Decreto dirigenziale

                     PROVINCIA DI VICENZA
                 Area Servizi al Cittadino e al Territorio
        SETTORE TUTELA E VALORIZZAZIONE RISORSE NATURALI
                        PROTEZIONE CIVILE

                       Contra' Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
                 provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net  C. Fisc. P. IVA 00496080243

Protocollo n. 16375       da citare nella risposta             Vicenza, 10.03.2015




         Autorizzazione integrata ambientale n. 1/15


Oggetto:    Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche e integrazioni.
        Autorizzazione integrata ambientale.
        Ditta: Allevamento Fancon Stefano.
        Sede legale: via Martinè, 24 – 36034 Malo (VI).
        Sede installazione: via Martinè, 24 – 36034 Malo (VI).


                        IL DIRIGENTE


Vista
la domanda di Autorizzazione integrata ambientale presentata dall'allevamento Fancon Sergio (poi
Fancon Stefano) alla Provincia di Vicenza in data 24/12/2013, prot. n. 92756.
Esaminate
le successive integrazioni alla domanda di Autorizzazione integrata ambientale presentate dalla ditta
alla Provincia, e da questa recepite agli atti il 06/03/2014, prot. n. 17101, e il 16/01/2015, prot. n.
3055.
Valutato
che la ditta svolge nell’installazione di via Martinè 24 a Malo l’attività di allevamento di quaglie e
che tale attività risulta, per tipologia e potenzialità, compresa nelle categorie di attività industriali di
cui all’allegato VIII alla parte seconda del D. lgs. 152/06, con codice 6.6.a.
Considerato
il parere positivo espresso da ARPAV, Dipartimento provinciale di Vicenza, sul Piano di monito-
raggio e controllo presentato dalla ditta, parere recepito dalla Provincia il 25/02/2015, prot. n.
13048.

                              1
Visto
l’esito del sopralluogo effettuato presso l’installazione il giorno 11/03/2014 dal Responsabile
dell'istruttoria insieme a un tecnico di ARPAV – Dipartimento di Vicenza.
Considerato che
in data 19/02/2015, con regolare convocazione, si è tenuta presso la sede provinciale di palazzo
Nievo a Vicenza una conferenza di servizi sull’argomento in oggetto e che dalla medesima è stato
espresso parere favorevole al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale.
Visto
il D. lgs. n. 46 del 4 marzo 2014 che ha modificato e integrato le norme in tema di Autorizzazione
integrata ambientale di cui al D. lgs. n. 152 del 3 aprile 2006.
Visto
il decreto ministeriale del 29 gennaio 2007, recante “Emanazione di linee guida per l’inpiduazione
e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, in materia di allevamenti, macelli e trattamento
di carcasse, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59”.
Visto
il decreto ministeriale del 24 aprile 2008 recante “Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in
relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59”, cui è
seguita la D.G.r.V. n. 1519 del 26 maggio 2009, avente per oggetto “Tariffe da applicare alle istrut-
torie finalizzate al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ex Decreto legislativo 18 feb-
braio 2005, n. 59”.
Vista
la delibera della Giunta provinciale n. 200 del 19 maggio 2009, atto di indirizzo per l’applicazione
delle tariffe per l’Autorizzazione integrata ambientale (I.P.P.C.).
Vista
la legge regionale n. 26 del 16 agosto 2007 “Modifiche alla legge regionale 16 aprile 1985, n. 33,
"Norme per la tutela dell'ambiente" e successive modificazioni, ai fini dell'attuazione del decreto le-
gislativo 18 febbraio 2005, n. 59 "Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla preven-
zione e riduzione integrate dell'inquinamento"”.
Viste
le deliberazioni della Giunta regionale n. 668 del 20 marzo 2007 “D. Lgs 18 febbraio 2005 n. 59 –
Autorizzazione ambientale per la prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento – Modalità di
presentazione delle domande da parte dei gestori degli impianti soggetti all’autorizzazione integrata
ambientale – Approvazione della modulistica e dei calendari di presentazione delle domande previ-
sti dall’art. 5 comma 3 del D. Lgs n. 59/2005” e n. 1105 del 28 aprile 2009 “D. lgs 18 febbraio 2005

                          2
n. 59 – LR 16 agosto 2007, n. 26. Autorizzazione ambientale per la prevenzione e riduzione dell’in-
quinamento. Approvazione Linee Guida per la valutazione della domanda di Autorizzazione Inte-
grata Ambientale (AIA) per gli allevamenti zootecnici e del Piano Monitoraggio e Controllo
(PMC)”.
Visto
il D. lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (T. U. delle leggi sull’ordinamento degli EE. LL.) e successive mo-
difiche e integrazioni, con riferimento agli artt. 19 (sulle competenze della Provincia) e 107 (sulle
funzioni e responsabilità della dirigenza e sulla riferibilità alla medesima degli atti di carattere ge-
stionale).


                        RILASCIA


Alla ditta Fancon Stefano l'Autorizzazione integrata ambientale ai sensi del D. lgs. 152/06, per
l'attività esercitata nell’installazione localizzata in via Martinè n. 24 a Malo.
I limiti, le condizioni e le prescrizioni da osservare nell’esercizio dell’attività sono riportati nell’Al-
legato A, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.


                       AVVERTE CHE


01 – La presente Autorizzazione integrata ambientale, rilasciata ai sensi dell’art. 29-quater del D.
    lgs. 152/06, ha validità sino al 31 marzo 2025; sostituisce le autorizzazioni ambientali setto-
    riali di cui all’allegato IX alla parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152; sei
    mesi prima della scadenza, il gestore dovrà inviare una domanda di rinnovo, corredata da una
    relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all'articolo 29-ter, comma 1,
    del D. lgs. 152/06. Fino alla pronuncia dell'autorità competente, il gestore continua l'attività
    sulla base della presente Autorizzazione.
02 – La presente Autorizzazione non esonera la ditta dal conseguimento di autorizzazioni e/o prov-
    vedimenti di competenza di altre autorità, previsti dalla normativa vigente per l’esercizio delle
    attività di allevamento.
03 – Nell'ipotesi di cessazione dell'attività in vigenza della presente Autorizzazione, il gestore dovrà
    trasmettere alla Provincia di Vicenza un piano di dismissione dell’installazione e, in caso di
    necessità, il sito stesso dovrà essere ripristinato ai sensi della normativa vigente in materia di
    bonifiche e ripristino ambientale.




                           3
04 – Eventuali modifiche impiantistiche o variazioni nella titolarità della gestione dell’installazione
   dovranno essere preventivamente comunicate alla Provincia, che procederà ai sensi dell’art.
   29-nonies del D. lgs. 152/06.
05 – In caso di inosservanze delle prescrizioni contenute nella presente Autorizzazione, compreso
   quanto riportato in Allegato A, si procederà secondo quanto previsto dall’art. 29-decies, com-
   ma 9, e dall’art. 29-quattuordecies del D. lgs. 152/06.
06 – La tariffa per l’istruttoria, di cui al decreto ministeriale del 24 aprile 2008, viene determinata in
   euro 693,00 (seicentonovantatre/00), a seguito dei criteri fissati dalla Regione Veneto con
   l’emanazione della delibera della Giunta regionale n. 1519 del 26 maggio 2009.
07 – In relazione al Piano di monitoraggio e controllo, l’ARPAV prevede, nell’arco di validità del-
   l’Autorizzazione integrata ambientale, l’esecuzione di una ispezione ambientale integrata con
   oneri a carico del gestore, fatto salvo comunque quanto previsto nel piano d'ispezione ambien-
   tale a livello regionale di cui all'art. 29-decies, comma 11-bis, del D. lgs. 152/06; qualora ne
   rilevasse la necessità, la Provincia può disporre controlli aggiuntivi secondo quanto previsto
   dall'art. 29-decies, comma 4, del D. lgs. 152/06.
08 – Copia del presente provvedimento e dei dati relativi ai controlli saranno messi a disposizione
   del pubblico per la consultazione presso l'Ufficio Tutela ecosistemi agrari del Settore Tutela e
   Valorizzazione risorse naturali – Protezione civile, ubicato a palazzo Nievo, contra' Gazzolle 1
   – 36100 Vicenza.
09 – Si informa che contro questo provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al TAR del Ve-
   neto entro 60 giorni dalla notifica, oppure ricorso straordinario al capo dello Stato entro 120
   giorni.
10 – Il presente provvedimento sarà inviato al gestore dell’installazione della ditta Fancon Stefano,
   al sindaco del Comune di Malo, al Dipartimento di Vicenza dell’ARPAV, al Dipartimento di
   Prevenzione dell’ULSS n. 4 – Thiene.




          Il Dirigente del Settore Tutela e Valorizzazione risorse naturali – Protezione civile
                         ing. Maria Pia Ferretti




                          4
Settore competente: Tutela e Valorizzazione risorse naturali – Protezione civile
Ufficio competente: Tutela ecosistemi agrari – dott. Francesco Bertoncello
E-mail: tutela.ecosistemiagrari@provincia.vicenza.it; tel. 0444 908566
Responsabile procedimento: dott.ssa Chiara Garbin
               Autorizzazione integrata ambientale n. 1/15


                         ALLEGATO A


Il presente allegato, definito come “Allegato A” e costituente parte integrante e sostanziale
dell’Autorizzazione integrata ambientale n. 1/15, relativa all’installazione della ditta Fancon Ste-
fano localizzata a Malo (VI) in via Martinè n. 24, riporta:
1 – l’inquadramento generale dell’installazione e del processo produttivo;
2 – le prescrizioni da osservare nell’esercizio dell’attività;
3 – il piano di monitoraggio e controllo.


         1 – INQUADRAMENTO GENERALE DELL’INSTALLAZIONE
                   E DEL PROCESSO PRODUTTIVO


Nell'installazione viene svolta l'attività di allevamento di quaglie da carne in ciclo chiuso. Le qua-
glie prodotte sono destinate al conferimento alla società Quaja Veneta di Malo, cooperativa che si
occupa della trasformazione, confezionamento, commercializzazione e vendita del prodotto finito.
L'unità produttiva è composta di un solo capannone. Esso comprende cinque sale da ingrasso e una
sala per i riproduttori. La potenzialità complessiva dell'impianto è di circa 550.000 capi all'anno.
Ogni sala è dotata di batterie di gabbie sovrapposte su più piani. Ogni gabbia (detta anche foro) con-
tiene circa 75 quaglie da ingrasso oppure 24 riproduttori, nel rapporto di tre femmine per un ma-
schio.
Nelle sale da ingrasso c'è sia ventilazione naturale che forzata; quest'ultima è garantita da due venti-
latori ad estrazione per sala.
Il ciclo di ingrasso ha una durata di circa trenta giorni, sufficiente a portare i capi a un peso di con -
ferimento di 220 grammi all'incirca. Al termine di ogni ciclo di ingrasso c'è un periodo di vuoto sa-
nitario.
Il mangime viene periodicamente acquistato e stoccato nei tre silos presenti nel sito produttivo. Vie-
ne stoccato mangime di tre tipi: di primo periodo medicato, di primo periodo, di secondo periodo.




                              5
Il riscaldamento avviene mediante aerotermi ad aria collegati a una caldaia a metano. Per l'illumina-
zione e il funzionamento dei macchinari viene utilizzata energia elettrica di rete. L'acqua usata
nell'allevamento, prevalentemente per l'abbeveraggio degli animali, proviene da acquedotto.
È presente un gruppo elettrogeno di emergenza, posto in uno spazio dedicato. Una volta svuotate le
sale di allevamento dai capi, si provvede alla raccolta delle deiezioni, alla pulizia e alla disinfezione
dei locali. La pulizia dapprima viene effettuata a secco, quindi pavimenti e attrezzature sono lavati
con acqua tramite idropulitrice e i reflui risultanti vengono convogliati alla vasca a tenuta. Infine si
distribuisce la soluzione di disinfettante con atomizzatore e si lascia asciugare, senza pertanto gene-
rare reflui. Le deiezioni avicole vengono stoccate in un'apposita concimaia coperta presente nel sito
produttivo.


         2 – PRESCRIZIONI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ


La ditta deve gestire l’allevamento avicolo in conformità alle seguenti prescrizioni.
A – Per tutto quanto non specificato dal presente provvedimento, la gestione dell’installazione do-
   vrà essere effettuata in conformità al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive
   modifiche e integrazioni, applicando inoltre le migliori tecniche disponibili, sia impiantistiche
   che gestionali, secondo quanto previsto dalle linee guida ministeriali (decreto 29 gennaio 2007
   del Ministero dell’Ambiente) e regionali (deliberazione della Giunta regionale n. 1105 del 28
   aprile 2009).
B – La ditta ha l’obbligo di condurre l’installazione in conformità a quanto dichiarato nella docu-
   mentazione presentata alla Provincia, di cui il punto 1 dell’Allegato A – parte integrante del
   presente provvedimento – costituisce una sintesi.
C – Per quanto concerne la gestione degli effluenti zootecnici, il gestore dell’installazione dovrà ot-
   temperare a tutti gli obblighi previsti dal decreto 7 aprile 2006 del Ministero delle Politiche
   agricole e forestali, nonché dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 2495 del 7 agosto
   2006 e n. 2439 del 7 agosto 2007 e successive modifiche e integrazioni.
D – La ditta dovrà provvedere, per le strutture in cemento-amianto eventualmente ancora presenti
   nell'installazione, alla valutazione dell’Indice di degrado, come previsto dalla DGRV n.
   265/11, al fine di definire/attuare eventuali azioni di monitoraggio e/o di bonifica.
E – Le carcasse degli animali morti dovranno essere stoccate nell'apposita cella frigo presente
   nell'installazione e periodicamente smaltite da una ditta specializzata e autorizzata.
F – Se dovessero mutare tipo merceologico e/o ditta produttrice della carta monobitumata utilizza-
   ta per la raccolta della pollina, occorrerà prontamente segnalare i fatti alla Provincia e quindi
   provvedere a nuove analisi chimiche del prodotto. Nel caso poi entrassero nel mercato tecno-

                          6
   logie alternative ed economicamente sostenibili, la ditta dovrà abbandonare l'uso della carta
   monobitumata per la raccolta delle deiezioni.
G – La ditta è tenuta a procedere al monitoraggio delle fonti di possibile inquinamento ambientale
   nei modi e tempi previsti nel “Piano di monitoraggio e controllo”, che si trova al punto 3 del
   presente Allegato A.
H – Le modalità di registrazione previste dal suddetto Piano dovranno essere rese pienamente ope-
   rative entro il 30 giugno 2015.
I – La ditta dovrà conservare tutti i documenti delle attività di autocontrollo (anche quelle non og-
   getto di report), quali registrazioni, fatture, bollette, certificati, cartellini dei mangimi ecc. per
   tutta la durata dell’Autorizzazione integrata ambientale.
L – La ditta dovrà conservare anche i dati circa materie prime, risorse idriche, rifiuti ecc. e comu-
   nicarli annualmente, insieme agli altri dati richiesti, attraverso un report su supporto informati-
   co predisposto dalla Regione Veneto.
M – Il report annuale del Piano di monitoraggio e controllo dovrà essere compilato entro il 30 apri-
   le di ogni anno (con i dati dell’anno precedente) utilizzando la procedura telematica “Autoriz-
   zazione integrata ambientale – Report annuale del Piano di monitoraggio e controllo” predi-
   sposta dalla Regione Veneto e ospitata nel Portale integrato per l'agricoltura veneta (Portale
   PIAVe); per la compilazione sono necessari l'iscrizione all'anagrafe (*) del Settore primario
   della Regione Veneto e la costituzione e validazione, o eventuali aggiornamenti, del fascicolo
   aziendale presso la competente struttura periferica di AVEPA o un Centro autorizzato di assi-
   stenza agricola (CAA);
   (*)
   <http://www.regione.veneto.it/Economia/Agricoltura+e+Foreste/Sistema+Informativo+e+At-
   tivit%E0+di+Controllo/Domanda+iscrizione+anagrafe.htm>;
   per la compilazione è inoltre necessaria l'autorizzazione all’accesso ai servizi del Sistema in-
   formativo del Settore primario (SISP):
   <http://www.regione.veneto.it/Economia/Agricoltura+e+Foreste/Sistema+Informativo+e+At-
   tivit%E0+di+Controllo/Assegnazione+di+un+profilo.htm>.


   Infine, occorre che il gestore dell’installazione trasmetta alla Provincia con posta elet-
   tronica certificata (PEC) il file del report per certificare l’avvenuta compilazione.




                          7
           3 – PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO


Si riporta di seguito il Piano di monitoraggio e controllo proposto dalla ditta, integrato con le modi-
fiche di ARPAV al fine di renderlo conforme a quanto prescritto dall’allegato B alla deliberazione
della Giunta regionale n. 1105 del 28 aprile 2009.




                    QUADRO SINOTTICO

N    FASI         GESTORE         GESTORE  ARPA         ARPA
               FREQUENZA        REPORTING ISPEZIONI      CAMPIONAMEN-
               AUTOCONTROL-                      TI
               LO
1                  COMPONENTI AMBIENTALI
1.1                 MATERIE PRIME E PRODOTTI
1.1.1  MANGIME       ALLA RICEZIO- SI     x
               NE
1.1.2.  PRODOTTI       A FINE CICLO  SI     x
1
1.2                   RISORSE IDRICHE
1.2.1  RISORSE IDRI-    A FINE CICLO  SI     x
     CHE
1.3                   RISORSE ENERGETICHE
1.3.1  ENERGIA       A FINE CICLO      SI       x
1.4                      COMBUSTIBILI
1.4.1  COMBUSTIBILI     A FINE CICLO      SI       x
1.5                     EMISSIONI IN ARIA
                (Solo in presenza di emissioni di tipo convogliato)


1.5.1  Punti di emissioni         ASSENTI         X
     (emissioni convoglia-
     te)
1.5.2  Inquinanti monitorati                   X
1.6                    EMISSIONI IN ACQUA
     (solo in presenza di impianto di depurazione o scarichi autorizzati ai sensi della normativa vi-
                          gente)


                         8
1.7                     EMISSIONI DI RUMORE
                 (solo per casi particolari elencati nelle linee guida)
1.7.1   Rumore sorgenti e       NO          NO        NO       SU SEGNALA-
       misure                                       ZIONE

1.8                       EMISSIONE RIFIUTI

1.8.1   CONTROLLO RI- MENSILE              SI        x
     FIUTI PERICO-
     LOSI
1.8.2   CONTROLLO RI- MENSILE              SI        x
     FUTI NON PERI-
     COLOSI
2                      GESTIONE IMPIANTO
2.1.1   SISTEMI DI      Come da tabella      SI        x
     CONTROLLO
     DELLE FASI
     CRITICHE DEL
     PROCESSO
2.1.2   INTERVENTI DI     Come da tabella      SI        x
     MANUTENZIO-
     NE ORDINARIA
3                   INDICATORI PRESTAZIONE
3.1.1   MONITORAG-      annuale          SI        x
     GIO




1) COMPONENTI AMBIENTALI


Tabella 1.1.1 – Materie prime

Denominazione     Modalità stoc- Fase di utiliz-      u.m.    Frequenza    Fonte dato  Reporting
            caggio     zo                  autocontrollo
Animali        Locali dedica- Stabulazione       Unità   giornaliera   Registro o  SI
            ti                                 documento
                                              trasporto
                                              (DDT)
Mangime        Silos       Alimentazione     t/ciclo  Giornaliera   Registro o  SI
(sbriccioato, I e II                                    DDT
periodo)
Carta bitumata     magazzino     Stabulazione     kg/ciclo  settimanale   Registro o  SI
                                              DDT
Medicinali       In utilizzo    Alimentazione     Kg/ci-   Giornaliera   Registro o  SI
                                clo            DDT
Disinfettanti     Locale chiuso   Pulizia fine ci-   Kg/ci-   Settimanale   Registro o  SI
            a chiave      clo          clo            DDT

                            9
Tabella 1.1.2 – Prodotti finiti

PROCESSO    Denominazione  unità       Frequenza     Registro/autocertificazione  Reporting
                         autocontrollo                  (*)
Quaglie da   Peso      kg         Fine ciclo    Registro            SI
carne     Numero ciclo  Numero o si-    annuale      Registro            SI
                gla
        Durata ciclo  giorni       Fino ciclo    Registro            SI
Capi dece-   Capi      Unità       giornaliera    Registro            SI
duti
        Peso      Kg         giornaliera    Registro            SI


Palabili    Pollina e re-  Mc/ciclo      Fine ciclo    Registro            SI
        flui (*)

-i capi morti sono conservati negli appositi frezeer descritti in scheda B
(*) -L’azienda gestisce il refluo zootecnico secondo le linee guida del DM 6 aprile 2006, DGRV
2495 DEL 07/08/2006 e s.m.i.


1.2 – Consumo risorse idriche

Tabella 1.2.1 – Risorse idriche

Tipo approvvigiona-   Fase di utilizzo   Um        Frequenza au-   Fonte      Registro o  Reporting
mento                             tocontrollo    dato      autocer
                                                 tificazione
Acqua di acquedotto   Stabulazione ali-   mc        Fine ciclo     Conta      registro   SI
            mentazione                        litri



1.3 – Consumo energia

Tabella 1.3.1 – Risorse energetiche

Descrizione      Tipologia    Um     Frequenza au-    Fonte dato   Registro o auto-     Reporting
                         tocontrollo             certificazione
Energia importata   Energia     MWh    annuale       Contatore    registro         SI
da rete esterna    elettrica
Energia autoprodot-  Energia     MWh    annuale       Contatore    registro         SI
ta (fotovoltaica)   elettrica


1.4 – Combustibili

Tabella 1.4.1 – Combustibili

Denominazio-   Modalità     Fase di uti-   u.m.      Frequenza au- Fonte dato          Reporting
ne        stoccaggio    lizzo              tocontrollo

                            10
metano     Prelievo da   Stabulazione   mc/mes   annuale     bollette         SI
        rete gas              e


1.5 - Emissioni in aria

Le emissioni provengono dal capannone di allevamento, ma anche dalle strutture di stoccaggio e di
spandimento dei reflui zootecnici. L’attuale tecnologia non permette di quantificare analiticamente
queste emissioni diffuse di conseguenza è importante stimare almeno le emissioni principali, quali
AMMONIACA e METANO. Questa stima può essere fatta attraverso i parametri forniti dal DM 29
gennaio 2007 o attraverso applicativi già disponibili per l’utente (ad es. gli applicativi del CRPA).
Si sottolinea che nel caso in esame l’azienda possiede una vasca in cemento per lo stoccaggio delle
deiezioni (pollina); la vasca è dotata di un apposito sistema di chiusura a coperchio per il conteni-
mento delle emissioni. Le deiezioni vengono allontanate dall’allevamento e stoccate in vasca me-
diamente due volte a settimana. Una o due volte l’anno le deiezioni vengono rimosse dalla vasca
per lo spargimento sui terreni di proprietà o su quelli in uso.

Si precisa che la gestione esterna all’azienda della pollina esula dalla stima e controllo delle emis -
sioni.

Parametro/    Metodo di controllo    UM   Frequenza autocon-  Modalità registrazione con-  Reporting
                              trollo          trolli
inquinante
Metano   Calcolo secondo DM 29 gennaio  t/a     Annuale      Contabilità aziendale      SI
             2007

Ammoniaca  Calcolo secondo DM 29 gennaio  t/a     Annuale      Contabilità aziendale      SI
             2007




1.6 – Emissioni in acqua
Non sono presenti scarichi idrici e non ne è previsto quindi il monitoraggio

1.7 – Rumore

Tabella 1.7.1 – Rumore, sorgenti

La matrice rumore è trascurabile nella maggior parte degli allevamenti. In alcuni casi, come ad
esempio la presenza di attività particolarmente rumorose e ripetutamente segnalate, può essere ne-
cessario redigere una valutazione d’impatto acustico al perimetro dell’azienda. Solo in questi rari
casi, in istruttoria verrà valutata la necessità di ripetere la valutazione d’impatto acustico ogni tre
anni.
Si precisa che la valutazione di impatto acustico va redatta da tecnico competente secondo quanto
previsto dall’art. 8 della legge n. 447/85. Non essendo ancora approvate dalla Regione Veneto delle
Linee Guida per la redazione della Valutazione d’Impatto Acustico, è necessario che il gestore con-
cordi con l’Ente competente la redazione di tale documento secondo le Linee guida approvate con
Delibera del Direttore Generale ARPAV n. 3 del 29 gennaio 2008. Tale valutazione dovrà essere in-
viata a Provincia ed ARPAV al di fuori del report annuale.
Prevederne il monitoraggio periodico (cadenza triennale) solo nel caso che la valutazione pre-
liminare abbia evidenziato criticità.


                          11
1.8 – Rifiuti

Tabella 1.8.1 – Rifiuti pericolosi

Rifiuti (codice CER)    Codice   Modalità stoc-  Destinazione   Fonte   Frequenza    Reporting
              CER     caggio      (R/D) (*)    dato    autocontrol-  (**)
                                          lo
Imballaggi contenenti         Contenitori   D        Registro  mensile     SI
sostanze pericolose    150110*   mobili              c/s (**)
Oli esausti        130206*   Fusti in baci-  D        Registro  mensile     SI
                    no                c/s (**)
                    di conteni-
                    mento

(*) Dato puramente indicativo non vincolante purché la destinazione avvenga nel rispetto della
normativa


Tabella 1.8.2 – Rifiuti non pericolosi

Rifiuti (codice    Codice  Modalità    Destinazione   Fonte dato     Frequenza    Reporting
CER)          CER   stoccaggio   (R/D) (*)              autocontrol-  (**)
                                          lo
Imballaggi in pla-       Zona rifiuti  D        Formulari e re-   mensile     SI
stica         150102                  gistro ove previ-
                                sto
Imballaggi in ma-        Zona rifiuti  D        Formulari e re-   mensile     SI
teriali misti     150106                  gistro ove previ-
                                sto
Imballaggi in ve-        Zona rifiuti  D        Formulari e re-   mensile     SI
tro          150107                  gistro ove previ-
                                sto

(*) Dato puramente indicativo non vincolante purché la destinazione avvenga nel rispetto della
normativa
(**) Il report dovrà comprendere tutti i rifiuti prodotti nell'anno cui si riferisce, anche quelli non
citati in tabella

1.9 – Suolo e sottosuolo

Tabella 1.9.1 – Terreni

E’ importante che tutti gli allevamenti che distribuiscono gli effluenti prodotti su terreni propri o in
concessione si avvalgano di una apposito monitoraggio dell’impatto che tale attività ha sul suolo. Si
ritiene, comunque, che tale monitoraggio non debba rientrare tra gli autocontrolli a carico del gesto-
re dell’allevamento. ll campionamento dei terreni e le relative analisi verrà eseguito da ARPAV
nell'ambito dei controlli previsti ai sensi dall'art.29 decies c.3 del D.lgs n. 152/2006 e s.m.i




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2) GESTIONE DELL’IMPIANTO


Ai fini del mantenimento/miglioramento degli obiettivi di qualità ambientale risulta strategico il
controllo della gestione e la sua comparazione con le BAT.

Tabella 2.1.1 – Sistemi di controllo delle fasi critiche del processo

Fase/attività  criticità     Parametro eser- U.     Frequenza auto- Fonte dato       Reporting
                 cizio        M.   controllo
Stabulazione Incubazione     Verifica % na-   n.a. A fine schiusa    Quaderno manu-   NO
         uova       scite                     tenzione
Stabulazione Rimozione      Umidità e altez- n.a. Giornaliero       Quaderno manu-   NO
         deiezioni    za                       tenzione
Stabulazione Accasamento Procedura          n.a. A inizio ciclo    Quaderno manu-   NO
                 Benessere ani-                 tenzione
                 male
Stabulazione Vendita ani-     Procedura      n.a. A fine ciclo     Quaderno manu-   NO
         mali       Benessere ani-                 tenzione
                 male
Stabulazione Disinfezione Verifica          n.a. A fine ciclo (*)   Quaderno manu-   NO
                 Procedura                   tenzione
                 da norme
(*) il vuoto sanitario viene effettuato con la durata di 1 settimana a rotazione nei vari reparti


Tabella 2.1.2 – Interventi di manutenzione

Macchinario          Tipo di intervento    Frequenza  Fonte dato        Reporting
Abbeveratoi          Controllo funziona-   giornalie-  Quaderno manuten-    NO
                lità           ra      zione
Illuminazione         Controllo funziona-   giornalie-  Quaderno manuten-    NO
                lità           ra      zione
Mangiatoie           Controllo funziona-   giornalie-  Quaderno manuten-    NO
                lità           ra      zione
Centraline automatismi     Controllo funziona-   giornalie-  Quaderno manuten-    NO
                lità           ra      zione
Silos             Controllo funziona-   giornalie-  Quaderno manuten-    NO
                lità           ra      zione
Termometri per apertura    Tarature         annuale   Rapporto di taratura   NO
manuale finestre
Termosonde comando auto-    Tarature         annuale   Rapporto di taratura   NO
matico aerotermi
Cella Frigo e         Controllo funziona-   giornalie-  Quaderno manuten-    NO
Frezeer capi          lità           ra      zione
morti
Caldaia            Controllo funziona-   annuale   Quaderno manuten-    NO
                lità                 zione




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Tabella 2.1.3 – Aree di stoccaggio

struttura           Tipo di intervento   Frequenza     Fonte dato     Reporting
Vasca acque lavaggio     Controllo funziona-   mensile      Quaderno manuten-  NO
capannone           lità                   zione

Vasca accumulo deiezioni e  Controllo funziona-   mensile      Quaderno manuten-  NO
reflui            lità                   zione



3) INDICATORI DI PRESTAZIONE


Tabella 3.1 – Monitoraggio degli indicatori di performance

Indicatore     Descrizione            Um     Metodo  Frequenza mo-  Reporting
                                 misura  nitoraggio
Consumo specifi-  Quantità acqua prelevata ri-   mc/capo   Calcolo  Annuale     SI
co risorsa idrica  spetto capi allevati
Consumo specifi-  Quantità metano rispetto al    mc/capo   Calcolo  Annuale     SI
co metano      numero capi allevati
Consumo specifi-  Quantitativo energia rispet-   kWh/cap   Calcolo  Annuale     SI
co di energia    to al numero capi allevati    o
Produzione di re-  Quantitativo reflui prodotti   mc/capo   Calcolo  Annuale     SI
flui specifica   rispetto ai capi allevati
Consumo specifi-  Quantitativo mangime consu-    Kg/capo   Calcolo  Annuale     SI
co mangime     mato rispetto ai capi allevati




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