corradin-raffaella-prescrizioni-pmc.pdf
PROVINCIA DI VICENZA
AREA TECNICA
SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS
Ufficio tutela ecosistemi agrari
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio Fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contrà Gazzolle, 1 – 36100 Vicenza
Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net
CORRADIN RAFFAELLA
AUTORIZZAZIONE N. 09/2021
Oggetto: rilascio Autorizzazione integrata ambientale (D.lgs. 152/2006 e s.m.i. - L.r. 26/2007)
SOGGETTO PROPONENTE: Corradin Raffaella.
SEDE LEGALE: Via Rezzonica n. 3/A – Piazzola sul Brenta (PD).
SEDE IMPIANTO: Via Piazzola - Camisano Vicentino.
TIPOLOGIA IMPIANTO: allevamento avicolo intensivo.
MOTIVAZIONE A.I.A.: allegato VIII della parte seconda del D.lgs. 152/2006 e s.m.i., codice 6.6.a
“Allevamento intensivo di pollame con piu' di 40000 posti pollame”.
1 – PRESCRIZIONI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ
La ditta deve gestire l’allevamento avicolo intensivo – della potenzialità di 186.000 capi/ciclo – in
conformità alle seguenti prescrizioni:
A – Per tutto quanto non specificato dal presente provvedimento, la gestione dell’installazione dovrà essere
effettuata in conformità al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche e integrazioni,
applicando inoltre le migliori tecniche disponibili, sia impiantistiche che gestionali, secondo quanto previsto
dalle linee guida ministeriali (decreto 29 gennaio 2007 del Ministero dell’Ambiente) e regionali
(deliberazioni della Giunta regionale n. 1105 del 28 aprile 2009 e n. 1100 del 31-07-2018).
B – La ditta ha l’obbligo di condurre l’installazione in conformità a quanto dichiarato nella documentazione
presentata alla Provincia.
C – Per quanto concerne la gestione degli effluenti zootecnici, il gestore dell’installazione dovrà ottemperare
a tutti gli obblighi previsti dal decreto n. 5046 del 25/02/2016 del Ministero delle Politiche agricole e
forestali, nonché dalla deliberazione della Giunta regionale n. 813 del 22/06/2021.
D –Eventuali mutamenti nella destinazione d'uso degli effluenti zootecnici dovranno essere tempestivamente
comunicati.
E – La ditta è tenuta a procedere al monitoraggio delle fonti di possibile inquinamento ambientale
nei modi e tempi previsti nel “Piano di monitoraggio e controllo”, che si trova al punto 2 della
presente Autorizzazione.
F – Le modalità di registrazione previste dal suddetto Piano dovranno essere rese pienamente operative
entro il 30/11/2021 e il report annuale di cui sotto redatto a partire dal 2022.
G – La ditta dovrà conservare tutti i documenti delle attività di autocontrollo (anche quelle non oggetto di
report), quali registrazioni, fatture, bollette, certificati, cartellini dei mangimi ecc. per tutta la durata
dell’Autorizzazione integrata ambientale.
H – La ditta dovrà conservare anche i dati circa materie prime, risorse idriche, rifiuti ecc. e comunicarli
annualmente, insieme agli altri dati richiesti, attraverso un report (report annuale del Piano di monitoraggio e
controllo) su supporto informatico predisposto dalla Regione Veneto.
I – Il report annuale del Piano di monitoraggio e controllo dovrà essere compilato entro il 30 aprile di ogni
anno (con i dati dell’anno precedente) utilizzando la procedura telematica “Autorizzazione integrata
ambientale – Report annuale del Piano di monitoraggio e controllo” predisposta dalla Regione Veneto e
ospitata nel Portale integrato per l'agricoltura veneta (Portale PIAVE – piave.regione.veneto.it). Per la
compilazione sono necessari l'iscrizione all'anagrafe del Settore primario della Regione Veneto, la
costituzione e validazione o eventuali aggiornamenti del fascicolo aziendale presso la competente struttura
periferica di AVEPA o un Centro autorizzato di assistenza agricola (CAA) e l'autorizzazione all’accesso ai
servizi del Sistema informativo del Settore primario (SISP).
Infine, occorre che il gestore dell’installazione trasmetta alla Provincia con posta elettronica certificata
(PEC) il file del report per certificare l’avvenuta compilazione. Medesimo report va trasmesso anche
ad ARPAV e ai comuni interessati (ovvero dove ha sede dell'impianto e dove vengono effettuati gli
spargimenti agronomici) ai sensi dell'art.29-sexies c.6 D.lgs. 152/2006.
2 – PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO
Si riporta di seguito il Piano di monitoraggio e controllo proposto dalla ditta, integrato con le modifiche di
ARPAV al fine di renderlo conforme a quanto prescritto dall’allegato C alla deliberazione della Giunta
regionale n. 1100 del 31-07-2018.
QUADRO SINOTTICO
AUTORITA’ DI AUTORITA’ DI
GESTORE GESTORE
CONTROLLO CONTROLLO
FASI
Ispezioni
Autocontrollo Reporting Campionamenti/analisi
programmate
1 COMPONENTI AM BIENTALI
1.1 Materie prime e prodotti
1.1.1 Materie prime Alla ricezione Annuale X
1.1.2 Altre materie prime Alla ricezione Annuale X
Vedi proposta
1.1.3 Prodotti finiti Annuale X
del gestore
1.1.4 Stoccaggi Non presenti \\\ X
Mezzi per lo
1.1.5 Non sparge \\\ X
spandimento
1.2 Risorse idriche
1.2.1 Risorse idriche Annuale Annuale X
1.3 Consumo energia
1.3.1 Energia/combustibili Annuale Annuale X
1.4 Azoto e Fosforo escreti
1.4.1 Azoto escreto Annuale Annuale X
1.4.2 Fosforo escreto Annuale Annuale X
1.5 Emissioni in Aria
Stima emissioni
1.5.1.1 Annuale Annuale X
ammoniaca totali
Stima emissioni
1.5.1.2 Annuale Annuale X
ammoniaca per capo
Secondo piano
Emissioni odori,
1.5.2 gestione od Annuale X X
polveri e sonore
autorizzazione
Stima emissioni
1.5.2.1 Annuale Annuale X
polveri
1.5 Emissioni in Aria
Prima
Stima emissioni
1.5.3 applicazione X
intero processo
BAT
Stima emissioni
1.5.3.1 Annuale Annuale X
diffuse
Emissioni in acqua
1.6 (Solo in presenza di impianto di depurazione o scarichi autorizzati ai sensi della
normativa vigente)
1.6.1 Non presenti
Suolo/sottosuolo
1.7
(Acque di falda monitorate solo per i casi previsti )
1.7.1 Monitoraggio non previsto
Emissione di Rifiuti
1.8
(Solo per i casi previsti)
Controllo rifiuti
1.8.1 Annuale Annuale X
pericolosi
Controllo rifiuti non
1.8.2 Annuale Annuale X
pericolosi
2 GESTIONE IMPIANTO
2.1 Controllo fasi critiche/manutenzione/controlli
Sistemi di controllo
2.1.1 delle fasi critiche del NO NO X X
processo
Interventi di
2.1.2 manutenzione Annuale NO X
ordinaria
2.1.3 Aree di stoccaggio Annuale NO X
3 INDICATORI PRESTAZIONE
3.1 Monitoraggio degli indicatori di performance
3.1.1 Monitoraggio Annuale X X
1 – COMPONENTI AMBIENTALI
1.1 - Consumo materie prime e prodotti
La tabella del paragrafo 1.1 si propone di elencare tutte le materie prime che entrano nel ciclo
produttivo. Nel caso di un allevamento si tratta soprattutto di animali allevati (suini e pollame) e
degli alimenti/mangime che vengono somministrati agli stessi. La composizione del mangime
somministrato ai capi può avere un importante ruolo sull’impatto ambientale soprattutto per il
contenuto di fosforo e azoto. A discrezione dell’azienda proponente e dell’Autorità competente, nei
casi in cui vengono utilizzati mangimi con perse concentrazioni di P e N può essere utile inserire
il dato nella tabella pidendolo in più classi corrispondenti a persi range di concentrazione dei
due elementi.
Non è richiesto, in quanto non pertinente in questa Sede, il quantitativo di farmaci utilizzati.
Per quanto riguarda la frequenza di autocontrollo delle materie prime si chiede all’azienda di fare
una proposta all’Ente competente in base alla propria organizzazione aziendale: se l’azienda ha
l’abitudine di comprare il mangime mensilmente, proporrà nel PMC una frequenza di autocontrollo
“mensile”, se l’acquisto non ha tale regolarità sarà indicato “alla ricezione”.
L’azienda dovrà conservare i dati sul consumo di materie prime e comunicarli unitamente agli altri
dati di autocontrollo richiesti annualmente attraverso un Report su supporto informatico/cartaceo.
I dati richiesti per il Report annuale sono già in possesso dell’azienda (fatture, bollette, contatori) e
nella maggior parte dei casi sono anche già registrati (registri fiscali e/o sanitari).
Per i dati indicati nelle tabelle 1.1.1. e 1.1.2. (tonnellate all’anno di mangime o capi all’anno
allevati) si richiede la comunicazione del dato su base annuale indipendentemente dalla frequenza
di autocontrollo indicata nel PMC. Gli alimenti, valutata la necessità di determinare l’azoto e il
fosforo escreto, saranno indicati sia come quantità che come Azoto e Fosforo somministrati
ricavando i dati dalle schede tecniche, da cartellino o da analisi su campioni rappresentativi.
L’azienda conserverà le fatture d’acquisto e i cartellini allegati ai mangimi con relativa
composizione.
Tabella 1.1.1 - Materie prime (alimenti)
Modalità Fase di UM UM UM Frequenza
Denominazione Fonte dato
stoccaggio utilizzo (Azoto) (Fosforo) autocontrollo
Mangime
Alimenti
polli da t/anno t/anno t/anno
Silos Alimentazione Alla ricezione Contabilità aziendale
carne (1) (2) (2)
(1) Gli alimenti sono indicati come quantità.
(2) Gli alimenti sono indicati come Azoto e Fosforo somministrati ricavando i dati dalle schede tecniche, da cartellino
o da analisi su campioni rappresentativi.
Tabella 1.1.2 - Altre materie prime
Denominazione Modalità Fase utilizzo UM Frequenza Fonte dato
stoccaggio autocontrollo
Pulizia fine Contabilità
Detergenti/disinfettanti Locale chiuso t/anno Alla ricezione
ciclo aziendale
Alla
Deposito Contabilità
Lettiera Stabulazione t/anno ricezione/Inizio
coperto aziendale
ciclo
Contabilità
Pulcini Capannoni Stabulazione t/anno Alla ricezione
aziendale
Tabella 1.1.3 - Prodotti finiti
Peso
Process Denominazio Frequenza
unitari UM Fonte del dato
o ne autocontrollo
o
Stabulazi Potenzialità
Al rilascio
one massima Unità Unità/anno Autorizzazione
Autorizzazione
Avicoli allevamento
da carne
Numero capi in
Unità Unità/anno All'arrivo Documenti del soccidante
entrata
Numero capi in Documenti del soccidante
Unità Unità Alla partenza
uscita
Capi mediamente Unità Unità/anno Annuale Autocertificazione
presenti
Peso (vivo Documenti del soccidante
kg kg/anno Annuale
venduto)
Numero cicli Documenti del soccidante
Numeri cicli Annuale
/anno
Durata ciclo gg Giorni Fine ciclo Documenti del soccidante
Capi Unità Unità/anno Giornaliera Contabilità aziendale
Capi
deceduti
Peso kg Kg/anno In uscita Contabilità aziendale
Contabilità aziendale /
Non palabili m³ Annuale registro a scelta del
Effluenti
gestore/autocertificazione
di
allevame
Contabilità
nto
Palabili m³ Annuale aziendale/comunicazione
nitrati
Tabella 1.1.4 – Stoccaggi
Tipologia, volume disponibile e tipologia copertura delle strutture di stoccaggio in uso all’azienda per i materiali
non palabili
Ubicazione Tipologia vasche Sup H Volume Anno copertura (Indicare tipologia
(mq) (m) (m3) copertura)
Vasche interrate 93,96
Tipologia, volume disponibile e tipologia copertura delle strutture di stoccaggio in uso all’azienda per i materiali
palabili
Ubicazione Tipologia vasche Sup H Volume Anno copertura (Indicare tipologia
(mq) (m) (m3) copertura)
Il centro zootecnico non sarà dotato di sistemi per lo stoccaggio per i materiali palabili, in quanto l’azienda agricola
Corradin Raffaella venderà la pollina a fine ciclo a ditte specializzate. In caso di utilizzo agronomico della pollina, sui
propri terreni o sui terreni in asservimento, questa verrà stoccata per un periodo massimo di 30 giorni in campo in
cumuli coperti, come da DGR 1835/16.
Il volume delle vasche interrate sopra riportato, è relativo all’eventuale stoccaggio dei reflui raccolti dai 4 capannoni,
nel caso si procedesse, in alternativa alla disinfezione a secco, all’utilizzo di soluzioni di lavaggio (n.4 vasche – 1 vasca
per capannone).
Tabella 1.1.5 – Identificazione mezzi utilizzati per lo spandimento degli effluenti zootecnici
Non applicabile
1.2 - Consumo risorse idriche
I dati verranno inseriti e inviati all’Autorità competente attraverso il Report annuale riportando tutte
le misurazioni effettuate con la frequenza stabilita dal PMC. Nella fase di controllo verrà effettuata
la lettura del conta litri e valutata la congruità con i dati inviati.
Tabella 1.2.1 - Risorse idriche
Tipologia di Frequenza
Fase di utilizzo UM Fonte del dato
approvvigionamento autocontrollo
Stabulazione,
Acqua di falda (pozzo) mc/a Annuale Contalitri
alimentazione
1.3 - Consumo energia/combustibili
Tabella 1.3.1 – Energia/combustibili
Frequenza
Descrizione Tipologia UM Fonte del dato
autocontrollo
Energia importata da
Energia elettrica MWh/a Annuale Fatture
rete esterna
Energia autoprodotta e
consumata Energia elettrica MWh/a Annuale Contatore
dall’impianto
Acquisto Gasolio t/a Annuale Fatture
Gas petrolio Annuale Fatture
Acquisto t/a
liquefatti (Gpl)
1.4 – Azoto e Fosforo escreti
L’azoto e il fosforo escreti si possono determinare (con frequenza almeno annuale) con una delle
seguenti possibilità:
con calcolo mediante bilancio di massa, sulla base dell’apporto di alimenti, del contenuto di
proteina grezza della dieta, del fosforo totale e della prestazione degli animali. I contenuti di
proteina grezza e di fosforo totale degli alimenti possono essere calcolati mediante:
1. in caso di fornitura esterna: con la documentazione di accompagnamento.
2. in caso di autoproduzione: mediante campionamento dei composti alimentari provenienti
da silos o dal sistema di alimentazione per analizzare il contenuto totale di fosforo e
proteina grezza o, in alternativa, nella documentazione di accompagnamento o
utilizzando valori standard per il contenuto totale di fosforo e proteina grezza nei
composti alimentari.
con stima mediante analisi degli effluenti di allevamento per il contenuto totale di azoto e
fosforo.
mediante metodologia di calcolo dell’azoto e del fosforo riportati nell’allegato D alla DGR
n. 2439 del 7 agosto 2007, “Bilancio Aziendale dell’azoto e del fosforo negli allevamenti”
reso disponibile su apposito supporto informatico dalla Giunta regionale del Veneto.
La quantità di azoto e fosforo escreto/posto animale/anno, dovrà essere ricompreso nell’intervallo
sotto riportato.
Tabella 1.4.1 – Azoto totale escreto annuale associato alla BAT.
Categoria animale Azoto escreto totale Kg Azoto escreto/posto
(Kg azoto/anno) animale/anno
Polli da carne
A seguito delle tecniche di alimentazione applicate le quantità di azoto escreto devono essere ricomprese nell’intervallo sotto
riportato
Categoria animale Azoto totale escreto (1) (2) associato a BAT (kg azoto-escreto/posto
animale/anno)
Polli da carne 0,2 – 0,6
- l’azoto totale escreto associato alla BAT non è applicabile alle pollastre o ai riproduttori, per tutte le specie di pollame
- il limite inferiore dell’intervallo può essere conseguito mediante una combinazione di tecniche.
Tabella 1.4.2 – Fosforo totale escreto annuale associato alla BAT.
Categoria animale Fosforo escreto totale Fosforo escreto
(Kg P2O5/anno) (Kg P2O5 capo/anno)
Polli da carne
A seguito delle tecniche di alimentazione applicate le quantità di fosforo escreto devono essere ricomprese nell’intervallo sotto
riportato
Categoria animale Fosforo totale escreto (1) (2) associato a BAT (kg P2O5
escreto/posto animale/anno)
Polli da carne 0,05 – 0,25
• il fosforo totale escreto (in forma di ossido) associato alla BAT non è applicabile alle pollastre o ai riproduttori, per tutte le
specie di pollame.
• Il limite inferiore dell’intervallo può essere conseguito mediante una combinazione di tecniche.
1.5 – Emissioni in aria
1.5.1 – Emissioni di ammoniaca
Le emissioni in aria di un allevamento sono sempre da considerare di tipo“diffuso”anche se vi sono
camini che convogliano l’aria dalle strutture di stabulazione in quanto, le emissioni provengono
dalle stalle ma anche dalle strutture di stoccaggio e di spandimento dei reflui zootecnici.
L’attuale tecnologia non permette generalmente di quantificare analiticamente queste emissioni
diffuse di conseguenza, è importante stimare almeno le emissioni principali, quali l’ammoniaca.
Questa stima può essere effettuata mediante una delle seguenti possibilità:
a) attraverso stima mediante il bilancio di massa (una volta l’anno per ciascuna categoria di
animali) sulla base dell’escrezione e dell’azoto totale (o dell’azoto ammoniacale) presente in
ciascuna fase della gestione degli effluenti di allevamento ;
b) tramite fattori di emissione;
c) con calcolo (da ripetere ogni volta che ci sono modifiche sostanziali del tipo di bestiame
allevato o del sistema di stabulazione) mediante la misurazione della concentrazione di
ammoniaca e del tasso di ventilazione utilizzando i metodi normalizzati ISO, nazionali o
internazionali o altri metodi atti a garantire dati di qualità scientifica equivalente.
La quantità di emissioni di ammoniaca (Kg NH3/posto animale/anno) associate alle migliori
tecniche disponibili provenienti da ciascun ricovero zootecnico per le varie tipologie di animali,
dovrà essere ricompreso nell’intervallo sotto riportato.
Tabella 1.5.1.1 – Stima emissioni ammoniaca annuali provenienti dall’allevamento
Tipologia animali kg NH3/totale kg NH3/ricovero kg NH3/stoccaggio kg NH3/spandimento
Polli da carne
Tabella 1.5.1.2 – Stima emissioni ammoniaca annuali provenienti dall’allevamento per capo anno
Tipologi kg NH3/totale/posto kg kg kg NH3/spandimento/posto
a animali animale/anno NH3/ricovero/posto NH3/stoccaggio/posto animale/anno
animale/anno(1) animale/anno
Polli da
carne
Polli da carne con peso finale fino a 2,5 Kg. 0,01 – 0,08(2)
(1) Per gli impianti esistenti che usano un sistema di ventilazione forzata e una rimozione infrequente dell'effluente (in caso di lettiera
profonda con fossa profonda per gli effluenti di allevamento), in combinazione con una misura che consenta di realizzare un
elevato contenuto di materia secca nell'effluente, il limite è 0,25 kg NH 3/posto animale/anno.
(2) Può non essere applicabile ai seguenti tipi di pratiche agricole: estensivo al coperto, all'aperto, rurale all'aperto e rurale in libertà, a
norma delle definizioni di cui al regolamento (CE) n. 543/2008 della Commissione, del 16 giugno 2008, recante modalità di
applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio per quanto riguarda le norme di commercializzazione per le carni
di pollame (GU L 157 del 17.6.2008, pag. 46). Il valore più basso dell’intervallo è associato all’utilizzo di un sistema di
trattamento aria.
1.5.2 – Emissioni di odori, polveri e sonore
A) Emissioni di odori
Il Gestore riporterà eventuali criticità riscontrate nell’anno di riferimento e le eventuali
azioni/misurazioni effettuate, secondo il Piano di gestione presentato.
Considerato che l’applicazione delle Migliori tecniche disponibili hanno come obiettivo anche la
riduzione delle emissioni odorigene alla formazione, tenuto conto inoltre della sostanzialità e
frequenza delle segnalazioni agli Uffici competenti, documentate e comprovabili attraverso
sopraluogo all’impianto, sarà valutata la prescrizione di monitorare le emissioni di odori
utilizzando:
– norme EN (per esempio mediante olfattometria dinamica secondo la norma EN 13725 per
determinare la concentrazione di odori).
utilizzare norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino la disponibilità di dati di
qualità scientifica equivalente.
B) Emissioni di polveri
Il Gestore riporterà eventuali criticità riscontrate nell’anno di riferimento e le eventuali
azioni/misurazioni effettuate, secondo il Piano di gestione presentato.
Ricordando che le emissioni di polveri provenienti da ciascun ricovero zootecnico sono dei
contaminanti che possono influenzare sia la respirazione degli animali che quella degli operatori
agricoli, il monitoraggio si ottiene applicando con frequenza annuale:
(1)
calcolo mediante la misurazione delle polveri e del tasso di ventilazione utilizzando i metodi EN
o altri metodi (ISO, nazionali o internazionali) atti a garantire dati di qualità scientifica
equivalente (non applicabile a impianti muniti di un sistema di trattamento dell’aria).
(2)
stima mediante i fattori di emissione.
Qualora il ricovero zootecnico sia munito di un sistema di trattamento dell’aria il monitoraggio
delle emissioni di ammoniaca, polveri e/o odori provenienti da ciascun ricovero zootecnico può
avvenire mediante controllo del funzionamento effettivo del sistema di trattamento aria (per
esempio mediante registrazione continua dei parametri operativi o sistemi di allarme).
Tab. 1.5.2.1– Stima emissioni Polveri provenienti dal ricovero zootecnico
Tipologia animali kg PM10/totale kg PM10/posto animale/anno
Polli da carne
C) Emissioni sonore
In merito alle emissioni di rumore, ove pertinenti a seguito della BAT 9, dovrà essere prevista una
valutazione previsionale di impatto acustico redatta da un tecnico abilitato e l’attuazione di un Piano
di gestione del rumore, come parte del Sistema di Gestione Ambientale.
Qualora l’inquinamento acustico presso i recettori sensibili sia probabile o comprovato si dovrà
mettere in atto un protocollo per il monitoraggio.
1.5.3 – Stima emissioni provenienti intero processo
Considerato inoltre, che l’obiettivo dell’applicazione delle BAT consiste nella riduzione delle
emissioni nell’aria di ammoniaca provenienti dall’intero processo di allevamento di suini (scrofe
incluse) o pollame, nella prima applicazione delle BAT si dovranno altresì stimare o calcolare la
riduzione delle emissioni di ammoniaca provenienti dall’intero processo rispetto alla “situazione in
atto”. A tal fine, il Gestore determinerà la stima dell’azoto e fosforo escreto con una delle
metodologie indicate al punto 1.4, nonché le emissioni di ammoniaca come riportato al punto 1.5.1
provenienti dall’allevamento. Qualora i valori siano superiori a quelli riportati nella BAT
pertinente, il Gestore dovrà fornire indicazioni sulle tecniche da applicare affinché i valori siano
ricompresi nell’intervallo sopra riportati.
1.5.4 – Emissioni convogliate
Nel Report annuale si dovranno riportare esclusivamente la comunicazione delle emissioni di tipo
convogliato che sono soggette ad Autorizzazione e le emissioni diffuse in aria dell’ammoniaca
provenienti da ciascun ricovero zootecnico. L'azienda Corradin Raffaella non ha emissioni
convogliate.
1.6 – Emissioni in acqua
Si indicano in questa tabella soltanto gli scarichi autorizzati ai sensi della norma di settore (D.lgs n.
152/06 e successive modifiche ed integrazioni). L'allevamento non presenta emissioni in acqua.
1.7 – Suolo e sottosuolo
In linea generale, il monitoraggio delle acque sotterranee è previsto soltanto nel caso in cui lo
stoccaggio dei materiali non palabili avvenga in contenitori in terra (lagoni).
Non sono presenti stoccaggi in contenitori di terra.
1.7.2 – Terreni
Tutti gli allevamenti soggetti all’Autorizzazione Integrata Ambientale hanno l’obbligo di presentare
all’Autorità competente, la Comunicazione, in quanto produttori e/o utilizzatori di azoto, con
l’eventuale Piano di Utilizzazione Agronomica degli effluenti di allevamento se c’è l’uso
agronomico, a valenza annuale o quinquennale, a seconda della specifica disciplina regionale.
Nell’ambito del procedimento autorizzatorio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale si prende
atto della Comunicazione, corredata o meno dal PUA in base alle disposizioni regionali, presentata
dall’allevamento; nel caso di nuovo impianto l’invio della Comunicazione dovrà essere effettuato
prima dell’inizio della produzione.
Nell’ambito del controllo integrato ARPAV può eseguire un controllo analitico dei terreni nel caso di
utilizzo agronomico degli effluenti.
1.8 – Rifiuti
I rifiuti prodotti in allevamento si configurano come rifiuti speciali (esclusi gli effluenti di
allevamento e tutti i materiali da essi derivati dopo trattamento qualora destinati all’utilizzo
agronomico) e bisogna descriverne la gestione all’interno dell’impianto produttivo indicando le
eventuali operazioni di smaltimento o recupero affidato a terzi.
Per quanto riguarda i registri di carico e scarico per i rifiuti speciali pericolosi e per i rifiuti speciali
non pericolosi si applica l’art. 190 del d.lgs. 152/2006.
Nelle tabelle, 1.9.1 e 1.9.2, sono indicati a titolo esemplificativo alcune tipologie di rifiuti pericolosi
e non pericolosi che possono essere presenti in un allevamento in condizione di “deposito
temporaneo” art. 183, c. 1 lett. bb) del d.lgs. n. 152/2006:
Tabella 1.8.1 – Rifiuti pericolosi
Rifiuti Destinazione
Descrizione Modalità stoccaggio Fonte del dato
(codice CER) (R/D)
130206*
Olio esausto da
Oli sintetici per motori, Come da art. 183, c. 1, lett.
macchinari R Registro c/s
ingranaggi e bb) del d.lgs. n. 152/2006
agricoli (trattori)
lubrificazione
Batterie esaurite
160601* Come da art. 183, c. 1, lett.
da macchine R Registro c/s
Batterie al piombo bb) del d.lgs. n. 152/2006
agricole
150110*
Imballaggi contenenti Imballaggi di
Come da art. 183, c. 1, lett.
residui di sostanze fitofarmaci R/D Registro c/s
bb) del d.lgs. n. 152/2006
pericolose o contaminati contenenti residui
da tali sostanze
Tabella 1.8.2 – Rifiuti non pericolosi
Destinazione Modalità di
Rifiuti Descrizione Modalità stoccaggio
(R/D) registrazione
150102 Come da art. 183, c. 1, lett.
Sacchi in plastica bb) del d.lgs. n. 152/2006 R Formulari
Imballaggi di plastica
150106
Sacchi – barattoli Come da art. 183, c. 1, lett.
Imballaggi in materiali bb) del d.lgs. n. 152/2006 R Formulari
– taniche
misti
150107 Contenitori in Come da art. 183, c. 1, lett.
bb) del d.lgs. n. 152/2006 R Formulari
Imballaggi in vetro vetro
Per quanto riguarda la produzione di carcasse di animali (vedasi Regolamenti sui SOA) è necessario
indicare la mortalità standard, la soluzione adottata per la conservazione delle carcasse e il referente
per il ritiro delle stesse, nonché indicare nella planimetria generale del centro zootecnico
l’ubicazione della cella frigorifero.
2 - GESTIONE DELL’IMPIANTO
2.1 - Controllo fasi critiche, manutenzioni, depositi
L'azienda dovrà presentare un documento che descriva le modalità di sorveglianza, gestione e
manutenzione di:
(1) emissioni diffuse nella fase di stabulazione e nella fase di stoccaggio effluenti, modalità e tempo
di allontanamento dei reflui;
(2) impianto abbattimento fumi se presenti camini con emissione convogliata proveniente da
attività connesse autorizzate nella stessa AIA;
(3) impianto depurazione acque se presente.
Le eventuali anomalie e non conformità a tali documenti di gestione dovranno essere segnalate
all’Autorità competente attraverso il Report annuale.
L’azienda potrà presentare delle procedure e registri predisposti per i sistemi di gestione ambientale
(ISO 14001 o EMAS) se certificata.
Nella tabella 2.1.1 sono indicati in via esemplificativa alcuni tra i parametri minimi e le analisi da
effettuare che il gestore deve prevedere per il controllo delle fasi del processo.
Tabella 2.1.1 - Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo
Parametro di Frequenza
Fase/attività Criticità UM Fonte del dato
esercizio autocontrollo
Sostanza secca Annuale, su un 5% del
Solidi totali liquame/pollina
Stabulazione Gestione pollina N tot % RdP
allontanata
Metalli pesanti dall’allevamento
(Rame e Zinco)
Dilavamento delle Verifica delle rete di
Pioggia su piazzali Annuale
acque meteoriche scolo
Concentrazione di Sostanza secca
Alimentazione (*) Proteina grezza (*) % Annuale RdP
azoto e fosfati
Fosforo (*)
(*) parametri leggibili dalla composizione dichiarata del cartellino del mangime, se si utilizzano prodotti vegetali
coltivati in azienda la composizione può essere dedotta da bibliografia o in alternativa attraverso analisi appropriata.
Tabella 2.1.2 - Interventi di manutenzione ordinaria / straordinaria
Fonte del dato/
Macchinario Tipo di intervento Frequenza
Modalità di registrazione
Controllo della
Sistemi di asportazione deiezioni Settimanale (*) Registro
funzionalità
Abbeveratoi/impianto
Controllo funzionalità Settimanale (*) Quaderno di manutenzione
alimentazione
Termosonde apertura finestre tarature Annuale (*) Rapporto di taratura
Verifica delle
Ugelli di erogazione acqua pressioni di Annuale (*) Quaderno di manutenzione
erogazione
Impianto
Controllo funzionalità Settimanale (*) Quaderno di manutenzione
riscaldamento/raffrescamento
Impianto ventilazione Controllo funzionalità Settimanale (*) Quaderno di manutenzione
Pulizia piazzali Controllo visivo Settimanale (*) Settimanale
(*) da segnalare nel report annuale solo le non conformità.
Tabella 2.1.3 - Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento etc.)
Struttura di contenimento Tipo di controllo Frequenza Modalità di registrazione
Serbatoio GPL Visivo Settimanale(*) Registro
Cisterna gasolio Visivo Settimanale(*) Registro
Vasche acque di lavaggio Visivo Settimanale(*) Registro
(*) da segnalare nel report annuale solo le non conformità
3 – INDICATORI DI PRESTAZIONE
In questo paragrafo vengono definiti degli indicatori di performance ambientale che possono essere
utilizzati come strumento di controllo indiretto tramite grandezze che misurano l’impatto e
grandezze che misurano il consumo delle risorse (ad esempio consumo di energia in un anno).
E’ importante rapportare i consumi e le emissioni (espressi in valore assoluto) all’unità di
produzione annua attraverso un denominatore. Ad esempio il denominatore può essere la quantità di
prodotto/anno espresso in tonnellate e consumi o le emissioni espresse in kg di prodotto, in questo
caso si indicherà il valore kg/t. In alcuni casi può essere più opportuno riferirli all’unità di materia
prima.
Tabella 3.1 - Monitoraggio degli indicatori di performance
Metodo di Frequenza di
Indicatore Descrizione UM
misura monitoraggio
Quantitativo di rifiuto
Produzione specifica di
prodotto rispetto al numero Kg/capo Calcolo annuale
rifiuti
di capi allevati
Quantitativo di acqua
Consumo specifico
prelevata rispetto al numero m3/capo Calcolo annuale
risorsa idrica
di capi allevati
Consumo energetico Fabbisogno totale di
specifico per ciascun energia/combustibile TEP/
Calcolo annuale
combustibile/fonte utilizzata rispetto al numero capo
energetica di capi allevati
Quantitativo di reflui
Produzione di reflui
prodotti in relazione ai capi m3/capo Calcolo annuale
specifica
allevati
Quantitativo di azoto
Consumo di azoto
somministrato rispetto al Kg/capo Calcolo annuale
somministrato
numero di capi allevati
Quantitativo di fosforo
Consumo di fosforo
somministrato rispetto al Kg/capo Calcolo annuale
somministrato
numero di capi allevati