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Teatro a scuola: al Teatro San Marco le finali regionali

pubblicato il 18/09/2015, ultima modifica 18/09/2015

“Siamo molto soddisfatti. Nonostante la situazione che stiamo vivendo con le Province, siamo riusciti a portare a termine un progetto di grande valenza per il territorio veneto perché unisce l'aspetto pedagogico con quello artistico. Ringrazio chi lo ha portato avanti con professionalità e dedizione, i nostri ragazzi, studenti e attori, i dirigenti scolastici”.

La settimana prossima le finali regionali, nel frattempo Chiara Luisetto, consigliere delegato provinciale alla Cultura, sottolinea il buon esito, ancora una volta, dell'iniziativa “Teatro dalla Scuola 2015”.

Quattro le date in calendario al Teatro San Marco di Vicenza. Si comincia lunedì 21 settembre con gli spettacoli “L'osteria del tempo perso” e “La pace” portati in palcoscenico, rispettivamente, dall'istituto “Marco Polo” di Verona e dal Liceo “Pigafetta” di Vicenza. Martedì 22 settembre due laboratori scolastici, “Lost generation” (Liceo “P.Lioy” di Vicenza) e “Vite di fronte” (Liceo “E.Fermi” di Padova). Il ritmo è incalzante, mercoledì 23 settembre tocca a “Il giardino dell'anima” (Liceo “Celio-Roccati” di Rovigo) e “Per sempre tuo Cirano” (“Istituto “A.Rossi” di Vicenza). Serata finale sabato 26 settembre con “Scespirioni”, messo in scena dal Liceo “G.Galilei” di Verona. Poi le premiazioni.

Tutte le serate, ad ingresso libero, iniziano alle 20.30.

“E' un concorso cui sono invitati gli studenti delle scuole superiori del Veneto con la finalità fondamentale di promuovere il teatro tra i giovani, facendo loro sperimentare un’esperienza teatrale diretta” In questi anni di attività si sono potute evidenziare le valenze educative dell’iniziativa ovvero aiutare i giovani nell’espressione della propria personalità. Ricordate “L'attimo fuggente”?

Inoltre, educare al lavoro di gruppo attraverso la costruzione di uno spettacolo; sostenere l’attività didattica, cosa ancor più vera se si pensa che quasi tutti i giovani impegnati nell’attività teatrale hanno contemporaneamente migliorato i propri risultati scolastici; offrire una risorsa per il futuro; formare buoni spettatori perché anche chi non persegue un impegno diretto nel teatro, rimane un appassionato cultore di un’attività che apre, spesso per tutta la vita, nuovi orizzonti culturali; infine conoscere la cultura della propria terra, trattandosi spesso di testi tipici della tradizione e della lingua venete, considerati, a volte erroneamente, più facili da rappresentare.

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