto non modificano la potenzialità dell’impianto di trasformazione, che rima-
ne inalterata, essendo esclusivamente finalizzati allo sviluppo tecnologico dell’attività, con l’introduzione di nuove uni-
tà operative necessarie a garantire l’ottenimento di prodotti conformi alle crescenti e innovative richieste del mercato di
riferimento.
Nello stabilimento di Arzignano vengono trattati sottoprodotti di origine animale (SOA) di categoria 3 provenienti da
distretti conciari, costituiti da carniccio (comprensivo di pezzamino, spaccatura e rifili non conciati) e pelo, per una po-
tenzialità massima di trattamento di 700 tonnellate/giorno. L’attività produttiva viene svolta a ciclo continuo (24 h), su
n. 3 turni giornalieri di lavoro distribuiti dal lunedì mattina al sabato mattina. La sostanza proteica contenuta nei sotto-
prodotti di partenza viene scissa nelle sue componenti principali (amminoacidi e peptidi) mediante reazioni di idrolisi in
ambiente controllato. L’idrolizzato proteico ottenuto viene quindi impiegato nel medesimo stabilimento come semilavo-
rato per la produzione di fertilizzanti e biostimolanti di alta qualità, certificati a livello internazionale, destinati
all’impiego in agricoltura biologica, ovvero di ulteriori prodotti tecnici per uso industriale. Allo stabilimento di Arzi-
gnano viene conferito pure l’idrolizzato proteico prodotto nello stabilimento di Chiampo.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
L’idrolizzato proteico prodotto nello stabilimento di Sicit di Arzignano viene ottenuto dalla trasformazione di materiali
S.O.A. cat. 3 costituiti da:
• carniccio (comprensivo di pezzamino, spaccatura e/o rifili non conciati),
• pelo.
Questi materiali sono sottoprodotti che esitano dalle attività di lavorazione delle pelli provenienti da distretti conciari, in
particolare quello di Arzignano. La potenzialità nominale dell’impianto di produzione/trasformazione di Sicit è pari a
700 tonnellate/giorno e tale rimarrà anche a seguito della realizzazione delle modifiche in progetto.
I materiali S.O.A. cat. 3, ritirati presso le concerie, vengono conferiti allo stabilimento di Arzignano, mediante vettori di
società Terze, autorizzate dall’Autorità sanitaria. I vettori accedono all’impianto di Sicit attraverso il varco carraio da
Via Quinta Strada.
I mezzi vengono sottoposti a pesatura e quindi scaricati in vasche ubicate in apposito locale , mantenuto chiuso per
contenere l’eventuale diffusione di odori all’esterno. Il locale è altresì dotato di un sistema di aspirazione per permettere
i necessari ricambi d’aria. L’aria aspirata viene convogliata nel collettore generale di aspirazione afferente al combusto-
re termico rigenerativo che tratta tutti i flussi d’aria provenienti dalla linea di trasformazione dei S.O.A. in idrolizzato.
Con il progetto proposto si prevede di realizzare una nuova sezione dedicata per il ricevimento e il pretrattamento del
pelo conciario. Si prevede che il conferimento del pelo conciario possa contribuire per circa il 10% della potenzialità
massima dell’impianto produttivo, che rimane di 700 tonnellate/giorno.
I materiali S.O.A. vengono dapprima macinati e portati in sospensione con acqua calda in un trattamento preliminare di
“pre-idrolisi”, che serve anche a separare la componente proteica della massa grassa
La sospensione proteica sgrassata e la parte grassa vengono quindi processati (separatamente) in appositi reattori di
idrolisi acida, dove l’effetto combinato di temperatura e acido solforico aggiunto provvedono alla rottura dei legami
delle catene di amminoacidi. In questa fase si può sviluppare idrogeno solforato, e per questo motivo i reattori sono
presidiati da aspirazioni collegate ad un impianto di pretrattamento dedicato; dopo l’abbattimento dell’idrogeno
solforato il flusso d’aria viene avviato al trattamento terminale nel postcombustore rigenerativo centralizzato prima
dell’emissione all’atmosfera.
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La sospensione acida viene sottoposta a grigliatura, per rimuovere eventuali corpi estranei, a seguito della quale viene
alimentata ad una coppia di centrifughe che separano in maniera definitiva il materiale in tre fasi:
• la soluzione acquosa proteica a pH acido;
• una fase solida fangosa, contenente i solidi presenti nella torbida in alimentazione principalmente
costituiti da solfato di calcio;
• il grasso animale.
La soluzione acquosa proteica a pH acido ed il materiale solido sono riuniti nel serbatoio, riformando una torbida acida
che viene avviata ai trattamenti successivi. Il grasso caldo separato viene ulteriormente filtrato e stoccato in apposite
cisterne riscaldate per mantenerlo fluido. Gli eventuali solidi trattenuti dai filtri vengono ricircolati nelle vasche di
raccolta dei S.O.A. a monte del processo produttivo.
Il grasso stoccato può essere direttamente commercializzato come tale oppure essere ulteriormente processato nella
nuova sezione di trattamento in progetto, al fine di ottenere una maggior differenziazione della gamma di prodotti finiti.
La sospensione torbida acida viene invece neutralizzata in apposita sezione in conformità a quanto prescritto dal
Regolamento europeo N. 142/11 per la produzione di proteine idrolizzate.
La sospensione proteica alcalina viene quindi avviata ad un trattamento termico in pressione che, sempre in accordo alle
prescrizioni sanitarie del Regolamento N. 142/11, completa il processo di idrolisi delle proteine, al contempo
assicurandone la sterilizzazione.
Segue un’operazione di filtrazione e spremitura, mediante apposite apparecchiature, che consentono una preliminare
chiarificazione del brodo proteico, separando la fase solida costituita dai sali precipitati. La frazione solida costituisce
un prodotto di lavorazione commercializzabile che può essere utilizzato come correttivo calcico. Il progetto prevede
anche una nuova sezione di essiccamento del correttivo calcico, per ridurne il contenuto di umidità e poter additivitare
eventuali componenti specifici onde ottenere un prodotto di qualità superiore.
I brodi filtrati vengono raffinati con bicarbonato di ammonio e anidride carbonica onde completare la precipitazione
degli ioni calcio presenti nella soluzione. I brodi vengono quindi alimentati ad un decantatore nel quale si ha la
separazione del carbonato di calcio, che ispessisce nel cono inferiore del decantatore, e del chiarificato che viene
sfiorato in un serbatoio intermedio.
L’ispessito può essere filtrato mediante filtri a candela oppure ricircolato in testa alla sezione di filtrazione del correttivo
calcico di cui sopra. La soluzione proteica limpida acquosa viene invece raccolta in appositi serbatoi di accumulo a
monte della sezione di concentrazione.
La sezione di concentrazione è costituita da due linee di evaporazione a film cadente sotto vuoto che riducono il
contenuto d’acqua fino ad ottenere un idrolizzato proteico concentrato al 60-70% di sostanza secca, completamente
limpido e totalmente solubile in acqua, che viene stoccato nel parco cisterne dedicato. Il progetto in discussione prevede
anche l’ampliamento di detto parco cisterne, in modo da aumentare la capacità di stoccaggio sia dell’idrolizzato
proteico prodotto nello stabilimento di Arzignano che dell’idrolizzato proteico proveniente dallo stabilimento di
Chiampo.
L’idrolizzato proteico può essere venduto tal quale oppure essere ulteriormente processato per la fabbricazione di una
vasta gamma di prodotti specifici destinati prevalentemente al settore agricolo.
Le linee di lavorazione dell’idrolizzato proteico sono sostanzialmente le seguenti:
• linea prodotti acidificati, dove l’idrolizzato viene sostanzialmente addizionato con additivi specifici;
• linea di scioglimento sali, nella quale vengono aggiunti additivi e sali particolari all’idrolizzato, che
può essere quindi venduto direttamente o essere ulteriormente processato nello stabilimento;
• linea di essiccamento dell’idrolizzato, per la fabbricazione di prodotti in polvere che possono essere
insaccati tal quali oppure essere compattati in apposito impianto per la fabbricazione di prodotti in
granuli.
Il progetto prevede la realizzazione di un’ulteriore linea di essiccamento dell’idrolizzato proteico e di nuove sezioni di
pastigliatura/granulazione per la fabbricazione di nuovi prodotti in pellet e/o tablet. Sicit prevede anche di installare una
nuova cisterna dell’acqua ossigenata (che viene utilizzata come additivo nella lavorazione dell’idrolizzato proteico) e di
potenziare l’impianto di cogenerazione esistente. In merito a quest’ultimo aspetto, l’azienda ha provveduto a presentare
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la relativa istanza di autorizzazione alle emissioni alla Regione del Veneto, in quanto Autorità competente in materia.
Emissioni in atmosfera
I processi di trasformazione di sottoprodotti di origine animale richiedono aspirazioni (per lo più localizzate) al fine di
rimuovere gas, sostanzialmente riconducibili a tre perse tipologie:
• gas contenenti idrogeno solforato: caratterizzati anche dalla presenza di altre sostanze organiche
odorifere, aspirati dalle unità di idrolisi acida, di estrazione del grasso e di pretrattamento del pelo
conciario; l’aria aspirata viene convogliata ad un’unità dedicata per l’assorbimento dell’idrogeno
solforato, prima di essere definitivamente trattata nell’impianto di combustione termico rigenerativo
centralizzato;
• gas contenenti ammoniaca: trattasi dell’aria proveniente dalla seconda parte del processo di
trasformazione dei S.O.A., che risulta caratterizzata dalla presenza di ammoniaca e di sostanze organiche
odorifere; l’aria aspirata viene convogliata ad un’unità di pre-abbattimento ammoniaca / di emergenza,
prima di essere definitivamente trattata nell’impianto di combustione termico rigenerativo centralizzato;
• arie di aspirazione dei reparti (aspirazioni ambientali): caratterizzate dalla presenza di sostanze odorifere
(dovute alla degradazione della sostanza organica animale); il sistema di aspirazione è collegato
direttamente all’impianto di combustione termico rigenerativo.
Le altre emissioni convogliate dello stabilimento produttivo derivano dagli impianti ausiliari ai quali vanno ad
aggiungersi gli sfiati di sicurezza dei serbatoi e l’aria delle torri evaporative.
Camino Impianto di trattamento fumi o apparecchiature presenti a monte del camino
CM-01 Post-combustore termico rigenerativo a 5 letti
CM-02 Abbattitore di emergenza dell’idrogeno solforato: entra in funzione esclusivamente in caso di avaria
dell’unità di abbattimento dell’idrogeno solforato posta a monte del post-combustore. Come
soluzione di abbattimento dell’idrogeno solforato si utilizza sodio idrossido in soluzione acquosa.
CM-03 Depolveratore asservito al silos calce idrata: filtro a maniche finalizzato all’abbattimento delle
polveri di calce idrata durante la fase di carico (da automezzo) del silos di stoccaggio.
CM-04 Depolveratore asservito all’unità di preparazione della sospensione del bicarbonato ammonico:
filtro a maniche finalizzato all’abbattimento delle polveri di bicarbonato ammonico durante la fase
di carico da sacchi dei reattori di preparazione.
CM-05a
Generatori di vapore 1 e 2, con bruciatori a gas metano (centrale termica).
CM-05b
CM-06 Abbattitore essiccamento prodotti finiti posto a valle della linea per la produzione di prodotti in
polvere, che utilizza acqua industriale in spurgo continuo come soluzione di abbattimento delle
polveri eventualmente trascinate dalle unità a monte.
CM-07 Abbattitore sfiati valvole sicurezza dei reattori di idrolisi in pressione, che utilizza acqua come
soluzione di lavaggio.
CM-08 Abbattitore preparatore latte di calce: abbattitore delle polveri di calce idrata che si emettono
durante il carico del reattore di preparazione della sospensione di latte di calce; la soluzione di
lavaggio è acqua industriale, che viene poi recuperata nelle fasi di preparazione del latte di calce.
CM-09 Centrale riscaldamento a olio diatermico alimentata a metano asservita al nuovo impianto di
(nuovo) trattamento del grasso.
CM-10
Abbattitore essiccamento prodotti finiti della nuova linea prodotti in granuli.
(nuovo)
CM-13 Abbattitore del tipo colonna a corpi di riempimento “multipurpose” per il trattamento dei flussi
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aspirati provenienti dalle linee di fabbricazione dei prodotti finiti a base di idrolizzato proteico.
CM-14 Caldaia riscaldamento civile uffici.
CM-15 Impianto di cogenerazione
Si ritengono non significative le emissioni le emissioni dell’abbattitore di emergenza dell’idrogeno solforato di cui al
camino CM02, abbattitore sfiati valvole sicurezza dei reattori di idrolisi in pressione, che utilizza acqua come soluzione
di lavaggio di cui al caminoCM 07 e della caldaia riscaldamento civile uffici di cui al CM 14 per potenzialità
Si ritengono da non sottoporre a monitoraggio periodico le emissioni del depolveratore asservito al silos calce idrata:
per le caratteristiche dello stesso, fermo restando l’obbligo di attenta manutenzione del sistema abbattimento
Scarichi Idrici
Lo stabilimento comprende due tipologie (separate) di reti di scarico:
• la rete “acque nere”, in cui confluiscono i reflui industriali, i reflui assimilati a civili e le acque
meteoriche di dilavamento dei piazzali di pertinenza delle aree produttive;
• la rete “acque bianche”, che raccoglie le acque meteoriche scolanti dalle restanti porzioni dei piazzali e
le acque dei pluviali delle coperture.
Al netto delle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali lati SUD ed EST, che in ragione della prossimità di questi
ultimi alle aree produttive e comunque dell’operatività in essi prevista, vengono considerate prudenzialmente alla
stregua di reflui industriali, le restanti acque meteoriche derivano da tre distinti bacini scolanti. Le acque meteoriche
corrivate da ciascun bacino afferiscono (a gravità) alla rispettiva vasca di raccolta della prima pioggia, dimensionata in
ragione della superficie scolante di pertinenza. Tutte le vasche di raccolta assicurano l’accumulo di un volume d’acqua
superiore a quello corrispondente a 5 mm di precipitazione insistente sull’area presidiata, convenzionalmente definita
“prima pioggia”.
A monte di ciascuna vasca di raccolta della prima pioggia trovasi apposito pozzetto scolmatore, che, al completo
riempimento della vasca, sfiora l’aliquota eccedente di acque meteoriche (“di seconda pioggia”) direttamente allo
scarico nella roggia Fiume Vecchio.
Le acque meteoriche di prima pioggia raccolte nelle vasche di accumulo vengono rilanciate alla rete fognaria industriale
dello stabilimento, nell’ambito delle 48 h successive alla cessazione dell’evento piovoso, con un congruo ritardo al fine
di non sovraccaricare la fognatura pubblica afferente al depuratore gestito da Acque del Chiampo S.p.A. durante e
immediatamente dopo la cessazione della precipitazione meteorica. In ciascuna vasca di accumulo della prima pioggia
trovasi installata una pompa per lo svuotamento della vasca stessa che avviene su consenso di apposito dispositivo
sensore di pioggia – temporizzatore.
In particolare, all’incedere della precipitazione meteorica, il sensore di pioggia abilita il regolatore di livello di ciascuna
pompa di svuotamento asservita alla relativa vasca di raccolta; al cessare della precipitazione meteorica, il medesimo
sensore di pioggia attiva un temporizzatore che inizia il conteggio del tempo preimpostato (sul temporizzatore
programmabile) trascorso il quale si avvia automaticamente (nella sequenza prestabilita) la prima pompa che estrae
l’acqua raccolta nella rispettiva vasca fino al livello minimo (di arresto pompa); contestualmente all’arresto della prima
pompa, si avvia automaticamente la seconda pompa e così via fino al completo svuotamento di tutte le tre vasche.
Tenendo conto della definizione di “nuovo evento meteorico” data dall’art. 39 delle N.T.A. del P.T.A. della Regione del
Veneto, lo svuotamento di tutte le vasche di raccolta della prima pioggia deve completarsi in un tempo
complessivamente non superiore a 48 ore dalla cessazione dell’evento meteorico. Ovviamente, qualora nell’ambito di
questo tempo, la precipitazione meteorica dovesse riprendere (trattandosi in questa circostanza del medesimo evento
meteorico), il sensore di pioggia provvederà automaticamente all’azzeramento del temporizzatore che effettuerà quindi
nuovamente il conteggio del tempo (ritardo impostato) alla definitiva cessazione dell’evento.
In assenza di precipitazioni meteoriche il sensore di pioggia non abilita il funzionamento dei regolatori di livello delle
pompe di svuotamento e quindi, in assenza di pioggia, le vasche svolgono il ruolo di raccolta (di emergenza) di
eventuali spanti (accidentali) di liquidi sui piazzali presidiati (ad esempio per rottura di serbatoio di un vettore di
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trasporto) che, ciò avvenendo, potranno all’occorrenza essere gestiti come rifiuti (aspirati e conferiti ad impianti
autorizzati di smaltimento).
L’eventuale residuo volume di acqua meteorica (ampiamente di seconda pioggia), sfiorata dai pozzetti scolmatori, viene
convogliata direttamente allo scarico nella roggia Fiume Vecchio, comunque previo passaggio in appositi pozzetti di
controllo al fine di poterne verificare le caratteristiche qualitative che devono risultare conformi ai limiti tabellari
prescritti per lo scarico in corso d’acqua superficiale.
Per quanto riguarda la rete “acque nere”, si evidenzia come la fognatura industriale dello stabilimento si componga di
due collettori principali collegati a due vasche chiuse che permettono di equalizzare e bilanciare al meglio la portata dei
reflui industriali recapitanti nella pubblica fognatura gestita da Acque del Chiampo S.p.A.. Le acque di condensa
possono essere direttamente scaricate all’interno di una delle due vasche oppure temporaneamente stoccate in serbatoi
di accumulo dedicati, per poi riutilizzarle nel processo produttivo.
I due collettori della rete fognaria industriale dello stabilimento servono anche a “parzializzare” i reflui dal punto di
vista qualitativo; le acque “più sporche” possono infatti essere pre-trattate in un decantatore statico con gruppo di
centrifugazione per la separazione di eventuali frazioni solide/fangose, che vengono quindi gestite come rifiuti.
Il gestore del servizio fognario ha installato un campionatore automatico delle acque reflue dal pozzetto di ispezione.
Il progetto prevede l’utilizzo di un fabbricato industriale in corso di costruzione sul lato sud dello stabilimento e la
realizzazione di un nuovo parco cisterne per lo stoccaggio dell’idrolizzato proteico. La rete degli scarichi industriali
interni al nuovo capannone e la rete di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento delle aree pertinenziali esterne
saranno raccordate alla rete delle “acque nere” dello stabilimento.
Le acque meteoriche dei pluviali delle coperture del nuovo capannone verranno invece raccolte da una condotta in
calcestruzzo e scaricate nella roggia Fiume Vecchio, previa laminazione (della portata) attraverso apposito bacino
opportunamente dimensionato anche in previsione di una futura espansione dell’attività sul lotto agricolo adiacente a est
dello stabilimento. Tenendo conto di un possibile futuro ampliamento dell’area impermeabilizzata scoperta è stata pure
prevista un’ulteriore vasca interrata, da utilizzare per la raccolta della prima pioggia, che allo stato contribuisce al
volume di laminazione.
Attività di servizio
Produzione e distribuzione vapore (unità A/310)
Il vapore di processo viene prodotto nella centrale termica (unità A/310), costituita da 2 generatori uguali (modello
BONO C1500) di potenzialità 12 MW ciascuno, per la produzione di vapore a bassa pressione (15 bar). I fumi di
combustione di ciascun generatore
di vapore vengono emessi all’atmosfera attraverso camini indipendenti (camini CM-5a e CM-5b). Il circuito di
distribuzione vapore alle utenze di stabilimento è completo di circuito di ritorno e recupero condense.
Centrale riscaldamento olio diatermico (unità A/310-1 - in progetto)
A servizio dell’unità di esterificaione degli acidi grassi (unità A/120) è prevista l’installazione di una centrale di
riscaldamento mediante olio diatermico, avente una potenzialità nominale di 3˙000˙000 kcal/h (circa 3,5 MW) ed
alimentata a metano. I fumi di combustione del gas metano verranno espulsi attaverso il nuovo camino CM-09. La
portata di fumi prevista alla massima potenzialità nominale è di 4˙500 Nm3/h .
Impianto di cogenerazione a metano (unità A/750 – potenziamento)
La centrale termina dello stabilimento dispone anche di un gruppo di cogenerazione alimentato a metano (costruito e
realizzato dalla società INTERGEN S.p.A.), costituito da motore endotermico a ciclo Otto, con potenza nominale pari a
1˙560 kWe, depotenziato a 999 kWe che è la massima potenza elettrica erogabile attualmente dall’impianto di
cogenerazione.
In relazione alle modifiche prospettate, Sicit ritiene di dover ora potenziare il gruppo di cogenerazione in modo da poter
disporre della piena potenzialità nominale di 1˙560 kWe.
6 6
PROVINCIA DI VICENZA
AREA TECNICA - SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale: Palazzo Godi – Nievo, Contrà Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
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Autorizzazione Integrata Ambientale N. 13/2020
ALLEGATO 2 – rev.00
Il presente allegato, definito come “Allegato 2” e costituente parte integrante e sostanziale
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 13/2020, riporta i limiti, le prescrizioni e le condizioni
da osservare nell’esercizio dell’attività svolta dalla ditta Sicit Group SpA nell’installazione di Via
del Lavoro 114 in Comune di Arzignano (VI)
Prescrizioni e limiti per singole matrici ambientali
1 - Emissioni in atmosfera
1.1 - Prescrizioni
La ditta deve comunicare con almeno 15 giorni di anticipo a questa Amministrazione, e ad ARPAV la data di
messa in esercizio della nuova impiantistica. La messa in esercizio, salvo perse indicazioni, coincide con la
messa a regime.
Nei successivi 15 giorni dalla messa a regime la ditta deve procedere al controllo analitico delle emissioni
stesse trasmettendone gli esiti a questa Amministrazione entro 45 giorni dal prelievo. Contestualmente dovrà
essere presentata un’implementazione del PMC con gli interventi di ispezione e manutenzione periodici e
programmati per le perse sezioni dello stabilimento aggiornati con gli interventi relativi alle nuove sezioni,
che in assenza di perse determinazioni la ditta sarà impegnata a seguire. La data dei relativi prelievi dovrà
essere comunicata, con almeno 15 giorni di anticipo, a questa Amministrazione e al Dipartimento provinciale
dell’ ARPAV.
Il controllo periodico delle emissioni dovrà avere una cadenza così come indicata nel piano di monitoraggio. I
dati relativi ai controlli devono essere riportati su apposito registro 1 allegando i certificati analitici e tenuti a
disposizione dell’autorità competente al controllo.
Durante gli autocontrolli devono essere determinate, nelle più gravose condizioni di esercizio dell’impianto
produttivo, sia le portate degli effluenti, sia le concentrazioni degli inquinanti per i quali sono stabiliti limiti di
emissione.
I dati relativi agli autocontrolli effettuati dovranno essere riportati su apposito registro a cui si allegheranno i
certificati analitici ed essere tenuti a disposizione dell’autorità competente al controllo. Uno schema
esemplificativo di tale registro è riportato in appendice 1 allegato VI parte V del D.Lgs. 152/06
La ditta dovrà effettuare ogni controllo dando comunicazione ad ARPAV con almeno 15 giorni d'anticipo della
data in cui intende effettuare i prelievi.
Le metodologie di campionamento e analisi dovranno essere quelle utilizzate dal Servizio Laboratori
A.R.P.A.V., riportate nel sito specifico http://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/ippc/servizi-alle-
aziende/metodi-di-campionamento-e-analisi. L’azienda può cambiare le metodiche analitiche, previa
comunicazione ad A.R.P.A.V., la quale può esprimersi in merito Le metodiche utilizzate dal Servizio
Laboratori di ARPAV faranno in ogni caso fede in fase di contraddittorio.
La sezione di campionamento dovrà essere rispettare quanto previsto al punto 3.5 dell’allegato VI alla parte V
del D.Lgs.152/2006 e ss.mm.ii; 6. I punti di emissione dovranno essere identificati in modo univoco e per ogni
punto di controllo e prelievo dovrà essere garantita in alternativa, la presenza di una bocchetta di prelievo
dotata di tronchetto filettato, munito di tappo e saldato al camino, o di flangia universale di dimensioni
unificate dotata di fori passanti e di controflangia cieca per la chiusura, costruiti secondo quanto riportato in
Appendice 2 al presente Allegato. Per i camini che non rispondono alle condizioni tecniche necessarie per le
determinazioni analitiche secondo le norme vigenti, l’azienda dovrà procedere a realizzare gli interventi
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 1 9
correttivi entro 6 mesi dal presente provvedimento o formulare una proposta alternativa secondo i criteri
espressi con D.G.P. n °173 del 22.05.2012 e riportati nel sito specifico www.provincia.vicenza.it/ente/la-
struttura-della-provincia/servizi/ambiente-1/emissioni-in-atmosfera-controlli-analitici-1 nel medesimo termine.
La ditta dovrà sempre provvedere ad una corretta gestione e manutenzione dei propri sistemi di abbattimento
come da Piano di Monitoraggio e Controllo ed in caso di avarie o carente funzionamento degli stessi, darne
tempestiva comunicazione alla Provincia ed al Dipartimento Provinciale dell’A.R.P.A.V.
In caso di anomalie o guasti agli impianti il gestore deve darne comunicazione alla Provincia ed al
dipartimento provinciale dell’A.R.P.A.V. entro le otto ore successive. Qualora le anomalie di funzionamento
siano tali da non garantire il rispetto dei limiti di emissione fissati, si dovrà procedere alla sospensione delle
relative lavorazioni per il tempo necessario alla rimessa in efficienza. Le difformità accertate nei controlli
analitici incluse quelle relative ai singoli valori che concorrono alla valutazione dei valori limite effettuate dal
gestore devono essere comunicate entro 24 ore dall'accertamento. Ogni interruzione del normale
funzionamento degli abbattitori, comprese manutenzione ordinaria e straordinaria, dovrà essere annotata in
apposito registro 2, da tenere a disposizione dell’autorità di controllo.
Il camino CM02 di emergenza deve essere utilizzato solo nelle situazioni strettamente necessarie. Tali camini
dovranno essere chiusi o comunque non emettere alcun tipo di inquinante durante le normali fasi di lavoro. Le
situazioni di apertura dovranno essere oggetto di apposita registrazione dell’ora di apertura degli stessi e della
durata dell’apertura stessa.
Nell’esercizio del postcombustore la temperatura di post-combustione non dovrà essere inferiore a 750°C. La
camera di postcombustione dovrà essere dotata di misurazione e registrazione in continuo della temperatura.
Per la conservazione dei dati si fa riferimento al tempo di 5 anni.
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1.2 – Limiti
Quota Limiti
Portata * Fasi e dispositivi tecnici di Sistemi di
Camino (dal Parametro
(Nm3/ora) provenienza trattamento mg/ Nmc
suolo)
NH3 250
H2S 5
Combustore termico rigenerativo a 5 Combustore termico SOV come COT 20
CM-01 20,20 100.000 letti. Impianto di aspirazione e rigenerativo a 5 letti
abbattimento centralizzato di fabbrica “CTP” Nox come NO2 500
Sox come SO2 100
polveri 20
Abbattitore polveri da preparazione
CM-04 18 200 Filtro a maniche polveri 20
bicarbonato di calcio
CM-05a 13,80 6500 Caldaia produzione vapore Nox come NO2 350
CM-05b 13,80 7500 Caldaia produzione vapore Nox come NO2 350
NH3 250
CM-06 19,2 44.500 Abbattitore ad umido reparto NIRO Venturi scrubber SOV come COT 20
polveri 20
Torre con ugelli
CM-08 18 200 Preparatore latte di calce Polveri 20
nebulizzatori
CM-09 Caldaia riscaldamento olio diatermico
21 NOx come NO2 100
per impianto trattamento grasso
NH3 250
CM-10 Abbattitore ad umido nuova linea
21 Venturi scrubber SOV come COT 20
(nuovo) essiccamento idrolizzato
polveri 20
NH3 250
CM-13 14 2.700 Unità multipurpose Torre a riempimento SOV come COT 20
Nox come NO2 500
* Ammesso con un range di variabilità di ±20%. Qualora in sede di realizzazione dell'impianto per esigenze di salubrità degli ambienti di lavoro dovessero realizzarsi
condizioni perse di aspirazione e di conseguenza di portata ne dovrà essere data notizia con la prevista comunicazione di avvio, con apposita giustificazione. A fronte di
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 2 9
riscontri analitici con portate riscontrate superiori il limite in emissione dovrà essere modulato proporzionalmente secondo la formula indicata nella norma.
2 - Emissioni sonore
2.1 - Prescrizioni
Entro 180 giorni dalla messa in esercizio dei nuovi impianti dovrà essere eseguito il primo controllo
sull’impatto acustico per la verifica dei dati previsionali; successivamente, il monitoraggio andrà ripetuto con
frequenza triennale;
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di
misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con
congruo preavviso ad Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno
stati comunicati i risultati delle analisi.
L’azienda deve verificare, con cadenza triennale e ogni qualvolta vi siano delle modifiche che comportano
delle variazioni sostanziali del livello di rumore, l’attualità della Valutazione di Impatto Acustico, aggiornando
lo studio agli atti ed eseguendo i rilievi fonometrici necessari, utilizzando le professionalità di un Tecnico
Competente in Acustica Ambientale.
Le misure devono essere eseguite presso la sorgente per la valutazione dell’emissione e presso i ricettori più
esposti al rumore per l’immissione e il livello differenziale; qualora ciò non fosse possibile deve essere
inpiduata una posizione di misura (nelle vicinanze del ricettore o in prossimità della sorgente) che consenta
di stimare il livello presso il ricettore. I parametri da misurare sono i livelli acustici per i quali è stata
evidenziata la potenziale criticità. Si segnalano, per l’elaborazione della documentazione di impatto acustico ai
sensi dell’articolo 8 della Legge n.447 del 1995, le Linee Guida approvate con Deliberazione del Direttore
Generale ARPAV (DDG n.3 del 29.01.2008) e consultabili nel sito internet dell’Agenzia, all’indirizzo
http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/agenti-fisici/fle-e-allegati/ linee_Guida-DOC-Impatto_Acustico.
In caso di superamento dei limiti assoluti e/o differenziali, da comunicarsi tempestivamente a questo Ente, al
Comune ed all’A.R.P.A.V., dovranno essere realizzate opportune mitigazioni acustiche concordandole con
Comune ed A.R.P.A.V. Tali interventi dovranno essere comunicati a questa Amministrazione per gli aspetti di
competenza.
Le campagne di misura dovranno essere effettuate durante lo svolgimento delle attività rumorose, con
comunicazione preventiva di almeno 15 giorni, al Comune ed ad A.R.P.A.V., che potranno presenziare allo
stesso.
2.2 - Limiti.
Tipologia Punto di emissione Limiti
Punti inpiduati nel documento di previsione di impatto
Emissioni sonore acustico Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Chiiampo
3 - Scarichi idrici
3.1 – Prescrizioni
a) La ditta è autorizzata allo scarico delle acque produttive e delle acque meteoriche di prima pioggia previo
trattamento come inpiduate in allegato 1 con recapito in fognatura.
b) La ditta è altresì autorizzata allo scarico nella Roggia Fiume Vecchio e Roggia Arzignano delle acque di
seconda pioggia.
c) Per gli scarichi idrici come identificati nella pertinente tabella riportata nel seguito la ditta deve procedere al
primo controllo analitico, che costituirà peraltro il riferimento per la periodicità di cui al presente
provvedimento, entro il 31/03/2021
d) Ogni campionamento dovrà essere effettuato nelle condizioni operative, meteorologiche ed impiantistiche
ritenute dal tecnico responsabile più gravose per la qualità delle acque scaricate e le stesse dovranno essere
specificatamente indicate nel verbale di campionamento da allegare al rapporto di prova.
e) La ditta deve effettuare i controlli analitici comunicando al Dipartimento provinciale dell' ARPAV, con
almeno 15 giorni di anticipo, la data in cui intende effettuare i prelievi. Per i controlli di scarichi di acque
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 3 9
meteoriche il preavviso il Dipartimento Provinciale dell’ARPAV deve essere effettuato nei medesimi termini
in cui viene contattato il laboratorio incaricato.
f) Nell’ambito dell’autocontrollo la ditta, qualora presente, dovrà utilizzare le strutture con l'autocampionatore
posto in essere da Acque del Chiampo Spa. Il relativo utilizzo dovrà essere preventivamente concordato con
il gestore della fognatura I tempi di campionamento dovranno essere specificatamente motivati.
g) I pozzetti fiscali devono essere del tipo UNICHIM o analogo, in modo da permettere il prelievo manuale o
con l’attrezzatura automatica (autocampionatore), devono essere sempre accessibili da parte delle Autorità
competenti al controllo, idonei per i prelievi e le misure di portata dei reflui oggetto del presente
provvedimento e indipendenti da altri eventuali apporti di acque reflue.
h) Le analisi e il prelievo dei campioni, realizzati al fine di monitorare nel tempo il rispetto dei limiti, dovranno
essere effettuati da personale qualificato, che redigerà anche un apposito verbale di prelievo. Quest’ultimo
dovrà essere allegato al rapporto di prova che dovrà indicare, oltre agli esiti delle analisi condotte sui
campioni prelevati anche il metodo di campionamento e le metodiche analitiche adottate. I rapporti di prova
con i relativi verbali di prelievo dovranno essere conservati dalla ditta e messi a disposizione delle autorità
competenti al controllo.
i) Le metodologie di campionamento e analisi devono essere quelle utilizzate dal Servizio Laboratori di
ARPAV, riportate nel sito specifico http://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/ippc/servizi-alle-
aziende/metodi-di-campionamento-e-analisi. L’azienda può cambiare le metodiche analitiche, previa
comunicazione ad ARPAV, la quale può esprimersi in merito. Le metodiche utilizzate dal Servizio
Laboratori di ARPAV faranno in ogni caso fede in fase di contraddittorio
j) La ditta dovrà registrare, su apposito quaderno (o dedicato supporto informatico) messo a disposizione
dell’autorità di controllo, le operazioni di manutenzione programmate e straordinarie effettuate sul sistema di
depurazione.
k) La ditta dovrà provvedere all’attenta e costante conduzione del sistema di depurazione e segnalare
tempestivamente alla Provincia, al Dipartimento Provinciale dell’ARPAV e al gestore della fognatura
eventuali inconvenienti che si dovessero verificare.
l) I limiti di accettabilità non potranno in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate
esclusivamente allo scopo.
Si avvisa la ditta che l’autorizzazione allo scarico di cui al presente provvedimento sostituisce quella di cui capo II del
titolo IV della parte terza del D.Lgs. 152/06):
- per lo scarico in fognatura la ditta dovrà rapportarsi direttamente con il Gestore della fognatura per la definizione degli
aspetti contrattuali, tariffari, nonché per le prescrizioni tecniche di allacciamento.
3.2 - Limiti
Recapito Limiti
Punto di cam-
fase Tecnologie di contenimento (fognatura, corpo
pionamento idrico) Parametro Valore SF
Regolamento di fognatura e de-
purazione industriale di Acque
Fognatura consortile del Chiampo spa - Allegato I o
Raccolta scarichi Chimico fisico e biologico
collegata al depuratore valore definito in altro specifico
MS 2 industriali dello Equalizzazione e
Acque del Chiampo provvedimento previsto dal Re-
stabilimento sedimentazione
SpA golamento di fognatura e depu-
razione di Acque del Chiampo
SpA
Acque
meteoriche dei
pluviali delle Tab 3 colonna scarico in acque
Roggia intubata-
AM-1 coperture dei / superficiali all. 5 alla parte II
(Roggia Arzignano)
fabbricati e delle del D.Lgs 152/06
aree perimetrali
di transito
AM-2 Acque / Roggia Fiume Vecchio
Tab 3 colonna scarico in acque
AM-3 meteoriche dei
pluviali delle superficiali all. 5 alla parte II
coperture dei del D.Lgs 152/06
fabbricati e delle
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 4 9
aree perimetrali
di transito
4 - Gestione rifiuti
a) Al report sulla produzione dei rifiuti di cui al Piano di Monitoraggio e Controllo che riporta un
elenco limitato ai rifiuti caratteristici dello specifico comparto produttivo, dovrà essere allegata copia
del MUD.
b) I rifiuti prodotti dovranno essere raggruppati in aree dotate di apposita cartellonistica, indicante il
relativo codice C.E.R. e l’eventuale caratteristica di pericolosità.
c) La gestione dei rifiuti prodotti dovrà avvenire nel rispetto di quanto previsto dalla parte IV Titolo I
D.Lgs. 152/06; in particolare la loro gestione dovrà avvenire nella modalità di deposito temporaneo
così come definito dall’art. 183 c. 1 lettera bb) del D.Lgs. 152/2006.
5 – Monitoraggi acque sotterranee
Entro 180 giorni dalla notifica del presente provvedimento dovranno essere realizzati i piezometri
proposti per il controllo della falda sotterranea secondo la proposta presentata per un piano di
monitoraggio delle acque sotterranee proprio dello stabilimento
Nel termine dei successivi 90 giorni la ditta, utilizzando il sistema di cui al precedente punto, dovrà
procedere ad un'analisi a set esteso. I referti analitici dovranno essere trasmessi a questa
Amministrazione e ad ARPAV nel termine di 30 giorni dal prelievo con una proposta di set analitico per
i successivi controlli
Successivamente è richiesta un'analisi con frequenza quinquennale per i parametri oggetto di proposta,
eventualmente integrati sulla base di determinazioni di questa Amministrazione.
Qualora dal monitoraggio dovessero emergere delle anomalie dovrà esserne data tempestiva
comunicazione a questa Amministrazione, al Comune ed ARPAV.
6 – Altro
a) La ditta, ad esclusione dei periodi di chiusura per ferie, dovrà comunicare eventuali fermi prolungati – oltre 15
gg- di attività e qualora tali periodi superino trenta giorni dovrà essere contestualmente presentato un piano
con le attività di controllo e monitoraggio da condursi durante gli stessi e perse rispetto alla normale attività
nonché le azioni da mettere in atto anche dal punto di vista strutturale per garantire la sicurezza dell’impianto.
b) Dovrà altresì essere comunicata il fine esercizio dell’attività. Con tale comunicazione dovrà essere presentato
un Piano di ripristino ambientale che descriva gli interventi che verranno attuati al fine della restituzione del
sito agli usi originari e i relativi accertamenti analitici per verificare l’assenza di eventuale contaminazione del
sito.
c) In caso di incidenti e/o imprevisti con impatto per le perse matrici ambientali, la ditta dovrà adottare
immediatamente tutte le misure necessarie per limitarne le conseguenze, procedendo e con le comunicazioni
di cui al comma 1 dell’art’art.29-undecies del D.lgs 152/06 entro le otto ore successive all’evento.
d) Le registrazioni dei dati previsti dal Piano monitoraggio e controllo dovranno seguire le seguenti indicazioni:
• tutti i dati ottenuti dall’autocontrollo devono poter essere verificati in sede di sopralluogo ispettivo. I
dati originali (es. bollette, fatture, documenti di trasporto, Rapporti di prova etc.) devono essere
conservati almeno per 5 anni in modo da garantire la rintracciabilità del dato stesso;
• eventuali registrazioni e tutti i certificati analitici, compresi quelli effettuate da laboratori esterni o
direttamente dall’impianto di destino devono essere conservati presso lo stabilimento, a disposizione
delle Autorità competenti al controllo, almeno per 5 anni.
e) Si ricorda che ai sensi dell’art. 29-decies, comma 2, del D.Lgs.n. 152/2006, il gestore dovra' trasmettere, alla
Provincia di Vicenza, all’ ARPAV, al Comune di Arzignano entro il 30 aprile di ogni anno un documento
contenente i dati caratteristici dell’attività dell’anno precedente costituito da:
a) un report informatico sul modello fornito dall’Autorità competente (http://ippc.arpa.veneto.it/) dove
inserire i dati previsti dalle tabelle del “PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO” ossia quelli a
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 5 9
cui è stato assegnato “SI’” nella colonna 'Reporting' dell’Allegato 3; il report dovrà essere trasmesso su
supporto informatico;
b) una relazione esplicativa dell’attività aziendale con il commento dei dati dell’anno in questione e i
risultati nel monitoraggio. La relazione, che può essere corredata da grafici esemplificativi, deve
contenere la descrizione di eventuali metodi di stima/calcolo dei dati comunicati. Il superamento dei
Valori Limite di Emissioni è da giustificare, ove possibile, specificando la causa dell’incidente (es.
manutenzione straordinaria, guasto, malfunzionamento, avaria o interruzione degli impianti di
abbattimento, condizioni meteo-climatiche avverse etc.) e gli interventi risolutivi adottati. Variazioni
significative tra i persi anni di monitoraggio vanno giustificate. La suddetta relazione dovrà essere
trasmessa su supporto informatico.
f) Tenendo conto del periodo in cui è rilasciata l’autorizzazione di cui al presente provvedimento la ditta dovrà
dare piena attuazione quanto previsto dal PMC a far data dal 01/01/2021 e il primo report e relativa relazione
dovranno essere presentati entro aprile 2022 . Per tale disposizione viene meno l’impegno di procedere alla
comunicazione di cui all'art. 29 decies.
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 6 9
Allegato 2 - Appendice 1
SCHEMA TIPO DI CERTIFICATO ANALITICO
(*importante considerare indicazioni sotto riportate)
Ditta:___________________________________________________________________________________________________
Attività produttiva svolta: __________________________________________________________________________________
Camino n.__________________ Relativo all'impianto di: __________________________________________________________
Campione 1 prelevato il_____________________ da ____________________________________________________________
Durata del prelievo dalle ore______________ alle ore ______________
Campione 2 prelevato il_____________________ da _____________________________________________________________
Durata del prelievo dalle ore______________ alle ore _______________
Campione 3 prelevato il____________________ da _____________________________________________________________
Durata del prelievo dalle ore_____________ alle ore ________________
Tipo e quantità di materie prime utilizzate nell'impianto durate il prelievo e che abbiano influenza sulle emissioni
Strumentazione usata per il prelievo ____________________________________________________________________
Metodiche utilizzate per il campionamento ______________________________________________________________
Metodiche utilizzate per l’analisi _______________________________________________________________________
Risultati analitici:
Portata delle emissioni __________________ Temperatura fumi_____________
Tenore di ossigeno* _________________________ Umidità ____________________
*(da riportare solo per processi di combustione)
Inquinante 1 Valore di concentrazione medio _______________ Flusso di massa
Inquinante 2 Valore di concentrazione medio _______________ Flusso di massa
Inquinante 3 Valore di concentrazione medio _______________ Flusso di massa
NOTE:
Oltre alla data e alla firma, con timbro di iscrizione all'albo, del tecnico abilitato all'analisi, si dovrà allegare il verbale di campionamento e
prelievo ed esprimere le seguenti determinazioni:
• che le condizioni di marcia al momento del prelievo risultavano essere al regime massimo possibile od, eventualmente, motivare una
situazione difforme;
• la presenza, o meno, ed il funzionamento, o meno, di eventuali impianti di abbattimento;
• la motivazione sulla scelta degli inquinanti analizzati e giudizio sulla loro rappresentatività rispetto alla globalità dell'emissione ed al ciclo
produttivo esaminato;
• stima dell'errore standard nell’analisi;
• motivazione delle eventuali difformità dei parametri tra quanto richiesto in sede di autorizzazione e quanto determinato al momento
dell’analisi.
(*) Nelle more dei decreti attutivi richiamati al punto 17 dell’ art. 271 del D.lgs 152/2006 per il campionamento manuale delle emissioni
convogliate, tenuto conto di approfondimenti in merito effettuati con ARPAV si dispone quanto segue:
• il numero di prelievi o campioni da eseguire nel caso di campionamento manuale è di 3 per ciascuna misura. Ai fini del calcolo del valore
di emissioni si deve considerare la media ottenuta da questi 3 campioni;
• il numero di prelievi o campioni è relativo a ciascun parametro o sostanza che si deve determinare per il confronto con il valore limite;
• il tempo di campionamento di norma deve essere di un’ ora, tenuto conto che la concentrazione media è riferita, dal D.lgs 152/2006, ad un’
ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più gravose.
N.B. tempi di campionamento persi devono essere motivati
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 7 9
Allegato 2 – Appendice 2
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 8 9
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 2 9 9
PROVINCIA DI VICENZA
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Autorizzazione Integrata Ambientale n.13/2020
ALLEGATO 3
Il presente allegato, definito come “Allegato 3” e costituente parte integrante e sostanziale
dell’autorizzazione Integrata Ambientale n.13/2020, riporta il PIANO DI MONITORAGGIO E
CONTROLLO che la ditta Sicit Group SpA deve implementare nell’installazione di Via del Lavoro
114 – Comune di Arzignano (VI)
Quadro sinottico
GESTORE GESTORE ARPA ARPA
FASI Frequenza Ispezioni
Reporting Campionamenti/analisi (*)
autocontrollo programmate
1 COMPONENTI AMBIENTALI
1.1 Materie prime e prodotti in ingresso e in uscita
1.1.1 Materie prime (S.O.A. cat. 3) Mensile SI X
1.1.2 Additivi e ausiliari di processo Mensile SI X
1.1.3 Prodotti finiti Mensile SI X
1.2 Risorse idriche
1.2.1 Risorse idriche Mensile SI X
1.3 Risorse energetiche
1.3.1 Energia Mensile SI X
1.4 Consumo Combustibili
1.4.1 Combustibili Mensile SI X
1.5 Emissioni in Aria
Punti di emissioni (emissioni
1.5.1 Annuale SI X
convogliate)
Semestrale/Annu X
1.5.2 Inquinanti monitorati SI X
ale
1.5.3 Emissioni diffuse Annuale SI X
1.6 Emissioni in acqua
1.6.1 Punti di emissione Annuale SI X
1.6.2 / Semestrale /
Inquinanti monitorati SI X X
1.6.3 Annuale
1.7 Rumore
1.7.1 Rumore Triennale SI (**) X Su segnalazione
1.8 Rifiuti
1.8.1 Rifiuti in ingresso (1) NO NO
1.8.2 Rifiuti prodotti Mensile SI X
1.9 Suolo e sottosuolo
1.9.1 Acque di falda Quinquennale SI X X
2 GESTIONE IMPIANTO
2.1 Controllo fasi critiche/manutenzione/stoccaggi
Sistemi di controllo del processo e
2.1.1 Variabile SI *** X
interventi di manutenzione
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 3-PMC Pagina 1 di 18
Interventi di manutenzione sugli
2.1.2 impianti di abbattimento degli Variabile SI*** X
inquinanti
2.1.3 Gestione delle acque Variabile SI *** X
2.1.4 Stoccaggi Variabile SI *** X
2.2 Gestione delle emergenze
/ Gestione delle emergenze Variabile SI *** X
3 INDICATORI PRESTAZIONE
Monitoraggio degli indicatori di
3.1 Annuale SI X
performance
(1) Non vi sono rifiuti in ingresso.
(*) Le modalità di controllo analitico verranno specificate in dettaglio (sulla base di quanto ritenuto rilevante come impatto ambientale) nella lettera
che verrà trasmessa da ARPAV o entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello in cui verrà eseguita l’ispezione ambientale integrata o
preventivamente alla comunicazione di cui all’art. 29-decies, comma 1 del D.Lgs 152/06 e s.m.i..
(**) La Relazione dell’attività di monitoraggio è da inviare all’Autorità competente e al Dipartimento Provinciale ARPAV competente, una volta
conclusa, con la periodicità stabilita, in concomitanza dell’invio del reporting annuale.
(***) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari. Invece i dati con frequenza
di autocontrollo continua, se richiesti, dovranno essere inviati sempre, su supporto informatico, in file tipo .xls o altro database compatibile, in
allegato al report.
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 3-PMC Pagina 2 di 18
1 – COMPONENTI AMBIENTALI
1.1 – Materie prime e prodotti in ingresso e in uscita
In Ingresso
Tabella 1.1.1 - Materie prime (S.O.A. cat. 3)
Denominazione Modalità stoccaggio Fase di utilizzo UM Fonte del dato Reporting
Vasche dedicate entro locali mantenuti
S.O.A. cat. 3 normalmente chiusi e presidiati da aspirazione Rapporto di SI
Intero ciclo produttivo kg
da industrie conciarie ambientale atta a garantire i necessari ricambi pesa
d’aria.
Tabella 1.1.2 – Additivi e ausiliari di processo (*)
Modalità Frequenza
Denominazione Fase di utilizzo UM Fonte del dato Reporting**
stoccaggio autocontrollo
Unità 040 (idrolisi acida ) e unità Registro carico
Acido solforico 520 (preparazione acido In cisterna t scarico / mensile SI
solforico diluito) fatture acquisti
Solo lavaggi apparecchiature per Registro carico
Acido Nitrico deposito di calcio sulle parti In cisterna t scarico / mensile SI
calde fatture acquisti
Registro carico
Ammonio
Unità 080 e 470 In sacchi t scarico / mensile SI
bicarbonato
fatture acquisti
Rigenerazione resine Registro carico
Acido cloridrico demineralizzato-re (unità 315) e In cisterna t scarico / mensile SI
correzione pH prodotti finiti fatture acquisti
Registro carico
Idrolisi chimica unità 045 e 060
Calce idrata In silos t scarico / mensile SI
e preparazione 460
fatture acquisti
Rigenerazione resine (unità Registro carico
Soda caustica 315)., in caldaia (unità 310 e In cisterna t scarico / mensile SI
abbattimento solfuri (unità 929) fatture acquisti
Registro carico
Solfato di
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
manganese
fatture acquisti
Registro carico
Solfato di Zinco
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
eptaidrato
fatture acquisti
Registro carico
Solfato di Zn
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
monoidrato
fatture acquisti
Registro carico
Solfato di rame Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Cobalto solfato Produzione prodotti speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Solfato ferroso Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Anidride In sacchi e big
Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
succinica bag
fatture acquisti
Pagina 3 di 18
Modalità Frequenza
Denominazione Fase di utilizzo UM Fonte del dato Reporting**
stoccaggio autocontrollo
Registro carico
Acido borico Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Perlite (dicalite) Unità 070 e 080 In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Monoetanolammi In cisternette o
Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
na fusti
fatture acquisti
Registro carico
In cisternette o
Acido fosforoso Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
fusti
fatture acquisti
Registro carico
Magnesio cloruro Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Cloruro di zinco Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Urea tecnica Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Fosfato trisodico Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Sodio
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
metabisolfito
fatture acquisti
Registro carico
Sodio bisolfito
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
24-26%
fatture acquisti
Registro carico
Ottoborato di
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
sodio (foliarel)
fatture acquisti
Registro carico
Solfato di
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
magnesio
fatture acquisti
Registro carico
Acidi umici Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Acidi fulvici Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Antischiuma Impianti di evaporazione unità In cisternette o
t scarico / mensile SI
siliconico 090 e 091 fusti
fatture acquisti
Registro carico
Acqua ossigenata Unità prodotti uso speciali In cisternette t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
In cisternette o
Aroma vaniglia Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
fusti
fatture acquisti
Registro carico
Anidride
Unità 080 In cisterna t scarico / mensile SI
carbonica
fatture acquisti
Registro carico
Acido formico
Unità prodotti uso speciali In cisterna t scarico / mensile SI
85%
fatture acquisti
Registro carico
Solfato di rame
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
tribasic
fatture acquisti
Registro carico
Calce idrata in
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
sacchi
fatture acquisti
Solo lavaggi apparecchiature per Registro carico
Acido acetico deposito di calcio sulle parti In cisternette t scarico / mensile SI
calde fatture acquisti
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Modalità Frequenza
Denominazione Fase di utilizzo UM Fonte del dato Reporting**
stoccaggio autocontrollo
Registro carico
Carbonato di
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
potassio
fatture acquisti
Registro carico
In cisternette o
Attagel Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
fusti
fatture acquisti
Registro carico
In cisternette o
Acido benzoico Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
fusti
fatture acquisti
Registro carico
In cisternette o
Microsulf Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
fusti
fatture acquisti
Registro carico
In cisternette o
Lisina Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
fusti
fatture acquisti
Registro carico
In cisternette o
Xantthan gum Unità prodotti uso speciali t scarico / mensile SI
fusti
fatture acquisti
Registro carico
Ammonio
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
molibdato
fatture acquisti
Registro carico
Potassa caustica Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Bliksol Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Sale marino Addolcitore acqua In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Cloruro di calcio Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
fatture acquisti
Registro carico
Cloruro di
Unità prodotti uso speciali In sacchi t scarico / mensile SI
manganese
fatture acquisti
Registro carico
Lavaggi apparecchiature
Acido citrico In fusti t scarico / mensile SI
processo
fatture acquisti
Registro carico
Altro - - t scarico / mensile SI
fatture acquisti
(*)Elenco non esaustivo che dipende dalle richieste del mercato
** il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità
In Uscita
Tabella 1.1.3 - Prodotti delle lavorazioni dello stabilimento
Modalità
N° Descrizione prodotti UM Frequenza autocontrollo Destinazione Fonte del dato Reporting*
stoccaggio
Produzione di data base
Idrolizzato proteico fertilizzanti (4) e informatizzato SI
1 Cisterna t mensile
(intermedio) miscele per gestione
amminoacidi (5) magazzino
data base
Vendita settore
Grassetto animale informatizzato SI
2 Cisterna t mensile tecnico
semilavorato per gestione
(industriale)
magazzino
data base
Silos oppure
Vendita settore informatizzato SI
3 Correttivo calcico sfuso in t mensile
tecnico (agricolo) per gestione
cumulo
magazzino
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Modalità
N° Descrizione prodotti UM Frequenza autocontrollo Destinazione Fonte del dato Reporting*
stoccaggio
Fertilizzanti a base di Cisterne / data base
fosforo, azoto, potassio cisternette GIR Vendita settore informatizzato SI
4 t mensile
(fertilizzanti semplici o / fusti / sacchi / (agricolo per gestione
composti) sacconi magazzino
data base
Miscele di ammino Cisternette GIR Vendita settore
informatizzato SI
5 acidi e peptidi destinati / fusti / sacchi / t mensile tecnico
per gestione
al settore industriale sacconi (industriale)
magazzino
*) il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità
L’idrolizzato proteico viene riutilizzato all’interno dello stabilimento per la produzione di fertilizzanti di cui al N° 4 e miscele di amminoacidi e
peptidi di cui al N° 5. Il quantitativo totale annuo dei prodotti commercializzati da SICIT GROUP S.p.A. (stabilimento di Arzignano) è quindi pari
alla somma dei quantitativi indicati nelle righe N° 2, N° 3, N° 4, N° 5.
1.2 - Risorse idriche
Tabella 1.2.1 - Risorse idriche: acqua potabile e acqua industriale
Tipologia di Frequenza
Punto misura Fase di utilizzo UM Fonte del dato Reporting*
approvvigionamento autocontrollo
Fatturazione
quadrimestrale del
Contatore fiscale
Acquedotto ad uso Vedi tabella 1.3.2, m3/ann fornitore. Due SI
acqua industriale mensile
industriale punto di misura (A) o fatturazioni di acconto
in ingresso
presunto e terza
fatturazione a saldo.
Acquedotto ad uso m3/ann Fatturazione bimestrale SI
Contatore fiscale Igienico sanitario mensile
potabile o del fornitore
(*) il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità
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Tabella 1.2.2 - Risorse idriche: ripartizioni principali nel ciclo produttivo dell’utilizzo dell’acqua
industriale
Tipologia di
Frequenza
approvvigioname Punto misura Fase di utilizzo Punto di misura Fonte del dato Reporting*
autocontrollo
nto
(B1)
Produzione acqua Trasmettitore di B1= Aggiorna-
B1= Aggiornamento
demi per caldaie portata FT-315/01 mento automatico SI
automaticomensile
vapore unità (m3/h) e totalizzazione mensile pagina
pagina video DCS.
A/310 su pagina video video DCS
(A) sistema DCS (m3)
Contatore
(B2)
Acquedotto ad fiscale acqua
uso industriale industriale in Produzione acqua Trasmettitore di B1= Aggiorna-
B1= Aggiornamento
ingresso (m3) demi per torri portata FT-315/01 mento automatico SI
automaticomensile
evaporative Unità (m3/h) e totalizzazione mensile pagina
pagina video DCS.
A/360 su pagina video video DCS
sistema DCS (m3)
Altri utilizzi nei Dati desunti dai
Calcolato tramite Calcolo annuale a SI
reparti di punti di misura A,
differenza: A-(B1+B2) fine anno
lavorazione B1, B2.
(*) il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità
1.3 - Risorse energetiche
Tabella 1.3.1 – Energia
Frequenza
Punto Reporting
Descrizione Tipologia Fase di utilizzo UM Fonte del dato autocontroll
misura *
o
Energia
Contatore - kWh Fatturazione
elettrica Energia elettrica SI
Tutto lo stabili-mento fiscale in mensile del Mensile
importata da (20.000 Volt) - TEP
cabina A. fornitore
rete esterna
Energia - kWh Mensile e
Contatore SI
elettrica 380 V Reparto … Lettura DCS calcolo
uso interno - TEP
reparto annuo
*) il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità
I consumi dei reparti sono monitorati mediante sistema DCS.
1.4 - Consumo combustibili
Tabella 1.4.1 – Combustibili
Frequenza
Tipologia Fase di utilizzo UM Punto misura Fonte del dato Reporting*
autocontrollo
Contatore
Fatturazione fiscale
Tutto lo stabilimento escluso la - Sm3 generale di
Metano consumi del Mensile SI
palazzina spogliatoi - TEP stabilimento
fornitore
G650
Contatore Fatturazione fiscale
Solo riscaldamento e acqua - Sm3
Metano palazzina consumi del Mensile SI
sanitaria palazzina spogliatoi - TEP
spogliatoi G16 fornitore
- Sm3
Sommatoria del consumo di metano / Calcolo Mensile SI
- TEP
Autoveicoli aziendali, automezzi Contatore
- Sm3 Fatturazione fiscale
Gasolio per la movimentazione di autobotte del Annuale SI
- TEP del fornitore
materiali, gruppo elettrogeno fornitore
(*) il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità
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1.5 – Emissioni in aria
Tabella 1.5.1 - Punti di emissione convogliati. Indicazione della durata nominale delle emissioni.
Durata della emissione
Punto di emissione autorizzato Provenienza (Impianto/reparto) Reporting
gg/anno
h/gg
(nota 2)
Combustore termico rigenerativo a
5 letti. Impianto di aspirazione e
Camino CM-01 ca. 240 24 SI (2)
abbattimento centralizzato di
fabbrica
Abbattitore polveri da preparazione
Camino CM-04 ca. 240 ca. 4 SI (2)
bicarbonato di calcio
Camino CM-05a Caldaia produzione vapore (nota1) ca. 120 24 SI (2)
Camino CM-05b Caldaia produzione vapore (nota1) ca. 120 24 SI (2)
Camino CM-06 Abbattitore ad umido reparto NIRO (Da 120 a 240) ca. 24 SI (2)
Camino CM-08 Preparatore latte di calce ca. 240 15 SI (2)
Caldaia riscaldamento olio
Camino CM-09 diatermico per impianto trattamento ca. 240 15 SI (2)
grasso
Abbattitore ad umido nuova linea
Camino CM-10 (Da 120 a 240) ca. 24 SI (2)
essiccamento idrolizzato
Camino CM-13 Unità multipurpose (da 120 a 240) ca.8 SI (2)
Note: (1) Le caldaie di produzione vapore sono due, normalmente una in stand by ed una in esercizio.
Note: (2) L’azienda specificherà a titolo puramente indicativo una stima delle eventuali variazioni significative rispetto ai dati
forniti in tabella.
Tabella 1.5.2 - Inquinanti monitorati
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Process Rep
N. Prog. Impianto di Fonte del
o/ Parametro UM Frequenza Metodo di misura orti
Camino Abbattimento dato
Reparto ng
Rapp.
NH3 mg/Nm3 ***
analitico
Rapp.
010- H2S mg/Nm3 ***
analitico
020- Rapp.
040- S.O.V. come C.O.T. mg/Nm3 ***
analitico
045-
Combustore Rapp.
060- NOx mg/Nm3 ***
termico analitico SI
070- CM-01 Semestrale
rigenerativo a 5 Rapp.
071- SO2 mg/Nm3 ***
letti “CTP” analitico
080-
087- Rapp.
U.O. / ***
090- analitico
091-810 Rapp.
Polveri mg/Nm3 ***
Analitico
Rapp.
Temperatura °C ***
Analitico
Filtro a Rapp. SI
470 CM-04 Polveri mg/Nm3 Annuale ***
maniche analitico
Camino a valle Rapp.
NOx come NO2 mg/Nm3 Annuale ***
caldaia analitico SI
310 CM-05a
produzione *** Rapp.
SO2 mg/Nm3 Annuale
vapore analitico
Camino a valle Rapp.
NOx come NO2 mg/Nm3 Annuale ***
caldaia analitico SI
310 CM-05b
produzione *** Rapp.
SO2 mg/Nm3 Annuale
vapore analitico
Rapp.
NH3 mg/Nm3 Annuale ***
analitico
Reparto Venturi Rapp. SI
CM-06 S.O.V. come Ctot. mg/Nm3 Annuale ***
NIRO scrubber analitico
Rapp.
Polveri mg/Nm3 Annuale ***
analitico
SI
Torre con
Rapp.
460 CM-08 ugelli Polveri mg/Nm3 Annuale ***
analitico
nebulizzatori
Camino a valle Rapp.
NOx come NO2 mg/Nm3 Annuale ***
caldaia analitico
riscaldamento
310-1 SI
CM-09 olio diatermico
120 *** Rapp.
per impianto SO2 mg/Nm3 Annuale
analitico
trattamento
grasso
Nuovo Rapp.
NH3 mg/Nm3 Annuale ***
impiant analitico
o Rapp.
S.O.V. come Ctot. mg/Nm3 Annuale ***
essicca analitico
Venturi SI
mento CM-06
scrubber
idrolizza
Rapp.
to Polveri mg/Nm3 Annuale ***
analitico
proteico
190
Rapp.
NH3 mg/Nm3 Annuale ***
analitico
Rapp.
Reparto S.O.V. come Ctot. mg/Nm3 Annuale ***
Torre a analitico SI
multipur CM-13
riempimento Rapp.
pose NOx come NO2 mg/Nm3 Annuale ***
analitico
Rapp.
Polveri mg/Nm3 Annuale ***
Analitico
Camino a valle Rapp.
NOx come NO2 mg/Nm3 Annuale ***
caldaia analitico
Centrale
riscaldamento/ SI
termica CM-14
condizionament Rapp.
uffici SO2 mg/Nm3 Annuale ***
o uffici e analitico
laboratorio
Camino a valle *** Rapp.
dell’impianto NOx come NO2 mg/Nm3 Annuale analitico SI
750 CM-15
di Rapp.
Polveri mg/Nm3 Annuale ***
cogenerazione analitico
(***) metodiche analitiche conformi a quelle pubblicate da ARPAV o preventivamente concordate con ARPAV
Tabella 1.5.3 – Emissioni diffuse e monitoraggio della qualità dell’aria nei pressi dell’impianto
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Frequenza Procedure di Metodiche
Punto misura Parametro UM Fonte del dato Reporting
misura campionamento (*) Analitiche(*)
PUNTO A MONTE: SI
H2S mg/Nm3 Annuale Referto analitico
piazzale interno di (annuale)
fronte alla cabina
decompres-sione SI
NH3 mg/Nm3 Annuale Referto analitico
metano. (annuale)
Direzione del
SI
vento: da Sud/Sud- u.o. Annuale Referto analitico
(annuale)
Est
verso Nord/Nord-
SI
Ovest (circa 340 °) PUNTO A VALLE: H2S mg/Nm3 Annuale Referto analitico
di fronte ingresso uffici (annuale)
- via del Lavoro 114.
SI
NH3 mg/Nm3 Annuale Referto analitico
(annuale)
SI
u.o. Annuale Referto analitico
(annuale)
(*) metodiche analitiche da comunicare preventivamente ad Arpav contestualmente alla comunicazione della data di campionamento
1.6 – Emissioni in acqua
Tabella 1.6.1 – Scarichi idrici
Punto di emissione Provenienza Recapito Trattamento preliminare Durata emissioni Reporting
corrisponde al
Fognatura consortile
Raccolta scarichi industriali Equalizzazione e numero di giorni SI
MS 2 collegata al depuratore
dello stabilimento sedimentazione lavorativi
Acque del Chiampo SpA
(da indicare)
Acque meteoriche dei
pluviali delle coperture dei Roggia intubata/Roggia
AM-1 - -
fabbricati e delle aree Arzignano
perimetrali di transito
Acque meteoriche dei
AM-2
pluviali delle coperture dei
AM-3 Roggia Fiume Vecchio - -
fabbricati e delle aree
perimetrali di transito
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Tabella 1.6.2 - Inquinanti monitorati
Provenien Punto di Frequenza autocontrollo
Parametro UM Metodo di misura Fonte del dato Reporting
za emissione (***)
Solidi sospesi
mg/l *** Referto analitico SI
totali
Pozzetto MS2 COD filtrato mg/l *** Referto analitico SI
(punto di Cloruri mg/l *** Referto analitico SI
Raccolta
scarico acque
scarichi Solfati mg/l *** Referto analitico SI
reflue
industriali TKN filtrato mg/l *** Referto analitico SI
industriali con semestrale
dello Cromo totale mg/l *** Referto analitico SI
misuratore di
stabilimen pH - *** Referto analitico SI
portata e
to Grassi e oli
campionatura mg/l *** Referto analitico SI
per analisi) animali vegetal
Metalli: Pb, Zn,
mg/l *** Referto analitico SI
Cu, As
Solidi sospesi
*** Referto analitico SI
totali
COD filtrato *** Referto analitico SI
Cloruri *** Referto analitico SI
Pozzetto
Solfati *** Referto analitico SI
Acque di AM-1
TKN filtrato *** Referto analitico SI
scarico AM-2 annuale
Cromo totale *** Referto analitico SI
meteoriche AM-3
pH *** Referto analitico SI
Grassi e oli
*** Referto analitico SI
animali vegetal
Metalli: Pb, Zn,
*** Referto analitico SI
Cu, As
(***) metodiche analitiche conformi a quelle pubblicate da ARPAV o preventivamente concordate con ARPAV
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1.7 – Rumore
Tabella 1.7.1 – Rumore
Modalità di registrazione dei
Posizione punto di misura Frequenza autocontrollo Reporting
controlli
Secondo valutazione impatto acustico Triennale Valutazione SI
1.8 – Rifiuti e sottoprodotti
Tabella 1.8.1 - Rifiuti in ingresso
Non vi sono rifiuti in ingresso allo stabilimento.
Tabella 1.8.2 - Rifiuti prodotti (*)
Smaltimen Modalità di
Codice Recupero
Descrizione Rifiuti Modalità stoccaggio to controllo Fonte del dato Reporting (*)
CER (codice)
(codice) e di analisi
Balle pressate Registro di SI
pallettizzate su Peso (t/anno) carico/scarico annuale (1)
Imballaggi contenenti rifiuti
superficie
residui di sostanze 15 01 10* / R13
impermeabilizzata
pericolose
scoperta Caratterizzazione/anal Analisi di
(area 1) isi laboratorio
Registro di
Cisternetta su superficie Peso (t/anno) carico/scarico
Scarti di olio minerale rifiuti
impermeabilizzata
di lubrificazione per 13 02 05* / R13
coperta
motori, non clorurati
(area 2) Caratterizzazione/an Analisi di
alisi laboratorio
Registro di
Big-bag su superficie Peso (t/anno) carico/scarico
Rifiuti non specificati impermeabilizzata rifiuti
04 01 99 D15 /
altrimenti scoperta
(area 3) Caratterizzazione/anal Analisi di
isi laboratorio
Registro di
Container chiuso su Peso (t/anno) carico/scarico
superficie rifiuti
Ferro e acciaio 17 04 05 impermeabilizzata / R13 / R4
scoperta
(area 4) Caratterizzazione/anal Analisi di
isi laboratorio
Registro di
Container chiuso e/o Peso (t/anno) carico/scarico
bigbag su superficie rifiuti
Imballaggi misti 15 01 06 impermeabilizzata D13 R13
scoperta
(area 5) Caratterizzazione/anal Analisi di
isi laboratorio
Registro di
Fusto chiuso su Peso (t/anno) carico/scarico
superficie rifiuti
Bombolette spray 15 01 11* impermeabilizzata / R13
scoperta
(area 6) Caratterizzazione/anal Analisi di
isi laboratorio
Assorbenti, materiali 15 02 03 Fusto chiuso su / R13 Peso (t/anno) Registro di
filtranti, stracci e superficie carico/scarico
indumenti protettivi impermeabilizzata rifiuti
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Protocollo p_vi/aooprovi GE/2021/0000461 del 08/01/2021 - Pag. 3 di 4
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3 – INDICATORI DI PRESTAZIONE
Tabella 3.1 - Monitoraggio degli indicatori di performance
Frequenza
Indicatore e sua di
Modalità di calcolo U.M. Reporting
descrizione monitoraggi
o
Quantità di rifiuti prodotti in un anno /
Rifiuti prodotti tRIF / tSOA
quantitativo annuo SOA in ingresso
Consumo annuo acqua industriale /
Consumo acqua industriale m3H2O / tSOA
quantitativo annuo SOA in ingresso
Consumo annuo energia elettrica /
Consumo energia elettrica MWh / tSOA
quantitativo annuo SOA in ingresso
Consumo annuo metano /
Consumo di metano Sm3CH4 / tSOA
quantitativo annuo SOA in ingresso
Consumo annuo gasolio /
Consumo di gasolio ltGASOLIO / tSOA
quantitativo annuo SOA in ingresso SI
Annuale
(annuale)
Consumo annuo materie prime /
Consumo di materie prime t / tSOA
quantitativo annuo SOA in ingresso
Quantitativo annuo di un dato inquinante emesso ai camini /
Emissioni in aria (*) kg / tSOA
quantitativo annuo SOA in ingresso
Quantitativo annuo reflui scaricati in fognatura industriale /
Scarico reflui industriali m3H2O / tSOA
quantitativo annuo SOA in ingresso
SOA in ingresso Quantitativo annuo SOA in ingresso tSOA
Quantitativo annuo prodotti delle lavorazioni dello
Prodotti di lavorazione tPRO
stabilimento
(*) Sulla base delle indagini analitiche annuali viene quantificato il carico inquinante emesso ai camini nell’anno di ri-
ferimento, per poi essere rapportato al quantitativo annuo di SOA in ingresso per il calcolo dell’indicatore di per-
formance. L’indicatore viene calcolato per i seguenti inquinanti:
• NH3,
• H2S,
• SOV come Ctot,
• NOX,
• SO2,
• CO,
• CO2,
• polveri.
Autorizzazione Integrata Ambientale – Sicit Group SpA- Allegato 3-PMC Pagina 21 di 18