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Più di 700 persone per la Festa del Popolo Veneto

pubblicato il 05/04/2011, ultima modifica 05/04/2011

Martedì 29 marzo 2011

Grande successo della manifestazione “Notturno in Castello”, organizzata nell'ambito della festa del Popolo Veneto dalla Provincia di Vicenza. Sono state più di 700 le persone che sabato scorso, dalle 21 alle 23, hanno visitato il Castello Inferiore ed il Museo dei Costumi della Partita a Scacchi di Marostica. Una serata magica, riscaldata dal fuoco delle fiaccole, dalle note dei Musici della Partita a Scacchi, dagli assaggi e dalle degustazioni dei vini e dei prodotti tipici locali.

“L'iniziativa – sottolinea l'Assessore Provinciale alla Cultura Martino Bonotto – rientra nel programma delle celebrazioni che la Regione Veneto, con legge n.8 del 13 aprile 2007, ha istituito per promuovere la Storia e le Tradizioni Locali, valorizzando l'originale patrimonio linguistico e facendo conoscere, assieme allo statuto e ai nostri simboli, la cultura, il costume, il civismo della gente veneta”.

Articolata in due giornate (e due momenti distinti) l'iniziativa ha visto il coinvolgimento, nella mattinata e nel pomeriggio del 25 marzo, di numerose scolaresche, invitate dapprima a palazzo Nievo per la presentazione del progetto “Storia delle Venezie” curato dal professor Giorgio Cracco e poi a Villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore per la ricognizione storico-culturale a più voci: “Veneto: un percorso che dura da più di 2000 anni”. Dai paleoveneti alla Serenissima ai giorni nostri la ricostruzione di un cammino punteggiato dallo spettacolo teatrale in lingua veneta a cura di Theama Teatro, dalle canzoni della Banda Brian di Breganze, dai balli folkloristici di “Ballincontrà” di Thiene e dai racconti di Claudio Capozzo. Poi, come già detto, la trionfale serata di Marostica.

“Festa come momento clou di una Civiltà e di una Cultura millenaria, non certo come sagra. La risposta di studenti e cittadini ai vari incontri dimostra che non solo lo spirito è stato capito appieno e condiviso ma anche e soprattutto che la riscoperta di Valori e Tradizioni non può prescindere dalla conoscenza del proprio Passato e delle proprie radici”.