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Scuole superiori pronte alla mobilitazione: a fianco della Provincia, in difesa della sicurezza

pubblicato il 27/03/2017, ultima modifica 28/03/2017

Una manifestazione a Roma, con tutti i Presidi degli istituti superiori d'Italia e una rappresentanza dei 2,5 milioni di studenti. Guidati dai Presidenti delle Province, per dire basta ai prelievi che ne hanno messo in difficoltà i bilanci. E per chiedere al Governo di mettere le Province nelle condizioni di garantire i servizi essenziali al territorio e alle scuole in particolare.

E' questa la proposta emersa questa mattina all'incontro tra il Presidente Achille Variati, affiancato dai consiglieri Maria Cristina Franco per l'Istruzione, Ennio Tosetto per l'Edilizia Scolastica e Ernesto Ferretto per il Bilancio, e i Dirigenti Scolastici delle scuole superiori vicentine, i Presidenti dei Consigli d'Istituto e la Consulta degli Studenti.
Chiamati a raccolta  nell'aula magna dell'istituto Montagna dal Dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza Giorgio Corà, gli interessati hanno partecipato in gran numero. E non poteva essere altrimenti, visto che sul piatto c'era il futuro delle scuole superiori vicentine, che significa 48 istituti per oltre 40mila studenti.

Un futuro non roseo, ha subito chiarito Variati. “A Vicenza mancano 5 milioni per chiudere il bilancio 2017. E siamo la Provincia che sta meglio. I tagli che la stessa Corte dei Conti ha definito irragionevoli ci hanno messo in ginocchio. Ora è necessario un decreto legge che ci metta semplicemente nelle condizioni di svolgere le competenze che ci sono state attribuite, gestire le strade provinciali, gli istituti superiori, tutelare l'ambiente, offrire servizi ai Comuni. Non chiediamo nulla di più, e noi stessi Sindaci lavoriamo gratuitamente. Ma l'essenziale, quello sì. E' un diritto del territorio e della comunità”.

I numeri della scuola vicentina sono significativi: 48 plessi, per un totale di 128 edifici che per l'80% ha superato i 50 anni d'età. Le sole utenze scolastiche (acqua, luce, gas) costano oltre 5,6 milioni di euro. Se si aggiungono le utenze telefoniche, la cancelleria, il costo delle locazioni, il rimborso degli oneri, si arriva a 6,2milioni di euro che la Provincia versa ogni anno per la sola gestione corrente degli istituti.
I milioni di euro lievitano quando si parla di manutenzione.
La vetustà degli edifici pretende continua attenzione. Negli ultimi 2 anni sono stati investiti nelle scuole 20milioni di euro, per lavori in parte realizzati in parte in realizzazioni la prossima estate.
Ora ci sarebbe richiesta di lavori per ulteriori 30milioni di euro. Nel dettaglio: 800mile euro servono per la messa in sicurezza; 2,1milioni di euro per il miglioramento sismico; 4,5milioni di euro per la prevenzione incendi; 17milioni di euro per interventi vari di manutenzione straordinaria; 5,2milioni per l'ampliamento di due istituti (Parolini di Pove e Garbin di Thiene).
Ed è solo il necessario.

“Si parla di sicurezza -ha sottolineato Variati- e sulla sicurezza non si scherza. Per questo, per la nostra e vostra tutela, abbiamo depositato un esposto cautelativo, precisando che gli interventi non vengono fatti per la nostra cattiva volontà, ma per obiettiva mancanza di fondi che non dipende da noi.”

La scuola, in blocco, si è schierata a fianco di Variati e delle Province. Presentando al Presidente anche un documento, a firma dell'Anp (Associazioni dei Dirigenti Scolastici), in cui gli stessi Presidi si dichiarano in prima linea a difesa della sicurezza delle scuole.
“Aspettiamo il decreto legge -ha concluso Variati- e se sarà necessario siamo tutti pronti per una grande manifestazione a Roma.”