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La Provincia espone 44 vasi daunii del VI-III secolo a.C.

pubblicato il 27/04/2011, ultima modifica 27/04/2011

Palazzo Bonin Longare, 3-31 maggio

Quarantaquattro vasi antichi, risalenti al VI-III secolo A.C. saranno esposti a palazzo Bonin Longare a partire da Martedì 3 Maggio e fino a Martedì 31 Maggio. Per tutto il mese mariano, dunque, i Vicentini potranno parte di una collezione di reperti ceramici composta da 77 elementi di pregio archeologico, artistico e culturale provenienti dalla antica Puglia, in particolare dalla Daunia, ed acquistati dalla Provincia di Vicenza nel 2008.

“Ad un costo irrisorio, 25mila euro, ed in un periodo in cui il Patto di Stabilità non era ancora quella mannaia che oggi è. Comunque all'epoca siamo intervenuti per tutelare l'appartenenza all'intera collettività di un nucleo significativo di oggetti appartenenti al patrimonio archeologico italico contrastandone la dispersione e la delocalizzazione in altro sito. E la sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e la Fiera di Vicenza è stata indispensabile ai fini della conservazione, della pubblica fruizione e della sua valorizzazione”.

Restaurata ed esposta a carico dell'Ente Provinciale per un totale di 30mila euro, “Forme e Immagini”, questo il nome della prestigiosa esposizione, seleziona ceramiche con motivi geometrici, a figure rosse, imitazione della coeva produzione attica, a vernice nera con motivi sovradipinti e vasi configurati plastici. Bellissima ed esotica l'anforetta a testa umana come pure importanti alcuni reperti tra l'altro già restaurati in epoca lontana, a conferma della loro preziosità.

“Abbiamo voluto dare un segno di sensibilità ma anche di fiducia per quei cittadini che, disponendo di analoghe collezioni, temono che un giorno queste possano finire in mani distratte. La Provincia di Vicenza è molto attenta e sensibile a questi temi, il turismo culturale potrebbe ed anzi dovrà diventare una voce importante nei Bilanci”.

La mostra sarà gratuita come sottolinea l'Assessore al patrimonio Nereo Galvanin: “E ringraziamo la Fiera per la sensibilità nel farsi carico della stessa. Abbiamo invitato le scolaresche degli istituti superiori, in particolare di quelli ad indirizzo artistico e i licei classici”.

E contatti sono in essere anche con la Provincia di Foggia e la Soprintendenza pugliese. Spiega Vincenzo Tiné, Soprintendente del Veneto, intervenuto assieme alla dottoressa Mariolina Gamba, responsabile per Vicenza: “Daunii e Veneti antichi non erano così lontani, anzi l'archeologia testimonia contatti frequente ed una conoscenza reciproca evidente. Del resto non è un caso che i principali collezionisti di reperti provenienti dall'Apulia siano proprio privati ed enti veneti”. Convinto dell'importanza di renderla viva e visibile in spazi espositivi nuovi - “all'outlet di Noventa di Piave abbiamo realizzato un museo archeologico” - Tiné auspica che questi reperti possano trovare presto una collocazione unitaria.

Intervenuta con Marco Salgarelli, vice direttore generale, la Fiera di Vicenza inserirà questa collezione nella rassegna orafa d'autunno.