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SP 248 curva Palazzo Storto: autovelox tolto perché contro la normativa

pubblicato il 11/07/2014, ultima modifica 11/07/2014
Secco: “Abbiamo fatto tutto ciò che è in nostro potere”

Vicenza, 10 luglio 2014 - La Provincia di Vicenza esprime sincero cordoglio alle famiglie delle vittime dell’incidente avvenuto martedì sera lungo la strada provinciale Schiavonesca-Marosticana nella curva di Palazzo Storto a Spin di Romano.
Ricorda però il Capo di Gabinetto Dino Secco che tanto è stato fatto, e ancora si continua a fare, per evitare simili sciagure in un tratto di strada pericoloso per la sua stessa conformazione.
“Abbiamo imposto il limite dei 50km/h –afferma Secco- abbiamo installato delineatori di curva con banda gialla riflettente, abbiamo messo appositi segnali di curva pericolosa e monitoriamo costantemente l’asfalto in modo da mantenerlo in buono stato. Insomma, stiamo usando tutti gli strumenti in nostro possesso perché chi deve affrontare questa curva sia consapevole della sua pericolosità e diminuisca la velocità. Purtroppo non sempre ci riusciamo.”

Quanto all’autovelox, è il comandante della Polizia Provinciale Claudio Meggiolaro a raccontarne le vicende. La postazione per il controllo remoto è stata installata a fine 2007 proprio quale deterrente all’alta velocità, in un progetto più ampio dedicato alla sicurezza stradale.
Ben presto il suo utilizzo è diventato problematico e poi sospeso perché in contrasto a specifiche disposizioni normative. Il tratto di strada interessato non rientra infatti tra quelli individuati dal Prefetto di Vicenza lungo i quali è possibile installare dispositivi di controllo remoto della velocità senza la presenza dell'operatore. “Dettaglio” che ha spinto molti automobilisti a fare ricorso e ha portato la Provincia ad un contenzioso giudiziale da cui è uscita sconfitta.
Si aggiunga a ciò che nel 2010 il Codice della Strada ha imposto che la segnaletica di preavviso della postazione di controllo debba essere posizionata almeno un km prima del punto di rilevamento, previa assenza di intersezioni intermedie con altre strade. Condizione che nella curva di Palazzo Storto non può essere rispettata.

“Contro il nostro volere –conclude Secco- siamo quindi stati costretti dapprima a non utilizzare e poi a rimuovere l’autovelox. Sottolineo “contro il nostro volere”, perché siamo ben consapevoli che l’autovelox sia un ottimo deterrente all’alta velocità, come lo sono tutti i progetti di educazione stradale che riguardano in particolare i più giovani che negli anni abbiamo sostenuto, promosso, finanziato. E continueremo a farlo se ci sarà data la forza, economica in primis, di farlo.”

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