determina n.353 del 04/03/19

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 353 DEL 04/03/2019

                     Servizio SUOLO RIFIUTI ACQUA




     OGGETTO: DITTA : CSP GROUP SRL SEDE DI INSTALLAZIONE: VIA PONTICELLI
     37, - AGUGLIARO (VI) CODICE IPPC 2.6 TRATTAMENTO DI SUPERFICIE DI
     METALLI O MATERIE PLASTICHE MEDIANTE PROCESSI ELETTROLITICI O
     CHIMICI QUALORA LE VASCHE DESTINATE AL TRATTAMENTO UTILIZZATE
     ABBIANO   UN   VALORE   SUPERIORE   A  30   MC.
     RILASCIO AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N. 01/2019.



                            IL DIRIGENTE



     Premesso che la ditta CSP Group srl con sede legale in via Rivera Berica 4, in comune di
     Nanto e attualmente operativa negli stabilimenti localizzati nei Comuni di Nanto e Barbarano
     Vicentino, con documentazione agli atti con prot. 74963 del 15/11/2018 ha presentato domanda
     di Autorizzazione Integrata Ambientale per una linea completa di finitura e ossidazione
     anodica di profili in alluminio da localizzare presso un capannone esistente sito in via
     Ponticelli 37 in comune di Agugliaro.
     L’attività per cui è stata avanzata richiesta di AIA sfrutta un processo galvanico con volume di
     vasche attive superiore alla soglia di 30 mc (di cui al punto 3, lett. F dell’ allegato IV alla Parte
     II del D. Lgs n. 152/2006 e smi); il progetto è stato sottoposto a verifica di assoggettabilità
     (V.I.A.) ai sensi dell’ art. 19 del D.Lgs n. 152/2006 e smi,; il procedimento si è concluso con
     atto di questa Amministrazione n. 899 del 14/08/2018 con determinazione di esclusione dalla
     procedura di V.I.A, subordinatamente a prescrizioni (prescrizioni riportate in allegato A).
     Considerato che per quanto oggetto di richiesta, con nota del 28/11/2018 prot. n. 77980 si è
     proceduto, ai sensi della L. 241/90 e ss.mm.ii. e dell'art. 29 - quater del D.Lgs n. 152/2006 e
     ss.mm.ii a dare comunicazione di avvio del relativo procedimento; successivamente, sempre
     per quanto disposto all'art. 29-quater del D.Lgs 152/2006, questa Amministrazione ha
     proceduto, a pubblicare nell’Albo Pretorio il previsto avviso dal 30/11/2018 al 31/12/2018; a
     seguito dello stesso non risulta essere pervenuta alcuna osservazione sulla domanda.
     Considerato che da una più puntuale lettura della documentazione presentata a corredo della
     domanda è emerso come fosse nei programmi aziendali l’installazione di un impianto di



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     cogenerazione che secondo la vigente normativa necessita di autorizzazione alle emissioni.
     Con nota prot. 81275 del 11/12/2018, rilevando una competenza regionale al rilascio delle
     autorizzazioni all’installazione ed all’esercizio degli impianti di produzione di energia inferiori
     a 300 MW, è stato comunicato alla ditta che nell’ambito del procedimento avviato non sarebbe
     stato considerato, per mancanza di competenza, l’impiantistica in questione.
     Visto che il ciclo produttivo dell'azienda, sinteticamente descritto in “allegato 1” al presente
     provvedimento.
     Considerato che la ditta intende gestire i rifiuti prodotti dalla propria attività secondo le
     disposizioni del deposito temporaneo stabilite dalla normativa vigente in materia di rifiuti e
     che nel complesso non svolge alcuna attività di gestione rifiuti che necessiti di autorizzazione.
     Dato atto che, tenuto conto dell'organizzazione aziendale la presente autorizzazione va a
     costituire/sostituire, secondo quanto delineato all'allegato all'allegato IX alla parte II del D.Lgs
     152/06:
     - autorizzazione alle emissioni in atmosfera, fermi restando i profili concernenti aspetti sanitari
     (titolo I della parte quinta del D.Lgs. 152/06).
     Dato atto che nell’ambito del procedimento finalizzato al rilascio del presente provvedimento
     per il giorno 30/1/2019 questa Amministrazione ha convocato la Conferenza di Servizi di cui
     all’art. 29 quater, comma 5 del D.Lgs 152/2006, a cui hanno presenziat o Provincia ed ARPAV;
     alla Conferenza era presente anche la ditta.
     Considerato che il Comune è stato avvisato che la stessa Conferenza costituiva il momento di
     acquisizione delle prescrizioni del Sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del Regio decreto 27
     luglio 1934, n. 1265 non ha presenziato alla Conferenza e non ha fatto pervenire alcuna
     prescrizione.
     Rilevato che nel corso della predetta Conferenza, come risulta da documentazione agli atti e
     riportato in allegato A, si è delineata la rilasciabilità dell'autorizzazione in questione, conpisi
     alcuni aspetti e condizioni e valutato positivamente il proposto piano di monitoraggio, rivisto
     congiuntamente con ARPAV, per alcuni aspetti non sostanziali, pervenendo alla sua versione
     definitiva come da documento allegato (allegato 3 PMC).
     Visto il documento allegato (allegato A) parte integrante del presente provvedimento in cui
     sono riportati i persi momenti istruttori di cui al presente provvedimento, nonché quanto
     emerso in sede di conferenza; si ritiene che tale allegato unitamente al verbale agli atti della
     stessa conferenza risponda all'esigenza normativa di rendere disponibile quanto previsto dal
     comma 13 dell'articolo 29 -quater del D. Lgs. 152/2006.
     Visto il decreto ministeriale 24/4/08 recante “Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare
     in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal Decreto Legislativo 18 febbraio 2005,
     n.59”, la Deliberazione della Giunta n. 1519 del 26 maggio 2009 che costituisce attualmente
     l'atto di riferimento in materia e la delibera della Giunta Provinciale n. 200/41230 quale atto di
     indirizzo per l’applicazione delle tariffe per l’Autorizzazione Integrata Ambientale. La ditta ha
     provveduto in merito, dandone riscontro con nota agli atti con prot.n.11548 del 26/02/2019;
     Visto il D.Lgs 03.04.2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni.
     Vista la Legge Regionale n. 4/2016.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021;
     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;




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                          DETERMINA


      1. Di rilasciare alla CSP Group srl l’Autorizzazione Integrata Ambientale per le attività
        condotte nell’installazione in oggetto organizzate e gestite secondo le modalità
        rappresentate nella documentazione depositata agli atti e nel rispetto delle condizioni di
        cui al presente provvedimento.
        La richiamata autorizzazione sostituisce le autorizzazioni richiamate in premessa; i
        limiti, le prescrizioni delle autorizzazioni di cui sopra sono riportati in allegato
        (Allegato 2), che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
        In tale allegato risultano altresì riportate altre condizioni non riferibili specificatamente
        alle autorizzazioni sostituite e richiamate.
        Al fine di garantire un controllo dell'attività autorizzata la ditta dovrà procedere ad
        attuare un monitoraggio della stessa secondo il piano allegato (Allegato 3) che
        costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento. Ai sensi dell'art.
        29 decies, prima di dare attuazione a quanto previsto dall'autorizzazione, la ditta è
        tenuta a darne comunicazione a questa Amministrazione. Copia della stessa
        comunicazione dovrà essere trasmessa anche agli altri Enti destinatari della presente
        autorizzazione.
      2. Di avvertire che :
        Per il rinnovo e il riesame dell'autorizzazione vale quanto disposto all’art. 29-octies del
        D.Lgs. n. 152/2006. L'Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al presente
        provvedimento è soggetta a riesame secondo le modalità previste dall'art. 29-octies del
        D.Lgs. n. 152/2006, come modificato dai successivi DD.Lgs. n. 128/2010 e n. 46/2014;in
        ogni caso il Gestore è tenuto a presentare la documentazione richiesta per il riesame
        dell'AIA entro 10 anni dalla data di rilascio del presente provvedimento.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati per l'esercizio delle attività autorizzate.
        Eventuali modifiche impiantistiche o variazioni nella titolarità dell'installazione dovranno
        essere preventivamente comunicate alla Provincia di Vicenza che procederà ai sensi
        dell'art.29-nonies D.Lgs. 152/2006.
        In caso di inosservanza delle prescrizioni contenute nella presente autorizzazione, si
        procederà secondo quanto previsto dall’art. 29 - decies, comma 9, e dall’art. 29 –
        quattuordecies del D.Lgs. n. 152/2006.
        In relazione al Piano di Monitoraggio e Controllo ARPAV nel corso di validità della
        presente autorizzazione effettuerà almeno due ispezioni Ambientali Integrate con oneri
        a carico del Gestore e almeno una visita in loco ogni 3 anni, fatto salvo comunque
        quanto previsto nel Piano di Ispezione Ambientale a livello regionale così previsto
        dall'art. 29 decies, comma 11, del D.Lgs. n. 152/2006. Per la tariffa dei controlli in
        questione è riferimento la DGRV 1519 del 26 maggio 2009. Qualora ne ravvedesse la
        necessità, la Provincia potrà disporre controlli aggiuntivi secondo quanto previsto
        dall’art 29 - decies, comma 4, del D.Lgs. n. 152/2006.

      3. Di informare che avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al
        Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni , ovvero in
        alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni.

      4. Di trasmettere il presente provvedimento alla Società in oggetto, alla Regione Veneto, al




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         comune di Agugliaro , ad ARPAV- Dipartimento di Vicenza.

        5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
         diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
         sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

        6. Di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.




     Vicenza, 04/03/2019



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                      (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: ing. Filippo Squarcina




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     OGGETTO: DITTA : CSP GROUP SRL SEDE DI INSTALLAZIONE: VIA PONTICELLI
     37, - AGUGLIARO (VI) CODICE IPPC 2.6 TRATTAMENTO DI SUPERFICIE DI
     METALLI O MATERIE PLASTICHE MEDIANTE PROCESSI ELETTROLITICI O
     CHIMICI QUALORA LE VASCHE DESTINATE AL TRATTAMENTO UTILIZZATE
     ABBIANO   UN   VALORE   SUPERIORE   A  30   MC.
     RILASCIO AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N. 01/2019.




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 05/03/2019.


     Vicenza, 05/03/2019




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                         (BALASSO MARIA)
                                          con firma digitale




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                  Autorizzazione Integrata Ambientale n. 1/2019

                           ALLEGATO 1


     Il presente allegato - “allegato 1” - costituente parte integrante e sostanziale dell’Autorizzazione
     Integrata Ambientale n.1/2019 riporta l'inquadramento generale e la descrizione dell’attività svolta
     da CSP Group s.r.l.


     Tabella A: “Inquadramento ”
                Capacità
       Attività     produttiva                    Attività
               autorizzata
                       Attività IPPC: Produzione e trasformazione dei metalli
     Metalmeccanic
     a      con  70.000 mq/anno Codice IPPC 2.6 “ Trattamento di superficie di metalli o
     ossidazione     – 170 mc  materie plastiche mediante processi elettrolitici o chimici
     anodica             qualora le vasche destinate al trattamento utilizzate abbiano
                      un volume superiore a 30 mc”.


     CSP Group s.r.l. è un’industria metalmeccanica attiva da quasi tre decenni che ha sede a Nanto
     e stabilimenti a Nanto e a Barbarano Vicentino. L’azienda si occupa oggi prevalentemente
     della produzione di minuterie metalliche di precisione destinate, come componentistica, a
     svariati settori fra cui quello automobilistico. In particolare, nello stabilimento di Barbarano
     Vicentino, vengono prodotti profili di alluminio per modanature con elevati requisiti estetici,
     destinate a primarie case automobilistiche fra cui principalmente quelle tedesche. I profili in
     alluminio necessitano di un trattamento (superficiale) di ossidazione anodica al fine di
     garantirne la qualità estetica e la durabilità. Attualmente il trattamento viene effettuato presso
     terzi. La ditta CSP intende svolgere direttamente anche questa attività di ossidazione anodica
     ed ha allo scopo acquistato un immobile produttivo nella Z.A.I. di Agugliaro in Via Ponticelli,
     n. 37, con un impianto di trattamento completo ed una linea completa di ossidazione anodica
     di profili di Alluminio per modanature destinate al settore automotive.
     Lo stabilimento sarà sudpiso in tre zone principali:
       – una zona in cui vengono effettuate lavorazioni di tipo meccanico (pretrattamento “a
         secco” delle superfici);
       – una zona con l’impianto di anodizzazione;
       – una zona adibita agli impianti ausiliari e di servizio e, in particolare, agli impianti di
         riscaldamento/raffreddamento, agli impianti di trattamento delle acque di lavaggio in
         circuito chiuso, ai sistemi di stoccaggio dei prodotti e dei concentrati (rifiuti smaltiti
         fuori sito) e agli impianti di aspirazione/trattamento delle emissioni.

                      PROCESSO PRODUTTIVO


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     L’ossidazione anodica (o anodizzazione) è un trattamento elettrochimico con il quale si ottiene
     un film superficiale protettivo , noto come “strato di passivazione”, particolarmente resistente
     alla corrosione, all’abrasione, di elevata resistenza elettrica e di ottime qualità estetiche.
     Il processo di anodizzazione deve essere preceduto da opportuni trattamenti (preliminari) che
     sono essenzialmente di due tipi:
       1) la “pulimentatura” meccanica (a secco), atta ad eliminare dalla superficie le
         imperfezioni fisiche che non possono essere eliminate mediante trattamenti
         chimici/elettrochimici;
       2) i pretrattamenti “a umido” (come la sgrassatura e il decapaggio), in testa alla linea di
         anodizzazione, finalizzati a rimuovere sporco e ossidi (che possono interferire con la
         formazione del film anodico), rendendo una superficie uniformemente reattiva adatta a
         ricevere il trattamento di anodizzazione.

     Pretrattamenti meccanici

     Per i pretrattamenti meccanici è previsto l’utilizzo di un impianto di lucidatura robotizzato a tavola
     rotante dotato di n°7 unità di lavoro (spazzole) con 6 assi controllati. La macchina sarà
     completamente robotizzata e compartimentata all’interno di una cabina realizzata con pannelli
     fonoassorbenti.I profili verranno lucidati da una serie di spazzole che ruotano contrapposte o
     affacciate. Il profilo entrerà da una parte, viaggerà orizzontalmente trascinato dalle spazzole e da
     opportuni rulli guida e, dopo trattamento, uscirà dalla parte opposta della macchina. Ogni unità di
     lavoro della lucidatrice sarà presidiata da una bocchetta aspirante, per un totale di n° 7 bocchette
     aspiranti tutte collettate ad un gruppo aspirofiltrante centralizzato (camino n° 1).

     Pretrattamenti “a umido” e trattamento di anodizzazione

     L’impianto di anodizzazione sarà costituito da una serie di vasche, ognuna con una sua
     specifica funzione, poste in sequenza secondo l’ordine di utilizzo in modo da poter
     raggiungere un elevato livello di automazione.
     I processi che si svolgono nelle varie vasche si possono sudpidere in tre gruppi principali:
     – trattamenti pre-anodizzazione,
     – anodizzazione,
     – post-processing.

     Il ciclo di lavoro della linea automatica si articolerà nelle seguenti fasi di trattamento (sequenziali):
     1) Sgrassatura (debolmente alcalina): ha lo scopo di rimuovere dalla superficie metallica sostanze
     organiche e/o residui di precedenti lavorazioni eventualmente presenti intrappolate nelle micro
     asperità delle superfici. La sgrassatura viene effettuata in un bagno leggermente alcalino,
     contenente uno specifico prodotto detergente, riscaldato ad una temperatura di 60°C e
     costantemente agitato mediante insufflazione d’aria per garantire il massimo effetto pulente. Segue
     un risciacquo statico con recupero in controcorrente (nel bagno di sgrassatura).
     2) Strippaggio telai (in bagno acido): Questo processo è necessario per rimuovere dai telai di
     supporto dei profili lo strato di ossido e/o di vernice protettiva che via via si forma. Viene
     utilizzatauna soluzione di uno specifico agente strippante essenzialmente a base di acido solforico e
     di acido solforico riscaldata ad una temperatura di circa 60°C e costantemente agitata mediante
     insufflazione d’aria.


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     3) Satinatura (alcalina): è un processo chimico utilizzato per opacizzare la superficie e anche per
     eliminare eventuali piccole imperfezioni superficiali dei profili. La soluzione di satinatura è
     costituita da soda caustica (50 ÷ 60 g/l) con aggiunta di apposito additivo necessario ad ottenere
     un’aggressione controllata dell’alluminio e prevenire la precipitazione di idrossido di alluminio nel
     bagno e la conseguente incrostazione di unità riscaldanti e vasche. La soluzione viene mantenuta a
     60°C e il bagno viene all’occorrenza agitato mediante insufflazione d’aria. Dopo la satinatura si
     effettua un risciacquo statico e, a seguire, un secondo risciacquo spray con recupero (in
     controcorrente) nel primo.
     4) Neutralizzazione (in bagno acido): I manufatti da anodizzare, dopo i trattamenti alcalini di
     sgrassatura e satinatura chimica e relativi risciacqui, vengono immersi in un bagno di
     neutralizzazione acida; questa operazione ha il duplice scopo di:
     – eliminare eventuali idrossidi (insolubili) formatisi sulla superficie dei manufatti a seguito dei
     trattamenti alcalini (azione di decapaggio);
     – rendere compatibile (abbassare) il pH della superficie dei manufatti da trattare con il bagno
     successivo (azione di neutralizzazione).
     Viene allo scopo utilizzata una soluzione acida per acido solforico (160 ÷ 200 g/l) contenente una
     minor frazione di un additivo a base di acqua ossigenata . Il processo viene condotto a temperatura
     ambiente con agitazione tramite insufflazione d’aria. Segue un lavaggio dinamico con acqua
     demineralizzata in circuito chiuso.
     5) Brillantatura (in bagno acido): È un attacco elettrochimico con acidi forti (acido solforico e acido
     fosforico in frazioni circa uguali) a caldo (60°C) tramite il quale si elimina la rugosità superficiale
     dei manufatti (gli acidi “sciolgono” selettivamente le asperità presenti sulla superficie del metallo).
     L’operazione viene effettuata in 3 passaggi intercalati da risciacqui statici per recuperare i
     trascinamenti di acido; alla fine si effettua un lavaggio dinamico per immersione e spray con acqua
     demineralizzata in circuito chiuso. I bagni di brillantatura vengono agitati mediante insufflazione
     d’aria e i pezzi vengono anche agitati meccanicamente in senso bidimesionale.
     6) Sbianca (alcalina) : Durante la brillantatura si forma, sulla superficie dei pezzi, un sottile strato
     ossido che deve essere rimosso; viene allo scopo utilizzato un bagno leggermente alcalino per soda
     caustica (20 g/l) a caldo (50°C) seguito da un risciacquo statico spray (con recupero in
     controcorrente dei trascinamenti) e da un lavaggio dinamico con acqua demineralizzata in circuito
     chiuso. Anche il bagno di sbianca viene agitato tramite insufflazione d’aria
     7) Neutralizzazione (in bagno acido): Si ricorre ancora una volta ad un decapaggio acido per:
     – eliminare gli idrossidi formatisi sulla superficie dei pezzi a seguito del trattamento di sbianca
     alcalina;
     – rendere compatibile (abbassare) il pH della superficie dei manufatti da sottoporre all’ossidazione
     anodica.
     Viene allo scopo utilizzata una soluzione acida per acido solforico (160 ÷ 200 g/l) contenente una
     minor frazione di un additivo a base di acqua ossigenata.
     Il processo viene condotto a temperatura ambiente con agitazione tramite insufflazione d’aria.
     8) Ossidazione anodica: questo processo consiste nella ossidazione superficiale dell’alluminio
     mediante immersione del pezzo da trattare in un bagno acido in cui avviene un passaggio di
     corrente elettrica (con una densità di corrente di circa 1,5 A/dm 2) che, in presenza di ossigeno,
     produce una patina superficiale (film di ossido). L’elettrolita è costituito per il 22% da acido
     solforico. Gli elettrodi, che garantiscono il fenomeno dell’elettrolisi (a base del processo), sono:
     – l’anodo, costituito dai profili di alluminio da anodizzare;
     – il catodo, costituito da lamelle di alluminio opportunamente trattato installate verticalmente alle
     pareti delle vasche di trattamento.
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     Il processo è esotermico e quindi la temperatura deve essere costantemente controllata e mantenuta
     a circa 20°C con il raffreddamento della soluzione ottenuto tramite scambiatori di calore (attraverso
     i quali viene ricircolato il bagno) e impianto frigorifero (di refrigerazione dell’acqua di
     raffreddamento).
     Il processo viene condotto in 5 bagni agitati tramite insufflazione d’aria, seguiti da un risciacquo
     statico (con recupero dei trascinamenti in controcorrente) e da due lavaggi dinamici (il primo ad
     immersione e il secondo spray con lavaggio barra) con acqua demineralizzata in circuito chiuso.
     9) Sigillatura (fissaggio a caldo): per assicurare una buona resistenza alla corrosione del film
     passivante, si deve provvedere alla chiusura dei pori dello spesso stratodi ossido esterno. Ciò si
     ottiene semplicemente immergendo l’alluminio anodizzato in acqua bollente (a 98°C) additivata di
     uno specifico tensioattivo in piccola quantità; si ottiene così l’idratazione dell’ossido che ne causa il
     rigonfiamento e quindi la sigillatura dei pori. Il processo viene condotto in 4 bagni seguiti da un
     risciacquo statico a caldo (a 85°C) e da un lavaggio dinamico con acqua demineralizzata in circuito
     chiuso.
     10) Anaforesi protettiva: Per migliorare l’effetto estetico e assicurare la massima durabilità, i profili
     anodizzati vengono rivestiti, per immersione, con una speciale vernice acrilica trasparente
     sfruttando la tecnica dell’elettroforesi, basata sul movimento di particelle elettricamente cariche in
     un fluido per effetto di un campo elettrico.
     All’uscita dalla vasca di trattamento, i profili vengono lavati con la parte liquida del bagno; per
     ottenere questo liquido, il bagno viene estratto ed ultrafiltrato, ottenendo così un permeato
     (utilizzato per il lavaggio) che ricade poi nella vasca, così come il concentrato (per minimizzare le
     perdite di vernice).
     A seguire si effettuano due lavaggi “a cascata” e un lavaggio dinamico con acqua demineralizzata
     in circuito chiuso, per eliminare colature e rimuovere depositi che altererebbero l’aspetto esteriore
     dei manufatti.
     Il processo di verniciatura per elettrodeposizione è molto efficace e non ha praticamente emissioni.
     11) Polimerizzazione della resina (in forno): La resina acrilica polimerizza semplicemente
     riscaldandola con un processo di essicazione in forno alla temperatura di 180 ÷ 200 °C che non
     origina emissioni.
     Si prevede l’utilizzo di n. 4 camere di essiccazione (forni) in serie riscaldate mediante
     ricircolazione di aria calda.

     La movimentazione dei manufatti e l’immersione nelle vasche saranno gestite
     automaticamente tramite PLC: una volta inserito il codice del prodotto, il software gestirà
     autonomamente ogni passaggio del ciclo, tempi di immersione compresi.
     Il riscaldamento delle vasche, ove previsto, sarà realizzato mediante circolazione di vapore
     (vettore termico) entro apposite serpentine, realizzate con materiali idonei resistenti
     all’aggressività delle soluzioni di trattamento. Il riscaldamento, così come il raffreddamento
     (tramite scambiatore di calore – impianto frigorifero), verranno controllati automaticamente
     tramite sistemi di regolazione gestiti da PLC.
     Tutte le vasche attive saranno dotate di indicatori di livello.

                      EMISSIONI IN ATMOSFERA

     Operazioni di pre-trattamento meccanico delle superfici (lucidatura) :
     il flusso d’aria avrà una portata di 12˙000 mc/h, sarà depolverato con filtro a maniche autopulente,
     verrà ripreso da un elettroventilatore (a valle del filtro) e sarà emesso in atmosfera attraverso il
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     camino n. 1, avente un diametro di 550 mm ed uno sbocco tipo FIAT portato ad una quota di
     almeno 1 m soprastante l’estradosso della copertura e qualsiasi altro ostacolo presente nel raggio di
     10 m, onde garantire la migliore dispersione del particolato residuo (inf. 10 mg/Nmc).

     Pretrattamenti “a umido” e trattamento di anodizzazione :
     le emissioni saranno determinate dalla necessità di prevenire la diffusione di gas inquinanti
     nell’ambiente di lavoro mediante sistemi di captazione localizzata sulle vasche di trattamento.
     Poichè le vasche di trattamento conterranno prevalentemente bagni caldi, alla loro superficie si
     potranno liberare:
     – aerosol alcalini (vasche di sgrassatura, satinatura e sbianca),
     – aerosol acidi (vasche di neutralizzazione, brillantatura e ossidazione anodica),
     Si prevede l’installazione di apposite cappe aspiranti a flusso tangenziale a bordo vasche,
     dimensionate essenzialmente sulla base dell’estensione delle superfici evaporanti e di una
     determinata velocità di captazione, collegate (mediante canalizzazioni in materiale adeguato) a
     sistemi di aspirazione e abbattimento (degli aerosol veicolati).
     I condotti di aspirazione, che raggruppano assieme flussi acidi e flussi alcalini (determinando anche
     fra loro un’azione di neutralizzazione), saranno aerei con adeguate pendenze in modo da poter
     raccogliere eventuali liquidi di condensa in appositi pozzetti di drenaggio.
     Per consentire un’agevole regolazione (bilanciamento) dei flussi d’aria aspirati e garantire la
     massima flessibilità di esercizio sono stati previsti tre circuiti di aspirazione indipendenti ciascuno
     afferente ad un proprio abbattitore, ed un proprio ventilatore (con motore controllato da inverter per
     regolare la portata a seconda della necessità) e ad in proprio camino di emissione (del flusso d’aria
     aspirato e trattato).




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     Le portate di aspirazione previste saranno:
     – circa 42˙000 mc/h per l’impianto di aspirazione identificato con 1 nello schema soprastante;
     – circa 49˙000 mc/h per l’impianto di aspirazione identificato con 2 nello schema soprastante,
     – circa 45˙000 mc/h per l’impianto di aspirazione identificato con 3 nello schema soprastante.
     Per l’abbattimento degli aerosol si prevedono scrubber ad acqua con terminale separatore di gocce.
     Si prevede di installare per ciascun impianto di aspirazione uno scrubber autonomo del tipo
     orizzontale, a flusso ortogonale fra corrente gassosa (da trattare) e corrente liquida (liquido di
     lavaggio).


     I flussi d’aria trattati nei tre scrubber, ripresi dai relativi ventilatori di aspirazione, verranno
     convogliati ai rispettivi camini di emissione (all’atmosfera), del diametro di 1˙000 mm, indicati con
     i nn. 2a, 2b, 2c.
     Lo sbocco dei tre camini, tipo FIAT, sara portato ad una quota di almeno 1 m soprastante
     l’estradosso della copertura e qualsiasi altro ostacolo presente nel raggio di 10 m, onde garantire la
     migliore dispersione degli inquinanti residui.

                      TRATTAMENTO ACQUE

     L’idroesigenza “produttiva” dello stabilimento (per sostituzione/reintegro bagni di trattamento e
     risciacqui, rigenerazione impianti di demineralizzazione a circuito chiuso, produzione vapore,
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     reintegro acqua evaporata negli scrubber) sarà sostenuta tramite prelievo da pubblico acquedotto,
     cosi come il fabbisogno idrico dei servizi igienici per il personale.
     Il progetto opta per un impianto a “SCARICO ZERO; ciò comporta di prevedere smaltimenti “fuori
     sito” dei reflui concentrati (come i bagni esausti e gli eluati) che non risulta possibile
     (ulteriormente) riciclare.
     Le acque di raffreddamento vengono riciclate integralmente mediante l’adozione di scambiatori di
     calore asserviti ad impianti frigoriferi a pompa di calore (chiller) e ad assorbimento, mentre per
     consentire il riciclo dell’acqua, che deve essere di ottima qualità (acqua demineralizzata) per le
     operazioni di lavaggio, si prevede il ricorso al trattamento cosiddetto a SCAMBIO IONICO.
     Per assicurare un adeguato ciclo di lavoro ad un impianto a scambio ionico e necessario che le
     acque di lavaggio da trattare presentino una salinità non elevata ( per questa ragione si prevede
     l’inserimento di risciacqui statici a valle dei bagni di trattamento e a monte dei lavaggi dinamici
     alimentati in continuo con l’acqua demineralizzata in circuito chiuso. L’adozione di risciacqui
     statici (con recuperi “in controcorrente” nei bagni che li precedono) prospetta, oltre all’economia
     della risorsa idrica, un risparmio di prodotti chimici.

     Nel progetto si prevedono due impianti di demineralizzazione separati, dedicati rispettivamente:
     1) al segmento comprendente i trattamenti di pre-anodizzazione e di anodizzazione;
     2) al segmento post-processing di applicazione del protettivo.
     Per garantire la massima affidabilità e flessibilità di utilizzo, i due impianti sono entrambi concepiti
     su due linee di trattamento disposte in parallelo.
     Gli eluati saranno accumulati e avviati a smaltimento fuori sito: per una corretta gestione di questi
     rifiuti si prevede che gli eluati acidi e quelli alcalini vengano stoccati in due serbatoi separati,
     dedicati (in PE a doppio contenitore) da 21 mc/cad.

     Per quanto riguarda le acque meteoriche, benchè l’impianto rientri fra le tipologie di insediamenti
     elencati nell’allegato F (punto 3) delle N.T.A. del PTA Veneto,si evidenzia che:
        le aree in cui si effettuano lavorazioni nonché quelle di deposito di materie prime, ausiliari
         di processo e rifiuti sono tutte coperte e protette dall’azione degli agenti atmosferici, in
         quanto dislocate all’interno del fabbricato;
        le sostanze liquide sono stoccate all’interno di contenitori presidiati da appositi bacini di
         contenimento ovvero in serbatoi a doppio contenitore;
        nei piazzali esterni non e presente alcun deposito o lavorazione e non ricorrono pertanto
         circostanze che possano comportare il dilavamento meteorico di sostanze pericolose o
         pregiudizievoli per l’ambiente;
        non si ha la presenza di depositi di rifiuti, materie prime e prodotti non protetti dall’azione
         degli agenti atmosferici, né si effettuano lavorazioni, né si ha la presenza di circostanza che
         possano comportare il dilavamento non occasionale e fortuito delle sostanze pericolose di
         cui alle Tabelle 3/A e 5 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. N. 152/06.
     Non si ravvisa, quindi, la necessita di raccolta e trattamento delle acque meteoriche che, come
     già accade (dato che il fabbricato e le aree impermeabilizzate scoperte sono esistenti e
     resteranno immutate) continueranno ad essere recapitate nella fognatura “bianca” che serve la
     zona industriale.




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                  Autorizzazione Integrata Ambientale n. 01/19


                          ALLEGATO 2
     Il presente allegato, definito come “Allegato 2” e costituente parte integrante e sostanziale
     dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n.1/2019, riporta i limiti, le prescrizioni e le condizioni da
     osservare nell’esercizio dell’attività svolta dalla ditta CSP Group srl, nell’installazione di via
     Ponticelli 37, in comune di Agugliaro (VI).


                 Prescrizioni per singole matrici ambientali

                         Emissioni in atmosfera



      1. La ditta dovrà comunicare con almeno 15 giorni di anticipo alla Provincia e all’ARPAV, la
        data di messa in esercizio dei nuovi impianti (comunicazione di avvio impianto). Per le
        operazioni meccaniche il termine per la messa a regime coincide con la messa in esercizio.
        Per i pretrattamento ad umido e la fase di anodizzazione - tenendo conto della previsione
        aziendale di un avvio a regime ridotto - la comunicazione in questione dovrà essere
        presentato per ogni step, dettagliando l’impiantistica anche di abbattimento che sarà messa
        in funzione.
      2. Ad ogni avvio dovrà seguire un controllo analitico nei primi dieci giorni, trasmettendone gli
        esiti alla Provincia entro i successivi 45 giorni (comunicazione esiti primo controllo) e
        dando comunicazione ad ARPAV con almeno 15 giorni d'anticipo della data in cui intende
        effettuare i prelievi.

      3. I controlli periodici delle emissioni in atmosfera sono richiesti con frequenza annuale e
        triennale, come indicato nel piano di monitoraggio; tali controlli dovranno essere effettuati,
        nelle condizioni di esercizio più gravose degli impianti produttivi.

      4. La ditta dovrà effettuare i controlli di cui al precedente punto dando comunicazione ad
        ARPAV con almeno 15 giorni d'anticipo della data in cui intende effettuare i prelievi.

      5. I dati relativi agli autocontrolli effettuati dovranno essere riportati su apposito registro a cui
        si allegheranno i certificati analitici ed essere tenuti a disposizione dell’autorità competente
        al controllo. Uno schema esemplificativo di tale registro è riportato in appendice 1 allegato
        VI parte V del D.Lgs. 152/06. Per i certificati analitici si dovrà far riferimento allo schema
        riportato in calce.




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      6. I punti di emissione dovranno essere identificati in modo univoco e per ogni punto di
        controllo e prelievo dovrà essere garantita in alternativa la presenza di una bocchetta di
        prelievo dotata di tronchetto filettato di dimensioni unificate, munito di tappo e saldato al
        camino o di flangia universale di dimensioni unificate dotata di fori passanti e di
        controflangia cieca per la chiusura, costruiti secondo quanto riportato in calce al presente.
        Per la sezione di campionamento dovrà essere rispettato quanto previsto al punto 3.5.
        dell’allegato VI alla parte V del D.Lgs. 152/06.

      7. Le metodologie di campionamento e analisi dovranno essere quelle utilizzate dal Servizio
        Laboratori di ARPAV, riportate nel sito specifico http://www.arpa.veneto.it/servizi-
        ambientali/ippc/servizi-alle-aziende/metodiche-analitiche. Le metodiche utilizzate dal
        Servizio Laboratori di ARPAV faranno in ogni caso fede in fase di contraddittorio.
        L’azienda può cambiare le metodiche analitiche, previa comunicazione ad ARPAV, la quale
        può esprimersi in merito.

      8. Ogni interruzione del normale funzionamento degli impianti di abbattimento, compresa la
        manutenzione ordinaria e straordinaria, deve essere annotata su un apposito registro da
        tenersi a disposizione dell’autorità competente al controllo. Uno schema esemplificativo di
        tale registro è riportato in appendice 2 allegato VI parte V del D.Lgs. 152/06.

      9. La ditta dovrà sempre provvedere ad una corretta gestione e manutenzione dei propri sistemi
        di abbattimento, secondo quanto previsto nel piano di monitoraggio e controllo. In caso di
        anomalie o guasti agli impianti il gestore deve darne comunicazione alla Provincia, al
        dipartimento provinciale dell’ARPAV e al Comune entro le otto ore successive. Qualora le
        anomalie di funzionamento siano tali da non garantire il rispetto dei limiti di emissione
        fissati, si dovrà procedere alla sospensione delle relative lavorazioni per il tempo necessario
        alla rimessa in efficienza; le difformità accertate nei controlli analitici effettuate dal gestore
        devono essere comunicate entro 24 ore dall'accertamento.

      10. Per gli scrubber dopo l’avvio e in concomitanza al primo report la ditta dovrà comunicare il
        range di pH inpiduato come ottimale per la soluzione di abbattimento. Gli scrubber
        dovranno essere dotati di sistemi di allarme sonoro/visivo in caso di valori di pH fuori range.



                 Scarichi idrici/gestione acque meteoriche
     Attualmente tutta la ZAI di Agugliaro, compreso lo stabilimento di CSP, risulta sprovvista di
     fognatura industriale ove recapitare i reflui produttivi; l’azienda come da proposta dovrà quindi
     adottare un sistema a “scarico zero” con il riciclo integrale delle acque di raffreddamento e di
     lavaggio. I bagni esausti, i concentrati da controlavaggio filtri e gli eluati da rigenerazione resine
     saranno gestiti come rifiuti liquidi e conferiti a terzi autorizzati.

       12. La ditta dovrà garantire quanto di seguito riportato a confermare la non necessità di
         autorizzazione allo scarico per le acque meteoriche di dilavamento:
      - l’attività dovrà essere condotta esclusivamente all’interno dell’edificio;
      - nel piazzale esterno non dovrà esserci presenza di depositi di rifiuti, materie prime, prodotti,
      nè dovranno essere effettuate operazioni di carico/scarico;




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      - nel piazzale esterni dovrà avvenire solo il transito dei mezzi paragonabile alla viabilità
      stradale;
       13. In adempimento alla prescrizione n. 3 del Parere del Comitato Provinciale V.I.A. allegato
         alla Determinazione della Provincia di Vicenza N. 899 del 14/08/2018 di esclusione dalla
         procedura di V.I.A., per il primo anno di esercizio la ditta dovrà procedere secondo la
         proposta presentata con n. 2 caratterizzazioni analitiche (semestrali) delle acque meteoriche
         di dilavamento. Il campionamento potrà essere effettuato nel pozzetto terminale inpiduato
         nell’Elaborato grafico B19 - B21; i parametri da analizzare saranno: pH, Solidi sospesi
         totali, COD, Alluminio, Arsenico, Boro, Cadmio, Cromo totale, Cromo esavalente, Ferro,
         Manganese, Mercurio, Selenio, Fosforo totale, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, Silicio, Fenoli
         totali, Cloruri, Fluoruri, Idrocarburi e PFAS. Gli esiti di tale controllo dovranno essere
         presentati in concomitanza al primo report. Questa Amministrazione si riserva di sottoporre
         gli esiti all’ufficio competente per eventuali ulteriori determinazioni.


                          Emissioni sonore

       14. L’azienda deve verificare, con cadenza triennale e ogni qualvolta vi siano delle modifiche
         che comportano delle variazioni sostanziali del livello di rumore, l’attualità della
         Valutazione di Impatto Acustico, aggiornando lo studio agli atti ed eseguendo i rilievi
         fonometrici necessari, utilizzando le professionalità di un Tecnico Competente in Acustica
         Ambientale. Devono essere valutati i livelli di emissione, immissione e differenziale e
         confrontati con i relativi limiti. Le misure per valutare i livelli di immissione e differenziale
         devono essere effettuate presso i ricettori più esposti al rumore; qualora ciò non fosse
         possibile deve essere inpiduata una posizione di misura (nelle vicinanze del ricettore o in
         prossimità della sorgente) che consenta di stimare il livello presso il ricettore. I parametri da
         misurare sono i livelli acustici per i quali è stata evidenziata la potenziale criticità. Si
         segnalano, per l’elaborazione della documentazione di impatto acustico ai sensi dell’articolo
         8 della Legge n. 447 del 1995, le Linee Guida approvate con Deliberazione del Direttore
         Generale ARPAV (DDG n.3 del 29.01.2008) e consultabili nel sito internet dell’Agenzia,
         all’indirizzo   http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/agenti-fisici/fle-e-    allegati/
         linee_Guida-DOC-Impatto_Acustico.

       15. In caso di superamento, da comunicarsi tempestivamente a questo Ente, al Comune ed
         all’ARPAV, dovranno essere realizzate opportune mitigazioni acustiche concordandole con
         Comune ed ARPAV. Tali interventi dovranno essere comunicati a questa Amministrazione
         per gli aspetti di competenza.

       16. Le campagne di misura dovranno essere effettuate durante lo svolgimento delle attività
         rumorose, con comunicazione preventiva di almeno 15 giorni, al Comune ed ad ARPAV,
         che potranno presenziare allo stesso. Per i limiti dovrà essere fatto riferimento al piano di
         zonizzazione acustica del comune di Agugliaro.

       17. La prima campagna di misure a seguire il presente provvedimento dovrà essere effettuata
        entro un anno dall’avvio dell’impianto e le successive con frequenza triennale.




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                           Gestione rifiuti

       18. Al report sulla produzione dei rifiuti di cui al Piano di Monitoraggio e Controllo che riporta
         un elenco limitato ai rifiuti caratteristici dello specifico comparto produttivo, dovrà essere
         allegata copia del MUD.

       19. I rifiuti prodotti dovranno essere raggruppati in aree dotate di apposita cartellonistica,
         indicante il relativo codice C.E.R. e l’eventuale caratteristica di pericolosità.

       20. La gestione dei rifiuti prodotti dovrà avvenire nel rispetto di quanto previsto dalla parte IV
         Titolo I D.Lgs. 152/06; in particolare la loro gestione dovrà avvenire nella modalità di
         deposito temporaneo così come definito dall’art. 183 c. 1 lettera bb) del D.Lgs. 152/2006.



                               Altro


      21. La ditta dovrà costantemente vigilare sul buono stato di conservazione delle pavimentazioni
        impermeabilizzate ed effettuare, in presenza di eventuali fessurazioni, le relative
        manutenzioni.
      22. Sulla proposta per il pianto di monitoraggio delle acque sotterranee presenta dalla ditta
        questa Amministrazione si riserva una valutazione nel termine di 60 giorni dalla data del
        presente provvedimento, trascorsi i quali la proposta si intenderà accolta.
      23. Il sistema di monitoraggio della falda dovrà essere reso operativo prima dell’avvio
        dell’impianto; entro i successivi 90 giorni la ditta dovrà procedere ad un’analisi a set esteso .
        I referti analitici dovranno essere trasmessi a questa Amministrazione e ad Arpav nel
        termine di 30 giorni dal prelievo con una proposta di set analitico per i successivi controlli.
      24. Successivamente è richiesta un'analisi con frequenza quinquennale per i parametri oggetto di
        proposta, eventualmente integrati sulla base di determinazioni di questa Amministrazione.
      25. Le date di prelievo dovranno essere comunicate ad ARPAV con anticipo di almeno 15
        giorni.
      26. Qualora dal monitoraggio dovessero emergere delle anomalie dovrà esserne data tempestiva
        comunicazione a questa Amministrazione, al Comune ed ARPAV.
      27. La ditta, ad esclusione dei periodi di chiusura per ferie, dovrà comunicare eventuali fermi
        prolungati – oltre 15 gg- di attività e qualora tali periodi superino trenta giorni dovrà essere
        contestualmente presentato un piano con le attività di controllo e monitoraggio da condursi
        durante gli stessi e perse rispetto alla normale attività nonché le azioni da mettere in atto
        anche dal punto di vista strutturale per garantire la sicurezza dell’impianto.
      28. Dovrà altresì essere comunicata il fine esercizio dell’attività. Con tale comunicazione dovrà
        essere presentato un Piano di ripristino ambientale che descriva gli interventi che verranno
        attuati al fine della restituzione del sito agli usi originari e i relativi accertamenti analitici per
        verificare l’assenza di eventuale contaminazione del sito.
      29. Le registrazioni dei dati previsti dal Piano monitoraggio e controllo dovranno seguire le
        seguenti indicazioni:




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         Tutti i dati ottenuti dall’autocontrollo devono poter essere verificati in sede di sopralluogo
         ispettivo. I dati originali (es. bollette, fatture, documenti di trasporto, Rapporti di prova etc.)
         devono essere conservati almeno per 5 anni in modo da garantire la rintracciabilità del dato
         stesso.
         Eventuali registrazioni e tutti i certificati analitici, compresi quelli effettuate da laboratori
         esterni o direttamente dall’impianto di destino devono essere conservati presso lo
         stabilimento, a disposizione delle Autorità competenti al controllo, almeno per 5 anni.


     Si ricorda che ai sensi dell’art. 29-decies, comma 2, del D.Lgs. 152/2006, il gestore dovra'
     trasmettere, alla Provincia di Vicenza, all’ ARPAV, al Comune di Agugliaro entro il 30 aprile di
     ogni anno un documento contenente i dati caratteristici dell’attività dell’anno precedente costituito
     da:
         a) un   report  informatico   sul  modello   fornito  dall’Autorità   competente
          (http://ippc.arpa.veneto.it/) dove inserire i dati previsti dalle tabelle del “PIANO DI
          MONITORAGGIO E CONTROLLO” ossia quelli a cui è stato assegnato “SI’” nella
          colonna 'Reporting' dell’Allegato 3; il report dovrà essere trasmesso su supporto
          informatico;
         b) una relazione esplicativa dell’attività aziendale con il commento dei dati dell’anno in
          questione e i risultati nel monitoraggio. La relazione, che può essere corredata da grafici
          esemplificativi, deve contenere la descrizione di eventuali metodi di stima/calcolo dei
          dati comunicati. Il superamento dei Valori Limite di Emissioni è da giustificare, ove
          possibile, specificando la causa dell’incidente (es. manutenzione straordinaria, guasto,
          malfunzionamento, avaria o interruzione degli impianti di abbattimento, condizioni
          meteo-climatiche avverse etc.) e gli interventi risolutivi adottati. Variazioni significative
          tra i persi anni di monitoraggio vanno giustificate. La suddetta relazione dovrà essere
          trasmessa su supporto informatico.


                          Limiti alle emissioni
                                Aria
     La seguente tabella riporta, in relazione al processo produttivo, i limiti per le emissioni in atmosfera
     ritenute significative.


         Fase       Punto di  Tecnologie di   Quota (m)   Portata          Limiti
                 emissione  contenimento
                                      [Nmc/h](***)  inquinanti       Valore
                                                         concentrazio
                                                         ne mg/Nmc

       Aspirazione      1    Filtro a maniche   10             polveri        10
        lucidatura
                                        12.000

     Aspirazione bagni di   2a     Scrubber      10     40000    acido solforico      2
       trattamento

     Aspirazione bagni di   2b     Scrubber      10     45.000   acido solforico      2
       trattamento




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     Aspirazione bagni di      2c        Scrubber      10       42.000      acido solforico       2
       trattamento
                                                          COT          50


       (***) ammesso con un range di variabilità di ±20%. A fronte di riscontri analitici con portate riscontrate superiori il limite in
         emissione dovrà essere modulato proporzionalmente secondo la formula indicata nell’art.271 comma 13.




     SCHEMA TIPO DI CERTIFICATO ANALITICO PER EMISSIONI IN ATMOSFERA
     (*importante considerare indicazioni sotto riportate)

              Ditta:

              Attività produttiva svolta:

              Camino n. Relativo all'impianto di

              Campione 1 prelevato il da _____________________________________________________

              Durata del prelievo dalle ore alle ore

              Campione 2 prelevato il da

              Durata del prelievo dalle ore alle ore

              Campione 3 prelevato il da

              Durata del prelievo dalle ore alle ore

              Tipo e quantità di materie prime utilizzate nell'impianto durate il prelievo e che abbiano influenza
              sulle emissioni
              Strumentazione usata per il prelievo

              Metodiche utilizzate per il campionamento ____________________________________________________

              Metodiche utilizzate per l’analisi ____________________________________________________


                 Risultati analitici
              Portata delle emissioni __________________       Temperatura fumi


              Tenore di ossigeno* _________________________         Umidià ____________________

          *(da riportare solo per processi di combustione)


           Inquinante 1 Valore di concentrazione medio Flusso di massa
           Inquinante 2 Valore di concentrazione medio Flusso di massa
           Inquinante 3 Valore di concentrazione medio Flusso di massa
          NOTE




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     Oltre alla data e alla firma, con timbro di iscrizione all'albo, del tecnico abilitato all'analisi, si dovrà allegare il
     verbale di campionamento e prelievo ed esprimere le seguenti determinazioni:

       1)   che le condizioni di marcia al momento del prelievo risultavano essere al regime massimo possibile
          od, eventualmente, motivare una situazione. difforme;
       2)   la presenza, o meno, ed il funzionamento, o meno, dl eventuali impianti di abbattimento;
       3)   la motivazione sulla scelta degli inquinanti analizzati e giudizio sulla loro rappresentatività rispetto
          alla globalità dell'emissione ed al ciclo produttivo esaminato;
       4)   stima dell' errore standard nell’analisi;
       5)  motivazione delle eventuali difformità dei parametri tra quanto richiesto in sede di autorizzazione e
          quanto determinato al momento dell’ analisi.
     (*)Nelle more dei decreti attutivi richiamati al punto 17 dell’ art. 271 del D.lgs 152/2006 per il campionamento
     manuale delle emissioni convogliate, tenuto conto di approfondimenti in merito effettuati con ARPAV si dispone
     quanto segue:

       a)     il numero di prelievi o campioni da eseguire nel caso di campionamento manuale è di 3 per
           ciascuna misura. Ai fini del calcolo del valore di emissioni si deve considerare la media ottenuta da
           questi 3 campioni;
       b)      il numero di prelievi o campioni è relativo a ciascun parametro o sostanza che si deve
           determinare per il confronto con il valore limite;
       c)     il tempo di campionamento di norma deve essere di un’ ora, tenuto conto che la concentrazione
           media è riferita, dal D.lgs 152/2006, ad un’ ora di funzionamento dell’ impianto nelle condizioni di
           esercizio più gravose.N.B. tempi di campionamento persi devono essere motivati




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                                  ALLEGATO A


     Il presente allegato, definito come “Allegato A” e costituente parte integrante e sostanziale
     dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n.1/2019 rilasciata alla ditta CSP Group srl per l'
     installazione di via Ponticelli 37 in comune di Agugliaro riporta i persi momenti dell’iter
     istruttoria e quanto emerso in conferenza a supportare le condizioni poste in autorizzazione.


     Il progetto dell’attività di cui è richiesta AIA è stato sottoposto a verifica di assoggettabilità
     (V.I.A.) ai sensi dell’ art. 19 del D.Lgs n. 152/2006 e smi,; il procedimento si è concluso con
     determina di questa Amministrazione n.899 del 14/08/2018 di esclusione dalla procedura di
     V.I.A, subordinatamente a prescrizioni; per le prescrizioni si fa riferimento a quelle riportate nel
     parere 15/2018 allegato alla determina per costituirne parte integrante e sostanziale; si riportano di
     seguito dette prescrizioni:
      “1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per
      l’esercizio dell’attività, in particolare per quanto riguarda l’Autorizzazione Integrata
      Ambientale.
      2) La documentazione da inoltre per i rilascio della suddetta autorizzare dovrà contenere le
      seguenti valutazioni/informazioni:
      - caratterizzazione delle emissioni acustiche prodotte dalle sorgenti interne ed esterne all’attività,
      i dati di input al modello di calcolo mancano di riferibilità, valutando ed allegando le schede
      tecniche certificate con i livelli di emissione acustica, specifici per singola sorgente, nonché le
      effettive certificazioni dei sistemi di mitigazione previsti per gli impianti, così come indicato in
      relazione;
      - specifiche tecniche e/o dati effettivamente riscontrati in loco tramite verifica dei requisiti
      acustici delle suddette partizioni perimetrali del capannone;
      - report di monitoraggio del clima residuo con tempi più adeguati per la definizione delle
      emissioni acustiche che caratterizzano l’area di indagine. I report devono inoltre sempre
      riportare l’analisi del dato con i valori percentili L95 e i livelli minimi, da usare per la verifica
      del criterio differenziale. Inoltre a riguardo si riscontra un’anomalia circa la verifica dei livelli
      differenziali calcolati ai ricettori posti a est e a sud del lotto; nello specifico tale verifica non è
      prevista per le sorgenti di carattere mobile cioè traffico veicolare;
      - la verifica dei livelli di traffico indotto deve essere effettuata previa classificazione delle
      infrastrutture stradali afferenti all’area di progetto così come indicato da specifica norma DPR
      142/2004 ; si indichi quindi la tipologia di strada secondo tabella 2 del decreto specifico e i
      rispettivi limiti per il periodo diurno che saranno confrontati con le effettive emissioni di rumore
      dovute al traffico indotto di cui sopra. A riguardo si chiedono delle indicazione riferibili sul
      numero dei mezzi di trasporto dell’attività e sulle emissioni di traffico indotto prodotte
      dall’attività allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali prodotti dai mezzi
      – soprattutto pesanti – dell’attività stessa. Tali livelli, anche come sommatoria degli effetti del
      traffico esterno all’attività saranno confrontati con i limiti delle infrastrutture stradali afferenti
      l’area di indagine, percorse dai mezzi di trasporto di cui sopra;
      Autorizzazione Integrata Ambientale – ditta CSP Group srl- Agugliaro (VI) -  Allegato A               Pag. 1 di 5



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      - se durante il periodo notturno l’azienda operasse con impianti (es.: aspirazione aria),
      funzionanti anche in assenza di presidio e/o lavorazioni, tale situazione deve essere effettivamente
      dichiarata e verificata tramite analisi delle emissioni delle specifiche sorgenti. La norma non
      ammette a riguardo dichiarazioni non riferibili: “in periodo notturno non risulteranno in
      funzione impianti o apparecchiature con emissioni acustiche significative.”.
      3) Il PMC dovrà prevedere modalità di controllo della presenza di sostanze perfluoroalchiliche
      (PFAS) nei prodotti in ingresso e nei rifiuti liquidi inviati a smaltimento presso terzi ed un
      monitoraggio sulle acque meteoriche di dilavamento, distintamente per coperture e piazzali,
      almeno in avvio per una caratterizzazione ed eventualmente con cadenza periodica in base ai
      risultati iniziali.
      Nello stesso parere si raccomanda, infine, al Comune di Agugliaro, nell’ambito degli
      aggiornamenti del piano comunale di Z.A., di valutare una modifica della classificazione,
      ritenendo più appropriata, per un’area industriale D1/3 con presenza di abitazioni, una classe V,
      con limiti di immissione ed emissione più restrittivi della classe VI.”


      In Conferenza si è proceduto ai richiami, rilievi e considerazioni di seguito riportate con
      riferimento alle perse matrici.


     SCARICHI IDRICI
     Con riferimento agli scarichi si rileva che l’azienda non prevede alcun scarico di tipo produttivo.

     Per le acque meteoriche

     Richiamato che con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 107 del 5/11/2009 è stato approvato
     il Piano di Tutela delle Acque, specifico piano di settore in materia di tutela e gestione delle acque,
     ai sensi dell’art. 121 del D.Lgs. n. 152/2006 e che l'art. 39 delle Norme Tecniche di Attuazione, del
     suddetto Piano, disciplina le acque meteoriche di dilavamento, acque di prima pioggia ed acque di
     lavaggio ed i tempi di adeguamento a tale normativa degli stabilimenti industriali nuovi ed
     esistenti; modifiche a tale strumento sono intervenute con DGRV 842 del 15/5/2012;
     Richiamato il parere della Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente, prot. n. 85048 del
     06.12.2011, a carattere di indirizzo per l'applicazione delle norme di settore e in particolare del
     Piano sopracitato;
     Considerato che l'attività dell'azienda rientra fra le tipologie di insediamenti di cui all'allegato F
     delle N.T.A. del Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto citato. Per tali tipologie di
     attività il comma 1) dell’articolo 39 della medesima norma prevede per le acque meteoriche di
     dilavamento il rilascio dell’autorizzazione allo scarico ed il rispetto dei limiti di emissione “... nei
     corpi idrici superficiali o sul suolo o in fognatura, a seconda dei casi”, sia per le acque di “prima”
     che di “seconda” pioggia;
     Considerato che alla luce degli approfondimenti, nel tempo intervenuti, della norma e per le
     modiche apportate alla stessa - DGRV 842 del 15.05.2012 - questa Amministrazione ritiene
     necessaria autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche nel momento in cui non vi è il rispetto
      Autorizzazione Integrata Ambientale – ditta CSP Group srl- Agugliaro (VI) -  Allegato A               Pag. 2 di 5



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     di tutte le seguenti condizioni:

              “- l’attività viene condotta esclusivamente all’interno di un edificio (es.
              capannone);
              - nel piazzale esterno non vi è presenza di depositi di rifiuti, materie prime, prodotti;
              - il piazzale esterno è inferiore a 5000 mq;
              - nel piazzale esterno avviene solo il transito dei mezzi paragonabile alla viabilità
              stradale;
              - le acque dei tetti non sono contaminate da eventuali emissioni in atmosfera
              originate dall’attività”;
     Considerato che per la gestione delle acque meteoriche relative all’installazione è stato dato conto
     che non vi è necessità di autorizzazione essendoci rispetto delle predette condizioni; a tal riguardo
     si richiama quanto riportato in allegato 1.
     Tra le condizioni già richiamate in materia di VIA figura, per quanto di interesse, quanto
     segue: Il PMC dovrà prevedere ….un monitoraggio sulle acque meteoriche di dilavamento,
     distintamente per coperture e piazzali, almeno in avvio per una caratterizzazione ed
     eventualmente con cadenza periodica in base ai risultati iniziali.


     Considerato che la ditta per dare attuazione alla predetta prescrizione ha proposto per il primo
     anno di esercizio n. 2 caratterizzazioni analitiche delle acque meteoriche sulla base delle quali
     valutare la necessità di procedere o meno con cadenza periodica al monitoraggio. Al riguardo è
     evidenziato che non risulta possibile campionare distintamente le acque meteoriche di
     dilavamento dei piazzali e le acque meteoriche dei tetti in quanto le calate delle linee pluviali
     sono raccordate direttamente alle caditoie sul piazzale.
     Considerato che il predetto “impegno” posto nell’obiettivo di avere uno strumento che possa
     confermare una situazione di mancata “contaminazione” e una non necessità di autorizzazione,
     alla luce di recenti approfondimenti condotti d’ufficio su sollecitazione anche di ARPAV
     impegnata in controlli per situazioni in cui per aree non soggette ad autorizzazione era stato
     determinato l’obbligo di monitoraggio, risulta difficile da “gestire” : non può essere che per
     una “situazione” che non necessita di autorizzazione valgano dei limiti da rispettare; in ogni
     caso non c’è un riferimento in termini di caratteristiche qualitative superate le quali puo’
     essere pensata la necessità di un monitoraggio.
     Nel suddetto contesto si ritiene, per l’indirizzo seguito, di confermare per i piazzali che
     rispettano le condizioni di cui al parere soprarichiamato la non necessità di autorizzazione.
     Ogni verifica al riguardo consisterà proprio nel verificare che siano rispettati i presupposti in
     base ai quali è stata determinata la non necessità di autorizzazione.
     Per le acque di dilavamento dei tetti la non necessità di autorizzazione è sostenuta dalla ditta
     sulla base delle caratteristiche delle emissioni.
     Al fine di dar seguito comunque alla condizione posta con la determinazione in materia di
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     VIA si ritiene che la ditta debba dar seguito a quanto proposto. Gli esiti del controllo dovranno
     essere presentati in concomitanza al primo report. Questa Amministrazione si riserva di
     sottoporre gli esiti all’ufficio competente per eventuali ulteriori determinazioni.

     EMISSIONI IN ATMOSFERA


     Rilevato che in ordine alla quota dei punti di emissione questa Amministrazione, facendo
     riferimento a precisi bersagli - edifici circostanti, sentita in merito anche la Commissione
     Tecnica Provinciale per l'Ambiente (parere n. 9/2010), ritiene garantita in via generale la
     condizione richiesta dalla norma di efficace dispersione nel momento in cui “le quote dei
     camini risultano più alte di almeno un metro rispetto al colmo dei tetti, ai parapetti ed a
     qualunque altro ostacolo o struttura distante meno di 10 metri. Le bocche dei camini situati a
     distanza compresa fra 10 e 50 metri da aperture di locali abitati sono a quota non inferiore a
     quella del filo superiore dell'apertura più alta” fermo restando che anche altezze inferiori
     possono essere legittimate a fronte di specifiche valutazioni e in linea generale è richiesto il
     rispetto della condizione ancorchè i modelli di ricaduta prefigurino situazioni di non criticità;
     Considerato che l'azienda presenta una situazione in linea con quanto sopra;
     Risultano significative e sono da sottoporre al rispetto di limiti in concentrazione con relativo
     monitoraggio periodico:
      • le emissioni del pretrattamento meccanico delle superfici (lucidatura), di cui al camino
         1 per il parametro polveri; si conferma il limite proposto di 10 mg/Nm 3
      • le emissioni dei pretrattamenti a umido e del trattamento di anodizzazione di cui ai
         camini 2a , 2b e 2c .Per i limiti si fa riferimento al parere CTPA inpiduando l’acido
         solforico come inquinante con limite di 2 mg/Nm 3 .


     RUMORE
     Nella propria documentazione la ditta ha presentato un documento di valutazione dell’impatto
     acustico con il quale ha inteso anche rispondere alla prescrizione impartita con la
     determinazione di esclusione di VIA.

     Il documento è stato sottoposto alla valutazione della competente sezione di ARPAV. Detta
     sezione , presa visione del documento, datato 30/10/18, redatto dall’ing. Ruggero Rigoni
     (Tecnico competente in acustica al n. 1023 dell’Elenco Regione Veneto) e delle integrazioni
     richieste a mezzo mail in data 22/01/19 e pervenute a mezzo PEC il 24/01/19 - prot. ARPAV
     7999 ha richiamato che risultati ottenuti, come riportato nelle conclusioni della Valutazione,
     evidenziano il rispetto dei valori previsti dal D.P.C.M. 14/11/1997 (emissione ed immissione
     assoluti e differenziali) per il periodo di riferimento diurno e notturno. Ha quindi riportato che
     la valutazione è da ritenersi corretta per quanto concerne l’impatto acustico determinato dalla
     ditta nell’ambiente circostante, fermo restando che rimane l’obbligo per la ditta delle misure di
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     rumore con le quali verificare il rispetto dei limiti acustici.



     SUOLO E SOTTOSUOLO
     Per la previsione di cui all'art. 29 sexies del D.Lgs. 152/06, punto 6-bis, “fatto salvo quanto
     specificato nelle conclusioni sulle BAT applicabili, l'autorizzazione integrata ambientale
     programma specifici controlli almeno una volta ogni cinque anni per le acque sotterranee e
     almeno una volta ogni dieci anni per il suolo, a meno che sulla base di una valutazione
     sistematica del rischio di contaminazione non siano state fissate perse modalità o più ampie
     frequenze per tali controlli” alle ditte è richiesto di presentare, per il tramite di un
     professionista abilitato, una proposta per un piano di monitoraggio delle acque sotterranee con
     piezometri a monte e a valle dell'azienda - piezometri di nuova installazione o sfruttando punti
     di prelievo già in essere, di profondità adeguata ad intercettare la prima circolazione idrica
     sotterranea.

     Considerato che nella propria documentazione la ditta ha presentato la proposta in questione
     sottoposta alla valutazione di ARPAV; nelle more dell’emissione del parere si ritiene di
     disporre che al termine dei 60 giorni dal provvedimento in assenza di perse determinazioni la
     ditta dovrà dare corso a quanto proposto e rendere operativo il sistema entro l’avvio
     dell’impianto.

     Le prime analisi a set esteso dovranno essere effettuate entro i successivi 90 giorni.

     Dato atto che la ditta ha proceduto alla verifica dell’obbligo di presentazione della “relazione
     di riferimento” secondo quanto previsto dall'All. 1 al DM 272/2014 rilevando un utilizzo di
     sostanze pericolose inferiori alla soglia. Il gestore non è quindi tenuto ad alcun obbligo.




      Autorizzazione Integrata Ambientale – ditta CSP Group srl- Agugliaro (VI) -  Allegato A               Pag. 5 di 5



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                                Domicilio fiscale: Palazzo Godi – Nievo, Contrà Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
                                 Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net



                          Autorizzazione Integrata Ambientale n. 01/19

                                    ALLEGATO 3
     Il presente allegato, definito come “Allegato 3” e costituente parte integrante e sostanziale
     dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n.1/2019, riporta il PIANO DI MONITORAGGIO E
     CONTROLLO che la ditta CSP Group srl, nell’installazione di via Ponticelli 37, in comune di
     Agugliaro (VI).
     Quadro sinottico

                                     GESTORE         GESTORE           ARPA           ARPA
          FASI                          Frequenza                     Ispezioni     Campionamenti/anal
                                                   Reporting
                                     autocontrollo                  programmate        isi (*)
      1                              COMPONENTI AMBIENTALI
      1.1                          Materie prime e prodotti in ingresso e in uscita
     1.1.1  Materie prime                       Mensile           SI           X
     1.1.2  Additivi                          Mensile           SI           X
                       (1)
     1.1.3  Sottoprodotti e MPS                     NO            NO
     1.1.4  Controllo radiometrico (2)                  NO            NO
     1.1.5  Prodotti finiti                      Mensile           SI           X
                       (3)
     1.1.6  Sottoprodotti e MPS                     NO            NO
     1.1.7  Controllo radiometrico (3)                  NO            NO
      1.2                                     Risorse idriche
     1.2.1  Risorse idriche                      Mensile           SI           X
      1.3                                   Risorse energetiche
     1.3.1  Energia                          Mensile           SI           X
      1.4                                 Consumo Combustibili
     1.4.1  Combustibili                        Mensile           SI           X
      1.5                                    Emissioni in Aria
     1.5.1  Punti di emissioni (emissioni convogliate)        Variabile          SI           X
     1.5.2  Inquinanti monitorati                   Variabile          SI           X            X
      1.6                                   Emissioni in acqua
     1.6.1  Punti di emissione (4)                    NO            NO
     1.6.2  Inquinanti monitorati (4)                  NO            NO
      1.7                                       Rumore
     1.7.1  Rumore                          Triennale         SI (**)          X         Su segnalazione
      1.8                                       Rifiuti
     1.8.1  Rifiuti in ingresso (5)                   NO            NO
     1.8.2  Rifiuti prodotti                     Annuale           SI           X
      1.9                                    Suolo e sottosuolo
     1.9.1  Acque di falda                     Quinquennale          SI           X            X
      2                   GESTIONE IMPIANTO - Controllo fasi critiche/manutenzione/stoccaggi
          Sistemi di controllo delle fasi critiche del
      2.1                                Variabile        NO (***)          X
          processo
      2.2   Manutenzione ordinaria delle apparecchiature       Variabile        NO (***)          X
          Manutenzione ordinaria degli impianti di
      2.3                                Variabile        NO (***)          X
          abbattimento degli inquinanti
      2.4   Vasche di trattamento                   Variabile        NO (***)          X
      2.5   Aree di stoccaggio                    Variabile        NO (***)          X
      3                               INDICATORI PRESTAZIONE
      3.1   Monitoraggio degli indicatori di performance       Annuale           SI           X




     Autorizzazione Integrata Ambientale – ditta CSP Group srl- Agugliaro (VI) -               Allegato 3            Pagina 1 di 12


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     (1) Non vengono utilizzati e non è previsto l’utilizzo di sottoprodotti e/o materie prime secondarie.
     (2) Non si utilizzano sottoprodotti e/o materie prime secondarie e le materie prime in ingresso, costituite da profili in alluminio prodotti in altro stabilimento dell’azienda,
       non richiedono questo controllo.
     (3) Non si ottengono sottoprodotti / MPS.
     (4) L’attività non produce alcun refluo produttivo in quanto viene adottata la tecnica a “scarico zero”; i bagni esausti, i concentrati da controlavaggio filtri e gli eluati di
       rigenerazione resine vengono gestiti come rifiuti liquidi e smaltiti mediante terzi autorizzati.
     (5) Non vi sono rifiuti in ingresso.
     (*) Le modalità di controllo analitico verranno specificate in dettaglio (sulla base di quanto ritenuto rilevante come impatto ambientale) nella lettera che verrà trasmessa da
       ARPAV entro il 31 dicembre dell'anno antecedente a quello in cui verrà eseguita l’ispezione ambientale integrata o preventivamente alla comunicazione di cui all’art.
       29-decies, comma 1 del D.Lgs 152/06 e s.m.i..
     (**) La Relazione dell’attività di monitoraggio è da inviare all’Autorità competente, al Comune di Agugliaro e al Dipartimento Provinciale ARPAV competente, una volta
       conclusa, con la periodicità stabilita, in concomitanza dell’invio del reporting annuale.
     (***) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari. Invece i dati con frequenza di autocontrollo
       continua, se richiesti, dovranno essere inviati sempre, su supporto informatico, in file tipo .xls o altro database compatibile, in allegato al report.



     1 – COMPONENTI AMBIENTALI

     1.1 – Materie prime e prodotti in ingresso e in uscita

                                             In Ingresso


     Tabella 1.1.1 - Materie prime

                                                                            Frequenza      Reporting
      Denominazione         Modalità stoccaggio            Fase di utilizzo         UM     Fonte del dato
                                                                           autocontrollo      (*)

                                                               Fatture -
                                                             registro acquisti
                  Su superficie impermeabilizzata                                                       SI
     Profili in alluminio                         Intero ciclo produttivo     mq/anno  / sistema di         Mensile
                    coperta (magazzino)                                                         (annuale)
                                                               gestione
                                                              magazzino



     (*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità

     Tabella 1.1.2 – Additivi e ausiliari di processo

                                                                            Frequenza      Reporting
      Denominazione           Fase di utilizzo          Modalità stoccaggio         UM     Fonte del dato
                                                                           autocontrollo      (*)

      Alficlean 154/4           Sgrassatura
                                             Fusti
      Escastrip S1641         Strippaggio telai            Cisternette
       Steinex 22            Satinatura
                                             Fusti
       Alfideox 75          Neutralizzazione              Cisterne

       Alfiflex 495           Brillantatura
                                             Fusti                Fatture acquisti /
       Alfiseal 942           Sigillatura
                                            Cisterne               registro acquisti /
      WA 4068GRU999          Anaforesi protettiva                                                         SI
                                                         kg/mese     sistema di       Mensile
                        Satinatura,                                                          (annuale)
     Soda caustica sol. 50%                                                  gestione
                         Sbianca
                                                                 magazzino
                      Strippaggio telai,
                      Neutralizzazione,          Serbatoio fisso in PE
     Acido solforico 66° Bè                         (a doppio contenitore)
                       Brillantatura,
                      Ossidazione anodica
     Acido fosforico 75%         Brillantatura

     Soda caustica sol. 28%                            Cisternette (
      Acido cloridrico       Rigenerazione resine          Serbatoio fisso in PE
        31÷33%                              (a doppio contenitore)

     (*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità
     Le materie prime che si prevedono di utilizzare nello stabilimento di Agugliaro sono esenti da PFAS.
     In caso di cambio/sostituzione degli ausiliari di processo, il Gestore è tenuto preliminarmente a verificare l’assenza di
     sostanze perfluoroalchiliche sulla scheda di sicurezza dei nuovi prodotti chimici.
     Tabella 1.1.3 - Sottoprodotti (secondo art. 184-bis D.Lgs.152/2006 s.m.i.) e Materie Prime secondarie


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     Non vengono utilizzati né viene previsto l’utilizzo di sottoprodotti e/o materie prime secondarie nel ciclo produttivo dello
     stabilimento.

     Tabella 1.1.4 – Controllo radiometrico
     Non è previsto il controllo radiometrico in quanto, all’interno dell’impianto, non vengono trattati o manipolati materiali
     radioattivi, né vengono impiegate sorgenti di radiazioni ionizzanti.


                                         In Uscita


     Tabella 1.1.5 - Prodotti finiti

                                                              Frequenza
        Denominazione        Modalità di stoccaggio     UM         Fonte del dato       autocontroll  Reporting (*)
                                                                o

                                           Fatture vendite / registro vendite            SI
                       Imballate su superficie
     Profili di alluminio anodizzati                 mq/anno           /           Mensile
                      impermeabilizzata coperta                                    (annuale)
                                            sistema di gestione vendite


     (*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità

     Tabella 1.1.6 - Sottoprodotti (secondo art. 184-bis D.Lgs.152/2006 s.m.i.) e Materie Prime secondarie
     Dall’attività in discussione non si ottengono sottoprodotti / M.P.S..

     Tabella 1.1.7 – Controllo radiometrico
     Dall’attività in discussione non si ottengono sottoprodotti / M.P.S..



     1.2 - Risorse idriche

     Tabella 1.2.1 - Risorse idriche

       Tipologia di       Punto                                      Frequenza
                             Fase di utilizzo       UM     Fonte del dato              Reporting (*)
     approvvigionamento      misura                                     autocontrollo

                           Utilizzo industriale/di
                                           m3/ann   Lettura contatore /              SI
        Acquedotto       Contatore       processo                           Mensile
                                            o       Registro                (annuale)
                           Tutte le fasi di processo

                                           m3/ann   Lettura contatore /              SI
        Acquedotto       Contatore        Civile                            Mensile
                                            o       Registro                (annuale)


     Praticamente tutte le fasi del processo produttivo comportano l’utilizzo della risorsa idrica.
     (*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità




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     1.3 - Risorse energetiche

     Tabella 1.3.1 – Energia

                                                                    Frequenza
                                            Punto                              Reporting
       Descrizione       Tipologia       Fase di utilizzo              UM     Fonte del dato   autocontroll
                                            misura                               (*)
                                                                      o

                    Energia
                                                           Contatore /
                  importata da rete                  Cabina    MWh/anno
                                                          documenti fiscali
                    esterna
      Energia elettrica
                             Utilizzo industriale/di                                     SI
                  Energia prodotta                                 Contatore /
                                 processo        Calcolo   MWh/anno              Mensile
                  dai cogeneratori                                documenti fiscali          (annuale)
                            (tutte le fasi di processo)

                  Energia prodotta                                  Contatore
      Energia termica      da centrale                    Calcolo    MJ/anno     metano /
                    termica                                   documenti fiscali

                                                                              SI
     Totale E consumata                              Calcolo     TEP               Annuale
                                                                            (annuale


     (*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità

     1.4 - Consumo combustibili

     Tabella 1.4.1 – Combustibili

                                                          Frequenza
     Tipologia      Fase di utilizzo     UM      Metodo misura     Fonte del dato                 Reporting (*)
                                                         autocontrollo


              Centrale termica per                      Contatore metano /
                            m3/anno    Contatore metano
                 utilities                         documenti fiscali
                                                                          SI
      Metano                                                  Mensile
                                                                        (annuale)
                                               Registro /
             Riscaldamento ambienti    m3/anno       Stima
                                              documenti fiscali



                                                                          SI
      Totale                   TEP        Calcolo                  Annuale
                                                                        (annuale)


     (*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità




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     1.5 – Emissioni in aria

     Tabella 1.5.1 - Punti di emissione (emissioni convogliate)
                                                             Durata
                                         Impianto di    Durata emissione
     Punto di emissione Provenienza/fase di produzione                                emissione    Reporting
                                        abbattimento     (ore/giorno)
                                                            (giorni/anno)

        Camino n.1      Aspirazione asservita alla lucidatrice   Filtro a maniche

       Camino n.2a                             Scrubber 1

       Camino n.2b     Captazione vapori bagni di trattamento     Scrubber 2       8         220        SI

       Camino n.2c                             Scrubber 3

        Camino n.3     Generatore di vapore (centrale termica)       /


     (*) L’azienda specificherà a titolo puramente indicativo una stima delle eventuali variazioni significative rispetto ai dati
       forniti in tabella

     Tabella 1.5.2 - Inquinanti monitorati

        Provenienza/         Punto di                         Frequenza     Fonte del
                                Parametro        UM                        Reporting
       fase di produzione       emissione                         autocontrollo     dato

     Filtro a maniche asservito alla             Portata       Nmc/h
                      Camino n. 1                         Triennale
          lucidatrice                  Polveri      mg/Nmc
                                 Portata       Nmc/h
          Scrubber 1        Camino n. 2a                         Annuale
                               Acido solforico    mg/Nmc
                                                              R.d.P /
                                 Portata       Nmc/h                Registro     SI
          Scrubber 2        Camino n. 2b                         Annuale      controlli
                               Acido solforico    mg/Nmc
                                 Portata       Nmc/h
          Scrubber 3        Camino n. 2c   Acido solforico    mg/Nmc       Annuale
                                  COT        mg/Nmc




     1.6 – Emissioni in acqua

     Tabella 1.6.1 - Punti di emissione
     Non presenta scarichi
     Tabella 1.6.2 - Inquinanti monitorati
     Non presenta scarichi




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     1.7 – Rumore

     Tabella 1.7.1 – Rumore
                                            Modalità di registrazione dei
           Punto di misura          Frequenza autocontrollo                      Reporting
                                                controlli

       Secondo valutazione impatto acustico        Triennale           Valutazione           SI


     (*) nel caso in cui le misure non siano presso il ricettore indicare l’algoritmo utilizzato per risalire dalla misura al livello
       sonoro presso il ricettore.

     1.8 – Rifiuti e sottoprodotti

     Tabella 1.8.1 - Rifiuti in ingresso
     Non vi sono rifiuti in ingresso allo stabilimento.



     Tabella 1.8.2 - Rifiuti prodotti




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                                              Recupero   Modalità di controllo
                  Codice                Smaltimento                        Fonte del   Reportin
     Descrizione Rifiuti          Modalità stoccaggio             (codice)
                   CER                 (codice) (***)                       dato      g (*)
                                                (***)      e di analisi

                                                                  Registro di
                                                       Peso (t/anno)    carico/scaric
     Polveri e particolato                                                   o rifiuti
      dii materiali non    12 01 04      Big-bag        D15/D1       /
        ferrosi
                                                     Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                      isi per smaltimento   laboratorio

                                                                  Registro di
     Materiale abrasivo di                                        Peso (t/anno)    carico/scaric
      scarto perso da                                                     o rifiuti
                  12 01 17      Big-bag         /     R13/R5/R4
     quello di cui alla voce
        12 01 16                                          Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                       isi per recupero   laboratorio    SI
                                                                          annuale (1)
                                                                  Registro di
                                                       Peso (t/anno)    carico/scaric
     Soluzioni acquose di                                                    o rifiuti
                        Serbatoio in PE a doppio
        lavaggio                          D15/D8/D9      /
                         contenitore (e vasca)
      (soluzioni acide)
                                                     Caratterizzazione/anal  Analisi di
                  11 01 11*                                isi per recupero (2)  laboratorio
                    o
                  11 01 12                                             Registro di
                                                       Peso (t/anno)    carico/scaric
     Soluzioni acquose di                                                    o rifiuti
                        Serbatoio in PE a doppio
        lavaggio                          D15/D8/D9      /
                         contenitore (e vasca)
      (soluzioni alcaline)
                                                     Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                      isi per recupero (2)  laboratorio

                                                                  Registro di   SI
        Eluati di                                           Peso (t/anno)    carico/scaric annuale (1)
     rigenerazione delle           Serbatoio in PE                                  o rifiuti
                                      D15/D8/D9      /
         resine             a doppio contenitore
       (eluati acidi)                                        Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                      isi per recupero (2)  laboratorio
                  110115*
                                                                  Registro di
        Eluati di                                           Peso (t/anno)    carico/scaric
     rigenerazione delle           Serbatoio in PE                                  o rifiuti
                                      D15/D8/D9      /
         resine             a doppio contenitore
      (eluati alcalini)                                       Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                      isi per recupero (2)  laboratorio

                                                                  Registro di
                                                       Peso (t/anno)    carico/scaric
     Acidi di decapaggio           Serbatoio in PE                                  o rifiuti
                  11 01 05*                D15/D8/D9      /
     (brillantatura esausta)         a doppio contenitore
                                                     Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                      isi per recupero (2)  laboratorio

                                                                  Registro di
     Sospensioni acquose                                         Peso (t/anno)    carico/scaric
     contenenti pitture e                                                    o rifiuti
                          Serbatoio in PE
      vernici perse da   08 01 20                D15/D8/D9      /
                         a doppio contenitore
     quelle di cui alla voce
        08 01 19                                         Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                      isi per recupero (2)  laboratorio

                                                                  Registro di
     Imballaggi contenenti                                        Peso (t/anno)    carico/scaric
     residui di sostanze                                                    o rifiuti
                                              R13/R3/R4/R
       pericolose o     15 01 10*      Sfusi          /
                                                5
     contaminati da tali
        sostanze                                          Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                       isi per recupero   laboratorio

     Assorbenti, materiali  110116*     Big-bag/vasca     D15/D1/D10      /       Peso (t/anno)     Registro di
     filtranti…contaminati                                                   carico/scaric
     da sostanze pericolose                                                   o rifiuti




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                                              Recupero   Modalità di controllo
                Codice                 Smaltimento                        Fonte del   Reportin
     Descrizione Rifiuti        Modalità stoccaggio               (codice)
                 CER                  (codice) (***)                       dato     g (*)
                                                (***)     e di analisi

                                                     Caratterizzazione/anal  Analisi di
                                                      isi per recupero   laboratorio


     NOTA: L’elenco dettagliato dei rifiuti prodotti e delle relative destinazioni è potenzialmente soggetto a modifiche ma
          viene presentato annualmente per legge dalla ditta attraverso la dichiarazione MUD
     Nella tabella si sono indicati solo quelli tipici
     (1)
        :Nel report viene riportato solo il quantitativo di rifiuti prodotti nell’anno con allegato il MUD completo; i certificati
        analitici sono conservati presso lo stabilimento per tutta la durata dell’A.I.A. e messi a disposizione dell’Autorità di
        controllo.
     (2)
       : Le analisi di caratterizzazione dei rifiuti liquidi comprendono anche la verifica della presenza di sostanze
        perfluoroalchiliche (PFAS).

     (**) Per caratterizzazione del rifiuto si intende sia l'approfondimento (tramite analisi chimica e/o studio delle schede
     tecniche, di sicurezza e/o del processo produttivo) finalizzato alla classificazione del rifiuto secondo il Regolamento
     1357/2014 e la Decisione 955/2014 (elenco codici CER) sia quello necessario per la verifica di accettabilità presso gli
     impianti di destino. L'approfondimento finalizzato alla classificazione si rende necessario in presenza di rifiuti con voci a
     specchio e per l’attribuzione delle caratteristiche di pericolo dei rifiuti pericolosi assoluti. La frequenza di
     caratterizzazione sarà in generale annuale per i rifiuti avviati a smaltimento e biennale per quelli avviati a recupero,
     salvo perse specifiche degli impianti di destino, e dovrà essere comunque rinnovata in corrispondenza di ogni
     variazione del ciclo produttivo che comporti modifiche al rifiuto prodotto.

     (***) Le indicazioni non vanno considerate vincolanti purchè le eventuali perse destinazioni future avvengano nel
     rispetto della normativa ambientale sui rifiuti



     Tabella 1.8.3 - Sottoprodotti
     Dall’attività in discussione non si ottengono sottoprodotti.

     1.9 – Suolo e sottosuolo

     Tabella 1.9.1 – Acque di falda

                                                     Frequenza
     Punto misura / Piezometro     Parametri      UM     Fonde del dato                      Reporting
                                                    autocontrollo



                     Come da proposta
     Come da proposta approvata               /     Certificato di analisi    Quinquennale           SI
                     approvata con parere
       con parere Arpav
                        Arpav




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     2 - GESTIONE DELL’IMPIANTO - Controllo fasi critiche, manutenzioni, stoccaggi


     Tabella 2.1 - Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo e dei sistemi di abbattimento

                                                        Modalità di
                Attività                        Frequenza
       Attività                Parametri esercizio    UM              registrazione dei     Reporting
                controllo                        autocontrollo
                                                         controlli

              Analisi sul bagno     Concentrazione      g/l   Mensile
     Tutte le vasche
               Parametri di       Temperatura       °C   Giornaliera
     di trattamento
                processo      Tempo di permanenza     min   Giornaliera
      Vasche di
     trattamento con   Parametri di
                          Densità di corrente    A/dm2  Giornaliera        Registro
       processi     processo                                                 NO (*)
     elettrochimici                                         cartaceo/informatico (**)


              Controllo livello
     Tutte le vasche  liquidi nella       Livello vasca      cm   Giornaliera
                 vasca


                                             In continuo
                                            con sistema di
      Scrubber ad                                 allarme visivo
                        pH soluzione di abbattimento                              NO (*)
       umido                                   sonoro per il
                                             fuore range
                                              (***)


     (*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari

     (**)Registrare solo le anomalie per le attività giornaliere
     (***) la ditta dovrà inpiduare il range di funzionamento e garantirne il rispetto.




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     Tabella 2.2 – Manutenzione ordinaria delle apparecchiature


                                                              Modalità di
                                                   Frequenza
        Attività                Attività controllo                         registrazione dei    Reporting
                                                  autocontrollo
                                                               controlli

     Vasche di trattamento    Verifica integrità di vasche e bacini di contenimento
       e bacini di    (ispezione visiva per accertare assenza di fissurazioni / danni   Settimanale
      contenimento       e perdite) - manutenzione e riparazioni se necessario

        Verifica           Verifica regolare funzionamento pompe,
      funzionamento     ventilatori/compressori, linee di trasporto fluidi, sistemi di
                                                    Mensile
      apparecchiature   trasporto meccanico delle merci - manutenzione e riparazioni
        ausiliarie                 se necessario
                             Controlavaggio a fine ciclo di lavoro
                             corrispondente ad un incremento di
                                                  Giornaliero (**)
                             conducibilità elettrica (segnalato dal
                 Carbone attivo
                              conduttivimetro) oltre 40 µS/cm

                               Sostituzione carbone attivo       Annuale

                             Controlavaggio a fine ciclo di lavoro
                             corrispondente ad un incremento di
                                                  Giornaliero (**)     Registro
                             conducibilità elettrica (segnalato dal
                              conduttivimetro) oltre 40 µS/cm               cartaceo/informatico    NO (*)
                                                               (****)
                             Valutazione dello stato delle resine
                              (con analisi specifiche) qualora si
       Impianti di                  verifichi un calo di prestazioni
     demineralizzazione a                (riduzione del ciclo di lavoro)       (***)
        riciclo     Resine a scambio    corrispondente ad un anomalo aumento
                   ionico          di conducibilità elettrica non
                              ripristinato con la rigenerazione
                            Verifica ed eventuale sostituzione delle
                                                    (***)
                            resine all’occorrenza e comunque con
                                                   Quinquennale
                            una frequenza variabile da 5 a 10 anni
                            Reintegro con un quantitativo di resine
                            variabile tra il 3% e il 5% del volume     Annuale
                                     caricato
                                Verifica della taratura del
                 Strumentazione      conduttivimetro con soluzione a      Annuale
                                 conducibilità nota


     (*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari.
     (**) Il controllo avviene in automatico mediante la strumentazione di controllo (conduttivimetro) installata; la lettura
        della conducibilità viene effettuata costantemente e comunque a cadenza giornaliera.
     (***)Le resine non sono a perdere ma vengono rigenerate e quindi, almeno teoricamente, hanno durata perenne; la
        valutazione dello stato delle resine viene effettuata all’occorrenza qualora si riscontri una conducibilità superiore a
        80 µS/cm non ripristinata con la rigenerazione.
     (****) Registrare solo le anomalie per le attività giornaliere




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     Tabella 2.3 – Manutenzione ordinaria degli impianti di abbattimento degli inquinanti

     Gli impianti di abbattimento degli inquinanti sono i seguenti:
     – filtro a maniche per abbattimento polveri di lucidatura;
     – impianti di abbattimento degli aerosol (acidi e alcalini) / scrubber ad acqua.

                                                  Frequenza     Modalità di
       Impianto          Tipologia di intervento/controllo            intervento/controll  registrazion    Reporting
                                                     o         e
                Controllo regolare funzionamento ciclo di pulizia maniche      giornaliero
                Controllo assenza vibrazioni e rumorosità eccessiva dei
       Impianto di    ventilatori
                                                  giornaliero
       aspirazione e   Verifica capacità residua contenitore di raccolta polveri      settimanale
       trattamento
                Controllo stato delle maniche ed eventuale sostituzione di                Registro
     (filtro a maniche)  quelle deteriorate
                                                   annuale
                                                             cartaceo/    NO (*)
       tributario del                                              informatico (**)
                Controllo assenza trafilamenti dalle giunzioni delle
       camino n. 1    tubazioni ed eventuale ripristino
                                                   annuale
       (lucidatrice
                Verifica assorbimento motori elettrici dei ventilatori        annuale
       robotizzata)
                Controllo cuscinetti dei ventilatori                 annuale
                Controllo fissaggio morsettiere                    annuale
                Controllo regolare funzionamento ventilatore e pompa di
                riciclo acqua di lavaggio
                                                  giornaliero
                Controllo regolare funzionamento sonda di livello e pH-
                metro
                                                  giornaliero

        Impianti di   Controllo regolare funzionamento valvole automatiche        giornaliero
       aspirazione e   Verifica acqua di lavaggio ed eventuale espurgo e
                sostituzione con acqua demi
                                                   mensile
       trattamento
                Controllo assenza trafilamenti delle tubazioni            mensile       Registro
     (scrubber a umido)
                                                             cartaceo/    NO(*)
     tributari dei camini  Verifica taratura sonda pH                      mensile     informatico (**)
       n. 2a / 2b / 2c  Controllo stato delle tubazioni, delle vasche di riciclo, del
        (linea di    corpo degli abbattitori, degli ugelli spruzzatori e dei        annuale
      anodizzazione)   demister ed eventuale pulizia
                Verifica pompa di riciclo e valvole                  annuale
                Verifica assorbimento motori elettrici dei ventilatori        annuale
                Controllo cuscinetti dei ventilatori                 annuale
                Controllo fissaggio morsettiere                    annuale


     (*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari.
     (**) Registrare solo le anomalie per le attività giornaliere




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     Tabella 2.4 - Vasche di trattamento

                                                                    Frequenza    Reporting
      Descrizione          Parametri di controllo           Modalità controllo     Fonte del dato
                                                                   autocontrollo    (*)

               Verifica assenza di perdite/fuoriuscite liquide                  Registro controlli
                                            Verifica visiva         (1)      Giornaliera
                    dalle vasche di trattamento

                 Verifica assenza di liquidi nei bacini di                   Registro controlli
                                            Verifica visiva         (1)      Giornaliera
                       contenimento
      Vasche di
                                                                             NO(*)
      trattamento
                Verifica integrità delle vasche e assenza di                  Registro controlli
                                            Verifica visiva         (1)      Settimanale
                      lacerazioni/ rotture

                                                        Registro controlli
                 Verifica integrità catini di contenimento       Verifica visiva         (1)      Settimanale


       (1)  Nel registro controlli vengono riportati, solamente se verificatisi i controlli con esiti negativi, che hanno riscontrato criticità e/o hanno
           richiesto interventi o l’adozione di misure/interventi straordinari.
       (*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi
       straordinari.


     Tabella 2.5 - Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento, ecc.)

                                                                    Frequenza    Reporting
      Descrizione          Parametri di controllo           Modalità controllo     Fonte del dato
                                                                   autocontrollo    (*)

              Verifica assenza di perdite/fuoriuscite liquide dai                 Registro controlli
                                            Verifica visiva         (1)      Giornaliera
                  contenitori e dai serbatoi fuoriterra

       Aree di       Verifica assenza di liquidi nei bacini di                   Registro controlli
                                            Verifica visiva         (1)      Giornaliera
      deposito             contenimento
     materie prime
     ed ausiliari di    Verifica assenza di lacerazioni/rotture nei                   Registro controlli
      processo                                  Verifica visiva         (1)      Settimanale
                 contenitori dei prodotti allo stato solido

                                                        Registro controlli
                 Verifica integrità bacini di contenimento       Verifica visiva         (1)      Settimanale


                Verifica assenza di perdite/fuoriuscite dai                   Registro controlli
                                            Verifica visiva         (1)      Giornaliera
                    contenitori dei rifiuti liquidi                                          NO (*)

              Verifica corretta collocazione della cartellonistica
              riportante i codici C.E.R. contenuti nelle aree e/o
                                                        Registro controlli
               nei sistemi di contenimento dei rifiuti e verifica    Verifica visiva         (1)      Settimanale
       Aree di    conformità dei codici C.E.R. depositati nelle aree
       deposito            con quelli dichiarati
      temporaneo
       rifiuti
                                           Verifica visiva e
               Verifica quantitativi in deposito nelle singole                  Registro controlli
                                          controllo registro di        (1)      Settimanale
                          aree
                                          carico/scarico rifiuti


                                                        Registro controlli
                 Verifica integrità bacini di contenimento       Verifica visiva         (1)      Settimanale


     (1) Nel registro controlli vengono riportati, solamente se verificatisi i controlli con esiti negativi, che hanno riscontrato criticità e/o hanno richiesto
       interventi o l’adozione di misure/interventi straordinari.

     (*)   Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi
     straordinari




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     3 – INDICATORI DI PRESTAZIONE

     Tabella 3.1 - Monitoraggio degli indicatori di performance

                                                                Frequenza
                                                                  di    Reportin
     Indicatore e sua descrizione            Modalità di calcolo                U.M.
                                                                monitoraggi   g
                                                                   o

                       Quantità di additivi consumati per ripristino bagni
     Consumo specifico additivo                                  kg / mq di alluminio
                                anodizzazione /                         Annuale     SI
      bagni di anodizzazione                                      anodizzato
                       Quantitativo totale annuo di alluminio anodizzato

                       Energia elettrica consumata per uso industriale /       kWh/ mq di
     Consumo elettrico specifico                                              Annuale     SI
                       Quantitativo totale annuo di alluminio anodizzato     alluminio anodizzato

                     Quantitativo annuo di metano consumato per uso industriale /   Sm3 di metano/
     Consumo specifico di metano                                   mq di alluminio    Annuale     SI
                       Quantitativo totale annuo di alluminio anodizzato       anodizzato

                                                    mc acqua prelevata /
                      Volume annuo totale di acqua prelevata dall’acquedotto /
      Consumo idrico specifico                                               Annuale     SI
                       Quantitativo totale annuo di alluminio anodizzato      mq di alluminio
                                                      anodizzato

                                                     t rifiuti liquidi /
      Volume specifico di rifiuti     Volume annuo totale di rifiuti liquidi prodotti /
                                                     mq di alluminio    Annuale     SI
          liquidi          Quantitativo totale annuo di alluminio anodizzato
                                                       anodizzato




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