Decreto dirigenziale
PROVINCIA DI VICENZA
Area Servizi al Cittadino e al Territorio
SETTORE TUTELA E VALORIZZAZIONE RISORSE NATURALI
PROTEZIONE CIVILE
Contra' Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net C. Fisc. P. IVA 00496080243
Protocollo n. 69882 da citare nella risposta Vicenza, 19.10.2015
Autorizzazione integrata ambientale n. 11/15
Oggetto: Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche e integrazioni.
Autorizzazione integrata ambientale.
Ditta: Quaresima società agricola s.s.
Sede legale: via Colombare, 23 – 36064 Mason Vicentino (VI).
Sede installazione: via Colombare, 23 – 36064 Mason Vicentino (VI).
IL DIRIGENTE
Premesso
che Quaresima società agricola s.s., con sede legale in via Colombare 23 a Mason Vicentino, ha pre-
sentato in data 5 dicembre 2014, prot. n. 85515, istanza per ottenere giudizio di compatibilità am-
bientale e autorizzazione integrata ambientale per l'intervento relativo a “realizzazione allevamento
galline ovaiole” presso il sito inpiduato dai mappali 356 – 104 del foglio catastale 10 del comune
di Mason Vicentino.
Viste
le successive integrazioni alla domanda di Autorizzazione integrata ambientale presentate dalla ditta
alla Provincia, e da questa recepite agli atti l'8 maggio 2015, prot. n. 31488.
Tenuto conto
che l'avvio del procedimento e l'attività istruttoria in materia di AIA e di VIA si svolgono in modo
unificato attraverso il coordinamento delle perse disposizioni in materia, come previsto dall'art.
10, comma 2, del D.lgs. 152/2006.
Valutato
che la Società agricola Quaresima svolgerà – nell’installazione di via Colombare n. 23 a Mason Vi-
centino – l’attività di allevamento di galline ovaiole e che tale attività risulta, per tipologia e poten -
1
zialità, compresa nelle categorie di attività industriali di cui all’allegato VIII alla parte seconda del
D. lgs. 152/06, con codice 6.6.a.
Considerato
il parere positivo espresso da ARPAV, Dipartimento provinciale di Vicenza, sul Piano di monitorag-
gio e controllo presentato dalla Società agricola Quaresima, parere recepito dalla Provincia il 9 set-
tembre 2015 in sede di Commissione provinciale VIA.
Visto
l’esito del sopralluogo effettuato presso l’installazione il giorno 22 gennaio 2015 dal Responsabile
dell'istruttoria insieme a tecnici di altri Enti, tra cui un tecnico di ARPAV – Dipartimento di Vicen-
za.
Considerato
che in data 9 settembre 2015, con regolare convocazione, si è riunita presso la sede provinciale di
palazzo Nievo a Vicenza la Commissione provinciale VIA, competente anche sull’argomento in og-
getto, e che dalla medesima è stato espresso parere favorevole anche al rilascio dell’Autorizzazione
integrata ambientale.
Visti
il D.lgs. n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.; la L.r. n. 10/1999 “Disciplina dei con -
tenuti e delle procedure di valutazione di impatto ambientale” e s.m.i.; la D.G.r.V n. 1539 del 27
settembre 2011 “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante nor-
me in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69. Disposizioni
applicative”.
Visto
il D. lgs. n. 46 del 4 marzo 2014 che ha modificato e integrato le norme in tema di Autorizzazione
integrata ambientale di cui al D. lgs. n. 152 del 3 aprile 2006.
Visto
il decreto ministeriale del 29 gennaio 2007, recante “Emanazione di linee guida per l’inpiduazione
e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, in materia di allevamenti, macelli e trattamento
di carcasse, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59”.
Visto
il decreto ministeriale del 24 aprile 2008 recante “Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in
relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59”, cui è
seguita la D.G.r.V. n. 1519 del 26 maggio 2009, avente per oggetto “Tariffe da applicare alle istrut-
torie finalizzate al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ex Decreto legislativo 18 feb-
braio 2005, n. 59”.
2
Vista
la delibera della Giunta provinciale n. 200 del 19 maggio 2009, atto di indirizzo per l’applicazione
delle tariffe per l’Autorizzazione integrata ambientale (I.P.P.C.).
Vista
la legge regionale n. 26 del 16 agosto 2007 “Modifiche alla legge regionale 16 aprile 1985, n. 33,
"Norme per la tutela dell'ambiente" e successive modificazioni, ai fini dell'attuazione del decreto le-
gislativo 18 febbraio 2005, n. 59 "Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla preven-
zione e riduzione integrate dell'inquinamento"”.
Viste
le deliberazioni della Giunta regionale n. 668 del 20 marzo 2007 “D. Lgs 18 febbraio 2005 n. 59 –
Autorizzazione ambientale per la prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento – Modalità di
presentazione delle domande da parte dei gestori degli impianti soggetti all’autorizzazione integrata
ambientale – Approvazione della modulistica e dei calendari di presentazione delle domande previ-
sti dall’art. 5 comma 3 del D. Lgs n. 59/2005” e n. 1105 del 28 aprile 2009 “D. lgs 18 febbraio 2005
n. 59 – LR 16 agosto 2007, n. 26. Autorizzazione ambientale per la prevenzione e riduzione dell’in-
quinamento. Approvazione Linee Guida per la valutazione della domanda di Autorizzazione Inte-
grata Ambientale (AIA) per gli allevamenti zootecnici e del Piano Monitoraggio e Controllo
(PMC)”.
Visto
il D. lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (T. U. delle leggi sull’ordinamento degli EE. LL.) e successive mo-
difiche e integrazioni, con riferimento agli artt. 19 (sulle competenze della Provincia) e 107 (sulle
funzioni e responsabilità della dirigenza e sulla riferibilità alla medesima degli atti di carattere ge-
stionale).
RILASCIA
Alla Società agricola Quaresima l'Autorizzazione integrata ambientale ai sensi del D. lgs. 152/06,
per l'attività esercitata nell’installazione localizzata in via Colombare n. 23 a Mason Vicentino.
I limiti, le condizioni e le prescrizioni da osservare nell’esercizio dell’attività sono riportati nell’Al-
legato A, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
3
AVVERTE CHE
01 – La presente Autorizzazione integrata ambientale, rilasciata ai sensi dell’art. 29-quater del D.
lgs. 152/06, ha validità sino al 31 ottobre 2025; sostituisce le eventuali autorizzazioni am-
bientali settoriali già in atto, di cui all’allegato IX alla parte seconda del decreto legislativo 3
aprile 2006 n. 152; sei mesi prima della scadenza, il gestore dovrà inviare una domanda di rin-
novo, corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui al-
l'articolo 29-ter, comma 1, del D. lgs. 152/06. Fino alla pronuncia dell'autorità competente, il
gestore continua l'attività sulla base della presente Autorizzazione.
02 – La presente Autorizzazione non esonera la ditta dal conseguimento di autorizzazioni e/o prov-
vedimenti di competenza di altre autorità, previsti dalla normativa vigente per l’esercizio delle
attività di allevamento.
03 – Nell'ipotesi di cessazione dell'attività in vigenza della presente Autorizzazione, il gestore dovrà
trasmettere alla Provincia di Vicenza un piano di dismissione dell’installazione e, in caso di
necessità, il sito stesso dovrà essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di
bonifiche e ripristino ambientale.
04 – Eventuali modifiche impiantistiche o variazioni nella titolarità della gestione dell’installazione
dovranno essere preventivamente comunicate alla Provincia, che procederà ai sensi dell’art.
29-nonies del D. lgs. 152/06.
05 – In caso di inosservanze delle prescrizioni contenute nella presente Autorizzazione, compreso
quanto riportato in Allegato A, si procederà secondo quanto previsto dall’art. 29-decies, com-
ma 9, e dall’art. 29-quattuordecies del D. lgs. 152/06.
06 – In relazione al Piano di monitoraggio e controllo, l’ARPAV prevede, nell’arco di validità del-
l’Autorizzazione integrata ambientale, l’esecuzione di una ispezione ambientale integrata con
oneri a carico del gestore, fatto salvo comunque quanto previsto nel piano d'ispezione ambien-
tale a livello regionale di cui all'art. 29-decies, comma 11-bis, del D. lgs. 152/06; qualora ne
rilevasse la necessità, la Provincia può disporre controlli aggiuntivi secondo quanto previsto
dall'art. 29-decies, comma 4, del D. lgs. 152/06.
07 – Copia del presente provvedimento e dei dati relativi ai controlli saranno messi a disposizione
del pubblico per la consultazione presso l'Ufficio Tutela ecosistemi agrari del Settore Tutela e
Valorizzazione risorse naturali – Protezione civile, ubicato a palazzo Nievo, contra' Gazzolle 1
– 36100 Vicenza.
08 – Si informa che contro questo provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al TAR del Ve-
neto entro 60 giorni dalla notifica, oppure ricorso straordinario al capo dello Stato entro 120
giorni.
4
09 – Questo provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal D. lgs 152/06 e
s.m.i. nonché dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della Provincia
di Vicenza (deliberazione di Consiglio n. 37/2014).
10 – Il presente provvedimento sarà inviato al gestore dell’installazione della ditta Quaresima socie-
tà agricola s.s., al sindaco del Comune di Mason Vicentino, al Dipartimento di Vicenza
dell’ARPAV, al Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS n. 3 – Bassano del Grappa.
Il Dirigente del Settore Tutela e Valorizzazione risorse naturali – Protezione civile
ing. Maria Pia Ferretti
Settore competente: Tutela e Valorizzazione risorse naturali – Protezione civile
Ufficio competente: Tutela ecosistemi agrari
E-mail: tutela.ecosistemiagrari@provincia.vicenza.it; tel. 0444 908566
Responsabile procedimento: ing. Maria Pia Ferretti
5
Autorizzazione integrata ambientale n. 11/15
ALLEGATO A
Il presente allegato, definito come “Allegato A” e costituente parte integrante e sostanziale
dell’Autorizzazione integrata ambientale n. 11/15, relativa all’installazione della ditta Quaresima
società agricola s.s. localizzata a Mason Vicentino (VI) in via Colombare n. 23, riporta:
1 – l’inquadramento generale dell’installazione e del processo produttivo;
2 – le prescrizioni da osservare nell’esercizio dell’attività;
3 – il piano di monitoraggio e controllo.
1 – INQUADRAMENTO GENERALE DELL’INSTALLAZIONE
E DEL PROCESSO PRODUTTIVO
L’allevamento di galline ovaiole sarà ubicato a Mason Vicentino in via Colombare 23.
È prevista la realizzazione di un capannone con struttura in ferro, tamponamento e manto di coper-
tura in pannello sandwich. Avrà dimensioni di circa 20,68 x 105 metri e capace di contenere 6 batte-
rie di gabbie da 10 piani, atte a garantire l'allevamento in regime di benessere animale di 75.000
galline ovaiole.
Oltre al capannone, in adiacenza alla parete est, è prevista la realizzazione di una pendice composta
da un impianto MDS (manure drying sistem) per la pre-essiccazione della pollina con attigua altra
pendice ad uso deposito coperto per la pollina pre-essiccata. La pendice per l'installazione
dell'impianto MDS avrà una lunghezza di circa 60 metri e una larghezza di 4 metri; il deposito a ri -
dosso per l'accumulo della pollina pre-essiccata avrà una lunghezza di circa 30 metri e una larghez-
za di 5,60 metri, per una superficie utile ad uso deposito pollina di circa 168 m². L'impianto MDS si
comporrà in breve di una serie di nastri forati, sovrapposti verticalmente a distanza l'uno dall'altro,
sopra ai quali scorrerà la pollina da disidratare tramite una corrente d'aria che verrà estratta dal ca-
pannone.
A destra rispetto all'ingresso del capannone avicolo e distaccato dal medesimo è inoltre prevista la
costruzione di un altro fabbricato dell'ampiezza di 21 x 20 metri da destinare a locale per la raccolta
e l'impacchettamento delle uova.
Il ciclo produttivo delle galline ovaiole avrà una durata media di circa 13 mesi, a cui si dovrà ag-
giungere un periodo di vuoto sanitario di altri 30 giorni all'incirca. A fine ciclo gli animali allevati
verranno avviati alla macellazione. Successivamente allo svuotamento del capannone dagli animali
in esso allevati, verrà effettuata la pulizia e la igienizzazione dei locali di allevamento. Dopo il pe-
6
riodo di vuoto sanitario verranno accasate le pollastre dell'età di circa 17 settimane. La produzione
di uova per ciclo risulta stimabile in circa 22.300.000 unità, per un peso di 1.360.000 kg all'incirca.
La gestione dell'allevamento richiederà essenzialmente i seguenti interventi: a) controllo giornaliero
dello stato di salute degli animali con rimozione dei capi morti e stoccaggio dei medesimi in cella
frigorifera in attesa del periodico ritiro da parte di una ditta specializzata; b) controllo del funziona-
mento degli impianti; c) selezione e impacchettamento delle uova con macchina impacchettatrice,
stoccaggio dei pacchi in bancali con cessione periodica (2 – 3 volte alla settimana) a ditte di confe-
zionamento.
Quasi tutte le operazioni di gestione verranno eseguite tramite sistemi automatizzati e/o meccaniz-
zati.
La distribuzione del mangime nelle mangiatoie delle gabbie verrà eseguita tramite appositi carrelli
di cui sarà dotato ogni piano di gabbie; una volta azionati, scorreranno lungo le file di gabbie e
provvederanno al riempimento delle mangiatoie. Per l'abbeveraggio le gabbie saranno dotate di im-
pianto di distribuzione idrica con appositi abbeveratoi a goccia interni alle gabbie; ogni abbeverato-
io sarà inoltre dotato di tazza per il recupero dell'acqua.
Per lo stoccaggio del mangime necessario, il capannone sarà dotato di 4 silos da circa 160 quintali
ciascuno, il cui posizionamento è previsto a fianco dell'impianto di disidratazione della pollina; at-
traverso un impianto a coclee il mangime arriverà ai carrelli per la distribuzione.
2 – PRESCRIZIONI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ
La ditta dovrà gestire l’allevamento avicolo in conformità alle seguenti prescrizioni.
A – Per tutto quanto non specificato dal presente provvedimento, la gestione dell’installazione do-
vrà essere effettuata in conformità al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive
modifiche e integrazioni, applicando inoltre le migliori tecniche disponibili, sia impiantistiche
che gestionali, secondo quanto previsto dalle linee guida ministeriali (decreto 29 gennaio 2007
del Ministero dell’Ambiente) e regionali (deliberazione della Giunta regionale n. 1105 del 28
aprile 2009).
B – La ditta ha l’obbligo di condurre l’installazione in conformità a quanto dichiarato nella docu-
mentazione presentata alla Provincia, di cui il punto 1 dell’Allegato A – parte integrante del
presente provvedimento – costituisce una sintesi.
C – Per quanto concerne la gestione degli effluenti zootecnici, il gestore dell’installazione dovrà ot-
temperare a tutti gli obblighi previsti dal decreto 7 aprile 2006 del Ministero delle Politiche
agricole e forestali, nonché dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 2495 del 7 agosto
2006 e n. 2439 del 7 agosto 2007 e successive modifiche e integrazioni.
7
D – Le carcasse degli animali morti dovranno essere stoccate nell'apposita cella frigo presente
nell'installazione e periodicamente smaltite da una ditta specializzata e autorizzata.
E – La ditta è tenuta a procedere al monitoraggio delle fonti di possibile inquinamento ambientale
nei modi e tempi previsti nel “Piano di monitoraggio e controllo”, che si trova al punto 3 del
presente Allegato A.
F – La ditta dovrà conservare tutti i documenti delle attività di autocontrollo (anche quelle non og-
getto di report), quali registrazioni, fatture, bollette, certificati, cartellini dei mangimi ecc. per
tutta la durata dell’Autorizzazione integrata ambientale.
G – La ditta dovrà conservare anche i dati circa materie prime, risorse idriche, rifiuti ecc. e comu-
nicarli annualmente, insieme agli altri dati richiesti, attraverso un report su supporto informati-
co predisposto dalla Regione Veneto.
H – Il report annuale del Piano di monitoraggio e controllo dovrà essere compilato entro il 30 apri-
le di ogni anno (con i dati dell’anno precedente) utilizzando la procedura telematica “Autoriz-
zazione integrata ambientale – Report annuale del Piano di monitoraggio e controllo” predi-
sposta dalla Regione Veneto e ospitata nel Portale integrato per l'agricoltura veneta (Portale
PIAVe); per la compilazione sono necessari l'iscrizione all'anagrafe (*) del Settore primario
della Regione Veneto e la costituzione e validazione, o eventuali aggiornamenti, del fascicolo
aziendale presso la competente struttura periferica di AVEPA o un Centro autorizzato di assi-
stenza agricola (CAA);
(*)
<http://www.regione.veneto.it/Economia/Agricoltura+e+Foreste/Sistema+Informativo+e+At-
tivit%E0+di+Controllo/Domanda+iscrizione+anagrafe.htm>;
per la compilazione è inoltre necessaria l'autorizzazione all’accesso ai servizi del Sistema in-
formativo del Settore primario (SISP):
<http://www.regione.veneto.it/Economia/Agricoltura+e+Foreste/Sistema+Informativo+e+At-
tivit%E0+di+Controllo/Assegnazione+di+un+profilo.htm>.
Infine, occorre che il gestore dell’installazione trasmetta alla Provincia con posta elet-
tronica certificata (PEC) il file del report per certificare l’avvenuta compilazione.
8
3 – PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO
Si riporta di seguito il Piano di monitoraggio e controllo proposto dalla ditta, integrato con le modi-
fiche di ARPAV al fine di renderlo conforme a quanto prescritto dall’allegato B alla deliberazione
della Giunta regionale n. 1105 del 28 aprile 2009.
QUADRO SINOTTICO
N FASI GESTORE GESTORE ARPA ARPA
FREQUENZA REPORTING ISPEZIONI CAMPIONAMEN-
AUTOCONTROL- TI
LO
1 COMPONENTI AMBIENTALI
1.1 MATERIE PRIME E PRODOTTI
1.1.1 MANGIME ALLA RICEZIO- SI x
NE
1.1.2. PRODOTTI GIORNALIERO SI x
1.2 RISORSE IDRICHE
1.2.1 RISORSE IDRI- GIORNALIERO SI x
CHE
1.3 RISORSE ENERGETICHE
1.3.1 ENERGIA MENSILE SI x
1.4 COMBUSTIBILI
1.4.1 COMBUSTIBILI NON PRESENTI NO x
1.5 EMISSIONI IN ARIA
(solo in presenza di emissioni di tipo convogliato)
1.5.1 Punti di emissioni NO NO NO
(emissioni convoglia-
te)
1.5.2 Inquinanti monitorati NO NO NO
1.6 EMISSIONI IN ACQUA
(solo in presenza di impianto di depurazione o scarichi autorizzati ai sensi della normati-
va vigente)
1.7 EMISSIONI DI RUMORE
(solo per casi particolari elencati nelle linee guida)
1.7.1 Rumore sorgenti e NO NO NO SU SEGNALAZIO-
misure NE
1.8 EMISSIONE RIFIUTI
1.8.1 CONTROLLO RI- ANNUO SI x
FIUTI PERICO-
LOSI
1.8.2 CONTROLLO RI- ANNUO SI x
FUTI NON PERI-
COLOSI
2 GESTIONE IMPIANTO
9
2.1.1 SISTEMI DI SI SI x
CONTROLLO
DELLE FASI
CRITICHE DEL
PROCESSO
2.1.2 INTERVENTI DI A FINE CICLO SI x
MANUTENZIO-
NE ORDINARIA
3 INDICATORI PRESTAZIONE
3.1.1 MONITORAG- A FINE CICLO SI x
GIO
1) COMPONENTI AMBIENTALI
Tabella 1.1.1 – Materie Prime
Denominazione Modalità stoc- Fase di utiliz- u.m. Frequenza Fonte dato Reporting
caggio zo autocon-
trollo
Pollastre (Immissione Stabulazione Unità Giornaliera Registro o do- SI
diretta alla cumento tra-
consegna) sporto (DDT)
Mangime Silos Alimentazione t/ciclo Giornaliera Registro o SI
(laminato) DDT
Medicinali Nessuna Alimentazione Kg/ci- Giornaliera Registro o SI
clo DDT
Disinfettanti Locale chiuso Pulizia fine ci- Kg/ci- Giornaliera Registro o SI
a chiave clo clo DDT
Tabella 1.1.2 – prodotti finiti
PROCESSO Denominazione unità Frequenza Registro/autocertificazione Reporting
autocontrollo
uova Uova numero Giornaliera Registro SI
Peso Kg Giornaliera Registro
Durata ciclo giorni Fino ciclo Registro SI
Capi dece- Capi Unità giornaliera Registro SI
duti
Peso Kg giornaliera Registro SI
Capi vendu- Capi Numero Fine ciclo Registro SI
ti Peso Kg Fine ciclo Registro SI
Palabili Pollina (*) Mc/ciclo Fine ciclo Registro SI
-i capi morti sono conservati nella apposita cella frigo o negli appositi frezeer descritti in scheda B
(*) -L’azienda gestisce il refluo zootecnico secondo le linee guida del DM 6 aprile 2006, DGRV
2495 DEL 07/08/2006 e s.m.i.
10
1.2 Consumo risorse idriche
Tabella 1.2.1-risorse idriche
Tipo approvvigiona- Fase di utilizzo Um Frequenza au- Fonte Registro o Reporting
mento tocontrollo dato autocer
tificazione
Acqua di ACQUE- Stabulazione ali- Mc/ giornaliera contali- registro SI
DOTTO mentazione giorno tri
1.3 Consumo energia
Tabella 1.3.1-risorse energetiche
Descrizione Tipologia Um Frequenza au- Fonte dato Registro o auto- Reporting
tocontrollo certificazione
Energia importata Energia MWH Mensile Contatore registro SI
da rete esterna elettrica
Energia autoprodot- Energia MWH Mensile Contatore registro SI
ta (fotovoltaica) elettrica
1.4 combustibili
Tabella 1.4.1-combustibili
Denominazio- Modalità Fase di uti- u.m. Frequenza au- Fonte dato Reporting
ne stoccaggio lizzo tocontrollo
1.5 - Emissioni in aria
Le emissioni provengono dai capannoni di allevamento, ma anche dalle strutture di stoccaggio e di
spandimento dei reflui zootecnici. L’attuale tecnologia non permette di quantificare analiticamente
queste emissioni diffuse, di conseguenza è importante stimare almeno le emissioni principali, quali
AMMONIACA e METANO. Questa stima può essere fatta attraverso i parametri forniti dal DM 29
gennaio 2007 o attraverso applicativi già disponibili per l’utente (ad es. gli applicativi del CRPA).
Si sottolinea comunque che nel caso in esame vi è una significativa riduzione delle emissioni perché
la pollina viene rapidamente essiccata in parte in conseguenza della ventilazione forzata utilizzata
nella conduzione dell’allevamento ma in modo più significativo attraverso l’impianto MDS (ma-
nure drying sistem) di cui esternamente è dotato lo stesso allevamento.
Si precisa inoltre che nel caso in esame l’azienda possiede depositi coperti per lo stoccaggio della
pollina pre-essicata e che pertanto le esalazioni sono particolarmente ridotte perché la pollina essic-
cata ha modo di essere accumulata e conservata in condizioni asciutte. La pollina viene quindi ri-
mossa dai depositi per lo spargimento in prevalenza sui terreni di altra proprietà o comunque per la
cessione a terzi.
Si precisa ancora che la gestione esterna all’azienda della pollina esula dalla stima e controllo delle
emissioni.
Parametro/ Metodo di controllo UM Frequenza autocon- Modalità registrazione con- Reporting
trollo trolli
inquinante
Metano Calcolo secondo DM 29 gennaio t/a Annuale Contabilità aziendale SI
2007
Ammoniaca Calcolo secondo DM 29 gennaio t/a Annuale Contabilità aziendale SI
2007
11
1.6 – Emissioni in acqua
Non sono presenti scarichi idrici e non ne è previsto quindi il monitoraggio
1.7 – Rumore
Tabella 1.7.1 - Rumore, sorgenti
La matrice rumore è trascurabile nella maggior parte degli allevamenti. In alcuni casi, come ad
esempio la presenza di attività particolarmente rumorose e ripetutamente segnalate, può essere ne-
cessario redigere una valutazione d’impatto acustico al perimetro dell’azienda. Solo in questi rari
casi, in istruttoria verrà valutata la necessità di ripetere la valutazione d’impatto acustico ogni tre
anni.
Si precisa che la valutazione di impatto acustico va redatta da tecnico competente secondo quanto
previsto dall’art. 8 della legge n. 447/85. Non essendo ancora approvate dalla Regione Veneto delle
Linee Guida per la redazione della Valutazione d’Impatto Acustico, è necessario che il gestore con-
cordi con l’Ente competente la redazione di tale documento secondo le Linee guida approvate con
Delibera del Direttore Generale ARPAV n. 3 del 29 gennaio 2008. Tale valutazione dovrà essere in-
viata a Provincia ed ARPAV al di fuori del report annuale.
Prevederne il monitoraggio periodico (cadenza triennale) solo nel caso che la valutazione preli-
minare abbia evidenziato criticità.
N
Nel caso in esame per quanto riguarda questo aspetto è stato dato incarico ad un tecnico esperto in
valutazioni acustiche di eseguire una valutazione previsionale dell’impatto acustico ipotizzabile a
seguito della realizzazione del nuovo allevamento previsto.
Lo studio ha evidenziato che rispetto alla sorgente specifica (Società agricola oggetto di indagine)
che si inserisce in Classe III (Area di tipo misto), sono presenti :
-due ricettori sensibili R1 e R2 (edifici residenziali più vicini rispetto alla sorgente sonora) che rica-
dono anch’essi in Classe III;
-un ricettore sensibile R3 (edificio residenziale) che ricade in Classe II (Area destinata ad uso pre-
valentemente residenziale).
Nella premessa che l’orario dell’attività oggetto di indagine è di tipo continuativo, vale a dire che si
svolge ininterrottamente nelle ventiquattro ore giornaliere e per tutti i giorni dell’anno, lo studio si
è posto l’obiettivo di verificare il rispetto dei seguenti limiti di legge derivanti dalla zonizzazione
acustica del territorio comunale:
a) VALORI LIMITE DI PRESSIONE SONORA Periodo diurno Periodo notturno
della zona in classe III in cui insistono i ricettori sensibili R1 e R2
Valore limite assoluto di immissione [Limm] 60 dB(A) 50 dB(A)
Valore limite di emissione [Lemm] 55 dB(A) 45 dB(A)
Valore limite differenziale di immissione [Ld] 5 dB 3 dB
12
b)VALORI LIMITE DI PRESSIONE SONORA Periodo diurno Periodo notturno
della zona in classe II in cui insiste il ricettore sensibile R3
Valore limite assoluto di immissione [Limm] 55 dB(A) 45 dB(A)
Valore limite di emissione [Lemm] 50 dB(A) 40 dB(A)
Valore limite differenziale di immissione [Ld] 5 dB 3 dB
Lo studio ha in particolare evidenziato che la fonte di rumore principale poteva derivare dall’elevato
numero di ventilatori (36 ventilatori) necessari per il ricambio d’aria interno dell’allevamento instal-
lati sulla parete sud . L’elevato numero di ventilatori previsti deriva dal fatto che il ricambio d’aria
necessario risulta di circa 3 mc/ora per kg di peso vivo allevato, da cui la necessità di avere un ri-
cambio d’aria per 120 ton di peso vivo di circa 3 mc * 120000 kg = 360000 mc/ora. Un ulteriore ri-
cambio d’aria si rende inoltre necessario per abbassare le temperature durante il periodo estivo.
Per abbattere il rumore si è quindi dedotta la necessità di dotare i ventilatori di appositi deflettori
(cuffie) per la deviazione a terra del flusso d’aria. Per inciso si sottolinea che con questo sistema è
pensabile ottenere sia un notevole abbattimento alla fonte del rumore, e sia anche un notevole ab-
battimento a terra delle polveri.
Per quanto riguarda invece il rumore proveniente dai ventilatori disposti sulla parete est in corri-
spondenza con la nicchia di alloggiamento del sistema MDS per la pre-disidratazione della pollina,
si è invece dedotto che le schermature della macchina essiccatrice costituiscono un sistema fono as-
sorbente sufficiente a limitare la diffusione del rumore su livelli compatibili con i limiti imposti.
Lo studio dimostra quindi che con gli accorgimenti previsti (deflettori sulla parete sud per abbattere
il rumore proveniente dai ventilatori ivi disposti) i limiti di legge prestabiliti risultano rispettati per
tutti i ricettori.
1.8 Rifiuti
Tabella 1.8.1 – rifiuti pericolosi
Rifiuti (codice CER) Codice Modalità stoc- Destinazione Fonte Frequenza Reporting
CER caggio (R/D) (*) dato autocontrol- (**)
lo
Imballaggi contenenti Contenitori D Registro Ciclo annuo SI
sostanze pericolose 150110 mobili c/s
(150110)
specificare se a recupero (R) o smaltimento (D)
(*) Dato puramente indicativo non vincolante purché la destinazione avvenga nel rispetto della
normativa
13
Tabella 1.8.2 – rifiuti non pericolosi
Rifiuti (codice Codice Modalità Destinazione Fonte dato Frequenza Reporting
CER) CER stoccaggio (R/D) (*) autocontrol- (**)
lo
Imballaggi in pla- Zona rifiuti D Formulari e re- Ciclo annuo SI
stica (150102) 150102 gistro ove previ-
sto
Imballaggi in ma- Zona rifiuti D Formulari e re- Ciclo annuo SI
teriali misti 150106 gistro ove previ-
(150106) sto
Imballaggi in ve- Zona rifiuti D Formulari e re- Ciclo annuo SI
tro (150107) 150107 gistro ove previ-
sto
specificare se a recupero (R) o smaltimento (D)
(*) Dato puramente indicativo non vincolante purché la destinazione avvenga nel rispetto della
normativa
(**) IL REPORT DOVRA’ COMPRENDERE TUTTI I RIFIUTI PRODOTTI NELL’ANNO
CUI SI RIFERISCE, ANCHE QUELLI NON CITATI IN TABELLA
1.9 Suolo e sottosuolo
Tabella 1.9.1 – Terreni
E’ importante che tutti gli allevamenti che distribuiscono gli effluenti prodotti su terreni propri o in
concessione si avvalgano di una apposito monitoraggio dell’impatto che tale attività ha sul suolo. Si
ritiene, comunque, che tale monitoraggio non debba rientrare tra gli autocontrolli a carico del gesto-
re dell’allevamento. Il campionamento dei terreni e le relative analisi verranno eseguiti da ARPAV
nell'ambito dei controlli previsti ai sensi dall'art.29 decies c.3 del D.lgs n. 152/2006 e s.m.i.
2) GESTIONE DELL’IMPIANTO
Ai fini del mantenimento/miglioramento degli obiettivi di qualità ambientale risulta strategico il
controllo della gestione e la sua comparazione con le BAT.
Tabella 2.1.1 – Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo
Fase/attività criticità Parametro eser- U. Frequenza auto- Fonte dato Reporting
cizio M. controllo
Stabulazione Accasamento Procedura n.a. A inizio ciclo Quaderno manu- NO
Benessere ani- tenzione
male
Stabulazione Produzione Produzione n.a. Giornaliera Quaderno manu- NO
uova giornaliera tenzione
Stabulazione Rimozione Umidità e altez- n.a. Giornaliero Quaderno manu- NO
deiezioni za tenzione
Stabulazione Vendita ani- Procedura n.a. A fine ciclo Quaderno manu- NO
mali Benessere ani- tenzione
male
Stabulazione Disinfezione Verifica n.a. A fine ciclo Quaderno manu- NO
Procedura tenzione
da norme
14
Tabella 2.1.2 – interventi di manutenzione
Macchinario Tipo di intervento Frequenza Fonte dato Reporting
Abbeveratoi Controllo funziona- giornalie- Quaderno manuten- NO
lità ra zione
Illuminazione Controllo funziona- giornalie- Quaderno manuten- NO
lità ra zione
Mangiatoie Controllo funziona- giornalie- Quaderno manuten- NO
lità ra zione
Ventilatori Controllo funziona- giornalie- Quaderno manuten- NO
lità ra zione
MDS Controllo funziona- Giornalie- Quaderno di manuten- NO
lità ra zione
Centraline automatismi Controllo funziona- giornalie- Quaderno manuten- NO
lità ra zione
Silos mangime Controllo funziona- giornalie- Quaderno manuten- NO
lità ra zione
Cella Frigo e Controllo funziona- giornalie- Quaderno manuten- NO
Frezeer capi lità ra zione
morti
Tabella 2.1.3 – aree di stoccaggio
struttura Tipo di intervento Frequenza Fonte dato Reporting
Vasca acque lavaggio capan- Controllo funziona- mensile Quaderno manuten- NO
none lità zione
Concimaie accumulo deie- Controllo funziona- mensile Quaderno manuten- NO
zioni e reflui lità zione
3) INDICATORI DI PRESTAZIONE
Tabella 3.1- monitoraggio degli indicatori di performance
Indicatore Descrizione Um Metodo Frequenza mo- Reporting
misura nitoraggio
Consumo specifi- Quantità acqua prelevata ri- Mc/capo Calcolo Annuale SI
co risorsa idrica spetto capi allevati
Consumo specifi- Quantitativo energia rispet- KWH/ca Calcolo Annuale SI
co di energia to al numero capi allevati po
Produzione di re- Quantitativo reflui prodotti Mc/capo Calcolo Annuale SI
flui specifica rispetto ai capi allevati
Consumo specifi- Quantitativo mangime consu- Kg/capo Calcolo Annuale SI
co mangime mato rispetto ai capi allevati
15