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Interventi straordinari per l'occupazione: il Piano della Provincia

pubblicato il 24/02/2009, ultima modifica 24/02/2009
Sostegno all'occupazione, azioni per le fasce deboli, aumento del fondo di anticipo della Cassa integrazione straordinaria. Strategie e azioni per contenere la crisi. Ne parla l'Assessore al Lavoro Morena Martini  

 

Piano Straordinario per il Lavoro. E’ la situazione economica e occupazione a richiederlo. E l’amministrazione intende impegnarsi per sostenere i lavoratori e aiutarli ad attraversare un periodo di crisi che, secondo molti, non sarà breve a passare.

La Provincia su delega regionale, si occupa di collocamento, servizi per l’impiego, politiche del lavoro, formazione, il tutto con una particolare attenzione alle fasce deboli ovvero disabili, disoccupati, giovani e donne. Per questi compiti accede a finanziamenti europei, governativi e regionali. Ma oggi bisogna fare di più. E’ tempo di interventi straordinari.

 

  • Assessore Martini, siamo nel pieno di una crisi economica che non risparmia la nostra provincia. Il prodotto interno lordo in Veneto nel 2008 è calato dello 0,1 per cento e scenderà di un altro decimale nel 2009. Negli ultimi due mesi il ricorso alla cassa integrazione è aumentato dell’85 per cento. Si parla del 30 per cento di assunzioni in meno Le commesse estere calano. Come si muove la nostra Provincia?

Da tempo abbiamo preso atto dell’aggravarsi progressivo della situazione. Per questo abbiamo stilato il Piano Straordinario per il lavoro che sta seguendo l’iter di presentazione alle parti sociali, parere della Commissione Tecnica provinciale, oltre all’approvazione in Giunta e in Consiglio. E’ un piano concreto, con pochi oneri e dalle grandi potenzialità, dove la Provincia svolge appieno le funzioni inerenti al lavoro e soprattutto svolge un ruolo di coordinamento e di realizzazione di una rete per arginare gli effetti della crisi sull’occupazione.

Teniamo conto e penso sia giusto dirlo, che la finanziaria 2009 indica una ripartizione delle risorse finanziarie per l’85 per cento a favore delle aree sottoutilizzate del Mezzogiorno e per il 15 percento in favore del Centro Nord. Uno schema che si ripete anche per i fondi comunitari : 23 miliardi di euro al Nord e 101,6 miliardi al Sud . Insomma , come spesso accade, dovremo mettere in campo molto impegno a livello locale.

 

  • Quali sono gli obiettivi di questo Piano?

Certamente perseguire con la massima efficacia possibile l’occupabilità, l’inclusione sociale, lo sviluppo del capitale umano senza escludere nessuno. Oggi il mondo del lavoro è divenuto molto più complesso per la ricchezza di profili e di situazioni individuali che si creano, oltre alla molteplicità di figure contrattuali con cui i nostri servizi per l’impiego devono confrontarsi.

 

  • A questo proposito Assessore, è cambiato il flusso di utenti presso i Centri per l’Impiego in conseguenza della crisi che stiamo vivendo?

Il servizio ha avuto un’impennata nelle richieste. I dati parlano di un aumento di affluenza del 100 per 100 nel 2008 rispetto al 2007 e stiamo confermando questa tendenza anche per il 2009. Ai nostri sportelli si presentano mediamente 100 persone al giorno, con punte di 200 nel capoluogo. In questa situazione i nostri sportelli si occupano di accoglienza e primo orientamento , ma hanno anche il compito di fornire servizi per la formazione, la riqualificazione professionale, i tirocini, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, la consulenza alle aziende. Sono insomma diventati un riferimento fondamentale per la nostra realtà.

 

  • Passiamo alle linee di intervento del Piano. Assessore quali sono gli strumenti con i quali si darà supporto all’occupazione?

Il Piano è articolato e multilivello. Abbiamo i progetti di inserimento e reinserimento lavorativo con formazione mirata per adulti e per i giovani . Abbiamo poi aperto una linea di interesse rivolta alle persone disoccupate , all’apprendistato con interventi per 12 milioni di euro in tre anni di attività già in corso. C’ è poi l’ambito del collocamento mirato dei disabili nelle aziende, l’attività per l’incontro tra domanda e offerta con consulenza sia per le aziende, sia per i lavoratori. Apprendistato e stage sono altri due servizi legati all’inserimento lavorativo. Ancora abbiamo l’ambito del sostegno alle politiche del lavoro legate a questo periodo di crisi. Per esempio l’assunzione dei lavoratori in mobilità e le agevolazioni per l’assunzione di lavoratori cassaintegrati o che sono disoccupati da più di 12 mesi. Tra gli interventi urgenti abbiamo poi inserito la realizzazione di un Fondo rotativo straordinario per disoccupati disponibili a riqualificarsi. Si tratta di un fondo da attivare con una o più banche per la disponibilità di denaro a costo zero. Il lavoratore si impegnerà a restituire il prestito in un periodo massimo di 5 anni. Favoriremo poi i cosiddetti contratti di solidarietà ovvero la possibilità di eliminare o ridurre i licenziamenti con diminuzione però di orario e salario in quota proporzionale.

 

  • La cassa integrazione è purtroppo all’ordine del giorno nelle aziende della nostra zona. La Provincia è intervenuta per sanare alcune situazioni di grande fragilità. Continuerà a farlo?

Abbiamo incrementato nel Piano il fondo di anticipazione della cassa straordinaria in modo da non lasciare i lavoratori privi di copertura fino al subentro delle istituzioni nazionali competenti. In questa direzione coinvolgeremo anche la Camera di Commercio ed eventuali Comuni.

 

  • E sul fronte delle aziende ?

Cercheremo di promuovere dei Patti locali per lo sviluppo dell’imprenditoria, per aggregazione di filiere o parti di filiere. Cercheremo poi di sostenere settori produttivi fortemente radicati con il nostro territorio , come il turismo, l’imprenditoria artigiana, l’impresa sociale, le piccole e medie aziende , guardando al futuro e quindi all’agroalimentare, alle energie rinnovabili, all’alta tecnologia.

 

  • Un impegno a tutto tondo quindi. Anche per gli enti locali però non sono tempi facili…

Assolutamente. I tagli finanziari colpiscono tutti. Bisogna razionalizzare le risorse, stringere i denti e puntare a progetti essenziali. Realismo e lucidità le parole d’ordine . E rimboccarsi le maniche. C’è da fare per tutti.

 (clicca sotto per il  video a cura dell'Ufficio Innovazione)

 

 

 

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