Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

E-mail istituzionale info@provincia.vicenza.it

E-mail posta certificata provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net

Notizie stampa

Tu sei qui: Home / Notizie stampa / Archivio news / 2015 / Relazione sugli impianti scolastici territoriali

Relazione sugli impianti scolastici territoriali

pubblicato il 20/04/2015, ultima modifica 20/04/2015
18 aprile 2015 - Ennio Tosetto, consigliere delegato provinciale all'edilizia scolastica, accoglie i giornalisti nella sua ricognizione sugli impianti scolastici territoriali.

“Ben venga la proposta del ministro Del Rio di andare avanti non più con la logica delle grandi opere ma con i lavori utili. Ben venga ma si faccia in fretta, la Scuola vicentina ha bisogno di interventi”. Ennio Tosetto, consigliere delegato provinciale all'edilizia scolastica, accoglie i giornalisti nella sua ricognizione sugli impianti scolastici territoriali con molti fogli pieni di cifre ed un grande numero “40” alle sue spalle. “Cosa significa? Sono i soldi bloccati dal Patto di Stabilità, 40 milioni di euro. Spesso, certe cifre, per una sorta di assuefazione, sembrano spiccioli ed invece sono soldi, tanti che potrebbero diventare investimenti potenziali che invece non riusciamo a fare sebbene spesso vi siano già progetti pronti”. La Provincia di Vicenza non sta a guardare e quando può, vedi i progetti BEI, si mette all'opera. Al riguardo ne abbiamo presentati 6, per un totale di 6,5 milioni di euro,uni dei quali, la creazione di nuove cucine per l'alberghiero di Asiago, più che necessario. E siccome ci crediamo davvero al nostro lavoro e a quest'ente, comunque si chiamerà, abbiamo scritto al Ministero e all'UPI perché siano riconosciuti 18 punti ai progetti provinciali, da cui eravamo esclusi in quanto riconosciuti solo ai Comuni”.

Ma quanti soldi servirebbero per realizzare almeno gli interventi più urgenti. Almeno 15 milioni di euro e si parla di sistemazioni, messe a norme degli edifici sia sotto il profilo della sicurezza che del risparmio energetico e dell'adeguamento agli standard sotto il profilo strutturale e sismico, di ampliamenti. Non bisogna dimenticare che l'80% dei 42 istituti scolastici dislocati in 14 Comuni del territorio, per un totale di 128 edifici e 1.800.000 metri cubi, è di età media superiore ai 50 anni perciò bisognoso di continue manutenzioni in particolare per quanto riguarda le coperture, serramenti interni ed esterni, servizi igienici, controsoffittature, parti strutturali (strutture sottotetti), impianti elettrici. Una decina di stabili, inoltre, risulta di interesse storico/artistico. Con una popolazione scolastica di oltre 43.000 persone, di cui 38.574 alunni e 5.158 insegnanti e personale Ata. “La cronaca, vedi ad esempio la palestra Garbin di Valdagno, ci dice che non siamo un'isola felice. Certo, riusciamo a fare fronti a piccoli interventi anche grazie al capitolato del Global Service, nel quale girano per questo 700mila euro l'anno, ma non c'è istituto che non abbia bisogno di un cantiere”.

Ad esempio l'Amerigo Da Schio, per le cucine, i Ceccato di Montecchio Maggiore, dove i ragazzi studiano anche nei container, Breganze e Nove, dove servono rispettivamente 400mila euro per l'adeguamento al CPI dello “Scotton” e oltre un milione di euro per la messa a norma degli impianti del “De Fabris”. Ed è solo l'inizio della lista. Ripeto, bisogna fare presto, una Scuola brutta e carente fin dalle sue strutture fa fatica a formare nuovi cittadini se la sensazione resta quella di non volere fare nulla. E non è certo la nostra strada”.

Archivio notizie stampa