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Parte dalla Provincia la sfida digitale delle piccole e medie imprese

pubblicato il 01/07/2013, ultima modifica 02/07/2013

ll pretesto è stata la riunione per la presentazione dell'Aua, l'Autorizzazione Unica Ambientale che semplifica i procedimenti ambientali facilitando la vita a migliaia di piccoli e medi imprenditori vicentini.
Nella Sala Consiglio della Provincia si sono ritrovati questa mattina tecnici provinciali e regionali, la Camera di Commercio, le associazioni di categoria, i Suap (Sportelli Unici per le Attività Produttive) e i gestori del Servizio Idrico Integrato (Acque del Chiampo, Acque Vicentine, Alto Trevigiano Servizi, Avs, Centro Veneto Servizi, Etra, Medio Chiampo).

Dal 13 giugno, hanno spiegato gli ingegneri Alberto Piccoli e Filippo Squarcina, non è più necessario rivolgersi a molteplici enti per l'ottenimento delle numerose autorizzazioni ambientali necessarie per mettere in regola la propria attività: è sufficiente presentare domanda al Suap del proprio Comune il quale la “gira” alla Provincia che istruisce la pratica e, una volta conclusa, la consegna al Comune da cui l'imprenditore la può ritirare.
“Una vera rivoluzione -l'ha definita il Capo di Gabinetto Dino Secco- contro la burocrazia e a favore di chi produce, nella consapevolezza che le autorizzazioni non devono rappresentare ostacoli al lavoro, ma garanzia perchè il lavoro venga svolto con correttezza.”

Una rivoluzione che passa attraverso il digitale, visto che i documenti devono essere presentati per via telematica e messi su una scrivania virtuale condivisa dagli enti che devono averne visione.
E qui nascono i problemi.
La piattaforma telematica su cui operare esiste già, è stata elaborata da Infocamere della Camera di Commercio ed è a disposizione gratuita di tutti i Comuni, tanto è vero che 95 la stanno già utilizzando.
Ad avere difficoltà sono però gli imprenditori, alcuni dei quali, perlopiù per motivi anagrafici, non hanno particolare affinità con l'informatica.
In realtà, ha spiegato Maurizio Vego Scocco di Infocamere, l'accesso è semplice e gratuito. Una volta entrati nella piattaforma si compilano i form e si allegano i documenti in formato digitale.
Un procedimento che, a detta delle associazioni di categoria, non tutti gli imprenditori sono pronti ad affrontare.
“Quella che ci viene chiesta è una vera e propria svolta culturale -ha sottolineato il dirigente del settore Ambiente della Provincia Angelo Macchia- certo è necessario essere tolleranti, ma la strada verso la digitalizzazione è tracciata e non è possibile tornare indietro. Dalla prossima settimana faremo incontri con i singoli protagonisti di questo cammino, dai gestori dei servizi idrici integrati alle associazioni di categoria. Cercheremo di metterci tutti allo stesso passo, per fare un percorso condiviso, perchè è l'unico modo per raggiungere risultati concreti.”

Risultati che varranno la fatica.
L'Aua infatti sostituisce sette procedimenti ambientali e dura 15 anni.
Nel dettaglio:
- l'autorizzazione agli scarichi
- la comunicazione preventiva per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue delle aziende previste
- l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti
- l'autorizzazione generale alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti
- la comunicazione o nulla osta per le emissioni acustiche
- l'autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura
- la comunicazioni in materia di rifiuti
Per quanto riguarda invece l'autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche di dilavamento, la normativa Aua non le comprende ma, se la legge lo permette, la Provincia ha intenzione di considerarla compresa, in accordo con le altre Province Venete e la Regione.