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Cucciolo di camoscio messo in salvo dalla Polizia Provinciale

pubblicato il 14/09/2015, ultima modifica 14/09/2015
Trovato accanto al corpo senza vita della madre. Il piccolo verrà svezzato e rimesso in libertà.

Gli escursionisti che sabato mattina percorrevano il sentiero della Val Canale per raggiungere il monte Pasubio si sono trovati davanti una scena davvero toccante. Un vecchia femmina di camoscio era morta per cause naturali e il suo cucciolo la vegliava probabilmente da giorni. Anche se in questa stagione i cuccioli di camoscio stanno per essere svezzati e riescono a nutrirsi anche di vegetali, hanno comunque bisogno di qualche poppata. Inoltre, la guida della madre è indispensabile, almeno fino a un anno di età, perché il cucciolo possa superare l’inverno e imparare a cavarsela da solo nel difficile e ostile ambiente alpino.

Nel racconto dell'agente di Polizia Provinciale Giancarlo Ferron, intervenuto assieme ad altri colleghi, l'importanza e la delicatezza del salvataggio e l'ennesima conferma, semmai ve ne fosse bisogno, della centralità di un Corpo che potrebbe essere smantellato lasciando le nostre colline e montagne ancora più vuote.

“Trovandosi senza guida, il piccolo vegliava quindi il corpo della madre morta continuando a belare, brucando qualche cespuglio nei dintorni ma senza mai allontanarsi. Non sapendo come risolvere la situazione uno dei presenti ha chiamato la Polizia Provinciale. Mentre un escursionista è rimasto in zona per tenere sotto controllo la situazione, gli uomini della Polizia Provinciale sono giunti sul posto dopo un’ora di cammino portandosi appresso anche l’attrezzatura per la cattura dell’animale. Mentre all’inizio il cucciolo sembrava tranquillo e facilmente avvicinabile, quando si è reso conto delle intenzioni degli agenti è scappato verso una impervia zona rocciosa. È stato quindi necessario narcotizzarlo per riuscire a catturarlo. Gli agenti hanno trasportato il camoscetto in un recinto, per curarlo, rifocillarlo in vista della futura liberazione magari dopo l’inverno”.

L’esame del cadavere della femmina morta ha rivelato che aveva circa venti anni, un’età quasi estrema per questa specie che comunque non le ha impedito di dare alla luce un ultimo cucciolo.

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